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Attualità

ASSOLATTE RINGRAZIA I NAS PER IL PRONTO INTERVENTO A TUTELA DEI CONSUMATORI

19-06-2010

Mozzarelle sequestrate a Torino


Assolatte ringrazia i NAS dell'Arma dei Carabinieri per il pronto intervento e sottolinea che il ritiro dal mercato delle mozzarelle che hanno evidenziato alterazioni del colore dimostra ancora una volta come il sistema dei controlli sulla qualità dei prodotti lattiero caseari in Italia funzioni molto bene e tuteli pienamente i consumatori.

Assolatte, inoltre, evidenzia come il sistema di tracciabilità dei prodotti lattiero caseari e la piena collaborazione dei distributori abbia consentito ai NAS dei Carabinieri di agire con estrema rapidità e togliere in poche ore dai banchi di vendita tutte le mozzarelle del lotto di produzione in cui sono stati riscontrati i casi di alterazione.

Tutte le imprese del settore lattiero caseario investono in modo continuo per migliorare e rendere sempre più severi i controlli sulle materie prime, sui processi di lavorazione, sui prodotti finiti e sulle loro modalità di conservazione e trasporto, per garantire l'assoluta sicurezza dei prodotti offerti ai consumatori.

Benché l'impegno per la sicurezza alimentare sia prioritario per tutte le componenti della filiera, dagli allevatori ai produttori ai distributori, è tuttavia possibile che si verifichino casi di alterazione delle condizioni qualitative dei prodotti lattiero caseari. Il pronto intervento dei NAS evidenzia che i sistemi di controllo della sicurezza alimentare dei prodotti sono efficaci anche a valle del processo produttivo, a ulteriore tutela dei consumatori.
Ricetta per Biscotti di Natale al Burro

Sapori e Piaceri

I BISCOTTI DI NATALE AL BURRO. UN PICCOLO - MA GRANDE - GESTO D'AMORE PER AUGURARE BUONE FESTE

09-12-2011

Facili da preparare, deliziosi da gustare, belli da mettere sull'albero di Natale e buoni da regalare: con i biscotti al burro c'è più gusto a fare festa


Il conto alla rovescia per il Natale 2011 è cominciato. Ed è ufficialmente partita la caccia ai regali e agli addobbi delle feste, che quest'anno si presenta all'insegna di una nuova "sobrietà": lontano dagli eccessi recenti, si punta sulla creatività e sulla manualità, e si riscoprono i piccoli gesti d'amore che rendono unica l'atmosfera di fine anno. Come quello di preparare con le proprie mani gli addobbi per la casa e la tavola delle feste, e i regali da mettere sotto l'albero. Anche perché, secondo un recente sondaggio, il 57% degli italiani apprezza in modo particolare i regali fatti a mano, perché li considera una particolare forma di attenzione.

Cosa c'è di meglio, allora, che preparare i tradizionali biscotti al burro? Fragranti e gustosi, profumati di cannella e zenzero, decorati con motivi natalizi, i biscotti al burro rendono ancora più dolci e speciali le feste di fine anno. E, come sottolinea Assolatte, sono preziosi in molte occasioni: possono essere serviti insieme al caffè, essere confezionati in modo elegante e donati agli amici, oppure essere usati per addobbare un originale albero di Natale.

Inoltre prepararli può rivelarsi un modo divertente e creativo per passare un pomeriggio in cucina con i bambini: basta procurarsi bonbons, pezzetti di cioccolato e frutta secca, granelle e topping e dare spazio alla fantasia per creare biscotti dalle forme divertenti.

Ecco alcune ricette, tutte da provare:

Biscotti al burro: setacciare in una ciotola 450 g di farina. Unire 280 g di burro freddo a pezzi, 160 g di zucchero a velo, la scorza grattugiata di un limone e 2 uova. Mescolare rapidamente gli ingredienti, poi formare una palla e avvolgerla nella pellicola trasparente. Far riposare l'impasto in frigorifero per 1 ora. Con il mattarello stendere la pasta allo spessore di 5 mm circa. Con il taglia biscotti infarinato ricavare dalla pasta le forme volute. Rimpastare gli sfridi di pasta e ripetere l'operazione. Trasferire i biscotti sulla placca del forno ricoperta con carta oleata e cuocerli a 180°C per 12-14 minuti.

Biscotti alla cannella: mescolare in una capiente ciotola 250 g di zucchero di canna, 2 uova e 10 g di cannella in polvere. Aggiungere 250 g di burro fuso a bagnomaria e 2 cucchiai di latte tiepido. Mescolare energicamente con una frusta e aggiungere 10 g di lievito e 500 g di farina 00 setacciata. Continuare a impastare fino a ottenere un impasto liscio e morbido quindi dividerlo in 6 parti e arrotolarle in filoncini di 3 centimetri di diametro. Farli riposare in frigorifero per almeno 1 ora. Quindi tagliare i filoncini in dischi di 1 centimetro di spessore e metterli a cuocere in forno a 180º per 10 minuti.

Biscotti al pain d'épices: in una casseruola fare sciogliere a fuoco basso 500 g di miele in 200 ml di latte. Togliere dal fuoco, incorporare 150 g di burro a pezzetti e fare intiepidire. Versare in una terrina 260 g di farina 00 e 140 g di farina integrale. Unire una bustina di lievito e 1 cucchiaino di semi d'anice, 1 cucchiaino di cardamomo, 1 cucchiaino di zenzero in polvere, 1 cucchiaino di noce moscata in polvere, 1 cucchiaino di cannella in polvere e 1 cucchiaino di pepe nero. Unire il latte con il miele e anche 2 uova leggermente sbattute. Amalgamare rapidamente fino a ottenere un composto omogeneo. Imburrare e infarinare una teglia e versarvi l'impasto livellandolo bene e tagliarlo nelle forme volute. Cuocere in forno già caldo a 170°C per circa un'ora.

Attualità

LA COMMISSIONE INDUSTRIA DEL SENATO IN VISITA ALLE AZIENDE LATTIERO-CASEARIE

18-06-2010

Cursi (pdl): orgogliosi della qualità dei prodotti italiani


In queste ore la Commissione Industria del Senato sta concludendo la missione ufficiale presso le industrie lattiero casearie italiane. Guidati dal Presidente Cesare Cursi e accompagnati dal Presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi, i Senatori stanno visitando alcuni stabilimenti industriali del nord Italia.
Grana Padano, Provolone, Gorgonzola, Mozzarella, Latte e Yogurt: in poche parole, il meglio del meglio del 'made in Italy' alimentare.

"Siamo orgogliosi che la Commissione abbia accettato con entusiasmo il nostro invito e che abbia avuto modo di toccare con mano la qualità e la sicurezza dei prodotti delle industrie associate ad Assolatte - ha dichiarato il presidente Giuseppe Ambrosi".

"Materie prime di qualità, migliaia di controlli sui prodotti in entrata e in uscita dagli stabilimenti, tecnologie tradizionali e allo stesso tempo all'avanguardia, attenzione assoluta alla sicurezza e alla qualità, prodotti eccezionali ed inimitabili" - questo il commento del presidente della Commissione industria, Senatore Cesare Cursi. La missione ha confermato quello in cui credo da sempre: dobbiamo essere orgogliosi di quello che esce dalle nostre industrie e che il mondo ci invidia, ovvero qualità e tradizione".

"Il lattiero caseario è il primo settore alimentare italiano e rappresenta - da solo - più del 12% del fatturato complessivo del food nazionale - ha sottolineato Adriano Hribal, Consigliere delegato di Assolatte.
Il valore della produzione supera i 14 miliardi di euro. Nel settore trovano impiego circa 25.000 lavoratori, per un indotto che coinvolge più di 100.000 famiglie. Le nostre imprese creano ricchezza nel territorio e sono il vero motore della filiera del latte italiana."

Attualità

BUONA TENUTA PER L'INDUSTRIA LATTIERO CASEARIA GRAZIE A QUALITA' ED EXPORT

11-06-2010

Con un fatturato di oltre 14 miliardi di euro, il comparto si conferma come il principale settore dell'agroalimentare italiano


Nonostante una generale congiuntura nettamente sfavorevole, i produttori della filiera lattiero-casearia continuano a mostrare vitalità e capacità di crescita chiudendo il 2009 con un fatturato totale di oltre 14 miliardi di euro.

Questi i dati presentati il 10 giugno durante l'assemblea annuale di Assolatte (Associazione Italiana Lattiero Casearia). Si tratta di un risultato da non sottovalutare se si considera che, nel complesso, l'industria italiana ha vissuto contrazioni produttive a due zeri.

Un elemento in particolare balza agli occhi: l'ottima performance delle esportazioni dei formaggi nazionali che - dopo un inizio 2009 titubante - hanno ripreso il loro ritmo favorevole facendo terminare l'anno in leggero rialzo, con un saldo positivo della bilancia commerciale di valore superiore ai 150 milioni di euro, realizzando così un'inversione di tendenza storica che non si verificava addirittura da decenni.
Ma c'è di più: le cifre registrate nei primi mesi del 2010, con un incremento delle vendite all'estero del 6%, forniscono segnali decisamente incoraggianti per il prossimo futuro.

In buona sostanza stiamo assistendo a un fenomeno di grande tradizione che negli anni ha saputo trasformarsi da produzione artigiana a schemi più propriamente industriali, senza scendere a compromessi nella qualità. E questo, evidentemente, viene apprezzato dai consumatori stranieri. In proposito val la pena di osservare che tre quarti dei formaggi esportati complessivamente sono costituiti dalla Mozzarella e dagli altri freschi (36,4%), dal Grana Padano e dal Parmigiano Reggiano (25%), dal Pecorino romano (6,6%), dal Gorgonzola (5,2%) e dal Provolone (1,6%).

"Questa performance - sottolinea il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi - premia l'impegno profuso delle industrie casearie italiane, che anche in un contesto internazionale difficile e molto competitivo hanno continuato a investire sui mercati esteri e a portare il meglio del made in Italy sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo".

Nel complesso - sempre relativamente ai formaggi - nel 2009 l'industria italiana ha lavorato circa 13 milioni di tonnellate di latte dando vita a un milione di tonnellate di formaggi, di cui più di 440 mila tonnellate di formaggi Dop.
Da rilevare anche che i consumi interni permangono a livelli decisamente buoni: siamo i terzi in Europa con 26 kg/anno procapite, dopo Germania e Grecia. Nell'ambito di questa grande famiglia di prodotti, la mozzarella è il formaggio più acquistato (5 kg/anno), Grana Padano (2,5 kg/anno), Parmigiano Reggiano (1,7 kg/anno), Gorgonzola (circa 700 grammi a testa) e Provolone (poco meno di mezzo chilo a testa).

Il sistema del lattiero-caseario ha dunque tenuto bene i venti della crisi ed è tra i pochi a continuare a produrre reddito e ricchezza lungo tutta la filiera. "Credo - aggiunge Ambrosi - che questa dinamicità sia da attribuire a una realtà fatta di imprese radicate sul territorio e imprenditori che hanno saputo trasformare in procedimenti industriali antiche tecniche casearie. Possiamo vantare industrie vocate alle produzioni di qualità, che meglio di chiunque altro rappresentano il portabandiera del made in Italy caseario nel mondo".

Va ricordato che il comparto conta oltre duemila imprese di trasformazione che impiegano 25 mila addetti, con un indotto che supera i 100 mila lavoratori. La produzione complessiva si attesta sui tre miliardi di litri di latte alimentare, 1,8 miliardi di vasetti di yogurt e 160 milioni di chilogrammi di burro.

Attualità

SI' DELL'EUROPA ALLA PROGRAMMAZIONE DEI FORMAGGI DOP

06-12-2011

Assolatte: un passo importante in direzione della qualità


Grazie all' impegno del Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo - Paolo De Castro - i formaggi a denominazione di origine protetta potranno mettere in atto piani produttivi per regolamentare l'offerta in funzione della domanda del mercato.

Nell'ambito del cosiddetto "pacchetto latte", da molto tempo in discussione, le autorità comunitarie hanno infatti trovato un accordo sulla programmazione delle produzioni a denominazione tutelata, facendo proprio un principio da sempre sostenuto dall'Italia.

La nuova misura dovrebbe contribuire a limitare la volatilità dei prezzi registrata negli ultimi anni, dando maggior stabilità al settore.

"Si tratta di un risultato davvero importante, molto atteso dalle imprese italiane - ha affermato Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte. Il mondo dei formaggi a denominazione di origine protetta, infatti, è molto polverizzato, un mondo composito formato da centinaia di piccole e medie imprese che senza strumenti come quello appena approvato a Bruxelles sono indifese ed in balia delle fluttuazioni del mercato".

Senza dimenticare che, in molti prodotti DOP, quantità e qualità vanno di pari passo. Poter governare gli andamenti produttivi è quindi una garanzia di qualità per i consumatori.

"Dobbiamo quindi ringraziare l'onorevole Paolo De Castro - ha concluso Ambrosi - che ha saputo far proprie le nostre richieste e che è riuscito a spiegare ai colleghi di tutta Europa le ragioni del nostro mondo, percorrendo una strada tutta in salita".

I Mercati

EXPORT FORMAGGI: GENNAIO-MARZO 2010

11-06-2010

Secondo i dati Istat le vendite all'estero dei nostri formaggi nel I trimestre del corrente anno crescono del 17% in quantità e del 16% nel dato in valore. Il saldo della bilancia commerciale balza a + 16 milioni di euro.


I dati Istat del primo trimestre del corrente anno si confermano molto positivi per le vendite all'estero dei nostri principali formaggi che raggiungono complessivamente 64.162 tons per un importo di oltre 428 milioni di euro.

Analizzando nel dettaglio le quantità relative ai singoli prodotti non possiamo non notare come, dopo molti mesi, ritorna in crescita anche il Pecorino Romano ed il Fiore Sardo che con 3.884 tons registra un +12% sul 2010. Ottime le performance del Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+10%), della Mozzarella e altri freschi (+11%), della Crescenza, Robiola e molli (+180%), del Provolone (+15%), del Gorgonzola (+13%), di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+9%), e della Fontina (+26%). Praticamente stabile l'export di Italico e Taleggio (+0.4%).

Altrettanto buoni i risultati se prendiamo in esame i dati in valore delle nostre esportazioni, da rilevare il +136% di Crescenza, Robiola e degli altri molli, il +37% di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, il +14% della mozzarella e degli altri freschi, il +25% del Provolone, il +5% del Fiore Sardo e Pecorino Romano e il +17% del Gorgonzola.

Il saldo import/export si conferma con il segno più, in quanto il valore delle nostre esportazioni supera di oltre 41 milioni di Euro quello delle importazioni. L'export italiano di formaggi del I trimestre 2010 registra buoni risultati: +17% nel dato quantitativo e +16% nel dato in valore.

Andando ad analizzare i dati quantitativi relativi ai singoli formaggi rileviamo le buone performance di: Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+15%), Crescenza e Robiola (+14%), Mozzarella e altri freschi (+26%), Provolone (+5%), Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+14%), Italico e Taleggio (+14%), Gorgonzola (+6%). Saldo ancora negativo invece per il Pecorino Romano e Fiore Sardo (-9%) così come per la Fontina (-9%).

Positivi anche i dati in valore, in crescita sul 2009 sono infatti: Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+24%), Crescenza e Robiola (+15%), Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+15%), Mozzarella e altri freschi (+24%), Italico e Taleggio (+14%).

Il saldo import/export del periodo in esame, mostra un bilancio positivo, in quanto il valore delle nostre esportazioni supera di oltre 16 milioni di Euro quello delle importazioni.

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: I° TRIMESTRE 2010

11-06-2010

Si conferma l'incremento dell'export di formaggi (+17% sul 2009 nel dato quantitativo e + 16% nel dato in valore)


I dati Istat del periodo gennaio-marzo 2010 sull'import export lattiero caseario italiano mostrano un quadro pressoché immutato rispetto al I bimestre dell'anno.

Infatti per quanto riguarda le importazioni è confermato l'incremento del latte confezionato (+37%) ed il calo di quello sfuso (-7%) lo yogurt naturale cresce del 42% così come quello ai gusti (+15%), il burro confezionato perde il 10% rispetto al 2009 mentre quello sfuso cresce del 16%. Gli acquisti dall'estero di formaggi registrano un incremento sul 2009 nell'ordine dell'8% circa.

Sul fronte dell'export si conferma il trend di inizio anno: si consolidano le vendite all'estero dei nostri formaggi (+17% sul 2009) e per quanto riguarda gli altri prodotti, i cui livelli quantitativi in export non sono di fondamentale importanza, è in crescita l'export di yogurt nonché di latte, sia confezionato che sfuso mentre è in calo il burro confezionato.

Attualità

MOZZARELLA, CHE PASSIONE: IL FORMAGGIO ITALIANO CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA

03-06-2010

E' un campione nell'export ma anche il formaggio fresco più venduto nella distribuzione moderna italiana.


Come farebbe la cucina italiana senza la mozzarella? Cosa ne sarebbe di pizza e caprese, mozzarella in carrozza e insalate di pasta? Questo formaggio a pasta filata si identifica così profondamente con la nostra gastronomia da essere diventato in tutto il mondo sinonimo dell'Italia a tavola.

E il suo successo globale non conosce crisi: ormai quasi il 18% della produzione nazionale di mozzarelle viene infatti venduto sui mercati esteri dei cinque continenti. Nel 2009 si stima che l'export italiano di mozzarelle abbia raggiunto le 49.400 tonnellate per un controvalore di 208 milioni di euro (dati Databank-Cerves Group).

I record di questo formaggio non finiscono qui. Infatti la mozzarella è anche il numero 1 tra i formaggi freschi: rappresenta oltre 1/3 di tutti quelli preconfezionati venduti nella distribuzione moderna. E rimane per l'80% degli italiani un prodotto irrinunciabile e per cui la qualità resta un parametro di valutazione importante per l'acquisto, come ha rivelato uno studio condotto dal Cermes.

Che si tratti di fiordilatte, di mozzarella Stg (Specialità Tradizionale Garantita), di Mozzarella di bufala o di Mozzarella di bufala campana Dop, questo prodotto storico del patrimonio lattiero-caseario italiano conquista con la sua freschezza, il suo sapore rotondo e la consistenza particolare della sua pasta, frutto di un processo produttivo davvero unico e che affonda le sue radici in un'antica tradizione.

Ma se la tecnica produttiva è rimasta invariata nel tempo, altrettanto non si può dire per la "forma" e la "taglia" con cui si presenta la mozzarella, che si sono evolute per soddisfare le esigenze nutrizionali e il bisogno di servizio dei consumatori di oggi. Così, insieme alla canonica palla, alla treccia e alle ciliegine, nei negozi sono spuntate decine di mozzarelle di nuova concezione. Come i bocconcini e le orecchiette, perfetti per aperitivi e come ingredienti di insalate fresche e appetitose, o come le mozzarelle insaporite con olive o erbe aromatiche, una golosità a cui è difficile resistere. E per chi è particolarmente attento alla linea ma non vuole rinunciare al piacere di mangiar bene, c'è sempre la mozzarella light, che apporta il 35% di calorie in meno.

Le industrie lattiero-casearie hanno pensato anche alle esigenze di chi utilizza la mozzarella in cucina, sviluppando nuovi formati che facilitano il lavoro ai fornelli. Come i panetti di mozzarella, facili da tagliare e sempre pronti per farcire pizze e focacce, o per arricchire sformati e paste al forno. O come la sfoglia di mozzarella, che si presta a mille ricette e che in estate diventa un ingrediente speciale per involtini e torte salate.

E' così, grazie al focus sull'innovazione delle industrie lattiero-casearie che investono in R& S nel pieno rispetto della tradizione, che la mozzarella tiene il passo con l'evoluzione delle abitudini alimentari dei consumatori pur continuando a conservare le sue caratteristiche di tipicità e italianità.

Nutrizione e salute

DOPO LO SPORT? LATTE!

31-05-2010

Il latte, assunto dopo l'esercizio, è particolarmente utile nel favorire l'aumento della massa magra, la riduzione della massa grassa e un rapido recupero. Il nuovo numero de L'Attendibile.


L'idea di utilizzare il latte come bevanda per lo sport, in particolare per la fase di recupero, emerge da alcuni recenti studi commentati sul nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte: DOPO LO SPORT? LATTE!

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Il latte, assunto dopo l'esercizio, sembra infatti essere particolarmente utile nel favorire l'aumento della massa magra, la riduzione della massa grassa e un rapido recupero. Dalle ricerche più significative sull'argomento, il latte rappresenta una soluzione altrettanto se non addirittura più efficace degli sport-drink attualmente in commercio per favorire il recupero dopo esercizi di forza e di resistenza.


E in più fornisce naturalmente un mix di sostanze che, tutte insieme, potrebbero rivelarsi più utili rispetto a quando le stesse sostanze vengono assunte singolarmente. Si può quindi ipotizzare che anche per il latte avvenga qualcosa di simile a quanto succede per la frutta e la verdura che, secondo quanto suggeriscono gli studi, sembrano avere una "forza" diversa e maggiore rispetto ai loro singoli costituenti.

Sul nuovo numero de L'Attendibile, inoltre, il professor Giampiero Merati, medico sportivo e docente di Fisiologia dell'Esercizio presso l'Università degli Studi di Milano, fornisce un utile approfondimento sull'utilizzo del latte nell'attività sportiva unitamente ad alcuni consigli pratici.

Nutrizione e salute

I PRODOTTI CON FITOSTEROLI MANTENGONO LE PROMESSE

11-05-2010

Le nuove conferme dell'EFSA e della Commissione europea


Così si esprimeva la Commissione europea, che già nel 2009 aveva fatto propri due differenti pareri dell'EFSA, fornendo anche le indicazioni per la corretta informazione del consumatore sull'effetto dei prodotti con fitosteroli, che "si ottiene con l'assunzione quotidiana di almeno 2 grammi di steroli vegetali ".

Dopo un anno e mezzo di nuove indagini e nuove verifiche sugli effetti di questi preziosi alleati della salute, EFSA e Commissione sono ora tornate sul tema ribadendo la propria convinzione sull'utilità dei fitosteroli nell'abbassamento dei livelli di colesterolo nel sangue.
Addirittura, secondo i nuovi studi, questi effetti si raggiungono con livelli di assunzione quotidiana inferiori a quelli precedentemente individuati. L'autorità ha concluso che con una assunzione giornaliera di 1,5-2,4 g di steroli/stanoli vegetali si può prevedere in media una riduzione compresa tra il 7 e il 10,5%.

Ma solo i prodotti lattiero caseari (che, con le bottigliette di latti fermentati, rappresentano il 90% dei prodotti contenenti fitosteroli) le margarine spalmabili, la maionese e i condimenti per le insalate, potranno vantare in etichetta anche l'entità della riduzione di colesterolo, quantificata da EFSA fra il 7 e il 10%, un tasso di riduzione che ha importanza biologica. Sempre questi prodotti potranno riportare che la riduzione del colesterolo LDL nel sangue è solitamente raggiunta entro le prime 2-3 settimane e che può essere mantenuta con un continuo consumo di steroli/stanoli vegetali.

Il nuovo regolamento europeo ha ancora una volta riconfermato la validità dei prodotti arricchiti in fitosterolo, fugando ogni possibile dubbio sull'utilità di questi sani e gustosi prodotti dell'industria lattiera.

Le imprese lattiero casearie che fanno ricerca per assicurare prodotti sicuri, tanto tradizionali quanto innovativi, un importante e imparziale riconoscimento l'avevano già avuto con la pubblicazione del rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità "Efficacia e sicurezza d'uso degli alimenti contenenti fitosteroli".
Il rapporto rappresenta un fondamentale aggiornamento per una corretta e riconosciuta informazione, uno strumento utile anche per gli operatori del SSN ed in particolare per i medici di medicina generale che sono chiamati a rispondere a frequenti richieste di chiarimenti da parte dei pazienti, sollecitati quotidianamente da messaggi pubblicitari più o meno esaustivi.

Nel rapporto dell'Istituto vengono affrontati tutti i problemi connessi alla natura, composizione, meccanismo di azione e di sicurezza d'uso dei fitosteroli e gli aspetti più prettamente clinico-terapeutici attraverso una analisi critica degli studi di intervento.

Per consultare/scaricare il Rapporto cliccare qui
Per un approfondimento sui fitosteroli Fitosteroli: istruzioni per l'uso

Consegne Latte: Aprile 2009 - Febbraio 2010

I Mercati

CONSEGNE LATTE: APRILE 2009 - FEBBRAIO 2010

10-05-2010

Nei primi undici mesi del periodo 2009/2010 si è registrata una flessione del 0,41% rispetto al 2008/2009. Il differenziale continua a ridursi


Il SIAN ha diffuso il dato provvisorio relativo alle Consegne di febbraio: 865.231 t pari ad un +0,63% rispetto allo stesso mese del periodo 2008/2009 (si veda il grafico a lato) sono ormai quattro mesi che si registra un saldo positivo.

Complessivamente nei primi undici mesi del periodo in corso sono stati conferiti 9.547.225 t (-0,41%) il differenziale sul 2008/2009 continua a ridursi.

Nutrizione e salute

LATTE E DERIVATI: DALLA SCIENZA ARRIVANO LE CONFERME DEL VALORE NUTRIZIONALE PER SPORTIVI E ANZIANI

07-05-2010

Assolatte è tra i protagonisti di "Pianeta Nutrizione", il Forum multidisciplinare in programma a Parma dal 10 al 13 maggio 2010


Medici, dietologi, dietisti e nutrizionisti: tutti coloro che si occupano professionalmente di nutrizione si riuniranno a Parma, dal 10 al 13 maggio, in occasione di "Pianeta Nutrizione", la kermesse scientifica organizzata in occasione dell'edizione 2010 di Cibus.

Anche Assolatte, consapevole dell'importanza di una corretta nutrizione in ogni fase della vita e attenta da sempre a promuovere i principi di un'alimentazione equilibrata e varia, non ha voluto mancare a quest'importante appuntamento. E così nei quattro importanti convegni medico-scientifici, accreditati al ministero della Salute e coordinati dalle principali associazioni mediche che si terranno durante "Pianeta Nutrizione", si parlerà anche approfonditamente di prodotti lattiero caseari.

In particolare, la giornata di martedì 11 maggio sarà dedicata ai fabbisogni nutrizionali dell'anziano con un convegno di taglio multidisciplinare che fornirà le conoscenze più aggiornate sul ruolo dell'intervento nutrizionale nella prevenzione e cura delle patologie e del deficit funzionale propri dell'invecchiamento. In questo contesto il professor Andrea Strata presenterà i risultati degli studi che propongono il latte e i suoi derivati come prodotti naturalmente funzionali e parlerà del ruolo di questi importanti prodotti nell'alimentazione dell'anziano.

Invece la giornata di giovedì 13 maggio sarà incentrata sul rapporto tra cibo e sport, con un convegno che approfondirà come nutrizione e preparazione sportiva debbano convivere grazie a un lavoro di équipe fra allenatore, preparatore atletico, medico e nutrizionista. Anche su questo fronte i prodotti lattiero-caseari svolgono un ruolo importante, come spiegherà la professoressa Carla Favaro presentando gli studi che vedono nel latte una preziosa fonte per il reintegro energetico dopo l'attività fisica.

Per approfondimenti:
LATTE E LONGEVITA'
SPORTIVI PIU' IN FORMA CON IL LATTE

Nutrizione e salute

A MOLTI ITALIANI MANCA IL CALCIO. MA SOLO IN TAVOLA

05-05-2010

Si apre oggi a Firenze il Congresso mondiale sull'osteoporosi, una patologia che riguarda 5 milioni di italiani. La miglior prevenzione? Un'alimentazione ricca di calcio, fondamentale per la salute delle ossa ma prezioso anche su molti altri fronti, come rivelano recenti studi scientifici.


Ne soffrono il 12% delle donne e il 4% degli uomini italiani, e le percentuali aumentano di anno in anno con l'innalzarsi della durata media della vita. Ecco perché l'osteoporosi rappresenta un problema sempre più diffuso e una patologia su cui si concentra l'attenzione del mondo scientifico.

Delle ultime scoperte realizzate a livello mondiale si parlerà da oggi a Firenze, in occasione del congresso promosso da Ios (International Osteoporosis Foundation) e da Edceo (European society for clinical and economic aspects of osteoporosis and osteoarthritis). La "ricetta" per prevenire l'osteoporosi è ben nota: il giusto apporto di calcio e vitamina D, una leggera ma regolare attività fisica e l'abolizione del fumo.

Dunque, via libera al latte e ai suoi derivati, che rappresentano la miglior fonte alimentare di calcio e vitamina D: senza questi prodotti è davvero molto difficile raggiungere gli 800-1500 mg di calcio raccomandati ogni giorno. Per assicurarsi la giusta dose di calcio un adulto dovrebbe consumare ogni giorno 3 porzioni di latte o yogurt e ogni settimana 3 porzioni di formaggi, come suggeriscono le Linee guida per una sana alimentazione redatte dall'Inran.

Inoltre non dovrebbero mancare altre fonti di calcio, come le acque minerali o alcuni vegetali. Ma, attenzione: il calcio contenuto nel latte e nei suoi derivati resta il migliore per l'uomo, perché è quello che viene utilizzato più facilmente dall'organismo anche grazie al favorevole rapporto tra calcio e fosforo. Invece l'assorbimento del calcio presente nei prodotti di origine vegetale viene ostacolato dalle fibre presenti in questi alimenti. Ecco perché abolire latte, yogurt e formaggi oppure consumarli in modo saltuario sono abitudini alimentari scorrette sia per i bambini che per gli adolescenti e gli adulti, e possono avere un pesante impatto negativo sulla salute delle ossa.

Ma il calcio non è fondamentale solo nella prevenzione dell'osteoporosi. Questo minerale, il più presente nel corpo umano, si sta rivelando importante anche per altri disturbi. Alcuni studi hanno scoperto che un elevato apporto potrebbe favorire la longevità, mentre le basse assunzioni di calcio possono rappresentare un fattore di rischio importante per patologie, come la preeclampsia, l'ipertensione, il cancro del colon. Altre ricerche stanno approfondendo il ruolo del calcio nel ridurre l'aumento di grasso intra-addominale durante la premenopausa e nell'alleviare i sintomi della sindrome premestruale.

Le ultime novità sul calcio, provenienti dal mondo della ricerca scientifica, si possono consultare sull'ultimo numero de L'Attendibile NON FATEVI MANCARE IL CALCIO, il mensile di informazione di Assolatte. Inoltre dalla homepage del sito www.assolatte.it si possono scaricare gli opuscoli "Calcio, dieta e osteoporosi: l'importanza di latte e derivati in una dieta preventiva" realizzati da Assolatte per informare medici e consumatori sull'importanza della prevenzione dell'osteoporosi.

Attualità

GRANDI FORMAGGI STAGIONATI ITALIANI: ANCHE LE DOP FANNO INNOVAZIONE

27-04-2010

Cubetti, petali, fettine, "formaggini", mix grattugiati e snack: oggi ci sono molti modi nuovi, pratici e divertenti per gustare i formaggi stagionati tipici della tradizione casearia italiana.


Sono i protagonisti della produzione casearia nazionale e i portabandiera dei formaggi stagionati italiani nel mondo: cosa c'è infatti di più tipico del Grana Padano e del Parmigiano-Reggiano?

Ma se finora questi due formaggi a pasta dura si sono presentati in una veste "classica", da qualche tempo il loro look è diventato decisamente più casual. Al supermercato o in gastronomia non si trovano più, infatti, solo le forme intere o gli spicchi confezionati sottovuoto, ma anche formati più comodi e stuzzicanti, che sono stati sviluppati dall'industria casearia italiana per rispondere alle nuove esigenze di consumo degli italiani: sfoglie, fettine, creme, bocconcini, miscele già grattate ma anche confezioni mignon e monoporzioni, pensate per piccole famiglie e single.

Gli italiani hanno mostrato di apprezzare queste innovazioni: nel 2009 sono arrivate a rappresentare circa il 12% di tutti i formaggi duri tipici italiani venduti nella distribuzione moderna, che in totale superano le 145.000 tonnellate.

Le "nuove" versioni dei formaggi stagionati tipici italiani non sono solo gustose e invitanti, hanno anche un altro vantaggio: sono pronte all'uso. Quindi non occorre armarsi di coltelli o grattugie, perché i formaggi sono già tagliati e privi di scarti, e così li si può portare subito in tavola. Inoltre sono confezionati in porzioni precise (o comunque facili da dosare), per cui è praticamente impossibile sbagliare le dosi.

Anche per questo i formaggi tagliati a bocconcini, a scaglie o a fette, oppure già grattugiati, sono la soluzione ideale per mettere d'accordo palato e linea: consentono di godersi il piacere di un bel piatto di formaggio ma senza mettere in pericolo la silhouette. Basti pensare che un cucchiaio di Grana Padano fornisce poco più di 19 calorie mentre un bocconcino arriva a 65 calorie. Poca energia, tanta leggerezza (perché la stagionatura li rende particolarmente digeribili), un cocktail di proteine, vitamine, sali minerali ma anche un concentrato di calcio e fosforo. Ad inaugurare questo filone sono stati i bocconcini, ideali per antipasti genuini e saporiti o come snack perfetto per gli sportivi.

Gli italiani li hanno molto apprezzati e così le vendite sono continuamente aumentate e nell'ultimo anno hanno mostrato aumenti a due cifre. Poi sono arrivati i petali di formaggio, perfetti per insaporire insalate verdi e carpacci di carne, e le fettine, che sono ideali per arricchire le paste al forno e gli sformati di verdure. Permette di condire velocemente la pasta o di preparare al volo tartine e stuzzichini la crema spalmabile di Parmigiano-Reggiano, mentre le tante versioni di formaggi duri già grattugiati (monoprodotto o mix di formaggi diversi, tra cui anche la mozzarella) consentono di avere sempre pronta e fresca la giusta dose di formaggi duri già pronta per l'uso.

Per i bambini ci sono i formaggini cremosi fatti con Parmigiano-Reggiano o con Grana Padano, mentre i ragazzi affamati dopo lo sport si possono "sfiziare" con i toast farciti con fettine ricche di Grana Padano.

Nutrizione e salute

NON FATEVI MANCARE IL CALCIO !

28-04-2010

Non serve solo a prevenire l'osteoporosi. Nuove evidenze scientifiche sottolineano la sua utilità nel prevenire altre importanti patologie. Tutte le novità sul nuovo numero de L'Attendibile.


E' on line NON FATEVI MANCARE IL CALCIO, il nuovo numero della newsletter nutrizionale di Assolatte L'Attendibile. ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Dalla letteratura scientifica arrivano sempre più numerose evidenze sull'importanza di adeguate assunzioni di calcio anche per motivi diversi dalla prevenzione dell'osteoporosi.


Uno dei dati più recenti e interessanti riguarda il rapporto fra calcio assunto con la dieta e longevità, approfondito dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma. Per gli autori dello studio, un apporto di calcio superiore a quello giornaliero raccomandato potrebbe ridurre la mortalità per tutte le cause.

Altri studi suggeriscono invece che basse assunzioni di calcio possano rappresentare un fattore di rischio importante per altre patologie, come la preeclampsia, l'ipertensione, il cancro del colon.

Altre novità dalla ricerca riguardano il possibile ruolo del calcio nel ridurre l'aumento di grasso intra-addominale nella premenopausa e nell'alleviare i sintomi della sindrome premestruale.

Nella rubrica "dalla teoria alla pratica" proponiamo il contenuto di calcio per porzione di alcuni prodotti lattiero caseari, un aiuto per assicurarsi i livelli di assunzione raccomandati di questo prezioso minerale.

I Mercati

IN CALO LA PRODUZIONE DI GORGONZOLA

13-03-2013

Nel mese di febbraio sono state prodotte 329.000 forme di Gorgonzola DOP


Anche la produzione del formaggio erborinato per eccellenza risente del calo dei consumi che sta coinvolgendo l'intero settore alimentare. Nel mese di febbraio, con una produzione di 329.000 forme, il calo produttivo è stato del 4,6%.

Il consuntivo da inizio anno mostra una produzione in calo del 5,73%, per un totale di oltre 40.000 forme in meno rispetto al 2012.

Attualità

GLI AUMENTI DELL'IVA POSSONO METTERE IN GINOCCHIO L'INDUSTRIA LATTIERO CASEARIA

06-12-2011

Assolatte chiede misure che non danneggino le imprese del settore


Le imprese lattiero-casearie, a fronte del 21% o del 10% di IVA versata sull'acquisto dei fattori produttivi e delle materie prime, recuperano solo il 4% dalla vendita dei prodotti finiti (latte e formaggi).

Risultano quindi, strutturalmente, creditrici d'imposta. Al rimborso della differenza versata in eccesso - cioè di denaro che appartiene all'azienda - è tenuto a provvedere l'erario, che dovrebbe farlo entro 3 mesi, ma che, in realtà, provvede con ritardi enormi, che vanno da 18 a 24 mesi.

"Per circa 2 anni, quindi, - spiega il Presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi - le aziende del settore non possono disporre di una parte importante della propria liquidità, che per molte corrisponde a svariati milioni di Euro.

Una situazione, tra l'altro, in rapido peggioramento. Inoltre le imprese maggiormente attive nell'export sono quelle più penalizzate dai ritardi nei rimborsi, non recuperando IVA dalle vendite all'estero
."

Per sopperire a tale indisponibilità, si deve ricorrere a mutui e prestiti bancari, con costi ingenti che nessuno rimborserà mai e che sono enormemente lievitati a causa dell'impennata dei tassi di interesse.

Per di più, ormai, l'accesso al credito si sta chiudendo, per mancanza di liquidità del sistema bancario.

Se verranno decisi nuovi aumenti per le aliquote IVA del 21% e del 10%, l'entità del credito d'imposta arriverà a livelli tali da compromettere l'attività dell'industria lattiero-casearia, a meno che non vengano adottate simultaneamente misure per accrescere il plafond di compensazione e velocizzare il rimborso del credito residuo.

"Un danno grave per un settore che - sottolinea Ambrosi -andrebbe invece salvaguardato essendo tra i più importanti ambasciatori nel mondo dell'eccellenza del made in Italy, il cui sviluppo produce buona occupazione ed incremento del PIL."

"In fin dei conti - conclude il Presidente di Assolatte - chiediamo solo che ci vengano restituiti i nostri soldi, nell'interesse stesso dell'erario e del bisogno di crescita del Paese."

I Mercati

EXPORT FORMAGGI ANNO 2012

13-03-2013

Un anno da ricordare il 2012: le vendite all'estero superano le 300.000 ton con un incremento del 7% sull'anno precedente e per un controvalore in euro di quasi 2 miliardi di euro


I dati elaborati dall'Istat relativi all'intero anno 2012 e diffusi oggi confermano il grande appeal dei nostri formaggi all'estero nonostante una situazione economica tutt'altro che positiva. Il dato consuntivo ci dice che le imprese italiane hanno esportato complessivamente più di 300.000 tonnellate di formaggi, per un valore che ha sfiorato i 2 miliardi di euro e con un aumento significativo sia in volume (+7%) che nel dato in valore (+3,5%).

Analizzando nel dettaglio le dinamiche quantitative dei singoli formaggi non si rilevano dati negativi ma solo segni + Il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano chiudono con un +7% pur perdendo quasi l'1% nel controvalore in euro, il Fiore Sardo e Pecorino mettono a segno un +10%, la Mozzarella e gli altri formaggi freschi un +9%, il Gorgonzola +4%, l'Italico e il Taleggio +13%, l'Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano +15% e la crescenza e la Robiola con gli altri formaggi molli un +4%. Chiudono l'anno praticamente con le stesse quantità esportate nel 2011 la Fontina con un +0,4% ed il Provolone con un +0,5%.

Brillanti le performance anche se prendiamo a riferimento i dati in valore delle nostre esportazioni. Di particolare rilievo gli aumenti fatti registrare dal Fiore Sardo e Pecorino Romano con un + 18%, dalla mozzarella e dagli altri freschi con un +8%, in evidenza anche il +3% del Gorgonzola e il +15% di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano. In leggero calo il Provolone che perde lo 0,5% sul 2011.

Il saldo import/export si conferma con il segno più, in quanto il valore delle nostre esportazioni (1 miliardo e 975 milioni di euro) supera di 354 milioni di euro quello delle importazioni (1 miliardo e 621 milioni di euro).

Attualità

IL FREDDO ROVINA LA PELLE? I LATTICINI LA PROTEGGONO

30-11-2011

Latte, formaggi, burro e yogurt rafforzano l'epidermide dall'interno e la mantengono idratata e morbida anche alle basse temperature. Ma possono anche essere utilizzati per efficaci trattamenti di bellezza domestici


La pelle si arrossa e si secca, il naso si squama, le labbra si screpolano: decisamente il freddo dell'inverno non giova alla bellezza della pelle.

Così, per difenderla dalle aggressioni esterne, si punta su creme e cosmetici. Ma anche curare l'alimentazione è fondamentale, perché ci sono alimenti che forniscono alcune sostanze preziose per mantenere idratata, nutrita e luminosa la pelle del viso e del corpo.

Come i latticini, che, se consumati nelle quantità consigliate dall'INRAN nelle Linee guida per una corretta alimentazione (tre porzioni al giorno di latte o yogurt e tre porzioni settimanali di formaggi), consentono di nutrire la pelle dall'interno, e di affrontare meglio gli effetti del freddo.

I formaggi sono il miglior rimedio naturale contro la pelle secca e aiutano a mantenere la pelle soda ed elastica. Infatti sono ricchi di vitamina B2, che favorisce l'idratazione delle cellule e delle mucose, e forniscono un buon quantitativo di aminoacidi, che stimolano la produzione di collagene e di elastina.

Anche il latte è un alimento "amico della pelle", perché aiuta a renderla idratata, compatta e luminosa. Tutto merito della vitamina B8, che stimolando le cellule migliora l'incarnato, e della vitamina B6, indispensabile per ricostruire l'epidermide e utile per combattere le impurità cutanee.

Invece il burro è alleato prezioso nella lotta a rughe e rughette. Infatti è un concentrato di antiossidanti (come vitamina E, vitamina A e selenio), che mantengono la pelle soda ed elastica perché riescono a contrastare i processi di ossidazione delle cellule.

Quanto allo yogurt aiuta a combattere le occhiaie, perché, grazie alla presenza di riboflavina e di acido pantotenico, regolarizza il drenaggio linfatico e ha un effetto depurativo sull'intero organismo.

Ma c'è anche un altro modo per "sfruttare" i benefici effetti che i prodotti lattiero caseari hanno sulla pelle: utilizzarli come veri e propri cosmetici, come fanno molte Spa in Italia e all'estero dove si possono provare bagni nel latte di asina o di capra oppure nel siero di latte, le maschere alla panna fresca, e gli impacchi allo yogurt.

Trattamenti che si rifanno a una tradizione millenaria (chi non ricorda Poppea?) e che si possono replicare anche in casa.

Ovviamente questi trattamenti non sostituiscono creme e cosmetici, ma sono un modo divertente, economico e "naturale" per prendersi cura di sé. In libreria si trovano molti manuali che insegnano a realizzare i cosmetici "fai da te". Ecco un paio di idee:

Maschera allo yogurt per una pelle idratata e morbida: mescolare ½ vasetto di yogurt bianco e ½ vasetto di miele. Spalmare il composto sul viso e tenerlo per 15 minuti. Rimuovere delicatamente con acqua tiepida.

Scrub al latte per una pelle levigata e purificata: miscelare 3 cucchiaini di latte fresco intero e 3 cucchiaini di farina di mandorle. Applicare il composto sul viso e massaggiare delicatamente. Risciacquare dopo qualche minuto con acqua tiepida.

Scrub allo yogurt per una pelle vellutata e luminosa: spalmare su viso, gambe e braccia un vasetto di yogurt magro e lasciarlo in posa per una ventina di minuti. Poi sciacquarlo sotto la doccia aiutandosi con un guanto di crine e massaggiare la pelle con una salvietta di spugna imbevuta di latte, che ha un effetto nutriente ed emolliente.

Vedi anche:

ARRIVA IL GRANDE FREDDO. È LA DIETA IL MODO PIU' NATURALE PER DIFENDERSI DAI MALANNI DI STAGIONE

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: ANNO 2012

13-03-2013

Il 2012 si chiude confermando ottimi risultati per i nostri prodotti: l'import di formaggi chiude in calo sul 2011 dell'1% mentre le vendite all'estero crescono del 7% superando le 300.000 tons


I dati diffusi oggi dall'Istat relativi all'import export lattiero caseario italiano del primo semestre 2011 confermano il trend di crescita per le vendite all'estero dei nostri formaggi che fanno registrare un incremento in quantità del 7% raggiungendo complessivamente le 138.571 tons.

Analizzando nel dettaglio i dati relativi alle importazioni, non rileviamo variazioni rispetto al precedente periodo analizzato: il latte confezionato si conferma in calo (-9% sul 2010) così come lo yogurt ai gusti (-3%) e come il burro sfuso (-47%). In aumento rispetto al primo semestre 2010 gli acquisti di latte sfuso dall'estero (+20%) e di formaggi (+1,7%).

Sul fronte delle esportazioni ancora buona la crescita dei formaggi (+7%) mentre sono in calo, rispetto al 2010, le vendite all'estero di latte sia confezionato (-16%) che sfuso (-46%) anche se i livelli quantitativi in export di questi prodotti non assumono molta rilevanza. Le statistiche diffuse oggi dall'Istat e riguardanti l'import export lattiero caseario italiano nel 2012 ci confermano i trend già analizzati precedentemente e ci dicono come, nonostante la non facile situazione economica internazionale, i nostri formaggi vengano apprezzati nel mondo. Le esportazioni infatti crescono del 7% rispetto al 2011 superando le 300.000 tonnellate.

Nel dettaglio riepiloghiamo i numeri relativi alle importazioni: il latte confezionato chiude l'anno con una crescita del 9% toccando le 564.000 tons così come il burro confezionato che conferma un incremento sul 2011 del +7% e lo yogurt sia naturale (+16%) che ai gusti (+0,4%). Chiudono invece in calo rispetto al 2011 gli acquisti di latte sfuso dall'estero (-12%) che arrivano a 1.781.000 tons. ed i formaggi che perdono quantitativamente quasi l'1% raggiungendo quota 481.000 tons.

In parallelo sul fronte dell'export chiudono il 2012 con un saldo positivo (anche se parliamo di quantità modeste) le vendite all'estero di latte confezionato (+7%) e di latte in cisterna (+66%). Il dato consuntivo annuale conferma il successo dei ns formaggi (+7% sul 2011) che superano le 300.000 tons per un controvalore di oltre 1.975 milioni di euro. In crescita anche le esportazioni di burro sfuso (+65%) mentre quello confezionato registra una flessione del 20% sul 2011.

Attualità

IL 10 OTTOBRE SAY CHEESE!

04-10-2011

Durante la Giornata Internazionale dell'Igienista Dentale, si scoprirà come avere denti sani e un sorriso smagliante, grazie a una corretta igiene orale ed a un consumo regolare di latticini


Obiettivo sorriso perfetto. Per una settimana, dall'8 al 16 ottobre - e in particolare il 10 ottobre, giornata internazionale dell'igienista dentale - i professionisti dell'AIDI (Associazione Igienisti Dentali Italiani) scenderanno nelle piazze di tutta Italia per fornire consigli e informazioni sulla salute orale.

Per avere una bocca sana e prevenire la carie, sottolinea Assolatte, occorrono una costante igiene dentale, il controllo periodico da parte di un professionista e un corretto apporto di fluoro, che può essere assunto attraverso gli alimenti, i dentifrici o gli integratori.

Anche consumare regolarmente latte, yogurt e formaggi aiuta a mantenere i denti sani e ad avere un sorriso più bello.

Lo hanno confermato studi recenti condotti in Giappone, che hanno rivelato nuovi benefici apportati dai latticini alla salute orale.

Che latte, yogurt e formaggi forniscano sostanze indispensabili per la formazione e la salute dei denti (come il calcio, il fosforo e le proteine) già era noto. Così come si sapeva che proteggono dall'acidità orale e facilitano la fissazione del fluoro, tanto che l'OMS riconosce il ruolo dei formaggi nella prevenzione della carie.

Ma ora si è scoperto anche che la caseina (la proteina caratteristica del latte) esercita un effetto protettivo nei confronti dello sviluppo della carie perché limita l'aderenza della placca dentale, e che i grassi dei latticini proteggono lo smalto dei denti, perché contribuiscono a formare una pellicola protettiva sulla sua superficie.

In particolare, alcuni probiotici presenti nei latti fermentati sono stati testati con successo contro diversi tipi di batteri responsabili delle parodontiti, e hanno dimostrato di essere in grado di inibire l'azione dei batteri patogeni.

Invece il formaggio, stimolando la produzione di saliva, assicura un'auto-pulizia della bocca.

Ma non basta avere denti in salute per mostrare un sorriso da Oscar. E' importante anche la salute delle labbra. A mantenerle morbide, idratate e sode contribuiscono i formaggi, perché forniscono sia la vitamina B2, il miglior rimedio naturale contro la pelle secca, sia gli amminoacidi, che stimolano la produzione di collagene ed elastina.

I Mercati

PRODUZIONI ITALIANE DI LATTE NEL 2012

06-03-2013

Il 2012 chiude con un aumento delle produzioni di latte vaccino dello 0,5%


L'andamento nell'anno solare delle consegne di latte per il 2012 ha mostrato un trend in leggero aumento, +0,5%.
Alla costante crescita dei primi sei mesi dell'anno si è contrapposto il calo produttivo dei mesi da luglio a dicembre.

Attualità

SUMMILK - SUSTAINABLE FOOD SECURITY. IL GOTHA MONDIALE DEL LATTE

03-10-2011

Grande appuntamento a Parma dal 15 al 19 ottobre


La seconda metà di ottobre porterà a Parma il gotha del latte mondiale. La città ospiterà infatti "Summilk", il Word dairy Summit della FIL/IDF.

Summilk aprirà le porte dal 15 al 19 ottobre e riunirà i massimi esperti di latte, burro, formaggi e yogurt per affrontare un tema di grandissima attualità, la crescita sostenibile.

La crescita della popolazione mondiale corre di pari passo con l'aumento della domanda di proteine di alto valore nutrivo, e quindi di latte e di prodotti lattiero caseari. Ricerca, Agricoltura e Industria devono quindi essere pronte ad affrontare questa nuova domanda di cibo, mettendo a punto tecnologie che permettano da un lato di aumentare l'offerta, dall'altro di ridurre gli sprechi.

Il tutto con un occhio all'ambiente. Sono molti i campi in cui si può lavorare, dalla produzione agricola, all'allevamento degli animali, dalle fasi di raccolta del latte alla trasformazione e distribuzione dei prodotti.
Sempre guardando ai temi ambientali, perché la tecnologia può far molto per ridurre l'impatto della crescita produttiva.

Sono attesi oltre 1.300 esperti provenienti da più di 70 differenti paesi, che si riuniranno per studiare le risposte del mondo del latte ai grandi quesiti legati alla crescita sostenibile.

Da molti anni si cercano soluzioni sostenibili alla nuova domanda di prodotti lattieri. La sicurezza del cibo è infatti una priorità assoluta ed è dovere di tutti impegnarsi per far fronte a questa richiesta in modo consapevole e sostenibile. Per questo, già nel 2008, la FIL ed altre organizzazioni internazionali, prima tra tutte la FAO, hanno sottoscritto un protocollo che impegna tutti a lavorare in modo concreto alla ricerca di ogni possibile soluzione. I risultati sono interessanti e tangibili e saranno presentati a Parma per la prima volta.

Assolatte, partner tecnico dell'evento, sottolinea che è la prima volta che viene organizzata una manifestazione di questo livello in Italia.

Summilk prenderà il via domenica 16 ottobre, con il Forum internazionale dei dairy leader, che vedrà riuniti i massimi vertici mondiali del mondo del latte. Un incontro multilaterale tra Italia, Australia, Canada, Cina, Cile, Brasile, alla presenza di Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. Atteso anche il Vice Presidente della Commissione europea, Antonio Tajani.

Durante al settimana si parlerà di benessere e di alimentazione degli animali, del ruolo del latte e dei derivati nella prevenzione di alcune patologie, dei costi sanitari correlati alla cattiva alimentazione, delle più interessanti iniziative utili a ridurre l'impatto della crescita che verranno presentate alla Global Dairy Agenda for Action.

Una quattro giorni imperdibile per chiunque si interessi del futuro del settore lattiero caseario nazionale ed internazionale.

Visita il sito www.wds2011.com

Mascaropone per Tiramisù e altri dolci

Sapori e Piaceri

MASCARPONE: OLTRE IL TIRAMISU' C'E' DI PIU'

02-04-2010

E' l'ingrediente ideale per ottenere il meglio dalle ricette sia dolci che salate. Ma solo se si sceglie quello di qualità


Morbido e cremoso, dal sapore dolce e "burroso" e dall'aroma inconfondibile di panna: il mascarpone è una di quelle delizie a cui è difficile resistere.

Difatti gli italiani lo comprano sempre più spesso: nell'anno finito a settembre 2009 gli acquisti realizzati dagli italiani nella distribuzione moderna sono aumentati in volume del 7,8% e in valore del 3,9%.

Il mascarpone sembra dunque davvero insostituibile: in effetti in cucina, grazie alla consistenza vellutata e cremosa e al gusto ricco ma delicato, è un prezioso passepartout, tanto che è un vero peccato usarlo solo nei dessert.
Chi preferisce il salato lo può utilizzare per preparare una mousse di bresaola, burro, panna, brandy e pepe, con cui farcire delle tartine da servire come aperitivo. Oppure, semplicemente mescolando mascarpone e pasta d'acciughe, può realizzare una crema, da spalmare su crostini di pane leggermente tostati e molto caldi.
Gustoso e vellutato, il mascarpone infatti è perfetto da amalgamare agli ingredienti più svariati. Ottimo per mantecare risotti e pasta, si presta anche per ammorbidire il gusto di alcune verdure, come le zucchine bollite e ben sode, o per farcire i pomodori ripieni.

Siete alla ricerca di abbinamenti insoliti? Allora provate la crema preparata con mascarpone, uova di lompo e salmone o quella con mascarpone, pepe nero e miele di corbezzolo. Chi ama il dolce con il mascarpone non ha che l'imbarazzo della scelta. La maniera più semplice e veloce per gustarsi un dessert con i fiocchi è mescolare il mascarpone con zucchero e cacao, o con cotognata tagliata a cubetti piccoli, oppure con liquori come il rosolio e il rum.

Essendo facilmente lavorabile, il mascarpone è molto utilizzato in creme e di dolci (come la tradizionale crema al mascarpone, preparata con tuorlo, zucchero, liquore e mandorle tostate), è perfetto per farcire la frutta (come i cachi o le pere al forno) e rappresenta l'ingrediente fondamentale di alcuni grandi classici della pasticceria, come il tiramisù, una delle ricette tipiche italiane più imitata (e falsificata) in tutto il mondo.

Trainato dal successo mondiale del tiramisu, il mascarpone è uno dei formaggi italiani più apprezzati all'estero e uno dei vanti della produzione casearia italiana. Originario della Lombardia, dov'era già noto nel 12esimo secolo, un tempo il mascarpone veniva preparato solo in autunno e in inverno, mentre oggi la tecnologia del fresco adottata dalle industrie lattiero-casearie consente di produrlo tutto l'anno. L'ingrediente più importante è la crema di latte, a cui vengono generalmente aggiunte piccole quantità di latte. Le materie prime vengono portate a una temperatura di 80°C per 15 minuti: durante questo processo si aggiunge un agente acidificante (come l'acido citrico o quello acetico). L'azione combinata del calore e dell'acidità fa coagulare la massa: in questo modo le proteine si aggregano e il mascarpone si separa dal siero. A questo punto il mascarpone viene raffreddato, confezionato e distribuito rispettando la catena del fresco. Anche dopo l'acquisto va conservato in frigorifero alla temperatura massima di 4°C, dove può restare fino a una settimana, purché ben richiuso nella vaschetta in cui viene venduto.

Essendo un prodotto particolarmente delicato, solo quello prodotto dalle industrie lattiero-casearie garantisce la sicurezza organolettica e il rispetto della catena del freddo, che impedisce gli sbalzi di temperatura particolarmente pericolosi per la qualità e la stabilità del mascarpone.

Ma come si riconosce un mascarpone di qualità? Dev'essere di color bianco latte, di consistenza omogenea e deve sprigionare un intenso aroma di panna. Inoltre dev'essere privo di liquido in superficie. Dev'essere burroso e avvolgente in bocca, e, quando lo si usa in cucina, dev'essere facilmente lavorabile.

4 IDEE PER CUCINARE CON IL MASCARPONE in
10 minuti: Coppa variegata ai frutti di bosco
30 minuti: Tortine di fragole meringate
50 minuti: Millefoglie al mascarpone
70 minuti: Crostata con mascarpone e gocce di cioccolato

PER SCARICARE GRATUITAMENTE LE IMMAGINI DELLE RICETTE

Si ringraziano Galbani e Granarolo per la gentile concessione delle ricette e delle immagini

la Salute Inizia da Piccoli - Scopri come curare il tuo Bambino

Nutrizione e salute

LA SALUTE SI PROGRAMMA NELL'INFANZIA. PARTICOLARMENTE IMPORTANTE RESTA L'ADEGUATA ASSUZIONE DI CALCIO

20-09-2011

Il coinvolgimento dei genitori è un fattore cruciale per la salute dei bambini e dei ragazzi. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Le ultime novità dalla ricerca sul nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte: STILI DI VITA, UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA.
 

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Poca attività fisica, colazione scarsa, troppa TV e videogiochi. Da qui la tendenza inevitabile al sovrappeso. E tra i nutrienti a rischio maggiore di un'assunzione ridotta durante l'infanzia c'è il calcio, contenuto soprattutto nel latte e nei suoi derivati.
 

Il motivo? Una serie di credenze e di luoghi comuni secondo i quali il latte e i prodotti lattiero-caseari sono alimenti ad alto rischio di intolleranza. O fanno ingrassare facilmente.

Pregiudizi smentiti da molti studi scientifici che mostrano l'importanza di latte e derivati nell'ambito di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano.

E' quindi importante che i nostri ragazzi seguano un'alimentazione bilanciata, facciano una colazione sana non dimenticando latte o yogurt, consumino merende povere di zuccheri semplici e facciano attività fisica.
 

Missione impossibile? No, se i primi a crederci e a dare l'esempio sono i genitori. Ancora una volta, i genitori possono avere un'influenza positiva rendendo disponibili le fonti alimentari di calcio, in primo luogo latte e derivati, fungendo da modello e rinforzando comportamenti positivi.

Quando si parla di stili di vita, e in particolare di prevenzione del sovrappeso, il coinvolgimento dei genitori è un fattore cruciale per il successo. Hanno un ruolo fondamentale nel determinare il tipo di alimenti disponibili fra le mura domestiche, nell'incoraggiare pratiche alimentari salutari e nel fungere da modello per i comportamenti alimentari di bambini e adolescenti. Sono molti infatti gli  aspetti dello stile di vita dei genitori (madri in particolare) che risultano spesso associati con quelli dei figli.

Inoltre, sempre sul nuovo numero de L'Attendibile STILI DI VITA, UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA tante utili proposte per soddisfare i fabbisogni alimentari di bambini e ragazzi.

Attualità

RAPPORTO 2011 DI ASSOLATTE

01-08-2012

E' stato pubblicato il volume "Industria Lattiero Casearia italiana - Rapporto 2011"


  1. E' appena stato pubblicato il volume "Industria Lattiero Casearia Italiana - Rapporto 2011" di Assolatte.

    La pubblicazione contiene moltissime informazioni su tutto il settore lattiero-caseario e le relazioni del Presidente e dei responsabili dei vari Gruppi merceologici e Comitati sull'attività svolta dall'Associazione e sugli andamenti economici del settore.

    Il volume comprende, inoltre, innumerevoli dati statistici sulla produzione, importazione ed esportazione del latte e dei prodotti lattiero-caseari, contenuti in un pratico CD ROM.

    Il costo del rapporto è di 70,00 Euro e può essere richiesto utilizzando la scheda disponibile sul sito Assolatte.

I Mercati

IL PARMIGIANO REGGIANO CHIUDE IN NEGATIVO IL PRIMO QUADRIMESTRE DEL 2013

16-05-2013

Ad aprile prodotte circa 7.000 forme in meno rispetto al 2012


Nel mese aprile la produzione di Parmigiano Reggiano DOP è calata del 2,3%. In totale sono state prodotte 291.542 forme di cui oltre il 35% nella provincia di Parma.

I Mercati

EXPORT FORMAGGI I BIMESTRE 2013

16-05-2013

Ancora positivo il trend quantitativo delle vendite all'estero dei nostri formaggi che crescono del 7% sullo scorso anno ma perdono, dopo molti mesi, nel controvalore in euro lo 0,4%


I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: I BIMESTRE 2013

16-05-2013

Alcune variazioni nelle importazioni: il latte in cisterna torna a calare (-2% circa sul 2012) sempre buono il trend per le vendite all'estero di formaggi: +7% rispetto allo scorso anno


I dati Istat diffusi oggi sull'import export lattiero caseario italiano del I bimestre 2013 ci presentano alcune novità che riepiloghiamo qui di seguito.

Questi i numeri relativi alle importazioni: il latte confezionato cresce ancora (+13%) mentre gli acquisti di latte sfuso tornano a calare (-2% circa sul 2012). Gli yogurt sia nella versione naturale (+0,8%) che in quella ai gusti (+10%), il burro, sia confezionato (+16%) che sfuso (+41%) che i formaggi (+5%) si confermano in crescita sullo scorso anno.

In parallelo sul fronte dell'export il I bimestre del 2013 presenta un saldo positivo (anche se parliamo di quantità modeste) per le vendite all'estero di latte sfuso (+154%) mentre quello confezionato perde circa il 21% rispetto al 2012. Invertono tendenza rispetto allo scorso anno gli yogurt naturali (-31%) mentre quello ai gusti cresce del 27% mentre registrano una flessione le esportazioni di burro, sia confezionato (-68%) che sfuso (-30%). Il 2013 si conferma positivo anche a febbraio per i nostri formaggi (+7% sul 2012) che arrivano a 44.000 tons. I dati Istat sull'andamento dell'import export lattiero caseario nel primo trimestre del corrente anno ci offrono un quadro sostanzialmente invariato rispetto alla precedente rilevazione.

Questi i numeri nel dettaglio relativi alle importazioni: il latte confezionato si conferma in aumento (+6%) così come il burro confezionato (+14%) e lo yogurt naturale (+26%), inverte invece la tendenza il burro sfuso (-1%) mentre i formaggi superano leggermente le quantità importate lo scorso anno (+0,8%). In calo rispetto al 2011 gli acquisti di latte sfuso dall'estero (-4%) e gli yogurt ai gusti (-2%).

Sul fronte dell'export crescono le vendite all'estero di latte confezionato (+4%) e di yogurt naturale (+4%) anche se le quantità sono modeste (circa 1.800 tons di latte e 240 tons di yogurt). Si confermano in aumento i formaggi (+3% sul 2011) ed il latte in cisterna (+49%).

Attualità

ICANN: ASSEGNAZIONE DI NUOVI DOMINI INTERNET DI PRIMO LIVELLO

26-04-2013

L'assegnazione di nuovi domini internet di primo livello mette a rischio i marchi d'impresa e i consumatori


L'ICANN (Internet Corporation far Assigned Names and Numbers), organizzazione americana privata a partecipazione statale che si occupa dell'attribuzione e gestione mondiale dei nomi di dominio Internet, a giugno dell'anno scorso ha aperto una procedura per l'attribuzione di nuovi domini di primo livello da lanciare entro fine 2013.
I domini di primo livello sono le estensioni finali di un indirizzo internet come ad esempio ".com", ".biz" ecc.
Tali domini sono stati posti in vendita tramite asta, tra le 1.900 proposte finora giunte, figurano numerosi nomi di categorie merceologiche tra cui ".wine", ".vin" e ".food".

Nutrizione e salute

CHI NON E' STUFO DI SENTIR PARLARE DELLA PROVA COSTUME ?

12-08-2012

Perché, allora, non andar controcorrente e pensare ai prossimi giorni di vacanza non come ad un punto d'arrivo ma piuttosto di partenza? Il numero di agosto de L'Attendibile


Vacanze: un'occasione di benessere, in cui prendersi cura di sé, sfruttare il maggior tempo a disposizione per essere meno sedentari e per mangiare meglio.
Un'occasione per sperimentare sane abitudini da mantenere anche al ritorno a casa.

E questo è importante sia per gli adulti sia, e forse più ancora, per i più giovani, come evidenziano nuove ricerche illustrate su questo numero de L'Attendibile.

In questo periodo dovrebbero cambiare anche le abitudini alimentari e il tempo che a loro dedichiamo: dalla prima colazione agli spuntini, al pranzo. Pasti leggeri ma frequenti per non appesantirsi, a tutto vantaggio delle varie attività.

Senza trascurare i prodotti lattiero caseari: è di questi giorni la notizia che il "nicotinammide riboside" (NR), una sorta di vitamina presente nel latte, potrebbe contrastare l'insorgenza di obesità anche quando l'alimentazione è ricca di grassi.

E poi lo yogurt, associato da nuovi studi ad un minore incremento di peso che spesso si acquista con l'età.

Ancora tanto altro su QUALCHE BUON PROPOSITO DA METTERE IN VALIGIA, il numero di agosto de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte.
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per approfondire il pericolo estivo delle diete fai da te: LA DIETA DELLE CELEBRITA'

Attualità

FINALMENTE CHIARITI I CONTENUTI DELLA LEGGE SPACCASTABILIMENTI

26-04-2013

Il MIPAAF definisce le regole di appliclazione della Legge 205/2008 sugli stabilimenti produttivi di mozzarella di bufala campana DOP


Una legge del 2008 impone - dal prossimo mese di luglio - di produrre Mozzarella DOP in stabilimenti dedicati.

La norma - voluta dal Parlamento per garantire la tracciabilità delle produzioni - costringerebbe le imprese del settore ad abbandonare la produzione di ricotta, scamorza, provola e degli altri prodotti legati alla grande tradizione casearia campana per dedicarsi esclusivamente alla DOP. In alternativa, le aziende dovrebbero traslocare le linee produttive di questi prodotti in nuovi stabilimenti, oppure abbandonare la produzione della Mozzarella DOP, dedicandosi a produzioni a marchio proprio.

In tutti questi anni, Assolatte è ripetutamente intervenuta chiedendo che la norma venisse modificata, nell'interesse della filiera. Fino a ieri il grido di allarme di Assolatte e delle imprese è però rimasto inascoltato.

Finalmente, pochi giorni fa, il Ministro Catania ha fatto proprie le nostre preoccupazioni ed ha firmato un decreto che chiarisce i termini del divieto: per il Ministero, infatti, è legittimo produrre anche altri formaggi e ricotta negli stabilimenti della Mozzarella di Bufala Campana DOP, a condizione che essi derivino da latte di bufala della zona di origine della DOP. Il testo legittima anche la detenzione delle cagliate, purché provenienti dalla stessa materia prima.

Le imprese possono ora lavorare con maggiore tranquillità, in attesa che anche il Parlamento si attivi per modificare la norma.

Attualità

I RITARDI DEI RIMBORSI IVA: SI APRE UNO SPIRAGLIO

26-04-2013

Attilio Befera torna a trattare in Commissione il tema dei Rimborsi IVA


Nel corso di un'audizione alle Commissioni Speciali di Camera e Senato, il Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera è tornato sui ritardi nei rimborsi IVA, problema che incide in modo drammatico sulla liquidità delle imprese del settore lattiero caseario.
L'Agenzia ha previsto due interventi urgenti in materia: il primo riguarda l'emanazione di una specifica direttiva con la quale è stata data massima priorità per la lavorazione delle richieste di rimborso. Il secondo intervento riguarda invece le nuove procedure di verifica delle istanze di rimborso, che saranno semplificate e razionalizzate, in ragione di una più mirata analisi del rischio, con conseguente accelerazione dell'istruttoria.

Befera ha anche ricordato che il Governo lavora all'innalzamento del plafond di compensazione, che dovrebbe essere portato dagli attuali 516.000 euro a 700.000 euro.
App con Ricette e Abbinamenti di Formaggi Italiani

Sapori e Piaceri

QUANTI FORMAGGI STANNO IN UN CELLULARE? E IN UN TABLET? 92

26-06-2012

Sono 92 infatti i formaggi da scoprire e da gustare con la nuova applicazione creata da Assolatte e UNC. Ricette, idee, curiosità, nutrizione, abbinamenti con pane, frutta, verdura, vini e birra: tutto gratis e ora disponibile anche per Android!


Da Appenzeller a Vezzena: sono 92 i formaggi che si possono "conservare" sul proprio smartphone o sul proprio tablet con un semplice click.

Ossia scaricando la nuova applicazione "Formaggi", disponibile gratuitamente online nelle versioni per Apple e per Android.

Una app da mangiare con gli occhi, che solletica il palato e stimola la curiosità con le sue 350 ricette per tutti gusti, gli oltre 2000 abbinamenti con frutta, verdura, pane e confetture e i 300 suggerimenti per accompagnare ogni formaggio con la birra e con il vino più indicati.

Ma anche una app "dalla parte del consumatore", da portare con sé quando si va al supermercato o ci si mette ai fornelli: "Formaggi - per sapere e per sapore" è ricca di consigli e suggerimenti per fare un acquisto informato e consapevole, per conservare e degustare al meglio i formaggi e per inserirli in una corretta alimentazione seguendo i consigli di un nutrizionista.

"Formaggi - per sapere e per sapore" è scaricabile gratuitamente su iTunes a quest'indirizzo: http://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8

La versione per Android è scaricabile gratuitamente da
Latte acidificante

Nutrizione e salute

IL LATTE E' UN ALIMENTO ACIDIFICANTE? NO, E' L'ENNESIMA PERICOLOSA MODA ALIMENTARE

23-04-2013

Il numero di aprile de "L'Attendibile", la newsletter nutrizionale di Assolatte, sfata l'ennesima infondata teoria sulla capacità acidificante di latte e derivati


E' online il nuovo numero de L'Attendibile IL LATTE E' UN ALIMENTO ACIDIFICANTE? UNA TEORIA DI MODA MA SENZA BASI SCIENTIFICHE.
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Latte e prodotti lattiero caseari forniscono preziosi nutrienti - specialmente calcio, potassio e magnesio - estremamente importanti in nutrizione umana ed estremamente critici per i livelli abitualmente assunti dalla popolazione.

Non solo aiutano a raggiungere quel picco di massa ossea che poi costituirà la riserva di calcio per la vita futura, ma il calcio presente nei prodotti lattiero caseari ha anche un altro privilegio rispetto ad altri alimenti, acque o supplementi: può essere assorbito anche senza l'intervento della vitamina D, ma per effetto del lattosio che ne aumenta l'assorbimento passivo.

Nonostante le caratteristiche che promuovono il latte come una fonte eccezionale di calcio, non poche critiche vengono mosse sulla presunta (ma non dimostrata) capacità acidificante del latte, che invece di apporre calcio nell'osso lo sottrarrebbe.
 

Non ci sono evidenze scientifiche a supporto, ma la moda di proporre alimenti o integratori alcalini per combattere "l'acidità dell'alimentazione moderna" dilaga un po' ovunque sui media e sui vari siti, ma persino in ambiente sanitario.

In realtà le proteine, siano esse di origine vegetale o animale, si comportano sull'acidificazione nello stesso modo e non sono contemplate tra i fattori di rischio alimentari per l'osteoporosi, men che meno se si tratta di quelle animali.

VEDI ANCHE:

LEGGI L'OPINIONE DI ANDREA GHISELLI

Visita il nuovo sito www.lattendibile.it con tutti i numeri pubblicati dal 2007 ad oggi. Tutti gli articoli sono catalogati in 6 voci nel menù di navigazione principale (dal metabolismo alla dieta mediterranea, dagli stili di vita all'osteoporosi, dalle intolleranze alimentari al calcio) cui si aggiungono 4 voci nel menù di navigazione macro (latte, yogurt, formaggi e burro).
 

Attualità

CALDO RECORD? METTI AL FRESCO L'HAPPY HOUR COI DRINK AL LATTE

20-06-2012

Temperature tropicali e afa soffocante? Qui ci vuole un aperitivo dissetante e rinfrescante. Ma anche stuzzicante e insolito grazie ai cocktail "no alcohol" a base di latte.


Non si ferma il successo dell'happy hour: per 8 italiani su 10 resta un rito da condividere con gli amici, un appuntamento fisso di fine giornata per rilassarsi e divertirsi.

L'aperitivo in compagnia è diventato così popolare da vedersi dedicare un intero festival - AperiTò - in programma a Torino dal 21 al 26 giugno. Un appuntamento imperdibile per scoprire anche le nuove tendenze di questo rito quotidiano che accomuna molti italiani.

Alcuni trend sono rivelate anche da una ricerca condotta da Ispo per Federvini, da cui emerge che, in tempo di crisi, l'happy hour diventa anche il modo più piacevole e low cost per risolvere la cena divertendosi. Si mangiano stuzzichini e finger food e si preferisce bere analcolico.

E allora, in questi giorni di caldo africano e afa estiva, cosa c'è di meglio di un aperitivo al fresco, sorseggiando dissetanti cocktail e i long drink preparati a partire da latte fresco?

Ecco i white cocktails senz'alcool suggeriti da Assolatte.

Follia ai frutti di bosco
Mettere in un frullatore 3 cucchiai di frutti di bosco, 3 cucchiai di gelato al cioccolato bianco, ½ bicchiere di latte, 2 gocce di sciroppo di fragole e ghiaccio a scaglie. Far frullare e poi versare in un bicchiere da long drink con stelo. Decorare con frutti di bosco e con una foglia di menta fresca.

Caffè Astoria
Mettere nel frullatore e 2 parti di latte, 3 cubetti di ghiaccio tritati, 1 parte e 1/2 di caffè macinato, ¼ di parte di succo di ananas e ¼ di parte di succo di limone. Frullare alla massima velocità per 30 secondi. Versare in una coppetta da cocktail e decorare con scaglie di cioccolato.

Chocki ladibird
Shakerare 4/10 di latte al cacao con mezzo cucchiaio di cacao e qualche cubetto di ghiaccio. Preparare 4/10 di caffè mediamente zuccherato. Mettere sul fondo di un bicchiere un cucchiaino di zucchero di canna e, con l'aiuto di un cucchiaino, versarsi il latte e cacao. Aggiungere poi il caffè zuccherato e 2/10 di panna leggermente montata, facendo attenzione che gli ingredienti non si mescolino. Decorare con qualche chicco di caffè.

Attualità

LA CORRETTA CONSERVAZIONE DEL LATTE E DEI LATTICINI NE GARANTISCE LA TOTALE SICUREZZA

06-08-2010

Per tutti i prodotti freschi, la corretta conservazione domestica è fondamentale


Negli ultimi giorni alcuni consumatori hanno lamentato anomale colorazioni di alcuni prodotti lattiero caseari e di latte.

E' bene ricordare che sia il latte fresco che quello a lunga conservazione vengono sottoposti a trattamenti termici che garantiscono la salubrità del prodotto.

In particolare, il latte fresco viene sottoposto a pastorizzazione, trattamento termico che - nel rispetto delle caratteristiche nutrizionali del prodotto - elimina tutti i batteri pericolosi per la salute. Il latte a lunga conservazione, invece, viene sottoposto ad un trattamento termico ancor più severo, che elimina i batteri presenti nel latte e viene poi confezionato in condizioni di asetticità per evitare contaminazioni successive.
Ai medesimi trattamenti termici viene sottoposto il latte utilizzato per la produzione dei formaggi freschi.

I trattamenti termici sono continuamente monitorati dalle aziende di produzione.

Per tutti i prodotti freschi, come ha ricordato lo stesso ministero della Salute pochi giorni fa, la corretta conservazione domestica è fondamentale. I prodotti aperti devono essere conservati in frigorifero e consumati entro pochi giorni dall'apertura delle confezioni.

Al fine di evitare l'insorgere di casi quali quelli lamentati in questi giorni, è bene seguire le raccomandazioni contenute nel decalogo Assolatte che sotto riportiamo e che è consultabile con ulteriori informazioni sul sito di Assolatte a questo link

CONSERVIAMO BENE IL LATTE E I FORMAGGI FRESCHI
Il decalogo di Assolatte

1) LA MARCA. I prodotti di marca danno massime garanzie di qualità, igiene e sicurezza.

2) IL NEGOZIO. Scegliamo dove fare la spesa e non guardiamo solo la convenienza dei prodotti. L'ordine e la pulizia del locale sono importantissimi.

3) LA TEMPERATURA. Il latte e i formaggi freschi devono essere sempre conservati ad una temperatura di 0°C a 4°C. Facciamo quindi attenzione ai frigoriferi dei negozi.

4) LA CATENA DEL FREDDO. Soprattutto quando fa caldo, quando andiamo a fare la spesa portiamo con noi una borsa termica e non lasciamo i prodotti al caldo o in macchina. Il rispetto delle temperature dipende anche da te!

5) IL FRIGORIFERO. In estate il frigorifero fa fatica a mantenere costante la temperatura. Apriamolo solo quando è necessario, laviamolo spesso e non riempiamolo troppo.

6) OGNI COSA AL SUO POSTO. I formaggi vanno conservati sulla griglia sopra il cassetto della frutta.

7) I CONTENITORI. Una volta aperta la confezione i formaggi freschi vanno tenuti in recipienti puliti, chiusi, di plastica o di vetro.

8) LA DATA DI SCADENZA. Attenzione alla data di scadenza, mangia prima quello che è in frigo da più giorni.

9) NON ASPETTARE TROPPO. I prodotti aperti vanno finiti nel minor tempo possibile.

10) L'ASPETTO. I prodotti che hanno odore o colore strano non vanno consumati.

Attualità

AUTOTRASPORTO: FERMO IN SICILIA E - FORSE - IN ALTRE REGIONI

22-04-2013

Il fermo è stato dichiarato in Sicilia dal 19 al 25 maggio pp.vv.


Le Associazioni Aitras, Assiotrat, Assotrasport e Trasporto Unito-Sicilia hanno proclamato il fermo dell'autotrasporto nella regione siciliana dal 19 al 25 maggio 2013.

Secondo notizie in attesa di conferma, le imprese aderenti a Trasporto Unito potrebbero proclamare fermi anche nelle regioni di Calabria, Puglia, Campania, Sardegna, Lazio e Liguria.

La protesta è motivata dal "fallimento" del tavolo tecnico Stato-Ragione sull'erogazione dell'ecobonus 2010 per le autostrade del mare e da contrasti sul sistema di concessione e di ripartizione dei finanziamenti destinati al comparto (400 milioni di euro nel 2013).
È Online l’App di Assolatte ‘Formaggi - Per Sapere E Per Sapore'

Sapori e Piaceri

E' ON LINE L'APP DI ASSOLATTE 'FORMAGGI - PER SAPERE E PER SAPORE'

19-06-2012

La più ricca e completa applicazione per smartphone dedicata ai formaggi tradizionali, tipici, moderni.


Si chiama "Formaggi - per sapere e per sapore" ed è la prima app per smartphone e tablet a presentare e raccontare l'universo dei formaggi che si possono acquistare nei negozi di tutta Italia.

Ed è anche la più ampia e completa per ricchezza di contenuti:
- 92 schede di formaggi tra tradizionali, tipici e "moderni", illustrati da testi e immagini accattivanti,
- 350 ricette
-
 oltre 2000 proposte di abbinamenti raffinati, freschi, insoliti low cost, con frutta, verdura, pane, confetture e mostarde ma anche vini e birre.

Ma soprattutto, attravero le Guide, consigli e suggerimenti per un acquisto informato e consapevole, per una corretta conservazione e degustazione, nonché i consigli del nutrizionista.

Realizzata da Assolatte in collaborazione con Unione Nazionale Consumatori, "Formaggi - per sapere e per sapore" è da oggi disponibile gratuitamente online nelle versioni per tablet e smartphone iOS (Apple).

Seguirà nei prossimi giorni il lancio della versione per Android.

Attualità

LATTE O YOGURT E FRUTTA. COSi' TI FRULLI L'ESTATE IN UN BICCHIERE

03-08-2010

Sole, afa e caldo? Qui ci vuole un frullato di latte o yogurt e frutta di stagione. Piacevole da gustare e facile da preparare, è la soluzione più fresca e divertente per dissetarsi in modo sano e naturale.


Sole, afa e caldo? Qui ci vuole un frullato di latte o yogurt e frutta di stagione. Piacevole da gustare e facile da preparare, è la soluzione più fresca e divertente per dissetarsi in modo sano e naturale.

Le lunghe giornate calde e afose, lo sport a cui ci si dedica in vacanza o semplicemente il piacere di starsene al sole sulla spiaggia: in agosto tutto concorre a far crescere il desiderio di alimenti dissetanti e rinfrescanti, ma anche leggeri e gustosi.

Come i frullati preparati con latte o yogurt e frutta di stagione: genuini, sani e naturali aiutano a reintegrare i liquidi persi durante la sudorazione e forniscono tante sostanze preziose per sentirsi bene e restare in forma. Acqua, vitamine, sali minerali, proteine, zuccheri e fibre: dal mix tra latte o yogurt e frutta fresca nascono delle bevande equilibrate e complete sul piano nutrizionale, perfette per una pausa pranzo veloce, uno snack rinfrescante o una merenda rinvigorente.

E poi i frullati sono un'ottima soluzione anche per invogliare i bambini a bere: con i loro colori invitanti e il loro gusto goloso sollecitano la golosità dei piccoli e stimolano la fantasia dei piccoli, ma soprattutto forniscono loro un'adeguata dose di minerali, proteine e vitamine. Ai frullati il latte e lo yogurt apportano il loro ricco corredo di calcio e un buon quantitativo di proteine preziose, perché complete di tutti gli amminoacidi, mentre la frutta fornisce fibre, minerali e vitamine.

Si ottengono così bevande particolarmente adatte all'estate, perché ricche di acqua, essenziale per regolare la temperatura corporea, e di minerali, fondamentali per reintegrare quelli persi con la sudorazione. Il tutto senza appesantire lo stomaco visto che la frutta frullata è più digeribile di quella consumata al naturale, e che le proteine di latte e yogurt sono di facile assimilazione per l'organismo.

Ecco perché "un frullato al giorno leva il medico - e la sete - di torno". Per chi si sente creativo, c'è solo l'imbarazzo della scelta tra i numerosi frutti di stagione, come pesche, albicocche, mirtilli, fragole, banane, anguria: si possono utilizzare da soli o mixandoli insieme, scegliendo il latte se si preferisce un frullato più liquido o lo yogurt se si vuole preparare uno smoothies.

Ecco un paio di idee:

FRULLATO DI BANANA E FRAGOLE
In una pentola scaldare 600 ml di latte con una stecca di vaniglia. Lasciarlo sobbollire dolcemente per 2-3 minuti, quindi spegnere il fuoco, togliere la stecca di vaniglia e lasciar raffreddare.

Mettere nel frullatore il latte vanigliato, 5 cucchiaini di zucchero di canna, 3 banane sbucciate e 200 g di fragole. Far amalgare il tutto, per alcuni minuti e poi versare in una caraffa. Lasciar raffreddare in frigorifero.
Versare poi la bevanda nei bicchieri, infilare delle belle cannucce colorate e servire.

SMOOTHIES AI FRUTTI DI BOSCO
Mettere in un blender 2 cestini di frutti di bosco (a scelta tra fragole, lamponi, more, mirtilli, ribes rosso o nero e mirtilli), 250 ml di yogurt al naturale, 125 ml di ghiaccio tritato, 3 foglie di menta fresca.
Frullare fino a ottenere una crema soffice, non troppo densa.
Assaggiare, e se necessario aggiungere un po' di zucchero o di miele.

PER SCARICARE GRATUITAMENTE LE IMMAGINI cliccare qui

I Mercati

A MARZO PROSEGUE LA CONTRAZIONE DELLE PRODUZIONI DI PARMIGIANO REGGIANO

22-04-2013

A marzo produzioni di Parmigiano Reggiano ancora in calo


I Mercati

EXPORT FORMAGGI I° TRIMESTRE 2012

14-06-2012

Buoni risultati per l'export italiano di formaggi: +3% l'incremento quantitativo sul 2011 per un controvalore complessivo di 456 milioni di euro


I dati Istat del primo trimestre 2012 ci regalano un quadro positivo per le vendite all'estero dei nostri formaggi che crescono sul 2011 di quasi il 3% in quantità e del 6% in valore. Complessivamente l'export totale raggiunge le 66.000 tons per un valore di oltre 456 milioni di euro.

Analizzando nel dettaglio le quantità relative ai singoli prodotti registriamo buone performance per quasi tutti i nostri formaggi con le uniche eccezioni di: Provolone che perde il 6% sul 2011, della Crescenza e Robiola che calano di oltre il 47% e della Fontina che cala del 13% sul 2011. Questi i risultati degli altri prodotti: Fiore Sardo e del Pecorino (+9%), Mozzarella e altri freschi (+9%), Gorgonzola (+9%), Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+1%), Italico e Taleggio (+26%) e Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+10%).

Positivi anche i risultati se prendiamo in esame i dati in valore delle nostre esportazioni, da segnalare il +3% di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, il +11% della mozzarella e degli altri freschi, il +16% del Fiore Sardo e Pecorino Romano, il +11% del Gorgonzola e il +13% di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano.

Il saldo import/export si conferma con il segno più, in quanto il valore delle nostre esportazioni (456 milioni di euro) supera di oltre 58 milioni di euro quello delle importazioni (398 milioni di euro).

Nutrizione e salute

QUANTO FA BENE MANGIARE IN FAMIGLIA

30-07-2010

Coinvolgere bambini e ragazzi nella preparazione dei menu è, oltre che divertente, soprattutto utile per favorire la conoscenza ed il consumo di alimenti salutari. L'Attendibile n.28


Diversi studi evidenziano l'esistenza di una associazione fra il numero di pasti consumati in famiglia e vari aspetti della salute e del benessere dei più giovani.

Negli USA si è osservato che un frequente consumo di cene in famiglia era associato con migliori apporti nutrizionali, incluso un maggior consumo di frutta e verdura, un minor consumo di cibi fritti, di bibite zuccherate e di grassi saturi e trans.
La presenza dei genitori al pasto serale, inoltre, è associata con un minor rischio di un basso consumo di frutta e verdura e di prodotti lattiero caseari e con una minore probabilità di saltare la colazione.

Condividere i pasti con i familiari sembra comunque avere sui ragazzi una serie di ripercussioni positive che vanno ben oltre le abitudini alimentari. In particolare, un elevato numero di pasti in famiglia è stato associato, nelle ragazze, con un ridotto rischio di pratiche non salutari per il controllo del peso.

In sintesi, seppure queste osservazioni derivino per la maggior parte dagli Stati Uniti, dove le abitudini alimentari sono diverse dalle nostre e i pasti sono molto più destrutturati, esse possono comunque rappresentare un importante spunto di riflessione anche per noi.

Su questo numero de L'Attendibile, inoltre, "latte e derivati sulla tavola dell'estate", le ricette elaborate dagli chef con quantità e ingredienti "calibrati" in modo da soddisfare il palato senza perdere di vista l'adeguatezza nutrizionale. Un'ottima occasione, comunque, per coinvolgere anche bambini e ragazzi in "laboratori di cucina".

In allegato QUANTO FA BENE MANGIARE IL FAMIGLIA, il nuovo numero de L'Attendibile.

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: I° TRIMESTRE 2012

14-06-2012

Nessuna variazione di rilievo rispetto alla precedente rilevazione. Unica eccezione l'import di burro sfuso che perde l'1% sullo scorso anno


I Mercati

QUARTIROLO LOMBARDO: LA PRODUZIONE DI MARZO

22-04-2013

Produzioni in aumento dell' 11,4%


Il Quartirolo Lombardo è l'unico formaggio DOP la cui produzione sale per la prima volta al di sopra dei risultati ottenuti nel 2012.

Con una produzione di 340.799 Kg il Quartirolo Lombardo produce l' 11,4% in più rispetto a marzo 2012. Ciò non riesce comunque a compensare il calo degli scorsi mesi, la variazione tendenziale rimane infatti negativa, -1,2%.
Formaggi Freschi - Soluzione Pratica e Gustosa per la Cucina Estiva

Sapori e Piaceri

FORMAGGI FRESCHI: UNA SOLUZIONE EASY, PRATICA E GUSTOSA PER LA CUCINA D'ESTATE

26-07-2010

Con il caldo cresce il desiderio di sapori leggeri e di piatti rinfrescanti. Niente di meglio, allora, dei formaggi freschi: saporiti e sfiziosi permettono di creare ricette fantasiose, intriganti e... pronte in un attimo.


Quando il solleone impazza, e magari si è in vacanza, non si ha proprio voglia di mettersi ai fornelli e scatta la tentazione del classico "pronto in tavola", ma senza rinunciare al piacere del gusto. Cosa c'è di meglio allora dei formaggi freschi, privi di crosta, morbidi e spalmabili - come crescenza, primosale, cream cheese, mozzarella e formaggella - che si prestano come eccellenti ingredienti per qualsiasi preparazione, dall'antipasto al dolce?

Un modo easy, veloce e sfizioso per concedersi uno spuntino gustoso, sano, nutriente e anche "dissetante", visto che i formaggi freschi contengono oltre il 60% di acqua. E non solo. Grazie alla loro versatilità, questi formaggi dalla consistenza morbida sono il top anche per stuzzicanti cenette, magari all'aperto. Si accompagnano all'aperitivo, si mescolano con la pasta, sono la base di facili accostamenti, possono essere utilizzati come ripieno per torte salate, con la certezza di far sempre bella figura in famiglia e con gli amici.

MOUSSE DI TONNO
Riunire nel mixer 200 g di tonno con 100 g di cream cheese, 2 filetti di acciuga, il succo e la scorza grattugiata di mezzo limone, un po' di origano e un cucchiaino di capperi sott'aceto (sciacquati ed asciugati). Frullare gli ingredienti fino a ottenere una mousse omogenea. Trasferirla in una ciotola, coprirla con un foglio di pellicola per alimenti e lasciarla riposare in frigo per 30 minuti. Tostare delle fettine di pane e servirle tiepide con la mousse di tonno e un limone tagliato a spicchietti. Decorare a piacere con una fogliolina di prezzemolo.
L'ingrediente-chiave: il cream cheese. E' ottenuto da una miscela di latte e panna a cui vengono aggiunti fermenti lattici selezionati. Morbido e cremoso, ha un sapore delicato e fresco davvero inconfondibile. In cucina è un passe-partout perché permette di sbizzarrirsi con la fantasia e di creare tante ricette diverse: dai finger food ai piatti più elaborati.


CAPRESE NEW STYLE
Tagliare la parte superiore di 4 pomodori cuore di bue ben maturi e con l'aiuto di un cucchiaio eliminare dal loro interno i semi e l'acqua di vegetazione. In un recipiente condire 100 g di orecchiette di mozzarella con olio, pepe nero e basilico fresco. Riempire i pomodori con la mozzarella e servirli accompagnati da crostini di pane.
L'ingrediente-chiave: la mozzarella. Ha ancora bisogno di presentazione questo formaggio fresco a pasta filata tipico della tradizione italiana? Sotto forma di trecce, bocconcini, palla, nodini, ciliegine e orecchiette, la mozzarella è la regina della cucina d'estate: fresca, gustosa ed eclettica, si può gustare sia a caldo che a freddo.

FARFALLE CON CRESCENZA E BROCCOLI
Lavare e tagliare a fiori 250 g di broccoli verdi, metterli in padella con aglio e olio d'oliva, dando un po' di colore con alcuni pomodorini. Cuocere 350 g di mezze penne e condirla con i broccoli, aggiungendo 165 g di crescenza come tocco finale per dare cremosità al piatto.
L'ingrediente-chiave: la crescenza. E' un formaggio molle a pasta cruda, ricco di fermenti lattici vivi, dal sapore delicato e dalla consistenza cremosa. Il suo sapore delicato la rende ideale per tutte le occasioni: ottima da sola, è ideale per insaporire verdure e focacce ed è versatile anche in cucina per inventare piatti fantasiosi.

INVOLTINI DI MELANZANE CON PRIMOSALE
Tagliare a metà 150 g di pomodorini datterini e dividere in cubetti 2 forme di primosale. Tagliare in fettine sottilissime un cetriolo: quindi salare e tenere a bagno in acqua per 5 minuti le fettine in modo che diventino più digeribili. Amalgamare i pomodori, il formaggio e il cetriolo, condire con un poco di olio, sale, pepe e basilico sminuzzato. Mettere in un piatto di portata 8 fette di melanzane grigliate e depositare un poco di insalata sopra a ogni fetta di melanzana. Quindi arrotolare, disporre gli involtini farciti in piattini individuali e condire con un poco di olio, basilico, sale e pepe. Gustare gli involtini molto freschi.
L'ingrediente-chiave: il primosale. Salato una volta sola, come suggerisce il suo nome, è un formaggio fresco, che viene messo in commercio a pochi giorni dalla sua produzione. Ha un sapore delicato ma avvolgente e un profumo spiccato di latte fresco. Da provare insaporito con olio extravergine di oliva, sale e pepe.

FORMAGGELLE CON CARCIOFI E MAGGIORANA
Pulire 4 carciofi eliminando tutte le foglie dure, le punte con le spine e la peluria interna poi tagliarli in fettine sottili. Tagliare a metà uno spicchio di aglio, farlo rosolare in una padella con l'olio, unire i carciofi, regolare di sale, aggiungere 20 g burro e 2 cucchiai di acqua. Quindi coprire con il coperchio e far cuocere per cinque minuti. Tagliare a cubetti un pomodoro sodo, unirlo ai carciofi, insaporire con 2 rametti di maggiorana divisa in foglioline, eliminare l'aglio e togliere dal fuoco. Servire 2 formaggelle guarnendole con i carciofi.
L'ingrediente-chiave: la formaggella. La sua consistenza morbida e compatta ne fa un formaggio molto versatile mentre il gusto leggero lo rende particolarmente adatto all'estate. E' ideale gustato al naturale oppure, se tagliato a fette o a cubetti, come base per insalate fresche e appetitose.

FANTASIA DI ROBIOLA E FRUTTA
Grattugiare la scorza di mezzo limone e spremere il succo dalla polpa, tritare 40 g di gherigli di noci con ½ spicchio di aglio: mettere tutto in una ciotola, unire la scorza del limone, l'olio e il pepe e lasciar insaporire. Lavare con cura 2 pere piccole, tagliarle a metà, privarle del torsolo e tagliarle in fettine con la buccia. Quindi passarle con il succo di limone affinché non scuriscano. Suddividere tra 4 piatti 100 g di rucola e le fette di pera, adagiarvi sopra una robiola a piatto e completare con il condimento di noci. Servire subito.
L'ingrediente-chiave: la robiola. Un formaggio cremoso, dalla consistenza vellutata e dal delicato sapore di latte. Ideale spalmato sul pane, per spuntini, merende e aperitivi, può essere utilizzato come ingrediente in tante ricette, per la preparazione di torte e primi piatti.

PER SCARICARE GRATUITAMENTE LE IMMAGINI

Si ringraziano Fattorie Osella, Galbani e Kraft.

Attualità

HAPPY HOUR IN BIANCO PER IL WORLD MILK DAY 2012

31-05-2012

Il 1 giugno è la Giornata mondiale del latte, voluta dalla FAO per festeggiare e valorizzare questo prezioso alimento che unisce tutto il mondo. Una occasione da celebrare con cocktail speciali a base di latte.


E' arrivato alla 12esima edizione il "World Milk Day", istituito dalla FAO per sensibilizzare i consumatori sul ruolo e sull'importanza di questo eccezionale prodotto, che è stato per millenni un alimento base di grandi civiltà e che ancora oggi è il più "globale" dei cibi.

Infatti il latte viene bevuto in tutto il mondo e in molti Paesi è insostituibile perché, essendo il più completo e ricco degli alimenti esistenti in natura, rappresenta la fonte principale di nutrienti fondamentali, come proteine, zuccheri, minerali e oligoelementi.

Proprio per celebrare l'importanza del latte e il suo ruolo nell'alimentazione mondiale, per l'intera giornata del 1 giugno, il latte sarà l'assoluto protagonista di tanti eventi nei cinque continenti. In Italia, per festeggiare questa giornata speciale, Assolatte propone un "white happy hour" con cocktail, long e short drink rigorosamente a base di latte.

Ecco 5 ricette "in bianco" da provare.

Classico: White Russian
Mettere in uno shaker 3 cubetti di ghiaccio e unire 1 parte di Tia Maria, 1 parte di vodka e 1 di latte fresco. Shakerare bene. Versare il cocktail in un bicchiere alto e stretto, filtrandolo, insieme a 2 cubetti di ghiaccio spezzettato.

Analcolico: Caffè Astoria
Mettere nel frullatore 2 parti di latte, 3 cubetti di ghiaccio tritati, 1 parte e 1/2 di caffè macinato, ¼ di parte di succo di ananas e ¼ di parte di succo di limone. Frullare alla massima velocità per 30 secondi. Versare in una coppetta da cocktail e decorare con scaglie di cioccolato.

Alla frutta: Follia ai frutti di bosco
Mettere in un frullatore 3 cucchiai di frutti di bosco, 3 cucchiai di gelato al cioccolato bianco, ½ bicchiere di latte, 2 gocce di sciroppo di fragole e ghiaccio a scaglie. Far frullare e poi versare in un bicchiere da long drink con stelo. Decorare con frutti di bosco e con una foglia di menta fresca.

Rinfrescante: Latte, tamarindo e menta
Versare 1 litro di latte fresco in una caraffa, aggiungere 80 ml di sciroppo di tamarindo e mescolare bene. Poi unire 50 ml di sciroppo di menta. Miscelare di nuovo e mettere in frigo per 10 minuti. Bagnare il bordo del bicchiere e poggiarlo su un piattino con zucchero di canna. Versare il cocktail nel bicchiere e decorare con foglie di mentuccia.

Goloso: Chocki ladibird
Shakerare 4/10 di latte al cacao con mezzo cucchiaio di cacao e qualche cubetto di ghiaccio. Preparare 4/10 di caffè mediamente zuccherato. Mettere sul fondo di un bicchiere un cucchiaino di zucchero di canna e, con l'aiuto di un cucchiaino, versarsi il latte e cacao. Aggiungere poi il caffè zuccherato e 2/10 di panna leggermente montata, facendo attenzione che gli ingredienti non si mescolino. Decorare con qualche chicco di caffè.

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: GENNAIO 2013

16-04-2013

Il 2013 si apre con qualche novità rispetto allo scorso anno soprattutto per quanto riguarda il latte. Le esportazioni di formaggi crescono del 10% ma aumentano anche le importazioni (+18%)


I dati di gennaio 2013 diffusi oggi dall'Istat sull'import export lattiero caseario italiano ci presentano un quadro con alcune novità da segnalare.

Riepiloghiamo qui di seguito dettagliatamente i numeri relativi alle importazioni: il latte confezionato apre il 2013 così come aveva chiuso il 2012 in crescita (+26%) così come tornano ad aumentare gli acquisti di latte sfuso (+4%). Gli yogurt sia nella versione naturale (+0,4%) che in quella ai gusti (+30%) ed il burro, sia confezionato (+30%) che sfuso (+82%) si confermano in crescita sul 2012. Gli acquisti dall'estero di formaggi tornano a crescere (+18%).

In parallelo sul fronte dell'export il 2013 si apre con un saldo positivo (anche se parliamo di quantità modeste) per le vendite all'estero di latte sfuso (+372%) mentre quello confezionato perde circa l'8% rispetto a gennaio 2012. In aumento rispetto allo scorso anno anche gli yogurt sia naturali (+15%) che ai gusti (+19%) mentre registrano una flessione le esportazioni di burro, sia confezionato (-79%) che sfuso (-62%). Il 2013 si apre positivamente per i nostri formaggi (+10% sul 2012) che toccano quasi le 22.000 tons.
Tiramisu - Dolce Italiano Famoso nel Mondo

Sapori e Piaceri

TIRAMISU': IL DOLCE ITALIANO CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA

19-04-2012

È il dessert italiano più famoso, amato e replicato all'estero. Ha conquistato anche cinesi e giapponesi e c'è persino chi viene in Italia solo per scoprirne i segreti. Come l'uso solo del vero mascarpone.


Non più solo pizza, spaghetti, cappuccino, espresso e mozzarella: da Toronto a Pechino, da Johannesburg a Caracas, da Mosca a New York, tra le parole italiane entrate nell'uso comune c'è anche Tiramisù, come attesta un sondaggio condotto alcuni anni fa dalla società Dante Alighieri.

I maggiori estimatori mondiali del Tiramisù sono i cinesi: come emerge dal monitoraggio che Assolatte ha condotto su internet, sui siti in cinese ci sono infatti oltre 14 milioni di citazioni di questo dolce tipico italiano.

Un vero fenomeno di costume visto che sul web cinese il Tiramisù è presente quasi 5 volte di più rispetto a quanto accade in Italia. A confermare il successo globale del Tiramisù c'è anche la presenza di questo dessert su 7,8 milioni di siti in giapponese, 3,4 milioni in tedesco, 3,1 milioni in francese e 2,2 milioni in spagnolo. Senza considerare i 18,6 milioni in lingua inglese dove si racconta questo dolce e si spiega come cucinare "the original" Tiramisù.

E c'è anche chi viene in Italia proprio per ripercorrere la storia di questo dolce al cucchiaio. Come sta facendo il giornalista olandese Daan Vermeer, che in questi giorni è in Veneto, dove questo dolce al cucchiaio è ufficialmente nato, all'inizio degli anni '70, nella cucina del ristorante Alle Beccherie di Treviso.

Ma qual è il segreto del Tiramisù? Una ricetta semplice ma deliziosa, basata su alcune materie prime tipicamente italiane: i biscotti savoiardi che vengono inzuppati nel caffè fatto con la moka. E poi c'è l'ingrediente-chiave, il mascarpone, a cui si devono la cremosità e la dolcezza che rendono irresistibile questo dolce.

Dietro un Tiramisù c'è sempre un ottimo mascarpone: quello di qualità si riconosce dal colore bianco latte, dalla consistenza omogenea, dall'intenso aroma di panna e dall'assenza di liquido in superficie. Un buon mascarpone è burroso e avvolgente in bocca, e, quando lo si usa in cucina, si deve lasciar lavorare con facilità. Proprio grazie al successo del Tiramisù, il mascarpone è diventato uno dei formaggi italiani più apprezzati e venduti all'estero.

Il mascarpone è originario della Lombardia, dov'è testimoniato già nel 12esimo secolo, e un tempo veniva preparato solo in autunno e in inverno, mentre oggi la tecnologia del fresco adottata dalle imprese lattiero casearie consente di produrlo tutto l'anno. Essendo un prodotto particolarmente delicato, solo quello prodotto dalle industrie lattiero-casearie garantisce la sicurezza organolettica e il rispetto della catena del freddo, che impedisce gli sbalzi di temperatura particolarmente pericolosi per la qualità e la stabilità del mascarpone.

Il mascarpone va conservato in frigorifero, alla temperatura massima di 4°C, e va consumato entro la data di scadenza indicata in etichetta. Una volta aperto può resistere fino a una settimana, purché ben richiuso nella vaschetta in cui viene venduto.

Latte e Yogurth consumati dagli italiani

Nutrizione e salute

FOTOGRAFIA DEGLI ITALIANI A TAVOLA

04-05-2012

Il nostro modello alimentare può ancora definirsi "mediterraneo"? Il nuovo numero de L'Attendibile.


Come si comportano gli italiani a tavola? Mangiano più formaggi freschi o stagionati? Più pane o pasta? Il pranzo è ancora il pasto più "importante" oppure è stato sostituito dalla cena?

Il nostro modello alimentare può ancora definirsi "mediterraneo"?

 

La risposta a queste e a tante altre domande sul nuovo numero de L'Attendibile "FOTOGRAFIA DEGLI ITALIANI A TAVOLA". ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Con le più interessanti novità dell'indagine INRAN commentate da Raffaela Piccinelli e Laura D'Addezio, rispettivamente nutrizionista e statistica dell'Istituto.
 

Qualche anticipazione: gli alimenti appartenenti al gruppo “Latte e derivati” sono stati consumati dalla quasi totalità del campione (99%). Per comodità, molti consumatori scelgono di consumare pesce sotto forma di merluzzo - bastoncini o filetti congelati - o di tonno in scatola. Mentre i legumi, pur rappresentando una valida alternativa alla carne, vengono consumati da pochi e in quantità ben al di sotto di quelle consigliate.

Fra i cereali e derivati, il pane di frumento resta ancora sovrano incontrastato (94 g/die), al secondo posto la pasta di semola (50 g/die), mentre il consumo di riso è di circa 16 grammi.

Nel loro insieme i consumi medi giornalieri di frutta e verdura risultano, anche se di poco, al di sopra del minimo raccomandato dall’OMS, che indica come obiettivo minimo il consumo di circa 400 g al giorno tra frutta e verdura. Ma non è così per tutte le fasce di età.

 

Il 63% degli intervistati dichiara di non praticare alcuna attività fisica organizzata (come palestra, piscina, giocare a tennis) tuttavia la pratica la maggioranza degli adolescenti (73%). Anche per l’attività motoria leggera, come il camminare, il 50% dichiara di praticarla per meno di due ore settimanali e in questo caso gli adolescenti sono fra i più pigri. Quasi un italiano su 4 dedica alla televisione o ad altre attività sedentarie analoghe (come computer, leggere, giocare a carte) più di 4 ore al giorno.

 

E per finire, il cibo non apporta solo nutrienti, ma ci dà anche delle sensazioni: il latte e i suoi derivati come vengono “vissuti” dagli italiani? La risposta giunge da una indagine realizzata nell’autunno 2011 da Astra-Ricerche, per conto di Assolatte.

Attualità

QUANTO LATTE DI BUFALA SI PRODUCE?

11-04-2013

Un Decreto ha istituito un sistema di contabilizzazione della produzione


Il provvedimento prevede che gli allevatori di bufale contabilizzino giornalmente la quantità di latte prodotta da ciascuna bufala in produzione secondo un modello allegato.

E' previsto un documento che accompagni il trasporto dall'azienda all'acquirente, vidimata dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari che verificherà l'applicazione del DM. Il provvedimento prevede che gli allevatori di bufale contabilizzino giornalmente la quantità di latte prodotta da ciascuna bufala in produzione secondo un modello allegato.

E' previsto un documento che accompagni il trasporto dall'azienda all'acquirente, vidimata dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari che verificherà l'applicazione del DM.

Attualità

DAI VESTITI AL CIBO, LA PRIMAVERA 2012 E' A TUTTA PANNA

02-04-2012

Dalla moda alla tavola dilaga uno stile ultra-sweet, fatto di colori pastello e atmosfere fifties. Un gusto che traina i consumi di panna, arrivata a conquistare il 70% degli italiani


Abiti femminili e dalle tinte bonbon in passerella, dolcetti cremosi, dalle forme retrò e dai colori pastello in pasticceria: la primavera 2012 sancisce il trionfo di uno stile tra il femminile e l'ingenuo, che rimanda ad atmosfere alla "Happy Day". Un gusto dolce e morbido come la panna, che infatti è uno dei colori top del momento, nonché uno dei cibi più apprezzati dagli italiani e uno dei prodotti alimentari più acquistati, utilizzati e consumati, con un trend in costante crescita.
Infatti, da alcuni anni la panna è protagonista di un vero e proprio boom, come emerge dall'indagine demoscopica condotta da AstraRicerche per conto di Assolatte.

 

Dal 2006 a oggi i consumatori di panna sono aumentati del 2,3%, passando dal 67,4% al 69,7% della popolazione, arrivando a superare i 30 milioni di italiani. Complessivamente, il 40% degli italiani è un moderato estimatore della panna, il 18% un forte sostenitore e il 6% un incontenibile fan, mentre il 35% è ostile o ha un atteggiamento ambivalente nei confronti di questo latticino.

Del resto, chi può resistere alla panna? Non certo quei 6,8 milioni di italiani che la consumano da 1 a 6 volte a settimana e nemmeno quei 700.000 italiani che dichiarano di mangiarla una o più volte ogni giorno, da sola o utilizzata in cucina. I supporter della panna si trovano sopramedia soprattutto in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche, nei piccoli Comuni, tra le donne, i lavoratori autonomi e le casalinghe, i coniugati e i conviventi, e tra chi vive con ragazzi under 17enni in casa.

Da sottolineare che la la panna piace ed è consumata specialmente dalle nuove generazioni (il picco è tra i 25-34enni), dalle persone con una cultura del consumo moderna e avanzata, e da chi ha la capacità di influenzare gli altri.

Quali sono le sensazioni e i sentimenti legati al consumo di panna? "Dall'indagine che abbiamo condotto emerge la prevalenza dei vissuti positivi - spiega il sociologo Enrico Finzi di AstraRicerche - Il 44% degli intervistati cita il piacere orale e palatale, il 33% la gioiosa allegria, il 28% l'ottimo sapore, il 19% il senso di sazietà indotto dalla panna, il 18% la sua piacevole consistenza e il 16% il suo buon profumo".

Dunque, a fare della panna un alimento così amato è soprattutto il suo contenuto di edonismo orale: così la pensano 20,9 milioni di italiani, tra i quali 11,6 milioni sostengono di godere molto o moltissimo nel mangiare la panna così com'è o nell'usarla per cucinare. Consumare panna, specie se lo si fa con una certa frequenza, si connette con l'elevato benessere psico-fisico (+9% rispetto alla media), con l'equilibrio esistenziale (+13%) e con la felicità legata al vivere una vita pienamente soddisfacente (+12%).

Attualità

SICUREZZA DELLE MOZZARELLE ITALIANE

23-07-2010

La Pseudomonas fluorescens non è pericoloso per la salute dei consumatori.


I media hanno riportato la notizia di alcuni casi di mozzarella blu dovuti a Pseudomonas fluorescens.

Assolatte vuole prima di tutto rassicurare i consumatori che Pseudomonas fluorescens è un microrganismo non patogeno per l'uomo, non provoca cioè malattie.

Si tratta di un microrganismo ubiquitario, largamente diffuso in natura - in particolare nel suolo, nelle acque superficiali e nella vegetazione - e si adatta facilmente a varie situazioni ambientali.

Poiché è molto diffusa in natura - può essere addirittura presente nell'acqua potabile - è un potenziale fattore di alterazione di numerosi alimenti.

Dalle sedi naturali (suolo, pulviscolo atmosferico e acque superficiali) i microorganismi possono infatti trasferirsi sui prodotti ortofrutticoli, sugli animali di allevamento e sui i prodotti derivati (carni, uova, latte) con l'unico effetto di favorirne l'irrancidimento.

Nel caso delle mozzarelle, la contaminazione non può derivare dal latte di partenza, né dalla sua provenienza: la pastorizzazione garantisce infatti l'assoluta sicurezza del latte utilizzato.

La prevenzione risiede proprio nei trattamenti termici del latte e nell'applicazione delle buone pratiche di igiene e di qualità su tutte le materie prime e sugli impianti, nelle operazioni di pulizia e di disinfezione e nella formazione degli operatori.

Nel caso delle mozzarelle, non si esclude che il veicolo di contaminazione possa essere l'acqua di raffreddamento.

Per questo, le acque utilizzate negli stabilimenti vengono regolarmente sottoposte a controlli di qualità e sono trattate per evitare la presenza di possibili contaminazioni.

Lo sviluppo di Pseudomonas fluorescens sulle mozzarelle è quindi un fatto assolutamente eccezionale, sul quale le autorità stanno indagando, ma che non comporta rischi per la salute dei consumatori.

Non va infine dimenticato che il sistema di rintracciabilità degli alimenti previsto dalla normativa comunitaria prevede l'immediato ritiro di tutti i lotti interessati ad eventuali contaminazioni da parte di agenti patogeni o, come nel caso di Pseudomonas fluorescens, di prodotti comunque non idonei al consumo, ma non per questo pericolosi per la salute.

A seguito degli episodi che tanta eco hanno avuto sui media, le aziende aderenti ad Assolatte, per fornire ai consumatori massime garanzie su qualità e sicurezza dei propri prodotti, hanno comunque disposto specifici controlli aggiuntivi dalla produzione alla consegna ai punti vendita e raccomandano a tutti il pieno rispetto della catena del freddo.
Dieta con Gusto e Freschezza

Nutrizione e salute

FRUTTA&FORMAGGI: IN LINEA CON GUSTO E FRESCHEZZA

26-03-2012

Con latticini e frutta si è meno predisposti ad accumulare grasso addominale, rivela uno studio europeo.


Frutta fresca e latticini: sono queste le due famiglie di prodotti da preferire per mantenere sotto controllo il girovita. Lo ha rivelato lo studio europeo EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) che è stato condotto su 48.600 uomini e donne di 5 diversi Paesi.

Infatti proprio alla frutta e ai prodotti lattiero-caseari si associa la minore possibilità di accumulare adipe a livello addominale, che viene considerato uno dei fattori di rischio per diverse patologie, come la sindrome metabolica e le malattie cardiovascolari.

Ma l'abbinamento tra frutta e latticini non si limita ai vantaggi sul fronte della forma fisica e del benessere.

C'è, infatti, tutta l'area del gusto e dell'edonismo alimentare. E se il matrimonio tra frutta e latticini, come yogurt e panna, è un classico sempre attuale, è tutto da scoprire e valorizzare invece l'accostamento tra frutta fresca e formaggi, da cui nascono piatti insoliti e sorprendenti, perfetti per una cucina fresca, saporita e rigorosamente di stagione.

Ecco 5 ricette speciali che abbinano la frutta con alcuni tra i più conosciuti formaggi venduti in Italia.
 

Mango con spuma di cream cheese
Amalgamare 200 g di formaggio fresco spalmabile (cream cheese) con 80 g di zucchero di canna, 4 cucchiai di rhum e un cucchiaino di cannella in polvere.
Montare con la frusta elettrica 5 cucchiai di panna fresca e incorporarla delicatamente alla crema di formaggio mescolando con un cucchiaio di legno dall’alto in basso, per non smontarla. Coprire la ciotola con la pellicola per alimenti e metterla in frigorifero.
Sbucciare un grosso mango, tagliarlo a fette sottili e metterle in un piatto, aggiungendo a fianco di ogni fetta la crea di formaggio e spolverizzando con la cannella.
 

Insalata di fragole e formaggio stagionato
Preparare una salsa amalgamando 1 yogurt naturale e 1 dl di crema pasticcera, poi filtrarla con un colino. Disporre su un piatto 600 g di grosse fragole, tagliarle a metà ed inserire 50 g di petali di formaggio duro.
Cospargere con foglie di menta fresca sminuzzate e condire con aceto balsamico tradizionale.
Servire accompagnando con la salsa di yogurt e crema.


 

Frutti rossi con crema di ricotta
Suddividere in 4 coppette da dessert 200 g frutti di bosco. Setacciare finemente 300 g di ricotta, mescolarla a 100 g di zucchero e a 50 g di cioccolato fondente grattugiato. Distribuire la crema in 4 coppette e metterla in frigorifero. Quando è fredda trasferirla nelle coppette con i frutti di bosco. Servire il dessert fresco.

 

Spiedini di uva, pane, noci e formaggio erborinato
Prendere 150 g di formaggio erborinato e tagliarlo a cubetti. Lavare 12 acini di uva bianca e rossa, e asciugarli. Mondare, lavare e sgocciolare 50 g di insalatine ricce.
Tagliare a cubetti 2 fette spesse di pane alle noci e farlo tostare nel forno già caldo a 180° per 2 minuti. Preparare gli spiedini alternando un cubetto di pane, un cubetto di formaggio e un acino d´uva.
Servire guarnendo il piatto di portata con le foglioline di insalata.

 

Crema di fiocchi di latte e riso con frutta tropicale
Versare 500 ml di latte in una casseruola e farlo bollire. Quindi unire 120 g di riso e 20 g di cocco disidratato in polvere.
Far cuocere a fuoco lento  per circa 15 minuti, mescolando bene con un cucchiaio di legno. Trasferire quindi il composto in una ciotola, unire 30 g di zucchero di canna e 75 g di fiocchi di latte: mescolare delicatamente.
Coprire la ciotola con la pellicola per alimenti e metterla in frigorifero. Sbucciare mezzo mango e mezza papaia e tagliarli a fettine piuttosto sottili.
Infine suddividere la crema di riso e fiocchi di latte in 4 bicchierini di vetro; distribuirvi sopra le fettine di mango e di papaia e completare con 75 g di fiocchi di latte. Servire subito.

I Mercati

RECORD NELL'EXPORT DI FORMAGGI PER L'INDUSTRIA ITALIANA

14-03-2012

Nel 2011 le imprese italiane hanno esportato per un valore che - per la prima volta - ha sfiorato i 2 miliardi di euro.


Nel 2011 le imprese italiane hanno esportato più di 282.000 tonnellate di formaggi, per un valore che - per la prima volta - ha sfiorato i 2 miliardi di euro e con un aumento significativo in volume (+3,8%) e in valore (+15,1%) rispetto al 2010 (tabella 1, in allegato), confermando e migliorando ulteriormente il trend degli ultimi anni.

Di particolare rilievo gli aumenti fatti registrare dai formaggi freschi (in particolare Mozzarella, Mascarpone e Ricotta) cresciuti in volume del 6,2% e in valore del 10,2%, da Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+0,6% in volume e 20,6% in valore), il Gorgonzola (7,9% in volume e 13% in valore) e dai formaggi grattugiati (5,6% in volume e 22,3% in valore).

In forte ripresa anche il Pecorino Romano, che nel corso del 2011 ha visto crescere il volume delle proprie esportazioni dell'8%, recuperando parte delle perdite degli anni scorsi. Buoni risultati infine nel settore del Provolone (+2,5% in volume) e dei formaggi molli come la Crescenza, lo Stracchino e le Robiole, cresciute del 22%. (tabella 2)

Il 2011 ha così confermato un trend da anni consolidato: dal 2000 al 2011 le esportazioni italiane di formaggi sono cresciute del 65,6% in volume e del 120% in valore (grafico 1).

I formaggi freschi e i latticini, unitamente a Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino, Gorgonzola e Provolone, concorrono per il 75% dei volumi delle esportazioni (grafico 2).

La maggioranza delle nostre esportazioni è destinata ai Paesi europei. La prima destinazione è, infatti, la Francia, tallonata dalla Germania, ma la diffusione dei nostri grandi formaggi aumenta di anno in anno ed è sempre più facile trovare formaggi italiani nei ristoranti e nei supermercati di tutto il mondo.

I Mercati

TRIMESTRE NEGATIVO ANCHE PER L'ASIAGO DOP

10-04-2013

A marzo, in calo le produzioni di Asiago DOP


Come per tutte le altre DOP il primo trimestre del 2013 si chiude in negativo anche per l'Asiago DOP che, nel mese di marzo, ha totalizzato una produzione di 144.000 forme, il 2,5% in meno rispetto al 2011 e ben il 15,4% in meno rispetto allo scorso anno.

Il calo delle produzioni ha coinvolto l'Asiago pressato (-12,5%) ma non l'Asiago d'allevo la cui produzione benché minima è cresciuta del 28%.

Attualità

BURRO: UN PIACERE SENZA CONFINI

15-03-2012

Cambia la geografia dei consumi di burro: la maggior diffusione tra i consumatori si registra al sud, mentre al nord si concentrano sia i suoi fans sia coloro che non lo utilizzano


Addio alla storica contrapposizione tra la civiltà del burro dell'Italia settentrionale e cultura dell'olio dell'Italia meridionale?

Stando ai risultati dell'indagine demoscopica (allegata) condotta da AstraRicerche per conto di Assolatte, sembrerebbe proprio di sì: nelle regioni del Sud si registra la quota più alta di consumatori di burro (81,6% della popolazione contro il 76,8% di media nazionale) mentre in quelle del Nord c'è la percentuale maggiore di italiani che ha rinunciato al burro (27,5% nel Nord-ovest contro il 23,2% della media nazionale e il 18,4% del sud).

Se, invece, si analizza la frequenza di utilizzo del burro allora lo scenario torna più simile a quello tradizionale: i forti consumatori, ossia coloro che mangiano il burro da 1 a più di 7 volte a settimana, vivono soprattutto al nord (14,5% contro l'11,4% di media nazionale), mentre nell'Italia meridionale predomina una minor frequenza di consumo (il 32,3% lo usa da 1 a 3 volte al mese contro il 22,9% della media nazionale).

"Siamo di fronte a una vera e propria revanche del burro, che deriva sia dalle sue caratteristiche organolettiche spesso connesse al piacere (di mangiare e - più in generale - di vivere), sia al contributo a volte straordinario che il burro dà alla preparazione di taluni cibi e ricette - spiega il sociologo Enrico Finzi, che ha curato l'indagine - Da pochi anni, poi, il burro si è 'moltiplicato', per effetto della crescente informazione circa la varietà dei tipi di burro, per gusto e per apporto nutrizionale, tanto che si può parlare di progressivo passaggio dal burro ai burri".

Un fenomeno confermato anche dalla sintesi degli orientamenti sociali sul burro scaturiti dall'indagine AstraRicerche. Infatti, nell'ultimo decennio è decisamente cresciuta la percentuale di italiani che apprezza questo prodotto, arrivata oggi al 47% della popolazione. Si tratta di ben 15,7 milioni di 15-70enni, tra i quali emergono 5,2 milioni definibili come fans entusiasti. Con una curiosità: sono i ceti più abbienti e colti a guidare la recovery dell'immagine del burro, anche al di fuori della sua tradizionale area di diffusione.

Inoltre per 17,1 milioni di italiani il burro si colloca nell'area del piacere e dell'edonismo orale. Con un 'di più' curioso: per 10,9 milioni il consumo di burro dà evidenti benefici psicologici, fungendo da prodotto alimentare ansiolitico, rasserenante e antistress.

La verità è che il consumare burro, specie se lo si fa con una certa frequenza, si connette con il benessere psico-fisico (+7% sulla media) e ancor più con l'equilibrio esistenziale (+14% sulla media). "Inoltre, a totale smentita di chi vive e racconta il burro come obsoleto e arcaico, i suoi forti consumatori hanno una forza della personalità maggiore della media del 10%. Il che lascia prevedere che il rilancio del burro tenderà ad estendersi anche perché trainato dagli 'opinion leader diffusi', ossia da coloro che influenzano gli altri, fanno tam tam e attivano fenomeni 'virali'" conclude Finzi.

Addio alla storica contrapposizione tra la civiltà del burro dell'Italia settentrionale e cultura dell'olio dell'Italia meridionale?

Stando ai risultati dell'indagine demoscopica (allegata) condotta da AstraRicerche per conto di Assolatte, sembrerebbe proprio di sì: nelle regioni del Sud si registra la quota più alta di consumatori di burro (81,6% della popolazione contro il 76,8% di media nazionale) mentre in quelle del Nord c'è la percentuale maggiore di italiani che ha rinunciato al burro (27,5% nel Nord-ovest contro il 23,2% della media nazionale e il 18,4% del sud).

Se, invece, si analizza la frequenza di utilizzo del burro allora lo scenario torna più simile a quello tradizionale: i forti consumatori, ossia coloro che mangiano il burro da 1 a più di 7 volte a settimana, vivono soprattutto al nord (14,5% contro l'11,4% di media nazionale), mentre nell'Italia meridionale predomina una minor frequenza di consumo (il 32,3% lo usa da 1 a 3 volte al mese contro il 22,9% della media nazionale).

"Siamo di fronte a una vera e propria revanche del burro, che deriva sia dalle sue caratteristiche organolettiche spesso connesse al piacere (di mangiare e - più in generale - di vivere), sia al contributo a volte straordinario che il burro dà alla preparazione di taluni cibi e ricette - spiega il sociologo Enrico Finzi, che ha curato l'indagine - Da pochi anni, poi, il burro si è 'moltiplicato', per effetto della crescente informazione circa la varietà dei tipi di burro, per gusto e per apporto nutrizionale, tanto che si può parlare di progressivo passaggio dal burro ai burri".

Un fenomeno confermato anche dalla sintesi degli orientamenti sociali sul burro scaturiti dall'indagine AstraRicerche. Infatti, nell'ultimo decennio è decisamente cresciuta la percentuale di italiani che apprezza questo prodotto, arrivata oggi al 47% della popolazione. Si tratta di ben 15,7 milioni di 15-70enni, tra i quali emergono 5,2 milioni definibili come fans entusiasti. Con una curiosità: sono i ceti più abbienti e colti a guidare la recovery dell'immagine del burro, anche al di fuori della sua tradizionale area di diffusione.

Inoltre per 17,1 milioni di italiani il burro si colloca nell'area del piacere e dell'edonismo orale. Con un 'di più' curioso: per 10,9 milioni il consumo di burro dà evidenti benefici psicologici, fungendo da prodotto alimentare ansiolitico, rasserenante e antistress.

La verità è che il consumare burro, specie se lo si fa con una certa frequenza, si connette con il benessere psico-fisico (+7% sulla media) e ancor più con l'equilibrio esistenziale (+14% sulla media). "Inoltre, a totale smentita di chi vive e racconta il burro come obsoleto e arcaico, i suoi forti consumatori hanno una forza della personalità maggiore della media del 10%. Il che lascia prevedere che il rilancio del burro tenderà ad estendersi anche perché trainato dagli 'opinion leader diffusi', ossia da coloro che influenzano gli altri, fanno tam tam e attivano fenomeni 'virali'" conclude Finzi.

Calo Grana Padano nel Primo Trimestre

I Mercati

IL GRANA PADANO CHIUDE IL PRIMO TRIMESTRE IN CALO

04-04-2013

Ancora in calo la produzione di Grana Padano, tuttavia il differenziale 2013/2012 si attenua


La produzione di Grana Padano nel mese di marzo è stata di 475.400 forme, circa 12.000 in meno rispetto allo stesso mese lo scorso anno, con una variazione tendenziale del -2,58%.

Il primo trimestre del 2013 si chiude così con un calo produttivo del 4,51% rispetto lo stesso periodo nel 2012.
Tale variazione è migliorata nell'ultimo mese quando il differenziale 2012-2013 si è ridotto portando la variazione tendenziale da -5,6% dei primi due mesi a quella di fine trimestre del -4,51%.

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: ANNO 2011

14-03-2012

Nessuna variazione di trend da segnalare nel mese di dicembre: l'export formaggi chiude il 2011 con un aumento del 3.75% e raggiungendo le 282 mila tonnellate


in calo l'import di latte confezionato (-4.1%) e di burro sfuso (-52.4%). Gli acquisti dall'estero di formaggi crescono del 4.6% sul 2010 I dati 2011 diffusi oggi dall'Istat sull'andamento dell'import export lattiero caseario italiano confermano i risultati già emersi nei mesi precedenti: le vendite all'estero dei nostri formaggi, che arrivano a quota 282.000 tons, fanno registrare un incremento sul 2010 del 3.75% per un valore globale di quasi 2 miliardi di euro.

Questi i dati nel dettaglio relativi alle importazioni: il latte confezionato chiude il 2011 in calo del 4% così come il burro sfuso (-52.4%). In crescita invece rispetto al 2010 gli acquisti di latte sfuso dall'estero (+10%) e di formaggi (+4.6%). Praticamente invariato lo yogurt ai gusti (-0.04%) con 120.000 tons. di prodotto importato.

Sul fronte dell'export si conferma il trend di crescita dei nostri formaggi (+3.75% sul 2010) mentre chiudono il calo il 2011 le vendite all'estero di latte sia confezionato (-21%) che sfuso (-30%) anche se i livelli quantitativi in export di tali prodotti non assumono molta rilevanza.

Attualità

COSÌ SI UCCIDE IL MADE IN ITALY

16-07-2010

E tutti saranno vittime. Le imprese agricole e industriali, i lavoratori e i consumatori.


E tutti saranno vittime. Le imprese agricole e industriali, i lavoratori e i consumatori.

Con queste parole si apre l'annuncio che verrà pubblicato domani sui principali quotidiani della Lombardia a commento della trattativa tra allevatori e aziende lattiero casearie per la definizione del prezzo del latte alla stalla per il secondo semestre dell'anno.

"Abbiamo deciso di parlare alle istituzioni, ai nostri fornitori di latte e ai consumatori alla vigilia di una settimana che si annuncia critica nei rapporti tra allevatori e industria - spiega Giuseppe Ambrosi Presidente di Assolatte - affinché tutti conoscano la realtà dei fatti e per invitare tutti ad un forte senso di responsabilità".

Per settimane abbiamo letto dichiarazioni di ogni tipo sulla "miopia" delle nostre imprese e abbiamo subito attacchi sulla qualità dei nostri prodotti, di quello cioè che ogni giorno esce dalla nostre aziende ed arriva sulle tavole degli italiani. Non potevamo continuare a tacere ed abbiamo deciso di raccontare la nostra verità.

Gli allevatori lamentano che i prezzi riconosciuti dall'industria sono troppo bassi ed hanno chiesto un aumento del 20%, alcuni arrivano a minacciare ritorsioni di ogni tipo. Si tratta di richieste ingiustificate che non sono in linea né con quello che accade nel resto di Europa né con le esigenze delle famiglie italiane. Ci rendiamo conto dei problemi degli allevatori, ma abbiamo il dovere di pensare alle nostre aziende, ai nostri dipendenti e alle difficoltà delle famiglie italiane, alle quali non possiamo chiedere sacrifici così importanti.

Fin dal primo incontro ci siamo detti disponibili a riconoscere un aumento del 4% su un prezzo che pochi mesi fa era stato ritenuto congruo dagli stessi allevatori. Non è giusto chiedere di più, perché si mettono fuori mercato i prodotti fatti in Italia, si favoriscono le importazioni di prodotti finiti - che aumentano di anno in anno - e si uccide il "Made in Italy", che è un patrimonio industriale troppo importante per il nostro paese.

Con l'annuncio, Assolatte ricorda che tutto il latte prodotto negli allevamenti italiani viene acquistato e trasformato dalle aziende italiane, non c'è litro di latte prodotto in Italia che non venga collocato e che non venga pagato agli allevatori più quanto accade nei paesi confinanti, dove il medesimo prodotto costa in media il 20% meno che in Italia.

Tra l'altro negli ultimi anni le industrie lattiero casearie hanno lavorato duramente per ridurre i loro costi di produzione, hanno reso più efficienti i processi produttivi ed hanno ridotto i prezzi di molti prodotti. Un esempio tra tutti: nel giro di un anno il prezzo medio del latte fresco al consumo è diminuito anche di 25 centesimi al litro.

Queste riduzioni hanno garantito alle famiglie italiane risparmi importanti, che secondo ISTAT hanno superato i 270 milioni di euro. Gli aumenti richiesti dagli allevatori porterebbero invece ad un aumento dei prezzi al consumo, con un maggiore costo per le famiglie compreso tra 500 e 700 milioni di euro, cifre che crediamo non siano proponibili.

E' il momento di dimostrare senso di responsabilità nei confronti del Paese, senza lasciarsi tentare da iniziative demagogiche e controproducenti, che danneggiano l'industria e a cascata tutti gli anelli della filiera. Senza un'industria forte e capace di competere, la filiera italiana del latte rischia di non aver alcun futuro. "Mi aspetto che il nostro appello non rimanga inascoltato - conclude Ambrosi - e che anche dalle istituzioni giunga per tutti un invito alla responsabilità".

Attualità

LO YOGURT: VISTO DA LEI E DA LUI

05-03-2012

Sono le donne le più affezionate fans dello yogurt in Italia: il 46% lo consuma più di tre volte a settimana. E i maschi? Un altro mondo: 1 su 4 non lo mangia mai. Ma per 1 su 5 è una vera passione.


Il 26,2% delle donne adulte italiane lo gusta una o più volte ogni giorno il 25,6% degli uomini non lo mangia mai. Il 46,6% delle donne lo consuma da 1 a 6 volte a settimana, per gli uomini la percentuale scende al 33%. Già da questi dati, raccolti dall'indagine demoscopica condotta da AstraRicerche per conto di Assolatte, emerge come siano le donne le più forti consumatrici di yogurt in Italia.


Lo yogurt è ormai entrato regolarmente nell'alimentazione di oltre 72 italiane su 100, e in quasi la metà dei casi (47%) si tratta di consumatrici forti/fortissime: un valore superiore del 7% alla media nazionale.

Che sensazioni provano le donne quando consumano uno yogurt? Sentono di nutrirsi in modo sano (67,7%), di compiere un gesto che aiuta il benessere e la salute (55,9%), hanno la sensazione di dimagrire (51%), si godono la piacevole consistenza dello yogurt (31,1%), e il fatto che sia fresco e dissetante (31,2%), ma anche saziante (16,9%).

Il sorpasso degli uomini sulle donne avviene sul fronte del piacere e dell'edonismo: per il 41,9% dei maschi adulti italiani mangiare uno yogurt è un vero godimento (38,7% delle donne) e per il 37,5% è un piacere per il palato (33,4% delle donne). Tanto che addirittura 1 italiano su 5 dichiara una vera e propria passione per lo yogurt (20,4% contro 18,8% delle donne).

E' curioso anche che siano proprio gli uomini più delle donne a vivere lo yogurt come un "comfort food": il 35% lo associa a sensazioni di distensione e relax, il 36,9% a calma e serenità e il 30,1% a gioia e allegria, contro rispettivamente il 30,9%, il 28,2% e il 27,1% delle donne.

Oltre a queste caratteristiche, lo yogurt ha molte altre carte da giocare per conquistare gli uomini italiani. A partire dai "Mister Muscolo": gli studi hanno dimostrato che le proteine dello yogurt sono le più efficaci per stimolare l'aumento della massa muscolare indotta dall'allenamento in palestra e che lo yogurt è un alimento prezioso per chi si mette a dieta, perché permette di ridurre le calorie (100 g di yogurt scremato ne apportano solo 36) ma garantisce anche la presenza di tutte le sostanze nutritive di cui l'organismo ha bisogno (soprattutto calcio, proteine di elevata qualità, zinco, potassio e vitamine del gruppo B).

La sintesi dell'indagine demoscopica svolta da AstraRicerche per Assolatte è scaricabile da: www.assolatteyogurt.it/content/assolatte-gli-italiani-adorano-lo-yogurt-la-ricerca

I Mercati

IL GRANA PADANO CHIUDE IL PRIMO QUADRIMESTRE IN CALO

02-05-2013

Ancora in calo la produzione di Grana Padano, tuttavia il differenziale 2013/2012 si attenua


La produzione di Grana Padano nel mese di marzo è stata di 475.400 forme, circa 12.000 in meno rispetto allo stesso mese lo scorso anno, con una variazione tendenziale del -2,58%.

Il primo trimestre del 2013 si chiude così con un calo produttivo del 4,51% rispetto lo stesso periodo nel 2012.
Tale variazione è migliorata nell'ultimo mese quando il differenziale 2012-2013 si è ridotto portando la variazione tendenziale da -5,6% dei primi due mesi a quella di fine trimestre del -4,51%.

Bisogna comunque tenere presente che il 2012 è stato un anno molto produttivo, anche per via dell'esubero di latte prodotto dai nostri allevatori, infatti se paragonato al 2011 il primo trimestre gode di una variazione positiva del +9,18%

Consegne Latte Aprile 2012 - Febbraio 2013

I Mercati

CONSEGNE LATTE APRILE 2012 - FEBBRAIO 2013

26-04-2013

In calo le produzioni di febbraio. Consuntivo da inizio periodo -0,58%


Anche nel mese di febbraio le consegne di latte sono calate.

Durante il mese sono state consegnate 871.678 tonnellate di latte il 3,44% in meno rispetto lo stesso mese lo scorso anno.

Il consuntivo da inizio periodo evidenzia un calo rispetto alla campagna 2011/2012 dello 0,58%. Aumenta quindi la probabilità che l'Italia non supererà il limite imposto dal quantitativo nazionale di riferimento.

In allegato la specifica delle consegne latte suddivisa per regione

I Mercati

EXPORT FORMAGGI GENNAIO 2013

16-04-2013

Anche il 2013 si apre positivamente per i nostri formaggi. L'export cresce complessivamente del 10% in quantità e del 4% nel dato in valore arrivando a toccare quasi le 22.000 tons


I dati elaborati dall'Istat relativi al mese di gennaio del corrente anno e diffusi oggi confermano l'andamento positivo per le vendite all'estero dei nostri formaggi.

Il dato complessivo ci dice che nel solo mese di gennaio le imprese italiane hanno esportato quasi 22.000 tonnellate di formaggi, per un valore che ha sfiorato i 144 milioni di euro e con un aumento significativo sia in volume (+10%) che nel dato in valore (+4%).

Analizzando nel dettaglio le dinamiche dei singoli formaggi registriamo 2 soli dati negativi quello del Fiore Sardo e del Pecorino che perdono quasi l'8% delle quantità vendute ma recuperano nel controvalore in euro andando ad incrementare i guadagni del 9% e quello di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano che calano del 9% rispetto a gennaio 2012 e non riescono a recuperare nemmeno del dato in valore perdendo oltre il 12%. Il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano aprono il 2013 con un +7% delle quantità esportate pur perdendo il 2% nel controvalore in euro, la Mozzarella e gli altri formaggi freschi mettono a segno un +9% sia in quantità che in valore, il Gorgonzola incrementa le quantità esportate del 21%, l'Italico e il Taleggio del 17% . La crescenza e la Robiola con gli altri formaggi molli fanno registrare un +34% nel dato quantitativo e un +38% in quello in valore.

Il saldo import/export si conferma ancora una volta con il segno più, in quanto il valore delle nostre esportazioni (oltre 143 milioni di euro) supera di quasi 1 milione e mezzo di euro quello delle importazioni (142 milioni di euro).

I dati elaborati dall'Istat relativi al I bimestre del corrente anno e diffusi oggi confermano il buon andamento complessivo per le vendite all'estero dei nostri formaggi anche se dopo molti mesi i numeri ci rivelano una perdita nel controvalore dello 0,4%.

Il dato complessivo ci dice che nei primi due mesi dell'anno le imprese italiane hanno esportato oltre 44.000 tonnellate di formaggi, per un valore che ha sfiorato i 290 milioni di euro e con un incremento in volume del +7% che però nel dato in valore non si riconferma andando a perdere lo 0,4%.

Analizzando nel dettaglio le dinamiche dei singoli formaggi si confermano i dati negativi di gennaio per il Fiore Sardo e Pecorino che perdono oltre il 14% delle quantità vendute e per Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano che calano del 24% rispetto allo scorso anno. Il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano segnano un +2% delle quantità esportate pur perdendo il 7% nel controvalore in euro, la Mozzarella e gli altri formaggi freschi mettono a segno un +13% in quantità ed ottengono buoni risultati anche nel controvalore in euro (+11%), il Gorgonzola incrementa le quantità esportate dell'8% superando le 2.500 tons, l'Italico e il Taleggio registrano un +5%. La crescenza e la Robiola con gli altri formaggi molli ottengono un ottimo risultato incrementano le quantità esportate del 28% e il valore in euro del 32%.

Il saldo import/export si conferma ancora una volta con il segno più, in quanto il valore delle nostre esportazioni (oltre 289 milioni di euro) supera di 23 milioni di euro quello delle importazioni (266 milioni di euro). I dati elaborati dall'Istat relativi al mese di gennaio del corrente anno e diffusi oggi confermano l'andamento positivo per le vendite all'estero dei nostri formaggi.

Il dato complessivo ci dice che nel solo mese di gennaio le imprese italiane hanno esportato quasi 22.000 tonnellate di formaggi, per un valore che ha sfiorato i 144 milioni di euro e con un aumento significativo sia in volume (+10%) che nel dato in valore (+4%).

Analizzando nel dettaglio le dinamiche dei singoli formaggi registriamo 2 soli dati negativi quello del Fiore Sardo e del Pecorino che perdono quasi l'8% delle quantità vendute ma recuperano nel controvalore in euro andando ad incrementare i guadagni del 9% e quello di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano che calano del 9% rispetto a gennaio 2012 e non riescono a recuperare nemmeno del dato in valore perdendo oltre il 12%. Il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano aprono il 2013 con un +7% delle quantità esportate pur perdendo il 2% nel controvalore in euro, la Mozzarella e gli altri formaggi freschi mettono a segno un +9% sia in quantità che in valore, il Gorgonzola incrementa le quantità esportate del 21%, l'Italico e il Taleggio del 17% . La crescenza e la Robiola con gli altri formaggi molli fanno registrare un +34% nel dato quantitativo e un +38% in quello in valore.

Il saldo import/export si conferma ancora una volta con il segno più, in quanto il valore delle nostre esportazioni (oltre 143 milioni di euro) supera di quasi 1 milione e mezzo di euro quello delle importazioni (142 milioni di euro).
7 Marzo: Festeggia con Latte e Derivati la Festa della Donna

Nutrizione e salute

7 MARZO: FESTEGGIA CON LATTE E DERIVATI, I MIGLIORI AMICI DELLE DONNE (1)

07-03-2013

Le donne sono persone speciali. Anche quando si parla di alimentazione. E latte, yogurt, formaggi e burro hanno le caratteristiche perfette per soddisfarle in ogni fase della vita.


Esiste un eterno femminino anche nel rapporto con il cibo, perché, anche sotto questo aspetto, le donne sono diverse dagli uomini: oltre ad avere esigenze nutrizionali differenti, sono più sensibili ai temi legati all'alimentazione e più attente al controllo del peso.
E poi sono loro che, ancora oggi, nella grande maggioranza dei casi, hanno la responsabilità di pianificare e realizzare i menu per tutta la famiglia.

A lungo trascurate dalla ricerca scientifica (la maggior parte delle moderne raccomandazioni nutrizionali sono basate su studi condotti prevalentemente sugli uomini) le donne necessitano di consigli e raccomandazioni che tengano conto sia della fisiologia femminile nelle varie fasi della vita sia delle difficoltà a mantenere abitudini alimentari a causa della gravosa gestione familiare e lavorativa che le donne devono fronteggiare ogni giorno.

Ma le donne possono contare su degli alleati sicuri e affidabili: i prodotti lattiero-caseari, che sono fondamentali per assicurare alle donne le sostanze nutritive necessarie per la loro salute e la loro bellezza. Ecco una sintesi dei più recenti e interessanti studi che attestano il ruolo centrale del latte e dei suoi derivati nell'alimentazione femminile, dall'infanzia alla terza età.

vai alla seconda parte della notizia

 

CON I LATTICINI DAI UN CALCIO ALL'OSTEOPOROSI

In Italia questa malattia, per lo più asintomatica ma potenzialmente invalidante, interessa il 23% delle donne sopra i 40 anni anche se solo metà delle donne che ne soffrono sanno di esserlo. Per prevenire l'osteoporosi e mantenere uno scheletro sano è necessario introdurre adeguate quantità di calcio perché, se questo non avviene, per mantenere normali livelli di calcio nel sangue, l'organismo demineralizza l'osso. Nell'alimentazione delle donne il calcio ha un ruolo centrale a ogni età: durante l'infanzia e l'adolescenza è necessario per sostenere lo sviluppo osseo, mentre dopo i 40 anni un'inadeguata assunzione di calcio può contribuire ad una perdita accelerata di tessuto osseo e allo sviluppo dell'osteoporosi. Sulla tavola al femminile non devono mai mancare i prodotti lattiero-caseari, che sono la principale fonte di calcio alimentare e gli alimenti in cui il calcio è presente nella forma più biodisponibile, grazie al favorevole rapporto tra calcio e fosforo: il latte vaccino contiene 120 mg di calcio, lo yogurt 125 mg, i formaggi freschi circa 440 mg e quelli stagionati 1260 mg (valori medi per 100g).

approfondisci con i 2 numeri de L'Attendibile dedicati alla salute delle donne:

UNA DIETA "AL FEMMINILE"
TORNIAMO A CUCINARE ANCHE SE IL TEMPO E' POCO

 

CON LO YOGURT È PIÙ FACILE MANTENERE IL PESO

Uno studio pubblicato dal New England Journal of Medicine ha analizzato l'alimentazione di 121.000 persone per evidenziare le associazioni più significative tra alimenti e aumento di peso connaturato con l'età. Lo yogurt è risultato al primo posto tra gli alimenti amici della linea: infatti, per ogni porzione in più di yogurt consumata ogni giorno, l'aumento di peso si riduceva di circa 370 g ogni 4 anni. Lo yogurt ha mostrato performance migliori della frutta secca (- 260 g), della frutta fresca (- 220 g), dei cereali integrali (-170 g) e della verdura (-100 g).

 

CON I LATTICINI COMBATTI LA SINDROME PREMESTRUALE

Uno studio condotto dal Dipartimento di Salute Pubblica della Massachusetts University ha osservato che un elevato apporto di vitamina D e di calcio erano associati con un ridotto rischio di soffrire di sindrome premestruale. In particolare, le donne con gli apporti alimentari più bassi di calcio (in media 529 mg al giorno) avevano il 30% di probabilità in più di soffrire di sindrome premestruale rispetto alle donne con gli apporti più elevati (1283 mg). Il consumo di latte magro o a ridotto contenuto di grassi è risultato anch'esso associato con una riduzione del ri-schio di sindrome premestruale.

CON LATTE&DERIVATI FAI UNA GRAVIDANZA SERENA (E AIUTI TUO FIGLIO A NASCERE SANO)

In gravidanza, l'alimentazione richiede qualche accorgimento in più: aumenta il fabbisogno di proteine (+ 6 g al giorno), di ferro e di calcio (+200-400 mg). Esigenze facili da rispettare se si consumano ogni giorno almeno 3-4 porzioni di latte e derivati. In particolare, la British Dietetic Association consiglia ogni giorno 3 porzioni di latte e derivati da 180 ml, 150 g di yogurt o 25 g di formaggio, consigliando di scegliere prodotti a basso contenuto di grassi, eccezion fatta per le donne sottopeso.

 

CON I LATTICINI MAGRI STARE A DIETA È PIÙ SEMPLICE

Latte e yogurt a ridotto contenuto di grassi forniscono preziose sostanze nutritive (come calcio, proteine di alta qualità, zinco, potassio e vitamine del gruppo B) ma con un apporto energertico modesto. Basti pensare che 100 g di latte o yogurt scremati hanno solo 36 calorie. Dunque, rispettare le tre porzioni di latte o yogurt previste ogni giorno dalle linee guida per una sana alimentazione, scegliendo le versioni magre o parzialmente scremate, permette a una donna adulta di garantirsi il 58% del calcio, il 31% dello zinco e il 25% delle proteine necessarie ogni giorno. Il tutto in sole 135 calorie complessive. Inoltre in una dieta corretta possono entrare anche ricotta vaccina, fiocchi di formaggio magro, formaggi alleggeriti e, perché no, piccoli assaggi di formaggi stagionati. Ad esempio, una piccola noce di Grana Padano può essere utile per riequilibrare un primo piatto, rendendolo "unico".

 

CON I PROBIOTICI DAI UNA MANO ALL'INTESTINO

Ogni giorno, in media, vengono pubblicati due nuovi articoli scientifici dedicati ai probiotici, con risultati sempre più interessanti riguardo l'importanza della flora batterica intestinale e la capacità dei probiotici di favorirne l'equilibrio. La valenza funzionale dei probiotici è confermata anche dal documento di consenso "Probiotici e salute: stato dell'arte basato sulle evidenze", pubblicato sulla sulla Pharmacological Research.

Attualità

ROSE E LATTE: LE RICETTE DI BELLEZZA FAI-DA-TE DELLA "MILK SPA" DEDICATE ALLE RAGAZZE IN FIORE

24-04-2013

Maschere, bagni e impacchi con latticini e fiori: Assolatte suggerisce quest'idea semplice e naturale per prendersi cura della propria bellezza. Come fanno soprattutto le ,,native digitali"


Con maggio si apre la stagione delle rose: i loro petali, vellutati e delicati, sono largamente utilizzati nelle ricette di bellezza. E possono quindi diventare un’ottima “materia prima” di stagione per trattamenti benefici per la pelle. Soprattutto se abbinati a latte e yogurt, con cui si possono realizzare maschere e unguenti che ridanno luminosità, tonicità e idratazione alla pelle del viso e del corpo, come propone Assolatte.

Una soluzione divertente e naturale per prendersi cura della propria bellezza senza spendere in creme o estetiste, così come fanno il 15,2% delle donne italiane. A rivelarlo è una recente ricerca del Cermes Bocconi da cui emerge che a ricorrere ai trattamenti di bellezza fai-da-te sono in particolare le “native digitali”: soprattutto 18-34enni, concentrate nel Centro-Nord, studentesse o in cerca di occupazione,  tecnofile e appassionate del web, che usano per informarsi, condividere opinioni e fare acquisti.

