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Attualità

4 DOMANDE A: MELLA FREWEN

12-03-2014

In esclusiva su Il Mondo del Latte l'intervista al Direttore Generale Food Drink Europe


Dal 2007 alla guida di FoodDrinkEurope, Mella Frewen ha cambiato il volto della confederazione, legandola  all’immagine di un’industria  alimentare competitiva, attenta ai bisogni dei consumatori, interlocutore  valido sui  temi della nutrizione e sicurezza alimentare, per la dimensione  sociale ed ambientale della trasformazione alimentare.
La nuova denominazione (prima CIAA ed ora FoodDrinkEurope) ed il cambio di sede nel novembre 2012 hanno completato un processo di rinnovamento , portando FoodDrinkEurope nel cuore delle istituzioni europee, vicino alla Place  Schuman (dove c’é il Berlaymont, sede principale della Commissione Europea) e  di fronte al parco del Cinquantenario.

La carriera professionale di Frewen nel settore agroalimentare la vede protagonista in Europa da 25 anni. Irlandese, sposata con un italiano, parla bene la nostra lingua e quindi conosce e ama il nostro Paese. È stata manager del gruppo Ferruzzi e direttore delle relazioni pubbliche internazionali di Eridania (gruppo Montedison). In seguito è stata direttore delle relazioni internazionali di Cerestar – il maggior produttore europeo di amido - e infine direttore per gli affari governativi in Europa, Medio Oriente e Africa della Monsanto, dove si è occupata di diversi importanti temi, tra i quali le agrobiotecnologie e i pesticidi.

Domanda 1: la trasformazione alimentare è il primo settore manifatturiero europeo ed è a Bruxelles  che si prendono le decisioni chiave per questo settore. A suo avviso la voce delle imprese è ascoltata a sufficienza nelle stanze dove si decide il futuro del food?

L'industria è più forte quando è in grado di parlare con una sola voce, e grazie alla vasta rappresentanza di federazioni ed industrie  europee che aderiscono a FoodDrinkEurope, , siamo un partner apprezzato delle istituzioni dell'UE e di altri attori chiave a Bruxelles.
Infatti, la Commissione ha creato un gruppo ad alto livello per la competitività del settore agro-alimentare, nel 2008. Oggi è guidata dal Commissario Tajani, che sta  coordinando  i lavori dei commissari, degli Stati membri e delle CEO , al fine di migliorare  la competitività del settore. FoodDrinkEurope  partecipa attivamente ai lavori, e sta esortando la Commissione europea affinché  il Forum diventi una struttura permanente   che possa  svolgere la funzione di indirizzo ed su temi importanti quali: le relazioni B2B nella catena alimentare, i negoziati sugli accordi commerciali, i temi della produzione alimentare “sostenibile”.

Domanda 2: In questo momento, i prodotti alimentari sono al centro di numerosi interventi legislativi, che riguardano l’etichettatura, i contenuti nutrizionali, l’origine, la leggibilità, i claims nutrizionali e sulla salute. Anche se le imprese stanno lavorando per adeguarsi alle regole, ci sono ancora numerosi elementi di incertezza.  Cosa ne pensa FoodDrinkEUrope e quali sono le richieste della federazione su questi temi?

In effetti, i problemi sono multeplici per le imprese europee in merito all’applicazione della legislazione comunitaria. Malgrado esista un mercato unico, molte norme europee continuano ad essere applicate con criteri nazionali, creando eccezioni, deroghei, ed anche specifiche misure nazionali (ad esempio norme nazionali in materia di etichettatura). Tutto cio’ crea delle barriere commerciali per le imprese esportatrici, che devono necessariamente adeguare i loro prodotti alle richieste del paese d’importazione.
FoodDrinkEurope chiede con forza maggiore armonizzazione, chiarezza e certezza delle norme europee per eliminare o quantomeno ridurre anche interpretazioni diverse che generano confusione per le imprese. Noi chiediamo, quando cambia la legislazione, un adeguato periodo di transizione affinché le imprese possano organizzarsi per applicare le nuove norme gradualmente. Noi pubblichiamo anche, per i membri, delle linea guida che aiutano le imprese a meglio comprendere ed applicare la regolamentazione europea (p.ex. per l’indicazione di allergeni, etichettatura, aromi, acrilamide)

Domanda 3: Incoraggiare i consumatori ad adottare stili di vita  sani ed una dieta bilanciata  è importante, ma c’è il rischio concreto che alcuni Paesi si lascino tentare da scelte semplicistiche, basate sull’emotività e non su basi scientifiche. È il caso delle “food tax”, introdotte da alcuni Paesi o dello schema nutrizionale UK che etichetta con il bollino rosso i nostri migliori formaggi. Cosa sta facendo FoodDrinkEurope per evitare che i prodotti di base della corretta e sana alimentazione vengano penalizzate da queste politiche?

Quale membro fondatore attivo della “Piattaforma europea per un’azione su dieta , attività fisica e salute”, FoodDrinkEurope sostiene con forza che l’industria europea assume le sue responsabilità promuovendo regimi alimentari equilibrati e sani stili di vita. Noi abbiamo volontariamente assunto almeno la metà degli impegni promossi dalla Piattaforma in merito all’ informazione per i consumatori, alla promozione di un attività fisica, ad una pubblicità commerciale responsabile ed infine, ad una riformulazione dei nostri prodotti. L’industria alimentare ha già diversificato i prodotti, per venire incontro alle necessità delle diverse tipologie di consumatori, ma siamo consapevoli che per taluni prodotti, come i formaggi,  esistono limiti tecnologici alla riduzione di taluni nutrienti .  Nello stesso tempo, dato che non esiste una unica soluzione al problema sociale della obesità, siamo confrontati da misure discriminatorie quali le “food tax” o  i ‘bollini colorati’ richieste dalle associazioni di consumatori o da alcune ONG, che si basano sull’impatto emotivo di tali misure piuttosto che su solidi argomenti  scientifici.
A livello europeo, FoodDrinkEurope continua a far presente con forza le possibili consequenze negative di queste iniziative  per le imprese. Collaboriamo con EFFAT (Federatione Europea dei sindacati dell’ industria alimentare) attirando costantemente l’attenzione sulle conseguenze  negative delle “food taxes” per la competitività e per l’occupazione  senza alcuna prova di un effettivo beneficio  per la salute Per quanto riguarda lo schema nutrizionale ibrido di etichettatura in UK, FoodDrinkEurope ha pubblicamente preso una posizione contro la potenziale proliferazione di schemi nutrizionali nazionali che contribuiscono tra l’altro a frammentare il mercato interno Ue.

Domanda: Sprechi alimentari: è un tema attuale ed importante e continuerà ad esserlo anche in futuro. Si tratta però di un argomento complesso che richiede una forte responsabilizzazione di tutti gli attori delle filiere alimentari ed una maggior educazione del consumatore. Quale approccio suggerisce FoodDrinkEurope?

Per quanto concerne gli sprechi alimentari FoodDrinkEurope si é impegnata a lavorare con tutta la catena alimentare e cioé con tutti gli altri attori, autorità politiche dettaglianti e organizzazioni di consumatori per ridurre e, se possibile, eliminare gli sprechi lungo tutta la catena. In pratica abbiamo promosso un’ iniziativa che impegna tutti gli anelli della catena con una Dichiarazione chiamata “Every Crumb Counts

Oltre all'intervista sul Mondo del Latte di Marzo 2014 è possibile trovare ulteriori approfondimenti su Mella Frewen, i suoi interessi e le sue attività.

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