Latte vaccino diluito
Perché diluire il latte vaccino? Vantaggi e Caratteristiche del Latte vaccino Diluito
Il latte vaccino è un alimento molto nutriente, adatto ad essere consumato in tutti gli stadi della vita, dalla prima infanzia fino alla tarda età. I suoi nutrienti sono numerosi e molto importanti per la salute dell’organismo: infatti, il latte vaccino è in grado di fornire carboidrati, proteine, vitamine, lipidi e minerali.
Il latte vaccino contiene quantità differenti di sostanze nutrienti, in particolare contiene più proteine, sali minerali e vitamine del latte materno.
Durante la prima infanzia, il pediatra può consigliare di non somministrare il latte vaccino al bambino, se non prima diluito, specialmente nel periodo precedente allo svezzamento. Il motivo per cui si diluisce il latte vaccino da far consumare ai neonati è per non sovraccaricare i reni con le numerose proteine presenti nel latte vaccino, e anche per non scatenare fenomeni di ipersensibilità al latte nel bambino.
Per ridurre questi fenomeni di sensibilizzazione, è possibile introdurre il latte vaccino in piccole quantità nella dieta del neonato nei suoi primi 15 giorni di vita: secondo uno studio portato avanti dai ricercatori di Tel Aviv, e pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology[1], dare al neonato sin dalla nascita una quantità molto piccola di latte vaccino nei suoi primi 15 giorni di vita, aumenta del 19% la probabilità di non incorrere in intolleranze future, rispetto ai neonati a cui non è stato somministrato affatto il latte vaccino nello stesso periodo di tempo.
Dare al neonato del latte vaccino intero sin dalla sua nascita significa preparare il suo stomaco a proteine complesse per quando verrà il momento dello svezzamento. Iniziare a preparare la mucosa gastrica a questo tipo di proteine, aiuta il neonato anche a stimolare la produzione di lattasi, che aiuta ad assimilare il lattosio, ed a contrastare la “lattasi deficienza” in età adulta.
La somministrazione al bambino del latte vaccino diluito può essere iniziata sin dal 3° mese di vita, anche prima dello svezzamento. Il latte vaccino contiene più proteine e sali minerali rispetto al latte materno, e proprio per questo è consigliabile far bollire per qualche minuto il latte vaccino sul fuoco, in modo da rendere più digeribili le proteine e in particolare la caseina. Terminata la bollitura diluirlo con l’acqua e aggiungervi delle destrine e del maltosio di origine vegetale, in modo da apportare dei carboidrati semplici alla dieta. Infine aggiungere degli acidi grassi polinsaturi di derivazione vegetale, come l’olio di semi; bastano poche gocce.
La diluizione del latte con l’acqua può essere effettuata nella misura di 1/3 o metà, a seconda della reazione del bambino al gusto del latte. L’acqua da utilizzare è quella oligominerale, ossia con una bassa quantità di sali minerali disciolti. Volendo si può anche riscaldare il latte già diluito, messo in un biberon sul fuoco a bagnomaria, per circa 5 o 6 minuti. Considerando che il latte vaccino presenta una carenza di ferro e vitamine rispetto al latte materno, è consigliabile aggiungere nel latte degli integratori di queste due sostanze, o nel caso il bambino sia già svezzato, degli alimenti ricchi di questi nutrienti.
Dopo l’anno di età è importante sostituire completamente il latte di crescita con il latte vaccino intero fresco, perché, a differenza di quello artificiale, il latte vaccino è un prodotto naturale, che contiene soli nutrienti e non aromi artificiali, zuccheri e carboidrati complessi. Il latte artificiale è infatti un prodotto che andrebbe somministrato solo nei primi mesi di vita, a cui il bambino non deve abituarsi troppo, perché troppo ricco di zuccheri, che portano a un’obesità precoce fin dalla tenera età.
L’Unione Europea, nel documento “Alimentazione dei lattanti e dei bambini fino a tre anni: raccomandazioni standard per l’Unione Europea”[1], precisa che i bambini, dopo i 12 mesi di età, che non siano allattati al seno, possono bere al giorno dai 200 ai 400 ml di latte vaccino intero, se sono presenti altri alimenti di derivazione animale nella dieta, mentre la quantità può salire fino a 300-500 ml se non sono presenti nella dieta altri alimenti di origine animale. Il latte consigliato da questo documento istituzionale è quello vaccino intero e non diluito, da bollire o pastorizzare prima dell’uso, in modo che sia microbiologicamente sicuro. Il latte vaccino scremato invece non è adatto ad essere consumato dai bambini in tenera età, in particolare sotto i due anni, perché contiene un quantitativo di energia e vitamine troppo basse; allo stesso modo, anche il latte in polvere derivato dal latte scremato non è consigliato nella dieta dei bambini.
lI latte fermentato invece è consigliato dall’età di 6-9 mesi, sotto forma di yogurt, per la grande quantità di nutrienti al suo interno, quali proteine, riboflavina e minerali come calcio e fosforo.
Riferimenti
- Yitzhak Katz, Nelly Rajuan, Michael R. Goldberg, Eli Eisenberg, Eli Heyman, Adi Cohen, Moshe Leshno. Early exposure to cow's milk protein is protective against IgE-mediated cow's milk protein allergy
- European Commission Directorate Public Health and Risk Assessment, Karolinska Institutet, Istituto per l’Infanzia IRCCS Burlo Garofolo, Unità per la Ricerca sui Servizi Sanitari e la Salute Internazionale. Alimentazione dei lattanti e dei bambini fino a tre anni: raccomandazioni standard per l’Unione Europea