In fatto di bellezza le “native digitali” chiedono semplicità e trasparenza e tendono a occuparsi da sole della cura del corpo. A loro Assolatte propone 3 ricette di bellezza, a basso costo e facili da realizzare, perfette per „rifiorire“ grazie agli effetti benefici dei latticini: ricchi di proteine, minerali e vitamine, latte e yogurt idratano e nutrono l‘epidermide, rendendo la pelle morbida e luminosa.

Bagno al latte con petali di rose
Riempire la vasca con acqua calda e versarvi 4-5 gocce di olio essenziale di rosa. Infine aggiungere 2 litri di latte e i petali di due rose, lasciandoli galleggiare sull'acqua. Immergersi nella vasca e godersi questo delicato e profumato momento di relax per 10 minuti. Poi risciacquarsi con acqua tiepida.
Maschera allo yogurt e alla pappa reale
Mescolare in una ciotola tre cucchiai di yogurt bianco con un cucchiaio di miele di acacia e ½ cucchiaino di pappa reale. Quando si è ottenuta una crema omogenea e densa, spalmarla sul viso pulito con un pennello. Lasciarla in posa per 10-15 minuti e poi lavarla con acqua tiepida.  
Scrub al latte e olio di jojoba
Mescolare due cucchiai di latte intero con 2 cucchiai di olio di jojoba e ¼ di tazza di zucchero. Distribuire il composto sulla pelle inumidita e frizionarlo dolcemente facendo dei movimenti circolari. Infine, dopo un minuto, risciacquare con acqua tiepida.

Attualità

TRA GLI ITALIANI SPOPOLA LA SPESA INTELLIGENTE. E I LATTICINI RINGRAZIANO.

16-04-2013

Le ricerche rivelano che per la prima volta gli italiani hanno diminuito gli acquisti di cibo. Ma non quelli di prodotti lattiero-caseari, ritenuti alimenti dall‘ottimo rapporto qualità/prezzo, perfetti come piatto unico o a tutto pasto. Assolatte svela 4 ricette per mangiare bene, sano e spendere poco.


Gli italiani sono diventati “professionisti della spesa”: selezionano con cura e attenzione cosa comprare per evitare sprechi, per approfittare di offerte e promozioni, e per assicurarsi gli alimenti che offrano gusto, piacere e nutrizione al miglior prezzo. Come i prodotti lattiero-caseari che hanno continuato a finire nei carrelli della spesa nonostante la spending review degli italiani e le nuove logiche ponderate di risparmio.

Come sottolinea Assolatte citando i risultati di una ricerca condotta da SymphonyIRI, a fronte del calo dei volumi di vendita del food confezionato registrato nel 2012, i prodotti lattiero-caseari sono stati tra i pochi segmenti a mostrare una sostanziale stabilità.
Vai a: LE RICETTE CHE ACCONTENTANO IL PALATO E IL PORTAFOGLIO. A BASE DI LATTE YOGURT FORMAGGI E BURRO

La ragione di questa “tenuta” sta nel fatto che i prodotti lattiero-caseari sono di grande aiuto anche in una dieta particolarmente “attenta” all’aspetto economico soprattutto per l’eccezionale rapporto tra contenuto nutrizionale e prezzo. Basti pensare che una porzione da 50 g di formaggio stagionato costa quanto un caffè al bar e una porzione da 100 g di formaggio fresco costa quanto un cappuccino: ma entrambe offrono molto di più, in termini di sazietà, e contribuisce in modo significativo al fabbisogno nutrizionale, in particolare di proteine e di calcio.

I prodotti lattiero-caseari, ricorda Assolatte, hanno anche un altro indubbio vantaggio: sono naturalmente ready-to-eat e quindi soddisfano le esigenze di chi ha poco tempo per cucinare o vuole mangiare in modo semplice e veloce. In questi casi il formaggio rappresenta una scelta molto valida sia sul piano del gusto che della nutrizione.  A una donna bastano 100 grammi di mozzarella o 50 grammi di formaggio grana per ottenere 1/3 delle proteine consigliate ogni giorno e, rispettivamente, il 44% ed il 73% del calcio necessario quotidianamente.
 
Senza dimenticare che, grazie all’ampia gamma di prodotti, sapori e consistenze, il latte e i suoi derivati rappresentano un jolly in cucina e possono essere utilizzati in ogni portata, dall’antipasto al dessert. Spesso, infatti, bastano un goccio di latte, o un pezzetto di formaggio, o un cucchiaio di panna, o una noce di burro o un poco di yogurt per aggiungere sapore, cremosità e nutrienti pregiati rendendolo ogni piatto più ricco, gustoso e completo.

Latte e formaggi sono anche preziosi ingredienti di moltissime ricette, che ben si prestano a essere inserite in una dieta equilibrata. Assolatte propone 4 ricette, dal primo piatto al dessert, che accontentano il palato e il portafoglio.  

Attualità

L'ITALIAN CHEESE CONQUISTA GLI INGLESI

18-03-2013

Il 2012 di Assolatte conferma il successo dei prodotti caseari italiani in Gran Bretagna. Tanto che, secondo il quotidiano "The Guardian", i formaggi sono una delle 6 buone ragioni per visitare l'Italia.


I capolavori dell'arte e i brand del lusso, ovviamente. Ma anche lo sport di alto livello, l'accoglienza calorosa nei confronti dei bambini, i collegamenti ferroviari rapidi ed economici e la bontà ineguagliabile del cibo: dai formaggi alla pizza, dalla pasta al gelato.

Sono queste le 6 buone ragioni per cui amare l'Italia elencate dal quotidiano inglese "The Guardian".

Che gli inglesi adorino i formaggi italiani non è una novità. Infatti la Gran Bretagna è il quarto paese di destinazione del nostro export caseario: Assolatte stima che nel 2012 vi siano state vendute 26.900 tonnellate di formaggi italiani contro le 26.272 tonnellate dell'anno precedente. A valore l'export 2012 ammonta a 180,35 milioni di euro.

La gamma dei formaggi italiani che viene venduta nel Regno Unito è ampia e ben rappresentativa della ricchezza casearia tricolore: dai freschissimi agli spalmabili, dai formaggi a pasta dura a quelli erborinati.

L'apprezzamento da parte dei consumatori inglesi è trasversale, tanto che nel corso del 2012 praticamente tutte le tipologie di formaggi italiani hanno visto aumentare le loro vendite. Dai dati elaborati da Assolatte emerge che i formaggi italiani più venduti in Gran Bretagna sono quelli freschi, come, ad esempio, mozzarella e ricotta: con le loro 12.500 tonnellate, rappresentano il 46,6% dell'export totale in quantità.

Al secondo posto si collocano Grana Padano e Parmigiano-Reggiano, con 6.000 tonnellate (pari al 22,5%), seguiti dai formaggi grattugiati, con 2.900 tonnellate (10,8%). Al quarto posto c'è il Gorgonzola (809 tonnellate), tallonato da Fiore Sardo e pecorino (724 tonnellate complessive).

Ma in Gran Bretagna arrivano dall'Italia anche italico, Taleggio, Provolone, crescenza, robiola, caciotta, Asiago, caciocavallo, Montasio e Ragusano.

I capolavori dell'arte e i brand del lusso, ovviamente. Ma anche lo sport di alto livello, l'accoglienza calorosa nei confronti dei bambini, i collegamenti ferroviari rapidi ed economici e la bontà ineguagliabile del cibo: dai formaggi alla pizza, dalla pasta al gelato.

Sono queste le 6 buone ragioni per cui amare l'Italia elencate dal quotidiano inglese "The Guardian".

Che gli inglesi adorino i formaggi italiani non è una novità. Infatti la Gran Bretagna è il quarto paese di destinazione del nostro export caseario: Assolatte stima che nel 2012 vi siano state vendute 26.900 tonnellate di formaggi italiani contro le 26.272 tonnellate dell'anno precedente. A valore l'export 2012 ammonta a 180,35 milioni di euro.

La gamma dei formaggi italiani che viene venduta nel Regno Unito è ampia e ben rappresentativa della ricchezza casearia tricolore: dai freschissimi agli spalmabili, dai formaggi a pasta dura a quelli erborinati.

L'apprezzamento da parte dei consumatori inglesi è trasversale, tanto che nel corso del 2012 praticamente tutte le tipologie di formaggi italiani hanno visto aumentare le loro vendite. Dai dati elaborati da Assolatte emerge che i formaggi italiani più venduti in Gran Bretagna sono quelli freschi, come, ad esempio, mozzarella e ricotta: con le loro 12.500 tonnellate, rappresentano il 46,6% dell'export totale in quantità.

Al secondo posto si collocano Grana Padano e Parmigiano-Reggiano, con 6.000 tonnellate (pari al 22,5%), seguiti dai formaggi grattugiati, con 2.900 tonnellate (10,8%). Al quarto posto c'è il Gorgonzola (809 tonnellate), tallonato da Fiore Sardo e pecorino (724 tonnellate complessive).

Ma in Gran Bretagna arrivano dall'Italia anche italico, Taleggio, Provolone, crescenza, robiola, caciotta, Asiago, caciocavallo, Montasio e Ragusano.

Abbinamenti Formaggi e Vini

Sapori e Piaceri

FORMAGGI & VINI: RACCOLTI IN UNA APP GLI ABBINAMENTI DA PROVARE

05-04-2013

Oltre 300 vini da accompagnare a 92 grandi formaggi: sono tutti raccolti nell'applicazione gratuita realizzata da UNC e Assolatte


Quale vino si sposa meglio con lo Squacquerone? E cosa bere insieme con un finger food al Gorgonzola o un bocconcino di Grana Padano? Con cosa accompagnare una deliziosa Burrata, un dolce Emmentaler o un intenso Roquefort?
Trovare la risposta è molto semplice e veloce: basta scaricare l’applicazione “Formaggi – per sapere e per sapore”, realizzata da Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con Assolatte.

 

Disponibile gratuitamente online nelle versioni per Apple e per Android, quest’applicazione raccoglie e racconta i formaggi italiani e stranieri spaziando dalle caratteristiche organolettiche alle ricette, e offrendo anche migliaia di abbinamenti con pane, frutta, verdura, vini e birra.
Una applicazione che sta “dalla parte del consumatore”: infatti è ricca di consigli e suggerimenti per fare un acquisto informato e consapevole, per conservare e degustare al meglio i formaggi e per inserirli in una corretta alimentazione seguendo i consigli di un nutrizionista.
Vuoi scoprire quali vini abbinare a oltre 100 formaggi? Allora scarica l’applicazione gratuita “Formaggi–per sapere e per sapore”.

Per Apple la trovi su: http://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8
Per Android su: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.viamatica

Cupcakes: un Piccolo Dolce per un Grande Piacere

Sapori e Piaceri

CUPCAKES: PICCOLO FORMATO, GRANDE PIACERE

04-03-2013

Sono i dolci del momento: piccoli, deliziosi e bellissimi si fanno mangiare già con gli occhi. E sanno sorprendere con sapori dolci o salati. Come quelli delle 6 ricette di cupcakes che propone Assolatte.


Belli e buoni, i cupcakes stanno letteralmente conquistando l'Italia.
Questi dolcetti tipici della tradizione anglosassone sono la moda del momento, come emerge chiaramente da un'indagine condotta da Assolatte sul web. Anche Google conferma il trend: i cupcakes si sono collocati al quinto posto tra le ricette più ricercate dagli internauti italiani nel corso del 2012.

A farli adorare sono le dimensioni mignon, la raffinatezza estetica e la fantasia nella decorazione.

I cupcakes sono un universo da esplorare anche sul fronte del gusto, come dimostra questo menu di cupcakes, dolci e salati, suggeriti da Assolatte: 6 ricette che valorizzano la bontà e la versatilità gastronomica dei prodotti lattiero-caseari.

Cupcake al mascarpone
Montare a neve 4 albumi. Metterli in una ciotola insieme a 225 g di zucchero e 225 g di burro a temperatura ambiente. Mescolare per bene. In un'altra ciotola miscelare 225 g di farina con 10 g di lievito per dolci. Aggiungere la farina all'impasto di burro e zucchero e mescolare. Poi aggiungere 4 tuorli. Miscelare bene e infine unire gli albumi montati a neve. Distribuire l'impasto in 12 pirottini per muffins, riempiendoli per ¾. Mettere in forno caldo e far cuocere per 15 minuti circa a 180°C. Togliere i cupcakes dal forno e farli raffreddare. A parte montare per 3-5 minuti 500 g di mascarpone con 180 g di zucchero a velo. Suddividere la crema in diverse ciotole e colorarlo usando un pizzico di colorante per dolci. Infine, usando un sac-à-poche e sfruttandone le diverse punte, decorare i cupcakes secondo il proprio gusto e la propria fantasia.

Cupcakes alla panna
Far ammorbidire a temperatura ambiente 125 g di burro e lavorarlo con 125 g di zucchero fino a ottenere un composto liscio e cremoso. Poi aggiungere un uovo. Mescolare con cura e quindi aggiungere il secondo uovo. Setacciare 125 g di farina e ½ bustina di lievito per dolci e poi unirli al composto. Versare sull'impasto 3 cucchiai di latte, a filo, per ammorbidirlo. Accendere il forno a 170°C. Mettere 8 pirottini in uno stampo per muffin, riempirli con l'impasto per circa 2/3 e, quando il forno è caldo, farli cuocere per 20 minuti. Infine sfornarli e lasciarli raffreddare. Prima di servirli, decorare i cupcakes con panna spray oppure con panna da montare, usando un sac-à-poche, e con delle codette colorate.

Cupcakes con cream cheese e noci
In una terrina miscelare 375 g di farina autolievitante per dolci con 100 g di zucchero di canna, 150 g di gherigli di noce tritati non troppo finemente e un pizzico di sale. A parte amalgamare 125 g di burro sciolto con 2 uova e 250 ml di latte. Versare il composto sulla miscela di farina e zucchero e mescolate bene. Trasferire il composto in una ventina di pirottini di carta sistemati nell'apposita teglia (o in stampini di silicone), riempiendoli per 2/3. Cuocere nel forno preriscaldato a 175 °C per circa 25 minuti. Togliere dal forno e lasciare raffreddare su una gratella. Mentre i cupcakes cuociono, far sciogliete 100 g di zucchero in un pentolino di acciaio fino a ottenere un caramello biondo. Poi unire 60 ml di panna calda e mescolare bene. Togliere dal fuoco e aggiungere 80 g di burro salato. Coprire con della carta da forno a contatto e lasciare raffreddare. In una ciotola lavorare 250 g di cream cheese fino a renderlo perfettamente liscio, poi unirvi il caramello e mescolare bene per amalgamarli, lasciando però una leggera variegatura. Spolverizzare i cupcakes con poco zucchero a velo, distribuire su ciascuno un cucchiaio di crema e decorare con un fiorellino di zucchero.

Cupcakes con ricotta e cioccolato
Rompere 2 uova in una ciotola e sbatterle con una forchetta. Far ammorbidire 150 g di burro e poi versarlo in una capiente ciotola insieme a 150 g di zucchero, 180 g di farina manitoba e una bustina di lievito vanigliato. Mescolare con cura e poi incorporare le uova sbattute fino a formare un composto piuttosto denso. Distribuire l'impasto in 12 pirottini e metterli in forno per 15 minuti a 180°Ci. Mentre i cupcakes cuociono mescolare in una ciotola 80 g di ricotta e 50 g di zucchero a velo. Infine aggiungere, mescolando, 50 g di cioccolato fondente tagliato in scaglie. Far sciogliere la glassa mettendola sul fuoco a bagnomaria. Estrarre i cupcakes dal forno e lasciarli raffreddare qualche minuto. Poi, usando un sac-à-poche, farcirli con la glassa e decorare a piacere. Servire i cupcakes dopo averli fatti riposare una decina di minuti al fresco.

Cupcakes con cream cheese alle spezie
Fare ammorbidire in una ciotola 60 g uvetta e 60 g di canditi in un bicchierino di brandy. Dopo una ventina di minuti, toglierli dal liquore, asciugarli con cura e infarinarli leggermente. Miscelare in una terrina 375 g di farina autolievitante per dolci insieme a 100 g di zucchero di canna. In un'altra ciotola amalgamare 2 uova sbattute con 175 g di burro fuso e 250 ml di latte. Poi versare la miscela liquida sulla farina e incorporarla, mescolando velocemente. Aggiungere poi l'uvetta ed i canditi, e quindi trasferire l'impasto in 12 pirottini di carta disposti sull'apposita teglia. Far cuocere nel forno preriscaldato a 175 °C per 25 minuti. Togliere dal forno e fare raffreddare su una gratella. Con la frusta elettrica lavorare 175 g di burro morbido fino a che diventa bianco e spumoso. Infine unirvi 150 g di zucchero a velo, 1 cucchiaino di spezie miste in polvere (cannella, chiodi di garofano, noce moscata) e 250 g di cream cheese. Lavorare un po' con la frusta. Decorare ciascun cupcake con un ciuffo di crema (usando una bocchetta a stella) e con qualche dadino di candito.

Cupcakes alla provoletta
Lessare 300 g di spinaci. Poi tritarli finemente, metterli in una terrina e aggiungere 300 g di ricotta romana, 3 cucchiai di Parmigiano-Reggiano grattugiato, un uovo, 3-4 fette di provoletta tagliata a dadini e un pizzico di sale. Mescolare con cura finché gli ingredienti si sono amalgamati per bene. Aprire un rotolo di pasta sfoglia pronta in modo da ricavarne 8 piccole tortine. Inserire ogni tortina in un pirottino, facendo attenzione a farle aderire bene, riempirle per ¾ con l'impasto e richiuderle con uno strato di pasta. Far cuocere per 15 minuti a 200°C. Poi lasciar raffreddare. Intanto tagliare 80 g di provoletta in 8 fette e mettere una fetta sopra ogni tortina, decorando a piacere con olive, capperi o erbe aromatiche. Servire i cupcakes a temperatura ambiente su un piatto di portata.
Sono i dolci del momento: piccoli, deliziosi e bellissimi si fanno mangiare già con gli occhi. E sanno sorprendere con sapori dolci o salati. Come quelli delle 6 ricette di cupcakes che propone Assolatte.
Una Cena Social con la Fonduta di Formaggi

Sapori e Piaceri

METTI UNA FONDUTA A CENA: E IL FORMAGGIO DIVENTA "SOCIAL"

05-02-2013

Arriva dal Medioevo ma è più attuale che mai: perché, come sostiene Assolatte, la Fonduta è perfetta per condividere il piacere della convivialità


Niente viavai tra cucina e sala da pranzo, né padroni di casa condannati ai lavori forzati ai fornelli e neppure lunghi intervalli tra una portata e l’altra: con la Fonduta la cena è un „work in progress“ che si svolge in diretta, al centro della tavola, e a cui partecipano tutti. Ecco perché, come sottolinea Assolatte, la fonduta rappresenta il lato social e condiviso dei formaggi.

Ricetta dalle origini lontane (la si fa risalire al Medioevo), la Fonduta è tipica delle zone alpine e viene tradizionalmente preparata con vari tipi di formaggi, che vengono lasciati sciogliere in una casseruola da portare in tavola e tenere in caldo tramite un apposito fornellino. Ai commensali non resta che armarsi di forchettina e, tra una chiacchiera e l’altra, intingere nella crema calda di formaggio i pezzetti di verdure, carne, pane o polenta.

Chi ama le presentazioni più raffinate può servirla in ciotole vintage oppure usarla per farcire vol-au-vent e bigné, mentre se si amano i sapori più spiccati si può arricchirla aggiungendo il kirsch, un distillato alla ciliegia.

Infatti un’altra caratteristica della Fonduta è che si presta a mille interpretazioni: Assolatte propone 5 ricette per altrettanti "stili“.



I Mercati

QUARTIROLO LOMBARDO: LA PRODUZIONE DI APRILE

23-05-2013

Dopo l'aumento del mese di marzo la produzione del Quartirolo Lombardo DOP torna a calare


I dati elaborati dal Consorzio evidenziano un calo produttivo per il mese di aprile del 4,5%. Le tonnellate prodotte sono state 348.

Nonostante l'aumento delle produzioni di marzo il consuntivo produttivo del Quartirolo Lombardo DOP rimane negativo. Il primo quadrimestre del 2013 si è chiuso infatti con un calo del 2,2%.

Attualità

MIPAAF: SQUACQUERONE DI ROMAGNA DOP

28-08-2012

In seguito alla registrazione della denominazione sulla Gazzetta europea arriva anche l'approvazione del MIPAAF


In seguito alla registrazione della denominazione di origine protetta decisa dalla Commissione europea in data 25/07/2012  anche il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha emanato il provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana con cui conferma l'iscrizione dello "Squacquerone di Romagna" tra le DOP (GURI n.192 del 18.8.2012).

Attualità

ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE: MARZO 2013

23-05-2013

Il settore lattiero caseario chiude il primo trimestre 2013 con una contrazione delle produzioni del 2,8%


Nel mese di marzo 2013 il settore alimentare registra, a parità di giornate, una variazione congiunturale negativa, pari al -5,7%, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. A fianco, l'industria italiana nel suo complesso mostra, contrariamente al solito, una dinamica leggermente migliore dell'alimentare, con cali, sul marzo 2012, del -5,2%.

L'andamento del 1° trimestre dell'anno mostra per il settore alimentare un calo del +0,8% rispetto al gennaio-marzo 2012. In parallelo, l'aggregato manifatturiero complessivo segna nel trimestre cali del -4,2% a parità di giornate.

I Mercati

GORGONZOLA DOP: LA PRODUZIONE DEL PRIMO QUADRIMESTRE

21-05-2013

Il formaggio erborinato per eccellenza chiude in negativo il primo quadrimestre 2013


Nel mese di aprile 2013 sono state prodotte 315.347 forme di Gorgonzola DOP di cui 214.199 in Piemonte e il resto in Lombardia. Rispetto allo scorso aprile si è registra una diminuzione produttiva del 5,45%.

Il consuntivo del primo quadrimestre 2013 evidenzia un calo del 4,8% rispetto l'anno precedente.

La produzione da inizio anno ha avuto un andamento costantemente inferiore a quello del 2012.

Attualità

LEGGE SPACCA-STABILIMENTI: ENTRATA IN VIGORE RIMANDATA AL 1 GENNAIO 2014

20-05-2013

Ulteriore proproga dell'entrata in vigore della legge per la separazione degli stabilimenti produttivi di Mozzarella di Bufala Campana


Il Presidente del Consiglio dei Ministri, con Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 113 del 16.5.2013, ha prorogato al 31 dicembre 2013 l'entrata in vigore della legge riguardante la separazione degli stabilimenti di produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP.

Tale termine, inizialmente fissato al 1° gennaio 2013, su richiesta dell'Associazione era già stato prorogato al 30 giugno 2013. Ora, in seguito alle nuove segnalazioni fatte da Assolatte e dalle altre organizzazioni di settore in merito alle oggettive difficoltà incontrate dai produttori di Mozzarella di Bufala Campana per adeguare e trasformare gli impianti produttivi, stante anche la situazione congiunturale di crisi, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha disposto l'ulteriore differimento.

I Mercati

LA PRODUZIONE DI PROVOLONE VALPADANA

03-08-2012

A giugno prodotti 440 tons di provola padana, la produzione cala del 51% rispetto al 2011


Negativo l'andamento della produzione del Provolone Valpadana DOP per il mese di Giugno 2012.

La quantità prodotta è di solo 440 tonnellate e la variazione rispetto lo stesso mese del 2011 segna un calo della produzione del 51%.

Attualità

LA CRISI DEL COMPARTO OVI-CAPRINO RICHIEDE INTERVENTI STRUTTURALI

03-09-2010

Se l'Unione Europea ci trascura, intervenga il Governo


Lunedì prossimo si terrà presso il Ministero delle politiche agricole un importante incontro sulla delicata situazione del comparto ovicaprino italiano, un settore che versa in un grave stato di crisi ed ha assoluto bisogno di attenzione da parte delle Istituzioni Nazionali.

"La forte contrazione delle esportazioni di Pecorino Romano negli ultimi 2 anni - spiega il Presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi - ed in particolare di quelle verso gli USA, ha generato giacenze di prodotto invenduto che gravano sul mercato e deprimono le quotazioni di tutti i formaggi ovini".

Il ritiro dal mercato di queste eccedenze è senz'altro una misura indispensabile per evitare che la crisi peggiori, ma per ripristinare un equilibrio duraturo sul mercato occorrono strumenti di programmazione che consentano di riallineare l'offerta alla domanda e razionalizzare la produzione.

"A tal fine - afferma Ambrosi - ben venga una 'stanza di compensazione' finalizzata ad assicurare sbocchi economicamente accettabili per il latte, evitando di trasferire la crisi dal Pecorino Romano agli altri formaggi ovini."

Occorre però lavorare anche su altri fronti, a partire dalla destagionalizzazione della produzione, un'esigenza che l'industria ha sempre segnalato nel Lazio e in Toscana e che riguarda anche altri settori, come quello del latte di bufala.

Il caso della Sardegna, però è particolarmente grave. Per diversificare la produzione e soddisfare la domanda delle centinaia di migliaia di turisti che arrivano sull'Isola per le vacanze, l'industria deve disporre di latte anche in estate. Altrimenti continuerà a confrontarsi con periodi in cui le consegne superano la domanda e periodi in cui invece è l'offerta a non essere sufficiente.

Molto si può fare anche sul fronte del pagamento del latte secondo qualità.

"La qualità della materia prima è un fattore determinante per l'industria, e da anni chiediamo di recuperare i ritardi rispetto al settore del latte vaccino, anche perché c'è il rischio che un'eventuale contrazione produttiva colpisca proprio il latte migliore, cosa che va scongiurata".

Assolatte plaude quindi all'iniziativa della Regione Sardegna per attivare misure di contrasto ad una crisi che da troppo tempo attanaglia il comparto e che causa enormi difficoltà a tutta la filiera ed auspica che l'incontro presso il Mipaaf getti le basi per un progetto condiviso di sostegno ad un settore, troppo spesso trascurato dalla politica comunitaria.

Attualità

QUATTRO MILIONI DI MOZZARELLE OGNI GIORNO SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

02-09-2010

Assolatte: anche questa estate il formaggio estivo per eccellenza è in testa alle preferenze dei consumatori.


Durante l'estate l'industria lattiero-casearia porta ogni giorno nelle case degli italiani 4 milioni di confezioni di mozzarella: prodotti buoni, sani e sicuri, apprezzati da tutti per freschezza e qualità, controllati e garantiti dalla legislazione più avanzata al mondo in materia di sicurezza alimentare.

Una qualità apprezzata ovunque: i dati diffusi dall'ISTAT evidenziano infatti una crescita del 18% delle esportazioni nei primi sei mesi dell'anno in corso.

"Siamo sorpresi dal clamore mediatico avuto dai pochissimi episodi di prodotto "anomalo". Sulla scia dell'allerta comunitaria scattata lo scorso giugno sulla "mozzarella blu" - prodotto che è stato immediatamente identificato grazie al sistema di tracciabilità - le cronache estive hanno dato grande spazio a una dozzina di falsi casi, quasi sempre legati ad una cattiva conservazione del prodotto e che non hanno esposto ad alcun rischio i nostri consumatori".

Infatti, come ampiamente ricordato dall'Istituto Superiore di Sanità, l'agente ambientale che produce la strana colorazione della mozzarella - la famosa Pseudomonas fluorescens - è un batterio molto comune, che può addirittura trovarsi nell'acqua potabile e rende il prodotto inadatto al consumo ma non pericoloso per la salute.

Eppure, pochi casi di anomalie segnalati dai consumatori su prodotti di cui non si conoscono le modalità di conservazione hanno portato ad un esasperato sensazionalismo, con processi sommari a carico di aziende serie e rinomate, spesso senza neanche il riscontro dei controlli ufficiali, risultati peraltro sempre negativi. I prodotti degli stessi lotti, analizzati sia dalle aziende produttrici, sia dagli organi di controllo, infatti, non hanno mai presentato difetti, avvalorando la tesi che le contaminazioni siano avvenute dopo l'apertura delle confezioni o siano da collegare ad una inadeguata conservazione del prodotto.

Soprattutto in estate, i prodotti freschi devono essere trattati correttamente.

Non si può infatti escludere che prodotti non adeguatamente conservati diventino inadatti al consumo, anche se all'uscita dagli stabilimenti di produzione non presentavano difetti.

"E' doveroso intervenire su ogni segnalazione di anomalia ma è altrettanto doveroso inserire questi casi nel giusto contesto: solo nei mesi di luglio e agosto l'industria lattiero casearia italiana ha assicurato agli italiani 240 milioni di confezioni di mozzarella. Una dozzina di casi di non corretta gestione del prodotto (senza alcuna conseguenza per le persone) può essere possibile . Per questo è importante sempre far attenzione a quel che si compra e a come lo si conserva".

Assolatte è certa che con la collaborazione dei media sarà possibile ristabilire un clima di fiducia verso il formaggio estivo per eccellenza: la mozzarella, con una corretta informazione sulla serietà delle aziende italiane, sulla severità delle leggi vigenti e sull'efficacia dei controlli esistenti.


CONSERVIAMO BENE IL LATTE E I FORMAGGI FRESCHI
Il decalogo di Assolatte

1) LA MARCA. I prodotti di marca danno massime garanzie di qualità, igiene e sicurezza.
2) IL NEGOZIO. Scegliamo dove fare la spesa e non guardiamo solo la convenienza dei prodotti.
3) LA TEMPERATURA. Il latte e i formaggi freschi devono essere sempre conservati ad una temperatura di 0°C a 4°C.
4) LA CATENA DEL FREDDO. Quando andiamo a fare la spesa portiamo con noi una borsa termica e non lasciamo i prodotti al caldo o in macchina.
5) IL FRIGORIFERO. Apriamo il frigo solo quando è necessario, laviamolo spesso e non riempiamolo troppo.
6) OGNI COSA AL SUO POSTO. I formaggi vanno conservati sulla griglia sopra il cassetto della frutta.
7) I CONTENITORI. Una volta aperta la confezione i formaggi freschi vanno tenuti in recipienti puliti, chiusi, di plastica o di vetro.
8) LA DATA DI SCADENZA. Attenzione alla data di scadenza, mangiamo prima quello che è in frigo da più giorni.
9) NON ASPETTARE TROPPO. I prodotti aperti vanno finiti nel minor tempo possibile.
10) L'ASPETTO. I prodotti che hanno odore o colore strano non vanno consumati. Se all'apertura presentano anomalie va contattato il Servizio Consumatori dell'azienda produttrice o va riportato al punto vendita.
l'ingrediente segreto Kebab è lo Yogurt

Sapori e Piaceri

KEBAB: È LO YOGURT L'INGREDIENTE SEGRETO

14-03-2013

Con la sua cremosità e il gusto lievemente acido, lo yogurt è la base ideale per salse leggere e gustose. Come quella tradizionale usata per accompagnare il kebab


Cosa accomuna la Caesar Salad, il carpaccio di salmone e la tagliata di manzo?

E' lo yogurt, che rappresenta la base perfetta per realizzare salsine gustose, sfiziose e rinfrescanti, ideali per accompagnare piatti di carne, pesce o verdure.
Suona strano? Eppure Assolatte evidenzia un fenomeno che dimostra quanto può piacere lo yogurt in versione salata: è il successo che sta riscuotendo in Italia il kebab, con il suo cremoso condimento realizzato con yogurt ed erbe aromatiche.

Basti pensare che, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano, in Italia 1 locale etnico su 5 propone cucina medio-orientale e che il tasso di crescita è 4 volte maggiore rispetto alla media della ristorazione.

Curiosi di sperimentare le mille possibilità gastronomiche dello yogurt nel mondo delle salse? Ecco 5 ricette, proposte da Assolatte, per accompagnare altrettante pietanze.

Salsa allo yogurt per kebab
Irrorare un vasetto di yogurt bianco cremoso con un filo di olio di oliva. Poi unire un rametto di timo, la scorza di un limone e ½ cucchiaino di zenzero fresco.

Salsa di yogurt per verdure cotte
Mescolare 3 cucchiai di senape con 1 cucchiaio di zucchero di canna e 1 cucchiaio di aceto di mele. Unire a filo 1 dl di olio extravergine di oliva e mescolare con una frusta. Infine unire 3 cucchiai di yogurt. Sistemare di sale e pepe, spolverare con un pizzico di aneto, e mescolare con cura.

Salsa allo yogurt per pesce
Scaldare per pochi minuti in un pentolino tre cucchiai di zucchero con un po' di acqua. Scaldare 5 cucchiai di aceto balsamico e unirlo allo zucchero sciroppato. Togliere lo sciroppo dal fuoco e unire 4 cucchiai di yogurt bianco cremoso.

Salsa di yogurt per carne alla griglia
Versare in una ciotola 200 g di yogurt bianco intero e unire un cucchiaio di olio di oliva. Sistemare di sale e di pepe. Sminuzzare 5 foglie di menta fresca e unirle alla salsa. Mescolare bene.

Salsa di yogurt per carne bianca
Tritare uno spicchio di aglio e metterlo in una ciotola. Unire una macinata di pepe e di curry e un pizzico di sale. Poi aggiungere 125 g di yogurt bianco magro.


Vuoi saperne di più? Visita il sito www.AssoLatteYogurt.it
Probabilmente li mangi tutti i giorni, ma sei sicuro di conoscerli a fondo?

Vieni a scoprire tutto quello che c'è da sapere su latte, yogurt e latti fermentati: perché sono alimenti importanti, come ti aiutano a stare meglio, come vengono prodotti e cosa trovi al supermercato.

Grazie alla collaborazione scientifica dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) potrai ottenere le più recenti e attendibili informazioni sulle qualità nutrizionali e funzionali di questi alimenti.

E per saperne di più, puoi consultare la monografia scientifica: Latte e prodotti funzionali: la nuova generazione.

Attualità

ASSOLATTE RINGRAZIA I NAS PER IL PRONTO INTERVENTO A TUTELA DEI CONSUMATORI E DELLE IMPRESE

25-02-2012

Sequestrato caseificio in Sicilia


Assolatte ringrazia i NAS dell'Arma dei Carabinieri di Palermo per il sequestro di un caseificio completamente abusivo, gestito da un commerciante di prodotti caseari, che produceva formaggi e ricotta in locali carenti dal punto di vista igienico sanitario e in assenza di ogni autorizzazione.

Assolatte plaude al pronto intervento e rileva come il sistema dei controlli sulla qualità dei prodotti lattiero caseari in Italia funzioni molto bene e tuteli pienamente i consumatori.

In questo sistema si inserisce l'accordo stipulato tra i Nas dell'Arma dei Carabinieri e Assolatte, che, oltre a tutelare i consumatori, tutela anche le centinaia di aziende del settore che ogni giorno con la serietà, la passione e la competenza di migliaia di lavoratori e tecnici alimentari offrono prodotti di alta qualità e assoluta sicurezza a milioni di cittadini, in Italia e nel mondo.

Tutte le imprese del settore lattiero caseario investono in modo continuo per migliorare e rendere sempre più severi i controlli sulle materie prime, sui processi di lavorazione, sui prodotti finiti e sulle loro modalità di conservazione e trasporto, per garantire l'assoluta sicurezza dei prodotti offerti ai consumatori.

Per questo Assolatte esprime gratitudine ai NAS e soddisfazione per l'intervento che chiarisce ancora una volta come il settore lattiero caseario debba essere gestito da aziende professionali e come non vi sia posto per chi non opera rispettando tutte le regole stabilite dalla normativa italiana, la più severa al mondo, per la sicurezza alimentare.

Torniamo a Cucinare Nonostante il poco tempo

Nutrizione e salute

TORNIAMO A CUCINARE, ANCHE SE IL TEMPO E' POCO

11-01-2012

La seconda parte de L'Attendibile, dedicata alle donne. Menu veloci, salutari e gustosi, a base di latte, yogurt, formaggi e burro. Che per il loro elevato valore nutrizionale e la versatilità ben si prestano ad essere impiegati nei menu di tutti i giorni.


Ecco la seconda ed ultima parte della newsletter L'Attendibile [ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER] dedicata alle donne, sulle quali, secondo i più recenti dati ISTAT, ancora oggi in Italia pesa il 76,2% del carico di lavoro familiare.

Carico che comprende la spesa, la programmazione del menu e la sua realizzazione. Tutti compiti di fondamentale importanza visto che le scelte alimentari di tutti i giorni possono, a lungo andare, influire sullo stato di benessere di tutto il nucleo familiare.

Se il ricorso ai piatti pronti può rappresentare una comoda soluzione, è stato però  osservato  che i cibi preparati fuori casa presentano spesso una qualità nutrizionale inferiore rispetto a quelli "casalinghi" ed è stato anche suggerito che il frequente ricorso a piatti pronti possa favorire il sovrappeso.

 

Per passare dalla teoria alla pratica, su questo nuovo numero "Torniamo a cucinare, anche se il tempo è poco" alcuni esempi di menu salutari e gustosi, che non richiedono troppo tempo, dal costo contenuto, realizzati utilizzando i prodotti lattiero caseari che per il loro elevato valore nutrizionale e la versatilità ben si prestano ad essere impiegati, oltre che come "secondi", nella preparazione di piatti per i menu di tutti i giorni.


la prima parte della newsletter dedicata alle donne:
UNA DIETA "AL FEMMINILE"
 

I Mercati

NELLA SECONDA SEDUTA DI MARZO INVARIATO IL PREZZO DEL LATTE SPOT

27-03-2013

Nessuna variazione


Nella seduta del 26 marzo 2013 della CCIAA di Lodi, nessuna variazione di prezzo per il latte spot italiano ed estero.

L'andamento si conferma sempre più stabile con una variazione nei primi tre mesi del +2,5% per il latte spot italiano e del +1,3% per latte spot francese e tedesco.

Attualità

ALTRI IMPORTANTI OSPITI AL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE

07-02-2012

Insieme al Ministro Mario Catania, altri importanti ospiti alla cerimonia conclusiva del Premio Giornalistico Assolatte


Dopo gli interventi del Ministro Mario Catania, del presidente della Commissione agricoltura al Parlamento europeo Paolo De Castro, e dei senatori Cesare Cursi (presidente della Commissione Industria del Senato), Antonio Tomassini (presidente della Commissione Igiene e Sanità) e Alfonso Andria (vicepresidente della Commissione Agricoltura), ha preso la parola il Presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi.

Ambrosi ha introdotto i motivi che hanno portato al Premio Giornalistico Assolatte.
"La nostra Associazione ha l'onore di rappresentare il più grande settore alimentare italiano, le sue imprese e i suoi prodotti. Prodotti che, oltre ad essere veri e propri pilastri della corretta alimentazione, fanno parte della grandissima tradizione culinaria del nostro paese. Un mix di qualità, tradizione e saper fare che arriva ogni giorno sulla tavola degli italiani e in tutto il mondo grazie all'impegno e al lavoro dell'industria lattiero casearia". "Abbiamo indetto questo Premio - ha continuato Ambrosi - per individuare e premiare chi produce un'informazione chiara, corretta e super partes sul nostro settore. Premiare chi crede, come noi, che l'informazione ha un ruolo importante per formare le persone, per istruirle, per farle crescere. Negli ultimi anni siamo stati testimoni di una vera e propria rivoluzione delle fonti informative: un bombardamento di notizie che toglie tempo alla riflessione, non aiuta a capire o ad approfondire temi complessi, facilita la diffusione di una cattiva informazione. Lo scopo del Premio Giornalistico Assolatte è proprio quello: premiare chi si è dimostrato capace di approfondire con serietà ed imparzialità i temi che ci sono più cari".

È intervenuto quindi Massimiliano Dona, Segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori e membro della Giuria del Premio.
Dona, definendo Assolatte "amica dei consumatori" ha ricordato come l'informazione giornalistica sia determinante per i cittadini. Determinante specialmente in un momento di crisi economica, dove il prezzo di un prodotto alimentare può determinare le scelte d'acquisto. Compito dei media, quindi, è anche quello di ricordare ai consumatori, distratti da problemi contingenti, che c'è un fattore più importante del prezzo: il fattore qualità. E che la qualità ha un costo, che, se non viene "riconosciuto", penalizza non solo i consumatori ma che i produttori.
Sempre in merito all'informazione, Dona ha affermato che siamo di fronte ad un "impoverimento culturale" dei media e che iniziative come quella di Assolatte con il suo Premio sono utili e quanto mai opportune.

Enrico Finzi, Presidente di AstraRicerche e anch'egli membro della Giuria del Premio, ha invece presentato i risultati della nuova indagine condotta sui consumatori.

Sull'importante ruolo nutrizionale dei prodotti lattiero caseari sono ritornati anche il senatore Claudio Gustavino della Commissione Igiene e il dottor Bruno Scarpa del Ministero della Salute.
Gustavino ha plaudito all'iniziativa Assolatte definendola "intelligente e utile", e ricordato come i prodotti lattiero caseari facciano parte di quel ristretto gruppo di alimenti da consumare quotidianamente.
Bruno Scarpa si è invece concentrato sui prodotti probiotici e sui loro effetti benefici, auspicando un maggior equilibrio nella valutazione dei claims.

A precedere la consegna dei premi, è intervenuta Carla Favaro in qualità di nutrizionista e giornalista. Come nutrizionista ha sottolineato la ricchezza in nutrienti dei prodotti lattiero caseari ma anche il crescente interesse della ricerca in ambiti diversi da quelli più noti come la salute delle ossa. Come giornalista ha tenuto a precisare che oggi più che mai i cittadini sono subissati da notizie che, più che informare, disorientano. Per cui diventa "normale" escludere dalla dieta un alimento, o tanti, o addirittura un intero gruppo, senza neppure chiedersi se sia davvero necessario farlo e soprattutto sottovalutando i rischi che ne possono derivare, tanto maggiori quanto più ampia è la gamma degli alimenti esclusi.

Consegne Latte Aprile – Gennaio 2012

I Mercati

CONSEGNE LATTE APRILE - GENNAIO

26-03-2013

Calano le produzioni di latte, confermando il trend iniziato a ottobre 2012


Le previsione sono state confermate, nel mese di gennaio sono state prodotte 932.757 tonnellate di latte, il 2,75% in meno rispetto allo stesso mese della campagna 2011/2012.
Pertanto la variazione positiva del consuntivo di produzione da aprile 2012 a gennaio 2013 scende a 0,29% (era al 0,65% con le produzioni fino a dicembre).

Per la prima volta da inizio campagna la produzione rientra in linea con la quota nazionale di riferimento (QNR).

Nonostante il periodo preso in considerazione sia piuttosto rappresentativo, i dati si riferiscono a 10 dei 12 mesi, è importante tenere in presente che i dati trasmessi sono non rettificati e potrebbero variare nei prossimi aggiornamenti.

Attualità

IL MINISTRO MARIO CATANIA PREMIA I VINCITORI DEL 'PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE'

07-02-2012

Resi noti oggi i vincitori del Premio Giornalistico Assolatte "L'Attendibile", patrocinato dal Senato della Repubblica e dal Parlamento Europe. A premiare i vincitori anche il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania


La Sala Capitolare del Senato della Repubblica ha ospitato la cerimonia di premiazione del Premio Giornalistico Assolatte "L'Attendibile".

"Se c'è un settore che in questi anni ha dato una grandissima dimostrazione di crescita - ha precisato il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania - questo è il lattiero-caseario, uno dei fiori all'occhiello del nostro agroalimentare. Certo, la crisi si fa sentire ovunque, ma grazie agli imprenditori che vedo in molti riuniti in questa sala, questo settore ha prodotto una performance straordinaria sia nel mercato interno che nell'export. Colgo questa iniziativa di Assolatte per rivolgere un appello agli uomini e alle donne di comunicazione che si occupano di agroalimentrare, chiedendo loro di continuare nel preziosissimo lavoro di promozione del comparto lattiero caseario."

Presente in videoconferenza da Bruxelles Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura al Parlamento europeo: "Sono molto felice di aver partecipato a questa importante iniziativa di Assolatte, che contribuisce alla crescita di una corretta comunicazione giornalistica. L'istituzione di questo premio, cui il Parlamento europeo ha subito concesso il patrocinio, ha un'alta valenza simbolica e dichiara l'intento di costruire un rapporto di trasparenza e collaborazione con i media, nell'ottica di fornire al consumatore un'informazione sempre più chiara e consapevole. Dobbiamo andare fieri del comparto lattiero-caseario italiana, che tutto il mondo ammira e invidia, e iniziative come il Premio Giornalistico Assolatte, che ne promuovono l'importanza, sono certamente da plaudire."

A fare gli onori di casa, il senatore Cesare Cursi, presidente della Commissione Industria del Senato: "Abbiamo concesso con entusiasmo il nostro patrocinio a questo Premio che stimola i giornalisti ad affrontare e approfondire tematiche complesse e molto importanti come il contributo dei prodotti lattiero-caseari al successo mondiale del Made in Italy e il loro insostituibile ruolo all'interno di un corretto stile alimentare. Occorre tutelare, con iniziative legislative, l'eccellenza della produzione casearia italiana riconosciuta a livello internazionale come una delle migliori. Il made in Italy è anche e soprattutto produzione alimentare e in questo quadro il settore lattiero caseario ricopre un ruolo fondamentale".

Sia il Ministro Catania che il Presidente De Castro e il sen. Cursi, ricordiamo, hanno fatto anche parte della Commissione giudicante del Premio Assolatte.

A seguire sono intervenuti il senatore Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e Sanità e il senatore Alfonso Andria, vicepresidente della Commissione Agricoltura.

Attualità

GLI ITALIANI E LA FELICITÀ: INDAGINE SUI CONSUMI DI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI

08-02-2012

Latte e latticini risultano i prodotti alimentari più apprezzati dagli italiani, che li associano a valori di benessere e felicità.


Nel corso della cerimonia di consegna del Premio Giornalistico Assolatte "L'Attendibile", nella prestigiosa sede della Sala Capitolare del Senato a Roma, il presidente di AstraRicerche Enrico Finzi ha illustrato alla platea le evidenze più significative della ricerca condotta per Assolatte "Gli italiani e i prodotti lattiero caseari".

Secondo quanto ha esposto il Prof. Finzi, quelli lattiero-caseari sono i prodotti alimentari che mostrano la penetrazione più elevata, superiore addirittura a un'icona della dieta italiana, la pasta. Quasi la totalità dei nostri connazionali - il 92% per la precisione - consuma formaggi, mentre il latte fa parte delle abitudini alimentari dell'85% della popolazione, il 77% consuma burro, yogurt e latti fermentati. Solida anche la percentuale di quanti consumano la panna, pari al 70%.

Dati che si mantengono costanti nel tempo, seppure con variazioni di qualche punto percentuale. Il trend degli ultimi sei anni, infatti, mostra un lieve calo nel consumo di formaggi, che nel 2006 raggiungeva il 93%, mentre la percentuale di consumatori di latte è cresciuta di tre punti (dall'82% all'85%). Anche burro, yogurt e latti fermentati si mostrano in ascesa, passando dal 74% al 77%, così come la panna, che cresce dal 67% al 70%.

A quanto emerge dall'indagine, i principali consumatori di formaggi hanno tra i 25 e i 34 anni, come anche gli amanti della panna yogurt e latti fermentati appaiono maggiormente graditi dai 45-54enni, mentre i consumatori di burro si incontrano soprammedia tra i 35-44enni. Anche geograficamente i prodotti lattiero-caseari mostrano una diversificazione: il latte prevale nei gusti dei residenti delle regioni del sud, come anche il burro. Il consumo di yogurt e latti fermentati ha invece un picco nelle regioni dell'Italia centrale, mentre la panna rivela la migliore performance nell'area del Triveneto.

Al consumo delle diverse tipologie di prodotti lattiero-caseari gli italiani attribuiscono varie e molteplici sensazioni. Il latte si rivela essere il più valido portabandiera dei valori della sana alimentazione e di nutritività (come sostiene l'83% degli intervistati), calma e serenità (39%). Importante anche l'associazione a bei ricordi del passato (33%) così come le sensazioni connesse al benessere e alla salute. Benessere e salute sono anche i valori maggiormente associati a yogurt e latti fermentati (con un 53% di preferenze) mentre quasi la metà degli intervistati associa questi prodotti al dimagrimento (49%).

Rilevanti sono i valori connessi all'edonismo alimentare, al piacere, al godimento orale e palatale (40%) che si ritrovano con grande evidenza anche tra i formaggi. Questi ultimi risultano infatti vincenti per gusto/sapore (55%), piacere e godimento (48%), buon odore/profumo (42%), piacevole consistenza (34%). Un quarto circa del campione confessa, per questi alimenti, addirittura amore appassionato (24%).

Anche il burro, che ancora crea qualche preoccupazione circa l'equilibrata nutrizione (così risponde il 25% degli intervistati), può vantare buone sensazioni per quel che attiene al gusto/sapore (25%), all'edonismo orale (19%) e - con un trend crescente - all'ampiezza della gamma offerta.

"La fotografia dell'Italia di oggi - ha spiegato il Prof. Finzi - mostra che il Paese risulta indebolito sia dagli effetti della crisi economica e finanziaria (fortemente avvertita dal 68%), sia dal sentiment negativamente depresso (proprio del 64%), sia dal recente contrarsi dell'area della felicità. In questo contesto - ha aggiunto il Presidente di AstraRicerche - con le loro caratteristiche organolettiche e nutrizionali, i prodotti lattiero-caseari sono un vero e proprio antidepressivo naturale e rappresentano un genere di conforto a cui gli italiani associano valori estremamente positivi. Consumare questi alimenti, specie se lo si fa assai frequentemente, si connette con forza sia al benessere psico-fisico sia alla felicità e comunque a un'esistenza realizzata ed equilibrata".

I Mercati

RALLENTANO LE PRODUZIONI DI QUARTIROLO LOMBARDO RISPETTO AL 2012

18-03-2013

A febbraio calano le produzioni di Quartirolo Lombardo, -6,2%


A febbraio calano le produzioni di Quartirolo Lombardo, -6,2%

Attualità

L'APERITIVO PIU' TRENDY? E' QUELLO FATTO IN CASA. MA CON RICETTE DA GRAND GOURMET

16-02-2012

Gli aperitivi pronti sono tra i prodotti che nel 2011 hanno guadagnato più spazio sugli scaffali della Gdo. E hanno trascinato le vendite di formaggi, considerati gli alimenti perfetti per un irresistibile happy hour domestico


In salotto e in terrazza, in giardino o in cucina: sono le location emergenti per gustarsi uno degli appuntamenti quotidiani più amati. Quello dell'aperitivo serale.

Un rito a cui gli italiani non intendono rinunciare ma che, visti i tempi, assume una fisionomia nuova e sempre più spesso viene organizzato e consumato tra le mura domestiche. In relax, libertà e in tutta sicurezza.

Un trend subito colto dalla distribuzione moderna, che nel corso del 2011 ha aumentato di oltre il 14% l'assortimento degli aperitivi alcolici, come rivela rivela uno studio condotto dal Cermes Bocconi per conto di Assolatte. Ma anche un fenomeno che ha trainato le vendite di formaggi visto che, come emerge dalla ricerca, il 71,8% degli italiani li ritiene ottimi antipasti, contro il 58% di cinque anni fa.

Assolatte suggerisce alcune ricette per un aperitivo domestico davvero speciale.

Bocconcini di mozzarella e verdure grigliate
Prendere una confezione di verdure grigliate miste già pronte (zucchine, peperoni gialli e rossi, melanzane) e condirle con un filo di olio extravergine di oliva, pepe, aglio a fettine e foglie di menta. Poi tagliarle a fette nel senso della lunghezza. Prendere 500 g di mozzarelline, scolarle bene e avvolgerle nelle fette di verdure grigliate, fermandole con uno stuzzicadente. Sistemare gli involtini su un vassoio, cospargendoli con una manciata di pinoli tostati e qualche goccia di aceto balsamico.

Tartine di ricotta e carote
Lavare e pulire 2 carote, e tagliarle alla julienne. Tagliare 4 fette di pancarré lungo la diagonale, dividendo ogni fetta in 2 triangoli. Mettere qualche filo di erba cipollina, 150 g di ricotta e 50 ml di panna da cucina in una ciotola e, con l'aiuto di una forchetta, mescolare bene per ottenere una crema morbida. Spalmarla sui triangoli di pancarré e distribuirvi sopra le carote.

Barchette di cream cheese e polpa di granchio
Pulire un cipollotto e tagliarlo a rondelle sottili. Pulire un peperone rosso piccante, togliere i semi, e tagliarlo a dadini. Lavare un lime e ricavarne due fette da tagliare poi in 4 triangoli ciascuna. Mettere in una ciotola 50 g di cream cheese al salmone e lavorarlo con una spatola fino a ottenere un composto morbido e cremoso. Spalmare la crema su 4 foglie di belga lavate e coprire con 50 g di polpa di granchio scolata e spezzettata. Poi unire qualche dadino di peperoncino e il cipollotto, e completare con 25 g di cream cheese al salmone, 20 g di pistacchi tritati e i triangolini di lime.

Boules di formaggino, erbe e pomodorini secchi
Lavorare con la forchetta 250g di formaggini e unirvi una manciata di erbe aromatiche. Poi scolare 100 g di pomodori secchi sott'olio e tritarli. Unirli al formaggio mescolando bene. Preparare delle palline con la crema di formaggio e pomodorini, quindi cospargerle di pistacchi tritati ed infilzarle con uno stuzzicadenti. Servirle fredde di frigorifero.

Foto scaricabili qui 

Si ringraziano Galbani, Granarolo e Kraft Foods

Attualità

PROBIOTICI: ITALIA È N.1 PER RICERCA E CONSUMI

12-01-2012

Nell'ultimo anno sono stati oggetto di oltre 550 lavori scientifici e hanno un ruolo importante nel carrello della spesa: così i probiotici sono diventati una delle eccellenze alimentari italiane


L'Italia è il paese dei probiotici: siamo primi in Europa per numero di studi scientifici pubblicati e diventiamo i secondi al mondo dietro gli Stati Uniti.

Una leadership che è ancora più clamorosa se si considera la disparità tra Italia e USA sia a livello di risorse economiche destinate alla ricerca sia per numero di ricercatori.

La leadership dell'Italia e la sua competenza in materia di probiotici sono ampiamente riconosciute all'estero, ma poco note invece agli stessi italiani, che peraltro sono forti consumatori di probiotici e hanno a disposizione un'ampia scelta di prodotti. Infatti, il mercato italiano dei probiotici è particolarmente ampio e innovativo e ha registrato negli ultimi anni dei notevoli tassi di crescita.

In effetti quello dei probiotici è stato e continua a essere un mondo davvero in fermento: gli studi scientifici e i trial clinici sono in continuo aumento (in media vengono pubblicati due nuovi articoli scientifici al giorno) ed evidenziano risultati sempre più interessanti che riaffermano l'importanza della flora batterica intestinale e la capacità dei probiotici di favorirne l'equilibrio.

L'indiscutibile valenza funzionale dei probiotici emerge in modo evidente dal documento di consenso "Probiotici e salute: stato dell'arte basato sulle evidenze", approvato dalle maggiori organizzazioni scientifiche e, che per il suo riconosciuto valore, è stato anche pubblicato sulla prestigiosa rivista "Pharmacological Research".

Alle più recenti ricerche scientifiche sui probiotici è dedicata anche la monografia "Latte e prodotti funzionali: la nuova generazione" redatta dall'INRAN.

Entrambi questi documenti sono scaricabili dal sito www.assolatteyogurt.it

Le industrie continuano a investire in R&S. L'innovazione va veloce, tanto che, su richiesta delle imprese, negli ultimi anni il ministero della Salute ha aggiornato già 2 volte le sue linee guida sui probiotici. L'ultima revisione è stata divulgata nell'ottobre 2011 ed è scaricabile dal sito www.assolatteyogurt.it.

I latti fermentati probiotici e gli yogurt probiotici sono gli alimenti più rappresentativi, popolari e consumati di questa categoria. Freschi e naturali, in vasetto o da bere, bianchi o alla frutta, sono ormai entrati nel carrello della spesa degli italiani che al supermercato possono trovare il prodotto più adatto a ogni specifica esigenza. Ecco perché inserire i probiotici nell'alimentazione quotidiana è davvero molto semplice e non richiede di stravolgere le proprie abitudini alimentari.

Ma nei latti fermentati probiotici, oltre a questi microrganismi, c'è molto di più. Infatti in questi alimenti i fermenti probiotici si integrano con una matrice di alto valore nutrizionale: il latte fresco. Un prodotto straordinariamente ricco di acqua, calcio, proteine, grassi, vitamine e sali minerali, tanto da essere considerato un "alimento naturalmente funzionale".

Infine, grazie alla scelta di materie prime idonee, ai sistemi di pulizia e sterilizzazione delle linee produttive, al confezionamento sterile e alla naturale acidità, capace di inibire lo sviluppo di batteri indesiderati, i latti fermentati possono essere considerati tra gli alimenti più sicuri per i consumatori.

Per approfondimenti: www.assolatteyogurt.it/content/probiotici-yogurt-latti-fermentati-parere-esperti

Attualità

ARRIVA IL GRANDE FREDDO. È LA DIETA IL MODO PIU' NATURALE PER DIFENDERSI DAI MALANNI DI STAGIONE

30-01-2012

Preferire le bevande calde, scegliere alimenti ricchi di proteine e consumare frutta e verdura. Questi i consigli del ministero della Salute per prepararsi ad affrontare il gelo atteso nei prossimi giorni


Conto alla rovescia per i giorni più gelidi di quest'inverno: per tutta la settimana i meteorologi prevedono temperature in picchiata e nevicate abbondanti anche in pianura. Meglio prepararsi, dunque, per affrontare il "grande freddo", seguendo i consigli del ministero della Salute: non alzare troppo il riscaldamento, per evitare gli sbalzi termici tra interno ed esterno, e mantenere una corretta umidità in casa e ufficio.

 

Se si affronta un viaggio in auto, oltre a informarsi sulla viabilità e le previsioni meteo e a portare le catene e una coperta, dotarsi di alimenti e acqua mentre se ci si muove in città occorre coprirsi adeguatamente, coprendo soprattutto il volto.

 

Il ministero consiglia anche di calibrare l'alimentazione in modo da ridurre il rischio di infreddature.
 

Come? Dando la preferenza a pasti e bevande calde, ricordando di assumere almeno 2 litri di liquidi al giorno, portando in tavola a ogni pasto frutta e verdura (soprattutto quelle ricche di carotenoidi, come carote, zucca, patate, broccoli, cavolfiori) e alimenti contenenti la vitamina E, come mandorle, nocciole, olio extravergine di oliva e burro.

 

Tra i cibi consigliati ci sono i piatti unici di pasta e verdure o pasta e legumi, gli alimenti proteici (come carne, pesce e formaggi), e il classico latte con miele, che lenisce la gola, ha un'azione antimicrobica e permette di scaldarsi e idratarsi con gusto. Da non dimenticare, poi, i probiotici, che aiutano a rinforzare le difese immunitarie e che hanno dimostrato la capacità di aumentare negli anziani la risposta degli anticorpi al vaccino antinfluenzale.

 

Un altro suggerimento concreto che arriva dal ministero della Salute riguarda l'abbigliamento: oltre a coprirsi in modo adeguato, il consiglio è quello di "vestirsi a cipolla", per non soffrire delle differenze di temperatura tra interno ed esterno, e di portare sempre con sé una protezione per le labbra e la crema idratante per le mani.

 

La pelle, infatti, soffre per l'aggressione del freddo, che la rende più fragile, secca e arrossata. Per nutrirla, idratarla e sconfiggere gli inestetismi causati dal freddo si possono sfruttare i poteri dei latticini, usando latte e yogurt per trattamenti di bellezza domestici semplici, naturali e low cost.

 

Per scoprirli, vedi: IL FREDDO ROVINA LA PELLE? I LATTICINI LA PROTEGGONO

I Mercati

LA PRODUZIONE DI MONTASIO A GENNAIO 2013

18-03-2013

Il Montasio DOP apre il 2013 in negativo


Nel mese di gennaio sono state prodotte 86.602 forme di Montasio DOP. Un inizio anno così poco produttivo non si vedeva dal 2008.

I Mercati

EXPORT FORMAGGI: GENNAIO-SETTEMBRE 2011

12-01-2012

Ancora buono l'incremento delle vendite all'estero per i nostri formaggi che a settembre superano complessivamente le 212.000 tons con un incremento sul 2010 del 4.9% in quantità e del 18% in valore. Il saldo della bilancia commerciale sale + 162 milioni di euro


I dati Istat relativi al periodo gennaio-settembre 2011 ci confermano un trend ancora buono per le vendite all'estero dei nostri principali formaggi che superano complessivamente le 212.000 tons per un valore di oltre 1 miliardo e quattrocentomilioni di euro.

Considerando nel dettaglio le quantità relative ai nostri principali formaggi DOP registriamo quasi per tutti risultati positivi, l'unica eccezione è rappresentata dal Provolone che perde sul 2010 un 1,5% con 3.451 tons mentre in valore cresce di oltre il 6%. Si confermano invece buone le performance del Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+3%), del Fiore Sardo e del Pecorino (+15%), della Mozzarella e altri freschi (+6%), della Crescenza, Robiola e molli (+47%), del Gorgonzola (+10%), di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+7%), della Fontina (+18%), e di Italico e Taleggio (+5%).

Altrettanto buoni i risultati se prendiamo in esame i dati in valore delle nostre esportazioni, da segnalare il +33% di Crescenza, Robiola e degli altri molli, il +26% di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, il +11% della mozzarella e degli altri freschi, il +11% del Fiore Sardo e Pecorino Romano e il +15% del Gorgonzola.

Il saldo import/export della bilancia commerciale dei formaggi continua ad incrementarsi: nei primi nove mesi del 2011 si attesta su oltre 162 milioni di euro.

Attualità

CON I PRESIDI ALLE FRONTIERE IL NOSTRO MADE IN ITALY NON HA ALCUN FUTURO

06-07-2010

Iniziativa demagogica e controproducente. Possibili ripercussioni a danno del made in italy e dell'economia del settore.


Comunicato stampa Assolatte

CON I PRESIDI ALLE FRONTIERE IL NOSTRO MADE IN ITALY NON HA ALCUN FUTURO
L'Italia non è autosufficiente ed è costretta ad importare materie prime per soddisfare la domanda dei consumatori.

Milano, 6 luglio 2010 

Assolatte (Associazione Italiana Lattiero Casearia) commenta i presidi al Brennero. Questo tipo di presidi - afferma l'associazione - non ha alcun senso, è controproducente per il paese ed è demagogico.

Non ha senso: serve solo a creare un'atmosfera di sospetto e di paura tra i consumatori facendo credere che quello che arriva dai vicini paesi mette a rischio la loro salute e non è sufficientemente garantito e controllato. Non è così!
I prodotti industriali e i controlli che vengono quotidianamente effettuati danno ampie garanzie di igiene, qualità e sicurezza.

E' demagogico: con la scusa della tracciabilità, garantita in tutta Europa da una severa normativa (come dimostra il recente caso della mozzarella blu prodotta in Germania e immediatamente ritirata dal commercio), si vogliono subdolamente mettere all'indice aziende che si approvvigionano di materie prime anche dai vicini paesi europei perché il latte italiano non è sufficiente per il fabbisogno del paese.

E' controproducente: l'export alimentare italiano vale 19 miliardi di euro ed ha un saldo positivo della bilancia dei pagamenti di 4,3 miliardi di euro (più di 150 milioni di euro solo quello caseario). Se i paesi vicini organizzassero iniziative analoghe a quelle che stiamo vivendo, sarebbe a rischio tutto il patrimonio di qualità e di gusto costruito dall'industria italiana in anni di lavoro.

Il danno e le ripercussioni per l'economia italiana sarebbero inestimabili. L'industria lattiero casearia italiana sostiene da sempre gli allevatori acquistando tutto il latte prodotto in Italia a un prezzo superiore a quello pagato negli altri Paesi comunitari - che a parità di qualità arriva fino al 20% in più - e consente agli agricoltori entrate di gran lunga più elevate rispetto a quelle dei loro colleghi europei.

Ed è attenta anche alle esigenze delle famiglie: nel corso del 2009, per venire incontro al diminuito potere di acquisto, l'industria ha ridotto i propri costi attraverso investimenti e recuperi di efficienza. Questo, insieme ad una politica di prezzi molto attenta, ha permesso ai consumatori di avere prodotti buoni e sani a prezzi generalmente più bassi, mantenendo inalterate le loro abitudini. Secondo ISTAT nel solo 2009, il risparmio per le famiglie italiane ha superato i 270 milioni di euro.

I Mercati

PRODOTTO A FEBBRAIO IL 2,4% IN MENO DI PARMIGIANO REGGIANO

14-03-2013

Lieve calo per la produzione di Parmigiano Reggiano, -2,4% rispetto febbraio 2012


Rallenta la produzione di Parmigiano reggiano che nel mese di febbraio perde il 2,4%.

Andamento comune a quello degli altri prodotti DOP, il cui trend da inizio anno è stato al di sotto dei ritmi elevati dei primi mesi del 2012. Causa della bassa produttività sono i consumi e le produzioni di latte che,per evitare il rischio di splafonare il limite produttivo imposto dalla Commissione europea , hanno rallentato la produzione.

Da inizio 2013 sono state prodotte 555.162 forme di Parmigiano Reggiano DOP, il 2,3% in meno rispetto lo stesso periodo nel 2012.

Sapori e Piaceri

BIRRA & FORMAGGI: COSÌ TI GUSTI ANCORA DI PIÙ I MONDIALI DI CALCIO ALLA TIVU'

15-06-2010

Maxi-schermo, birra fresca e tanti deliziosi formaggi: siete pronti per le seratone di Sudafrica 2010?


Fischiato il calcio d'inizio dei Mondiali di calcio 2010.

Cominciano le partite ma anche le "grandi manovre" che accompagnano questo grande evento sportivo: ossia le serate con gli amici per seguire in diretta i match più appassionanti. Che ci si incontri a casa o ci si dia appuntamento in un locale poco importa: l'importante è che ci siano gli alimenti e le bevande giuste per accompagnare questi emozionanti momenti.

L'abbinamento più trendy per seguire le partite di Sudafrica 2010 è quello tra birra e formaggi: gustoso, fresco, sfizioso ma soprattutto davvero sorprendente:i formaggi sanno esaltare l'aroma di molte birre e viceversa la birra giusta regala sfumature nuove al gusto di tanti formaggi.

Si può cominciare con le scaglie di Parmigiano-Reggiano e Grana Padano da accompagnare con una Lager a medio tenore di alcol, servita a 5-7°C di temperatura. Moderatamente luppolata com'è la birra Lager è la più indicata per la mozzarella, sia vaccina che di bufala, purché servita rigorosamente fresca. Una birra leggera dalle note di agrumi come una Blanche si adatta perfettamente ai formaggi freschi ma dal sapore deciso come i caprini, mentre la ricotta di bufala si sposa perfettamente con una Weizen, la birra di frumento ad alta fermentazione.

Più in generale le componenti dolce e delicate dei formaggi freschi si armonizzano con il bouquet aromatico e leggero delle birre analcoliche, da gustare a 5-7°C di temperatura.

Le birre Pils, grazie alla discreta luppolatura, sono adatte ad accompagnare formaggi saporiti e dal carattere spiccato, come il Taleggio o il Provolone, mentre per i formaggi dal sapore pieno e dall'aroma forte come il Puzzone di Moena o il Fiore Sardo l'ideale è orientarsi verso una birra complessa e aromatica come una Bock. Temperatura di servizio consigliata: 6-8°C.

L'ampia gamma delle Ale trova parecchi abbinamenti nel mondo dei prodotti lattiero-caseari: dalla Pale Ale perfetta per enfatizzare l'aroma latteo della crescenza e degli spalmabili, fino alla strong Ale che fa da contraltare alla sapidità di Asiago e Castelmagno. La temperatura di servizio consigliata è 6°C.

I formaggi erborinati e quelli a lunga stagionatura si accompagnano magnificamente con le birre d'abbazia chiare e le doppio malto, le uniche che sanno tenere testa a sapori altrettanto complessi, intensi e pungenti come quelli di Gorgonzola e pecorini.

Per i formaggi di capra meglio optare per le doppio malto speciali o le birra d'abbazia ambrate. In tutti i casi la temperatura di servizio consigliata è di 7-10°C.

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: GENNAIO-SETTEMBRE 2011

13-12-2011

Nessuna variazione rispetto ai mesi precedenti: export formaggi sempre in crescita sul 2010 (+4.89%), ancora in calo l'import di latte confezionato (-6%) e di burro sfuso (-63%). Gli acquisti dall'estero di formaggi crescono del 5% sul 2010


Latticini per la Salute dei Denti

Nutrizione e salute

CHEESE! CON I LATTICINI IL SORRISO E' PIU' SANO E BELLO

15-03-2011

Alcuni studi rivelano come un corretto consumo di latte, yogurt e formaggi aiuti a prevenire la carie e a conservare una bocca in salute.


Secondo l'OMS (Organizzazione mondiale per la Sanità), la carie dentale è una delle malattie più frequenti al mondo. E l'Italia non fa eccezione: anche se, grazie alle azioni di prevenzione, la frequenza delle carie è diminuita, esistono comunque fasce di persone a rischio, come bambini, adolescenti e anziani.

Per combattere la carie occorrono una costante igiene dentale, il controllo periodico da parte di un dentista e un corretto apporto di fluoro, che può essere assunto attraverso gli alimenti, i dentifrici o gli integratori. Ma per mantenere i denti sani si può fare di più: ad esempio, consumare regolarmente latte, yogurt e formaggi.

Uno studio realizzato in Giappone su 2.000 bambini di 3 anni e pubblicato sul "Journal of dentistry" ha rivelato una sensibile minor presenza di carie tra i bimbi che consumavano almeno 4 yogurt a settimana rispetto a quelli che ne mangiavano meno di uno a settimana. La frequenza delle carie diminuiva man mano che i consumi di yogurt aumentavano.

Un altro studio, condotto in Giappone su 20.000 dentisti che sono stati monitorati per 5 anni, ha mostrato che chi mangiava più latte e formaggi riusciva a conservare più a lungo i denti sani rispetto a chi prediligeva glucidi, riso e dolci (fonte: Community dentistry and oral epidemiology).

Ma perché latte, yogurt e formaggi sono alleati di una bocca sana e di un bel sorriso? Il calcio, il fosforo, le proteine contenute in questi alimenti sono indispensabili per la formazione dei denti, mentre la caseina (la proteina caratteristica del latte) esercita un effetto protettivo nei confronti dello sviluppo della carie perché limita l'aderenza della placca dentale. Quanto ai grassi di latte e derivati, formano una pellicola protettiva sulla superficie dello smalto dei denti.

Il formaggio, poi, ha una carta in più: stimola la produzione di saliva, che assicura un'auto-pulizia della bocca. L'ideale è consumare il formaggio a fine pasto: gustato dopo un dessert dolce, permette di diminuire la produzione di acidi e protegge lo smalto.

Quindi, mangiare le tre porzioni giornaliere di latte e yogurt e le tre porzioni settimanali di formaggi consigliate dalle "Linee guida per una sana alimentazione" elaborate dall'Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), non fa bene solo alle ossa ma anche ai denti.

Vedi anche il numero de L'Attendibile: PRODOTTI LATTIERO CASEARI NELLA TERZA ETÀ: EFFETTO BENEFICO SULLA MALATTIA PARODONTALE.

Attualità

GLI EFFETTI DEL CALO DEI CONSUMI INTERNI SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE

21-01-2013

Continua la contrazione della produzione industriale che coinvolge anche il nostro settore


Le ultime rilevazioni ISTAT riguardanti la produzione industriale sono preoccupanti. Nel mese di novembre l'industria italiana, la seconda realtà manifatturiera in Europa, ha ceduto il 7,6% su base mensile e il 6,6% su base tendenziale (gen-nov 2012), i dati sono piuttosto allarmanti se si considera che dal 2008, quando ancora la crisi non era iniziata, la produzione è crollata di circa il 25%.

Il Centro Studi di Confindustria sostiene che a dicembre ci sia stato un leggero aumento produttivo (+0,4%) che allevia leggermente l'andamento negativo acquisito durante l'anno.

I Mercati

EXPORT FORMAGGI: ANNO 2010

14-03-2011

Confermato il trend di crescita per le esportazioni dei nostri formaggi: nel 2010 crescono dell'8% in quantità e del 15% in valore. Il saldo in attivo della bilancia commerciale si attesta a 154 milioni di euro


In base ai dati diffusi dall'Istat il 2010 si chiude con un bilancio senz'altro positivo per le vendite all'estero dei nostri formaggi. L'unica eccezione è purtroppo rappresentata dal Pecorino Romano e Fiore Sardo che perde l'8 nelle quantità esportate (si conferma il calo già registrato nel 2009) e la Fontina (-8%).

Analizzando nel dettaglio i dati quantitativi relativi ai singoli prodotti confermiamo i risultati positivi di: Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+10%), Mozzarella e altri freschi (+10%), Crescenza, Robiola e molli (+41%), Provolone (+10%), Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+24%), Italico e Taleggio (+5%) e Gorgonzola (+5%).

Altrettanto buoni i risultati se prendiamo in esame i dati in valore delle nostre esportazioni, da rilevare il +30% di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano, il +45% di Crescenza, Robiola e degli altri molli, il +26% del Grana Padano e Parmigiano Reggiano, l'11% della mozzarella e degli altri freschi, l'11% del Provolone, il +8% di Italico e Taleggio e il +4% del Gorgonzola.

Il saldo import/export del 2010 si chiude con un bilancio più che positivo, in quanto il valore delle nostre esportazioni supera di 154 milioni di Euro quello delle importazioni.

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: ANNO 2010

14-03-2011

Le esportazioni italiane di formaggi chiudono il 2010 in crescita (+8% sul 2009 nel dato quantitativo e +15% in quello in valore). Si conferma l'aumento dell'import di latte confezionato (+18%) così come di quello sfuso (+6%). Crescono anche gli acquisti dall'estero di burro sfuso (+94%)


I dati 2010 diffusi oggi dall'Istat sull'andamento dell'import export lattiero caseario italiano confermano i risultati già emersi nei mesi precedenti.

Per ciò che riguarda le importazioni chiude il 2010 in crescita il latte confezionato (+18%), il latte sfuso (+6%), lo yogurt naturale (+13%), così come quello ai gusti (+2%) ed il burro sfuso (+94%) mentre in calo sul 2009 è il burro confezionato che perde il 18%. Gli acquisti dall'estero di formaggi hanno registrato un incremento del 4% circa.

Sul fronte delle vendite all'estero si conferma il trend di crescita dei nostri formaggi (+8% sul 2009) e per quanto riguarda gli altri prodotti, i cui livelli quantitativi in export non sono di fondamentale importanza, è in aumento lo yogurt sia naturale che ai gusti nonché il latte sfuso (+27%) e il burro sfuso (+407%). In aumento rispetto al 2009 anche l'export di burro confezionato (+53%). I dati diffusi oggi dall'Istat relativi ai primi 9 mesi del 2010 sull'import export lattiero caseario italiano ci offrono un trend immutato rispetto ai mesi precedentemente analizzati con l'unica eccezione del latte sfuso il cui import torna ad aumentare rispetto al 2009 (+2% circa).

Per ciò che riguarda le importazioni comunque si conferma in crescita il latte confezionato (+23%) lo yogurt naturale cresce del 16% così come quello ai gusti (+3%), il burro confezionato perde il 19% rispetto al 2009 mentre quello sfuso cresce del 151%. Gli acquisti dall'estero di formaggi registrano un incremento sul 2009 del 3%.

Sul fronte delle vendite all'estero si conferma il trend positivo dei nostri formaggi (+8% circa sul 2009) e per quanto riguarda gli altri prodotti, i cui livelli quantitativi in export non sono di fondamentale importanza, è in crescita l'export di yogurt sia naturale che ai gusti nonché quello di latte sfuso (+64%) e di burro sfuso (+463%). In aumento rispetto al 2009 l'export di burro confezionato (+47%).

I Mercati

ANCHE PER IL 2012 LA PRODUZIONE DI QUARTIROLO LOMBARDO RIMANE COSTANTE

21-01-2013

La produzione annuale di Quartirolo Lombardo non subisce variazioni


A dicembre sono state prodotte circa 267 tonnellate di Quartirolo Lombardo DOP, con una crescita rispetto dicembre 2011 dell' 11%.

L'andamento della produzione per il 2012 è stato ciclico, con due picchi di produzione nei mesi di aprile e luglio che non hanno comunque fatto la differenza. La produzione è stata pressoché identica a quella del 2011.

In totale da inizio anno sono state prodotte 3.731 tonnellate, negli utlimi cinque anni la produzione non ha subito grandi variazioni, si è sempre attestata intorno alle 3.750 tonnellate
Formaggi e Frutta

Sapori e Piaceri

FORMAGGI E FRUTTA: LIGHT&CHIC E' L'ABBINAMENTO PIU' NUOVO DELL'ESTATE

05-08-2009

Belle da vedere e buone da gustare, ma soprattutto facili da preparare e veloci da portare in tavola: ecco 5 ricette che uniscono i profumi della frutta di stagione con il gusto fresco dei latticini


In estate si ha voglia di piatti più freschi e leggeri, che valorizzino i profumi e i sapori dei prodotti di stagione. Se poi sono anche semplici da cucinare e non richiedono nemmeno di accendere forni o fornelli, allora sono perfetti per la tavola di agosto.

Un buon punto di partenza sono i formaggi freschi: comodi e versatili in cucina, grazie alla consistenza morbida, al sapore piacevolmente acidulo e all'alto contenuto di acqua (oltre il 60%) sono particolarmente gradevoli nelle calde giornate estive.
Un modo nuovo per valorizzarli è abbinarli alla frutta: così si scoprono sfumature di gusto inedite e si portano i colori e i profumi dell'estate in tavola.

MANGO ALLA CREMA
In una ciotola amalgamare 200 g di formaggio fresco spalmabile (cream cheese) con 80 g di zucchero di canna, 4 cucchiai di rhum e un cucchiaino di cannella in polvere. Montare con la frusta elettrica 5 cucchiai di panna fresca e incorporarla delicatamente alla crema di formaggio mescolando dall'alto in basso, con un cucchiaio di legno, per non smontarla. Coprire la ciotola con la pellicola per alimenti e metterla in frigorifero. Sbucciare un grosso mango, tagliarlo a fette sottili e metterle in un piatto, aggiungendo a fianco di ogni fetta la crea di formaggio e spolverizzando con della cannella.
L'ingrediente-chiave: il cream cheese. E'
ottenuto da una miscela di latte e panna a cui vengono aggiunti fermenti lattici selezionati. Morbido e cremoso, ha un sapore delicato e fresco.


BUDINO ALLE ALBICOCCHE
Lavare e snocciolare 500 g di albicocche. Frullarle insieme a 50 g di zucchero e a 250 g di mascarpone. Scolare con cura il frullato. Bagnare uno stampo da budino con una soluzione di acqua e zucchero e versarci la crema. Conservare in freezer fino al momento di servire.
L'ingrediente-chiave: il mascarpone. Si ottiene, mediante acidificazione, dalla crema di latte, eventualmente addizionata di latte. Ha un profumo di panna e latte e un sapore morbido e dolce, e si gusta anche salato.

MELONE IN GELO
Tagliate in due parti uguali un melone ed estrarne la polpa lasciando intatta la scorza. Montare 200 ml di panna per dolci e unirla alla polpa di melone insieme a un cucchiaio di zucchero e uno di liquore dolce. Mescolare per bene. Riempire i due mezzi meloni e metterli in freezer. Al momento di servire guarnire con panna montata, fragole e uva spina.
L'ingrediente-chiave: la panna. Chiamata anche "crema di latte", si ottiene centrifugando il latte fresco ed è costituita principalmente da acqua e dal grasso del latte. In commercio la si trova sia fresca sia a lunga conservazione (Uht).

TRIONFO DI FRUTTI ROSSI
Setacciare finemente 300 g di ricotta, mescolarla a 100 g di zucchero e a 50 g di cioccolato fondente grattugiato. Distribuire la crema in 4 coppette e metterla in frigorifero. Servire ben fredda con 200 g frutti di bosco.
L'ingrediente-chiave: la ricotta. E' un latticino fresco, ottenuto dal siero di latte, eventualmente addizionato di latte o crema. Delicata e leggermente dolce, può essere granulosa, morbida o spalmabile.

TIRAMISU' DI PERE
Montare 250 g di yogurt alla pera con 250 g di mascarpone, 100 ml di latte e 100 g di zucchero. Amalgamare il composto ottenuto con 125 g di pere tagliate a piccoli pezzi e con 125 g di cioccolato fondente in scaglie. Porre alla base di un bicchiere due strati di savoiardi bagnati con succo di pera e alternarli con la crema allo yogurt, lasciando in superficie lo spazio per la decorazione. Terminate con una spolverata di cacao e con pezzi di pera fresca.
L'ingrediente-chiave: lo yogurt. E' il prodotto ottenuto per coagulazione acida del latte grazie all'azione esclusiva di due microrganismi specifici: il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermophilus.

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Si ringraziano Galbani, Granarolo, Kraft e Parmalat.

Attualità

NON ESISTE ALCUNA CORRELAZIONE TRA ALIMENTI PROBIOTICI E OBESITÀ

11-03-2011

La nuova bufala che circola in internet questa volta mira a colpire i probiotici


Circolano nella rete informazioni attestanti l'esistenza di una possibile correlazione tra il consumo di alimenti con probiotici e l'obesità. Tale correlazione è per sua natura del tutto infondata e nessuna autorità sanitaria e scientifica ha mai sollevato dubbi in proposito.

Questo è tanto più vero allorché la correlazione tra alimenti probiotici e obesità viene riferita a prodotti lattiero-caseari. Tutti i prodotti lattiero-caseari, infatti, sono parte delle raccomandazioni nutrizionali delle autorità di sanità pubblica, in particolare come fonte di calcio.

All'origine delle errate informazioni l'esistenza di uno studio sui probiotici del ricercatore francese Didier Raoult, pubblicato nel settembre 2009 sulla rivista "Nature.

In verità, lo studio citato, effettuato su di un numero limitato di casi, ha messo in evidenza un aumento del peso di alcuni uccelli ai quali sono stati somministrati dei probiotici e non un aumento del loro grasso corporeo. Pertanto, stando ai risultati dello studio, i probiotici utilizzati avrebbero aiutato la normale crescita degli uccelli, grazie a un miglioramento della funzione intestinale e delle difese contro i batteri cattivi, senza evidenziare alcun effetto negativo.

Per questi motivi lo studio non giustifica in alcun modo, come conferma l'ISAPP (International Association for Scientific probiotici e prebiotici), l'ipotesi di una correlazione tra il consumo di alimenti con probiotici e obesità.

A questo proposito è bene ricordare che recenti autorevoli conferme della validità dei probiotici sono rilevabili:
- dalla monografia realizzata da INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) dedicata alla comunità scientifica, al mondo dell'informazione e ai consumatori presentata il 12 ottobre 2010 in Senato alla Commissione Industria, Commercio e Turismo e alla Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare
- dal Position Paper "Probiotici e Salute", presentato all'Università Cattolica di Milano il 3 novembre 2010, elaborato dal panel di esperti del NFI - Nutrition Foundation of Italy e avallato dalle Società Scientifiche nazionali ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione), FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), SIGE (Società Italiana di Gastroenterologia), SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) e SINUPE (Società Italiana di Nutrizione Pediatrica).

Nutrizione e salute

LATTE, LA BEVANDA PERFETTA PER GLI SPORTIVI

29-07-2009

Fornisce acqua, proteine, zuccheri, vitamine ed elettroliti che favoriscono il recupero dopo l'attivistà fisica, migliorano il tono muscolare e aiutano a ridurre il grasso. Ecco perché il latte può essere un'alternativa efficace - e low cost - agli sport drink


Lo spunto viene dal Journal of the International Society of Sports Nutrition, che ha pubblicato una review degli studi condotti a livello internazionale sul ruolo del latte nell'alimentazione degli sportivi.

Una serie di lavori da cui emergono spunti molto interessanti, a partire dall'individuazione delle caratteristiche che lo rendono una bevanda ideale per chi pratica attività sportive. Infatti il latte, soprattutto quello magro, grazie al suo contenuto di acqua, di carboidrati (presenti in quantità simile a quella di molte bevande formulate per gli atleti), di proteine e di elettroliti, è uno sport drink "naturale" ed è adatto soprattutto nella fase di recupero, sia dopo allenamenti di resistenza che dopo prestazioni sportive di lunga durata.

Inoltre dagli studi emerge che bevendo latte magro nella fase di recupero, e associandolo a un allenamento di resistenza di almeno 12 settimane, si ottiene un aumento maggiore della ipertrofia muscolare e della massa magra rispetto a quello che si avrebbe con il solo allenamento o ricorrendo a una bevanda a base di soia simile al latte per apporto di energia, proteine, grassi e carboidrati. Infine bere latte dopo un allenamento di resistenza comporta una maggior perdita di grasso corporeo.

Gli studi dovranno continuare ed essere confermati da ulteriori ricerche, ma sembra proprio che per il latte si aprano nuove interessanti prospettive anche come bevanda ideale per lo sport.
Un argomento a cui è dedicato un focus su L'Attendibile, il giornale mensile di informazione nutrizionale realizzato da Assolatte, con l'opinione di diversi autorevoli esperti.

Il nuovo numero dell'Attendibile affronta molti argomenti legati alla nutrizione e all'attività fisica, offrendo tanti consigli pratici per una vita più attiva e più sana e proponendo spunti utili per tutti, anche per chi non è sportivo.

I Mercati

IL SISMA NON HA FERMATO LA CRESCITA PRODUTTIVA DEL PARMIGIANO REGGIANO

18-01-2013

Nonostante il lieve calo delle produzioni dell'ultimo semestre, anche il 2012 si chiude in positivo per il Parmigiano Reggiano DOP.


Nel mese di dicembre sono state prodotte 273.986 forme, 2,2% in meno rispetto lo stesso mese nel 2011.

L'anno è da considerarsi comunque positivo, soprattutto se confrontato con il resto del settore alimentare, la produzione è stata molto abbondante durante i primi mesi dell'anno dove si sono raggiunti picchi produttivi di oltre 300.000 forme. Dopo il mese di maggio si è assistito a un rallentamento con un trend produttivo leggermente inferiore a quello dello scorso anno.

Nutrizione e salute

SPORTIVI PIÙ IN FORMA CON IL LATTE. VITA PIÙ ATTIVA, UN IMPERATIVO PER TUTTI

01-07-2009

Combattere la sedentarietà, istruzioni per l'uso. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Trovare il modo e il tempo per essere fisicamente attivi è importante per tutti. Infatti combattere la sedentarietà è, insieme alla sana alimentazione, uno dei principali fondamenti di qualsiasi intervento di promozione della salute.
Questo il tema del nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, VITA PIÙ ATTIVA, UN IMPERATIVO PER TUTTI.

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Realizzato con il contributo di Maurizio Casasco (presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana), Marcello Faina (Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI) e Carla Favaro (scuola di specializzazione in Scienza dell'Alimentazione dell'Università di Milano).

All'interno, le opinioni degli esperti e tanti consigli pratici per una vita più attiva e più sana:

- Sportivi: più in forma con il latte ?
- combattere la sedentarietà, istruzioni per l'uso
- attività aerobica, tutti ne parlano. Ma cosa significa ?
- Latte, derivati e attività sportiva

Attualità

L'INDUSTRIA LATTIERO-CASEARIA SI CONFERMA IL PRIMO SETTORE ALIMENTARE ITALIANO

16-06-2009

Oggi a Milano l'assemblea Assolatte (1)


Con un fatturato di 14.500 milioni di euro e una crescita annua dell'1,04%, nel 2008 il settore lattiero-caseario resta il comparto più importante del food&beverage italiano

(Milano, 16 giugno 2009)

E' sempre la numero 1: anche nel 2008, l'industria lattiero-casearia si è confermata il primo settore del comparto alimentare italiano grazie ai suoi 14.500 milioni di euro di fatturato, in crescita dell'1,04% rispetto all'anno precedente.

A rivelarlo sono i dati presentati durante l'assemblea annuale di Assolatte (Associazione italiana lattiero-casearia), tenutasi oggi a Milano. La crescita del giro d'affari e del valore dell'export, unita alla tenuta dei consumi, fanno del lattiero-caseario un settore anticiclico.

"Ma non siamo comunque sfuggiti alla difficile congiuntura internazionale - spiega il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi - Nel 2008 la produzione è calata in volume dell'1,8% e, per la prima volta, da 10 anni a questa parte, l'export è diminuito in quantità (-5%) anche se il trend resta positivo: infatti dal 1995 al 2008 ha visto più che raddoppiare i volumi. Grazie all'industria, però, il settore ha tenuto e si è confermato uno dei motori del made in Italy, con 2.100 imprese e ¼ della produzione italiana di formaggi venduto oltrefrontiera".

Anche il ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia ha voluto testimoniare l'importanza del settore con un messaggio di saluto rivolto all'assemblea degli associati Assolatte, confermando l'attenzione del suo dicastero per un settore di fondamentale importanza per l'economia nazionale: "Con la mia azione di Governo, sosterrò tutte le attività e le iniziative utili a rafforzare le nostre imprese e la loro capacità di essere competitive, anche sui mercati internazionali, proprio puntando sui punti di forza del Made in Italy: qualità, sicurezza, trasparenza, identità e tradizione. Insieme condividiamo lo stesso obiettivo: tutelare e valorizzare il nostro ricchissimo patrimonio agroalimentare, le eccellenze che tutto il mondo ci invidia".

Nel corso del 2008 la produzione di formaggi DOP è rimasta sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente attestandosi a 457.566 tonnellate (-0,3% rispetto al 2007). Il 75% di questa produzione proviene da strutture industriali, con punte del 100% per alcuni formaggi, come Gorgonzola e Taleggio.

Dalla ricerca effettuata da Astra Ricerche per conto di Assolatte, presentata durante l'assemblea, emerge che la recessione, che ha spinto 1/3 degli italiani a ridurre i consumi alimentari, non ha in alcun modo diminuito la quota di coloro che acquistano/consumano formaggi (97%), latte (91%, il dato migliore del decennio), e yogurt (77%).

"I consumatori parlano di una contrazione nelle quantità acquistate, con valori diversi a seconda dei prodotti, ma 72 su 100 non hanno abbassato la qualità dei prodotti lattiero-caseari che acquistano" ha spiegato il sociologo Enrico Finzi. L'orientamento, in vari casi addirittura crescente, verso la maggior qualità è confermato da vari risultati specifici della ricerca svolta da Astra per Assolatte: come il trend degli yogurt probiotici e salutistici, di cui ben 8 milioni di nostri connazionali dichiarano di aver incrementato i consumi, e l'apprezzamento per i formaggi DOP, che l'87% degli italiani considera uno dei pilastri portanti dell'edificio del Made in Italy alimentare.

Sul fronte dei consumi interni, i singoli prodotti lattiero-caseari registrano andamenti diversi.
Il 2008 registra un bilancio sostanzialmente positivo per i principali formaggi DOP (con un +4,60% in quantità per il Pecorino Romano DOP), una stabilità nei consumi di formaggi fusi e un dato positivo per la mozzarella vaccina, che ha aumentato i volumi dell'1,78%.
Continua, anche se a velocità più lenta che in passato, la crescita degli acquisti domestici di yogurt e latti fermentati, che registrano un +0,8% a volume rispetto all'anno precedente, arrivando a circa 336.000 tonnellate. Se il prodotto più consumato resta lo yogurt ai gusti (35,8% delle vendite), i santè in pochi anni sono arrivati al 29,8% di quota.

(continua)

Attualità

EXPO 2015 - E' LA SALUTE IL FUTURO DELL'ALIMENTAZIONE

11-06-2009

Cresce il bisogno di salute degli italiani anche a tavola, e la tradizione incontra sempre di più l'innovazione


(Milano, 11 giugno 2009)

A CONFRONTO ISTITUZIONI E I BIG DELL'INDUSTRIA ALIMENTARE SUL NUOVO MERCATO DEGLI ALIMENTI FUNZIONALI

A Milano la prima delle iniziative che le organizzazioni del Sistema Confindustria hanno realizzato in vista dell'Expo 2015 di Milano dedicata al tema dell'alimentazione dal titolo "L'industria alimentare italiana e gli alimenti funzionali: la tradizione presenta il benessere".

Cresce il bisogno di salute degli italiani anche a tavola, e la tradizione incontra sempre di più l'innovazione. Lo dimostra la crescita degli alimenti funzionali, spesso a base di latte fermentato, con effetti sulla nostra salute dimostrata dagli studi clinici.

Il 'nuovo' mercato degli alimenti funzionali in Italia è all'avanguardia rispetto al resto d'Europa ponendosi al secondo posto dopo quello degli USA: è questa la dimostrazione dell'esigenza 'salutista' degli italiani e di come sia soddisfatta da prodotti nei quali i consumatori ripongono sempre più fiducia.

E' quanto emerso nel corso del convegno nell'ambito di Tuttofood: "L'industria alimentare italiana e gli alimenti funzionali: la tradizione presenta il benessere".

Si tratta della prima delle iniziative che Assolatte, in collaborazione con le organizzazioni del Sistema Confindustria, ha realizzato in vista dell'Expo 2015 di Milano dedicato al tema dell'alimentazione.

"Questa giornata di confronto tra aziende, comunità scientifica e Istituzioni sull'alimentazione funzionale dimostra come gli alimenti probiotici, che costituiscono una grande parte degli alimenti funzionali, rientrino a pieno titolo nella corretta alimentazione degli adulti grazie agli effetti funzionali sulla nostra salute" sostiene Lorenzo Morelli, microbiologo dell'Università di Piacenza, intervenuto al Convegno. "Il crescente consenso da parte dei consumatori è indice della loro qualità e dell'effettiva efficacia sulla salute. Questi alimenti, sono infatti, in grado di agire sul riequilibrio della flora batterica intestinale, sulla riduzione dei microorganismi patogeni e di enzimi di origine batterica con potenziale attivita' nociva e sulla stimolazione del sistema immunitario".

L'evoluzione nei comportamenti dei consumatori è anche il risultato della credibilità e dell'impegno profuso nella ricerca da parte di alcune Aziende alimentari: questo in sostanza quanto testimoniato dalle aziende aderenti ad Assolatte intervenute al convegno Danone, Granarolo, Nestlè e Parmalat.

Al Convegno sono inoltre intervenuti:
Diana Bracco, Presidente Progetto Speciale Expo 2015 di Confindustria
Gian Domenico Auricchio, Presidente Federalimentare
Massimiliano Dona, Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori
Lucia Guidarelli, Ufficio Nutrizione Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Carlo Cannella, Presidente INRAN
Lorenzo Morelli, Università Cattolica di Piacenza

Nutrizione e salute

NUTRITION AND HEALTH CLAIMS: FINALMENTE UN PO' DI CHIAREZZA

25-05-2009

Su questo argomento, di cui si sono occupati di recente anche diversi giornali, sono state riportate alcune inesattezze. La verità sullo stato dell'arte nel nuovo numero de L'Attendibile.


Il numero di maggio de L'Attendibile è dedicato a NUTRITION AND HEALTH CLAIMS: UN PO’ DI CHIAREZZA.
Carla Favaro (specialista in scienze dell'alimentazione e pubblicista) e il professor Lorenzo Morelli (membro dell'EFSA - Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare) fanno luce su di un argomento che ha interessato di recente anche diversi giornali che hanno riportato alcune inesattezze. ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
 

Di fronte al proliferare di messaggi che esaltano le proprietà nutrizionali e salutistiche dei prodotti alimentari viene naturale interrogarsi sulla loro veridicità.

E se finora i pareri favorevoli per i nuovi claims sono davvero pochi, spiccano favorevolmente per il settore lattiero-caseario le autorizzazioni dell’EFSA relative a “calcio e crescita ossea”, “Vitamina D e crescita ossea” e “Calcio e vitamina D e resistenza ossea”.
Due i pareri favorevoli di EFSA anche sui fitosteroli. Uno riguarda gli esteri di fitostanolo e colesterolemia e l’altro riguarda “Steroli vegetali e abbassamento/riduzione del colesterolo del sangue e riduzione del rischio di cardiopatia coronarica”.

per approfondire

"Efficacia e sicurezza d'uso degli alimenti contenenti fitosteroli" rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità
L'Attendibile "Fitosteroli: istruzioni per l’uso”

Il nuovo regolamento europeo 1924/2006 è stato pensato per garantire ai consumatori che le indicazioni nutrizionali e sulla salute riportate in etichetta o utilizzate dalla pubblicità o sul web siano corrette, comprensibili e scientificamente fondate.
Da anni la ricerca medica ed epidemiologica ha dimostrato l'importanza di una sana alimentazione per il mantenimento del be­nessere e la riduzione del rischio d'insorgenza di patologie. Oggi le industrie alimentari hanno l'opportunità di trasferire queste osserva­zioni ai loro specifici alimenti. Questo comporterà anche un costante sforzo di miglioramento della composizione dei prodotti alimentari e delle tecnologie di produzione nonché l'instaurarsi di una stretta collaborazione fra industria e ricerca, in primo luogo medica e nutrizionale.
Ma ne trarrà vantaggio anche il rapporto con il consumatore: maggiore trasparenza nella comunicazione e la certezza di un messaggio pubblicitario "certificato" da un'autorità scientifica a livello europeo.





 

Attualità

LA TURCHIA BLOCCA L'IMPORT DI FORMAGGI ITALIANI A LATTE CRUDO

18-01-2013

E' previsto l'obbligo di pastorizzare il latte


ciò impedisce l'esportazione dei nostri formaggi a latte crudo. Assolatte è intervenuta presso i Ministeri competenti La Turchia ha ufficializzato un nuovo certificato veterinario per l'esportazione di prodotti lattiero-caseari sul suo territorio che andrà in vigore dal 1.02.2013.

Nel modello vi è una criticità che mette a repentaglio le esportazioni di formaggi a latte crudo (Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Provolone Valpadana, Pecorino Romano, ecc), ossia è richiesto l'obbligo che il latte sia pastorizzato.

Assolatte è immediatamente intervenuta presso i Ministeri della Salute, Politiche Agricole e Sviluppo per chiedere che venga considerata la stagionatura equivalente al trattamento termico.
Quest'ultimo Dicastero ha inviato una nota all'Ambasciata della Turchia in Italia, in cui si chiede di rimuovere l'obbligo della pastorizzazione del latte crudo destinato alla fabbricazione di formaggi.
A sua volta il Minsal è in contatto con le Autorità turche, mentre il Mipaaf presenterà nei colloqui bilaterali UE-Turchia una nota predisposta da Assolatte sulla questione.

Nutrizione e salute

FUNCTIONAL FOOD, IL BOOM CONTINUA. E IL LATTIERO-CASEARIO FA DA TRAINO

22-05-2009

Non si ferma la crescita degli "alimenti funzionali", trainata dai prodotti lattiero caseari. Un convegno analizza il presente e il futuro di questo settore, che in pochi anni è diventato strategico per l'industria alimentare italiana


(Milano, 22 maggio 2009)

Sono i cibi che aiutano a mantenersi in salute e a vivere meglio: ricchi di sostanze attive (dai fermenti lattici agli antiossidanti, dai minerali alle vitamine) oppure arricchiti con ingredienti funzionali (come fitosteroli e Omega 3), i functional food* sono i protagonisti dello scenario alimentare del terzo millennio.

In Italia, secondo uno studio di Bain& Company, dopo anni di continua crescita, nel 2007 hanno sfiorato i 6 miliardi di euro di giro d'affari conquistando l'8% del giro d'affari del food& beverage italiano, a un solo punto percentuale di distanza dai prodotti tipici.

Il segmento più importante del mondo dei functional food è quello degli "yogurt salute", sia da bere che al cucchiaio: secondo i dati elaborati da IRI relativi al 2008, nella distribuzione moderna sono cresciuti in un anno del 6,3%, arrivando a 560 milioni di euro di vendite, pari al 4% circa dell'intero settore lattiero-caseario italiano.
Del resto, proprio all'Italia viene riconosciuto il merito di essere stata il paese pioniere in questo campo: infatti il primo yogurt funzionale probiotico lanciato in Italia risale addirittura agli anni '80. Da allora la ricerca ha fatto passi da gigante e la gamma dei prodotti lattiero-caseari prebiotici, probiotici e simbiotici si è notevolmente ampliata, offrendo prodotti creati specificamente per rispondere a esigenze diverse dei consumatori: dalla regolarità intestinale al miglioramento delle difese immunitarie al controllo del colesterolo.
Non solo: tra i nutrizionisti si sta facendo strada anche una filosofia scientifica che ritiene i prodotti lattiero-caseari come alimenti funzionali "naturalmente ricchi" perché le loro proprietà funzionali sono riconducibili a composti naturalmente presenti nell'alimento, come i fermenti lattici ad esempio.

A fare il punto sui functional food, delineando lo scenario italiano, analizzando le case history più significative, approfondendo i filoni di ricerca e il quadro normativo europeo, sarà il convegno "L'industria alimentare italiana e gli alimenti funzionali: la tradizione presenta il benessere", che si terrà giovedì 11 giugno a Fieramilano in occasione di Tuttofood.

L'incontro costituisce la prima delle iniziative che le Organizzazioni del Sistema Confindustria realizzeranno in vista dell'Expo Milano 2015 dedicato al tema dell'alimentazione.
"Siamo orgogliosi di poter portare a questo evento la testimonianza di Assolatte, che è particolarmente significativa, visto che il lattiero-caseario è il settore più rappresentativo nell'universo degli alimenti funzionali - commenta Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte - Le industrie del settore lattiero-caseario italiano hanno investito da anni in questo settore, promuovendone lo sviluppo e creando prodotti che hanno saputo soddisfare le esigenze di target diversi di consumatori italiani".

* Secondo la definizione dell'European consensus on developing health claims legislation on functional foods, un alimento è definito funzionale quando, al di là delle proprietà nutrizionali, è scientificamente dimostrata la sua capacità di influire positivamente su una o più funzioni fisiologiche, contribuendo a preservare o migliorare lo stato di salute e di benessere e/o a ridurre il rischio di insorgenza delle malattie correlate al regime alimentare.

Attualità

SULLA QUALITA' DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI GLI ITALIANI NON TRANSIGONO

12-05-2009

Al supermercato non conta solo il prezzo.


AL SUPERMERCATO NON CONTA SOLO IL PREZZO

(Milano, 5 maggio 2009)
Oltre 89 consumatori su 100 non intendono rinunciare alla qualità dei formaggi freschi e dei latticini per risparmiare sullo scontrino della spesa. Lo rivela una ricerca condotta nel marzo 2009 dal Cermes dell'Università Bocconi, che ha indagato i comportamenti d'acquisto dei consumatori riguardo diverse merceologie di largo consumo.

E' emerso, così, che il downgrading della qualità non viene preso in considerazione neppure quando si tratta di comprare il latte (lo dicono l'82,6% degli intervistati), la mozzarella (80,7%) e lo yogurt (70,4%).
Dunque, se da un lato gli italiani sono indubbiamente diventati più attenti alla convenienza di quello che mettono nel carrello della spesa, ciononostante non sono disposti ad acquistare prodotti più scadenti solo perché costano di meno.

Infatti dallo studio emerge come il consumatore non cerchi il prezzo più basso a tutti i costi (se non all'hard discount), quanto piuttosto il "value for money", ossia il miglior rapporto tra il prezzo del prodotto e le sue caratteristiche positive (qualità, servizio, marca, ecc).

"Questo approccio sta premiando i prodotti lattiero-caseari realizzati dalle industrie alimentari italiane, che soddisfano le esigenze espresse dai consumatori in termini di qualità, sicurezza, informazione, trasparenza, servizio e praticità" commenta Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte - Ad esempio, nel mercato dei formaggi grana, i formati tradizionali (ossia forme e fette) coprono ancora circa l'80% del mercato ma a crescere sono soprattutto i prodotti più innovativi, come i grattugiati, che sono cresciuti dello 0,7% nel 2008 arrivando a rappresentare il 16,4% di tutte le vendite della categoria*".

La crisi economica ha indubbiamente aumentato l'attenzione degli italiani nei confronti della convenienza, inducendoli ad approfittare delle offerte promozionali ma anche a ridurre i volumi acquistati, ma non ha scalfito il loro orientamento verso i prodotti di qualità. Un atteggiamento confermato da molti fattori, come la stabilità degli acquisti di prodotti di primo prezzo e la crescita inferiore alle aspettative del discount, sui cui scaffali da qualche tempo sono comunque approdati anche i prodotti di marca.

L'aumento della quota dei consumatori attenti alla qualità di quel che si mangia trova riscontro anche nel trend positivo dei prodotti tradizionali, come i formaggi, che dimostra come gli italiani siano disposti a spendere di più per assicurarsi alimenti che abbiano caratteristiche di gusto, qualità, sicurezza, piacere e affidabilità.

Attualità

AL VIA IL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE

09-03-2011

La prima edizione del concorso promosso da Assolatte con il patrocinio del Parlamento Europeo.


Il premio Assolatte "L'Attendibile" nasce per stimolare i giornalisti - di carta stampata, radio e TV e web - ad approfondire i temi portanti del settore lattiero caseario incoraggiando un'informazione chiara, corretta e super partes su quello che è il principale settore del comparto alimentare italiano e uno dei più performanti nell'export.

Un risultato che si deve all'impegno decennale dell'industria lattiero casearia, che ha portato in Italia e nel mondo le eccellenze italiane, coniugando tradizione e innovazione.

Il premio, riservato a giornalisti professionisti e pubblicisti iscritti all'Albo, prevede quattro categorie e quattro menzioni speciali, per un montepremi complessivo di oltre 10.000 euro.

Le quattro categorie in cui è articolato il premio sono:
 Il ruolo dell'industria lattiero casearia italiana nello scenario economico
 L'industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare
 Il settore lattiero caseario tra tradizione e innovazione
 I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere.

Le quattro menzioni speciali verranno invece assegnate ai quattro migliori articoli dedicati a ciascuno di questi prodotti: latte, formaggio, burro, yogurt e probiotici.

Il premio Assolatte "L'Attendibile" prevede anche la Menzione Speciale Blog, riservata al blogger che meglio avrà saputo sfruttare le potenzialità dei nuovi media per approfondire i temi del settore lattiero caseario industriale.

La giuria, composta da rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e da giornalisti valuterà i lavori basandosi su criteri di rilevanza dei contenuti, rigore scientifico, completezza e accuratezza dell'informazione, forza comunicativa e aderenza ai temi del bando.

Saranno ammessi a partecipare al premio i lavori pubblicati o trasmessi tra il 15 febbraio 2011 e il 15 novembre 2011.
La premiazione avverrà nel 2012.

Per partecipare al premio e iscriversi alla newsletter che propone spunti e argomenti è possibile visitare il sito www.premiogiornalisticoassolatte.it  o contattare la segreteria organizzativa all'indirizzo info@premiogiornalisticoassolatte.it
Ricotta: formaggio versatile ed economico

Sapori e Piaceri

RICOTTA: IMMANCABILE A PASQUA, IN CRESCITA TUTTO L'ANNO

06-04-2009

Comunicato stampa Assolatte


In pochi anni è diventata il terzo formaggio fresco più comprato in Italia. A trainare le vendite di uno dei più convenienti dei latticini sono l'innovazione di prodotto e di packaging, la leggerezza, il gusto e la versatilità gastronomica.

(Milano, 6 aprile 2009)
Nel 2008 nella borsa della spesa degli italiani sono entrate oltre 44.800 tonnellate di ricotta. Il mercato, sottolinea Assolatte, vale oltre 251 milioni di euro ed è in crescita da diversi anni, tanto che ormai la ricotta rappresenta il terzo formaggio fresco più venduto in Italia, dietro mozzarella e crescenza.
I consumi si stanno fortemente destagionalizzando, anche se il 20% resta concentrato in due momenti: Pasqua e Natale. All'allargamento del mercato si è accompagnata l'avanzata del segmento della ricotta a peso fisso, che oggi rappresenta circa il 40% del totale mercato e che sta erodendo spazi alla ricotta a peso variabile, che copre il restante 60% del mercato italiano.

Quest'escalation delle vendite si deve a diversi fattori: l'impegno in R&S e gli investimenti delle aziende lattiero-casearie, l'attenzione dei consumatori per cibi leggeri e freschi, l'enfatizzazione del contenuto di servizio e della versatilità gastronomica di questo latticino. A favore della ricotta gioca anche il fattore prezzo: infatti è uno dei formaggi più convenienti, visto che il prezzo medio di una confezione da 250 g è di 1 euro.

Il risultato di tanto impegno delle industrie lattiero-casearie si è tramutato nell'ampliamento dell'offerta della ricotta in una vasta gamma di tipologie, sapori e formati. Alla ricotta vaccina nei punti vendita della distribuzione moderna si sono affiancate quella ovina, quella caprina, quella bufalina e quella mista, e sono state create anche le versioni aromatizzate, sia dolci che salate.
Invece a livello di packaging sono state sviluppate le confezioni monoporzione, che stanno crescendo rapidamente (+24% a volume tra 2007 e 2008) e che in 5 anni hanno raggiunto ¼ del mercato. Il formato più importante nel libero servizio resta quello da 250 g. con una quota a valore del 60%.

Considerata per decenni un alimento povero e utilizzata tradizionalmente come ingrediente in sughi, torte, condimenti e paste ripiene, negli ultimi anni la ricotta è stata rivalutata anche come pietanza, perché è gustosa e leggera: 100 g di ricotta vaccina forniscolo solo 146 calorie, che salgono a 157 per quella di pecora e a 212 per quella di bufala. Ma ci sono versioni più cremose e sfiziose, che tra gli ingredienti includono anche latte o panna. Non sono infatti tanto gli ingredienti quanto la tecnica di produzione a identificare questo prodotto, che tecnicamente non può essere definito "formaggio" ma bensì "latticino", perché non viene prodotto a partire dal latte ma dal siero di latte. Come dice il nome la ricotta viene cotta due volte, dapprima quanto il latte viene scaldato per produrre il formaggio e poi durante il riscaldamento del siero che ne è derivato. Tutti i latticini prodotti in questo modo, con il siero del latte di diversi animali, possono definirsi ricotta, a prescindere dal fatto che siano freschi o stagionati. Di fatto, quindi, ogni industria lattiero-casearia ha la "sua" ricetta, che rende la ricotta unica, e che permette al consumatore di poter apprezzare sapori molto diversi, soddisfacendo ogni esigenza di utilizzo e di consumo.

Il mercato della ricotta nel 2008
vendite volume (kg) 44.805.501
vendite valore (euro) 251.744.519
(fonte: elaborazione Assolatte su dati AcNielsen e Iri Infoscan)

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Nutrizione e salute

I LATTICINI: INSOSTITUIBILI NELLA DIETA MEDITERRANEA

26-02-2011

Il latte e i suoi derivati sono basilari nella dieta mediterranea, la migliore per vivere in salute e la prima a essere tutelata dall'Unesco. Il nuovo numero de L'Attendibile.


E' una delle "eccellenze" italiane, tanto da essere tutelata dall'Unesco. Così, dal 16 novembre 2010, la Dieta Mediterranea è entrata nel patrimonio immateriale dell'umanità: un evento che viene celebrato dall'Unesco e dal ministero delle Politiche Agricole con un convegno internazionale in corso a Pollica e Palinuro, nel cuore del Cilento, dal 24 al 26 febbraio 2011.

A rendere unica la Dieta Mediterranea sono il riuscito rapporto tra gusto e nutrizione e il risvolto sociale di questo modello alimentare, che mette la convivialità al centro della vita quotidiana.

Nel menu mediterraneo, ricco di nutrienti e di composti protettivi, non mancano mai cereali, frutta, verdure e olio d'oliva, ma un ruolo importante lo giocano anche altri alimenti. A partire dai latticini, che vengono posti, primi fra gli alimenti di origine animale, nella Piramide alimentare della dieta mediterranea moderna elaborata dal CIISCAM (Centro interuniversitario internazionale di studi sulle culture alimentari mediterranee).

Il latte e i formaggi sono alimenti basilari della nostra tradizione alimentare: come nella colazione all'italiana, dove il latte e/o lo yogurt si completano nutrizionalmente con i cereali dei prodotti da forno (quali pane e biscotti) o nell'equilibrato e gustoso "piatto unico" che si ottiene condendo pasta o riso con sugo e formaggio. Ma la Dieta Mediterranea non è fatta solo di alimenti a forte valenza salutistica.

E' piuttosto un vero e proprio stile di vita, poiché rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola. Di recente molti aspetti dello stile di vita mediterraneo sono cambiati e questo ha provocato importanti ripercussioni sulla salute. Difatti gli adulti dei Paesi mediterranei sono tuttora meno soggetti al sovrappeso e all'obesità, mentre accade il contrario per i bambini, che sembrano aver perso quei fattori protettivi di cui si sono giovati i genitori.

Menù pasquetta

Sapori e Piaceri

PASQUETTA PERFETTA CON IL PIC-NIC A BASE DI FORMAGGI

17-02-2011

Mare, campagna o parco in città? La meta della rituale gita del Lunedì dell'Angelo non conta. L'importante è partire con un cestino da gourmet. Ecco 4 idee da copiare.


Che Pasquetta sarebbe senza la scampagnata di rito? Quando, armati di cestino e plaid ci si prepara a gustare il piacere di un pic-nic in campagna, in collina o semplicemente in un parco cittadino, come accade da alcuni anni nelle grandi metropoli, da New York a Londra?

Indipendentemente da dove si scelga di andare, quel che conta è partire con l'attrezzatura giusta. Nel cestino del perfetto pic-nic non possono mancare panini e tramezzini, leggeri ma gustosi, e poi torte salate e finger food sfiziosi. Come quelli che si possono preparare partendo dagli oltre 300 formaggi italiani: dai bocconcini di Grana Padano alle ciliegine di mozzarella, dal fresco sandwich con pomodoro e fiocchi di latte, al raffinato panino alle noci con formaggio spalmabile e spinaci bolliti, dalla focaccia allo stracchino alla torta di ricotta e olive.

Calo di fantasia o poco tempo a disposizione per stare ai fornelli? Ecco 4 deliziose soluzioni, facili e veloci, per preparare un pic-nic indimenticabile.

ROTOLINI SFIZIOSI DI FORMAGGIO FRESCO
Lavare e pulire una zucchina, asciugarla e tagliarne metà in fette sottili. Scottare le fette per un secondo in acqua bollente salata, scolarle e raffreddarle subito con acqua fredda. Quindi metterle ad asciugare su un foglio di carta da cucina. Ripetere la stessa operazione con una carota. Poi pelare una falda di peperone rosso abbrustolito, tagliarla a striscioline e disporla su carta da cucina. Schiacciare leggermente con un mattarello 4 fette di pane per tramezzini, spalmarle con 150 g di cream cheese, neutro o ai gusti (come erbe, olive o salmone) e con le verdure. Infine arrotolare il pane sul ripieno in modo da ottenere dei cilindri compatti. Avvolgerli nella pellicola per alimenti e farli riposare in frigorifero almeno per un'ora. Quindi togliere la pellicola, tagliare i rotoli a fette e disporli nel piatto per servirli.
L'ingrediente-chiave: il cream cheese. E' ottenuto da una miscela di latte e panna a cui vengono aggiunti fermenti lattici selezionati. Morbido e cremoso, ha un sapore delicato e fresco davvero inconfondibile. In cucina è un passe-partout perché permette di sbizzarrirsi con la fantasia e di creare tante ricette diverse: dai finger food ai piatti più elaborati.

BOCCONCINI GUSTOSI DI MOZZARELLA
Prendere 300 g di mozzarelline e farle sgocciolare per alcuni minuti. Poi passarle in 50 g di farina. Sbattere 2 uova, salare e aggiungerle alle mozzarelle. Ripassare nuovamente le mozzarelle nella farina e nell'uovo sbattuto. Poi farle passare in 90 g di pangrattato. Friggerle in abbondante olio bollente e, quando sono pronte, asciugarle su carta da cucina.
L'ingrediente-chiave: la mozzarella. Ha ancora bisogno di presentazione questo formaggio fresco a pasta filata tipico della tradizione italiana? Sotto forma di trecce, bocconcini, palla, nodini, ciliegine e orecchiette, la mozzarella è la regina della cucina: fresca, gustosa ed eclettica, si può gustare sia a caldo che a freddo.

TORTINO LEGGERO DI CAPRINO E ZUCCHINE
Tagliare a 400 g di zucchine e farle saltare in padella con 2 spicchi d'aglio in camicia schiacciati e 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva. Farle rosolare e ammorbidire senza scurirle: quindi aggiustare di sale e pepe, e lasciarle intiepidire. In una terrina sbattere 3 uova con 2 cucchiai di Parmigiano-Reggiano grattugiato, 150 ml di latte e 80 ml di condimento pronto di panna e yogurt. Aggiungere sale e pepe. Frullare le zucchine eliminando gli spicchi d'aglio, unire all'ultimo 80 g dl caprino fresco e frullare per qualche secondo. Unire il tutto al composto di uova e amalgamare con cura. Stendere 1 rotolo di pasta brisée in uno strato sottile in modo da foderare una tortiera da 24 cm di diametro. Riempirla con il composto di zucchine, cospargere la superficie con 30 g di pinoli e ritagliare il bordo in eccedenza. Infornare a 170°C per 25-30 minuti e servire la torta tagliata a fette.
L'ingrediente-chiave: condimento di panna e yogurt. Unisce il gusto e la cremosità della panna tradizionale alla leggerezza e alla freschezza dello yogurt. E' adatto per preparare i primi piatti, ma soprattutto è ideale per condire insalate e per insaporire secondi piatti e ricette a base di verdure.

FOCACCIA STUZZICANTE DI CRESCENZA E PROSCIUTTO
Far lessare 80 g di patate. Impastare 350 g di farina con le patate lesse schiacciate,10g dl lievito sciolto nell'acqua e 10 g di olio extravergine di oliva fino ad ottenere un impasto liscio. Unire il sale e far lievitare coperto da un panno per 1 ora. Ungere una teglia e stendere l'impasto, farlo lievitare nuovamente per 1 ora e ungere la superficie. Infornare a 180°C per 30 minuti. Quando la focaccia sarà tiepida, tagliarla a metà e farcirla con 165 g di crescenza e 150 g di prosciutto cotto.
L'ingrediente-chiave: la crescenza:  è  un formaggio molle a pasta cruda, ricco di fermenti lattici vivi, dal sapore delicato e dalla consistenza cremosa. Il suo sapore delicato la rende ideale per tutte le occasioni: ottima da sola, è ideale per insaporire verdure e focacce ed è versatile anche in cucina per inventare piatti fantasiosi.

PER SCARICARE GRATUITAMENTE LE IMMAGINI

Si ringraziano Galbani, Granarolo, Kraft e Parmalat.

Attualità

E' TEMPO DI SETTIMANA BIANCA. ANCHE A TAVOLA.

14-02-2011

Per arrivare sulle piste da sci al top della forma non basta un'adeguata preparazione fisica. Servono anche gli alimenti giusti, come latte & Co.


Pronti a partire per la montagna? Allora non dimenticate che anche l'alimentazione influisce sulle performance sportive e può essere una grande alleata di chi vuole sciare nella migliore condizione fisica.

Lo sci alpino e lo sci di fondo "bruciano" molta energia: circa 12 calorie al minuto. In altre parole: un'ora di sci di fondo a 15 km/h richiede il doppio dell'energia che in un'ora di tennis. Ecco perché chi pratica gli sport invernali deve prepararsi ad affrontare questi sforzi anche scegliendo la giusta alimentazione. Infatti è bene adeguare l'assunzione di cibo all'esercizio fisico: così non si rischia né di appesantire l'organismo né di restare a stomaco vuoto e senza energia.

La soluzione migliore è la "regola del 5": ossia ricordarsi di mangiare 5 volte al giorno. Una bella colazione, un pranzo equilibrato e una cena leggera, con l'aggiunta di due break a metà mattina e pomeriggio, scandiscono la giornata perfetta dello sciatore virtuoso.

Anche se fa freddo e se si passeranno tante ore all'aperto non è necessario mangiare più grassi. Semmai, per prepararsi meglio alle performance sportive, si dovrebbero preferire gli alimenti - come il latte e i suoi derivati - che forniscono sia gli zuccheri, il "carburante" del nostro organismo, che le proteine, di cui l'aumento delle masse muscolari aumenta il fabbisogno.

I prodotti lattiero caseari occupano un posto importante nell'alimentazione degli sportivi, come viene sottolineato da diversi recenti studi scientifici. Infatti latte, yogurt e formaggi freschi sono un'ottima fonte di acqua, indispensabile per evitare la disidratazione, e forniscono una buona quantità di proteine, compensando così le perdite proteiche che avvengono nell'organismo sottoposto a un intenso sforzo fisico.

Inoltre il latte e i suoi derivati apportano zuccheri, necessari per reintegrare le riserve glucidiche dei muscoli e del fegato. Sono tanti, dunque, i buoni motivi per cui gli sportivi dovrebbero consumare regolarmente latte, yogurt e formaggi, in particolare durante la "settimana bianca".

Al mattino fare colazione con una tazza di latte accompagnata da pane, marmellata e burro (che fornisce zuccheri e vitamina A) e con un frutto significa prepararsi ad affrontare le piste nelle migliori condizioni fisiche. Prima di mettere gli sci ai piedi mai dimenticare di bere una spremuta di arancia oppure una tazza di tè, per assicurarsi il necessario apporto di acqua.

A metà mattina, per l'indispensabile pausa rigenerante, è ideale un fresco yogurt, magari in una versione particolarmente golosa e gratificante, perché apporta un mix di zuccheri e proteine che impedisce la degradazione delle cellule muscolari e ricostituisce le riserve organiche.

Il pranzo è il pasto principale di ogni sciatore: meglio resistere alla lusinga della cucina classica invernale offerta nei rifugi e scegliere proposte che sazino senza appesantire. Come un piatto di pasta o riso al pomodoro, con un filo d'olio extravergine di oliva e un cucchiaio di formaggio grana, oppure un panino con formaggio magro e verdura. I "peccati di gola" si possono lasciare per la merenda, il momento ideale per un latte al cacao oppure un frullato di latte e frutta. Così, oltre a gratificarsi, ci si garantisce la dose di zuccheri e di proteine necessari per ripartire sugli sci.

Dopo una giornata così intensa, la sera a cena arriva il meritato relax: via libera, dunque, a una minestra di verdure, un piatto di carne o pesce e un piccolo dolce. Se si preferisce un menu tipico di montagna, allora si può scegliere tra una gustosa raclette e una saporita fonduta, un'irresistibile panna cotta o un goloso budino di latte e riso: la ricchezza nutrizionale di latte e formaggi ne fa alimenti perfetti per il recupero dopo un'attività sportiva.

Per saperne di più :
http://www.assolatte.it/assolatte/assolatte_informa_subcat.jsp?subcat_id=509& cat_id=1
http://www.assolatte.it/assolatte/assolatte_informa_subcat.jsp?subcat_id=422& cat_id=1

Attualità

17 GENNAIO 2013: LA OLA DEL TIRAMISU' CONQUISTA IL MONDO

16-01-2013

Da New York a Mosca migliaia di chef, pasticcieri e food lover prepareranno insieme il dolce italiano più amato nel mondo per il gusto, la bontà e la freschezza dei latticini con cui viene preparato.


Giovedì 17 gennaio sarà la giornata più dolce di questo 2013: verrà infatti celebrato il Tiramisù, il dessert italiano più noto e apprezzato in tutto il mondo.


Per un giorno migliaia di cuochi e ristoratori italiani che portano la nostra cucina nel mondo - ma anche semplici appassionati e food lover - realizzeranno questo dolce, rispettando la ricetta tradizionale italiana.

Questa gigantesca "ola" attraverserà tutti i continenti e rappresenterà il clou della sesta edizione della Giornata Mondiale delle Cucine Italiane, promossa e coordinata dal Gruppo Virtuale Cuochi Italiani, il network che raccoglie oltre 2000 chef e ristoratori presenti in oltre 70 paesi.


Il Tiramisù è stato scelto non solo in virtù della sua notorietà globale ma anche perché è il dolce italiano, la cui ricetta valorizza maggiormente la qualità delle materie prime che vengono usate per prepararlo. A partire proprio dai derivati del latte.

L'ingrediente-chiave della ricetta tradizionale del Tiramisù è il mascarpone italiano, che regala a questo dolce al cucchiaio la sua straordinaria cremosità, la sua eccezionale freschezza e la sua caratteristica dolcezza.

Il successo irrefrenabile riscosso dal Tiramisù ha stimolato la creatività degli chef e la fantasia degli appassionati di cucina di tutto il mondo facendo nascere tante versioni diverse, tanto da farne il dolce con il maggior numero di "variazioni sul tema". Ma, come sottolinea Assolatte, anche le ricette più creative e fantasiose di Tiramisù hanno un denominatore comune: i prodotti lattiero-caseari. Che si tratti di cream cheese o di ricotta, di panna o di fromage blanc, non esiste Tiramisù senza uno di questi straordinari e gustosi derivati del latte, indispensabili in cucina.
 

Attualità

UN BUON PROPOSITO PER L'ANNO APPENA INIZIATO? SEGUIRE IL MODELLO MEDITERRANEO!

10-02-2011

Per"convertirsi" al modello mediterraneo non basta preferire certi cibi, ma è importante considerare lo stile di vita nella sua totalità.


I vantaggi del modello alimentare mediterraneo, ricco di nutrienti e di composti protettivi, sono ormai largamente riconosciuti, ma alcuni aspetti dello "stile di vita mediterraneo" hanno subito profondi cambiamenti rispetto al passato.

Cambiamenti che potrebbero avere ripercussioni sulla salute non meno importanti della "dieta" e che spiegherebbero perché gli adulti dei Paesi mediterranei sono tuttora meno soggetti al sovrappeso e all'obesità, mentre accade il contrario per i bambini, che sembrano aver perso quei fattori protettivi di cui si sono giovati i genitori.

Sul nuovo numero de L'Attendibile abbiamo approfondito questi argomenti con il professor Carlo Cannella, autore della "Piramide alimentare della dieta mediterranea moderna".

Attualità

APPROVATO ACCORDO TRA UE E REPUBBLICA MOLDOVA PER LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE

16-01-2013

Garantita la tutela reciproca dei prodotti DOP e IGP tra UE e Moldavia


Il Consiglio ha approvato l'accordo negoziato dalla Commissione europea con la Repubblica Moldova che consentirà la protezione reciproca delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e alimentare, come pubblicato sulla G.U.U.E L 10/1 del 15/01/2013.

Presto quindi si apriranno nuove possibilità per le esportazioni dei formaggi DOP italiani, prodotti che da qualche anno stanno "invadendo" le tavole di tutto il mondo.
Idee per San Valentino? Si va sul sicuro con Formaggi e Vino

Sapori e Piaceri

SAN VALENTINO: SEDUCI CON FORMAGGIO E VINO

25-01-2011

Un plateau di formaggi freschi e maturi, delicati e saporiti, teneri e pastosi. Due calici e tanta passione: così San Valentino torna intimo e genuino.


Via dai ristoranti affollati, dagli chef improvvisati e dai menu stereotipati: quest'anno San Valentino è all'insegna del piacere genuino. Come quello regalato da formaggi e vino: un'intesa perfetta, che sa regalare mille sfumature di sapori e di aromi, tutti da scoprire in due.

Ci vuole poco per organizzare una cenetta a base di formaggi dal gusto dolce, salato o piccante, proprio come può essere l'amore. Per una serata d'atmosfera dove prendere il proprio compagno per la gola bastano 5-6 formaggi diversi per consistenza e grado di maturazione, un vassoio (o un piatto da portata oppure, per i più chic, un'alzatina), due calici e il vino giusto. Ecco qualche spunto per accostamenti seducenti all'insegna del gusto e del piacere.

I formaggi freschi, anche spalmabili, si accompagnano con vini bianchi leggeri o, per una scelta ancora più raffinata, con i vini rosati, oggi di gran moda. Passione frizzante? Qui ci vuole un calice di Prosecco. O una flûte di Champagne, da gustare con la mozzarella, anche di bufala.

Per un San Valentino piccante occorrono i formaggi erborinati, come il Gorgonzola, da accompagnare con vini rossi robusti ma morbidi, come il Barolo. Un matrimonio intrigante è quello con i vini passiti, dolci e liquorosi, come il Passito di Pantelleria.

Chi ama i sapori forti e decisi esplori il mondo dei pecorini, da gustare con Chianti Classico o Brunello di Montalcino. Oppure con Malvasia secca o dolce che, con il colore tra il giallo oro e l'ambra, regala un tocco "prezioso" alla serata.

I formaggi a pasta molle sono esaltati da vini rossi pastosi. Ad esempio, il Taleggio ben si sposa con il Pinot nero, vino caldo e sensuale per eccellenza, tanto da meritarsi l'appellativo di "amante seduttivo e malizioso".

Quanto agli immancabili formaggi grana, si gustano a scaglie, come tanti bocconcini amorosi da far gustare al partner insieme a un buon bicchiere di Lambrusco che Curzio Malaparte definì "il più generoso dei vini".

E, per finire in dolcezza, ecco il dessert più romantico: rosa, a forma di cuore e con tutto il gusto e la golosità di panna, burro e formaggio. Un dolce di gran classe, ma veloce e facile da preparare.
Come? Prendendo 10 g di gelatina e facendola ammorbidire in acqua fredda. Poi frullando 300 g di fragole lavate e pulite con 100 g di zucchero. Quindi passando nel mixer 200 g di biscotti secchi e unendo a filo 80 g di burro sciolto, continuando a frullare finché si ottiene un composto omogeneo. Si mette quindi il composto sul fondo di uno stampo a forma di cuore, in silicone, e lo si pone in frigo. A questo punto si scola la gelatina, la si strizza e la si scioglie in un pentolino con un cucchiaio di panna. La si filtra in un colino e la si amalgama con la purea di fragole e con 300 g di cottage cheese. Si monta 1 dl di panna e la si aggiunge alla crema di fragole. Quindi si versa nello stampo, si lascia raffreddare per 4 ore e, poco prima dell'inizio della serata, si sforma e si serve, con amore...

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Si ringrazia Kraft Foods Italia.

Nutrizione e salute

INFLUENZA, IN ARRIVO IL PICCO STAGIONALE. ECCO COME PREVENIRLA

14-01-2011

Igiene accurata e alimentazione adeguata, con più frutta, verdura, latte, formaggi e yogurt: così si tiene lontano il virus.


E' iniziato il conto alla rovescia per almeno 3,5 milioni di italiani: tante sono infatti le persone che, secondo le stime del ministero della Salute, dovranno fare i conti con i sintomi influenzali.
Il picco dell'influenza nel nostro paese è atteso tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Meglio, quindi, cominciare da subito a darsi da fare per cercare di prevenire questo tipico disturbo di stagione. Bastano pochi semplici accorgimenti.

- Osservare le misure di igiene e protezione individuali, utili per prevenire il contatto con il virus influenzale: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o gel alcolici, coprire bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce e usare sempre un tovagliolino di carta quando si prende del cibo a mani nude (ad esempio, panini, pizzette, frutta secca, pasticcini).

I Mercati

LA PRODUZIONE 2012 DI GORGONZOLA

11-01-2013

Nonostante il picco nelle produzioni di ottobre il Gorgonzola chiude in negativo il 2012


A dicembre sono state prodotte 343.038 forme di Gorgonzola DOP,  circa il 6% in meno rispetto lo stesso mese lo scorso anno.
Ragazze e Dieta fai da Te - Attenzione

Nutrizione e salute

RAGAZZE, ATTENTE ALLA DIETA !

05-01-2011

L'adolescenza è il periodo in cui le necessità nutrizionali divengono particolarmente elevate, ma è anche il momento in cui diventa più frequente il ricorso alle diete "fai da te". Il nuovo numero de L'Attendibile.


L'adolescenza rappresenta un periodo particolarmente delicato anche sotto il profilo nutrizionale e questo vale soprattutto per le ragazze, che, in una società che idealizza la magrezza femminile, stentano ad accettare i fisiologici ma profondi cambiamenti cui il corpo va incontro.


La diffusa insoddisfazione delle adolescenti nei confronti del proprio peso (il 59,3% delle ragazze italiane vorrebbe essere più magra) può portare ad una serie di conseguenze negative non solo per lo sviluppo e lo stato di salute attuale, ma anche per quello futuro.

Dilaga infatti la dieta fai da te, sperimentata dal 43% delle ragazze.Uno degli aspetti che certamente merita più attenzione riguarda la salute delle ossa, perché è proprio l'adolescenza il periodo della vita più importante per quello che sarà il loro destino negli anni a venire.


In allegato RAGAZZE, ATTENTE ALLA DIETA!, il nuovo numero della newsletter nutrizionale di Assolate L'Attendibile, realizzato con il prezioso contributo del professor Andrea Vania, Responsabile Centro di Dietologia e nutrizione Pediatrica, Sapienza Università di Roma e Presidente ECOG (European Childhood Obesity Group) e della dottoressa Paola Cimbolli, Psicologo Clinico e Psicoterapeuta.

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Attualità

SUMMILK - IDF WORLD DAIRY SUMMIT 2011

27-12-2010

Il Congresso Mondiale del Latte si terrà l'anno prossimo, tra il 15 ed il 19 ottobre, a Parma


L'anno prossimo l'Italia ospiterà il Summilk - l'IDF World Dairy Summit 2011.

L'evento in programma tra il 15 ed il 19 ottobre 2011 a Parma è il principale evento annuale della Federazione Internazionale di Latteria (FIL/IDF) e rappresenta un appuntamento immancabile per tutti gli operatori del settore lattiero-caseario.

Sotto il filo conduttore della "Sustainable Food Security", l'evento propone numerose conferenze su temi di grande interesse per il settore: politiche ed economie lattiere, nutrizione, benessere e alimentazione animale, marketing, ma anche ambiente, scienza e tecnologia lattiera, metodiche analitiche, sicurezza alimentare e nutrition economics.

A testimonianza dell'importanza dell'evento e dei temi trattati, la FAO ha dato il suo patrocinio all'evento e parteciperà con numerosi esperti alle conferenze.

Il programma scientifico si aprirà con il World Dairy Leaders Forum al quale partecipano i vertici delle maggiori realtà della produzione, trasformazione, distribuzione e confezionamento mondiale, oltreché esponenti istituzionali, quali il Presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, l'Onorevole Paolo De Castro.

Assolatte, vista l'importanza della manifestazione è promotrice e sponsor tecnico delle conferenze, mentre la segreteria organizzativa è stata affidata a Fiere di Parma. Per qualsiasi informazione è possibile contattare gli uffici dell'Associazione.

Informazioni sul programma scientifico, modalità di registrazione, sponsorship, fee e location sono disponibili su www.wds2011.com.

Nutrizione e salute

PAUSA PRANZO 'FAI DA TE': COME RISPARMIARE E MANGIARE MEGLIO CON LATTE YOGURT FORMAGGI E BURRO

02-04-2009

Sul nuovo numero de L'Attendibile otto menu da portare da casa, economici e nutrizionalmente validi grazie a latte, yogurt, formaggi e burro. Per battere i costi del pranzo al bar.


E' on line il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, PAUSA PRANZO "FAI DA TE": COME RISPARMIARE E MANGIARE MEGLIO con 8 menu da portare da casa, economici e nutrizionalmente validi che includono latte, yogurt, formaggi e burro.
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Secondo una indagine di Federconsumatori dello scorso anno, il costo medio di un pasto al bar, rappresentato per esempio da un piatto di pasta, un gelato, l'acqua e il caffè, è di 10,50 euro. Lo stesso pasto portato da casa costa invece 2,65 euro.
Ma un menu "da bar" come quello descritto, oltre che costoso, non è neppure troppo equilibrato, in primo luogo perché mancano frutta e verdura non sempre reperibili nelle paninerie o comunque non a buon mercato.

Ecco allora che la soluzione "fai da te", proposta in questo nuovo numero de L'Attendibile, potrebbe permettere di contenere i costi ed anche di ottenere pasti nutrizionalmente più validi.
In tale contesto latte e derivati, naturalmente da alternare con altre scelte, possono essere di grande aiuto.

Ogni preparazione proposta è corredata, oltre che dal valore nutrizionale e il suo commento, da utili consigli sul come trasportare e conservare ogni menu sino al momento del consumo. Questi consigli sono stati suggeriti dal professor Erasmo Neviani, Docente di Microbiologia degli Alimenti presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie Alimentari di Parma.

I Mercati

LA PRODUZIONE 2012 DI ASIAGO

10-01-2013

2012: un anno positivo per la produzione di Asiago


Nel mese di dicembre sono state prodotte 136.900 forme di cui circa l' 85% di asiago pressato, rispetto dicembre dello scorso anno le produzioni sono calate di oltre l'8%.

La flessione di quest'ultimo mese non ha comunque influito più di tanto sull'annata 2012, la cui produzione è stata superiore complessivamente del 3% rispetto a quella 2011, con un totale di 1.734.880 forme prodotte di cui 1.462.457 di asiago pressato.
Le quantità prodotte ritornano a livelli paragonabili al 2008, quando la produzione è stata la seconda più alta di sempre, ciò non è da sottovalutare visto il calo dei consumi interni a cui si assistito negli ultimi mesi.

Nutrizione e salute

OBIETTIVO: OSSA PIU' FORTI PER COMBATTERE L'OSTEOPOROSI

17-02-2009

L'osteoporosi è una malattia grave che va combattuta sin da piccoli con una dieta ed uno stile di vita adeguati. Su L'Attendibile di febbraio l'opinione dei massimi esperti, i consigli e il test per controllare lo stato di salute delle nostre ossa.


In Italia questa malattia interessa il 23% delle donne sopra i 40 anni ed il 14% degli uomini con più di 60 anni, anche se solo una donna su due ed un uomo su cinque affetti da osteoporosi sanno di esserlo.
78.000 i casi l'anno di fratture legate al femore (con una mortalità del 15-25%) e 100.000 quelle vertebrali.
 

Con l'aumento del numero degli anziani nella popolazione, si stima che nei prossimi anni queste fratture aumenteranno di oltre la metà.
Combatterla è uno dei principali obiettivi dell'Unione europea, ma non basta. La prevenzione va instaurata sin da piccoli, con una dieta ed uno stile di vita adeguato.

Questo il tema del nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, OBIETTIVO: OSSA PIU' FORTI.
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Per sapere tutto su questa malattia asintomatica e invalidante, che ha costi e ricadute sociali pesantissimi, abbiamo coinvolto Carlo Cannella, Presidente INRAN e professore ordinario di scienza dell'alimentazione Università di Roma "La Sapienza", Claudio Maffeis, professore associato di Pediatria Università di Verona e Maria Luisa Brandi, professore ordinario di endocrinologia Università di Firenze, Presidente F.I.R.M.O. Fondazione Raffaella Becagli.

Sempre su questo numero, il test per valutare il proprio rischio di osteoporosi, le regole per mantenere lo scheletro in piena forma e il ruolo dei prodotti lattiero-caseari nella prevenzione della patologia.
Perchè il calcio presente nel latte, yogurt e formaggi è caratterizzato da una "biodisponibilità" maggiore rispetto a quello degli alimenti vegetali. Questo va attribuito principalmente ad un rapporto tra calcio e fosforo ottimale, perché vicino a quello del nostro sangue, ad assenza di antinutrienti del tipo acido fitico e anche alla presenza di vitamina D.
 

Per approfondire, le pubblicazioni Assolatte per informare e sensibilizzare la classe medica, le giovani donne, mamme e adolescenti sull'importanza della prevenzione dell'osteoporosi:

versione per i consumatori Calcio, dieta e osteoporosi:la prevenzione inizia presto

versione per i medici Calcio, dieta e osteoporosi: primo passo nella prevenzione

Realizzate con ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica), IOF (International Osteoporosis Foundation), LIOS (Lega Italiana Osteoporosi).
Le pubblicazioni hanno ottenuto la validazione scientifica dell'Unione Europea e del Ministero della Salute.

Attualità

ALCUNI CONSIGLI PER I MENU DELLE FESTE, E NON SOLO...

14-12-2008

DOPPIO NUMERO A NATALE ! Su L'Attendibile di dicembre tanti consigli pratici per preparazioni domestiche più sicure anche in vista delle prossime festività. Sullo Speciale di Natale il professor Erasmo Neviani ci accompagna in una riflessione su come, nella nostra società, l'alimentazione stia sempre più assumendo significati che vanno ben oltre la necessità di nutrirsi.


Quando, in occasione del periodo natalizio, si parla di "consigli alimentari", vengono subito in mente le calorie e i probabili eccessi ai quali si andrà incontro, spesso dimenticando un altro aspetto non meno importante e che riguarda le precauzioni igieniche da adottare nella preparazione casalinga dei piatti.
Non va infatti dimenticato che, nonostante la diffusa sensazione di sicurezza associata ai pasti preparati in casa, nell'ambiente domestico si produce circa la metà (se non oltre) degli eventi epidemici di tossinfezioni alimentari.

E nel periodo delle feste il rischio aumenta per le quantità di alimenti maggiori del solito, la necessità di preparare alcuni piatti in anticipo e gli inevitabili avanzi da riutilizzare. Ciò vale ancor più quando sono presenti bambini piccoli, anziani, gestanti, persone immunocompromesse, tutti soggetti a maggior rischio nei confronti delle malattie a trasmissione alimentare.

Sul numero di dicembre de L'Attendibile ALCUNI CONSIGLI PER I MENU DELLE FESTE, E NON SOLO...  Carla Favaro (specialista in scienza dell'alimentazione e pubblicista) ci spiega come scegliere e acquistare i prodotti alimentari, come conservarli, prepararli e consumarli e i particolari accorgimenti da riservare ad alcune preparazioni più "delicate". Dalle conserve casalinghe ai pesci e frutti di mare, dalle verdure alle creme e alla pasticceria.

Una guida preziosa e completa per gustare insieme, e in tutta sicurezza, i piatti delle feste.

E sullo  Speciale di Natale, l'intervista al prof. Erasmo Neviani (Docente di Microbiologia degli Alimenti presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie Alimentari di Parma) su argomenti che, seppur legati alla sicurezza, spaziano su orizzonti molto più ampi.

Attraverso risposte a domande tutt'altro che facili sui "prodotti naturali di un tempo" (davvero e sempre "buoni"?), il rimpianto per gli antichi sapori (o per i bei tempi andati?) ed altro ancora, l'esperto ci accompagna in una riflessione su come, nella nostra società, l'alimentazione stia sempre più assumendo significati che vanno ben oltre la necessità di nutrirsi.

BUONA LETTURA E BUONE FESTE A TUTTI  !

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I Mercati

EXPORT FORMAGGI: GENNAIO-SETTEMBRE 2010

13-12-2010

Trend che si conferma positivo per le vendite all'estero dei nostri formaggi: nei primi 9 mesi dell'anno crescono dell'8% in quantità e del 13% in valore. Il saldo in attivo della bilancia commerciale sale a 87 milioni di euro


Nei primi 9 mesi dell'anno si conferma in crescita l'export dei nostri formaggi, con le uniche eccezioni del Pecorino Romano e Fiore Sardo (-8% sul 2009) e della Fontina (-7%).

Analizzando nel dettaglio i dati quantitativi dei singoli prodotti notiamo il buon andamento di: Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+11%), Mozzarella e altri freschi (+9%), Crescenza, Robiola e molli (+26%), Provolone (+15%), Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+31%), Italico e Taleggio (+5%) e Gorgonzola (+5%).

Buone anche le performance se prendiamo in esame i dati in valore delle nostre esportazioni, da notare il + 34% di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano nonchè di Crescenza, Robiola e degli altri molli, il +24% del Grana Padano e Parmigiano Reggiano, il +10% della mozzarella e gli altri freschi, il +14% del Provolone, il +7% di Italico e Taleggio e il +3% del Gorgonzola.

Il saldo import/export del periodo in esame, registra un bilancio positivo, in quanto il valore delle nostre esportazioni supera di oltre 87 milioni di Euro quello delle importazioni.

Attualità

AUDIZIONE DELLA CAMERA SULLA MOZZARELLA DI BUFALA

26-11-2008

Assolatte torna a sollecitare interventi per il sostegno del comparto


Si è tenuta oggi un'audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera, sollecitata da Assolatte, in merito ai problemi che continuano a gravare sul comparto della mozzarella di bufala.

I rappresentanti di Assolatte e della Sezione casearia dell'Unione Industriali di Caserta hanno avuto modo di illustrare puntualmente ai Parlamentari i gravissimi danni economici e di immagine subiti in generale dalla filiera bufalina ed, in particolare, dalle imprese casearie a causa della enfatizzazione mediatica degli eventi relativi sia ai ritardi nella eradicazione della brucellosi che alla contaminazione da diossina conseguente al mancato smaltimento dei rifiuti.

L'Associazione è, quindi, tornata a sollecitare interventi urgenti per ristabilire una situazione di normalità nel comparto.
Ha chiesto, altresì, l'adozione di ogni possibile forma di sostegno economico per le imprese di trasformazione già colpite da ingenti perdite.

I caseifici, infatti, sono costretti tuttora ad operare in una situazione di mercato gravemente compromessa, sopportando inoltre oneri impropri per la conservazione del latte eccedentario.

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: GENNAIO-SETTEMBRE 2010

13-12-2010

Si conferma in crescita l'export di formaggi (+8% sul 2009 nel dato quantitativo e +13% in quello in valore). Ancora trend in aumento per l'import di latte confezionato (+23%) così come quello sfuso (+2%)


I Mercati

ASSOLATTE INCONTRA GLI IMPORTATORI AMERICANI

10-11-2008

Affrontati con la CIAA i problemi emergenti che possono ostacolare l'export in USA


Attualità

CARABINIERI DEI NAS E ASSOLATTE INSIEME PER RAFFORZARE LE GARANZIE DEL SETTORE

30-11-2010

Con la firma dell'accordo di collaborazione tra NAS e Assolatte ancora maggiori garanzie per i consumatori sulla qualità e sicurezza di latte, yogurt, burro e formaggi.


Assolatte ha sottoscritto il 29 novembre un importante accordo di collaborazione con il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, i reparti speciali dell'Arma preposti alla vigilanza in materia di sicurezza alimentare.

I Mercati

LA PRODUZIONE 2012 DI GRANA PADANO

07-01-2013

Un altro anno positivo per le produzioni di Grana Padano DOP


Anche nel 2012 il Grana Padano è riuscito a resistere alla forte e diffusa crisi dei consumi confermando gli ottimi risultati ottenuti nel 2011. Nonostante le produzioni negli ultimi mesi sono sempre state inferiori a quelle dello scorso anno, la variazione tendenziale da inizio anno ha segnato un +1,3%. Favorevoli sono state le produzioni da gennaio a giungno.

Utile a compensare il calo dei consumi interni è stato l'export la cui tendenza nel 2012 è superiore del 7%. Con un totale di circa 1.400.000 forme esportate il Grana Padano si conferma il prodotto DOP più consumato,oltre che in Italia, nel mondo.

Nutrizione e salute

PROBIOTICI E SALUTE: IL PARERE DEGLI ESPERTI

26-11-2010

Da oggi disponibile il documento di consenso realizzato dai più autorevoli esperti nazionali e approvato dalle maggiori organizzazioni scientifiche di riferimento per l'alimentazione.


L'evoluzione della ricerca scientifica sulle proprietà nutrizionali e salutistiche dei cibi e degli ingredienti funzionali, unita alla crescente attenzione e sensibilità dei consumatori, ha spinto Assolatte a promuovere la verifica degli studi esistenti in materia.

Il lavoro, affidato a Nutrition Foundation of Italy (NFI), ha coinvolto i massimi esperti nazionali nel campo dei probiotici e si è risolto con la redazione del documento di consenso "Probiotici e salute - stato dell'arte basato sulle evidenze", che riprende evidenze e potenzialità di questi microrganismi.

Il documento è stato presentato in anteprima al Forum della Sanità di Arezzo nei giorni scorsi nel corso del seminario Assolatte coordinato da Romano Marabelli, Capo Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria del Ministero della Salute.

Nella sua presentazione, Marabelli ha ricordato come l'approccio dell'EFSA per la valutazione dei claim salutistici appaia più attinente al settore farmacologico piuttosto che a quello alimentare e come questo atteggiamento possa recare danno sia alle aziende che investono seriamente nella ricerca, che ai consumatori, per i benefici che questi prodotti possono portare.

Il documento "Probiotici e salute - stato dell'arte basato sulle evidenze",  allegato, è disponibile anche sul nuovo sito Assolatte.

