Attualità
GLI STRAVAGANTI FAN DEL 'CLUB MED' ABITANO L'ISOLA (4)
01-10-2008
Le quattro tipologie dei naufraghi emerse dall'indagine AstraRicerche
Quattro i tipi o cluster che emergono dall'indagine condotta da Enrico Finzi per Assolatte, almeno tre dei quali scelgono latte e latticini fra gli alimenti da privilegiare.
Il primo cluster è quello costituito da 'I Funzionalisti Razionali': si tratta del gruppo di maggioranza relativa, che 'vale' il 36% del campione e si caratterizza per il realismo senza fronzoli con cui guardano all'esperienza dell'isolamento insulare per un lustro. Scelgono, infatti, solo prodotti utili ad un'equilibrata e sicura sopravvivenza.
Tra le bevande privilegiano il latte e - a scelta - un'altra semplicemente gradita (dal caffè alla birra, dalla Coca Cola ai succhi di frutta naturali, dalla camomilla alle tisane).
Il secondo tipo, con peso quasi uguale al precedente (33% del campione), é definito 'I Metropolitani Impenitenti': un cluster del tutto diverso dal precedente e convinto - spesso ingenuamente - di poter ritrovare nell'isola deserta in mezzo al Pacifico una dépendance della propria abitazione in Italia.
Costoro privilegiano la pasta (o il riso o la pizza), la frutta, i latticini (in particolare i formaggi, ma anche gli yogurt), le carni bianche più che il pesce, i condimenti tradizionali, una valanga di dolci.
Il terzo tipo (21% del campione) è composto da 'Gli stravaganti fan del Club Med', ai quali la definizione 'isola deserta nel mezzo dell'oceano Pacifico' ha evocato una sorta di villaggio turistico maldiviano, seppur privo di abitanti. Il risultato è che immaginano di avere di fronte a sé un quinquennio di lunga vacanza, un'esperienza tutta all'insegna del leisure. La riprova sta in molti dei prodotti prescelti.
Tra gli alimentari, i prodotti lattiero-caseari vanno fortissimo, ma il latte meno della media a favore invece degli yogurt (anche probiotici) e dei formaggi (pure ricercati).
L'ultimo 10% è costituito da 'I Confusi': costoro sono connotati dall'assenza di ogni coerenza e preferenza.
Un'ultima curiosità:
l'unica domanda 'chiusa' rivolta agli intervistati è stata "Mi dica la verità: ma Lei, con tutte le cose che mi ha indicato, starebbe cinque anni da solo, seppur sano e senza gravi problemi, in una piccola isola deserta dell'oceano Pacifico?" Ebbene, il 67% del campione non ci penserebbe neppure e risponde "sicuramente no". All'opposto, il 14% sarebbe contento di fare questa esperienza. Un'identica percentuale ha dei dubbi, ma non esclude del tutto questa possibilità. Un ultimo 'partito' è costituito da quel 5% che - anche se la risposta non era ipotizzata - si dice favorevole a vivere una siffatta esperienza quinquennale ma solo a talune condizioni (di solito attinenti alla possibilità di mantenere un contatto - via cellulare o via Internet - con il resto dell'umanità). Si tratta di 2.3 milioni di nostri connazionali.
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