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BIO - Denominazione per i Prodotti Biologici

BIO - Denominazione per i Prodotti Biologici

Tutto sulla denominazione BIO, denominazione per i Prodotti Biologici


La Denominazione BIO, ossia per i prodotti biologici, è un sistema creato relativamente in tempi recenti per salvaguardare quei prodotti ottenuti praticando un’agricoltura ecosostenibile, ossia adottando pratiche colturali a basso livello ambientale, impiegando responsabilmente le risorse naturali quali l’acqua, il suolo e l’aria, mantenendo alto il livello di biodiversità e naturalmente salvaguardando il più possibile il benessere degli animali.

Questo sistema è disciplinato dal Regolamento CE n. 834/2007, ma è stato attuato sin dal Giugno 1991 per far fronte a un eccessivo sfruttamento dell’ambiente avvenuto nell’immediato dopoguerra, quando era diventato necessario utilizzare al massimo i campi e gli allevamenti in modo da aumentarne la produttività. In questo modo però, sfruttando al massimo le coltivazioni, si è arrivati a produrre alimenti di bassa qualità, facendo inoltre crollare il prezzo dei prodotti agricoli. Fin dagli anni ottanta si è provveduto a cercare di realizzare colture e allevamenti a basso impatto ambientale, ma soltanto a inizio anni ’90 si è riusciti a integrare un sistema vero e proprio nella cultura italiana e comunitaria.

Oltre a definire il metodo di produzione, il sistema BIO prevede accurati controlli anche per quanto riguarda l’etichettatura, la trasformazione e gli esami che devono superare questi prodotti.

La produzione biologica si basa su alcuni principi fondamentali: sui sistemi ecologici sono fondati la progettazione e la gestione dei processi biologici, utilizzando le risorse naturali interne ai sistemi, con metodi che prima di tutto valutano il rischio della produzione, prevenendo processi sbagliati tramite accurati controlli. I metodi utilizzati inoltre sono ecosostenibili, ossia l’acquacoltura viene utilizzata rispettando lo sfruttamento sostenibile della pesca, mentre le coltivazioni si basano sulla produzione di alimenti legati alla terra, così come gli allevamenti sono costituiti da animali tradizionali del territorio.

Un dettaglio molto importante dell’agricoltura biologica sui cui si basa il sistema BIO è l’assenza di OGM (Organismo Geneticamente Modificato) e prodotti derivanti da essi in nessun modo, ad eccezione dei medicinali veterinari. Gli OGM infatti sono come dice il nome stesso, degli organismi modificati nel patrimonio genetico attraverso l’aggiunta o l’eliminazione di geni, di cui i prodotti biologici sono assolutamente liberi; i produttori di alimenti prodotti utilizzando gli OGM devono obbligatoriamente riportarlo in etichetta, come stabilito dalla Comunità Europea.

Nel caso sia necessario utilizzare invece produzioni esterne, queste devono provenire da produzione biologica, con sostanze naturali e concimi a bassa solubilità. Inoltre, c’è un vincolo molto restrittivo che riguarda l’utilizzo di sostanze chimiche nella coltivazione, ad eccezione di quelli riportati nel Regolamento 834/07, art. 4 C.

In Italia per ottenere la certificazione BIO bisogna fare richiesta agli Organismi di Controllo, in base all'art. 3, comma 1, del Decreto Legislativo n. 220 del 17 marzo 1995. Questi Organismi devono controllare che il prodotto sia effettivamente creato attraverso il metodo di produzione biologica secondo il Regolamento 2092/91, verificando con accurate analisi sia le derrate alimentari, sia i prodotti agricoli; se è tutto in regola, gli enti rilasciano la certificazione BIO.

Le aziende interessate a ottenere la certificazione BIO peri propri prodotti devono seguire un preciso iter: prima di tutto devono compilare la notifica dell’attività con metodo biologico e inviarlo agli Uffici regionali competenti e all’Organismo di Controllo; questo deve effettuare una visita ispettiva denominata “Fase di Avvio”, nella quale si controlla la conformità al Regolamento (CE) 2092/91 e se l’esito è positivo, viene redatto un documento chiamato "Relazione di Ispezione Fase di Avvio", nella quale vengono redatte tutte le informazioni utili alla Commissione di Certificazione per dare un giudizio di idoneità sull’azienda. Se il giudizio è favorevole, la Commissione ammette l’azienda nel sistema di controllo, che quindi verrà controllata annualmente una o due volte per verificare che sia sempre presente l’idoneità e la conformità al Regolamento. Infine, l’azienda riceve la documentazione per provare la sua adesione al sistema BIO.

La certificazione viene consegnata soltanto dopo un periodo di prova, cosiddetto “di conversione all’agricoltura biologica.”

In Italia i prodotti da agricoltura biologica sono in crescita, specialmente quelli del settore lattiero-caseario, sono riconoscibili all’acquisto dal logo europeo apposto sull’etichetta secondo il Regolamento CEE 271/10. Per quanto riguardo le vendite, basti pensare infatti che le aziende che trasformano il latte proveniente da allevamenti BIO sono l’11,9% dei produttori italiani di alimenti biologici trasformati, superiore persino a paesi europei quali la Francia e la Gran Bretagna. Anche sul mercato, i latticini sono dopo l’ortofrutta la seconda categoria più venduta, con oltre il 22% di quota a valore.

Nel dettaglio, latte e yogurt rappresentano il 75% dei prodotti BIO acquistati, mentre il restante 25% è rappresentato da formaggi e latticini freschi.

L’aumento crescente della domanda da parte dei consumatori è dovuta anche ai prezzi ribassati dei prodotti BIO rispetto a qualche anno fa e anche alla sempre maggiore consapevolezza che i prodotti BIO siano sicuri e certificati e soprattutto ottenuti rispettando l’ambiente. Inoltre, sul mercato è in crescita anche l’offerta da parte delle azienda lattiero-casearie, che propongono ogni anno prodotti nuovi, anche come varianti di quelli tipici italiani, come ad esempio il Pecorino o il Grana Padano.