Nutrizione e salute

BUONI, SICURI E NUTRIZIONALMENTE CORRETTI: I PRODOTTI DELL'INDUSTRIA LATTIERO CASEARIA SI RACCONTANO

24-11-2010

Al Forum del Ministero della Salute, sicurezza e nutrizione al centro della giornata dedicata al ruolo del latte e dei suoi derivati in una corretta alimentazione


Il latte, lo yogurt e i formaggi non dovrebbero mai mancare nell'alimentazione quotidiana degli italiani, poiché costituiscono uno dei cinque gruppi di alimenti di cui le Linee guida per una sana alimentazione consigliano la presenza nella dieta giornaliera, in primo luogo come fonti di calcio e di proteine di elevata qualità.

Questo discorso vale a maggior ragione per i bambini e gli adolescenti, visto che la maggior parte della massa ossea viene accumulata entro i 18-20 anni e che i prodotti lattiero caseari contribuiscono per quasi il 50% all'assunzione giornaliera raccomandata di calcio, il minerale più prezioso per le ossa. E' questo il messaggio lanciato ai medici che hanno partecipato alla giornata di approfondimento scientifico sui prodotti lattiero caseari tenutasi oggi al "Forum Risk Management in Sanità", in corso ad Arezzo.

A "riepilogare" le caratteristiche positive e insostituibili del latte vaccino è stato il prof. Carlo Cannella dell'università La Sapienza, che ha posto l'attenzione sull'apporto di proteine di alto valore biologico, di peptidi bioattivi, di vitamine, di minerali e di lattosio, lo zucchero tipico del latte che migliora l'assorbimento del calcio e dello zinco presenti naturalmente nel latte. Cannella ha sottolineato anche che "il mercato offre una grande varietà di tipi di latte vaccino variamente trattato per soddisfare il gusto e le esigenze specifiche delle varie fasce di consumatori".
Il prof. Andrea Vania dell'università La Sapienza ha ricordato che il latte e lo yogurt dovrebbero entrare nell'alimentazione di ogni giorno dopo il divezzamento, terminato l'allattamento al seno e il periodo delle varie formule per l'infanzia. Le ragioni sono molteplici: "La principale è garantire l'apporto di calcio, così da contribuire a formare una 'massa ossea' che protegga il futuro adulto dal rischio osteoporosi, ma non va dimenticata neppure l'elevata qualità nutrizionale di proteine, lattosio e grassi forniti da latte e yogurt". Della salute dei più piccoli ha parlato anche la dottoressa Anna Maria Castellazzi dell'università di Pavia che ha focalizzato il suo intervento sulle evidenze scientifiche legate al consumo di probiotici in pediatria.
Dal canto suo la prof. Carla Favaro dell'università Milano Bicocca ha sottolineato il ruolo fondamentale di pediatri e medici di famiglia nel sensibilizzare i ragazzi, e prima ancora i genitori, sull'importanza di corretti stili di vita volti anche ad ottimizzare la salute delle ossa.
Un approfondimento particolare è stato dedicato ai probiotici, di cui è stato presentato il "position paper" promosso da Assolatte e realizzato da Nutrition Foundation of Italy (NFI), che, come sottolineato dal dottor Andrea Poli della NFI, fa il punto sulle evidenze scientifiche di questi microrganismi e sulla loro relazione con la salute. Il professor Lorenzo Morelli dell'università Cattolica di Piacenza ha illustrato le nuove applicazioni dei batteri probiotici aperte dalla ricerca genomica, mentre il professor Lucio Capurso dell'Azienda ospedaliera San Filippo Neri ha presentato le evidenze cliniche legate al consumo dei probiotici nell'adulto. L'applicazione e le implicazioni pratiche della legislazione, come il regolamento claim, ai probiotici sono state illustrate dal dottor Bruno Scarpa del Ministero della Salute.

Oltre che del corretto ruolo che va riconosciuto al latte e ai suoi derivati in un'alimentazione equilibrata e alle ultime evidenze raggiunte dalla ricerca scientifica, nel corso della giornata sono state illustrate anche le tematiche relative alla sicurezza e ai controlli messi in campo dall'industria lattiero casearia per garantire i propri prodotti. Maurizio Pastore di Lactalis-Galbani ha incentrato il suo intervento sulla standardizzazione produttiva quale fattore di qualità, sottolineandone anche i vantaggi per i consumatori. "Oggi i banchi della distribuzione sono pieni di prodotti di elevata qualità per i quali sono in pratica scomparsi i limiti di stagionalità, in passato fortemente vincolanti e la vita commerciale di molti prodotti si è allungata, rendendoli alla portata di tutti". Sul tema della standardizzazione è intervenuto anche il prof. Germano Mucchetti dell'università di Parma che ha evidenziato come l'impiego di proteine del latte nel processo di caseificazione può avere una grande utilità per migliorare la qualità dei prodotti e ottimizzare i processi produttivi. "Il latte, anche grazie alle opportunità che la tecnologia mette a disposizione dell'industria, può essere un grande alleato nel conseguimento di un livello adeguato di benessere, incontrando le esigenze di ampie fasce di consumatori" ha affermato Evaristo Dallaturca di Parmalat, ripercorrendo la nascita e l'evoluzione dei "latti speciali", quelli che, mediante l'aggiunta di ulteriori nutrienti, hanno lo scopo di soddisfare esigenze nutrizionali di talune fasce di popolazione o di sopperire a carenze nutrizionali specifiche. "Le aziende alimentari di marca sono particolarmente attente alla qualità dei propri prodotti, a garanzia delle legittime aspettative dei consumatori e parimenti a tutela dell'immagine e della reputazione aziendale nonché del valore dei propri marchi" ha sottolineato Angelo Vittorio Zambrini del Gruppo Granarolo. In effetti, come ha spiegato il dottor Paolo Aureli dell'Istituto Superiore di Sanità, "sono soprattutto gli alimenti preparati e consumati in casa e quelli erogati dalla ristorazione collettiva a causare circa la metà degli eventi epidemici di tossinfezione alimentare e circa 1/3 del numero complessivo dei casi di malattia ad essa correlata".

I Mercati

EXPORT FORMAGGI GENNAIO-SETTEMBRE 2012

11-12-2012

L'export complessivo si conferma in crescita del 6% toccando le 225.000 tons per un controvalore complessivo di oltre 1,4 miliardi di euro. La bilancia commerciale registra un saldo positivo di 261 milioni di euro


I dati Istat relativi al periodo gennaio-settembre diffusi oggi confermano il buon trend per i nostri formaggi che si attestano su un incremento del 6% nel dato quantitativo e del 3,4% in quello in valore. Complessivamente l'export totale supera le 225.000 tons per un valore di oltre 1,4 miliardi di euro.

Analizzando nel dettaglio le dinamiche dei singoli formaggi notiamo come anche nei primi 9 mesi dell'anno gli unici risultati negativi si siano registrati per la crescenza e la robiola che perdono il 9% delle quantità esportate rispetto all'analogo periodo del 2011 e per la Fontina (-1%) che però riesce a recuperare nel controvalore in euro segnando un +2,2%. Confermiamo invece un buon trend per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano (+7%), il Fiore Sardo e Pecorino (+6%), per la Mozzarella e gli altri formaggi freschi (+8%), per il Gorgonzola (+4%), per l'Italico e il Taleggio (+9%) e per Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+12%).

Positivi anche i dati in valore delle nostre esportazioni, da segnalare il +7% della mozzarella e degli altri freschi, il +14% del Fiore Sardo e Pecorino Romano, il +4% del Gorgonzola e il +12% di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano, +0,2% di Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

Il saldo import/export si conferma con il segno più, in quanto il valore delle nostre esportazioni (1 miliardo e 480 milioni di euro) supera di 261 milioni di euro quello delle importazioni (1 miliardo e 219 milioni di euro).

Nutrizione e salute

LE RICETTE PER MANGIAR BENE E CONTENERE I COSTI

08-10-2008

Sull'ultimo numero de L'Attendibile: come accontentare il palato e contenere i costi grazie a latte yogurt formaggi e burro. Buoni, sani e alla portata di tutti.


È on line il nuovo numero de L'attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, LE RICETTE PER MANGIAR BENE E CONTENERE I COSTI.

Mangiare in modo equilibrato e anche attento al portafoglio non è facile. Prima di tutto è necessario sapere qual è l’alimentazione che permette di assicurare le sostanze nutritive di cui l’organismo ha bisogno e quindi focalizzarsi su questa, cercando di fare scelte corrette e vantaggiose.

E nell’ottica di contenere i costi, i menu vanno formulati cercando prima di tutto di ridurre gli eccessi, gli sprechi e gli extra, ovvero tutti quei prodotti che incidono sui costi senza apportare sostanze nutritive o protettive importanti.

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Latte yogurt burro e formaggi, grazie al loro elevato valore nutritivo, sono di grande aiuto anche in una dieta particolarmente “attenta” all’aspetto economico.

Basta per esempio aggiungere ad un piatto di pasta al pomodoro una spolverata di grana padano o un pezzetto di ricotta per migliorarne l’apporto proteico e rendere il piatto più equilibrato. Anche l’utilizzo di formaggio come “secondo” rappresenta una scelta molto valida.

Una porzione di formaggio da 50 grammi se stagionato o 100 se fresco ha mediamente un costo paragonabile a quello di un caffè bevuto al bar, ma contribuisce in modo sostanziale a coprire i fabbisogni nutrizionali in particolare di proteine e calcio.

Latte e formaggi sono anche preziosi ingredienti di moltissime ricette, alcune più tradizionali altre più nuove, che ben si prestano, con gli opportuni abbinamenti, ad essere inserite in una dieta equilibrata. Come le ricette proposte ne L'attendibile, nuove e tradizionali, corredate dai rispettivi valori nutrizionali, dai consigli, dagli abbinamenti più appropriati, dai costi per porzione.

E dalla letteratura, LATTE PER “FARSI LE OSSA” SIN DA PICCOLI. Una ricerca condotta dalla Boston University School of Medicine aggiunge un'ulteriore conferma, particolarmente interessante per la lunga durata del periodo di osservazione, degli effetti positivi per la futura salute delle ossa del consumo di latte e dei suoi derivati nei bambini.

 

Attualità

LATTE, PROBIOTICI E FORMAGGI PROTAGONISTI ALLA 5a EDIZIONE DEL 'FORUM RISK MANAGEMENT IN SANITÀ'

18-11-2010

Staffetta di autorevoli esperti per la giornata dedicata al ruolo del latte e dei suoi derivati in una corretta alimentazione


Anche quest'anno Assolatte partecipa in modo proattivo al "Forum Risk Management in Sanità", la manifestazione promossa da Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, in cui istituzioni, mondo scientifico e imprese si incontrano per confrontarsi e promuovere la cultura della sicurezza.
All'edizione 2010, in corso ad Arezzo dal 23 al 26 novembre, sono attesi esperti provenienti da tutta Italia.

Per questo qualificato pubblico di "addetti ai lavori" Assolatte ha organizzato una full immersion nei prodotti lattiero-caseari. Infatti l'intera giornata del 24 novembre sarà dedicata al latte e ai suoi derivati e al loro ruolo all'interno di un corretto stile alimentare.
Un team di nutrizionisti, tecnici e ricercatori coordinati da Romano Marabelli, capo dipartimento del Ministero della Salute, affronterà tutti i principali aspetti dei prodotti lattiero-caseari: dalle nuove evidenze scientifiche alle novità in termini di tecnologia produttiva, dall'evoluzione dell'innovazione alle misure messe in atto dall'industria lattiero casearia per garantire la qualità e la sicurezza dei suoi prodotti.

In mattinata, dopo l'introduzione del presidente Assolatte, Giuseppe Ambrosi, ad aprire i lavori sarà il professor Carlo Cannella dell'università La Sapienza, che spiegherà perché il latte è insostituibile nell'alimentazione umana. Del ruolo centrale del latte e dei suoi derivati nella nutrizione infantile parlerà il professor Andrea Vania dell'università La Sapienza, mentre la professoressa Carla Favaro dell'università Milano Bicocca approfondirà l'importanza di latte, yogurt e formaggi in età scolastica. Al dottor Paolo Aureli dell'Istituto Superiore di Sanità il compito di illustrare le "regole" della corretta conservazione domestica dei prodotti freschi, fondamentale per la qualità e la sicurezza di latte e derivati.
La parola quindi passerà ai rappresentanti del mondo dell'industria, chiamati a testimoniare l'impegno concreto delle imprese per offrire prodotti lattiero caseari buoni, sicuri e tagliati a misura delle esigenze di ogni fascia di consumatori. Interverranno su questi temi i rappresentanti di Parmalat, Lactalis-Galbani e Granarolo.

La sessione pomeridiana sarà invece tutta dedicata ai probiotici con la presentazione di un documento, promosso da Assolatte e realizzato da Nutrition Foundation of Italy (NFI), che fa il punto sulle evidenze scientifiche di questi microrganismi e sulla loro relazione con la salute. A evidenziare il ruolo fondamentale della ricerca nel campo dei probiotici e a presentare i punti-cardine di questo "position paper" saranno alcuni dei suoi autori: il professor Lorenzo Morelli dell'università Cattolica di Piacenza illustrerà le nuove applicazioni dei batteri probiotici aperte dalla ricerca genomica, il professor Lucio Capurso dell'Azienda ospedaliera San Filippo Neri presenterà le evidenze cliniche legate al consumo dei probiotici nell'adulto e la dottoressa Anna Maria Castellazzi dell'università di Pavia focalizzerà il suo intervento sulle evidenze scientifiche in pediatria.

A margine dell'incontro, e per l'intera durata della manifestazione, i partecipanti avranno anche la possibilità di conoscere da vicino e di assaggiare i prodotti lattiero caseari di numerose aziende, tra cui Auricchio, Galbani-Lactalis, Granarolo, Kraft, Mukki e Parmalat, che sono presenti al "Forum Risk Management in Sanità" con i loro stand.

La scelta di Assolatte di proseguire la collaborazione con il "Forum Risk Management in Sanità" si inserisce nella politica di comunicazione e di informazione avviata dall'associazione, portavoce di un'industria che ha nel proprio Dna i valori della qualità e della sicurezza.

Assolatte è particolarmente aperta al dialogo con la classe medica e si impegna in attività di formazione, come dimostra il "Forum Risk Management in Sanità" che è un corso ECM. Rientra in quest'approccio alla comunicazione anche il lancio del portale www.AssolatteYogurt.it, realizzato con la supervisione scientifica dell'INRAN, che propone le più aggiornate informazioni nutrizionali sul latte, lo yogurt e i latti fermentati e i risultati degli studi più recenti, che hanno individuato in questi prodotti delle molecole bioattive dagli effetti particolarmente interessanti per l'uomo.

Per approfondire il programma della giornata:

Nutrizione e salute

LATTE PER DISSETARE, FORMAGGI PER NUTRIRE: ECCO LA RICETTA PER SOPRAVVIVERE BEATAMENTE (5)

01-10-2008

Il menu preferito dai novelli Robinson Crusoe


La ricerca del Professor Finzi è indubbiamente originale e accattivante.

Si era parlato altre volte di libri, di film o di testimonianze da salvare, a memoria storica delle capacità umane, ma non si era mai indagato sui cibi che avremmo gradito per la sopravvivenza.

A conferma della posizione privilegiata raggiunta dal latte e derivati nel sondaggio, va ricordato che la produzione del formaggio dal latte è una delle tecnologie alimentari di conservazione più antiche, perciò anche chi ha rinunciato al frigorifero o non ha scelto una capretta al posto del cane, potrà condividere la richiesta di Socrate ad uno dei discepoli più premurosi, di portargli "un canestrino, colmo di prelibato formaggio".

L'indagine è interessante perché fornisce un'idea della scala dei valori nutrizionali, così come può essere avvertita da una persona comune che debba accoppiare nutrimento, praticità e gusto, scegliendo però fra non più di cinque alimenti.

Dal punto di vista nutrizionale è assolutamente corretto e ragionevole che al gruppo del latte e quindi dei formaggi siano state accordate molte preferenze. Non sono pochi i pastori sardi che hanno conquistato la longevità muovendosi ogni giorno con il gregge e vivendo soprattutto di pane e formaggio.

Forse sarebbe stato consigliabile accompagnare la scelta del formaggio con quella di un frutto, il famoso cacio con le pere !

I prodotti alimentari che gli italiani porterebbero sull'atollo deserto:

LATTICINI = 18.700.000 (38.6%)
- formaggi = 9.300.000 (19.4%)
- latte = 8.900.000 (18.4%)
- yogurt = 1.100.000 (2.3%)
- altri latticini = 400.000 (0.8%)

Per approfondire la ricerca:

ASSOLATTE PRESENTA LA RICERCA L'ISOLA DESERTA. Cosa porterebbero con sé gli italiani, costretti a vivere soli per cinque anni su un atollo del Pacifico?
 
LATTE & LATTICINI: IL SECONDO PIATTO IDEALE DEI NAUFRAGHI. Il latte e i suoi derivati tra i cibi favoriti anche sull'ISOLA DESERTA". I formaggi spopolano.
 
IL COMMENTO DEL NUTRIZIONISTA ALLE SCELTE ALIMENTARI DEI NAUFRAGHI. Il Professor Eugenio Del Toma interviene alla conferenza stampa di Assolatte
 
GLI STRAVAGANTI FAN DEL 'CLUB MED' ABITANO L'ISOLA. Le quattro tipologie dei naufraghi emerse dall'indagine AstraRicerche

Attualità

GLI STRAVAGANTI FAN DEL 'CLUB MED' ABITANO L'ISOLA (4)

01-10-2008

Le quattro tipologie dei naufraghi emerse dall'indagine AstraRicerche


Quattro i tipi o cluster che emergono dall'indagine condotta da Enrico Finzi per Assolatte, almeno tre dei quali scelgono latte e latticini fra gli alimenti da privilegiare.

Il primo cluster è quello costituito da 'I Funzionalisti Razionali': si tratta del gruppo di maggioranza relativa, che 'vale' il 36% del campione e si caratterizza per il realismo senza fronzoli con cui guardano all'esperienza dell'isolamento insulare per un lustro. Scelgono, infatti, solo prodotti utili ad un'equilibrata e sicura sopravvivenza.
Tra le bevande privilegiano il latte e - a scelta - un'altra semplicemente gradita (dal caffè alla birra, dalla Coca Cola ai succhi di frutta naturali, dalla camomilla alle tisane).

Il secondo tipo, con peso quasi uguale al precedente (33% del campione), é definito 'I Metropolitani Impenitenti': un cluster del tutto diverso dal precedente e convinto - spesso ingenuamente - di poter ritrovare nell'isola deserta in mezzo al Pacifico una dépendance della propria abitazione in Italia.
Costoro privilegiano la pasta (o il riso o la pizza), la frutta, i latticini (in particolare i formaggi, ma anche gli yogurt), le carni bianche più che il pesce, i condimenti tradizionali, una valanga di dolci. 

Il terzo tipo (21% del campione) è composto da 'Gli stravaganti fan del Club Med', ai quali la definizione 'isola deserta nel mezzo dell'oceano Pacifico' ha evocato una sorta di villaggio turistico maldiviano, seppur privo di abitanti. Il risultato è che immaginano di avere di fronte a sé un quinquennio di lunga vacanza, un'esperienza tutta all'insegna del leisure. La riprova sta in molti dei prodotti prescelti.
Tra gli alimentari, i prodotti lattiero-caseari vanno fortissimo, ma il latte meno della media a favore invece degli yogurt (anche probiotici) e dei formaggi (pure ricercati).

L'ultimo 10% è costituito da 'I Confusi': costoro sono connotati dall'assenza di ogni coerenza e preferenza.

Un'ultima curiosità:
l'unica domanda 'chiusa' rivolta agli intervistati è stata "Mi dica la verità: ma Lei, con tutte le cose che mi ha indicato, starebbe cinque anni da solo, seppur sano e senza gravi problemi, in una piccola isola deserta dell'oceano Pacifico?" Ebbene, il 67% del campione non ci penserebbe neppure e risponde "sicuramente no".  All'opposto, il 14% sarebbe contento di fare questa esperienza. Un'identica percentuale ha dei dubbi, ma non esclude del tutto questa possibilità. Un ultimo 'partito' è costituito da quel 5% che - anche se la risposta non era ipotizzata - si dice favorevole a vivere una siffatta esperienza quinquennale ma solo a talune condizioni (di solito attinenti alla possibilità di mantenere un contatto - via cellulare o via Internet - con il resto dell'umanità). Si tratta di 2.3 milioni di nostri connazionali.

Approfondisci la ricerca:

ASSOLATTE PRESENTA LA RICERCA L'ISOLA DESERTA. Cosa porterebbero con sé gli italiani, costretti a vivere soli per cinque anni su un atollo del Pacifico?

LATTE & LATTICINI: IL SECONDO PIATTO IDEALE DEI NAUFRAGHI. Il latte e i suoi derivati tra i cibi favoriti anche sull'ISOLA DESERTA". I formaggi spopolano.

IL COMMENTO DEL NUTRIZIONISTA ALLE SCELTE ALIMENTARI DEI NAUFRAGHI. Il Professor Eugenio Del Toma interviene alla conferenza stampa di Assolatte
 
LATTE PER DISSETARE, FORMAGGI PER NUTRIRE: ECCO LA RICETTA PER SOPRAVVIVERE BEATAMENTE. Il menu preferito dai novelli Robinson Crusoe

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: GENNAIO-SETTEMBRE 2012

11-12-2012

Unica nota di rilievo nell'andamento dell'import export lattiero caseario italiano è l'inversione di trend dell'import formaggi che perde quasi l'1% rispetto al 2011. Sempre buono l'export che si conferma in crescita (+6%)


Le più recenti statistiche diffuse oggi dall'Istat concernenti l'import export lattiero caseario italiano ci offrono un quadro pressoché invariato rispetto al periodo precedentemente analizzato. Unico dato degno di nota è quello relativo alle importazioni di formaggi che calano quasi dell'1% rispetto al 2011.

Nel dettaglio questi sono i numeri relativi alle importazioni: il latte confezionato si conferma sempre in crescita (+9%) così come il burro confezionato (+1%) e lo yogurt sia naturale (+17%) che ai gusti (+2%). In calo rispetto al 2011 gli acquisti di latte sfuso dall'estero (-11%) e, come già anticipato, di formaggi (-1%).

Sul fronte dell'export continuano a crescere (anche se parliamo di quantità modeste) le vendite all'estero di latte confezionato (+4%) e di latte in cisterna (+97%). Si confermano in aumento i formaggi (+6% sul 2011) ed il burro sia sfuso (+63%) che confezionato (+19%).

Attualità

I FORMAGGI ITALIANI CONQUISTANO IL MERCATO RUSSO

05-11-2010

Continua il trend positivo dell'export di formaggi italiani in Russia. Se ne è parlato oggi a Milano.


Nel primi sette mesi del 2010 l'Italia ha esportato nella Federazione Russa ben 1.594 tonnellate di formaggi, migliorando del 6,4% i risultati registrati nello stesso periodo del 2009 e confermando un trend positivo che continua ininterrottamente da un decennio. Basti pensare che, tra 2000 e 2009, l'export a volume si è moltiplicato per 30.

Anche il controvalore dell'export di formaggi verso il mercato russo continua a migliorare: tra gennaio e luglio 2010 ha superato gli 8,89 milioni di euro.

"Questi risultati premiano gli sforzi delle industrie casearie italiane, che, nonostante il contesto internazionale molto competitivo, hanno continuato a investire nei Paesi esteri e si sono impegnate per aprire nuovi mercati di sbocco per le eccellenze italiane, in modo da portare il meglio del made in Italy sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo" sottolinea il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi.

A fare da traino alle esportazioni nel mercato russo sono i formaggi freschi, come mozzarella e ricotta, che nei primi 7 mesi del 2010 hanno venduto in Russia quasi le stesse quantità totalizzate nell'intero 2007 (rispettivamente 787 e 836 tonnellate).
Molto importanti anche il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, arrivati a quota 387 tonnellate nei primi sette mesi del 2010. Ma dall'Italia arrivano sul mercato russo anche buone quantità di formaggi fusi (79 tonnellate tra gennaio e luglio 2010), formaggi grattugiati (37 tonnellate), Gorgonzola (37 tonnellate), Fiore Sardo e Pecorino Sardo (12 tonnellate complessive).

La performance dei formaggi italiani in Russia è stata oggi al centro di una giornata di approfondimento, svoltasi presso la sede della Regione Lombardia. Esperti del ministero della Salute, di Assolatte e della Regione Lombardia hanno approfondito tutte le opportunità di mercato, gli adempimenti burocratici e le problematiche sanitarie legate all'export dei formaggi italiani in Russia.

I prodotti alimentari rappresentano il 45,6% della spesa della popolazione in Russia e il mercato del formaggio cresce del 5% nonostante la crisi. Il consumo pro-capite di formaggi è ancora molto basso rispetto ai mercati occidentali, con preferenze oggi ancora orientate verso formaggi "poveri" nazionali.

Con una popolazione di oltre 140 milioni di persone, la Russia rappresenta il mercato più grande a livello europeo. Nell'ambito dei Paesi Terzi, la Russia è la quarta destinazione dei formaggi italiani.

Attualità

IL COMMENTO DEL NUTRIZIONISTA ALLE SCELTE ALIMENTARI DEI NAUFRAGHI (3)

01-10-2008

Il Professor Eugenio Del Toma interviene alla conferenza stampa di Assolatte


Al prof. Eugenio Del Toma (professore emerito di dietologia e diabetologia dell'Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma) è spettato il compito di commentare le scelte alimentari dei naufraghi.

In particolare, a proposito del gruppo latte e latticini, ha affermato:

"Mi fa piacere constatare che gli italiani sanno riconoscere gusto, tradizione e varietà e non vogliono rinunciare ad un alimento di così alto valore nutritivo. Latte e derivati da millenni godono infatti di grandissimo rispetto.
Pediatri, medici e specialisti in scienza dell'alimentazione da sempre raccomandano il consumo del latte (non importa se intero, scremato o in forma di burro, latti fermentati, yogurt - tra l'altro particolarmente adatti ai climi caldi - o formaggi) per un insieme di vantaggi: proteine di nobile qualità, grassi e soprattutto calcio altamente biodisponibile.
Oggi che l'aspettativa di vita ha raggiunto un'età così avanzata da rendere quasi inevitabile l'osteoporosi senile, la carenza di calcio si tramuterebbe in una moltiplicazione del numero delle fratture ossee e quindi un aumento reale della mortalità.
Non dimentichiamo però i giovani, ai quali bisognerebbe insegnare che il picco osseo del calcio si completa fra i 20/25 anni. Le linee guida dell'alimentazione sottolineano la necessità di aumentare l'introduzione di calcio nei giovani e negli over 60. Senza il consumo di latte e dei suoi derivati - che nella dieta italiana forniscono circa il 70% dell'apporto di calcio - queste direttive sarebbero vanificate
."

Alcune considerazioni particolari le ha riservate al latte:

"Il latte è un alimento ad alto valore biologico: il primo che l'uomo assume come fonte di nutrimento alla nascita, grazie alla completezza dei suoi principi nutritivi  interessante, trovarlo sull'isola deserta associato alle bevande e non al solito canone che lo vede protagonista della prima colazione e lo associa ad un alimento per bambini. Ancor più curioso, se pensiamo che un'isola del Pacifico avrebbe potuto suggerire latte di cocco? Un litro di latte copre, da solo, il fabbisogno proteico e lipidico quotidiano dell'organismo: il 32% di proteine, il 48% di zuccheri, il 36% di lipidi (grassi), oltre a minerali, vitamine e acqua."

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ASSOLATTE PRESENTA LA RICERCA L'ISOLA DESERTA. Cosa porterebbero con sé gli italiani, costretti a vivere soli per cinque anni su un atollo del Pacifico?

LATTE & LATTICINI: IL SECONDO PIATTO IDEALE DEI NAUFRAGHI. Il latte e i suoi derivati tra i cibi favoriti anche sull'ISOLA DESERTA". I formaggi spopolano.
 
GLI STRAVAGANTI FAN DEL 'CLUB MED' ABITANO L'ISOLA. Le quattro tipologie dei naufraghi emerse dall'indagine AstraRicerche

LATTE PER DISSETARE, FORMAGGI PER NUTRIRE: ECCO LA RICETTA PER SOPRAVVIVERE BEATAMENTE. Il menu preferito dai novelli Robinson Crusoe

Attualità

LATTE & LATTICINI: IL SECONDO PIATTO IDEALE DEI NAUFRAGHI (2)

01-10-2008

Il latte e i suoi derivati tra i cibi favoriti anche sull'ISOLA DESERTA". I formaggi spopolano.


Ecco il menu preferito dagli italiani nell'ipotesi di un naufragio, presentato da Enrico Finzi (presidente di AstraRicerche) alla conferenza stampa Assolatte svoltasi ieri a Milano presso Villa Necchi Campiglio.

Agli intervistati è stato chiesto di indicare cinque prodotti che vorrebbero avere con sé sull'isola, ritrovandoli miracolosamente sempre freschi e pronti appena consumati. Evitando, insomma, il problema delle scorte.

Scopriamo che il gruppo Latte e Latticini (formaggi, latte, yogurt, altri) ha totalizzato ben il 39% delle preferenze e che indiscutibilmente i formaggi rappresentano il "secondo piatto" ideale del naufrago medio italiano.

Tra i formaggi più gettonati: il parmigiano reggiano, il grana padano, il provolone, il pecorino, la mozzarella, il taleggio, il mascarpone.

Come "primo piatto" il naufrago ha optato, senza grandi sorprese, per la pasta e/o il pane.
A seguire - a pari merito - troviamo la frutta e la verdura. Scendendo in classifica, la carne e il pesce.

Passando alle bevande - ed esclusa l'acqua corrente e pulita, presente sul'isola - le preferenze sono risultate frammentate. Se il dominio è del vino (18% delle preferenze), il latte è stato scelto dal 10% degli intervistati.

Tre dei quattro "cluster" tratteggiati da Finzi privilegiano latte e derivati.
I "Funzionalisti Razionali", gruppo di maggioranza relativa, preferisce come bevanda il latte.
Il secondo tipo, i "Metropolitani Impenitenti", preferisce il latte e lo yogurt.
Nel terzo cluster, definito "Gli Stravaganti Fan del Club Med", i prodotti lattiero-caseari spopolano, in particolare gli yogurt e i formaggi.

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IL COMMENTO DEL NUTRIZIONISTA ALLE SCELTE ALIMENTARI DEI NAUFRAGHI. Il Professor Eugenio Del Toma interviene alla conferenza stampa di Assolatte.

GLI STRAVAGANTI FAN DEL 'CLUB MED' ABITANO L'ISOLA. Le quattro tipologie dei naufraghi emerse dall'indagine AstraRicerche.

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Attualità

PORTE APERTE AL 'GUSTO SOSTENIBILE' DI LATTE, YOGURT, BURRO E FORMAGGI

04-11-2010

Sono 6 le industrie aderenti ad Assolatte che, tra l'8 e il 14 novembre, accolgono i visitatori nei loro stabilimenti in occasione della "food week".


Mostrare ai consumatori come vengono prodotti latte, yogurt, burro e formaggi. Far scoprire il "dietro le quinte" di famose aziende di marca. Far conoscere le iniziative avviate dalle industrie a favore della sostenibilità ambientale.

Sono queste le finalità che si è proposta Assolatte aderendo ad "Apertamente. L'industria alimentare in Italia apre le porte al pubblico", l'iniziativa promossa da Federalimentare insieme alle associazioni di categoria, che si terrà in tutta Italia dall'8 al 14 novembre 2010.

L'edizione di quest'anno è dedicata al "gusto sostenibile", ossia all'impegno che l'industria alimentare italiana presta alla sostenibilità ambientale e ai processi produttivi che consentono di salvaguardare l'ambiente, costruendo un rapporto di fiducia sempre più saldo con il consumatore.

"Le industrie lattiero casearie sono impegnate in prima linea sul fronte della sostenibilità ambientale - sottolinea Adriano Hribal, delegato della presidenza di Assolatte - e continuano a investire per individuare tecnologie e soluzioni mirate a ottenere una migliore impronta ecologica, a razionalizzare i consumi energetici e di materie prime, a realizzare un packaging sempre più responsabile, mantenendo fermi i prerequisiti di sicurezza e di qualità che sono da sempre il valore portante dei prodotti lattiero caseari italiani".

Durante l'edizione 2010 di Apertamente, sei aziende associate ad Assolatte presentano ai visitatori il loro impegno e i loro investimenti per la salvaguardia dell'ambiente:

Auricchio: è stata la prima azienda a realizzare in Sardegna un impianto per la produzione di energia fotovoltaica nel suo caseificio di Macomer. È dotata di un impianto che consente il recupero dei residui di lavorazione, che vengono destinati all'industria farmaceutica. Sta portando avanti degli studi per la riduzione dei materiali plastici utilizzati per il confezionamento, in un'ottica di sostenibilità ambientale.

Centrale del Latte di Vicenza: ha dotato il suo stabilimento di sistemi di controllo dei consumi che consentono una gestione più razionale delle fonti energetiche e il recupero delle acque. Svolge dei programmi di educazione alimentare nelle scuole per promuovere consumi più consapevoli e più attenti all'impatto sociale ed ambientale dell'alimentazione. Lavora sul pack per renderlo più sostenibile: ad esempio, ha ridotto il peso delle preforme delle bottiglie in PET per il latte. 

Danone Italia: nel 1999 ha ottenuto la certificazione ISO 14001 per lo stabilimento di Casale Cremasco, a conferma del costante impegno a favore della sostenibilità ambientale. Nell'ultimo quinquennio, i consumi di energia elettrica e termica dello stabilimento sono stati ridotti del 35%, e quelli di acqua del 25% circa. Inoltre, i nuovi packaging introdotti nel 2001 hanno consentito di diminuire del 25% i consumi energetici legati al trasporto e di risparmiare il 30% delle materie prime. Il gruppo Danone è inoltre classificato nei principali indici di responsabilità sociale: il Dow Jones Sustainability Index Stoxx e il World, ASPI Eurozone et Ethibel Sustainability index. 

Granarolo: ha adottato nei siti produttivi dei sistemi di gestione ambientale, dotandoli anche di diverse certificazioni, come la ISO 14001 e la registrazione ai sensi del Regolamento EMAS. Nel marzo 2007 ha redatto e fatto certificare la sua prima dichiarazione ambientale di prodotto (EPD enviromental product declaration) per il latte Alta Qualità in bottiglia PET da 1 litro, primo riconoscimento mondiale nel settore alimentare. 

Emilio Mauri: ha scelto di stagionare il Taleggio nelle grotte della Valsassina, rispettandone le condizioni naturali e l'ecosistema. Ha sostenuto forti investimenti per certificare i siti produttivi di Treviglio e di Pasturo e integrare queste aziende nel territorio, ottenendo diverse certificazioni internazionali, tra cui la ISO 9001:2000 relativa al sistema di gestione per la qualità, e la ISO 2200:2005 per la gestione della sicurezza alimentare. Ha conseguito anche lo standard Internazionale SA8000, che certifica l'eticità aziendale, e che coinvolge lavoratori, clienti e fornitori nella creazione di un nuovo sistema di gestione aziendale. 

Zanetti: ha dotato il suo stabilimento di Marmirolo di un impianto per l'ultrafiltrazione dell'acqua, che permette di ridurre i consumi idrici in tutte le fasi produttive, e di un sistema di impianti frigoriferi, che consente di abbassare i consumi energetici. Ha installato un nuovo impianto fotovoltaico da 200Kw nello stabilimento di Lallio.

Attualità

ASSOLATTE PRESENTA LA RICERCA L'ISOLA DESERTA (1)

01-10-2008

Cosa porterebbero con sé gli italiani, costretti a vivere soli per cinque anni su un atollo del Pacifico?


Naufraghi, isolati da tutto e da tutti. Solo dopo 5 anni una nave di passaggio li salverà e li riporterà a casa. Cosa vorrebbero avere gli italiani nella loro valigia per sopravvivere in questo periodo? Quali alimenti, bevande, abbigliamento, letture, ricordi, tecnologia?

Questi i temi affrontati in una curiosa indagine demoscopica commissionata da Assolatte ad Astra Ricerche e realizzata prima dell'estate.

Perché curiosa ? Il motivo è semplice: è stata basata quasi solo su domande 'aperte', ossia senza modalità di risposta predefinite, secondo un modello sperimentato in alcuni Paesi europei. Tale modello di indagine consente di far emergere, senza che l'intervistato risulti in alcun modo orientato, l'effettiva appetibilità di una serie di prodotti in condizioni quasi estreme.

Contrariamente al più noto "Robinson Crusoe" o ai protagonisti di fiction di successo e del famoso reality televisivo, i nostri naufraghi non avranno problemi di approvvigionamenti o di salute, ma dovranno affrontare i 5 anni in assoluta solitudine.

L'ipotesi all'inizio proposta all'intervistato è quella che faccia naufragio e si salvi finendo su un atollo del Pacifico, una piccola isola deserta, ove sarà costretto a permanere - senza malattie o problemi ma in assoluta solitudine - per cinque anni, dopo di che verrà scoperto e salvato.
Ora - gli è stato chiesto - cosa porterebbe con sé per affrontare questa insolita esperienza?

Le scelte più significative riguardano, ovviamente, i prodotti indispensabili alla sopravvivenza: cibo e bevande.
Ma vi sono alcune curiosità davvero divertenti anche per altre categorie merceologiche. La biancheria intima, perfino il baby doll per le signore e i pantaloni per gli uomini risultano essere fra i capi di abbigliamento vincenti l'orologio fra gli oggetti personali e la radio fra gli apparecchi elettrici superano ampiamente il coltello o le forbici in un caso e il cellulare o l'i-pod nell'altro.

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LATTE & LATTICINI: IL SECONDO PIATTO IDEALE DEI NAUFRAGHI. Il latte e i suoi derivati tra i cibi favoriti anche sull'ISOLA DESERTA". I formaggi spopolano.

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Attualità

NUOVI TREND NEGLI STILI ALIMENTARI DEGLI ITALIANI

06-08-2008

Per gli italiani la felicità non è più legata solo alle grandi mangiate o alla raffinatezza dei cibi, ma anche alla loro valenza salutare. L'ultimo numero de L'Attendibile.


Il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, si occupa di una recentissima indagine di AstraRicerche condotta su 2000 italiani e che ha avuto come oggetto i nuovi trend degli stili alimentari nel nostro paese.

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Tra i mega trend identificati: il ritorno alle cose basilari, la domanda di semplificazione, la domanda di qualità costante. Ma anche il trionfo della nuova cultura alimentare. Nella crisi si consolida la silenziosa rivoluzione dell'ultimo decennio: gli italiani vogliono sempre mangiar bene, ma "bene" non vuole più dire solo in modo gustoso ma - per un'inedita maggioranza - anche in modo sano.

E poi, l’alimentazione come prevenzione: il rifiuto del razionalismo persecutorio dei 'dietologi sadici', dell'enfasi sul dovere a scapito del piacere, sulla drammatizzazione dei rischi a breve termine. C'è un bisogno  maggioritario di serenità, positività, allegria.

Si afferma anche la valorizzazione del cibo e delle bevande come buoni per la salute. Il desiderio collettivo è quello del passaggio dalla fase del 'cibo che ammala' a quella del 'cibo che previene'; la domanda di positività non ansiogena: le ricerche mostrano l'impennarsi della benevolenza per un approccio all'alimentazione non severo, non minaccioso, non doveristico, non iper-dietetico.

Ma come si posizionano queste tendenze nei confronti della sana alimentazione? E come si posizionano latte yogurt formaggi e burro? Tutti i dettagli della ricerca e i commenti di Carla Favaro (specialista in scienza dell'alimentazione e pubblicista) sul nuovo numero de L'Attendibile NUOVI TREND NEGLI STILI ALIMENTARI.
 

Inoltre su questo numero le news dalla letteratura scientifica: bambini e adolescenti, la buona abitudine di bere latte (anche aromatizzato). Una nuova conferma dell’importante ruolo del latte (anche aromatizzato) nella dieta dei più giovani giunge dagli Stati Uniti.

Attualità

LATTE, YOGURT E LATTI FERMENTATI 'IMBIANCANO' IL WEB

21-10-2010

www.AssoLatteYogurt.it è il nuovo portale tematico realizzato da Assolatte con la supervisione scientifica dell'INRAN


Finora non c'era e difatti si sentiva la mancanza di un sito completo, serio e attendibile che presentasse in modo chiaro ed esauriente le caratteristiche del latte, dello yogurt e dei latti fermentati.

Con questa mission è nato www.AssoLatteYogurt.it, il portale tematico che presenta questi prodotti sotto ogni punto di vista: nutrizionale, tecnologico, commerciale e gastronomico.

La sezione nutrizionale spiega perché il latte, lo yogurt e i latti fermentati sono importanti nell'alimentazione quotidiana, ne approfondisce tutti i componenti e presenta anche i risultati degli studi più recenti, che hanno individuato in questi prodotti delle molecole bioattive dagli effetti particolarmente interessanti per l'uomo.

La sezione tecnica illustra i processi produttivi che permettono di realizzare latte, yogurt e latti fermentati, mentre le pagine dedicate al packaging offrono una panoramica delle soluzioni di confezionamento adottate dai produttori.

Inoltre, dalla homepage del sito si può scaricare gratuitamente la monografia "Latte e prodotti funzionali: la nuova generazione", appena realizzata dall'INRAN, che raccoglie e aggiorna le informazioni scientifiche relative a questi importanti prodotti.

Particolarmente innovativa la sezione del sito dedicata all'offerta commerciale: come in un supermercato virtuale, i navigatori possono entrare nei banchi frigorifero della distribuzione e conoscere meglio i singoli prodotti.

Grazie a un comodo motore di ricerca si può anche individuare in un attimo il latte, lo yogurt o il latte fermentato più adatto alle proprie esigenze, in base a diversi parametri come contenuto di grassi, trattamento e caratteristiche speciali, come l'alta digeribilità o l'arricchimento con fitosteroli.

Per fornire ai consumatori un ulteriore servizio www.AssoLatteYogurt.it ospita anche un approfondimento sulle etichette dei prodotti lattiero-caseari, che permette di conoscere in modo più completo e approfondito tutte le informazioni presenti sulle confezioni di latte, yogurt e latti fermentati.

E per chiudere con gusto, poteva forse mancare una sezione dedicata alle proposte gastronomiche? Un ricettario on-line dove trovare spunti e idee per sperimentare anche in tavola e ai fornelli la versatilità di latte, yogurt e latti fermentati.

Attualità

IL PROGRAMMA DI LAVORO DEL NUOVO COMMISSARIO UE PER LA SALUTE TONIO BORG

29-11-2012

L'iter di nomina è stato completato


rimarrà in carica fino ad ottobre 2014 A seguito delle dimissioni del Commissario maltese John Dalli, intervenute il 16 ottobre scorso, il Governo maltese ha designato Tonio Borg, già ministro degli Affari esteri, per l'incarico di Commissario europeo responsabile per la "Salute e la protezione dei consumatori" fino ad ottobre 2014, data di scadenza del mandato dell'attuale Commissione europea.
L'iter è stato completato e Tonio Borg ha assunto l'incarico.

Per quanto concerne il programma di lavoro, sotto l'aspetto normativo, il neo-Commissario europeo si è impegnato a proseguire l'attività di completamento delle normative del settore agro-alimentare, ma con un'attenzione specifica alla semplificazione delle regole del Mercato Interno. Infatti, sebbene un elevato livello di protezione sia fondamentale per i consumatori europei e per la credibilità di questi settori negli scambi commerciali, ha dichiarato che è necessario "fare di più" per semplificare le regole e facilitarne l'applicazione. 
Relativamente alle nuove proposte normative, il testo sulla clonazione sarà presentato entro marzo 2013 e per il Commissario la questione principale resta quella di un'informazione corretta in etichetta in materia di OGM, ha risposto che va salvaguardato il principio di precauzione (affermando che "se le prove scientifiche non sono sufficienti, deve prevalere la prudenza"), ma nel contempo ha assicurato la massima collaborazione con l'EFSA per migliorarne il funzionamento.

Attualità

LATTE & CO. PROTAGONISTI IN SENATO

20-10-2010

Una monografia dedicata al latte e ai prodotti funzionali e un portale di divulgazione scientifica su latte, yogurt e latti fermentati: le ultime iniziative di Assolatte presentate al Senato della Repubblica


Assolatte ha scelto il Senato per presentare le sue due nuove iniziative mirate a valorizzare le innovazioni realizzate dall'industria lattiero casearia italiana negli ultimi anni grazie a una corretta informazione sul latte e sui prodotti funzionali di nuova generazione.

Dalla collaborazione scientifica con l'INRAN sono così nati due progetti: una monografia su latte, yogurt e latti fermentati, che recepisce i risultati della più recente ricerca scientifica, e il portale www.AssolatteYogurt.it, che si propone come il sito di riferimento per l'informazione su questi importanti alimenti.

La presentazione di questi progetti è avvenuta il 12 ottobre a Roma durante il convegno "Latte e prodotti funzionali: la nuova generazione", organizzato da Assolatte e promosso dalla X Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato e dalla IX Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato.

Il convegno ha ottenuto il patrocinio del Senato e ha visto un'ampia partecipazione di giornalisti e rappresentanti delle istituzioni preposte al controllo e alla sicurezza dei prodotti alimentari (come i Nas, l'Istituto Superiore di Sanità e le maggiori società scientifiche) a riprova dell'importanza che le istituzioni riconoscono all'industria lattiero casearia nazionale e dell'attenzione con cui seguono i suoi progetti.

Silvio Borrello, direttore generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione al ministero della Salute, ha plaudito alle iniziative di Assolate, sottolineando che vanno nella giusta direzione, quella di un'informazione chiara, corretta e autorevole, così come chiede il consumatore moderno, sempre più interessato a conoscere più a fondo gli alimenti. "E' importante trasferire al consumatore la sicurezza dei prodotti alimentari italiani, spesso oggetto di episodi di mal informazione. La validità del nostro sistema nazionale dei controlli è riconosciuta a livello internazionale, il mondo delle imprese è efficace ed efficiente e la formazione dei responsabili del settore, fatta da Assolatte, è un impegno notevole che supporta il ministero nel controllo sulla qualità degli alimenti nell'obiettivo comune di dare valore aggiunto ai prodotti lattiero caseari sia tradizionali che di nuova generazione."

Il senatore Cesare Cursi, presidente della X Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato ha sottolineato il ruolo decisivo del comparto lattiero caseario nell'economia italiana e nel successo internazionale del made in Italy: "L'industria lattiero casearia italiana è all'avanguardia in fatto di innovazione e ricerca e la qualità che esce dagli stabilimenti industriali italiani è riconosciuta ed è apprezzata in tutto il mondo, come dimostra il successo di questi prodotti sui mercati internazionali. Ma è necessario fare di più. Nel nostro Paese, infatti, il consumo di latte è notevolmente inferiore a quello di tutti gli altri Stati europei".

Anche il professor Carlo Cannella, in qualità di presidente dell'INRAN, ha sottolineato come "sia necessario riconoscere al latte e ai suoi derivati il giusto ruolo che meritano in una corretta alimentazione. Un traguardo ancora lontano se si pensa che ancora oggi il 9% dei bambini italiani salta la prima colazione il 30% la fa in maniera inadeguata, il momento di consumo privilegiato per latte e yogurt. Eppure il latte è l'unico alimento che ci accompagna dall'infanzia alla vecchiaia, è una fonte alimentare importante e si sta rivelando un vero e proprio alimento funzionale naturale, perché ricco di particolari sostanze bioattive che svolgono funzioni importanti per la salute umana. La monografia e il sito internet nati dalla collaborazione con Assolatte sono strumenti importanti per trasferire ai consumatori le ultime scoperte scientifiche relative a questi prodotti e per aiutarli a fare degli acquisti sempre più informati e consapevoli".

Sulla necessità di una collaborazione stretta tra il mondo delle istituzioni, quello della ricerca e quello dell'industria si è soffermata la senatrice Leana Pignedoli, membro della IX Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato: "L'incontro di oggi è un'iniziativa significativa che affronta in modo corretto un tema importante come il recupero e l'aggiornamento della cultura agroalimentare. E' necessario tornare a conoscere quello che si mangia e divulgare una conoscenza basata su un sapere scientifico, come hanno fatto Assolatte e INRAN, che hanno condiviso i rispettivi know-how per raggiungere in modo più diretto e completo tutti i consumatori".

La collaborazione con l'INRAN è un punto d'orgoglio per Assolatte perché, come ha affermato il presidente Giuseppe Ambrosi, "attesta come l'industria lattiero casearia italiana sia impegnata a fornire un'informazione corretta, puntuale e autorevole e come, per riuscirci, si avvalga dell'istituzione nazionale preposta alla ricerca sugli alimenti e la nutrizione. In un contesto in cui sui mezzi di comunicazione tutti parlano di alimentazione, spesso senza alcuna cognizione di causa o in modo superficiale, Assolatte conferma la sua scelta di affidarsi solo a professionisti di riconosciuta autorevolezza e la sua disponibilità nei confronti del mondo della ricerca medico scientifica che con le sue scoperte offre continuamente nuove opportunità per migliorare i prodotti e svilupparne dei nuovi, formulati anche per rispondere alle esigenze di target molto specifici di consumatori".

In effetti gli interventi dei rappresentanti del mondo scientifico hanno sottolineato come la ricerca stia offrendo nuove e interessanti evidenze anche in un comparto molto studiato come quello del latte e dei suoi derivati, e come spesso l'Italia abbia un know-how riconosciuto in quest'ambito. "Negli ultimi 20 anni le ricerche microbiologiche e cliniche hanno permesso di selezionare particolari batteri lattici (i cosidetti "probiotici") capaci di esercitare funzioni davvero rilevanti per la salute umana - ha spiegato il professor Lorenzo Morelli dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona- E l'Italia è all'avanguardia, sia perché il nostro ministero della Salute è l'unico in Europa ad aver emanato delle linee-guida sui probiotici sia perché i ricercatori italiani sono i primi in Europa per la quantità di pubblicazioni dedicate ai probiotici. E' questo il substrato ideale affinché dallo sforzo congiunto di ricerca e industria nascano dei prodotti innovativi capaci di apportare benefici alla nutrizione e al benessere dei consumatori mantenendo il piacere del palato, perché un alimento funzionale prima di tutto dev'essere buono altrimenti non funziona".

Anche il professor Andrea Vania dell'Università La Sapienza di Roma ha parlato del ruolo potenzialmente interessante che i latti e gli yogurt funzionali possono ricoprire nell'alimentazione infantile, dopo lo svezzamento. "Dopo i primi 12 mesi, il latte vaccino è fondamentale per fornire al bambino calcio, proteine di qualità, lattosio e grassi, mentre lo yogurt è consigliabile già a 8-9 mesi quando rappresenta un alimento funzionale a tutti gli effetti. In particolari situazioni si rivelano preziosi anche i latti e gli yogurt speciali, quelli creati dall'industria soprattutto negli ultimi anni, come latte e yogurt arricchiti in calcio, utili perlopiù in quei bambini che assumono quantità ridotte di questi prodotti, come i latti arricchiti in omega-3, che possono trovare impiego nei bambini con ipercolesterolemia familiare, per contribuire a prevenire i danni precoci alle arterie ed al cuore che la loro genetica spesso comporta. O come i latti delattosati, che trovano ampio spazio d'uso in tutti quei bambini e ragazzi che, per genetica familiare o di popolazione (com'è il caso, quest'ultimo, dei piccoli di etnie africane equatoriali o est-asiatiche), non tollerano il lattosio già in età precoce".

La monografia "Latte e prodotti funzionali: la nuova generazione", che presenta in modo chiaro ed esaustivo le caratteristiche del latte, dello yogurt e dei latti fermentati raccogliendo e aggiornando le informazioni scientifiche relative a questi importanti prodotti, va ad arricchire la collana Libro Bianco sul latte e i prodotti lattiero caseari può anche essere scaricata, previa registrazione, dalla homepage del sito www.AssoLatteYogurt.it .
Dolci di Natale facili, veloci ed irresistibili

Sapori e Piaceri

DOLCI DI NATALE FAI DA TE: FACILI, VELOCI MA SOPRATTUTTO IRRESISTIBILI CON LATTE YOGURT FORMAGGI E BURRO

15-10-2010

Stanchi dei "soliti" panettoni, pandori e torroni? Ecco alcune idee, semplici ma di grande effetto, per realizzare dessert davvero speciali.


Il conto alla rovescia per il Natale è alle porte: oltre che pensare a trovare regali e regalini da mettere sotto l'albero, c'è anche da pianificare il menu delle Feste, che, tra pranzi in famiglia e cene con gli amici, richiede uno sforzo in più in termini di creatività e di fantasia.

Come fare, allora, a coniugare il piacere della buona tavola con la cronica mancanza di tempo e, magari, con la limitata abilità ai fornelli?
Con qualche innocente astuzia: ad esempio, partendo dalle delizie immancabili sulla tavola natalizia, come i lievitati da ricorrenza, e personalizzandoli con creme e farciture in modo da trasformarli in un dessert nuovo, insolito e davvero sorprendente.
Oppure "vestendo" a festa delle ricette semplici, veloci ma di sicuro successo, come la torta al cioccolato. O ancora reinterpretando con ingredienti pregiati e di stagione dei grandi classici della pasticceria internazionale, come il monte bianco.

In tutti i casi vengono in aiuto dei preziosi alleati: i prodotti lattiero caseari. Golosi, gustosi, già pronti da utilizzare e disponibili in tante varianti capaci di soddisfare ogni esigenza, latte, yogurt, panna, mascarpone e formaggi spalmabili consentono di dare un tocco di freschezza e di sapore ai dessert di tutti i tipi: dalle torte alle creme al cucchiaio, dai semifreddi alla piccola pasticceria.

Ecco qualche idea per reinterpretare in modo creativo i dolci tipici del Natale trasformandoli in piccoli capolavori "home made".

PANDORO CON CREMA E FRUTTI ROSSI Tagliare un pandoro mignon in modo da ricavare 6 dischi della stessa misura della base dei bicchieri bassi e larghi dove verrà servito il dolce. Ripetere l'operazione con un altro pandoro mignon, in modo da ottenere 6 bicchieri in tutto. Mettere sul fondo di ogni bicchiere una fetta di pandoro e bagnarla con un cucchiaio di Grand Marnier. Mettere in una ciotola 250 g di mascarpone, 3 tuorli e 6 cucchiai di zucchero superfine e montarli con un frullino elettrico, sino a ottenere un composto omogeneo e spumoso. In un'altra ciotola montare un albume a neve ferma e poi incorporarlo al composto a base di tuorli, usando una spatola. Trasferire il composto in una tasca da pasticciere con bocchetta larga e liscia e distribuirne uno strato sopra a ogni fetta di pandoro. Quindi bagnare con del Grand Marnier. Aggiungere quindi 2 cestini di lamponi, lavati e asciugati, disporli in cerchio e completare con un altro strato di crema al mascarpone. Infine decorare con l'alchechengi e tenere i dolci in frigorifero per almeno un'ora. Appena prima di servirli spolverarli con zucchero a velo.

PANETTONE FARCITO ALL'ARANCIA Lavorare 2 tuorli con 3 cucchiai di zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Lavare un'arancia non trattata, grattugiare la metà della scorza e unirla al composto. Aggiungere 200 g di cottage cheese e mescolare fino a ottenere una crema liscia ed omogenea. Montare 2 albumi con un pizzico di sale, amalgamarli al composto mescolando con movimenti dal basso verso l'alto. Far raffreddare e usare la crema per farcire 6 fette di panettone.

MONTEBIANCO AL MASCARPONE
Ridurre in pezzi 50 g di meringhe già pronte e distribuirle sul fondo di 6 coppe. Montare 4 tuorli e 300 g di zucchero lavorandoli con la frusta finché si ottiene un composto ben schiumoso. Quindi aggiungere 300 g di mascarpone e 150 g di marmellata di castagne, incorporandoli con cura al composto. Infine distribuire la crema nelle coppe, sopra le meringhe. Tagliare a pezzetti 80 g di marrons glacés, mescolarli con 70 g di meringhe spezzettate e distribuirli sopra alla crema. Tenere la crema in frigorifero fino al momento di servire. Prima di portarla in tavola, cospargere con 25 g di pistacchi di Bronte tritati e con un filo di zucchero a velo.

TARTELLETTES AI FRUTTI DI BOSCO
Stendere 250 g di pasta frolla sottile già pronta e foderare 6 tartelettes da 12 cm di diametro: quindi cuocere i gusci in forno caldo. Mettere in una ciotola 4 tuorli e aggiungere 300 g di zucchero: quindi montarli con la frusta fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Quindi unire 300 g di mascarpone e un paio di cucchiai di marsala. Appena la pasta frolla sarà raffreddata, cospargerne il fondo con un poco di crema al mascarpone e disporvi sopra 250 g di frutti di bosco assortiti. Ricoprire completamente con la parte restante della crema al mascarpone, cospargere con zucchero al velo e far gratinare prima di servire.

TORTA AL CIOCCOLATO E RICOTTA
Amalgamare 300 g di ricotta con 100 g di zucchero e una confezione di zucchero vanigliato. Tagliare a metà un pan di Spagna al cioccolato, cospargerlo di kirsch e versare metà della ricotta su una delle due metà. Richiudere l'altra metà e distribuirci sopra la crema restante. Decorare con qualche ciliegia sotto spirito e con cioccolato fondente grattugiato.

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Si ringraziano Granarolo, Galbani, Kraft.

Attualità

ASSOLATTE IN PRIMA LINEA PER LA RIPRESA DEL MERCATO DELLA MOZZARELLA DI BUFALA

30-07-2008

Al via la campagna promozionale istituzionale


Al via la campagna promozionale istituzionale

COMUNICATO STAMPA ASSOLATTE

L'emergenza della diossina in Campania ha duramente colpito il settore caseario ed ha comportato un drammatico calo delle vendite della Mozzarella di Bufala.

Durante l'emergenza, le industrie di trasformazione hanno collaborato attivamente con le Autorità alla gestione della crisi.
Le stesse industrie hanno inoltre garantito sia la sopravvivenza degli allevamenti, acquistando e stoccando il latte di bufala anche nel corso del blocco delle lavorazioni imposto dalla Commissione europea, sia i consumatori, impedendo l'arrivo sul mercato di latte non conforme alle regole di sicurezza.

A posteriori le analisi hanno comunque dimostrato che la Mozzarella di bufala è a norma di legge e che non ci sono rischi per la salute dei cittadini.

"L'industria ha operato con grande senso di responsabilità ed ha sospeso con immediatezza le lavorazioni per garantire la qualità del prodotto e la sua sicurezza - ricorda Assolatte. I problemi che sono derivati dalle settimane di emergenza mediatica sono però drammatici e persistenti: i consumi non accennano a riprendersi (-15%) e le aziende sono in seria difficoltà".

Assolatte ha chiesto quindi l'intervento del Governo e del Parlamento, reclamando misure efficaci per la ripresa di un settore trainante per l'economia regionale e per ripristinare l'immagine, in Italia e nel mondo, di un prodotto unico e inimitabile.

Le richieste di Assolatte sono state fatte proprie dagli Onorevoli Russo, Beccalossi, Bocchino, Di Caterina e Cicchitto che - in un'interrogazione parlamentare presentata oggi - hanno posto l'accento sui gravi problemi della filiera e chiesto al Ministro Zaia un immediato intervento a sostegno del comparto.

Il Ministro si è impegnato a far partire nei prossimi giorni una campagna promozionale istituzionale e ha garantito l'impegno del Governo per individuare risorse che vadano ad indennizzare le imprese danneggiate.

"È importante che Parlamento e Governo abbiano mostrato sensibilità per questo delicato tema. Siamo molto grati ai parlamentari che si sono fatti carico del problema - in particolare al presidente della Commissione agricoltura della Camera Russo e agli onorevoli Beccalossi e Di Caterina - e al Ministro Zaia. Ci auguriamo che si passi ora ai fatti, con un progetto di rilancio dei consumi e con misure specifiche che aiutino a smaltire le eccedenze di latte".

Attualità

GIANFRANCESCO VECCHIO: IL NUOVO MR. PREZZI

28-11-2012

Gianfrancesco Vecchio nominato nuovo Garante della sorveglianza ai prezzi


Tramite un Decreto del Presidente del Consiglio di Ministri, Gianfrancesco Vecchio è stato nominato nuovo garante per la sorveglianza dei prezzi (Mr. Prezzi).

Gianfrancesco Vecchio, 57 anni, già Direttore generale per il mercato la concorrenza il consumatore la vigilanza e la normativa tecnica del Ministero dello sviluppo economico, subentra al dottor Roberto Sambuco. La sua scelta è stata proposta dal ministro Corrado Passera in quanto, fra gli attuali compiti del dott. Vecchio, vi sono già il rapporto con le associazioni dei consumatori e la gestione dell'Osservatorio prezzi. Questo potrebbe aumentare la sinergia fra segnalazioni dei consumatori e attività di monitoraggio e informazione, particolarmente importante in questo momento in cui le difficoltà economiche per le famiglie e il calo dei consumi richiedono la massima attenzione sulle dinamiche dei prezzi.

L'incarico verrà ricoperto a titolo totalmente gratuito.

Attualità

NO AD UN ACCORDO WTO SENZA PROTEZIONE PER LE DOP

24-07-2008

Comunicato stampa Assolatte


La posizione di totale chiusura sulla protezione delle indicazioni geografiche manifestata dagli USA durante i lavori WTO di Ginevra testimonia l'assenza di volontà di contrastare imitazioni, contraffazioni e usurpazioni dei formaggi made in Italy.

Assolatte ritiene che l'Italia non possa lasciare senza risposta un fatto simile.

"Siamo interessati alla conclusione degli accordi WTO - dichiara Giuseppe Ambrosi, Presidente dell'Associazione - in quanto siamo convinti che l'abbattimento dei dazi doganali agevolerà i nostri sforzi nella penetrazione dei mercati mondiali, ma non siamo certamente disponibili a favorire iniziative che contrastano la lotta che l'industria casearia conduce da anni contro il fenomeno dell'italian sounding."

Bene quindi ha fatto il Ministro Zaia a recuperare una posizione autonoma dell'Italia nel negoziato, perché non ci sono certezze che l'Unione Europea vorrà battersi sino in fondo per la tutela delle DOP.

"Possiamo accettare che la questione venga trattata nell'ambito del negoziato Trip's sulla protezione della proprietà intellettuale e non nel pacchetto agricolo - conclude Ambrosi - ma non vogliamo assolutamente veder cadere nel nulla, ancora una volta, questa esigenza fondamentale dell'industria casearia italiana."

Nutrizione e salute

FITOSTEROLI: ISTRUZIONI PER L'USO

18-07-2008

I fitosteroli rappresentano un aiuto concreto per ridurre i livelli di colesterolo. Conosciamoli meglio con il nuovo numero de L'Attendibile.


Con il contributo di Carla Favaro (specialista in scienza dell'alimentazione e pubblicista) su questo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, parliamo di fitosteroli: cosa sono, a cosa servono, dosi, sicurezza d'uso. Con gli approfondimenti tratti dal Libro Bianco sul latte e sui prodotti lattiero caseari.

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Anche se molti consumatori sanno che esistono nuovi alimenti e bevande che aiutano a ridurre livelli elevati di colesterolo, la maggior parte di essi non sa che questo effetto va ricondotto all'aggiunta di "fitosteroli" o "steroli vegetali". Infatti, nonostante il rapporto EFSA confermi che circa il 10-15% della popolazione nell'Unione Europea consuma regolarmente alimenti e bevande addizionati di fitosteroli, in Italia queste sostanze non sono abbastanza conosciute fra i non addetti ai lavori.

Non solo: coloro che consumano prodotti addizionati di fitosteroli non sempre leggono con attenzione o comprendono bene le informazioni riportate in etichetta, che sono invece importanti per un loro corretto utilizzo.

Molto altro ancora sul nuovo numero de L'Attendibile: FITOSTEROLI, ISTRUZIONI PER L'USO.
 

Attualità

IL LATTE FRESCO E' SEMPRE UN PRODOTTO 'DI PRIMA MANO'

28-10-2010

Che il latte fresco scaduto venga ritirato dai negozi, "ribollito" e rimesso in commercio, è l'ennesima leggenda metropolitana che circola sul web. Ecco cosa accade in realtà.


Ha come protagonista il latte fresco l'ultima "bufala" che sta girando su internet.

E' una mail dove si afferma che il latte fresco scaduto rimasto invenduto viene ritirato dal produttore per essere sottoposto a un ulteriore trattamento termico, riconfezionato e rimesso nuovamente in vendita.
Un'operazione che sarebbe consentita dalla legge, per un massimo di 5 volte, e che sarebbe indicata sulle confezioni da una serie di numeri.

E' tutto falso: per il latte fresco la legge n.169/89 ammette un unico trattamento termico di pastorizzazione a 72°C per 15 secondi massimi, che dev'essere effettuato entro 48 ore dalla mungitura. Inoltre stabilisce che il latte fresco debba contenere almeno il 14% di sieroproteine solubili non denaturate: un valore che può essere rispettato solo effettuando un'unica pastorizzazione.

Quindi, quando si acquista una confezione di latte fresco si può stare certi che si tratta sempre di un prodotto "di prima mano". Il latte fresco scaduto, poi, non può mai essere utilizzato per usi alimentari e quindi non ci sono rischi per il consumatore di ritrovarlo in commercio.

Assolutamente non veritiera anche l'interpretazione fornita su internet dei codici numerici riportati sul fondo delle confezioni di latte in brik. Non si tratta, come si sostiene sul web, del numero dei trattamenti subiti dal latte ma semplicemente dei codici di tracciabilità dell'imballaggio.

Sull'etichetta del latte fresco si trovano invece tante altre indicazioni preziose per fare un acquisto oculato e sicuro. Per scoprirle basta entrare in www.AssoLatteYogurt.it, il nuovo portale realizzato da Assolatte con la supervisione scientifica dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), che illustra nel dettaglio anche il processo produttivo del latte e i parametri qualitativi fissati dalla legge.

Le industrie lattiero casearie lavorano nel rispetto della legge e offrono ai consumatori prodotti sicuri, garantiti e controllati in ogni momento della loro vita commerciale. Quello che si è verificato è dunque l'ennesimo caso di disinformazione sul latte fresco, un prodotto che probabilmente ha un solo difetto: quello di non averne.

Attualità

I NUOVI TREND DEGLI STILI ALIMENTARI DEGLI ITALIANI: E' L'ORA DEL BACK TO BASICS

25-06-2008

Enrico Finzi all'assemblea Assolatte. La maggioranza degli italiani esalta il valore di latte, yogurt, formaggi e burro: tutti prodotti in linea con il nuovo corso.


L'assemblea di Assolatte si è conclusa con l'intervento di Enrico Finzi, Presidente di AstraRicerche.

Finzi è intervenuto sui nuovi trend degli stili alimentari in Italia, alcuni relativamente nuovi e altri già osservati negli anni scorsi ma in via di forte crescita.
In generale, si può affermare che siamo di fronte ad un radicale 'giro di boa' della popolazione italiana ultra14enne, vicina ormai ai 51 milioni di persone: ciò lascia pensare che il futuro avrà caratteristiche in parte diverse rispetto all'inizio di questo secolo/millennio.

In questo contesto la maggioranza degli italiani esalta il valore del latte, degli yogurt, dei formaggi, e quasi tutti questi prodotti appaiono consonanti con il nuovo corso.

Tra i mega trend identificati da Enrico Finzi:

il Back to basics: la nostra società appare in regresso, con revisione dei modelli di consumo e recupero accelerato di elementi della rassicurante tradizione. Anche nell'alimentazione è netta la riconversione dall'over al sober, tramite ritorno alle materie prime, agli ingredienti, ai cibi, alle preparazioni classiche semplici, affettivizzate, talora povere, orgogliosamente nostrane, spesso di minor costo/prezzo.

La domanda di semplificazione: le difficoltà economico-sociali, la crescente incertezza, la "malattia del futuro", la diffusa depressione collettiva, il dominante disagio esistenziale, la sensazione di perdita di controllo sulla propria vita spingono alla ricerca di una minor complessità, di una scarnificazione time and money saving.

La domanda di qualità costante: alla domanda di qualità elevata (e spesso costosa) viene sostituendosi la domanda di buona qualità stabile nel tempo, sempre identica, non incerta o variabile, rassicurante. La costanza viene vissuta/richiesta quale assenza di rischio e quale garanzia di persistente/riconoscibile product personality.

Il trionfo della nuova cultura alimentare: nella crisi si consolida la silenziosa rivoluzione dell'ultimo decennio: gli italiani vogliono sempre mangiar bene, ma "bene" non vuole più dire solo in modo gustoso ma - per un'inedita maggioranza - anche in modo sano. La felicità dichiarata dei nostri connazionali non è più legata solo alle grandi mangiate e/o alla raffinatezza dei cibi (anche popolari) ma pure alla loro valenza salutare (non medicale!).

L'alimentazione come prevenzione: il rifiuto del razionalismo persecutorio dei 'dietologi sadici', dell'enfasi sul dovere a scapito del piacere, sulla drammatizzazione dei rischi a breve termine (connessi a cibi e bevande assunti) si scontra con il triplice bisogno maggioritario di serenità, positività, allegria (a partire proprio dall'alimentazione). Quel che si afferma, invece, è la valorizzazione del cibo e delle bevande come buoni per la salute, se assunti in quantità non esorbitanti ed entro un regime alimentare variegato ed equilibrato. Il desiderio collettivo è quello del passaggio dalla fase del 'cibo che ammala' a quella del 'cibo che previene'.

La domanda di positività non ansiogena: le ricerche mostrano l'impennarsi del goodwill per un approccio all'alimentazione non severo, non minaccioso, non doveristico, non iper-dietetico. In un contesto psico-culturale negativo (recente passato, presente, prossimo futuro) le proposte e specialmente la loro comunicazione (adv, packaging, consigli/ricette, ecc.) sono preferite non razional-doveristiche e non più aspirazionali ma serene, rassicuranti, 'calde', felicitanti. Anche i ritmi della comunicazione devono essere ora più lenti, meno eccitati, meno connessi alla fretta e al conseguimento di performances elevatissime: la gran parte dei consumatori (in particolare delle consumatrici) privilegia la slow life.

Nutrizione e salute

LE RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PER LA PAUSA PRANZO

16-09-2011

Non serve saltare il pasto o piluccare: al lavoro è molto meglio nutrirsi in modo corretto, seguendo il vademecum stilato da uno studio europeo


Mai pensato ai latticini come alternativa sana e sfiziosa al dessert per chiudere in bellezza il pranzo in mensa, al bar o al ristorante? Eppure è un'ottima idea, tanto che è stata inserita nelle raccomandazioni nutrizionali per la pausa pranzo elaborate nell'ambito del progetto europeo FOOD (Fighting obesity through offer and demand).

Il progetto FOOD è un'iniziativa avviata da un consorzio di aziende pubbliche e private, co-finanziata dalla UE e che ha coinvolto 6 paesi europei, tra cui l'Italia. Il partner scientifico è l'università di Perugia. L'obiettivo di FOOD è stato quello di promuovere stili di vita più sani durante la giornata lavorativa dando ai consumatori e ai ristoratori delle informazioni chiare, precise e concrete per coniugare gusto e salute durante la pausa pranzo. Da un lato i lavoratori sono stati spronati a fare scelte più sane ed equilibrate durante il pranzo del mezzogiorno, dall'altro i ristoratori sono stati sensibilizzati a migliorare la qualità nutrizionale della loro cucina e a facilitare la scelta dei clienti grazie a una maggiore informazione sul corretto stile alimentare.

Le raccomandazione del progetto FOOD per la pausa pranzo "perfetta"

1 - Assaggia prima di aggiungere il sale e/o prova altri condimenti.
2 - Diminuisci l'uso di grassi e scegli preferibilmẹ nte quelli vegetali.
3 - Mangia almeno 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno.
4 - Scegli dessert a base di frutta fresca e a volte, in alternativa, mangia i latticini.
5 - Scegli modi di cottura che richiedono pochi grassi (al forno, al vapore o alla griglia).
6 - Durante il pranzo bevi preferibilmente acqua.
7 - Mangia frutta o verdura ad ogni pasto.
8 - Evita di scegliere piatti che comportano troppo grassi, sale o zucchero.
9 - Limita il consumo di grassi da condimento.
10 - Non consumare troppo pane, soprattutto tra i pasti, e scegli preferibilmente pane integrale.
11 - Non mangiare carne ogni giorno e scegli preferibilmente pesce, pollo o carni bianche.

Non si può parlare di un corretto regime alimentare senza includere i prodotti lattiero caseari. Secondo le Linee guida per una sana alimentazione redatte all'INRAN si dovrebbero consumare ogni giorno 3 porzioni (375 ml) di latte o yogurt, e ogni settimana 3 porzioni di formaggio (ogni porzione equivale a 100 g di formaggio fresco o 50 g di formaggio stagionato). In questo modo un adulto copre oltre il 60% del fabbisogno di calcio e oltre il 50% di quella di riboflavina ma solo il 17% del fabbisogno calorico giornaliero medio (2000 kcal totali), il 20% della quota giornaliera consentita di colesterolo e il 30% di quella di grassi.

Qualche idea buona, sana ed economica per la pausa pranzo? Assolatte ha chiesto a chef e nutrizionisti di elaborare 8 menu, tenendo d'occhio il piacere del cibo, l'equilibrio della dieta e i costi.

Ricette Dolci con il mascarpone

Sapori e Piaceri

QUATTRO RICETTE CON IL MASCARPONE

01-04-2010

Grazie alla consistenza vellutata e cremosa e al gusto ricco ma delicato, il mascarpone è un prezioso passepartout


Coppa variegata ai frutti di bosco
Ingredienti per 4 persone
250 g di mascarpone
300 g di frutti di bosco
120 g di zucchero a velo
100 ml di panna pastorizzata
qualche goccia di estratto di vaniglia
1 limone biologico
50 g di zucchero semolato

Esecuzione
Ammorbidire il mascarpone in una ciotola aggiungendo 2-3 cucchiai di latte. Unire lo zucchero a velo e l'estratto di vaniglia.
Montare la panna a neve ben ferma. Unire la panna al mascarpone formando il composto, adagiarlo nelle coppette e mettere il tutto in frigorifero a rassodare.
Mischiare i frutti di bosco con 50 g di zucchero, il succo e la scorza grattugiata di 1 limone e lasciarli macerare.
Estrarre le coppette dal frigorifero e guarnire con i frutti di bosco, variegandole con il succo dei frutti stessi.

Crostata con mascarpone e gocce di cioccolato
Ingredienti per 8 persone
400 g di pasta frolla già pronta
250 g di mascarpone
250 g di ricotta
200 g di zucchero
10 g di fecola di patate
100 mg di gocce di cioccolato
2 tuorli di uova extra fresche
1 bustina di vanillina
1/2 cucchiaino di cannella

Esecuzione
Stendere la pasta frolla e foderare un tortiera precedentemente imburrata e infarinata del diametro di 22-24 cm, tenendo da parte un po' di impasto per la guarnizione in superficie.
Preparare il ripieno della crostata versando in un mixer la ricotta, i tuorli, lo zucchero, la vanillina, la fecola di patate e la cannella.
Amalgamare il tutto e poi unire il mascarpone e le gocce di cioccolato mescolando con un mestolo.
Versare il composto ottenuto all'interno della tortiera. Decorare la superficie della torta con la pasta avanzata.
Infornare in forno già caldo a 180° per circa 45-50 minuti dopodiché estrarre la crostata e spolverizzarla con poco zucchero a velo.

Tortine di fragole meringate
Ingredienti per 8 persone
400 g di pasta frolla già pronta
250 g di mascarpone
250 g di zucchero
200 g di fragole
3 uova

Esecuzione
Tagliare la pasta frolla in dischi e usarli per foderare degli stampi per tartelettes.
Cuocere in forno caldo a 200°C per circa 15 minuti, lasciar raffreddare e sformare.
Preparare una crema usando il mascarpone, 200 g di zucchero e tre tuorli, amalgamandoli molto bene.
Riempire quasi completamente il fondo delle tartelletes con la crema e quindi metterci sopra le fragole tagliate a fette.
Montare a neve ben ferma 3 albumi, aggiungere 50 g di zucchero e continuare a sbattere fino ad ottenere una meringa consistente.
Con un sac à poche, coprire di meringa le tartelettes e passarle in forno per pochi istanti, fino alla doratura della meringa.
Servirle appena si saranno raffreddate.

Millefoglie al mascarpone
Ingredienti per 8 persone
600 g di pasta frolla già pronta
300 g di mascarpone
200 g di zucchero
3 tuorli d'uovo
100 g confettura di albicocche
50 g di zucchero a velo
200 g di fragole
10 g di cacao

Esecuzione
Stendere la pasta sfoglia sottile, formando delle strisce larghe 10 cm bucherellarle, lasciar riposare alcuni minuti e passarle in forno caldo a 200°C per circa 20 minuti insieme ai ritagli di pasta avanzati.
Cospargere quindi un terzo delle strisce cotte con la confettura e con pochissima crema montata leggermente con la frusta.
Appoggiarvi la seconda striscia e cospargerla con la crema rimasta, quindi ricoprire con la terza parte di sfoglia, girata al rovescio, in modo che la superficie resti più liscia possibile.
Guarnire i lati esterni con i ritagli di pasta sbriciolati grossolanamente e cospargere la superficie con abbondante zucchero al velo.
Decorare la millefoglie con cacao in polvere e servire.
Robiola - formaggio fresco

Sapori e Piaceri

ROBIOLA: LA CREMOSA CHE INVOGLIA

12-09-2011

Grazie alla spinta delle industrie casearie, la robiola sta diventando sempre più popolare presso gli italiani.


E' uno dei formaggi tradizionali più "emergenti": morbida, fresca e gustosa, la robiola sta continuando a conquistare nuovi consumatori.

Il suo successo, che prosegue da diversi anni, è attestato dal suo successo commerciale: nell'anno finito lo scorso maggio gli italiani hanno aumentato del 2,2% le quantità di robiola messe nel carrello della spesa, spendendo l'1,2% in più rispetto all'anno precedente.

Attualmente, secondo le stime di Assolatte, il mercato italiano della robiola nella Gdo supera le 2717 tonnellate per un controvalore di oltre 28,5 milioni di euro. Si tratta di un segmento importante del settore lattiero caseario, che è stato "costruito" dalle industrie casearie nell'arco di un ventennio.
E' alle industrie, infatti, che si deve la valorizzazione di questo formaggio fresco e la sua distribuzione capillare nei negozi di tutta Italia. Esiste anche una Robiola DOP, quella di Roccaverano, la cui produzione annua si aggira sulle 90 tonnellate. La robiola è un formaggio tradizionale prodotto in varie zone d'Italia in decine di varianti locali: viene realiz

zato con latte di mucca, capra o pecora, o con una miscela di essi, e può avere forme differenti, da quelle tonde a quelle squadrate. In genere le robiole si consumano dopo una breve maturazione (8-10 giorni) ma sono diffuse anche quelle stagionate, che vengono lasciate maturare per circa 40 giorni.
Per la sua consistenza morbida e cremosa, la texture vellutata, il delicato sapore di latte e il caratteristico gusto acidulo, la robiola è ideale per deliziose tartine e insoliti canapé da abbinare a paté di verdure ed erbe aromatiche e da servire con gli aperitivi.

La robiola è anche un'ottima e versatile base per condire i primi piatti: accompagnata con dadini di salmone affumicato, fettine di verdure grigliate o pomodorini di Pachino, si trasforma in un sugo fresco e leggero, già pronto per l'uso. Inoltre la robiola è perfetta per farcire le verdure (ad esempio, le zucchine o i pomodori), e dà un tocco nuovo a ricette classiche, come prosciutto e melone.

Come tutti i formaggi freschi, una volta aperta la confezione di vendita, la robiola va conservata in un recipiente richiudibile, di plastica o di vetro, per impedire che si secchi e che quindi perda parte delle sue particolari caratteristiche organolettiche.

3 ricette facili, gustose e veloci con la robiola

Aperitivo: bocconcini di robiola con pistacchi e nocciole
Pelare un pomodoro grande maturo e dividerlo in pezzi. Poi frullarlo con una costa di sedano sminuzzato, 20 g di olio extravergine di oliva e un poco di sale e pepe. Sistemare in due piatti piani 50 g di pistacchi tritati e 50 g di nocciole tritate, deporvi 150 g di robiola un cucchiaio per volta facendola rotolare leggermente in modo da ottenere delle palline rotonde. Servire i bocconcini con la salsa in una ciotolina a parte.

Primo piatto: pasta con robiola e verdure grigliate
Far cuocere 300 g di maccheroncini in acqua bollente salata. Nel frattempo far scaldare sul fuoco una padella e tagliare a strisce sottili 2 zucchine piccole, ½ peperone rosso e 1/2 peperone giallo. Quindi farli grigliare in padella. Insaporire le verdure grigliate con olio extra vergine di oliva e basilico sminuzzato. Scolare la pasta ben al dente, conservando un mestolo di acqua di cottura, e condirla con 150 g di robiola e l'acqua di cottura tenuta da parte. Unire le verdure e mescolare.

Pre-dessert: robiola con pere, rucola e salsa di noci
Grattugiare la scorza di ½ limone e spremerne il succo. Tritare 40 g di gherigli di noce con 1/2 spicchio di aglio e metterli in una ciotola. Unire la scorza di limone, un filo di olio e una macinata di pepe. Lavare 2 pere, tagliarle a metà, privarle del torsolo e tagliarle a fettine. Poi passarle nel succo di limone. Sistemare su un piatto di portata 100 g di rucola e le fette di pera, adagiare sopra 300 g di robiola e completare con il condimento di noci.

Si ringrazia Fattorie Osella.

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I Mercati

PARTENZA A RILENTO PER LE PRODUZIONI DI GRANA PADANO DOP

06-03-2013

Nel mese di febbraio le produzioni di Grana Padano DOP subiscono un leggero calo.


A febbraio sono state prodotte 415.285 forme di Grana Padano DOP. Per il secondo mese consecutivo la produzione è stata inferiore rispetto a quella del 2012, il calo è stato del -6,39%.

Bisogna tuttavia tenere in considerazione che l'anno scorso febbraio aveva 29 giorni e quindi un giorno in più di produzione. La variazione tendenziale a parità di giornate lavorative mostra un calo più lieve: -3,05%.

Da inizio anno in calo rispetto al 2012, il cui inizio anno è stato molto produttivo, è stato del -5,56% (-3,92% a parità di giornate lavorative).

Attualità

'SORPASSO' STORICO: PER LA PRIMA VOLTA L'EXPORT DI FORMAGGI ITALIANI BATTE L'IMPORT

19-03-2010

Nel 2009 la bilancia commerciale del settore caseario italiano ha chiuso con un saldo positivo di 151 milioni di euro.


Nel 2009 la bilancia commerciale del settore caseario italiano ha chiuso con un saldo positivo di 151 milioni di euro.

Nel corso del 2009, secondo i dati Istat, l'Italia ha venduto oltrefrontiera 248.117 tonnellate di formaggi, registrando un leggero rialzo rispetto al 2008 (+0,4%). A valore l'export 2009 è ammontato a oltre 1,42 miliardi di euro, in calo del 2%, a testimonianza del calo dei prezzi registrato lo scorso anno.

Per la prima volta nella storia, il saldo import/export ha registrato un bilancio positivo: infatti il valore delle esportazioni ha superato di ben 151 milioni di euro quello delle importazioni.

La prima parte del 2009 è stata caratterizzata da forti cali delle vendite, mentre nella seconda parte c'è stata una netta ripresa dell'export. In particolare l'andamento molto positivo di dicembre ci ha fornito segnali incoraggianti per i mesi a venire. Infatti, rispetto al dicembre 2008, l'export di formaggi è risultato in crescita del 13% in quantità e del 10% in valore.

"Questa performance premia l'impegno profuso delle industrie casearie italiane, che anche in un contesto internazionale difficile e molto competitivo, hanno continuato a investire sui mercati esteri e a portare il meglio del made in Italy sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo" sottolinea il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi.

I 3/4 dei formaggi esportati complessivamente sono costituiti da Mozzarella e altri freschi (36,4% di quota a volume), da Grana Padano e Parmigiano Reggiano (25%), da Pecorino Romano (6,6%), Gorgonzola (5,2%) e Provolone (1,6%). Nel 2009 sono state vendute all'estero 90.337 tonnellate di mozzarella, ricotta ed altri formaggi freschi, pari allo 0,5% rispetto al 2008. Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno raggiunto quota 62.132 tonnellate, con un incremento del 3,7% sull'anno precedente, e hanno registrato ottimi incrementi in Paesi come Germania, Francia e Regno Unito. Il Gorgonzola, con 12.923 tonnellate destinate ai mercati esteri, ha registrato una variazione negativa del 2% circa ma ha visto aumentare i suoi estimatori in Francia.

Meno brillanti le performance del Pecorino Romano, dovuta al calo della richiesta da parte del suo principale mercato di sbocco, gli Stati Uniti, e del Provolone, che ha risentito anch'esso della minore richiesta di paesi importanti come Usa, Germania e Regno Unito. 2009 con il segno meno anche per Fontina, Asiago, Caciocavallo, Montasio, Ragusano, Italico e Taleggio.

Attualità

ASSOLATTE DICE NO AL FORMAGGIO DI IMITAZIONE, FATTO CON GRASSI VEGETALI

19-03-2010

Un'iniziativa della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo mette a rischio le tradizioni alimentari italiane


Il Parlamento europeo sembra intenzionato ad assumersi una grave responsabilità sul delicato problema dell'etichettatura dei prodotti alimentari.

Nell'ambito del progetto di regolamento teso a modernizzare l'etichettatura degli alimenti, infatti, lo scorso 16 marzo la Commissione ENVI, responsabile dei temi della salute e dell'informazione dei consumatori, ha approvato un articolo che autorizza i "formaggi di imitazione", prodotti nei quali la crema del latte è sostituita da grassi vegetali non meglio definiti.

"Se la norma passasse, si verrebbe ad affermare un principio contrario allo stesso spirito del diritto comunitario, che ha sempre voluto tutelare i derivati del latte dalle imitazioni, introducendo una norma che confonde i consumatori e danneggia i soli, veri, preziosi prodotti lattiero caseari"- dichiara Assolatte. - "Il testo deve quindi essere rigettato integralmente, perché crea una pericolosissima comparazione tra prodotti che non sono paragonabili per natura, qualità, composizione, profilo nutrizionale e salutistico".

Tocca ora al Parlamento europeo in seduta comune dire la propria opinione.

"Siamo sicuri che i Parlamentari italiani - a cominciare dal Presidente della Commissione Agricoltura Paolo De Castro, sempre attento ai temi della qualità e della sicurezza dei prodotti alimentari - faranno di tutto per ottenere l'eliminazione dell'articolo".

I Mercati

EXPORT FORMAGGI: I° SEMESTRE 2011

12-09-2011

Continua a crescere l'export italiano (+7% in quantità e + 21% in valore) che tocca a giugno le 138.000 tonnellate. Il saldo della bilancia commerciale sale + 109 milioni di euro circa


I dati Istat relativi al primo semestre del corrente anno si confermano molto positivi per le vendite all'estero dei nostri principali formaggi che raggiungono complessivamente 138.571 tons per un importo di oltre 927 milioni di euro.

Analizzando nel dettaglio le quantità relative ai singoli prodotti possiamo registrare per i nostri principali prodotti DOP solo risultati positivi. Ottime le performance del Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+5%), del Fiore Sardo e del Pecorino (+13%), della Mozzarella e altri freschi (+9%), della Crescenza, Robiola e molli (+62%), del Provolone (+6%), del Gorgonzola (+10%), di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+9%), della Fontina (+17%), e di Italico e Taleggio (+3%).

Altrettanto buoni i risultati se prendiamo in esame i dati in valore delle nostre esportazioni, da rilevare il +46% di Crescenza, Robiola e degli altri molli, il +31% di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, il +14% della mozzarella e degli altri freschi, il +15% del Provolone, il +8% del Fiore Sardo e Pecorino Romano e il +15% del Gorgonzola.

Il saldo import/export della bilancia commerciale dei formaggi continua a mantenersi positivo: nei primi sei mesi del 2011 si attesta su oltre 109 milioni di euro.
Prova Costume: Dimagrire con Latte e Yogurt

Nutrizione e salute

DIMAGRIRE CON LATTE E YOGURT: NOVITÀ DALLA RICERCA

16-03-2010

La presenza di prodotti lattiero caseari nella dieta è utile anche per contrastare lo stress ossidativo e infiammatorio indotto dall'obesità. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Alcuni alimenti possono avere un ruolo di particolare importanza nell'ambito di un programma dimagrante.
Come i prodotti lattiero caseari, che, a fronte di un apporto calorico modesto (latte e yogurt scremati apportano 36 kcal/etto), rappresentano un'ottima fonte di sostanze nutritive. 

E poiché la dieta ipocalorica si propone di ridurre le calorie ma mantenere elevato l'apporto di nutrienti, questi alimenti rispondono appieno a tale esigenza.

Ma dal mondo della ricerca arrivano importanti novità.

Recenti studi suggeriscono un ruolo antiobesità del calcio e dei prodotti lattiero caseari. Secondo i ricercatori dell'Università del Tennessee, una dieta ricca in calcio promuoverebbe la lipolisi, la degradazione dei grassi contenuti all'interno della cellula, mentre una dieta povera in calcio stimolerebbe la lipogenesi, la sintesi e l'accumulo di grassi nell'adipocita.
Oltre a questo, è stato anche proposto che un elevato apporto di calcio con la dieta aumenti l'escrezione di grassi per via intestinale.

Nel caso specifico del latte, poi, i peptidi bioattivi di cui è ricco potrebbero agire sull'accumulo di grasso anche attraverso meccanismi indipendenti, del tutto o in parte, dal calcio.

Queste e altre importanti novità sul nuovo numero de L'attendibile, la newsletter elettronica di Assolatte, DIMAGRIRE CON LATTE E YOGURT: NOVITÀ DALLA RICERCA.

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Attualità

EXPORT FORMAGGI: UN 2012 DA RECORD

27-02-2013

Le stime di Assolatte rivelano che le esportazioni di formaggi italiani nel mondo hanno superato per la prima volta la boa delle 300.000 tonnellate. In crescita del 7,3% sul 2011.


I formaggi italiani continuano a conquistare i consumatori di tutto il mondo. E anche nel 2012, nonostante la non facile congiuntura economica internazionale, mettono a segno una performance molto positiva.

Dalle stime elaborate da Assolatte emerge che l'export complessivo di formaggi è arrivato a quota 302.500 tonnellate, con una crescita del 7,38% rispetto al 2011. Anche a valore il bilancio è in crescita: le esportazioni di formaggi hanno registrato un giro d'affari che ha sfiorato i 2 miliardi di euro, il 4,1% in più che nel 2011.

Il consuntivo 2012 conferma un trend di lungo periodo: infatti la straordinaria crescita delle vendite all'estero dei formaggi italiani prosegue da anni. Dal 2000 a oggi il volume è cresciuto del 77%. Solo nell'ultimo decennio è aumentato del 50%.

Nella classifica dei mercati più importanti, svettano Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito che nel 2012 hanno assorbito complessivamente 160mila tonnellate (pari al 53% delle esportazioni italiane a volume), mettendo a segno una crescita del 4,9%. Il maggior mercato di sbocco della produzione casearia italiana resta la Francia, che nel 2012 ha assorbito 63.600 tonnellate.

Da segnalare la performance particolarmente brillante in Germania, dove le vendite di formaggi italiani hanno messo a segno un +9,18% in quantità, arrivando a sfiorare le 40.000 tonnellate.

Anche i Paesi "emergenti" hanno contribuito alle ottime performance del 2012. A partire dai "Mist" (sigla che raggruppa Messico, Indonesia, Corea del Sud e Turchia), un drappello di mercati che hanno recentemente lanciato la sfida agli ormai decennali Brics. Nel 2012 nei Paesi Mist l'export dei formaggi italiani è cresciuto del 27,8%, superando le 3.700 tonnellate.

I Mercati

EXPORT FORMAGGI: ANNO 2009

15-03-2010

In base ai dati Istat le vendite all'estero dei nostri formaggi chiudono il 2009 in leggero rialzo sul 2008 (+0,4%) e il saldo in valore della bilancia commerciale sale a +151 milioni di Euro


L'export italiano di formaggi nel 2009, in base ai dati diramati oggi dall'Istat, chiude l'anno in leggero rialzo sul 2008 (+0,4%) mentre nel dato complessivo in valore cala del 2%.

Analizzando nel dettaglio i dati quantitativi dei singoli formaggi possiamo notare che i risultati positivi riguardano essenzialmente Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+3,7%) e la Mozzarella con gli altri freschi (+0,5%). Per gli altri prodotti, nel periodo cumulato la situazione si conferma negativa: Fiore Sardo e Pecorino Romano -8% , Provolone -14%, Gorgonzola -2%, Fontina -7%, Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano -11%, Italico e Taleggio -11%.

Immutata la situazione anche prendendo in considerazione i dati cumulati 2009 in valore: tutti i nostri principali formaggi chiudono il 2009 con un saldo negativo ad eccezione del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano che rimangono pressoché invariati.

Nonostante quanto sopra riportato ancora una volta però il saldo import/export del periodo in esame, registra un bilancio positivo, in quanto il valore delle nostre esportazioni supera di ben 151 milioni di Euro quello delle importazioni.

Inoltre, positivi sono anche i dati Istat del singolo mese di dicembre 2009, infatti, il rapporto con l'analogo mese 2008 evidenzia un incremento quantitativo complessivo dell'export formaggi del 13% (+10% l'incremento in valore). Un risultato quest'ultimo frutto soprattutto delle buone performances di Fiore Sardo e Pecorino (+32%), di Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+7%), della Mozzarella e gli altri freschi (+10%) e del Gorgonzola (+3%).

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: GENNAIO-GIUGNO 2011

12-09-2011

L'export italiano di formaggi continua a crescere: +7%. Confermato il calo dell'import di latte confezionato (-9%) così come quello di burro sfuso (-47%). Gli acquisti dall'estero dei formaggi segnano un +1,7% sul 2010


Nutrizione e salute

MANGIARE BENE E SANO? CON I LATTICINI E' DAVVERO UN GIOCO. DA RAGAZZI.

07-09-2011

I bimbi diventano piccoli chef e si divertono a cucinare piatti fantasiosi. Così, grazie a latte, yogurt e formaggi, imparano a conoscere ed apprezzare la frutta e la verdura.


Come far assaggiare e amare ai bambini la frutta e la verdura? E' una di quelle domande che ogni mamma si è fatta, prima o poi e a cui ha cercato di trovare una risposta, escogitando mille modi per riuscire a convincere i più piccoli dei super-poteri di carote, pomodori, spinaci, fragole e banane.

Spesso senza troppo successo. Dagli esperti arrivano molti suggerimenti su come gustare in famiglia (e divertendosi) la frutta e la verdura. Magari avvalendosi del tocco magico dei prodotti lattiero caseari: latte, yogurt, latticini e formaggi freschi sono, infatti, alimenti noti e graditi ai bambini (ma soprattutto preziosi e insostituibili perché forniscono il calcio necessario allo sviluppo del sistema osseo) e quindi possono diventare il "veicolo" giusto per accompagnarli alla scoperta della frutta e della verdura.

Meglio ancora, poi, se questo processo di conoscenza avviene in cucina, trasformando i bambini in piccoli chef e coinvolgendoli nella preparazione di alcune semplici ricette a crudo, come queste che suggerisce Assolatte.

Pennelli di carote e robiola: lavare 2 carote e tagliarle a bastoncini nel senso della lunghezza. Miscelare due cucchiai di robiola e 3 cucchiai di yogurt bianco. Aggiungere qualche foglia di origano e un pizzico di sale. Intingere le carote nella crema e mangiarle sgranocchiandole. Le alternative: questi bastoncini di carote sono più "mediterranei" se alla crema si aggiungono listarelle di pane e un goccio di olio extravergine di oliva. E diventano più delicati se al posto della robiola si usa la ricotta.

Barchette di sedano e ricotta: lavare e tagliare a pezzettini un gambo di sedano. Lavare 3 foglie di lattuga e infilarle su tre stecchini. Lavare e grattugiare ½ carota e mescolarla con 3 cucchiai di ricotta, origano, un filo di olio e un pizzico di sale. Riempire i pezzi di sedano con la purea di carote e infilarvi sopra gli stecchini con la lattuga come fossero una vela. Guarnire con tre grissini, infilati nelle barchette a mo' di remi. Le alternative: diventano dolcissime queste barchette se le si prepara con pera e fette di arancio, o kiwi e ricotta addolcita con miele.

Spiedini tricolori di mozzarella: lavare 3 pomodorini e 6 foglie di basilico. Infilarli, alternati, su un bastoncino insieme a 2 mozzarelline. Aggiungere un poco di sale. Le alternative: per uno spiedino variopinto si possono utilizzare anche carote, zucchine e sedano. Per una variante più saporita si può sostituire la mozzarella con i formaggi a pasta filata (come provole e provoloni) o con cubetti di formaggio a pasta semidura.

Crema profumata di yogurt e frutti di bosco: prendere un vasetto di yogurt bianco, aggiungere un cucchiaio di miele. Lavare e tagliare una decina tra mirtilli e lamponi, schiacciarli e mescolarli allo yogurt. Decorare con una foglia di menta lavata. Le alternative: per una versione golosa si possono aggiungere ricotta e cannella, mentre per ottenere una crema più fluida basta utilizzare uno yogurt liquido e frullarlo insieme alla frutta.

Bruschetta dolce alla ricotta: sbucciare e tagliare a fettine ½ kiwi e ½ banana. Prendere una fetta di pane casereccio e farla tostare. Quindi tagliarla in quattro parti. Mescolare due cucchiai di ricotta fresca con un cucchiaino di miele. Spalmare la ricotta sulle fettine di pane e poi decorare con le fette di kiwi e di banana. Le alternative: la versione più golosa è quella con nocciole tritate e cacao in polvere aggiunti alla ricotta. Chi ama sgranocchiare può aggiungere alle bruschette un cucchiaio di corn flakes o di muesli.

Frullato magico di latte e fragole: scaldare 200 ml di latte con una stecca di vaniglia e lasciarlo sobbollire dolcemente per 2-3 minuti. Poi toglierlo dal fuoco, eliminare la vaniglia e lasciar raffreddare. Mettere nel frullatore il latte freddo con 2 cucchiaini di zucchero, 1 banana sbucciate e 50 g di fragole. Far amalgamare per alcuni minuti e poi versare in una caraffa. Lasciar raffreddare in frigorifero. Le alternative: se si vuole ottenere un frullato più cremoso o uno smoothies si può sostituire il latte con lo yogurt.

Tartine stuzzicanti di carote e ricotta: lavare e pulire 2 carote, e tagliarle alla julienne. Tagliare 4 fette di pancarré lungo la diagonale, dividendo ogni fetta in 2 triangoli. Mettere qualche filo di erba cipollina, 150 g di ricotta e 50 ml di panna da cucina in una ciotola e, con l'aiuto di una forchetta, mescolare bene per ottenere una crema morbida. Spalmarla sui triangoli di pancarré e distribuirvi sopra le carote. Le alternative: per una farcitura più fresca e leggera si può sostituire la panna con le miscele pronte di panna e yogurt.

  Tronchetti di cetrioli con sorpresa: lavare 3 cetrioli e tagliarli a tronchetti lunghi circa 4 cm. Poi svuotarli, cospargere l'interno con un pizzico di sale e metterli capovolti su un piatto. Sbucciare ½ aglio e tritarlo. Mettere nel frullatore 100 g di fiocchi di latte, aggiungere 100 ml di panna, l'aglio, 2 cucchiaini di olio d'oliva, 4 foglie di menta e un pizzico di sale. Tamponare l'interno dei tronchetti con carta da cucina, quindi riempirli con il composto. Poi riporli nel freezer per 8-10 minuti prima di mangiarli. Le alternative: per un gusto più aromatico si possono aggiungere 2 cucchiai di aceto balsamico.

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Attualità

ASSOLATTE OTTIENE IL VIA LIBERA PER LE ESPORTAZIONI DEI FORMAGGI ITALIANI IN TURCHIA

01-03-2013

La Turchia rimanda le norme per l'import di formaggi a latte crudo


"Abbiamo dovuto muovere mari e monti, chiedere l'intervento del Governo, della Commissione e del Parlamento europeo, ma alla fine siamo riusciti ad ottenere lo sblocco delle esportazioni dei nostri formaggi verso la Turchia ".

Con queste parole Giuseppe Ambrosi - presidente di Assolatte - ha commentato la decisione del Governo turco di rimandare a fine anno le nuove norme per l'import di formaggi. Sulla base di una decisione dello scorso anno, infatti, dal primo febbraio potevano accedere al mercato della vicina Turchia solo i formaggi ottenuti da latte pastorizzato. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone Valpadana, Pecorino Romano vengono invece prodotti - da sempre - con latte crudo.
Sono formaggi ottimi, che tutti invidiano e cercano di copiare. Sono sicuri ed hanno libero accesso ai Paesi più severi del mondo.
"Ben venga il dietrofront del Governo turco, che - dopo i nostri interventi - ha deciso di rinviare l'entrata in vigore della propria decisione alla fine del 2013, riaprendo le porte alle nostre produzioni di pregio. Bisogna ora continuare a lavorare senza sosta per far capire alle autorità turche che il divieto è privo di senso. Ci sono migliaia di anni di storia e centinaia di pagine di letteratura che dimostrano la sicurezza dei nostri formaggi", ha concluso Ambrosi.

La Turchia sta diventando un mercato molto importante per l'Italia. Le esportazioni di formaggi italiani sono in continua crescita: tra il 2005 e il 2012 sono cresciute del 230% e nel solo 2012 del 36%.Abbiamo dovuto muovere mari e monti, chiedere l'intervento del Governo, della Commissione e del Parlamento europeo, ma alla fine siamo riusciti ad ottenere lo sblocco delle esportazioni dei nostri formaggi verso la Turchia .

Con queste parole Giuseppe Ambrosi - presidente di Assolatte - ha commentato la decisione del Governo turco di rimandare a fine anno le nuove norme per l'import di formaggi.

Sulla base di una decisione dello scorso anno, infatti, dal primo febbraio potevano accedere al mercato della vicina Turchia solo i formaggi ottenuti da latte pastorizzato. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone Valpadana, Pecorino Romano vengono invece prodotti - da sempre - con latte crudo. Sono formaggi ottimi, che tutti invidiano e cercano di copiare. Sono sicuri ed hanno libero accesso ai Paesi più severi del mondo.

"Ben venga il dietrofront del Governo turco, che - dopo i nostri interventi - ha deciso di rinviare l'entrata in vigore della propria decisione alla fine del 2013, riaprendo le porte alle nostre produzioni di pregio. Bisogna ora continuare a lavorare senza sosta per far capire alle autorità turche che il divieto è privo di senso. Ci sono migliaia di anni di storia e centinaia di pagine di letteratura che dimostrano la sicurezza dei nostri formaggi", ha concluso Ambrosi.

La Turchia sta diventando un mercato molto importante per l'Italia. Le esportazioni di formaggi italiani sono in continua crescita: tra il 2005 e il 2012 sono cresciute del 230% e nel solo 2012 del 36%.

Attualità

C'È TANTO BIANCO NEL VERDE DEL BIOLOGICO ITALIANO

05-09-2011

Latte e yogurt sono 2 dei primi 3 prodotti biologici più acquistati in Italia. E le vendite di latticini bio continuano a crescere a tassi superiori al 20%.


Gli italiani amano il latte, lo yogurt, il burro e i formaggi biologici. Li considerano buoni, sani e rispettosi dell'ambiente e li comprano sempre di più, tanto che le vendite continuano ad aumentare.

Secondo le ultime stime di Ismea, riferite al primo quadrimestre 2011, le vendite di latticini biologici sono aumentate di ben il 20,4% rispetto allo stesso periodo del 2010. Una performance addirittura migliore rispetto a quella già molto positiva messa a segno nel 2010, quando le vendite di prodotti lattiero caseario biologici erano cresciute del 13% in un anno.

I latticini bio sono ormai diventati la seconda categoria di prodotti biologici per importanza: rappresentano oltre il 18,6% del valore di tutti i prodotti biologici confezionati venduti in Italia, posizionandosi come la seconda categoria del mercato dietro i prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati.

Anche nella classifica dei prodotti biologici più comprati dagli italiani i latticini sono in zona medaglie: il latte fresco si classifica secondo e lo yogurt guadagna il terzo posto, con rispettivamente l'8% e il 5,2% di quota a valore. In 13esima posizione c'è il latte UHT (1,9%) e in 19esima posizione il burro (1%). Per tutti questi prodotti le vendite sono in aumento da anni, con tassi anche a due cifre.

"L'ottima performance dei prodotti lattiero caseario biologici si deve a molti fattori diversi - commenta Adriano Hribal, Consigliere delegato alla Presidenza di Assolatte - Da un lato c'è stata la riduzione dei prezzi al consumo, che ha risposto alle richiesta di convenienza degli italiani, e dall'altra la rassicurazione che viene riconosciuta alla certificazione biologica in termini di salubrità e rispetto per l'ambiente. Molto si deve poi al lavoro svolto dall'industria lattiero casearia, che ha investito sull'innovazione di prodotto e di servizio, per rispondere sempre meglio alle esigenze del consumatore moderno e offrire un'ampia possibilità di scelta. Tanto che oggi si può fare una spesa completa di latticini biologici: dal latte al burro, dallo yogurt ai dessert a base di latte, fino alle referenze più innovative come i formaggi spalmabili freschi, quelli fusi a fette o grattugiati, senza dimenticare le versioni bio dei grandi classici della tradizione casearia italiana, come il Parmigiano-Reggiano e il Grana Padano".

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: ANNO 2009

15-03-2010

L'export quantitativo di formaggi si conferma in leggero aumento sul 2008 (+0.4%) mentre gli acquisti dall'estero rimangono sostanzialmente invariati (-0,05%)


I dati Istat sull'import export lattiero caseario del 2009 mostrano poche variazioni di tendenza rispetto ai precedenti periodi già esaminati.

Per quanto concerne le importazioni si conferma l'aumento del latte confezionato (+9%) mentre quello sfuso è in calo sul 2008 (-0,7%) si chiude in calo sul 2008 anche l'import di yogurt naturale e di quello ai gusti (-18% e -9%) gli acquisti di burro confezionato crescono dell'8% mentre quelli di burro sfuso calano del 2% circa rispetto al 2008. Sostanzialmente invariato l'import di formaggi (-0,05%).

Sul fronte delle vendite all'estero da segnalare solo l'inversione di tendenza del burro confezionato che cala del 10% circa mentre i formaggi si confermano in leggero aumento sul 2008 (+0,4%). Per quanto riguarda gli altri prodotti, i cui livelli quantitativi in export non sono di fondamentale importanza, si confermano di segno negativo le vendite di yogurt ai gusti (-16%) e di burro sfuso (-23%) mentre ancora in crescita l'export di yogurt naturale (+31%) e di latte, sia confezionato che sfuso (rispettivamente del 41% e del 44%).

Attualità

3 SOLUZIONI PER VINCERE LO STRESS, TIRAR SU L'UMORE E RECUPERARE IL SONNO PERDUTO DOPO LE FERIE

25-08-2011

L'hanno definita la sindrome da rientro. E' quella sensazione di apatia e nervosismo che prende quando si torna in città al termine delle vacanze. Ecco come vincerla, in modo semplice e naturale, e ritrovare lo sprint.


Irritabilità, umor nero, problemi di insonnia e difficoltà a riabituarsi ai ritmi quotidiani: è la sindrome da rientro, un malessere sempre più diffuso e che, tra agosto e settembre, "contagia" gli italiani.

Un disagio fisico e psicologico che viene considerato "fisiologico" quando si terminano le vacanze e che si risolve nel giro di qualche decina di giorni. Ma che può anche essere attutito, come ricorda Assolatte indicando 3 dritte utili per vincere l'"holiday blues".

Cominciare la giornata facendo una colazione completa. I 10 minuti ritagliati al sonno e dedicati alla prima colazione sono il miglior regalo che ci si possa fare per iniziare bene la giornata. Sono una coccola che fa bene all'umore, un momento tutto per sé o da condividere con il resto della famiglia.
Ma il buono e il bello della colazione è anche che permette di partire con il piede giusto, perché fornisce l'energia necessaria ad affrontare le giornate impegnative che accompagnano il rientro al lavoro dopo le ferie. L'importante è fare la colazione giusta: non devono mai mancare latte o yogurt o burro, perché forniscono i fosfolipidi, che agiscono in modo positivo sul tono dell'umore, sulle funzioni cognitive e sulla risposta allo stress. E, quindi, aiutano a combattere vuoti di memoria, difficoltà di concentrazione e cali di umore.

Tenersi attivi e in movimento. In vacanza si vive all'aria aperta e, spesso, ci si dedica a tante attività sportive. Una buona abitudine da portarsi a casa, e da conservare anche nella vita di ogni giorno. Camminare per recarsi al lavoro, andare in bicicletta, correre al parco o portare a spasso il cane sono abitudini che, se adottate con regolarità, aiutano a mantenere in forma il corpo e la mente. E dopo lo sforzo fisico si ci può premiare con il più naturale ed economico degli sport drink, il latte: grazie al suo contenuto di acqua, carboidrati, proteine ed elettroliti, il latte è una valida alternativa ai tradizionali integratori salini e proteici.

Ristabilire il giusto ritmo sonno/veglia, andando a letto e alzandosi ad orari regolari. Dopo settimane di vacanza in cui si sono fatte le ore piccole e si è dormito fino a tardi, è arrivato il momento di riabituare l'organismo a una vita più regolare e allineata ai ritmi della natura. Dormire bene e per il tempo necessario (sette ore a notte) è importante sia per la mente che per il fisico, dà una mano al cuore e permette di svegliarsi in forma e pronti per iniziare la propria giornata.
Per tornare a fare sogni d'oro, ricorda Assolatte, è importante fare una cena leggera e che includa gli alimenti (come i prodotti lattiero caseari) che contengono il triptofano, l'amminoacido che favorisce la sintesi della serotonina, il neurotrasmettitore celebrale che stimola il rilassamento. Una soluzione sempre valida per chi fatica ad addormentarsi - ben 12 milioni di italiani, secondo l'Associazione italiana medicina del sonno - è bersi un bicchiere di latte o mangiarsi uno yogurt prima di coricarsi. Ancora meglio se si aggiunge un po' di zucchero o miele, visto che favoriscono l'azione del triptofano sul sistema nervoso.

I Mercati

LE QUOTAZIONI DI FEBBRAIO DEL LATTE SPOT

27-02-2013

Leggero calo del latte spot italiano


Nella seconda seduta del mese di febbraio della CCIAA di Lodi si sono registrate delle leggere diminuzioni nel prezzo del latte spot italiano e di quello francese.

Attualità

VA ESTESA ANCHE AL LATTIERO CASEARIO LA NORMA SUL 'MADE IN ITALY' APPROVATA DAL SENATO

11-03-2010

Il solo modo per contrastare efficacemente il falso Made in Italy in tutto il mondo è


Assolatte esprime apprezzamento per la norma sul Made in Italy approvata ieri dalla Commissione Industria del Senato e invita il Governo ed il Parlamento ad estenderla, una volta approvata dalla Camera e diventata legge dello Stato, agli altri comparti della tradizione industriale italiana che hanno costruito il prestigio del Made in Italy nel mondo.

La legge - valida per il tessile, la pelletteria e per le calzature - mette in salvo il saper fare dell'industria italiana, confermando quello che Assolatte sostiene da molto tempo: solo quello che esce dagli stabilimenti italiani, cioè che è "fatto in Italia", è il vero "made in Italy".

Applaudiamo quindi a quanto deliberato dal Senato, che ha riconosciuto la capacità dell'industria italiana di realizzare prodotti di eccellenza partendo dalle migliori materie prime, nel rispetto delle leggi sull'igiene, sulla sicurezza dei prodotti, sul lavoro, sull'ambiente.

"La difesa del Made in Italy- ha affermato Giuseppe Ambrosi presidente di Assolatte commentando la legge approvata dal Senato - è parte integrante del DNA dell'industria lattiero casearia. Siamo sempre stati in prima linea per tutelare e difendere i prodotti fatti in Italia e combattiamo ogni giorno contro chi cerca continuamente di imitarli, appropriandosi della loro fama".

La nostra attenzione alla qualità e al made in Italy ha radici profonde: già negli anni '50, quando nessun altro lo riteneva necessario, Assolatte e le imprese italiane riuscirono a mettere in salvo alcuni prodotti della grande tradizione italiana, i formaggi DOP, lavorando al fianco del Governo per la sottoscrizione della Convenzione di Stresa, la prima Convenzione internazionale sulle denominazioni geografiche, senza la quale oggi non esisterebbe nessun formaggio italiano DOP.

"E' stato grazie alla nostra lungimiranza che i formaggi DOP sono oggi patrimonio comune e ricchezza per tutta la filiera,ha continuato Ambrosi. Con la globalizzazione dei mercati la sfida si fa oggi più difficile.Bisogna quindi contrastare il falso Made in Italy in tutto il mondo, fenomeno che toglie ricchezza al paese e mette a repentaglo l'immagine dei nostri prodotti. Il solo modo che abbiamo per farlo è valorizzare il saper fare delle nostre industrie."

L'industria italiana è portatrice di una tradizione e di una cultura della qualità che il mondo ci invidia. Speriamo che presto anche al nostro settore venga riconosciuta la capacità di fare prodotti straordinari, partendo dalle migliori materie prime.

Attualità

CHEESE CAKE: L'INARRESTABILE BOOM DEL FORMAGGIO 'TRAVESTITO' DA DOLCE DESSERT

09-08-2011

Milioni di fans su Facebook, centinaia di ricette sul web e applicazioni per cellulari: il cheese cake conquista gli italiani, aggiudicandosi il titolo di re dell'estate 2011. Così i formaggi sbarcano anche nel mondo del dessert


E' l'emblema della pasticceria statunitense, ma in realtà le sue radici sono profondamente mediterranee, visto che già i Greci e i Romani realizzavano i dolci a partire dal formaggio fresco e che a portare questa tradizione negli Usa sono stati gli emigranti provenienti dall'Europa centrale. Dunque, il cheese cake è un piatto che accomuna almeno due continenti e che, negli ultimi tempi, sta letteralmente facendo impazzire gli italiani.

Un boom che è sotto gli occhi di tutti. Assolatte ha condotto una ricerca, scoprendo tanti fenomeni curiosi: al cheese cake sono dedicati oltre 100 profili di Facebook con oltre 500.000 fans e due videogiochi online. Su Youtube si possono vedere oltre 18.000 video dedicati a questo dolce e altri 280 si trovano su Myspace, mentre digitando "cheese cake" su Google si ottengono quasi 33 milioni di risultati. Oltre 10 volte di più rispetto a quelli relativi a un classico della pasticceria italiana come il tiramisù.

L'aspetto divertente e coinvolgente del cheese cake, che ne sta trainando il successo nel mondo, è sta in un mix felice di ingredienti: è un dessert fresco e leggero, delicato ma saporito, facile da realizzare e che può essere declinato in mille modi. Infatti c'è chi lo cucina con il cream cheese e chi con altri formaggi freschi, chi utilizza i biscotti al burro e chi i frollini ai cereali, chi lo farcisce con la frutta o con le spezie, chi lo prepara a freddo e chi lo mette in forno. Il cheese cake è il trionfo della fantasia degli chef, anche quelli alle prime armi.

Ma su un aspetto non si transige: la qualità degli ingredienti. Per ottenere un cheese cake da urlo ci vuole il formaggio giusto. L'ingrediente classico della ricetta anglosassone è il cream cheese. Questo formaggio morbido e cremoso, dal sapore delicato e fresco, è ottenuto da una miscela di latte e panna a cui vengono aggiunti fermenti lattici selezionati. La versione italiana del cheese cake si prepara con il mascarpone, un latticino tipico del nostro paese che si prepara a partire dalla crema di latte. Burroso e avvolgente, dall'intenso aroma di panna, il mascarpone è ideale per la preparazione di squisiti dessert. Per chi ama la leggerezza l'ingrediente giusto è la ricotta, un latticino fresco, ottenuto dal siero di latte (eventualmente addizionato di latte o crema), che si caratterizza per il sapore leggermente dolce e che rende il cheese cake ancora più fresco e leggero.

TRE RICETTE, TUTTE DA PROVARE

 Cheese cake al cream cheese con frutti di bosco
Tagliare a dadini 80 g di burro e farlo sciogliere a fuoco molto basso. Spezzare 200 g di frollini al cioccolato, tritarli nel mixer e intanto versare a filo il burro sciolto. Mettere il composto così ottenuto sul fondo di uno stampo rotondo a cerniera di 16 cm di diametro, foderato con carta da forno, compattarlo con il dorso di un cucchiaio e lasciarlo raffreddare in frigorifero per 15 minuti. Ammorbidire in acqua fredda 15 g di gelatina in fogli, versare mezzo dl di panna in un pentolino e scaldarlo su fiamma bassa. Unire la gelatina sgocciolata e strizzarla, mescolando e fino a quando si scioglie. Incidere un baccello di vaniglia nel senso della lunghezza, prelevarne i semini con l'aiuto di un cucchiaino e mescolarli in una ciotola con 250 g di cream cheese e con 80 g di zucchero a velo, fino ad ottenere un composto soffice e cremoso. Amalgamare la gelatina al composto. Montare 1,5 dl di panna e unirla al composto mescolando con movimento dal basso verso l'alto. Infine versare il tutto sopra la base di biscotti. Lasciate solidificare il cheese-cake in frigorifero per almeno 4 ore, poi toglierlo dallo stampo e completarlo con 200 g di lamponi frullati con l20 g di zucchero a velo e con il succo di mezzo limone. Infine decorare con 250 g di frutti di bosco lavati e asciugati.

Cheese cake alla ricotta con gocce di cioccolato
Far fondere 130 g di burro. Lasciar raffreddare. Tritare finemente con il mixer 270 g di biscotti secchi, poi impregnarli con il burro. Stenderli, pressandoli bene, sul fondo e sui lati di una tortiera a fondo mobile da 26 cm di diametro. Mettere in frigo per un'ora. Sbattere con il mixer 1 uovo, 1 tuorlo, 1 bustina di vanillina e 100 g di zucchero. Quindi unire 30 g di amido di mais. Infine aggiungere anche 570 di ricotta fredda, ben amalgamata. Aromatizzare con una scorzetta dell'agrume grattugiata, 3 cucchiai di succo d'arancia e 25 g di gocce di cioccolato, poi mescolare bene rendendo la massa omogenea e cremosa. Diluire il composto aggiungendo 60 g di panna. Versare la massa nello stampo e livellare. Porre in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti, poi ancora per 10 minuti abbassando la temperatura a 160°.

Cheese cake al mascarpone con frutti tropicali
Far sciogliere a bagnomaria 100 g di cioccolato fondente e 50 g di burro. Togliere dal fuoco e unire 50 g di cornflakes. Mescolare bene e versare i cornflakes in una tortiera a cerniera di 20 cm di diametro, schiacciarli bene sul fondo e riporre in frigo. Mettere in una ciotola 375 g di mascarpone, 80 g di zucchero, il succo di un lime e 300 ml di yogurt. Mescolare bene. Aggiungere 4 fogli di gelatina già ammorbidita e 250 g di frutti tropicali misti tagliati a dadini. Versare il composto nella tortiera sopra i cornflakes. Rimettere il tutto in frigorifero per almeno due ore. Sformare la torta e decorarla ai lati con cocco grattugiato e sopra con fettine e dadini di frutti tropicali e qualche fogliolina di menta.

Si ringraziano Galbani, Kraft e Parmalat.

PER SCARICARE GRATUITAMENTE LE IMMAGINI http://www.assolatte.it/assolatte/pressAreaDetail.jsp?download_id=27&selectedPage=1&ct=

Attualità

L'UE BOCCIA LA NORMA GRECA SULL'ETICHETTATURA D'ORIGINE DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI

10-03-2010

Pubblicata sulla G.U. dell'Unione europea la decisione della Commissione avverso il progetto normativo della Grecia


Attualità

FORMAGGI DOP, IGP E STG: L'INDUSTRIA GIOCA UN RUOLO DA PROTAGONISTA

27-01-2010

I 36 formaggi a denominazione d'origine sono il vanto della tradizione alimentare italiana. Ecco perché le industrie lattiero-casearie sostengono questi prodotti e hanno un ruolo di spicco nella loro produzione


Se l'Italia è al primo posto nella classifica dei paesi europei per numero di prodotti a denominazione d'origine, molto lo si deve anche al comparto lattiero-caseario. Infatti, dei 194 prodotti registrati a Bruxelles nell'elenco delle DOP, IGP o STG, ben il 18,5% sono formaggi. Si tratta di 36 prodotti rappresentativi del ricco patrimonio lattiero-caseario italiano: freschi o stagionati, erborinati o affumicati, a pasta molle o dura, da tavola o da grattugia. Alcuni sono così famosi da essere diventati dei portabandiera del "made in Italy", come il Grana Padano e il Parmigiano-Reggiano, il Pecorino Romano e il Gorgonzola altri sono stati riscoperti più di recente e spesso salvati dall'estinzione, come la Ricotta Romana DOP.

Complessivamente in Italia, nel corso del 2008, la produzione di formaggi a denominazione d'origine è stata di 459.854 tonnellate per un controvalore al consumo di 5.223 milioni di euro, come ha rilevato il Rapporto Qualivita 2009. Una buona parte di queste produzioni proviene da aziende industriali, ma ben pochi italiani lo sanno. Secondo uno studio condotto da Astra Ricerche per conto di Assolatte, solo 1 italiano su 2 ritiene che i prodotti lattiero-caseari DOP, IGP o STG siano prodotti dall'industria, mentre l'altro 50% li collega a piccole realtà artigianali o rurali.

Eppure è stata proprio Assolatte, in qualità di associazione delle aziende industriali, a scendere in campo per far riconoscere e tutelare le produzioni casearie tipiche ponendo le basi dell'attuale sistema di protezione che si basa sulle DOP, le IGP e le STG: infatti Assolatte è stata tra i promotori della Convenzione di Stresa, che ha posto le basi per la definizione e la tutela delle denominazioni di origine protetta sul mercato internazionale.

Così nel 1954 venne emanata la prima legge italiana di tutela dei formaggi a denominazione di origine, che inquadrò i Consorzi di tutela quali strumenti di valorizzazione e di tutela dei formaggi di qualità legati alla tradizione. Assolatte, anche in questo caso, ebbe un ruolo propositivo promuovendo la nascita di quasi tutti i Consorzi più importanti del settore lattiero-caseario.

Il ruolo delle industrie lattiero-casearie è molto rilevante anche se si analizzano le esportazioni dei formaggi DOP, IGP e STG, dove la quota attribuibile all'industria è del 90%. E' merito di queste intraprendenti imprese se i formaggi tipici italiani hanno conquistato i consumatori di tutto il mondo e sono sempre più apprezzati e diffusi all'estero. Tanto che, se i prodotti alimentari riconosciuti come alfieri del Made in Italy vendono sui mercati internazionali mediamente poco più del 10% dei loro volumi complessivi, nel settore lattiero-caseario l'incidenza dell'export è pari al 15% della produzione totale.

Attualità

UNO SGUARDO SU IL MONDO DEL LATTE DI APRILE

03-04-2013

La rivista riepiloga la vicenda del divieto turco sull'esportazione di formaggi da latte crudo, ora risolta positivamente grazie ad Assolatte, un focus sull'origine dei prodotti alimentari a seguito di una recente sentenza e altri interessanti articoli sul burro, sul piano di controllo latte in Lombardia e molto altro


Il Mondo del Latte di aprile propone un riepilogo della vicenda delle esportazioni di formaggi a latte crudo in Turchia, positivamente risolta grazie ad Assolatte e un commento a firma di Paolo De Castro sull'accordo raggiunto dai leader europei sulle prospettive finanziarie 2014-2020 dell'UE.

Un approfondimento è dedicato all'origine dei prodotti alimentari e alla recente sentenza riguardante il triplo concentrato di pomodoro proveniente dalla Repubblica popolare Cinese e venduto su territorio comunitario dopo alcuni aggiustamenti come doppio concentrato con la dicitura"Produced of Italy".

Al burro e alla sua rivincita sui consumi nazionali è dedicato un articolo a firma di Manuela Soressi.

Altri interessanti articoli e/o approfondimenti riguardano le linee guida sulla semplificazione dei controlli e il piano di controllo 2013 sul latte in Lombardia. Notizie dall'Europa e l'andamento dei consumi nel settore lattiero-caseario arricchiscono la rivista.

Attualità

GIORNATA NAZIONALE ANTICONTRAFFAZIONE

09-07-2010

Assolatte ha partecipato all'importante manifestazione di Confindustria del 7 luglio. L'italian sounding si combatte con la conoscenza, la pubblicità, la promozione, una buona posizione e distribuzione nei supermercati e con l'aiuto dei ristoranti italiani all'estero.


Quello della contraffazione è uno dei problemi cardine dell'attività industriale italiana e riguarda tutti i settori produttivi: dal tessile all'arredo, dalla musica all'alimentare.

Per parlare dei mille problemi legati alla contraffazione, lo scorso 7 luglio, Confindustria ha organizzato la "Giornata nazionale anticontraffazione".

Nel corso della giornata si sono tenute numerose iniziative, culminate in un grande convegno presso l'Auditorium della Tecnica di Roma, che ha avuto il supporto del Ministero per lo sviluppo economico, del Dipartimento delle politiche comunitarie e il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri.

Il presidente Ambrosi è stato chiamato a partecipare all'iniziativa, come unico rappresentante del settore alimentare.

Nel suo intervento, Ambrosi ha ricordato che con 120 miliardi di fatturato e 380.000 dipendenti, l'alimentare è il secondo settore manifatturiero del paese: il 12% della ricchezza prodotta in Italia viene dall'industria alimentare, nota in tutto il mondo per la qualità dei suoi prodotti.

Il presidente ha poi fatto un breve inquadramento del settore lattiero caseario italiano, ricordando i numerosi problemi di contraffazione con i quali è costretto a convivere sugli scaffali di tutto il mondo.

"Le nostre imprese e i nostri prodotti - ha detto Ambrosi - subiscono tre differenti tipi di imitazione: quella legata ai marchi, l'usurpazione delle denominazioni geografiche e l'italian sounding. Mentre in altri settori, però, predomina l'imitazione dei marchi, il food e il lattiero caseario sono più colpiti dagli altri due tipi di usurpazione".

"Si pensi al Parmesan, ai mille Grana prodotti in giro per il mondo, alle decine di Gorgonzola, Cambozola, Norzola, Provoloni, Asiaghi al Romano Cheese, propinati ai consumatori come se fossero davvero le perle della nostra tradizione alimentare".

"Il fenomeno che incide di più sulla nostra possibilità di crescita all'estero, però, è quello dell'italian sounding. Secondo le stime di ICE, solo sul mercato americano i prodotti che si rifanno all'Italia valgono circa 20 miliardi di euro, 10 volte il fatturato totale dell'export alimentare su quel mercato".

"Sono innumerevoli i prodotti che sfruttano sull'etichetta le immagini del nostro paese: il Vesuvio, il Colosseo, gli antichi Romani, la campagna italiana, la costiera Amalfitana, il tricolore, tutto serve a far vendere meglio prodotti che di italiano non hanno nulla".

Secondo le stime dell'ICE, in totale, la contraffazione del made in Italy vale nel mondo circa 60 miliardi di euro.

"Ma l'Italian sounding è anche un'opportunità - ha concluso il presidente. Chi compra prodotti che sembrano italiani, in realtà vuole i prodotti veri e quando li conosce non li lascia piu''

Attualità

LATTE, YOGURT E FORMAGGI: SEMPRE FRESCHI, ANCHE IN ESTATE

07-07-2010

Quando esplode il caldo cresce il desiderio di cibi freschi, come i prodotti lattiero-caseari. Ecco come acquistarli bene e conservarli correttamente, in modo da consumarli con tranquillità, tutelarne la qualità ed evitare gli sprechi.


Più la temperatura sale, più il frigorifero si riempie. Anche se gli italiani amano portare in tavola i prodotti refrigerati tutto l'anno, è soprattutto in estate che i consumi aumentano e che latte, yogurt e formaggi diventano ancora più preziosi per portare un tocco di freschezza nell'alimentazione di tutti i giorni.

A patto di "maneggiarli" nel modo giusto: così durano più a lungo, mantengono tutto il loro sapore, conservano la loro freschezza. E si evitano gli sprechi. Ecco un utile decalogo per fare una spesa oculata ed evitare i rischi del caldo estivo.

1) Scegliere bene il negozio. Per individuare dove andare a fare la spesa non è importante solo guardare alla convenienza ma anche all'ordine e alla pulizia del locale. In particolare, verificare se i banchi frigoriferi sono sempre funzionanti e se i prodotti freschi sono correttamente conservati. Meglio sempre rivolgersi a negozianti di fiducia e a prodotti di marca. Da evitare i formaggi "anonimi", prodotti a latte crudo, stagionati meno di 60 giorni e di cui non sia nota la provenienza perché non danno sufficienti garanzie di innocuità.

2) Portare sempre con sé una borsa termica quando si va a fare la spesa: così latte, yogurt e formaggi stanno al fresco e si conservano meglio. E poi occorre metterli il prima possibile nel frigorifero di casa. Bastano 24 ore a una temperatura maggiore di 4°C per "distruggere" gran parte dei fermenti lattici contenuti nello yogurt.

3) Riporre gli alimenti in frigorifero nel posto giusto. I formaggi vanno conservati sulla griglia sopra il cassetto della frutta, gli yogurt e la panna nei ripiani più alti mentre il latte va posto nella controporta del frigorifero, nello spazio per le bottiglie.

4) Tenere d'occhio le date di scadenza indicate sulle confezioni. Per riuscirci velocemente basta seguire la regola del "prima dentro, prima fuori": meglio consumare prima i prodotti che sono in frigorifero da più giorni. Per individuarli a colpo d'occhio basta riporre sul fondo dei ripiani i prodotti appena acquistati e mettere invece in prima fila quelli più vicini al limite di consumo consigliato.

5) Evitare di lasciare le confezioni aperte troppo a lungo. Finché i vasetti di yogurt o le bottiglie di latte sono chiusi durano sino alla data di scadenza indicata in etichetta, ma una volta aperti il prodotto va finito nel più breve tempo possibile. Ad esempio, il latte fresco pastorizzato in confezione chiusa, conservato in frigorifero a 4°C di temperatura, ha una durata di 7 giorni, ma quando viene aperto va consumato entro 3-4 giorni. Questa regola vale anche per il latte UHT: infatti in confezione chiusa si conserva a temperatura ambiente per 3-6 mesi ma quando la confezione viene aperta va tenuto in frigorifero e consumato nel giro di 3-4 giorni. Quanto allo yogurt lasciare le confezioni aperte in frigo significa perdere anche gran parte dei fermenti, che si ossidano al contatto con l'aria.

6) Conservare i formaggi nel recipiente giusto. Una volta aperta la confezione in cui sono venduti, stracchino, crescenza, robiola, caprino e tutti gli altri formaggi freschi vanno tenuti in recipienti chiusi, di plastica o di vetro. Così si impedisce che perdano acqua e se ne preserva il sapore e la qualità. La mozzarella va conservata nel liquido in cui viene venduta. Nel caso lo si fosse buttato lo si può sostituire con acqua e un pizzico di sale.

7) Fare attenzione alla temperatura del frigorifero. I formaggi a pasta molle (come crescenza, mozzarella, ricotta o fiocchi di latte) sono molto delicati e la loro durata è strettamente legata alla temperatura alla quale sono conservati. Se nel frigorifero ci sono da 0°C a 3°C possono reggere per 6-7 giorni, ma se la temperatura sale da 3 a 5°C vanno consumati entro 3-4 giorni dall'acquisto.

8) Non è necessario buttare uno yogurt o una mozzarella se sono appena scaduti. Se conservati in modo corretto, gli alimenti continuano a essere buoni per qualche giorno. Bisogna comunque verificare se presentano un odore strano o hanno un aspetto diverso da quello normale: se sono regolari, si possono consumare subito o usarli per cucinare. Anche questo è un modo intelligente per evitare di sprecarli.

9) Usare in modo intelligente il frigorifero è un altro modo per far durare più a lungo e meglio i prodotti freschi. E' meglio aprirlo solo quando è necessario, perché ogni volta che lo si fa la temperatura interna si alza. E' meglio mettere nel frigorifero gli alimenti poco per volta ed evitare che poggino sulle pareti, in particolare su quella di fondo in modo da permettere il ricircolo dell'aria necessario per una corretta refrigerazione e consentire di mantenere una temperatura omogenea. Da ricordare che tenere il frigorifero "in forma" aiuta a farlo funzionare al meglio. Quindi è bene curare la manutenzione, controllando le guarnizioni dello sportello e impostando la temperatura fra 1 e 5 gradi. Così gli alimenti restano freschi e quindi durano più a lungo. Inoltre se non dispone di un sistema di sbrinamento automatico, è bene controllare regolarmente se si è formato del ghiaccio e, se c'è, eliminarlo. Infine, occhio alla pulizia perché riduce il rischio di contaminazioni batteriche. Il frigorifero andrebbe lavato una volta alla settimana con un detergente e ogni tre mesi con un disinfettante.

10) Organizzare per tempo pranzi e cene. I formaggi non vanno tirati fuori dal frigorifero all'ultimo momento, appena prima di consumarli. Facendo così quelli piccanti risultano troppo pungenti, quelli semistagionati lasciano in bocca una sensazione "burrosa" e tutti perdono i loro profumi caratteristici. Meglio togliere dal frigorifero solo la quantità di formaggio che si pensa di consumare e lasciarla a temperatura ambiente per una mezz'ora prima di servirla in tavola. Così daranno il meglio in tavola.

Attualità

YOGURT E LATTI FERMENTATI: PER GLI ITALIANI SONO ZEN

24-02-2012

Giovano al benessere, infondono calma e relax, nutrono in modo sano e leggero. Ma sono anche un piacere multisensoriale. Un'indagine svela come lo yogurt e i latti fermentati hanno conquistato gli italiani, soprattutto i più positivi, moderni e felici


Il 65% degli adulti italiani è un fan di yogurt e latti fermentati: li ama, li consuma volentieri e attribuisce loro valori molto positivi, in particolare nell'area del benessere e della sana alimentazione. Lo rivela una indagine demoscopica condotta da AstraRicerche per conto di Assolatte, da cui emerge che ben 21,5 milioni di italiani mostrano un general goodwill molto positivo nei confronti di yogurt e latti fermentati contro i 2,5 milioni che invece hanno un atteggiamento neutro oppure ostile.

Lo zoccolo duro è fatto da 10,4 milioni di italiani (31% del totale), che sono veri e propri super-fans: "Mostrano un rapporto di eccellente valutazione razionale, e specialmente di passione travolgente per questa categoria di prodotto. E quindi hanno con yogurt e latti fermentati un rapporto che, scherzosamente, si potrebbe definire quasi erotico" spiega il sociologo Enrico Finzi, che ha curato l'indagine.

Dall'indagine che AstraRicerche ha realizzato per Assolatte emerge anche il "lato zen" di yogurt e latti fermentati: per gli italiani sono i prodotti lattiero caseari più legati alle sensazioni di benessere/salute (53,3%) e di dimagrimento (48,7%), come pure di distensione/relax (32,8%) e calma/serenità (32,3%).

Ma anche l'edonismo gioca un ruolo importante: infatti, per oltre 50 italiani su 100 mangiare uno yogurt o bere un latte fermentato è un vero piacere multisensoriale. Ogni età ne apprezza un aspetto particolare: i giovanissimi adorano soprattutto profumo e consistenza, i giovani ne sottolineano l'effetto rilassante, gli adulti ne amano il gusto.

Se dal piano delle sensazioni e dei valori attribuiti a yogurt e latti fermentati si passa a quello dei consumi, allora si scopre che questi prodotti entrano nella dieta di 33,3 milioni di italiani, ossia 3 adulti su 4. I forti consumatori, ossia coloro che ne fanno uso almeno tre volte a settimana, sono 17,4 milioni e mostrano caratteristiche comuni e peculiari.

"Consumare yogurt, specie se lo si fa assai frequentemente, si connette con forza sia alla sana alimentazione (+13% sopra la media nazionale), al benessere psicofisico (+9%), all'equilibrio personale (+40%) e alla capacità di influenzare gli altri, agendo da opinion leader (+12%). Yogurt e latti fermentati sono consumati in modo rilevante soprattutto dalla parte positiva dell'Italia: ossia da coloro che mostrano culture di consumo più moderne e avanzate (+30% rispetto alla media), che hanno una maggiore sensibilità ecologica (+17%) e che si dichiarano più felici e soddisfatti della propria vita (+17%).

La sintesi dell'indagine demoscopica svolta da AstraRicerche per Assolatte è scaricabile da: www.assolatteyogurt.it/content/assolatte-gli-italiani-adorano-lo-yogurt-la-ricerca

Nutrizione e salute

È GIUNTO IL MOMENTO DI SPOSTARE IL FOCUS DELLA DIETA "SALVACUORE" DALLA RESTRIZIONE DEGLI ACIDI GRASSI SATURI VERSO UN RIDOTTO CONSUMO DI CARBOIDRATI RAFFINATI

07-07-2010

La piramide alimentare americana: un rimedio peggiore del male? Il nuovo numero de L'Attendibile.


Il nuovo numero de L'Attendibile, LA TEMPESTA PERFETTA, è dedicato ad un interrogativo di grande importanza: la riduzione degli acidi grassi saturi, proposta come uno degli obiettivi principali delle linee guida nutrizionali, è davvero così vantaggiosa se, come spesso avviene, si accompagna ad un aumento compensatorio dei carboidrati raffinati?

L'American Journal of Clinical Nutrition, la più prestigiosa rivista di nutrizione clinica nel mondo, ha dedicato una serie di articoli su questo tema.

Come riportato in un interessante editoriale, è possibile che il sostanziale declino, osservato negli USA, della percentuale dell'energia fornita dai grassi totali e dagli acidi grassi saturi ed il compensatorio aumento dei carboidrati raffinati e degli zuccheri semplici, stia contribuendo alla corrente epidemia di obesità e diabete.

Tanto che "l'epidemia dell'obesità e l'aumentato apporto di carboidrati raffinati hanno creato una tempesta perfetta per lo sviluppo di disordini cardio-metabolici".

Secondo i risultati di alcuni recenti studi, è auspicabile che alla luce dell'attuale modificato scenario, il paradigma dieta-cuore venga riesaminato e che sia giunto il momento di spostare il focus della dieta "salvacuore" dalla restrizione degli acidi grassi saturi verso un ridotto consumo di carboidrati raffinati.

Per fare chiarezza su un tema così importante  abbiamo chiesto l'autorevole opinione  del dott. DOMENICO SOMMARIVA, noto studioso di lipidi e dislipidemie, vicepresidente della Sezione Lombarda della Società Italiana per lo Studio dell'Arteriosclerosi.

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Attualità

SIGLATO L'ACCORDO SUL PREZZO DEL LATTE ALLA STALLA IN LOMBARDIA

11-01-2010

Comunicato congiunto Assolatte, CIA, Confagricoltura, Coldiretti


Milano, 11 gennaio 2010

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: I° TRIMESTRE 2011

13-06-2011

Le esportazioni italiane di formaggi continuano il loro trend di crescita: +11% in quantità e +24% in valore. In calo l'import di latte confezionato (-9%) così come quello di burro sia sfuso (-10%) che confezionato (-1%). Gli acquisti dall'estero dei formaggi registrano un incremento del 2% circa sul 2010


I dati diffusi oggi dall'Istat relativi all'import export lattiero caseario italiano del primo trimestre 2011 confermano il trend di crescita per le vendite all'estero dei nostri formaggi che fanno registrare un incremento in quantità dell'11% ed in valore del 24% raggiungendo complessivamente le 64.162 tons.

Analizzando nel dettaglio i dati relativi alle importazioni, rileviamo che il latte confezionato si conferma in calo (-9% sul 2010) così come lo yogurt sia naturale (-2%) che ai gusti (-3%) e come il burro sia confezionato (-1%) che sfuso (-10%). In aumento rispetto al primo trimestre 2010 gli acquisti di latte sfuso dall'estero (+11%) e di formaggi (+2%).

Sul fronte delle esportazioni buona la crescita dei formaggi (+11%) mentre sono in calo, rispetto al 2010, le vendite all'estero di latte sia confezionato (-33%) che sfuso (-24%) anche se i livelli quantitativi in export di questi prodotti non assumono molta rilevanza. Inverte la tendenza rispetto al precedente periodo gennaio-febbraio l'export di burro sfuso che cala rispetto al 2010 del 29%.

Attualità

FINANZIARIA 2010: DOP/IGP A STAGIONATURA PROLUNGATA

05-01-2010

La legge finanziaria 2010 concede 10 milioni di euro di contributi per l'anno 2010


L'art, 2, comma 57, della Legge finanziaria 2010 (Legge 23 dicembre 2009, n. 191, pubblicata sul supplemento ordinario n. 243 alla Gazzetta Ufficiale italiana n. 302 del 30.12.2009) ha autorizzato la spesa di 10 milioni di euro, nell'anno 2010, per il riconoscimento di contributi alla produzione di prodotti a stagionatura prolungata a denominazione registrata a livello comunitario del settore primario agricolo.

L'autorizzazione di spesa è motivata con il richiamo alle specificità delle produzioni agricole tipiche e ad esigenze di sostegno del Made in Italy nel settore agricolo.

Le modalità di attuazione dovranno essere stabilite con apposito DM del Mipaaf, da adottarsi di concerto con il Ministero dell'Economia e Finanze entro il 31 gennaio p.v..

Nutrizione e salute

DATA DI NASCITA, QUANTE SORPRESE!
I GUSTI DELLO ZODIACO

28-12-2009

Il futuro è scritto nella data di nascita? Se lo sono chiesto anche molti scienziati che hanno indagato il rapporto tra mese di nascita, propensione a certe malattie e tratti psicologici.


Il futuro è scritto nella data di nascita? Se lo sono chiesto anche molti scienziati, che hanno cercato di verificare se esiste un rapporto tra mese di nascita, propensione a certe malattie e tratti psicologici

Quello con le previsioni astrologiche è uno degli appuntamenti ormai di rito di fine anno: che si creda o no agli oroscopi, la curiosità di sapere cosa riserva il futuro conquista un po' tutti.
Anche gli scienziati: infatti ci sono diversi studi che hanno indagato l'esistenza di legami fra il periodo di nascita e alcuni aspetti della salute e della personalità.
A illustrare le conclusioni di queste ricerche è il nuovo numero de L'Attendibile, il giornale mensile di informazione nutrizionale realizzato da Assolatte, con l'opinione di autorevoli esperti.

Così, leggendo il numero di gennaio 2010 dell'Attendibile (più sotto allegato), si scopre che alcuni studi associano  il mese di nascita con la longevità, la durata della vita fertile nelle donne e la suscettibilità ad ammalarsi di alcune patologie come la malattia celiaca, il diabete di tipo 1 o l'obesità. In particolare, sembra che il rischio obesità sia più alto per chi è nato tra gennaio e giugno, perché è associato con la precoce esposizione al freddo.

Anche alcuni tratti della personalità sembrano essere più frequenti per i nati in certe stagioni dell'anno. Ad esempio, le studentesse migliori sembrano essere quelle nate in maggio mentre le "allodole" (ossia le persone mattiniere che amano andare a letto presto) sono più presenti tra chi è nato in autunno e inverno.

Infine, L'Attendibile ha chiesto alla nota esperta di astrologia Laura Tuan di tratteggiare le caratteristiche di ognuno dei 12 segni zodiacali e il suo rapporto con il cibo, ma anche di fornire qualche suggerimento per la cucina delle feste. La nutrizionista Carla Favaro ha aggiunto i suoi consigli "personalizzati" per stare in forma e coniugare piacere della buona tavola e benessere.

Ad esempio, il goloso Toro che ama i formaggi cremosi dovrebbe abbinarli ad alimenti sfiziosi e leggeri (come la frutta), mentre il curioso Acquario deve ricordare di mangiare con calma le scagliette di grana o i fiocchi di latte facendo del pasto una pausa rilassante, senza lasciarsi distrarre da altri stimoli.

Burro Tutti i Giorni

Sapori e Piaceri

BURRO: INDISPENSABILE IN PANDORI E PANETTONI DI QUALITA', MA PREZIOSO SULLA TAVOLA DI OGNI GIORNO

24-12-2009

Consumi in aumento nel 2009 per questo nobile alimento, così importante nella cucina italiana. Fornisce tanti nutrienti benefici per la salute, come rivelano gli studi nutrizionali che lo hanno "riabilitato".


Senza di esso non ci sarebbero né il pandoro e neppure il panettone. Infatti il burro è uno degli ingredienti più importanti di questi dolci pregiati tipici del Natale italiano, tanto che la legge stabilisce che il pandoro ne debba contenere almeno il 20% e il panettone almeno il 16%.

Ma non è solo mangiando una fetta di pandoro o panettone che si porta il burro sulla tavola delle feste, visto che ci sono molti modi per gustare quest'alimento e oltretutto senza sensi di colpa per la linea, se si seguono i consigli dei nutrizionisti*. L'immancabile velo sul pane e marmellata della colazione del mattino, oppure il morbido ricciolo con cui i gourmet accompagnano i migliori salumi italiani o ancora l'abbinamento sfizioso con acciughe sott'olio o aringhe: ci sono mille modi e situazioni in cui gustare il burro.

Un alimento di antica tradizione che, a dispetto di tante accuse e demonizzazioni, ha saputo mantenere il suo ruolo all'interno della cucina italiana, soprattutto in quella delle regioni settentrionali, e che sta riscuotendo un rinnovato interesse da parte degli italiani. Infatti, secondo Ismea, nel 2009 i consumi domestici faranno siglare una piccola crescita (+0,8% a volume) che porta i consumi nazionali sopra le 39.000 tonnellate. A valore nel 2009 il mercato vale 526 milioni di euro con prezzi al consumo in calo del 4,2%.

Una performance che si deve anche agli sforzi e agli investimenti delle 120 aziende produttrici per proporre delle innovazioni che, pur mantenendo intatta l'anima tradizionale di questo prodotto, lo rendano più adeguato ai cambiamenti dello stile alimentare degli italiani. Ecco quindi che negli ultimi tempi ne sono state lanciate nuove versioni: come il burro a ridotto contenuto di colesterolo (circa il 65% in meno rispetto al burro normale), il burro spalmabile, più facile da stendere sul pane, o il burro chiarificato, il più usato dai grandi chef, ottenuto sciogliendolo lentamente e filtrandolo.

Dunque oggi il burro viene proposto dall'industria lattiero-casearia in molte versioni, che soddisfano altrettanti bisogni dei consumatori.
La legge ne distingue 4 tipologie che si differenziano per il tenore di grassi apportati dal latte e per gli ingredienti usati, e che sono indicati in etichetta in modo preciso:

-  Burro: deve contenere almeno l'82% di grassi derivati dal latte.
-  Burro tradizionale: è prodotto esclusivamente con crema di latte (ossia panna).
-  Burro tre quarti: è quello a a ridotto tenore di grasso, poiché ne contiene dal 60 al 62%.
-  Burro metà: è il burro con il più basso tenore di grassi (39-41%).

Anche il mondo scientifico ha "riabilitato" il burro, sfatando alcuni falsi miti come quello che sia troppo calorico e che faccia ingrassare. In realtà il burro ha il 16% di calorie in meno rispetto all'olio di oliva (rispettivamente 758 e 900 calorie per 100 g) perché contiene circa il 15% di acqua e ha un maggior potere saziante. Inoltre gli acidi grassi a catena corta e media del burro non vengono stoccati nei tessuti adiposi, ma sono usati per produrre energia rapidamente e dunque, non si accumulano nell'organismo ma vengono prontamente utilizzati.

Inoltre il burro è altamente digeribile e facilmente assimilabile, e quindi è perfetto per gli sportivi ma anche per bambini e ragazzi, a cui fornisce vitamina A, vitamina D e sali minerali indispensabili per la crescita e lo sviluppo. Oggi i nutrizionisti considerano il burro un alimento importante per i suoi effetti nutrienti, protettivi e antiossidanti, determinati dalla presenza di acidi grassi a catena corta, acido linoleico coniugato, lecitina, vitamina E, selenio e calcio. Inoltre il burro è una delle poche fonti di vitamina D, importante per il metabolismo del calcio, cioè per un buon sviluppo e la salute delle ossa, e contiene anche significative quantità di vitamine liposolubili come la A, che favorisce la crescita, protegge le mucose e difende dalle infezioni.

