Dieta per Colesterolo
Le moderne linee guida per una sana alimentazione raccomandano un consumo ridotto di acidi grassi saturi. Scopri tutto sulla dieta per il Colesterolo ...
Tutti i tipi di alimenti contengono almeno un nutriente tra carboidrati, grassi, proteine, vitamine e minerali, ma solo i primi tre sono quelli che apportano energia all'organismo: i carboidrati e le proteine forniscono circa 4 kcal per grammo, mentre i grassi 9 kcal per grammo. Spesso, però, accade che le caratteristiche energetiche e la quota di grassi di determinati cibi venga vista con una certa diffidenza, tanto da portare i consumatori ad una loro drastica riduzione o addirittura alla completa rimozione dalla dieta.
Sebbene le raccomandazioni nutrizionali odierne dei Paesi occidentali abbiano particolarmente a cuore la parte lipidica della dieta (sia dal punto di vista delle quantità giornaliere, sia da quello della qualità dei grassi), per un apporto nutrizionale sano e bilanciato occorre riporre un'attenzione in più alle corrette porzioni dei diversi alimenti, senza dover necessariamente rinunciare a qualcosa. Nell'arco della giornata le calorie dovrebbero essere così ripartite: 55% circa di carboidrati, 30% circa di grassi e il restante 10-15% di proteine; tra i grassi, un terzo deve essere di quelli saturi, un terzo di quelli polinsaturi e un altro terzo di quelli insaturi [1].
Le moderne linee guida per una sana alimentazione raccomandano un consumo ridotto di acidi grassi saturi, perché il loro apporto eccessivo è uno dei maggiori fattori di rischio per malattie cardiovascolari. Il colesterolo, ad esempio, deve essere contenuto entro i 300 mg al giorno, nonostante tale sostanza rivesta un'importanza fondamentale nel metabolismo, essendo il precursore della vitamina D (che a sua volta promuove l'assorbimento del calcio), degli acidi biliari e di numerosi ormoni.
Dal momento che i grassi del latte e dei suoi derivati sono prevalentemente saturi e si abbinano a livelli notevoli di colesterolo, quello che succede il più delle volte è che ciò che si elimina per primo dalla dieta sono proprio i prodotti lattiero caseari, specie da parte delle donne più giovani che li vedono come alimenti completamente ingrassanti. Sebbene si tratti di importantissime fonti di nutrienti biodisponibili per una dieta equilibrata, un accumulo di colesterolo nei macrofagi e nella parete arteriosa (con conseguente formazione della placca) può provocare seri problemi alla pressione e al cuore. Di conseguenza, bisogna prendere in considerazione i diversi fattori di rischio modificabili con prodotti derivati dal latte.
Le raccomandazioni nutrizionali internazionali suggeriscono un consumo di acidi grassi non superiore al 7% delle calorie giornaliere, equivalenti a 17 grammi al giorno per un fabbisogno medio di 2200 kcal: entro tale quantità possono essere incluse senza problemi 2-3 porzioni di latte o yogurt al giorno e anche una certa quantità di formaggi. In particolare, sono consigliati i derivati del latte con un ridotto contenuto di grassi, i quali risultano più poveri di sodio e di grassi saturi, pur essendo ricchi di calcio: è stato osservato, infatti, che il loro consumo apporta una serie di benefici all'organismo, come il miglioramento della sindrome metabolica, la diminuzione della pressione arteriosa e quella dei livelli di stress ossidativo.
Dunque, per chi ha problemi di colesterolo, sono ammessi nella dieta latte e yogurt scremati o parzialmente scremati, formaggi freschi (come la mozzarella) o stagionati, prodotti a partire dal latte scremato in fase di lavorazione (come il Grana Padano); mentre vengono sconsigliati prodotti particolarmente grassi come panna, burro, latte condensato e formaggi ad alto tenore di grassi saturi (come crescenza o mascarpone). Ovviamente, accanto a tali suggerimenti non si deve mai dimenticare che la principale componente dei rischi cardiovascolari è data dalla dieta globale e dallo stile di vita del singolo consumatore.
[1] Libro bianco sul latte e i prodotti lattiero caseari.