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Attualità

4 DOMANDE A: NICOLA BALDRIGHI

14-04-2014

Nicola Baldrighi è il Presidente del Consorzio Grana Padano, il più grande Consorzio di tutela italiano, e quindi del mondo.


Presidente: il 2013 non è stato certo un anno positivo per il mondo  del food. Come è andata per il Grana Padano?
Nonostante le difficoltà della prima parte dell’anno, il 2013 si è chiuso positivamente, grazie ad un mercato del latte spot molto vivace. In Italia, il Grana Padano ha confermato i propri livelli di consumo e la sua leadership nel settore dei formaggi duri, con una quota del 49%. I risultati sono confermati dal calo delle giacenze, scese del 3%.
Sul fronte dei prezzi all’ingrosso, dall'inizio dell'estate abbiamo registrato una ripresa delle quotazioni, confermata anche a gennaio.
La produzione ha registrato l’atteso contenimento legato al piano produttivo, con un – 3,3% rispetto al 2012 e si è attestata a 4.565.337 forme, pari a 173.917 tonnellate. Il  valore della produzione ai caseifici ha toccato 1.790 milioni di euro, un primato mondiale tra i prodotti DOP,  così ripartiti: 1.250 milioni di Euro dal formaggio di 9 mesi in caseificio, mentre 540 milioni di Euro derivano dalle stagionature fino a 16, 18 o oltre 20 mesi e dalle operazioni di confezionamento e grattugia.
Sono risultati che soddisfano, ma occorre continuare a mantenere prudenza produttiva, e dedicare la massima attenzione alla qualità del prodotto.

Se il mercato nazionale segna il passo, le esportazioni sono invece  in crescita. Il Grana Padano è un gran formaggio e sta invadendo il   mondo. quali sono le vostre previsioni per il futuro?
Oggi l'export è certamente decisivo per mantenere i fatturati a livelli remunerativi. Nel periodo gennaio – novembre 2013, il Grana Padano ha confermato la propria leadership di formaggio DOP più consumato nel mondo, con un incremento delle esportazioni del 5,87%. Confortante  soprattutto l'aumento del 7% rilevato nella UE, mentre nei paesi al di fuori dell’Unione europea, l’incremento è stato del 4%. In particolare, son stati premiati i nostri investimenti promozionali in Germania, mercato che ha raggiunto i 4 milioni di euro con una crescita dell’8,5% e che vale oggi più di le 350mila forme. Al secondo posto si confermano gli USA, con circa 160.000 forme, e al terzo la Svizzera, con quasi 140.000 forme.
Nell’area comunitaria abbiamo visto crescite a due cifre in Austria (+15%) e in Spagna (+11%). Fuori dall’Europa, Stati Uniti e Canada insieme registrano un incremento di 4 punti ed il Giappone di 8; ma di grande significato è l’exploit del 25% di export registrato in Russia.
Nel 2013 abbia quindi toccato la soglia di 1.500.000 di forme vendute all'estero: il 34% del formaggio marchiato. Un  dato positivo, che in 15 anni vedrebbe più che quadruplicato l'export di Grana Padano, e che premia  il nostro lavoro. Il Consorzio ha investito all'estero con lungimiranza, in anni in cui il mercato interno prosperava, consapevole della forza di questa eccellenza del Made in Italy.

C’è molta attenzione per il made in Italy alimentare, ma anche molta   preoccupazione per i problemi legati all’italian sounding e alla  contraffazione. Cosa fare per limitare i danni?
Per la nostra attività di vigilanza spendiamo 700 mila euro all’anno, soprattutto in Europa. Ma i maggiori investimenti li facciamo nella promozione del nostro formaggio per far capire la qualità e la specificità del Grana Padano. Investimenti massicci, che facciamo nonostante la crisi economica e la necessità di controllare con attenzione gli investimenti.
Da nostre stime sappiamo che i formaggi similari al Padano sottraggono al nostro formaggio un fatturato potenziale di circa un miliardo di euro all’anno: 700 milioni all’estero e 300 in Italia. Sono cifre importanti!
Una mano importante potrebbe darla una normativa sull’etichettatura più chiara, che aiuti i consumatori a scegliere con maggior consapevolezza quel che comperano: sono troppi i finti prodotti italiani in circolazione.

Il Consorzio è estremamente attivo sia in Italia che all’estero per   promuovere e tutelare questo grande formaggio italiano. Quali sono le   iniziative più importanti dei prossimi mesi?
Nel 2014 investiremo 23 milioni di euro, di cui 9 estero e 14 in Italia. Crediamo che ci siano ancora spazi di crescita sia nei paesi dove il nostro formaggio è presente ed apprezzato da molti anni, sia sui mercati emergenti, come la Russia, dove si aprono interessanti opportunità.
In Italia dovremo mantenere la nostra quota di mercato che ci vede leader, pur senza illuderci su tempi e intensità della ripresa.
E non dobbiamo dimenticare che il 2014 è un anno di transizione che ci porterà all’Expo 2015, con un tema decisivo per tutto il sistema agroalimentare: “Nutrire il pianeta”. Portare il cibo nelle immense aree del mondo dove manca dovrà conciliarsi con l’esigenza di nutrire bene e nel rispetto della salute e dell’ambiente; cercando soluzioni di maggior equilibrio tra le aree in cui si il cibo manca e quelle in cui si spreca. E il formaggio dop più consumato nel mondo dovrà essere in prima linea.