Quindi il burro può rientrare senza problemi in un'alimentazione equilibrata a patto di consumarlo nelle giuste dosi. L'ideale è non superare i 10 g al giorno. In questo modo si copre circa 1/6 dei grassi assumibili ogni giorno e si assumono 25 mg di colesterolo (contro i 300 mg indicati nei Larn). Meglio consumarlo a crudo, magari sulla pasta al posto dell'olio per "tagliare" le calorie di un primo piatto e rendere più facile la digestione, oppure spalmarlo sul pane a colazione, perché così si fornisce all'organismo l'energia da consumare durante l'intera giornata.

* PER SAPERNE DI PIU' SUI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI E LA TAVOLA DELLE FESTE E SU COME CONIUGARE GUSTO E LEGGEREZZA: Light & White, L'Attendibile di Natale

PER SCARICARE LE FOTO DEL BURRO  cliccare qui

I Mercati

LA CRISI DEI CONSUMI FRENA LA PRODUZIONE DEL MONTASIO

01-02-2013

Il montasio non regge il calo dei consumi interni e chiude il 2012 con una flessione produttiva del 2.3%


Prosegue anche a dicembre il calo della produzione che aveva già caratterizzato i due mesi precedenti. Nell'ultimo mese le forme di Montasio DOP prodotte sono state 72.342, ben 17.677 in meno rispetto a quelle di dicembre 2011 (-19.6%).

Il rallentamento produttivo è iniziato nel secondo semestre ed è andato via via peggiorando chiudendo l'anno con una variazione tendenziale di -2,3%.

Il calo dei consumi interni ha senza dubbio influito sull'andamento della produzione che è stata tra le più basse degli ultimi cinque anni.

Nutrizione e salute

LIGHT & WHITE, I PRODOTTI LEGGERI NEI MENU DELLE FESTE

23-12-2009

Suggerimenti, proposte e ricette per conciliare gusto e leggerezza in tutte le occasioni alimentari di questo periodo.


L'offerta di prodotti lattiero caseari light, o comunque a moderato contenuto calorico, è oramai sempre più ampia: grazie al progresso dei processi tecnologici, non solo i prodotti "moderni" come i fiocchi di latte, ma anche quelli tradizionali italiani, possono trovarsi in versioni alleggerite.

Diventa quindi più facile conciliare gusto e leggerezza in tutte le occasioni alimentari della giornata.

Gli alimenti "leggeri", se usati correttamente, possono aiutare a controbilanciare le calorie assunte in eccesso nelle tante occasioni alimentari di questo periodo. Ma sono anche utili per chi volesse "risparmiare" un po' di calorie e "giocare d'anticipo", puntando su scelte leggere ma sazianti.

Light & White è il nuovo numero de L'Attendibile con suggerimenti, proposte e ricette per conciliare gusto e leggerezza in tutte le occasioni alimentari di questo periodo.

L'Attendibile è realizzato da Carla Favaro (professore presso la Scuola di specializzazione in scienza dell'alimentazione dell'Università Milano Bicocca, pubblicista).

Nutrizione e salute

SI DICE, MA E' VERO ? NON SEMPRE, SPECIALMENTE QUANDO SI TRATTA DI INTERNET

02-12-2009

I falsi miti dell'alimentazione possono portare ad escludere, senza motivo, alimenti importanti dalla dieta.


Calorie, dimagrire, dieta sono fra gli argomenti più dibattuti e cliccati.

Ma non sempre quello che si sente dire è vero, ancor più quando si tratta di Internet. Anche sul latte e i suoi derivati circolano molti falsi miti. E i miti alimentari possono portare ad escludere, senza motivo, alimenti importanti dalla dieta.

Si dice, ma è vero? è il titolo del nuovo numero de L'attendibile.

Con l'aiuto del professor Carlo Cannella (ordinario di scienza dell'alimentazione all'Università di Roma "La Sapienza" e presidente INRAN) abbiamo verificato la veridicità di alcune delle "cose che si dicono". A seguire, un approfondimento sui "falsi miti" legati al consumo dei prodotti lattiero caseari e le ultime novità dalla letteratura scientifica.

L'Attendibile è realizzato da Carla Favaro (professore presso la Scuola di specializzazione in scienza dell'alimentazione dell'Università Milano Bicocca, pubblicista).

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Attualità

PIU' BELLI E PIU' SANI CON I PRODOTTI LATTIERO-CASEARI

18-05-2011

Un consumo regolare di latte, formaggi, burro e yogurt non solo contribuisce al benessere, ma aiuta anche a essere più belli. In modo gustoso e naturale.


C'è chi l'ha definita "food therapy": è l'ultima tendenza di centri estetici e istituti di bellezza che usano i componenti naturalmente presenti negli alimenti per creare trattamenti cosmetici per viso e corpo.

Così per ottenere una pelle luminosa e tonica, labbra morbide e vellutate, capelli sani e forti, si possono fare maschere a base di yogurt, trattamenti con panna fresca e bagni in vasche colme di latte. E per nutrire la bellezza dall'interno Assolatte ricorda che basta seguire le linee guida per una corretta alimentazione elaborate dall'Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), che consigliano tre porzioni al giorno di latte o yogurt e tre porzioni settimanali di formaggi.

Ecco il vademecum, realizzato da Asssolatte, delle sostanze preziose per la bellezza che ci si può assicurare consumando i prodotti lattiero-caseari.

LATTE: aiuta a purificare la pelle e ad avere unghie forti
Bere una tazza di latte: ecco un trattamento di bellezza facile (e piacevole) da fare ogni giorno, che aiuta ad avere una pelle più bella e dei capelli più luminosi, oltre a ossa più forti. Effetti che si devono all'azione di diverse componenti del latte: la vitamina B8 (biotina), che stimola le cellule della pelle, migliorando l'incarnato, e influisce indirettamente sulla crescita e la robustezza delle unghie la vitamina B6, indispensabile per ricostruire l'epidermide e utile per combattere la pelle impura lo zolfo, che rende i capelli lucidi e soffici combattendo anche l'eccesso di grasso. Anche il calcio, oltre a essere fondamentale per la salute delle ossa, ha effetti importanti sulla pelle: protegge dalle aggressioni dei raggi solari e, in sinergia con la vitamina A, rafforza la pelle.

BURRO: contribuisce a proteggere dalle rughe e a combattere l'invecchiamento
Rughe meno accentuate, colorito più sano e pelle più soda ed elastica: sono questi gli effetti visibili di un consumo corretto di burro (pari a non oltre 20 g al giorno). Merito di vitamina E, vitamina A e selenio, tutti "ingredienti" naturalmente presenti nel burro che hanno un'azione antiossidante, ossia capace di contrastare i processi di ossidazione delle cellule. In particolare il burro è una delle migliori fonti alimentari di vitamina A, perché in quest'alimento la si trova nella forma più facilmente assimilabile dall'organismo umano e perché è associata allo zinco, che ne potenzia gli effetti rinforzanti sulla pelle e sulle mucose.

YOGURT E LATTI FERMENTATI: permettono di ottenere una pelle vellutata e di contrastare le occhiaie
Lo yogurt e i latti fermentati agiscono dall'interno perché i loro batteri lattici, integrandosi con la flora batterica dell'intestino, creano condizioni favorevoli per il benessere dell'uomo, accrescendo le difese naturali contro i processi infettivi e combattendo i batteri "cattivi", che possono rovinare la pelle. Inoltre, favorendo il buon funzionamento dell'intestino, e quindi aiutando a eliminare le tossine, lo yogurt e i latti fermentati comportano ripercussioni positive per tutto l'organismo, pelle compresa. Inoltre, fornendo riboflavina e acido pantotenico, lo yogurt e i latti fermentati regolarizzano il drenaggio linfatico e quindi aiutano a combattere anche inestetismi sgradevoli, come le occhiaie.

FORMAGGI: sono utili per avere labbra morbide e una pelle ben idratata
Niente più pelle che "tira", naso che si squama, labbra che si screpolano o capelli sfibrati e che cadono facilmente: un adeguato consumo di formaggi assicura la giusta dose di vitamina B2 (chiamata anche riboflavina), il miglior rimedio naturale contro la pelle secca. Infatti è indispensabile per l'idratazione delle cellule e delle mucose, tanto che i sintomi più comuni della sua carenza sono lesioni a carico delle mucose (come la glossite) o della cute (come la dermatite acneiforme). Inoltre la vitamina B2 favorisce il ricambio cellulare e protegge nei confronti dei radicali liberi, agendo quindi come antiossidante. Da non sottovalutare, anche, il ruolo degli aminoacidi, i "mattoni" delle proteine presenti in buone quantità nei formaggi: hanno l'effetto di stimolare la produzione di collagene ed elastina, e per questo contribuiscono a preservare l'elasticità della cute.

Attualità

CONTRO L'INFLUENZA A-H1N1 GLI ITALIANI COMPRANO PIU' LATTE, YOGURT E PROBIOTICI

02-12-2009

Non solo prodotti che combattono febbre e mal di gola o disinfettanti cutanei: per prevenire e curare l'influenza gli italiani hanno acquistato anche più prodotti lattiero-caseari


Non solo prodotti che combattono febbre e mal di gola o disinfettanti cutanei: per prevenire e curare l'influenza gli italiani hanno acquistato anche più prodotti lattiero-caseari.

Prima annunciata, poi temuta e infine massicciamente arrivata, tra ottobre e novembre l'influenza A-H1N1 ha colpito tutta l'Italia. E ha avuto notevoli ripercussioni non solo sulla salute degli italiani e sul loro stile di vita, ma anche sul loro carrello della spesa.

Infatti la minaccia per la salute rappresentata dalla "suina" e le campagne sulla prevenzione che sono state condotte sui mass-media hanno spinto gli italiani a modificare le loro abitudini di acquisto, come ha rivelato la società di ricerche The Nielsen Company che ha analizzato gli effetti dell'influenza A-H1N1 sulle vendite della distribuzione moderna, di farmacie e parafarmacie.

Accanto ai prevedibili aumenti delle vendite di farmaci di automedicazione per il sistema respiratorio (come antinfluenzali e prodotti contro tosse e mal di gola) e al boom di disinfettanti cutanei, salviettine umidificate e sostitutivi del sapone, si registrano anche delle novità nella spesa alimentare che si arricchisce di alimenti a maggior valore salutistico, come frutta e verdura fresche confezionate, mele, pomodori e agrumi confezionati, che registrano tassi di crescita a volume compresi tra il 4,9 e il 14,3%.

Tra gli alimenti considerati preziosi per stare bene e combattere l'influenza ci sono anche i prodotti lattiero-caseari: infatti gli italiani hanno comprato più probiotici al cucchiaio (+9,8%in volume rispetto all'ottobre 2008) e probiotici da bere (+5,1%), confermando un trend positivo che prosegue da anni.

Sono aumentate anche le vendite di yogurt (+5,1%) e latte fresco confezionato (+3,9%), due prodotti che in ottobre hanno messo a segno un'accelerazione rispetto al trend dei primi 10 mesi del 2009.
La preferenza dei consumatori per probiotici, latte e yogurt dimostra che gli italiani riconoscono il "valore benessere" dei prodotti lattiero-caseari, ricchi di sostanze preziose per l'organismo.


Per garantire l'equilibrio ed il corretto apporto di nutrienti, le linee guida elaborate dall'Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) consigliano tre porzioni al giorno di latte o yogurt, più tre porzioni settimanali di formaggio.

* Fonte: Nielsen Trade*Mis - Iper+Super+Libero Servizio - ottobre 2009 versus ottobre 2008

Formaggi Fusi

Sapori e Piaceri

FORMAGGI FUSI: TRADIZIONALI MA INNOVATIVI

24-11-2009

Sono stati tra i primi formaggi a essere regolamentati nel 1953. Da allora i formaggi fusi hanno continuato a rinnovarsi per stare al passo con le richieste e le preferenze dei consumatori italiani


Gli italiani ne consumano 60.000 tonnellate l'anno ma quasi non se ne rendono conto, tanto che la definizione "formaggi fusi" risulta sconosciuta alla maggior parte dei consumatori.

Eppure tra versioni in fette o a cubetti, tra spalmabili e formaggini, tra panetti per cucinare o per farcire la pizza, i formaggi fusi sono una delle categorie di prodotti lattiero-caseari più diffuse, acquistate e utilizzate. Una famiglia che comprende tanti prodotti diversi per forma e consistenza, ma tutti accomunati dal processo di produzione: ossia la fusione a caldo di formaggi soprattutto semiduri (come Cheddar, Gouda o Emmental) o Dop (come il Grana Padano, il Provolone, il Parmigiano-Reggiano).

I formaggi vengono miscelati con altri ingredienti lattiero-caseari (come burro e crema di latte), con l'indispensabile aiuto dei sali di fusione. Come per tutti gli altri prodotti alimentari, anche nel formaggi fusi la qualità delle materie prime e l'accuratezza dei processi produttivi fanno la differenza e permettono di ottenere un prodotto di qualità, che facilita e sveltisce la cucina di tutti i giorni con gusto e fantasia.

In quest'ottica le aziende associate ad Assolatte hanno partecipato alla stesura, nel 2007, della "Guida europea di buona pratica dei formaggi fusi" che specifica i requisiti di questi prodotti in termini di ingredienti, igiene, tracciabilità e manutenzione degli impianti. In questo modo le industrie lattiero-casearie hanno recepito le innovazioni di processo e prodotto che sono avvenute nel mondo dei formaggi fusi, un prodotto caseario che può essere considerato tradizionale visto che è stato tra i primi a essere regolamentato, con la Convenzione di Stresa, diventata vigente con il DPR n.1099 del 1953.

Ma quello dei formaggi fusi è anche uno dei comparti più dinamici dell'universo alimentare. L'innovazione infatti è fondamentale in questo settore: più di ogni altro prodotto lattiero-caseario, i formaggi fusi si prestano ad adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori sia in termini di servizio che di gusto. Se il mercato è stato aperto dai porzionati - i mitici "formaggini" - e dalle fette confezionate una a una, negli ultimi anni sono arrivati anche nuove versioni più cremose o filanti, differenziate per destinazione d'uso (ad esempio a caldo o a freddo), per gusto (ad esempio alle olive o al salmone) oppure realizzate a partire dai formaggi Dop, come Parmigiano-Reggiano o Grana Padano.

Nutrizione e salute

LATTE ALIMENTARE: LA CONFEZIONE NON E' UN OPTIONAL

11-11-2009

Ecco tutte le buone ragioni per cui la confezione è essenziale per garantire la qualità del latte


Protegge dalle contaminazioni esterne, conserva le migliori condizioni igieniche ed organolettiche, fornisce l'etichetta con tutte le sue utili informazioni, a cominciare dalla data di scadenza, e infine viene pure riciclata: ecco tutte le buone ragioni per cui la confezione è essenziale per garantire la qualità del latte.

E' uno di quei prodotti per cui è meglio comprare "a scatola chiusa": infatti il latte venduto in brik o in bottiglie di vetro o plastica è sicuro, controllato in tutta la sua vita commerciale e garantito dalle aziende lattiero-casearie che lo producono perché, essendo preconfezionato, conserva tutte le sue caratteristiche organolettiche e nutritive.

Difatti il packaging è un bene prezioso per il consumatore: protegge il latte, lo conserva e fornisce molte informazioni utili. Le stesse aziende lattiero-casearie scelgono di vendere il latte in imballaggi chiusi, e di assumersi i relativi costi in termini di tecnologia, materiali e logistica, proprio perché in questo modo possono assicurare l'integrità del loro prodotto "from farm to fork" e fornire al consumatore tutte le garanzie sul piano organolettico ed igienico-sanitario.

Ma perché è tanto importante confezionare il latte?
Per diverse ragioni. Innanzitutto per prevenire la contaminazione dagli agenti esterni di natura biologica, chimica e fisica, in modo da conservare il latte nelle migliori condizioni igieniche ed organolettiche per tutta la sua durata commerciale. Così al consumatore viene garantito che il latte che sta bevendo mantiene lo stesso sapore e gli stessi valori nutritivi di quando è stato confezionato.

Inoltre sulla confezione il consumatore trova tutte le informazioni necessarie per fare una spesa consapevole: il nome del produttore, la sede dello stabilimento, l'elenco degli ingredienti, il valore nutrizionale, le modalità di conservazione e gli eventuali suggerimenti per il consumo.

Ma soprattutto su ogni confezione di latte è ben visibile la data di scadenza, un'informazione indispensabile per consumare il latte in tutta sicurezza. In ogni momento, infatti, basta un'occhiata per verificare se il latte stivato nel frigorifero di casa è ancora adatto al consumo. Per il "latte fresco pastorizzato" e il "latte fresco pastorizzato di alta qualità" la durata è di 6 giorni, per il "latte microfiltrato" sale a 15 giorni, per il "latte pastorizzato a temperatura elevata" a 26 giorni e per il "latte Uht" a 3 mesi.

Un'altra informazione fondamentale per garantire la sicurezza alimentare è il lotto di produzione, che permette di risalire a ritroso lungo tutto il percorso fatto dal latte, dai punti vendita sino alle stalle. Così, in caso di necessità, le aziende lattiero-casearie possono individuare e ritirare in modo rapido i lotti di prodotto.

Sulle confezioni del latte sono indicate anche le informazioni relative all'imballaggio, come il tipo di materiale usato. Tutti i materiali utilizzati sono conformi alla legislazione alimentare, idonei al contatto con gli alimenti e non alterano le caratteristiche organolettiche del latte perché rispettano gli standard microbiologici, di protezione dalla luce, di barriera ai gas e di resistenza meccanica.

La confezione, poi, non viene scelta a caso. Ogni latte, ad esempio, ha esigenze diverse in funzione della sua durabilità: le confezioni richiudibili permettono di conservare la freschezza e l'aroma del latte quando è in frigorifero, mentre i contenitori opachi o colorati proteggono dalla luce i prodotti che durano più a lungo. Vengono, poi, utilizzati materiali sempre più leggeri, che riducono l'impiego di materie prime e che sono compatibili dal punto di vista ambientale.

Inoltre nella maggior parte dei casi le confezioni vengono avviate alla raccolta differenziata e quindi riciclate. Le bottiglie di vetro vengono infatti riutilizzate per produrre nuovo vetro, quelle in plastica vengono usate per realizzare tessuti in pile, nuovi contenitori od oggetti in plastica. Infine dal riciclo dei contenitori in cartone, che avviene in oltre 3.000 Comuni italiani, si ottengono nuovi carta e cartone.

Attualità

NUOVE INDICAZIONI PER I CLAIM RIPORTATI IN ETICHETTA

31-01-2013

La Commissione europea fornisce nuove indicazioni agli operatori su alcuni aspetti della normativa claim


Nel 2006 l'Unione europea ha regolamentato le indicazioni nutrizionali e salutistiche che possono essere riportate in etichetta.

La normativa è articolata e molte delle sue disposizioni sono di difficile interpretazione. Per dare quindi agli operatori e alle Autorità di controllo un utile strumento di riferimento sull'impiego delle indicazioni salutistiche, la Commissione europea e gli Stati membri hanno lavorato e condiviso una linea guida in materia.

Il documento, recentemente pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, ricorda il divieto di impiegare indicazioni sulla salute non autorizzate o non conformi alle disposizioni del Regolamento claim e rammenta l'obbligo di accompagnare le indicazioni salutistiche con alcune informazioni, tra le quali una dicitura relativa all'importanza di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano e la quantità dell'alimento e le modalità di consumo necessarie per ottenere l'effetto benefico indicato.

A queste, se necessario, gli operatori dovranno affiancare una dicitura rivolta alle persone che dovrebbero evitare di consumare l'alimento e un'avvertenza per i prodotti che potrebbero presentare un rischio per la salute se consumati in quantità eccessive.

Nutrizione e salute

LATTE E DERIVATI: OK ANCHE PER RESTARE IN FORMA

18-05-2011

Il ruolo di latte, yogurt e formaggi per controllo del peso. Novità sulle diete sul nuovo numero de L'Attendibile.


E' on line il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, LATTE E DERIVATI ANCHE PER RESTARE IN FORMA.

La dieta perfetta? Quella che si inserisce in uno stile di vita salutare e che prevede ogni giorno il consumo dei 5 gruppi di alimenti irrinunciabili per una corretta nutrizione, tra cui ci sono anche i prodotti lattiero caseari.
 

Le "Linee guida per una sana alimentazione" consigliano 3 porzioni di latte o di yogurt ogni giorno, e 2-3 porzioni alla settimana di formaggio. Una frequenza di consumo che non interferisce su una dieta ipocalorica perché comporta l'assunzione di soli 40-50 grammi di grassi a settimana ma che assicura il giusto apporto di proteine, vitamine e minerali.

Ma c'è un'altra buona ragione per cui latte e derivati non dovrebbero mai mancare sulla tavola di chi è a dieta: il ruolo importante che rivestono nel controllo del peso. Come indicano i risultati di alcuni studi recenti, i prodotti lattiero caseari sembrano infatti riuscire a regolare la voglia di cibo e il suo consumo.

Infatti, grazie al maggior potere saziante delle proteine e probabilmente anche del calcio, bere latte intero a colazione o mangiare uno snack a base di formaggio procura un buon senso di sazietà e spinge, quindi, a stare più leggeri nel pasto successivo.

Inoltre l'aggiunta di latte alla dieta ha dimostrato di facilitare il controllo dell'appetito in donne obese sottoposte a diete ipocaloriche.

Sul nuovo numero de L'Attendibile il dottor Andrea Ghiselli, ricercatore INRAN, spiega perché il latte e i suoi derivati sono alimenti importanti in una corretta alimentazione, anche quando si segue un regime ipocalorico.

Attualità

IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO MIRA AD UN FUTURO SEMPRE PIU' SOSTENIBILE

18-05-2011

Assolatte supporta attivamente l'organizzazione dell'evento più importante dell'anno: l'IDF World Dairy Summit 2011 "Summilk"


L'IDF World Dairy Summit è l'evento internazionale più importante per il settore lattiero-caseario. Ospitato ogni anno da un Paese diverso, il Convegno mondiale del latte riunisce sotto un unico tetto tutti gli operatori del settore ponendosi come piattaforma di scambio e di confronto sui principali temi di interesse per il settore.

L'onore di ospitare l'evento per il 2011 è dell'Italia. A fare gli onori di casa, che avrà come filo conduttore la "Sicurezza alimentare sostenibile", sarà il Comitato italiano della Federazione Internazionale del Latte con Assolatte, che sta dando il massimo supporto per assicurare l'ottima riuscita dell'evento così da renderlo il più fruttuoso possibile per la platea internazionale che vi prenderà parte.

Sicurezza alimentare e sostenibilità sono temi di primaria importanza che richiedono soluzioni reali e rapide per rispondere alla crescente domanda di cibo che attende il pianete nei prossimi anni e la cui rilevanza è riconosciuta anche dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura) che per la prima volta nella storia dell'evento ha dato il suo supporto alla manifestazione permettendo l'organizzazione di ben cinque conferenze congiunte FIL-FAO.

"Ci aspettiamo una grande partecipazione all'evento - afferma Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte. Al Summilk porteranno la propria testimonianza esperti e personalità di fama internazionale appartenenti al mondo delle istituzioni e delle imprese, ma anche dei produttori, della distribuzione e, ovviamente, del mondo universitario e della ricerca. Sul fronte della sostenibilità ambientale sono già molte le industrie italiane del settore che hanno investito per dare il loro contributo. Il tema della sicurezza alimentare sostenibile, se vogliamo, ha la duplice importanza di salvaguardare e fronteggiare il fabbisogno alimentare in continua crescita e, al tempo stesso, l'ambiente. L'industria italiana parteciperà al dibattito assicurando la massima partecipazione all'evento e portando il proprio contributo".

La manifestazione, per la quale si attendono partecipanti da oltre 50 Paesi, si svolgerà dal 15 al 19 ottobre a Parma.
Tra i principali eventi della settimana ci sarà il World Dairy Leaders Forum, in programma il 16 ottobre, durante il quale saranno affrontati i temi dello squilibrio tra consumi e risorse disponibili e gli effetti che da ciò ne conseguono. Al Forum prenderanno parte esponenti istituzionali e CEO aziendali provenienti da Europa, Stati Uniti, Australia, Cile, Brasile, Cina e India per comprendere e confrontarsi sulle esigenze e le criticità che accompagneranno l'evoluzione del settore nei prossimi anni e per poter assicurare la sostenibilità del settore.
Un altro importante appuntamento della manifestazione sarà la Global Dairy Roundtable on Supply Chain Issue che permetterà uno scambio sulle necessità, le aspettative e gli ostacoli che attendono la filiera lattiero-casearia su temi quali i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare e la crescita della popolazione, l'agricoltura in un'economia globalizzata, ecc.

Non meno importanti sono poi le 12 le conferenze tematiche alle quali sarà possibile prendere parte e che affronteranno, tra gli altri, i temi dell'economia e della politica, della nutrizione, della salute animale, ma anche della tecnologia, del marketing, dell'ambiente o della nuova scienza della economia della nutrizione.

Assolatte ricorda che l'importanza del Summilk in Italia è ancora più accentuata se si pensa che il settore lattiero-caseario è il primo comparto alimentare nazionale con un fatturato registrato nel 2010 di 14,4 miliardi di euro. Le imprese nazionali lavorano 14 milioni di tonnellate di latte e producono 1 milione di tonnellate di formaggio (di cui 460.000 tonnellate sono formaggi DOP), quasi 3 miliioni di tonnellate di latte alimentare, 190.000 tonnellate di yogurt e latti fermentati e 160.000 tonnellate di burro.

Per maggiori informazioni: Massimo Forino Assolatte tel.02-72021817
Visita il sito:
www.wds2011.com
Per approfondimenti, vedi file allegato

Attualità

UN DECRETO SULLA VENDITA DI LATTE CRUDO E CREMA CRUDA

30-01-2013

E' confermato l'obbligo di informare il consumatore che il proddotto va consumato previa bollitura


A fine 2008 il Ministero della Salute emanò l'Ordinanza Ministeriale "Misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l'alimentazione umana".

Considerata la rilevanza per la sicurezza alimentare, il Ministero - in esecuzione di quanto previsto dal Decreto Balduzzi "Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute" - ha riportato i contenuti della succitata OM, estendendolo anche alla commercializzazione della crema cruda.

Il Decreto, quindi, prevede che sulla confezione del prodotto deve essere riportata la dicitura "prodotto da consumarsi previa bollitura" la medesima dicitura deve comparire sul frontale dei distributori automatici per la vendita di latte crudo. In quest'ultimo caso deve essere visibile la data di mungitura del latte e la data di scadenza dello stesso, che non deve superare i tre giorni dalla data di mungitura.

Viene, altresì, vietato mettere a disposizione contenitori destinati al consumo in loco del prodotto. Qualora sia disponibile un distributore con un sistema automatico di imbottigliamento, l'etichetta sui contenitori deve riportare le medesime indicazioni previste per il distributore.

Il divieto di somministrazione del latte crudo e della crema cruda nell'ambito della ristorazione collettiva, comprese le mense scolastiche, previsto dall'OM, era già stato inserito nel Decreto Balduzzi.

Nutrizione e salute

5 BUONI MOTIVI PER NON FARSI MAI MANCARE IL PROPRIO YOGURT QUOTIDIANO

28-04-2011

Uno yogurt al giorno. Il minimo che puoi fare per


E' l'alimento "funzionale" per eccellenza. Infatti non solo conserva tutte le proprietà nutritive del latte, ma contribuisce a preservare il benessere, a migliorare lo stato di salute e a ridurre il rischio di malattia.

Tutto merito dei batteri lattici: facendo fermentare il latte, originano dei metaboliti che, integrandosi con la flora batterica intestinale, creano condizioni favorevoli per il benessere umano. Ecco perché i batteri lattici sono considerati il mezzo più naturale per mantenere o ripristinare le funzioni biologiche intestinali e per aumentare le difese naturali dell'organismo contro i processi infettivi.

I batteri lattici dello yogurt esercitano una protezione contro le infezioni, soprattutto intestinali, e sono in grado di produrre delle particolari molecole con azione "antibiotica", le batteriocine, che svolgono importanti attività di prevenzione e controllo delle infezioni e delle "putrefazioni" intestinali. Studi recenti hanno anche dimostrato che il consumo di yogurt può ridurre il tenore di colesterolo, esercitare un'azione anti‐ipertensiva e prevenire la formazione di neoplasie al colon. Infatti i suoi batteri lattici, integrandosi con la flora batterica intestinale, sono considerati il mezzo migliore per mantenere o ripristinare le funzioni biologiche intestinali e per aumentare le difese naturali dell'organismo contro i processi infettivi.

Ecco perché le "Linee Guida per una sana alimentazione italiana" redatte dall'INRAN consigliano di consumare ogni giorno 3 porzioni (da 125 g l'una) tra latte e yogurt. In particolare ci sono 5 buoni motivi per non farsi mai mancare il proprio yogurt quotidiano:

1) E' un alimento completo e leggero: contiene tutti i macronutrienti necessari per una dieta equilibrata e non pesa sul bilancio energetico. Infatti un vasetto di yogurt magro fornisce solo 45 calorie che salgono a 83 calorie per lo yogurt ottenuto con latte intero. E quindi rappresenta solo dal 2 al 3,7% dell'apporto energetico giornaliero medio (2200 Kcalorie). Quanti altri alimenti forniscono sia proteine che lipidi e glucidi, in una proporzione così equilibrata, e con così poche calorie?

2) E' una buona combinazione di vitamine e minerali. Basta un vasetto di yogurt per fornire all'organismo il 20% circa del calcio di cui ha bisogno ogni giorno. In più ci si assicura anche un buon quantitativo di potassio, zinco, magnesio e diverse vitamine del gruppo B (soprattutto la B2 e la B12). Perdipiù i minerali (in particolare calcio e fosforo) sono presenti nello yogurt in una forma altamente biodisponibile, grazie a due fattori: la presenza contemporanea di lattosio e di acido lattico e la formazione, durante la fermentazione, di amminoacidi liberi e piccoli peptidi.

3) E' un concentrato di fermenti lattici. Lo yogurt è infatti il latte fermentato da due particolari batteri - il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermophilus - che rimangono vivi e vitali fino al momento in cui lo si consuma e in quantità totale non minore di 10 milioni (107) per grammo di prodotto fino alla scadenza indicata sulla confezione. I batteri lattici dello yogurt ‐ e per questo è indispensabile che siano vivi ‐ contribuiscono alla salute dell'intestino, perché svolgono un effetto inibente sulla microflora intestinale patogena.

4) E' facile da digerire. Difatti, agendo sulle proteine, i fermenti lattici liberano aminoacidi e peptidi, facendo aumentare la presenza di proteine solubili e di lattosio idrolizzato e rendendo più piccole le particelle proteiche. E questo, favorendo l'azione degli enzimi del tratto gastro‐intestinale, rende lo yogurt particolarmente digeribile.

5) E' adatto anche agli intolleranti al lattosio. Pur potendo contenere fino al 70% del lattosio presente nel latte di partenza, generalmente lo yogurt non provoca fastidi a chi non tollera questo zucchero probabilmente per la presenza delle lattasi dei microrganismi fermentativi. Infatti una percentuale di questo enzima batterico è in grado di "sopravvivere" al passaggio della barriera gastrica e di agire efficacemente sul lattosio.

Ma c'è un'altra buona ragione per consumare yogurt ogni giorno: è comodo, pratico e piacevole da gustare in tante diverse occasioni. E poi, è impossibile annoiarsi. Si può scegliere tra quello bianco o quello alla frutta, quello compatto o quello cremoso, quello da gustare al cucchiaio o quello da bere. L'ampia offerta di prodotti, magri, parzialmente scremati, interi, al naturale, zuccherati o dolcificati e con aggiunta di un'ampia gamma di ingredienti, di cui molti funzionali, permette di venire incontro alle esigenze di tutti, sia sotto il profilo della palatabilità che salutistico.

In tutte le sue varianti lo yogurt non perde mai la sua identità e i requisiti nutrizionali che lo rendono unico.

Per saperne di più sullo yogurt, scoprire i prodotti in vendita nei supermercati, leggere le etichette e trovare consigli su come conservarlo al meglio basta entrare nel portale www.AssoLatteYogurt.it

I Mercati

PREZZO LATTE SPOT CCIAA LODI

30-01-2013

Lieve aumento del prezzo del latte spot nazionale


Nutrizione e salute

IL LATTE MIGLIORA LA MEMORIA E COMBATTE LO STRESS

21-04-2011

Secondo uno studio pubblicato sul British Food Journal i fosfolipidi del latte aiutano a migliorare la memoria e a reagire allo stress


Vuoti di memoria, difficoltà di concentrazione, umore sotto i piedi e stress a livelli galattici? Calma, qui ci vuole un bel bicchiere di latte, il rimedio più naturale e "dolce" per combattere gli effetti della frenetica vita moderna.

Infatti, secondo uno studio pubblicato sul British Food Journal, i fosfolipidi contenuti nel latte hanno la capacità di agire in modo positivo sul tono dell'umore, sulle funzioni cognitive e sulla risposta allo stress.
Lo studio, condotto dall'università tedesca di Trier, si è svolto per tre settimane su 46 adulti e ha evidenziato come l'assunzione quotidiana di fosfolipidi del latte si sia accompagnata con un miglioramento della memoria e della capacità sia psicologica che endocrina di reagire allo stress, soprattutto in soggetti sottoposti a elevati e cronici livelli di stress.

Tra i fosfolipidi, che costituiscono l'1% della frazione di grassi del latte e che sono anche i principali costituenti della membrana cellulare, gli scienziati hanno analizzato in particolare la fosfatidilserina (PS) di cui è stata studiata l'utilità nei casi di calo di memoria e di attenzione.
Un effetto prezioso durante tutta la vita, e in particolare mano a mano che avanza l'età, visto che con il passare degli anni il livello di questo fosfolipide diminuisce rapidamente.

Per questa ragione è importante non farlo mai mancare nell'alimentazione quotidiana, scegliendo gli alimenti che forniscono naturalmente la fosfatidilserina, come il latte.

Visto l'interesse di questi risultati, i ricercatori hanno espresso l'intenzione di proseguire ed estendere i loro studi per indagare più a fondo gli effetti positivi del consumo di latte sull'umore e sulle funzioni cognitive.

Attualità

LATTICINI SCADUTI? NON SI BUTTANO, MA SI RI-USANO

20-04-2011

Latte, yogurt e burro non sono ottimi solo in tavola: si rivelano preziosi anche per le pulizie domestiche. Così non si sprecano mai


Capita anche nelle migliori famiglie di dimenticarsi degli yogurt in frigorifero, e di accorgersene quando la data di scadenza è ormai superata da qualche giorno.

Oppure di non riuscire a terminare il panetto di burro o la confezione di latte entro la scadenza indicata sul pack.

Ma questo non significa che questi gustosi e preziosi alimenti debbano finire nel cestino dell'immondizia: basta utilizzarli per scopi non alimentari, in modo da evitare ogni spreco.

Il latte può essere usato come efficace detergente sulle macchie più difficili. Come quelle lasciate dalla frutta, che "spariscono" senza lasciare traccia se si lava il capo con acqua e sapone e poi si tampona la macchia con una spugna imbevuta di latte.

Se ad aver sporcato camicie e maglioni è stato il vino, la macchia va tamponata con latte caldo, mentre in caso di inchiostro è meglio usare un mix di latte e aceto.

Il latte è ottimo anche per pulire i guanti di pelle: basta farlo intiepidire e poi passarlo delicatamente sui guanti utilizzando un batuffolo di cotone. Una volta asciutti i guanti torneranno puliti e morbidi.

Altro suggerimento: utilizzare il latte per far brillare le scarpe di vernice. E' sufficiente usare dapprima uno straccetto imbevuto di latte freddo e poi lucidarle con un panno di lana.

Quanto allo yogurt è eccezionale per pulire l'ottone: basta spalmarlo sulla superficie da pulire e lasciarlo agire per 10 minuti, rimuovendolo poi con una spugnetta umida e passando infine uno straccio per lucidare.

Con il burro si possono ammorbidire le macchie di nafta, catrame o bitume su tessuti di fibre naturali (come cotone, lana e seta) o sintetiche. Così, quando poi le si tampona con la trielina, la pulizia diventa più facile e veloce.
 

Attualità

LA RIFORMA DELLA PAC AL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO

25-01-2013

L'industria lattiera europea contraria alla reintroduzione delle quote latte


<FONT class=nero_corsivo size=+0>La riforma della PAC deve consentire una ripartizione delle risorse più equa, rendere più flessibili le misure ambientali, favorire l'adeguamento delle produzioni agricole alla domanda del mercato</FONT>: questi gli obiettivi indicati dal Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo, On. Paolo de Castro, in occasione del voto delle proposte di modifica ai testi di riforma della PAC. <BR><BR>Buona parte delle proposte del Parlamento europeo sono condivisibili: bisogna infatti attenuare l'impatto della futura Politica agricola comune, adeguando in modo progressivo gli aiuti per ettaro, e non penalizzare la produzione di latte con misure ambientali eccessivamente restrittive. Altre proposte, invece, possono compromettere la competitività del settore lattiero caseario italiano, come quella che vorrebbe prevedere un aiuto per i produttori di latte che, in situazioni di "disequilibrio del mercato", riducano volontariamente la produzione, facendo pagare questo aiuto a chi nello stesso periodo aumenti la propria produzione. <BR><BR>"<FONT class=nero_corsivo size=+0>E' una proposta che va nella direzione opposta agli obiettivi di liberalizzazione della produzione e di allineamento all'andamento del mercato mondiale, caratterizzato da un aumento continuo della domanda</FONT>", ha commentato EDA, l'associazione europea dell'industria lattiero casearia. <BR><BR>Il dibattito continuerà nella Plenaria del Parlamento europeo, prevista a marzo, e nei successivi negoziati con il Consiglio UE. 

Attualità

LATTE, FORMAGGI E LATTICINI IN TAVOLA: ED E' SUBITO FESTA

29-10-2009

Nuovi e sfiziosi abbinamenti di sapori, piatti raffinati e ricette insolite: ecco la tavola delle feste reinterpretata con i prodotti lattiero-caseari


Nuovi e sfiziosi abbinamenti di sapori, piatti raffinati e ricette insolite: ecco la tavola delle feste reinterpretata con i prodotti lattiero-caseari

La cena del 24 dicembre e il pranzo di Natale in famiglia, il cenone di Capodanno con gli amici o semplicemente un party con i colleghi per festeggiare le feste: a fine anno sono tanti i momenti in cui ci si incontra per fare festa.

In queste occasioni anche la tavola indossa gli abiti di gala e diventa elegante e raffinata. Niente paura: non serve essere un grande chef per realizzare un menu indimenticabile. Basta proporre gli abbinamenti giusti, quelli più ricercati e insoliti, e individuare ricette facili e veloci ma di grande effetto.

In questo i prodotti lattiero-caseari sono perfetti: saporiti e gustosi (ma soprattutto già pronti) offrono un ricco plateau di sapori e si prestano a tanti accostamenti invitanti. Tutti da provare.

FORMAGGI E CONSERVE DI FRUTTA
Da qualche anno i buongustai hanno scoperto quant'è delizioso accompagnare i formaggi con marmellate, gelatine e composte di frutta. Una soluzione perfetta anche per realizzare un antipasto sfizioso e veloce.
I formaggi a media stagionatura si sposano bene con la composta di fichi, mentre quella di limoni forma un sodalizio perfetto con i formaggi stagionati.
La mozzarella è perfetta con la mostarda di prugne, i formaggi grana sono esaltati dalla mostarda di pere mentre per la Fontina è ideale una confettura di ribes.
Il Gorgonzola ama la dolcezza della marmellata di fragole mentre con i pecorini vanno servite le confetture di frutti rossi.
Per un piatto dal gusto vintage si possono proporre Parmigiano-Reggiano o Grana Padano con la cugna, una marmellata di uva tradizionale. La mostarda di Cremona è un classico delle tavole natalizie: ma avete mai provato ad abbinarla con i formaggi come il taleggio, il provolone e il quartirolo lombardo?

FORMAGGI E FRUTTA ESOTICA
Anche la regina della tavola delle feste, la frutta esotica, si abbina alla perfezione con i prodotti lattiero-caseari. Un matrimonio squisito per il palato ma anche per la vista, grazie ai colori vivaci e alle forme strane della frutta tropicale.
La carambola, dal sapore dolce e leggermente acidulo che affettata sembra una stella, è deliziosa se abbinata a un caprino fresco. Invece la guaiava, per il suo sapore agrodolce, si adatta a formaggi molto stagionati e sapidi.
L'avocado tagliato a metà può essere riempito con formaggi molli, come crescenza o Gorgonzola, mentre frullando yogurt e mango si può preparare una deliziosa crema da servire con savoiardi inzuppati nel rhum.

FORMAGGI E DESSERT
Per finire in dolcezza, ecco due ricette di alta pasticceria e di grande effetto, ma davvero semplici da preparare.

Coppe di crema al caramello
Mettere 100 g di zucchero in una piccola casseruola con un cucchiaio di acqua e, a fuoco basso, farlo sciogliere e poi leggermente caramellare. Dopodiché togliere la casseruola dal fuoco, e sempre mescolando, unire 100 g di panna fresca già fatta scaldare lasciare intiepidire la salsa ottenuta. Unire la salsa a 400 g di cottage cheese, mescolare bene e mettere in frigorifero per 15 minuti. Prima di servire decorare con amaretti morbidi e qualche rametto di ribes.
Cheesecake ai frutti tropicali
Far sciogliere a bagnomaria 100 g di cioccolato fondente e 50 g di burro. Togliere dal fuoco e unire 50 g di cornflakes. Mescolarte bene e versare i cornflakes in una tortiera a cerniera di 20 cm di diametro, schiacciarli bene sul fondo e riporre in frigo. Mettere in una ciotola 375 g di mascarpone, 80 g di zucchero, il succo di un lime e 300 ml di yogurt. Mescolare bene. Aggiungere 4 fogli di gelatina già ammorbidita e 250 g di frutti tropicali misti tagliati a dadini. Versare il composto nella tortiera sopra i cornflakes. Rimettere il tutto in frigorifero per almeno due ore. Sformare la torta e decorarla ai lati con cocco grattugiato e sopra con fettine e dadini di frutti tropicali e qualche fogliolina di menta. 

PER SCARICARE GRATUITAMENTE LE IMMAGINI, CLICCARE QUI

Si ringraziano le aziende Galbani e Kraft.

Attualità

GIURIA DI ALTO PROFILO PER IL PREMIO GIORNALISTICO INDETTO DA ASSOLATTE

01-04-2011

Saranno importanti nomi del mondo istituzionale, giornalistico e scientifico a scegliere i vincitori, che verranno premiati nel 2012.


Con la presentazione della giuria, è entrato nel vivo il Premio Giornalistico "L'Attendibile", promosso da Assolatte per stimolare i mass media ad approfondire i temi portanti del settore lattiero caseario con un'informazione chiara, corretta e super partes.

A giudicare i lavori giornalistici dedicati al settore lattiero caseario nella sua valenza economica, industriale, nutrizionale e di sicurezza alimentare saranno:

Mario Catania, Capo dipartimento delle politiche europee e internazionali presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Giovanna Cosenza, professore associato di Filosofia e Teoria dei Linguaggi all'Università di Bologna
Cesare Cursi, Presidente X Commissione Industria, Commercio, Turismo presso il Senato della Repubblica
Paolo De Castro, Presidente Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale alla Parlamento Europeo
Dario Di Vico, editorialista del Corriere della Sera
Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori
Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche
Daniele Fornari, Direttore CERMES - Centro di Ricerca su Marketing e Servizi, Università Bocconi
Cosimo Piccinno, Generale di Brigata e comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute.

Il premio prevede quattro categorie, quattro menzioni speciali e un riconoscimento al miglior blogger, per un montepremi complessivo di oltre 10.000 euro.

Al premio possono partecipare i giornalisti professionisti e pubblicisti iscritti all'Albo, che lavorano per carta stampata, radio, TV e web, con lavori pubblicati o trasmessi tra il 15 febbraio 2011 e il 15 novembre 2011.

La premiazione avverrà nel gennaio 2012.

Sul sito www.premiogiornalisticoassolatte.it ci si può iscrivere al premio e alla newsletter quindicinale che propone spunti, approfondimenti e temi di attualità.

Per maggiori informazioni:
Carmen Besta - Assolatte - tel. 02 72021817
Francesco Reggiani - Ufficio stampa Premio L'Attendibile - c/o Fruitecom tel. 059 7863883

Attualità

QUANDO LA TECNOLOGIA E' AL SERVIZIO DELLA QUALITA': IL CASO DEL LATTE. ASSOLATTE A CIBUS TEC

29-10-2009

Il latte non è solo fondamentale per l'alimentazione umana ma è anche l'emblema del ruolo che la tecnologia ha avuto nel miglioramento e nella diffusione di un alimento prezioso.


L'evoluzione della tecnologia e i progressi dell'alimentazione sono stati tema del convegno "Tecnologia a servizio della qualità. "Il caso latte" organizzato da Assolatte nell'ambito della manifestazione Cibus Tec di Parma.

Nel corso dell'incontro Carlo Cannella (Presidente INRAN) ha evidenziato come la pastorizzazione, i trattamenti termici e i moderni sistemi di confezionamento hanno permesso di combattere sia le carenze nutrizionali che le intossicazioni alimentari.
Le tecnologie hanno infatti trasformato il latte in un alimento di larghissimo consumo ed ovunque e chiunque, oggi, può trarre vantaggio dalle proteine, vitamine e minerali che caratterizzano questo prezioso prodotto.

In relazione al fenomeno della vendita del latte crudo Cannella ha manifestato senza mezzi termini le preoccupazioni del mondo scientifico. "Bere latte crudo - ha detto - è come giocare alla roulette russa. E' da incoscienti portare il latte crudo nelle scuole, sollecitando i bambini a berlo".
Il presidente dell'INRAN è stato molto critico anche nei confronti della propaganda che viene fatta su questo prodotto. "Vengono vantate fantomatiche prerogative nutrizionali (stimola il sistema immunitario ha proprietà nutraceutiche per il trattamento di varie patologie aumenta le difese fisiologiche favorisce il processo per la coagulazione del sangue) che non trovano alcun riscontro nella letteratura scientifica. Siamo quindi in presenza di pubblicità ingannevole".

E a proposito delle differenze di valore nutritivo ha ricordato che dalla letteratura scientifica emerge chiaramente infine che non esistono differenze nutrizionali significative tra il latte crudo e quello sottoposto a trattamento termico. "Le minime differenze tra i due prodotti sono ampiamente annullate da un regime alimentare corretto" ha concluso.

Paolo Aureli (Dipartimento Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell'Istituto Superiore di Sanità) ha parlato dei progressi fatti nella produzione del latte alla stalla.
Benessere e sanità animale, igiene della stalla, una corretta gestione della mungitura sono i fattori principali che hanno contribuito negli ultimi anni a ridurre in maniera rilevante i rischi della contaminazione da patogeni.
Aureli ha poi presentato i più recenti dati scientifici in materia di tossinfezioni alimentari. "Un elevato numero di infezioni alimentari e riconducibile al consumo di latte crudo e queste malattie dipendono con ogni probabilità dal sistema di distribuzione e dalle modalità di conservazione del prodotto. Sarebbero necessari maggiori controlli, non solo sul latte di partenza, ma anche sui distributori che sembrano non essere in grado di garantire costanza qualitativa del prodotto".

Germano Mucchetti (Dipartimento Ingegneria Industriale dell'Università di Parma) è intervenuto sulle tecnologie che valorizzano la qualità del latte.
"Per poter distribuire il latte su tutto il territorio nazionale occorre conservarlo per un tempo superiore alle poche ore concesse dalla natura, intervenendo con opportune e diverse tecnologie - ha detto il professore. La tecnologia applicata dall'industria offre garanzie igieniche, qualità costante, riducendo le numerose variabili riconducibili alle caratteristiche delle singole stalle, maggior digeribilità del prodotto grazie all'omogeneizzazione del grasso che assicura una migliore digeribilità. La moderna tecnologia è votata a modificare il meno possibile il prodotto, coerentemente con l'obiettivo primario di garantire sicurezza e disponibilità del latte nel tempo a tutti i consumatori.
Anche Mucchetti si è soffermato sulle problematiche legate al consumo di latte crudo e sulla comunicazione rivolta al consumatore. In particolare i messaggi sulle presunte proprietà antiallergeniche del latte crudo sono davvero pericolosi per il consumatore portatore di allergie a componenti del latte.
Altri elementi che aumentano il rischio per il consumatore di latte crudo sono il limitato controllo sulla temperatura del frigorifero domestico, la possibile post-contaminazione da contenitore e al dispenser, la difficoltà in caso di tossinfezione di risalire all'alimento responsabile, l'assenza di etichettatura e quindi della provenienza dell'alimento.

Al convegno ha partecipato anche Codacons che ha presentato una ricerca svolta nel 2009 su 92 distributori automatici in Emilia Romagna (la quasi totalità dei dispenser presenti nella regione).
I dati presentati dall'organizzazione consumerista sono allarmanti: "più della metà dei distributori monitorati presentava una temperatura di conservazione del latte superiore a quella prescritta dalla legge e in molti casi è stata riscontrata una collocazione del dispenser del tutto inadeguata".
Dai dati presentati emergono carenze igieniche, una qualità di prodotto mediocre e in un numero di casi non trascurabile perfino un possibile annacquamento del prodotto. Codacons ha anche rilevato numerosi casi di non rispetto dell'ordinanza del Ministero della Salute del 2008.
"La nostra organizzazione sarebbe favorevole all'istallazione dei distributori automatici - ha concluso - ma la salute del consumatore è un bene fondamentale e la qualità del prodotto deve essere garantita da tutti. Così come non tollereremo più il tipo di propaganda del tutto ingannevole che viene troppo spesso effettuata su questo prodotto".

Le presentazioni al convegno sono disponibili su richiesta (assolatte@assolatte.it). 

Nutrizione e salute

CALCIO E BENESSERE: NUOVE CONFERME DA PARTE DELL'EFSA

27-10-2009

Che favorisse la normale crescita e la salute delle ossa era già stato confermato. Ma ora l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha riconosciuto a questo minerale nuovi importanti effetti benefici per la salute umana


Si amplia lo spettro degli effetti benefici che gli esperti dell'EFSA riconoscono al calcio.

Nella lista, divulgata all'inizio del mese di ottobre, che raccoglie i pareri riguardanti le indicazioni salutistiche di cui all'articolo 13.1 del Regolamento (CE) n. 1924/06, ce ne sono alcuni che riguardano il calcio.

Infatti l'EFSA ha riconosciuto l'esistenza di una relazione causa-effetto tra l'assunzione di calcio e il mantenimento delle ossa e dei denti, la funzione muscolare e quella degli enzimi digestivi, la funzionalità dei neurotrasmettitori, la coagulazione del sangue e il metabolismo energetico.

Tutte proprietà che vanno a sommarsi a quelle precedentemente approvate dall'EFSA, che aveva già riconosciuto come il calcio sia necessario per la normale crescita e il corretto sviluppo delle ossa nei bambini.

Le nuove indicazioni salutistiche per gli alimenti fonte di calcio, approvate dalla comunità scientifica europea sono:
- il calcio contribuisce al mantenimento delle ossa e dei denti
- il calcio contribuisce alla normale funzione muscolare e alla funzionalità dei neurotrasmettitori
- il calcio contribuisce alla normale coagulazione del sangue
- il calcio contribuisce al normale metabolismo energetico
- il calcio contribuisce alla normale funzione degli enzimi digestivi.

Leggere sulla confezione di un prodotto alimentare uno di questi claims è una garanzia che si tratta di un'indicazione validata dalla comunità scientifica internazionale.

Il calcio è il minerale più presente nel corpo umano ma l'organismo umano non è in grado di produrre il calcio, e quindi deve introdurlo con l'alimentazione. Ma solo il 35-45% del calcio introdotto mangiando viene fissato dall'organismo.
Secondo l'INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione), in Italia i due terzi del fabbisogno raccomandato di calcio provengono dal consumo di latte e dai suoi derivati.

In effetti i prodotti lattiero-caseari sono la principale fonte di calcio alimentare: il latte vaccino contiene in media 120 mg di calcio per 100 g, lo yogurt 125 mg, i formaggi freschi circa 440 mg e quelli stagionati 1260 mg. Oltre a essere presente in buone quantità, il calcio del latte e dei suoi derivati è caratterizzato da una "biodisponibilità" maggiore rispetto a quello degli alimenti vegetali. I motivi? L'ottimale rapporto tra calcio e fosforo, l'assenza di antinutrienti e la presenza di vitamina D.

Per approfondire il ruolo del calcio nella salute umana e, in particolare, nella lotta all'osteoporosi, si può consultare il numero monografico de L'Attendibile OBIETTIVO: OSSA PIU' FORTI
Un numero speciale de L'Attendibile approfondisce anche il tema degli health claims NUTRITION AND HEALTH CLAIMS: UN PO’ DI CHIAREZZA

Attualità

BRA: CONCESSA PROTEZIONE NAZIONALE TRANSITORIA

28-11-2012

In seguito all'approvazione delle modifiche apportate al disciplinare, il MIPAAF ha concesso la protezione transitoria


Come da regolamento (CE) n. 510/2006, il MIPAAF ha concesso al formaggio Bra DOP la protezione nazionale transitoria in attesa dell'approvazione, da parte della Commissione europea, delle modifiche apportate al disciplinare (vedi notiziario Assolatte 2 Marzo 2012).

Tale protezione cesserà a decorrere dalla data in cui sarà adotttata una decisione dulla domanda di modifica da parte dell'organismo comunitario.

I Mercati

IL LATTIERO CASEARIO SI CONFERMA PUNTA DI DIAMANTE DEL MANGIAR BENE ITALIANO

25-06-2008

Si è riunita oggi a Milano l'Assemblea dei soci di Assolatte, l'organizzazione che raggruppa più del 90% del fatturato industriale del settore


Si è riunita oggi a Milano l'Assemblea dei soci di Assolatte, l'organizzazione che rappresenta le imprese che lavorano latte, burro, formaggi e yogurt in Italia e che raggruppa più del 90% del fatturato industriale del settore.

Di fronte ai rappresentati e ai manager delle più belle realtà imprenditoriali del settore, il presidente Ambrosi ha riassunto i fatti salienti del 2007. Tra questi, il Presidente ha ricordato l'improvviso cambiamento dei mercati internazionali e l'altrettanto improvviso aumento delle quotazioni mondiali delle commodities, fenomeni che hanno messo a dura prova la capacità di reazione del sistema lattiero caseario europeo.

"Il terremoto dei prezzi che ha interessato cereali, soia e prodotti a base di latte - ha commentato Ambrosi - ha sorpreso tutto il sistema lattiero caseario europeo. Le quotazioni sono cresciute in modo esponenziale ed hanno toccato livelli impensabili solo pochi mesi prima. Tutti i derivati del latte hanno subito forti aumenti ed hanno costretto le imprese a rivedere strategie di vendita e listini. Ciò ha inciso in modo negativo sui consumi ed innescato un trend difficile da modificare".

Ma, come ha potuto testimoniare lo stesso Garante per la sorveglianza dei prezzi, Antonio Lirosi, non si è trattato di un fenomeno speculativo bensì di un cambiamento degli equilibri internazionali.

L'industria italiana ha agito in modo corretto. Assolatte e le imprese di trasformazione, infatti, hanno risposto immediatamente al grido di aiuto del mondo agricolo, hanno rivisto gli accordi e i contratti in essere, concesso gli aumenti richiesti dagli allevatori e hanno limitato - per quanto possibile - gli aumenti sui propri listini, agendo da veri e propri ammortizzatori sociali.

"Nel momento della massima emergenza, abbiamo operato con massimo giudizio e cercato di creare nuovi e più maturi rapporti con il mondo agricolo - ha continuato Ambrosi. I nostri tentativi, però, si sono scontrati con chi non ha capito il nostro impegno per un dialogo costruttivo, si è arroccato su posizioni difensive rifiutando nuovi sistemi di fissazione del prezzo market oriented, ha risposto con manifestazioni e offese ai nostri innumerevoli tentativi di dialogo".

Questo non ha fermato le imprese lattiero casearie italiane, che hanno comunque tenuto ben dritta la barra del timone e ottenuto risultati importanti.

Anche nel 2007, infatti, il settore lattiero caseario italiano ha confermato di essere punta di diamante del mangiar bene italiano.

"Siamo al primo posto per fatturato (14,3 miliardi di euro) e medaglia di bronzo per le vendite all'estero (quasi 1,5 miliardi di euro) - ha continuato il Presidente. Risultati di assoluto rilievo nel palmares delle Olimpiadi del food made in Italy, risultati che ci esortano ad andare avanti per la nostra strada. E' però necessario intervenire per la semplificazione, per un sistema fiscale più equo e meno penalizzante per chi reinveste i propri utili, per limitare la burocrazia. In sintesi ci vuole maggiore attenzione e sensibilità per chi fa impresa".

I formaggi italiani sono sempre più apprezzati in ogni parte del mondo. Se solo pochi anni fa, avevamo ritenuto eccezionale superare le 200.000 tonnellate di vendite fuori confine, con l'aumento dello scorso anno (+3,4%) ci siamo avvicinati ad ampie falcate alle 250.000 tonnellate.

Oggi, circa un quarto della produzione casearia nazionale è destinato ai mercati esteri e quasi il 40% del latte lavorato dalle nostre aziende serve a produrre formaggi che lasciano l'Italia per diventare bandiera e fiore all'occhiello del nostro paese.

"Chi prova i formaggi fatti dalle nostre aziende difficilmente torna indietr - ha concluso Ambrosi. Lo dimostra la crescita continua e costante delle nostre esportazioni e il successo che i gioielli della tradizione casearia mietono sulle tavole di chiunque abbia la fortuna di provarli almeno una volta."
Prima Colazione per Cominciare Bene la giornata

Nutrizione e salute

BACK TO SCHOOL: PRIMA COLAZIONE PER BEN COMINCIARE

20-10-2010

Le proteine, di cui il latte e yogurt rappresentano la fonte principale nella colazione all'italiana, sono i macronutrienti più efficaci nel sopprimere la grelina (l'ormone che stimola l'appetito) e contribuiscono a rendere saziante la prima colazione. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Migliore capacità di memorizzazione, di attenzione, di comprensione.
Nonostante gli ormai provati benefici legati ad una sufficiente e corretta prima colazione, sono ancora troppi i bambini e i ragazzi che la mattina affrontano la scuola senza aver mangiato. In Italia questo fenomeno riguarda quasi il 40% degli studenti.

Sono le femmine che saltano la colazione più facilmente dei maschi, probabilmente un "espediente" per dimagrire, mentre una recente revisione sistematica degli studi ha evidenziato che l'abitudine di fare regolarmente la prima colazione è associata nei bambini e negli adolescenti ad un ridotto rischio di diventare sovrappeso o obesi.

Oltre ai vantaggi che derivano da un buon frazionamento delle calorie giornaliere (importante per modulare l'appetito e gli apporti energetici), l'abitudine ad iniziare la giornata con questo primo pasto potrebbe spiegare l'associazione osservata fra regolare consumo della prima colazione e migliori parametri metabolici, quali, in particolare, minori livelli plasmatici di colesterolo osservati anche nei bambini.

Su questo numero de L'Attendibile BACK TO SCHOOL: PRIMA COLAZIONE PER BEN COMINCIARE anche 5 modelli di equilibrata e varia prima colazione con tutti i nutrienti di latte e yogurt, e tutti i dettagli sulla nuova monografia "Latte e prodotti funzionali: la nuova generazione" e il nuovo sito internet www.AssoLatteYogurt.it.

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Nutrizione e salute

GLI EFFETTI BENEFICI DEI CLA PRESENTI NATURALMENTE NEL LATTE E NEI SUOI DERIVATI

17-06-2008

Gli acidi grassi coniugati del latte e dei suoi derivati hanno attirato l'attenzione dei ricercatori per i loro potenziali effetti benefici. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Con il contributo di Paolo Aureli (Direttore del Centro Nazionale per la Qualità degli Alimenti e per i Rischi Alimentari dell'Istituto Superiore di Sanità) e Carla Favaro (specialista in scienza dell'alimentazione e pubblicista) il nuovo numero de L'Attendibile è dedicato ai CLA.
 

Come è accaduto per gli omega 3, anche dai CLA, ovvero gli isomeri dell’acido linoleico coniugato presenti naturalmente nei prodotti lattierocaseari, ci si aspetta molto.
Questi acidi grassi coniugati hanno infatti attirato l'attenzione dei ricercatori per i loro potenziali effetti benefici nell'attenuare le malattie correlate soprattutto allo stile di vita e quindi all'alimentazione, come appunto l'obesità, ma anche le malattie cardiovascolari e la sindrome metabolica.

Da questo numero prende inoltre l'avvio la nuova rubrica "Curiosità e news dalla letteratura". Da tempo ci si chiede perché i francesi, a tavola assai meno ossessionati degliamericani dai cibi “low fat” e “low calorie”, abbiano minori problemi di obesità. Una ricerca pubblicata su Obesity suggerisce un’altra possibile interpretazione.
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Attualità

ROBIOLA: CONFERMATO L'INCARICO AL CONSORZIO

28-11-2012

Rinnovato per altri 3 anni l'incarico del Consorzio della Robiola di Roccaverano


Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha confermato l'incarico al Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Sardo a svolgere le dovute funzioni di cui all'articolo 14, comma 15, della legge 21 dicembre 1999, n. 526 sulla DOP.

Nutrizione e salute

PRODOTTI LATTIERO CASEARI NELLA TERZA ETÀ: EFFETTO BENEFICO SULLA MALATTIA PARODONTALE

15-05-2008

Confermato il ruolo preventivo di latte yogurt e formaggi nei confronti di parodontite, ipertensione e osteoporosi. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Con il contributo di Tiziano  Lucchi  (dirigente medico U.O. Geriatria, Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena, Milano) e Carla Favaro (specialista in scienza dell'alimentazione e pubblicista) sul nuovo numero de L'attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, parliamo di prodotti lattiero caseari nella terza età.

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Alimentazione nella terza età: un argomento di sempre maggiore interesse, anche per il progressivo invecchiamento della popolazione che caratterizza le società occidentali.

La ricerca in questo campo è molto attiva: fra i tanti studi più recenti, alcuni riguardano i prodotti lattiero caseari. Particolarmente significativa una ricerca condotta presso la Harvard School of Public Health di Boston (USA), che ha indagato l’associazione fra prodotti lattiero caseari, calcio e vitamina D e incidenza di ipertensione. In questo studio, durato dieci anni, si è osservato che sia l’assunzione di prodotti lattiero caseari a basso contenuto di grassi, sia l’assunzione di calcio, sia l’assunzione di vitamina D erano inversamente associati con il rischio di ipertensione.

Alcuni ricercatori in Giappone, partendo dalla osservazione emersa in precedenza di una associazione inversa fra consumo di prodotti lattiero caseari e prevalenza di parodontite (infiammazione che si estende all’osso e agli altri tessuti di supporto dei denti), hanno osservato che coloro che mangiavano 55 o più grammi di yogurt o di bevande con fermenti lattici al giorno presentavano una minore prevalenza di tasche parodontali profonde e di grave perdita di attacco gengivale rispetto a coloro che non mangiavano questi cibi.

Un ultimo studio, condotto presso gli Ospedali Universitari di Ginevra, in Svizzera, ha indagare l’effetto dell’aggiunta di mezzo litro di latte parzialmente scremato al giorno, osservando una riduzione di alcune variabili biochimiche compatibili con un diminuito turnover osseo. Questo ha portato gli autori a concludere che un approccio nutrizionale di questo tipo può rappresentare una valida misura per la prevenzione primaria di osteoporosi.

Ma in un contesto più ampio, qual è il ruolo dei prodotti lattiero caseari nell’alimentazione dell’anziano? Tutte le risposte sul nuovo numero de L'Attendibile PRODOTTI LATTIERO CASEARI NELLA TERZA ETÀ.

 

Abbinamenti di Formaggi

Sapori e Piaceri

SPERIMENTARE ABBINAMENTI ORIGINALI E SQUISITI PER RENDERE UNICI I PIATTI DELLE FESTE

28-11-2012

Ricette davvero uniche che accostano Caprino e torrone, Gorgonzola e frutta secca. Ma anche Squacquerone e pesce crudo o panettone e cream cheese.


Mai provato ad abbinare i formaggi con i prodotti da ricorrenza immancabili nei menu delle Feste, come torrone, panettone, frutta secca e crudi di pesce?

Eppure si tratta di un abbinamento delizioso, raffinato e che porta un tocco gourmet, insolito e sorprendente sulla tavola del pranzo di Natale o del cenone di Capodanno. Ecco alcune idee tutte da copiare.

Gorgonzola e frutta essiccata: gli stuzzichini
In una ciotola lavorare 100 g di Gorgonzola con 2 cucchiai di panna fresca e 1 bicchierino di vino passito. Usare il composto per farcire 16 tra datteri, fichi secchi, albicocche e prugne essiccati. Servire come amuse-bouche.

Caprino e torrone: i finger food
In una terrina amalgamare 150 g di Caprino fresco con 1/2 cucchiaio di olio e un po' di pepe. Mettere la crema in un sac-à-poche e, utilizzando la punta a stella, usarla per farcire 6 gusci di pasta brisée pronta. Passare 20 g di uvetta in un bicchierino di Porto, poi scolarla e metterla sopra ogni cartellette. Completare con scaglie di torrone.

Squacquerone e pesce crudo: l'antipasto
Sbattere 200 g di Squacquerone con un pizzico di sale e pepe. Tagliare a fette 60 g di pesce spada affumicato e aromatizzarlo con la scorza di un limone tagliato a filetti. Tagliare a fette 60 g di salmone affumicato e poi aggiungervi un po' di erba cipollina a pezzetti e 60 g di tonno affumicato tagliato a fette e cosparso di prezzemolo tritato. Incorporare allo Squacquerone un cucchiaio di panna e trasferire il composto in un sac-à- poche. Servire le fettine su cucchiaia da finger food aggiungendo in ognuno un ciuffo di mousse allo Squacquerone.

Gorgonzola e frutta secca: il secondo piatto
Far ammorbidire 10 fichi secchi in un bicchiere di Marsala e poi tagliarli a strisce. Tagliare 300 g di Gorgonzola in fette spesse 1 cm, mettere in una ciotola 150 g di ricotta di pecora e sgusciare una trentina di noci. Foderare uno stampo da plum cake con carta forno, facendola fuoriuscire dai bordi, e disporvi uno strato di Gorgonzola, alternato a uno di fichi, uno di ricotta e uno di noci, pressando leggermente ogni strato. Terminare con il Gorgonzola. In una padellina far fondere 30 g di burro e poi colarlo negli spazi vuoti rimasti ai lati della terrina. Riporre in frigorifero per almeno sei ore prima di servire. Al momento di sformarla aiutarsi con i lembi di carta che sporgono dallo stampo. Servire la terrina fresca, con un ciuffo di valeriana o un cucchiaio di mostarda di frutta.

Cream Cheese e panettone: il dessert
Lavorare 2 tuorli con 3 cucchiai di zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Lavare un'arancia non trattata, grattugiare la metà della scorza e unirla al composto. Aggiungere 200 g di Cream Cheese e mescolare fino a ottenere una crema liscia ed omogenea. Montare 2 albumi con un pizzico di sale, amalgamarli al composto mescolando con movimenti dal basso verso l'alto. Far raffreddare e usare la crema per farcire 6 fette di panettone, da accompagnare con un calice di spumante brut.

Incuriositi da queste idee? Allora non resta che provare le 350 ricette a base di formaggi che Assolatte ha raccolto nell'applicazione gratuita "Formaggi-per sapere e per sapore".
Per Apple la trovi su: http://goo.gl/JUZNv

Attualità

I FORMAGGI FINTO ITALIANI SONO UNA PIAGA CHE DANNEGGIA I PRODUTTORI ONESTI

22-11-2012

La capacità italiana di produrre latticini di grande qualità è ammirata in tutto il mondo. Ma, come ricorda Assolatte, alimenta anche un mercato delle imitazioni che vale globalmente circa 60 miliardi di euro.


La capacità italiana di produrre latticini di grande qualità è ammirata in tutto il mondo. Ma, come ricorda Assolatte, alimenta anche un mercato delle imitazioni che vale globalmente circa 60 miliardi di euro.

Per combatterlo l'industria lattiero-casearia italiana chiede nuove regole.

Parmesan, Mozarela Pulcinela, Grana Parrano, Cambozola o Real Asiago Cheese: nomi di formaggi che suonano strani e ci fanno sorridere. Eppure basta viaggiare in un qualunque paese straniero - soprattutto al di fuori dell'Europa - per trovarli esposti nei supermercati come se fossero vere e proprie eccellenze del made in Italy, anche se di italiano non hanno in realtà proprio nulla. Così questi formaggi, che vengono spacciati come italiani riempiono gli scaffali della distribuzione straniera e tolgono spazio ai prodotti fatti in Italia dalle aziende italiane, creando un danno enorme per l'industria lattiero casearia italiana.

"Secondo le nostre stime, nel settore caseario l'italian sounding rappresenta un ingente fenomeno di concorrenza sleale nei confronti dei formaggi realmente prodotti in Italia" ha spiegato il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, intervenendo all'incontro "Contraffazione - Non tutto quel che compri è ciò che credi", organizzato oggi a Roma dall'Unione Nazionale Consumatori.

Dovremmo essere quasi orgogliosi di questa moda deplorevole: infatti, se all'estero ci imitano vuol dire che ci ammirano, che riconoscono ai nostri prodotti una qualità superiore e alla nostra industria una straordinaria capacità di trasformare le materie prime agricole in prodotti di eccellenza. "In realtà non siamo per nulla orgogliosi di questa situazione - ha aggiunto Ambrosi - e investiamo milioni di euro ogni anno per spiegare le differenze di qualità tra il vero made in Italy e quello falso, tra i prodotti fatti in Italia secondo le ricette tradizionali e quelli che li scimmiottano".

Ma l'impegno e gli investimenti delle aziende da soli non bastano: servono nuove e più rigorose norme internazionali. "Da un lato dobbiamo andare avanti, promuovendo sempre meglio i nostri prodotti, e dall'altro la politica deve fare la propria parte. Non servono proclami, ma una paziente attività di mediazione, che porti a fare le regole che mancano, per salvaguardare la nostra cultura, la nostra tradizione, le nostre aziende" ha concluso il presidente di Assolatte.

Attualità

STREGA PER UNA NOTTE CON IL MENU MAGICO A BASE DI LATTICINI PERFETTO PER HALLOWEEN

30-09-2010

Ricette da brivido per festeggiare Halloween anche a tavola. Così, grazie alla facilità d'uso e alla versatilità di panna, yogurt e formaggi freschi, trasformarsi in un gran chef diventa proprio uno scherzetto!


Non ti senti la regina della cucina ma ami coccolare i tuoi cari con ricette gustose e golose? Ai fornelli non sei un mago però ti piace cucinare per gli amici e cerchi sempre di stupirli? Vuoi fare un incantesimo ai tuoi figli e festeggiare con loro Halloween con una cenetta speciale?

No problem: il 31 ottobre, durante la fantastica notte delle streghe, può succedere di tutto e i sogni possono trasformarsi in realtà. Ma serve l'aiuto di una bacchetta magica speciale: il latte e i suoi derivati. Infatti panna, mascarpone, yogurt e formaggi sono insostituibili alleati in cucina: freschi, saporiti e versatili, ti aiutano a realizzare un menu da favola in modo semplice e veloce.

Ecco qualche idea per abbinare il gusto speciale dei prodotti lattiero-caseari con i migliori ingredienti di stagione, rigorosamente di colore arancione, e creare ricette così spaventosamente buone da far venire i brividi.

CREMA MAGICA ALL'ANICE STELLATO
Mondare e lavare 500 g di carote, poi tagliarle a tocchetti. Tagliare due cipolle bianche a fette sottili e farle stufare in una casseruola con 3 cucchiai di olio d'oliva extravergine. Unire le carote, salare appena e lasciare insaporire. Aggiungere 2-3 bacche di anice stellato, coprire con 800 ml di brodo vegetale caldo e lasciare cuocere a fuoco lento finché le carote non saranno morbide. Eliminare quindi l'anice stellato e frullare il composto. Tenere la crema in caldo. A parte sbattere leggermente con una forchetta 50 ml di panna e yogurt con un pizzico di sale finché diventa ben fluida. Servire la crema nelle fondine decorandola con un cucchiaio di panna e yogurt.
L'ingrediente-chiave: condimento pronto di panna e yogurt. Un prodotto innovativo, preparato miscelando panna e yogurt, che offre tutto il gusto e la cremosità di una panna tradizionale, ma con meno grassi, colesterolo e calorie. E' perfetto per condire le insalate e per insaporire secondi piatti e verdure.

SCHERZI DI ELFO FARCITI
Mettere in una padella 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva e rosolarvi 80 g di porro tritato, poi unire qualche foglia di salvia e 350 g di zucca scottata a cubetti, quindi far rosolare lentamente. Aggiustare di sale e pepe. Lavorare 300 g di robiola, aggiungere un poco di pepe e incorporare 50 g di panna pastorizzata e i cubetti di zucca dopo aver eliminato la salvia. Cuocere 320 g di conchiglioni in acqua salata e scolarla molto al dente. Fermare la cottura in acqua e ghiaccio e scolarla nuovamente. Condire con il composto di robiola e zucca e servire.
L'ingrediente-chiave: la robiola. Un formaggio cremoso, dalla consistenza vellutata e dal delicato sapore di latte. Ideale spalmato sul pane, per spuntini, merende e aperitivi, può essere utilizzato come ingrediente in tante ricette, per la preparazione di torte e primi piatti.

PIE STREGATA A SORPRESA
Tagliare a cubetti 300 g di zucca già pulita, metterla su una placca foderata con carta oleata e cuocerla nel forno preriscaldato a 180 °C per 20 minuti. Tritare una cipolla e soffriggerla con 2 cucchiai di olio. Quindi unire 250 g di tacchino tagliato a striscioline e farlo insaporire qualche minuto. Lavorare 100 g di cream cheese con un uovo, 30 g di Parmigiano-Reggiano grattugiato, un pizzico di sale e di pepe. Poi unire il tacchino, la zucca cotta e una manciatina di dragoncello tritato. Rivestire uno stampo da 24 cm con un rotolo di pasta sfoglia fresca, riempire con il ripieno e coprire con un altro rotolo di pasta. Rifilare i bordi e sigillarli, e poi ricavare delle foglie di pasta dagli avanzi: deporle sulla superficie, poi spennellare con un tuorlo sbattuto. Infine cuocere nel forno preriscaldato a 200 °C per 30 minuti.
L'ingrediente-chiave: il cream cheese. E' ottenuto da una miscela di latte e panna a cui vengono aggiunti fermenti lattici selezionati. Morbido e cremoso, ha un sapore delicato e fresco davvero inconfondibile. In cucina è un passe-partout perché permette di sbizzarrirsi con la fantasia e di creare tante ricette diverse.

DESSERT BIANCO FANTASMA
Ammorbidire 250 g di mascarpone con una frusta, sciogliere a bagnomaria 100 g di cioccolato bianco in una terrina, montare 2 dl di panna con 80 g di zucchero. Amalgamare assieme il cioccolato fuso, il mascarpone e la panna montata e lasciar riposare per un'ora. Sbriciolare 80 g di biscotti morbidi al cocco e aggiungere 50 g di praline, 30 g di noci tritate, 0,25 dl di caffè e 0,75 di Bailey's. Versare la crema e la base a strati alterni in coppette singole. Lasciare raffreddare in frigorifero per 8 ore prima di servire.
L'ingrediente-chiave: il mascarpone. Si ottiene, mediante acidificazione, dalla crema di latte, eventualmente addizionata di latte. Ha un profumo di panna e latte e un sapore morbido e dolce, e si gusta anche salato.

PER SCARICARE GRATUITAMENTE LE IMMAGINI

I Mercati

EXPORT FORMAGGI: I° SEMESTRE 2010

08-09-2010

Le vendite all'estero dei nostri formaggi nei primi 6 mesi dell'anno crescono del 13% in quantità e del 14% in valore. Saldo in attivo della bilancia commerciale di quasi 60 milioni di euro


L'Istat ci fornisce un quadro positivo dell'andamento dell'export italiano di formaggi, nei primi 6 mesi dell'anno, con l'unica nota stonata del Pecorino Romano e Fiore Sardo (-5% sul 2009) e della Fontina (-7%) che continuano a registrare risultati negativi anche nei dati in valore.

Nel dettaglio possiamo notare il buon andamento di: Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+13%), Mozzarella e altri freschi (+17%), Provolone (+10%), Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+27%), Italico e Taleggio (+11%), Gorgonzola (+7%).

Buoni anche i dati in valore delle nostre esportazioni, da rilevare il + 28% di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano, il +23% del Grana Padano e Parmigiano Reggiano ed il +26% della crescenza.

Il saldo import/export del periodo in esame, mostra un bilancio positivo, in quanto il valore delle nostre esportazioni supera di quasi 60 milioni di Euro quello delle importazioni.

Nutrizione e salute

VITAMINA D E VITAMINA K: RECENTI EVIDENZE SCIENTIFICHE DIMOSTRANO NUOVI EFFETTI PROTETTIVI

11-04-2008

Latte yogurt formaggi e burro contengono molti elementi essenziali, comprese le vitamine K e D alle quali la ricerca più recente sta dedicando sempre maggiore attenzione. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Con il contributo del prof. Benvenuto Cestaro (Direttore della Scuola di Specializzazione in scienza dell'alimentazione dell'Università di Milano) e Carla Favaro (specialista in scienza dell'alimentazione e pubblicista) sul nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, parliamo di vitamine, in particolare delle vitamine K e D  alle quali la ricerca più recente sta dedicando sempre maggiore attenzione. ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
 

I prodotti lattiero caseari contribuiscono in modo considerevole all’assunzione media giornaliera pro-capite di vitamine e questo vale in particolare per la riboflavina (26.6%) ed il retinolo (20.2%).

Il latte, comunque, contiene un po’ tutti questi nutrienti essenziali, comprese le vitamine K e D.

Della prima, se finora si è posto l’accento soprattutto sul suo coinvolgimento nella coagulazione (il suo nome deriva proprio da “Koagulation”), ora a destare nuovo interesse è il suo ruolo nel metabolismo dell’osso nel quale, del resto, sono state isolate tre proteine vitamina K-dipendenti. Una delle evidenze più significative al riguardo, giunge da uno studio prospettico realizzato all’interno del Nurses’ Health Study e pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition. E di recente è stato proposto di utilizzare la vitamina K come un nuovo marker biochimico per la diagnosi di osteoporosi.
 

Tuttavia, parlando di vitamine, la vera “nuova rivelazione” sembra essere la D, di cui il latte è la fonte alimentare consumata con maggiore frequenza.

Si stanno ipotizzando effetti protettivi che vanno ben aldilà di quelli più noti e relativi alla salute delle ossa. È stato infatti suggerito che una carenza di vitamina D possa aumentare il rischio, oltre che di osteoporosi, di varie patologie, inclusi alcuni tumori, il diabete di tipo 1, le malattie cardiovascolari.

Attualità

STRACHITUNT: ACCORDATA LA PROTEZIONE NAZIONALE TRANSITORIA

20-11-2012

In attesa dell'approvazione della registrazione da parte dell'organismo comunitario, il MIPAAF ha concesso il periodo di protezione transitoria nazionale


Il MIPAAF ha approvato la domanda presentata dal Consorzio per la tutela dello Strachitunt Valtaleggio e la ha trasmessa all'organismo comunitario competente.

Come da Reg (CE) n. 510/2006 il MIPAAF ha accordato a titolo transitorio, la protezione a livello nazionale della denominazione Strachitunt DOP. Questa denominazione è riservata solamente ai prodotti ottenuti in conformità con il disciplinare di produzione presentato dal Consorzio e visionabile in allegato.

Attualità

DIOSSINA NEL LATTE DI BUFALA - COMUNICATO MINSALUTE

10-04-2008

Il Minsalute ha diffuso un comunicato sullo stato di avanzamento dei controlli in Campania: effettuati prelievi in tutti i caseifici



Alleghiamo il comunicato del Minsalute, diffuso il 9 aprile u.s., che informa sullo stato di avanzamento dei controlli sul contenuto di diossina nel latte di bufala in Campania.

I controlli proseguono a ritmo serrato e sono stati ormai ultimati i prelievi presso tutti i caseifici campani.

Rimangono bloccati solo gli allevamenti per i quali le analisi dei campioni di massa hanno evidenziato un rischio potenziale, in attesa delle analisi individuali. Tutti gli altri vengono progressivamente sbloccati per garantire continuità alla produzione di mozzarella di bufala.

Attualità

RIBADITA LA SICUREZZA DEL LATTE DI BUFALA

01-04-2008

Comunicato stampa Assolatte


Milano, 1 aprile 2008

Il Ministro della salute Livia Turco ed il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro hanno incontrato oggi le associazioni dei produttori e degli utilizzatori di latte di bufala della Regione Campania per illustrare gli interventi di vigilanza e controllo, adottati in cooperazione con la commissione dell'Unione Europea, che hanno permesso di risolvere efficacemente i blocchi delle importazioni decisi da un piccolo numero di Paesi a seguito della vicenda diossina.

Assolatte, che ha partecipato alla riunione, ha osservato che gli interventi dei due Ministeri sgombrano definitivamente il campo da ogni preoccupazione, nell'interesse dei consumatori e della filiera, ed ha perciò offerto la propria collaborazione per la effettuazione di ulteriori controlli a tappeto presso tutti gli allevamenti di bufale dell'intero territorio Campano.

A tal fine, l'industria si è messa a totale disposizione dei laboratori pubblici affinché i campioni di latte necessari possano essere prelevati direttamente presso i caseifici.
Assolatte è certa che questo servirà a dissipare ogni dubbio residuo sulla qualità dei prodotti in commercio e a rassicurare tutti i consumatori sulla totale sicurezza degli stessi.

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: I° SEMESTRE 2010

08-09-2010

I dati Istat confermano l'incremento dell'export formaggi (+13% circa sul 2009 nel dato quantitativo). Ancora in calo l'import di latte sfuso (-6%) mentre quello confezionato cresce del 38%


I dati diffusi oggi dall'Istat e relativi al I semestre del corrente anno sull'import export lattiero caseario italiano ci forniscono un quadro pressoché immutato rispetto ai mesi precedenti.

Per ciò che riguarda le importazioni, pertanto, si conferma l'aumento del latte confezionato (+38%) ed il calo di quello sfuso (-6%) lo yogurt naturale cresce del 27% così come quello ai gusti (+7%), il burro confezionato perde il 12% rispetto al 2009 mentre quello sfuso cresce del 95%. Gli acquisti dall'estero di formaggi registrano un incremento sul 2009 del 7%.

Sul fronte delle vendite all'estero si consolida l'incremento per i nostri formaggi (+13% circa sul 2009) e per quanto riguarda gli altri prodotti, i cui livelli quantitativi in export non sono di fondamentale importanza, è in crescita l'export di yogurt sia naturale che ai gusti (+32% per entrambe le tipologie) nonché quello di latte sfuso (+66%) e di burro sfuso (+250%).

Nutrizione e salute

L'ESCLUSIONE DEI PRODOTTI LATTIERO CASEARI DALLA DIETA PUÒ CREARE SERI SVANTAGGI NUTRIZIONALI

18-03-2008

Sul 6° numero de L'Attendibile parliamo di intolleranza al lattosio, vera e presunta, con il prof. Claudio Ortolani.


Con il contributo del prof. Claudio Ortolani (Direttore dell'Istituto Allergologico Lombardo) e di Carla Favaro (specialista in scienza dell'alimentazione e pubblicista), sul nuovo numero della newsletter elettronica di Assolatte parliamo di intolleranza al lattosio, di come affrontarla nel modo giusto evitando restrizioni che non siano davvero necessarie, dell'affidabilità dei test per la diagnosi.
 

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Il latte ed i suoi derivati rappresentano uno dei cinque gruppi di alimenti la cui presenza quotidiana sulla tavola facilita la realizzazione di una dieta completa ed adeguata. Da tali premesse si capisce come l’esclusione di alimenti importanti come questi possa avere seri svantaggi dal punto di vista nutrizionale e debba quindi essere valutata con attenzione anche in presenza di possibili intolleranze, come quella al lattosio. È stato per esempio riportato che i bambini ai quali viene prescritta una dieta a basso contenuto di lattosio introducono quantitativi di calcio inferiori rispetto a quelli raccomandati per la crescita e la mineralizzazione ossea e che, nei giovani adulti, l’intolleranza al lattosio può rappresentare un ostacolo al raggiungimento del picco di massa ossea, potendo quindi predisporre all’osteoporosi. Anche studi condotti su adulti e anziani evidenziano che coloro che si considerano intolleranti al latte hanno maggiori probabilità di evitare questo alimento e tendono a non fare alcuno sforzo per consumare sufficienti quantità di calcio.

Tutto questo conferma come il problema di una eventuale intolleranza vada affrontato nel modo giusto, evitando restrizioni che non siano davvero necessarie. Ma che dire, allora, di tutte quelle “esclusioni” che vengono  suggerite sulla base di test sempre più di moda, molto utilizzati anche nel campo del sovrappeso?
Tutte le risposte sul nuovo numero de L'Attendibile INTOLLERANZE? UN PO' DI CHIAREZZA.

 

 

Nutrizione e salute

PROFILI NUTRIZIONALI

28-02-2008

L'EFSA ha pubblicato il proprio parere per assistere la Commissione europea nella definizione dei profili nutrizionali. L'orientamento proposto è quello di un profilo generale con esenzioni per specifiche categorie di prodotti, tra i quali i prodotti lattiero-caseari, ed un numero di nutrienti di riferimento limitati


Secondo il Regolamento (CE) n.1924/2006, entro il 19 gennaio 2009 la Commissione europea, sentita l'EFSA, dovrà definire i profili nutrizionali che gli alimenti devono rispettare per riportare claim nutrizionali o salutistici.

L'EFSA ha ora presentato il proprio parere e nel farlo ha tenuto presente che la dieta è composta da una pluralità di alimenti, con differenti profili nutrizionali, che complessivamente possono permettere un'alimentazione bilanciata, ma che singolarmente influenzano la dieta, a seconda dei loro profili e delle quantità di assunzione. L'Agenzia nella sua valutazione ha, quindi, dovuto tener presente la capacità dei singoli prodotti di incidere negativamente sull'equilibrio dietetico generale.

Tra i nutrienti presi in considerazione dall'Agenzia ci sono la densità energetica, i grassi totali, i grassi saturi, gli acidi grassi trans, gli zuccheri ed il sodio, per i quali sono stati riscontrati eccessi di consumo rispetto ai livelli raccomandati. Le fibre alimentari, gli acidi grassi insaturi, le vitamine ed i minerali sono, invece, tra i nutrienti per i quali le quantità assunte potrebbero essere inadeguate rispetto alle raccomandazioni.

L'EFSA ha, quindi, concluso che la scelta dei nutrienti da includere nella definizione dei profili nutrizionali debba essere definita in base alla loro importanza sulla salute pubblica e a seconda della categoria di prodotto a cui si riferisce il profilo. In generale, l'Agenzia ritiene che la soluzione più adeguata sarebbe quella di un profilo unico con deroghe per alcune categorie di prodotti con ruoli importanti nella dieta. Ciò eviterebbe le rigidità di applicazione di un sistema uguale per tutti i prodotti e permetterebbe di non dover gestire un profilo nutrizionale diverso per ogni prodotto, che sarebbe di difficile utilizzo sia per gli operatori che per le autorità di controllo. Tali "deroghe" permetteranno a un determinato numero di alimenti delle differenti categorie di avvalersi di claim. Non tutti i prodotti, comunque, potranno farlo.

I prodotti lattiero-caseari ed i grassi spalmabili, insieme a oli vegetali, cereali e loro derivati, frutta, verdura e loro derivati, carne e derivati, pesce e derivati e bevande non alcoliche, sono tra i gruppi di alimenti ai quali è stato riconosciuto un ruolo importante nella dieta.

Per l'espressione del contenuto nutritivo degli alimenti i metodi analizzati sono stati tre: rispetto alla porzione al peso/volume (100 g/100 ml) all'energia (espressa rispetto alle 100 kcal/100 kJ o per macronutrienti come contributo percentuale dell'apporto energetico). Gli esperti EFSA hanno raccomandato di utilizzare il sistema più adatto allo schema di profili scelto.

Anche nel caso del sistema di calcolo, per soglia o per punteggio, gli esperti EFSA hanno raccomandato di utilizzare il metodo più pratico e concreto in relazione al sistema di profili impiegato.

L'EFSA selezionerà ora un basket di prodotti sui quali testare il sistema, così da individuare gli alimenti che potranno riportare claim salutistici (perché rispettano tutti i parametri previsti dal sistema), quelli che potranno riportare claim nutrizionali (perché rispettano il profilo nutrizionale ad eccezione, al massimo, di un parametro) e quelli che invece non potranno avvalersi di nessun claim. Dai risultati ottenuti sarà possibile valutare se i profili sono stati assegnati in modo adeguato.
Formaggi Novità e Conferme

Nutrizione e salute

FORMAGGI: NOVITA' & CONFERME

19-11-2012

Sorprendenti novità sul nuovo numero de L'Attendibile interamente dedicato ai formaggi. Dal paradosso francese al buonumore.


E' online il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte: FORMAGGI, NOVITA' & CONFERME.

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Questo mese parliamo del paradosso frencese.

In un lavoro appena pubblicato da Medical Hypotheses ci si chiede se il formaggio non possa rappresentare la parte mancante del rompicapo del "paradosso francese", il fenomeno per il quale in Francia la mortalità per malattie cardiovascolari è fra le più basse al mondo nonostante l'elevato consumo di acidi grassi saturi.

 

Tra gli altri argomenti, Formaggi e dieta: le calorie.

Una recente review, che prende in esame sedici studi eseguiti a livello internazionale, negli ultimi mesi, analizza l'impatto dei prodotti lattiero caseari sul peso, valutando l'associazione tra il consumo di prodotti caseari e obesità.

In conclusione: Formaggio, come fonte di triptofano? e di buonumore?

Da tempo la serotonina viene considerata fondamentale per regolare il comportamento emotivo, tanto da essere spesso indicata come il neurotrasmettitore (ovvero una delle sostanze attraverso le quali le cellule del cervello comunicano fra loro) del buonumore.

per approfondire, il numero de L'Attendibile:

FORMAGGI: NON SOLO CALCIO !
 

Attualità

QUOTE LATTE: LEGITTIMITA' CARTELLE ESATTORIALI

14-02-2008

Il Tribunale di Cremona ha rigettato l'opposizione di un allevatore


Il magistrato ha dichiarato la propria competenza quando la controversia ha in oggetto l'esistenza di un titolo esecutivo ed ha ritenuto infondati tutti motivi di opposizione.

Attualità

INDICAZIONE DEL PAESE D'ORIGINE

29-10-2007

Raggiunta all'Europarlamento la maggioranza necessaria a favore dell'introduzione del marchio di origine


Attualità

INDICAZIONE DEL PAESE D'ORIGINE

10-02-2007

Il Parlamento europeo sollecita l'adozione del Regolamento sull'indicazione del paese d'origine per determinati prodotti importati.



Importante passo avanti per la proposta di Regolamento sull'introduzione del marchio di origine obbligatorio (made in) su alcune categorie di beni importati nell'Unione (quali tessili, gioielleria, abbigliamento, calzature, pelletteria, lampade e impianti di illuminazione, articoli in vetro, ceramiche, borse e mobili).

Il 25 ottobre u.s. è stato infatti raggiunto il quorum della maggioranza degli Europarlamentari in favore del provvedimento.

399 Europarlamentari hanno così sottoscritto una Dichiarazione che esorta il Consiglio UE ad introdurre il Regolamento.
Beta-Glucani per la Riduzione del Colesterolo

Nutrizione e salute

BETA-GLUCANI E RIDUZIONE DEL COLESTEROLO

14-11-2012

La Commissione europea ha approvato un nuovo claim salutistico sull'effetto di riduzione del colesterolo del sangue dato dai beta-glucani dell'orzo


La Commissione europea ha approvato una nuova indicazione salutistica sulla riduzione del rischio di malattia (Reg. (UE) n.1047/2012, G.U.U.E. L 310 del 9.11.2012) ai sensi dell'articolo 14.1.a del Regolamento claim.

La nuova indicazione riguarda l'effetto dei beta-glucani dell'orzo sulla riduzione dei livelli di colesterolo del sangue.

Attualità

LIBERALIZZATA L'INDICAZIONE DELLA QUANTITA' NELLE CONFEZIONI DI LATTE E BURRO

21-09-2007

Dall'11 aprile 2009 le confezioni potranno avere un volume o un peso non prestabilito dalla legge


E' stata pubblicata la Direttiva che abolisce le così dette gamme per il latte ed il burro, quest'ultimo peraltro non più vincolato in Italia.

Ne consegue che circoleranno nell'UE confezioni con quantità nominali definite dal produttore.

Attualità

RINNOVATO IL CONSIGLIO NAZIONALE DEI CONSUMATORI E DEGLI UTENTI

09-11-2012

Approvato dal Presidente del Consiglio il Decreto per il rinnovo del CNCU


È stato pubblicato sulla G.U.R.I n.259 del 6/11/2012 il decreto, proveniente dal Presidente del Consiglio dei Ministri e datato 12 luglio 2012, relativo al rinnovo del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU).

Attualità

ANDAMENTO DELLE VENDITE ALIMENTARI

06-11-2012

Ad agosto lieve aumento delle vendite alimentari rispetto al mese di luglio


Il trend di agosto alleggerisce marginalmente la negatività delle dinamiche di mercato degli scorsi mesi.

I Mercati

LA PRODUZIONE DI PROVOLONE VALPADANA

02-11-2012

A settembre aumento della produzione di Provolone Valpadana


Nel mese di settembre sono state prodotte 517 tonnellate di Provolone Valpadana, circa il 25% in più rispetto lo stesso mese nel 2011.

Le produzioni degli ultimi mesi sono aumentate tornando a livelli simili a quelli del 2011. Da inizio anno sono stati prodotti 5.443 tonnellate di prodotto e la variazione tendenziale rispetto ai primi nove mesi 2011 è di +1,5%

I Mercati

ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DI TALEGGIO

31-10-2012

In aumento rispetto i mesi scorsi ma il livello di produzione è molto inferiore a quello del 2011


Nel mese di settembre sono state prodotte 741 tonnellate di Taleggio.

Nonostante la produzione degli ultimi tre mesi sia in costante aumento, i livelli di produzione sono di molto inferiori a quelli del 2011.

Attualità

NOSTRANO VALTROMPIA: ASSEGNATO ORGANISMO DI CONTROLLO

25-10-2012

Come pubblicato in G.U.R.I, l'organismo autorizzato al controllo del Nostrano Valtrompia DOP è CSQA Certificazioni srl


Il Decreto Ministeriale 3 ottobre 2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 245 del 19/10/2012 autorizza l'organismo "CSQA CERTIFICAZIONI SRL" a espletare le funzioni di controllo previste per la denominazione "NOSTRANO VALTROMPIA DOP", registrata in ambito comunitario in data 6 luglio 2012.

L'organismo di certificazione ha il dovere di comunicare e sottoporre all'approvazione ministeriale qualsiasi variazione alla documentazione presentata, pena la revoca dell'autorizzazione concessa.
L'autorizzazione avrà una durata di tre anni al decorrere dei quali il soggetto dovrà comunicare all'autorità competente la decisione di confermare "CSQA certificazioni srl" o proporre un nuovo soggetto abilitato dal MIPAAF.

Attualità

CASATELLA TREVIGIANA: DOMANDA MODIFICA DISCIPLINARE

25-10-2012

Pubblicata su G.U.U.E. la richiesta di modifica del disciplinare della Casatella Trevigiana, possibilità di opposizione entro 6 mesi


In seguito alla comunicazione pubblicata sulla G.U.R.I. dell' 8 luglio 2011, anche l'Unione europea ha pubblicato la domanda di modifica del disciplinare della CASATELLA TREVIGIANA DOP, sulla G.U.U.E. C 322 del 24 ottobre 2011.

Le parti del disciplinare interessate alla modifica sono:

- Descrizione del prodotto: possibilità di produzione di una pezzatura inferiore a quella definita nel disciplinare. Il limite di peso dovrebbe passare da 0,25 Kg a 0,20 Kg con conseguente modifica delle dimensioni della forma.

- Metodo di ottenimento: si introduce nell'elenco delle razze previste la razza Burlina, erroneamente dimenticata nel precedente disciplinare.

Attualità

ART. 62: OGGI L'ENTRATA IN VIGORE

24-10-2012

Il MIPAAF conferma l'entrata in vigore e pubblica il decreto applicativo


Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con un comunicato stampa ha confermato l'entrata in vigore da oggi delle disposizioni previste dall'articolo 62 del Decreto legge 24 gennaio 2012.

Le disposizioni dell'art.62 mirano a portare una maggior trasparenza nella filiera agroalimentare, tramite l'obbligo di contratti stipulati in forma scritta, termini di pagamento definiti per legge (30 o 60 gg) e la possibilità dell'Antitrust di sanzionare le pratiche sleali nei rapporti commerciali b2b.
Burro no a norma

Sapori e Piaceri

IL BURRO È BURRO

23-10-2012

Una sentenza della Corte UE ha condannato la Repubblica ceca per un prodotto commercializzato che non rispetta i requisiti di legge del burro


Nell'UE la denominazione burro è tutelata ed un prodotto che non rispetta i requisiti di composizione previsti dalla normativa comunitaria non può fregiarsi del nome. Ciò è stato confermato dalla Corte di Giustizia europea che si è pronunciata sulla denominazione "pomazánkové máslo" (burro da spalmare) fabbricato nella Repubblica Ceca la quale è stata condannata per la violazione della tutela delle denominazioni lattiere.

Il prodotto, infatti, è simile al burro ed è utilizzato come crema da spalmare oltre che come componente per la produzione di altri prodotti alimentari ma non rispetta i requisiti minimo (grasso,estratto sul secco ed acqua) né iscritto in una specifica lista di prodotti tradizionali. Nell'UE la denominazione burro è tutelata ed un prodotto che non rispetta i requisiti di composizione previsti dalla normativa comunitaria non può fregiarsi del nome. Ciò è stato confermato dalla Corte di Giustizia europea che si è pronunciata sulla denominazione "pomazánkové máslo" (burro da spalmare) fabbricato nella Repubblica Ceca la quale è stata condannata per la violazione della tutela delle denominazioni lattiere.

Il prodotto, infatti, è simile al burro ed è utilizzato come crema da spalmare oltre che come componente per la produzione di altri prodotti alimentari ma non rispetta i requisiti minimo (grasso,estratto sul secco ed acqua) né iscritto in una specifica lista di prodotti tradizionali.

Attualità

REPRESSIONE FRODI (ICQRF): PROGRAMMA DI ATTIVITÀ 2013

22-10-2012

L'Ispettorato concentrerà l'attenzione su origine e tracciabilità, in modo particolare nei settori vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario. Assolatte ha chiesto maggiori controlli sui prodotti vegetali che propongono indebite comparazioni con quelli lattiero-caseari


L'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) ha recentemente presentato alle Associazioni della filiera alimentare il proprio programma di attività per l'anno 2013 al fine di ottimizzare l'azione istituzionale dell'Ispettorato a tutela delle produzioni agroalimentari, in modo particolare con riferimento alle verifiche su origine, provenienza, identità e qualità dei prodotti.

Nell'occasione, il Direttore Generale della Prevenzione e del Contrasto alle Frodi Agro-Alimentari ha sottolineato che l'ICQRF continua a considerare quali settori prioritari, sui quali orientare maggiormente la propria attività anche nel 2013, il vitivinicolo, l'oleario, il lattiero-caseario e quello dei "mezzi tecnici" per l'agricoltura, precisando altresì che le tematiche principali sulle quali l'Ispettorato concentrerà l'attenzione sono quelle dell'origine e della tracciabilità.

ICQRF ha manifestato inoltre disponibilità verso la richiesta delle Associazioni imprenditoriali di sviluppare il coordinamento tra le diverse e molteplici autorità competenti in materia di controllo agroalimentare, al fine di evitare duplicazioni, sovrapposizioni e moltiplicazioni di costi.

Assolatte ha chiesto che l'attività dell'ICQRF possa indirizzarsi maggiormente a verificare talune modalità di comparazione con i prodotti lattiero-caseari utilizzate da un numero crescente di prodotti a base vegetale.
Il Latte: un Alimento per il Futuro

Nutrizione e salute

IL LATTE OGGI: UN ALIMENTO DEL TERZO MILLENNIO

18-10-2012

Il Convegno organizzato dall'Università degli studi di Napoli Federico II


Il latte oggi: un alimento del terzo Millennio.
Martedì 30 ottobre 2012. 9,30 - 13,30 Sala Cinese.

Facoltà di Agraria - Reggia dei Portici, Portici.

I Mercati

LA PRODUZIONE DI QUARTIROLO LOMBARDO DOP

16-10-2012

Aumento della produzione da inizio anno di 0,4% rispetto al 2011


A settembre la produzione di Quartirolo Lombardo DOP è stata di 272,3 tonnellate.

Nonostante la variazione tendenziale rispetto settembre 2011 sia di -8%, la produzione da inizio anno è superiore del +0,4% rispetto allo stesso periodo del 2011.

I Mercati

LA PRODUZIONE DI GORGONZOLA

10-10-2012

A settembre produzione di Gorgonzola in calo rispetto a settembre 2011


A settembre sono state prodotte 359.718 forme di Gorgonzola, circa 28.000 in meno rispetto lo stesso mese nello scorso anno. La variazione tendenziale rispetto a settembre 2011 indica un calo della produzione del -7,4%.

Nonostante il calo degli ultimi mesi il numero di forme prodotte da inizio anno è di poco inferiore a quello dello stesso periodo nel 2011. La variazione dei primi 9 mesi è di -0,2%

Attualità

MIPAAF: NUOVI DIRETTORI GENERALI

18-09-2012

Felice Assenza alle Politiche internazionali, Stefano Vaccari alle Politiche della qualità agroalimentare


Presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, si è proceduto alle seguenti nomine:

-Direttore Generale alle Politiche Internazionali e dell'UE: Dott. Felice Assenza
-Direttore Generale per le Politiche della qualità agroalimentare: Dott. Stefano Vaccari Presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, si è proceduto alle seguenti nomine:
-Direttore Generale alle Politiche Internazionali e dell'UE: Dott. Felice Assenza
-Direttore Generale per le Politiche della qualità agroalimentare: Dott. Stefano Vaccari

I Mercati

LA PRODUZIONE DI ASIAGO

04-10-2012

Produzioni di Asiago pressato e Asiago d'allevo a settembre 2012 inferiori rispetto a settembre 2011


A settembre le produzioni di Asiago Pressato e di Asiago d'allevo sono inferiori a quelle prodotte nello stesso mese lo scorso anno. La variazione tendenziale è stata di -2,1% per il pressato e di -15% per quello d'allevo.

Nonostante il rallentamento degli ultimi mesi il buon andamento delle produzioni nel primo semestre 2012 ha tenuto il numero di forme prodotte da inizio anno superiori allo stesso periodo nel 2011: per il pressato la variazione gennaio-settembre rispetto lo stesso periodo 2011 è di +3% mentre per quello d'allevo è +15%.

Attualità

PE: APPROVATO IL PACCHETTO QUALITÀ

14-09-2012

Il Parlamento ha ratificato l'accordo concluso a fine giugno con il Consiglio UE sugli schemi di qualità dei prodotti agricoli


alcune importanti novità riguardano: la tutela rafforzata per i prodotti DOP/IGP, le regole per l'impiego dei simboli comunitari e le procedure comunitarie semplificate LE NUOVE REGOLE SUGLI SCHEMI DI QUALITA DEI PRODOTTI AGRICOLI

Dopo oltre due anni di lavori, avviati con la consultazione pubblica sul "Libro Verde sulla qualità dei prodotti agricoli", il Parlamento europeo ha approvato ieri il compromesso raggiunto a fine giugno sul "pacchetto qualità", che raggruppa in un unico testo legale gli schemi di qualità dei prodotti agricoli. La pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale UE interverrà dopo un passaggio formale in Consiglio.
L'esito complessivo del negoziato sugli schemi di qualità è sostanzialmente positivo in quanto è stato possibile introdurre alcuni miglioramenti rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea. In particolare, l'impegno della delegazione italiana in Consiglio ha permesso di superare le forti resistenze dei paesi del nord Europa, e di ottenere la tutela "ex officio" per l'uso abusivo delle denominazioni DOP/IGP in tutti i Paesi UE tale tutela prevede l'obbligo per le autorità nazionali dei Paesi UE non solo di segnalare la presenza di un prodotti d'imitazione o l'usurpazione di una denominazione, ma anche di intervenire per ottenere il ritiro dal mercato di tali prodotti, rafforzando in tal modo il sistema di controlli la tutela dei nomi registrati è estesa anche ai prodotti utilizzati come ingredienti.

Un altro aspetto d'interesse riguarda la definizione di regole omogenee per l'uso dei simboli comunitari in etichetta e nella comunicazione sui prodotti, non restringendo tale possibilità alla sola etichettatura, come aveva richiesto la Commissione nella proposta iniziale. Si segnala anche che la semplificazione delle regole sulla modifica dei disciplinari consentirà alla Commissione di avanzare richieste di chiarimenti/modifiche/integrazioni del disciplinare solo sugli aspetti che sono oggetto di modifica e non invece, come avviene attualmente, sull'intero testo del disciplinare. Resta in sospeso il tema della gestione dei volumi produttivi per prodotti diversi dai formaggi DOP/STG, che sarà nuovamente esaminata nella discussione sulla riforma della PAC (per i formaggi DOP/IGP tale possibilità è già prevista nel "pacchetto latte").

Le altre novità riguardano: le funzioni attribuite alle associazioni e gruppi di produttori le nuove regole per le "Specialità tradizionali garantite (STG)" per le quali è prevista la registrazione con riserva del nome la definizione delle fasi di produzione, inclusa la preparazione, che debbono avvenire in area tipica. Infine il testo prevede un nuovo termine di qualità facoltativo per il "Prodotto di montagna" e ne chiarisce le condizioni d'impiego la Commissione dovrà presentare una "relazione di fattibilità", se dal caso corredata di proposte legislative, per l'impiego del termine "prodotto delle isole", e dovrà per valutare se esistono le condizioni per definire uno schema per "la vendita diretta e locale".

Attualità

MINSAL: NOMINE ALL'ISS ED AL CCM

11-09-2012

Il Prof. Enrico Garaci è confermato Presidente dell'ISS ed il Prof. Silvio Garattini è nominato Presidente del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie


Il Ministro Renato Balduzzi ha comunicato che il Prof. Enrico Garaci è stato confermato alla presidenza dell'ISS, mentre il Prof. Silvio Garattini è stato nominato Presidente del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), carica rimasta vacante s seguito delle dimissioni del Prof. Massimo Fini.Il Ministro Renato Balduzzi ha comunicato che il Prof. Enrico Garaci è stato confermato alla presidenza dell'ISS, mentre il Prof. Silvio Garattini è stato nominato Presidente del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), carica rimasta vacante s seguito delle dimissioni del Prof. Massimo Fini.

I Mercati

EXPORT FORMAGGI GENNAIO-GIUGNO 2012

11-09-2012

Si conferma buono l'andamento dell'export italiano di formaggi: +5% l'incremento quantitativo sul 2011 per un controvalore complessivo di quasi 1 miliardo di euro. La bilancia commerciale registra un saldo positivo di oltre 159 milioni di euro


I dati Istat relativi al primo semestre dell'anno confermano un andamento positivo per le vendite all'estero dei nostri formaggi che crescono sul 2011 del 5% nel dato quantitativo e del 4% in quello in valore. Complessivamente l'export totale supera le 145.000 tons per un valore di quasi 1 miliardo di euro.

Analizzando nel dettaglio le quantità relative ai singoli formaggi notiamo come, ancora una volta, gli unici risultati negativi si siano registrati per la crescenza e la robiola che perdono il 21% delle quantità esportate rispetto all'analogo periodo del 2011, per il provolone che cala di quasi il 4% e per la Fontina (-2%). Registriamo invece un buon trend per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano (+4%), il Fiore Sardo e Pecorino (+4%), per la Mozzarella e gli altri formaggi freschi (+9%), per il Gorgonzola (+6%), per l'Italico e il Taleggio (+16%) e per Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano (+8%).

Positivi anche i dati in valore delle nostre esportazioni, da segnalare il +8% della mozzarella e degli altri freschi, il +11% del Fiore Sardo e Pecorino Romano, il +7% del Gorgonzola e il +10% di Asiago, Caciocavallo, Montasio e Ragusano. Invariato, rispetto al 2011, il controvalore in euro dell'export di Grana Padano e Parmigiano Reggiano (377.530 migliaia di euro).

Il saldo import/export si conferma con il segno più, in quanto il valore delle nostre esportazioni (962 milioni di euro) supera di oltre 159 milioni di euro quello delle importazioni (803 milioni di euro).

I Mercati

LA PRODUZIONE DI GRANA PADANO

10-04-2012

A settembre calo della produzione, -6,45% rispetto al 2011


La produzione di Grana Padano a settembre è stata la più bassa degli ultimi 24 mesi. Sono state prodotte 270.100 forme, il 6,5% in meno rispetto a settembre 2011.

I primi mesi dell'anno sono stati tuttavia molto produttivi, sul mercato da inizio anno sono state infatti immesse il 4,2% in più rispetto lo scorso anno.

I Mercati

IMPORT EXPORT LATTIERO CASEARIO: I° SEMESTRE 2012

11-09-2012

Nessuna variazione di rilievo rispetto ai mesi precedenti. Continua il buon andamento dell'export formaggi


I dati diffusi oggi dall'Istat sull'andamento dell'import export lattiero caseario nel primo semestre del corrente anno ci danno una situazione pressoché invariata rispetto a quella precedentemente rilevata: solo l'import di burro sfuso cambia tendenza e guadagna l'1% rispetto al 2011.

Questi i numeri nel dettaglio relativi alle importazioni: il latte confezionato si conferma in crescita (+6%) così come il burro confezionato (+11%), lo yogurt naturale (+17%), e i formaggi (+0.6%). In calo rispetto al 2011 gli acquisti di latte sfuso dall'estero (-10%) e gli yogurt ai gusti (-1%).

Sul fronte dell'export crescono le vendite all'estero di latte confezionato (+7%) e latte in cisterna (+135%) anche se le quantità sono modeste (poco più di 4.000 tons il primo e 4.600 tons il secondo). Si confermano in aumento i formaggi (+5% sul 2011) ed il burro sfuso (+8%) mentre quello in confezioni perde il 3%.

Attualità

PUZZONE DI MOENA: MODIFICA DISCIPLINARE

26-09-2012

Modifica della denominazione con la dicitura: «Puzzone di Moena»/ «Spretz Tzaori'»


Il 7 febbraio 2012 il Mipaaf ha inviato alla Commissione europea la domanda per ottenere la protezione come Denominazione di Origine Protetta del "Puzzone di Moena".

Esaminando la domanda la Commissione europea ha ritenuto necessario chiedere alcune informazioni supplementari al fine di proseguire la procedura di registrazione. Ritenendo valide tali osservazioni, l'associazione per il Puzzone di Moena DOP, ha deciso di modificare la denominazione aggiungendo la dicitura in lingua ladina "Spretz Tzaori'".

La richiesta di registrazione come Denominazione di Origine Protetta della denominazione «Puzzone di Moena» e' modificata in «Puzzone di Moena»/ «Spretz Tzaori'».

I Mercati

ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE

31-08-2012

Cala la produzione del settore lattiero caseario, -4.0% a giugno 2012


I dati ISTAT sull'andamento della produzione industriale di giugno 2012 evidenziano un calo nel settore alimentare del -0.9%, peggiore è invece la produzione dell'intero settore terziario che, a parità di giorni lavorativi, a giugno produce ben l' 8.2% in meno.
Anche il comparto lattiero-caseario viene contagiato da questi trend negativi e perde addirittura il 4% rispetto la produzione dello stesso mese nello scorso anno.

I dati semestrali risultano leggermente più confortanti, almeno per il nostro comparto. Nel primo semestre la produzione dell'industria lattiero casearia è aumentata dello 0.2%, in calo invece l'industria alimentare (-1.7%) e l'intero settore terziario (-6.9%)

Attualità

FOCACCIA DI RECCO COL FORMAGGIO IGP: TUTELA TRANSITORIA

26-09-2012

Nuova protezione transitoria nazionale della "Focaccia di Recco col formaggio IGP"


Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha emanato il decreto 4 settembre 2012 (pubblicato in G.U.R.I. n. 220 del 20.09.2012), con cui ha accordato nuovamente la protezione transitoria alla denominazione "Focaccia di Recco col formaggio IGP".

Essendo decaduta la tutela transitoria precedentemente concessa con decreto 13 febbraio 2012, il Consorzio di tutela ha provveduto a chiedere il rinnovo della protezione con istanza del 27 luglio 2012. Ricordiamo che il Mipaaf, con nota del 27 gennaio 2012, ha trasmesso la documentazione relativa alla domanda di registrazione della denominazione "Focaccia di Recco col formaggio IGP", modificata in accoglimento delle richieste della Commissione UE. Pertanto la protezione transitoria cesserà a decorrere dalla data in cui l'organismo comunitario deciderà in merito al riconoscimento della IGP.
Sandwich italiano

Sapori e Piaceri

SANDWICH: ITALIANS DO IT BETTER

24-09-2012

In Gran Bretagna si festeggiano i primi 250 anni del celebre snack. Ma, assicura Assolatte, sono i panini all'italiana i preferiti nel mondo e il rito immancabile della pausa pranzo degli italiani.


Era il 1762 quando John Montagu, quarto conte di Sandwich, inventò la pausa pranzo con il panino: infatti, per non dover interrompere una partita a carte con gli amici, chiese che la carne gli fosse servita tra due fette di pane. Una soluzione apprezzata subito anche dai compagni di gioco. Nasceva così ufficialmente il sandwich, i cui primi 250 anni vengono festeggiati quest'anno nell'omonimo villaggio del Kent. Da allora il sandwich ha accompagnato gli inglesi in tutto il mondo, diventando noto ovunque. Al punto che c'è chi propone di introdurre il Club Sandwich Index che, registrando il prezzo di questo famoso panino, permette di misurare il costo della vita nelle città dei 5 continenti.

Assolatte propone invece di monitorare il costo dei "paninis" (come sono chiamati nel mondo anglosassone i panini all'italiana), visto che stanno letteralmente dilagando nelle grandi metropoli, da Londra a New York, da Mumbai a Pechino. Realizzati a partire da ciabatte, focacce, schiacciate, piadine e tigelle, e farciti con i migliori ingredienti made in Italy, come i formaggi freschi o stagionati, i ?paninis" sono l'ennesimo caso di successo globale del made in Italy. E vengono declinati anche in versione chic, come dimostrano queste ricette gourmet di panini con il formaggio, suggerite da Assolatte.

Piadina golosa
Mettere in una teglia 250 g di zucchero e disporvi sopra 25 fichi lavati e asciugati. Rotolare i fichi nello zucchero e passarli in forno prima per 15 minuti a 200° e poi per altri 10 minuti a 230°. Quindi trasferirli in una casseruola, coprendoli con il loro fondo di cottura, e farli cuocere finché il fondo di cottura si riduce di 2/3. Poi metterli in un contenitore e riporli in frigorifero. In una ciotola, lavorare 300 g di Squacquerone con un pizzico di pepe e 2 cucchiai di olio extravergine. Poi spalmarlo su 4 piadine calde, aggiungere i fichi caramellati, chiudere le piadine e servirle immediatamente.

Sfilatino delizioso
Tagliare a spicchi 1 pera e lasciarla per 10 minuti in poca acqua con un po' di limone. Poi farla saltare in un padellino con un po' di burro. Tagliare 1 panino e farcirlo con 50 g di Gorgonzola. Quindi adagiarci la pera, 2 foglie di lattuga lavata ed asciugata, e richiudere il panino.

Tigelle vegetariane
Mettere in una ciotola l'aglio sbucciato, l'olio, un pizzico di sale, di peperoncino e di rosmarino. Mescolare con cura. Con questo condimento irrorare i peperoni grigliati. Spalmare 4 tigelle con uno spesso strato di Cream Cheese, poi aggiungere i peperoni. Chiudere le tigelle e servirle.

Focaccia stuzzicante
Tagliare 4 focacce a metà e farcirle usando 200 g di champignon tagliati finemente, 100 g di Mozzarella tagliata a dadini e 150 g di Mascarpone. Mettere le focacce in forno per 5 minuti. Poi, quando sono ancora calde, coprirle con 150 g di speck tagliato fine e alcune scaglie di formaggio grana. Mangiarle calde.

Panino mediterraneo
Prendere 2 panini e tagliarli a metà. In un piatto mescolare 125 g di Crescenza e 80 g di crema di olive. Quindi spalmare la crema sui panini. Disporre su 2 fette 25 g di rucola fresca pulita e 120 g di filetti di alici marinate. Coprire con 25 g di rucola, e quindi con le altre fette di pane. Servire i panini freddi o tiepidi.

Focaccine Farcite
Lavare e tagliare a fettine 6 pomodorini e metterli in una ciotola insieme a 2 pannocchiette sottaceto tagliate a rondelle. Unire un po' di pepe e condire con olio d'oliva. Tagliare a metà 6 focaccine, spalmarne un lato con 250 g di Cream Cheese alle olive e aggiungere poi il mix di verdure, 6 pannocchiette e alcune foglie di insalata. Ricomporre le focaccine e servire.

Toast all'italiana
Mettere in forno 8 fette di pancarré. Prendere 100 g di crescenza, 200 g di prosciutto cotto tagliato a fette, 125 g di Provoletta tagliata a fette, 1 cespo di lattuga e 2 pomodori lavati. Quando il pane è tostato, farcirlo fetta per fetta con usando tutti gli ingredienti. Disporre le fette l'una sopra l'altra, alternando gli stati, e terminare con una fetta di pancarré ben tostato.

Si ringrazia Kraft Foods.

Attualità

UNO SGUARDO SU IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO

12-06-2013

Il numero di giugno propone approfondimenti sulla riforma della PAC, focus giuridici-normativi sulle sentenze della Corte di Giustizia europea e dell'AGCM, articoli sull'andamento del mercato dei prodotti bio, sulle abitudini di consumo alimentare degli italiani e molto altro.


La rivista di giugno apre con un focus a firma di Paolo De Castro sui lavori di riforma della PAC ed i negoziati in corso tra le Istituzioni europee.

Ampio spazio è dedicato ai temi giuridico-normativi con i commenti di Assolatte alle sentenze della corte di Giustizia europea in materia di sicurezza alimentare e tutela dei consumatori e dell’Antitrust sull’ennesimo caso di utilizzo del claim “senza zuccheri aggiunti”.

La proposta UE per la semplificazione e la maggior accessibilità ai sistemi di registrazione dei marchi nell’Unione europea, l’andamento del mercato dei prodotti bio ed i risultati di un’indagine sulle abitudini di consumo alimentare degli italiani sono altri articoli proposti con il numero di giugno.

Statistiche, rubriche e molto altro completano la rivista.

I Mercati

GRANA PADANO DOP: LE PRODUZIONI DI MAGGIO

12-06-2013

Calo delle produzioni nel mese di maggio


Nel mese di maggio sono state prodotte 455.207 forme di Grana Padano DOP, il 4,1% in meno rispetto lo stesso mese nel 2012.

Continua quindi il calo produttivo del Grana Padano i cui ritmi produttivi da inizio anno sono sempre stati inferiori rispetto a quelli del 2012.

Da inizio anno infatti il numero di forme prodotte è stato di 2.222.819, inferiore del 4,2% rispetto al 201.

I Mercati

PROVOLONE VALPADANA DOP: LE PRODUZIONI DI APRILE

11-06-2013

Forte aumento delle produzioni rispetto ai primi mesi dell'anno


Nel mese di aprile sono state prodotte 788 tons di Provolone Valpadana, quasi il doppio rispetto gli scorsi mesi quando si era registrato un forte calo delle produzioni. La variazione tendenziale registrata nel mese di aprile segna quindi +24,3%.

Il picco produttivo di aprile non è comunque sufficiente a recuperare la scarsa produttività dei mesi precedenti. La variazione del primo quadrimestre è infatti inferiore del 23,2% rispetto a quella del 2012.

Attualità

COSI' L'INDUSTRIA LATTIERO-CASEARIA TUTELA I CONSUMATORI E GARANTISCE LA QUALITA' DEI PRODOTTI

20-10-2009

La sicurezza è servita! Tutto quanto dovreste sapere sul latte e i derivati. A cura dell'Unione Nazionale Consumatori


C'è una bella fetta di Assolatte nell'opuscolo sulla sicurezza alimentare che è stato realizzato dall'Unione Nazionale Consumatori.

La pubblicazione, che si intitola "La sicurezza è servita. Tutto quanto dovreste sapere sul latte e i derivati", illustra in modo chiaro e dettagliato tutto quello che c'è dietro il latte e i suoi derivati in termini di qualità, sicurezza e tutela della salute del consumatore.

Infatti per realizzare questa pubblicazione, che spiega ai consumatori come vengono prodotti latte, yogurt, burro e formaggi e quali controlli vengono applicati dalle industrie per tutelare i consumatori e garantire la qualità e la sicurezza, l'Unione Nazionale Consumatori ha preso come riferimento il "Manuale volontario di corretta prassi operativa per il settore latterio caseario". Pubblicato all'inizio del 2009 da Assolatte e applicato da tutte le 300 aziende associate, il manuale è stato validato dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

"Fra i volumi pubblicati abbiamo scelto quello di Assolatte per alcune caratteristiche distintive, a partire dall'approccio innovativo, rigoroso e globale, alla sicurezza e alla qualità che caratterizza le industrie serie, quelle di marca, che aderiscono ad Assolatte. E poi perché è l'unico manuale realizzato da un gruppo misto pubblico-privato composto da esperti dei servizi veterinari, delle aziende e di importanti centri di ricerca nazionali. Infine, per la capacità di tradurre le disposizioni di legge in attività 'operative' con numerosi consigli utili anche per il consumatore" spiega il segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona.

"Siamo particolarmente soddisfatti di questa pubblicazione dell'Unione nazionale consumatori che traduce in un linguaggio semplice e immediato le misure attuate dall'industria lattiero casearia per tutelare i consumatori e offrire loro prodotti sicuri, garantiti e controllati in ogni momento della loro vita commerciale - commenta Adriano Hribal, consigliere delegato di Assolatte - Così vengono anche riconosciuti gli sforzi che abbiamo profuso nella realizzazione del 'Manuale volontario di corretta prassi operativa per il settore lattiero-caseario', una pubblicazione che costituisce il punto di riferimento per tutte le aziende del nostro settore e per le autorità di controllo". 

Per consultare e/o scaricare l'opuscolo cliccare qui.

Nutrizione e salute

LATTE & LONGEVITA'. I PRODOTTI LATTIERO CASEARI SONO ASSOCIATI AD UN AUMENTO DELLA SOPRAVVIVENZA

07-10-2009

Ancora conferme dagli studi più recenti sul rapporto tra i prodotti lattiero caseari e aspettativa di vita. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Non è certo una novità che il latte sia stato nel corso degli anni ripetutamente associato con la longevità.

Ma cosa dice la ricerca scientifica a questo proposito?
LATTE E LONGEVITA' è il titolo del nuovo numero de L'Attendibile, interamente dedicato a questo argomento con gli studi più recenti sul rapporto tra i prodotti lattiero caseari e aspettativa di vita.

Le conclusioni sono incoraggianti: il consumo di latte e derivati sembra ridurre la mortalità per numerose patologie ed essere associato ad un aumento della sopravvivenza nelle comunità occidentali.

Vantaggi sia per i bambini (numerosi gli effetti benefici dell'apporto di calcio e di prodotti lattiero caseari) che per gli anziani, per i quali il consumo di formaggio è associato, tra l'altro, ad una minore prevalenza di disturbi cognitivi.

L'Attendibile è realizzato da Carla Favaro (professore presso la Scuola di specializzazione in scienza dell'alimentazione dell'Università Milano Bicocca, pubblicista) che si è avvalsa, per questo numero, del prezioso contributo di Silvano Gallus e Cristina Bosetti (Dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto "Mario Negri" di Milano).

Per approfondire vedi il numero de L'Attendibile: PRODOTTI LATTIERO CASEARI NELLA TERZA ETA'

Vai all'archivio de L'Attendibile per tutti i numeri pubblicati.

Attualità

DOPO 55 ANNI, TORNA IN ITALIA IL SUMMIT MONDIALE DEL SETTORE

25-09-2009

Ne dà l'annuncio Assolatte - fondatrice del Comitato nazionale italiano della FIL-IDF (International Dairy Federation)


Saranno circa 2000, in rappresentanza di 50 Paesi, gli esperti del mondo lattiero-caseario che si incontreranno a Firenze, nell'ottobre del 2011, per il World Dairy Summit, il principale appuntamento mondiale di quest'importante settore.

Una cinque giorni di incontri, convegni e dibattiti a cui parteciperanno i più autorevoli studiosi del latte e dei suoi derivati, esperti di fama internazionale, nutrizionisti, tecnologi, produttori e retailer, che si confronteranno su temi centrali per questo comparto, dall'allevamento alla trasformazione, dalla distribuzione alla nutrizione.

A fare gli onori di casa sarà Assolatte - fondatrice del Comitato nazionale italiano della FIL-IDF (International Dairy Federation) e che detiene la Vicepresidenza e la segreteria - che è orgogliosa di aver riportato in Italia questo prestigioso evento, a 55 anni dall'ultima edizione svoltasi nel Belpaese, che si tenne a Roma nel 1956.

Il World Dairy Summit rappresenterà una straordinaria vetrina per i prodotti lattiero-caseari italiani, un settore che costituisce uno dei motori del made in Italy: con 2.100 imprese e 14.500 milioni di euro di fatturato è il primo settore del comparto alimentare italiano e uno dei più export oriented, visto che ¼ dei formaggi prodotti in Italia vengono venduti sui mercati internazionali.

Nutrizione e salute

YOGURT. TUTTI I SEGRETI DI UN PRODOTTO CONTROCORRENTE

08-09-2009

Resiste alla crisi grazie al suo profilo nutrizionale, alla capacità di soddisfare esigenze diverse dei consumatori e a uno zoccolo duro di fans entusiasti e affezionati. Ma gli italiani conoscono davvero le caratteristiche dello yogurt?


Lo comprano ben 37,2 milioni di italiani, ossia il 76,5% della popolazione, e nell'ultimo anno le vendite sono aumentate del 5,8% a valore, arrivando a un fatturato di 1448 milioni di euro*.

Chi apprezza lo yogurt spesso ne acquista sempre di più: secondo un'indagine condotta nel maggio 2009 da AstraRicerche per conto di Assolatte, ben 8 milioni di italiani ne hanno aumentato gli acquisti rispetto al gennaio 2008.

E 6 milioni di consumatori, pur di non rinunciare al piacere del loro yogurt preferito, sarebbero anche disposti a pagarlo di più. Un trend che fa notizia in un momento come questo, in cui i consumi alimentari sono al palo e l'attenzione al prezzo è molto alta.

Come si spiega il successo dello yogurt?
Da un lato con le caratteristiche nutrizionali di questo prodotto, che viene considerato dagli italiani un alimento moderno e adatto a tutti, di indubbia qualità e di buon potere nutritivo, perfetto per un'alimentazione equilibrata e sana.
Dall'altro con l'evoluzione dell'offerta di yogurt: le proposte di yogurt da mangiare al cucchiaio o da bere sono aumentate, i gusti si sono moltiplicati, le texture si sono diversificate, e sono stati lanciati prodotti funzionali formulati per rispondere alle esigenze di target molto specifici.

Tutto questo lavoro di innovazione, R&S, marketing e comunicazione svolto dalle aziende lattiero-casearie ha contribuito a stimolare le vendite e a raggiungere nuove fasce di pubblico. Anche se c'è ancora molto spazio potenziale da conquistare, visto che in Italia i consumi di yogurt pro capite restano tra i più bassi d'Europa.

Ma, al di là dei consumi effettivi, quanto ne sanno gli italiani in materia di yogurt? Qual è il loro livello di conoscenza di questo prodotto?
Lo si può verificare rispondendo alle 10 domande proposte su L'Attendibile, il giornale mensile di informazione nutrizionale realizzato da Assolatte, con l'opinione di diversi autorevoli esperti. Il nuovo numero è interamente dedicato allo yogurt, un prodotto che viene analizzato a 360 gradi: dalla definizione normativa alle caratteristiche nutrizionali, dai risultati dei più recenti studi scientifici alle ricette di un grande chef per valorizzarlo anche in cucina.

* Fonte IRI Infoscan Census, iper+super+Lsp, anno terminante marzo 2009

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Nutrienti e Vantaggi dello Yogurt

Nutrizione e salute

YOGURT, SICURI DI CONOSCERLO ?

26-08-2009

Sul nuovo numero de L'Attendibile dieci domande e relative risposte per conoscere meglio questo straordinario prodotto. Inoltre, "a tavola con lo chef", tre ricette d'autore che hanno come protagonista lo yogurt.


Non farà vivere fino a 150 anni, ma ancora oggi negli studi che si sono occupati di longevità, lo yogurt è uno degli alimenti più spesso presenti.

E se è buono sempre, lo è ancor più d'estate, per il suo sapore acidulo che lo rende piacevolmente dissentante, e per la freschezza, che ne fa un alimento particolarmente gradito sia a colazione, sia come spuntino o per integrare un pasto leggero o come ingrediente di tanti piatti.
 

Ma se è vero che nel nostro paese lo yogurt è passato, nel giro di qualche decennio, da prodotto praticamente sconosciuto ad alimento acquistato/consumato dal 77% degli italiani, è però anche vero che spesso si fa un po' di confusione fra questo ed altri alimenti che non sono yogurt.

YOGURT, SICURI DI CONOSCERLO? è il tema del nuovo numero de L'Attendibile realizzato da Carla Favaro. Dieci domande e relative risposte per conoscere meglio questo straordinario prodotto.

E per concludere in bellezza e bontà, tre ricette firmate dallo chef Marco Cavallucci che coniugano il gusto con l'attenzione all'aspetto nutrizionale.

 

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Nutrizione e salute

LA SALUTE DEL MUSCOLO PASSA ATTRAVERSO LE PROTEINE DEL LATTE

31-03-2011

Proteine di elevata qualità, di rapida digestione, ricche di leucina: ideali per stimolare la sintesi proteica muscolare. Il nuovo numero del L'Attendibile.


E' online il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, interamente dedicato alla salute dei muscoli e al ruolo delle proteine del latte.
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Gli aminoacidi e le proteine sono fondamentali per mantenere una massa muscolare adeguata ed efficiente. Inoltre sono essenziali per preservare la massa magra e contenere l'aumento del tessuto adiposo.
 

In particolare l'aminoacido leucina, ben rappresentato nelle sieroproteine del latte, sembra avere un ruolo di primo piano per coadiuvare l'aumento della massa muscolare dopo l'esercizio fisico e per integrare le fisiologiche perdite di tessuto muscolare che avvengono durante l'invecchiamento. Le fibre muscolari sono infatti la sede di attività metaboliche fondamentali per l'organismo e il giusto apporto di aminoacidi è strategico per realizzare una performance attiva ed efficace in tutte le età della vita. 

Sul nuovo numero de L'Attendibile LA SALUTE DEL MUSCOLO PASSA ATTRAVERSO LE PROTEINE DEL LATTE, il professor Giampiero Merati, del Dipartimento di Scienze dello Sport, Nutrizione e Salute dell'Università di Milano, spiega i vantaggi dell'assunzione delle proteine del latte per nutrire il muscolo dopo l'esercizio e per contenere la perdita di massa magra negli anziani.

Vedi anche: Prodotti lattiero caseari e terza età
 

Attualità

IDF WORLD DAIRY SUMMIT 2013

23-01-2013

L'invio dei poster abstract è possibile fino al 28 febbraio pv


L'IDF World Dairy Summit 2013 si terrà tra il 28 ottobre ed il 1 novembre 2013 a Yokohama, in Giappone.

Con lo slogan "Rediscovery Milk", il summit proporrà conferenze volte a riscoprire nuovo valore nel latte, a contribuire alle discussioni sullo sviluppo futuro del settore, a presentare le più recenti innovazioni tecnologiche e scientifiche. L'agenda dei lavori ed il dettaglio del programma congressuale è disponibile su www.wds2013.com .

In vista dell'evento è stato avviato il "call for poster abstract". La presentazione degli abstract sarà possibile fino al 28 febbraio p.v. I dettagli sul format da utilizzare e le modalità di invio sono disponibili su www.wds2013.com/eng/posters .

Nutrizione e salute

BEVANDA DI SOIA: NON CHIAMATELA 'LATTE'

18-02-2010

Spesso proposta come alternativa leggera al vero latte, soprattutto per gli intolleranti al lattosio, in realtà è un prodotto molto diverso dal latte di mucca. E costa il doppio.


E' un prodotto relativamente giovane per il mercato italiano: si tratta della bevanda di soia, che viene proposta come un alimento leggero e facilmente digeribile, e come un'alternativa al vero latte per chi soffre di intolleranza al lattosio.
Eppure i nutrizionisti sottolineano che ha ingredienti e caratteristiche nutritive molto diversi, tanto che anche per legge non può essere definita "latte", poiché questo termine è riservato solo al prodotto naturale, come il latte di mucca o di capra.

La bevanda di soia si ottiene dai semi di soia che vengono lavati, macinati, centrifugati, omogeneizzati, e quindi sottoposti a un trattamento termico, come la pastorizzazione o il trattamento UHT. Viene spesso addizionata di zuccheri, sale, aromi o grassi vegetali per rendere più gradevole il sapore, e di vitamine e calcio per migliorarne il profilo nutrizionale. Invece il latte non contiene alcun tipo di additivo e l'elenco degli ingredienti presente sulle confezioni è cortissimo: dentro c'è solo il latte!

Anche sul fronte dei prezzi non c'è paragone tra i due alimenti: un litro di bevanda di soia può costare dai 2,00 ai 3,70 euro, ossia almeno il doppio rispetto allo stesso quantitativo di latte di mucca.

Sul fronte nutrizionale la bevanda di soia non sostituisce adeguatamente il latte, perché ha caratteristiche nutritive molto diverse (ad esempio, è povera di calcio e fibre, ha proteine di minor valore), e semmai andrebbe confrontata con le altre bibite vegetali.

Se è vero che è priva di colesterolo, è altrettanto vero che una tazza di latte ne apporta solo 35 mg, pari a circa il 10% del colesterolo totale che si può assumere ogni giorno con gli alimenti. Inoltre, quanto al valore energetico, la bevanda di soia ha circa le stesse calorie del latte scremato (circa 32-39 calorie ogni 100 g), che è comunque un alimento più completo sul piano nutrizionale.

Ci sono almeno altre 4 buone ragioni per cui una persona sana non dovrebbe rinunciare al latte di mucca:
1) Il contenuto di calcio in forma facilmente biodisponibile. Il latte è particolarmente ricco di questo minerale (120 mg ogni 100 g in quello vaccino, ad esempio), presente in forma facilmente utilizzabile dall'organismo. Inoltre, il calcio è in un rapporto favorevole con il fosforo il che facilita la mineralizzazione delle ossa.
2) L'alto valore biologico delle proteine. La caseina (che è la principale proteina del latte) la lattoalbumina e le lattoglobuline contengono nelle giuste quantità e nelle giuste proporzioni tutti gli aminoacidi di cui l'organismo ha bisogno, compresi gli aminoacidi essenziali. Ecco perché le proteine del latte sono fra le più adatte a coprire le necessità sia dell'organismo in fase di sviluppo dei bambini, sia di quello degli adulti e degli anziani.
3) L'azione positiva dei peptidi. Questi frammenti proteici, derivati dalla digestione enzimatica delle proteine del latte, hanno molti effetti benefici multifunzionali: infatti hanno rivelato attività oppioide, ipotensivo, immunostimolante, antitrombotica e di trasporto di minerali. Sono ancora oggi oggetto di molti studi e si stanno rivelando molto interessanti soprattutto per il processo digestivo.
4) La presenza del lattosio. Questo carboidrato caratteristico del latte animale non si trova in nessun altro alimento: è importante perché contribuisce alla biodisponibilità del calcio.

Ma chi è intollerante al lattosio (ossia il 5% degli europei) cosa può fare?
Consumare il latte 'ad alta digeribilità' o 'delattosato', nel quale il lattosio è stato quasi completamente idrolizzato ma senza intaccare il patrimonio di proteine, minerali e vitamine del latte.

Gli intolleranti al lattosio possono mangiare senza alcun problema anche i formaggi, in particolare quelli stagionati a pasta dura ed extradura, perché non contengono più lattosio. Via libera anche allo yogurt e agli altri prodotti fermentati che, pur potendo contenere fino al 70% del lattosio presente nel latte di partenza, sono generalmente ben tollerati per la presenza delle lattasi dei microorganismi fermentativi.

C'è un altro motivo per cui anche chi è intollerante al lattosio non dovrebbe rinunciare al latte. L'intolleranza al lattosio può essere migliorata proprio consumando quantità gradualmente crescenti di latte: infatti, esiste una quantità di lattosio (come quella contenuta in un bicchiere da 100 cc di latte o in un cappuccino) che può essere ingerita senza provocare disturbi. In questi casi può, quindi, essere utile introdurre gradualmente i prodotti lattiero-caseari, aumentandone il consumo fino a stabilire il quantitativo che può essere tollerato senza sintomi e distribuendolo in piccole porzioni lungo la giornata e, sempre, insieme ad altri alimenti, come biscotti, pane o cereali.
Condire con lo Yogurt

Sapori e Piaceri

YOGURT: L'HAI MAI PROVATO AL POSTO DELL'OLIO?

28-07-2012

Le migliori salse allo yogurt


Lo yogurt è una base perfetta per sughi freschi e cremosi, che non necessitano di cottura e che sono perfetti per la ricette di pasta estive

A colazione o a merenda è un classico. E anche in cucina è un ingrediente versatile e trasformista. Ma quanti italiani portano lo portano in tavola al posto dell'oliera?

Eppure, sottolinea Assolatte, lo yogurt è un vero e proprio condimento alternativo all'olio. Grazie alla consistenza liquida, alla texture cremosa e al sapore leggermente acido, che si presta ad essere abbinato non solo al dolce ma anche ai piatti salati, lo yogurt è una base perfetta per salse e creme fresche e delicate, ma soprattutto light perché caratterizzate da pochi grassi (0,9%-3,9% contro il 99,9% dell'olio extravergine di oliva) e da basso potere calorico (da 36 a 66 calorie per 100 g).

E perdipiù leggere e facilmente digeribili, grazie ai fermenti lattici tipici dello yogurt. Per chi è attento alla linea o segue una dieta c'è anche un vantaggio in più: l'elevato potere saziante dello yogurt, che si deve alle proteine che contiene, e che è particolarmente elevato per un prodotto così "leggero".

Lo yogurt si può usare al naturale, senza accendere i fornelli, per condire tanti piatti a base di verdure, a partire dal pinzimonio con sedano, cetrioli e carote tagliati alla julienne. Miscelato con succo di limone e prezzemolo, lo yogurt bianco diventa un condimento fresco e saporito per un'insalata di zucchine, carote, peperoni, porri e sedano, e si sposa molto bene anche con le verdure cotte e la Caesar salad.

Chi ama gli aromi della cucina mediterranea può preparare una salsa mescolando lo yogurt naturale con pomodori ciliegini, olive, pepe, sale e foglie di menta fresca. Per un gusto più internazionale, invece, si può provare a mescolare lo yogurt bianco con curry e curcuma e usarlo poi per condire un'insalata di cavoli rossi e bianchi, rapa, carote e mele verdi.

Lo yogurt è anche una base perfetta per sughi freschi e cremosi, che non necessitano di cottura e che sono perfetti per la ricette di pasta estive, come gli spaghetti alle verdure. Tra l'altro lo yogurt ha un altro vantaggio: è ideale per le paste fredde, perché le rende più fresche e appetitose, soprattutto se unito alle verdure. Lavorando lo yogurt con sale e prezzemolo, si ottengono in pochi minuti delle salse perfette per accompagnare ricette di carne e di pesce, come la tagliata di manzo, il merluzzo cotto e o l'insalata di gamberetti, lattuga fresca e mandorle tostate.

Condimenti ideali anche per aggiungere un tocco in più alle insalate esotiche, come quelle di riso con cocco, ananas e banane.

Per saperne di più sul profilo nutrizionale dello yogurt clicca su http://www.assolatteyogurt.it/content/yogurt

Attualità

L'ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE

12-02-2010

Lattiero-caseario in aumento a dicembre


Le rilevazioni di ISTAT sulla produzione industriale nell'ultimo mese del 2009, testimoniano ancora una volta lo "smarcamento" del comparto alimentare da quello industriale complessivo.
Nel 2009 infatti la produzione industriale sarebbe calata del 17,5% rispetto al 2008. La produzione alimentare registra invece un calo significativamente inferiore (-1,4%).
La produzione lattiero casearia a dicembre ha registrato un aumento pari al 1,1% e un calo, per il 2009, del 2,2%.

Attualità

PECORINO CROTONESE: UNA NUOVA DOP BUSSA ALLE PORTE

26-02-2013

Il MIPAAF, dopo aver approvato il disciplinare di produzione del Pecorino Crotonese DOP, lo ha pubblicato sulla G.U.R.I. per dare possibilità di opposizione (entro 30gg)


Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha espresso parere positivo alla domanda per la protezione della denominazione «Pecorino Crotonese DOP» come denominazione di origine protetta ai sensi del Regolamento (UE) n. 1151/2012 .

La domanda, presentata dal Consorzio di Tutela DOP Pecorino Crotonese e Ricotta Affumicata Crotonese, è stata pubblicata sulla G.U.R.I. n.46 del 23/02/2013.

Sapori e Piaceri

YOGURT: L'HAI MAI PROVATO AL POSTO DELL'OLIO?

28-07-2011

Con il pinzimonio e le verdure cotte, con il pesce alla griglia e la pasta fredda: le salse allo yogurt sono l'alternativa fresca, cremosa e gustosa, alla solita vinaigrette. E con meno grassi.


Attualità

ESODO D'AGOSTO IN VISTA. ECCO COME MANGIARE PER VIAGGIARE SANI & SICURI

21-07-2011

Le grandi partenze per le ferie estive 2011 sono alle porte. Per evitare stress e malesseri in viaggio, è importante alimentarsi in modo corretto, adottare i giusti comportamenti e scegliere gli alimenti più adatti.


Le date da bollino nero sono due: sabato 30 luglio e sabato 6 agosto 2011.

Sarà, infatti, in queste due giornate che, secondo le previsioni del ministero dell'Interno, gli italiani abbandoneranno le città per partire alla volta dei luoghi di vacanza.

Dunque, si prevede un intenso movimento sia sulle autostrade che nelle stazioni, negli aeroporti e nei porti di tutta Italia. Con gli inevitabili risvolti di stress, ansia e nervosismo legati al traffico, alla folla e anche agli effetti sull'organismo dei cambiamenti climatici e alimentari.

Per evitare sorprese inaspettate e viaggiare in modo sicuro basta poco.
Come ricorda Assolatte, basta rispettare semplici regole di comportamento, a cominciare dalla giusta alimentazione.

Prima di affrontare un lungo viaggio in automobile è meglio adottare queste semplici regole di comportamento:

- se ci si mette in viaggio al mattino fare una buona colazione all'italiana, con latte e/o yogurt e prodotti da forno, perché aiuta ad affrontare con energia una giornata intensa e ad evitare cali di attenzione durante tutto il mattino
- prima di mettersi al volante nel tardo pomeriggio è meglio fare un piccolo spuntino per evitare crisi ipoglicemiche, che potrebbero appannare i riflessi
- durante la giornata fare piccoli pasti con alimenti facilmente digeribili
- bere spesso in modo da evitare la disidratazione, preferendo acqua, spremute di frutta e latte
- lasciar perdere gli alcolici, i cibi fritti e gli alimenti ricchi di zuccheri.

Chi ha scelto una meta esotica e la raggiunge in aereo dovrebbe ricordarsi di:

- consumare un pasto sano e leggero prima di partire. Un'insalata con dadini di formaggio o una macedonia con yogurt sono ideali
- adattarsi subito agli orari del paese di destinazione e fare cene leggere: aiutano a minimizzare gli effetti del jet lag e a facilitare il riposo
- resistere alla tentazione di mangiare frutta non sbucciata, alimenti crudi (come carne, pesce e latte non pastorizzato), prodotti caseari artigianali e di bere bibite con ghiaccio: evitarli è la miglior precauzione per non contrarre la diarrea del viaggiatore, come ricorda il vademecum per viaggiare in sicurezza realizzato dal ministero del Turismo
- consumare ogni giorno dei latti fermentati probiotici che svolgono un'azione preziosa sulla flora intestinale, proteggendo da batteri e virus enterici, che possono causare problemi intestinali, e abbreviando la durata dei sintomi in caso di diarrea del viaggiatore.

I Mercati

PARMIGIANO REGGIANO DOP: LA PRODUZIONE

21-02-2013

A gennaio la produzione del Parmigiano Reggiano DOP cala del 2,1%


La produzione di Parmigiano Reggiano di gennaio è stata leggermente inferiore a quella del 2012. Nel mese sono state prodotte 284.887 forme, circa 6.000 forme in meno rispetto gennaio 2012, con una variazione tendenziale del -2.1%.

La zona più produttiva è quella della provincia di Parma dove, con 160 caseifici produttivi attivi, sono state prodotte circa 105.000 forme. Cala del 9,5% la produzione nella provincia di Modena.

Nutrizione e salute

ALIMENTAZIONE SANA PER UNA GRAVIDANZA SERENA

19-07-2011

Latte, yogurt e formaggi soddisfano le aumentate richieste di proteine e calcio. Il nuovo numero de L'Attendibile.


E' online il nuovo numero de L'Attendibile ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA: NON PER DUE, MA DUE VOLTE PIU' ACCORTA.
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In gravidanza l'alimentazione richiede qualche accorgimento in più: dal punto di vista qualitativo questo vale soprattutto per le proteine, il tipo di grassi e alcune vitamine e minerali.
 

Le aumentate richieste proteiche possono essere soddisfatte ricorrendo al pesce, alle carni magre, alle uova, al latte, ai formaggi e ai latticini mentre, tra i minerali, aumentano in particolare i fabbisogni di calcio e di ferro.

Ma l'alimentazione in questo particolare periodo sta assumendo un ruolo ancora più importante di quello attribuitole in passato.
Infatti, secondo la cosiddetta ipotesi dell'origine fetale delle malattie croniche dell'età adulta, uno stimolo o un insulto che si verifichi in un periodo dello sviluppo particolarmente delicato potrebbe provocare un effetto negativo permanente sulla struttura e funzione di vari organi e apparati.

La ricerca in questo campo mira a definire se e quali interventi nutrizionali precoci (in gravidanza, durante l'allattamento, nei bambini nelle prime fasi di vita) possano avere un impatto a lungo termine sulla salute.

Per ora la raccomandazione più importante è di attenersi ad una dieta sana, varia e bilanciata, unanimemente considerata come l'approccio nutrizionale migliore per affrontare la gravidanza.

Inoltre, sul nuovo numero de L'Attendibile "ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA: NON PER DUE, MA DUE VOLTE PIU' ACCORTA", le novità dalla ricerca e il contributo di Maria Rita Munizzi, Presidente nazionale del Moige.

I Mercati

PARTENZA A RILENTO PER IL GORGONZOLA DOP

13-02-2013

A gennaio la produzione del Gorgonzola cala del 6,76%


Inizio del 2013 in calo per il Gorgonzola DOP, il formaggio erborinato per eccellenza apre l'anno con un calo produttivo mensile del 6,76% rispetto lo stesso mese nell'anno precedente. Nel mese di gennaio sono state prodotte 352.132 forme, oltre 25.000 in meno rispetto lo scorso anno.

Il Gorgonzola prosegue il trend negativo iniziato a novembre scorso, trend che lo ha portato a chiudere l'anno con un calo produttivo del -1,1%

Attualità

VACANZE 2011: MAI SENZA LA MOZZARELLA

18-07-2011

Pranzo leggero in spiaggia, pic-nic al fresco in montagna o aperitivo gourmet in città: ogni momento è buono per gustarsi il piacere di una fresca mozzarella. Con ricette nuove, facili e di grande effetto. E con accortezze per conservarla correttamente.


L'estate è la sua stagione. Infatti, anche se ormai gli italiani la acquistano tutto l'anno - come ricorda Assolatte i consumi pro capite sfiorano i 5 kg annui - è in questi mesi che i consumi arrivano al top. Del resto, che estate sarebbe senza mozzarella?

