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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

04-10-2024

Ottobre 2024


La temuta risposta ai dazi europei sull’import di motori elettrici cinesi è arrivata: le autorità della repubblica popolare asiatica stanno indagando per dimostrare che, grazie ai sussidi europei e nazionali, i nostri prodotti arrivano nei frigoriferi cinesi a prezzi inferiori a quelli locali.

C’è aria di ritorsioni daziarie da parte della Cina e le imprese sono molto preoccupate per i modi, le modalità dell’indagine e i tempi.

I modi: siamo stanchi – lo diciamo da tempo – di essere tirati in ballo ogni volta che c’è un contenzioso commerciale tra Europa e resto del mondo.
 
Successe con la Russia, che reagì con un feroce embargo sui formaggi europei in risposta alle sanzioni per l’invasione della Crimea. Si è ripetuto con la decisione del Wto di condannare gli aiuti europei ad Airbus. Le conseguenze? Extra dazi sull’import negli Usa di alcuni formaggi imposti dall’amministrazione Trump; danni per decine di milioni di euro per le nostre aziende. E succede ora, con "l’affaire" motori elettrici. L’Europa agisce, la controparte reagisce, prendendosela con noi. La domanda: perché le guerre commerciali devono trovare sfogo su comparti diversi da quelli direttamente coinvolti?
 
Se è vero che siamo un settore portante per l’economia agroalimentare europea, meritiamo rispetto e vogliamo essere tutelati.

Preoccupano, come detto, le modalità dell’indagine: le procedure per la registrazione e le risposte ai questionari sono complicatissime. Bisogna riportare tante informazioni, alcune delle quali estremamente sensibili, far tradurre il materiale in cinese… e, come se non bastasse, il tutto va spedito in Cina, anche in copia cartacea. Infine, i tempi: l’indagine è stata aperta a fine agosto, quando tanti erano ancora in vacanza (è un caso?). Le imprese hanno avuto pochissimi giorni per registrarsi e altrettanto pochi per rispondere al primo questionario. È una coincidenza o la fretta risponde a una precisa volontà di rendere estremamente dif!cile la vita alle imprese? Anche perché, stando alle informazioni raccolte, chi non partecipa all’indagine può essere considerato “ostile” e vedersi applicati dazi supplementari.

Ci vorrebbe una maggiore volontà della Commissione europea nel trovare soluzioni politiche e diplomatiche a difesa del nostro settore.