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Il Mondo del Latte
L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE
07-02-2025
Febbraio 2025
Le dichiarazioni rilasciate e le decisioni assunte immediatamente dopo l’insediamento del presidente Trump ci portano a essere molto preoccupati per la possibile o, meglio, probabile escalation daziaria, che potrebbe colpire anche i nostri prodotti.
Non ci si chiede più se verranno applicate tariffe aggiuntive, ma quando verranno introdotte e quanto saranno pesanti.
Del resto, il presidente Trump ha coniato e cavalcato lo slogan “American first” promettendo ai propri elettori, tra i quali si conta buona parte del mondo agricolo, che avrebbe preso ogni iniziativa possibile per favorire le produzioni locali, rendendo difficile la vita ai prodotti stranieri.
Senza dimenticare che c’è chi soffia sul fuoco: non è un mistero che farmer e industriali americani siano tra i primi a chiedere a Trump di intervenire sui formaggi europei e italiani. Le probabilità di misure tariffarie a danno del nostro settore, quindi, sono sempre più elevate.
Sarebbe un colpo tremendo; quello statunitense è un mercato chiave per il settore lattiero caseario.
Ogni anno partono dagli stabilimenti dell’Unione europea circa 130.000 tonnellate di formaggi, con l’Italia che ha una leadership incontrastata nel settore caseario.
Se l’amministrazione Trump confermerà le proprie intenzioni, il contraccolpo sarà fortissimo.
Ricordiamo tutti quel che successe nel 2014, quando il presidente Putin decise di bloccare l’import in Russia dei formaggi europei.
Le conseguenze per tutto il settore furono drammatiche.