Saporita e deliziosamente rinfrescante, questa protagonista della Dieta Mediterranea si sposa perfettamente con i sapori estivi e si presta a tante varianti, sfiziose e gustose, perfette per accompagnare un happy hour al tramonto o un brunch tra amici, ma anche da portare con sé in spiaggia o in montagna.

Il plus della mozzarella è che permette di realizzare ricette gustose senza accendere i fornelli: a crudo diventa l'assoluta protagonista di finger food sfiziosi e di grande effetto. I bocconcini, le ciliegine o i nodini si accompagnano con patè di olive o di carciofi, filetti di pomodori essiccati e marmellata di fichi, oppure con salsa di guacamole, fichi freschi e prosciutto, e si servono su piattini o in bicchierini monoporzione.

Molto scenografici anche gli spiedini realizzati alternando mozzarella, pomodorini e profumate foglie di basilico, con il tocco inaspettato di cubetti di mozzarella e pane tostato, cosparsi di nocciole o pistacchi tritati. Mozzarella sushi-style? Basta tagliarla a fette, avvolgerla in foglie di alga con riso basmati, confettura di cipolla ed erba cipollina.

Un'altra soluzione sempre molto gradita in estate sono i piatti unici, che uniscono varietà di sapori, colori e profumi, diventando irresistibili. E qui la mozzarella è regina, perché la sua freschezza si sposa perfettamente con la verdura di stagione, arricchisce le insalate di pasta e di riso, le frittate e le bruschette, i supplì e i crostini fritti con alici e capperi.

Ma se la meta è la spiaggia o la passeggiata tra i boschi, allora nella borsa frigo o nello zaino, è meglio mettere la versione prêt-à-porter della mozzarella: focacce e sandwich farciti si preparano in fretta anche grazie alle mozzarelle da cucina, più asciutte, comode e già pronte da tagliare.

La mozzarella è dunque un ingrediente eccezionale, ma anche molto delicato e va trattata con cura affinché non perda le sue eccezionali caratteristiche di freschezza e di sapore. Per questo dev'essere confezionata all'origine (è vietato vendere mozzarelle sfuse) in uno speciale liquido di governo, dove dev'essere mantenuta immersa. Nel caso lo si abbia buttato, può essere sostituito con acqua e sale.

Attenzione alla corretta conservazione della mozzarella, che va sempre tenuta al fresco del frigorifero perché gli sbalzi termici non solo ne influenzano negativamente la conservabilità, ma incidono anche sul sapore, sulla consistenza e sul profumo. E sul peso della mozzarella, che può diminuire proprio a causa della scorretta conservazione. Ma si tratta di una perdita di peso apparente, perché riguarda solo l'acqua. Come ricorda Assolatte, il peso all'origine della mozzarella è certificato da innumerevoli controlli e da una severa normativa merceologica, che le industrie lattiero casearie rispettano nella tutela e nell'interesse dei loro consumatori. 

Per scaricare gratuitamente foto e ricette: www.assolatte.it/assolatte/pressArea.jsp

Nutrizione e salute

SOLE & LATTICINI: COSI' FAI IL PIENO DI VITAMINA D. E TI PREPARI PER L'INVERNO

01-07-2011

Non solo abbronzatura. Esporsi ai raggi solari permette anche di stimolare la produzione di vitamina D. Come consiglia l'OMS, bastano 30 minuti di sole al giorno e una dieta adeguata, che includa i latticini, per ristabilire le riserve organiche di quest'importante nutriente. E prepararsi la scorta per l'inverno.


Ha un ruolo essenziale nel sistema di regolazione del calcio, perché controlla i livelli di questo minerale nel sangue, ne aiuta l'assorbimento nell'intestino e la deposizione nelle ossa.
Inoltre regola i processi di sviluppo e differenziazione di diversi tipi di cellule e ha un'azione antiproliferativa in molti tessuti, comprese le cellule tumorali in coltura.

Eppure, benché sia così preziosa, la maggior parte degli europei non raggiunge livelli appropriati di vitamina D, la cui carenza può provocare problemi alle ossa, come il rachitismo nei bambini e l'osteoporosi negli adulti.

Ma, come ricorda Assolatte, l'estate ci viene in aiuto: il sole, infatti, è un insostituibile alleato perché la frazione ultravioletta B dei raggi solari, colpendo la pelle, provoca la sintesi della vitamina D. Per questo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di esporre il viso e le braccia alla luce solare per almeno 30 minuti al giorno in modo da ottenere una produzione adeguata di vitamina D e ristabilire le scorte organiche che verranno usate nei mesi in cui il sole latita. Però, per raggiungere i livelli di assunzione giornaliera raccomandati dall'OMS (ossia 5 µg fino a 50 anni, 10 µg per i 51-65enni e 15 µg oltre i 65 anni), stare al sole non basta, soprattutto quando, con l'avanzare dell'età, si riduce la capacità dell'organismo di sintetizzare la vitamina D.

Ecco perché serve anche un'alimentazione adeguata. I cibi più ricchi di vitamina D sono l'olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi (come lo sgombro e il salmone), e i latticini.
Secondo le stime dell'INRAN, il latte - bevanda perfetta per l'estate - è la fonte alimentare di vitamina D che viene consumata con più frequenza dagli italiani. Latte, yogurt, burro e formaggi hanno una marcia in più: l'elevato tenore di calcio. Infatti, da sola la vitamina D, anche se presente in quantità sufficienti, non basta a garantire la salute delle ossa, per cui è invece necessario un adeguato apporto di calcio.

E allora, iniziare la giornata con una colazione a base di latte o yogurt, gustarsi un pranzo rinfrescante in spiaggia a base di caprese o un lunch veloce con un panino al formaggio, e fare merenda con un frullato di latte e frutta sono le soluzioni più furbe e gustose per "dare una mano al sole" e fare il pieno di vitamina D.

Per saperne di più: http://www.assolatteyogurt.it/content/la-vitamina-D-del-latte

Attualità

LA TURCHIA DICE NO AI GRANDI FORMAGGI ITALIANI

05-02-2013

Una banale questione burocratica impedisce l'export dei grandi formaggi italiani verso la Turchia


Dal primo febbraio i grandi formaggi italiani - Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone Valpadana, in primis - non possono più essere esportati in Turchia. Queste le conseguenze di una gravissima decisione del Governo turco, che ha vietato l'importazione di formaggi ottenuti da latte crudo.

"Si tratta di una cosa inaudita - ha affermato Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte. I formaggi stagionati italiani son sicuri e di grandissima qualità. Li esportiamo in tutto il mondo ed è assurdo che proprio un paese come la Turchia, che chiede a gran voce di essere accolta nell'Unione europea, abbia preso una decisione di questo tipo. L'Unione europea deve intervenire e pretendere che il divieto venga rimosso immediatamente!"

Assolatte ha sollecitato più volte l'ambasciata italiana ad Ankara e i ministeri competenti perché prendano una posizione dura a salvaguardia delle produzioni italiane di qualità.

"Il divieto va rimosso immediatamente, altrimenti saremo costretti a chiedere al nostro governo di intervenire con restrizioni analoghe e vietare l'arrivo in Italia dei prodotti provenienti dalla Turchia, ha concluso Ambrosi".

Ogni anno, arrivano nel nostro paese grandi quantità di alimenti prodotti in Turchia soprattutto frutta (237 milioni di euro), preparazioni di ortaggi e legumi (45 milioni di euro), cereali (13 milioni di euro), bevande e alcoolici (10 milioni di euro), kebab ed altre preparazioni di carne (9 milioni di euro), pistacchi, mandorle ed altri semi (8,8 milioni di euro).

Nutrizione e salute

SETE DA GRANDE CALDO? ECCO DOVE TROVI L'ACQUA

15-07-2011

Bere è la prima mossa per combattere gli effetti dell'afa sull'organismo. Per assicurarsi la giusta dose di liquidi, oltre a minerali e bibite, ci sono tante alternative. Gustose e sane. Come il latte: lo sapevi che è fatto per oltre l'85% di acqua? Ma non solo...


Bere almeno 2 litri di acqua al giorno, anche se non si avverte la sete: è il primo consiglio inserito nel vademecum che il Ministero della Salute ha realizzato per aiutare gli italiani ad affrontare le ondate di calore.

Come ricorda Assolatte, aggiungere questo traguardo è più facile e gradevole di quanto si pensi: non serve, infatti, sforzarsi a bere bicchieri su bicchieri di acqua. Ci sono bevande altrettanto naturali, ma più gustose e gratificanti: come il latte.

 L'acqua, infatti, è un "ingrediente" fondamentale del latte: rappresenta l'87% del peso del latte fresco pastorizzato intero, l'88,5% di quello parzialmente scremato e il 90,5% di quello scremato. E non si tratta di un'acqua "qualsiasi", ma di un'acqua particolarmente preziosa perché è molto ricca di minerali (come calcio, fosforo, magnesio, zinco, rame e selenio) e di vitamine idrosolubili (come riboflavina e acido pantotenico).

Così un bel bicchiere di latte non solo disseta e assicura i liquidi di cui il corpo ha bisogno, ma gli fornisce anche un bel mix di sostanze fondamentali per il benessere.
Proprio perché è naturalmente ricco di sali, vitamine, proteine e zuccheri il latte è a tutti gli effetti uno "sport drink", da bere per rigenerarsi dopo una bella sudata o un intenso sforzo fisico oppure per riprendersi dopo una giornata particolarmente calda e intensa.

Il tutto senza nessun attentato alla linea e alla forma fisica: infatti il latte coniuga elevata densità nutrizionale e bassa densità energetica. In altre parole fornisce un grande numero di nutrienti con un apporto in calorie molto contenuto: dalle 36 calorie di 100 ml di latte scremato, alle 46 calorie di 100 ml di latte parzialmente scremato per arrivare alle 64 calorie di 100 ml di latte intero.

Vuoi scoprire la classifica degli alimenti in base alla loro densità energetica?
Clicca su www.assolatteyogurt.it/content/piu-nutriente-che-calorico-sano

Ma non finisce qui. Gli studi più recenti hanno dimostrato che il latte è ricco di componenti minori, come i peptidi, che svolgono azioni biologiche particolarmente importanti per il benessere perché hanno effetti antiossidanti, antipertensivi, antinfiammatori e immunomodulanti. Dunque, grazie a queste sostanze (tuttora al centro di numerosi importanti studi) il latte viene considerato anche un "alimento funzionale".

Nutrizione e salute

FRIGORIFERO: IL MIGLIOR TRATTAMENTO ANTIAGE PER I FRESCHI

23-06-2011

Mantiene i cibi più belli, più buoni e più integri rallentandone l'invecchiamento. A patto di usarlo nel modo giusto. Ecco il test di Assolatte per verificare come te la cavi con il frigo di casa.


È l'elettrodomestico più gettonato dell'estate, perché mantiene gli alimenti freschi, gustosi e saporiti. Ma è anche l'"alleato" numero uno per nutrirsi in sicurezza.

Infatti il frigorifero garantisce la catena del freddo, che impedisce o rallenta la proliferazione dei batteri nei cibi, mettendo così al riparo da pericolose contaminazioni alimentari.

Se, dunque, del frigorifero non si può proprio fare a meno - soprattutto quando fa caldo - altrettanto importante è utilizzarlo e gestirlo nel modo corretto.

Assolatte propone un test veloce e divertente che permette di verificare quanto si è capaci di usare il frigorifero in modo efficace ed efficiente, evitando sprechi e conservando gli alimenti al meglio.

Quando prepari un budino o un polpettone li metti subito in frigorifero, in modo che non prendano il caldo?
SBAGLIATO. Tutti gli alimenti caldi non devono essere messi ancora fumanti, in frigorifero, perché si corre il rischio di innalzarne eccessivamente la temperatura interna e, quindi, di aumentare i consumi di energia dell'elettrodomestico. E' meglio, invece, attendere fino a che tornano a temperatura ambiente. Il che accade normalmente nell'arco di 10-15 minuti.

Metti le verdure e la frutta fresche in sacchetti di plastica prima di riporle in frigorifero?
SBAGLIATO. Non è una buona abitudine perché la plastica fa da termoisolante, e quindi rallenta la penetrazione del freddo. Inoltre verdura e frutta marciscono prima perché l'eccesso di umidità condizionato dall'involucro plastico facilita la crescita dei microrganismi, delle muffe in particolare.

Riponi i formaggi in frigorifero in contenitori di vetro?
GIUSTO. È Il modo migliore per conservare i formaggi. Bisogna metterli in contenitori singoli, in modo che non si mescolino gusti e aromi, e sistemarli nella parte superiore, che è la zona meno fredda del frigorifero.

Continui ad aprire e chiudere il frigorifero perché ti piace piluccare lo yogurt o berti qualcosa di fresco durante il giorno?
SBAGLIATO. È un comportamento che fa sprecare molta energia, perché alza la temperatura interna del frigorifero.

Hai l'abitudine di conservare il latte in tegamini o recipienti aperti?
SBAGLIATO. Innanzitutto perché, privato della protezione dall'ossigeno e dalla luce garantita dalla confezione in cui è venduto, il latte perde vitamine preziose e degrada più velocemente. E poi perché lasciare nel frigo dei liquidi contenuti in recipienti scoperti aumenta l'umidità e quindi provoca la formazione di condensa.

Per tenere sotto controllo l'efficienza del frigorifero ti basta verificare che all'interno sia ben fresco o che il freezer abbia tracce di ghiaccio?
SBAGLIATO. La temperatura di frigoriferi e freezer non può essere valutata senza gli appositi termometri. La sensazione di freddo che si ha toccando o aprendo il frigorifero non è sinonimo di una corretta temperatura di refrigerazione (+2/+4°C). Neppure i segni visibili di congelamento sono sufficienti per dimostrare che il congelatore rispetti la giusta temperatura di surgelamento (-18°C).

Riponi il burro e il dado nel balconcino ospitato sullo sportello del frigorifero?
GIUSTO. È il posto ideale per quest'alimento, che va comunque sempre tenuto nella confezione in cui viene venduto o, una volta aperta, in un contenitore ermetico.

Pulisci il frigorifero lasciandolo collegato alla rete elettrica, usando un detergente sgrassante e una spugnetta abrasiva?
SBAGLIATO. Prima di tutto bisogna disinserire la spina del frigorifero dalla presa di corrente o togliere l'alimentazione elettrica. Per pulirlo va usata una spugna inumidita con acqua tiepida e/o detergente neutro. Bisogna poi risciacquare con cura e asciugare con un panno morbido.

Fai la spesa una volta a settimana e tieni in frigorifero per diversi giorni le confezioni dei prodotti aperti?
SBAGLIATO. Finché i vasetti di yogurt o le bottiglie di latte sono chiusi durano sino alla data di scadenza indicata in etichetta, ma una volta aperti vanno consumati nel più breve tempo possibile per evitare che le vitamine e i fermenti lattici si ossidino al contatto con l'aria.

Attualità

LA CRISI E I SUOI RIFLESSI SULL'EXPORT

28-01-2010

Alcune regioni nel 2009 hanno trainato il Made in Italy


Federalimentare ha redatto il bilancio 2009 riguardante le esportazioni dei prodotti alimentari del nostro Paese. L'export ha segnato un calo prossimo al 4%, in marcato recupero rispetto ai dati segnati nei primi mesi dell'anno. Anche su questo fronte il settore alimentare ha dimostrato la propria tenuta rispetto a quanto fatto segnare dall'industria nel suo complesso (-24% sul 2008). Questo risultato è stato raggiunto grazie alle performance di alcune regioni, tra cui spiccano la Campania (+8,6%), il Piemonte (+8,4%) e la Puglia (+5,3%).

A pesare maggiormente sulle esportazioni italiane nel 2009 è stata la discesa del mercato nordamericano, con cali pari al -13,0% negli USA e -9,5% in Canada. In Europa hanno invece pesato le flessioni in Germania (-3,4%), Francia (-2,8%) e Regno Unito (-6,6%).
I settori alimentari che hanno registrato variazioni positive sono stati: trasformazione ortaggi (+11,3%), molitorio (+8,8%), birra (+3%) e dolciario (+3%). Il lattiero-caseario ha segnato dati positivi grazie anche alla buona performance dei formaggi. Stabili invece il comparto della carne (+0,4%) e del caffè (-0,4%).
Cali a doppia cifra per lo zucchero (-22.6%), trasformazione frutta (-17,0%) e oli e grassi (-13,8%).

Attualità

ASSOLATTE INCONTRA IL PRESIDENTE FORMIGONI

28-01-2010

L'industria lattiero casearia è anello portante dell'agroalimentare lombardo


Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni ha incontrato i vertici di Assolatte, testimoniando così l'attenzione della Regione verso le industrie lattiero casearie lombarde, anello portante della più importante filiera agroalimentare italiana.

La Lombardia produce infatti il 40% del latte nazionale, che viene trasformato in stabilimenti industriali che sono all'avanguardia in Europa.

La filiera - ha ricordato Formigoni - sta uscendo da mesi di grandi difficoltà: i consumi hanno segnato il passo e la redditività delle imprese è diminuita; si notano però alcuni segnali di ripresa che fanno sperare in un futuro migliore. Regione Lombardia continua nell'azione di sostegno dell'intero settore.

Nel corso dell'incontro, Assolatte ha presentato le principali problematiche del settore, evidenziando la continua perdita di competitività delle industrie che lavorano in Lombardia.

"Bisogna modernizzare la normativa, che frena lo sviluppo delle imprese, non è coerente con le regole europee, impone restrizioni che non salvaguardano la sicurezza e la qualità e favorisce le produzioni di importazione, che diventano di anno in anno più competitive".

Assolatte ha anche chiesto una profonda riflessione sul vero significato di made in Italy: "i formaggi italiani sono famosi in tutto il mondo per le loro caratteristiche qualitative, che dipendono dalla capacità di fare dell'industria italiana, dai suoi casari, dai suoi imprenditori. Il made in Italy è quindi un patrimonio industriale importantissimo, che deve essere salvaguardato da tutti quelli che vogliono impossessarsene".

Il presidente Formigoni ha mostrato di conoscere ed apprezzare la professionalità delle imprese aderenti ad Assolatte, dimostrata anche dal recente accordo sul prezzo del latte ed ha pienamente compreso le preoccupazioni del settore.

Si è detto favorevole alla costituzione di una Cabina di Regia interprofessionale, composta dai rappresentanti della trasformazione, della produzione e della distribuzione per affrontare le diverse criticità del comparto.

La Regione intende sostenere i consumi con interventi a livello regionale e con iniziative che favoriscano l'export lattiero caseario lombardo.

Attualità

GIUSEPPE AMBROSI CONFERMATO PRESIDENTE ASSOLATTE

15-06-2011

Rinnovate le cariche direttive dell'associazione per il triennio 2011-2013


Giuseppe Ambrosi resta alla guida di Assolatte, l'associazione che rappresenta oltre il 90% del fatturato industriale del lattiero caseario nazionale, il maggior comparto del settore alimentare italiano.

Durante l'assemblea degli associati, tenutasi il 15 giugno 2011 a Milano, sono state infatti rinnovate le cariche sociali e Ambrosi è stato confermato alla presidenza per il triennio 2011-2013.

Nominati tre Vice Presidenti: Antonio Auricchio, Guido Zanetti e Luigi Prevosti (vice presidente vicario).

Adriano Hribal confermato Consigliere delegato alla presidenza.

Attualità

NONOSTANTE LA CRISI, L'INDUSTRIA ALIMENTARE HA RETTO

27-01-2010

E' quanto emerge dal bilancio sul settore per il 2009


Lo scorso 26 gennaio vi è stata la presentazione del bilancio 2009 e delle previsioni 2010 dell'industria alimentare italiana a cura di Federalimentare. L'anno appena iniziato sarà "di recupero" per il settore: infatti l'export dovrebbe recuperare la flessione del 4% registrata nel 2009, per poi crescere nel biennio successivo, così come la produzione industriale, supportata da un aumento -seppur timido- dei consumi.

Nel 2009 il food&drink nazionale, con un fatturato di 120 miliardi di euro, ha reagito meglio degli altri settori industriali i dati 2008-2009 sulla produzione hanno segnato un +9,8% a fronte del calo del -18,0% registrato dall'industria nel complesso. La dinamica produttiva del settore ha addirittura ridotto, a partire da luglio, le erosioni rilevate nei mesi precedenti. Alla luce di ciò, ne consegue che il consuntivo di produzione definitivo per il 2009 possa chiudersi con una variazione negativa assai modesta, intorno al -1,8%.
Guardando ai singoli comparti, il settore oleario ha registrato un brillante +5,2%, seguito da quello delle fette biscottate e della pasticceria conservata (+2,8%) e dalla distillazione-miscelatura degli alcolici (+4,5%).
Bene anche il segmento dei "piatti pronti" (+1,6%) e quello del vino (+0,8%), mentre stabili sono risultati il settore molitorio (-0,1%) e la lavorazione di carne e derivati (-0,9%). Flessione marcata per i succhi di frutta (-11,8%), condimenti e spezie (-12,9%), alimentazione e gelati (-7,3%).
Infine il settore lattiero-caseario registra un calo più contenuto (-3,2%), insieme al comparto cioccolatiero
(-4,6%) e panetteria e prodotti di pasticceria freschi (-5,9%).

I Mercati

LA PRODUZIONE DI TALEGGIO DOP NEL 2012

05-02-2013

Il calo nelle produzioni di dicembre influisce negativamente su un anno già di per sé non positivo.


Nel mese di dicembre le produzioni di Taleggio DOP si sono ridotte di oltre il 10% rispetto lo stesso mese nel 2011, chiudendo il mese con una produzione di sole 692,1 tons.

La produzione mensile durante tutto il 2012 è stata quasi sempre inferiore rispetto ai livelli raggiunti nel 2011, la variazione tendenziale tra i due anni evidenzia infatti un calo del -2,5%, pari a oltre 200 tonnellate di prodotto.

La produzione annuale è la piu bassa degli ultimi cinque anni, livelli così bassi si sono avuti solo nel 2009, in coincidenza con l'inizio della crisi economica.

Attualità

ASSOLATTE E' IN PRIMA LINEA NELLA TUTELA DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA

27-01-2010

Audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, 26 gennaio


La Mozzarella è il primo formaggio italiano per produzione, consumo ed export.

Ogni anno le industrie nazionali ne producono circa 300.000 tonnellate, utilizzando poco meno di 2 milioni di tonnellate di latte.

La mozzarella è molto apprezzata in Italia - paese nel quale è al primo posto per livelli di consumo - ma anche all'estero: l'export supera infatti le 80.000 tonnellate, per un valore di 344 milioni di euro.

La Mozzarella di Bufala Campana DOP costituisce un formaggio rinomato e di grande qualità, il cui consumo fino a pochi anni fa era limitato al solo mercato locale e che in pochi anni ha conquistato le tavole degli italiani e che rappresenta - dopo Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Gorgonzola - il quarto formaggio DOP in termini di volume e valore prodotto ed occupa un posto di rilevo sugli scaffali della distribuzione organizzata.

Secondo Nielsen, circa un terzo della produzione raggiunge i mercati del nord Italia e circa il 50% del prodotto è venduto tramite il canale della GDO.

L'imponente aumento dei volumi di vendita della Mozzarella di bufala campana DOP ha permesso a tutta la filiera produttiva, dagli allevamenti alle imprese di trasformazione, di crescere in modo esponenziale, portando ricchezza ad un'area particolarmente vocata per le produzioni mediterranee di qualità.

Per questi motivi le aziende di trasformazione sono le prime interessate affinché sicurezza e qualità vengano garantite e fanno fronte comune con le istituzioni non solo per rassicurare i cittadini, ma anche per tutelare e sostenere l'attività delle imprese che operano onestamente e che investono sull'igiene, la qualità e la sicurezza.

"Assolatte è certa - ha dichiarato alla Commissione Agricoltura della Camera - che l'azione congiunta degli ispettori inviati dal Ministero e degli organi direttivi del Consorzio di Tutela consentirà di fare rapidamente chiarezza sulle vicende che hanno portato ai sequestri degli ultimi giorni, evitando ingiustificate penalizzazioni per le aziende - che sono la quasi totalità - che hanno le carte in regola per il rispetto del disciplinare di produzione e la correttezza nei confronti dei consumatori".

Attualità

NUOVE REGOLE PER LE COMPENSAZIONI CREDITI IVA

19-01-2010

L'Agenzia delle Entrate ha fornito i primi chiarimenti sulle nuove misure per la compensazione dei crediti IVA


Attualità

CRESCE ALL'ESTERO, TIENE IN ITALIA: COSI L'INDUSTRIA LATTIERO CASEARIA ARCHIVIA UN BUON 2010

15-06-2011

A dispetto della crisi, la bilancia commerciale dei formaggi, in attivo a valore per il secondo anno consecutivo, traina il settore che chiude il 2010 con 14,8 miliardi di euro di fatturato totale


Volano le vendite oltrefrontiera di prodotti lattiero caseari italiani. Nel corso del 2010, l'export di formaggi ha superato le 272.000 tonnellate generando ben 1,6 miliardi di euro di fatturato, mettendo a segno un +8% in volume e un +15% in valore rispetto all'anno precedente.

Particolarmente positivi i dati delle vendite di formaggi italiani nei tradizionali mercati di sbocco, come Francia (+11% in volume nel 2010), Germania (+12,8%), Gran Bretagna (+8,6%) e Stati Uniti (+7,3%).
Questa brillante performance ha consentito al comparto dei formaggi di chiudere per il secondo anno consecutivo con la bilancia commerciale in attivo per 154 milioni di euro, com'è emerso dai dati presentati durante l'assemblea annuale di Assolatte, tenutasi il 15 giugno a Milano.

Il risultato messo a segno l'anno scorso è ancora più eclatante se si considera lo sfavorevole contesto economico internazionale che ha caratterizzato il 2010. "Questo successo, che non esito a definire 'planetario', colloca il settore lattiero caseario tra le punte di diamante del 'made in Italy' e certifica che, anche a causa dell'insufficiente disponibilità di materie prima, abbiamo saputo diventare un paese di grandi trasformatori. Un valore tutto industriale, del quale siamo fieri e che non possiamo permettere a nessuno di espropriarci" ha sottolineato il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, durante l'assemblea annuale dell'associazione, che rappresenta oltre il 90% del fatturato industriale del comparto lattiero caseario nazionale.

Un settore che ha chiuso il 2010 sfiorando i 14,8 miliardi di euro di fatturato. Sul fronte del mercato interno, il 2010 è stato caratterizzato da consumi stabili, quando non in calo, e da una concorrenza sempre più agguerrita. "Le industrie lattiero casearie hanno saputo reagire a questa difficile congiuntura economica e sono uscite dal tunnel in anticipo rispetto ad altri settori - continua Ambrosi - Le imprese hanno garantito livelli produttivi sostanzialmente costanti e hanno contenuto i prezzi, andando incontro alle difficoltà delle famiglie e favorendo la ripresa dei consumi".

Ciò non toglie, però, che l'industria lattiero casearia abbia vissuto nel 2010 dei momenti difficili, soprattutto nei mesi in cui le quotazioni dei prodotti hanno toccato i minimi storici, andando ben al di sotto della marginalità minima. L'evoluzione e lo sviluppo del settore lattiero caseario passano attraverso due direttrici: la crescente domanda di prodotti ancora più adatti alle esigenze del consumatore moderno e alle richieste della Gdo, dove viene realizzato quasi l'80% del giro d'affari delle aziende lattiero casearie, e il proseguimento dello sviluppo dei mercati esteri, dove i formaggi italiani riscuotono successi crescenti e continuano ad aumentare sia il volume d'affari che il numero dei mercati di sbocco.

"I nostri punti di forza sono molti, perché siamo portatori di valori industriali importanti, perché le nostre produzioni sono conosciute e riconosciute per la loro qualità. Perché abbiamo un grande patrimonio di prodotti e marchi da tutelare. Perché, come pochi altri al mondo, sappiamo essere artefici di uno speciale mix di tradizione e innovazione di prodotto e di processo, dimostrando vitalità e capacità di adattamento. E lo facciamo su prodotti fondamentali per una sana e corretta alimentazione - afferma Ambrosi - Ma dobbiamo impegnarci per far sì che il lattiero caseario possa mantenere il suo ruolo di primo comparto del settore alimentare italiano e motore trainante della filiera del latte. Per riuscire a vincere la battaglia della competitività abbiamo bisogno dell'appoggio delle Istituzioni, a cui chiediamo provvedimenti concreti che semplifichino la burocrazia e snelliscano la normativa".

Attualità

LA COMMISSIONE EUROPEA LAVORA PER CONTRASTARE LE PRATICHE COMMERCIALI SLEALI

01-02-2013

Prende il via una Consultazione europea per indagare su un problema che rovina i rapporti tra fornitori e clienti


Il rispetto delle regole del gioco è fondamentale e le pratiche commerciali sleali mettono in pericolo la vitalità delle imprese rendendo inefficiente il sistema. I consumatori devono poter ottenere prezzi competitivi, ma i fornitori devono poter contare su prezzi giusti per i loro prodotti. Queste le parole con cui il Commissario per il mercato interno e i servizi - Michel Barnier - ha dato il via ad una Consultazione sui rapporti di filiera.

La Consultazione durerà tre mesi, servirà a raccogliere informazioni e dati per valutare l'entità delle pratiche sleali e sarà l'occasione per esaminare l'efficacia del contesto normativo dei singoli Paesi.

Il tema - fondamentale - non è però nuovo: già nel 2010 la Commissione aveva istituito un Forum ad alto livello per un migliore funzionamento della catena alimentare, chiamando a raccolta un gruppo di esperti europei in materia di relazioni commerciali, che hanno discusso dei problemi della filiera, cercando le possibili soluzioni.

I lavori hanno permesso di elaborare un elenco di pratiche scorrette condiviso da industria e distribuzione, ma hanno subito una battuta d'arresto: non è stato possibile infatti individuare un meccanismo di verifica del rispetto delle regole.

Per questo, lo scorso dicembre il Forum ha confermato la necessità di avviare i lavori per un "Libro verde", che sarà seguito da una valutazione d'impatto di una serie di possibili soluzioni (legislative o meno), che dovrebbero essere presentate il prossimo autunno. Nel frattempo andranno avanti i lavori per la stesura di un codice volontario volto a migliorare le relazioni tra industria e distribuzione ed evitare l'uso di pratiche o clausole contrattuali sleali.

I Mercati

EXPORT FORMAGGI: GENNAIO-MARZO 2011

13-06-2011

Si conferma una buona crescita per le vendite all'estero dei nostri formaggi: +11% in quantità e + 24% in valore. Dopo molti mesi torna il segno positivo anche per il Pecorino Romano ed il Fiore Sardo. Il saldo della bilancia commerciale sale a + 42 milioni di euro circa


La Giuria del Premio Giornalistico

Premio Giornalistico

LA GIURIA DEL PREMIO GIORNALISTICO "L'ATTENDIBILE" 2014

17-02-2014

Importanti esponenti del mondo istituzionale, scientifico e politico valuteranno i lavori in lizza dell’edizione 2014 del concorso giornalistico.


Si è ufficialmente insediata la giuria della terza edizione del Premio Giornalistico “L'Attendibile”, voluto da Assolatte per stimolare l’informazione e l’approfondimento dei temi portanti dell’industria lattiero casearia e delle sue produzioni.
 
Com’è avvenuto per le precedenti edizioni del premio, anche quest’anno la giuria è composta da protagonisti del mondo istituzionale, scientifico, politico.
Hanno riconfermato il loro impegno:
 
Umberto Agrimi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità
Silvio Borrello, Direttore generale Sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della Salute
Mario Catania, Commissione Agricoltura, Camera dei Deputati
Paolo De Castro, Presidente Commissione per l’agricoltura al Parlamento Europeo
Massimiliano Dona, segretario generale Unione Nazionale Consumatori
Enrico Finzi, presidente AstraRicerche  
Daniele Fornari, Professore di Marketing, Università Cattolica del Sacro Cuore.
Andrea Ghiselli, ricercatore del CRA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura)
Cosimo Piccinno, generale comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS).
 
Il premio è riservato ai giornalisti, professionisti e pubblicisti, che affronteranno i temi portanti del settore lattiero caseario e delle sue produzioni, in articoli, inchieste e servizi diffusi tramite la stampa, le agenzie di stampa, la radio, la televisione e i nuovi media.

Vai al Regolamento e alla Scheda di partecipazione

Quattro le categorie tematiche: 1) Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico 2) L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare  3) Il settore lattiero caseario tra tradizione e innovazione 4) I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere.
Sono inoltre previste quattro menzioni speciali per i migliori articoli dedicati a latte, formaggi, yogurt e latti fermentati, panna e burro.

Possono partecipare al concorso, che ha un montepremi complessivo di 10mila euro, i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 giugno 2013 - 31 maggio  2014. La cerimonia di premiazione avverrà nel 2014.

Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 4 giugno 2014 tramite apposita scheda da inviare compilata all’indirizzo premiogiornalistico@assolatte.it
Piano per Regolazione Offerta Asiago DOP

I Mercati

ASIAGO DOP: al via il piano per la regolazione dell’offerta

18-02-2014

Entra in vigore il piano per la crescita programmata che garantirà vantaggi per produttori e consumatori.


L’11 febbraio 2013 è entrato ufficialmente in vigore il Piano di Regolazione dell’Offerta dell’Asiago DOP per il triennio 2014-2016. La regolazione dell’offerta riuscirà a garantire un maggiore equilibrio tra domanda ed offerta, permettendo una crescita congrua alla capacità del mercato di assorbire il prodotto.

Il piano, conforme al cosidetto pacchetto latte, prevede, per l’anno 2014, la produzione di oltre 1.400.000 forme di Asiago Fresco e di 268.000 di Asiago Stagionato, quantitativo indicato come livello di produzione ottimale dal Consorzio e basato sul punto di equilibrio aggregato.
Una scelta che sarà all’insegna della qualità. Infatti, proprio grazie alla maggiore stabilità qualitativa e all’opportunità di programmare con largo anticipo l’attività in azienda, il piano permetterà di perseguire un miglioramento continuo, alzando ulteriormente “l’asticella della qualità”, a tutto vantaggio dell’immagine complessiva del prodotto e della sicurezza del consumatore.

A regime, il piano garantirà, nuove risorse promozionali. Nel contempo, il Consorzio lavora per  stimolare un impegno sempre più proattivo delle imprese nell’affrontare il mercato internazionale. Le prossime sfide sono, infatti, tutte orientate a conquistare e rafforzare le vendite all’estero partendo da quei paesi, come Germania, Francia e Stati Uniti dove già l’Asiago DOP è una presenza consolidata ed estendendosi, nel contempo, nei continenti a maggior sviluppo come Asia e America Latina.

Attualità

GRAZIE AD ASSOLATTE DA OGGI È PIÙ FACILE ESPORTARE IN CINA

04-03-2014

Le richieste di autorizzazione all'export in Cina dovranno pervenire al Ministero della Salute entro il 4 aprile 2014.


Dovranno rivolgersi ad Assolatte le imprese interessate ad entrare nel mercato cinese. L'Ambasciata italiana a Pechino ha infatti indicato Assolatte, insieme al Ministero della Salute,  quali "organismi di riferimento" per il settore lattiero caseario.

Già da alcuni anni Assolatte ha rapporti di collaborazione diretta con l’Ambasciata e il Ministero e grazie a questa iniziativa è stato possibile informare con determinante anticipo gli esportatori e gli aspiranti tali sulle novità della normativa cinese.


Da maggio di quest'anno, infatti, chi vorrà esportare latte, prodotti lattiero-caseari e prodotti “infant formula” potrà farlo solo previa registrazione delle autorità cinesi. La complessità della procedura per quest'ultima tipologia è stata però semplificata da Assolatte, che ha realizzato note informative e tutta la documentazione richiesta nelle lingue inglese e italiana.
 
Le richieste di autorizzazione all'export in Cina dovranno pervenire al Ministero della Salute entro il 4 aprile 2014.

Ricordiamo che dal 1.04.2014 tutti i prodotti alimentari dovranno riportare le indicazioni in cinese già sulla confezione all’origine e non farla apporre dall'importatore. Inoltre sulla confezione è richiesta l'indicazione del distributore cinese e non dell'importatore, che deve essere registrato sul sito di AQSIQ cosi come un eventuale cambio. Il distributore ed i dati relativi ai suoi contatti dovranno invece essere stampati già sulla confezione; nessuna correzione è permessa. Ne consegue, quindi, che il cambio del distributore implica la ristampa della confezione

Il mercato cinese, da oggi più vicino, è promettente.
Con oltre 1.000 tonnellate di formaggi (gennaio-novembre 2013) e un controvalore di 5,1 milioni di euro (rispettivamente + 41% e + 37% rispetto all'analogo periodo 2012), la Cina è la seconda destinazione asiatica dei nostri formaggi, dopo il Giappone.
 

è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie. - See more at: http://exportlowcost.blogspot.it/2013/09/perche-il-canada-e-un-interessante-meta.html#sthash.q8wRlEKN.dpuf
Tra i formaggi preferiti, Mozzarella, Ricotta ed altri formaggi freschi (con addirittura un + 65% in volumi), Mascarpone e formaggi di crema (+ 31%), Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Strepitosa poi la performance del Gorgonzola, + 479%.

La progressione dell'export dei nostri formaggi è costante e inarrestabile e questa destinazione si sta rivelando una grande opportunità per le imprese italiane, comprese le piccole e medie realtà.

Attualità

4 DOMANDE A: MELLA FREWEN

12-03-2014

In esclusiva su Il Mondo del Latte l'intervista al Direttore Generale Food Drink Europe


Dal 2007 alla guida di FoodDrinkEurope, Mella Frewen ha cambiato il volto della confederazione, legandola  all’immagine di un’industria  alimentare competitiva, attenta ai bisogni dei consumatori, interlocutore  valido sui  temi della nutrizione e sicurezza alimentare, per la dimensione  sociale ed ambientale della trasformazione alimentare.
La nuova denominazione (prima CIAA ed ora FoodDrinkEurope) ed il cambio di sede nel novembre 2012 hanno completato un processo di rinnovamento , portando FoodDrinkEurope nel cuore delle istituzioni europee, vicino alla Place  Schuman (dove c’é il Berlaymont, sede principale della Commissione Europea) e  di fronte al parco del Cinquantenario.

La carriera professionale di Frewen nel settore agroalimentare la vede protagonista in Europa da 25 anni. Irlandese, sposata con un italiano, parla bene la nostra lingua e quindi conosce e ama il nostro Paese. È stata manager del gruppo Ferruzzi e direttore delle relazioni pubbliche internazionali di Eridania (gruppo Montedison). In seguito è stata direttore delle relazioni internazionali di Cerestar – il maggior produttore europeo di amido - e infine direttore per gli affari governativi in Europa, Medio Oriente e Africa della Monsanto, dove si è occupata di diversi importanti temi, tra i quali le agrobiotecnologie e i pesticidi.

Domanda 1: la trasformazione alimentare è il primo settore manifatturiero europeo ed è a Bruxelles  che si prendono le decisioni chiave per questo settore. A suo avviso la voce delle imprese è ascoltata a sufficienza nelle stanze dove si decide il futuro del food?

L'industria è più forte quando è in grado di parlare con una sola voce, e grazie alla vasta rappresentanza di federazioni ed industrie  europee che aderiscono a FoodDrinkEurope, , siamo un partner apprezzato delle istituzioni dell'UE e di altri attori chiave a Bruxelles.
Infatti, la Commissione ha creato un gruppo ad alto livello per la competitività del settore agro-alimentare, nel 2008. Oggi è guidata dal Commissario Tajani, che sta  coordinando  i lavori dei commissari, degli Stati membri e delle CEO , al fine di migliorare  la competitività del settore. FoodDrinkEurope  partecipa attivamente ai lavori, e sta esortando la Commissione europea affinché  il Forum diventi una struttura permanente   che possa  svolgere la funzione di indirizzo ed su temi importanti quali: le relazioni B2B nella catena alimentare, i negoziati sugli accordi commerciali, i temi della produzione alimentare “sostenibile”.

Domanda 2: In questo momento, i prodotti alimentari sono al centro di numerosi interventi legislativi, che riguardano l’etichettatura, i contenuti nutrizionali, l’origine, la leggibilità, i claims nutrizionali e sulla salute. Anche se le imprese stanno lavorando per adeguarsi alle regole, ci sono ancora numerosi elementi di incertezza.  Cosa ne pensa FoodDrinkEUrope e quali sono le richieste della federazione su questi temi?

In effetti, i problemi sono multeplici per le imprese europee in merito all’applicazione della legislazione comunitaria. Malgrado esista un mercato unico, molte norme europee continuano ad essere applicate con criteri nazionali, creando eccezioni, deroghei, ed anche specifiche misure nazionali (ad esempio norme nazionali in materia di etichettatura). Tutto cio’ crea delle barriere commerciali per le imprese esportatrici, che devono necessariamente adeguare i loro prodotti alle richieste del paese d’importazione.
FoodDrinkEurope chiede con forza maggiore armonizzazione, chiarezza e certezza delle norme europee per eliminare o quantomeno ridurre anche interpretazioni diverse che generano confusione per le imprese. Noi chiediamo, quando cambia la legislazione, un adeguato periodo di transizione affinché le imprese possano organizzarsi per applicare le nuove norme gradualmente. Noi pubblichiamo anche, per i membri, delle linea guida che aiutano le imprese a meglio comprendere ed applicare la regolamentazione europea (p.ex. per l’indicazione di allergeni, etichettatura, aromi, acrilamide)

Domanda 3: Incoraggiare i consumatori ad adottare stili di vita  sani ed una dieta bilanciata  è importante, ma c’è il rischio concreto che alcuni Paesi si lascino tentare da scelte semplicistiche, basate sull’emotività e non su basi scientifiche. È il caso delle “food tax”, introdotte da alcuni Paesi o dello schema nutrizionale UK che etichetta con il bollino rosso i nostri migliori formaggi. Cosa sta facendo FoodDrinkEurope per evitare che i prodotti di base della corretta e sana alimentazione vengano penalizzate da queste politiche?

Quale membro fondatore attivo della “Piattaforma europea per un’azione su dieta , attività fisica e salute”, FoodDrinkEurope sostiene con forza che l’industria europea assume le sue responsabilità promuovendo regimi alimentari equilibrati e sani stili di vita. Noi abbiamo volontariamente assunto almeno la metà degli impegni promossi dalla Piattaforma in merito all’ informazione per i consumatori, alla promozione di un attività fisica, ad una pubblicità commerciale responsabile ed infine, ad una riformulazione dei nostri prodotti. L’industria alimentare ha già diversificato i prodotti, per venire incontro alle necessità delle diverse tipologie di consumatori, ma siamo consapevoli che per taluni prodotti, come i formaggi,  esistono limiti tecnologici alla riduzione di taluni nutrienti .  Nello stesso tempo, dato che non esiste una unica soluzione al problema sociale della obesità, siamo confrontati da misure discriminatorie quali le “food tax” o  i ‘bollini colorati’ richieste dalle associazioni di consumatori o da alcune ONG, che si basano sull’impatto emotivo di tali misure piuttosto che su solidi argomenti  scientifici.
A livello europeo, FoodDrinkEurope continua a far presente con forza le possibili consequenze negative di queste iniziative  per le imprese. Collaboriamo con EFFAT (Federatione Europea dei sindacati dell’ industria alimentare) attirando costantemente l’attenzione sulle conseguenze  negative delle “food taxes” per la competitività e per l’occupazione  senza alcuna prova di un effettivo beneficio  per la salute Per quanto riguarda lo schema nutrizionale ibrido di etichettatura in UK, FoodDrinkEurope ha pubblicamente preso una posizione contro la potenziale proliferazione di schemi nutrizionali nazionali che contribuiscono tra l’altro a frammentare il mercato interno Ue.

Domanda: Sprechi alimentari: è un tema attuale ed importante e continuerà ad esserlo anche in futuro. Si tratta però di un argomento complesso che richiede una forte responsabilizzazione di tutti gli attori delle filiere alimentari ed una maggior educazione del consumatore. Quale approccio suggerisce FoodDrinkEurope?

Per quanto concerne gli sprechi alimentari FoodDrinkEurope si é impegnata a lavorare con tutta la catena alimentare e cioé con tutti gli altri attori, autorità politiche dettaglianti e organizzazioni di consumatori per ridurre e, se possibile, eliminare gli sprechi lungo tutta la catena. In pratica abbiamo promosso un’ iniziativa che impegna tutti gli anelli della catena con una Dichiarazione chiamata “Every Crumb Counts

Oltre all'intervista sul Mondo del Latte di Marzo 2014 è possibile trovare ulteriori approfondimenti su Mella Frewen, i suoi interessi e le sue attività.

Tutti i dettagli sulla rivista e sull'abbonamento sono visualizzabili nella sezione Le pubblicazioni/ La rivista

I Mercati

QUANTO LATTE DI BUFALA SI PRODUCE?

11-04-2013

Un Decreto ha istituito un sistema di contabilizzazione della produzione


Attualità

LATTE: L'ALIMENTO CHE PIACE ALL'ITALIA "SANA"

13-06-2013

Elevata diffusione nelle famiglie italiane, ampio parco consumatori, frequenza d'uso in aumento e ottimo profilo d'immagine: anche in tempi di crisi, il latte resta un alimento apprezzato e irrinunciabile per gli italiani. Lo confermano i risultati dell'indagine demoscopica biennale condotta per conto da Assolatte da AstraRicerche


Lo consumano oltre 83 adulti su 100. Si tratta di 36,2 milioni di italiani tra i 15 e i 70 anni che alla tazza di latte caldo o al bicchiere di latte freddo non rinunciano per nulla al mondo. Oltre metà dei consumatori, infatti, beve latte ogni giorno, anche più volte nell’arco delle 24 ore. Un altro 13% lo consuma da 3 a 6 volte a settimana e un 10% 1-2- volte a settimana, come è emerso dalle interviste condotte da AstraRicerche per conto di Assolatte nell’ambito della quinta edizione del Monitor biennale sui prodotti lattiero-caseari.

Il latte è uno dei prodotti alimentari che rimane irrinunciabile anche nella crisisottolinea il ricercatore sociale Enrico Finzi, che ha curato il Monitor. Infatti, rispetto alla precedente indagine del 2011, i consumatori sono diminuiti solo dell‘1,4%, attestandosi all’83,1% e rimanendo comunque al di sopra dell‘82% registrato nel 2006. In contemporanea, poi, nell’ultimo biennio è cresciuta la fascia degli heavy user a conferma del fatto che la frequenza di consumo è molto elevata: oggi il 64% della popolazione adulta beve latte tutti i giorni o quasi.

Un altro elemento positivo che emerge dall’indagine Assolatte-AstraRicerche è il miglioramento dell’immagine sociale del latte. “La crisi ne ha fatto maggiormente percepire i vantaggi in termini di benessere e salute, il suo essere indispensabile, il suo potere rasserenante e distensivo, il piacere sano e naturale che offre – aggiunge Finzi - Del resto, le difficoltà socio-economiche, avvertite dal 71% della popolazione, e la depressione psico-culturale, propria del 60%, hanno spinto e spingono a rivalorizzare gli alimenti tradizionali, ‘ricchi‘ e buoni, che migliorano l’umore e favoriscono il relax, e che sono economicamente accessibili“.

Attualmente ben l’81% degli italiani ha un’immagine positiva del latte. Il 75% lo identifica con la sana alimentazione vantandone la funzione nutritiva e saziante, il 51% con il benessere e la salute (in un caso su due con obbligo di inserirlo nel regime alimentare per la sua insostituibilità), il 42% con la freschezza dissetante, il 39% con la calma e la serenità e il 28% in particolare con la distensione e il relax. Le sue caratteristiche organolettiche sono assai apprezzate dalla netta maggioranza: nell’ordine, il sapore, il profumo, la piacevole consistenza.    

Al “richiamo” del latte non sanno (o non vogliono) resistere soprattutto gli  ultra34enni e i residenti in Piemonte,  Valle d'Aosta e Lombardia, anche se i fans del latte sono soprattutto tra le donne, i 25-34enni e i 45-54enni, i residenti in Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna. I forti consumatori di latte risultano più soddisfatti della media nazionale sia riguardo la propria vita sia per la capacità di godere l'esistenza ed evidenziano una percentuale più alta dei valori nazionali per quanto riguarda l’apertura alle novità che l’adozione di un valido stile di vita. “Da questi dati sembra di poter desumere che l'assunzione regolare di latte è sia causa che conseguenza di un modo di vivere saggio, che garantisce un tasso più alto (+18% rispetto alla media) di ottimo benessere psico-fisico, valida salute, assenza di forti ansie e stati depressivi, e controllo dello stress” conclude Finzi.

Vuoi saperne di più su quanto  è emerso dal Monitor biennale Assolatte-AstraRicerche riguardo al rapporto tra gli italiani e il latte? Guarda la clip di Enrico Finzi che trovi sul nuovo canale Youtube di Assolatte:
www.youtube.com/user/AssolatteTV

7 Marzo: Festeggia con Latte e Derivati la Festa della Donna

Nutrizione e salute

7 MARZO: FESTEGGIA CON LATTE E DERIVATI, I MIGLIORI AMICI DELLE DONNE (2)

07-03-2013

Le donne sono persone speciali. Anche quando si parla di alimentazione. E latte, yogurt, formaggi e burro hanno le caratteristiche perfette per soddisfarle in ogni fase della vita.


vai alla prima parte della notizia

 

CON I LATTICINI PUOI SEGUIRE UNA DIETA IPERPROTEICA

Per dimagrire, o mantenere il peso forma, può essere utile aumentare gli apporti proteici puntando su latte magro o yogurt scremato, carni sgrassate, pesci magri a abbinare ad adeguate quantità di frutta, verdura e cereali integrali. Una tazza di latte o 2 vasetti di yogurt apportano 9g di proteine di alto valore biologico, che corrispondono al 15% della quantità giornaliera mediamente raccomandata a un adulto. Con una porzione da 100 g di mozzarella o di stracchino si arriva a 18,5 g di proteine, ossia il 30% circa di quelle che andrebbero assunte ogni giorno.

 

CON I LATTICINI PREVIENI L'IPERTENSIONE

Una ricerca della Harvard School of Public Health di Boston, pubblicata da Hypertension, ha indagato l'associazione fra i prodotti lattiero caseari e l'incidenza dell'ipertensione su 29.000 donne dai 45 anni insù In questo studio, durato dieci anni, si è osservato che sia l'assunzione di prodotti lattiero caseari a basso contenuto di grassi, che l'assunzione di calcio e di vitamina D erano inversamente associati con il rischio di ipertensione, suggerendo un loro potenziale ruolo nella prevenzione primaria di questa malattia.

approfondisci con i 2 numeri de L'Attendibile dedicati alla salute delle donne:

UNA DIETA "AL FEMMINILE"
TORNIAMO A CUCINARE ANCHE SE IL TEMPO E' POCO

 

CON I LATTICINI RESTI TONICA

Consumare delle proteine dopo l'esercizio fisico è la strategia più efficace per avere muscoli sani e tonici, come rivela uno studio pubblicato sul Current Opinion in Clinical Nutrition & Metabolic Care. E le proteine del latte si sono rivelate più efficaci dei carboidrati o dei supplementi di soia nel supportare gli aumenti della massa magra indotti da un allenamento di forza. Ma non solo: sono anche le più indicate per contrastare l riduzione della massa muscolare, e di conseguenza anche della forza, che avviene con il progredire dell'età e che riguarda il 30% delle persone di 60 anni e oltre. Le proteine del latte sono le migliori nel favorire la sintesi proteica muscolare per due ragioni: da un lato sono facilmente digeribili e sono assorbite in misura elevata dall'organismo, dall'altro la loro composizione in amminoacidi è ottimale per supportare la sintesi proteica muscolare.

CON I LATTICINI TI NUTRI BENE E SPENDI POCO

I latticini non sono solo il modo più semplice, gustoso ed efficace per fare il pieno di calcio: sono anche l'alimento con il miglior rapporto calcio assorbibile/prezzo. Una porzione di formaggio grana da 50 grammi costa circa 1 euro e assicura oltre il 50% dell'apporto giornaliero raccomandato di questo prezioso minerale. Per assumere lo stesso quantitativo di calcio (ossia 580 mg) si dovrebbero consumare ben 700 g di spinaci, che costano circa 1,54 euro. Oppure si dovrebbero sborsare circa 3 euro per acquistare oltre 220 gdi mandorle. Oltre a spendere di più, si tratterebbe anche di calcio meno biodisponibile, perché negli alimenti di origine vegetale sono spesso presenti sostanze, come gli ossalati e i fitati, che ostacolano l'assorbimento del calcio.

CON LATTE E YOGURT DIVENTI PIU' BELLA

Impacchi nutrienti, maschere idratanti, bagni rilassanti, scrub dolci e trattamenti anti-età: sono tanti i rimedi naturali (e low cost) a base di latticini per prendersi cura della pelle in modo semplice ed economico. Infatti, come sottolinea Assolatte, il latte, il burro e lo yogurt apportano proteine, minerali e vitamine, che idratano, nutrono e "riparano" la pelle.

CON I LATTICINI PREPARI LE UNGHIE PER LA "NAIL ART"
Consumare regolarmente latte, yogurt, burro e formaggi è il primo passo per avere unghie belle e sane poiché i latticini contengono minerali e vitamine indispensabili per farle crescere sane e forti. Infatti tutti i latticini sono un'ottima fonte di proteine di ottima qualità, che mantengono le unghie sane evitando che si formino antiestetiche striature o irregolarità. Inoltre latte e derivati sono una miniera di calcio e di vitamina B2, che rafforzano le unghie impedendo che si indeboliscano e si sfaldino. In particolare, il latte ha un interessante contenuto di zinco, necessario per produrre la cheratina, il "mattone" delle unghie che le rende forti e impedisce che si spezzino con facilità. Invece il burro e i formaggi forniscono la vitamina E, che serve a regolare il tenore di acqua delle unghie e ad assicurarne morbidezza e flessibilità.

Attualità

PANNA: IL PIACERE CHE UNISCE IL PAESE E CHE CONQUISTA I GIOVANI

11-06-2013

Godimento, gioia, allegria, sapore, amore, passione: sono i valori che gli italiani associano alla panna, un alimento che aumenta la sua penetrazione tra i 15-34enni. Lo rivela il Monitor biennale condotto per Assolatte da AstraRicerche


Nel nostro paese può contare su oltre 29 milioni di consumatori, pari al 66,9% della popolazione adulta. Per 1 italiano su 4 è irresistibile e per 1 giovane su 2 è una vera goduria: la panna si conferma il più edonistico dei prodotti lattiero-caseari e anche il più adorato dai giovani, come emerge dal monitor biennale che AstraRicerche conduce per conto di Assolatte e che è arrivato alla sua quinta edizione.
 
"Il trend più evidente è il progressivo ringiovanimento degli users di panna, che è iniziato col nuovo millennio e che prosegue anche negli ultimi due anni – esordisce il ricercatore sociale Enrico Finzi, che ha curato il Monitor – Per i 15-34enni  la panna è un must, tanto che 1 su 2 la considera piacere allo stato puro".

Il successo crescente della panna presso i consumatori più giovani si spiega  con il sempre più forte insediamento di questo prodotto nell'area del piacere, come si evince dall’analisi del suo profilo d’immagine. La panna viene associata al godimento (43%), alla gioia e all'allegria (34%), all’amore e alla passione (18%), alla nostalgia dell’infanzia (15%), al relax (14%) e alla serenità (13%).

Gli heavy user di panna non sono solo i 15-34enni: sono anche gli uomini, i residenti nel nord-ovest e, soprattutto, quelli del sud. Dunque, questa cremosa dolcezza mette d’accordo tutta l’Italia, dal Piemonte alla Sicilia, e si conferma un prodotto vitale e trasversale, che aiuta a stare e sentirsi meglio. Lo conferma anche il dato sulla salute che vede i forti consumatori di panna al top per benessere psico-fisico e per la capacità di godersi la vita di ogni giorno.

Ma sulla panna non mancano alcune ombre: quelli che meno la apprezzano la collegano alla sensazione di ingrassare (42%), o a eventuali intolleranze alimentari (9%), mentre coloro che la amano la considerano un piccolo ed innocente peccato di gola che regala un tocco di dolcezza alla vita di ogni giorno.

Vuoi saperne di più su quanto è emerso sulla panna dal Monitor biennale Assolatte-AstraRicerche? Guarda la clip di Enrico Finzi sul nuovo canale Youtube di Assolatte:
www.youtube.com/user/AssolatteTV

Attualità

CHE DURI GLI ITALIANI!

06-06-2013

Sulla pasta o con l'aperitivo, come secondo piatto o in insalata, sono quelli a pasta dura i formaggi consumati con più frequenza in Italia. E quelli a cui viene riconosciuta la personalità più spiccata e il carattere di portabandiera del made in Italy nel mondo. Assolatte e AstraRicerche ne svelano il vissuto nella quinta edizione del loro monitor biennale


Sulla pasta o con l’aperitivo, come secondo piatto o in insalata, sono quelli a pasta dura i formaggi consumati con più frequenza in Italia. E quelli a cui viene riconosciuta la personalità più spiccata e il carattere di portabandiera del made in Italy nel mondo. Assolatte e AstraRicerche ne svelano il vissuto nella quinta edizione del loro monitor biennale

Sono la “fuoriserie” dei formaggi italiani, i prodotti caseari “made in Italy” più conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. E anche in Italia i formaggi a pasta dura godono di un vissuto assai positivo e di un consumo molto diffuso e consolidato. E’ un profilo d’immagine molto sfaccettato e positivo quello che emerge dalla quinta edizione del monitor biennale condotto da AstraRicerche per conto di Assolatte.   

I formaggi a pasta dura sono quelli più diffusi tra i consumatori italiani (91,9% di penetrazione) e godono di un profilo d’immagine molto positivo che li colloca nell’area dell’edonismo alimentareafferma Enrico Finzi di AstraRicerche. Vengono, infatti, associati all'ottimo sapore (54%), al buon profumo (41%), alla piacevole consistenza (32%) e quindi, attraverso questi plus organolettici, al piacere tout court (46%), alla gioia e all’allegria (20%), all’amore e alla passione (20%). Ma non è solo una questione di piacere del mangiar bene. “I consumatori riconoscono che i formaggi duri garantiscono sazietà e riempimento (51%) e una sana alimentazione nutriente (29%)– prosegue Finzi – Dal consumo dei formaggi a pasta dura gli italiani ricevono anche benessere e salute (17%), calma e serenità (16%), distensione e relax (12%)”.

I formaggi a pasta dura sono così buoni e appaganti da generare addirittura una dipendenza, perlomeno in quei 7,2 milioni di italiani che dichiara di consumarli 1 o più volte ogni giorno. O quei 13,8 milioni di italiani che li mangia da 3 a 6 volte a settimana. Dal monitor Assolatte-AstraRicerche si scopre anche che il 7,7% li consuma da 2 a 3 volte al mese, il 4% 1 volta al mese, il 4% raramente e solo l’8,1% non li usa. A consumare i formaggi duri, da tavola o da grattugia, sono soprattutto le donne, gli ultra34enni, i residenti in Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia. Ma i loro fans più affezionati sono maschi, ultra44enni, residenti tra Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Umbria. Complessivamente, i forti consumatori di formaggi a pasta dura risultano dotati d'una personalità molto netta e di uno stile di vita ricco e articolato, moderno ed equilibrato, e maggiormente gratificante rispetto alla media nazionale.

"Il nostro monitoraggio biennale conferma che i formaggi a pasta dura godono di un vissuto estremamente positivo presso gli italiani, che li considerano prodotti di grande qualità e valore – commenta l’avv. Adriano Hribal, delegato della presidenza di Assolatte – I consumatori dimostrano di apprezzare i formaggi a pasta dura sia per le loro caratteristiche organolettiche sia per il loro contenuto di servizio: due fronti su cui le imprese lattiero-casearie si sono fortemente impegnate, per continuare a offrire formaggi di qualità eccellente e per proporli in formati e confezioni – dai bocconcini ai grattugiati - capaci di rispondere a ogni esigenza di consumo e di praticità in cucina".
 
Vuoi saperne di più su quanto è emerso dal Monitor biennale Assolatte-AstraRicerche? Guarda la clip di Enrico Finzi sul nuovo canale Youtube di Assolatte:
www.youtube.com/user/AssolatteTV

Latticini a tavola

Sapori e Piaceri

LATTICINI E FIORI: L'INSOLITA COPPIA CHE PORTA IN TAVOLA I COLORI E I PROFUMI DELL'ESTATE

04-06-2013

Panna e gelsomino, burro e calendula, yogurt e geranio, formaggi e lillà: sono belle e deliziose le ricette proposte da Assolatte che abbinano i fiori con i prodotti lattiero-caseari


Belli, buoni e sani: i fiori sono l’ingrediente gastronomico più “in” del momento. E non solo perché rendono bello ogni piatto e aggiungono un tocco di stile su ogni tavola, o perché permettono di esplorare nuove frontiere del gusto e di gustare una cucina ricca di profumi. Ma anche perché i fiori freschi rappresentano un’ottima fonte di antiossidanti, visto che sono un concentrato di minerali e di sostanze fenoliche, come sottolinea Assolatte commentando i risultati di alcune recenti ricerche scientifiche.
Un valido motivo in più, dunque, per portare i fiori freschi in tavola e per provare a usarli in cucina. Assolatte propone alcune fresche e sfiziose ricette, da realizzare partendo dai fiori del proprio giardino e dai prodotti lattiero-caseari presenti nel frigorifero di casa.   
 
Cheesecake ai fiori di lillà
Far fondere in un pentolino 25 g di burro. Tritare 8 biscotti secchi e mescolarli con il burro. Unire 1 cucchiaino di zucchero e mescolare bene fino a ottenere un impasto piuttosto omogeneo. Distribuire quest’impasto sul fondo di una tortiera da 20 cm di diametro premendolo bene con un cucchiaio. Mettere nel mixer 100 g di ricotta, 100 g di cream cheese, 75 g di zucchero, 50 g di panna, 2 uova, 30 g di fiori di lillà, la scorza e il succo di un limone. Frullare sino a ottenere una crema densa. Distribuire la crema nella tortiera e mettere in forno a 170°c per 20 minuti. Sfornare il cheesecake, farlo raffreddare e poi lasciarlo in frigorifero per almeno 12 ore. Prima di servire decorarlo con fiori freschi di lillà.

Insalata di caprini, melone e fiori di dalia con salsa allo yogurt
Amalgamare 300 g di caprini freschi con 60 g di mandorle tritate e i petali di 4 dalie. Aggiungere un filo di olio, un pizzico di sale e di pepe, e porre in frigorifero. In una ciotola emulsionare 125 g di yogurt bianco con 1 cucchiaino di miele di acacia e 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva, più un pizzico di sale e di pepe. Poi unire i petali di 2 dalie. Prendere due meloni piccoli e ricavare dalla polpa delle palline, utilizzando l’apposito scavino ed eliminando i semi. Preparare una ciotola con 40 g di spinaci novelli, le palline di melone, il caprino e decorare con alcuni petali freschi delle dalie.

Burro alla calendula
Far sciogliere a temperatura ambiente 250 g di burro. Tritare finemente i petali di 20 fiori di calendula. Unirli al burro sciolto e mescolare delicatamente. Versarlo in una piccola ciotola da portata e lasciar riposare per 4 ore a temperatura ambiente, e poi in frigorifero per 8 ore. Usare questo burro per accompagnare il pesce alla griglia.  

Crema piccante allo yogurt con emulsione alla senape e fiori di geranio   
Lavare e pulire un cipollotto e due coste di sedano bianco. Poi tagliarli a tocchetti e metterli nel frullatore con 500 g di yogurt bianco, un pizzico di peperoncino e 1/2 cucchiaino di sale. Frullare fino a ottenere una crema omogenea. Quindi aggiungete 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, 2 cucchiai di aceto bianco e un rametto di aneto spezzettato; frullare ancora per qualche secondo e mettete la crema di yogurt in frigorifero. Emulsionare in un bicchiere due cucchiaini di senape con il succo di ¼ di limone e un cucchiaio di olio. Appena prima di servire, togliere la crema allo yogurt dal frigorifero,  guarnirla con l’emulsione alla senape e aggiungere una manciata di petali di fiori di geranio tipo parigino.

Torta ai formaggi freschi con fiori estivi
Mettere in una terrina 500 g di ricotta di pecora e 300 g di formaggio fresco spalmabile: lavorarli con una forchetta, amalgamandoli bene, aggiungendo a piacere anche sale e pepe. Quindi prendere una tortiera da 20 cm di diametro, rivestirla con carta forno e versarvi il composto. Poi coprire con un altro foglio di carta forno e mettere a riposare in frigorifero per un paio di ore. Al momento di servire la torta di formaggi, toglierla dalla pellicola, trasferirla su un piatto da portata e decorarla con un mix di fiori di campo estivi.

Insalata di fiori e petali di Parmigiano-Reggiano
Raccogliere su un piatto di portata un mix di begonie, rose, viole mammole, margherite, malva, fiori di acacia. Unire delle foglie di lattughino, della rucola, e un pomodoro, una mela e un’arancia tagliati a dadini. Aggiungere 100 g di Parmigiano-Reggiano ben stagionato tagliato a petali. Condire con una vinaigrette preparata mescolando 250 ml di olio extravergine di oliva e 30 ml di aceto balsamico tradizionale di Modena.

Bavarese alla panna e al gelsomino
Sbattere 3 tuorli e 50 g di zucchero in una terrina. Ammollare 3 fogli di gelatina in acqua fredda. Tagliare a scagliette 100 g di cioccolato bianco. Versare 250 ml di latte in una casseruola, unirvi 60 g di fiori di gelsomino, una stecca di vaniglia e un pizzico di sale. Quando il latte bolle unirvi la miscela di uova e zucchero e proseguire con la cottura, continuando a mescolare, sino a ottenere una crema densa. Quindi togliere dal fuoco, passare la crema in un colino fine e unirvi le scagliette di cioccolato e la gelatina ben strizzata. Mescolare con cura in modo che tutti gli ingredienti si sciolgano e poi lasciare intiepidire. Montare 300 ml di panna fresca, aggiungerla alla crema e versare il composto in uno stampo. Riporre in frigorifero e servire ben freddo.

vedi anche:

ROSE E LATTE: LE RICETTE DI BELLEZZA FAI-DA-TE DELLA “MILK SPA” DEDICATE ALLE RAGAZZE IN FIORE

Attualità

BURRO: PER 1 ITALIANO SU 2 E' UN PIACERE TUTTO DA GUSTARE. PER STARE BENE

30-05-2013

Il 75,5% degli italiani lo consuma, il 55,5% lo apprezza e l'11% lo adora. Non solo: i maggiori consumatori di burro hanno anche un indice di benessere psico-fisico più alto della media, come emerge dal monitor biennale Assolatte-AstraRicerche


Il burro divide l’Italia. E non solo per ragioni storiche di contrapposizione tra la civiltà del burro e quella dell’olio di oliva. Come rivela, Infatti, il monitor biennale condotto da  AstraRicerche per conto di Assolatte, il 55,5% degli italiani vive positivamente questo prodotto mentre il restante 54,5% esprime delle riserve. Ciò non toglie che, comunque, il burro continui a finire nel carrello della spesa di 3 italiani su 4.
Consumano burro 32,9 milioni di italiani, pari al 75,5% della popolazione tra i 15 e i 70 anni– spiega il ricercatore sociale Enrico Finzi, che ha curato l‘indagine – Dunque la penetrazione del burro resta elevata, benché negli ultimi due anni sia calata lievemente, soprattutto a causa delle gravi difficoltà economiche che vive il nostro Paese ma anche per effetto dell’ambivalenza che caratterizza il vissuto di questo prodotto lattiero-caseario“.

Il profilo d'immagine del burro, infatti, è connotato da sensazioni e convinzioni contraddittorie. Da un lato al consumo di burro si associano piacere e godimento (26,3%), legati al gusto (25,8%), al profumo (16,7%) e in misura più bassa alla piacevole consistenza (10,1%): tutti elementi che a volte si legano ai bei ricordi nostalgici (17,6%), al senso di riempimento e sazietà (17,5%), alla gioia e all'allegria (16,2%), persino all'amore e alla passione (9,4%). Invece, dall'altro lato, il burro è percepito come ingrassante (49,6%), induce timori (23,8%) e ansie (23,1%) e per alcuni può indurre intolleranze alimentari (10%).

Quel che sorprende sono le caratteristiche dei forti consumatori di burro evidenziate dal monitoraggio Assolatte, da cui emergono risvolti inattesi. Come il profilo di coloro che si definiscono “fans del burro” (15% degli intervistati): sono specialmente i 25-34enni (e in misura inferiore i 45-70enni), i residenti nelle regioni ‘rosse’ e nel nord-ovest, esclusa la Liguria. Ma soprattutto “i forti consumatori di burro sono migliori degli stereotipi che li riguardano: infatti appartengono alla fascia di italiani più soddisfatti della loro vita e più impegnati a garantirsi il massimo benessere psico-fisico" spiega Finzi. Al di sopra della media nazionale, vantano una bella famiglia e un lavoro soddisfacente (spesso creativo), il tempo dedicato a se stessi, la capacità di prendersi una pausa nel corso della giornata, il possesso di un amato animale domestico, lo stare spesso e volenteri con amici e persone più giovani, il mangiare tutto, con calma e in piccole quantità“.

Vuoi saperne di più su quanto è emerso dal Monitor biennale Assolatte-AstraRicerche?
Guarda la clip di Enrico Finzi sul nuovo canale Youtube di Assolatte
:
www.youtube.com/user/AssolatteTV

Attualità

1 GIUGNO: TUTTO IL MONDO FESTEGGIA IL "WORLD MILK DAY"

28-05-2013

Con la "Giornata mondiale del latte" la FAO vuole valorizzare quest'importante alimento caratterizzato dall'alto valore nutrizionale e dalla bassa densità energetica. Nel 2012 i consumi mondiali hanno raggiunto i 201 miliardi di litri. In Italia il latte si conferma la bevanda più diffusa dopo l'acqua.


E’ giunto alla sua 13esima edizione il “World Milk Day”, patrocinato dalla FAO per sensibilizzare i consumatori sul ruolo e  sull’importanza del latte e delle sue mille forme, dai formaggi alla panna, dal burro allo yogurt.

Anche Assolatte aderisce alla manifestazione che sabato 1 giugno vedrà coinvolto tutto il mondo nella celebrazione di quello che da 8.000 anni rappresenta il primo alimento per ogni essere umano che viene al mondo. E che oggi è l’alimento “glocal” per eccellenza, visto che viene consumato ovunque ma con profonde differenze locali che ne testimoniano il radicamento nelle realtà territoriali. In Europa si usa principalmente latte di mucca, e in misura minore di capra o di pecora; in India e Malesia il latte di bufala, in Lapponia quello di renna, in Medio Oriente quello di cammella o di asina, e in Madagascar quello di zebù.

Il semplice gesto di bere una tazza di latte caldo o di rinfrescarsi con un bicchiere di latte freddo consente di assicurarsi tanti importanti nutrienti:
  • proteine di qualità, perché contenenti in quantità elevata tutti gli amminoacidi essenziali;
  • grassi importanti per fornire energia ed acidi grassi essenziali;
  • carboidrati come il lattosio, che migliora la capacità dell'organismo di assorbire il calcio e lo zinco, e come gli oligosaccaridi, che agiscono positivamente sulla salute, stimolando la crescita dei batteri probiotici;
  • minerali  (in particolare calcio e fosforo), presenti in un rapporto ottimale e facilmente assimilabili;
  • vitamine che aiutano la salute e la bellezza, come la A, la C, la D, la E, la K, l'acido folico e la riboflavina;
  • componenti funzionali”, ossia molecole presenti in quantità minori che svolgono funzioni fisiologiche benefiche per l'uomo. Come i peptidi, che hanno effetti antiossidanti, antipertensivi, antinfiammatori e immunomodulanti.


I nutrizionisti di tutto il mondo definiscono il latte un alimento “a bassa densità energetica e ad alta densità nutrizionale” poiché fornisce un elevato numero di nutrienti ma con poche calorie: 100 g di latte scremato forniscono 36 kcalorie mentre 100 g di latte intero apportano 64 kcalorie. Essendo più nutriente che calorico il latte è un alleato importante di chi si mette a dieta. “Le evidenze scientifiche dimostrano che gli alimenti a bassa densità energetica giocano un ruolo importante nelle diete ipocaloriche e nelle diete di mantenimento del bilancio energetico, perché forniscono adeguate quantità di nutrienti ma con minore energia” sottolinea Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca dell’INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione).
Nonostante queste fantastiche caratteristiche, riconosciute dalla FAO a livello mondiale, il latte è spesso vittima di campagne denigratorie pseudo-scientifiche veicolate soprattutto sul web e incentrate sui suoi presunti effetti negativi sulla salute umana. Si tratta di vere e proprie leggende metropolitane, prive di qualsiasi fondamento scientifico. “Il latte e i suoi derivati sono presenti nelle raccomandazioni nutrizionali ufficiali di tutti i Paesi – spiega Ghiselli – In Italia, le ‘Linee guida per una corretta alimentazione‘ elaborate dall’INRAN suggeriscono di consumare ogni giorno 3 porzioni da 125g l’una di latte o yogurt. Così facendo ci si garantisce tutti i nutrienti di cui questi alimenti sono ricchi, in particolare il calcio, di cui latte e derivati rappresentano la fonte migliore e più significativa presente in natura“.

Per maggiori informazioni: www.assolatteyogurt.it


I nutrizionisti di tutto il mondo definiscono il latte un alimento “a bassa densità energetica e ad alta densità nutrizionale” poiché fornisce un elevato numero di nutrienti ma con poche calorie: 100 g di latte scremato forniscono 36 kcalorie mentre 100 g di latte intero apportano 64 kcalorie. Essendo più nutriente che calorico il latte è un alleato importante di chi si mette a dieta. “Le evidenze scientifiche dimostrano che gli alimenti a bassa densità energetica giocano un ruolo importante nelle diete ipocaloriche e nelle diete di mantenimento del bilancio energetico, perché forniscono adeguate quantità di nutrienti ma con minore energia” sottolinea Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca dell’INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione).
Nonostante queste fantastiche caratteristiche, riconosciute dalla FAO a livello mondiale, il latte è spesso vittima di campagne denigratorie pseudo-scientifiche veicolate soprattutto sul web e incentrate sui suoi presunti effetti negativi sulla salute umana. Si tratta di vere e proprie leggende metropolitane, prive di qualsiasi fondamento scientifico. “Il latte e i suoi derivati sono presenti nelle raccomandazioni nutrizionali ufficiali di tutti i Paesi – spiega Ghiselli – In Italia, le ‘Linee guida per una corretta alimentazione‘ elaborate dall’INRAN suggeriscono di consumare ogni giorno 3 porzioni da 125g l’una di latte o yogurt. Così facendo ci si garantisce tutti i nutrienti di cui questi alimenti sono ricchi, in particolare il calcio, di cui latte e derivati rappresentano la fonte migliore e più significativa presente in natura“.

Per maggiori informazioni: www.assolatteyogurt.it

Visita il sito www.AssoLatteYogurt.it
Probabilmente li mangi tutti i giorni, ma sei sicuro di conoscerli a fondo?

Vieni a scoprire tutto quello che c'è da sapere su latte, yogurt e latti fermentati: perché sono alimenti importanti, come ti aiutano a stare meglio, come vengono prodotti e cosa trovi al supermercato.

Grazie alla collaborazione scientifica dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) potrai ottenere le più recenti e attendibili informazioni sulle qualità nutrizionali e funzionali di questi alimenti.

E per saperne di più, puoi consultare la monografia scientifica: Latte e prodotti funzionali: la nuova generazione.

Attualità

LATTE E DERIVATI SONO A "SPRECO 0"

20-05-2013

Il 25 maggio gli italiani scenderanno in piazza a condividere le buone pratiche per ridurre gli sprechi alimentari. Ecco i consigli di Assolatte per usare al 100% i prodotti lattiero-caseari.


In Italia non va sprecata nemmeno una goccia di latte: a cominciare dall‘industria lattiero-casearia, che acquista ogni giorno tutto il latte prodotto negli allevamenti nazionali, come ricorda Assolatte in occasione dello Slow Food Day di sabato 25 maggio dedicato quest’anno alla riduzione degli sprechi.
La filosofia dello „spreco zero“ guida ormai anche i consumatori di prodotti lattiero-caseari, tanto che - secondo una ricerca del Cermes/università Bocconi – nell’ultimo anno in Italia gli sprechi domestici di latte sono diminuiti del 9,1% rispetto al 2011, quelli di formaggi del 26,1% e quelli di yogurt del 32,1%.  Merito di un approccio più consapevole e razionale alla spesa, della maggior attenzione alla corretta conservazione degli alimenti in casa e della scoperta dei tanti utilizzi „alternativi“ dei prodotti alimentari avanzati o scaduti. A partire dai prodotti lattiero-caseari: latte, burro, yogurt, latticini e formaggi sono alimenti a „scarto 0“ e possono essere usati non solo in cucina, ma anche per altri utilizzi domestici, come suggerisce Assolatte.

FORMAGGI: L’ARTE INTELLIGENTE DI USARE GLI AVANZI IN CUCINA
Ci sono tante semplici soluzioni per utilizzare gli avanzi di formaggio, ben conservati in frigorifero. Con quel che resta di Asiago e Montasio si possono rendere più gustose le frittate; la Fontina può essere usata per arricchire l’impasto degli gnocchi di patate e con il Fiore Sardo si possono insaporire le verdure cotte al burro in padella. Il Gorgonzola avanzato può essere lavorato con il burro in modo da ottenere una salsa deliziosa con cui condire la pasta corta. La burrata avanzata, mescolata con la besciamella, è ideale per arricchire le verdure lessate mentre con la crescenza avanzata si possono cucinare omelette straordinariamente soffici. Il pecorino giovane rimasto in frigorifero, lavorato con poche gocce d’olio d’oliva e del pepe nero, dà vita a una crema perfetta da spalmare sui crostini di pane tostato e la mozzarella avanzata, tagliata a dadini, si rivela preziosa per aggiungere un tocco di sapore alle fettine di carne passate in padella. Dei formaggi grana, poi, non si butta niente, nemmeno la crosta. Infatti quelle del Grana Padano e del Parmigiano-Reggiano, opportunamente raschiate, possono essere aggiunte a minestroni e zuppe di verdure.

LATTE E YOGURT: QUELLI SCADUTI SI USANO PER PULIRE BORSE, SCARPE E INDUMENTI
Capita anche nelle migliori famiglie di dimenticarsi del latte in frigorifero o di non riuscire a terminare i vasetti di yogurt entro la data indicata sulle confezioni. Ciò non significa che vadano buttati: se conservati in modo corretto, continuano a essere buoni per qualche giorno. Bisogna comunque verificare che non presentino un odore strano e che non abbiano un aspetto diverso da quello normale: se sono regolari, si possono consumare subito o usarli per cucinare. Anche questo è un modo intelligente per evitare di sprecarli.
Se, invece, il termine di consumo è passato da molto tempo latte e yogurt si possono “riciclare” come detergenti naturali. Il latte può essere usato come efficace detergente sulle macchie di frutta, che “spariscono” senza lasciare traccia se si lava il capo con acqua e sapone e poi si tampona la macchia con una spugna imbevuta di latte. Se ad aver sporcato camicie e maglioni è stato il vino, la macchia va tamponata con latte caldo, mentre in caso di inchiostro è meglio usare un mix di latte e aceto. Il latte è ottimo anche per pulire le borse e le scarpe di vernice: è sufficiente usare dapprima uno straccetto imbevuto di latte freddo e poi lucidarle con un panno di lana. Quanto allo yogurt è eccezionale per pulire l’ottone: basta spalmarlo sulla superficie da pulire e lasciarlo agire per 10 minuti, rimuovendolo poi con una spugnetta umida e passando infine uno straccio per lucidare.

Latte Acidificante - Scopri la Bufala Online

Nutrizione e salute

LA BUFALA DEL LATTE "ACIDIFICANTE"

16-05-2013

Non ci sono prove scientifiche a sostegno della credenza secondo cui il latte, anziché apportare calcio all'osso, glielo sottrarrebbe. Il nuovo numero de L'Attendibile fa il punto sui risultati delle ultime ricerche mondiali.


E’ una “moda” alimentare che rimbalza sul web e sui media, che parte dalla presunta capacità acidificante del latte e dei suoi derivati, e finisce per promuovere alimenti o integratori alcalini, proposti come necessari per combattere l’acidità che caratterizza l’alimentazione moderna. Eppure questa credenza non è stata ancora confermata da evidenze scientifiche, come emerge chiaramente dall’ultimo numero de L’Attendibile – la newsletter nutrizionale di Assolatte – che propone una panoramica ragionata e commentata degli studi finora condotti su questo fronte.
 

VEDI ANCHE:
IL LATTE E' UN ALIMENTO ACIDIFICANTE? NO, E' L'ENNESIMA PERICOLOSA MODA ALIMENTARE

Il punto di partenza di questa credenza è che un’alimentazione troppo ricca di proteine, soprattutto di origine animale, comporterebbe un’acidosi metabolica e perciò provocherebbe un “furto” di calcio dalle ossa, impoverendole e rendendole quindi più fragili. A sostegno di queste affermazioni vengono portate due prove indirette: l’aumento della concentrazione di calcio nelle urine provocato dalle diete iperproteiche, e causato da un eccesso di amminoacidi solforati, e il fatto che i paesi con i maggiori consumi di latticini sarebbero quelli con il più alto tasso di osteoporosi.

"Pur partendo da un possibile meccanismo biochimico non ci sono evidenze scientifiche che supportino queste credenze – commenta Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca dell’INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) – In realtà le proteine si comportano tutte allo stesso modo sull’acidificazione e non c’è documento di consenso in cui vengano inserite tra i fattori di rischio dell’osteoporosi. Quanto alla correlazione tra consumi di prodotti lattiero-caseari e osteoporosi la letteratura scientifica è abbastanza concorde nel negare quest’evidenza".

Sull’ultimo numero de L’Attendibile il dottor Ghiselli analizza e confuta le 3 più comuni “bufale” portate a sostegno della capacità acidificante del latte:

  • Il latte apporta elevate quantità di amminoacidi solforati che acidificherebbero il sangue. FALSO
    Gli amminoacidi solforati sono presenti nella maggior parte degli alimenti proteici, sia animali che vegetali. E quindi anche nel latte. Ma ad apportarne la quantità maggiore nella nostra dieta sono altri alimenti, soprattutto vegetali. Considerando infatti la quantità di amminoacidi solforati presenti in una giornata alimentare modellata sulle “Linee Guida per una sana alimentazione italiana”, anche scegliendo solamente alimenti vegetali, la quota giornaliera di amminoacidi solforati proveniente da 1 porzione di pasta o riso, dalle 4 porzioni di pane, dalle 2 porzioni di vegetali, da 1 porzione di legumi e da 1 di frutta secca in guscio, supera abbondantemente la quota apportata da una tazza di latte.
  • Il latte provocherebbe perdite di calcio tramite le urine. FALSO
    Quest’affermazione si lega a un metodo che classifica gli alimenti in base alla loro capacità di aumentare il carico renale, misurando la concentrazione urinaria di cloro, solfato, fosfato, calcio e magnesio. Da quest’analisi il latte non risulta particolarmente acidificante a differenza di molti altri alimenti (come piselli, spaghetti o nocciole). Inoltre le evidenze scientifiche non supportano questo metodo di classificazione, perché dimostrano che il fosfato e il solfato non sono dannosi per l’osso in quanto il calcio urinario non è correlato al contenuto di calcio dell’osso  e il fosfato non ha alcun impatto negativo sul metabolismo dell’osso.
    Che la maggiore presenza di calcio nell’urina non sia dovuta a perdite di calcio dall’osso si spiega con la capacità delle proteine (e soprattutto di quelle di derivazione animale) di migliorare l’assorbimento intestinale del calcio. E’ questo a provocare l’aumento della calciuria, come conferma anche la bassa quota urinaria di calcio di provenienza ossea.
  • Il latte è responsabile degli svantaggi nutrizionali delle diete iperproteiche. FALSO
    Consumando le due porzioni quotidiane di latte raccomandate dalle “Linee Guida per una sana alimentazione italiana” si arriva a coprire al massimo il 10% del fabbisogno proteico di un adulto.
     

 

L’ultimo numero de L’Attendibile arriva così alla conclusione che, al contrario di quanto affermano queste mode “alternative”, non solo il latte e i prodotti lattiero-caseari non sono nocivi per l’osso ma anzi aiutano a raggiungere il picco di massa ossea che costituisce la riserva di calcio dell’organismo.

Inoltre, rispetto a quello contenuto in altri alimenti, acque o supplementi, il calcio presente nei prodotti lattiero-caseari ha un privilegio speciale: può essere assorbito anche senza l'intervento della vitamina D, perché il lattosio ne aumenta l'assorbimento passivo. Un plus ancora più importante in un paese, come l’Italia, dove c’è una diffusa carenza di vitamina D. Tutte queste caratteristiche hanno indotto alcuni studiosi a scrivere che il latte apporta calcio con “assorbimento protetto”, “assorbimento prolungato” e “deposizione ossea aumentata”.

Il latte e i prodotti lattiero-caseari forniscono preziosi nutrienti, specialmente calcio, potassio e magnesio, estremamente importanti per la nutrizione e molto critici per i livelli abitualmente assunti dalla popolazione – sottolinea Ghiselli – Inoltre sono una fonte a basso costo energetico (il latte fornisce 2,6 mg di calcio per ogni Kcaloria contro gli 0,39 mg/Kcal delle mandorle e gli 0,43 mg/Kcal dei ceci) e a basso prezzo“.


Vuoi saperne di più? Allora scarica l’ultimo numero de L’Attendibile (in alto a sinistra), intitolato “Il latte è un alimento acidificante? Una teoria di moda ma senza basi scientifiche”, direttamente dal sito  oppure consulta il nuovo portale www.lattendibile.it .

 

Attualità

FORMAGGI FRESCHI: IL GUSTO MORBIDO CHE PIACE SOPRATTUTTO ALLE DONNE

14-05-2013

Li consumano il 91% degli italiani – perlopiù donne - che li considerano un piacere della vita gustoso e nutriente, che dà gioia e serenità. E 5,7 milioni di italiani li mangiano ogni giorno. Il vissuto dei formaggi molli scandagliato dal Monitor biennale condotto per Assolatte da AstraRicerche


Toccateci tutto ma non i formaggi, che continuano a essere l’alimento più diffuso nelle case italiane. Anzi, lo sono sempre di più visto che negli ultimi due anni hanno conquistato un 1,2% in più di consumatori adulti. Il dato emerge dal monitor biennale che AstraRicerche conduce per conto di Assolatte, e che per la prima volta si è focalizzato anche sul segmento dei formaggi a pasta molle, rivelandone molte peculiarità interessanti.  
Il 90,5% dei 43,5 milioni di adulti italiani consuma formaggi freschi – spiega il sociologo Enrico Finzi, che ha curato l‘indagine – 13,4 milioni li mangia 1-2 volte a settimana e 11,9 milioni li consuma 3-6 volte a settimana. Ma c’è un gruppo dei fans di questi prodotti lattiero-caseari che li mangia una o più volte al giorno: sono 5,7 milioni di italiani e si tratta perlopiù di donne, di ultra44enni, e di residenti nel Nord-est o nel Centro

Ricotte e mozzarelle, formaggi spalmabili e crescenze, robiole e fiocchi di latte, tomini e stracchini hanno un ottimo profilo d’immagine. I formaggi a pasta molle risultano sempre associati al piacere (39% degli intervistati), al buon sapore (38%), alla gradevole consistenza (34%) e al piacevole profumo (26%). La loro consistenza morbida conquista soprattutto le donne, e in particolare le più giovani (15-24enni), ed è ancora soprattutto il pubblico femminile a vivere i formaggi molli come una vera “goduria”. Quanto al loro gusto è apprezzato in particolare dai consumatori 55-70enni e dai residenti in Lazio, Abruzzo e Molise.

In genere gli italiani considerano i formaggi freschi un alimento che sazia (36%), garantisce una sana nutrizione (26%) e una certa leggerezza (17%). Portare in tavola questi prodotti caseari genera sentimenti di allegria e felicità (23%), rasserena (17%) e rilassa (17%), e soprattutto non provoca preoccupazioni o ansie.

"I risultati del monitoraggio confermano la leadership dei formaggi nel settore alimentare e il loro andamento in controtendenza, che vede passare gli users dal 91,9 del 2011 al 93,1% di oggi – commenta l’avv. Adriano Hribal, delegato della presidenza di Assolatte – In questo contesto i formaggi freschi rappresentano alimenti dal consumo diffuso e radicato nelle famiglie italiane, dove sono considerati un‘ottima soluzione per mangiare in modo gustoso e sano. Un risultato che si deve alle imprese lattiero-casearie che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione, proponendo i formaggi della tradizione italiana in formati e confezioni innovative,  venendo così incontro alle esigenze dei consumatori in fatto di freschezza, qualità, sicurezza, gusto e comodità di utilizzo“.

Cake Design Festival

Sapori e Piaceri

CAKE DESIGN: SONO I LATTICINI IL SEGRETO DEI DOLCI PIÙ BELLI&BUONI

07-05-2013

Conto alla rovescia per il Cake Design Italian Festival del 24-26 maggio, dove i ,,maghi delle torte" si affronteranno usando le 7 basi indispensabili di quest'arte, che sta vivendo un vero boom, come emerge da una ricerca di Assolatte. Panna, burro e formaggi protagonisti del frosting.


Ricerche su Google cresciute dell’80% negli ultimi due anni, migliaia di fans che si scambiano ricette e consigli su siti e portali, che affollano i corsi organizzati in tutta Italia, che seguono i programmi televisi dedicati a questo tema. E che in una settimana hanno fatto 80mila download dell’applicazione creata dal pasticcere e volto-tv Renato Andovino: il boom del cake design sembra davvero inarrestibile. In questi giorni, poi, gli appassionati di tutta Italia si stanno preparando per il grande appuntamento con il Cake Design Festival, che porterà a Milano le star della “sugar art” dal 24 al 26 maggio. Assolatte ci sarà con quattro prodotti lattiero-caseari insostituibili per i cake designer: panna, burro, mascarpone e cream cheese.

La panna, il burro, il mascarpone e il cream cheese sono gli ingredienti-base del frosting. Mescolati con lo zucchero, permettono di realizzare questa glassa, che può essere colorata in mille modi, e che viene usata per decorare i cupcake e molti altri dei dessert di alta pasticceria.

Facile e veloce da preparare, subito pronto da usare e da colorare a piacere, il frosting è un segreto da rubare ai cake designer per rendere più belli e invitanti i dolci fatti in casa, dai muffins ai cupcakes, dalle torte ai biscotti. Assolatte suggerisce 3 ricette di frosting tutte da provare e da usare subito per rendere ogni dolce davvero speciale.

Frosting al cream cheese
Far ammorbidire 120 g di burro, tagliarlo a pezzi e lavorarlo con il mixer fino a farlo diventare cremoso. Aggiungere, poco per volta, 240 g di cream cheese in panetti, tagliato in pezzi, e continuare a far amalgamare il composto. Infine aggiungere 5 ml di estratto di vaniglia e mescolare con cura. Poi aggiungere in modo graduale 250 g di zucchero a velo setacciato e mescolare con il mixer.

Frosting con mascarpone e panna
Montare 120 ml di panna fresca fino a farla diventare soda ma non troppo asciutta. A parte, amalgamare 120 g di mascarpone e 25 g di zucchero a velo. Incorporare delicatamente la panna montata al composto di mascarpone con movimenti circolari in senso orario.  

Frosting al burro e cioccolato
Far scaldare 60 ml di acqua e, quando bolle, unirvi 15 g di cacao amaro in polvere, mescolando finché si scioglie. Farlo raffreddare. Far sciogliere in microonde 340 g di cioccolato fondente tagliato a pezzetti e poi farlo raffreddare. Miscelare nel mixer, a velocità medio-alta, 240 g di burro, 40 g di zucchero a velo setacciato e pizzico di sale in modo da ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere il cioccolato fondente sciolto e mescolare perché si amalgamino bene. Infine unire la miscela di cacao amaro.  

Attualità

TUTTI PAZZI PER LO YOGURT: LA "COCCOLA" BUONA CHE FA STARE BENE.

23-04-2013

Hanno un'eccellente immagine sociale di alimenti sani e salutari e di piccolo piacere della vita alla portata di tutti. Anche in tempi di crisi. Così yogurt e latti fermentati continuano a conquistare nuovi consumatori, come rivela il quinto Monitor biennale svolto da AstraRicerche per conto di Assolatte


Il favore degli italiani per lo yogurt e i latti fermentati è plebiscitario: questi alimenti piacciono al 77,8% della popolazione adulta, quasi 1,6 milioni di consumatori in più rispetto al 2006. Dunque oggi sono ormai arrivati a quasi 40 milioni i nostri connazionali che consumano questi alimenti e il loro numero cresce anno dopo anno, a dispetto della crisi, come emerge dall’indagine demoscopica che AstraRicerche svolge per Assolatte e che monitora, con cadenza biennale, il vissuto e l’atteggiamento dei consumatori verso i prodotti lattiero-caseari.
"La crisi materiale e psico-culturale che stiamo vivendo ha giocato e sta giocando a favore di yogurt e latti fermentati – spiega il sociologo Enrico Finzi, che ha curato l‘indagine – Le ragioni sono diverse: il costo contenuto, l’offerta variegata e quasi orgiastica, l’appartenenza di questi alimenti all’area dei piccoli piaceri della vita, oltre ovviamente ai suoi pregi organolettici che sposano piacere e salutarietà. Tutti valori positivi che attribuiscono a yogurt e latti fermentati un ruolo antistress“.

Il persistente successo di questi prodotti si deve al loro eccellente vissuto: come emerge dall’indagine AstraRicerche, 65 italiani su 100 li identificano con una sana alimentazione, il 58% ritiene che grazie al loro valore nutritivo aiutino il benessere e la salute, il 51% li associa al dimagrimento. Magicamente, poi, yogurt e latti fermentati riescono ad abbinare a questo profilo wellness anche un forte contenuto di piacere orale (35%), di  edonismo rilassante (34%) e rasserenante (32%),  di freschezza dissetante (32%), di ottimo sapore e con grande varietà di gusti (31%), di piacevole consistenza (23%) e di buon profumo (21%).    

Grazie alle caratteristiche materiali e simboliche, yogurt e latti fermentati si presentano come prodotti gratificanti e felicitanti, sani e salutari, tipici di stili di vita all'insegna del benessere esistenziale oltre che psico-fisico, dell'assenza di troppe ansie e specialmente di forte stress. Una connotazione smart che si trasferisce anche ai forti consumatori di yogurt e latti fermentati (in particolare presenti tra le donne, gli ultra44enni, i residenti nelle regioni centro-settentrionali), che sono contraddistinti da caratteristiche più positive rispetto alla media italiana. “Gli heavy users di yogurt e latti fermentati vivono un'esistenza piena e soddisfacente – spiega Finzi – Curano il proprio aspetto, si tengono in forma, mangiano e bevono di tutto ma in piccole quantità, svolgono attività creative, si impegnano a favore dei propri valori e ideali, dedicano del tempo a buone cause, coltivano sogni e progetti a lungo termine e stanno volentieri con gli amici e con bambini e adolescenti”.

Attualità

I VINCITORI DE "L'ATTENDIBILE", IL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE

20-06-2013

L'assemblea annuale di Assolatte ha ospitato la cerimonia di premiazione dell'edizione 2012 del premio giornalistico patrocinato dal Parlamento Europeo - Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale. Sette i vincitori su oltre 100 concorrenti. Tre riconoscimenti speciali assegnati a personalità del mondo della scienza e dell'informazione. 


Sono stati oltre 100 i giornalisti italiani che hanno partecipato con i loro lavori alla seconda edizione del Premio Giornalistico “L’Attendibile”, indetto da Assolatte per stimolare i mass media ad approfondire i temi portanti del settore lattiero-caseario con un’informazione chiara, corretta e super partes.

3 vincitori, uno per ognuna delle 3 categorie previste:

  • Ilaria Vesentini de “Il Sole 24 Ore” è la vincitrice della categoria “Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nell'economia, nella tradizione, nell'innovazione” con l’articolo “Parmigiano Reggiano fra tradizione e hi-tech”.
    Motivazione: Un reportage che racconta come sono cambiati i distretti produttivi italiani nel corso degli ultimi 20 anni e come i grandi formaggi italiani hanno saputo affrontare la sfida di coniugare tradizione e innovazione, difendendo quel know-how produttivo che è il loro punto di forza e inserendo nella filiera le nuove tecnologie a tutela della qualità e della sicurezza.

  • Federico Mereta de ”Il Secolo XIX” è il vincitore della categoria “L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare” con l’articolo “Come evitare rischi a tavola”.  Motivazione: Un esempio di efficace divulgazione scientifica su temi di sicurezza alimentare. L’articolo  presenta in modo semplice e completo i principali rischi sanitari legati alle infezioni alimentari in ambito domestico e suggerisce comportamenti concreti per conservare e cucinare i cibi in modo corretto e sicuro.

  • Elena Meli di “Corriere Salute” è la vincitrice della categoria “I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere” con l’articolo “Ossa sempre più fragili”.
    Motivazione: Un dossier di ampio respiro, chiaro ed esaustivo, che affronta il tema dell’”epidemia” di osteoporosi, focalizzandosi sulle cause (dalle tecniche diagnostiche più precise al ruolo delle diete restrittive) e presentando anche molti spunti innovativi, come l’ortogeriatria. Con un approfondimento specifico sul ruolo del calcio e della vitamina D nella prevenzione dell’osteoporosi.


Durante l'evento di premiazione, presentato da Susanna Petruni il 19 giugno, nell’ambito dell’assemblea dei soci Aassolatte, sono state assegnate anche le 4 menzioni speciali riservate agli articoli monografici dedicati ad altrettante categorie di prodotti lattiero-caseari:
  • Cesare Betti ha ricevuto la menzione per il miglior approfondimento dedicato al latte per l'articolo “Il latte. La bevanda per eccellenza” pubblicato su Più Sani Più Belli.
    Motivazione: Partendo dal profilo nutrizionale del latte e dal suo ruolo in una corretta alimentazione e arrivando ai trattamenti termici che ne garantiscono la sicurezza, quest’articolo offre un ritratto a tutto tondo di quest’alimento. Particolare attenzione è dedicata all’intolleranza al lattosio e alle soluzioni che permettono comunque di non dover rinunciare al consumo di latte.

  • Marina Cella ha ricevuto la menzione per il migliore approfondimento dedicato a burro e panna per l'articolo “La rivincita del burro” pubblicato su Cucina Moderna.
    Motivazione: un servizio che riepiloga le caratteristiche peculiari del burro, sfatando falsi miti nutrizionali e illustrando il ruolo di quest’alimento in un equilibrato regime alimentare. Alla parte nutrizionale si affianca poi un focus sulle tecniche di produzione e una panoramica delle diverse tipologie di burro in commercio. 

  • Isabella Egidi ha ricevuto la menzione per il migliore approfondimento dedicato a yogurt e latti fermentati per l'articolo “Probiotici. Dall’intestino alle gengive, vantaggi provati” pubblicato su “Repubblica Salute”.
    Motivazione: l’articolo sottolinea la vivacità della ricerca in atto nel mondo dei probiotici e propone un aggiornamento sulle evidenze emerse dagli ultimi studi pubblicati, presentandone i risultati in modo approfondito, con un linguaggio molto chiaro e con una infografica dettagliata e di grande impatto. 

  • Licia Granello ha ricevuto la menzione per il migliore approfondimento dedicato ai formaggi per l'articolo “Hot Cheese. Formaggio cotto e mangiato”  pubblicato su La Repubblica.
    Motivazione: un articolo accattivante, dalla scrittura brillante, che invita a prendere coscienza del valore dei formaggi e del loro fondamentale apporto a moltissime ricette della cucina italiana. Una panoramica ampia e dettagliata sulla produzione casearia e sulle tecniche culinarie con cui i formaggi sono usati ed esaltati sia come ingredienti che come piatto unico.  


A conclusione della cerimonia sono stati assegnati anche 3 riconoscimenti speciali fuori concorso.
Mario Pappagallo de “Il Corriere della Sera” ha ricevuto il “Premio Carlo Cannella per il Giornalismo Scientifico”, istituito in memoria dell'insigne nutrizionista scomparso nel 2011. Questa la motivazione: “Un medico biologo ‘prestato’ al giornalismo medico-scientifico, che nella sua ormai trentennale carriera ha saputo affrontare e divulgare i temi relativi alla medicina e alla nutrizione con un taglio particolarmente attento all’attualità. L’approccio di Mario Pappagallo al giornalismo sposa l’accuratezza scientifica e l’analisi delle fonti con un’eccezionale chiarezza di linguaggio e una grande capacità di divulgazione su vari media, dai quotidiani a Twitter”.

Al prof. Eugenio Del Toma è stato attribuito il “Premio Assolatte per la ricerca e la divulgazione scientifica”.
Questa la motivazione: “Specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Gastroenterologia, autore di oltre 100 lavori scientifici e di testi universitari, ha diretto per oltre 30 anni il Servizio di Dietologia e Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera “San Camillo-Forlanini” di Roma, di cui è ora primario emerito.  A questa prestigiosa attività professionale il professor Del Toma ha affiancato un intenso impegno nella divulgazione scientifica a favore dell’educazione alimentare, diventando una firma autorevole di quotidiani e periodici e un esperto di riferimento per il mondo dei mass media”.   

Il prof. Giorgio Calabrese ha ricevuto il “Premio Assolatte alla divulgazione televisiva”.
Questa la motivazione: “Medico nutrizionista, docente universitario, membro di diverse commissioni scientifiche presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e presso il Ministero della Salute e già membro dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, il professor Calabrese ha saputo affiancare alla sua attività professionale e scientifica una preziosa attività di divulgazione nutrizionale sui mass-media,  in particolare in televisione. Volto assai noto ai telespettatori italiani, nelle sue presenze televisive riesce a parlare di alimenti e corretta nutrizione in modo semplice e accattivante”.

I Mercati

PARMIGIANO REGGIANO, SEGNALI DI RIPRESA?

29-08-2013

Nel mese di luglio torna a crescere la produzione di Parmigiano Reggiano


Nel mese di luglio si è registrato un leggero aumento delle produzioni di Parmigiano Reggiano, che hanno chiuso il mese con un aumento rispetto a luglio 2012 dello 0,9%. Le forme prodotte durante il mese sono state 267.457.

 

Il leggero aumento non è però sufficiente a invertire l’andamento acquisito da inizio anno che, seppur meno di altri prodotti DOP, rimane negativo. La variazione tendenziale da inizio anno è infatti del -1,6%.

 

Da segnalare è l’andamento della produzione industriale di Parmigiano Reggiano che da inizio anno è sempre rimasta positiva (+2,0%), conquistando terreno sulle cooperative (-2,1%) e sui caseifici aziendali (-6,0%).

Provincia regina è Parma dove il 36% del Parmigiano Reggiano è prodotto della produzione a livello industriale.

Attualità

L'ATLANTE DEI PRODOTTI TRADIZIONALI: NUOVO AGGIORNAMENTO

26-07-2013

Pubblicato il nuovo elenco dei prodotti tradizionali


Il decreto legislativo 173/1998 ha istituito un Atlante del patrimonio gastronomico italiano. Lo scopo dell’iniziativa è quello di promuovere la diffusione delle produzioni agroalimentari tipiche, cioè dei prodotti ottenuti con metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura “consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni”.

Si tratta di un'iniziativa certamente meritevole nelle intenzioni: è giusto che un paese ricco di tradizioni alimentari decida di censire e mettere in cassaforte le proprie produzioni tipiche.
Scorrendo l'ultimo aggiornamento dell'Atlante, recentemente pubblicato in Gazzetta ufficiale, vengono però confermati i dubbi del passato.

La sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un elenco interminabile di prodotti di ogni tipo, che comprende produzioni di nicchia, introvabili e spesso sconosciute anche ai più esperti, cibi di larghissima diffusione, in commercio in numerose varianti, e semplici ricette tradizionali, che hanno titolo per comparire nei libri di cucina italiana, ma – a nostro avviso - non nell’Atlante in questione.

Sarebbe forse il caso di sedersi ad un tavolo e ridiscutere la logica di fondo dell'Atlante.

Attualità

IGP: YORKSHIRE WENSLEYDALE

29-08-2013

Presentata la domanda di registrazione dello " Yorkshire Wensleydale" ale registro IGP


E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea la domanda di registrazione IGP del formaggio inglese Yorkshire Wensleydale a pasta pressata prodotto con latte vaccino sia crudo che pastorizzato.
 

Lo Yorkshire Wensleydale viene ottenuto in forme tradizionali a cilindro di peso variabile da 500 g a 21 kg oppure in forme da cui si ottengono blocchi dal peso di 20 kg.
 

Il formaggio può essere venduto fresco dopo due settimane di maturazione oppure venire stagionato al massimo per dodici mesi secondo il grado di maturazione desiderato.
 

Il formaggio presenta le seguenti caratteristiche físico-chimiche:

  • pH: da 4,4 a 5,4,
  • estratto secco: minimo 54 %,
  • materie grasse: minimo 48 % dell'estratto secco,
  • cloruro di sodio: massimo 2,2 %.


Il formaggio Yorkshire Wensleydale ha un colore bianco panna con una consistenza semisolida e cedevole, tendente a debordare, a fiocchi. L'esterno del formaggio ha un colore più giallastro.

Fashion Cheese a Milano Fashion Week

Sapori e Piaceri

"FASHION CHEESE". IL NEW LOOK DEI FORMAGGI HA CONQUISTATO LA MILANO DELLA MODA

24-09-2013

Serviti al calice, proposti come finger food e persino come bonbons: così i formaggi hanno spopolato anche durante la Milano Fashion Week.


Il food styling sta rivoluzionando il mondo dei formaggi.

Dal mix esplosivo tra la creatività degli chef e lo stile dei food stylist nascono nuove, deliziose idee per cucinare e proporre i formaggi. Proposte insolite e accattivanti che valorizzano i formaggi e li hanno incoronati tra i protagonisti dei party più chic, come quelli che hanno accompagnato le sfilate della Milano Fashion Week, appena conclusasi.

Ecco 4 ricette tutte a base di formaggi, per replicare anche a casa i piatti più trendy e innovativi ispirati alle nuove tendenze della moda.

 

Appetizers al Gorgonzola Dop

Sminuzzare 100 g di noci.
Metterle in una ciotola insieme a 100 g di Gorgonzola Dop e 100 ml di latte.
Montare finché si ottiene una crema abbastanza fluida.
Suddividere la crema di Gorgonzola tra 4 cucchiai per appetizers, ricoprendola con pezzetti di crackers e di noci.




 

Boules di formaggio fresco spalmabile

Lavare un limone, asciugarlo e grattugiare la metà della scorza. Prendere 50 g di bresaola a fette: metterne da parte una e tagliare le altre in piccole dadini. Trasferire 100 g di cream cheese alle olive in una ciotola e lavorarlo con una spatola per ammorbidirlo. Unire i dadini di bresaola, la scorza di limone e un pizzico di pepe nero macinato. Amalgamare gli ingredienti. Prelevare un cucchiaino colmo di composto e formare con le mani una pallina della grandezza di una ciliegia. Disporre le palline sopra una foglia di spinacino e ripetere fino al termine degli ingredienti. Trasferire le palline in frigo per circa 20 minuti per farle leggermente rassodare, decorare con la julienne di bresaola rimasta e con qualche scorzetta di limone.

 

Spuma di Casatella Trevigiana Dop
Versare in una terrina 220 g di Casatella Trevigiana e aggiungere poco per volta 100 g di panna fresca, lavorando in modo energico con la frusta fino a ottenere un composto di media consistenza.
Aggiustare di sale o pepe, a proprio gusto.

Tagliare a pezzetti 220 g di rape rosse precotte e poi farle saltare in padella con olio di oliva e un  poco di  scalogno o cipolla tritata. Poi passare le rape al mixer per immersione.
Salare.
Scottare 150 g di salsiccia di pollo, ridurla a medaglioni e tenerla in caldo.

Infine, mettere la spuma di Casatella Trevigiana Dop in un sac à poche e mantenerla a temperatura ambiente. Fare lo stesso con le rape rosse, mantenendole al caldo. Raccogliere le creme in 8 bicchieri da cocktail alternandone gli strati.
Completare con i medaglioni di salsiccia e con semi di papavero tostati.


 

Bonbons al Parmigiano Reggiano Dop

Tagliare 100 g di Parmigiano Reggiano Dop in pezzi grossi quanto una noce.
In un pentolino far sciogliere a bagnomaria 100 g di cioccolato fondente.
Immergere le scaglie di formaggio come se fosse una fonduta, aiutandosi con una forchetta.
Farlo ricoprire di cioccolato e poi lasciarlo riposare qualche minuto sopra un foglio di carta da forno. 
Servire i bonbons freddi.


 

100 formaggi da scoprire e da gustare con la app di Assolatte FORMAGGI. PER SAPERE E PER SAPORE disponibile gratuitamente online nelle versioni per Apple e per Android. Una app da mangiare con gli occhi, che solletica il palato e stimola la curiosità con le sue 350 ricette per tutti gusti, gli oltre 2000 abbinamenti con frutta, verdura, pane e confetture e i 300 suggerimenti per accompagnare ogni formaggio con la birra e con il vino più indicati. Ma anche una app "dalla parte del consumatore", da portare con sé quando si va al supermercato o ci si mette ai fornelli: ricca di consigli e suggerimenti per fare un acquisto informato e consapevole, per conservare e degustare al meglio i formaggi e per inserirli in una corretta alimentazione seguendo i consigli di un nutrizionista.


Per Apple: https://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8
Per Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.viamatica

test data

I Mercati

TASK FORCE ASSOLATTE PER L'EXPORT FORMAGGI ITALIANI: VOLA L'EUROPA DELL'EST

30-09-2013

Aumentano i volumi nell'Europa orientale. L'ex Russia capofila.


E' la Russia, con le 3.527 tonnellate di formaggi italiani assorbite nel primo semestre 2013, il principale mercato di sbocco dell’Europa dell’Est per i prodotti caseari italiani, soprattutto mozzarella, ricotta, formaggi freschi, Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
 

Dietro l’escalation dei formaggi italiani nell’ex Russia c’è anche il grosso lavoro compiuto negli ultimi due anni da Assolatte, che ha partecipato alla task force del ministero della Salute per certificare gli stabilimenti caseari italiani la cui produzione è destinata anche al mercato russo.

Su incarico del ministero della Salute, Assolatte ha contribuito a redarre un modello articolato di check-list e ha svolto i pre-audit in numerosi stabilimenti caseari, in collaborazione con le diverse ASL coinvolte.

Inoltre Assolatte ha curato la traduzione dal russo della legge n.88/2008 e della normativa dell’Unione Doganale (Russia, Bielorussia e Kazakistan).

Vedi anche: FORMAGGI ITALIANI: CONTINUA IL CALO DEI PREZZI PER SALVARE I VOLUMI DELL'EXPORT
 

Attualità

IL LATTE OGGI: UN ALIMENTO PER IL MOVIMENTO

21-10-2013

Mercoledì 6 novembre si terrà a Roma il Convegno sui valori nutrizionali e salutistici del latte nello sport


Un numero crescente di evidenze scientifiche conferma che il latte è la bevanda ideale per la reidratazione ed il recupero dopo l'esercizio fisico.
 
Il convegno IL LATTE OGGI. UN ALIMENTO PER IL MOVIMENTO presenta un'ampia panoramica sui più recenti dati della ricerca scientifica relativi al binomio latte e attività fisica, a conferma delle interessanti prospettive per il latte, quale bevanda ideale per il movimento.
 
Il convegno, la cui partecipazione è gratuita, si terrà MERCOLEDI' 6 NOVEMBRE dalle ore 9:30 alle 13:30 presso il Salone d’Onore del CONI (FORO ITALICO, Largo Lauro De Bosis 15, Roma).

Presidieranno:
  • Prof. Maurizio Casasco: Presidente FMSI – Federazione Medico Sportiva Italiana
  • Prof. Andrea Ghiselli: CRA-NUT – Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura – Centro di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione
  • Prof. Eugenio Del Toma: Primario emerito Dietologia e Diabetologia Azienda Ospedaliera San Camillo di Roma, nonché Presidente onorario ADI
 
RSVP: camilla_abbati@parmalat.net - 0521.808904

Attualità

UNO SGUARDO SU IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE

04-10-2013

La rivista presenta la recente campagna di comunicazione Assolatte "Vuoi latte?". Gli altri temi affrontati riguardano il DM Mipaaf-Mise sull'origine recentemente bocciato dall'UE, l'etichettatura, i negoziati di libero scambio, i fattori che influenzano la spesa degli italiani e molto altro


E’ in arrivo il numero di ottobre de Il Mondo del Latte.
 

La rivista riserva ampio spazio ad una nuova iniziativa dedicata al latte alimentare: Vuoi latte? Un progetto innovativo di comunicazione rivolto ai giovani consumatori.
 

Si parla poi di etichettatura, con articoli sull’origine del latte alimentare e la bocciatura del DM Mipaaf-Mise da parte dell’Unione europea, la sentenza Antitrust su Ovolight, gli “OGM free” ed il tema delle tolleranze, predisposte in sede europea per la corretta compilazione delle dichiarazioni nutrizionali.
 

Paolo De Castro firma un articolo sul negoziato transatlantico di libero scambio per il commercio e gli investimenti.
 

La rivista propone infine un articolo di Manuela Soressi sui fattori che maggiormente influenzano gli acquisti degli italiani: prezzo, qualità ed eco compatibilità in primis.

Attualità

WORLD PASTA DAY 2013: E LA PASTA VA IN BIANCO CON I PRODOTTI LATTIERO CASEARI

24-10-2013

Il 25 ottobre si celebra la giornata mondiale della pasta. Un alimento indissolubilmente legato a burro, formaggi, panna e yogurt.


Da Istanbul a New York, da Roma a San Paolo del Brasile, il 25 ottobre si festeggerà con un fumante piatto di spaghetti o di penne, meglio se conditi con cremoso burro o con buon formaggio fresco o stagionato.

E il successo planetario della pasta ai formaggi esalta l’eccellenza di due simboli del made in Italy alimentare.
vai a: LE RICETTE IN BIANCO CON LATTE, PANNA, FORMAGGI, BURRO
 
E' una celebrazione che la pasta condivide con i formaggi. Pochi sanno che maccheroni e fettuccine non si sarebbero affermati in Italia senza i prodotti caseari: per secoli, infatti, la pasta è stata consumata solo con condimenti a base di latte e formaggi, come pecorino, caciocavallo, ricotta, formaggi grana o burro, spesso accompagnati da spezie.

Dall’inizio della storia della pasta – intorno all’anno Mille – e sino al 1830 circa, la consuetudine era quella di cuocere a lungo la pasta in brodo di carni grasse (come il cappone) o in succhi vegetali (come quello di mandorle). E’ solo con l’affermazione del pomodoro come alimento da cucina, con il suo utilizzo anche come condimento per la pasta e con la nascita della “pummarola” che la pasta si propone anche nella versione “rossa”.

Ancora oggi molte delle più amate ricette di pasta sono in bianco (come i tortelli burro e salvia o i tonnarelli cacio e pepe) e dimostrano come l’abbinamento tra pasta e prodotti lattiero-caseari sia un evergreen tuttora apprezzato e attuale.

Perché, allora, non unirsi ai festeggiamenti per il World Pasta Day 2013 cucinando un piatto di pasta in bianco preparato seguendo le ricette di Assolatte?
Importanza nelle diete di Latte e Derivati

Nutrizione e salute

LATTE & DERIVATI: EFFETTO PROTETTIVO "NEL TEMPO" SUL PESO CORPOREO

26-11-2013

Ad un maggior consumo di prodotti lattiero caseari si associa un minor guadagno di peso e di circonferenza vita nel tempo. Il nuovo numero de L'Attendibile.


È online il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, LATTE & DERIVATI: EFFETTO PROTETTIVO "NEL TEMPO" SUL PESO CORPOREO.

Questo mese è interamente dedicata alle novità dalla ricerca.

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Sempre più evidenze epidemiologiche, al di là della comprensione del meccanismo, indicano nei prodotti lattiero-caseari un valido aiuto nel contrasto dell’epidemia di obesità che sta affliggendo il mondo occidentale.

Le prime osservazioni dell’effetto antiobesiogeno dei latticini scaturirono accidentalmente negli anni '80 e da quel momento la possibilità che il consumo di latticino potesse influenzare il peso corporeo è stata oggetto di moltissimi studi prospettici.

Oggi le migliorate tecniche dell’epidemiologia e dell’analisi statistica mettono invece bene in evidenza il rapporto protettivo dei prodotti lattiero-caseari nel guadagno di peso nel tempo, nel controllo del peso corporeo e della composizione corporea.

Ed è di recente pubblicazione uno studio prospettico effettuato sui partecipanti al Framingham Heart Study, uno dei più numerosi studi emidemiologici di coorte, iniziato nel 1947.

3440 partecipanti che sono stati seguiti per 13 anni con 11683 osservazioni. Dopo aver raffinato l’analisi statistica, è risultato ben evidente che ad un maggiore consumo di prodotti lattiero caseari si associava un minore guadagno di peso e di circonferenza vita nel tempo.  Questa evidenza di un effetto protettivo nel tempo dei prodotti lattiero-caseari sul peso corporeo si aggiunge quindi a quella dell’effetto a breve termine degli studi di più breve durata, effettuati soprattutto su regimi di restrizione calorica.

Vedi anche:
FORMAGGI: NOVITA' & CONFERME (19-11-2012). Sorprendenti novità sul nuovo numero de L'Attendibile interamente dedicato ai formaggi. Dal paradosso francese al buonumore.
LATTE E DERIVATI: OK ANCHE PER RESTARE IN FORMA (18-05-2011).  Il ruolo di latte, yogurt e formaggi per controllo del peso. Novità sulle diete sul nuovo numero de L'Attendibile.
DIMAGRIRE CON LATTE E YOGURT: NOVITÀ DALLA RICERCA (16-03-2010). La presenza di prodotti lattiero caseari nella dieta è utile anche per contrastare lo stress ossidativo e infiammatorio indotto dall'obesità. Sul nuovo numero de L'Attendibile.

La newsletter è sul portale www.lattendibile.it. Nato per informare e aggiornare la classe medica, i giornalisti e i consumatori sui vantaggi di un'alimentazione equilibrata e sul ruolo di latte yogurt formaggi e burro, il sito propone agli utenti tutti gli articoli pubblicati dal 2007 ad oggi, catalogati per patologia/tematica e per prodotto.

Consulta il nuovo sito: una fonte informativa privilegiata, con notizie di pubblica utilità che aiutano a migliorare l'approccio all'alimentazione, a nutrirsi in modo corretto e soprattutto consapevole.

Grana Padano: Produzione in Ripresa

I Mercati

GRANA PADANO: PRODUZIONE IN RIPRESA

09-12-2013

Anche a novembre cresce la produzione


Nel mese di novembre si registra un aumento nella produzione di Grana Padano. Nel mese sono state prodotte 353.030 forme, il 4,5% in più rispetto lo stesso mese nel 2012.

 

La produzione è in recupero, la variazione tendenziale si è infatti ridotta passando da -4,3% di gennaio - ottobre a -3,6% di gennaio-novembre.

 

Secondo le previsioni del Consorzio nel mese di Dicembre si produrrà l’1% in più rispetto a dicembre 2012. Se queste ipotesi saranno verificate il Grana Padano chiuderà il 2013 con circa 4.570.000 forme prodotte, il 3,2% in meno rispetto al 2012.

Ulteriori dettagli sull'andamento delle produzioni DOP italiane sono visualizzabile nella sezione Economia/produzioni DOP

I Mercati

LE PRODUZIONI DOP NEL 2013

22-01-2014

Il 2013 chiude con un calo produttivo delle principali DOP italiane


Dal punto di vista produttivo il 2013 è stato per le DOP un anno critico, il calo delle consegne di latte crudo alla stalla e quello dei consumi interni hanno avuto effetto negativo sulle produzioni, specialmente nel primo semestre.
Nel secondo semestre si è registrata una ripresa produttiva per tutti i formaggi, non sempre sufficiente a recuperare le perdite dei primi sei mesi.

Nello specifico:
-  Il GRANA PADANO chiude l’anno registrando, nel mese di dicembre, un +0,01% portando il dato complessivo a -3,30% rispetto allo scorso anno (4.565.257 forme).

-  Il PARMIGIANO REGGIANO chiude il 2013 con 3.279.156 forme, con un rallentamento produttivo dello 0,8%.  Il calo riguarda soprattutto le aziende cooperative (-1,5%) e i caseifici  aziendali (-5%) , mentre cresce la produzione industriale (+3,3%), che guadagna quote di mercato sulle altre tipologie di gestione, soprattutto nella provincia di Parma.


-  La produzione del GORGONZOLA ha avuto due andamenti ben distinti nella prima e nella seconda parte del 2013: nel primo semestre la produzione è sempre stata inferiore rispetto a quella del 2012 con cali mensili addirittura del -8%, arrivando a chiudere il primo semestre con una variazione tendenziale del -4%. Nel secondo semestre invece c’è stata una ripresa che ha portato a chiudere l’anno in positivo, +0,45%, pari a 4.175.610 forme.

-  La produzione dell’anno appena terminato per l’ASIAGO è stata la più bassa dal 2010. Con una produzione di 1.619.777 forme la DOP ha subito un rallentamento produttivo del 6,6% rispetto al 2012 e del 3,3% rispetto al 2011.

-  Nell’anno solare 2013 sono state prodotte il 4,9% in meno di forme di PECORINO ROMANO

-  Nonostante un andamento non lineare con le altre DOP il QUARTIROLO LOMBARDO ha chiuso l’anno con una crescita produttiva dello 0,7%. Nell’anno sono state prodotte 3.731 Tons di prodotto.

- In forte calo la produione del PROVOLONE VALPADANA che nell'anno ha perso il 14,5% (5.865,2 Tons) con picchi di cali mensili addirittura del 49,8%.

- Anche il MONTASIO chiude l'anno in negativo, -11,9% (832.300 forme). La produzione è stata inferiore per tutti i mesi del 2013 all'infuori del mese di Dicembre che si è chiuso con una variazione del +2,6%.

È importante tenere comunque in considerazione che il 2012 è stato un anno record per le consegne di latte crudo e per le produzioni DOP.


Tutti i dati relativi alle produzioni mensili delle DOP sono visualizzabili nella sezione Economia/Produzioni DOP
Fotogallery Premiazione 1a edizione del premio giornalistico l'Attendibile

Premio Giornalistico

FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 1a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

07-02-2012

Senato della Repubblica, Roma, 7 febbraio 2012


Onnivori, Vegetariani e consumo di Latte

Nutrizione e salute

ONNIVORI O VEGETARIANI, TANTE OTTIME RAGIONI PER CONTINUARE A CONSUMARE I LATTICINI

29-01-2014

L’importanza di latte yogurt e formaggi è maggiore per chi pratica una dieta vegetariana. Il nuovo numero de L'Attendibile.


E' online LATTE E DERIVATI: ALIMENTI PREZIOSI ANCHE NELLA DIETA VEGETARIANA, il nuovo numero de L'Attendibile.
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I prodotti lattiero caseari apportano una notevole quantità di nutrienti essenziali, tanto da essere inclusi nelle raccomandazioni alimentari di tutti i Paesi.



Ma l’importanza che latte yogurt e formaggi ricoprono nelle diete onnivore può essere ancora maggiore per alcuni gruppi di popolazione, come i seguaci dell’alimentazione vegetariana.

Per loro, più ancora che per altri, i prodotti lattiero caseari possono infatti costituire un “pacchetto” di nutrienti particolarmente critici per il soddisfacimento del fabbisogno di un individuo vegetariano.

Questo il tema del nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata da Andrea Ghiselli ricercatore del CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura).

Latte e derivati esercitano azione benefica non solo nei confronti della salute dell’osso, ma anche nei confronti di ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete e cancro. E non implicano il sacrificio di animali.

Pertanto chi avesse intrapreso la strada vegetariana per motivi di salute o per rispetto verso animali senzienti può certamente introdurre questo gruppo di alimenti nella propria alimentazione, rendendo così più facilmente raggiungibile l’obiettivo primario dell’equilibrio alimentare.

Dalle proteine al calcio, dallo zinco alle vitamine del gruppo B: tanti ottimi e documentati motivi per non farsi mai mancare i prodotti lattiero caseari. Su LATTE E DERIVATI: ALIMENTI PREZIOSI ANCHE NELLA DIETA VEGETARIANA.

 

La newsletter è sul portale www.lattendibile.it. Nato per informare e aggiornare la classe medica, i giornalisti e i consumatori sui vantaggi di un'alimentazione equilibrata e sul ruolo di latte yogurt formaggi e burro, il sito propone agli utenti tutti gli articoli pubblicati dal 2007 ad oggi, catalogati per patologia/tematica e per prodotto.

Consulta il nuovo sito: una fonte informativa privilegiata, con notizie di pubblica utilità che aiutano a migliorare l'approccio all'alimentazione, a nutrirsi in modo corretto e soprattutto consapevole.

I Mercati

2013: NUOVO RECORD NELLE ESPORTAZIONI DI FORMAGGI

26-03-2014

Numeri record per l'export di formaggi italiani che nell'anno aumentano del 7,2%


Il 2013 registra un nuovo record per le esportazioni di formaggio superando i risultati del 2012 e registrando vendite all’estero di oltre 2 miliardi di euro  e di 320.000 tons. Questi risultati permettono all’Italia di classificarsi nei primissimi posti in Europa per le esportazioni di prodotti lattiero-caseari, prima di noi solo Olanda, Germania e Francia.

Sono molti anni che le nostre vendite all’estero aumentano e che i formaggi prodotti dalle nostre imprese piacciono ad un numero crescente di consumatori, in un numero crescente di paesi. Una tendenza costante che – anche nel 2013 – ha visto un aumento annuo del 7,4% dei volumi e del 4,2% dei valori.

“A causa della crisi economica e per mantenere un buon livello competitivo, lo scorso anno abbiamo dovuto ridurre del 3% i prezzi medi dei nostri prodotti e pur avendo visto crescere i volumi non ci aspettavamo di superare la barriera dei 2 miliardi di euro, chiudendo comunque con un ottimo attivo della nostra bilancia dei pagamenti caseari (245 milioni di euro)” ha commentato Adriano Hribal, delegato alla Presidenza di Assolatte.
 
Le vendite nelle principali destinazioni europee sono in continuo aumento: Francia +7,6%, Germania +10,4%  e Regno Unito +8,6%. Questi tre paesi, da soli, garantiscono circa il 43% dei volumi esportati. Tra i Paesi extra europei spiccano invece gli Stati Uniti, al terzo posto per quantità di formaggi italiani importati ma in leggero calo (-2,1%), la Svizzera (+2,8%) e la Russia (+35,3%).
 
Per quanto riguarda le tipologie di formaggio, i prodotti più apprezzati restano la mozzarella e i formaggi freschi che nel 2013 hanno registrato un ulteriore aumento del 15% in volume,  seguono poi Grana e Parmigiano (+5,9%) e i grattugiati (+4,0%), buona annata anche per le esportazioni di Gorgonzola che crescono del 5,1%. In calo solo le vendite estere di Pecorino e Fiore Sardo (-6,4%).
 
“Bisogna ora lavorare sulla capacità competitiva del nostro settore - ha concluso Hribal - è davvero difficile competere con chi lavora con costi di produzione tanto inferiori ai nostri e normative ben più moderne delle nostre e che può contare su un sistema Paese che rispetta chi fa impresa”.
Il futuro del settore si gioca tutto sulla competitività, non solo sul mercato internazionale ma anche su quello interno, che ha un disperato bisogno di una iniezione di fiducia per la ripresa dei consumi.


Tutti i dati aggiornati inerenti alle esportazioni di formaggio nei principali Paesi sono visualizzabili nella sezione Economia

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI APRILE

02-04-2014

L’intervento di De Castro sul pacchetto latte e l’interprofessione, l’intervista a Cesare Baldrighi, i consumi di latte alimentare e la legislazione americana sono solo alcuni degli interessanti articoli proposti ad aprile


In arrivo Il Mondo del Latte di aprile che dedica l’editoriale ad Expo 2015 e allo spazio e alla visibilità che – finalmente – sembra vengano riconosciute anche alle Imprese alimentari italiane, senza le quali pare veramente difficile poter “Nutrire il Pianeta”.
 
Questo mese la rivista propone un intervento di Paolo De Castro sul pacchetto latte e l’interprofessione e un’intervista a Cesare Baldrighi, Presidente del Consorzio del Grana Padano.
 
Interessanti approfondimenti riguardano i consumi di latte alimentare nel 2013 e l’andamento degli acquisti di formaggi stagionati.
 
Sul piano normativo, la rivista propone focus dedicati all’etichettatura dei prodotti per vegetariani  e all’azione dell’Antitrust nei confronti dei “cartelli”.
 
Altri interessanti articoli riguardano il recente seminario Assolatte sulla legislazione alimentare americana e l’intervista ad Andrea Dionisi della Dg Sanco sugli obiettivi comuni di UE e USA in tema di sicurezza alimentare.
 
Le novità sul fronte europeo, la contaminazione da corpi estranei, le ultime in tema di “formaggi e nutrizione” sono altri articoli di sicuro interesse che completano la rivista.

Augurando a tutti una buona lettura, invitiamo chi ancora non lo fosse a sottoscrivere un nuovo abbonamento. Tutti i riferimenti e la scheda di abbonamento sono disponibili sul sito Assolatte.
 

Attualità

L'EDITORIALE DE "IL MONDO DEL LATTE": EXPO 2015

07-04-2014

Le nostre imprese ad EXPO 2015


Dopo tanto parlare sembra che le imprese alimentari italiane avranno propri spazi e una giusta visibilità ad Expo 2015.

Anche grazie alla preziosa opera di Paolo Zanetti - che rappresenta Assolatte nella federazione -Federalimentare ha presentato un proprio progetto, che permette alle diverse filiere alimentari e alle imprese di presentarsi ai 20 milioni di visitatori previsti per l’Esposizione Universale del 2015.
Un’esposizione che Milano ha voluto fare propria e sulla quale da anni divampano dibattiti e polemiche: sull’immensa area destinata al progetto (1,1 milioni di metri quadrati), sul futuro di quest’area nel dopo Expo, sul rischio di cementificazione, sul pericolo di infiltrazioni mafiose. Ma anche sui contenuti veri della manifestazione.

“Nutrire il pianeta” – questo il titolo di Expo 2015 – nasce proprio per riflettere su alcune grandi domande. Il modello di sviluppo che ha vinto la fame in molte aree del pianeta può essere usato per sconfiggerla ovunque? La vecchia cara Terra sarà in grado di sfamare le future generazioni, o le terre coltivabili e gli animalida allevamento non saranno in grado di accontentare la crescita della domanda legata allo sviluppo demografico?Quale sarà il futuro alimentare dei nostri figli e dei nostri nipoti? Mangeranno quel che mangiamo noi o avranno un destino diverso (come peraltro noi lo abbiamo avuto rispetto a chi ci ha preceduti)?

Domande importanti, sulle quali è facile far demagogia… e, infatti, fino ad ora la demagogia l’ha fatta da padrona. Facendo finta di non sapere che mangiamo molto meglio di chi ci ha preceduto; che quel che c’è sulle nostre tavole è più buono, più sicuro, più nutriente e più vario di quel che hanno mangiato i nostri genitori e i nostri nonni; che il mondo occidentale, grazie all’industria alimentare ha vinto la fame, tanti vorrebbero che Expo si trasformasse in una grande fiera di paese, in un corale invito alla decrescita felice e al ritorno al passato.

Speriamo che il progetto di Federalimentare serva a rimettere la barra al centro e ad aiutare i visitatori a capire che il modello industriale – quello italiano in particolare – è un modello virtuoso, che ha saputo scegliere il meglio dal passato e lo ha trasformato in un vero e proprio patrimonio, che è ricchezza per l’Italia e per le tante regioni del nostro paese.
 
Alle imprese e agli imprenditori il delicato compito di confermarlo, ogni giorno.
 
Adriano Hribal

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Attualità

ANDANTE CON…BIO

14-04-2014

Nasce il comitato di coordinamento dei prodotti biologici di Assolatte


L’Italia è una realtà di eccellenza nel panorama internazionale del lattiero-caseario biologico: le imprese che trasformano il latte proveniente da allevamenti bio rappresentano infatti ben l’11,9% del totale dei produttori italiani di alimenti biologici trasformati; percentuale superiore a quella di altri paesi europei di grande tradizione nel bio, come Francia e Gran Bretagna, che non superano il 10% di quota.

Anche a livello commerciale, i prodotti lattiero-caseari sono tra i più significativi protagonisti dell’universo bio nazionale e - dopo l’ortofrutta - sono la seconda categoria merceologica nella classifica delle vendite, con oltre il 22% di quota a valore.

Il segmento, inoltre, continua ad registrare un trend positivo e cresce con tassi annui del 4-5%.

Latte e yogurt si dividono in parti più o meno uguali il 75% circa delle vendite di prodotti biologici. La quota restante è coperta dai formaggi e dai latticini freschi.

Grazie agli investimenti dell'industria lattiero-casearia in innovazione di prodotto e di servizio, oggi si può fare una spesa di latticini biologici davvero completa: dal latte al burro, dallo yogurt ai dessert, fino alle referenze più innovative, come i formaggi spalmabili freschi, quelli fusi a fette o grattugiati, senza dimenticare le versioni bio dei grandi classici della tradizione casearia italiana, come il Parmigiano-Reggiano e il Grana Padano.

Per seguire da vicino quest’importante settore pochi giorni fa è nato il Comitato di coordinamento dei prodotti biologici di Assolatte, capitanato da Dino Mellano, del Consorzio Natura ed Alimenta. Appena costituito, il Comitato si è immediatamente messo al lavoro per fornire il proprio contributo alla nuova regolamentazione europea in materia, che intende colmare alcune carenze dell’attuale sistema.

Attualità

4 DOMANDE A: NICOLA BALDRIGHI

14-04-2014

Nicola Baldrighi è il Presidente del Consorzio Grana Padano, il più grande Consorzio di tutela italiano, e quindi del mondo.


Presidente: il 2013 non è stato certo un anno positivo per il mondo  del food. Come è andata per il Grana Padano?
Nonostante le difficoltà della prima parte dell’anno, il 2013 si è chiuso positivamente, grazie ad un mercato del latte spot molto vivace. In Italia, il Grana Padano ha confermato i propri livelli di consumo e la sua leadership nel settore dei formaggi duri, con una quota del 49%. I risultati sono confermati dal calo delle giacenze, scese del 3%.
Sul fronte dei prezzi all’ingrosso, dall'inizio dell'estate abbiamo registrato una ripresa delle quotazioni, confermata anche a gennaio.
La produzione ha registrato l’atteso contenimento legato al piano produttivo, con un – 3,3% rispetto al 2012 e si è attestata a 4.565.337 forme, pari a 173.917 tonnellate. Il  valore della produzione ai caseifici ha toccato 1.790 milioni di euro, un primato mondiale tra i prodotti DOP,  così ripartiti: 1.250 milioni di Euro dal formaggio di 9 mesi in caseificio, mentre 540 milioni di Euro derivano dalle stagionature fino a 16, 18 o oltre 20 mesi e dalle operazioni di confezionamento e grattugia.
Sono risultati che soddisfano, ma occorre continuare a mantenere prudenza produttiva, e dedicare la massima attenzione alla qualità del prodotto.

Se il mercato nazionale segna il passo, le esportazioni sono invece  in crescita. Il Grana Padano è un gran formaggio e sta invadendo il   mondo. quali sono le vostre previsioni per il futuro?
Oggi l'export è certamente decisivo per mantenere i fatturati a livelli remunerativi. Nel periodo gennaio – novembre 2013, il Grana Padano ha confermato la propria leadership di formaggio DOP più consumato nel mondo, con un incremento delle esportazioni del 5,87%. Confortante  soprattutto l'aumento del 7% rilevato nella UE, mentre nei paesi al di fuori dell’Unione europea, l’incremento è stato del 4%. In particolare, son stati premiati i nostri investimenti promozionali in Germania, mercato che ha raggiunto i 4 milioni di euro con una crescita dell’8,5% e che vale oggi più di le 350mila forme. Al secondo posto si confermano gli USA, con circa 160.000 forme, e al terzo la Svizzera, con quasi 140.000 forme.
Nell’area comunitaria abbiamo visto crescite a due cifre in Austria (+15%) e in Spagna (+11%). Fuori dall’Europa, Stati Uniti e Canada insieme registrano un incremento di 4 punti ed il Giappone di 8; ma di grande significato è l’exploit del 25% di export registrato in Russia.
Nel 2013 abbia quindi toccato la soglia di 1.500.000 di forme vendute all'estero: il 34% del formaggio marchiato. Un  dato positivo, che in 15 anni vedrebbe più che quadruplicato l'export di Grana Padano, e che premia  il nostro lavoro. Il Consorzio ha investito all'estero con lungimiranza, in anni in cui il mercato interno prosperava, consapevole della forza di questa eccellenza del Made in Italy.

C’è molta attenzione per il made in Italy alimentare, ma anche molta   preoccupazione per i problemi legati all’italian sounding e alla  contraffazione. Cosa fare per limitare i danni?
Per la nostra attività di vigilanza spendiamo 700 mila euro all’anno, soprattutto in Europa. Ma i maggiori investimenti li facciamo nella promozione del nostro formaggio per far capire la qualità e la specificità del Grana Padano. Investimenti massicci, che facciamo nonostante la crisi economica e la necessità di controllare con attenzione gli investimenti.
Da nostre stime sappiamo che i formaggi similari al Padano sottraggono al nostro formaggio un fatturato potenziale di circa un miliardo di euro all’anno: 700 milioni all’estero e 300 in Italia. Sono cifre importanti!
Una mano importante potrebbe darla una normativa sull’etichettatura più chiara, che aiuti i consumatori a scegliere con maggior consapevolezza quel che comperano: sono troppi i finti prodotti italiani in circolazione.

Il Consorzio è estremamente attivo sia in Italia che all’estero per   promuovere e tutelare questo grande formaggio italiano. Quali sono le   iniziative più importanti dei prossimi mesi?
Nel 2014 investiremo 23 milioni di euro, di cui 9 estero e 14 in Italia. Crediamo che ci siano ancora spazi di crescita sia nei paesi dove il nostro formaggio è presente ed apprezzato da molti anni, sia sui mercati emergenti, come la Russia, dove si aprono interessanti opportunità.
In Italia dovremo mantenere la nostra quota di mercato che ci vede leader, pur senza illuderci su tempi e intensità della ripresa.
E non dobbiamo dimenticare che il 2014 è un anno di transizione che ci porterà all’Expo 2015, con un tema decisivo per tutto il sistema agroalimentare: “Nutrire il pianeta”. Portare il cibo nelle immense aree del mondo dove manca dovrà conciliarsi con l’esigenza di nutrire bene e nel rispetto della salute e dell’ambiente; cercando soluzioni di maggior equilibrio tra le aree in cui si il cibo manca e quelle in cui si spreca. E il formaggio dop più consumato nel mondo dovrà essere in prima linea.

Attualità

IL REGOLAMENTO CONSUMER INFORMATION: NOVITÀ E APPLICAZIONE. SEMINARIO ASSOLATTE

02-05-2014

Vicenza, 13 maggio 2014


Il 13 dicembre 2014 entrerà in applicazione il Regolamento europeo sull'informazione al consumatore sui prodotti alimentari, con le nuove regole di etichettatura degli alimenti.

Le novità sono molte e talvolta pongono problemi interpretativi non facilmente risolvibili. C’è da valutare inoltre l’impatto sulla normativa nazionale. Cosa resta in vigore? Cosa cambierà?

Per fare il punto sui chiarimenti sin qui intervenuti e per agevolare le imprese associate nel compito di impostare correttamente le nuove etichette, Assolatte organizza il Seminario:

Etichettatura dei prodotti lattiero caseari
IL REGOLAMENTO CONSUMER INFORMATION: NOVITÀ E APPLICAZIONE
che si terrà  a VICENZA martedì 13 maggio 2014
dalle ore 9:00 alle ore 13:00
presso  Palazzo Bonin Longare - Confindustria Vicenza, Corso Palladio 13


Il programma del Seminario prevede la partecipazione di importanti relatori della Pubblica amministrazione italiana:

ore 9:00
Registrazione dei partecipanti

ore 10:00
Apertura dei lavori: Prof. Enrico Novelli, Università di Vicenza
“L’importanza della nuova etichettatura per le aziende e i consumatori”


ore 10:15
Roberto Copparoni, Direzione Generale per l'Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione del Ministero della Salute
“Le novità del Regolamento (UE) n. 1169/2011: come etichettare correttamente gli alimenti”


ore 10:55
Lucio Tagliafierro, Direzione Generale Politica industriale e competitività, Divisione Politiche delle industrie alimentari del Ministero Sviluppo Economico
“Cosa rimane del vecchio ordinamento nazionale in materia di etichettatura dopo il 12 dicembre 2014”


ore 11:35
Leonardo Graverini, Assolatte
“L’etichettatura dei prodotti Lattiero-Caseari: specificità e problematiche”


ore 12:00
Domande ai relatori e dibattito con il pubblico

ore 12:30
Termine dei lavori

La quota di partecipazione al seminario:

- per i soci Assolatte, Euro 200,oo (+ IVA 22%) per il primo partecipante dell’Azienda. Per il secondo partecipante e successivi della stessa Azienda il costo e di Euro 100,oo (+ IVA 22%) pro-capite;
- per le imprese aderenti all’Associazione Industriali di Vicenza ospitante, la partecipazione è gratuita;
- per i non associati, la quota ammonta ad Euro 300,oo (+ IVA 22%) a persona.

Tutte le informazioni e le modalità di iscrizione sulla scheda di adesione allegata, che dovrà pervenire unitamente alla copia di avvenuto pagamento, entro venerdì 9 maggio.

I Mercati

LE PRODUZIONI DOP DEL PRIMO TRIMESTRE 2014

24-04-2014

Confermati gli andamenti di inizio anno


Nel mese di marzo si sono registrati andamenti differenti tra le produzioni DOP italiane.

Alle importanti crescite di Grana Padano (+2,3%)  e Gorgonzola (+15,5%) si sono contrapposte quelle di Asiago (-7,1%) e Quartirolo Lombardo (-6,5%), stabile il Parmigiano Reggiano DOP (-0,1%).
In dettaglio:

GRANA PADANO: nel mese sono state prodotte 486.481 forme, con una variazione rispetto lo scorso marzo del +2,3%. Il risultato mensile è uno dei più alti degli ultimi anni e porta la variazione tendenziale a +2,4% rispetto al 2013.

PARMIGIANO REGGIANO: la produzione procede sugli stessi livelli del marzo scorso (-0,1%) andamento che si ripercuote anche sulla variazione tendenziale. La produzione del primo trimestre 2014 è pressoché invariata rispetto al 2013 (-0,05%)

GORGONZOLA: inizio 2014 sprint per il Gorgonzola la cui produzione nei primi tre mesi dell’anno è superiore di oltre il 15% rispetto al 2013. Dopo aver chiuso i mesi di gennaio e febbraio ampiamente in positivo anche il mese di marzo chiude con una crescita del 10,1% rispetto lo stesso mese nello scorso anno.

ASIAGO: negativa la produzione di Asiago DOP che nel mese cala del 7,1% accumulando da inizio 2014 una decrescita produttiva del 2,4%.

QUARTIROLO LOMBARDO: nonostante l’andamento negativo del mese di marzo (-6,5%) il Quartirolo Lombardo DOP riesce a mantenere una produzione consuntiva da inizio anno positiva (+4,4%). Merito soprattutto delle produzioni di febbraio che sono state superiori alla media.

Tutti i dati dettagliati sulle produzioni DOP sono visualizzabili nella sezione Economia/Produzioni DOP

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO

12-05-2014

A maggio intervistiamo il Presidente del Consorzio del Gorgonzola, Renato Invernizzi. Il futuro del mercato lattiero secondo la Commissione europea, gli approfondimenti normativi e le notizie sulle importazioni di latte sono alcuni articoli proposti questo mese.


E’ arrivato Il Mondo del Latte di maggio.
 
Questo mese “4 domande a…” è dedicato a Renato Invernizzi, Presidente del Consorzio di tutela del Gorgonzola.
 
Tante le notizie dall’Europa: Paolo De Castro firma l’articolo sui trattati di libero scambio USA-UE, le future elezioni del Parlamento europeo e le prospettive internazionali per il lattiero-caseario.
 
La rivista di maggio propone anche approfondimenti su import ed export dei nostri prodotti e un interessante articolo sul futuro del mercato lattiero-caseario secondo uno studio della Commissione europea che traccia gli scenari su produzione, prezzi, ricavi e consumi fino al prossimo 2023.

Diversi gli articoli in ambito normativo: dalla proposta per una nuova regolamentazione sui prodotti bio, alla recente sentenza Antitrust sulla pubblicità occulta, ma anche una panoramica delle disposizioni legislative e certificazioni riguardanti i prodotti halal.
 
Immancabile l’opinione dei diavoli danteschi, questo mese affidata a Rubicante.
 
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Attualità

GRANDE SUCCESSO DEL SEMINARIO ASSOLATTE “REGOLAMENTO CONSUMER INFORMATION: NOVITÀ E APPLICAZIONE”

16-05-2014

Alta partecipazione di imprese e autorità di controllo, ampio dibattito con il pubblico e tante risposte


Si è svolto a Vicenza lo scorso 13 maggio il Seminario di Assolatte “Regolamento Consumer Information: novità e applicazione” sull’etichettatura dei prodotti lattiero-caseari alla luce del Reg. (UE) n. 1169/2011.
 
Il Seminario ha affrontato e fornito numerose risposte sulle maggiori novità e sui principali problemi interpretativi ed applicativi della nuova normativa, che entrerà in applicazione, come è noto, il 13 dicembre p.v..
 
Il seminario è stato aperto dal Prof. Enrico Novelli, docente del Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova e del Corso di studi in Sicurezza Igienico-sanitaria degli Alimenti della sede di Vicenza del medesimo Ateneo. Sono seguiti gli interventi del Dr. Roberto Copparoni, Direzione Generale per l'Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione del Ministero della Salute, del Dr. Lucio Tagliafierro, Direzione Generale Politica industriale e competitività, Divisione Politiche delle industrie alimentari del Ministero Sviluppo Economico e,  per Assolatte, dell’Avv. Leonardo Graverini.
 
Gli interventi hanno toccato tutti gli aspetti del Regolamento, con l’obbiettivo di fornire alle imprese partecipanti elementi di concreto ausilio nella corretta costruzione delle nuove etichette.
 
L’attenzione si è concentrata in particolar modo sui temi riguardanti l’informazione sugli allergeni, la  dichiarazione nutrizionale obbligatoria e volontaria, l’indicazione di origine e di provenienza di alimenti e ingredienti, le responsabilità ricadenti rispettivamente sugli operatori industriali e su quelli della distribuzione, l’adeguamento alle nuove regole della vigente normativa nazionale, il futuro sistema sanzionatorio.
 
Le Aziende partecipanti sono state numerosissime e hanno inoltre partecipato numerosi e autorevoli rappresentanti dei Nas e delle ASL.
 
Il Seminario ha pienamente realizzato gli scopi che si riprometteva, tant’è che il dibattito con il pubblico e la gran quantità di domande poste ai relatori hanno trattenuto gli stessi e protratto i lavori per ben oltre un’ora rispetto a quanto preventivato.
 
Si ringraziano Confindustria Vicenza e la Centrale del Latte di Vicenza per il supporto logistico fornito.

Attualità

1 GIUGNO: TORNA IL “WORLD MILK DAY” TARGATO FAO

01-06-2014

Il latte si candida a patrimonio mondiale dell'umanità


E' arrivato il momento di riconoscere che il latte e i suoi derivati sono alimenti fondamentali in una dieta completa e forniscono tanti nutrienti importanti a costi accessibili a tutti. E che l’allevamento degli animali da latte consente la sopravvivenza di milioni di persone nel mondo.
Per il suo ruolo nutrizionale, economico e sociale, il latte è pronto per diventare Patrimonio Mondiale dell‘Umanità
 
E‘ la bevanda più diffusa al mondo, dopo l’acqua. Ma è anche un alimento fondamentale per la nutrizione, perché è ricco, nutriente e facilmente accessibile. A livello economico, poi, è fondamentale per la sopravvivenza di 750 milioni di persone: tante sono, infatti, quelle che vivono solo grazie all’allevamento di animali da latte. Considerato in tutti questi aspetti il latte è sicuramente l’alimento più globale al mondo e quello a cui è maggiormente legato il presente e il futuro degli abitanti della Terra, come ha riconosciuto anche la FAO che ha pubblicato un articolato rapporto in cui sottolinea come il latte e i suoi derivati possono migliorare le condizioni di vita e la salute degli abitanti di tutto il mondo, dai paesi emergenti a quelli ricchi.
 
