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Attualità

CHE DURI GLI ITALIANI!

06-06-2013

Sulla pasta o con l'aperitivo, come secondo piatto o in insalata, sono quelli a pasta dura i formaggi consumati con più frequenza in Italia. E quelli a cui viene riconosciuta la personalità più spiccata e il carattere di portabandiera del made in Italy nel mondo. Assolatte e AstraRicerche ne svelano il vissuto nella quinta edizione del loro monitor biennale


Sulla pasta o con l’aperitivo, come secondo piatto o in insalata, sono quelli a pasta dura i formaggi consumati con più frequenza in Italia. E quelli a cui viene riconosciuta la personalità più spiccata e il carattere di portabandiera del made in Italy nel mondo. Assolatte e AstraRicerche ne svelano il vissuto nella quinta edizione del loro monitor biennale

Sono la “fuoriserie” dei formaggi italiani, i prodotti caseari “made in Italy” più conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. E anche in Italia i formaggi a pasta dura godono di un vissuto assai positivo e di un consumo molto diffuso e consolidato. E’ un profilo d’immagine molto sfaccettato e positivo quello che emerge dalla quinta edizione del monitor biennale condotto da AstraRicerche per conto di Assolatte.   

I formaggi a pasta dura sono quelli più diffusi tra i consumatori italiani (91,9% di penetrazione) e godono di un profilo d’immagine molto positivo che li colloca nell’area dell’edonismo alimentareafferma Enrico Finzi di AstraRicerche. Vengono, infatti, associati all'ottimo sapore (54%), al buon profumo (41%), alla piacevole consistenza (32%) e quindi, attraverso questi plus organolettici, al piacere tout court (46%), alla gioia e all’allegria (20%), all’amore e alla passione (20%). Ma non è solo una questione di piacere del mangiar bene. “I consumatori riconoscono che i formaggi duri garantiscono sazietà e riempimento (51%) e una sana alimentazione nutriente (29%)– prosegue Finzi – Dal consumo dei formaggi a pasta dura gli italiani ricevono anche benessere e salute (17%), calma e serenità (16%), distensione e relax (12%)”.

I formaggi a pasta dura sono così buoni e appaganti da generare addirittura una dipendenza, perlomeno in quei 7,2 milioni di italiani che dichiara di consumarli 1 o più volte ogni giorno. O quei 13,8 milioni di italiani che li mangia da 3 a 6 volte a settimana. Dal monitor Assolatte-AstraRicerche si scopre anche che il 7,7% li consuma da 2 a 3 volte al mese, il 4% 1 volta al mese, il 4% raramente e solo l’8,1% non li usa. A consumare i formaggi duri, da tavola o da grattugia, sono soprattutto le donne, gli ultra34enni, i residenti in Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia. Ma i loro fans più affezionati sono maschi, ultra44enni, residenti tra Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Umbria. Complessivamente, i forti consumatori di formaggi a pasta dura risultano dotati d'una personalità molto netta e di uno stile di vita ricco e articolato, moderno ed equilibrato, e maggiormente gratificante rispetto alla media nazionale.

"Il nostro monitoraggio biennale conferma che i formaggi a pasta dura godono di un vissuto estremamente positivo presso gli italiani, che li considerano prodotti di grande qualità e valore – commenta l’avv. Adriano Hribal, delegato della presidenza di Assolatte – I consumatori dimostrano di apprezzare i formaggi a pasta dura sia per le loro caratteristiche organolettiche sia per il loro contenuto di servizio: due fronti su cui le imprese lattiero-casearie si sono fortemente impegnate, per continuare a offrire formaggi di qualità eccellente e per proporli in formati e confezioni – dai bocconcini ai grattugiati - capaci di rispondere a ogni esigenza di consumo e di praticità in cucina".
 
Vuoi saperne di più su quanto è emerso dal Monitor biennale Assolatte-AstraRicerche? Guarda la clip di Enrico Finzi sul nuovo canale Youtube di Assolatte:
www.youtube.com/user/AssolatteTV