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Attualità

L'EDITORIALE DE "IL MONDO DEL LATTE": EXPO 2015

07-04-2014

Le nostre imprese ad EXPO 2015


Dopo tanto parlare sembra che le imprese alimentari italiane avranno propri spazi e una giusta visibilità ad Expo 2015.

Anche grazie alla preziosa opera di Paolo Zanetti - che rappresenta Assolatte nella federazione -Federalimentare ha presentato un proprio progetto, che permette alle diverse filiere alimentari e alle imprese di presentarsi ai 20 milioni di visitatori previsti per l’Esposizione Universale del 2015.
Un’esposizione che Milano ha voluto fare propria e sulla quale da anni divampano dibattiti e polemiche: sull’immensa area destinata al progetto (1,1 milioni di metri quadrati), sul futuro di quest’area nel dopo Expo, sul rischio di cementificazione, sul pericolo di infiltrazioni mafiose. Ma anche sui contenuti veri della manifestazione.

“Nutrire il pianeta” – questo il titolo di Expo 2015 – nasce proprio per riflettere su alcune grandi domande. Il modello di sviluppo che ha vinto la fame in molte aree del pianeta può essere usato per sconfiggerla ovunque? La vecchia cara Terra sarà in grado di sfamare le future generazioni, o le terre coltivabili e gli animalida allevamento non saranno in grado di accontentare la crescita della domanda legata allo sviluppo demografico?Quale sarà il futuro alimentare dei nostri figli e dei nostri nipoti? Mangeranno quel che mangiamo noi o avranno un destino diverso (come peraltro noi lo abbiamo avuto rispetto a chi ci ha preceduti)?

Domande importanti, sulle quali è facile far demagogia… e, infatti, fino ad ora la demagogia l’ha fatta da padrona. Facendo finta di non sapere che mangiamo molto meglio di chi ci ha preceduto; che quel che c’è sulle nostre tavole è più buono, più sicuro, più nutriente e più vario di quel che hanno mangiato i nostri genitori e i nostri nonni; che il mondo occidentale, grazie all’industria alimentare ha vinto la fame, tanti vorrebbero che Expo si trasformasse in una grande fiera di paese, in un corale invito alla decrescita felice e al ritorno al passato.

Speriamo che il progetto di Federalimentare serva a rimettere la barra al centro e ad aiutare i visitatori a capire che il modello industriale – quello italiano in particolare – è un modello virtuoso, che ha saputo scegliere il meglio dal passato e lo ha trasformato in un vero e proprio patrimonio, che è ricchezza per l’Italia e per le tante regioni del nostro paese.
 
Alle imprese e agli imprenditori il delicato compito di confermarlo, ogni giorno.
 
Adriano Hribal

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