Proprio per ricordare a tutti l’importanza del latte, dal 2001, la Fao ha istituito la Giornata Mondiale del Latte, che si celebra ogni anno il 1 giugno con un ricco calendario di eventi che si svolgono in contemporanea in tutto il mondo. In occasione dell’edizione 2014 del World Milk Day“, Assolatte lancia la sua proposta di inserire il latte nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità tutelato dall’Unesco.
 
”Nel suo rapporto la Fao ha fatto una fotografia molto precisa e dettagliata del mondo del latte, un alimento consumato da 6 miliardi di persone e con una domanda in aumento in gran parte del mondo sia per i suoi valori nutritivi sia per il suo ruolo economico, sociale e solidale“ spiega Adriano Hribal, delegato della presidenza di Assolatte. Secondo il rapporto della Fao, infatti, entro il 2025, la richiesta di latte e derivati crescerà del 25%. Questo assicurerà una migliore nutrizione a bambini, adulti e anziani e rappresenterà anche una grande opportunità di sviluppo per intere aree dei Paesi poveri dove i piccoli allevamenti garantiscono l’auto-approvvigionamento familiare e attivano un circuito di micro-economia, fondamentale per favorire il miglioramento delle condizioni di vita.
”La Fao conferma quanto sosteniamo da sempre, ossia che il latte è un alimento eccezionale, che andrebbe salvaguardato al pari dei Patrimoni mondiali dell’umanità, tanto che come Assolatte ci stiamo muovendo per ottenere questo attestato di merito -  aggiunge Hribal – In questo modo non solo vogliamo far riconoscere il valore e il ruolo del latte, ma vogliamo anche difendere questo straordinario prodotto dagli attacchi di chi si diverte a demonizzarlo con motivazioni sensazionalistiche e prive di fondamento scientifico, nel palese tentativo di sostituirlo con altre bevande. A differenza di tutti i tentativi di imitazione, il nostro latte è fatto di un solo ingrediente e non contiene nessuno dei tanti additivi di cui invece non riescono a fare a meno i vari surrogati del latte. Senza dimenticare che il latte ha un rapporto qualità nutrizionale/prezzo davvero eccezionale e che riescono a garantire ben pochi altri alimenti, e non sicuramente i tanti ‘simil-latte’ che si trovano in commercio”.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO

03-06-2014

Questo mese risponde alle nostre domande Gerard Calbrix, responsabile del dipartimento affari economici di Atla. Lo speciale Cibus, gli alimenti kosher, la Legge spacca stabilimenti e molto altro sulla rivista di giugno


Ecco Il Mondo del Latte di giugno.
 
A rispondere a “4 domande a…” questo mese è Gerard Calbrix, responsabile del dipartimento affari economici di Atla. Con Marco Invernizzi ripercorriamo, invece, la storia della Sì Invernizzi e della sua tradizione familiare.
 
La rivista propone un interessante articolo su Expo 2015 e sui percorsi tematici dedicati al Made in Italy.
 
Sul fronte normativa, il numero di giugno approfondisce le regole alimentari della tradizione ebraica che distinguono i prodotti kosher e il tema della separazione degli stabilimenti, che rischia di incidere pesantemente sui produttori di Mozzarella di Bufala Campana DOP.
 
La nuova proposta di regolamento sui controlli ufficiali, la gestione dei reclami e delle segnalazioni dei consumatori e le esportazioni dei formaggi italiani con un focus sul Brasile sono altri interessanti articoli di questo  mese.
 
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Attualità

IL LEGAME TRA GLI ITALIANI E I LATTICINI RESISTE ANCHE ALLA CRISI. LATTE E DERIVATI SI CONFERMANO GLI ALIMENTI PIU' AMATI

26-06-2013

È quanto emerge dal quinto monitor AstraRicerche condotto per Assolatte, presentato nel corso dell'Assemblea del 19 giugno.


I prodotti lattiero-caseari si confermano gli alimenti più amati dagli italiani. E quelli più presenti sulle tavole italiane.

È quanto emerso dal Monitor biennale realizzato da AstraRicerche per Assolatte, presentato da Enrico Finzi lo scorso 19 giugno nell'ambito della parte "pubblica" dell'assemblea Assolatte.

Il quinto monitor ha "fotografato" il vissuto, i consumi e i profili d'immagine di latte, formaggi, yogurt e latti fermentati, burro e panna.

Il consumo dei prodotti lattiero-caseari resta elevatissimo: infatti, nell’ultimo anno, i nostri connazionali che hanno assunto formaggi a pasta dura sono stati il 91.9%; il dato per i formaggi a pasta molle è risultato pari al 90.5%; per il latte si è registrato l’83.1%; per lo yogurt e i prodotti a base di latte fermentato il 77.8%; per il burro il 75.5%; per la panna il 66.9%.

Certo, la crisi ha pesato anche in questo comparto ma spesso non per quel che attiene alla penetrazione e alla frequenza di consumo: in generale, il calo verificatosi anche in questo settore ha riguardato le quantità consumate pro capite e non la percentuale dei consumatori in generale e quella dei forti consumatori. Infatti, rispetto alla primavera 2011 la % dei consumatori di formaggi – considerando insieme quelli a pasta dura e molle – è cresciuta dal 91.9% al 93.1%; quella del latte è scesa ma solo dall’84.5% all’83.1%; quella dello yogurt è salita dal 76.8% al 77.8%; quella del burro ha subito un ritocco dal 76.7% al 75.5%; in effetti, solo la panna è stata caratterizzata da un decremento di qualche peso, passando dal 69.7% al 66.9%. Nel contempo, i forti e fortissimi consumatori di latte sono rimasti stabili attorno al 64%; quelli di yogurt attorno al 40%; quelli della panna attorno al 16%; i formaggi - considerati nel loro insieme - hanno visto addirittura crescere la quota dei consumatori ad elevata frequenza (dall’80.6% all’83.3%) anche perché frequentemente essi hanno sostituito la carne quale secondo piatto; e pure per il burro si è notato un incremento dei forti/fortissimi consumatori (dal 40.6% al 43.2%).

Il Monitor Assolatte-AstraRicerche ha dettagliatamente esplorato anche il vissuto di latte, formaggi a pasta dura e molle, yogurt e latti fermentati, burro e panna, analizzando le sensazioni e i sentimenti che suscitano negli italiani.

Attualità

ACCORDO UE SULLA RIFORMA DELLA PAC: CADE LA PROPOSTA DI LIMITARE LA PRODUZIONE LATTIERA

28-06-2013

Il 26 marzo, dopo un confronto serrato, il "trilogo" delle istituzioni UE ha concluso un accordo politico sugli aspetti conflittuali della riforma della PAC (Politica agricola comune).


Le misure per il settore lattiero erano tra i temi più controversi. Gli interventi dell'industria europea hanno certamente influito sulla decisione finale, evitando la reintroduzione di un sistema di limitazione della produzione lattiera richiesto dal Parlamento europeo. EDA (European Dairy Association) ha espresso soddisfazione per i contenuti dell'accordo che ha confermato gli orientamenti del 2003 a favore di una PAC maggiormente allineata alle richieste del mercato ed all'andamento della domanda mondiale.

In sostanza, per fronteggiare situazioni di crisi del mercato lattiero saranno potenziati gli strumenti della cosiddetta "rete di sicurezza" (adeguamento del prezzo d'intervento del latte e conseguente impiego dell'ammasso per burro, latte in polvere e formaggi) che già in passato avevano mostrato di poter fronteggiare efficacemente delle situazioni temporanee di disequilibrio del mercato lattiero. Commentando l'accordo complessivo sulla PAC, il commissario all'agricoltura D. Ciolos ha espresso soddisfazione per il raggiungimento degli obiettivi ritenuti prioritari dalla stessa Commissione europea, ed in particolare: un sistema più equo e trasparente degli aiuti diretti per gli agricoltori attivi, il rafforzamento degli aspetti di sostenibilità ambientale.

Attualità

I PRODOTTI LATTIERO CASEARI E GLI ITALIANI: VISSUTO, SENSAZIONI E SENTIMENTI

04-07-2013

Il quinto Monitor AstraRicerche e la mappa del posizionamento dei sei principali prodotti lattiero-caseari.


Il quinto Monitor Assolatte-AstraRicerche, presentato da Enrico Finzi nel corso dell'Assemblea Assolatte del 19 giugno, ha dettagliatamente esplorato anche il vissuto dei prodotti lattiero caseari, analizzando le sensazioni e i sentimenti che suscitano negli italiani.

Il latte risulta vincente se si parla di nutrimento, sana alimentazione, freschezza/dissetamento, calma/serenità, bei ricordi del passato, amore e passione ma anche intolleranza e obbligo. Pur senza leadership è connesso anche al benessere, alla salute, alla distensione e al relax, alla sazietà, alla gioia e all’allegria.

Lo yogurt vince se si parla di vissuti di benessere, salute, distensione e relax, mentre si colloca al 2° posto per nutrimento, sana alimentazione, freschezza, dissetamento, gioia e allegria, calma e serenità, dovere. Al terzo per sapore, piacevole consistenza, buon profumo, amore e passione.

Senza pari associati al sapore, risultano i formaggi a pasta dura, ma anche all’ottimo profumo, al piacere, alla sazietà e performano molto bene per quel che attiene alla piacevole consistenza, all’amore e alla passione, al benessere e alla salute, al nutrimento e alla sana alimentazione Soffrono di qualche venatura negativa in termini di ansia e preoccupazione, specie di ingrassare.

I formaggi a pasta molle risultano imbattibili per piacevole consistenza ed assai ben posizionati per sapore, profumo, sazietà, riempimento oltre che – un po’ meno – per piacere, godimento, freschezza, serenità, sensazione di dimagrire e a volte intolleranza e noia.

Il burro si collega ai bei ricordi. Gode di apprezzamento per il profumo, il gusto, il piacere, la sazietà, la nutritività ma è un po' penalizzato da ansie connesse anzitutto alla sensazione di ingrassare. In generale risulta penalizzato dalla scarsa conoscenza dell’articolazione dell’offerta mentre è rilevante, specie presso gli uomini, la sottovalutazione o la dimenticanza del suo contributo alla preparazione di numerose ricette di eccellenti qualità e piacevolezza.

La panna, infine. Pur condividendo col burro talune preoccupazioni circa l’ingrassamento e la salutarietà, risulta leader per gioia e allegria; fortissima per piacere ed edonismo alimentare; forte per bei ricordi, distensione e relax; media per ottimi sapore e consistenza, sazietà e riempimento, amore e passione.

Una mappa mostra il posizionamento dei sei principali prodotti lattiero-caseari, che occupano quadranti assai diversi. Il latte si colloca nell’area della sana alimentazione, seppur con alcune riserve legate all’obbligo di consumarlo e all’intolleranza che a volte provoca in alcuni soggetti. Lo yogurt e i prodotti a base di latte fermentato insistono nella stessa area ma con meno preoccupazioni e una maggior valenza edonistica. Il piacere connota, senza significative differenze, le due grandi "famiglie" di formaggi. La panna si differenzia dal burro, pur condividendo con esso talune minacce percepite, per la gioiosa positività oltre che per il particolare amore che le riservano i 18-34enni.

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IL LEGAME TRA GLI ITALIANI E I LATTICINI RESISTE ANCHE ALLA CRISI. LATTE E DERIVATI SI CONFERMANO GLI ALIMENTI PIU' AMATI

Prima colazione con Latte e Derivati

Nutrizione e salute

IL BUONGIORNO SI VEDE DALLA PRIMA COLAZIONE

23-09-2013

Qual è la colazione "ideale" e quali rischi si corrono se la si "salta". Il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte.


E' on line IL BUONGIORNO SI VEDE DALLA PRIMA COLAZIONE, il nuovo numero della newsletter nutrizionale di Assolatte L'Attendibile. Interamente dedicato alla colazione "ideale", ai vantaggi del consumarla e alla sua composizione.

Con 8 esempi di possibili combinazioni per tutti i gusti e abitudini.

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Troppo spesso percepita come superflua, una perdita di tempo ed un’insidia in quanto ulteriore occasione di assunzione di calorie, la prima colazione è un pasto tutt'ora sottovalutato.

Le più recenti evidenze scientifiche confermano invece la sua utilità non solo per un adeguato equilibrio nutrizionale, ma addirittura per la prevenzione di alcune patologie croniche.

Chi abitualmente fa colazione in maniera adeguata (sia bambini che adulti) avrà infatti maggiori probabilità di assumere i nutrienti importanti per la salute a fronte di un’assunzione inferiore di grassi e colesterolo.
 

Ma anche la "qualità" della colazione ha un ruolo importante: i pasti con indice e carico glicemico più basso hanno un effetto migliore sulle performance cognitive, sulla sazietà e conseguentemente sull’appetito al pasto successivo.

Saltare la colazione, o farla in modo inadeguato, può condurre a sovrappeso, obesità e malattie metaboliche.


E la tipica colazione italiana, a base di prodotti lattiero caseari e prodotti da forno, esercita un fattore protettivo nei confronti dell’eccedenza ponderale, della pressione arteriosa, dell’iperglicemia e della colesterolemia.

vedi anche: Back to school; prima colazione per ben cominciare

 

Tutti i numeri della newsletter sono disponibile anche sul nuovo portale www.lattendibile.it. Nato per informare e aggiornare la classe medica, i giornalisti e i consumatori sui vantaggi di un'alimentazione equilibrata e sul ruolo di latte yogurt formaggi e burro, il sito propone agli utenti tutti gli articoli pubblicati dal 2007 ad oggi, catalogati in 6 voci nel menù di navigazione principale (metabolismo, dieta mediterranea, stili di vita, osteoporosi, intolleranze, calcio) cui si aggiungono 4 voci nel menù di navigazione macro (latte, yogurt, formaggi e burro).

Consulta il nuovo sito: una fonte informativa privilegiata, con notizie di pubblica utilità che aiutano a migliorare l'approccio all'alimentazione, a nutrirsi in modo corretto e soprattutto consapevole.

Attualità

PREMIATO L'IMPEGNO DI PAOLO DE CASTRO PER L'AGRICOLTURA

10-07-2013

Il presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo vincitore del Mep Award.


Il   presidente   della  Commissione  Agricoltura  e  sviluppo  rurale  del Parlamento  europeo,  Paolo De Castro, è il vincitore dei Mep Awards per la sezione   Agricoltura   e   Politiche   agricole,   premio  assegnato  agli eurodeputati   che  con  il  loro  operato  hanno  contribuito  in  maniera significativa alle politiche europee.
Nella motivazione, De Castro, che ha superato l’eurodeputato polacco Adam Siekierski e il collega britannico Richard Ashworth, viene definito esperto, accessibile e dotato di visione.

Un grande onore, per De Castro «ricevere questo importante riconoscimento proprio durante una delle giornate decisive per il Parlamento europeo e per la Commissione Agricoltura che ho l’onore di presiedere. Come più volte ricordato, con il team negoziale stiamo lavorando alacremente per il raggiungimento di un accordo politico con Consiglio e Commissione sulla riforma della politica agricola comune post 2014 e questo premio arriva un po’ come un attestato per il lavoro compiuto».

I Mep Awards
Ogni  anno  il  Parliament  Magazine  assegna il riconoscimento ai deputati europei  che  si  sono  distinti  in determinati ambiti. Viene chiesto agli stakeholder  che  si  occupano di politiche europee di indicare un deputato
che, a loro avviso, ha contribuito in modo eccellente alle politiche EU nel proprio  settore  di  competenza.  In  250 parole devono spiegare il perché della loro scelta.
Le  nomine  sono  raccolte  da  The Parliament Magazine e viene redatta una lista di tre nomi per ciascuna categoria - 17 quest'anno - sulla base delle motivazioni date dalle organizzazioni proponenti le nomine. Su queste liste il voto è aperto, ma solo ai membri del PE.
Gli  Awards  2013  sono  stati conferiti il 25 giugno a Bruxelles presso il Concert  Noble  Hotel,  alla presenza del vice-presidente della Commissione europea Maroš Šefèoviè.

I Mercati

FORMAGGI ITALIANI: CONTINUA IL CALO DEI PREZZI PER SALVARE I VOLUMI DELL'EXPORT

30-09-2013

Una politica di sacrifici necessaria per "spingere" le vendite nel mondo.


I consumatori dei cinque continenti sono sempre più “affamati” di formaggi italiani. Ma la crescita dell’export di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, di mozzarella e ricotta, di crescenza e pecorini, di Gorgonzola e formaggi grattugiati, di formaggi freschi e provolone, “costa” alle imprese italiane.

I dati relativi al primo semestre 2013 non lasciano dubbi: tra gennaio e giugno 2013, il prezzo al kg dei formaggi italiani è diminuito del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2012, scendendo in un anno da 6,625 a 6,344 euro/kg.

Il ritocco verso il basso dei listini è stata una misura necessaria per le aziende, decise a salvare le vendite nei mercati esteri così faticosamente conquistati.

Questo sacrificio ha permesso di incrementare i volumi venduti a livello mondiale, arrivati a 151.762 tonnellate, in aumento annuo del 4,5%. In valore, invece, il mercato è stabile a 962,7 milioni di euro (+0,09%).   

A livello mondiale crescono in quantità le esportazioni casearie italiane in Europa, Sudamerica, Asia e Oceania, mentre mostrano un segno negativo Nordamerica e Africa. Le performance migliori si registrano nell’Europa orientale: le vendite in quantità di formaggi italiane segnano +96% in Albania, +66% in Estonia, +420% in Lituania, +42% in Polonia, +24% in Slovacchia, +22% in Repubblica Ceca, +91% in Bulgaria e +27% in CSI.

Per approfondire: L'allarme di Assolatte: il “made in Italy“ piace ma non a ogni costo (12-09-2013)
Per approfondire: visita la sezione ECONOMIA del sito con tutti i numeri dei mercati nazionali, UE, mondiali

Attualità

ASSOLATTE E LE IMPRESE DEL SETTORE PROTAGONISTE A "ANUGA 2013"

01-10-2013

Il 5 ottobre apre i battenti Anuga, la più grande fiera agroalimentare del mondo. Come per le passate edizioni, grande e qualificata la presenza delle nostre industrie casearie.


Colonia ospiterà dal 5 al 9 ottobre la 32a edizione di ANUGA, la principale manifestazione biennale che riunisce, in dieci saloni specializzati, l’industria agroalimentare internazionale.

 

La fiera si estenderà su una superficie di 284.000 mq occupata da 6.777 espositori, provenienti da 98 paesi differenti. La partecipazione estera si attesta intorno all’88 per cento. I paesi con il maggior numero di espositori sono l’Italia (1.043 aziende), la Spagna (447), la Repubblica Popolare Cinese (409), la Francia (255), la Turchia (239), la Grecia (221), i Paesi Bassi (212), il Belgio (189), gli USA (189) e la Thailandia (161), ma anche la Polonia, la Gran Bretagna e l’Austria vantano un ottimo numero di espositori.

 

Ricco anche il programma di eventi collaterali che si aprirà già la sera del 4 ottobre con l’Executive Summit, una serata esclusiva organizzata dalla Fiera di Colonia alla quale sono invitati solo imprenditori e top manager di aziende e catene commerciali di spicco.

 

La Cerimonia di Inaugurazione avrà invece luogo la mattina del 5 ottobre, alle ore 10.00, alla presenza del commissario europeo Günther H. Oettinger e il Dr. Werner Hoyer, presidente della Banca europea degli investimenti.

 

Altro evento importante sarà la Serata Italiana, organizzata in collaborazione con Federalimentare e ICE,che si terrà la sera di domenica 6 ottobre presso il Tanzbrunnen Rheinterassen di Colonia e sarà dedicata interamente all’Italia e alla sua tradizione gastronomica, attraverso la consegna di premi e riconoscimenti alle aziende più rappresentative dell’Italianità in Italia e nel mondo. Quest’anno sarà premiato anche il distributore tedesco che ha maggiormente promosso e commercializzato prodotti italiani nei propri circuiti.

 

Come sempre queste fiere non saranno solamente occasioni di commercio. I numerosi congressi e seminari permetteranno di trasmettere informazioni approfondite e consentiranno uno scambio di opinioni interno al settore a tutti i partecipanti.

Attualità

LE RICETTE "IN BIANCO" PER FESTEGGIARE IL WORLD PASTA DAY

24-10-2013

Spaghetti tagliatelle e ravioli, conditi con cremoso burro e formaggi freschi e stagionati. C’è un modo migliore e più gustoso per celebrare la giornata indetta dall’International Pasta Organisation?


Da Istanbul a New York, da Roma a San Paolo del Brasile, il 25 ottobre si festeggerà con un fumante piatto di spaghetti o di penne, meglio se conditi con cremoso burro o con buon formaggio fresco o stagionato.

per approfondire: LA GIORNATA MONDIALE DELLA PASTA. UN ALIMENTO INDISSOLUBILMENTE LEGATO A LATTE, BURRO, FORMAGGI, PANNA E YOGURT

Tagliatelle al mascarpone con radicchio e pancetta
Mettere in una padella mettere 50 g di pancetta spessa tagliata a listarelle, 100 g di pistacchi tagliati grossolanamente e 1 radicchio tagliato a listarelle. Lasciar cuocere un paio di minuti, poi unire 350 ml di panna e far scaldare bene. Poi unire 250 g di mascarpone e farlo sciogliere completamente. Cuocere le tagliatelle in abbondante acqua calda salata, scolarle e insaporirle nella salsa.  
Mezze maniche con cream cheese, tonno e peperoni
Tagliare a striscioline sottili ½ peperone rosso e ½ peperoni giallo. Affettare 1/2 cipolla e soffriggerla in padella con 2 cucchiai di olio. Unire i peperoni e farli insaporire per 5-6 minuti. Aggiungere 140 g di tonno al naturale, a piccoli pezzi, un poco di origano e di sale. Far amalgamare sul fuoco per 1 minuto.  Cuocere 320 g di mezze maniche in acqua salata bollente e, quando è bene al dente, scolarla e trasferirla nella padella con il condimento. Unire 125 g di cream cheese e un mestolino di acqua di cottura e mescolare bene per amalgamare.
 
Gnocchi al Castelmagno
Sbriciolare 150 g di Castelmagno, metterlo in una larga padella con 50 g di burro e 3 cucchiai di latte e farlo fondere su fiamma bassissi­ma mescolando con un cucchiaio di legno. Far cuocere 400 g di gnocchi in acqua salata bollente, scolarli delicatamente e farli saltare in padella insieme al condimento. Servire immediatamente in piatti caldi con una grattata di pepe e una manciata di noci tritate grossolanamente.
Spaghetti con ricotta e pecorino  
Mettere a cuocere 320 g di spaghetti in abbondante acqua salata e scolarli quando sono ben al dente. Dividere 200 g di ricotta a pezzetti e condire gli spaghetti. Aggiungere 70 g di pecorino a scaglie, un presa di prezzemolo grattugiato. Infine spolverare con il pepe e versare un filo di olio extravergine di oliva.
 
Maccheroncini con robiola e verdure grigliate  
Far cuocere 300 g di maccheroncini in acqua bollente salata. Nel frattempo far scaldare sul fuoco una padella e tagliare a strisce sottili 2 zucchine piccole, ½ peperone rosso e 1/2 peperone giallo. Quindi farli grigliare in padella. Insaporire le verdure grigliate con olio extra vergine di oliva e basilico sminuzzato. Scolare la pasta ben al dente, conservando un mestolo di acqua di cottura, e condirla con 150 g di robiola e l'acqua di cottura tenuta da parte. Unire le verdure e mescolare. 
Ravioli alla crema di provolone e vongole
Far cuocere 300 g di ravioli in acqua bollente salata. Tagliare a dadini 200 g di provolone e farlo sciogliere in 60 g di latte in un recipiente a bagnomaria sul fornello, fino a ottenere una crema. Togliere dal fuoco, aggiungere 1 tuorlo, sale e pepe, mescolare e lasciar riposare. Riscaldare in padella un filo d'olio extravergine d'oliva, aggiungere poi prezzemolo, aglio e 400 g di vongole, sfumando con vino bianco. Poi coprire e abbassare la fiamma per far aprire le vongole. Quindi toglierle dal fuoco, lasciarle raffreddare e poi privarle del guscio. Versare sul fondo del piatto la crema di provolone, poi mettere i ravioli con le vongole e infine un filo di olio e una macinata di pepe.
 

I Mercati

CANADA: GIOCHI SENZA FRONTIERE

31-10-2013

Dopo quattro anni di negoziati, Unione europea a Canada hanno raggiunto l’intesa per un accordo economico e commerciale


Firmato l' accordo economico e commerciale (CETA - Commercial and economic trade agreement), il primo di libero scambio tra UE e un paese del G8.

Secondo la Commissione europea, quando l’intesa sarà pienamente operativa porterà crescita e nuovi posti di lavoro, grazie all’eliminazione del 99% delle tariffe oggi esistenti.

Si parla di libero accesso al mercato, ai servizi, agli investimenti. Tradotto in soldoni: un aumento del commercio bilaterale del 23%, con un incremento potenziale del PIL dell’Unione europea di circa 11,6 miliardi di euro.

È un accordo molto importante per l'Unione europea e per l’Italia, in particolare.

Il Canada è infatti una delle economie più avanzate del mondo e l’accordo aprirà nuove interessanti opportunità per le imprese nazionali. Anche di quelle lattiero casearie.

Il Canada è un mercato importantissimo per i nostri prodotti – ha affermato Giuseppe Ambrosi presidente di Assolatte -. Tra i formaggi stranieri, quelli italiani occupano stabilmente il secondo posto nelle preferenze dei cittadini canadesi. Il 20% di tutti formaggi stranieri che sbarcano in Canada arrivano dai nostri stabilimenti. E l’accordo mira ad una progressiva liberalizzazione degli scambi, senza dimenticare il grande capitolo dei diritti di proprietà intellettuale e delle DOP."

Ogni anno arrivano in questo enorme Paese, quasi 4.400 tonnellate di formaggi italiani,  per un valore di 43 milioni di Euro. E ogni anno cresce l’interesse per i formaggi italiani: nel 2012 abbiamo registrato un aumento del 8,,8% dei volumi esportati e nei primi sette mesi di quest’anno un nuovo aumento del 3,4%.
Dati molto importanti, perché arrivano da un mercato ancora contingentato.

  2012 Var. %
Stati Uniti 5.016 4,4
Italia 4.393 8,8
Francia 3.828 -12,4
Svizzera 1.954 3,9
Olanda 1.642 -7,6
Norvegia 1.431 -1,3
Danimarca 1.252 6,3
Regno Unito 849 16,0
Grecia 585 -10,5
Germania 488 22,6
Altri 854 -4,4
  22.293 +0,02

"Se gli importatori locali hanno deciso di sostituire i prodotti francesi, olandesi o greci con i grandi formaggi italiani, vuol dire che hanno registrato un grande interesse dei consumatori per le nostre specialità casearie – continua Ambrosi”.

A  farla da padrone sono Grana padano e Parmigiano Reggiano (circa 3.000 tonnellate), seguiti dal Pecorino Romano, Gorgonzola, Mozzarella e Provolone.

Secondo le prime indiscrezioni, l’accordo prevede un aumento immediato dell’80% delle quantità esportabili:  altre 18.000 tonnellate di formaggi europei che potranno presso arrivare sulle tavole canadesi.


L’accordo in sintesi:
Abolizione dei dazi doganali. Saranno abolite le tariffe su oltre il 99% dei prodotti europei.
Tariffe sui prodotti agricoli.  Dopo un periodo transitorio, verrà arriverà ad una liberalizzazione sul 93% dei prodotti. Per i formaggi, particolarmente tutelati sono previsti immediati aumenti delle quote, di circa 18.000 tonnellate
Abbattimento delle barriere non tariffarie. Grazie ad una maggior collaborazione tra le autorità dei bue blocchi, si arriverà ad un protocollo per il reciproco riconoscimento della valutazione della conformità dei prodotti. In due parole: risparmi e semplificazione.
Proprietà intellettuale e Indicazioni geografiche. L’accordo riconosce uno status particolare ai prodotti DOP e IGP, che verranno protetti anche in Canada. Per il nostro settore, per ora si parla di Grana Padano, Roquefort, ma con il tempo saranno aggiunti altri nomi all'elenco

Attualità

UNO SGUARDO SU IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE

18-11-2013

I consumi alimentari ed i dati di import-export del settore lattiero-caseario sono al centro della rivista di novembre. I semafori inglesi, l’indagine AGCM sulla GDO, i rischi del consumo di latte crudo, il nuovo codice doganale e molto altro completano la rivista


La rivista Il Mondo del Latte di novembre dedica ampio spazio ai consumi alimentari ed al loro andamento presentando la fotografia che emerge dai risultati del Rapporto Coop 2013 e dagli studi GFK-Eurisko.
 
Paolo De Castro firma l’articolo “Ritorno al protezionismo: nuove legislazioni e ostacoli all’export”.
 
Un articolo è dedicato al sistema dei semafori inglesi ed alla posizione Assolatte sul tema.
 
Altri interessanti articoli sono dedicati ai pericoli derivanti dal consumo di latte crudo secondo uno studio belga, all’indagine Antitrust sul settore della GDO, alle importazioni di latte così come alle esportazioni del settore lattiero-caseario.
 
Il nuovo codice doganale, il mercato dei prodotti biologici e molto altro completano la rivista

Attualità

CINQUE DOMANDE A: GIUSEPPE AMBROSI

26-11-2013

Il Presidente di Assolatte risponde alle nostre domande


       1.    Presidente, 2013 un anno da dimenticare?

Inutile nascondersi dietro un dito: la situazione è difficile!
Dopo anni di crescita modesta rispetto alle reali potenzialità, il 2013 si chiuderà con un calo generalizzato della produzione e dei consumi interni.
Le vendite di latte fresco e UHT sono diminuite rispettivamente del 4 % e del 3%; quelle di latte fermentato dell’5%. Non va meglio i nostri grandi formaggi DOP: Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno registrato una flessione delle vendite, cedendo spazio ai formaggi alternativi, che hanno prezzo minore. Tutti gli altri tengono, ma solo a fronte di un aumento della pressione promozionale.

       2.    Un panorama difficile, quindi. Ma ci sono formaggi che sono andati bene?

Pur avendo una offerta di prodotti davvero varia – basta camminare nel reparto freschi di un qualunque supermercato per capire quante referenze siano a disposizione dei consumatori – la domanda si concentra su un numero limitato di prodotti.
La regina dei consumi resta la mozzarella, che nella variante “da cucina” ha visto crescere i consumi. Sono cresciuti i consumi di formaggi fusi, soprattutto delle fettine, dei formaggi già affettati, del mascarpone.
I dati sembrano confermare quello che dicono molti osservatori: aumentano gli acquisti di tutti gli ingredienti adatti a preparazioni casalinghe, perché la gente ha ridotto i consumi extra domestici.

       3.    Quali tendenze stanno affermandosi nei consumi, nelle novità proposte e nei canali di vendita?

Secondo una recente ricerca Assolatte/Cermes, il lattiero caseario è tra settori più innovativi: il numero di nuovi prodotti che ogni anno vengono immessi sul mercato è davvero elevato. Solo parte dell’innovazione, però, riesce ad affermarsi.
Oltre all’innovazione di prodotto, che riguarda soprattutto il settore dei freschi, con nuove innumerevoli referenze che arrivano sugli scaffali, si affermano le novità sui servizi.
Per esempio sono in crescita le vendite di formaggi già grattugiati, oppure degli yogurt bi comparto. Se perde terreno il latte fresco, aumentano le vendite di latte a shelf life  intermedia, che permette di ridurre il numero di atti di acquisto.
E aumentano i consumi di prodotti che hanno fascia di prezzo più bassa.
Abbiamo di fronte un consumatore che compera meno, vuole o comunque deve spendere meno, ed è disposto a pagare solo i prodotti che gli offrono qualcosa in più in termini di servizio.

       4.    E sul fronte dell’export, roccaforte del settore?

Grazie ad una fortissima attività delle imprese, la domanda estera di formaggi italiani è in continua crescita. Nel 2012 abbiamo superato le 300.000 tonnellate di prodotti esportati, sfiorando i 2 miliardi di euro, con una crescita del 7% in volume. L’aumento dei volumi si è però accompagnato ad una riduzione dei prezzi medi.
Una tendenza confermata anche nel 2013. Fino ad agosto abbiamo registrato vendite all’estero per un totale di 213.000 tonnellate, con un aumento dei volumi del 6,1% a fonte di un calo dei prezzi medi del 4,4%.
È evidente che il “made in Italy“ piace, ma non a ogni costo!

       5.    Cosa fare per aiutare un settore con tante potenzialità?

I fattori sui quali lavorare sono tanti, riconducibili comunque alla competitività: per colpa del costo del denaro, del lavoro e dell’energia, del peso del fisco e dei prezzi delle materie i nostri costi di produzione sono troppo alti.
Se a questo aggiungiamo che il quadro strutturale, burocratico e normativo in cui lavoriamo è tra i più difficili e costosi del mondo, capiamo che la via per lo sviluppo passa per l’abbattimento di queste barriere interne.
Faccio un esempio, ma ce ne sono decine: dopo aver sopportato per anni, abbiamo denunciato ad alta voce il cronico ritardo dei rimborsi IVA. Sono soldi nostri che lo Stato trattiene per anni, per colpa di lentezze burocratiche e della carenza di fondi.
Grazie al pressing esercitato da Assolatte e dalle altre organizzazioni confindustriali, la Commissione europea ha minacciato di aprire una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. Sarà per questo che nel 2013, abbiamo assistito ad una maggiore velocità nel perfezionamento delle pratiche di rimborso e da una maggior disponibilità di risorse destinate a tali rimborsi?

Attualità

IMPORRE IL KM0 E’ INCOSTITUZIONALE

16-12-2013

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali alcuni articoli di una legge della Regione Puglia.


La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali alcuni articoli di una legge della Regione Puglia.
Secondo la legge, i prodotti agroalimentari a chilometro zero sono quelli per il cui trasporto - dal luogo di produzione a quello di consumo - vengono emessi meno di 25 chilogrammi di CO2 equivalente per tonnellata, o comunque quelli che sono trasportati solo all’interno del territorio della regione Puglia.
La legge, inoltre, prevede un canale preferenziale per questi alimenti nei bandi per i servizi di ristorazione collettiva degli enti pubblici. Le aziende che avessero garantito forniture costituite almeno per il 35% di prodotti locali, da filiera corta e di qualità, avrebbero avuto priorità sugli altri soggetti.
Una posizione evidentemente campanilistica, contro la quale è ricorsa la stessa Presidenza del Consiglio.
Secondo l’Alta Corte – quella che vigila sul rispetto delle regole fondanti del nostro Paese – una norma di questo tipo viola l’articolo 117 della Costituzione e ben tre diversi articoli del trattato dell’Unione Europea, ostacolando gli scambi intracomunitari, falsando la concorrenza indicendo sulla libertà di intraprendere.
A causa della legge, infatti, i gestori della ristorazione collettiva degli enti pubblici sarebbero stati sostanzialmente costretti a rifornirsi da aziende locali, per garantirsi il titolo preferenziale nell’aggiudicazione degli appalti. In sua difesa, la Regione ha sostenuto che le merci locali avrebbero garantito solo poco più di un terzo delle forniture, consentendo ai prodotti “stranieri” di essere comunque presenti nelle mense.
Una difesa di ufficio, che è servita a poco e non ha convinto i Giudici.
Non è la prima volta che la Corte Costituzionale è chiamata a giudicare e a censurare questo tipo di comportamenti da parte delle amministrazioni locali.
Vincitori 2a Edizione Premio Giornastico

Premio Giornalistico

I VINCITORI DELLA 2a EDIZIONE DE "L'ATTENDIBILE", IL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE

22-06-2013

A Milano la cerimonia di premiazione dei vincitori della seconda edizione del premio.


La cerimonia di premiazione dell'edizione 2012 del premio giornalistico L'Attendibile si è svolta nell'ambito dell'assemblea annuale di Assolatte, alla presenza di personalità delle Istituzioni, dei membri della Giuria e dei rappresentanti delle imprese associate.

Sono stati 7 i premi attribuiti su oltre 100 lavori candidati. Ad essi si aggiungono i riconoscimenti "fuori concorso" assegnati a personalità del mondo della scienza e dell'informazione.

La cerimonia di premiazione, presentata da Susanna Petruni (Vicedirettore del TG1), si è svolta il 19 giugno al Principe di Savoia di Milano.

I Vincitori

Per la categoria “Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nell'economia, nella tradizione, nell'innovazione”:
ILARIA VESENTINI de “Il Sole 24 Ore” con l'articolo “Parmigiano Reggiano fra tradizione e hi-tech”.
La motivazione: Un reportage che racconta come sono cambiati i distretti produttivi italiani nel corso degli ultimi 20 anni e come i grandi formaggi italiani hanno saputo affrontare la sfida di coniugare tradizione e innovazione, difendendo quel know-how produttivo che è il loro punto di forza e inserendo nella filiera le nuove tecnologie a tutela della qualità e della sicurezza.



Per la categoria “L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare”:
FEDERICO MERETA de ”Il Secolo XIX” con l’articolo “Come evitare rischi a tavola”. 
La motivazione: Un esempio di efficace divulgazione scientifica su temi di sicurezza alimentare. L’articolo  presenta in modo semplice e completo i principali rischi sanitari legati alle infezioni alimentari in ambito domestico e suggerisce comportamenti concreti per conservare e cucinare i cibi in modo corretto e sicuro.

Il premio è stato consegnato dal generale Cosimo Piccinno, Comandante dei NAS e membro della Giuria.


Per la categoria “I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere”:
ELENA MELI di “Corriere Salute” con l’articolo “Ossa sempre più fragili”.
La motivazione: Un dossier di ampio respiro, chiaro ed esaustivo, che affronta il tema dell’”epidemia” di osteoporosi, focalizzandosi sulle cause (dalle tecniche diagnostiche più precise al ruolo delle diete restrittive) e presentando anche molti spunti innovativi, come l’ortogeriatria. Con un approfondimento specifico sul ruolo del calcio e della vitamina D nella prevenzione dell’osteoporosi.
Il premio è stato consegnato da Umberto Agrimi, Umberto Agrimi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza dell'Istituto Superiore di Sanità e membro della Giuria.

Attualità

INTERVISTA A PAOLA TESTORI COGGI

14-01-2014

Il Direttore generale per la salute e i Consumatori della Commissione Europea ci parla delle più attuali problematiche in ambito europeo.


Quando si parla di sicurezza alimentare si pensa soltanto alle politiche per garantire cibi sicuri sulle nostre tavole, e certamente l’attività della SANCO ha permesso in questi anni di  ottenere ottimi livelli di sicurezza degli alimenti. Abituati come siamo ad avere qualsiasi prodotto ovunque e sempre, è difficile pensare che una delle sfide dei prossimi anni sarà proprio quella dell’approvvigionamento alimentare. E' d'accordo con la “teoria della scarsità”?
 
La Commissione Europea è pienamente consapevole, è una delle più scottanti problematiche attuali e dei cambiamenti epocali che si verificheranno nei prossimi anni.
Recenti studi ci hanno mostrato che il fabbisogno alimentare nel 2050, a seguito dell’incremento della popolazione e di nuovi regimi alimentari, sarà maggiore del 70%, e che l’aumento della domanda di biocarburanti sottrarrà terre coltivabili per la produzione di alimenti.
Inoltre, dati allarmanti indicano, ad esempio, che tutt’oggi in Europa si spreca un equivalente di 180 kg di alimenti per cittadino.
Infine, ci è noto che i cambiamenti climatici, la diffusione di nuovi rischi fitosanitari e di nuove malattie animali minacceranno fortemente la produzione alimentare.
Proprio tenendo in considerazione problematiche come queste, la Commissione ha sviluppato di recente azioni concrete per affrontare le più importanti sfide dei prossimi decenni. Queste vanno da campagne contro lo spreco alimentare, a nuove proposte legislative che promuovano l’uso d’innovazione nella produzione alimentare nel rispetto dell’ambiente e della salute, e anche un adeguato livello di protezione veterinario e fitosanitario.


Con circa mezzo miliardo di consumatori, il mercato dell’Unione Europea rappresenta il principale mercato di riferimento per le esportazioni italiane di prodotti lattiero-caseari. Tuttavia in alcuni paesi i consumi sono in calo. Quali consigli puo’ dare (al settore industriale ed ai consumatori)  per valorizzare i consumo di questi preziosi alimenti?
 
Partendo dal  Libro Bianco “Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all'alimentazione, al sovrappeso e all'obesità”  la Commissione ha preso una serie misure che mirano soprattutto a valorizzare un regime alimentare sano. In particolare ha elaborato “Il programma latte alle scuole”, i cui primi risultati sono attualmente in corso di valutazione, e  che intende promuovere la corretta alimentazione dei nostri bambini. Questa deve contenere tutti gli indispensabili apporti nutrizionali ed evitare eccessi che favoriscano l’insorgere di pericolosi disturbi e patologie. Tra i suggeriti contenuti in questo programma vi sono proprio il latte ed i prodotti caseari quali alimenti essenziali di una dieta equilibrata per una  crescita sana dei bambini e per far fronte al rischio di sovrappeso e all’obesità, patologie che si stanno purtroppo pericolosamente diffondendo tra i più piccoli.

 
Il consumatore europeo si dice sempre più attento e sensibile alla  corretta informazione e all'etichettatura. Quali sono i punti sui quali si dovrebbe lavorare per migliorare la comunicazione tra l’industria ed il consumatore?
 
Nel 2011 il Parlamento Europeo ed il Consiglio hanno approvato il nuovo Regolamento relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. Questo rappresenta già un importante passo in avanti rispetto alla legislazione precedente. E’ stato il risultato di sintesi ottenuto dopo avere attentamente ascoltato le esigenze dei consumatori e gli interessi delle imprese. Avremo dunque a partire dal dicembre 2014 etichette di più facile lettura e contenenti informazioni aggiuntive, come quelle riguardanti il rischio di allergie per i consumatori più sensibili. Nel 2016 sarà poi anche obbligatoria l’etichettatura nutrizionale. Infine, come previsto da questo stesso Regolamento, la Commissione sta lavorando intensamente ai rapporti ed alle misure di applicazione volte ad introdurre regole armonizzate riguardo l’etichettatura d’origine.
 

Salute e nutrizione: un binomio importante, ma che deve essere affrontato nel modo giusto per valorizzare il ruolo di un alimento in un’alimentazione equilibrata, ed il valore complessivo di preziosi nutrienti. Cosa ne pensa?

La Commissione Europea, ed in particolar modo la DG SANCO è convinta dell’importanza fondamentale che ricopre una dieta equilibrata. E’ infatti provato ormai da diversi anni che questa ha delle conseguenze dirette sulla salute dei cittadini. Per questo motivo dal 2005 la Commissione ha istituito la “Piattaforma d’azione Europea per la Dieta, Attività Fisica e Salute” con lo scopo di creare un forum europeo di attori comprendenti industria e consumatori che si impegnino a sviluppare azioni concrete in grado di invertire l’avanzamento di sovrappeso e obesità. Ciò a prodotto sino ad ora ben 300 azioni concrete. Tra queste ad esempio  promuovere una dieta sana, l’attività fisica, la riduzione del consumo di sale e una etichettatura più informativa.
Inoltre  è stato creato il Gruppo di Alto Livello “Nutrizione ed Attività Fisica” in cui, rappresentanti ufficiali degli Stati Membri sono chiamati a sviluppare buone norme volte a migliorare gli standards  nutrizionali dei cittadini europei, come ad esempio la riformulazione degli ingredienti dei prodotti alimentari.
Infine stiamo lavorando sulla definizione di un piano d’azione per la lotta all’obesità infantile, vera sfida per assicurare un giusto equilibrio tra alimentazione e salute per le generazioni a venire.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO

10-02-2014

Massimiliano Dona, Alejandro Cabal Uribe e Adrea Ghiselli rispondono alle domande di Assolatte. Molti gli articoli di economia, gli approfondimenti normativi e quelli sulla sicurezza delle sostanze ammesse in EU


In arrivo il numero di febbraio de Il Mondo del Latte nella sua veste appena rinnovata.
 
La rivista propone interessanti interviste a Massimiliano Dona, Segretario Generale dell’Unione Nazionale Consumatori, Alejandro Cabal Uribe, presidente di Tetra Pak Italia e ad Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca presso il CRA-NUT
 
Molti gli articoli dedicati all’economia, con un’analisi Nielsen sugli effetti della crisi sul carrello degli italiani e sull’export verso il Belgio.
 
Numerosi, infine, gli approfondimenti normativi: etichettatura, ragione sociale, marchio di identificazione e modi in cui riportarli.
 
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Attualità

23-27 FEBBRAIO: GULFOOD DI DUBAI 2014

21-02-2014

Al via una nuova edizione di Gulfood. Assolatte non poteva mancare.


Il 23 febbraio prenderà il via a Dubai la fiera Gulfood, una delle più importanti esposizioni internazionali dell’agroalimentare. Sono previsti circa 4.500 espositori (+13%) per una fiera che è la porta d’accesso per i nostri prodotti nel mondo arabo.
 
All’interno del Padiglione Shk Saeed 1 si troverà la nutrita ed agguerrita schiera delle imprese casearie associate ad Assolatte. Presente alla fiera per il secondo anno anche AFIDOP (l'associazione dei formaggi dop e igp di cui  Assolatte fa parte con molti rappresentanti) organizzatrice di un'importante cena di gala per i buyer del settore. L’evento si svolgerà nella Jumeirah Emirates Tower, al ristorante Alta Badia con un menù curato dallo chef stellato Claudio Melis.
Un'ottima occasione per far conoscere le DOP italiane e rafforzare la rete di contatti tra i diversi operatori.
 
Perché gli Emirati Arabi?
 
Gli EAU rappresentano un Paese particolarmente interessante per le imprese italiane del nostro settore, che hanno il vantaggio di poter offrire prodotti di cui il mercato locale apprezza l’alto livello qualitativo.
 
Nonostante l’industria manifatturiera alimentare negli emirati è in aumento, il mercato del food dipende ancora in gran parte dalle importazioni. La trasformazione locale di prodotti alimentari rappresenta solo il 25% del mercato alimentare, la rimanente quota è rappresentata dalle importazione di alimenti finiti e di ingredienti.  Inoltre, la domanda di prodotti alimentari è in continua crescita grazie alla significativa espansione del settore del turismo e dell’alto numero di nuovi hotel e resort aperti negli Emirati Arabi negli ultimi anni.
 
L’alimentare italiano negli Emirati Arabi
 
Nei primi dieci mesi del 2013 gli Emirati hanno importato prodotti alimentari italiani per circa 164 milioni di euro, con una crescita rispetto all'analogo periodo precedente del 26,3%. I prodotti più importati sono pasta e prodotti ortofrutticoli. Questi ultimi sono tuttavia in calo a causa dell’aumento della produzione domestica, anche se il valore delle importazioni rimane importante.
 
In cima alla classifica dei prodotti d'origine animale preferiti dagli emiratini, con il 3,5% del valore totale delle importazioni si trovano formaggi e latticini.
 
Le esportazioni di formaggi italiani negli EAU sono in continua crescita negli ultimi cinque anni i volumi sono quasi raddoppiati. I dati gennaio/ottobre 2013 mostrano un aumento dei volumi esportati del 15,1%ed un aumento in valore del 6,9%.Se tali tendenze verranno confermate le esportazioni annuali sfonderanno la soglia di 1.000.000 di Kg.
 
I prodotti più apprezzati dagli emiratini sono le mozzarelle e i formaggi freschi, aumentati nei primi dieci mesi del 2013 del 23,5%, seguono Grana Padano e Parmigiano Reggiano (13,2%).
Mondo del Latte Marzo

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO

03-03-2014

A marzo la rivista propone le interviste a Mella Frewen e Stefano Vaccari, un articolo sugli impianti di pastorizzazione a norma FDA e molti approfondimenti economici


Arriva Il Mondo del Latte di marzo.
 
Questo mese intervistiamo Mella Frewen, direttore generale di FoodDrinkEurope e Stefano Vaccari, Capo Dipartimento dell’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari.
 
Accanto alle interviste segnaliamo l’approfondimento sugli impianti di pastorizzazione a norma FDA e il focus sulla sentenza Antitrust sulle “acque della salute”.
 
Vari gli approfondimenti di mercato: i consumi dei formaggi duri, l’andamento delle private label, le performance positive delle esportazioni verso gli Emirati Arabi e gli andamenti delle produzioni dei formaggi Dop.
 
Altri interessanti articoli riguardano l’OCM latte, l’incostituzionalità del “km 0”, l’intolleranza al lattosio, i rischi legati al consumo di latte crudo e molto altro ancora.
 
Augurando a tutti una buona lettura, invitiamo - chi ancora non lo fosse - ad abbonarsi. Tutti i riferimenti e la scheda di abbonamento sono disponibili sul nella sezione pubblicazioni.

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Valore Funzionale Latte e Derivati

Nutrizione e salute

VALENZE FUNZIONALI DI LATTE E DERIVATI: NUOVE EVIDENZE SCIENTIFICHE

18-03-2014

Aspetti poco noti e "collaterali" di latte yogurt formaggi e burro si aggiungono a quelli nutrizionali già ampiamente riconosciuti.


Le valenze nutrizionali del latte e dei suoi derivati sono ben note e da sempre riconosciute. Meno noti, perché di assai recente pubblicazione, sono gli effetti esplicati da alcuni componenti del latte. Effetti di notevole interesse, sia per i riflessi sanitari che socio-economici, emersi da ricerche sperimentali e cliniche.
 
Latte e derivati: valenze funzionali. Una review delle recenti evidenze scientifiche”, realizzata dal Prof. Andrea Strata (1) e pubblicata su un numero speciale interamente dedicato al latte di Progress in Nutrition (Giornale Italiano del Metabolismo e della Nutrizione), raccoglie e commenta la nuova letteratura scientifica internazionale con indirizzi specialistici ed obiettivi orientati a singole patologie, anche lontane tra loro.

La review, stampata e diffusa grazie al sostegno di Parmalat, accorpa le più attuali acquisizioni scientifiche su aspetti poco noti e "collaterali" (valenze funzionali) dei prodotti lattiero caseari, ad di là di quelli nutrizionali ben noti ed ampiamente riconosciuti.
 
Peso corporeo, diabete, pressione arteriosa, colesterolo, sindrome metabolica, cardiovasculopatie, memoria e funzione cognitiva sono alcuni dei temi trattati nella review, pubblicata anche sulla prestigiosa rivista Advances in Nutrition dell’American Society for Nutrition.
 
 
Quel che è emerso, di indubbio e sicuro interesse, è il riscontro della presenza in latte yogurt formaggi e burro di valenze salutistiche legate a particolari specifici componenti, che ne allargano oltremodo le possibilità di utilizzo e di impiego nella nostra razione alimentare.
 
Latte e derivati assumono, in sostanza, significati e destinazioni d'uso completamente nuovi, con ruoli e impieghi orientati a ridurre il rischio di determinate patologie e perciò con possibile tutela della nostra
salute,
intesa in senso lato secondo l'OMS, non come semplice assenza di malattia, ma come "stato di benessere fisico e psichico".
 
I benefici effetti sullo stato di salute, rilevati con il consumo di tali prodotti fin dall'infanzia, ne consigliano un uso a tutte le età. In particolare, nella cosiddetta età di mezzo, quando più insidiosi e pericolosi risultano i rischi di varie patologie, latte e derivati dovrebbero essere assunti in maggior quantità e non abbandonati, come purtroppo è usuale ed errato costume, attorno all'età adolescenziale.
 
In ultimo, tenuto conto della revisione critica che sta attualmente subendo il ruolo dei grassi saturi nella
nostra alimentazione, sembrano venir meno anche le remore che, fino ad oggi, limitavano l'uso di latte yogurt e formaggi per il loro contenuto in grassi.

(1)
Professore di Nutrizione Clinica presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Parma
Membro di numerose Società Scientifiche Nazionali e Internazionali
Autore di oltre 330 Pubblicazioni Scientifiche
Produzioni Formaggi DOP Febbraio 2015

I Mercati

PRODUZIONI DOP: FEBBRAIO CONFERMA IL BUON ANDAMENTO DI INIZIO 2014

31-03-2014

Produzioni in crescita rispetto al 2013


Il mese di febbraio conferma gli andamenti positivi di inizio 2014. Tutte le DOP registrano un consuntivo in positivo rispetto al 2012 all’infuori del Pecorino Romano che registra invece un calo del 6,1% (v. grafico).

Nella sola mensilità di febbraio, invece, si sono registrati aumenti produttivi per Grana Padano (+ 2,3%), Gorgonzola (+ 8,5%), Asiago (+ 2,3%), Provolone Valpadana (+12,4%) e Quartirolo Lombardo (+23,3%). In calo invece il Parmigiano Reggiano (-0,9%), il Taleggio (-7,6%) e il Pecorino Romano (-7,1%).

Bisogna comunque ricordare che i primi mesi 2013 sono stati mesi non molto produttivi, principalmente a causa della scarsità delle consegne di latte. Se si confrontano gli attuali risultati con quelli del 2012 infatti le produzioni sono tutte negative.

Tutti i dati inerenti alle produzioni DOP sono visualizzabili nella pagina economia/produzioni DOP del nostro sito

Assemblea

ASSEMBLEA ANNUALE ASSOLATTE 2014

07-06-2014

A Milano è andata in scena la 69esima Assemblea Assolatte


MILANO - 5 GIUGNO 2014

La 69esima Assemblea annuale di Assolatte è stata l’occasione per fare il punto sulle prospettive del settore lattiero caseario, uno dei pilastri dell’economia italiana, a partire dal suo ruolo nel contesto economico e occupazionale italiano.
 
Nel 2013 le aziende lattiero-casearie che operano in Italia hanno assicurato un lavoro a oltre 100.000 persone (tra personale diretto e indotto) e garantito reddito a tutta la filera. Tutto il latte disponibile nel nostro Paese viene infatti raccolto e trasformato proprio nei 1944 stabilimenti lattiero-caseari presenti in tutto il territorio nazionale
Nel 2013 le imprese italiane hanno lavorato 12,7 miliardi di litri di latte con cui hanno realizzato: oltre 2,6 miliardi di litri di latte confezionato, 1,6 miliardi di vasetti di yogurt, 160 milioni di kg di burro, 1 miliardo di kg di formaggi freschi e stagionati e tanti altri latticini, come panna, ricotta e mascarpone.
 
Il 2013 non è stato facile per il settore, penalizzato dal difficile contesto economico e dalla stagnazione dei consumi. Rispetto all’anno precedente è diminuita del 5% la produzione di latte pastorizzato e del 2% quella del latte a lunga conservazione. Bilancio di segno negativo anche per la produzione complessiva di formaggi. La mozzarella e gli altri formaggi freschi a pasta filata si confermano leader a livello produttivo, con oltre 220.000 tonnellate, in calo dell’1,8% rispetto al 2012. Tra i freschi, il secondo posto spetta alla crescenza (95.000 tons) seguita dal mascarpone (50.000 tons).
 
Le principali DOP italiane hanno chiuso il 2013 con un calo del 2,75% delle produzioni, scese a quota 483.000 tonnellate. Il Grana Padano si è confermato il formaggio DOP leader per produzioni, con il 36% dei volumi complessivi del settore. Seguono il Parmigiano Reggiano con il 27,4%, il Gorgonzola con il 10,4%, la Mozzarella di Bufala Campana con il 7,7%, il Pecorino Romano con il 5,1% e l’Asiago con il 4,6%.
 
Controllati, sicuri, buoni e gustosi, i prodotti lattiero-caseari italiani vengono consegnati, ogni giorno, belli freschi, in tutti i negozi d’Italia – dalle botteghe specializzate agli ipermercati - e sempre più spesso arrivano anche sulla tavole dei consumatori di tutto il mondo. “Oggi il 32% dei formaggi prodotti in Italia è venduto all’estero, dove genera un giro d’affari che, per la prima volta nella storia, ha superato i 2 miliardi di euro – spiega il delegato della presidenza di Assolatte, avv. Adriano Hribal - Le nostre aziende vendono formaggi ai francesi (la Francia è il nostro primo mercato di sbocco e nel 2013 è cresciuta del 7,6% a volume), e agli americani (siamo il primo paese per export di formaggi negli States). E hanno iniziato a consegnare latte e latticini a indiani, giapponesi e cinesi”.
 
Uno dei momenti più importanti dell’Assemblea è stato il rinnovo delle cariche sociali che, con quasi l’unanimità dei voti, ha visto il Presidente Giuseppe Ambrosi e i suoi vice Antonio Auricchio, Guido Zanetti e Luigi Prevosti rieletti per un nuovo mandato che durerà fino al 2016.
 
L’Assemblea è stata anche l’occasione per parlare dei prossimi appuntamenti a cui l’Associazione parteciperà: l’EXPO 2015 e il WORLD DAIRY FORUM di Stresa.
 
Assolatte parteciperà all’Expo 2015 con uno spazio che raccoglierà le imprese lattiero-casearie italiane.
In questa area le imprese lattiero-casearie italiane potranno raccontarsi ai visitatori in un viaggio interattivo, con scenografie “immersive” e proiezioni 3D, attraverso prodotti, protagonisti, territori e marchi. Ma soprattutto di imprenditori che hanno creato e sviluppato prodotti e marchi, e che hanno permesso all’industria agroalimentare italiana di diventare il secondo settore industriale del paese, motrice per l’economia del Paese e ambasciatore dell’italian food nel mondo.
 
Assolatte sarà anche la promotrice dell’edizione 2014 del Convegno mondiale sui prodotti lattiero-caseari, in programma a Stresa, dal 9 all’11 ottobre.
A questi “stati generali del latte mondiale” parteciperanno 20 delegazioni provenienti da tutta Europa e 300 tra imprenditori, manager, esperti, ricercatori e rappresentanti delle istituzioni nazionali e comunitarie.
Una manifestazione importante, che si terrà proprio durante il semestre di Presidenza italiana del Consiglio di Europa, e che rappresenterà per Assolatte e per le sue imprese una preziosa occasione per ribadire l’eccellenza del comparto lattiero-caseario italiano e dei suoi straordinari prodotti.

I Mercati

PICCOLI PASSI VERSO LA LIBERA CIRCOLAZIONE

19-09-2013

Il futuro del commercio agroalimentare


Il panorama alimentare mondiale è destinato a subire profonde modifiche. Vista la crescita a due cifre registrata negli ultimi anni è più che probabile - per non dire certo - che il futuro dello sviluppo è nelle mani dei Paesi che si trovano al di fuori dei confini europei, Paesi che fino a pochi anni fa erano esclusi dai commerci internazionali.


Così, dopo aver lavorato in modo efficace per essere autosufficiente e per diventare uno dei principali player mondiali, è fondamentale che l’Europa si interroghi sul proprio futuro: per accedere a questi mercati bisogna essere capaci di proporre prodotti di qualità, competitivi e di trovare accordi che consentano il libero scambio.


Aprire cioè le proprie frontiere, per chiedere agli altri di fare lo stesso. Percorso e dialogo tutt’altro che facili, ostacolati dal protezionismo di molti governi.
Eppure, la posta in gioco è davvero alta: secondo le stime della Commissione europea, il libero scambio con i soli paesi con cui si sta discutendo, porterebbe ad una crescita del PIL europeo del 2,2% (275 miliardi di euro), e alla nascita di più di due milioni di nuovi posto di lavoro.


I negoziati sono quindi un’occasione da non perdere, una grande opportunità per l’agroalimentare europeo e per quello italiano, che proprio in queste settimane si gioca su numerosi tavoli: Stati Uniti, Canada, India, Giappone, Vietnam, Thailandia, solo per citarne alcuni.


È interesse di tutti che i tempi del protezionismo finiscano. La storia recente insegna che la libera circolazione dei prodotti è un vantaggio per tutti.

Basta pensare con l’entrata in vigore dell’accordo con la Corea del Sud abbiamo assistito ad un immediato aumento delle esportazioni di prodotti di alta qualità. Lo stesso è successo con il Messico: dopo l'entrata in vigore delle intese, il commercio è raddoppiato, passando dai 21,7 a 47,1 miliardi di euro. E cosa dire dell’accordo di associazione UE/Cile, che ha permesso all’Unione europea di diventare il secondo esportatore verso grande paese dell’America Latina, dopo gli Stati Uniti?

I Mercati

PRODUZIONI DOP IN RIPRESA

10-10-2013

Il Gorgonzola recupera completamente le perdite del primo semestre, l'Asiago recupera il 2%


Segnali confortanti dal mondo delle produzioni DOP che lasciano presagire a una ripresa delle produzioni per la fine del 2013.
Nel mese di settembre infatti Gorgonzola e Asiago hanno realizzato produzioni molto simili a quelle del 2012, riducendo il gap accumulato da inizio anno.
In particolare:

  • Il  Gorgonzola con il mese di settembre chiude il quarto mese consecutivo positivo, recuperando completamente il calo produttivo della prima parte dell’anno e tornando  torna agli stessi livelli produttivi  del 2012 (+0,04%). Nei primi 9 mesi sono state prodotte 1.322 forme in più dello stesso periodo nel 2012.
     
  • L’Asiago con una produzione equivalente a quella di settembre 2012 recupera importanti punti percentuali sulla variazione tendenziale. Negli ultimi mesi le produzioni hanno mostrato segnali di recupero rispetto al primo semestre. La variazione tendenziale infatti è passata dal -9,3% del mese di giugno al -7,1% di settembre, recuperando circa il 2%.
     
Dettagli su tutte le altre produzioni DOP italiane sono visualizzabili nell'area: Economia/Produzioni DOP
Formaggio e Uva

Sapori e Piaceri

DAI FINGER FOOD AI DESSERT: LE RICETTE CHE ABBINANO I FORMAGGI CON LE UVE DI STAGIONE

14-10-2013

E' arrivata la stagione dell'uva, da gustare in cucina insieme ai formaggi seguendo le deliziose ricette proposte da Assolatte.


Dai vigneti alle tavole: ad ottobre i grappoli sono maturi e pronti per esaltare i sapori dei formaggi, freschi e stagionati.

Ecco le 7 ricette di Assolatte, dai finger food ai dessert, che abbinano i formaggi con le più apprezzate varietà di uva di stagione.

Crema di Mascarpone all’uva Regina
Montare con una frusta 250 g di mascarpone e 150 ml di latte finché si ottiene una crema soffice e spumosa. Versare in una ciotola e aggiungere 15 g di confettura di marroni, 80 g di zucchero e 50 g di uva Regina frullata. Tritare finemente 8 biscotti secchi e distribuirli tra 8 bicchieri alti. Versare la crema nei bicchieri e decorare con acini di uva fresca.
 
Clafoutis di uva Palieri e Cream Cheese
Frullare 240 g di Cream Cheese, 300 ml di latte, 120 g di zucchero e 4 uova.  Foderare con la carta da forno uno stampo di 22 cm di diametro e versarvi il composto. Lavare e asciugare 250 g di uva Palieri. Aggiungere gli acini d’uva, distribuendoli in modo omogeneo. Far cuocere per 30 minuti nel forno a 170 °C.

Insalata di rucola e uva Cardinal con Pannerone e Gorgonzola
Sgranare 100 g di uva Cardinal, tagliare a metà gli acini e privarli dei semi. Pelare 4 fichi e dividerli a spicchi.
Tagliare a triangoli 100 g di Pannerone.
Ridurre in pezzettini 50 g di Gorgonzola.
Preparare una citronette con una parte di succo di limone e tre parti di olio extravergine, sale e pepe.
Raccogliere in una ciotola 150 g di rucola e condirla con la citronette.
Infine unire l'uva, i fichi, il Pannerone, e il Gorgonzola.


Spiedini al Gorgonzola con uve Red Globe e Sugraone
Tagliare a cubetti 150 g di Gorgonzola piccante, privato della crosta. Lavare e asciugare 12 acini di uva bianca e rossa delle varietà Red Globe e Sugraone. Tagliare a cubetti 2 fette di pane alle noci e farlo tostare per un paio di minuti. Preparare 4 spiedini alternando un cubetto di pane, un cubetto di Gorgonzola e un acino d´uva.

Bocconcini di  pane, uva  Crimson e Formaggino
Tagliare in 4 pezzi uguali 4 fette di pane di segale e disporle su un vassoio. Tagliare a metà 8 chicchi di uva Crimson e privarli dei semi. Spalmare 125 g di formaggino sulle 16 tartine e infine completarle una a una con mezzo acino di uva e un pezzetto di erba cipollina.


Palline di Caprino all’uva Italia
Lavorare 300 g di caprino fresco con 30 g di Grana Padano grattugiato, sale e pepe, in modo da ottenere una crema omogenea. Lavare 200 g di uva Italia e poi asciugare ogni acino. Passare nel mixer 50 g di pistacchi, 30 g di semi di sesamo, 30 g di semi di papavero e un pizzico di paprika. Trasferire in piatto. Formare con il formaggio delle palline e inserire all’intero di ognuna un acino di uva. Quindi passare le palline nel trito di frutta secca e poi, aiutandosi con uno stecchino, sistemarle su un vassoio. Riporre in frigo fino al momento del consumo. 
 
Delizia di uva Moscato, pere e Pecorino Sardo
Lavare 400 g di uva Moscato e dividerla in 7 grappoli uguali. Sbucciare 6 pere williams, dividerle a metà per la lunghezza e tagliarle a fette. Prendere 400 g di Pecorino Sardo Dop maturo e ricavarne delle scaglie. Disporre il formaggio su un vassoio alternato con le fette di pere e i grappoli d’uva.


E per esaltare la dolcezza e l’aromaticità delle uve, cosa c’è di meglio che abbinarle ai formaggi? Abbinamenti e ricette sulla app di Assolatte FORMAGGI. PER SAPERE E PER SAPORE disponibile gratuitamente online nelle versioni per Apple e per Android. 100 formaggi, 350 ricette per tutti gusti, oltre 2000 abbinamenti con frutta, verdura, pane e confetture e i 300 suggerimenti per accompagnare ogni formaggio con la birra e con il vino più indicati.
Per Apple: https://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8
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Attualità

IL LATTE OGGI: UN ALIMENTO PER IL MOVIMENTO

15-11-2013

Latte e sport: matrimonio perfetto


Un recente convegno al CONI – organizzato da Parmalat con il patrocinio di Assolatte - ha confermato il ruolo del latte nell’alimentazione dello sportivo.

Le più recenti ricerche hanno infatti dimostrato non solo che il latte è un alimento completo, ed è un componente fondamentale della dieta di tutti i giorni in ogni fase della vita, ma che questa preziosa bevanda è anche un eccezionale integratore alimentare naturale.
La letteratura internazionale ha dimostrato che è una bevanda ideale per il movimento, che reidrata l’organismo, consente di recuperare le riserve energetiche,  permette di ripristinare le proteine muscolari danneggiate.

Il latte, poi, sarebbe particolarmente utile per l’equilibrio della composizione corporea, favorendo l'aumento della massa magra e la riduzione della massa grassa, rappresentando una valido ed economico alimento per un rapido recupero dopo l’attività sportiva.
Al convegno erano presenti testimoni di eccezione, atleti del calibro di Raffaello Leonardo –campione del mondo e olimpionico di canottaggio, Mauro Berruto, commissario tecnico della nazionale italiana di palla a volo e la saltatrice in lungo Fiona May.

“Gli studi scientifici presentati al convegno – ha detto la May - non fanno che confermare quello che noi atleti abbiamo già avuto modo di sperimentare nel corso della nostra carriera agonistica. Il latte, infatti, è stato un alimento fondamentale all’interno della mia dieta, apportando i giusti nutrienti necessari ai miei muscoli, posti sotto forte stress soprattutto in periodo di gare e competizioni. Anche ora che non gareggio più come in passato, il latte non manca mai nel mio frigorifero”.

Assemblea

LETTERA DEL PRESIDENTE - GIUSEPPE AMBROSI

07-06-2014

"Siamo cavalli di razza, che certo non si lasciano scoraggiare dalle difficoltà e dai problemi"


Gentili signori, cari soci, cari amici,

il nostro Paese continua a vivere momenti davvero complessi: la crisi economica ha profondamente segnato gli Italiani e modificato le loro abitudini.

Mai dal dopoguerra ad oggi, si era registrato un clima tanto pesante: i consumatori sono preoccupati e il livello di fiducia è ai minimi storici.

Del resto, i dati macroeconomici parlano in modo chiaro. Il Prodotto interno lordo, dopo il drammatico crollo del 2009 (-5,5%) e la modestissima ripresa del biennio 2010 e 2011, ha ricominciato a diminuire, segnando – in cinque anni - una riduzione complessiva prossima al 9%.

Andamento simile ha avuto la produzione industriale, che in dieci anni ha perso circa nove punti; mentre il tasso di disoccupazione continua ad aumentare: nel solo 2013 è cresciuto del 14%.

Un quadro preoccupante, che sembra aver convinto la politica a cercare nuovi equilibri, per accompagnare il Paese fuori dal tunnel.

Il nuovo Governo ha molte iniziative in cantiere, come i famosi 80 euro, che dovrebbero permettere un recupero della capacità di spesa e - si spera - dei consumi. Un’iniziativa coraggiosa, che rischia di essere un pannicello caldo sulla fronte di un malato grave, se non si dà finalmente il via alle riforme strutturali promesse e mai realizzate.

Da anni infatti parliamo della necessità di una riforma liberale del Paese, di una vera politica industriale, di una riorganizzazione della burocrazia, di modernizzare e semplificare il quadro normativo.

Non esistono strade alternative: il sistema Paese deve diventare più efficiente e concorrenziale.

E tanto più il sistema agroalimentare!

Non siamo d’accordo con chi sostiene che l’Italia e le sue produzioni non potranno mai essere competitive e che – per questa fantomatica, strutturale impossibilità – si debbano cercare altre vie per la crescita. Anche perché le alternative proposte non sono percorribili, a meno di non sacrificare ricchezza, fatturati, posti di lavoro.

Noi vogliamo essere una grande realtà industriale. Siamo il primo settore alimentare del Paese, siamo portabandiera nel mondo del Made in Italy, creiamo migliaia di posti di lavoro e – non da ultimo – siamo importantissimi contribuenti.

Se solo venissimo ascoltati potremmo dare ancor di più all’economia italiana.

Lo scorso anno avevo elencato molti punti sui quali si dovrebbe lavorare per ridurre il deficit di competitività con il quale dobbiamo confrontarci: dal costo del lavoro al peso del fisco, dalle infrastrutture alla produttività.

Prendendo spunto da un recente studio di Nomisma, quest’anno voglio ricordarne solo due, perché sono particolarmente importanti per il nostro settore: l’energia e i trasporti.

Ebbene, dallo studio Nomisma emerge che il prezzo dell’energia elettrica per uso industriale in Italia è superiore del 70% a quello della media europea. E che il costo chilometrico dell’autotrasporto supera quello dei colleghi tedeschi del 18%!

Mi chiedo: come è possibile competere ad armi pari? Come è possibile far ripartire l’economia se non si lavora ai veri problemi, ai veri ostacoli alla nostra attività?

Come se non bastasse il grave deficit strutturale del Paese, dobbiamo anche confrontarci con quello culturale.

Tanti anni fa, il grande statista Winston Churchill ebbe a dire che “alcuni vedono un'impresa privata come una tigre feroce da uccidere subito, altri come una mucca da mungere, pochissimi la vedono com'è in realtà: un robusto cavallo che traina un carro molto pesante”.

È una frase che spiega bene quale sia il sentimento più diffuso nei confronti di chi come noi - imprenditori e manager – si occupa di impresa. Sentimento condiviso anche da Politici, Istituzioni, uomini di Governo, che troppo spesso ci considerano tigri da tenere a bada o mucche da mungere, con tasse e balzelli.

Un approccio culturale con il quale devono convivere tutti i settori manifatturieri italiani, ma ancor di più deve farlo chi si occupa di agroalimentare, settore nel quale chi trasforma – impresa privata o cooperativa che sia – è vissuto come propaggine di una produzione agricola da tutelare e salvaguardare.

Talvolta sembra quasi che siamo sopportati, ritenuti un male necessario o addirittura un problema da risolvere!

È una visione distorta della nostra realtà, che riesce ad essere presbite e miope allo stesso tempo perché non vede oltre il proprio naso e non guarda lontano. Una mentalità che contribuisce a rallentare la ripresa e la crescita economica.

Cambiano gli uomini, cambiano le maggioranze, ma la musica è sempre la stessa e il progetto politico che ci riguarda più da vicino sembra sempre volto alla conservazione, mai al progresso.

Una visione ottusamente conservatrice portata avanti con chirurgica determinazione ha concorso a creare le condizioni di una crisi che si trascina da troppi anni.

Preparandomi a questa assemblea ho riletto le relazioni degli ultimi anni e vi confesso che sono rimasto davvero amareggiato: la maggior parte di quel che è successo lo avevamo previsto da tempo e per tempo avevamo lanciato ogni possibile allarme.

Le nostre parole sono rimaste inascoltate, addirittura usate per farci apparire come quelli che stravolgono la tradizione produttiva, come se non fossimo noi i depositari di questa tradizione.

Questo atteggiamento provoca gravi danni al nostro settore e ci rende deboli nei confronti di chi cavalca luoghi comuni per ottenere una visibilità immeritata, mettendo in cattiva luce le nostre aziende.

In una situazione già complicata, il settore lattiero caseario è sottoposto a due forze contrapposte: da un lato i freni del mercato interno, fermo per la crisi economica e la mancanza di una strategia di crescita, dall’altro la spinta della domanda mondiale, che evolve a tassi interessanti.

Così, se i dati sui consumi interni ci spaventano, dall’altro le indicazioni che arrivano dagli analisti internazionali ci fanno essere ottimisti sul futuro.

Tra il 2001 ed oggi la domanda mondiale di latte e derivati è passata da 589 a 785 milioni di tonnellate: una crescita del 33%, che ha avuto tassi annuali medi di sviluppo del 2,9%. E le previsioni per il futuro confermano questa tendenza.

Non va dimenticato, poi, che la produzione mondiale è riuscita ad accontentare la domanda solo fino al 2009: data dalla quale si registra un costante gap tra domanda ed offerta.

Le politiche agricole europee – mirate al mantenimento del reddito agricolo e non allo sviluppo del sistema e delle imprese – hanno permesso alla filiera del latte di beneficiare solo di parte di questa crescita ed hanno contribuito a causare la forte volatilità dei prezzi alla quale stiamo, nostro malgrado, abituandoci. Senza dimenticare che hanno indirettamente favorito gli altri grandi produttori di latte del mondo che si sono accaparrati importanti quote di mercato mondiale.

Ed ora, che siamo a pochissimi mesi dalla fine del regime delle quote – questa è l’ultima campagna sottoposta ai vincoli che ci hanno impedito di crescere quanto avremmo voluto e potuto – i grandi Paesi del nord Europa si organizzano, programmano aumenti produttivi imponenti, cercano di recuperare il tempo perduto.

A causa di problemi strutturali mai risolti, della sua scarsa capacità competitiva e della incapacità della Politica di guardare lontano, l’Italia rischia così di restare al passo, mentre gli altri vanno al trotto e si preparano al galoppo.

Eppure, la storia degli ultimi dieci anni dovrebbe far capire di cosa sono capaci le nostre imprese: pur disponendo di una materia prima scarsa rispetto alle nostre necessità, abbiamo saputo essere veri protagonisti sulla scena mondiale.

Tra il 2009 – anno in cui, come ho detto, si è registrato il primo deficit mondiale di latte – e il 2013, l’export di formaggi italiani è cresciuto del 28%, ad un tasso medio del 5,6%: il doppio di quello fatto registrare dalla domanda mondiale.

Il numero di paesi nei quali arrivano i nostri formaggi aumenta di anno in anno, con un aumento medio del 2% all’anno. Oggi, i nostri prodotti arrivano in più di 140 Paesi diversi. Addirittura portiamo latte in Cina!

Immaginate quali risultati potremmo raggiungere se al nostro fianco avessimo un Paese attento alle nostre necessità, una burocrazia snella, istituzioni lungimiranti.

Conosciamo bene i responsabili della situazione, che affonda le proprie radici nella demagogia e nel populismo. E sappiamo bene che il loro obiettivo non è quello del bene del Paese, ma poltrone e potere.

Un clima pesante e un Paese difficile, quindi, che hanno ostacolato ma certo non impedito alle nostre aziende e alla nostra associazione di ottenere risultati importanti, anche grazie alla nostra storica propensione a fare sistema.

Se vuoi andare veloce, corri da solo. Ma se vuoi andare lontano, fallo insieme, recita un antico proverbio africano.

Ebbene, noi vogliamo andare lontano: è questo il nostro obiettivo. Abbiamo così stretto accordi importanti e rafforzato alcune partnership.

In primo luogo abbiamo rinnovato l’accordo di collaborazione con i Carabinieri dei NAS, confermando l’attenzione delle nostre imprese e di Assolatte nei confronti della salute pubblica e della sicurezza alimentare.

Sono le nostre imprese che garantiscono la qualità dei prodotti in commercio e non siamo disposti a scendere a compromessi con la qualità e con la sicurezza.

Siamo partner di un importante progetto volto a rafforzare la sicurezza alimentare e la lotta alla contraffazione, temi che ci stanno particolarmente a cuore, abbiamo partecipato ad un’iniziativa avviata da Europol su mandato della Commissione Europea per la lotta alla contraffazione e continueremo a contribuire al successo delle operazioni del Nucleo dei Carabinieri.

A tal proposito permettetemi una digressione. Si parla davvero troppo di prodotti contraffatti, facendo tra l’altro una grande confusione tra contraffazione, usurpazione, imitazione, italian sounding, agro-pirateria; parole che sempre più spesso occupano le pagine dei giornali e preoccupano i consumatori.

Sembra quasi che la contraffazione sia divenuta l’unico problema del nostro settore e delle nostre imprese!

Per sostenere le ragioni – giustissime - del Made in Italy, si arriva a sostenere che prodotti legittimi e spesso di buona od ottima qualità, vadano respinti, isolati, derisi. Accusati di essere poco sicuri, contraffatti, di fare concorrenza sleale ai prodotti italiani.

Denigrare i nostri concorrenti non ci aiuterà a valorizzare la nostra migliore produzione alimentare; né a conquistare nuove quote di mercato, in Italia e nel mondo.

E far di tutta l’erba un fascio spaventa i consumatori e rischia di creare un clima negativo a danno dei nostri stessi prodotti.

Come molti di voi sanno, perché hanno partecipato a Cibus, abbiamo sottoscritto un importante accordo di collaborazione con Fiere di Parma, grazie al quale il nostro settore e le nostre imprese hanno avuto una ottima visibilità durante l’ultima edizione della fiera e beneficiato di servizi che hanno reso meno faticoso il nostro lavoro.

Chiunque abbia fatto un giro tra i padiglioni si è reso conto della bellezza degli stand. Il “nostro” padiglione era senza dubbio uno dei più belli, i prodotti erano presentati in modo eccellente, gli spazi animati da mille iniziative.

Cibus migliora di edizione in edizione, sono stati fatti investimenti importanti che hanno rivoluzionato il quartiere fieristico, migliorato le vie di accesso, i parcheggi.

Se la Fiera vuole confermare la propria leadership non può però fermarsi, deve continuare ad investire e non accontentarsi dei risultati raggiunti.

In virtù dell’accordo di partenariato, a noi il compito di sollecitare e di insistere perché tutto venga organizzato sempre meglio!

Ed è ancora grazie al nostro “lavorare insieme” che procediamo con la nostra attività di comunicazione sulle valenze positive dei nostri prodotti.

L’attendibile, le app per gli smartphone, i siti tematici, decine di comunicati stampa ripresi in centinaia e centinaia di articoli, sono possibili solo grazie alle nostre storiche collaborazioni con il Parlamento europeo, il Ministero della salute, gli Enti di ricerca del nostro settore, le organizzazioni dei consumatori.

Con il loro supporto e con l’aiuto della nostra Giuria – formata da grandi personalità dell’alimentare italiano – siamo arrivati alla terza edizione del nostro premio giornalistico e tra poco parteciperemo insieme alla premiazione dei giornalisti e degli articoli vincenti.

Sperando che – anche grazie al nostro lavoro – la buona stampa scacci la cattiva informazione.

Tutte queste iniziative, che per noi sono strategiche, non ci hanno distolto dalla nostra attività quotidiana di informazione, formazione e servizi alle imprese.

Per migliorare ulteriormente il nostro sistema di comunicazione, abbiamo lanciato il nuovo sito web, con una veste grafica e contenuti rinnovati e resi più fruibili. Uno strumento molto apprezzato dalla rete, tanto che il numero di contatti mese è in continuo aumento.

Abbiamo completamente rivisitato il nostro mensile Il Mondo del latte, arricchendolo di articoli, interviste ai protagonisti del settore, dati di mercato, approfondimenti normativi, aggiornamenti sui prodotti. La rivista – che si propone anche con una nuova ed accattivante grafica - ci ha fatto meritare i complimenti di moltissimi lettori.

Abbiamo poi inciso in modo determinante sulla riduzione dei nostri crediti IVA, ottenendo stanziamenti straordinari che hanno consentito di recuperare parte dei ritardi accumulati nel tempo (nel 2013 sono stati rimborsati 4,5 miliardi di euro più dell’anno precedente!), la velocizzazione delle procedure e - non da ultimo - l’aumento del plafond di compensazione. Sono risultati davvero importanti, che ancora non ci accontentano, perché in alcune regioni permangono problemi e ritardi.

Abbiamo poi assistito le nostre aziende nelle sempre più complesse pratiche per le esportazioni. Esportare verso mete lontane è oramai una strada quasi obbligata. Aumentano le possibili destinazioni e si moltiplicano i problemi. Assolatte si è così strutturata per aiutarci a risolverli, lavorando gomito a gomito con le istituzioni nazionali ed europee anche per ottenere semplificazioni e maggior libertà nel commercio internazionale.

Abbiamo continuato a seguire la complessa normativa di settore, informando in modo puntuale le aziende associate, portando la loro voce e le loro preoccupazioni sui diversi tavoli e ottenendo spesso risposte davvero utili per le nostre imprese.

E non posso dimenticare le centinaia di risposte che gli uffici hanno dato ai quesiti delle nostre aziende, che si affidano alla professionalità degli esperti dell’associazione per ogni dubbio che riguardi il nostro settore.

Assolatte ha sempre fatto propri i nostri problemi ed ha sempre lavorato – talvolta nell’ombra – per aiutarci nella nostra attività di impresa.

Cari soci, cari amici,

oggi abbiamo rinnovato le cariche sociali, sono stato confermato alla presidenza dell’Associazione e l’assemblea ha eletto il nuovo Consiglio direttivo.

Sono certo, che – come sempre in passato – lavoreremo molto bene con gli Organi esecutivi, nell’interesse di questo bellissimo settore.

Permettetemi di ringraziare tutti i “vecchi” Consiglieri, che hanno lavorato con impegno e professionalità nell’interesse del nostro settore.

Voglio ringraziare anche la Commissione di designazione, che nei mesi scorsi si è assunta un onere gravoso ma fondamentale per la vita della nostra associazione.

Tanti colleghi, imprenditori e manager, hanno chiesto di essere ascoltati, dimostrando voglia di partecipare, stima e affetto per Assolatte.

Il periodo che ci attende è delicato e difficile e siamo tanti a interrogarci sul futuro.

Come abbiamo visto, il panorama con il quale ci confrontiamo è molto complesso: i risultati sul mercato interno sono deludenti, ma arrivano positivi segnali dal mercato mondiale. Continuiamo a registrare scarsa attenzione nei confronti delle nostre imprese, ma creiamo ricchezza e posti di lavoro. Con il nostro lavoro abbiamo affermato il Made in Italy, tanto imitato e scimmiottato nel mondo, ma in Italia tanti criticano il nostro modello produttivo.

Il lavoro da fare, quindi, è tanto ed è impegnativo.

Per questo chiedo a tutti voi, ma in particolare ai Consiglieri eletti di partecipare ancor più che in passato alla vita associativa.

L’associazione è la sede in cui incontrarsi e discutere dei nostri problemi; il luogo dove sostenere le nostre ragioni, anche in modo forte, se necessario; il posto dove analizzare i problemi e giungere ad una sintesi.

Una volta, però, che insieme abbiamo trovato questa sintesi dobbiamo essere capaci di superare i personalismi e sostenerla in ogni dove.

Sono certo che i nuovi Consiglieri saranno in grado di affrontare questa sfida, con la passione e l’orgoglio di appartenere ad Assolatte e di rappresentare questo settore.

Chiedo di essere propositivi, di portare idee e progetti, di lavorare fianco a fianco con gli uffici, di partecipare in modo attivo e costante alla vita di Assolatte.

Dobbiamo essere un gruppo forte, compatto, convinto e convincente, disponibile ed intraprendente. E dobbiamo parlare la stessa lingua, difendere e diffondere le decisioni che insieme prendiamo.

Unità e coesione sono fondamentali, ancor di più in un momento tanto turbolento per il Paese e le imprese, quando alleanze e partnership diventano strategiche.

Il nostro compito è quello di essere uniti e di ampliare ulteriormente la nostra rete di relazioni.

Anche perché i prossimi mesi saranno molto impegnativi.

Dobbiamo insistere per ottenere la visibilità che meritiamo, con un’azione capillare che parta dal territorio. Deve essere chiaro che siamo al fianco delle istituzioni e – soprattutto – dei consumatori. Questi, negli anni, sono cresciuti e sono pronti a capire e condividere le nostre idee, se sapremo trovare le parole giuste per spiegarle.

Dobbiamo combattere una battaglia contro chi non rispetta le regole del gioco, contrastare le filosofie anti-latte che vengono spacciate per scienza e che tanti danni arrecano al nostro settore, essere sempre più bravi e capaci di promuovere i nostri prodotti.

E in campo internazionale dobbiamo concentrare i nostri sforzi per ottenere le tutele che abbiamo già ottenuto in Europa e in tanti altri Paesi grazie agli accordi bilaterali siglati con la Svizzera, il Canada, la Corea, la Cina. E che stiamo cercando di ottenere negli Stati Uniti.

Abbiamo tanti progetti in cantiere.

Con l’EDA, la nostra associazione europea, stiamo lavorando al World dairy forum, che ospiteremo a Stresa il prossimo mese di ottobre e che porterà in Italia imprenditori, manager e rappresentanti delle istituzioni europee, per parlare di latte, di mercato, di domanda e di offerta con i massimi esperti del mondo.

Una manifestazione importante, che si terrà proprio durante il semestre di Presidenza italiana del Consiglio di Europa e che – mi auguro – ci vedrà presenti in massa.

E a proposito di semestre italiano, vogliamo organizzare alcune manifestazioni per far conoscere meglio il nostro settore e i nostri meravigliosi prodotti a Bruxelles, dove dobbiamo saper far valere le nostre ragioni di cittadini ed imprenditori europei.

Grazie all’accordo sottoscritto con Fiere di Parma, siamo uno degli interlocutori di riferimento per i progetti di Expo.

Mancano pochi mesi al taglio del nastro dell’esposizione universale che tutti attendono e sulla quale tanti ripongono molte aspettative.

Credo però che alcuni abbiano perso di vista l’obiettivo vero della manifestazione e pensano che si tratti di una grande fiera.

Non è così!

Quello scelto è un tema chiave per i nostri figli e per i nostri nipoti. Se i dati su produzione mondiale di derrate e sui consumi alimentari sono veri – e lo sono! – è appena evidente che dobbiamo individuare un modello di crescita che sia attento all’ambiente, sostenibile e che sia al contempo capace di garantire cibo a sufficienza per tutti.

Noi crediamo che solo un moderno sistema industriale possa accettare e vincere questa sfida. Tutti gli altri modelli non si sono dimostrati adeguati e il tempo li ha spazzati via.

Non possono esserci dubbi sul fatto che negli ultimi cinquant’anni alimentazione e qualità della vita siano migliorate in modo eccezionale. Lo si deve alle imprese di trasformazione, che hanno consentito di ottenere sicurezza, qualità, conservabilità, trasporto del cibo.

Anche noi, quindi, parteciperemo all’Esposizione per dire la nostra e per far capire quale ruolo abbiano avuto le nostre aziende in questo processo di sviluppo e nel portar nel mondo i prodotti della nostra tradizione.

Lavoreremo poi per migliorare ulteriormente il nostro sistema di rappresentanza associativa.

Come sapete, Confindustria ha messo a punto una importante riforma del sistema. L’obiettivo vuole essere quello di migliorare i servizi, ottimizzare le risorse, incidere di più nelle politiche del territorio e del Paese.

È vero infatti che - in alcuni casi – l’elevato numero di associazioni può limitare l’efficienza del sistema. Ma questo non si può dire per Assolatte, che lavora fianco a fianco delle nostre aziende risolvendo quotidianamente tanti problemi, piccoli o grandi che siano.

Nonostante questo, ci siamo attivati per trovare nuove sinergie con altre associazioni, che rappresentano settori importanti ed hanno obiettivi simili ai nostri. Con loro cercheremo nuove forme di collaborazione nell’interesse delle nostre aziende e del nostro settore.

E – ovviamente – andremo avanti con il nostro lavoro quotidiano, per confermare la nostra duplice vocazione di associazione di imprese e di struttura di servizio a disposizione dei soci.

L’insieme di queste iniziative ci porterà il prossimo anno a celebrare la settantesima assemblea della nostra associazione.

In quell’occasione vogliamo organizzare una grande festa.

Molti di noi ricordano i festeggiamenti per i cinquanta e per i sessant’anni di Assolatte. Sono stati momenti importanti, che hanno rafforzato la visibilità della nostra associazione e ci hanno fatto ripercorrere insieme la strada che ci ha portato fin qui. Un percorso ricco di ostacoli e di sfide che abbiamo fatto insieme e che ha fatto crescere le nostre aziende. Momenti che tanti di noi ricordano con la nostalgia per il passato e con l’orgoglio di esserne stati protagonisti.

Cari soci, cari amici

Mi avvio alla conclusione della relazione.

Prima, però, voglio ringraziare tutti voi e i membri della Giunta e del Consiglio, con i quali ho condiviso tre anni di lavoro.

Un grazie di cuore anche a chi lavora per noi: nelle nostre aziende e negli uffici di Assolatte c’è il cuore pulsante di molti nostri successi.

A loro va il mio personale e sincero grazie!

Le sfide che ci aspettano, come uomini e come imprenditori sono davvero numerose e complesse e la strada che abbiamo davanti è piena di difficoltà.

Ma noi – come abbiamo letto nelle parole di Winston Churchill – siamo robusti cavalli.

E siamo cavalli di razza, che certo non si lasciano scoraggiare dalle difficoltà e dai problemi.

In bocca al lupo, quindi, a tutti voi, e i miei migliori auguri alle vostre famiglie.

Giuseppe Ambrosi

Attualità

MOZZARELLA DI BUFALA: LA LEGGE SPACCASTABLIMENTI

03-04-2014

La legge 205/2008 impone la separazione delle produzioni DOP dalle altre produzioni


Nei giorni scorsi si sono tenute alcune riunioni presso il Ministero delle politiche agricole, che sta lavorando – con impegno – per cercare ogni possibile soluzione ai problemi che derivano dalla legge 205 del 2008.
 
Per  adeguarsi  alla  legge,  le  imprese locali saranno presto costrette a separare  la produzione di Mozzarella di Bufala Campana DOP da quella delle altre  produzioni,  e  dovranno  costruire  nuovi  stabilimenti  nei  quali traslocare  la  produzione  degli  altri  prodotti tipici del Mezzogiorno - fiordilatte,  scamorze,  ricotte,  mozzarelle di latte misto – formaggi che hanno un ruolo fondamentale per l’economia locale.
 
Assolatte  ha  proposto  al  Ministero di modificare la norma, imponendo la separazione  spaziale  delle  diverse  produzioni  all'interno dello stesso stabilimento e una totale tracciabilità del latte e dei prodotti finiti.
 
“Siamo  in  prima fila quando c’è da sostenere la qualità delle produzioni, la  corretta  informazione  del consumatore e la necessità di garantire una concorrenza  leale  tra  le  imprese, ma la legge del 2008, approvata in un momento  storico  particolare,  comporta  oneri  eccessivi  per  il tessuto produttivo della Campania e del Lazio, costi che ci sembrano ingiustificati – ha dichiarato Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte

 
Sono  centinaia  i caseifici che nel pieno rispetto delle regole oltre alla Mozzarella  di  bufala  DOP  producono e commercializzano altri prodotti. A causa  della  legge  queste  aziende  sarebbero costrette a decidere – loro malgrado  –  di abbandonare la produzione della DOP, che – va ricordato – è la più importante eccellenza casearia del Mezzogiorno.
 
Apprezzando   la  sensibilità  e  l’operato  del  Ministro,  l’auspicio  di Assolatte  –  che  ha fatto proprio il grido di allarme di tutte le imprese casearie interessate - è che si giunga presto ad una soluzione ragionevole, che  permetta  di  lavorare serenamente, nell’interesse della filiera e dei consumatori.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE: IL LATTE FA BENE!

13-05-2014

Tante sono le dicerie sul latte, ecco la nostra verità


Quante corbellerie si leggono sui giornali e sul web sul nostro amato latte:
il latte fa male, l’uomo è il solo animale che si nutre di latte dopo lo svezzamento, tra l’altro latte di un’altra specie animale. Il latte sarebbe poi responsabile di innumerevoli malattie e allergie. I più aggressivi arrivano a dichiarazioni ben più gravi e d’impatto: il latte conterrebbe pus, ormoni, antibiotici e chi più ne ha più ne metta.
Gli ambientalisti non si tirano indietro e se la prendono con le emissioni di anidride carbonica in atmosfera e con lo spreco di acqua e cereali, che dovrebbero essere usati per dar “da bere agli assetati e da mangiare agli affamati”. Gli animalisti e i vegani tirano in ballo ipotetiche violenze negli allevamenti.
 
In Italia, a questa eterogenea popolazione contraria al latte, si aggiunge il coro degli autarchici, che invece di ribellarsi contro chi getta discredito sulla preziosa e bianca bevanda, se la prende con chi il latte lo compra anche all’estero perché quello italiano non basta. Insomma, un panorama davvero difficile, quello con il quale devono confrontarsi le aziende.
 
E intanto calano i consumi, i ragazzi – spesso vittime inconsapevoli di questa folle crociata – si allontanano dal latte, riducono i consumi anche di yogurt, si fanno infinocchiare da una sottocultura che si spaccia per progressismo.
 
A tutti questi “paladini” della corretta alimentazione e del benessere animale vogliamo ricordare qualche piccolo dettaglio.Latte e derivati sono parte integrante della cultura alimentare di tutte le popolazioni mondiali. Ciò significa che circa sei miliardi di individui consumano latte in tutte le sue declinazioni.E la domanda mondiale è in aumento. Perché, se nell’Occidente ci si diverte a “sparare” sul latte, altri Paesi cercano disperatamente di aumentarne i consumi, perché riconoscono a questo prodotto un ruolo chiave nella corretta alimentazione di bambini, adulti e anziani.
 
C’è poi l’aspetto sociale e solidale: la crescita della domanda, conferma la Fao, è e sarà una grande opportunità di sviluppo per vaste aree del pianeta. Nel mondo, inoltre, 150 milioni di famiglie (mezzo miliardo di persone), vivono o sopravvivono solo grazie all’allevamento di animali da latte. Nei Paesi in via di sviluppo questa pastorizia di sussistenza è portata avanti in piccoli allevamenti, che garantiscono però l’approvvigionamento familiare e un modesto guadagno per i produttori.
Sono numeri davvero importanti, che confermano quanto noi sosteniamo da sempre: il latte è un alimento eccezionale, che andrebbe salvaguardato al pari dei patrimoni mondiali dell’umanità. Anche perché, a differenza di tutti i tentativi d’imitazione, il nostro latte è fatto di un solo ingrediente e non contiene nessuno dei tanti additivi dei quali i vari surrogati del latte, che vengono continuamente proposti non riescono a fare a meno. Senza dimenticare che ha un rapporto qualità nutrizionale/prezzo che pochi altri alimenti riescono a garantire.
 
In chiusura ci siamo permessi di riprendere alcuni famosi slogan di qualche anno fa che servirono a reclamizzare conserve di pomodoro e birra e li abbiamo riadattati constatando quanto siano appropriati al nostro amato latte, sperando che i legittimi proprietari non si risentano per questo piccolo plagio.
 
“Un bicchiere di latte al giorno leva il medico di torno”
“Latte, e sai cosa bevi!”
“Chi beve latte campa cent’anni”
E per finire un’ultima raccomandazione: “Drinka pinta milka day!”

 
Adriano Hribal

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Commercializzazione Latte Italiano in USA

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE: IL LIBERO SCAMBIO CON GLI USA

05-06-2014

I Ttip non devono fermarsi, bisogna andare avanti!


Da alcuni mesi si discute del trattato di libero scambio con gli Stati Uniti (Ttip).

È un tema molto importante per l’economia dei due blocchi, che sono grandissime potenze economiche, certo le più interessate al commercio internazionale, oggi frenato da dazi e burocrazia a cui le imprese europee devono sottostare per portare i propri prodotti oltreoceano.

Secondo alcuni studi commissionati dall’Unione europea, l’accordo dovrebbe portare alla creazione di centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro e generare benefici alle economie di tutto il mondo. Si fanno alcune stime: l’economia europea crescerebbe di 120 miliardi di euro, quella americana di 90 miliardi, quella del resto del mondo di 100 miliardi.

Numeri che non lasciano indifferenti le imprese italiane interessate allo sviluppo dei propri mercati. Negli Stati Uniti vivono 320 milioni di persone: tanti amano il made in Italy e hanno un reddito sufficiente per poter acquistare prodotti di qualità.

Fino a qualche settimana fa, la stampa aveva quasi ignorato le trattative, iniziate nel luglio dello scorso anno e poi interrotte per mancanza di risorse a disposizione dei mediatori americani. Può sembrare strano ma mancavano i soldi per pagare viaggi e soggiorni della delegazione statunitense.

Ma è bastato il “la” degli specialisti del no per accendere le polveri del fuoco di sbarramento. Da quel momento, secondo uno schema molto ben conosciuto, se le istituzioni parlano di crescita, gli specialisti del no parlano di inizio della fine. Se si parla di nuovi posti di lavoro, i contrari dimostrano che piuttosto aumenterà la disoccupazione. E alla nascita di nuovi potenziali mercati gli oppositori contrappongono il rischio del neo-colonialismo. Tanta confusione quindi, e poca discussione concreta e costruttiva.
È prevedibile che in una trattativa così ampia – che non riguarda un singolo bene, ma tutti i prodotti industriali e i servizi – si dovrà sacrificare qualcosa in cambio di qualcos’altro, ma nel suo complesso la liberalizzazione degli scambi sarà comunque un bene per la nostra cara Europa.

Per il sistema alimentare, poi, l’accordo è fondamentale. Ancor di più per i nostri formaggi, dato che l’Italia è il primo Paese del mondo per quantità di formaggi portati negli Usa. Sappiamo bene che ci sono alcuni punti sui quali bisogna insistere, come la tutela delle indicazioni geografiche, tanto importante per noi ma duramente osteggiata dalle imprese statunitensi che la ritengono un ostacolo alla libera circolazione. Siamo certi che è interesse di tutti trovare una soluzione.

La nostra speranza è che la trattativa vada avanti per poter eliminare le barriere tariffarie e burocratiche che ci impediscono di crescere in funzione delle nostre potenzialità. Ci auguriamo si smetta di far polemica e si comprenda come, ragionando di mercati rionali anziché mondiali, non si possa andare certo lontano.

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Attualità

CLASS ACTION CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

13-01-2010

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 31.12.2009


Entra in vigore il prossimo 15 gennaio e potrà essere esercitata anche dalle imprese l'azione giudiziaria collettiva a garanzia dell'efficienza delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici. Il rimedio non sarà però immediatamente azionabile, essendo la sua concreta operatività rinviata ad un'apposita normativa secondaria di attuazione, nonché alla preventiva definizione degli obblighi contenuti nelle carte dei servizi e degli standard qualitativi ed economici delle prestazioni.

I Mercati

MONTASIO DOP: PRODUZIONE DI APRILE 2013

13-06-2013

Nel mese di aprile sono state prodotte 80.302 forme di Montasio DOP, l' 11,4% in meno rispetto allo stesso mese nel 2012.


La produzione della DOP è in calo da inizio anno e ad aprile ha raggiunto una variazione tendenziale consuntiva del -13,1%. Questo calo ha coinvolto anche le esportazioni.

Attualità

GORGONZOLA: VALIDATO IL MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA

13-06-2013

E' stato pubblicato sulal G.U.R.I. n.135 del 11-6-2013 il Comunicato del Minsal


E' stato pubblicato sulal G.U.R.I. n.135 del 11-6-2013 il Comunicato del Minsal relativo alla validazione del Manuale di corretta prassi operativa per il formaggio Gorgonzola D.O.P. , redatto dal Consorzio di Tutela e da Assolatte.

I Mercati

ASIAGO DOP: PRODUZIONE DI MAGGIO 2013

14-06-2013

Nel mese di maggio sono state prodotte 140.100 forme di Asiago DOP, di cui 116.400 di Asiago pressato e il resto di Asiago d'allevo.


La produzione rispetto allo stesso mese nello scorso anno ha evidenziato un calo dell'8,2%. Il calo consuntivo per i primi cinque mesi del 2013 è dell' 8,3%.

Attualità

ASSEMBLEA ANNUALE ASSOLATTE: LE IMPRESE DEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO CHIEDONO PIU' ATTENZIONE AI LORO PROBLEMI E ALLE LORO ESIGENZE

19-06-2013

Protagoniste dell'economia nazionale, alfieri del successo mondiale del "made in Italy" e portatrici di valori importanti, di lavoro e di ricchezza per il territorio, le imprese lattiero-casearie rivendicano il loro ruolo. E invocano maggiore sostegno, più efficienza ed efficacia nella battaglia contro le derive conservatrici e anti-industriali.


I prodotti lattiero caseari italiani sono una colonna portante del “made in Italy”, sono noti e apprezzati in tutto il mondo e sono una componente importante dell’alimentazione quotidiana degli italiani. A realizzarli sono centinaia di imprese, che danno lavoro a oltre 100.000 persone e che sono presenti in tutti i continenti. Grazie all’impegno di queste aziende il lattiero-caseario è diventato il primo settore dell’alimentare italiano, con un fatturato che sfiora i 15 miliardi di euro, e uno dei più rilevanti nell’export, visto che esporta circa il 30% della produzione casearia e che aumenta di anno in anno. Anche nel 2012 le vendite oltrefrontiera sono aumentate superando le 300.000 tonnellate e sfiorando i 2 miliardi di euro.  Una fetta di Italia sana e laboriosa, che però non trova una spalla adeguata a livello istituzionale ma che, al contrario, deve fare i conti con inefficienze di sistema, complicazioni burocratiche e ostacoli strutturali. E’ questo il messaggio lanciato oggi  durante l’assemblea annuale di Assolatte, l’associazione a cui aderiscono 250 aziende che complessivamente realizzano il 90%  del fatturo del settore lattiero-caseario italiano.

Fare impresa in Italia è una corsa a ostacoli e farlo nel nostro settore lo è ancor di più, perché la zavorra che portano sulla schiena le imprese alimentari - e quelle lattiero casearie in particolare - è ancor più gravosa – ha detto il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, - Ogni giorno siamo costretti a confrontarci con problemi specifici, che nessuno ha veramente  voglia di risolvere.  Mi riferisco all’atavico problema del costo del latte, la nostra materia prima per eccellenza: a parità di qualità paghiamo per il latte uno dei prezzi più elevati del mondo. E ciononostante non sembra mai sufficiente a garantire un reddito adeguato ai nostri fornitori, a causa dei loro costi di produzione. Mi chiedo però perché, in tanti anni, nessuno abbia mai accettato la nostra proposta di lavorare insieme per analizzare le cause di tali costi, rimuovere le eventuali inefficienze, diventare - insieme - più competitivi” .

Ambrosi ha poi elencato altri gravi problemi che penalizzano le imprese del settore lattiero caseario italiano: una normativa di settore che imbriglia le imprese e imbroglia i consumatori, lo scandaloso ritardo dei rimborsi IVA, l’insostenibile pressione del sistema dei controlli e lo spreco di risorse pubbliche e private destinate a promuovere i prodotti italiani all’estero, in una pletora di iniziative e strutture che andrebbe razionalizzata.

Siamo e ci sentiamo una componente fondamentale della parte buona del Paese. E siamo stufi di vivere in un Paese che mal sopporta le proprie imprese e le proprie industrie, che non fa nulla per farle lavorare in un ambiente favorevole – ha proseguito Ambrosi - Vogliamo che questo nostro messaggio arrivi forte, a tutti i livelli, a partire da Federalimentare e da Confindustria, alle quali chiediamo maggior efficienza ed efficacia nella battaglia contro le derive conservatrici ed anti industriali. Le associazioni moderne non possono limitarsi a rappresentare le imprese. Devono essere capaci di affiancarle nei problemi quotidiani, sposarne le ragioni, sentirsi al servizio del sistema industriale. È un lavoro delicato ed importante, che richiede sensibilità ed equilibrio. Un lavoro che Assolatte fa da moltissimi anni”.

I Mercati

I FORMAGGI ITALIANI CONTINUANO A CRESCERE ALL'ESTERO E CONQUISTANO NUOVI MERCATI IN ASIA E AFRICA

19-06-2013

Continua a cresce l'export dei formaggi: +5,8% a volume nel primo trimestre 2013. Tengono i "clienti" storici ma soprattutto aumentano le vendite nei Paesi emergenti e si aprono nuovi mercati. Grazie al trend favorevole, per il terzo anno consecutivo, nel 2012 la bilancia commerciale casearia italiana ha chiuso il bilancio in positivo.


Non si ferma l’espansione dei formaggi italiani nel mondo. Dagli Stati Uniti alla Russia, dalla Nuova Zelanda al Sudafrica, i prodotti caseari “made in Italy” continuano a conquistare terreno e a trainare i conti del comparto lattiero-caseario nazionale. I dati consuntivi del primo trimestre 2013, presentati oggi in occasione dell’assemblea annuale Assolatte, mostrano una crescita del 5,8% delle quantità di formaggi italiani esportate nel corso del primo trimestre 2013, arrivate a sfiorare le 70.000 tonnellate.

Questa performance, ancora più brillante se considerata alla luce della difficile congiuntura economica internazionale, conferma il trend vincente dell’export caseario italiano, che ha chiuso il 2012 superando il record delle 300.00 tonnellate (+7%), arrivando a sfiorare i 2 miliardi di euro (+3,5%) e chiudendo la bilancia commerciale in positivo, per il terzo anno consecutivo.

L’export caseario italiano ha raggiunto numeri importanti, che abbiamo ottenuto con fatica e che abbiamo realizzato solo con le nostre forze e la nostra grinta imprenditoriale e in un contesto davvero difficile, visto che dobbiamo sostenere costi tra i più alti in Europa e che dobbiamo seguire una burocrazia tra le più farraginose del mondo  – ha commentato il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi – Nonostante queste difficoltà di sistema, grazie alla loro qualità e alla loro fama i nostri formaggi sono apprezzati in un numero crescente di Paesi  Oggi non c’è continente dove non portiamo i nostri formaggi e i tassi di crescita che registriamo nelle nuove destinazioni sono importanti. Basti pensare ai risultati ottenuti nei Paesi asiatici, dove dal 2000 a oggi abbiamo triplicato i volumi di export, o a quelli africani, dove le nostre esportazioni sono cresciute del 415% in poco più di un decennio. Certamente le quantità non sono ancora confrontabili con quelle che vendiamo in Europa e nel Nord America, ma riguardano aree in cui i mercati si stanno dimostrando molto vivaci e interessanti“.

Il principale acquirente di formaggi italiani resta la Francia, che nel periodo gennaio/marzo 2013, sfiorando le 13.000 tonnellate, ha assorbito il 18,4% dei volumi del nostro export caseario. Al secondo posto si conferma la Germania, con il 14,5% dei volumi esportati, e al terzo posto si colloca la Gran Bretagna (9,4%),
seguita dagli Stati Uniti (9%), dalla Svizzera (6%), dalla Spagna e dal Belgio (5% ciascuno).

I formaggi italiani più venduti all’estero sono, nell’ordine, la mozzarella e i freschi, il Grana Padano e il Parmigiano-Reggiano, i grattugiati, il Gorgonzola, il Pecorino Romano e il Fiore Sardo, seguiti da altri formaggi della tradizione industriale italiana.

Attualità

DAL BRASILE ALL'ALBANIA, DALLA NUOVA ZELANDA ALLA TUNISIA, I FORMAGGI ITALIANI CONQUISTANO NUOVI MERCATI. E L'EXPORT VOLA, ANCHE NEL 1° TRIMESTRE 2013

19-06-2013

Tra gennaio e marzo 2013 le esportazioni di formaggi italiane sono aumentate del 5,8% a volume. Assolatte sottolinea che è merito della crescita dei clienti storici in Europa e Nordamerica ma anche dell'apertura di nuovi mercati in Asia, Oceania e Africa.


Nuovo dato positivo per l’export caseario italiano. Secondo i dati presentati oggi da Assolatte in occasione della sua assemblea annuale, nel primo trimestre 2013 l’Italia ha esportato quasi 70.000 tonnellate di formaggi, mettendo a segno una crescita del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2012. “Una performance importante, raggiunta grazie all’impegno delle nostre aziende e alla qualità dei nostri formaggi, e che consolida un trend decennale di crescita mondiale – ha commentato l’avv. Adriano Hribal, delegato della presidenza di Assolatte – Ma soprattutto un risultato che si deve sia al consolidamento dei nostri tradizionali clienti in Europa e in Nordamerica sia allo sviluppo di molti nuovi mercati, in particolare in Asia, Oceania, Africa e Sudamerica”.

Sono proprio i nuovi mercati a riservare le maggiori soddisfazioni alle imprese casearie italiane e a evidenziare i tassi di crescita più interessanti. Nei Paesi asiatici, tra 2000 e 2012 l’export di formaggi italiani è triplicato, mentre in quelli africani è cresciuto del 415% in poco più di un decennio. E anche nel primo trimestre 2013 i risultati sono stati positivi e, per molti aspetti, sorprendenti: rispetto ai primi 3 mesi del 2012, l’export caseario italiano è cresciuto del 246% in Nuova Zelanda e del 143% in Albania, dell’85% in Africa, del 20% in Asia e in Norvegia, del 15% in Brasile.

I russi si sono appassionati a crescenze, robiole e formaggi molli, tanto che ne hanno acquistato l‘89% in più rispetto all’anno scorso. Anche i canadesi hanno raddoppiato i loro consumi di questi formaggi mentre gli asiatici li hanno aumentati del 50%. La mozzarella e i formaggi freschi spopolano in Asia, dove in un anno vedono aumentare le vendite dell‘11% ma con punte del 20% a Hong-Kong e a Singapore. Australiani,  neozelandesi e russi hanno comprato il 21% in più di mozzarella e formaggi freschi, gli statunitensi il 14% in più rispetto ai primi tre mesi del 2012. I brasiliani hanno quadruplicato gli acquisti di Gorgonzola e aumentato del 46% quelli di Grana Padano e Parmigiano-Reggiano, due formaggi le cui vendite sono aumentate del 20% in Canada e di oltre il 31% in Africa.

E’ in veloce cambiamento, dunque, la geografia delle vendite mondiali dei formaggi italiani, di cui il principale acquirente resta ancora la Francia, che nel periodo gennaio/marzo 2013, sfiorando le 13.000 tonnellate, ha assorbito il 18,4% dei volumi del nostro export caseario. Al secondo posto si conferma la Germania, con il 14,5% dei volumi esportati, e al terzo posto si colloca la Gran Bretagna (9,4%), seguita dagli Stati Uniti (9%), dalla Svizzera (6%), dalla Spagna e dal Belgio (5% ciascuno).

I formaggi italiani più venduti all’estero sono, nell’ordine, la mozzarella e i freschi, il Grana Padano e il Parmigiano-Reggiano, i grattugiati, il Gorgonzola, il Pecorino Romano e il Fiore Sardo, seguiti da altri formaggi della tradizione industriale italiana.

Panna cotta tradizionale

Sapori e Piaceri

RICETTE CLASSICHE E INTERPRETAZIONI CREATIVE PER UN PRODOTTO BASE DELLA TRADIZIONE ITALIANA

12-09-2013

La panna cotta porta nel mondo la bontà dei latticini italiani.


Il successo crescente della panna presso i consumatori spiega il sempre più forte insediamento di questo prodotto nell'area del piacere. La panna viene associata al godimento (43%), alla gioia e all'allegria (34%), all’amore e alla passione (18%), alla nostalgia dell’infanzia (15%), al relax (14%) e alla serenità (13%).

Il trend più evidente è il progressivo ringiovanimento degli users di panna, che è iniziato col nuovo millennio e che prosegue anche negli ultimi due anni: per i 15-34enni la panna è un must, tanto che 1 su 2 la considera piacere allo stato puro.

 

Di certo è un piacere anche la panna cotta, un dessert che ormai è immancabile sia nelle case italiane che nei ristoranti di tutto il Belpaese. Per approfondire: PANNA COTTA. IL DOLCE ITALIANO CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA


Realizzata con un certo anticipo, senza bisogno di accendere il forno, e tenuta a riposare in frigorifero, la panna cotta è la soluzione perfetta per preparare un dessert delizioso in poco tempo e senza troppa fatica, anche quando fa molto caldo.

E poi, grazie al suo sapore dolce e neutro, la si può personalizzare e reinventare ogni volta, variando i topping, scegliendo frutti diversi e completandola con salsine golose.

 

Ecco come fare.

 

LA RICETTA BASE (per 4 persone)

Far ammollare 9 g di colla di pesce in acqua fredda per 10 minuti. Aprire una stecca di vaniglia, tagliandola a metà e prelevandone i semi interni. Versare in una casseruola 400 ml di panna, unire metà dei semi di vaniglia, aggiungere 70 g di zucchero, mescolare con una frusta e portare a bollore.

Quindi togliere la casseruola dal fuoco e unire la colla di pesce ben strizzata. Mescolare bene il composto, poi passarlo nel colino a maglia fine e lasciarlo intiepidire. Prendere 4 stampini e ungerli lievemente, quindi riempirli con la panna cotta e riporli in frigorifero per almeno 6 ore.
 

3 SALSE A SCELTA PER LA FARCITURA
Coulisse di fragole: lavare e tagliare a pezzetti 150 g di fragole. Metterle in una ciotola con 50 g di zucchero. Mescolare e poi frullare. Quindi passare la salsa nel colino e distribuirla sulle ciotoline con la panna cotta. Prima di servire, lasciar riposare a temperatura ambiente per una decina di minuti.
Topping ai frutti tropicali: tagliare a dadini la polpa di un ananas baby. Passarla in 30 g di zucchero di canna e caramellarla nel grill del forno. Lasciar raffreddare e poi usarle per decorare la panna cotta insieme alla polpa di 2 frutti della passione.
Salsa al caramello: versare in un pentolino  4 cucchiai di zucchero e un cucchiaio d’acqua, mettere sul fornello e portare a ebollizione. Lasciarlo cuocere finché si ottiene un caramello dorato scuro. A questo punto aggiungere un cucchiaio di acqua e far bollire per un minuto, agitando il pentolino per far amalgamare bene il caramello e farlo diventare cremoso.

Il vissuto e l'immagine della panna nel monitor AstraRicerche realizzato nel 2013:

PANNA: IL PIACERE CHE UNISCE IL PAESE E CHE CONQUISTA I GIOVANI

la video intervista a Enrico Finzi sulla panna

 

ricette economiche con Formaggi, Latte e Yogurt

Sapori e Piaceri

LE RICETTE CHE ACCONTENTANO IL PALATO E IL PORTAFOGLIO. A BASE DI LATTE YOGURT FORMAGGI E BURRO

16-04-2013

Jolly in cucina, latte e derivati possono essere utilizzati in ogni portata.


Buoni, sani ed economici, latte yogurt formaggi e burro sono anche preziosi ingredienti di moltissime ricette, che ben si prestano a essere inserite in una dieta equilibrata.
Per approfondire: TRA GLI ITALIANI SPOPOLA LA SPESA INTELLIGENTE. E I LATTICINI RINGRAZIANO

Assolatte propone 4 ricette, dal primo piatto al dessert, che accontentano il palato e il portafoglio

PRIMO PIATTO
Costo totale per 4 persone: 4,50 euro

Fusilli alla mousse di ricotta con peperoncino
Lavare 30 g di basilico in foglia e frullarlo con 400 g di ricotta vaccina fresca, un pizzico di sale e di noce moscata. Portare ad ebollizione una pentola d'acqua, salare e cuocervi 400 g di fusilli. Quindi scolarli al dente e condirli con la mousse di ricotta. Aggiungere un peperoncino tagliato a fette sottili e qualche filo di erba cipollina.
 
SECONDO PIATTO
Costo totale per 4 persone: 4,50 euro
Alici con formaggio e pangrattato
Prendere 24 alici fresche, privarle della testa, aprirle e infine asportare la lisca centrale. Lavarle bene sotto l'acqua corrente e metterle a scolare. Tritare finemente 1 cucchiaio di capperi con 1 ciuffo di prezzemolo e 2 spicchi d'aglio. Quindi versarli in una ciotola con 4 cucchiai d'olio, 2 cucchiai di pangrattato, 70 g di Grana Padano grattugiato. Aggiustare di sale e insaporire con un'abbondante macinata di pepe. Mescolare bene.
Stendere le alici e distribuire sulla loro parte interna il composto di formaggi e aromi. Poi arrotolarle cominciando dalla testa. Versare un filo di olio in una pirofila e disporvi le alici pressandole leggermente. Metterle in forno già caldo a 180°C e far cuocere per circa 15 minuti.
costo totale per 4 persone: 5,50 euro
 
DESSERT
Costo totale per 4 persone: 3,50 euro
Budini di latte al lime
Scaldare 200 ml di latte con 40 g di zucchero, 1/2 bacca di vaniglia e la scorza di 1 lime non trattato. Lasciare in infusione per 30 minuti, poi filtrare. Far ammorbidire 6 g di colla di pesce in 20 ml di acqua fredda per 10 minuti. Riscaldare 30 ml del latte alla vaniglia e, quando è caldo, versarvi la colla di pesce ben strizzata .Infine unire il latte rimasto e porre in frigorifero.  Far bollire 20 ml di acqua con 40 g di zucchero. Montare 2 albumi versandovi gradualmente il composto bollente di acqua e zucchero fino ad ottenere una meringa soda. Incorporare la meringa al latte. Poi montare 80 ml di panna e aggiungerla al composto. Distribuire la crema in 4 stampini da budino e riporli in frigorifero per 4-6 ore.
Nel frattempo preparare la gelatina al lime, facendo bollire 50 ml di acqua con 60 g di zucchero, 40 ml di succo di lime e la scorza di 2 lime. Lasciare in infusione per 20 minuti e poi filtrare. Ammorbidire in acqua fredda 2 g di colla di pesce, strizzarla e scioglierla in 4 cucchiai dell’acqua aromatizzata preparata. Infine aggiungere l’acqua al lime rimasta.
 
PIATTO UNICO
Costo totale per 4 persone: 6,50 euro
Pizza alle verdure
Prendere 500 g di pasta pronta per pizza, stenderla su una teglia leggermente unta e spianarla in modo da riempire tutta la teglia. Farcirla con 300 g di polpa di pomodoro a dadini, 2 mozzarelle tagliate a dadini e con un mix di verdure grigliate surgelate (peperoni, zucchine, melanzane). Irrorare con un filo di olio e mettere in forno caldo a 250°C per 20 minuti. Poi sfornare e prima di servire aggiungere una spolverata di origano fresco.


Abbinamenti e ricette sulla app di Assolatte FORMAGGI. PER SAPERE E PER SAPORE disponibile gratuitamente online nelle versioni per Apple e per Android. 100 formaggi, 350 ricette per tutti gusti, oltre 2000 abbinamenti con frutta, verdura, pane e confetture e i 300 suggerimenti per accompagnare ogni formaggio con la birra e con il vino più indicati.
Per Apple: https://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8
Per Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.viamatica
ricette fonduta

Sapori e Piaceri

5 IRRESISTIBILI RICETTE PER GUSTARE LA FONDUTA IN COMPAGNIA

05-02-2013

La Fonduta è perfetta per condividere il piacere della convivialità. Le ricette di Assolatte per gustarla in versione classica, verde, saporita o creativa.


No al viavai tra cucina e sala da pranzo, né padroni di casa condannati ai lavori forzati ai fornelli, né intervalli tra una portata e l’altra: con la Fonduta la cena è un "work in progress" che si svolge in diretta, al centro della tavola, e a cui partecipano tutti.
Vedi anche: METTI UNA FONDUTA A CENA: E IL FORMAGGIO DIVENTA "SOCIAL"

Ecco perché la fonduta rappresenta il lato social dei formaggi, e Assolatte propone cinque irresistibli ricette per gustarla in compagnia:

Ricetta classica: Fonduta alla Fontina Dop
In un pentolino unire 400 g di Fontina a 2 bicchieri di latte e far sciogliere a fuoco molto basso, mescolando bene finché la Fontina si scioglie. In una ciotola a parte sbattere 4 tuorli con 2 cucchiaini di amido di mais. Poi aggiungere le uova al composto di formaggio, a fuoco spento. Amalgamare bene e rimettere sul fuoco fino a che la Fonduta raggiunge una consistenza cremosa. 
 
Ricetta “verde”: Fonduta di Pecorino Romano Dop e verdure di stagione
Lavare e sbollentare velocemente 6 zucchine rotonde grandi, 12 fagiolini, 12 asparagi, 12 carote, 12 broccoli romani e 12 filetti di peperone rosso. Riporre subito le verdure nel ghiaccio. In un pentolino a parte scaldare bene 200 g di panna fresca e 200 g di latte. Unirvi poi 300 g di Pecorino Romano grattugiato e far fondere a fuoco basso. Poi filtrare e trasferire in una terrina. Sfilettare le verdure (tranne le zucchine) e svuotare le zucchine più grandi della polpa. Riempirle con le verdure. Trasferire la fonduta in una zuppiera o nei singoli piatti e accompagnarla con le verdure.
 
Ricetta creativa: Fonduta ai 3 formaggi con pollo, verdure e salsa allo yogurt
Tagliare a pezzetti una patata, una carota, un piccolo porro e un gambo di sedano. Passare le verdure in padella per un paio di minuti, con aglio e olio, tenendole croccanti e aggiustando di sale e pepe. A parte unire in una casseruola 100 g di Crescenza, 100 di Scamorza, 100 g di formaggio grana, un bicchiere di panna. Salare. Far fondere a bagnomaria finché si ottiene una crema ben densa. Far saltare in padella 2 petti di pollo tagliati a cubetti grossi, con olio e aglio; aggiungere le verdure e terminare la cottura. Servire la fonduta di formaggi e, su un piatto a parte, il pollo e le verdure. Per un tocco da chef aggiungere salsa yogurt e cubetti di mele leggermente scottate.

Ricetta raffinata: Vol-au-vent con fonduta di Salva Cremasco Dop
Far sciogliere a bagnomaria 50 g di burro, quindi aggiungere 50 g di farina e mescolare dolcemente. Quindi scaldare 500 ml di latte e unirlo alla besciamella. Aggiustare di sale. Togliere il composto dal fuoco e, dopo qualche minuto, aggiungere 200 g di Salva Cremasco tagliato a tocchetti sottili, un tuorlo d’uovo e un po’ di timo sminuzzato. Continuando a mescolare dolcemente, amalgamare per bene gli ingredienti.
Riempire con l’impasto 12 vol-au-vent. Quindi disporli su una piastra e passarli in forno, già caldo a 180°C, per 5-10 minuti. Servirli ben caldi.
 
Ricetta saporita: Sfogliatine con fonduta di Bitto Dop
Far bollire una pentola di acqua salata e farvi cuocere per alcuni minuti 400 g di asparagi. Quindi scolarli e tagliarli a pezzettini. Prendere un rotolo di pasta sfoglia pronta, pennellarla con un uovo sbattuto e tagliarla in 4 pezzi identici. Farli cuocere in forno a 200°C finché risultano ben gonfi e dorati. Fondere a bagnomaria 400 g di Bitto e 100 ml di latte. Aggiustare di sale, pepe e noce moscata. Aggiungere gli asparagi. Tagliare ogni pezzo di sfoglia in due parti: riempire la parte inferiore con la fonduta e quindi coprirla con il pezzo rimasto. Servire subito le sfogliatine ben calde. 
 
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Attualità

NO ALLO SPRECO. LE BUONE PRATICHE PER UTILIZZARE AL 100% LATTE, YOGURT, BURRO E FORMAGGI

16-10-2013

Le industrie lattiero casearie sono al fianco dei consumatori impegnati nello "spreco zero". Ecco come.


La lotta allo spreco continua: c’è ancora molto da fare per ridurre la quantità di cibo che finisce nei bidoni della spazzatura delle famiglie italiane. Lo ribadisce Assolatte, commentando il Rapporto 2013 Waste Watcher, presentato nei giorni scorsi.

Le imprese del settore lattiero-caseario continuano a fare la loro parte, impegnandosi nel condividere le buone pratiche che consentono di utilizzare al 100% il latte, lo yogurt, il burro, i formaggi e i latticini. E su molteplici fronti: dall’indicazione sulle etichette dei consigli di uso, di consumo e di conservazione allo sviluppo di confezioni anti-spreco, come le monodosi e le confezioni richiudibili.

Anche Assolatte continua a proporre idee, suggerimenti e consigli per aiutare i consumatori ad evitare di sprecare i prodotti lattiero-caseari acquistati, suggerendo anche come usarli in modo alternativo ed extralimentare, anche quando sono scaduti da pochi giorni.

Ecco qualche esempio.

Si avvicina la partenza per una vacanza? Si fa la valigia, si chiude la casa e... si svuota il frigorifero.
Il modo più divertente, veloce e simpatico per utilizzare tutto quello che c’è in dispensa, evitando di sprecare i cibi o di farli finire nell‘immondizia, è organizzare una "cena svuota frigo".

Il frigorifero è il miglior trattamento antiage per i freschi. Mantiene i cibi più buoni e integri, rallentandone l'invecchiamento. Ovviamente a patto di usarlo nel modo giusto. Assolatte propone un test veloce e divertente che permette di verificare quanto si è capaci di usare il frigorifero in modo efficace ed efficiente, evitando sprechi e conservando gli alimenti al meglio.

Sani, forti, e luminosi: chi non vorrebbe avere capelli da star? Per ridare bellezza e splendore ai capelli secchi, spenti, crespi o fragili, basta ricorrendo ad alcuni rimedi di bellezza naturali a base di latte e yogurt, economici e da fare in casa. Apri il frigo e fatti bella, perche con i latticini i capelli li curi da fuori e li nutri da dentro.

Maschere, bagni e impacchi: idee semplici, naturali e low cost per prendersi cura della propria bellezza. I prodotti lattieri sono un’ottima “materia prima” per trattamenti benefici per la pelle.
Trasforma la casa in una beauty farm: ricchi di proteine, minerali e vitamine, latte e yogurt ridanno tonicità e idratazione alla pelle del viso e del corpo. Nutrendo l‘epidermide, che diventa morbida e luminosa.

Latte, yogurt e burro non sono ottimi solo in tavola: si rivelano preziosi anche per le pulizie domestiche. Dimenticati in frigorifero e la data di scadenza è ormai superata da qualche giorno? Oppure di non riuscire a terminare il panetto di burro o la confezione di latte entro la scadenza indicata sul pack? Non buttate nell'immondizia questi preziosi alimenti! Utilizzarli per scopi non alimentari, in modo da evitare ogni spreco.

Altri suggerimenti "anti spreco":
LATTE, YOGURT E FORMAGGI: SEMPRE FRESCHI, ANCHE IN ESTATE







Attualità

LATTICINI&BAMBINI. UN’ACCOPPIATA SANA E VINCENTE, ANCHE PER UNICEF

20-11-2013

Oggi è la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza voluta dall’Unicef. Anche latte e derivati sono dalla parte dei bambini e dei ragazzi perché sono alimenti indispensabili per farli crescere bene e sani. Assolatte ha raccolto le conferme da tutto il mondo.


Il 20 novembre è stata proclamata dall’Unicef la “Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”: dal diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo a quello di ascolto a quello di non discriminazione.
Anche quello a una corretta, completa e sana nutrizione è un diritto fondamentale dei bambini.

Latte, yogurt, formaggi e burro sono alimenti indispensabili per la crescita e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti, che, come consigliano le Linee guida italiana per una sana alimentazione, dovrebbero consumare tre porzioni quotidiane di latte o yogurt e tre porzioni settimanali di formaggio. In questo modo bambini e ragazzi si assicurano i molteplici benefici dei prodotti lattiero-caseari, che sono stati messi in luce da numerosi studi condotti in tutto il mondo, come dimostra questa review scientifica.

La salute dei bambini passa dal latte e dai suoi derivati
I prodotti lattiero-caseari forniscono energia, proteine, lipidi e molti micronutrienti essenziali per la corretta alimentazione di bambini e adolescenti. Il latte è fonte di 6 nutrienti (calcio, fosforo, potassio, vitamina B2, iodio e vitamina B12), di cui la Commissione Europea ha riconosciuto gli effetti benefici, e ha un elevato contenuto di proteine. Oltretutto il calcio naturalmente presente nei prodotti lattiero-caseari è estremamente biodisponibile e rappresenta più del 50% dell’intake totale di calcio dei bambini che vivono nei paesi europei. Le proteine di ottima qualità presenti nel latte e nei suoi derivati contengono molti amminoacidi essenziali e peptidi bioattivi che possono avere effetti specifici sulla crescita di bambini e adolescenti e contribuire allo sviluppo scheletrico e muscolare.

Bambini e adolescenti devono consumare il giusto quantitativo di latticini ogni giorno
Diversi Paesi della Ue (come Francia, Belgio, Irlanda e Spagna) raccomandano che i bambini mangino ogni giorno 3-4 porzioni di latticini. Altri Stati (come Danimarca, Finlandia e Paesi Bassi) consigliano di far consumare ai bambini 500-600 ml di latticini ogni giorno. Nonostante queste raccomandazioni, in Europa sono ancora molti i bambini e gli adolescenti che non consumano abbastanza latte, yogurt e formaggi.  Le ragazzine, in particolare, spesso decidono di ridurre i consumi di latticini per perdere peso, poiché sono influenzate dall’errata convinzione che i prodotti lattiero-caseari facciano ingrassare. Invece numerosi studi confermano che latte e derivati sono insostituibili nell’alimentazione di bambini e adolescenti perché contribuiscono in modo significativo a far raggiungere ogni giorno i livelli di nutrienti raccomandati.
Per approfondire, la newsletter L'Attendibile: RAGAZZE, ATTENTE ALLA DIETA!

Latte, yogurt e formaggi aiutano i bambini a coprire l’intake di nutrienti raccomandato
Inserire regolarmente il latte e i suoi derivati nell’alimentazione scolastica aiuta gli studenti a nutrirsi in modo sano e a introdurre le giuste quantità dei nutrienti più importanti. Questo contribuisce alla qualità della loro alimentazione e li aiuta a mettere in pratica le raccomandazioni dietetiche. La giornata scolastica dei ragazzi è spesso lunga e, quindi, i pasti consumati a scuola diventano particolarmente importanti per far sì che assumano i nutrienti raccomandati in quantità sufficienti. In generale gli studenti europei, e specialmente le ragazze, non assumono abbastanza calcio, un minerale necessario per la crescita ossea e lo sviluppo.
Per approfondire: BAMBINI E RAGAZZI: MAI SENZA CALCIO, TANTOMENO A SCUOLA.

I latticini non causano obesità in bambini e adolescenti
Le statistiche rivelano che in Europa sempre più bambini consumano alimenti a ridotto contenuto di grassi: una scelta che è però ininfluente per combattere l’obesità infantile. Infatti i prodotti lattiero-caseari (burro escluso) non contribuiscono che per il 10% all’intake di grassi dei bambini tedeschi sotto i 14 anni. Nei Paesi Bassi, il latte fornisce solo il 6% delle calorie quotidiane assunte dai bambini, mentre se si considerano tutti i prodotti lattiero-caseari si arriva al 25%. Oltre a incidere in maniera marginale sull’assunzione giornaliera di grassi e calorie, il latte e i suoi derivati non sono correlati con gli indici di adiposità (come il grasso corporeo o il Bmi – indice di massa corporea ): uno studio recente condotto in Portogallo ha rilevato che la probabilità di obesità addominale è significativamente inferiore negli adolescenti che bevono ogni giorno 2 o più tazze di latte rispetto a quelli che ne consumano di meno.

PROSEGUI CON GLI ALTRI BENEFICI PER BAMBINI E RAGAZZI IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE

Attualità

UNO SGUARDO SU IL MONDO DEL LATTE DI DICEMBRE

11-12-2013

La rivista presenta la nuova veste che avrà da gennaio 2014. Molti gli articoli: lo spreco alimentare a firma di De Castro, il World Dairy Forum 2013 di EDA, l’IVA, il parere Antitrust sulla bozza di decreto sanzioni in materia di claim e molto altro


Con l’editoriale di apertura, Il Mondo del Latte di dicembre presenta il futuro restyling che vedrà coinvolta la stessa rivista a partire da gennaio: una vera rivoluzione nei contenuti e nella grafica con la quale verrà dato maggiore valore a tutte le notizie di cui viene a conoscenza Assolatte.

Molti articoli interessanti: dal focus sullo spreco alimentare a firma Paolo De Castro, al convegno “Il Latte oggi: un alimento per il movimento” ospitato dal Coni e promosso da Parmalat con il patrocinio di Assolatte, all’accordo sul libero scambio siglato tra Unione europea e Canada.

La rivista presenta inoltre il World Dairy Forum 2013 dell’Associazione europea lattiero-casearia (EDA) dedicato ai temi dello sviluppo sostenibile del settore lattiero; evento che nel 2014 sarà organizzato in Italia da Assolatte con un occhio particolare ai temi dei consumi internazionali e dei trend di mercato.

Lo scenario post quote per gli allevatori italiani, il parere espresso dall’Antitrust sulla bozza di decreto sanzioni per il Regolamento claim, i lavori FIL/IDF in tema di riduzione del sale, il mercato dei formaggi freschi e l’IVA sono altri interessanti articoli che completano l’ultimo numero dell’anno della rivista. 

I Mercati

PRODUZIONE INDUSTRIALE: PRIMI SEGNALI DI RIPRESA ?

12-12-2013

Nel mese di ottobre il settore alimentare ha fatto segnare +3,3%, + 0,9% il settore lattiero caseario


Finalmente buone notizie dalla produzione industriale, il settore alimentare nel mese di ottobre ha segnato una variazione del +3,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Segnale incoraggiante che va ad alleggerire le perdite di inizio anno e le discese marcate degli scorsi mesi. Ovviamente la solidità di questi dati andrà verificata a novembre e dicembre ma lo spicco sembra buono.

Anche il settore lattiero caseario nel mese di ottobre mostra un leggero aumento +0,9%. Questo dato viene ulteriormente rafforzato dalla crescita produttiva delle principali DOP italiane e delle consegne di latte alla stalla che sembrano aver ripreso andamenti simili a quelli di fine 2012.

Ancora negativo invece l’andamento dell’industria italiana generale: -0,5%.

Nonostante i recenti segnali di ripresa l’andamento della produzione alimentare dei primi dieci mesi dell’anno rimane negativa, - 1,4%. Si tratta comunque di variazioni deludenti, ma migliori del -2,0% registrato da gennaio a settembre.

Attualità

L’EFSA RIBADISCE LA SICUREZZA DELL'ASPARTAME

16-12-2013

Anche l'ultima valutazione fatta dall'EFSA sull'aspartame ne ribadisce la sicurezza alle esposizioni attuali e ne conferma la dose giornaliera ammissibile di 40 mg/kg di peso corporeo al giorno


L’aspartame e i suoi prodotti di degradazione sono sicuri per il consumo umano ai livelli di esposizione attuali: queste le conclusioni dell’EFSA nella sua ultima valutazione del rischio derivante dal consumo del dolcificante e che confermano le valutazioni precedenti.

“Questa parere – ha affermato Alicja Mortensen, presidente del Panel EFSA su Food Additives and Nutrient Sources Added to Foods - costituisce una delle più complete valutazioni del rischio mai effettuate sull’aspartame. E’ un passo in avanti nel rafforzamento nella fiducia dei consumatori nella base scientifica del sistema di sicurezza alimentare dell’Unione europea e nella regolamentazione degli additivi” .

La prima rivalutazione risale al 2006, quando uno studio dell’Istituto Ramazzini di Bologna ne mise in discussione la sicurezza. L’Agenzia fu chiamata ad esprimersi in materia anche nel 2010 quando concluse che non vi erano elementi nuovi tali da rendere necessaria un’ulteriore valutazione e ancora nel 2011 quando la Commissione europea chiese di valutare due nuovi studi (uno dei quali ancora dell’Istituto Ramazzini) che non fecero però cambiare idea agli esperti EFSA.

La valutazione appena conclusasi rientra, invece, nel programma di riesame istituito con Regolamento (UE) n.257/2010 di tutti gli additivi alimentari autorizzati prima del 2009 e segna, si spera, la fine delle polemiche legate alla sicurezza di questo diffusissimo dolcificante; polemiche che negli ultimi anni sono state sempre più insistenti e che hanno portato la Commissione europea ha chiedere all’EFSA un’anticipazione della sua valutazione (la scadenza originaria per la presentazione dell’opinione era infatti fissata per il 2020). 

Secondo l’EFSA, l’attuale dose giornaliera ammissibile (DGA) di 40 mg/kg di peso corporeo/die è in grado di tutelare la popolazione generale. Tale quantitativo, come peraltro noto da sempre, non è tuttavia valido per i pazienti affetti da fenilchetonuria.

A seguito dell’esame delle prove fornite da studi condotti sugli animali e sull’uomo, gli esperti hanno escluso il potenziale rischio collegato all’aspartame di causare danno ai geni e indurre il cancro. Gli esperti dell’EFSA hanno inoltre concluso che l’aspartame non causa danni al cervello. L’EFSA ha  poi sottolineato l’assenza, per il feto in via di sviluppo, di rischi dovuti all’esposizione alla fenilalanina derivata dall’aspartame, alle dosi oggi assunte.

Per l’esame, l’EFSA ha potuto contare su un grande numero di informazioni (pubblicate ed inedite) arrivate a seguito dei due inviti pubblici a presentare dati. Tra gli studi presi in considerazione vi sono stati inoltre anche i 112 documenti originali sull’aspartame presentati a sostegno della domanda di autorizzazione della sostanza agli inizi degli anni ‘80. Molto partecipata anche la consultazione pubblica condotta a inizio 2013 sulla bozza di parere con 200 osservazioni presentate e tutte prese in considerazione.

Premio Giornalistico

I RICONOSCIMENTI FUORI CONCORSO DELLA 2a EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

20-06-2013

Tra i fuori concorso anche il “Premio Carlo Cannella per il Giornalismo Scientifico”.


A conclusione della cerimonia di premiazione della seconda edizione del premio Assolatte, svoltasi a Milano presso l'hotel Principe di Savoia, sono stati assegnati anche 3 riconoscimenti speciali fuori concorso.

Mario Pappagallo de “Il Corriere della Sera” ha ricevuto il “Premio Carlo Cannella per il Giornalismo Scientifico”, istituito in memoria dell'insigne nutrizionista scomparso nel 2011.
Questa la motivazione: “Un medico biologo ‘prestato’ al giornalismo medico-scientifico, che nella sua ormai trentennale carriera ha saputo affrontare e divulgare i temi relativi alla medicina e alla nutrizione con un taglio particolarmente attento all’attualità. L’approccio di Mario Pappagallo al giornalismo sposa l’accuratezza scientifica e l’analisi delle fonti con un’eccezionale chiarezza di linguaggio e una grande capacità di divulgazione su vari media, dai quotidiani a Twitter”.

Ha consegnato il premio Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche e membro della Giuria.

Al prof. Eugenio Del Toma è stato attribuito il “Premio Assolatte per la ricerca e la divulgazione scientifica”.
Questa la motivazione: “Specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Gastroenterologia, autore di oltre 100 lavori scientifici e di testi universitari, ha diretto per oltre 30 anni il Servizio di Dietologia e Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera “San Camillo-Forlanini” di Roma, di cui è ora primario emerito.  A questa prestigiosa attività professionale il professor Del Toma ha affiancato un intenso impegno nella divulgazione scientifica a favore dell’educazione alimentare, diventando una firma autorevole di quotidiani e periodici e un esperto di riferimento per il mondo dei mass media”.
Il premio è stato consegnato da Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte.

Il prof. Giorgio Calabrese ha ricevuto il “Premio Assolatte alla divulgazione televisiva”.
Questa la motivazione: “Medico nutrizionista, docente universitario, membro di diverse commissioni scientifiche presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e presso il Ministero della Salute e già membro dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, il professor Calabrese ha saputo affiancare alla sua attività professionale e scientifica una preziosa attività di divulgazione nutrizionale sui mass-media,  in particolare in televisione. Volto assai noto ai telespettatori italiani, nelle sue presenze televisive riesce a parlare di alimenti e corretta nutrizione in modo semplice e accattivante”.
 
Fotogallery Cerimonia Premiazione 2a Edizione Premio

Premio Giornalistico

FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 2a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

22-06-2013

Hotel Principe di Savoia, Milano, 19 giugno 2013


Nuovo Numero di

Il Mondo del Latte

E’ ARRIVATO IL NUOVO MONDO DEL LATTE

03-01-2014

Con il numero di gennaio la rivista di Assolatte si rinnova completamente. Maggiore spazio ai protagonisti del settore e all’attualità, conditi con una grafica più moderna e accattivante


Dopo più di 65 anni di onorato servizio, il Mondo del latte si rinnova completamente nella forma e nella sostanza con un restyling complessivo del nostro storico mensile, una nuova veste grafica, una rinnovata articolazione dei contenuti, un diverso approccio alle notizie e ai temi di attualità.

Dopo alcuni mesi di preparazione, con questo numero "II Mondo del Latte" si presenta nella sua nuova versione: più immagini, più colore, più articoli, più notizie. Ma soprattutto un nuovo approccio all'informazione: offriremo ogni mese approfondimenti reali e focus circostanziati sul temi che più ci interessano e ci toccano da vicino.

Parleremo di problemi, ma anche di opportunità. Presenteremo i nostri associati e le aziende fornitrici. Racconteremo i nostri prodotti, le loro valenze salutistiche e gastronomiche. Approfondiremo le novità che arrivano dalle istituzioni europee e italiane. Sfateremo falsi miti nutrizionali, spesso "alimentati" dal web, e divulgheremo i risultati delle ultime ricerche nutrizionali dedicate al latticini.

Siamo la prima associazione alimentare che affronta una comunicazione di questo tipo, così ampia, puntuale e aggiornata.

La rivista andrà così ad integrare il nostro network informativo costituito dal nostro rinnovato sito istituzionale assolatte.it e dai siti specializzati Iattendibile.lt, assolatteyogurt.lt, vuoilatte.it, mu-edu.it e dal canale Assolatte su Youtube. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito Assolatte.

Sul numero di gennaio troverete, tra l’altro l’intervista a Paola Testori Coggi DG Sanco, articoli sul prezzo del latte, sui consumi domestici, sui trend produttivi dei formaggi Dop, ma anche sulle novità di etichettatura che arriveranno nel 2014.

Sfoglia online la rivista:

 
Gelato fatto in casa

Sapori e Piaceri

GELATI FATTI IN CASA PER BATTERE LA CRISI. CON LATTE, YOGURT, PANNA O MASCARPONE. NATURALI ED ECONOMICI

09-07-2013

Contro il "caro gelato" ecco la soluzione: 4 ricette per realizzare gelati su stecco buoni, sani e naturali.


Da  11  a  25  euro  al  chilogrammo,  da 0,93 a 2,70 euro per una coppetta piccola:  andare  in  gelateria è un piacere che quest’estate costa di più, come  emerge  dai monitoraggi condotti da alcune associazioni consumeriste.
L’alternativa  “furba” è puntare sull’home made: come suggerisce Assolatte, che  propone  4 ricette di deliziosi gelati, da realizzare a casa a partire da  ingredienti  naturali,  sani  e  genuini,  come  latte, yogurt, panna e mascarpone.  L’idea  in  più  è di prepararli su stecco, in modo da poterli mangiare più comodamente in ogni situazione.


Gelato alla panna con cioccolato bianco e lamponi
Mettere in una casseruola 3 dl di panna fresca, 1,5 dl di latte e i semi di una  stecca  di  vaniglia.  Far scaldare a fiamma bassa. Mettere a bagno in acqua  fredda  1,5  dl  di gelatina, poi scolarla, strizzarla e aggiungerla alla  panna.  Mescolare.  Togliere la casseruola dal fuoco e unire 150 g di cioccolato  bianco  tritato  fine.  Frullare  125  g di lamponi con 30 g di zucchero a velo. Filtrarli con un colino e distribuirli in 6 bicchierini di vetro, alternandoli al composto di panna. Riporre i bicchierini in freezer.
Dopo  30  minuti  infilare  in  ognuno  uno stecco di legno. Quindi lasciar congelare  per  almeno  6  ore.  30  minuti  prima  di consumarli, passarli velocemente sotto l’acqua corrente per togliere i gelati dai bicchierini.

Gelato allo yogurt con zafferano e fragole
Versare  in  una  ciotola capiente 250 g di yogurt, 500 g di latte, 85 g di zucchero,  30  g  di latte in polvere e un pizzico di zafferano. Amalgamare bene  con un cucchiaio. Quindi mantecare il composto nell’apposita macchina per gelati. Pulire e lavare 200 g di fragole, frullarle insieme al succo di un  limone e passare al setaccio. Dividere il gelato in bicchieri di vetro, infilare  uno  stecco  e  mettere  in  freezer per 6 ore. Prima di gustarli variegarli con la salsa di fragole.

Gelato al latte e mela
Versare  in  una piccola casseruola 30 ml di latte, 70 g di zucchero e 15 g di  miele  e  scaldarlo finché bolle. Poi lasciarlo raffreddare, mescolando ogni  tanto. Quando è freddo aggiungere 2 cucchiai di yogurt bianco cremoso e mescolare. Tagliare 200 g di mele in pezzi, irrorarle con succo di limone e  metterle  nel  mixer. Unire il composto e frullare alla massima velocità per  un  minuto.  Trasferire  il  composto  in  2  stampi  da ghiacciolo in silicone,  infilare lo stecco e riporre in freezer a congelare per almeno 8
ore.

Gelato al mascarpone con cioccolato
Tagliare  nella lunghezza una stecca di vaniglia e metterla a sobbollire in una  casseruola  con  500  ml  di  latte  e  230  g  di zucchero. Lasciarlo raffreddare  e  poi filtrarlo. Aggiungere al composto 80 g di panna fresca.
Versare  in  una  capiente  casseruola  250  g di mascarpone. Aggiungere il composto  e  lavorare  in  modo  che  diventi  omogeneo.  Poi trasferire il composto  nella  gelatiera.  Quando  è  pronto, dividerlo in 4 stampini per ghiaccioli  e  riporlo  in freezer. Prima di gustarli, guarnire i gelati al mascarpone con cacao e scagliette di cioccolato.

Attualità

NO AI SEMAFORI IN ETICHETTA: SONO INGANNEVOLI E PENALIZZANTI

01-08-2013

La proposta della Gran Bretagna metterà in crisi l'export dei grandi formaggi italiani.


Assolatte condivide le riserve espresse dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin in merito alla decisione della Gran Bretagna di etichettare gli alimenti con il cosiddetto sistema dei “semafori”, che utilizza tre diversi colori per evidenziare il contenuto di grassi, zuccheri e sale.

Questo sistema di codici cromatici, ora in uso per i cibi pronti, sarà esteso in Gran Bretagna anche agli altri prodotti alimentari. E questo senza attendere le nuove regole UE sull’etichettatura nutrizionale previste per il 2014.
 
Assolatte è da sempre contraria a questo schema di etichettatura perchè oltre ad essere privo di consistenza scientifica è in contrasto con l’obiettivo di armonizzazione delle regole UE in materia d’informazione ai consumatori.
Ma è anche ingannevole: attribuisce infatti un "codice rosso" a molti alimenti senza tener conto delle loro specificità nutritive: considerando solo alcuni componenti dei cibi (come i grassi saturi o sale) e isolandoli dal contesto in cui sono presenti, si rischia di banalizzare la ricchezza e la varietà nutrizionale di alcuni alimenti, tra cui proprio i formaggi.
 
I nostri formaggi, sia freschi che stagionati, sono alimenti preziosi che fanno parte della dieta mediterranea e sono apprezzati in tutto il mondo per la loro qualità.

PER APPROFONDIRE IL RUOLO DEI FORMAGGI NELLA DIETA MEDITERRANEA:
l'attualita' della dieta mediterranea nel terzo millennio
la piramide alimentare della dieta mediterranea moderna

Con questo sistema, invece, i formaggi che esportiamo sul mercato inglese sarebbero coperti da warning e semafori rossi e gialli.
Tutti i formaggi italiani, sia quelli tradizionali a denominazione d’origine (come Gorgonzola e Grana Padano), sia quella tradizionali (come mozzarella e provolone) sia quelli più innovativi (come i formaggi spalmabili) verrebbero quindi percepiti come alimenti “negativi”.

E grave sarebbe anche il danno economico per le imprese e il settore lattiero caseario italiano, visto che la Gran Bretagna è il nostro quarto mercato estero per dimensioni. Nel 2012 abbiamo esportato circa 27.000 tonnellate di formaggi, per un controvalore di oltre 178 milioni di euro.

VEDI ANCHE:
L'ITALIAN CHEESE CONQUISTA GLI INGLESI

C’è il rischio, poi, che i semafori vengano utilizzati dalle catene della GDO anglosassone per selezionare i propri fornitori, rafforzando così ancor di più il loro potere negoziale.
 
Nato dalla volontà  di supportare i consumatori inglesi nella lotta contro l’obesità, questo sistema rischia di sortire l'effetto opposto: penalizza molti alimenti etichettandoli come "sbagliati", anche se di alto valore nutrizionale, senza però indirizzare verso un’alimentazione equilibrata, gratificante e consapevole.
Ad esempio, il Parmigiano Reggiano o l’olio extravergine di oliva ottengono il "bollino rosso" perché, contro ogni logica nutrizionale o educativa, vengono valutati su 100 grammi di prodotto anziché a porzione. Ma chi consuma 100 grammi di olio di oliva o di Parmigiano?

Attualità

CAPRESE IN BARCA, CACIO&PEPE IN TRATTORIA E TIRAMISU' IN GELATERIA: I FORMAGGI ITALIANI VANNO IN FERIE IN CROAZIA

12-07-2013

Con il recente ingresso nella UE, in Croazia si aprono nuovi orizzonti per il caseario "made in Italy".


Vacanze all’insegna del low cost: come conferma Assolatte, il trend dell’estate 2013 premia le mete straniere più convenienti, come la Croazia, scelta dal 12% degli italiani che hanno scelto di trascorrere le ferie estive all’estero.

Gli 820mila italiani che si apprestano a trascorrere le vacanze estive in Croazia (terza meta estera degli italiani nell’estate 2013) potranno continuare ad assaporare i nostri strepitosi formaggi e a gustare le classiche ricette della cucina italiana realizzate con questi straordinari prodotti.

Non dovranno, dunque, rinunciare a una rinfrescante caprese, a una stuzzicante pizza ai quattro formaggi, a una saporita pasta cacio e pepe o a un lussurioso Tiramisù visto che i prodotti caseari “made in Italy“ sono sempre più diffusi in Croazia.

Assolatte dichiara che nel 2012 l’export caseario italiano diretto in questo paese sull’Adriatico ha superato i 605mila kg, il 2% in più rispetto all’anno precedente. Ancora migliore il risultato a valore, aumentato del 3% nel 2012, e arrivato a superare i 3,2 milioni di euro.

La Croazia rappresenta un mercato “giovane“ e tutto da costruire, che ora potrebbe vivere un’accelerazione interessante per le imprese italiane: il suo recente ingresso nell’Unione Europea delinea, infatti, nuove opportunità per gli alfieri del „made in Italy“.

A partire dalle imprese lattiero-casearie, che stanno più puntando da anni su questo Paese, dove ci sono solo 4,4 milioni di abitanti ma dove arrivano ogni anno circa 12 milioni di turisti, principalmente da Germania, Slovenia, Austria e Italia.

Al maggior afflusso di turisti si accompagna la crescita dell’offerta di cucina mediterranea con i suoi magnifici formaggi italiani: i più “gettonati“ in Croazia sono i formaggi freschi. come la mozzarella, la ricotta e la crescenza, che rappresentano oltre la metà dell’export italiano in quantità.
In crescita i formaggi duri tradizionali sempre più apprezzati per tradizione e gusto (+14% in quantità nel primo trimestre 2013).

Attualità

CENA SVUOTA FRIGO: COSÌ PARTI PER LE FERIE SENZA SPRECHI

03-07-2012

Veloci e fantastiche idee per invitare a cena gli amici prima di partire. Dando fondo agli avanzi e lasciando il frigorifero vuoto.


È iniziato il conto alla rovescia per le ferie estive e sono partiti i grandi preparativi per la partenza: si fanno le valigie, si chiude la casa e... si svuota il frigorifero.

Il modo più divertente, veloce e simpatico per utilizzare tutto quello che c’è in dispensa, evitando di sprecare i cibi o di farli finire nell‘immondizia, è organizzare una "cena svuota frigo".

Basta un pizzico di fantasia per combinare un menu a sorpresa. Come questi: 8 ricette facili, sfiziose, e gustose per utilizzare il latte, lo yogurt, i formaggi e i latticini presenti nel frigorifero di casa.

 

BURRO: Bucatini alle alici

Far bollire l’acqua, salare e aggiungere 200 g di bucatini. In un padellino far sciogliere 100 g di burro e 6 filetti di alici sott’olio. Scolare la pasta e metterla in una padella capiente insieme con il burro e le alici e a un mestolo dell’acqua di cottura.
CAPRINO: Baguette con paté di olive

Mescolare un cucchiaio di patè di olive e un caprino, poi spalmare su 4 fette di pane francese. Aggiungere 8 spicchi molto sottili di limone e qualche fogliolina di prezzemolo.
LATTE: Frittata ai carciofi
Far intiepidire 1,5 dl di latte e mettervi a mollo 200 g di pane avanzato. Pulire 4 carciofi, tagliarli in fette sottili e farli cuocere con un filo di olio e 2 cucchiai di acqua. Poi unirli al pane. Sbattere 4 uova con prezzemolo, maggiorana, 30 g di formaggio grana grattugiato e aggiungere al pane. Scaldare in una padella 3 cucchiai di olio e versarvi il composto, facendo cuocere per 4 minuti. Quindi girare la frittata e far cuocere per altri 2 minuti.
MOZZARELLA: Spiedino di nettarina e prosciutto
Eliminare i noccioli da 6 nettarine e tagliarle a spicchi. Scolare con cura una mozzarella di bufala e tagliarla a fettine. Preparare degli spiedini con le fette di mozzarella e gli spicchi di nettarine, e su ognuno aggiungere mezza fetta di prosciutto crudo e spolverare con pepe nero.


 

PANNA: Dessert freddo di melone
Tagliare un melone a metà e, lasciando intatte le scorze, togliere la polpa. Schiacciare la polpa insieme a 100 ml di panna da cucina montata. Riempire le scorze e metterle in freezer. Guarnire con 100 ml di panna montata e con frutta fresca (come fragole e uvaspina) prima di servire.
RICOTTA: Insalata di frutti rossi
Suddividere in 4 coppette da dessert 200 g frutti di bosco. Setacciare finemente 300 g di ricotta, mescolarla a 100 g di zucchero e a 50 g di cioccolato fondente grattugiato. Distribuire la crema in 4 coppette e metterla in frigorifero. Quando è fredda trasferirla nelle coppette con i frutti di bosco. Servire il dessert fresco.
ROBIOLA: Tramezzino alla menta
Preparare una crema con 150 g di robiola fresca, 5 foglie di menta, sale, pepe e un filo di olio. Spalmarla su 2 fette di pancarré e aggiungere infine 1 filetto di acciuga.
YOGURT: Frappé all’albicocca
Frullare un vasetto di yogurt denso con 4 cubetti di ghiaccio, 1 cucchiaio di zucchero e 2 albicocche tagliate a dadini.

 

Attualità

UE-USA: PROMESSE DI LIBERO SCAMBIO

22-08-2013

Unione europea e Stati uniti lavorano ad un ambizioso progetto. Obiettivo? Liberalizzare commercio e investimenti.


Gli Stati Uniti d’America sono un partner importantissimo per l’Unione europea. Se è vero infatti che nei supermercati USA dilaga l’italian sounding e il falso italiano la fa da padrone, è altrettanto vero che le grandi città del Nord America sono un mercato eccezionalmente importante e per le produzioni europee.

E i formaggi italiani non fanno eccezione!

Gli USA sono il terzo mercato di sbocco per i nostri grandi formaggi: nel 2012 le imprese italiane hanno esportato più di 30.000 tonnellate di formaggi (+6%) per un controvalore che ha superato i 237 milioni di euro. E anche il 2013 registra nuovi aumenti nelle vendite di formaggi italiani in America.

Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Mozzarella, Provolone, Gorgonzola e Mascarpone sono sempre più diffusi sulle tavole statunitensi.

Si tratta quindi di un mercato chiave che potrebbe dare risultati ancora migliori se si eliminassero le cosiddette barriere non tariffarie: cavilli e burocrazia che complicano gli scambi.

Ben venga quindi il difficile lavoro che stanno facendo i negoziatori della Commissione europea per giungere ad un accordo per la liberalizzazione del commercio e degli investimenti.

Dopo il primo round che si è tenuto a Washington lo scorso luglio, il prossimo appuntamento è a Bruxelles, in ottobre.

Le delegazioni parlano finalmente di creare un quadro normativo comune, di costruire un vero mercato integrato, nel rispetto dei diritti dei differenti Paesi, della tutela della salute, della sicurezza, dell’ambiente.

Sono molti però i temi da affrontare per dipanare la matassa: il libero accesso per i prodotti agricoli e industriali, la semplificazione degli appalti, molte questioni regolamentari, le misure sanitarie e fitosanitarie, i diritti di proprietà intellettuale. Argomenti per i quali Europa e Stati Uniti parlano lingue diverse e hanno sempre dimostrato differente sensibilità.

 

Attualità

UNO SGUARDO SU IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE

04-09-2013

La rivista di settembre propone l'intervista al Ministro De Girolamo, il punto – a firma di De Castro - sugli aiuti agli indigenti, articoli sulla nuova etichettatura inglese, su eventi e manifestazioni e molto altro


Il Mondo del Latte di settembre apre con un’interessante intervista al Ministro per le politiche agricole e forestali, Nunzia De Girolamo che risponde a domande su export, produzione, articolo 62, impegno politico e vita privata.

Paolo De Castro firma un articolo sugli aiuti agli indigenti, mettendo a confronto le politiche americane ed europee.

Altri interessanti articoli riguardano l’atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani e il nuovo sistema di informazione nutrizionale volontaria inglese, una sorta di semafori che hanno dimostrato anche in passato di essere inutili.

Manuela Soressi firma un articolo sull’impatto del clima economico sui prodotti di largo consumo.

I negoziati TTIP, le prossime manifestazioni fieristiche, l’Assemblea dell’Asiago, le importazioni in Italia di latte alimentare completano la rivista.

Attualità

LATTE SPOT? UN PO' DI CHIAREZZA PER FAVORE

19-09-2013

La replica di Assolatte alla disinformazione di questi giorni


Da giorni il prezzo del latte spot è oggetto di accesi dibattiti alimentati da Coldiretti e Copagri che straparlano di "speculazioni” e di “industriali che si arricchiscono alle spalle degli agricoltori”, dando un quadro scorretto e semplicistico di una situazione invece molto complessa che coinvolge pesantemente tutti gli attori della filiera, fino al consumatore finale!

“Ed è proprio dai dati sui  consumi che bisogna partire- afferma Giuseppe Ambrosi, Presidente  di  Assolatte – Il nostro Paese sta vivendo momenti molto difficili e la  crisi  economica ha colpito duramente le famiglie che hanno ridotto l’acquisto di quasi tutti i prodotti lattiero caseari, nonostante un significativo aumento delle offerte promozionali”

Gli acquisti  di  latte  fresco  sono  calati del 4,1%, quelli di latte UHT del 3,7%,  lo yogurt perde il 5%, il  Grana Padano il 7,4%, il  Parmigiano  Reggiano il 3,8%  e la Mozzarella il 2,4%. Il burro poi in uno solo anno  ha  affrontato  ed assorbito quasi integralmente un aumento dei costi delle materie prime del 60%. Il  calo dei consumi colpisce tutti i prodotti, soprattutto quelli fatti in Italia, mentre crescono le importazioni di prodotti finiti, a prezzi sempre più  competitivi. Ed anche le esportazioni crescono si, ma solo a fronte di una riduzione dei prezzi dei nostri prodotti più pregiati!

In questo contesto così critico, la strumentalizzazione dei “record” del prezzo del latte “spot” non fa che alimentare la disinformazione su un settore cruciale per l’economia del nostro Paese.
Il mercato del latte spot rappresenta infatti solo una parte irrilevante del latte trasformato quotidianamente in Italia. Inoltre, oltre all’aumento dettato dalla minor produzione nella stagione estiva, è un mercato fortemente influenzato dalle quotazioni del latte in polvere e del burro, produzioni sulle quali Paesi grandi produttori ed esportatori di latte hanno preferito concentrare i propri investimenti.

I valori del latte spot sono frutto di parametri completamente differenti e non paragonabili con quelli che caratterizzano gli accordi continuativi industrie e allevatori. La volatilità di prezzi di piccole  partite (alle cui quotazioni vanno tra l’altro sottratti mediamente 3 centesimi al litro per i costi di trasporto), non possono essere presi come riferimento di contratti che invece garantiscono una stabilità economica grazie ad una fornitura costante, per tutti i giorni, di tutto il latte che una azienda agricola produce, con un sistema incentivante di premi sulla qualità.

“Che il prezzo del latte spot, del quale tutti si affannano a parlare senza però chiarirne le complesse dinamiche, non sia una valido termine di confronto è evidente – ribadisce Ambrosi -  anche da come viene abilmente sfruttato solo all’occorrenza. Nessuno faceva questi paragoni quando poco più di un anno fa le quotazioni erano ben inferiori ai 30 centesimi, mentre il latte alla stalla continuava ad essere pagato da contratto più di 38 centesimi litro!”.

Bisogna ricordare che a  parità di qualità, il latte prodotto dalle stalle italiane è il più caro  del  mondo  e  in poco più di un anno è già aumentato due volte: dell’11%  negli ultimi  12  mesi   e addirittura del 17% se consideriamo gli  ultimi  18 mesi.
 

Prodotti Lattiero Caseari al Servizio della Salute

Nutrizione e salute

I PRODOTTI LATTIERO CASEARI SONO ALIMENTI "INTERATTIVI" AL SERVIZIO DELLA SALUTE

01-10-2013

La conferma dal Congresso mondiale di Granada dove gli studiosi hanno rimarcato l'eccezionale sinergia dei nutrienti di latte, yogurt, formaggi e burro.


Latte e derivati alla ribalta del 20esimo Congresso Internazionale di Nutrizione, tenutosi a Granada dal 15 al 20 settembre 2013.
Gli studiosi hanno rimarcato l’eccezionale ricchezza nutrizionale di latte yogurt formaggi e burro e la positiva sinergia tra i loro nutrienti. Un profilo che il rende alimenti benefici per la prevenzione delle malattie del benessere, come obesità, sindrome metabolica, osteoporosi e patologie cardiovascolari.
 

Calcio, potassio, vitamine del gruppo B, proteine di alta qualità: sono solo alcuni dei nutrienti di pregio di cui sono ricchi i prodotti lattiero-caseari, che per questo rappresentano una fonte di sostanze indispensabili per vivere. Al punto che le autorità sanitarie di numerosi paesi di tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti – come ha spiegato Connie Weaver dell’università di Purdue -  raccomandano di consumare “3 prodotti lattiero-caseari al giorno”, sostenendo questo messaggio con campagne di comunicazione dedicate rivolte ai cittadini.
 

Sull’importanza di consumare ogni giorno 3 porzioni tra latte yogurt e formaggi, hanno concordato anche gli esperti di tutto il mondo approdati a Granada per il 20esimo congresso internazionale di nutrizione, appena conclusosi. Un incontro che ha rappresentato l’occasione per fare il punto su quanto emerso dagli ultimi studi relativamente al rapporto tra latticini e salute.


Più benefici per ossa e muscoli

Poco conosciuto è il ruolo dei prodotti lattiero-caseari nel mantenimento della massa muscolare degli anziani.
Per approfondire: LA SALUTE DEL MUSCOLO PASSA ATTRAVERSO LE PROTEINE DEL LATTE
Per compensare il calo del tono muscolare determinato dall’età e dalla sarcopenia, Luc Van Loon dell’università di Maastricht ha sottolineato come l’intake delle proteine contenute nei prodotti lattiero caseari e gli esercizi fisici di resistenza permettano di aumentare la massa magra e di migliorare le performance funzionali nei seniores.

Tra i benefici più conosciuti legati a un adeguato consumo di latte, yogurt e formaggi ci sono lo sviluppo e la salute delle ossa. “Costruirsi” un buon capitale osseo da ragazzi e da adolescenti, e saperlo conservare per il resto della vita costituisce una forte garanzia contro l’osteoporosi e il rischio di fratture ossee. Al congresso di Granada è stato sottolineato che a tale scopo giocano un ruolo fondamentale soprattutto il calcio e le proteine, come pure il fosforo e la vitamina D.  E’ la sinergia tra tutte queste sostanze che contribuisce alla “costruzione” delle ossa e a diminuire il rischio osseo.
 

Meno malattie cardiovascolari e metaboliche

Le scoperte più promettenti sono quelle che arrivano dal mondo delle patologie cardiovascolari e metaboliche. Nello studio francese MONICA, condotto per 14 anni, la minor incidenza di mortalità è stata osservata proprio nei soggetti con alimentazione variata e caratterizzata da un elevato consumo di prodotti lattiero caseari, cereali, frutta e verdura. Un risultato che si deve soprattutto al minor numero di decessi di origine cardiovascolare, ha precisato Vanina Bongard dell’università di Tolosa, visto che questo studio ha confermato quanto emerso da altre ricerche: ossia che il consumo di latte e derivati si associa a un minor rischio di sindrome metabolica.
Per approfondire: SINDROME METABOLICA E DIABETE DI TIPO 2: IL RUOLO PREVENTIVO DI LATTE E DERIVATI

Un effetto dovuto soprattutto a valori più bassi di pressione arteriosa, promossi dall’azione congiunta e sinergica di un “pool” di sostanze presenti nel latte e nei suoi derivati: calcio, magnesio, potassio e peptidi su tutti.

Le ricerche ora si stanno concentrando sul ruolo del fosforo: e solo quello contenuto nei prodotti lattiero-caseari è significativamente associato a una diminuzione della pressione arteriosa e a una riduzione del rischio di ipertensione.
 

Meno grasso, visibile o invisibile

I prodotti lattiero-caseari sono anche associati a una diminuzione dell'adiposità corporea e del rischio di obesità, ha osservato Mario Kratz dell’università di Washington. Il calcio, le proteine e altri nutrienti del latte e dei suoi derivati potrebbero agire in modo efficace contro l'eccesso di peso, un fattore importante della sindrome metabolica.

Ma anche i lipidi del latte svolgono un ruolo benefico. Tra i diversi tipi di acidi grassi saturi, molto differenti tra loro, quelli di origine lattica sono associati a una diminuzione del rischio cardiovascolare. Alcuni specifici acidi grassi potrebbero contrastare l’eventuale effetto negativo di altri acidi grassi saturi, aumentando il colesterolo “buono”, diminuendo i trigliceridi, l’infiammazione e la resistenza all’insulina. Senza dimenticare che il calcio del latte favorisce anche l’eliminazione dei lipidi.
Per approfondire:

DIMAGRIRE CON LATTE E YOGURT: NOVITÀ DALLA RICERCA

LATTE E DERIVATI: OK ANCHE PER RESTARE IN FORMA

 

Concludendo, il congresso di Granada ha ribadito che un’alimentazione equilibrata è garanzia di buona salute se apporta tutte le sostanze nutrienti indispensabili. Ha messo sotto i riflettori la ricchezza e la varietà nutrizionale dei prodotti lattiero caseari, di cui si continuano a identificare e scoprire nuovi benefici per la salute.  

Vincitori Premi Speciali

Premio Giornalistico

I VINCITORI DEI PREMI SPECIALI DELLA 2a EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

21-06-2013

I riconoscimenti speciali riservati agli Autori degli articoli monografici dedicati a Latte, Yogurt e Latti fermentati, Formaggi, Burro e Panna.


Ai vincitori delle tre categoria tematiche in cui si articola il Premio Giornalistico Assolatte L'Attendibile, si sono aggiunti i quattro riconoscimenti speciali riservati agli Autori degli articoli monografici dedicati a Latte, Yogurt e Latti fermentati, Formaggi, Burro e Panna.

I vincitori delle menzioni 4 menzioni speciali

CESARE BETTI ha ricevuto la menzione per il miglior approfondimento dedicato al latte per l'articolo “Il latte. La bevanda per eccellenza” pubblicato su Più Sani Più Belli.
Motivazione: Partendo dal profilo nutrizionale del latte e dal suo ruolo in una corretta alimentazione e arrivando ai trattamenti termici che ne garantiscono la sicurezza, quest’articolo offre un ritratto a tutto tondo di quest’alimento. Particolare attenzione è dedicata all’intolleranza al lattosio e alle soluzioni che permettono comunque di non dover rinunciare al consumo di latte.
Il premio è stato consegnato da Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca di INRAN e membro della Giuria.


MARINA CELLA ha ricevuto la menzione per il migliore approfondimento dedicato a burro e panna per l'articolo “La rivincita del burro” pubblicato su Cucina Moderna.
Motivazione: un servizio che riepiloga le caratteristiche peculiari del burro, sfatando falsi miti nutrizionali e illustrando il ruolo di quest’alimento in un equilibrato regime alimentare. Alla parte nutrizionale si affianca poi un focus sulle tecniche di produzione e una panoramica delle diverse tipologie di burro in commercio.
Il premio è stato consegnato da Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori e membro della Giuria.


ISABELLA EGIDI ha ricevuto la menzione per il migliore approfondimento dedicato a yogurt e latti fermentati per l'articolo “Probiotici. Dall’intestino alle gengive, vantaggi provati” pubblicato su “Repubblica Salute”.
Motivazione: l’articolo sottolinea la vivacità della ricerca in atto nel mondo dei probiotici e propone un aggiornamento sulle evidenze emerse dagli ultimi studi pubblicati, presentandone i risultati in modo approfondito, con un linguaggio molto chiaro e con una infografica dettagliata e di grande impatto.
Il premio è stato consegnato da Giuseppe Rotilio, ordinario di Biochimica all'Università di Roma Tor Vergata e membro della Giuria.




LICIA GRANELLO ha ricevuto la menzione per il migliore approfondimento dedicato ai formaggi per l'articolo “Hot Cheese. Formaggio cotto e mangiato”  pubblicato su La Repubblica.
Motivazione: un articolo accattivante, dalla scrittura brillante, che invita a prendere coscienza del valore dei formaggi e del loro fondamentale apporto a moltissime ricette della cucina italiana. Una panoramica ampia e dettagliata sulla produzione casearia e sulle tecniche culinarie con cui i formaggi sono usati ed esaltati sia come ingredienti che come piatto unico.
Il premio è stato consegnato da Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche e membro della Giuria.


Attualità

SOSTENIBILITÀ, OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ NELLA FILIERA LATTE POST 2015

07-01-2014

L’11 febbraio l’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, con il patrocinio del Comitato italiano FIL/IDF, ospiterà un importante convegno sulla sostenibilità


L’abolizione delle quote latte e la sostenibilità ambientale sono temi di grande attualità. Per questo l’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, con il patrocinio del Comitato italiano FIL/IDF e la Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, ha organizzato il convegno “Sostenibilità, opportunità e criticità nella filiera latte post 2015”.

Il Convegno si terrà il prossimo 11 febbraio presso il Centro Congressi dell’Università e mira ad approfondire i grandi cambiamenti che attendono la filiera del latte, dalla produzione alla trasformazione, compresi gli aspetti nutrizionali e di comunicazione.

Aprirà i lavori l’intervento di Sophie Bertrand (CNIEL – Centre National Interprofessionnel de l’Économie Laitière) che riassume tutto quello che è stato fatto dalla FIL/IDF su questo tema. Seguiranno interventi sul futuro del mercato del latte nell’Unione europea dopo l’abolizione delle quote, sul pacchetto latte, sul benessere animale e sulla sostenibilità ambientale nell’allevamento, ma anche sulla gestione sanitaria per la sostenibilità degli allevamenti e sulla ricerca.

La seconda parte del convegno sarà dedicata all’evoluzione della struttura delle aziende da latte italiane ed alle esperienze aziendali, agli aspetti nutrizionali del latte e dei suoi derivati, così come alle nuove frontiere della comunicazione nel settore.

La giornata si chiuderà con la presentazione dell’identikit del consumatore di latticini e formaggi attraverso un’analisi delle caratteristiche, dei trend e dei comportamenti che lo identificano.

La partecipazione al convegno è gratuita, ma è necessaria la registrazione. Modulo di iscrizione e programma della giornata sono disponibili  sul sito della Facoltà di Agraria.
 
Latte, Yogurt Sano e Formaggi

Nutrizione e salute

“SEMAFORO VERDE” DAL MONDO DELLA RICERCA PER LATTE, YOGURT E FORMAGGI.

20-01-2014

Per il governo inglese molti dei nostri migliori formaggi dovrebbero essere etichettati con un “semaforo rosso“. Per i ricercatori di tutto il mondo, invece, si meritano un bel “semaforo verde”.


Macché semaforo rosso sui nostri formaggi come vorrebbero gli inglesi. Secondo le nuove evidenze scientifiche sui benefici salutistici e caratteristiche nutrizionali dei prodotti lattiero-caseari, raccolte da Assolatte, latte, yogurt e formaggi si meritano un bel “semaforo verde“.

Anche dai più recenti studi, infatti, sono emersi nuovi e stimolanti benefici collegati al consumo del latte e dei suoi derivati. Dalle più prestigiose riviste scientifiche internazionali ecco 12 "good news", una al mese, che ci hanno accompagnato nel 2013.

I prodotti lattiero-caseari hanno un effetto anti-infiammatorio
Uno studio pubblicato su “The American Journal of Clinical nutrition” ha concluso che consumare prodotti lattiero-caseari non provoca impatti negativi sui biomarker dell’infiammazione sistemica di basso grado, un fattore di rischio comune alle patologie metaboliche e cardiovascolari.

I latticini proteggono dall’aumento di peso determinato dall‘età   
I maggiori consumatori di latte e derivati sono quelli che, con il passare del tempo, mostrano il minor guadagno di peso e minor aumento di circonferenza vita, sia nel breve che nel lungo periodo.  A rivelarlo è stato un ampio studio prospettico pubblicato sull’“International Journal of Obesity”.

I latticini sono la fonte di calcio più economica    
Un lavoro pubblicato dal “Journal of American College of Nutrition” ha rivelato che il latte ed i suoi derivati sono un’ottima scelta per mettere d’accordo nutrizione e portafoglio: i prodotti lattiero-caseari sono di gran lunga le fonti più economiche di calcio e sono fra quelle meno costose di vitamina B2 e B12.
 
Il latte non è un alimento acidificante   
Al contrario di quanto affermano certe mode “alternative”, non solo il latte e i prodotti lattiero-caseari non sono nocivi per l’osso ma anzi aiutano a raggiungere il picco di massa ossea che costituisce la riserva di calcio dell’organismo. Dal “Journal of Bone and Mineral Research”, dal “Nutrition Journal”, dal “The American Journal of Clinical nutrition” e dal “The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism”.
 
I latticini sono fondamentali per migliorare la nutrizione in tutto il mondo   
Ad affermarlo è la FAO nel suo recente studio "Latte e prodotti caseari nella nutrizione umana" in cui sottolinea  che il latte e i prodotti lattiero-caseari sono ricchi di micronutrienti fondamentali per combattere la malnutrizione nei Paesi in via di sviluppo, dove l’alimentazione delle popolazioni povere è spesso basata solo su cereali e carboidrati.

L’intolleranza al lattosio è meno diffusa di quello che si crede e si può vincere facilmente
Sempre nel suo rapporto, la FAO ha ridimensionato il fenomeno dell’intolleranza al lattosio, sostenendo che la maggior parte delle persone può consumare con tranquillità prodotti lattiero-caseari, come yogurt e formaggi stagionati. Conferme anche sul “Journal of Nutrition” e su “The American Journal of Clinical Nutrition”.

I prodotti lattiero-caseari contribuiscono a prevenire le malattie del benessere  
Gli studi pubblicati sull’”Obesity Reviews” e su ”The American Journal of Clinical Nutrition” hanno acceso i riflettori sul ruolo dei prodotti lattiero-caseari nella prevenzione di molte delle patologie del nostro tempo, come la sindrome metabolica, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore.
 
I probiotici sono efficaci per la salute dell’intestino   
Ogni giorno, in media, vengono pubblicati due nuovi articoli scientifici dedicati ai probiotici, con risultati sempre più interessanti riguardo l’importanza della flora batterica intestinale e la capacità dei probiotici di favorirne l’equilibrio. La valenza funzionale dei probiotici è confermata anche dal documento di consenso “Probiotici e salute: stato dell’arte basato sulle evidenze”, pubblicato su ”Pharmacological Research“.
 
I latticini contribuiscono a prevenire  l’ipertensione
Una ricerca della Harvard School of Public Health di Boston, pubblicata da “Hypertension”, ha osservato che sia l’assunzione di prodotti lattiero caseari a basso contenuto di grassi, che l’assunzione di calcio e di vitamina D erano inversamente associati con il rischio di ipertensione, suggerendo un loro potenziale ruolo nella prevenzione primaria di questa malattia.
 
I latticini sono gli alimenti proteici migliori per conservare i muscoli in forma
Consumare delle proteine dopo l’esercizio fisico è la strategia più efficace per avere muscoli sani e tonici, come rivela uno studio pubblicato su “Current Opinion in Clinical Nutrition & Metabolic Care”.
 
Lo yogurt ha un ruolo antiobesità
Un consumo regolare di yogurt aiuta a controllare il peso corporeo. E’ la conclusione a cui è giunto uno studio prospettico condotto su oltre 120mila americani e presentato al First Global Summit of the Health Effects of Yogurt, tenutosi a Boston.
 
Fare colazione con i latticini protegge da alcune patologie croniche
Uno studio italiano condotto su oltre 18mila soggetti adulti e pubblicato sul “Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases Journal” ha messo in evidenza che la tipica colazione italiana a base di prodotti lattiero caseari e prodotti da forno esercita un fattore protettivo nei confronti dell’eccedenza ponderale, della pressione arteriosa, dell’iperglicemia e della colesterolemia.

Per approfondire i contenuti delle ricerche:
LATTE & DERIVATI: EFFETTO PROTETTIVO "NEL TEMPO" SUL PESO CORPOREO
IL BUONGIORNO SI VEDE DALLA PRIMA COLAZIONE
L'ATTUALITÀ DELLA DIETA MEDITERRANEA NEL TERZO MILLENNIO
IL LATTE E' UN ALIMENTO ACIDIFICANTE? NO, E' UNA TEORIA DI MODA PRIVA DI BASI SCIENTIFICHE
INTOLLERANZE: VERITA' E BUGIE

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Attualità

CONVEGNO ASSOLATTE SULLE NUOVE NORMATIVE USA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE

31-01-2014

Cambiano le norme sui prodotti alimentari esportati negli States. il punto in un seminario, rivolto alle aziende, in programma il 7 febbraio a Milano.


La sigla in codice è FSMA: un acronimo che indica il “Food Safety Management Act”, la normativa sulla sicurezza alimentare emanata dal Presidente Barack Obama di cui sono stati diffusi di recente i decreti attuativi.

Queste nuove disposizioni hanno un impatto importante sul mondo delle imprese che esportano i loro prodotti nel mercato statunitense. Infatti introducono un diverso indirizzo normativo (come la responsabilizzazione totale dell’importatore sulla sicurezza dei prodotti alimentari) e prevedono nuove procedure (come l’accreditamento da parte della Food and Drug Administration di enti di certificazione che attestino la conformità alla normativa igienico-sanitaria americana).

Assolatte, consapevole dell’importanza per le sue aziende di approfondire i contenuti di questa nuova normativa, ha promosso un seminario, che si svolgerà la mattina di venerdì 7 febbraio 2014 a Milano.

A illustrare i nuovi indirizzi della legislazione alimentare americana saranno Donald A. Prater, vicedirettore della sede di Bruxelles della Food and Drug Administration, e Andrea Dionisi della Dg Sanco della Commissione Europea.

Le conclusioni del seminario saranno affidate a Romano Marabelli, capo dipartimento della Sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare al ministero della Salute, che illustrerà alcuni delicati aspetti dei rapporti commerciali con gli Usa sul fronte della sicurezza alimentare.
 
In allegato, il programma dell'incontro e la scheda di adesione da inviare entro il 5 febbraio ad Assolatte.
 

Attualità

INTERVISTA A MASSIMILIANO DONA

10-02-2014

Quattro domande al segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori, la più antica organizzazione consumerista italiana.




Unc è stata in prima linea perché l’Italia si dotasse di un Codice del consumo e di una norma sulla class action. Come commenta i primi anni di applicazione delle nuove regole?
Il Codice del Consumo ci è invidiato in tutta Europa dove, ad eccezione di alcuni Paesi, manca una organizzazione compiuta della disciplina di consumo. E non potete immaginare quanti consumatori consultano queste norme online proprio grazie al fatto di poterle rintracciare più facilmente: da parte nostra, per agevolare questa presa di contatto con il Codice abbiamo lanciato un sito tematico (www.codicedelconsumo.it) e una app per iPhone/iPad.
Per quanto riguarda la class action il quadro è meno entusiastico: come è noto lo strumento processuale è stato via via depotenziato per la preoccupazione di un uso irresponsabile dell’azione risarcitoria. Il risultato, però, è che oggi molte iniziative sono naufragate per colpa dell’inefficienza della class action italiana. E lo dico pur avendo un primato del quale andiamo molto fieri: nel 2013 l’Unione Nazionale Consumatori è stata la prima associazione (e credo ancora l’unica) a vincere una class action in Italia.
 
Alcuni sostengono che le associazioni di impresa sono lobby da cui stare alla larga. Altri le ritengono portatrici di interessi legittimi con cui confrontarsi in modo casomai duro, ma leale. Qual è la sua idea in proposito? C’è qualche esempio di collaborazione positiva?
Alla soglia dei sessanta anni di attività, l’Unc ha maturato una visione laica e dialettica della relazione tra rappresentanti dei consumatori e rappresentanti delle imprese.
Ritengo imprescindibile un serio investimento di fiducia in questo rapporto a condizione che ciò avvenga nel rispetto dei ruoli: l’impresa deve produrre profitti e farlo in modo trasparente e rispettoso dei diritti della clientela; il rappresentante dei consumatori deve verificare la correttezza delle dinamiche commerciali, proporre aggiustamenti e, in mancanza di riscontri, deve segnalare i comportamenti scorretti alle autorità competenti, fino a ricorrere al giudice nei casi più gravi.
Purtroppo però le cose non vanno sempre così: talvolta osservo miei colleghi che, senza neppure conoscere adeguatamente il settore di riferimento, lanciano denunce e campagne solo per fare uno scoop. Ma non mancano anche certi manager innamorati di se stessi che non riescono a guardare più complessivamente al mondo circostante.
Dovendo fare qualche esempio, mi limiterò a dire che settori più maturi, come l’alimentare, rappresentano spesso occasioni di collaborazione anche molto apprezzate dal nostro pubblico di riferimento.
Tutt’altro scenario, purtroppo, troviamo nel mondo della net economy, dove troppo spesso incontriamo imprese “digitali” esageratamente aggressive e trascurate verso l’utenza.
 
Tanti chiedono di introdurre nuove norme di etichettatura, che impongano l’indicazione dell’origine del prodotto e degli ingredienti su tutti i prodotti alimentari. Il Parlamento italiano ha anche emanato alcune leggi, sistematicamente bocciate dall’Europa. L’industria sostiene che le caratteristiche di buona parte dei prodotti made in Italy non dipendano dalla provenienza degli ingredienti, ma dalla loro qualità e chiede di lavorare in un mercato comunitario con leggi uguali per tutti. Qual è la posizione di Unc?
Il dibattito sul made in Italy rappresenta uno dei grandi equivoci del nostro tempo: ogni giorno è pubblicizzato un nuovo prodotto con solenne accompagnamento di bandiere tricolori o diciture più o meno fantasiose. I consumatori sono disorientati e non mancano proteste vibranti ai nostri sportelli, segno di una crescente sfiducia verso il concetto di made in Italy. Da consumerista ritengo che la tracciabilità delle produzioni sia un valore, ma solo in termini di trasparenza. Mi spiego: salvo rare eccezioni (e penso a prodotti per i quali la provenienza è sinonimo di peculiarità organolettiche, come ad esempio l’olio d’oliva), l’origine della materia prima non dovrebbe orientare le scelte. Tuttavia apprezzerei un po’ più di trasparenza da parte delle aziende perché il grano ucraino o il tonno giapponese sono buoni fino a quando una centrale nucleare non comincia a fare i capricci. Un esempio banale per dire che a questo punto diventiamo tutti molto più sensibili rispetto alla provenienza.
Detto questo, però, mi aspetterei più serietà anche da certe imprese che invece sembrano esageratamente interessate alla comunicazione sul “made in”: vogliamo smetterla di proporre il latte di mucche italiane?
 
Qual è la battaglia per la tutela dei diritti dei consumatori che ricorda con maggior orgoglio? E quale quella che le ha lasciato un po’ di amaro in bocca?
Come dicevo, una delle gioie più grandi è stata vincere la prima class-action italiana: molti miei colleghi delle altre associazioni avevano annunciato l’avvio di procedimenti in passato, ma solo una è arrivata per prima. Non è la prima volta che apriamo una nuova via e, lasciatemi dire, ne vado molto orgoglioso!
Avverto l’amaro in bocca, invece, quando vedo certa comunicazione pubblicitaria irresponsabile: dalle pasticche per il mal di testa alle bibite gassate, passando per alcuni alimenti ultracalorici, non sono ancora riuscito ad ottenere che l’Autorità Antitrust sanzioni (insieme ai messaggi ingannevoli) anche gli spot che spingono a consumi esagerati. E’ un fenomeno dilagante che trovo immorale e per questo continuerò a battermi.

Attualità

PROTOCOLLO DI INTENTI PER LA STABILITÀ E LA SOSTENIBILITÀ DELLA FILIERA LATTIERO-CASEARIA ITALIANA

26-11-2015

Assolatte ha sottoscritto - con il Ministero delle politiche agricole, le organizzazioni agricole, la GDO - un Protocollo di intenti.


Dalla sottoscrizione quest’oggi del “protocollo di intenti per la stabilità e la sostenibilità della filiera lattiero-casearia italiana” Assolatte si aspetta molto.

Le difficoltà del settore sono sotto gli occhi di tutti: le quotazioni dei nostri formaggi sono calate in modo importante, i consumi sono stagnanti, quando non in calo, e la concorrenza dei prodotti importati diventa sempre più pesante.

Questa crisi rischia di diventare strutturale e temiamo che interventi una tantum non bastino: sono necessarie misure organiche.

Sono anni che diciamo che la filiera lattiero casearia deve lavorare unita per risolvere gli innumerevoli problemi che la affliggono e che la rendono poco competitiva. I costi di produzione sono troppo elevati e se vogliamo sfruttare le opportunità che arrivano dalla crescita mondiale della domanda di cibo “made in Italy” dobbiamo trovare il modo di rendere le nostre aziende e i nostri prodotti più competitivi.

Per questo vanno eliminate le norme obsolete e i mille vincoli che rendono difficile fare impresa in questo paese.
Dobbiamo essere più efficienti e speriamo che il Ministro e il Governo raccolgano il nostro SOS.

Siamo soddisfatti dell'impegno preso dal Ministro per la promozione del latte e dei prodotti lattiero caseari e speriamo che questi interventi possano avere un effetto positivo sui consumi interni.
Aperte le Iscrizioni per la Terza Edizione di L'Attendibile

Premio Giornalistico

TORNA IL PREMIO GIORNALISTICO "L'ATTENDIBILE". SONO APERTE LE ISCRIZIONI ALLA TERZA EDIZIONE

20-12-2013

AI via la terza edizione del premio Assolatte L'Attendibile. La premiazione dei vincitori nel 2014.


Dopo il successo riscosso dalle precedenti edizioni, Assolatte ha indetto la terza edizione del premio giornalistico Assolatte L'Attendibile.
 
Il premio è riservato ai giornalisti, professionisti e pubblicisti, che affronteranno i temi portanti del settore lattiero caseario e delle sue produzioni, in articoli, inchieste e servizi diffusi tramite la stampa, le agenzie di stampa, la radio, la televisione e i nuovi media.

Possono partecipare al concorso, che ha un montepremi complessivo di oltre 10mila euro, i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 giugno 2013 - 31 maggio  2014.
 
La cerimonia di premiazione avverrà nel 2014.

Sono previsti 4 premi per altrettante categorie tematiche cui si aggiungono 4 menzioni speciali per i migliori elaborati dedicati a Latte, Yogurt e Latti Fermentati, Formaggi, Burro e Panna.
Nel corso della cerimonia di premiazione verranno assegnati alcuni riconoscimenti "fuori concorso", tra i quali il consueto "Premio Carlo Cannella per il giornalismo scientifico".
 
La composizione della Giuria, come sempre di altissimo profilo, sarà comunicata a breve e vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e dei media.
 
Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 4 giugno 2014.
Fotogallery Premiazione 3a edizione del premio giornalistico l'Attendibile

Premio Giornalistico

FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

13-06-2014

Milano, 5 giugno 2014, Hotel Principe di Savoia.


Intolleranza al Lattosio - Come non Rinunciare a Latte e Derivati

Nutrizione e salute

INTOLLERANZA AL LATTOSIO: PICCOLI ACCORGIMENTI PER NON RINUNCIARE AI PRODOTTI LATTIERO CASEARI

20-03-2013

Una dieta priva di latte e derivati rende molto difficoltoso assumere la dose quotidiana di calcio e aggrava un deficit molto diffuso in Italia.


Le intolleranze alimentari sono un argomento “caldo”, dove le evidenze emerse dal mondo della ricerca si mescolano spesso a posizioni fideistiche o prive di avallo scientifico.

E così molti sono convinti che le intolleranze siano in costante crescita e tanti sono indotti a pensare di soffrirne, e quindi sono spinti a modificare la loro alimentazione anche senza una reale necessità.

Ma abolire il consumo di alcuni alimenti non è una scelta indolore, anzi può provocare gravi svantaggi nutrizionali ed esporre a diversi rischi per la propria salute.

"Allontanarsi dal latte per paura dell‘intolleranza al lattosio è sbagliato e può essere rischioso, visto che un consumo adeguato di prodotti lattiero-caseari è correlato con importanti benefici per la salute - spiega Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca dell’INRAN Infatti latte e derivati sono importanti per la lotta all’osteoporosi e per la prevenzione di molte malattie del benessere, come l’ipertensione, la malattie cardiovascolari, la sindrome metabolica e alcuni tipi di tumore“.

Una dieta priva di prodotti lattiero-caseari rende molto difficoltoso assumere la dose quotidiana di calcio e aggrava un deficit molto diffuso in Italia, dove gli adulti assumono circa l’80% del fabbisogno quotidiano di calcio e le adolescenti solo il 60%.
 

Abolire latte e derivati peggiora in modo significativo la situazione, visto che questi alimenti forniscono oltre metà dell’apporto complessivo di calcio: dai prodotti lattiero-caseari otteniamo il 57% del fabbisogno giornaliero di calcio contro il 10% dell’acqua e l‘11% dei vegetali, in cui calcio è però presente in quantità minori ed è difficile da assimilare. 

E’ bene sapere che gli adulti che hanno difficoltà nell’assorbimento del lattosio non hanno bisogno quasi mai di eliminare il latte dalla dieta: è sufficiente che gestiscano questa condizione adottando dei comportamenti adeguati: consumare regolarmente piccole quantità di lattosio, scegliere yogurt e formaggi stagionati e introdurre il latte insieme ad altri alimenti, come avviene di solito durante la prima colazione. Nei casi più gravi viene, poi, in aiuto il latte delattosato, ormai reperibile in ogni supermercato.
per approfondire, INTOLLERANZE: VERITÀ E BUGIE

Il malassorbimento di lattosio è infatti una condizione abbastanza diffusa nella popolazione adulta, ma che quasi mai necessita della eliminazione del latte. Può essere invece facilmente gestito in diversi modi:

1) consumare regolarmente piccole quantità di lattosio “aggiusta” la flora batterica del colon che impara a digerirlo, permettendo il consumo di quantità maggiori;
2) consumare yogurt e formaggi stagionati apporta quantitativi ridotti di lattosio e, nel caso dello yogurt, lattasi che aiuta nella digestione;
3) consumare latte insieme ad altri alimenti, come è d'abitudine per la prima colazione, rallenta il transito intestinale facilitando la digestione del lattosio;
4) consumare latte delattosato, il cosiddetto latte HD, rappresenta un valido ausilio nei casi più gravi. Lo si può acquistare nei punti vendita oppure si può ottenere in casa un prodotto analogo tramite l'uso di complementi di lattasi da sciogliere nel latte o si può assumere il complemento poco prima del consumo di latte e permetterne la digestione.


 

Importanza di Latte e Derivati per Bambini e Ragazzi

Nutrizione e salute

LATTE E DERIVATI SONO DALLA PARTE DEI BAMBINI. ALIMENTI UTILI AD UN SANO E ARMONICO SVILUPPO

20-11-2013

Tutti i benefici di latte, yogurt, formaggi e burro per bambini e ragazzi.


prosegue da
LATTICINI&BAMBINI. UN’ACCOPPIATA SANA E VINCENTE, ANCHE PER UNICEF.
20-11-2013: oggi è la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza voluta dall’Unicef. Anche latte e derivati sono dalla parte dei bambini e dei ragazzi perché sono alimenti indispensabili per farli crescere bene e sani. Assolatte ha raccolto le conferme da tutto il mondo.


Bere latte insegna ai bambini a mangiare in modo sano. E quindi li predispone a una vita sana
Consumare latte e latticini durante l'infanzia aiuta i bambini a sviluppare il gusto per il latte e ad adottare, da adulti, delle abitudini alimentari più sane. Gli studi mostrano che i genitori influenzano l'atteggiamento dei loro bambini verso i prodotti lattiero-caseari e il loro consumo quotidiano. I figli di genitori che bevono molto latte mostrano, infatti, un più alto intake di latte e derivati.
Per approfondire: “Stili di vita, una questione di famiglia”
 
I bambini bevono sempre meno latte e sempre più soft drink
In Europa i bambini bevono sempre meno latte e in numerosi paesi le quantità diminuiscono in modo progressivo tra l’infanzia e l’adolescenza. Quando i ragazzi eliminano il latte dalla loro alimentazione, spesso lo sostituiscono con alimenti e bevande potenzialmente poveri in nutrienti ma a forte densità calorica.  Sostituire il latte con le bibite zuccherate porta ad aumentare l’assunzione di energia e a diminuire l’intake di calcio. Gli studi mostrano che la diminuzione dei consumi di latticini e l’aumento del consumo di bevande zuccherate povere di nutrienti si accompagnano a un aumento dell’obesità infantile.

I benefici dei latticini vanno oltre il loro valore nutrizionale
Il latte e i suoi derivati sono riconosciuti a livello mondiale come fonte di molti nutrienti essenziali che contribuiscono al corretto funzionamento del corpo e che sono rilevanti per mantenersi in buona salute in tutte le età della vita. Dal mondo della ricerca emergono in continuazione nuove evidenze. Molti studi osservazionali suggeriscono un'associazione positiva tra il consumo di latticini e la salute dei denti. In particolare, i consumi di yogurt e formaggi sono collegati a una minore incidenza di carie tra i bambini. Interessanti anche i dati scientifici che mostrano come un elevato consumo di latticini nell’infanzia sia collegato a una bassa pressione sanguigna nella tarda infanzia e nella prima adolescenza.
Per approfondire: “Cheese! Con i latticini il sorriso è più sano e più bello”

La colazione è sempre importante. E farla con i latticini è meglio
In Europa e negli Stati Uniti dal 10 al 30% dei bambini e degli adolescenti non fa colazione al mattino. Un’abitudine che può avere conseguenze sfavorevoli per la salute e le performance cognitive. Sempre più studi confermano che saltare la colazione predispone ad abitudini nutrizionali inadeguate, e persino all’obesità. Diversi studi hanno constatato un maggiore consumo di latte e un più alto intake di calcio nei bambini e negli adolescenti che fanno colazione. I nutrizionisti consigliano di inserire sempre i prodotti lattiero-caseari nella prima colazione di tutti, anche in quella di bambini e adolescenti.
Per approfondire: “Il buongiorno si vede dalla prima colazione” e “Back to school: prima colazione per ben cominciare”

Latte e derivati: tanti nutrienti, pochi euro di prezzo
I prodotti lattiero-caseari forniscono nutrienti importanti e indispensabili, in modo gradevole e gustoso. E hanno un ottimo rapporto tra prezzo e qualità nutrizionale.  
Per approfondire: “Latte: quale altro alimento ti dà così tanto a così poco?”
Sindrome Metabolica e Diabete di Tipo 2

Nutrizione e salute

SINDROME METABOLICA E DIABETE DI TIPO 2: IL RUOLO PREVENTIVO DI LATTE E DERIVATI SUL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

29-02-2012

Nuovi studi suggeriscono che il consumo del latte e dei suoi derivati possa offrire dei benefici nella prevenzione di entrambi.


Nuove ed interessanti novità sull'ultimo numero de L'Attendibile dedicato al ruolo proventivo di latte e derivati in relazione alla sindrome metabolica e al diabete di tipo 2. ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Diversi studi, infatti, suggeriscono che il consumo del latte e dei suoi derivati possa offrire dei benefici nella prevenzione di entrambi.

Si tratta di un tema di grandissima importanza, basti pensare al rilievo sociale del diabete mellito e al suo impatto sulla salute pubblica:  attualmente si stima che la prevalenza di diabete mellito di tipo 2 nella popolazione italiana si aggiri attorno al 5%  e che sia in continua crescita a causa dell'aumento dell'obesità e della sedentarietà.
 

Fra i vari aspetti della salute per i quali è stato suggerito un possibile ruolo preventivo da parte dei prodotti lattiero caseari, quello relativo alla sindrome metabolica e al diabete mellito di tipo 2, che rappresenta una delle espressioni metaboliche più significative e più frequenti della sindrome metabolica, è senza dubbio uno dei temi emergenti.

Si tratta di un argomento di grandissima importanza, basti pensare al rilievo sociale del diabete mellito e al suo impatto sulla salute pubblica: attualmente si stima che la prevalenza di diabete mellito di tipo 2 nella popolazione italiana si aggiri attorno al 5% e che sia in continua crescita a causa dell'aumento dell'obesità  e della sedentarietà. Come è stato riportato, la prevalenza di obesità  e la prevalenza di diabete di tipo 2 sono aumentate in concomitanza con la diminuzione del consumo di latte nelle passate tre decadi.

I risultati degli studi più recenti e significativi sul nuovo numero de L'Attendibile IL LATTE E I SUOI DERIVATI AIUTANO A PREVENIRE LA SINDROME METABOLICA E IL DIABETE DI TIPO 2.

 

Minerali del Formaggio: Calcio, Fosforo, Magnesio, Vitamine A, B, B12

Nutrizione e salute

FORMAGGI: NON SOLO CALCIO !

23-01-2013

Quando si parla di formaggio si pensa subito al calcio. Dimenticando che è una importantissima fonte di altre sostanze nutritive: proteine di elevata qualità, fosforo, magnesio, vitamine come la A, la B2 e la B12. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Pubblicato il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, FORMAGGI: NON SOLO CALCIO!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

 

Quando si parla di formaggio si pensa subito ad un particolare nutriente: il calcio.
In realtà questo alimento è un'importantissima fonte di varie altre sostanze nutritive, come proteine di elevata qualità, fosforo, magnesio, vitamine A, B2 e B12.

 

Ma c'è un altro fattore ancora poco considerato: il formaggio, e prima ancora il latte, possono rappresentare una fonte di calcio particolarmente vantaggiosa anche dal punto di vista economico.

Sul questo numero de L'Attendibile anche i consigli su come coniugare gusto e salute, un menu ragionato che include latte, yogurt e formaggio e alcuni abbinamenti sfiziosi per assaporare al meglio le 3 porzioni settimanali di formaggio previste dalle linee guida.


Inoltre, dalla letteratura internazionale uno studio che ha messo in relazione i dati di sorveglianza nutrizionale negli USA con il contenuto di nutrienti dei principali gruppi di alimenti, valutando così il costo di specifici nutrienti provenienti dai diversi gruppi.
Ai formaggi è dedicato anche il precedente numero de L'Attendibile:

"FORMAGGI: NOVITA' E CONFERME"

I Mercati

LE PRODUZIONI DOP DEL PRIMO SEMESTRE 2014

24-07-2014

Chiude in positivo la produzione DOP del primo semestre 2014


Il mese di giugno è stato positivo per le produzioni di tutti i principali formaggi DOP all’infuori del Gorgonzola che chiude con un calo del 4,7%. Calo prevedibile viste le abbondanti produzioni dei cinque mesi precedenti.

La situazione a fine primo semestre è dunque buona. La crescita delle consegne di latte ha portato a una crescita di tutte le produzioni DOP che, dopo il calo di inizio 2013, sono tornate a livelli paragonabili, se non superiori, a quelli del 2012.
Nello specifico:

  • GRANA PADANO DOP: nei primi sei mesi 2014 sono state prodotte 2.726.713 forme, il 4,1% in più rispetto al primo semestre 2013. I mesi più produttivi sono stati marzo, aprile e maggio. In questi tre mesi le produzioni hanno superato anche quelle del 2012.

  • PARMIGIANO REGGIANO: la produzione prosegue sugli stessi livelli del 2013, continuano invece a calare le quotazioni che da inizio anno sono scese di circa il 9%. Nei primi sei mesi sono state prodotte 1.713.562 forme, 1.000 in più rispetto al 2013.

  • GORGONZOLA: il primo semestre si chiude con numeri da record. Analizzando la serie storica delle produzioni si nota che dal 2010 in poi le produzioni sono sempre andate aumentando, salvo il rallentamento registrato lo scorso anno. Da gennaio a giugno la produzione è cresciuta del 9,1%, raggiungendo quota 2.126.316 forme.

  • ASIAGO DOP: il 2014 è un anno a se, difficilmente confrontabile con i precedenti per via dell’introduzione del piano di regolazione dell’offerta. La produzione è calata in particolar modo nel mese di marzo (-7,1%) e nel mese di aprile (-4,2%). Tuttavia, grazie al recupero registrato in giugno (+8,4%), la variazione tendenziale è risalita, chiudendo il primo semestre con un legger calo (-0,8%).

  • TALEGGIO DOP: dopo un primo trimestre negativo la produzione ha ripreso chiudendo il primo semestre 2014 con un avanzo del 2,4%. Il mese di giugno, in particolar modo, si è registrato un aumento, rispetto lo stesso mese nel 2013, di quasi il 12%

  • QUARTIROLO LOMBARDO DOP: il primo trimestre 2014 è stato il momento più produttivo dell’anno. Questo ha permesso di chiudere i primi sei mesi 2014 in positivo nonostante i cali produttivi di aprile e maggio.

Attualità

WORLD SCHOOL MILK DAY.
TORNA IL 24 SETTEMBRE L'INIZIATIVA DELLA FAO

21-09-2014

Un'iniziativa importante che ricorda l’importanza del lattee dello yogurt nell’alimentazione degli studenti.


Dall’Islanda all’Uganda, dal Brasile alla Cina: tutti insieme il 24 settembre per celebrare il “World School Milk Day”, la giornata voluta dalla FAO per ricordare l’importanza del latte nell’alimentazione di bambini e ragazzi in età scolare.

Quella di quest’anno sarà la 15esima edizione e coinvolgerà ben oltre 25 Paesi di tutto il mondo e ben 20 milioni di bambini nella sola Europa.

Al latte e allo yogurt, e alla loro importanza per la corretta crescita dei bambini e dei ragazzi in età scolare, la FAO dedica un’intera sezione del suo sito, dove propone anche utility divertenti per trasformare il World School Milk Day in un’occasione di festa anche in classe o con gli amici. Dal sito www.fao.org/economic/est/est-commodities/dairy/school-milk/15th-world-school-milk-day-wsmd/en/ si possono scaricare maschere di mucche, bufale o capre, da colorare e da indossare per festeggiare la giornata mondiale dedicata al latte nelle scuole.

Anche se il modo migliore per celebrare questa giornata resta sempre il più semplice: iniziarla con una buona tazza di latte o uno yogurt da bere e fare merenda a scuola con un bel bicchiere di latte o un gustoso vasetto di yogurt.
Emergenza Calcio per le Nuove Generazioni

Nutrizione e salute

EMERGENZA CALCIO PER I NATIVI DIGITALI. L'ALLARME LANCIATO DAL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

24-09-2014

Importanti novità dal mondo della ricerca. Latte, yogurt e formaggi associati a nuovi e importanti benefici nell'infanzia e nell'adolescenza.


E' online EMERGENZA CALCIO PER I NATIVI DIGITALI, il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata da Andrea Ghiselli ricercatore del CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura).

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

I prodotti  lattiero caseari forniscono all’organismo in crescita energia, proteine, micronutrienti e composti bioattivi che possono favorire lo sviluppo nelle varie fasi.
Eppure, nonostante l'importante contributo dei prodotti lattiero caseari per l’alimentazione di bambini e adolescenti, secondo una recente review comparsa su Nutrition Reviews (1) il loro consumo in molti Paesi occidentali è in diminuzione, soprattutto da parte di bambini e adolescenti che si trovano così a coprire con sempre maggiore difficoltà il loro fabbisogno di calcio.

Per gli autori, i fattori che possono influenzare queste tendenze nel tempo includono l'influenza genitoriale, il sesso, la sostituzione di latte con altre bevande e la qualità generale della dieta.

Secondo la review, i latticini contribuiscono soprattutto nelle fasce più giovani ad un adeguato apporto di micro e macronutrienti. Il calcio contenuto in questi prodotti è altamente biodisponibile e rappresenta circa (e in alcuni casi oltre) il 50% del consumo totale di calcio.

Ma i latticini forniscono anche proteine di alta qualità con peptidi e fattori bioattivi che hanno effetti specifici sulla crescita e su altri parametri di salute, mentre la porzione lipidica fornisce energia e acidi grassi essenziali.

Il consumo di latticini può influenzare varie fasi della crescita e dello sviluppo e, nonostante la credenza che l'energia fornita possa contribuire all’obesità infantile, le evidenze riportate nella review supportano in maniera molto forte che non esiste una correlazione e, laddove esista, si tratta di una correlazione inversa.

Per gli autori, il consumo di latticini è associato alla riduzione della carie dentale nei bambini e ad una minore pressione arteriosa nell’infanzia o nell’adolescenza. Infine, il consumo di latticini promuove infine la crescita anche staturale e la salute delle ossa.

(1) Dror, D.K. and L.H. Allen, Dairy product intake in children and adolescents in developed countries: trends, nutritional contribution, and a review of association with health outcomes. Nutr Rev, 2014. 72(2): p. 68-81.


Gli ultimi numeri de L’Attendibile:

LA DISINFORMAZIONE CORRE SUL WEB (e non solo): IL CASO DEL LATTE
Un numero dedicato al commento di alcune tra le più ricorrenti falsità pubblicate sul web. Dall'ormai ritrita tesi per cui "l'uomo è l'unico animale a bere latte dopo lo svezzamento" alla presunta allergenicità, dall'inutilità del calcio del latte per la salute delle ossa alla pericolosità dei prodotti lattiero caseari, causa di gravi patologie.
LATTE E DERIVATI, ALIMENTI PREZIOSI ANCHE NELLA DIETA VEGETARIANA
L’importanza che latte yogurt e formaggi ricoprono nelle diete onnivore può essere ancora maggiore per alcuni gruppi di popolazione, come i seguaci dell’alimentazione vegetariana. Per loro, più ancora che per altri, i prodotti lattiero caseari costituiscono un “pacchetto” di nutrienti particolarmente critici per il soddisfacimento del fabbisogno di un individuo vegetariano.
LATTE & DERIVATI: EFFETTO PROTETTIVO NEL TEMPO SUL PESO CORPOREO
I prodotti lattiero-caseari come valido aiuto per contrastare l’epidemia di obesità. Il rapporto protettivo dei prodotti lattiero-caseari nel guadagno di peso nel tempo, nel controllo del peso corporeo e della composizione corporea nel nuovo studio prospettico effettuato sui partecipanti al Framingham Heart Study, uno dei più numerosi studi emidemiologici di coorte, iniziato nel 1947.

Visita il portale www.lattendibile.it.
Nato per informare e aggiornare la classe medica, i giornalisti e i consumatori sui vantaggi di un'alimentazione equilibrata e sul ruolo di latte yogurt formaggi e burro, il sito propone agli utenti tutti gli articoli pubblicati dal 2007 ad oggi, catalogati per patologia/tematica e per prodotto. Consulta il nuovo sito: una fonte informativa privilegiata, con notizie di pubblica utilità che aiutano a migliorare l'approccio all'alimentazione, a nutrirsi in modo corretto e soprattutto consapevole.
5 Ragioni per far Bere Latte e Mangiare Yogurt ai Bambini

Nutrizione e salute

5 RAGIONI PER CUI BAMBINI E RAGAZZI DEVONO BERE LATTE E MANGIARE YOGURT

26-09-2022


Attualità

WORLD DAIRY FORUM 2014

16-10-2014

Stresa - 10 ottobre 2014


L’interesse verso gli accordi commerciali di libero scambio è molto forte!

I leader dell’industria lattiero-casearia europea riuniti a Stresa il 10 ottobre per il World Dairy Forum hanno  sottolineato l’importanza del commercio globale per i prodotti lattieri, ed in particolare per i formaggi
Per John Clarke, direttore dei negoziati commerciali per il settore agroalimentare della Commissione europea, è importante  aprire nuove opportunità sul mercato mondiale  per l’industria lattiero-casearia europea “La Riforma della PAC ha incentivato la produzione in funzione del mercato, la domanda è in crescita e l’Ue potrà trarre vantaggio dalla fine delle quote latte”.

E a proposito di rapporti tra Ue e Usa ha affermato: l’obbiettivo dell’unione Europea nel TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è giungere ad un accordo equilibrato.
L’accordo è una grande opportunità per l’Ue e per gli USA. Ci sono molte differenze tra i due sistemi agricoli (ad es. in materia di OGM, o per standard sulla salute animale), ma queste non devono essere un pretesto per bloccare il negoziato, perché c’è spazio per tutti. Il consumatore Usa chiede varietà e qualità e apprezza i prodotti Ue e la loro diversità.

“L'Europa esporta circa 15 miliardi di euro di prodotti alimentari trasformati di alta qualità, con un trend in forte crescita, a fronte di circa 10 miliardi di euro di prodotti di base che importano e che generano un saldo positivo import/export di 5 miliardi a favore dell'Ue. Le nostre stime  indicano che grazie all’accordo il volume delle esportazioni potrebbe addirittura raddoppiare - ha sottolineato l’On. Paolo De Castro.  Però è necessario fugare ogni dubbio sulle finalità del negoziato e seguire in maniera trasparente il suo andamento, visto l’enorme interesse che esso avrà, in particolare per le produzioni alimentari.

APPROFONDIMENTI: IL SETTORE LATTIERO CASEARIO IN ITALIA E IN UNIONE EUROPEA

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE: INVESTIMENTI PUBBLICITARI INDICI DI MERCATO

16-10-2014


Se gli investimenti pubblicitari sono un indice della fiducia delle imprese e dell’andamento dei consumi, i primi mesi del 2014 non sono certo tranquillizzanti.

Secondo i dati Nielsen, infatti, anche il primo trimestre del 2014 si è chiuso con un calo della spesa per la pubblicità; un arretramento contenuto ma significativo (-3,3%, pari a 53,1 milioni di euro).
Certo, parliamo di cali molto più modesti di quelli registrati negli anni scorsi, l’emorragia sembra essersi arrestata e in molti casi non si vedono le diminuzioni a due cifre che avevano caratterizzato gli ultimi tre anni: il 2013 aveva chiuso con una riduzione complessiva del 13,7%, inferiore a quella del 2012.

Veri segnali di ripresa si registrano però solo sui canali televisivi (+2%) e radio (+6,3%), i classici strumenti di comunicazione, che sembravano collassare di fronte alla crescita dei nuovi media e che nel 2012 avevano lasciato sul campo circa il 10% delle entrate di chi raccoglie pubblicità. Invece, i dati Nielsen sembrano contraddire questa tesi: internet è in calo, e in ribasso sono le spese per le direct mail.
Drammatico, poi, il tracollo degli investimenti sulla carta stampata, che ha chiuso i primi mesi dell’anno con un calo del 15,7% nei quotidiani e del 14,6% nei periodici, anche se l’ultimo mese analizzato ha visto una riduzione a una sola cifra.

Si comincia a intravedere però la flebile luce dei primi segnali di ottimismo: tra i primi 10 comparti, infatti, ben 6 hanno ricominciato ad investire – si pensi che il settore alimentare ha aumentato i propri investimenti in comunicazione del 23% – e lo stesso hanno fatto i top spender del mercato, che, forse, hanno capito che bisogna lasciarsi dietro le spalle il pessimismo della crisi e trasmettere più fiducia ai consumatori.

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Attualità

WORLD DAIRY FORUM 2014: INTERVENTO FAO

20-10-2014

Il settore lattiero caseario è in prima fila per rispondere alle esigenze nutrizionali del pianeta


Il settore lattiero caseario è leader assoluto nel mondo.

Il settore lattiero europeo è in “pole position” per rispondere alle necessità nutrizionali del Pianeta: questo è il messaggio che ha portato la FAO durante l’EDA World Dairy Forum a Stresa organizzato da Assolatte il 10 ottobre,  che ha riunito più di  200 esperti del settore.

FEEDS PEOPLE, GENERETING JOBS” ha dichiarato P.  Ankers della FAO: latte e prodotti lattiero-caseari possono fare moltissimo per migliorare la nutrizione e il sostentamento nei paesi in via di sviluppo, dove i livelli bassi di consumo sono spesso associati a numerose carenze di nutrienti: la carenza di vitamina A colpisce 190 milioni di bambini in età prescolare e 19 milioni di donne incinta; un terzo della popolazione mondiale soffre di carenza di zinco; la mancanza di iodio colpisce un terzo dei bambini in età scolare e l’anemia colpisce 1,62 miliardi di persone.

Latte e derivati possono fare molto per migliorare il quadro generale come dimostrano i risultati ottenuti con i progetti della FAO di distribuzione di latte dedicati all’infanzia: un bicchiere di 200 ml al giorno di latte intero di vacca, in media fornisce a un bambino di 5 anni il 21% del fabbisogno giornaliero di proteine​​, e l’8 % delle calorie e dei principali microelementi.

Senza dimenticare il ruolo sociale del settore: la produzione e la trasformazione del latte rappresentano una fonte di sostentamento per circa  300 milioni di  famiglie, la maggioranza delle quali nei paesi in via di sviluppo.

(Studio FAO Website: www.fao.org 2013 Free to download)

APPROFONDIMENTI:
IL SETTORE LATTIERO CASEARIO IN ITALIA E IN UNIONE EUROPEA

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE

22-10-2014

Questo mese intervistiamo Mario Catania, presidente della Commissione anticontraffazione della Camera dei deputati. Tanti i temi di economia, ma anche di normativa e sicurezza alimentare


Il Mondo del Latte di ottobre ha intervistato Mario Catania, presidente della Commissione anticontraffazione della Camera dei deputati.

Paolo De Castro presenta il nuovo esecutivo comunitario guidato da Claude Junker.

Sul fronte economico, la rivista propone moltissimi approfondimenti: dalle conseguenze per il settore lattiero-caseario dovute all’embargo russo, al mercato coreano che apprezza sempre di più le nostre produzioni casearie, ma anche il calo dei consumi di latte e formaggi nel primo semestre dell’anno e le potenzialità per i consumi di yogurt.

Protagonista del mese è Antonio Auricchio, la sua Azienda, la sua storia e i suoi prodotti.
Non mancano poi altri articoli interessanti su aspetti normativi e igienico-sanitari.

Degne di un diavolo dantesco sono, infine, le domande che si pone questo mese Barbariccia sulla proliferazione delle denominazioni protette.

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Ricette Halloween

Sapori e Piaceri

UN HALLOWEEN SPAVENTOSAMENTE BUONO CON FORMAGGI, LATTE, YOGURT E BURRO

30-10-2014

Formaggi, yogurt, panna e burro: gli ingredienti magici che rendono “buone da paura“ le ricette Assolatte a base di zucca.


“Dolcetto o scherzetto?”: con i prodotti lattiero caseari non c’è più bisogno di scegliere e si può festeggiare la notte più misteriosa dell’anno con ricette da brividi, pieno di sapori sorprendenti che regalano emozioni inaspettate, anche ai più piccoli.

Latte, panna, mascarpone, burro, yogurt e formaggi sono la bacchetta magica che aiuta a realizzare un menu da favola in modo semplice e veloce, partendo dall’immancabile zucca ma proponendola in modo stuzzicante, inaspettato e insolito, dalla zuppa al dolce.

Ecco le 6 migliori ricette di Halloween selezionate da Assolatte.

Pozione magica all’anice stellato
Mondare e lavare 500 g di carote, poi tagliarle a tocchetti. Tagliare due cipolle bianche a fette sottili e farle stufare in una casseruola con 3 cucchiai di olio d’oliva extravergine. Unire le carote, salare appena e lasciare insaporire. Aggiungere 2-3 bacche di anice stellato, coprire con 800 ml di brodo vegetale caldo e lasciare cuocere a fuoco lento finché le carote non saranno morbide. Eliminare quindi l’anice stellato e frullare il composto. Tenere la crema in caldo. A parte sbattere leggermente con una forchetta 50 ml di panna e yogurt con un pizzico di sale finché diventa ben fluida. Servire la crema nelle fondine decorandola con un cucchiaio di panna e yogurt.
L’ingrediente-chiave: condimento pronto di panna e yogurt. Un prodotto innovativo, preparato miscelando panna e yogurt, che offre tutto il gusto e la cremosità di una panna tradizionale, ma con meno grassi, colesterolo e calorie. E' perfetto per condire le insalate e per insaporire secondi piatti e verdure.
 
Muffins stregati   
Pulire una zucca ricavando 200 g da tagliare a pezzetti e cuocere al vapore per 15 minuti circa. Passarli nello schiacciapatate raccogliendo il puré ottenuto in una terrina. Incorporare 170 g di cream cheese, 230 g di farina, 2 uova sbattute, un pizzico di sale, una macinata di pepe, 1 cucchiaino di bicarbonato, 1 cucchiaino e mezzo di lievito per torte salate, mezzo cucchiaino di cannella in polvere e una grattata di noce moscata. Sempre mescolando, aggiungere 6 cucchiai di latte e 70 g di burro fuso. Distribuire il composto in stampini da muffins imburrati e spolverizzati con un velo di farina. Trasferire i muffins in forno già caldo a 180°C e cuocere per circa 25 minuti. Far intiepidire e servire con un ciuffetto di cream cheese e 8 fettine di prosciutto crudo.
L’ingrediente-chiave: cream cheese. Ottenuto da una miscela di latte e panna cui vengono aggiunti fermenti lattici selezionati. Morbido e cremoso, ha un sapore delicato e fresco inconfondibile. In cucina è un passe-partout perché permette di sbizzarrirsi con la fantasia e di creare tante ricette diverse.

Crostatine con sorpresa   
Sbucciare e tagliare 1 scalogno a rondelle e metterlo ad appassire in una padella con 30 g di burro. Preparare 200 g di zucca sbucciandola ed eliminando tutti i suoi semi, tagliarla in pezzi piccoli e metterla in padella. Aggiungere 2 mestoli d’acqua o di brodo vegetale e lasciare cuocere a fuoco medio con il coperchio per 20 minuti facendo attenzione che non si attacchi. Preparare 4 pirottini di alluminio con il diametro di 10 centimetri, imburrarli e stendervi 1 rotolo di pasta brisée. Sistemare sul fondo delle fette ottenute tagliando 200 g di formaggio Italico in modo da coprirlo uniformemente, infornare a 180º per 10 minuti. Levare il coperchio alla zucca e farla asciugare se necessario. Aggiungere 20 g di Parmigiano Reggiano e 20 g di pinoli sgusciati e mischiare. Levare le crostatine dal forno e riempirle di zucca. Infornare nuovamente a 180º per 15 minuti. Servirle ben calde.
L’ingrediente-chiave: Italico. Ottenuto da una miscela di latte e panna con aggiunta di fermenti lattici selezionati. Morbido e cremoso, ha un sapore delicato davvero inconfondibile. In cucina è un passe-partout perché permette di sbizzarrirsi con la fantasia e di creare tante ricette diverse.

Budino incantato 
Pelare 20 g di scalogno, affettarlo sottilmente e farlo imbiondire in una casseruola con 20 g di burro. Aggiungere 200 g di zucca pulita, pelata, privata di semi e tagliata a fette sottili. Bagnare con 100 ml di acqua e 100 ml di latte. Cuocere per 30 minuti e frullare. Aggiungere 1 uovo e amalgamare a bassa velocità. Aggiustare di sale e pepe. Dividere il tutto in 4 piccole fondine di porcellana, coprire con pellicola e cuocere a vapore per 12 minuti finché il tutto sarà rassodato.
Tenere al caldo. Amalgamare con il frullatore 100 g di Casatella Trevigiana e 3 amaretti a 70°C per circa 10 minuti. Servire le fondine con un cucchiaio di Casatella Trevigiana e 12 semi di zucca tostati a secco in padella, il tutto cosparso di “polvere” di Radicchio Rosso di Treviso Igp e Speck Alto Adige Igp.
L’ingrediente-chiave: Casatella Trevigiana. E’ un formaggio fresco di latte vaccino, dalla pasta morbida e lucida e dal profumo lieve di latte. Grazie al suo sapore dolce con venature lievemente acidule, oltre a essere un delizioso formaggio da tavola si presta anche a molte interpretazioni in cucina.


Scherzetti di elfo 
Mettere in una padella 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva e rosolarvi 80 g di porro tritato, poi unire qualche foglia di salvia e 350 g di zucca scottata a cubetti, quindi far rosolare lentamente.
Aggiustare di sale e pepe.
Lavorare 300 g di robiola, aggiungere un poco di pepe e incorporare 50 g di panna pastorizzata e i cubetti di zucca dopo aver eliminato la salvia. Cuocere 320 g di conchiglioni in acqua salata e scolarla molto al dente.
Fermare la cottura in acqua e ghiaccio e scolarla nuovamente.
Condire con il composto di robiola e zucca e servire.
L’ingrediente-chiave: robiola. Un formaggio cremoso, dalla consistenza vellutata e dal delicato sapore di latte. Ideale spalmato sul pane, per spuntini, merende e aperitivi, può essere utilizzato come ingrediente in tante ricette, per la preparazione di torte e primi piatti.

Dessert bianco fantasma
Ammorbidire 250 g di mascarpone con una frusta, sciogliere a bagnomaria 100 g di cioccolato bianco in una terrina, montare 2 dl di panna con 80 g di zucchero.
Amalgamare assieme il cioccolato fuso, il mascarpone e la panna montata e lasciar riposare per un'ora. Sbriciolare 80 g di biscotti morbidi al cocco e aggiungere 50 g di praline, 30 g di noci tritate, 0,25 dl di caffè e 0,75 di Bailey's.
Versare la crema e la base a strati alterni in coppette singole. Lasciare raffreddare in frigorifero per 8 ore prima di servire.
L’ingrediente-chiave: mascarpone. Si ottiene, mediante acidificazione, dalla crema di latte, eventualmente addizionata di latte.
Ha un profumo di panna e latte e un sapore morbido e dolce, e si gusta anche salato.

I Mercati

IL MERCATO DEI FORMAGGI FRESCHI NON CONOSCE CRISI. LA GEOGRAFIA DEGLI ACQUISTI

12-11-2014

Crescenza, Stracchino, Mozzarella, Ricotta e Mascarpone: i formaggi freschi reggono l’impatto della “spending review” attuata dalle famiglie italiane.


Quante sorprese nell'Italia dei formaggi!
Il mercato italiano dei latticini e formaggi freschi regge l’impatto della “spending review” attuata dalle famiglie italiane. Nell’ultimo anno (a.t. 24-8-2014, fonte Nielsen MarketTrack) le vendite di formaggi confezionati realizzate nella distribuzione moderna italiana sono sostanzialmente stabili (-0,3% a volume e +0,2% a valore).

Ma il trend non è omogeneo in tutto il Paese: al Sud (ossia in area 4 Nielsen) i consumatori hanno comprato il 2,5% in più di formaggi e latticini freschi e l’1,2% in più di formaggi spalmabili, aumentando la spesa rispettivamente del 2,7% e dell’1,4%. Un risultato decisamente controcorrente rispetto al trend generale dei consumi alimentari nel Mezzogiorno. Non solo al Sud aumenta sopramedia l’acquisto di latticini e formaggi freschi in generale, ma si registra un vero e proprio boom di due tipologie di latticini in particolare: il mascarpone (+5,5% a volume) e la mozzarella (+3,5% in quantità). Chissà se, tenendo questo ritmo, il Sud raggiungerà i livelli di consumo del Nord: curiosamente, infatti, benché la mozzarella sia un formaggio tipico dell’Italia Centro-meridionale, oggi il 33% dei consumi si concentra tra Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Liguria.


Sono sempre queste 4 regioni del Nord-ovest ad assorbire quasi il 39% di tutta la ricotta venduta in Italia. Un latticino non solo molto diffuso ma sempre più apprezzato in questa zona, visto che nell’ultimo anno le vendite sono ulteriormente aumentate del 2,3% a volume. Anche nelle regioni dell’Italia Centrale la ricotta va forte: nell’ultimo anno ne sono state vendute lo 0,5% in più nelle quantità, portando questa zona a rappresentare il 23,4% di tutti gli acquisti di ricotta realizzati nella distribuzione moderna italiana.
 
Nel Nord-est, invece, vanno forti i formaggi cremosi: crescenza, stracchino, formaggi freschi e spalmabili sono le categorie con il miglior trend di vendita. Nell’ultimo anno altoatesini, trentini, friulani, veneti ed emiliano-romagnoli hanno messo nel loro carrello della spesa un +1,4% di crescenza e stracchini, un +3,3% di freschi e un +3,6% di freschi spalmabili.

Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A: MARIO CATANIA

12-11-2014

Presidente della Commissione anticontraffazione della Camera dei deputati


Onorevole Catania, lei è anche membro della Commissione agricoltura della Camera dei deputati. Quali sono i progetti di legge più interessanti e urgenti per la tutela delle filiere alimentari?
Nel corso di questa legislatura abbiamo proseguito l’attività già avviata dal Parlamento negli anni scorsi, con l’obiettivo di aumentare il livello di tutela dell’agroalimentare italiano. Vi sono molte proposte di legge che si inseriscono nell’ambito della protezione della filiera. Credo tuttavia che si debba fare di più, concentrandosi sulle esigenze delle imprese agricole e di quelle alimentari,
avendo anche il coraggio di affrontare temi difficili, come ho fatto durante la mia attività di governo con l’art. 62 sui pagamenti all’interno della filiera.

Quando si parla di made in Italy non c’è uniformità di vedute. Secondo alcuni bisogna valorizzare la capacità delle nostre imprese di produrre alimenti di grande qualità selezionando le migliori materie prime disponibili. Del resto, l’Italia non è autosufficiente nelle materie prime agricole e qualunque soluzione diversa sarebbe un autogol. Altri vogliono invece che nel food il made in Italy sia vincolato alle materie prime. Cosa ne pensa? Vede possibile una soluzione?
Consumiamo più materie prime di quante ne produciamo e l’importazione è fisiologica. In molte filiere si tratta di un dato strutturale, mentre in altre la produzione di materie prime potrebbe essere maggiore. Ma non è questo il punto centrale. Noi abbiamo bisogno di una visione di sistema che rispetti e valorizzi tutte le componenti della filiera. Sappiamo tutti che le nostre imprese alimentari hanno grandi capacità imprenditoriali e devono essere messe nelle condizioni migliori per accrescere fatturato e redditività. Occorre però che i nostri industriali abbiano anche la lungimiranza di ricordare sempre che è fondamentale rispettare l’agricoltore. In questa fase storica le imprese agricole italiane, nonostante producano materie prime di qualità, sono schiacciate dalla competizione internazionale. Dobbiamo capire che assicurare un congruo reddito agli agricoltori non solo è giusto, ma è anche estremamente utile a tutti, industria compresa. Tutto il resto è contorno.

Da pochi giorni è diventato presidente della Commissione anticontraffazione. Qual è il compito della Commissione? Ha un ruolo di indagine e di approfondimento e di definizione di nuove norme o può anche agire direttamente sulle condotte fraudolente?
I poteri della Commissione, che ho l’onore di presiedere, sono quelli di inchiesta, ma anche di valutazione e di proposta. L’obiettivo della Commissione non sarà soltanto lo studio e l’indagine dei fenomeni della contraffazione (in tutti i comparti produttivi), della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo, ma anche l’elaborazione di proposte in termini di miglioramenti della legislazione vigente sul piano nazionale. E, a mio avviso, dovrà anche fornire supporto al Governo per costruire linee di negoziato nei rapporti con gli altri Paesi membri dell’Unione Europea e con i partner internazionali.

Si parla sempre più spesso di contraffazione alimentare, facendo grande confusione tra fenomeni molto differenti. A nostro avviso, anche se quasi ogni giorno i mass media lanciano l’“allarme”, la vera contraffazione del food in Italia è poco diffusa. Mentre ci sono molti problemi sui mercati esteri, soprattutto su quelli d’oltreoceano, dove l’imitazione di prodotti italiani, l’Italian sounding e finanche l’uso delle nostre Dop sono legittimi e rubano spazio ai nostri imprenditori. Qual è la strada maestra per risolvere questi problemi?
Sono d’accordo sull’analisi di fondo. Non penso che in Italia ci sia un fenomeno rilevante di “contraffazioni” alimentari, salvo forse due o tre prodotti che hanno una problematica particolare. Ci sono sicuramente problemi di contraffazione molto più importanti negli altri comparti produttivi, dal sistema tessile/moda a molti altri settori industriali. Però dobbiamo anche ricordarci che i consumatori sono, per ovvi motivi, molto più attenti agli alimenti che ad altri prodotti. Dobbiamo, quindi, fare il massimo per evitare ogni contraffazione alimentare (e ovviamente anche tutti gli altri illeciti che toccano i cibi, a partire da quelli igienicosanitari). Diversa è la situazione all’estero, dove, proprio per il nostro livello di eccellenza, siamo oggetto di contraffazioni e usurpazioni di tutti i tipi e su tutti i mercati. La globalizzazione ha amplificato il fenomeno, rendendolo ancora più complesso, frastagliato e difficile da combattere. La tutela del made in Italy alimentare nel mondo è certamente l’impegno più difficile.

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Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A: DANIELE FORNARI

25-11-2014

Economista nel settore agroalimentare


Daniele Fornari è un economista molto noto nel settore agroalimentare. Dopo la laurea in Economia all’Università di Parma ha cominciato la sua carriera universitaria come ricercatore all’Università Bocconi. Durante la sua vita professionale si è occupato soprattutto di trade marketing, materia alla quale ha dedicato libri, articoli di approfondimento, convegni e un Laboratorio, al quale aderiscono le principali aziende industriali e commerciali del mercato del largo consumo e che è un punto di riferimento per il confronto tra gli studi di marketing e la prassi manageriale. Tre anni di direzione del Cermes - il Centro di ricerca su Marketing e Servizi dell’Università Bocconi - è ora alla Cattolica di Piacenza, dove insegna nei corsi di marketing e dove ha fondato Rem-Lab, il centro di ricerca sul retailing e sul trade marketing della stessa Università. Fornari è certamente uno dei massimi esperti di relazioni di filiera e ha un pallino fisso: migliorare la qualità dei rapporti tra industria a distribuzione. Per farlo – a suo avviso – è necessario confrontarsi di più, superare alcune pregiudiziali, sforzarsi di capire le ragioni dell’altro per lavorare con maggiore sintonia.

 
Professor Fornari, sconti, promozioni e volantini hanno acquisito sempre maggiore importanza, ma non sono amati dalle imprese di produzione, che si sentono obbligate a partecipare a proprie spese a campagne di comunicazione anche di singoli punti vendita, senza una vera strategia di crescita condivisa. Cosa ne pensa e cosa possono fare le imprese per far sentire di più la loro voce?
Latteggiamento delle imprese di produzione nei confronti delle attività promozionali negli ultimi anni è cambiato. Se in passato la presenza nei volantini promozionali delle marche industriali, soprattutto leader, era molto contrastata e subìta dai fornitori come un vincolo imposto dalla distribuzione, oggi il volantino è diventato uno strumento di commercializzazione fondamentale anche per le imprese industriali. Al punto che la quota di vendita media che queste aziende realizzano con la presenza nel volantino è superiore al 40%, con punte che arrivano al 70-80 per cento. Ne deriva che, a differenza del passato, le imprese industriali partecipano attivamente alle attività promozionali proposte dalla distribuzione, con l’obiettivo di sostenere i propri volumi di vendita e di accrescere le quote di mercato. Tutto ciò non significa, tuttavia, che l’attività promozionale risulti sempre efficace. Anzi, sempre più spesso, il grado di efficacia delle promozioni si è ridotto, penalizzando i conti economici sia della distribuzione che dell’industria. Per questo industria e distribuzione dovrebbero ripensare e condividere meglio le loro strategie promozionali, innovando le modalità e i contenuti di queste strategie che spesso non generano vendite aggiuntive e distruggono solo “valore”. Gli studi che abbiamo fatto stanno dimostrando che il volantino promozionale è sempre di più un “medium di comunicazione” da utilizzare per comunicare non solo l’offerta di convenienza, ma anche i “valori” distintivi dei prodotti industriali e dei punti vendita commerciali. Per ottenere questo risultato è necessario che industria e distribuzione rivedano i paradigmi tradizionali e convenzionali delle politiche promozionali.
 
Salvo poche eccezioni, i consumi sono in calo, la spesa alimentare diminuisce e il solo canale performante sembra essere il discount. La sensazione che ci trasferiscono le nostre imprese è che si parli solo di prezzi e poco o quasi mai di qualità. Cosa fare per spingere la ripresa dei consumi?
È vero, si tratta di sensazioni giuste. La focalizzazione sul prezzo dipende da svariati fattori che possono essere differenti nei diversi mercati. In alcuni casi la centralità del prezzo è dovuta alla forte maturità dei prodotti. Quando i prodotti sono maturi, i consumi non crescono e diventa fisiologico utilizzare solo la leva del prezzo. Per uscire da questa situazione è necessario avere un maggior orientamento all’innovazione di prodotto e di marketing. In altri mercati, invece, l’orientamento prevalente al prezzo esprime l’incapacità delle imprese di comunicare la distintività, anche qualitativa, dei propri prodotti. Non è sufficiente parlare genericamente di qualità; è necessario – più nei confronti dei consumatori che dei distributori – spiegare le dimensioni della qualità dei prodotti. Per fare questo, tuttavia, è necessario sviluppare una maggiore cultura di marketing.
 
Le relazioni di filiera non sono un problema solo italiano, visto che perfino la Commissione europea ha ritenuto necessario istituire un Forum di alto livello dedicato alla materia e ha concluso che le pratiche scorrette sono abbastanza diffuse in Europa. Ma allora ha ragione l’industria, quando accusa la distribuzione di voler fare la parte del leone?
Alcuni distributori, approfittando del loro maggiore potere contrattuale, hanno assunto atteggiamenti vessatori nei confronti dei produttori più deboli o comunque con un ridotto potere di mercato. Ciò ha comportato, in alcuni casi, comportamenti negoziali scorretti. Va anche detto, però, che negli ultimi anni si è registrato un miglioramento dell’etica nei rapporti di filiera, grazie alla consapevolezza che le pratiche sleali finiscono per penalizzare la qualità delle relazioni di fornitura. Personalmente sono convinto che stiamo andando verso una configurazione duplice di tali relazioni. Da un lato ci sono i produttori e i distributori consapevoli che per vincere le sfide del mercato è fondamentale consolidare rapporti di fornitura affidabili, trasparenti e corretti. Dall’altro ci sono i produttori e i distributori che pensano, sia da una parte che dall’altra, ad avere relazioni negoziali solo opportunistiche, poco strategiche e caratterizzate da comportamenti, a volte, eticamente discutibili.
 
Le private label rappresentano una quota crescente del mercato. Ci sono aziende industriali fortemente specializzate in questo segmento, ma anche tante grandi imprese di marca producono ormai con marchio della distribuzione. Non c’è il rischio che nel medio periodo le piccole imprese perdano completamente la propria visibilità e diventino semplici contoterzisti della Gdo? E che tra qualche anno gli scaffali offrano meno prodotti, con i grandi marchi da un lato e le private label dall’altro?
Certo il rischio esiste, e, in alcuni casi, è già concreto. Ma quale alternativa possono avere le imprese che corrono questo rischio? L’unica possibile, alla luce dei cambiamenti e dei trend che stanno caratterizzando i mercati e i consumi, è quella di sviluppare strategie di marca in grado di costruire e comunicare la diversità dei propri prodotti. Senza questa caratterizzazione si rischia di soccombere e di accrescere il proprio grado di sostituibilità. Per molte piccole imprese, quindi, la marca commerciale non è solo una minaccia, ma anche un’opportunità. E questo vale ancora di più per quelle imprese industriali che, non avendo una propria forza di marca, sono in grado di diventare dei copacker affidabili e non facilmente sostituibili per le marche dei distributori. In ogni caso va ricordato che negli ultimi anni i distributori hanno dato più spazio ai piccoli produttori di prodotti tipici, con l’obiettivo di differenziare i propri assortimenti e di migliorare la fedeltà dei consumatori ai loro punti di vendita. Ribadisco: il problema è concreto, ma per le piccole aziende innovative e distintive c’è lo spazio per ridurlo.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO

29-12-2014

Il Mondo del Latte di gennaio propone un’intervista a Massimo Polidoro, giornalista e scrittore e numerosi articoli interessanti sui bilanci dell’industria alimentare, le tendenze e le opportunità future dei prodotti lattiero-caseari e molto altro


Con l’anno nuovo arriva anche Il Mondo del Latte di gennaio.
 
Non è certo una coincidenza se sul primo numero dell’anno nuovo si faccia un salto nel passato per ricordare quando cinquant’anni fa il latte era di moda e a rilanciarne i consumi erano addirittura i Milchbar tedeschi, ossia i “bar del latte”.  Di come siano cambiati i tempi e di come facili pregiudizi e false informazioni sulla pericolosità di bere latte si diffondano ne abbiamo parlato con Massimo Polidoro, giornalista e scrittore, autore di “Rivelazioni. Il libro dei segreti e dei complotti”.
 
Gennaio è anche il mese in cui si tirano le fila con i dati 2014 dell’industria alimentare e di quella lattiero-casearia in particolare.
 
Le tendenze e le future opportunità per i prodotti lattiero-caseari, le preferenze dei consumatori e l’apprezzamento da parte dei francesi per i prodotti nostrani sono oggetto di interessanti articoli.
 
Il Mondo del Latte di gennaio propone anche un focus sull’attività di Assolatte per il riconoscimento del termine “probiotico” e tanti altri articoli.
 
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Intervista a Massimo Polidoro, Giornasta e Scrittore

Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A: MASSIMO POLIDORO

12-01-2015

Giornalista e scrittore


Latte e latticini sono da tempo al centro di una campagna denigratoria che li dipinge come alimenti non necessari e addirittura dannosi per la salute. I numeri dicono che il consumo di prodotti lattiero-caseari è in continuo calo soprattutto nei Paesi industrializzati. A far scendere le quantità giornaliere assunte da ogni individuo non può essere solo la crisi economica. C’è un progressivo allontanamento da uno degli alimenti più naturali e importanti per la dieta umana. Limitandosi all’Italia, le più recenti indagini di mercato svelano che l’unico comparto del latte alimentare a crescere è quello del delattosato: se non una prova, questo è almeno un indizio del fatto che tra i consumatori si è diffusa l’idea che il latte sia poco digeribile.
Anche per la bevanda bianca, così come per l’attentato dell’11 settembre 2001, le scie chimiche o l’omicidio Kennedy, la rete fa da enorme cassa di risonanza alle teorie più disparate: “bere latte è innaturale per l’uomo adulto”, “il latte è fonte di allergie”, “non serve per rinforzare le ossa”, fino ad arrivare ad affermare che “latte e formaggi sono pericolosi per la salute”.
Idee e convinzioni si diffondono piuttosto rapidamente e, suffragate da presunti riscontri scientifici, hanno come risultato quello di ridurre drasticamente o inibire il consumo di latte in molte persone. Se questa tendenza diventasse “stile di vita” ci potrebbero essere rischi per la salute pubblica, poiché il consumo adeguato di prodotti lattiero caseari, consigliato dalle linee guida di tutti i Paesi, è correlato con importanti benefici per l’organismo, salvo nei casi acclarati di allergie o intolleranze.
Per capire meglio come queste teorie del complotto nascono, si sviluppano, diventano “virali” e anche per provare a trovare qualche contromossa, ci affidiamo a un esperto di cospirazioni e smascheratore di bufale come Massimo Polidoro, giornalista e scrittore, autore di “Rivelazioni. Il libro dei segreti e dei complotti”, in libreria da qualche mese per i tipi di Piemme edizioni.
In 350 pagine, Polidoro prende in esame alcuni dei più famosi misteri della storia: dal Santo Graal al mito di Dracula, dagli alieni alle malattie misteriose. Li spiega, li scompone e ne mette a nudo le debolezze, invitando anche il lettore a fare uno sforzo per sviluppare un proprio spirito critico davanti ai fatti. In chiusura anche dieci consigli per indagare i misteri, tra cui l’invito a fare ricerche, approfondire, non giudicare in modo affrettato e verificare l’attendibilità delle fonti.
Tutte buone norme che gli scettici nei confronti dei prodotti lattiero-caseari dovrebbero mettere in pratica prima di decidere di eliminarli dalla propria dieta.

1. Come nascono le teorie complottiste e perché molti sono portati a crederci senza verificare?
In genere una teoria del complotto nasce come tentativo di trovare motivazioni nascoste per un evento straordinario o complesso. Tali teorie sfruttano l’ignoranza e la carenza di senso critico di parte del pubblico, approfittando del fatto che lo svolgersi di certi eventi non è sempre chiaro e accessibile, costruendo dietrologie che si basano spesso sull’impossibilità di verificare come sono andate veramente le cose. Gli argomenti degli autori delle varie teorie cospirazioniste danno l’impressione di essere precisi, anche se in genere non si basano su fonti neutrali o su prove scientifiche dall’indubbia validità.
Altre volte, ciò che fa nascere una teoria della cospirazione è l’incapacità di accettare un fatto che fa male: “Kennedy non poté essere ucciso da un semplice squilibrato, dev’esserci stato qualcosa di molto più grande dietro”; oppure: “Michael Jackson, il re del pop, non può essere morto per un’overdose di sonnifero: deve aver simulato la sua morte per fuggire alle pressioni dello show business”, e così via. Come diceva Pasolini: «Il complotto ci fa delirare perché ci libera dal peso di doverci confrontare da soli con la verità». Credo proprio avesse ragione.

2. Il complottismo alimentare gode di una popolarità crescente, alimentata da una presunta maggior consapevolezza degli individui e da una diffidenza verso tutto ciò che è  istituzionale. Non crede sia un atteggiamento pericoloso?
Spesso si è portati a credere alle teorie della cospirazione perché, effettivamente, i governanti non di rado legittimano questo tipo di dubbi. Decisioni e comportamenti illeciti da parte di chi è al potere, una volta scoperti, alimentano il sospetto e la sfiducia nei confronti delle istituzioni. Si tratta ovviamente di abusi e reati che vanno scoperti e denunciati. Ma c’è una differenza fondamentale tra chi denuncia soprusi e illeciti governativi e chi va a caccia di cospirazioni. I primi raccolgono fatti e sulla base di quelli cercano di costruire una tesi che permetta di spiegare tutti gli episodi raccolti. I secondi, invece, partono con un’idea preconcetta, come ad esempio: “L’11 settembre non può essere opera di Al Qaeda; devono essere stati per forza gli stessi americani ad aver organizzato gli attentati per avere il pretesto di scatenare una guerra in Iraq”.  Così vanno alla ricerca di fatti e particolari che la soddisfino e sembrino confermarla, scartando e ignorando allo stesso tempo tutto ciò che contrasta con tale idea.  
È indubbiamente un atteggiamento pericoloso. Vedo soprattutto tre guai prodotti dalle teorie cospirazioniste. Il primo effetto negativo è che si induce un senso di impotenza politica. Che cosa può fare una persona comune se il mondo è gestito da società segrete come gli Illuminati, famiglie facoltose come i Rockefeller o i Rothschild, agenzie di intelligence come la Cia o il Kgb, che operano in segreto per stabilire un nuovo ordine mondiale? Tanto vale arrendersi, allora.
Ancora più devastante è il secondo effetto: l’angoscia per un pericolo inesistente induce a comportamenti dannosi se non addirittura suicidi. Credere che il latte sia una bevanda “innaturale” rifiutandosi di consumarla, come sostengono alcuni complottisti, provoca danni non solo a loro ma anche ai loro figli, che cresceranno senza un elemento fondamentale per la costruzione di ossa forti.
O, ancora, credere che i vaccini siano responsabili dell’autismo è una teoria che non ha fondamento e nasce dalla truffa di un medico radiato dall’albo, Andrew Wakefield, pagato per dichiarare il falso. Chi rifiuta di vaccinare i propri figli non solo li espone al rischio di malattie che si ritenevano debellate, come il vaiolo o la rabbia, ma contribuisce alla diffusione dei virus anche nel resto della popolazione. E proprio da poco abbiamo saputo che la disinformazione ha fatto breccia, tanto che le vaccinazioni contro rosolia e morbillo sono crollate del 25%.
Il terzo effetto procurato dalle teorie cospirazioniste è la deviazione della protesta sociale verso falsi obiettivi: per esempio, la campagna sulle cosiddette “scie chimiche” – l’innocua condensa degli aeroplani spacciata per misteriosi gas venefici – distoglie l’attenzione da minacce concrete e autentiche. come gli scarichi delle automobili o i rifiuti tossici.

3. Ragionando su questi argomenti, appare sempre più evidente la dicotomia del web: da un lato democratico divulgatore del sapere, dall’altro potente strumento per la diffusione di teorie e idee del tutto inventate.
Internet è uno strumento eccezionale, ma, e questa è sia la sua fortuna che la sua maledizione, è privo di filtri. Vi si può trovare di tutto, dalle ricerche più serie e scientifiche, alle assurdità più clamorose. La difficoltà per chi naviga, dunque, è proprio quella di capire se si trova di fronte alle prime o alle seconde. E non è un compito facile.
I personaggi carismatici, che propagandano teorie suggestive, riescono ad avere tanto seguito sia perché rispondono al bisogno di certezze di cui si diceva prima, sia perché chi va in cerca di certezze difficilmente si fa cogliere dal dubbio. Trovare qualcuno che sembra avere capito tutto del mondo e ci vende la sua teoria impacchettata e infiocchettata, per molti rappresenta una tentazione irresistibile di fronte a una realtà che altrimenti appare del tutto imprevedibile e quindi poco rassicurante.
Ma bastano pochi accorgimenti per evitare di farsi abbindolare: accertarsi che qualcosa di misterioso esista veramente; verificare l’attendibilità della fonte; condurre ricerche approfondite e risalire alle fonti originali; non formulare ipotesi prima di aver analizzato tutti i fatti; riprodurre, quando possibile, le condizioni originali in cui si sono svolti i fatti; dove possibile, controllare di persona i fatti; chiedere consiglio agli esperti; imparare a distinguere tra fatti e fantasie; prendere i testimoni con le molle, ma educatamente.
E, infine, applicare il “rasoio di Occam”, cioè: prima di formulare teorie rivoluzionarie, verificare se un certo fenomeno non possa essere interpretato con spiegazioni già esistenti.

4. Cosa si può fare, in particolare, per contrastare l’ingiusta demonizzazione dei prodotti lattiero-caseari?
Credo che l’ignoranza si combatta soprattutto con l’informazione corretta. E dunque, secondo me occorre investire in tutto ciò che può aiutare a far conoscere meglio al pubblico le tante virtù che il latte e i suoi derivati possiedono, combattendo allo stesso tempo l’ignoranza e la disinformazione pseudoscientifica, magari iniziando già con attività nelle scuole.

 
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Il Mondo del Latte

ANCHE NOI SIAMO CHARLIE

04-02-2015

L'editoriale del numero di febbraio de Il Mondo del Latte


All’indomani dell’11 settembre alcuni editorialisti titolarono le loro riflessioni immediate “Siamo tutti americani”. Oggi, a distanza di quasi tre lustri, di quella partecipazione emotiva sembra non essere rimasto molto. Anzi, paradossalmente, un’America più fragile, più litigiosa, più incerta, cioè un’America più “europea”, appare più lontana invece che più vicina.

Le emozioni, si sa, si accendono e si spengono con rapidità. Però, al di là delle emozioni, resta il fatto che, con tutti i suoi difetti e la sua complessità, la civiltà occidentale è la realtà a cui apparteniamo e vogliamo continuare ad appartenere, al di qua e al di là dell’Atlantico.

Per questo, anche se domani i cartelli con su scritto “Je suis Charlie” verranno riposti e perfino dimenticati, noi continueremo ad essere Charlie.

Continueremo a essere società in cui non avere le stesse idee, convinzioni politiche e religiose, abitudini di vita e costumi quotidiani. Non è di certo un delitto, ma solo espressione, alle volte anche aspra, di sana, libera, complessa convivenza democratica.

Charlie è ognuno di noi quando rivendica il proprio diritto a essere se stesso, la sua libertà di muoversi, pensare e parlare in nome proprio e non di altri.

Charlie è ognuno di noi nelle sue contraddizioni, nelle sue difficoltà di convivenza, nella fatica delle sue scelte quotidiane, nel suo lavoro, nel suo impegno. Charlie è l’immigrato pakistano che svolge onestamente il suo lavoro in un Paese che l’ha accolto, è l’egiziano che si alza alle quattro di mattina per andare a mungere, è l’imprenditore che dà lavoro alle persone, qualunque siano il colore della loro pelle e il loro credo religioso, e si assume i rischi di attività e investimenti che permettono alle nostre società di vivere e far vivere.

Essere Charlie è anche essere diversi da Charlie e non avere paura di dirlo e confrontarsi.

È la possibilità di riconoscere i proprio errori, ma anche quella di essere orgogliosi delle proprie ragioni. Nella sproporzione, che sarebbe ridicola se non fosse mostruosa, tra le matite e i mitra si esprime tutta la forza di un’apparente fragilità.

Uno dei cartelli esposti nella grande manifestazione di Parigi diceva, con amarezza “Sono morti per dei disegni”: ecco preferiremmo non fosse così, ma se è necessario, moriremo ancora per i nostri disegni. Continueremo, testardamente, faticosamente, con pazienza e a volte dolore, ma anche con coraggio e allegria, a essere Charlie.



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I Mercati

PAESE CHE VAI, USANZE CHE TROVI

04-02-2015

Le esportazioni casearie italiane continuano a crescere, come fanno da decenni, nonostante la crisi di alcuni mercati importanti, a partire da quello russo


I formaggi italiani continuano la loro marcia di conquista del mondo. Anno dopo anno, le esportazioni casearie crescono battendo ogni record.

E se i dati dei primi nove mesi saranno confermati, nel 2014 avranno sfondato il tetto delle 340.000 tonnellate di formaggi venduti nel mondo, per un valore di circa 2,2 miliardi di euro.

Sono risultati davvero eccezionali, se si pensa che dallo scorso agosto è venuto a mancare il mercato russo, uno dei più promettenti degli ultimi anni, che assorbiva circa il 3% delle esportazioni italiane e che cresceva di anno in anno.

Ma tra i tanti formaggi esportati, quali sono quelli che stanno mostrando le migliori performance? Per capirlo abbiamo analizzato i dati degli ultimi quindici anni e abbiamo visto che, al di là dei valori assoluti, la mozzarella e gli altri formaggi freschi italiani crescono a un velocità assolutamente superiore a quella degli altri prodotti. Dal 1990, i loro volumi di vendita all’estero sono cresciuti del 2.700%, passando da 4.700 a 132.000 tonnellate.

Anche Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno fatto registrare una crescita tumultuosa, superiore al 500 per cento. Un dato molto elevato, se si pensa al valore/kg di questi due formaggi.

Su livelli po’ inferiori, ma comunque importanti, i risultati del Provolone (+220%) e del Gorgonzola (+170
per cento).

L’analisi per singolo Paese – effettuata mettendo a confronto i dati del 1995 con quelli dello scorso anno - mostra invece che la crescita non è stata uniforme sui differenti mercati.

Come se ogni destinazione avesse proprie preferenze.
 
I TREND PER NAZIONE
Paese che vai, usanze che trovi: l’adagio popolare vale anche quando parliamo di formaggi e di esportazioni italiane.

L’analisi dei quattro mercati di sbocco principali (Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti) mostra, ad esempio, che la mozzarella e i freschi italiani sono cresciuti e sempre più apprezzati soprattutto nel
Regno Unito (+2.577%) e in Francia (1.043%), mentre hanno registrato una crescita più lenta in Germania e negli Stati Uniti.

Comportamento molto differente hanno avuto Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che hanno registrato il loro record di crescita in Germania (+711%), mentre sono cresciuti meno in Francia (+237% dal 1995 a oggi).

Anche i dati del Gorgonzola mostrano un andamento a sé, con gli Stati Uniti in vetta alla classifica, grazie a una crescita del 342 per cento. Una performance di gran lunga superiore al “modesto” 86% di aumento registrato nello stesso periodo nel Regno Unito.

In questo ultimo Paese ha invece colto risultati molto interessanti chi esporta formaggi di pecora: dal 1995, infatti, le esportazioni di Pecorino Romano nel Regno Unito sono aumentate dell’800 per cento. Un risultato di tutto rispetto se si pensa che, nello stesso periodo, il mercato d’elezione di questo formaggio,ossia gli Stati Uniti, ha ridotto i propri acquisti del 3 per cento.

Quanto a Germania e Francia, si sono dimostrate molto più interessate al Provolone di quanto non abbiano fatto gli Stati Uniti e il Regno Unito.


 
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Il Mondo del Latte

FIERI DI AVER CONTRIBUITO

09-04-2015

L'editoriale de Il Mondo del Latte di aprile


1945: l'Italia ha voglia e bisogno di voltare pagina, dimenticare i disastri e le sofferenze causate dalla guerra, e ripartire con fiducia per costruire un nuovo Paese. Anche nel settore lattiero-caseario c'è tanto da fare e l'impegno dei singoli imprenditori non basta. Occorre fare rete: per questo nasce Assolatte, che quest'anno si appresta a festeggiare i suoi primi 70 anni di attività.

Quindici anni dopo la fine della guerra, lo scenario è completamente diverso. E' tempo di "Dolce Vita": il boom economico traina il Paese, la sua economia, la sua società, al punto che entriamo nel novero delle principali economie mondiali. E' il "miracolo italiano", esploso negli anni Sessanta ma che è proseguito nei decenni successivi. Le nostre imprese hanno contribuito - e non poco - a far realizzare questo "miracolo": tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta l'industrializzazione del nostro comparto procede velocemente, sorgono nuove aziende e nascono grandi marchi, molti dei quali sono arrivati sino ai nostri giorni. E' l'industria lattiero-casearia a far arrivare latte, burro e formaggi nelle case di tutti gli italiani, a rifornire negozi e supermercati (i primi arrivano in Italia negli anni Sessanta), a far conoscere la mozzarella ai trentini e il Gorgonzola ai siciliani, ad assicurare la sicurezza, la qualità e la conservabilità del latte e dei suoi derivati grazie al miglioramento dei processi produttivi e alla messa a punto di nuove tecniche e di macchinari innovativi per la lavorazione del latte e la conservazione dei prodotti.

Anno dopo anno, gli industriali accrescono il loro ruolo di leader del mondo lattiero-caseario, costruiscono nuovi stabilimenti che danno lavoro a centinaia di migliaia di italiani e aumentano l'offerta di latte, burro, formaggi e latticini, offrendo anche prodotti nuovi e subito molto apprezzati. E intanto, grazie alla disponibilità di prodotti di qualità, gli industriali aprono nuovi mercati di sbocco per i formaggi italiani, iniziando a farli conoscere in tutto il mondo.

Non dimentichiamoci mai, e men che meno ora, di questo nostro pedigree: dobbiamo andare giustamente orgogliosi di aver contributo in modo così determinante alla "costruzione" dell'Italia contemporanea e alla diffusione e all'apprezzamento del food made in ltaly nel mondo. Ecco, vorremmo però che altri lo riconoscessero, che si smettesse di demonizzare l'industria alimentare, di rappresentarla solo in chiave di finanza o di marketing, di additarla come modello negativo contrapposto alla bontà dell'artigianato o dell'agricoltura, e di indicarla come responsabile dell'insensato spreco di cibo di cui siamo testimoni in tutto il mondo. Piuttosto è vero il contrario: nelle nostre imprese non va sprecata una sola goccia di latte: è semmai nelle economie di sussistenza che i raccolti e le derrate alimentari vanno persi perché mancano le strutture e i macchinari per stoccarli, conservarli, trasportarli e confezionarli in modo adeguato. Ed è sempre grazie allo sviluppo dell'industria alimentare, alle innovazioni introdotte nei nostri stabilimenti e lungo l'intera filiera lattiero-casearia, se la produzione di cibo ha retto il passo con l'aumento della popolazione mondiale. Negli anni Cinquanta eravamo in grado di sfamare solo 1,5 miliardi di persone; oggi assicuriamo cibo a sufficienza a 6 miliardi di persone.

Adriano Hribal

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Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A ANTONIO CELLIE

13-04-2015

Amministratore Delegato di Fiere di Parma


Antonio Cellie è l'amministratore delegato di Fiere Parma e quindi ha la responsabilità di Cibus, la più importante fiera del made in Italy alimentare. Studi classici, laurea in Economia Politica e una carriera internazionale nella consulenza di direzione - che tuttora esercita presso alcune grandi aziende alimentari italiane - sono il suo background culturale.

Parallelamente al suo impegno presso Fiere di Parma, svolge anche docenze a contratto nell'ambito del marketing (in particolare deII'Econometria applicata al category management), funzione di advisoring per operazioni di M&A, progetti di ristrutturazione e riorganizzazioni aziendali.

Profondo conoscitore dei mercati alimentari e meccano alimentari (si deve soprattutto a lui il rilancio di CibusTec e l'accordo con Anuga per l'internazionalizzazione di Cibus), in questi giorni firma il bilancio 2014 di Fiere di Parma.

Un consuntivo record costruito anche grazie alla collaborazione con Assolatte, sottoscritta nel 2013.
Cellie e Paolo Zanetti hanno dato vita al progetto del padiglione "Cibusèltalia" che - grazie al loro caparbio lavoro e al decisivo supporto di Federalimentare – garantirà all'industria alimentare italiana e ai suoi marchi il più grande padiglione corporate aIl'interno di Expo 2015.

1. Il suo lavoro la porta a contatto quasi quotidiano con i manager e i grandi nomi dell'agroindustria del nostro Paese. Sulla base della sua esperienza, quali sono i punti di forza e quali quelli deboli del nostro sistema imprenditoriale?
Abbiamo un vantaggio antropologico che finora è riuscito a compensare il disastroso ritardo del sistema Paese. Contrariamente al resto del mondo abbiamo ancora una classe di imprenditori che hanno un rapporto viscerale con i loro prodotti e i processi che ci sono a monte. Le marche italiane sono i loro cognomi, la soddisfazione del cliente è una questione personale, la qualità un fatto reputazionale. Inevitabilmente e coraggiosamente guardano al lungo termine e alla sostanza delle cose e quindi si trovano avvantaggiati nel rapporto sempre più concreto e collaborativo con i retailer di tutto il mondo. Il food made in Italy ha ancora un enorme value for money da spendere in ambito internazionale.

2. Cibus è la fiera alla quale il nostro settore ha sempre guardato con molto interesse. Con gli anni è diventata l'appuntamento al quale è difficile rinunciare. Ma nella società di Internet e della connessione h24, in un mondo nel quale gli imprenditori sono diventati dei veri globetrotter, qual è il ruolo di una fiera?
La fiera, come dimostrano i nostri bilanci o quelli dei nostri colleghi tedeschi, è un medium attualissimo anche in ragione della sua perfetta integrazione con quelli digitali. La sua "fisicità" è il culmine inevitabile di una relazione che, grazie ai new media, oggi dura e cresce, ad esempio nel caso di Cibus, per due anni. L'importante è non smarrire il focus sulle esigenze dei nostri veri clienti che sono gli espositori e i visitatori. Le crisi conclamate da alcuni quartieri fieristici italiani (grandi e piccoli) non dipendono dal settore - che è tornato quasi ai livelli pre-crisi - ma da scelte strategiche errate sia sul fronte degli investimenti real estate sia sui progetti di internazionalizzazione.

3. L'export agroalimentare ha raggiunto i 33 miliardi di euro e secondo gli esperti potrebbe raggiungere i 50 miliardi nel giro di pochi anni. Un obiettivo raggiungibile? Quali sono gli strumenti che secondo lei bisognerebbe mettere in campo per arrivare a questo traguardo?
L'obiettivo è sicuramente raggiungibile e lo dimostra la crescita a due cifre con la quale si è sviluppato il nostro export agroalimentare sui mercati esteri nel corso degli ultimi sette anni. Inoltre, penso che la crescente collaborazione tra Mise – Ice/lta – Mipaaf e Federalimentare sia un importante acceleratore in vista di questo obiettivo e ci restituirà risultati positivi sul fronte della pianificazione coordinata delle nostre azioni e missioni all'estero, nonché delle iniziative di incoming in Italia. Sul piano fieristico dobbiamo puntare su pochi eventi selezionati in Italia e all'estero per evitare duplicazioni che sono costose e confondono i nostri clienti esteri.

4. Tra pochi giorni prenderà via Expo. Anche se per scaramanzia sarebbe meglio aspettare iI 30 ottobre per dirlo, avete fatto un ottimo lavoro. Ora però si aprono le danze e bisognerà ballare. Quali sono i progetti più importanti del Padiglione Italia, di quello Cibus e quali le manifestazioni collaterali che i nostri lettori non possono perdersi?
L'industria alimentare Italiana e Fiere di Parma hanno investito nel progetto 15 milioni per consentire alle aziende del nostro Paese di utilizzare Expo al meglio per sei mesi, durante i quali ospiteremo milioni di consumatori, ma soprattutto migliaia di operatori internazionali: a loro offriremo non solo un palinsesto di eventi straordinario ma anche programmi e percorsi personalizzati, grazie ai quali potranno conoscere da vicino i protagonisti del rinascimento agroalimentare italiano: le imprese e i loro territori.


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4 DOMANDE A MARINO NIOLA, Intervista a Antropologo Alimentare, Giornalista e Scrittore

Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A MARINO NIOLA

15-06-2015

Antropologo alimentare, giornalista e scrittore


Vegetariani, vegani, macrobiotici, crudisti, sushisti, naturisti, no gluten, carnivori, fruttivori, localivori e, non ultimi, lattofobi. Sono alcuni dei gruppi in cui si dividono i consumatori in base al loro approccio al cibo. Gli stili alimentari sono, di fatto, diventati i nuovi classificatori dell’umanità globale; uno strumento di unione e divisione, identificazione e contrapposizione, prescrizione e proibizione, ma, soprattutto, un dispositivo di normalizzazione dell’anima attraverso la disciplina del corpo. Quali che siano la loro natura, gli intenti e le finalità, c’è un filo che li unisce: il bisogno di dare e avere delle regole, dei modelli di cura di sé e di azione sulla realtà. Insomma, le diete sono un po’ i trattati del comportamento di questo tempo senza certezze e senza sicurezze. E un po’ i decaloghi laici di una secolarizzazione orfana dei suoi dèi e in cerca di nuove devozioni.
Questa in estrema sintesi la tesi sostenuta in “Homo Dieteticus. Viaggio nelle tribù alimentari” (edito da Il Mulino), ultima fatica di Marino Niola, docente universitario, scrittore e giornalista, esperto di antropologia alimentare.
Alla faccia delle diete, leggendo queste pagine si fa una scorpacciata di ironia, ma i temi trattati sono seri: la ricerca del modello nutrizionale virtuoso è diventata la religione globale con il maggior numero di proseliti.
Ciascun credo alimentare si ritiene l’unica via per la salvezza, verso quell’immortalità non più dell’anima ma del corpo. O almeno di quel suo succedaneo salutistico che chiamiamo longevità. Il prezzo qual è? Privazioni, castighi, astinenze, penitenze. La demonizzazione di molti cibi, l’esaltazione della magrezza.
Quasi superfluo ricordare come latte, latticini e formaggi siano da tempo stati fatti salire sul banco degli imputati di questo tribunale dell’Inquisizione culinaria, se non addirittura già condannati alla massima pena. Le teorie sulla nutrizione più seguite li definiscono non necessari o addirittura dannosi per la salute, provocando un progressivo allontanamento da uno degli alimenti più naturali e importanti per la dieta umana.

1. Professor Niola, nel suo libro parla della “mania” o moda delle diete come di una religione senza dio, dopo che il mondo secolarizzato ha smarrito il senso del divino. Siamo nell’epoca della tecnologia, dei controlli, della sicurezza alimentare, eppure torniamo al trascendente, all’irrazionale. Che succede?
Perché c’è un sentimento del complotto molto diffuso nella società contemporanea, che da un lato ha perso il senso classico del divino, del credere in un dio, salvo poi affidarsi al primo santone o al primo erborista che propone un nuovo rimedio, una nuova cura, un nuovo regime alimentare che promette, se non la vita eterna, almeno una longevità assicurata. Questo perché c’è insicurezza. Le persone non si sentono tranquille e si chiudono in loro stesse: il corpo diventa l’estrema difesa, la corazza nella quale rifugiarsi. E quindi il nostro involucro di carne e ossa assurge a elemento da preservare a tutti i costi: ecco spiegata la spasmodica ricerca di ciò che non fa male, arrivando a trasformare quello che mangiamo in farmaco. Prendiamo per esempio il boom che sta avendo il cibo kasher un po’ in tutto il mondo, ma soprattutto negli Stati Uniti: lo acquistano soprattutto non ebrei, che si fidano di più della certificazione di un rabbino rispetto a quella delle authority alimentari. Si sovrappone sicurezza a salvezza dell’anima, catapultandosi in un medioevo tecnologico che crea regimi alimentari a metà tra ascetismo e agriturismo.

2. Se siamo arrivati alla situazione che lei descrive nel libro, ci sono dei colpevoli? Perché è così difficile rendere popolare un regime alimentare equilibrato, composto da tutti i cibi nelle giuste proporzioni, come per esempio la dieta mediterranea?
Beh, gli ultimi venti o trent’anni sono stati quelli della diseducazione alimentare. Si è sottratto tempo al cibo, alla convivialità, al gusto di alimentarsi con la scusa della mancanza di tempo, della velocità, dell’efficienza. Ecco perché siamo arrivati al punto in cui il cibo è visto come un nemico, e si lanciano fatwe contro latte e uova, formaggi e carni rosse. Bisogna ritrovare uno spazio per l’alimentazione nella quotidianità di ognuno di noi, serve più tempo per gustare quello che si mangia e anche per la preparazione dei piatti. Sia chiaro: mangiar sano è cosa buona e giusta, ma attenzione a non farne una malattia. Altrimenti si rischia l’ortoressia. Ovvero l’ossessione del mangiare corretto, ortodosso. È la più recente tra le patologie alimentari di un Occidente che ha smesso di temere la fame e vive l’abbondanza come una colpa. Bisogna tornare a mangiare di tutto nelle giuste quantità.

3. Latte e formaggi sono spesso etichettati come cibi dannosi per la salute in base a luoghi comuni che la rete non fa che amplifi care fi no a farli diventare “virali”. Nel capitolo “Integralismi” parla di “creduloni superinformati”. L’aumento delle conoscenze anziché favorire un atteggiamento più razionale sta provocando un ritorno massiccio a credenze e superstizioni. È possibile secondo lei invertire questa tendenza e se sì come?
Internet è la vox populi del terzo millennio. È un brusio incredibile e non sempre gli algoritmi dei motori di ricerca fanno galleggiare i siti più seri, quelli più affidabili e dove le informazioni contenute arrivano da fonti verificate. Anzi, è vero il contrario. Sappiamo un po’ di tutto, ma la realtà ci sfugge da ogni parte. È il  paradosso della civiltà dell’informazione. L’aumento delle conoscenze e i progressi della tecnologia, anziché favorire un atteggiamento più razionale, stanno provocando un ritorno massiccio di credenze, luoghi comuni, rumors, mitologie. Superstizioni in versione 2.0. Che si accompagnano a una diffusione crescente del sospetto generalizzato. Nessuno si fida più di nessuno. E meno che meno degli scienziati, degli esperti, delle istituzioni. Che si tratti degli Ogm, dei vaccini, della sicurezza alimentare, del biologico, dell’uso di coloranti e pesticidi, il minimo comune denominatore è una sindrome da complotto che provoca una sfiducia crescente verso tutte le autorità, scientifiche o politiche. Per provare ad arginare le teorie complottiste credo ci sia un unico rimedio: alfabetizzare la rete.

4. Le industrie alimentari sono sempre più viste con diffidenza dai consumatori. Eppure preparano cibi standard, controllati e garantiti, perché sottoposti a rigide verifiche e processi di lavorazione moderni. Che consiglio si sente di dare alle imprese del settore per riavvicinarsi ai consumatori? Se lei fosse un produttore di latte o di formaggi, su cosa imposterebbe la sua politica di comunicazione?
Se è vero che a volte le industrie alimentari lanciano messaggi ambigui o poco trasparenti per aumentare gli acquisti dei loro prodotti, è anche vero che da quando mangiamo cibi industriali la durata media della vita si è allungata, e di parecchio. Questo è un concetto che andrebbe spiegato meglio ai consumatori. Inoltre, le grandi marche produttrici di latte e derivati dovrebbero impegnarsi a portare avanti un’operazione di trasparenza: organizzino visite guidate nei loro stabilimenti, illustrino a chi compra i loro prodotti da dove arrivano le materie prime e i dettagli del ciclo di produzione. Mettano sotto i riflettori tutta la serie di norme e controlli ai quali un cibo è sottoposto prima di arrivare sugli scaffali di un supermercato. Non abbiano timore a dichiarare che un prodotto contiene questo o quell’additivo e spieghino a cosa serve: spesso a garantire che gli alimenti giungano sulle tavole in perfetto stato di conservazione. È un lavoro lungo e che richiede impegno, ma, credo possa dare buoni risultati nel tempo.




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Attualità

LATTERIA MONTELLO

23-06-2015

Tradizione e qualità


Per i veneti, Nanni è diminutivo di Giovanni. Ed è proprio del Nanni più famoso del nostro settore che parliamo: Giovanni Lazzarin. A lui si devono le origini della Latteria Montello, nel lontano 1947. Come sempre a quel tempo, non si trattava che di un piccolo laboratorio artigianale con strutture a dir poco essenziali: una caldaia, rigorosamente riscaldata dalla legna, pochi attrezzi, mani abili, molto lavoro. Il caseificio è uno dei tanti in Veneto, nella verdissima Marca trevigiana, ma i prodotti sono buoni e la passione è tanta. Così l’azienda cresce, senza mai fare un passo più lungo della gamba. Del resto sappiamo tutti che i veneti sono persone dotate di grande pragmatismo.

Nel 1970, per accontentare l’aumento della domanda, arriva il primo grande investimento. Viene costruito un nuovo stabilimento a Giavera del Montello, pensato per i formaggi freschi. Lazzarin pensa che il futuro sia nei freschi e sa che in Veneto sono poche le aziende capaci di farli. Siamo a un tiro di schioppo dal Piave, questa non è terra di crescenze, robiole, stracchini. Qui da sempre si producono formaggi stagionati, come l’Asiago e il Grana Padano.

I Lazzarin rischiano, investono nel nuovo mercato, vogliono percorrere una strada diversa. La scelta si rivelerà azzeccata.

Poco dopo l’inaugurazione del nuovo stabilimento, Nanni lascia le redini dell’azienda ai tre figli: Luigi, Armando e Bruno e affida loro la responsabilità di portare avanti l’eredità paterna. I fratelli si dimostreranno ottimi imprenditori, dando nuovo impulso alla produzione. Latteria Montello, infatti, si espande, i suoi prodotti escono dal Veneto, si fanno conoscere e apprezzare nel resto d’Italia, invadono gli scaffali della grande distribuzione. E nel 1985 – in onore del fondatore – viene lanciato il nuovo brand: Nonno Nanni.

Il resto è storia recente. Oggi Latteria Montello è senza dubbio uno dei principali player italiani nel mercato dei formaggi freschi e molli. Un’azienda ad alta specializzazione, con un marchio importante che permette di affiancare a stracchini e squacqueroni anche tanti prodotti innovativi. E non solo nel latte, come dimostra la linea di pasta fresca lanciata qualche anno fa in onore della moglie di Nanni: Nonna Rina.

Con la naturale successione generazionale, da qualche anno è arrivata la terza generazione. I cugini Lazzarin sono un gruppo di giovani imprenditori seri e motivati, ognuno con un ruolo specifico in azienda: chi segue la produzione, chi la parte finanziaria, chi il commerciale. Sotto lo sguardo attento dei genitori, che ancora oggi sono presenti in azienda e fanno da guida. Parliamo di questa splendida realtà italiana con Alessandro Lazzarin.

Latteria Montello è un’azienda all’avanguardia, ammirata dai concorrenti. Di recente avete vinto un premio con il vostro formaggio fresco spalmabile, con il quale andate a presidiare un segmento che in Italia hanno percorso in pochi e che vi vede competere con aziende di dimensioni internazionali. Come mai questa scelta? Qual è la specificità del vostro prodotto?
Il Fresco Spalmabile Nonno Nanni è una novità assoluta per Latteria Montello. È frutto di tre anni di ricerca e sviluppo, che hanno permesso di proporre un prodotto che va incontro a quel bisogno di praticità e versatilità oggi sempre più avvertito tra i consumatori. È un formaggio cremoso, studiato per risultare leggero e che raggiunge un perfetto equilibrio tra sapore vivace e delicato. È stato eletto Prodotto dell’anno 2015 e questo è per noi motivo di grande soddisfazione, sia per il prestigio del premio sia perché si basa sul giudizio dei consumatori. Il Fresco Spalmabile si è dimostrato fin da subito in linea con le nuove richieste del mercato e i consumatori lo hanno identificato come un prodotto innovativo.

Purtroppo, da alcuni anni i consumi sono stagnanti. inoltre, la concorrenza è molto forte e la distribuzione – anche per la perdita di potere di acquisto delle famiglie – sembra sempre più attenta al fattore costo, spesso trascurando il fattore valore. In questo panorama voi dimostrate che si possono comunque affermare politiche commerciali legate alla qualità. Come ci riuscite?
Nonostante il contenimento della spesa, il consumatore continua a considerare come principali criteri d’acquisto la qualità, il gusto e il servizio. Sono tutti aspetti su cui la nostra azienda ha sempre investito, cercando di integrarli con innovazioni di prodotto in linea con le nuove tendenze del mercato. Dedichiamo grande attenzione ai mutamenti delle esigenze del consumatore e investiamo molto in ricerca e sviluppo. Le novità di prodotto presentate nel 2014 sono frutto di questa ricerca dell’eccellenza, che coniuga l’alta qualità e la genuinità all’innovazione, per andare incontro all’evoluzione delle aspettative del mercato. Ad esempio è stata introdotta una linea dedicata ai prodotti delattosati: la nuova Robiola senza lattosio e il nuovo Caprino di latte vaccino senza lattosio, che rispondono alle crescenti esigenze dei consumatori sul tema delle problematiche delle intolleranze alimentari. Ma sono stati introdotti anche formati e pezzature più piccoli, guardando ai single e alle famiglie che preferiscono ridurre gli sprechi e acquistare a piccole dosi per godere sempre di prodotti appena aperti.

Latteria Montello ha stretti legami con il territorio, anche se non produce né commercializza i classici formaggi veneti. Una scelta coraggiosa, fatta molti anni fa. Come si coniugano territorio, innovazione e brand aziendale?
Siamo un’azienda che ha voluto coniugare qualità artigianale con le più moderne tecniche di produzione, il nostro impianto di coagulazione in continuo per i formaggi molli è tra i più grandi in Europa. Ma, pur essendo all’avanguardia per qualità e ricerca, abbiamo scelto di rimanere saldamente ancorati ai valori della tradizione e della famiglia. La voglia di fare le cose per bene, la passione per il nostro lavoro, la genuinità dei prodotti e il controllo scrupoloso della filiera, sono principi che contraddistinguono Latteria Montello, insieme al rispetto per il territorio e un’attenzione particolare al contesto sociale in cui l’azienda opera, con l’impegno verso iniziative di solidarietà o di promozione culturale e di una salutare pratica sportiva. In campo sociale, Nonno Nanni sostiene alcuni progetti della Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica ed è membro dell’A.F.M.U-Fiadda, realtà no profit che riunisce le famiglie italiane associate per la difesa dei diritti degli audiolesi. Affianchiamo la Fondazione “I Bambini delle Fate”, che si occupa di progetti rivolti ai ragazzi con disabilità e l’associazione “Amici della Solidarietà”, attraverso donazioni dei nostri prodotti per la redistribuzione delle eccedenze alimentari alle famiglie più indigenti del territorio. Il nostro impegno negli ultimi mesi si è ancor più intensificato con la partecipazione al progetto nazionale “SALTAinBOCCA” per la promozione di una cultura della sana alimentazione tra i ragazzi.

E' in corso Expo. Nutrire il Pianeta è la sfida del prossimo futuro. Una sfida che si dovrà vincere producendo sempre di più, in modo sostenibile. Quali sono i progetti di Latteria Montello in questo campo? La convivenza tra produttività e sostenibilità è possibile?
Assolutamente sì! Crediamo nel principio del rispetto ambientale e siamo convinti che qualità voglia dire anche sostenibilità e, dunque, un’attenzione particolare alla salvaguardia del territorio. La nostra sfida più importante è il progetto che ha impegnato l’azienda nel calcolare e minimizzare la Carbon Footprint (la cosiddetta impronta di carbonio), ovvero la quantità di anidride carbonica (CO2) immessa durante tutta la filiera produttiva di quattro dei nostri formaggi più venduti: lo Stracchino classico, lo Stracchino con fermento Probiotico, la Robiola e lo Squaquerello. Dopo aver calcolato le emissioni complessive di CO2, sono state avviate misure di riduzione. Mentre per compensare l’impatto sull’ecosistema contribuiamo ogni anno a  sostenere alcune significative iniziative di tutela ambientale. Nel 2014 abbiamo finanziato un progetto per la gestione forestale sostenibile dei boschi di Lemie, in Piemonte, e contribuito alla realizzazione di una centrale idroelettrica in Turchia. Ma l’impegno green di Latteria Montello si traduce anche in molte altre pratiche ormai consolidate, come l’esclusivo utilizzo in tutto il sito produttivo di energia elettrica pulita proveniente da fonti rinnovabili, a cui si accompagna la presenza di un impianto fotovoltaico di 5mila metri quadrati sul tetto dello stabilimento dove produciamo la nostra linea di pasta fresca. Per il confezionamento dei prodotti vengono utilizzate vaschette costituite da materiale al 100% riciclabile. Infine, è stato attivato un impianto di trattamento dei reflui di lavorazione, che vengono convogliati in un depuratore biologico e in seguito utilizzati nell’agricoltura. Negli ultimi mesi ci siamo dotati anche di un impianto di cogenerazione alimentato a metano.


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Assemblea

GRUPPO BURRO

21-06-2015

Giuseppe De Paoli - Assemblea 2015


Signor Presidente, Signori Soci,

per me è un onore festeggiare da Presidente del Gruppo il settantesimo anniversario della nostra prestigiosa Associazione.

Ci stiamo impegnando nella rivitalizzazione del nostro prodotto, visto che dopo tanti anni di stupida caccia alle streghe notiamo un cambio di tendenza nelle informazioni che circolano su questo eccezionale prodotto.

Come sapete, tutto è nato da un bellissimo studio effettuato dall’Università di Cambridge. Lo studio è stato ripreso da molti media americani ed ha avuto addirittura l’onore della prima pagina del Time, che ha dedicato un lungo articolo all’argomento dal titolo: “Mangiate il burro. Gli scienziati hanno bollato i grassi come nemici. Ecco perché si sbagliano”.

È stato il “la” per una serie di articoli, che hanno messo in dubbio la validità di quello che per trent’anni è stato detto sul burro e sugli altri grassi nell’alimentazione umana.

Che il burro non fosse un alimento da evitare, noi lo sosteniamo da sempre. Conosciamo il suo valore nutrivo, sappiamo che per gusto e bontà non dovrebbe mai mancare nei frigoriferi degli italiani e che è parte integrante di tante ricette della nostra tradizione culinaria. Una tradizione sempre più ammirata nel mondo.

Sapete che Assolatte non ha mai smesso di insistere su questi temi.

Solo per darvi dati aggiornati, ricordo che – nell’ambito delle iniziative di valorizzazione del settore e dei prodotti – in poco più di un anno ha diramato cinque diversi comunicati stampa sul burro, ripresi da tutte le principali testate e riviste, per un totale di poco meno di cinquanta articoli e numerosi servizi sui blog in internet.

Credo sia giunto il momento che il Gruppo si attivi anche su questi temi, coinvolgendo professionisti e avviando campagne mirate alla valorizzazione del prodotto, che oggi è molto cambiato e si trova in innumerevoli tipologie, capaci di accontentare gusti e richieste molto diverse.

Dobbiamo essere orgogliosi del nostro lavoro e del lavoro di chi ci ha preceduto e dobbiamo essere uniti e decisi nel continuare a darci da fare, tutti insieme. Solo così sarà possibile dare una spinta ai consumi e far crescere il nostro mercato.

E a proposito di mercato, permettetemi di segnalare le difficoltà che stiamo incontrando.

Le quotazioni continuano ad avere un andamento altalenante: nel 2014 il burro di affioramento e quello di centrifuga hanno conosciuto una diminuzione media superiore al 30%, mentre nel primo semestre del 2015 i prezzi sono aumentati del 7- 8%. Le cause di queste oscillazioni sono sempre le stesse: si va da fenomeni speculativi (lo stoccaggio privato del burro attualmente è superiore alle 50.000 tonnellate) a fattori legati agli andamenti produttivi, condizionati anche dai fattori climatici, fino ai nuovi mercati che nel mondo cominciano a chiedere prodotti di qualità.

È sempre più difficile quindi lavorare in questo settore. Vedremo se la fine delle quote porterà ad un aumento o ad una riduzione della volatilità e quali sarà il futuro.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

09-09-2015

Settembre 2015


Per 30 anni abbiamo convissuto con il regime europeo delle quote latte, che a noi non sono mai piaciute perché ci hanno impedito di crescere quanto avremmo potuto.

Poi, finalmente, è arrivato il 2015 e questo sistema comunitario è stato abolito.

Dopo 30 anni di contestazioni, critiche e ostruzionismo anche da chi ne ha beneficiato — perché è innegabile che le quote latte hanno consentito di tenere il prezzo del latte europeo più alto che altrove — la Ue ha deciso di andare verso il libero mercato e ha ritenuto che abrogarle sia una misura necessaria per sfruttare la crescita della domanda mondiale di latte.

La discussione e il confronto su come preparare un “atterraggio morbido” per il settore lattiero comunitario sono andate avanti per anni.

L’obiettivo era nobile: prepararsi, per presentarsi all’ora x nel modo migliore.

Alla fine l’ora x è arrivata. Inevitabile e, probabilmente, al momento sbagliato: ossia proprio quando la Russia ha applicato l’embargo alle merci comunitarie e la Cina ridotto la domanda di latte.

Ma ormai le macchine erano pronte, i motori caldi e le attese forti. Così si è partiti in quarta, e non solo in Italia (dove nei primi 4 mesi del 2015 abbiamo prodotto più del 2014, che già era stato un anno record), ma anche nel resto d’Europa.

In sintesi: tanta offerta di latte e poca domanda. Quindi, l’inevitabile calo dei prezzi.

E l’immediato allarme, con la conseguenza che le certezze sugli effetti balsamici del libero mercato crollano.

Sono bastati pochi mesi di prezzi bassi per rimettere in discussione la voglia di liberismo, sulla quale contavano in tanti, e per vedere di nuovo le manifestazioni degli allevatori in tutta Europa.

E così si è tornati al copione di sempre. È scesa in campo la politica e si convocano consigli straordinari dei ministri europei che hanno un solo obiettivo: sostenere i prezzi del latte.

Invece dovrebbero rendere l’agricoltura europea — o quella italiana — più competitive e anche spingere verso la necessaria e indispensabile ristrutturazione della filiera.

Adriano Hribal


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Attualità

PIANO DI PROMOZIONE AGROALIMENTARE SU MERCATO USA AL VIA

17-12-2015

E' on air il video a firma di Silvio Muccino che racconta la qualità e il saper fare italiani , perno della campagna di comunicazione prevista dal piano


E’ partita la campagna di comunicazione del piano di promozione agroalimentare destinato al mercato USA attuato dal Governo Italiano.

La campagna è volta ad incrementare la quota di export delle piccole e medie imprese agroalimentari italiane, moltiplicare le opportunità di matching, contrastare la diffusione dell’Italian sounding, promuovere e aiutare il consumatore americano a riconoscere il vero cibo italiano in Canada e Stati Uniti.

Il Piano, che rientra nel Programma Straordinario Made in Italy, ha un valore complessivo di 50 milioni di euro ed è caratterizzato dal segno distintivo “The Extraordinary Italian Taste”.  Per massimizzare l’impatto degli investimenti previsti su un mercato così ampio, nella fase iniziale, la campagna sarà svolta su quattro stati: New York, California, Texas e Illinois.

La campagna di comunicazione fa perno su uno spot firmato da Silvio Muccino, già on air, che racconta la qualità e il saper fare italiani.



In coincidenza con le festività natalizie, oltre che sulle tv e sul web, lo spot sarà visibile su uno dei più grandi billboard digitali di Time Square.
 
Dieta sana e Naturale

Nutrizione e salute

DIETA MEDITERRANEA: VINCENTE ANCHE NEL TERZO MILLENNIO?

26-07-2013

Fa scuola e cresce in tutto il mondo, ma in Italia ci stiamo allontanando sempre più da questo modello alimentare e da questo stile di vita. Il nuovo numero de L'Attendibile.


E' on line il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, dedicata alla dieta mediterranea.

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Chi non conosce la "dieta mediterranea"? Associata in tutto il mondo a un'alimentazione sana, che aiuta a stare in salute, a prevenire molte delle malattie moderne e a offrire una maggiore aspettativa di vita.

 

E le ultime ricerche non fanno che confermare i benefici di questo stile alimentare, che si caratterizza per la bassa densità calorica e l'elevata densità nutrizionale, per la centralità dei prodotti vegetali (come ortaggi, frutta, cereali e legumi) e la presenza delle giuste e necessarie quantità di prodotti animali (come latticini e pesce).
Ma mentre la dieta mediterranea fa scuola e cresce in tutto il mondo, in Italia invece ci stiamo allontanando sempre più da questo modello alimentare e da questo stile di vita. Lo dimostrano le analisi sui consumi degli italiani, che evidenziano un insufficiente apporto di cereali integrali, frutta, verdura, legumi, latte e yogurt.
 
Tutti gli approfondimenti in allegato, sul nuovo numero de L'Attendibile L'ATTUALITA' DELLA DIETA MEDITERRANEA NEL TERZO MILLENNIO.

vedi anche il numero dedicato a:
la piramide alimentare della dieta mediterranea moderna

 

La newsletter è disponibile anche sul nuovo portale www.lattendibile.it. Nato per informare e aggiornare la classe medica, i giornalisti e i consumatori sui vantaggi di un'alimentazione equilibrata e sul ruolo di latte yogurt formaggi e burro, il sito propone agli utenti tutti gli articoli pubblicati dal 2007 ad oggi, catalogati in 6 voci nel menù di navigazione principale (metabolismo, dieta mediterranea, stili di vita, osteoporosi, intolleranze, calcio) cui si aggiungono 4 voci nel menù di navigazione macro (latte, yogurt, formaggi e burro).

Consulta il nuovo sito: una fonte informativa privilegiata, con notizie di pubblica utilità che aiutano a migliorare l'approccio all'alimentazione, a nutrirsi in modo corretto e soprattutto consapevole.

 

Il Mondo del Latte

UN CAMBIO DI PASSO NECESSARIO. L’EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

07-01-2015

L'editoriale del numero di gennaio de Il Mondo del Latte


Buon anno a tutti i nostri lettori.

Voglio dedicare l’editoriale del nuovo anno a due esperienze che ho vissuto qualche settimana fa: a poche ore di distanza ho partecipato a due eventi contemporanei, ma specchio di epoche molto diverse.
Nel primo, tra stucchi e affreschi, ho discusso di interprofessione e di indicizzazione, attenendomi – come tutti i presenti – al consueto rituale liturgico; ero circondato da persone con cui avevo condiviso tante esperienze e tante lunghe trattative spesso notturne. Parlavamo la stessa lingua ma... avvertivo un’indefinita sensazione di disagio.
Dopo poche ore sono stato catapultato in un “meeting”, dove allegri rumori e luci abbacinanti esaltavano giovani iperattivi, che mi parlavano di tools, di crowdfunding, di makers, di sharing economy, di cloudstore, di peer to peer.
Dopo aver verificato più volte che fossi al posto giusto e nel momento giusto, sono stato contagiato anche io dal nuovo, perché... sapeva di buono!

E ho pensato che questo fosse lo spirito da avere: un atteggiamento di fiducia e di ottimismo nei confronti del futuro o, sarebbe meglio dire, del presente.
Ma per fare questo bisogna uscire dalla nostra comfort zone.
Perché, ammettiamolo, quel rifugio esiste per ciascuno di noi: un luogo tranquillo e riparato, dove confinarsi con i propri pensieri, le proprie abitudini e i propri collaboratori, tenendo ben lontani tutti gli stimoli “diversi” che necessitano, invece, di nuovo impegno e coraggio.
Bisogna superare il confine che ci siamo autoimposti. Pensare, innovare, cambiare costa fatica... ma è ciò che ci contraddistingue come uomini.

Forse, qualche anno fa, potevamo ancora permetterci di voltare lo sguardo da un’altra parte, ma adesso non più: stiamo vivendo anni difficili perché sono anni di cambiamento.
Vogliamo ancora essere attori principali e per questo dobbiamo impegnarci affinché il progresso, le nuove tecnologie, il futuro diventino una parte importante del nostro business, coniugando però la tradizione con l’innovazione, usando la forza del passato con l’energia del futuro.

Questo è un cambio di passo necessario. Perché come disse William Shed: “Le barche nel porto sono al sicuro, ma non per questo sono state costruite”.

È il mio personale augurio a tutti voi per il “nuovo” anno.

Adriano Hribal

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IL NUMERO DI GENNAIO 2015
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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO

16-06-2015

Intervista al nuovo Presidente Tetra Pak Italia, Giulio Mengoli. L’indicazione di origine in etichetta, le abitudini alimentari dei consumatori, il coordinamento dei controlli sanitari sono solo alcuni degli interessanti articoli di questo mese


Il Mondo del Latte di giugno propone un’intervista a Giulio Mengoli, nuovo Presidente Tetra Pak Italia.
 
La delicata situazione del “mercato latte” secondo Paolo De Castro e i miti da sfatare sull’indicazione d’origine in etichetta sono alcuni dei temi europei affrontati questo mese.
 
Sul fronte delle abitudini alimentari, vengono presentati i risultati di un’indagine Ipsos che evidenziano uno spostamento delle scelte dei consumatori verso il piacere, pur senza trascurare il benessere.
 
I controlli sulla sicurezza alimentare e il coordinamento dei vari organi addetti sono oggetto di un interessante articolo in tema di igiene e sicurezza.
 
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Il Mondo del Latte

5 DOMANDE A GIULIO MENGOLI

24-06-2015

PresidenteTetra Pak Italia


Padovano, 44 anni, Giulio Mengoli è entrato in Tetra Pak nel 2002 con il ruolo di program manager nella sede di Modena, ed è cresciuto in azienda fino a ricoprire nel 2006 la posizione di director project manager.

Dal 2009 al 2012 è stato vicepresidente, service business Central & South America presso Tetra Pak Brasile, assumendo poi la posizione di vicepresidente, carton economy&China nella sede centrale di Lund, in Svezia, all’interno dell’area development & service operation.

Laureato in Ingegneria Meccanica all’Università degli Studi di Padova, Mengoli ha quindi conseguito il PMP® Certificate nel 2004 presso il prestigioso Project Management Institute di Philadelphia. Prima di entrare in Tetra Pak ha lavorato per diverse realtà internazionali, ricoprendo in particolare il ruolo di integration manager nel settore energetico.

1. Lei ha vissuto questi ultimi anni di lavoro all’estero: adesso che è rientrato, quali sono le sue prime impressioni sul mercato italiano?
È sicuramente un momento difficile e complesso, ma sono ottimista e vedo alcuni segnali di ripresa promettenti. C’è una situazione congiunturale in parte favorevole, data dal prezzo del petrolio basso, dal cambio euro/dollaro, il quantitative easing della Bce e la riorganizzazione del lavoro: sono tutti fattori che possono favorire la ripresa. Va comunque considerato che da questa crisi uscirà un’Italia diversa: si sono verificati alcuni cambiamenti strutturali di mercato e di consumo molto importanti, e sarà fondamentale interpretarli ed esaltarne i lati positivi. Dobbiamo analizzare i segnali dei consumatori e assecondare le nuove richieste e le tendenze emergenti, rispondendo alla variazione delle abitudini delle persone. Per esempio, il consumo di latte durante la colazione è diminuito e si è in parte spostato dal tavolo di casa al bar. Una peculiarità che vedo nel nostro mercato è la grande potenzialità inespressa nei tanti campi dell’eccellenza italiana, soprattutto quello alimentare, ed è necessario che ci impegniamo per favorirne e promuoverne l’espressione.

2. A proposito di eccellenze nel campo alimentare, negli ultimi mesi le vendite “Italian sounding” nel mondo hanno superato quelle dei prodotti realmente italiani. Cosa ne pensa?
Dobbiamo continuare a promuovere i nostri prodotti e soprattutto i valori a loro annessi: l’artigianalità, la tipicità, la cura per i dettagli e le tradizioni. L’agroalimentare italiano contiene per ogni categoria di prodotto delle eccellenze uniche, e queste unicità si riflettono anche nei processi di trasformazione dei cibi: abbiamo trovato un equilibrio fra tradizioni caserecce e industrializzazione, essenzialmente ingrandendo quello che faceva la nonna in cucina. E noi, grandi aziende, dobbiamo ricoprire un ruolo importante di promozione e affermazione dei prodotti italiani all’estero, e dobbiamo svolgerlo con intensità e passione. Nel mio nuovo ruolo mi sono posto anche questo obiettivo: valorizzare e aprire nuove opportunità per le nostre eccellenze sui mercati internazionali più promettenti. Questo è anche un grande investimento sul futuro per le prossime generazioni, affinché continuino a tramandare la nostra storia e la nostra cultura alimentare.

3. Con un sistema economico alla ricerca di definire una nuova identità, una popolazione occidentale che invecchia e si riduce, un approccio al consumo, come lei ha detto, in cambiamento, esiste un elemento che può davvero fare la differenza?
Penso che una grande differenza possa farla l’approccio che ogni soggetto ha verso l’altro all’interno della filiera: è fondamentale essere collaborativi e abbandonare alcune forme di antagonismo commerciale. Come dice il vecchio adagio: “se vuoi andare veloce vai da solo; se vuoi andare lontano vai insieme agli altri”. se tutti noi, anelli della stessa catena all’interno della filiera, adottiamo un orientamento collaborativo, soprattutto nelle fasi di maggiore interazione, riusciremo più facilmente a cavalcare l’onda del cambiamento e a trovare le strategie vincenti. Quando parlo di catena mi riferisco all’intera filiera: a partire dalla materia prima utilizzata per l’imballaggio, alla realizzazione del prodotto, al trattamento, alla distribuzione, fino al consumatore finale. Ad ogni livello si possono fare scelte capaci di fare una differenza sostanziale a livello di efficienza, convenienza, funzionalità e – altro fattore molto importante – a livello ambientale. Personalmente mi impegnerò a porre la nostra azienda come fattore aggregante nelle filiere in cui siamo coinvolti per valorizzarle al meglio.

4. Da aprile il mercato europeo del latte ha vissuto un cambiamento fondamentale: la fine del regime delle quote. Furono stabilite nel 1983 da quella che ai tempi era la Cee, e hanno regolato il mercato per 32 anni. In Italia la filiera sta già soffrendo e adesso in molti pronosticano il peggio. Qual è la sua opinione a riguardo?
Le quote latte sono state un tema difficile e controverso. La loro fine può essere una minaccia se la vediamo dal punto di vista del latte importato da Paesi dove la produzione ha costi inferiori. Se invece la vediamo dal punto di vista della maggior disponibilità di latte che può essere trattato nel nostro Paese, con il valore aggiunto che questo implica e con un’ottica di forte focus sull’export, diventa una cosa molto positiva. Infatti, l’export verso i mercati in via di sviluppo giocherà un ruolo fondamentale; è un’opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire, e anche per questo dovremo lavorare insieme. Su piazze come quella cinese, per esempio, i prodotti italiani hanno un vantaggio comparativo importante: il made in Italy è una garanzia di qualità e di sicurezza. Dobbiamo impegnarci a sfruttare questa opportunità, collaborare per ottimizzare e superare ostacoli comuni. Un altro elemento molto importante da prendere in considerazione sul fronte domestico è il potere d’acquisto dei consumatori: gli italiani quando possono acquistano prodotti italiani; optano per quelli stranieri solo quando la convenienza economica è un fattore decisivo della loro scelta. Per questo è indispensabile collaborare anche per rafforzare il consumo domestico di prodotti italiani, rendendo tutta la catena del valore la più efficiente e conveniente possibile.

5. Come ha già detto, la collaborazione è fondamentale, ma per crescere c’è anche bisogno di rimanere competitivi e dare valore aggiunto. Secondo lei quali sono i temi e le azioni più importanti da questo punto di vista?
L’attenzione verso l’ambiente e l’innovazione tecnologica sono due temi che ritengo essere vitali, sia da un punto di vista etico che commerciale. In qualità di leader nel mercato degli imballaggi sentiamo la responsabilità di essere leader anche nel rapporto con l’ambientale, e ci siamo posti obiettivi ambiziosi. Non è solo una questione di crescere, ma di costruire una crescita sostenibile, che ci assicuri di rimanere competitivi anche in futuro, pensando alle prossime generazioni. L’approccio che adottiamo prende in considerazione tutto il ciclo di vita delle nostre confezioni: dall’approvvigionamento di materie prime, fino allo smaltimento dopo l’uso. Utilizziamo infatti carta con certificazione FSC™ che ne garantisce la provenienza sostenibile, e ci impegniamo per facilitare e incrementare la raccolta e il riciclo delle nostre confezioni sia sul territorio nazionale che mondiale. In più, abbiamo una funzione, chiamata Design for Environment, che integra soluzioni sempre più sostenibili e innovazioni che ci rendano più efficienti dal punto di vista sia produttivo che ambientale. Ne sono la prova confezioni come Tetra Top con Separable Top, che facilita il riciclo della confezione consentendo al consumatore di separare facilmente la calotta in plastica dal corpo prevalentemente in cartone; oppure il nuovissimo Tetra Rex® Bio Based, realizzato interamente con materie 100% rinnovabili di origine vegetale. Il nostro impegno si estende anche ai macchinari di trattamento e di imballaggio: investiamo nella ricerca per renderli più efficienti e per ridurre al minimo l’impiego di acqua ed energia. Queste azioni rappresentano un forte valore aggiunto, un vantaggio commerciale e sono la cosa più giusta da fare.


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Assemblea

GRUPPO LATTE ALIMENTARE

21-06-2015

Marco Massaccesi - Assemblea 2015


Signori Soci,

anche nel 2014 si conferma purtroppo per il comparto del latte alimentare il trend non positivo che oramai si protrae da quattro anni.

Il latte fresco è ancora una volta il più penalizzato: ha, infatti,registrato, rispetto al 2013, un calo del 8,6% in volume e del 6,9% in valore.

I latti ESL sono riusciti in minima parte a compensare le perdite con un segno positivo del 2,5% in valore e uno negativo di 0,4% in volume.

Anche il Latte UHT, purtroppo, confermando l'inversione di tendenza già manifestatasi nel 2013, ha perso il 4,6% dei volumi e dell'1,8% in valore.

Ancora una volta il delattosato si conferma l'unica tipologia che ha mantenuto il segno positivo (7,5%) sia dei volumi che del valore.

In cartella, nel capitolo dedicato al latte, troverete le informazioni e i dati più dettagliati sull'andamento del mercato.

In media si beve latte più di 4 volte a settimana e i consumatori più assidui sono gli over 55 residenti nel Centro/Sud.

Sono risultati incoraggianti che smentiscono il trend negativo e che ci stimolano ad impegnarci nella ricerca di attività concrete che possano restituire al nostro prodotto l'apprezzamento che merita presso i consumatori, non solo per il suo gusto e la sua bontà indiscutibile ma anche per le sue caratteristiche nutrizionali irrinunciabili.

Come abbiamo avuto modo di discutere durante gli incontri del Gruppo Latte Alimentare, riunitosi più volte in quest'ultimo anno, le ragioni alla base del trend sono da ricercare sicuramente nella crisi e nel conseguente calo dei consumi, nella maggiore attenzione alle quantità di prodotti acquistati, ma anche nel cambiamento delle abitudini alimentari delle famiglie italiane.

Vi è, infatti, una forte propensione a trascurare la prima colazione e una tendenza ad eliminare il latte dalla propria dieta in quanto ritenuto fonte di allergie ed intolleranze alimentari nonché responsabile di varie sintomatologie.

Vi sono stati poi alcuni studi antimilk, noti anche grazie ad alcuni siti web e trasmissioni televisive che hanno fatto da cassa di risonanza, i quali hanno suscitato un forte interesse, soprattutto fra i giovani, per le tesi allarmiste che demonizzano il latte e i suoi derivati.

Non ultima, in termini di eco mediatica, la deriva vegana, supportata anche, purtroppo, da alcuni personaggi influenti nella medicina e nell’opinione pubblica, che induce un crescente numero di persone ad evitare il consumo di latte.

Assolatte, al fine di meglio comprendere le dimensioni e le ragioni del fenomeno antimilk, ha effettuato, nello scorso novembre, un'analisi degli atteggiamenti legati al consumo di latte, cercando di stimare il peso del movimento antimilk in Italia.

La ricerca ha evidenziato che il latte viene associato nella quasi totalità dei casi a valori positivi, quale "bontà", "salute", "genuinità", e che l'80% del campione, pari a 24 milioni di persone, dichiara di consumare abitualmente il latte.

Assemblea

GRUPPO NAZIONALE DEL PECORINO

21-06-2015

Andrea Pinna - Assemblea 2015


Cari amici e colleghi,

il comparto dei formaggi ovini vive un trend favorevole oramai da qualche anno.

Ed anche il 2014, infatti, si è confermato un anno di produzione contenuta di latte e di formaggio su tutto il territorio nazionale, mentre i prezzi, nonostante la crisi economica, hanno registrato i massimi valori storici.
Come in passato, anche quest'anno gli allevatori hanno potuto beneficiare di tali incrementi, ricevendo un pagamento assai elevato del prezzo del latte: prezzo medio intorno ad € 1.00 a litro per raggiungere poi, nei primi mesi dell'anno in corso, ulteriori record storici superando € 1.10 per litro.

Un risultato che rappresenta anche l'evidenza di rapporti più distesi e collaborativi fra il mondo dei pastori e quello dei trasformatori.

Per quanto riguarda l'export si è avuto un incremento del 3% in volumi ma di oltre il 25% in valore. L'incremento delle vendite in export facilitate anche dal cambio euro/dollaro (ricordo che il mercato statunitense rappresenta oltre il 70% dell'export dei formaggi di pecora) hanno compensato il calo dei consumi nel mercato nazionale.

Tuttavia bisogna essere pronti ad un domani che potrebbe non essere più così favorevole: il rischio è, infatti, di un aumento vertiginoso della produzione con conseguente caduta dei prezzi a livelli non sostenibili. Un primo passo in questa direzione è stato fatto predisponendo e adottando un piano di programmazione della produzione del Pecorino Romano dop, attore principale della filiera. Una programmazione che entrerà in vigore nella campagna 2015/2016, nel rispetto della normativa comunitaria, come molti altri prodotti DOP. Vedremo nei prossimi mesi se le buone premesse si trasformeranno in ottimi frutti anche per il nostro comparto.

Bisogna, comunque, approfittare di questo momento positivo per andare oltre la mera programmazione e organizzare al meglio tutta la filiera, onde evitare che accada anche in questo settore, ciò a cui stiamo assistendo in quello del latte vaccino: dove la caduta dei prezzi del latte alla stalla sta generando un circolo vizioso d'incomprensioni e di strumentalizzazioni che ricadono inevitabilmente sull'industria di trasformazione.

Sentiamo la necessità di mettere in campo le nostre energie per risolvere finalmente le difficoltà strutturali del settore e dedicare il nostro impegno alla valorizzazione del prodotto e non alla lotta fratricida fra i diversi attori della filiera.

Un augurio di buon lavoro a tutti.

Assemblea

COMITATO COMUNICAZIONE & IMMAGINE

21-06-2015

Pamela Cardona - Assembea 2015


Signor Presidente, Signori Soci,

l’attività del Comitato nel 2014 si è distinta per qualità, quantità ed eterogeneità della comunicazione prodotta. Ci ha spinti come sempre il desiderio di testimoniare la vitalità, il dinamismo e la centralità del settore lattiero caseario, delle sue imprese e dei suoi prodotti. Con regolarità e tempestività abbiamo raggiunto centinaia di operatori con notizie, spunti e stimoli. Una “pressione” sui media che si posiziona ai primi livelli nel mondo associativo.

I 70 comunicati diffusi nel 2014 ci hanno confermato partner affidabile e apprezzato, consolidando i rapporti intessuti negli ultimi anni con molti autorevoli giornalisti.

È importante sottolineare che l'attività di comunicazione prodotta dal Comitato nel 2014 ha portato alla pubblicazione di 415 articoli, attivato 342 milioni di contatti per 9,9 milioni di euro di valore. Sono i dati Ecostampa relativi ai soli articoli della carta stampata.

Premiando la logica pluritematica, abbiamo coinvolto il maggior numero di testate e la nostra comunicazione è stata ripresa da tutte le più importanti testate nazionali, sia economiche che d’attualità, sia femminili che familiari.

La comunicazione scientifica sul ruolo nutrizionale di latte e derivati è stata come sempre affidata alla newsletter L’Attendibile. Realizzata da Andrea Ghiselli, ha trattato temi di particolare attualità per la classe medica. Novità sulla composizione del Comitato Scientifico de L’Attendibile, arricchitosi di un nuovo prestigioso componente. È Luca Piretta, Specialista in Gastroenterologia e Dottore Magistrale in Scienza della Nutrizione alla Sapienza, vincitore del premio giornalistico Assolatte 2014 "per la ricerca e la divulgazione scientifica”.

Ogni numero de L'Attendibile ha raggiunti 30mila medici con diversi obiettivi: informare con una comunicazione «attendibile» le aree critiche nell’opinione degli operatori sanitari, stimolare una riflessione del medico sui vantaggi nutrizionali dell’assunzione di latte e derivati, promuovere una “cultura clinica” dei prodotti lattiero-caseari sul mondo sanitario.

Il premio giornalistico Assolatte “L’Attendibile” continua a dimostrarsi uno strumento efficace per valorizzare ed approfondire i tanti temi portanti del nostro settore. All'edizione 2015 il mondo del giornalismo ha risposto con grande attenzione ed entusiasmo: è cresciuto sia il numero dei partecipanti che la qualità dei lavori. Al contempo il nostro impegno è fortemente aumentato. Si sono intensificate le richieste di informazioni e approfondimenti, così come proposte esclusive e ad hoc per alcune testate.

Quest'anno abbiamo finalizzato due nuovi strumenti di valorizzazione dei prodotti lattiero caseari. Strumenti che si aggiungono ai numerosi presídi tematici già esistenti.

Una web app “Nella tua dieta c'è abbastanza calcio?" e il sito internet interamente dedicato ai formaggi (troverete una scheda all'interno della vostra cartellina). Nato come logico sviluppo della App "Formaggi.

Per sapere e per sapore", il nuovo sito presenta oltre un centinaio di formaggi, coprendo di fatto tutta l'offerta casearia presente nella distribuzione moderna in Italia. Ad ogni formaggio è dedicata una scheda monografica che ne racconta le caratteristiche e la storia, le curiosità e i consigli per gustarlo e usarlo in cucina. In otto sezioni tematiche che coprono tutte le aree d’interesse dei prodotti caseari, comunichiamo e valorizziamo la ricchezza dell'offerta di formaggi - siano essi tradizionali, moderni o innovativi – in quanto frutto di uno storico know-how tutelato e valorizzato dalle imprese casearie. Con centinaia di ricette che esaltano il gusto e la versatilità dei formaggi.

Avrei tante altre iniziative di cui parlarvi, ma lascio volentieri lo spazio al ricco programma di festeggiamenti dei 70 anni di Assolatte.

Grazie a tutti per l’attenzione.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE

04-11-2015

A novembre parliamo di accordi TPP e TTIP, del cambio delle abitudini alimentari degli italiani e dei consumi lattiero caseari, di export verso l’India e molto altro


A novembre la rivista dedica ampio spazio all’accordo TPP recentemente siglato tra USA e 11 Paesi dell’area del Pacifico e alla necessità, a questo punto, di chiudere l’accordo TTIP tra Europa e Stati Uniti. 
Questo mese intervistiamo Nisio Paganin, Direttore Generale della cooperativa veneta Agriform, tra i maggiori player nazionali.

A fronte di timidi segnali di ripresa dei consumi alimentari interni si conferma un cambio nelle abitudini di acquisto degli italiani sia per quanto riguarda i modelli di consumo che per le modalità di acquisto.
I consumi di latte, burro e panna sotto la lente di ingrandimento.

Gli andamenti dell’export alimentare italiano verso l’India e le produzioni lattiere tedesche sono altri temi economici affrontati questo mese.

Sul fronte normativo, la rivista propone un focus su come cambierà la tabella nutrizionale che tra un anno sarà obbligatoria.

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Alimenti a Basso Contenuto Calorico per Bambini

Nutrizione e salute

ALIMENTI PER L'INFANZIA, PER DIETE SPECIALI E A BASSO CONTENUTO CALORICO: NUOVE REGOLE

13-06-2013

Il Parlamento europeo ha approvato ieri le nuove regole per gli alimenti per l'infanzia, alimenti per diete speciali e prodotti a basso contenuto calorico.


Le disposizioni approvate, frutto di un precedente accordo con il Consiglio europeo, sostituiranno l'attuale legislazione quadro sugli alimenti destinati ad alimentazione particolare (Parnuts), formulata nella direttiva 2009/39/CE.

Il testo abroga lo stesso concetto di di "alimenti destinati ad un'alimentazione particolare" e istituisce un nuovo quadro normativo contenente disposizioni generali soltanto per un numero limitato di categorie di alimenti, giudicati essenziali per alcuni gruppi vulnerabili della popolazione.

La nuova normativa riguarda l'etichettatura e a composizione degli alimenti per lattanti e quelli di proseguimento, sugli alimenti per bambini a base di cereali, su quelli destinati a fini medici speciali e sui sostitutivi dei pasti a fini dietetici. Essa include inoltre un elenco di sostanze come vitamine e minerali che possono essere aggiunte a questi alimenti.

I prodotti delattosati non ricadranno nella nuova normativa, ma diverranno alimenti di uso corrente e in quanto tali rientreranno nel Regolamento sulla Consumer Information.

La Commissione europea dovrà quindi definire le indicazioni ammesse e le relative condizioni di utilizzo, così come chiesto da Assolatte.

La Commissione dovrà inoltre approfondire gli eventuali benefici nutrizionali dei "latti di crescita" per bambini in fase di svezzamento.

Infine, la Commissione dovrebbe stilare una relazione per valutare se sussista la necessità di un'adeguata proposta legislativa per i prodotti alimentari destinati agli sportivi.

La pubblicazione del testo potrebbe intervenire già entro l'estate.
Il Latte ha sempre Fatto bene alla Salute

Nutrizione e salute

IL LATTE FA BENE !

08-01-2013

Da oltre 8.000 anni il latte rappresenta il primo alimento per ogni essere umano e i suoi benefici nutrizionali non sono mai stati messi in discussione da parte della comunità scientifica


Può capitare, navigando su internet, di imbattersi in notizie su presunti effetti negativi del latte e dei suoi derivanti sulla salute umana. Si tratta di vere e proprie leggende metropolitane, prive di qualsiasi fondamento scientifico. 

È vero, invece, l'esatto il contrario!

Da oltre 8.000 anni il latte rappresenta il primo alimento per ogni essere umano e i suoi benefici nutrizionali non sono mai stati messi in discussione da parte della comunità scientifica, tanto che il latte e i suoi derivati sono parte integrante delle raccomandazioni nutrizionali ufficiali in tutti i Paesi del mondo.

In Italia, queste raccomandazioni sono contenute nelle "Linee guida per una corretta alimentazione" elaborate dall'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione). In questo documento si raccomanda di consumare ogni giorno tre porzioni, da 125 grammi l'una, di latte o yogurt. 

Il latte è un alimento a bassa "densità energetica" e con elevata "densità nutrizionale", cioè fornisce un elevato numero di nutrienti e poche calorie.

I nutrienti principali del latte sono:
- proteine che contengono in quantità elevata tutti gli amminoacidi essenziali; grassi, importanti per fornire energia ed acidi grassi essenziali;
- carboidrati come il lattosio, che migliora la capacità dell'organismo di assorbire il calcio e lo zinco, e gli oligosaccaridi, che agiscono positivamente sulla salute, stimolando la crescita di batteri probiotici. 

Ma il latte è un alimento importante anche, e soprattutto, per il contenuto di minerali, in particolare calcio e fosforo, presenti in un rapporto ottimale e facilmente assimilabili, ma anche magnesio, zinco, rame e selenio, nonché di vitamine come la A, D, E e K, la vitamina C, l'acido folico e la riboflavina. 

Inoltre il latte è ricco di componenti "minori": molecole presenti in piccole quantità, come i peptidi, in grado di svolgere azioni biologiche particolarmente importanti per il benessere della persona: antiossidanti, antipertensive, antinfiammatorie, immunomodulanti e altro.
Poiché svolgono "funzioni" fisiologiche benefiche per l'uomo queste molecole sono chiamate "componenti funzionali" del latte. 

Tuttavia esistono categorie di persone per le quali il consumo può rappresentare un problema: sono coloro che manifestano reazioni allergiche alle proteine del latte (circa l'1% della popolazione adulta occidentale) e coloro che presentano intolleranza al lattosio (circa il 5-10% della popolazione europea). 

Anche in questi casi, comunque, esistono alternative che consentono di non privarsi di questo importante alimento. 

Al di fuori di questi due casi patologici, escludere il latte o i suoi derivati dalla dieta può portare a carenze nutrizionali e, in particolare, di calcio con il conseguente rischio di sviluppare l'osteoporosi.

Latte - Alimento Ricco di Vitamine e Proteine

Nutrizione e salute

LATTE. QUALE ALTRO ALIMENTO TI DA' COSI' TANTO, A COSI' POCO?

02-04-2009

Il latte è un prodotto sano, naturalmente low cost. Un alimento nobile e "naturalmente" ad alta densità nutrizionale.


Un bicchiere di latte fresco* fornisce il 3,15% di proteine, il 5% di zuccheri e l'1,5% di grassi oltre a vitamine e minerali preziosi, come calcio e fosforo. E costa solo 17,5 centesimi. Infatti nella distribuzione moderna il prezzo medio di un litro di latte fresco pastorizzato è di 1,40 euro**, che scendono a meno di 1 euro ** se si opta per il latte Uht.

Non solo il latte è uno degli alimenti con il miglior rapporto tra valore nutritivo e costo, ma viene proposto dall'industria lattiero-casearia in molte tipologie diverse, che soddisfano altrettanti bisogni dei consumatori e che hanno prezzi differenti. Così, individuando il tipo più adatto alle proprie esigenze, si può fare una spesa intelligente, all'insegna del miglior rapporto qualità/prezzo. Ecco cosa offre il mercato:

Latte fresco pastorizzato: è ideale per chi ha consumi elevati perché resta fresco per 6 giorni. La pastorizzazione, che distrugge i microrganismi patogeni eventualmente presenti nel latte crudo, lo rende sicuro da bere sia freddo che riscaldato. Costa mediamente 1,40 euro** al litro.

Latte fresco pastorizzato alta qualità: proviene da una materia prima selezionata, raccolta da stalle appositamente selezionate. E' più ricco di proteine ed, essendo sottoposto a una blanda pastorizzazione, conserva meglio il gusto del latte appena munto. Quindi è perfetto per chi ama bere il latte freddo gustandone tutto il sapore, ed è raccomandato per i bambini. Ha una durata di 6 giorni e costa mediamente 1,46 euro** al litro.

Latte pastorizzato microfiltrato: grazie alla tecnica fisica della microfiltrazione, conserva un ottimo sapore e dura più a lungo (fino a 15 giorni). Così anche chi consuma poco latte può evitare gli sprechi e avere sempre il prodotto in frigorifero, a portata di mano. Costa mediamente 1,19 euro** al litro.

Latte pastorizzato a temperatura elevata: anche questo latte si conserva per almeno 15 giorni grazie ad un trattamento termico più intenso del latte fresco che comunque non ne altera il gusto. E' un'ottima soluzione quando in famiglia si beve poco latte e si va al supermercato a fare la spesa solo una volta a settimana. Costa mediamente 1,19 euro** al litro.

Latte Uht: è un'opzione interessante se in casa di latte se ne beve poco o se viene usato per cucinare. Ed è ideale per avere sempre una scorta di latte a disposizione: si può infatti stivare in dispensa senza problemi perché dura almeno 3 mesi a temperatura ambiente. Ha un prezzo medio di 0,90 euro** al litro.

Latte crudo: venduto sfuso nei dispenser gestiti direttamente dagli allevatori, non viene sottoposto a nessun trattamento termico di risanamento. Ecco perché è estremamente delicato, dura poco (massimo 3 giorni) e va sempre bollito. Costa in media 1 euro al litro, a cui va aggiunto il costo del contenitore per il trasporto. E' vantaggioso solo per chi lo consuma subito e ha un distributore automatico vicino a casa.

Per rispondere a particolari bisogni nutrizionali e sopperire a eventuali carenze della dieta, le industrie lattiero-caseario hanno sviluppato una serie di latti speciali (ad esempio, a ridotto contenuto di lattosio o integrati con Omega 3), che permettono a tutti i consumatori di bere latte e di trovare il tipo più adatto alle proprie esigenze.

Per il latte confezionato il consumatore può anche scegliere la quantità di grasso desiderata. Infatti il latte offerto dalle imprese industriali viene proposto in 3 versioni: intero (3,5% di grassi), parzialmente scremato (1,55% di grassi) e scremato (0,5% di grassi). L'unica eccezione è il latte fresco pastorizzato alta qualità, che viene venduto solo intero.

Il latte confezionato venduto in Italia è sicuro sul piano igienico-sanitario e per questo non è necessario bollirlo prima di consumarlo. Infatti le aziende lattiero-casearie sono sottoposte a un duplice controllo, sia pubblico che privato: da un lato, le aziende garantiscono l'autocontrollo del processo produttivo secondo precise norme di legge e in base ai principi dell'HACCP (Hazard Analysis Critical and Control Point) e, dall'altro, ci sono i controlli ufficiali svolti dai Servizi Veterinari.

Grazie all'impegno dell'industria lattiero-casearia in termini di sicurezza, controllo qualità e innovazione, il consumatore ha un'ampia possibilità di scelta per trovare il prodotto più adatto alle sue abitudini di consumo, alle sue necessità nutrizionali e anche alla sua disponibilità economica, senza dover rinunciare al fondamentale apporto alla salute che il latte fornisce quotidianamente.

* bicchiere da 125 ml dati relativi al latte parzialmente scremato
** fonte AcNielsen, febbraio 2009
Prevenzione Osteoporosi

Nutrizione e salute

10 PICCOLI TRUCCHI PER COMBATTERE L'OSTEOPOROSI

03-05-2012

Dal cucchiaio di robiola nella pasta alla salsa allo yogurt per la carne fino al frullato di latte e frutta: 10 piccoli trucchi per assumere più calcio e prevenire così l'osteoporosi senza cambiare dieta


Il 23% delle italiane sopra i 40 anni e quasi il 50% di quelle oltre i 70 anni soffrono di osteoporosi. Questi numeri, diffusi in occasione del convegno nazionale dell'Associazione Ginecologi Universitari Italiani, riportano alla ribalta una patologia di cui non si parla abbastanza e che spesso viene sottovalutata, anche dalle stesse donne.

Eppure, ricorda Assolatte, prevenire e combattere l'osteoporosi si può: basta adottare delle buone abitudini e rispettarle ogni giorno. Fare quotidianamente un po' di attività fisica, stare al sole (ma nelle ore meno calde della giornata) e non farsi mancare mai il calcio a tavola: bisognerebbe assumerne dagli 800 ai 1200 mg al giorno (a seconda dell'età e del sesso), come consigliano i Larn.

Ma come si fa a garantirsi ogni giorno il calcio di cui il corpo ha bisogno? Mangiando in modo vario ed equilibrato, scegliendo gli alimenti giusti e gli abbinamenti migliori. A partire da quelli ricchi di questo minerale, come il latte e i suoi derivati. Senza di loro è praticamente impossibile raggiungere il livello di assunzione raccomandato per il calcio.

Infatti i prodotti lattiero caseari sono la più importante fonte di calcio e contribuiscono per circa il 50% all'intake di questo minerale da parte degli italiani. Oltretutto il calcio presente nel latte e nei suoi derivati è caratterizzato da una maggiore biodisponibilità rispetto a quello presente negli alimenti vegetali, grazie a un rapporto ottimale tra calcio e fosforo, all'assenza di antinutrienti (come l'acido fitico) e alla presenza di vitamina D.

Come inserire i latticini in una corretta alimentazione?
L'Inran consiglia di consumare 3 porzioni giornaliere di latte o yogurt e 3 porzioni settimanali di formaggi.
Oltre alle modalità classiche di consumo (come fare colazione con latte o yogurt, scegliere come snack un bicchiere di latte o uno yogurt da bere, pranzare con un piatto di formaggi) ci sono anche tanti altre soluzioni smart per fare il pieno di calcio ogni giorno.

Assolatte propone 10 "trucchi" per portare a tavola ogni giorno più calcio. Con gusto.
1. Mettere 125 ml di latte nel frullato di frutta fresca → 150 mg di calcio
2. Condire la pasta con 2 cucchia di robiola → 176 mg di calcio
3. Accompagnare la bistecca con 3 cucchiai di salsa allo yogurt → 85 mg di calcio
4. Farcire il panino al prosciutto crudo con 60 g di formaggio spalmabile → 66 mg di calcio
5. Spolverare 1 cucchiaio di grana sulla pasta → 117 mg di calcio
6. Aggiungere 1 vasetto di yogurt all'insalata di frutti di bosco → 120 mg di calcio
7. Completare l'insalata di pomodori con 30 g di mozzarella a dadini → 105 mg di calcio
8. Insaporire le verdure alla griglia con 30 g di scamorza a fettine → 154 mg di calcio
9. Gustare l'aperitivo con un bocconcino da 30 g di pecorino → 182 mg di calcio
10. Arricchire l'insalata di riso con 30 g di provolone → 216 mg di calcio

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

03-02-2016

Febbraio 2016


I dati e le rilevazioni che arrivano dal mercato non ci permettono di essere ottimisti. All’orizzonte non si vede alcuna ripresa delle quotazioni mondiali e la domanda internazionale non è sufficiente a spingere la rimonta. Il mercato russo, che era un bacino importante per l’Europa, non accenna alla riapertura, la domanda cinese è statica e la produzione di latte europea è in crescita – con tutti i problemi che ne derivano.

In Italia, poi, da molti mesi il mercato è stagnante, i consumi sono in calo oppure fermi su livelli bassi.

Lo dimostrano anche i dati sulle importazioni, anch’esse in diminuzione.

Quello dei consumi non è certo un tema nuovo. Ci sono alcuni prodotti – primo tra tutti il latte fresco – che nel giro di pochi anni hanno perso volumi e fatturati davvero importanti, nonostante le raccomandazioni di buona parte dei nutrizionisti, gli investimenti delle aziende per promuovere i propri prodotti, le numerose iniziative associative e consortili.

Questa contrazione non riguarda solo il nostro Paese. Dagli Stati Uniti al nord Europa, regioni nelle quali si beveva molto più latte che in Italia, si vedono riduzioni importanti e a poco sono serviti gli investimenti – talvolta milionari – che sono stati fatti per cercare di fermare il declino. Tutto cambia, invece, quando si parla delle piazze dell’est del mondo, dove la domanda cresce di anno in anno e grandi gruppi di nuovi consumatori si affacciano sul mercato. Peccato che si tratti di Paesi molto lontani e presidiati da aziende più vicine e soprattutto più competitive delle nostre.

Difficile capire le vere ragioni della contrazione delle vendite che sta colpendo, possiamo dire, tutto il mondo occidentale.

Avevamo raggiunto livelli di consumo troppo elevati? Il latte è un prodotto maturo, che i consumatori sostituiscono volentieri con altri, più nuovi e più moderni? Le battaglie vegane, ambientaliste e animaliste hanno lasciato il segno? Bere prodotti alternativi è diventato di moda? Le iniziative messe in atto in questi anni non hanno toccato le corde giuste? È colpa di quella parte di scienza che ha messo in dubbio la qualità nutrizionale del latte e lo accusa di essere causa di malattie?

Davvero difficile trovare risposte univoche a queste domande, ognuna delle quali meriterebbe specifici approfondimenti.

Senza dimenticare che non tutti la pensano allo stesso modo, e che tanti si limitano a dire: bisognerebbe fare qualcosa.

E torna in mente la bellissima poesia “A chi esita” di Bertolt Brecht, che esorta tutti noi a non aspettare risposte dagli altri.

 
Adriano Hribal

 
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Attualità

UNIVERSO LATTE: GIOVANI RICERCATORI E IMPRESE A CONFRONTO

02-03-2016

On-line il programma del Convegno



Il programma del Convegno “Universo Latte: Giovani Ricercatori e Industrie a Confronto” è on-line sul sito dell’evento.

Il Convegno è organizzato dal Comitato italiano FIL/IDF in collaborazione con l’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Parma e l’Associazione Italiana Tecnici del Latte, con il supporto della Fondazione Invernizzi.

L’evento si svolgerà presso la Sala Convegni della Residenza Gasparini – Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, il 17 e 18 marzo 2016.

Sono stati molti i Giovani Ricercatori che hanno risposto al call for abstract ed inviato i lavori da presentare durante il Convegno.

Focus della due giorni di lavori saranno l’innovazione, la ricerca, ma soprattutto le soluzioni applicabili per le imprese del settore lattiero-caseario italiano. 

Il principale obiettivo del Convegno è un confronto tra chi fa ricerca nel settore lattiero-caseario e le esigenze del mondo produttivo, per stimolare l’individuazione di soluzioni ed innovazioni utili per il settore.
A questo fine, le tre sessioni del Convegno vedranno la partecipazione di esperti aziendali che illustreranno necessità e sfide alle quali il settore lattiero-caseario è chiamato a rispondere e sulle quali dovrebbe incentrarsi dunque la ricerca nazionale.

Le Aziende del settore sono invitate a partecipare al Convegno, contribuendo così al dibattito e al confronto con i Giovani Ricercatori, per indirizzare la futura ricerca lattiero-casearia sugli aspetti di maggior interesse per il settore.

Le modalità di iscrizione sono disponibili sul sito del Convegno

Per maggiori informazioni è possibile contattare il Comitato italiano FIL/IDF (filidf@tin.it ) o l'Ufficio Formazione Permanente dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza (claudia.vacchelli@unicatt.it).
 

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO

03-03-2016

I trend delle vendite di formaggi in Italia e la difficile situazione dei consumi di latte. I prodotti DOP e IGP e la loro promozione. Paesi Terzi: disposizioni normative e le modalità per esportare


La produzione di latte cresce, ma i consumi continuano a calare. Questa la difficile situazione del settore caseario, non solo italiano, sulla quale si concentrano diversi articoli del numero di marzo della rivista Il Mondo del Latte.

 
Sul fronte economico, la rivista analizza la stasi dei consumi di formaggi a livello nazionale, in contrapposizione alle buone performance dell’export.

 
Ampio spazio è dedicato, inoltre ai prodotti a denominazione di origine protetta, alle loro produzioni e alla campagna di promozione che li vede in questo periodo protagonisti in TV e presso la GDO.

 
La rivista propone, inoltre, approfondimenti sulle disposizioni in materia di sicurezza alimentare per l’esportazione in Egitto e Algeria e sulle modalità per l’esportazione in altri Paesi Terzi.

 
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Il Mondo del Latte

PRINCIPI ELEMENTARI...

03-03-2016

L'Editoriale de Il Mondo del Latte di marzo


Dopo numerose riunioni, qualche manifestazione, ma soprattutto tanto lavoro, i primi giorni di febbraio Assolatte e le altre organizzazioni confindustriali del food hanno siglato l'accordo per il rinnovo del contratto di lavoro degli alimentaristi. Un contratto che riguarda 400.000 famiglie italiane.

Il nuovo contratto prevede nuove regole e un aumento delle retribuzioni che speriamo possano dare più serenità ai lavoratori delle nostre imprese. Anche perché - a differenza di quanto fatto nel passato - prevede un orizzonte temporale più lungo: quattro anni.

Come ho detto, la trattativa è stata lunga: i sindacati avevano infatti portato al tavolo molte richieste, e altrettanto avevano fatto le associazioni di rappresentanza industriale.

Così, se per i lavoratori era importante vedersi riconoscere maggiori tutele, non solo economiche, l'industria ha chiesto e ottenuto più flessibilità negli orari di lavoro e una maggiore efficienza produttiva, in modo da affrontare meglio un mercato in continua evoluzione.

Il nuovo contratto, oltre ai temi prettamente salariali, affronta e in parte accontenta le richieste dell'una e dell'altra parte, come accade in qualunque normale negoziazione. O come dovrebbe essere!

E anche il Governo ha fatto il proprio dovere, senza invadere il campo con iniziative che avrebbero turbato gli equilibri.

Certo, in alcuni momenti, i toni del dibattito sono stati anche aspri (per alcune settimane i sindacati hanno bloccato gli straordinari e hanno anche proclamato uno sciopero di 4 ore), ma mai - dall'una e dall'altra parte - si è abbandonata la strada del dialogo.

Infatti, la firma del contratto ha ricevuto commenti positivi sia da parte degli imprenditori che dei lavoratori.

E ciò dimostra che quando si discute di problemi comuni, quando è necessario trovare soluzioni ai problemi del settore, Assolatte c'è, pronta a fare la sua parte.

Ma dimostra anche che in ogni trattativa bisogna essere capaci di dare, non solo di chiedere.

Bisogna essere capaci di ascoltare le ragioni dell'altro, non solo pretendere di essere ascoltati.

Principi elementari, che purtroppo in tante altre occasioni vengono trascurati.
 
Adriano Hribal
 


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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI APRILE

14-04-2016

Speciale ricerca nel settore lattiero-caseario. Approfondimenti sulle misure straordinarie per il settore. Intervista a Guia Soncini e molto altro


Il Comitato italiano FIL/IDF ha organizzato un interessante convegno per giovani ricercatori per fare il punto sulla ricerca in ambito lattiero-caseario in Italia e stimolare il confronto tra il mondo della ricerca e le esigenze del mondo produttivo. Il Mondo del Latte di aprile ospita gli abstract dei lavori presentati durante l’evento.

Diversi articoli si concentrano poi sulle misure straordinarie discusse a Bruxelles lo scorso marzo a sostegno del comparto lattiero.

Il personaggio del mese è, invece, Guia Soncini, giornalista, scrittrice, polemista eccezionale che con noi approfondisce il rapporto degli italiani con il cibo.

Sul fronte economico, la rivista propone una fotografia del mercato e della spesa alimentare.

Altri interessanti articoli riguardano il boom di produzione dei formaggi DOP e le opportunità per il settore lattiero sul mercato iraniano.

Approfondimenti igienico-sanitari sull’Indonesia, la lotta alle eccedenze alimentari e le nostre risposte in tema di etichettatura sono altri interessanti argomenti proposti questo mese dalla rivista Il Mondo del Latte.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO

12-05-2016

Interviste con i principali imprenditori lattiero-caseari presenti a Cibus, l’assoluzione dell’Acgm nei confronti dell’industria, i negoziati sul TTIP, i mercati e molto altro


Maggio è il mese di Cibus e a questa importante manifestazione nazionale la rivista Il Mondo del Latte dedica grande spazio con interviste ad alcuni dei principali protagonisti del settore: gli imprenditori.

Un interessante articolo è dedicato alle conclusioni dell’indagine Antitrust, voluta da Coldiretti e conclusa con la piena assoluzione delle imprese di Assolatte: l’Associazione ha operato correttamente e le responsabilità delle inefficienze del settore sono da cercare altrove.

Proseguono, di pari passo con i negoziati, gli approfondimenti ed i focus sul Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP).

Con Roberto De Santis, Presidente Conai, raccontiamo come è nato il Consorzio e come è possibile dare valore ai rifiuti di imballaggio.

Ampio spazio ai mercati con un approfondimento sulla Turchia, osservato speciale del commercio internazionale, e uno sulla produzione di latte e sui formaggi DOP stagionati.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

12-05-2016

Maggio 2016





Quando questo numero sarà distribuito, saremo in pieno Cibus.

Anche quest’anno la manifestazione sembra essere molto promettente.

I marchi più importanti del settore hanno confermato la propria presenza e sono qui a mostrare i propri
prodotti, nuovi o tradizionali non importa, in quella che è diventata la fiera mondiale del made in Italy alimentare.

So già che anche quest’anno, girando nei corridoi del padiglione 2, quello dedicato al nostro comparto,
rimarrò colpito dagli stand, sempre più grandi, belli, accoglienti, a testimonianza di un settore che –
nonostante tutto e tutti – vuole crescere e sa come farlo, rappresentando la crème dell’agroalimentare italiano.

Passeggiando o seduto a uno stand, stringendo mani e chiacchierando con i nostri soci, mi torneranno in
mente le parole di Luigi Einaudi, indimenticabile Presidente della nostra Repubblica, nel suo elogio agli imprenditori, che mi piace riscrivere integralmente: “...lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente con altri impieghi”.

Queste parole mi hanno sempre colpito per la lucidità dell’analisi, per la verità che raccontano.
In questi anni ne ho conosciuti tanti di imprenditori.

Con loro ho vissuto innumerevoli momenti in cui qualcuno ha cercato di rallentarne la crescita, di
scoraggiarli. Per dirla con le parole di Einaudi: li ha molestati.

Penso alle manifestazioni di piazza, a quando si pretende di ricevere più di quel che il mercato riconosce.

O ancora alle norme pensate nelle stanze di chi conta davvero per imbrigliare la loro attività di impresa.

Mi chiedo: chissà quali risultati raggiungeremmo se in quelle stanze venisse ascoltata anche la nostra voce.

Ma non è il momento di recriminare: siamo a Cibus, una grande fiera che è anche una festa per i nostri prodotti e per i nostri marchi.

Buona fiera a tutti: espositori e visitatori.

 
Adriano Hribal


 
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Attualità

SPECIALE CIBUS

13-05-2016

Interviste ai protagonisti del settore


CIBUS è una delle più importanti manifestazioni fieristiche europee, sicuramente la prima in Italia per i prodotti tradizionali.

Anche quest’anno il padiglione 2 è dedicato al settore lattiero-caseario e ospita una nutrita rappresentanza del meglio dell’industria italiana.

Infatti, i principali marchi del settore hanno risposto all’appello e sono presenti a Cibus con i loro prodotti.

Abbiamo incontrato alcuni dei protagonisti, rappresentanti di aziende che conoscono molto bene il mercato italiano e internazionale e gli abbiamo posto alcune domande.

1. Il mercato dei prodotti lattiero-caseari si fa di anno in anno più complicato. La domanda interna fa fatica a riprendersi, soprattutto per alcune referenze. Quali sono le previsioni per l'immediato futuro? La ripresa è vicina o dobbiamo aspettare ancora?


2. Per fortuna dall'export arrivano buone notizie. L'anno scorso c'è stato un aumento record che ha sfiorato il 10 per cento. Oggi il 36% del formaggio fatto in Italia varca i confini. Quali sono i prodotti più performanti della vostra azienda, quali i mercati chiave e quali i più promettenti?


3. Viviamo nell’epoca di Skype, WhatsApp, Facebook, strumenti che permettono di parlare e di connettersi h24 con tutto il mondo. Ciononostante, le fiere continuano a crescere e le aziende di marca non mancano agli appuntamenti chiave. Non è un paradosso o nulla può sostituire il contatto diretto?


4. In molti settori, il commercio elettronico ha ormai sfondato. Lo stesso non si può dire nel food. Secondo lei, da cosa dipende? E poi: questa specificità del nostro settore andrà avanti o impareremo a fare la spesa on line, affidandoci alla consegna a casa?


5. Oltre a essere un momento di incontro e confronto, Cibus è una vetrina per presentare nuovi prodotti, formati e packaging. Cosa metterete in mostra nel vostro stand e quali progetti e novità avete in serbo per i consumatori?

Rispondono alle nostre domande:


GIUSEPPE AMBROSI - Ambrosi SpA











ALBERTO AURICCHIO - Gennaro Auricchio SpA










ROBERTO BRAZZALE - Brazzale SpA











LAURA FERRARI - Ferrari Giovanni Industria Casearia SpA










ANGELO GALEATI - Sabelli SpA










ALESSANDRO LAZZARIN - Latteria Montello SpA









FABIO LEONARDI - Igor Srl








ANDREA PINNA - Fratelli Pinna Industria Casearia SpA









GIGI PREVOSTI - Prealpi SpA









MANUEL PORTA - Biraghi SpA










ATTILIO E PAOLO ZANETTI - Zanetti SpA










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Nutrizione e salute

UN MOVIMENTO A FAVORE DEL LATTE? NO, BASTA IL LATTE IN…MOVIMENTO!

25-05-2016

Il nuovo numero de L'Attendibile è dedicato ai consigli per arrivare snelli e tonici all'estate.


Estate alle porte e chili di troppo. È questo il tema del nuovo numero de L’Attendibile UN MOVIMENTO A FAVORE DEL LATTE? NO, BASTA IL LATTE IN…MOVIMENTO!, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).

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Le “abbuffate” di attività fisica e le diete lampo sono un must del periodo. Ma il rischio di ottenere l’effetto contrario è molto alto.
D’altra parte, indossare il costume è una ancora preoccupazione per 7 italiani su 10. E allora ecco la dieta ultraveloce e ultra-squilibrata, così come le overdose di attività fisica per risvegliare i muscoli dormienti.

Le statistiche dicono che però solo il 20% si dice soddisfatto dei risultati ottenuti con questa strategia. La quota restante è rappresentata dalle persone che abbandonano l’impresa, sia a causa della mancanza di volontà sia per il sopraggiungere di debolezza, crampi, stiramenti muscolari, dolori alle articolazioni e malesseri vari.

Ciò che serve davvero è trovare il giusto compromesso tra il fitness e il cibo sano.

Chi si dà allo sport nell’ottica di migliorare la forma fisica e la salute, spesso, non resiste alla tentazione di mettere nel carrello i ‘supercibi’ che promettono di regalare benessere come succhi vitaminizzati, barrette con Omega 3, biscotti con antiossidanti e chi più ne ha più ne metta.


In termini tecnici si chiamano ‘functional food’ eppure – a ben guardare – ci sono alimenti semplicissimi che potrebbero, già da soli, vantare proprietà naturalmente funzionali. Uno di questi è proprio il latte che, grazie alla sua composizione particolare e alla presenza di molecole bioattive, è in grado di svolgere funzioni biologiche ben definite, come ha dimostrato anche l’Istituto INSEP di Parigi, specializzato in nutrizione sportiva e recupero.
 

Questo e tanto altro sul nuovo numero de L'Attendibile UN MOVIMENTO A FAVORE DEL LATTE? NO, BASTA IL LATTE IN…MOVIMENTO!

Consulta gli ultimi numeri della newsletter:

CARI LATTICINI, UN GRAZIE DI CUORE!
Fanno bene alle ossa, aiutano a conservare il peso forma, ci mantengono attivi e vitali, ma, soprattutto hanno a cuore la salute del nostro cuore.


BUONUMORE E LINEA ADDIO, SE I CARBOIDRATI SONO TROPPI. LA SOLUZIONE È LA DIETA LATTEA!
Come affrontare il “Carb-Craving” e dimagrire con il contributo di latte e latticini.







Attualità

È SEMPRE L’ORA PER IL LATTE FRESCO. LA CAMPAGNA DEL MINISTERO

29-05-2016

E' iniziata la campagna MIPAAF per la promozione e la valorizzazione del latte fresco


Promossa dal ministero delle Politiche Agricole nell’ambito del protocollo d’intesa firmato da Assolatte, è partita la campagna che valorizza il latte fresco. L'obiettivo è favorire il consumo di questo alimento, promuovendo la conoscenza delle sue qualità nutrizionali e organolettiche.

Pianificata sui principali media (quotidiani, periodici, radio e tv sia locali che nazionali, affissioni e web),  si avvale di quattro testimonial: Giorgio Calabrese, Carlo Cracco, Cristina Parodi e Demetrio Albertini.

Sul sito www.oradellatte.it i dettagli della programmazione, le informazioni nutrizionali e le regole di etichettatura di questo prezioso alimento.
  
Assolatte dà il benvenuto all'iniziativa, perchè oggi più che mai serve fare corretta informazione su un alimento nobile ma troppo spesso vittima di campagne denigratorie pseudo-scientifiche e di teorie nutrizionali “alternative” prive di fondamento. Dai dati Assolatte emerge che nel periodo 2011-2015 gli acquisti di latte da parte degli italiani sono diminuiti di 220 milioni di litri, e solo nel 2015 il calo ammonta a 35 milioni di litri.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO

10-06-2016

Speciale Cibus: grande soddisfazione secondo gli imprenditori presenti. Il coinvolgimento di Assolatte nelle iniziative del Ministero della Salute. Temi sanitari, etichettatura d’origine e molto altro


Cibus 2016 è stata un’edizione record, più che soddisfacente per le Aziende presenti. Questo quanto emerge dallo speciale dedicato alla manifestazione pubblicato su Il Mondo del Latte di giugno.

La rivista racconta poi il ruolo di Assolatte in due importanti eventi organizzati dal Ministero della Salute: gli Stati generali della ricerca sanitaria e la giornata nazionale della salute della donna.

Sul fronte sanitario, la rivista approfondisce le nuove procedure da seguire per esportare in Egitto e propone una sintesi della normativa comunitaria in materia di sanità animale, da poco riordinata.

Di grande attualità poi l’articolo in tema di etichettatura di origine.

Gli impegni dell’industria alimentare per ridurre gli scarti e ottimizzare il riutilizzo e le esportazioni verso i mercati scandinavi sono altri temi affrontati questo mese.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

23-06-2015

Giugno 2015


Eccoci all’ultima puntata del viaggio à rebours lungo i nostri primi 70 anni di storia.

Siamo ormai approdati ai giorni nostri. Volgendo lo sguardo al passato, come abbiamo fatto negli scorsi editoriali, ci rendiamo immediatamente conto di quanta strada abbiamo percorso. Nel nostro settore in questi decenni tanto (o tutto) è cambiato. Siamo diventati il primo settore del food italiano: siamo noi a generare oltre il 12% del fatturato complessivo del comparto alimentare nazionale. Le nostre imprese – anche in questi tempi di crisi – continuano a dare lavoro a 25.000 addetti, che arrivano a oltre 100.000 se consideriamo anche l’indotto.

Siamo arrivati a essere i più importanti ambasciatori del “made in Italy” nel mondo, visto che siamo il settore più rilevante per l’export agroalimentare italiano. Grazie alle nostre aziende e al fatto che sanno fare bene il loro lavoro, siamo apprezzati in tutto il mondo e subiamo anche innumerevoli tentativi di “imitazione”.

Siamo stati, in forte anticipo sui tempi, i primi ad applicare i sistemi di controllo e di verifica, diventati poi obbligatori per legge in tutta l’Unione europea. Anche grazie a questo i nostri prodotti vengono unanimamente riconosciuti come alimenti di alta qualità, vere e proprie eccellenze nate dalla capacità dell’industria lattiero-casearia italiana di coniugare tradizione e innovazione, valorizzando le nostre produzioni e proponendole in una chiave più moderna e sempre vicina alle nuove esigenze dei consumatori. Dai formaggi Dop a quelli più innovativi, dagli alimenti funzionali a quelli arricchiti o alleggeriti, dai prodotti di base agli alimenti sartoriali “costruiti” per particolari fasce di popolazione, dietro tutto questo ci siamo solo noi.

Tutti questi primati industriali sono il risultato di una storia dell’eccellenza italiana, che ha comportato sacrifici, investimenti, fatica, impegno, ma anche genialità, stile, passione. Eppure... eppure in Italia spesso il ruolo dell’industria viene ancora oggi sottovalutato, svilito o trascurato. Stiamo assistendo increduli a un ritorno di fiamma per l’artigianalità (o pseudo tale) che ci riporta a un’Italia agricola dai mille campanili. Ascoltiamo attoniti i rappresentanti delle istituzioni affermare che la soluzione ai grandi problemi di efficienza del sistema alimentare italiano sono le intese tra agricoltura e distribuzione che escludono chi il cibo lo produce. Vediamo i politici impegnati a divulgare iniziative che, alla prova dei fatti, hanno poco effetto sull’economia reale e nessun impatto concreto sui consumatori.

E, peggio ancora, continuiamo a vedere politiche di esasperazione del “made in Italy”, che vorrebbero impedire di dire che è italiano quello esce dalla aziende, dagli stabilimenti e dalle mani dei lavoratori italiani, secondo una tradizione tramandata di generazione in generazione. Eppure... eppure quello che ho velocemente riepilogato è accaduto solo per merito nostro: il nostro successo lo abbiamo costruito quasi interamente da soli perché nel Paese è mancata – e manca tuttora – una politica industriale. Ma noi non ci fermiamo: le nostre aziende continuano ad avere fiducia nell’attività d’impresa e a puntare su qualità, efficienza, competitività, per conquistare un mercato ormai globale. E noi di Assolatte, come facciamo da 70 anni a questa parte, continuiamo a fare la nostra parte e a sostenerne le ragioni e i valori con forza e impegno.
 
Adriano Hribal


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Il Mondo del Latte

UNA GIORNATA INDIMENTICABILE

09-07-2015

L'Editoriale de Il Mondo del Latte di luglio


È stata una giornata indimenticabile il 17 giugno: abbiamo festeggiato i 70 anni di Assolatte con un’assemblea ricca di contenuti e presenze importanti, con una platea attenta e partecipe e con una serata di gala nella suggestiva cornice di Villa Medici.

Questa giornata trascorsa insieme non è stata solo il coronamento di un percorso decennale, ma anche l’occasione per riflettere sul nostro presente e per guardare al nostro futuro, come dice il “manifesto” che abbiamo presentato a Roma:

Ogni giornata ha bisogno di noi. Ogni persona ha bisogno di noi.
Noi ci siamo. Sempre.
Ci siamo quando il giorno diventa vita.
Quando c’è bisogno di energia.
Quando il benessere è una scelta.
Ci siamo dove l’Italia vuole crescere
perché siamo il primo settore del “made in Italy” nell’agroalimentare:
15 miliardi di euro di fatturato, 2 miliardi di euro di export,
100.000 posti di lavoro,
3 miliardi di litri di latte, 1 miliardo di kg di formaggio,
2 miliardi di vasetti di yogurt, 160 milioni di kg di burro.
Siamo tutto questo. E molto di più.
Siamo persone, capacità, idee,
con la passione di chi ama il proprio lavoro,
l’orgoglio di chi ha conquistato i primi posti nel mondo,
l’entusiasmo di chi unisce tradizione antica, tecnologie avanzate e innovazione continua
per garantire sicurezza e qualità.
Sì, noi ci siamo per le persone, per il Paese, per il futuro.
L’Italia ha un cuore naturale: il latte.
Da 70 anni lo facciamo battere. Forte.
Assolatte: 70 anni dalla parte del benessere.

Adriano Hribal



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Attualità

MARIO COSTA

28-08-2015

Un secolo di Gorgonzola


Nel 1919… No, non stiamo intonando la famosa canzone di Achille Togliani degli anni Cinquanta, ma parlando della nascita di un altro bel marchio della nostra tradizione industriale: la ditta Mario Costa. L’azienda nasce proprio in quell’anno, appena terminata la Grande Guerra, in una cascina di Vinzaglio, nel novarese.

A Mario Costa bastano pochi anni perche il suo formaggio diventi un punto di riferimento nella produzione casearia locale. Mentre per tutti il Gorgonzola e un formaggio piccante a due paste, Costa mette a punto la ricetta del suo "Dolcificato" che ottiene la massima onorificenza alla mostra casearia di Milano del
1924.

Dieci anni dopo l’azienda lascia la piccola Vinzaglio e trasferisce la propria sede a Novara, in pieno centro, dov'e rimasta per 80 anni. Da pochi mesi ha, invece, traslocato in un impianto modernissimo, situato alle porte della cittadina piemontese e costruito con passione e impegno da Federica e Davide, figli di quel Federico Fileppo Zop che tanti di noi ricordano con simpatia e affetto.

Davide e Federica rappresentano la quarta generazione di imprenditori di famiglia e vanno avanti nella conduzione aziendale con la medesima passione di chi li ha preceduti, ispirandosi ai valori del passato, ma con lo sguardo verso il futuro e l’innovazione.

"La tradizione da sola non basta – ripetono all’unisono – neanche quando si parla di un’esperienza lunga quasi un secolo e di un prodotto pluripremiato. Per restare sul mercato bisogna combattere giorno per giorno, adeguarsi alla domanda che cambia, conoscere e far proprie le nuove tecnologie, cercare di essere sempre più competitivi".

Visitando il nuovo stabilimento, questa passione per il nuovo si coglie immediatamente.

La struttura dell’edificio, ad esempio, è molto innovativa per il mercato italiano: è in acciaio reticolare, con grande resistenza sismica e un’estrema modularità, per facilitare eventuali futuri necessari adeguamenti. L'impianto insiste su un’area di circa 28.000 metri quadrati e ne occupa quasi 6.000. Ha un corridoio tecnico che corre sopra tutto lo stabilimento. Cosi le immancabili necessarie manutenzioni non creano problemi di tipo igienico e sanitario alle linee produttive, ed è possibile organizzare visite per i clienti senza interferire sulle lavorazioni.

Grande attenzione, poi, è stata data all’impatto ambientale e agli aspetti energetici, con impianto di trigenerazione e l’uso di gas naturale liquido, un combustibile innovativo e certamente eco-friendly.

È bello vedere giovani che credono nel fare impresa e che investono in momenti di crisi economica. Avete fatto una scelta coraggiosa. Come mai avete preso quest'importante decisione? Cosa vi ha fatto decidere di rischiare? E cosa cambia con il nuovo stabilimento?
Dal punto di vista emotivo, la storia ci legava molto al sito produttivo di Novara. Tuttavia, uno stabilimento concepito più di 80 anni fa, seppur innovativo, era in difficoltà a reggere gli enormi cambiamenti e passi avanti che la produzione alimentare ha fatto in questi anni. Inoltre, la città è cresciuta attorno al nostro caseificio, inglobandolo in un tessuto urbano non più idoneo a un’area produttiva.
Queste ragioni, la voglia di credere nel futuro e il piacere di portare avanti una passione e l’impegno di una tradizione, ci hanno spinti a questo passo importante.

Siete un’azienda monoprodotto, con una super specializzazione nel Gorgonzola, che da molti anni esportate anche in molte parti del mondo. Quali sono, secondo voi, le prospettive di crescita sul mercato interno? E quelle dell’export?
Sfortunatamente veniamo da anni molto difficili sul mercato interno che, complice la difficile situazione economica del Paese, hanno visto un calo generalizzato anche dei consumi alimentari. Speriamo tuttavia che quella pallida luce di ripresa, evidenziata negli ultimi mesi, possa crescere e invertire la tendenza di un mercato che occupa più della metà del fatturato aziendale.
Diversa ovviamente la situazione dell’export, da sempre risorsa fondamentale per chi come noi produce un’eccellenza del panorama alimentare italiano come il Gorgonzola. Seppur con qualche flessione, il comparto ha tenuto bene e il nostro storico marchio “Dolcificato Costa” e finalmente sbarcato anche in Australia.

Parliamo del nuovo stabilimento. Quali sono le scelte più difficili che avete dovuto fare? Dove avete osato di più e cosa avete deciso di conservare? Quali sono le parti più innovative? Di cosa siete più orgogliosi?
I vantaggi del cambiamento sono enormi: poter progettare da zero un edificio vocato alla produzione esclusiva di un formaggio ci ha consentito di ritagliare un vero e proprio “abito su misura”. Oltre a questo, speriamo di ottenere un efficientamento energetico dell’intero ciclo produttivo e di posizionare l’impatto ambientale della nostra azienda prossimo allo zero.
Inoltre, la struttura ci ha permesso di realizzare un innovativo percorso di visita completamente esterno agli ambienti di produzione, che ci darà la possibilità di accontentare le numerose richieste di gruppi, comitive e scuole, accrescendo e diffondendo la conoscenza di questo straordinario formaggio.

Quali sono state le carte vincenti della vostra azienda e dove si può ancora migliorare?
Indubbiamente la scelta della qualità, che ha sempre premiato il nostro impegno e permesso di costruire rapporti durevoli e stimolanti. Il limite al miglioramento non esiste, ogni giorno è giusto provare a fare meglio di quello precedente; il formaggio è un prodotto vivo, che ha bisogno di molta cura. E poi in un’azienda innumerevoli sono le cose da costruire consolidare, implementare: a partire dai rapporti umani.

Due fratelli che lavorano fianco a fianco, senza attriti. Come avete diviso le responsabilità all’interno dell’azienda. Chi fa cosa?
Beh, ovviamente discutiamo anche noi e abbiamo caratteri diversi, ma il fatto di aver avuto lo stesso maestro, papà, che ci ha sempre molto coinvolti, ci ha in qualche modo sintonizzati. In buona sostanza mia sorella Chicca si occupa del controllo di gestione e della parte finanziaria, mentre io seguo di più la parte produttiva e commerciale dell’azienda. Tuttavia, la nostra rimane una realtà familiare e siamo grosso modo interscambiabili.


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Giuria 2a Edizione Premio Giornalistico

Premio Giornalistico

LA GIURIA DELLA 2a EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

19-06-2013

A valutare gli oltre 100 lavori in concorso è stata una Giuria di alto profilo composta da esperti del mondo istituzionale e scientifico.


Anche per la seconda edizione del Premio Giornalistico Assolatte L'Attendibile la Giuria è stata d'altissimo profilo, con importanti presenze del mondo istituzionale, scientifico, politico.
 
Hanno infatti riconfermato il loro impegno:
Cosimo Piccinno, generale comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS)
Paolo De Castro, Presidente Commissione per l’agricoltura al Parlamento Europeo
Massimiliano Dona, segretario generale Unione Nazionale Consumatori
Enrico Finzi, presidente AstraRicerche  
Daniele Fornari, Direttore CERMES – Università Bocconi
Mario Catania, membro Commissione Agricoltura – Camera dei Deputati
 
Nella giuria sono entrati per la prima volta anche:
Silvio Borrello, Direttore generale Sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della Salute
Umberto Agrimi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità
Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca INRAN
Giuseppe Rotilio, ordinario di Biochimica all’Università di Roma Tor Vergata, Presidente Federazione delle società italiane di nutrizione


Il Mondo del Latte Febbraio 2016

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO

01-02-2016

L'agricoltura europea, la sostenibilità aziendale, le tendenze da cavalcare nell'export, vietato "copiare latte e derivati", storie di successo e numerosi altri argomenti arricchiscono la nuova rivista di febbraio


E’ uscito il numero di Febbraio de “Il Mondo del Latte”.

Sul secondo numero del nuovo anno, nelle prime pagine della rivista ritroviamo un utile approfondimento di attualità sull’agricoltura europea e le priorità da tenere a mente per il primo semestre del 2016.

Roberto Bechis, amministratore delegato della Meggle italia, ci racconta la storia di questa importante realtà e la nascita della filiale italiana.

Un focus sui prodotti lattieri aromatizzati ci spiega il loro successo nei principali mercati mondiali e in tutte le fasce d’età.

Un ulteriore approfondimento sui gusti dei consumatori tedeschi ci fa apprendere le tendenze da cavalcare nell’export dei prossimi anni e come, nei mercati maturi, l’innovazione sia un fattore di successo.

E ancora una disamina sulla sensibilità delle imprese per il tema della sostenibilità.

Informazioni sulle produzioni, sull’export, sulle normative, sull’igiene e la sicurezza completano il quadro di una rivista piacevole e ricca di contenuti.

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Intervista a Renato Invernizzi - President Consorzio Tutela Formaggio Gorgonzola

Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A: RENATO INVERNIZZI

22-05-2014

Presidente del Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola,terza associazione italiana nel mondo caseario per volumi di produzione


Novarese, 55 anni, Renato Invernizzi è stato appena rieletto alla presidenza del Consorzio Gorgonzola, terza associazione in Italia per volumi rappresentati. Dopo gli studi superiori – Invernizzi ha un doppio diploma di perito industriale e di perito caseario, un curriculum perfetto per chi fa l’industriale nel caseario! - si è dedicato all’azienda paterna, facendola crescere in un mercato non sempre facile. Dopo aver ricoperto la carica di vicepresidente per alcuni anni, nel 2008 è arrivato alla presidenza dello storico Consorzio, dove ha portato il proprio entusiasmo e una grande passione per il lavoro.

Il periodo più brutto della lunga crisi economica che ha colpito l’Italia sembra essere alle spalle e in fondo al tunnel comincia a intravedersi la luce. Il mercato interno esce abbastanza provato dal calo degli acquisti, che ha interessato anche i prodotti di largo e larghissimo consumo.

Com’è andata per il gorgonzola nel 2013 e quali sono le aspettative per i prossimi mesi?
Sicuramente il Gorgonzola è stato il formaggio che meno ha risentito dei cali sui consumi del 2013. Infatti tra tutti i formaggi Dop nazionali, è uno tra i pochi che ha registrato un leggero aumento della produzione, quindi dei consumi (+0,45%). Anche nei primi mesi di quest’anno abbiamo rilevato un aumento della produzione, pari a circa il 7%, il che ci fa ben sperare.

Se il mercato nazionale segna il passo, le esportazioni di formaggi italiani sono in aumento. Il made in italy caseario cresce di anno in anno e la domanda internazionale favorisce i prodotti di qualità. Quali sono i mercati più promettenti per il gorgonzola e quali quelli dove il Consorzio sta investendo più risorse?

In campo internazionale il Gorgonzola Dop fa registrare un apprezzamento sempre maggiore da parte dei consumatori, infatti la domanda è cresciuta del 5% e l’export ha raggiunto le 16mila tonnellate. L’80% delle forme che varcano i confini nazionali sono destinate ai Paesi dell’Ue. Tra questi i maggiori importatori sono Germania e Francia, che da soli assorbono il 50% delle esportazioni, poi la Spagna. Negli ultimi tempi stanno crescendo le richieste dagli Stati dell’Est.
Più che positive anche le spedizioni verso gli Stati Uniti e l’Asia in generale, con incrementi rispettivamente del 15,6% e del 29%. In quest’ultimo continente, Giappone e Corea del Sud importano 576 tonnellate, mentre gli Stati Uniti nel 2013 hanno consumato 462 tonnellate di Gorgonzola.
I maggiori investimenti dello scorso anno sono stati in Francia e Gran Bretagna per la promozione, mentre quest’anno,oltre alla Francia stiamo valutando su quale Paese concentrare le nostre risorse.

L’imitazione dei nomi più famosi della nostra tradizione casearia è un male molto diffuso che toglie spazio e mercato ai grandi formaggi italiani, danneggiando le imprese, prima ancora che i consumatori. se a livello europeo abbiamo ottenuto regole chiare e un impegno dei governi, c’è ancora molto da fare sui mercati più lontani. Cosa ne pensa degli ultimi accordi siglati dall’Unione europea e cosa si dovrebbe fare per salvaguardare meglio le nostre specialità?
Il recente accordo tra Unione Europea e Canada ha certamente aperto una via che, pur con qualche compromesso, avrà ripercussioni favorevoli per lo sviluppo delle Dop e delle Igp nel Paese anglosassone. Ben 39 saranno le indicazioni italiane riconosciute. Auspichiamo che anche gli accordi con gli Stati Uniti, per cui sono da poco iniziate le trattative, portino a intese commerciali sulla stessa linea.
 
il Consorzio è molto attivo sia in italia che all’estero per promuovere e tutelare questo grande formaggio italiano. spesso avete scelto campagne di comunicazione innovative e spiritose: dai grandi personaggi sorpresi con le dita nel gorgonzola a doppi sensi che strizzavano l’occhio ai consumatori. Un’anteprima delle prossime iniziative?
Non posso: sono top secret. Posso dire che assieme all’agenzia di comunicazione che da diversi anni ci sostiene nelle scelte delle campagne mediatiche, stiamo preparando un piano promozionale molto interessante che sarà pronto per l’autunno. E poi il nuovo Consiglio d’amministrazione del Consorzio, potrà mettere a frutto le proprie idee e il proprio entusiasmo nella determinazione di un’efficace campagna pubblicitaria.


L'intervista completa è leggibile nel Numero di Maggio de "Il Mondo del Latte".

Nutrizione e salute

BUONUMORE E LINEA ADDIO, SE I CARBOIDRATI SONO TROPPI. LA SOLUZIONE È LA DIETA LATTEA!

29-02-2016

Come affrontare il “Carb-Craving” e dimagrire con il contributo di latte e latticini. Sul nuovo numero de L'Attendibile.


È online BUONUMORE E LINEA ADDIO, QUANDO I CARBOIDRATI SONO TROPPI.
LA SOLUZIONE È LA DIETA LATTEA! il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).

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Per dimagrire basta mangiare meno. Facile a dirsi. Peccato che, nella pratica, non funzioni proprio così. La verità è che, se da una parte il cibo ci nutre e ci gratifica, dall’altra funziona inconsapevolmente come sedativo momentaneo per affrontare con più serenità i disagi emotivi quotidiani, piccoli o grandi che siano.
 
In cima alla lista dei “comfort food” ovvero i cibi che più ricerchiamo quando abbiamo bisogno di tirarci su, ci sono da sempre i carboidrati, in particolare quelli semplici. Basta un dolcetto ed ecco che, in una manciata di minuti, saremo avvolti da un piacevole senso di tranquillità e benessere! Peccato che l’effetto sia solo temporaneo: non appena si innalzeranno i livelli di insulina, la glicemia si abbasserà e ritornerà ancora più forte il bisogno di zuccheri.

Questa situazione che, oggi, coinvolge sempre più persone, è stata definita effetto “Carb-Craving” ovvero una fame irresistibile e crescente di carboidrati, in particolare semplici. Più l’assecondiamo, più il cervello ne richiede.  Da qui il circolo vizioso che porta a sviluppare, nel tempo, la resistenza insulinica, l’aumento di peso e persino disturbi dell’umore.

Come affrontare il “Carb-Craving” e dimagrire?

Per perdere peso in salute e, soprattutto, ridurre la fame compulsiva di carboidrati, una soluzione efficace può essere data dal consumo di latte e latticini che permette una migliore gestione dell’appetito e della fame emotiva, promuovendo una perdita di peso più facile e duratura. Il merito è di varie sostanze contenute naturalmente nei latticini che, per diverse vie, contribuiscono alla causa: dalle sieroproteine per sentirsi subito sazi, alla caseina, "slow protein" per eccellenza che placa l’appetito a lungo; dal calcio con il suo ruolo “anti grasso” al triptofano che modera l’appetito eccessivo.




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Nato per informare e aggiornare la classe medica, i giornalisti e i consumatori sui vantaggi di un'alimentazione equilibrata e sul ruolo di latte yogurt formaggi e burro, il sito propone agli utenti tutti gli articoli pubblicati dal 2007 ad oggi, catalogati per patologia/tematica e per prodotto. Consulta il nuovo sito: una fonte informativa privilegiata, con notizie di pubblica utilità che aiutano a migliorare l'approccio all'alimentazione, a nutrirsi in modo corretto e soprattutto consapevole.

Attualità

CONVEGNO UNIVERSO LATTE: GIOVANI RICERCATORI E IMPRESE A CONFRONTO

10-03-2016

Ultimi giorni per iscriversi



Mancano pochi giorni al Convegno "Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a confronto", organizzato dal Comitato italiano della FIL/IDF, in collavorazione con Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Parma e Associazione Italiana Tecnici del Latte e con il supporto della Fondazione Invernizzi.

L'evento si terrà il 17-18 marzo pv presso la Sala Convegni residenza Gasparini, Via dell'Anselma 9, Piacenza.

Focus della due giorni di lavori saranno l’innovazione, la ricerca, ma soprattutto le soluzioni applicabili per le imprese del settore lattiero-caseario italiano. 

Il principale obiettivo del Convegno è un confronto tra chi fa ricerca nel settore lattiero-caseario e le esigenze del mondo produttivo, per stimolare l’individuazione di soluzioni ed innovazioni utili per il settore.

A questo fine, le tre sessioni del Convegno vedranno la partecipazione di esperti aziendali che illustreranno necessità e sfide alle quali il settore lattiero-caseario è chiamato a rispondere e sulle quali dovrebbe incentrarsi dunque la ricerca nazionale.

PROGRAMMA
Giovedì 17 marzo

Saluti

Lorenzo MORELLI – Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza

Leo BERTOZZI – Presidente Comitato italiano FIL/IDF


Sessione 1:  Produrre latte oggi: le esigenze di innovazione e ricerca per far fronte alle sfide del comparto

Lecture: Cesare BALDRIGHI - Produttori Latte Associati Cremona
 

Presenza in tracce di goitrina e tiouracile nel latte e nel formaggio

Silvia RASTELLI -  ISAN – Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
 

FEED-CODE: un codice genetico di verifica e tutela dei mangimi nella filiera latte

Luca BRAGLIA - CNR-Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria, Milano


Performance ambientali ed economiche della filiera lattiero-casearia italiana: il caso studio dell’Asiago DOP

Alessandro DALLA RIVA - Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente (DAFNAE) - Università di Padova


Cellule isolate da latte bovino: un potenziale modello innovativo per valutare in vitro la qualità del latte

Flavia BUCCELLA - Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agro-alimentari e Ambientali, Università degli Studi di Teramo e  StemTeCh group, Chieti


Conclusioni


Venerdì 18 marzo
 

Sessione 2: Quale Ricerca per l'Industria di trasformazione?

Lecture: Luciano Negri – 3A Arborea –Assegnatari Associati Arborea S. Coop. Agr. P.A.
 

Il viroma dell’aria in ambienti di caseificazione (Dairy Air Virome-DAV)

Stefano COLOMBO - Università degli Studi di Milano (DeFENS)  
 

Formazioni cristalline in formaggi extra duri: ruolo della tecnologia

Paolo D’INCECCO - Università degli Studi di Milano - DeFENS
 

Analisi impedometrica per la valutazione delle caratteristiche acidificanti di batteri lattici starter da impiegare nelle trasformazioni del latte

Elena BANCALARI - Dipartimento di Scienze degli Alimenti, Università degli Studi di Parma
 

Recupero e studio della biodiversità di scotta-innesto naturali per la produzione del Pecorino Romano DOP

Giovanni COSSO -Agris Sardegna, Agenzia per la ricerca in agricoltura della Regione Sardegna


Caratterizzazione di proteasi extracellulari di Pseudomonas fluorescens e valutazione dell’attività idrolitica sulle frazioni caseiniche del latte

Marilù DECIMO  - Consiglio Nazionale delle Ricerche  - Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari uos Milano


Lecture: Aree di ricerca di interesse per le aziende produttrici di starter e del settore lattiero-caseario

Fabio DAL BELLO - Sacco srl

 

Sessione 3: Innovare nel mondo dairy: di che cosa abbiamo bisogno?

Lecture: Marco TREZZI - Parmalat SpA
 

Dichiarazione nutrizionale obbligatoria dei formaggi DOP ai sensi del reg. UE 1169/2011

Angela COSTANZO - Università degli studi di Parma – Dipartimento di Scienze degli Alimenti
 

Uso di quercitina in microcapsule di olio di pesce per la produzione di Yoghurt arricchito in acidi grassi Omega‐3

Francesca CIUCCI - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali - Università di Pisa
 

Installazione di uno spettrometro portatile NIR per la valutazione della composizione delle forme di formaggio Parmigiano Reggiano

Davide MENOZZI - Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano
 

Proprietà di struttura associate alla percezione sensoriale della qualità del Parmigiano Reggiano

Elisa SABATINELLI - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali – D3A – Università Politecnica delle Marche, Ancona
 

Conclusioni


 

Le Aziende del settore sono invitate a partecipare al Convegno, contribuendo così al dibattito e al confronto con i Giovani Ricercatori, per indirizzare la futura ricerca lattiero-casearia sugli aspetti di maggior interesse per il settore.

Il numero di posti è limitato. Consigliamo dunque di iscrivervi al più presto. Tutte le indicazione per procedere all'iscrizione sono disponibili sul sito dell'evento.

Premio Giornalistico

TORNA IL PREMIO GIORNALISTICO "L'ATTENDIBILE" EDIZIONE 2016

14-04-2016

AL VIA LA QUINTA EDIZIONE DEL CONCORSO ASSOLATTE. LA PREMIAZIONE A GIUGNO 2016.


Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, Assolatte bandisce la Quinta Edizione del Premio Giornalistico L'attendibile.
 
Il premio è riservato ai giornalisti(1) che abbiano affrontato i temi portanti del settore lattiero caseario e delle sue produzioni in articoli, inchieste e servizi diffusi su testate registrate cartacee, radiofoniche, televisive, web e agenzie di stampa.

Possono partecipare al concorso, che ha un montepremi complessivo di oltre 10mila euro, i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 giugno 2015 - 31 maggio 2016.
 
La cerimonia di premiazione avverrà nel giugno 2016, a Milano.
 
Quattro le categorie tematiche indicate nel bando:
1) Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico
2) L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare
3) Il settore lattiero caseario tra tradizione e innovazione
4) I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere
 
A queste categorie tematiche si aggiungono 4 menzioni speciali per i migliori elaborati dedicati a: Latte; Yogurt e Latti Fermentati; Formaggi; Burro e Panna.
 
La composizione della Giuria, come sempre di altissimo profilo, sarà comunicata a breve e vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e dei media.
 
Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 6 giugno 2016 tramite apposita scheda da inviare compilata all’indirizzo: premiogiornalistico@assolatte.it
 

(1) non è necessaria l'iscrizione all'Albo dell’Ordine dei Giornalisti

VEDI ANCHE:
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 4a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 2a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

14-04-2016

Aprile 2016


Pochi giorni fa, i ministri dell’Agricoltura europei si sono riuniti per parlare di mercati e per decidere cosa fare per contrastare la crisi che riguarda il nostro settore, una crisi che è sotto gli occhi di tutti, che colpisce tutti e che non accenna a risolversi.

Non posso esimermi di fare qualche riflessione.

Da mesi sentiamo ripetere che le colpe della crisi sono da cercare nell’embargo russo, nel calo della domanda cinese e dei consumi, nella fine delle quote latte. Un disco che abbiamo ascoltato diverse volte e ripetuto anche noi in varie occasioni.

In realtà, credo che quelle elencate non siano le colpe, ma solo le gocce che hanno fatto traboccare il vaso.

Cerco di spiegarmi meglio.

È indubbio che alcuni Paesi siano determinanti per la domanda mondiale, che i loro acquisti muovano volumi capaci d’incidere sugli equilibri internazionali.

Non sono certo, però, che le colpe della crisi possano essere a loro addebitate. E, a mio avviso, non sono addebitabili alla fine del regime delle quote.

Bisogna cercarle altrove: nella miopia con cui la filiera agricola si occupa e preoccupa di se stessa, continuando a ragionare con il copione del passato. E quando parlo di filiera, non mi riferisco ai singoli imprenditori, ma alle loro organizzazioni.

Basta guardare le proposte inviate – non solo dall’Italia – per il meeting del 14 marzo: maggiori risorse per l’ammasso, regole per “punire” chi produce più del dovuto e premiare chi invece rallenta le consegne o addirittura le cessa. L’Italia, poi, seguendo il solito tormentone, ha proposto di introdurre norme di etichettatura di origine sul latte e i prodotti lattiero-caseari (come possa un’etichetta cambiare la domanda mondiale e gli equilibri di mercato resta un mistero).

Pochissimi sembrano preoccuparsi di un tema-chiave: la capacità competitiva delle produzioni europee.

Lo diciamo da alcuni anni, nessuno ci ascolta, ma noi non smetteremo mai di ripeterlo!

Qualche anno fa, in occasione del Forum europeo sul latte di Brescia, il commissario Fischer Boel ricordò che le politiche europee sul latte si concentravano su quattro pilastri: sicurezza e qualità delle produzioni, attenzione all’ambiente e agli animali. Pilastri che avevano fatto diventare l’Europa il più importante produttore di latte del mondo.

Poi il mondo è cambiato e a noi piacerebbe che cambiassero anche le politiche che ci riguardano. Non crediamo che si debba rinnegare il passato: qualità, sicurezza, ambiente e benessere degli animali sono valori imprescindibili per le nostre aziende.

Però mi chiedo perché non proviamo a esplorare strade che portino più capacità competitiva alla filiera e meno costi a carico delle imprese. E perché nessuno abbia la voglia e l’umiltà di pensare a nuove politiche settoriali, che accompagnino l’agroalimentare europeo e italiano su nuovi binari.

È possibile che nessuno dubiti del fatto che gli strumenti del passato siano utili a risolvere i problemi di oggi e quelli di domani? Invece il dubbio è spesso la sola strada per trovare le soluzioni. “Dubitando ad veritatem pervenimus”, dicevano gli antichi.

Adriano Hribal
 


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Nutrizione e salute

CARI LATTICINI, UN GRAZIE DI CUORE!

19-04-2016

Ci fanno bene alle ossa, ci aiutano a conservare il peso forma, ci mantengono attivi e vitali, ma, soprattutto hanno a cuore la salute del nostro cuore. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Latticini “amici” del cuore. Questo il tema del nuovo numero de L’Attendibile CARI LATTICINI, UN GRAZIE DI CUORE!, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).

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I grassi dei latticini stanno godendo del tanto atteso momento della riabilitazione.
I ricercatori del dipartimento di epidemiologia e genetica umana della University of Texas hanno dimostrato che i particolari grassi saturi dei lattici, e la presenza concomitante di altri micronutrienti tipici di latte e derivati, non impattano negativamente sul sistema cardiovascolare. Anzi, un maggiore consumo di grassi saturi provenienti dai latticini comporta un rischio cardiovascolare minore rispetto ai forti consumatori di carne.
 
Buone notizie anche dall’Olanda, autrice del più completo studio mai realizzato in Europa. Risultato? Consumi elevati di prodotti lattiero caseari diminuiscono il rischio di malattie cardiache. Un’evidenza scientifica rivoluzionaria, poiché, pur essendo forti consumatori di latte, formaggi e burro, gli abitanti dei Paesi Bassi hanno un basso rischio di problemi alle coronarie.
 
Inoltre, a favore della numerosissima famiglia dei latticini “interi” ci sono evidenze scientifiche importanti. A dare l’ennesima smentita all’associazione tra grassi e malattie del benessere è uno studio pubblicato sul “The Journal of Nutrition“ che ha dimostrato il ruolo preventivo dei lipidi presenti nei prodotti lattiero caseari. Il loro consumo è associato a un minor rischio di sviluppare gli effetti tipici della sindrome metabolica.

Per chi  consuma invece i “magri”, i latticini possono diventare una strategia preventiva vincente, oltre che golosa. Chi segue una dieta varia e bilanciata, che comprende un consumo regolare di latte e yogurt, può contare su una pressione più stabile nel tempo e corre meno rischi di diventare iperteso.



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Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A GUIA SONCINI

03-05-2016

Giornalista e scrittrice dissacrante e ironica, nei suoi testi parla anche del rapporto degli italiani con il cibo


Guia Soncini, giornalista e scrittrice, è una delle penne più brillanti in circolazione: uno stile dissacrante e beffardo, che colpisce nel segno. Ha lavorato in televisione e in radio e per numerose riviste, tra cui “Vanity Fair”, “Io donna”, “D di Repubblica”, “Marie Claire”. È autrice di alcuni libri sui costumi e sui malcostumi italiani. Sul suo sito web scrive di sé: “Quando sarà imperatrice del mondo proibirà l’uso dell’internet agli over 40, nel frattempo passa le giornate su Twitter. È terrorizzata all’idea di trovarsi, un giorno, costretta a cercare un lavoro vero, e deliziata all’idea che questa scandalosa affermazione sia servita da ispirazione a un romanzo di sdegno sociale contro le plutocrati superficiali. Spera, altresì, che nessuno sveli mai al romanziere che lei è invero piuttosto pezzente.”

 
1. Il libro è un’analisi ironica, ma anche spietata della situazione. Come abbiamo fatto a cambiare così tanto il nostro rapporto con il cibo e a ridurci così?
È il cibo che ha cambiato il suo rapporto con noi: era la nonna benevola e generosa che vedevamo solo a Natale, per qualche giorno di tradizioni e indigestioni; è diventato una preoccupazione costante, la cugina zitella e invadente che non ci permette di prescindere da lei e di organizzarci la serata senza tenerne conto. Una volta erano i matrimoni con pranzi di sette portate ai quali si andava sbuffando perché pareva brutto sottrarsi; ora sono i menu degustazione da tre stelle e quindici portate ai quali ci si mette in lista d’attesa per andare.

 
2. Nel futuro, cosa ci aspetta? Ci sono speranze di cambiamento? Ha la sensazione che si tratti di una moda passeggera e che presto rinsaviremo?
Ogni volta che spero si torni a potersi permettere di non sapere se il pane sia di Altamura e il formaggio di fossa, quando chiediamo un pezzo di pane e formaggio, mi sento in colpa pensando che questo mio desiderio coinciderebbe con un picco di disoccupazione. Che ne sarebbe di tutti quelli che lavorano da Gusto Sfizio Delivery (sì, esiste: ho trovato un menu nella buca delle lettere), se ci portassimo in ufficio la frittata di maccheroni fatta con gli avanzi della sera prima? E la Ristogastronomia Stellata (sì, esiste anche lei) che stasera mi porterà un raviolo (uno solo, sennò che stellata è) da mangiare sul divano guardando la tv, che ne sarebbe di lei e dei suoi orizzonti culturali in un universo che regredisce al tempo in cui prendevamo un pollo in rosticceria?

 
3. Esiste una differenza tra cibo reale e virtuale? I media sono pieni di foto, recensioni e ricette iperboliche; la televisione dedica programmi e canali tematici alle ricette. La cucina reale è fatta di queste ricette o di piatti pronti o comunque veloci?
L’altra sera ho scoperto l’esistenza, nel mirabolante universo delle consegne a domicilio milanesi (la consegna a domicilio è il più recente modo in cui Milano si finge New York, dopo il brunch, il sushi e lo squash), di un ristorante che ti manda le pietanze non negli appositi cartocci, ma in barattoli di vetro come quelli che le nostre nonne, quando eravamo studenti fuori sede, usavano per mandarci le melanzane sott’olio. L’unica ragione plausibile per mandarti le polpette in un barattolo di vetro è la fotogenia. Ormai i
ristoranti non sperano d’essere gustati: sperano d’essere instagrammati.

4. Non crede di contribuire anche lei alla mitizzazione del cibo, visto che si rivolge al medesimo pubblico contro cui scaglia le sue frecce? Non siamo un po’ tutti parte integrante di questo ingranaggio infernale?
Chi è senza glutine scagli il primo destrutturato.


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Il Mondo del Latte

CIBUS DA RECORD

10-06-2016

L'Editoriale de Il Mondo del Latte di giugno


Non c’eravamo sbagliati: anche quest’anno Cibus è stato un successo!

Il padiglione 2 – il “nostro” padiglione – era vestito a festa, con stand sempre più belli, grandi, moderni. Le aziende del nostro settore hanno pacificamente invaso più di 10.000 metri quadrati: un immenso campo da calcio, tappezzato di latte, burro, formaggi e yogurt, creme, gelati… uno spettacolo per gli occhi e per le papille gustative di chi, come me, ha avuto la fortuna di passeggiare tra gli stand ed essere ospitato dai soci per provare i grandi formaggi della nostra tradizione e i nuovi prodotti presentati per l’occasione.

Le testimonianze che abbiamo raccolto e le chiacchierate con gli imprenditori e i manager del nostro settore ci hanno confermato che Cibus è la vera grande fiera internazionale del made in Italy alimentare e che, mentre altri amano mostrare i muscoli in piazza, ai nostri piace mostrare la faccia, perché nei momenti difficili – e questi lo sono davvero – gli imprenditori sono quelli che si rimboccano le maniche e fanno lavorare il cervello, non quelli che protestano, si lamentano e cercano capri espiatori e vittime sacrificali su cui scaricare responsabilità che non esistono.

Ma torniamo a Cibus, perché è di quello che voglio parlare e perché i numeri sono da record: 3.000 aziende espositrici, 72.000 visitatori (+7%), di cui 16.000 esteri (+23%), 2.200 top buyer ospitati dalla fiera.

Negli ultimi anni l’intero quartiere fieristico è stato riorganizzato, il padiglione CibusèItalia presentato ad Expo è diventato il nuovo ingresso. Sono stati risolti molti problemi logistici (non tutti, purtroppo) e l’ente fieristico si è impegnato a investire ancora, per dire definitivamente addio – speriamo – al problema del traffico, che rallenta ingresso e uscita dai padiglioni e mette a dura prova i nervi di espositori e visitatori.

Alla fine della manifestazione, è anche arrivata la notizia del rinnovo dell’accordo tra Fiere di Parma e Federalimentare, che conferma per altri dieci anni la partnership tra gli ideatori del salone; un sistema che ha funzionato e che è bene che vada avanti. Sono in cantiere nuove iniziative, come CibusConnect, un nuovo format che sarà lanciato il prossimo anno e che vuole essere un modo nuovo di fare fiera, tutto dedicato al made in Italy, economicamente meno impegnativo per le imprese, con tanto spazio e momenti di incontro con i buyer, affiancato da un grande forum agroalimentare organizzato da Ambrosetti.

Insomma, le idee ci sono e anche la voglia di fare, e noi non ci faremo trovare impreparati.

Adriano Hribal

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Nutrizione e salute

SEI UN RUNNER O UN BIKER? ALLORA BEVI LATTE PER PROTEGGERE I DENTI

11-07-2016

Chi pratica uno sport di resistenza ha una salivazione ridotta e questo diminuisce l’effetto tampone che protegge i denti. Ma basta consumare un bicchiere di latte per neutralizzare l‘acidità orale. Con il doppio effetto di reintegrare anche l’acqua e i sali minerali persi durante l’attività fisica.


Promuove lo sviluppo muscolare, contribuisce alla riduzione della massa grassa e favorisce il recupero dopo un’intensa attività fisica: che il latte sia il migliore “sport drink”e il più naturale integratore per sportivi è un dato di fatto ampiamente dimostrato da numerose ricerche scientifiche. Ma gli studi continuano e offrono sempre nuove argomentazioni sugli effetti positivi del latte nell’alimentazione di chi pratica sport, in modo professionale o amatoriale. Come il ruolo del latte nel contrastare l’effetto acidità orale provocato dalla respirazione attraverso la bocca tipica di chi pratica attività di resistenza, di cui parla l’ultimo numero della newsletter nutrizionale di Assolatte L’Attendibile.
 
«Gli sport di resistenza, come la corsa o la bicicletta, provocano una netta diminuzione della saliva, e dunque la perdita del suo prezioso effetto tampone sull'acidità oraleafferma il Professor Alessandro Nanussi, Past-president della Società Italiana di Odontostomatologia dello Sport e  Docente di Odontoiatria Sportiva ed Elaborazione di dati epidemiologiciA questo si aggiunge che gli sportivi tendono a consumare regolarmente bevande energetiche, acide e zuccherine. E così il danno sui denti aumenta. A rischiare di più sono i giovani, che hanno fisiologicamente uno smalto più poroso e, quindi, più facilmente aggredibile dagli acidi. Che fare allora? Bersi un bicchiere di latte scremato, la bevanda più efficace nel contribuire a mantenere la salute dentale perché ricca di calcio e di fosforo che aiutano a neutralizzare l'acidità orale».
 
A incoronare il latte come efficace e naturale alternativa agli sport drink, ricorda L'Attendibile, è stato uno studio dell’Insep di Parigi che ha identificato e analizzato le funzioni positive del latte sugli sportivi sia per lo sviluppo della massa muscolare e la riduzione di quella grassa, sia come reintegratore di sali minerali, oligoelementi e proteine nella fase di post-allenamento.
 
Tra latte e “sport drink” non c’è storia, conclude L'Attendibile di Assolatte. Infatti, uno studio pubblicato sul “British Journal of Nutrition” ha concluso che il latte, grazie alla sua elevata concentrazione di elettroliti,è la bevanda più performante nel ripristinare le perdite idriche e saline dopo gli esercizi di lunga durata. Essendo già “dotato” in modo naturale di tutti i nutrienti necessari per gli atleti, il latte non ha bisogno di alcun “aiutino” ed è preferibile alle bevande formulate in laboratorio. Infatti i nutrienti preziosi per l’organismo sono più efficaci se “mangiati” come esistono in natura anziché isolati e racchiusi in pillole:un ulteriore e valido motivo per preferire i “real food” (come il latte)!

Per scaricare il numero de L’Attendibile:
UN MOVIMENTO A FAVORE DEL LATTE? NO, BASTA IL LATTE IN… MOVIMENTO!
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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

12-07-2016

Luglio 2016


Anche quest’anno l’Assemblea di Assolatte è stata un momento importante per il nostro settore.

Non posso dire che in sala si respirasse aria di eccezionale ottimismo. Del resto, i dati sugli acquisti domestici parlano di una nuova struttura dei consumi, che mette in discussione i modelli del passato e penalizza alcuni prodotti del nostro settore, primo tra tutti il latte fresco.

La fine delle quote, poi, associata al blocco russo e al calo della domanda cinese, ha creato problemi lungo tutta la filiera, che oggi si confronta con chi si è presentato più pronto all’appuntamento del 31 marzo 2015, data dello stop definitivo al regime.

Infine, i dati macroeconomici fanno capire che la ripresa stenta ad arrivare.

Dalle parole che abbiamo ascoltato, però, quel che mi ha colpito di più non sono le preoccupazioni per i problemi contingenti (del resto gli imprenditori sono maghi nel trasformare i problemi in opportunità), quanto il forte disappunto e il dispiacere sincero per il clima nel quale si lavora.

Soprattutto nel mondo del food, infatti, continua a imperversare una continua e ingiustificata caccia alle streghe: non si cercano le cause dei problemi, ma fantomatici responsabili a cui addossarne le colpe.

È un atteggiamento che fa male a tutti, che semina sfiducia e allontana i consumatori.

Viene da chiedersi: cui prodest?

A chi produce? Non credo! A chi trasforma? Neanche per sogno! A chi vende? Figuriamoci!

L’ottimismo era poco, quindi, ma la grinta era tanta. La stessa di sempre, quella grinta che spinge a fare sempre meglio, a crescere, ad andare avanti e investire nonostante tutto e nonostante tutti. La determinazione di chi preferisce i fatti agli slogan, gli atti concreti alle tante parole che riempiono giornali e altri media, ma non le buste della spesa degli italiani.

 
Adriano Hribal

 
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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO

14-07-2016

Assemblea Assolatte e premio giornalistico L’Attendibile, le tendenze dei millenials e i consumi privati in Europa, la normativa per l’export in Corea del Sud, l’attualità europea e molto altro


Lo scorso 15 giugno si è svolta l’Assemblea annuale di Assolatte durante la quale, alla presenza degli Industriali del settore, sono stati presentati dati e trend del comparto lattiero-caseario nazionale. Sono state presentate le relazioni e attività dei gruppi merceologici dell’Associazione e le sfide che attendono il settore e le Aziende.

A questo importate appuntamento e alla quinta edizione del premio giornalistico L’Attendibile è dedicato ampio spazio sulla rivista di questo mese.

Sul fronte economico, la rivista approfondisce le tendenze e preferenze dei millenials e propone un interessante articolo sull’andamento dei consumi privati in Europa, che evidenziano maggiore propensione per viaggi e servizi, piuttosto che per il food.

Il dibattito sulle misure per limitare la produzione lattiera, la crescita dell’export ed i nodi che ancora bloccano le trattative sul Ttip sono alcuni degli articoli sull’attualità europea.

Il Comitato italiano FIL/IDF tira le fila del quadriennio appena concluso e si prepara a quello nuovo con il neoeletto Presidente Luciano Negri.

La  normativa per l’export in Corea del Sud e la rubrica sull’etichettatura dei prodotti sono altre interessanti letture di questo mese.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO

28-07-2016

Andamento dell’industria alimentare italiana e del mercato lattiero-caseario europeo. Il recente apprezzamento per i prodotti ricchi in proteine e l’interesse dei mercati nordamericani per i prodotti lattiero-caseari italiani. Approfondimenti di nutrizione e normativi e molto altro


Tanti i temi e gli approfondimenti proposti su Il Mondo del Latte di agosto.

Due interessanti articoli economici sono dedicati all’andamento dell’industria alimentare nazionale e a quello del mercato lattiero-caseario europeo.

Parliamo del boom degli alimenti - vecchi e nuovi - ricchi di proteine, con i prodotti e gli ingredienti lattiero-caseari in testa.

La campagna di promozione e valorizzazione di DOP e IGP voluta dal Governo sembra dare i suoi frutti. Cresce, infatti, l’interesse dei consumatori esteri per i prodotti lattiero-caseari italiani. Questo il feedback che arriva dalle fiere nei mercati nordamericani.

Sul fronte della sicurezza si approfondisce il tema dei nitrati e delle deroghe che la Commissione europea ha concesso agli allevamenti che presenteranno la debita documentazione.

Nuovo speciale ricerca: prosegue la pubblicazione dei lavori di ricerca nel settore lattiero-caseario presentati in occasione del Convegno organizzato dal Comitato italiano FIL/IDF "Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a Confronto" lo scorso marzo.

Con l’esperta di nutrizione Samantha Biale facciamo un po’ di chiarezza  sulle false voci che circolano intorno alla relazione tra assunzione di latte e derivati e alcune gravi patologie.

Cambiamenti di etichettatura in vista negli USA. Nel 2018 entreranno, infatti, in vigore le nuove disposizioni relative all’etichetta nutrizionale per i prodotti commercializzati negli Stati Uniti. Le principali novità in un interessante articolo.

Sempre in materia di normativa approfondiamo le novità sul fronte sanzionatorio legato all’olio di oliva e parliamo dello IAP e dei suoi cinquant’anni.  

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Nutrizione e salute

DOPO L’ESTATE, RICOMINCIAMO… RAGIONANDO DI “PANCIA” !

26-09-2016

Stanchezza immotivata, difficoltà di concentrazione e memoria dispettosa: colpa del cosiddetto “stress da rientro” che si va a sommare agli effetti dell’alimentazione meno controllata tipica dell’estate. Ecco come ritrovare sprint, benessere e buonumore.


“Stress da rientro”, un disturbo dell’adattamento dovuto al passaggio repentino da un periodo di relativo riposo alla ripresa a pieno regime di impegni, orari e abitudini. E' questo il tema del nuovo numero de L’Attendibile DOPO L’ESTATE, RICOMINCIAMO… RAGIONANDO DI “PANCIA” ! , la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).
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L’allentamento delle tensioni tipico delle ferie, mette ‘a riposo’ anche il delicato sistema ipotalamo-ipofisi-surreni
che, di fronte all’improvvisa ripresa delle attività, innesca un meccanismo ormonale a cascata, costringendo i surreni a un superlavoro cui l’organismo non è immediatamente pronto. Ecco spiegato perché il ritorno a pieno regime alle attività lavorative rappresenta un vero e proprio shock che richiede un grande dispendio di risorse psicofisiche.
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Affaticamento e la mancanza di vitalità possono compromettere l’efficienza e l’umore. Ma il buonumore parte (anche) dalla pancia.
Una flora batterica intestinale sana ed efficiente, infatti, non è solo essenziale per la salute, ma anche per la mente. Negli ultimi anni si è scoperto che l’intestino può condizionare lo stato psichico e avere persino un ruolo sui nostri comportamenti e che il microbioma, con i suoi due chili di batteri, può essere considerato di fatto un organo endocrino, in grado di influenzare la produzione di neurotrasmettitori, regolare la comunicazione tra i neuroni e attivare circuiti neurali tra intestino e cervello.

Lo yogurt è tra gli alimenti fermentati più antichi di cui l’uomo si è nutrito nel corso della sua storia. Altamente digeribile e saziante, ha un’azione disintossicante, antinfiammatoria e protettiva che nessun altro cibo può vantare. Come riportato sul questo numero de L'Attendibile, e secondo le più recenti scoperte scientifiche, il suo consumo potrebbe avere effetti benefici su ansia, colon irritabile e stanchezza cronica.

L’Attendibile DOPO L’ESTATE, RICOMINCIAMO… RAGIONANDO DI “PANCIA” ! si chiude con un focus sui bambini, che, a sorpresa, possono anche loro soffrire di "stress". Secondo un’inchiesta del settimanale Newsweek, infatti, si potrebbe addirittura parlare di una vera e propria sindrome pediatrica.
Per aiutarli può essere utile una corretta alimentazione ricca di vitamine del gruppo B che, pur non fornendo calorie, sono spesso chiamate "vitamine energetiche".

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Nato per informare e aggiornare la classe medica, i giornalisti e i consumatori sui vantaggi di un'alimentazione equilibrata e sul ruolo di latte yogurt formaggi e burro, il sito propone agli utenti tutti gli articoli pubblicati dal 2007 ad oggi, catalogati per patologia/tematica e per prodotto. Consulta il nuovo sito: una fonte informativa privilegiata, con notizie di pubblica utilità che aiutano a migliorare l'approccio all'alimentazione, a nutrirsi in modo corretto e soprattutto consapevole.

Premio Giornalistico

ASSOLATTE PREMIA IL MINISTRO LORENZIN PER LA COMUNICAZIONE

20-09-2016

Consegnato al ministro della Salute, per la sua attività di comunicazione ai cittadini, il “Premio Assolatte Istituzioni e corretta informazione“.


Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ricevuto oggi a Roma il “Premio Assolatte Istituzioni e corretta informazione”, un riconoscimento fuori concorso creato da Assolatte nell’ambito del premio giornalistico “L’Attendibile”, giunto quest’anno alla sua quinta edizione.
 
“Con questa iniziativa abbiamo voluto riconoscere e premiare l’impegno del ministro Lorenzin per le molteplici e valide attività intraprese nel suo mandato, nonché per la serenità e l’equilibrio che hanno contraddistinto l’informazione che ha trasmesso ai cittadini ­– ha commentato l’avv. Adriano Hribal, presidente della giuria, composta da autorevoli rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e dei media – L’operato del ministro Lorenzin rientra appieno nelle finalità del nostro Premio, ovvero riconoscere quell’informazione al consumatore che si distingue per imparzialità di giudizio, chiarezza e correttezza espositiva, rispetto e sobrietà di linguaggio”.
 
Tra le numerose iniziative di valore messe in atto dal ministro Lorenzin nel corso del suo mandato si segnalano, in particolare, la sottoscrizione ad Expo dei protocolli sul miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari destinati ai bambini e sulle linee di indirizzo per pubblicizzarli, di cui Assolatte è stato tra i firmatari, e l’istituzione della Giornata nazionale sulla salute della donna, durante la quale Assolatte ha partecipato al tavolo di lavoro dedicato all’alimentazione nelle varie fasi della vita femminile.
 
Il ministro Lorenzin si è detta molto onorata di essere stata scelta quale destinataria di quest’importante riconoscimento e ha voluto ringraziare Assolatte per la sensibilità mostrata verso la corretta informazione al consumatore, un impegno che sta particolarmente a cuore al ministro della Salute per cui la comunicazione è un fattore centrale e determinante della politica istituzionale.
 
Il ministro ha anche espresso al presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi il suo apprezzamento per l’iniziativa di Assolatte, che rappresenta un settore d’eccellenza dell’economia italiana, da cui arrivano alimenti tanto diffusi e importanti nell’alimentazione dei cittadini; prodotti che sanno unire tradizione e innovazione, gusto e nutrizione, qualità e sicurezza, e che, per il loro valore nutritivo, sono uno dei pilastri della “dieta mediterranea”.

Attualità

DOPO ANNI DI CAMPAGNE ANTI-GRASSI, ORA GLI USA RIVALUTANO IL BURRO

30-06-2014

Demonizzato per decenni, ora la scienza riconosce l'errore. I grassi non sono poi così dannosi per il cuore ...


Alcuni giorni fa, la prestigiosa rivista TIME ha pubblicato un articolo nel quale rivaluta il burro, prezioso ingrediente della cucina mondiale ma da anni oggetto di numerose campagne di demonizzazione.

Nel servizio, cui è stata dedicata addirittura la copertina con il titolo "Mangiate il burro", si evidenzia che negli Stati Uniti le campagne "antigrassi" non hanno avuto alcun effetto sull'obesità e sulle malattie ad essa collegata, addirittura aumentate negli ultimi anni. [scarica l'allegato]

Studi alla mano, l'autore evidenzia come uno stile di vita sano - fatto di corretta alimentazione e di attività fisica - sia l'unico mezzo utile per combattere l'obesità e molte patologie.

I contenuti dell'articolo sono stati ora ripresi dalla stampa nazionale. Come l’articolo di Mario Platero pubblicato su Il sole 24 ore col titolo "Obesità, la dieta non ha più tabù", arricchito dall’intervista al professor Giorgio Calabrese.
GUARDA L'ARTICOLO

Per quanto riguarda l’Italia, Assolatte ha recentemente segnalato l’aumento delle vendite di burro. Aumento trainato dal prepotente ritorno alle preparazioni domestiche e la ricerca di ingredienti di qualità. [scarica l'allegato]
Non solo in cucina il burro è un ingrediente di spicco, praticamente indispensabile per realizzare moltissime ricette, ma si può usare tranquillamente anche a caldo, come hanno confermato recenti studi che hanno sfatato vecchi e obsoleti miti nutrizionali legati a questo prodotto.
Per la prima volta, infatti, uno studio ha analizzato in modo preciso cosa avviene nel burro sottoposto ad alte temperature, concludendo che l’utilizzo del burro a caldo è pienamente compatibile con un’alimentazione equilibrata e attenta.

Attualità

EDA WORLD DAIRY FORUM: APERTE LE ISCRIZIONI

10-06-2014

Cambiamenti e sfide future: il settore lattiero-caseario europeo a confronto.


Il prossimo ottobre si svolgerà a Stresa l’EDA World Dairy Forum 2014.

All’evento, organizzato da Assolatte presso il Regina Palace Hotel, è attesa la partecipazione di 200 persone: rappresentanti delle principali imprese di settore, delle associazioni lattiero casearie e delle istituzioni europee.

Il tema generale del Dairy World Forum 2014 è “European Dairy in a Global Context”.

La prima sessione sarà dedicata alle aspettative e alle esigenze dei consumatori europei, a come il settore lattiero-caseario possa rispondere alla domanda mondiale e, più in generale, alle aspettative globali. Le sfide etiche e dei cambiamenti sociali che il comparto deve affrontare a livello mondiale ed europeo saranno il tema della seconda sessione, compresi gli aspetti nutrizionali, ambientali e di sicurezza alimentare. Chiuderà l’evento la sessione sugli accordi di libero scambio per condividere la visione delle sfide, dei rischi e delle opportunità per il settore e – più in generale - del comparto alimentare che questi accordi comportano.

Il 9 ottobre sarà inoltre possibile partecipare a due sessioni tematiche dedicate rispettivamente alla salute degli animali e alla sostenibilità (Elanco) e alle prospettive economiche per il settore lattiero-caseario (Rabobank). Al Forum si affiancheranno le Assemblee Generali EDA e Assifonte, gruppi di lavoro e comitati.

La manifestazione, che si terrà proprio durante il semestre di Presidenza italiana del Consiglio UE, costituirà una preziosa occasione per le imprese nazionali del comparto lattiero-caseario italiano e per i loro straordinari prodotti.

Le iscrizioni sono aperte!

Sul sito dell'evento sono disponibili tutti i dettagli della manifestazione e le informazioni per l’iscrizione.
 
Vincitori 3a Edizione Premio Giornalistico L’Attendibile

Premio Giornalistico

I VINCITORI DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE “L’ATTENDIBILE”

12-06-2014

Assegnati a Milano i riconoscimenti nel corso dell’assemblea dei Soci Assolatte. Sono stati 112 i servizi che hanno partecipato alla terza edizione del premio giornalistico, realizzato sotto il patrocinio dal Parlamento Europeo.


Da quando Assolatte lo ha creato, ha coinvolto oltre 300 giornalisti di tutti i mezzi di comunicazione, che con i loro lavori hanno affrontato e raccontato il settore lattiero-caseario sotto diversi punti di vista, dall’economia alla nutrizione, dall’evoluzione dei consumi alle tematiche relative a qualità e sicurezza.

E anche l’ultima edizione del Premio giornalistico L’Attendibile ha ottenuto un ottimo riscontro nel mondo giornalistico, con ben 112 articoli in concorso.
 
Televisione e carta stampata hanno “dominato” l’edizione 2013/2014 del premio, che è stato ufficialmente consegnato il 5 giugno in occasione dell’assemblea annuale Assolatte svoltasi a Milano presso l’hotel Principe di Savoia.  La cerimonia è stata presentata da Susanna Petruni (Vicedirettore del TG1).

Assegnati i 4 premi, cui si aggiungono 4 menzioni speciali e 4 "fuori concorso".
 
I vincitori

Per la categoria “Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico”:
VITO DE CEGLIA de “La Repubblica/Affari&Finanza” con l’articolo “Costi, fisco e consumi frustano le aziende, ma latticini e formaggi sfiorano i 15 miliardi”.
La motivazione: Un servizio che fotografa in modo molto netto e articolato la complicata situazione in cui si trovano ad operare le industrie lattiero casearie in Italia. Un’analisi a 360 gradi, che coglie i punti di forza del comparto e ne illustra le risorse e le potenzialità, approfondendo anche i limiti, i vincoli e i fattori che ne penalizzano la competitività.

Ha consegnato il premio Paolo De Castro, Presidente Commissione per l’agricoltura al Parlamento Europeo.


Per la categoria “Il settore lattiero caseario fra tradizione e innovazione”:
GIORGIO TONELLI di Rai 3 con il servizio “I due re”.
La motivazione: Un lungo e articolato reportage incentrato sui valori fondanti del settore caseario italiano, di cui sottolinea il mix vincente di abilità antiche, legame con il territorio, cura e qualità nella produzione, intelligente innesto dell’innovazione a tutela della tradizione. A “raccontare” questa formula sono le case history di alcuni formaggi Dop italiani. Un focus da Bruxelles valorizza i numeri dell’export dei formaggi italiani e la capacità degli imprenditori che hanno sbaragliato gli storici concorrenti europei e aperto nuove rotte di sbocco nei paesi emergenti.

Ha consegnato il premio il colonnello dei NAS Demetrio Conti.



Per la categoria “L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare”:
RAFFAELLA PROCENZANO di ”Focus” con l’articolo “Cibo, quante bugie!”.  
La motivazione: Un excursus ben documentato e ad ampio raggio dei meccanismi che portano alla nascita dei (falsi) miti alimentari. Con un linguaggio chiaro e accattivante, l’articolo sfata alcune delle più comuni credenze relative ai prodotti che portiamo in tavola, focalizzandosi sui temi della sicurezza e della qualità. Un articolo che “esce dal coro” e fa chiarezza su molti argomenti, spesso trattati in modo tendenzioso o superficiale.

Il premio è stato consegnato da Mario Catania, Commissione agricoltura della Camera.




Per la categoria “I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere”:
MARILISA ZITO di “F” con l’articolo “Aiuto, bevo il latte e mi si gonfia la pancia. Sarò intollerante?”.
La motivazione: Un argomento di attualità, affrontato in modo preciso e dettagliato, in un articolo che illustra in modo chiaro e comprensibile le differenze tra allergie e intolleranze alimentari, evitando inutili allarmismi e diagnosi approssimative. All’approfondimento scientifico, si affiancano i consigli su come identificare e affrontare queste situazioni, evitando scelte sbagliate e comportamenti scorretti, potenzialmente rischiosi per la salute.

Ha consegnato il premio Andrea Ghiselli, ricercatore del CRA - NUT.
Menzioni Speciali Premio Giornalistico L'Attendibile

Premio Giornalistico

ASSEGNATE LE MENZIONI SPECIALI DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO “L’ATTENDIBILE”

11-06-2014

I riconoscimenti riservati agli Autori degli articoli monografici dedicati a Latte, Yogurt e Latti fermentati, Formaggi, Burro e Panna.


Il premio Assolatte si è rivelato ancora una volta strumento efficace per stimolare ad approfondire i tanti temi portanti del settore lattiero caseario, stimolando un approccio serio e informato, lontano dai sensazionalismi, dalle ‘bufale’ e dalle sparate a effetto che spesso inquinano il mondo dei mass-media.

Durante l'evento di premiazione, presentato da Susanna Petruni, vice direttore del TG1, sono state assegnate anche le 4 menzioni speciali riservate agli articoli monografici dedicati ad altrettante categorie di prodotti lattiero-caseari.

I vincitori delle menzioni 4 menzioni speciali



ROBERTA RAVIOLO ha ricevuto la menzione per il miglior approfondimento dedicato al latte per l'articolo “Bevi 3 bicchieri di latte al giorno” pubblicato su Come Stai.

Motivazione: Articolo completo e ben strutturato, che affronta in modo dettagliato i vantaggi legati al consumo del latte. Oltre a riepilogare le caratteristiche nutrizionali del prodotto e gli effetti dei suoi componenti, anche i meno noti, viene dato risalto alle più recenti evidenze scientifiche. Dall’osteoporosi al diabete senza tralasciare il calcio, di cui è la miglior fonte in natura. Con l’aiuto dell’esperto, tanti ottimi motivi per consumarlo con frequenza.

Premio consegnato da Adriano Hribal, presidente della Giuria.


MARGHERITA FRONTE ha ricevuto la menzione per il migliore approfondimento dedicato a yogurt e latti fermentati per l'articolo “Yogurt per difenderci meglio dal diabete” pubblicato su Corriere Salute/Il Corriere della Sera.

Motivazione: l’articolo illustra un interessante studio realizzato nel Regno Unito che individua il ruolo dei latticini e dello yogurt nella prevenzione del diabete di tipo 2. Partendo da questo spunto d’attualità, l’autrice propone un’esaustiva rassegna, arricchita dai commenti di alcuni autorevoli esperti, delle più recenti evidenze scientifiche sui benefici nutrizionali e salutistici dei batteri probiotici.

Premio consegnato da Umberto Agrimi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità.


ELENA CONSONNI ha ricevuto la menzione per il migliore approfondimento dedicato a burro e panna per l'articolo “Il burro? Forse non sapete che…” pubblicato su Viversani & Belli.

Motivazione: Un servizio ricco di informazioni, che presenta il burro sotto diversi punti di vista, toccando temi relativi alla qualità, alla sicurezza, alla nutrizione, al corretto uso in cucina. Adottando l’accattivante modello narrativo del “vero e falso” e avvalendosi dell’apporto di un nutrizionista, l’autrice chiarisce il ruolo di quest’alimento in un equilibrato regime alimentare e sfata i falsi miti e i pregiudizi che spesso circondano il burro.

Premio consegnato da Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte.


MARIAROSA SCHIAFFINO ha ricevuto la menzione per il migliore approfondimento dedicato ai formaggi per l'articolo “Erborinati gourmand”  pubblicato su Sale&Pepe.

Motivazione: Un servizio accurato e approfondito, che affronta la famiglia dei formaggi erborinati sotto diversi punti di vista: dalle caratteristiche organolettiche agli approfondimenti storici, passando per il loro uso in gastronomia e per gli abbinamenti consigliati. Il testo è completato da invitanti ricette, presentate con immagini molto curate e raffinate.

Premio consegnato da Luigi Prevosti, vicepresidente di Assolatte.



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Premi Fuori Concorso L'Attendibile a Danilo Taino, Elvira Naselli, Luca Piretta, Samantha Biale | Assolatte

Premio Giornalistico

ASSEGNATI I PREMI “FUORI CONCORSO” DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO “L’ATTENDIBILE”

12-06-2014

Molti anche quest'anno i fuori concorso, dall'economia alla nutrizione, dalla televisione alla scienza.


Al premio Assolatte il mondo del giornalismo ha risposto con grande attenzione: anno dopo anno sono cresciuti sia il numero dei partecipanti che la qualità dei lavori.

Nell’ultima edizione è aumentato anche lo spettro degli argomenti affrontati nei servizi, a dimostrazione di quanto il settore lattiero-caseario offra ai media molti spunti inediti e interessanti e di come lo scenario in cui ci troviamo a competere diventi sempre più globale, complesso e sfaccettato.

A conclusione della cerimonia di premiazione, sono stati assegnati anche 4 riconoscimenti speciali fuori concorso.

DANILO TAINO de “Il Corriere della Sera” ha ricevuto il “Premio Expo 2015” per l’articolo “Il chilometro zero è un vicolo cieco. Saranno i commerci a salvare il mondo”.
Motivazione: “Corrispondente da Londra e da Berlino, analista dei problemi della globalizzazione, columnist e inviato speciale. Un articolo dal raro respiro internazionale, documentato e convincente. Dati alla mano, e partendo dalla complessa realtà indiana, l’autore spiega come il benessere di milioni di persone derivi dal commercio internazionale. Mercato globale come crescita economica e culturale in contrapposizione ai modelli che lo reprimono, dall’autarchia al velleitarismo del chilometro zero. Commercio internazionale come chiave di prosperità e sviluppo. Con un focus sull’Expo 2015, crocevia del commercio alimentare.”

Conferito da Daniele Fornari, Professore di Marketing all'Università Cattolica del Sacro Cuore.

ELVIRA NASELLI de “La Repubblica Salute” ha ricevuto il “Premio Carlo Cannella per il Giornalismo Scientifico”, istituito in memoria dell'insigne nutrizionista scomparso nel 2011.   
Motivazione: “Una professionista di riconosciuta serietà ed esperienza nella divulgazione medico-scientifica, che, ogni settimana, da ben 15 anni, si occupa sull’inserto Salute di Repubblica della correlazione tra alimentazione e salute, con articoli che sposano i risultati delle più recenti ricerche scientifiche alla volontà di fornire un’informazione corretta, attendibile e ben documentata. I servizi di Elvira Naselli si segnalano anche per l’accuratezza, la completezza  e la piacevolezza, grazie all’uso di infografiche molto dettagliate e di forte impatto visuale”.

Conferito da Adriano Hribal, presidente della Giuria.


A LUCA PIRETTA il “Premio Assolatte per la ricerca e la divulgazione scientifica”.
Motivazione: “Laureato in Scienza della Nutrizione Umana, specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, è docente presso la Scuola di Specializzazione di Gastroenterologia dell’Università La Sapienza di Roma e attivo ricercatore, con 50 lavori scientifici pubblicati. Da alcuni anni opera in qualità di consulente scientifico della Rai, offre il suo know how ai tanti giornalisti che si occupano di nutrizione ed è diventato un volto ormai popolare della televisione italiana".

Conferito da Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte.





SAMANTHA BIALE ha ricevuto il “Premio Assolatte alla divulgazione televisiva”.
Motivazione: “Nutrizionista che ha saputo affiancare all’attività professionale e scientifica una preziosa attività di divulgazione nutrizionale sui mass-media, in particolare in televisione. Una figura affidabile, simpatica e dotata di elegante pacatezza, che tratta argomenti anche complessi o controversi con semplicità e chiarezza. Responsabile di rubriche fisse sui principali magazine e quotidiani è inoltre autrice di diverse pubblicazioni su dieta e salute, caratterizzate da un approccio olistico che non trascura gli aspetti psicologici”.

Consegnato da Susanna Petruni, vicedirettore del TG1.




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Assemblea

SIAMO I LEADER DEL SETTORE ALIMENTARE: ECCO I NOSTRI NUMERI

24-06-2014

Carrellata dei risultati del settore lattiero caseario. I nostri prodotti si confermano i più amati dagli italiani.


Attualità

AFLATOSSINE: PERICOLO SCAMPATO GRAZIE ALLA SICUREZZA DELLE NOSTRE FILIERE

23-06-2014

La fortuna di avere un sistema sicuro e controllato ha permesso di scovare la presenza di aflatossine in alcune partite di latte, preservando i consumatori


Esistono severe misure per evitare che i prodotti alimentari contaminati da aflatossine siano immessi nella catena alimentare. Quando le condizioni climatiche e ambientali suggeriscono la possibilità della presenza di questa sostanza nei mangimi, le procedure di routine vengono intensificate, per impedire l'impiego di materie prime non conformi alla normativa.

Nell’ambito di tali controlli, suggeriti anche dalle particolari condizioni climatiche dell'estate dello scorso anno,  i NAS hanno rilevato la presenza di aflatossina nel latte destinato alla produzione di alcune forme di Parmigiano Reggiano.

Le verifiche dimostrano l’efficacia delle rigorose procedure di controllo che sono state estese anche al prodotto finito. Nell'interesse della salute dei consumatori, sono ora in corso le analisi anche sui prodotti finiti per escludere la presenza del contaminante nel formaggio.

Assolatte ringrazia i Nas - pilastro della sicurezza alimentare italiana - che con un intervento tempestivo ed efficace hanno tutelato i consumatori e la filiera del Parmigiano Reggiano, senza dubbio uno dei più importanti formaggi italiani, delizia che ci invidiano e cercano di imitare in tutto il mondo

Attualità

4 DOMANDE A: GERARD CALBRIX

23-06-2014

Responsabile del dipartimento affari economici di Atla


In questi anni il settore lattiero-caseario europeo ha rafforzato la sua attitudine a competere sul mercato mondiale e ha posto in essere le condizioni per rafforzare la propria leadership e la capacità di adeguare l’offerta alla domanda. Nell’Unione europea si assiste alla crescita della produzione lattiera nei Paesi del Nord con una netta differenziazione rispetto a quelli mediterranei, dove la produzione resta stabile o addirittura diminuisce. Gli studi della Commissione europea sulle prospettive di evoluzione del mercato lattiero confermerebbero questa tendenza e non si prevedono a breve cambiamenti significativi degli equilibri produttivi. L’abolizione delle quote creerà le condizioni per un migliore adeguamento dell’offerta di prodotti in funzione della domanda del mercato. Un aspetto cruciale nei prossimi anni continuerà a essere la volatilità dei prezzi.
 
Per questo sarà utile avere a disposizione dati della Ue aggiornati sull’andamento del mercato, monitorare eventuali anomalie (causate da variazioni dell’offerta di prodotti lattieri sul mercato, dalla costituzione di stock o da situazioni climatiche).
 
Ne parliamo con Gerard Calbrix, responsabile del dipartimento affari economici di Atla, durante un incontro in Assolatte dedicato ai temi dell’economia lattiera.
 
L’industria lattiero-casearia europea opera ormai sul mercato globale ed è strettamente correlata alle dinamiche dei prezzi create dall’equilibrio tra domanda e offerta su scala mondiale. Chi sono i maggiori attori a livello extraeuropeo e quanto “pesano” negli scambi internazionali?
I primi esportatori al mondo sono Australia e Nuova Zelanda, che da sole spediscono fuori dai loro confini 22 milioni di tonnellate di equivalente latte ogni anno. L’Unione europea si colloca al secondo posto, con una quota del mercato mondiale di 16 milioni di tonnellate, seguita dagli Usa le cui esportazioni di latte in polvere e formaggi sono in forte crescita da circa tre anni. Sul fronte della domanda di prodotti lattieri, i mercati più dinamici sono certamente Cina e Russia. La Cina è il più grande importatore mondiale con progressivi aumenti della domanda di latte in polvere e burro dal 2009, ma dal 2011 è in crescita anche la domanda di formaggi. Il maggiore importatore di formaggi ai confini dell’Europa è la Russia (464.000 tonnellate nel 2013).
Vedremo come procederà il negoziato con l’Ucraina, che potrebbe avere un impatto rilevante sull’export europeo e sull’equilibrio del mercato lattiero della Ue.
 
Il Vecchio Continente dovrà adeguare l’offerta di prodotti lattieri alla domanda del mercato mondiale e restare competitivo. Come evolvono le esportazioni europee di prodotti lattieri?
Se guardiamo alle diverse tipologie di prodotti, i 28 Paesi dell’Unione, con più del 50% degli scambi mondiali di formaggi (800.000 tonnellate nel 2013), sono leader del mercato davanti all’Oceania,i cui volumi di formaggi esportati si sono stabilizzati da diversi anni a circa 450.000 tonnellate. Anche gli Usa sono cresciuti molto negli ultimi tre anni e hanno un potenziale  i ulteriore espansione. L’Oceania, in particolare la Nuova Zelanda, è leader sul mercato globale del burro e del latte intero in polvere.
 
I produttori europei hanno ridotto in modo sensibile le esportazioni di burro per rispondere alla domanda interna alla Ue. I tre principali attori si contendono ad armi pari il mercato mondiale del latte scremato in polvere, mentre da 5 anni la Nuova Zelanda è diventata leader anche su questo mercato. In passato i prezzi delle commodity europee erano nettamente più alti rispetto alle quotazioni sul mercato mondiale, sia come effetto delle misure di sostegno interno che, in parte, delle restituzioni all’esportazione. L’aumento della domanda di prodotti lattieri sulla piazza mondiale ha creato una convergenza dei prezzi che sono ora vicini alle quotazioni Ue.
Sebbene le produzioni europee siano molto apprezzate in termini di qualità dei prodotti e affidabilità delle forniture, le commodity del Vecchio continente devono restare competitive su scala planetaria per mantenere un flusso regolare delle esportazioni: in questo modo si eviterà di appesantire il mercato Ue creando situazioni di disequilibrio che porterebbero a una flessione dei prezzi sul mercato interno.
 
Può fornirci alcuni elementi per inquadrare le principali tendenze del 2013-2014?
La domanda mondiale ha mantenuto un andamento dinamico per l’intero 2013. Il prezzo del latte pagato ai produttori ha raggiunto livelli eccezionalmente elevati in tutti i Paesi, come effetto della minore disponibilità di latte. In particolare la situazione di siccità in Nuova Zelanda ha generato una pressione sui prezzi dei prodotti industriali dal mese di marzo. L’aumento dei consumi mondiali di prodotti lattieri ha subito un rallentamento causato dalla mancanza di disponibilità di materia prima. Per il quinto anno consecutivo il consumo mondiale di prodotti produzione di latte e sono stati utilizzati gli stock residui degli Usa. Nei primi mesi del 2014 la forte ripresa delle consegne in Europa, ma anche la maggiore disponibilità di latte intero in polvere in Nuova Zelanda, hanno favorito un calo dei prezzi per burro e latte scremato in polvere, che ad aprile 2014 erano scesi ai livelli di un anno prima.
In conclusione, i prezzi medi annuali nel 2013 sull’insieme della filiera lattiera mondiale sono stati eccezionalmente elevati.

Quali sono le prospettive del mercato lattiero europeo per il 2014?
Quest’anno si conferma la forte ripresa della produzione di latte che era già iniziata nell’autunno 2013: di fatto l’Ue è già uscita dal sistema di quote in quanto il costo elevato delle commodities industriali, favorito dalla domanda mondiale, genera un incremento della produzione lattiera. Infatti, per la campagna 2013/2014 la maggior parte dei Paesi dell’Europa del nord supererà la quota nazionale di riferimento. Ad esempio, la Germania ha totalizzato un +4% nei primi mesi del 2014, la Polonia ha registrato aumenti superiori al 6% a fine 2013 e un ulteriore aumento del 6,5% a gennaio 2014. Anche i Paesi Bassi hanno avuto una forte accelerazione della produzione lo scorso anno, confermata per i primi mesi del 2014. Un andamento opposto si è avuto in due grandi Paesi produttori di latte: Italia e Spagna. Queste tendenze si erano già manifestate negli anni scorsi e le previsioni indicano un incremento costante della produzione per i prossimi 10 anni - stimato in un +0,4% annuo - a fronte di un aumento stimato della domanda mondiale del +2,5% l’anno.
Queste prospettive indicano un contesto favorevole per il commercio di prodotti lattiero-caseari e l’abolizione delle quote crea le condizioni per un miglior adeguamento dell’offerta alla domanda di mercato. Il tema della volatilità dei prezzi resta un aspetto cruciale e la Ue dovrà attuare politiche e adottare strumenti di monitoraggio per facilitare l’utilizzo delle misure di mercato in caso di crisi.

Attualità

UNO SGUARDO SU IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO

10-07-2013

L'Assemblea Assolatte e la relazione del Presidente Ambrosi aprono il numero di luglio della rivista. Altri interessanti articoli riguardano l'origine dei prodotti alimentari, la riforma della PAC, l'accordo di libero scambio UE-USA e molto altro


Il Mondo del Latte di luglio dedica ampio spazio all’Assemblea annuale di Assolatte, con una sintesi della relazione del Presidente Ambrosi, le attività dei vari gruppi merceologici e di promozione del settore.

Un interessante articolo è dedicato al tema dell’origine dei prodotti alimentari ed ai rilievi fatti dall’Antitrust sulle inevitabili conseguenze della mancata notifica alla Commissione europea di norme tecniche da parte del nostro Paese.

Alcune riflessioni sullo sviluppo del settore lattiero-caseario europeo e mondiale e le dinamiche legate a diete e redditi familiari, che dovrebbero essere tenute in debito conto nel dibattito sulla riforma della PAC, sono al centro dell’articolo a firma di Paolo De Castro.


La nomina di Paolo Zanetti alla vicepresidenza di Federalimentare, gli Stati Generali dell’industria alimentare in occasione del Cibus Global Form, l’accordo di libero scambio UE-USA, le notizie dall’Europa e molto altro completano la rivista.

I Mercati

A GIUGNO CONFERMA DEL CALO PRODUTTIVO DEL GRANA PADANO DOP

11-07-2013

Il primo semestre si chiude con un calo produttivo del 4,3%


Giugno ha confermato l'andamento produttivo che ha caratterizzato tutto il 2013. Sono state infatti prodotte 397.698 forme di Grana Padano DOP, il 5% in meno rispetto allo stesso mese nel 2012.

Chiude quindi negativamente il primo semestre produttivo del 2013. La variazione tendenziale rispetto al primo semestre 2012 evidenzia un calo del 4,3%.

Secondo le rilevazioni Nielsen, sarebbero in calo anche gli acquisti domestici infatti la distribuzione moderna (ipermercati, supermercati e libero servizio) ha registrato ad aprile un -8,8% rispetto ad aprile 2012. Il calo si inserisce in un contesto di contrazione complessiva degli acquisti di fomaggi duri i quali hanno accusato nello stesso periodo una diminuzione media del 3%.

E' possibile visualizzare tutti i dettagli sull'andamento della produzione annuale del Grana Padano DOP qui


Cresce Export di Formaggi Italiani ma Soffrono i Prezzi

I Mercati

CRESCE L'EXPORT DI FORMAGGI, MA I PREZZI SOFFRONO

18-07-2013

Bene gli States, boom della Germania. Ma è tensione sulle quotazioni.


Continua la “cavalcata” dei formaggi italiani sui mercati esteri, come rileva Assolatte con una analisi delle esportazioni realizzate nel primo quadrimestre 2013. Tra gennaio e aprile, le imprese italiane hanno esportato quasi 100.000 tonnellate di formaggi, mettendo a segno un aumento del 7,6% rispetto al 2012.

La crescita dei volumi commercializzati all’estero è stata però ottenuta comprimendo le quotazioni di vendita dei formaggi: infatti l’aumento a valore registrato nel quadrimestre si è fermato all’1%, portando a 620 milioni di euro il valore totale dell’export caseario italiano.

La performance positiva delle vendite oltrefrontiera permette all’Italia di confermare il saldo positivo della bilancia commerciale del settore caseario: nei primi quattro mesi del 2013 il valore delle nostre esportazioni supera di 77 milioni di euro quello delle importazioni (pari a 543 milioni di euro).

I volumi di vendita dei formaggi italiani crescono sia in Europa (+13,5%) che nel resto del mondo (+12,7%) e registrano risultati positivi su tutti i mercati. Le performance più rilevanti sono quelle di due clienti storici dei formaggi italiani: Germania (+19,8% a volume) e Stati Uniti (+10,5% a volume).

Quanto alle dinamiche dei singoli formaggi, i risultati migliori li mettono a segno la crescenza, la robiola e gli altri formaggi molli, che hanno visto aumentare i volumi esportati del 33% e che hanno messo a segno anche un +32% nel controvalore in euro. Buon risultato anche per  la mozzarella e gli altri formaggi freschi che sono cresciuti del +13% in quantità e dell’11% in valore.

Tra i formaggi Dop, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano segnano un +6% delle quantità esportate pur perdendo il 5% nel controvalore in euro, il Gorgonzola incrementa le quantità esportate del 4%, mentre l'Italico e il Taleggio si fermano a un +1%.

I Mercati

GORGONZOLA: POSITIVA LA PRODUZIONE DI GIUGNO

18-07-2013

Leggero recupero della produzione di Gorgonzola DOP che a giugno registra un +4,6%.


Nel mese di giugno 2013 sono state prodotte 310.278 forme di Gorgonzola DOP, il 4,6% in più rispetto lo stesso mese lo scorso anno.

Per la prima volta da inizio anno la produzione mensile è stata superiore a quella dello scorso anno. Nonostante questo la variazione tendenziale del primo semestre 2013 registra ancora una contrazione del 4%.

Trainante è stata la produzione piemontese che nel mese di giugno ha superato di 8 punti percentuali quella dello scorso anno.

Tutti i dettagli sull'andamento delle produzioni di Gorgonzola negli ultimi anni sono visionabili nella sezione Economia/Produzioni DOP
Yogurt Protegge dalle Malattie del Benessere

Nutrizione e salute

LO YOGURT PROTEGGE ANCHE DALLE "MALATTIE DEL BENESSERE"

19-07-2013

Nuovi studi presentati al Summit mondiale dedicato allo yogurt.


E’ un alimento “evergreen”, ma quando fa caldo diventa ancora più irresistibile: la piacevole freschezza e il sapore acidulo lo rendono piacevolmente dissetante e fanno dello yogurt un “ingrediente” immancabile del menu dell’estate. Consumato a colazione o come spuntino, per integrare un pasto leggero o come ingrediente di tanti piatti salati o dolci, lo yogurt è un compagno fedele di chi vuole mangiare in modo gustoso, sano e leggero. Ma soprattutto, sottolinea Assolatte, lo yogurt è un fedele alleato di chi vuole stare in forma, controllare il peso corporeo e prevenire tante malattie molto diffuse, come l’osteoporosi e il diabete.

La conferma del valore salutistico dello yogurt arriva dal Global Summit of the Health Effects of Yogurt, dove i nutrizionisti statunitensi e inglesi hanno fatto il punto sugli studi scientifici dedicati a quest’alimento, che sono sempre più numerosi e prestigiosi. Da questa mole di ricerche emergono molti effetti positivi dello yogurt, che sono determinati dal suo straordinario mix di macro e micronutrienti: in particolare di proteine “pregiate”, minerali, vitamine e fermenti lattici.

Proprio per il suo particolare profilo nutrizionale, lo yogurt dovrebbe essere consumato ogni giorno: solo in questo modo si possono “tesorizzare” i suoi effetti benefici. Infatti le linee guida per una sana alimentazione italiana  consigliano di consumare ogni giorno tre porzioni tra yogurt e latte. Raggiungere quest’obiettivo e farlo diventare una piacevole abitudine è più facile di quanto si pensi. Basta seguire i suggerimenti di Assolatte, che propone a ogni membro della famiglia il modo migliore per gustarsi il proprio yogurt nell’arco della giornata.

A colazione per lui, che è sportivo
Prima di uscire per fare jogging o di andare a giocare a tennis, è importante fermarsi a fare colazione e inserirvi sempre uno yogurt, che fornisce un mix di nutrienti particolarmente importanti per affrontare bene gli sforzi fisici. Lo yogurt apporta, infatti, proteine ad alto valore biologico, cioè contenenti tutti gli aminoacidi essenziali in quantità proporzionate rispetto alla necessità dell’organismo. Queste proteine proteggono dai “buchi allo stomaco”, perché, essendo molto efficaci nell’abbassare i livelli della grelina (l’ormone che stimola l’appetito) nel sangue, rendono la prima colazione particolarmente saziante.
Ricco com’è di sali minerali (come calcio e potassio), di oligoelementi (come lo zinco) e di vitamine (in particolare vitamina A e vitamine del gruppo B), lo yogurt è un integratore naturale perfetto per gli sportivi e quindi è molto utile nelle fasi di recupero: consumato entro 30 minuti dalla fine dell’attività fisica fornisce i nutrienti necessari per ripristinare le  riserve energetiche intaccate durante l’allenamento e per assicurarsi di nuovo i costituenti necessari per “farsi” i muscoli.

A pranzo per lei, che vuole stare a dieta
Silhouette perfetta e vitino da vespa: con lo yogurt è più facile raggiungere questi traguardi, come ha rivelato uno studio prospettico condotto su oltre 120mila americani, che è stato presentato al First Global Summit of the Health Effects of Yogurt, tenutosi di recente a Boston. Lo yogurt ha diverse caratteristiche che ne fanno un alimento privilegiato per chi vuole controllare il peso perché è ricco di sostanze nutritive ma povero di calorie (un vasetto di yogurt magro apporta appena 45 kcalorie).
Inoltre, numerosi studi sostengono che lo yogurt può  avere un ruolo antiobesità, perché promuove la degradazione dei grassi contenuti nelle cellule. Merito del suo elevato contenuto di calcio (in un vasetto ce ne sono ben 150 mg), un minerale che, assunto ogni giorno in quantità adeguate, si è rivelato efficace nel modulare i processi di sintesi e di degradazione dei lipidi all’interno dell’adipocita, facendo perdere più grasso corporeo (soprattutto addominale) e in minor tempo.

A merenda per i bambini, che devono “farsi le ossa”
Proporre lo yogurt come spuntino non è solo una soluzione comoda e sana, ma anche un investimento sulla salute futura dei bambini perché aiuta a prevenire l’osteoporosi, una malattia che va affrontata sin da piccoli, anzi soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza visto che la mineralizzazione ossea si realizza prevalentemente durante l’età evolutiva (tra i 10 ed i 14 anni nelle femmine e tra i 12 ed i 16 nei maschi). Dunque, per garantire uno sviluppo ottimale dell’osso e ridurre poi i rischi di osteoporosi, è importante che i bambini (e in particolare le bambine) vengano educati a mangiare alimenti ad elevato contenuto di calcio, come lo yogurt.

Come dessert per gli anziani, che soffrono il caldo
Facile da digerire, comodo da consumare, disponibile sia in bottiglietta da bere che in vasetto da mangiare al cucchiaio, lo yogurt è un alimento perfetto per rispondere alle esigenze alimentari dei senior, che spesso con il caldo tendono ad avere meno appetito e a nutrirsi in modo sbilanciato. Leggero ma nutriente, lo yogurt è perfetto anche a fine pasto: il suo effetto rinfrescante e il suo lato “goloso”, alimentato da una ricca e ampia offerta di gusti, ne fanno un dessert poco calorico e adatto a tutti.
Gli anziani che consumano regolarmente yogurt si assicurano dunque una buona dose di calcio, fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi del tessuto osseo e della densità ossea, contrastando l’osteoporosi e le fratture. Inoltre lo yogurt aiuta a combattere  il deficit di micronutrienti (come vitamine e minerali) che si riscontra spesso negli anziani. Anche la potenziale attività prebiotica e probiotica dello yogurt è preziosa negli anziani, dato che il loro ecosistema intestinale viene spesso alterato dalle modificazioni funzionali generate dall’invecchiamento e dalle alterazioni anatomiche provocate dagli interventi chirurgici. Stimolando e colonizzando la microflora intestinale, lo yogurt riequilibra l’ecosistema intestinale e protegge dai batteri patogeni. Inoltre alcune specie di lattobatteri sono anche in grado di influenzare positivamente la funzione immunitaria e  proteggono dal cancro al colon.


Visita il sito www.AssoLatteYogurt.it
Probabilmente li mangi tutti i giorni, ma sei sicuro di conoscerli a fondo?

Vieni a scoprire tutto quello che c'è da sapere su latte, yogurt e latti fermentati: perché sono alimenti importanti, come ti aiutano a stare meglio, come vengono prodotti e cosa trovi al supermercato.

Grazie alla collaborazione scientifica dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) potrai ottenere le più recenti e attendibili informazioni sulle qualità nutrizionali e funzionali di questi alimenti.

E per saperne di più, puoi consultare la monografia scientifica: Latte e prodotti funzionali: la nuova generazione.

Crostacei e Yogurt

Sapori e Piaceri

YOGURT E CROSTACEI, LA TENDENZA DELL'ESTATE

24-07-2013

Le ricette ispirate ai piatti tipici delle più apprezzate cucine etniche.


Gamberi, gamberetti e gamberoni. Ma anche aragoste, astici e mazzancolle: che estate sarebbe senza un piatto di queste delizie del mare? La tendenza del momento, rilevata da un’analisi di Assolatte, è quella di accompagnare i crostacei con salse e condimenti a base di yogurt. Un abbinamento a contrasto, in cui il tocco acido e la consistenza morbida dello yogurt esaltano il gusto dolce e la compattezza delle carni tipici dei crostacei. Come accade in queste 5 ricette, ispirate ai piatti tipici di alcune delle più amate e apprezzate cucine etniche, da quella araba a quella creola.

vedi anche:

TUTTI PAZZI PER LO YOGURT: LA “COCCOLA” BUONA CHE FA STARE BENE.
 
Gamberi alla thailandese
In una padella far soffriggere 1 cucchiaio di cipolla tritata finemente con 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva fino a che diventa dorata. Unire 600 g di gamberi sgusciati, 1 dl di brodo e 1 cucchiaio di curry e proseguire la cottura finché il fondo di cottura sarà quasi completamente assorbito. Infine unire 150 g di yogurt compatto e amalgamare bene in modo da ottenere una salsa cremosa. A parte far bollire 200 g di riso parboiled e 1 cucchiaio di curry in 4 dl di brodo. Scolare il riso quando è ancora al dente e trasferirlo in un piatto da portata. Versarvi sopra i gamberi e servire ben caldo.
 
Spiedini di gamberoni all’araba
Lavare e pelare 1 cetriolo, tagliarlo a dadini e salarlo. Poi lasciarlo spurgare per un'ora. Tritare finemente 1 spicchio di aglio. Versare in una ciotola 300 g di yogurt bianco, aggiungere l’aglio e i dadini di cetrioli, 2 cucchiai di olio, un pizzico di sale e uno di pepe. Unire qualche foglia di menta e un rametto di aneto spezzettati. Mescolare bene tutti gli ingredienti in modo da ottenere una salsa cremosa. Poi lasciarla riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Nel frattempo sgusciare 16 gamberoni, irrorarli con un filo di olio di oliva, infilarli su altrettanti stecchi di legno e farli cuocere su una bistecchiera di ghisa per 6-8 minuti, girandoli un paio di volte. Servire i gamberoni ben caldi accompagnati dalla salsa di yogurt.
 
Aragosta alla greca
Far lessare 2 aragoste da 600 g circa l’una. Poi aprire il guscio, estrarre la polpa e tagliarla a fette piuttosto spesse. Aggiungere un pizzico di sale e di pepe e metterla in una padella con 20 g di burro e 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva. Far cuocere a fuoco basso per 15 minuti e poi irrorare con 1 bicchiere piccolo di vino bianco. Proseguire la cottura per altri 15 minuti. Nel frattempo amalgamare 250 ml di yogurt bianco con 2 cucchiai di caviale e il succo di un limone. Terminata la cottura, togliere le aragoste dal fuoco, trasferirle su un piatto da portata caldo e coprirle con la salsa allo yogurt e caviale.
 
Code di gamberi alla creola
Prendere una ciotola, strofinarne l’interno con uno spicchio di aglio, e versarvi 120 g di polpa di pomodoro. Poi unire ½ peperoncino, ½ cipolla e ½ gambo di sedano, tutti tagliati fini. Aggiungere 1 cucchiaio di pesto di olive e il succo di un lime. Sistemare di sale e pepe e riporre in frigorifero per almeno 8 ore.
Lavare 16 code di gambero e marinarle in una terrina con aglio, succo di lime, zenzero in polvere, paprika dolce, pepe nero e olio extravergine di oliva. Poi spolverizzarli di sale e passarli sulla griglia calda. Infine servire le code di gambero insieme alla salsa creola allo yogurt.
 
Insalata di gamberetti e fagioli alla turca
Far lessare 200 g di fagioli cannellini. Dopo 30 minuti unire 2 carote tagliate a fettine e 200 g di gamberetti. Far cuocere per 20 minuti, poi scolare e lasciar raffreddare. Mettere in un’insalatiera 250 g di yogurt bianco, 1 cucchiaio di succo di limone, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 pizzico di sale e 1 di pepe. Amalgamare bene gli ingredienti. Poi unire 4 cipolline tagliate fini e 60 g di olive nere snocciolate e tagliate a pezzetti. Mescolare con cura. Infine aggiungere fagioli, gamberetti e carote. Mescolare di nuovo e spolverare con un trito di prezzemolo appena prima di servire.

Attualità

UNO SGUARDO SU IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO

23-07-2013

Numerosi i temi trattati nella rivista di agosto: le novità Assolatte, la nuova PAC, gli sprechi alimentari, la relazione annuale dell'AGCM e molto altro


E’ in arrivo il numero di agosto de Il Mondo del Latte.

La rivista dedica ampio spazio alla cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio giornalistico Assolatte “L’Attendibile”, tenuta in occasione dell’Assemblea dell’associazione.

Nel corso dell’Assemblea, Assolatte ha anche lanciato il nuovo sito Assolatte.it, presentato nei dettagli nella rivista di agosto.

Paolo De Castro firma un pezzo sulle principali novità della riforma della PAC.

Altri articoli sono dedicati alla relazione annuale dell’Antitrust, alle nuove disposizioni normative sugli alimenti destinati a consumatori con specifiche esigenze nutrizionali, alla lotta contro gli sprechi alimentari.

Attualità

L'ACCORDO SULLA NUOVA PAC

29-07-2013

Scongiurato il pericolo di mantenere in essere forme mascherate di quote per la produzione di latte.


Dopo mesi di incontri e discussioni Parlamento, Commissione e Consiglio dei Ministri europei sono finalmente giunti ad un accordo sulla riforma della “Politica Agricola Comune” (PAC). Scongiurato il pericolo di mantenere in essere forme mascherate di quote per la produzione di latte.

Le istituzioni europee hanno trovato la quadratura del cerchio sulla riforma della PAC. L’accordo si colloca all’interno delle “Prospettive finanziarie pluriennali 2014-2020”. L’Europa,a causa della crisi economica, è costretta a spendere meno per l’agricoltura, che resta comunque la prima voce del bilancio comunitario. Ogni anno, infatti, il 40% del budget comunitario è destinato al sostegno diretto o indiretto dell’agricoltura, per un ammontare complessivo di quasi 57 miliardi di euro.

Numerose le novità in vista.

Aiuti diretti agli agricoltori.
Viene confermato il principio di base: il reddito degli agricoltori europei – come accade in quasi tutte le economie avanzate – viene integrato con aiuti diretti. Mentre prima, però, questi aiuti venivano calcolati sulla base di quanto ricevuto in passato, si va ora verso un'armonizzazione. Chi storicamente riceveva più della media europea – e tra questi ci sono anche gli agricoltori italiani - vedrà diminuire nel tempo il sostegno comunitario. Chi invece fino ad oggi ha ricevuto di meno, incasserà progressivamente più aiuti.

Nonostante le riduzioni, nei prossimi 6 anni gli agricoltori italiani potranno comunque contare su una dotazione complessiva di circa 27 miliardi di euro, che - secondo le stime delle istituzioni europee - dovrebbero permettere pagamenti diretti medi pari a circa 380 euro ad ettaro, a fronte dei 263,5 euro/ettaro di media europea.

Il settore lattiero.
Il nostro è stato uno dei settori su cui il dibattito è stato più acceso. Dopo trent’anni di quote, infatti, si era già deciso di abbandonare i contingentamenti della produzione lattiera. Tuttavia, per timore di effetti negativi sui redditi agricoli, non tutti erano d’accordo su una vera e completa liberalizzazione. Erano pertanto stati immaginati nuovi meccanismi, piuttosto farraginosi, che avrebbero potuto produrre effetti molto simili al vecchio regime di quote.
Il pericolo è però stato scongiurato in quanto le Istituzioni comunitarie, da ultimo, hanno più opportunamente deciso di prevedere strumenti d'intervento, da usare solo in caso di crisi di mercato.

L’accordo finale prevede inoltre aiuti specifici per i giovani agricoltori, nuove misure ambientali, strumenti di gestione delle crisi di mercato.

In conclusione, gli strumenti della nuova PAC puntano a realizzare gli obiettivi comuni in modo efficace, ma flessibile, tenendo conto dell’eterogeneità dei 28 Stati membri. La riforma sarà applicata dal prossimo anno, fatti salvi i pagamenti diretti che si applicheranno dal 2015.
Barbecue con Formaggi

Sapori e Piaceri

CON I FORMAGGI LA GRIGLIATA DIVENTA "VEGETARIAN STYLE"

04-08-2013

Stanchi del solito barbecue? Per chi cerca qualcosa di nuovo ecco la versione "veg" con deliziosi formaggi accompagnati da verdure, spezie, erbe aromatiche e gustose salsine.


In spiaggia o in giardino in terrazza o in un parco, il barbecue è un rito irrinunciabile delle giornate estive.
Cucinare gli alimenti alla fiamma è divertente, perfetto per stare insieme in compagnia all’aria aperta e ideale per mangiare in modo saporito, gustoso e stuzzicante.

Grigliata è sinonimo di bistecche, costine, salsicce, galletti, spiedini, hamburger, cosce di pollo, filetti di pesci e acciughe. Ma l’estate 2013 vede affermarsi il barbecue “vegetarian style”, quello che vede protagonisti i formaggi abbinati alle verdure, alle spezie, alle erbe aromatiche e alle salsine. 

Come si prepara una perfetta grigliata di formaggi? Ecco consigli, segreti e trucchi:


  • I formaggi a pasta dura o semidura (come tomino, scamorza e caciocavallo), sia di mucca che di pecora o capra, sono i più adatti al barbecue.
  • Non occorre marinare i formaggi prima di metterli sulla griglia: basta tagliali a fette abbastanza spesse.
  • Per dare ai formaggi un tocco in più, prima di metterli sul barbecue, si possono avvolgere in foglie di vite insieme con un mix di erbe aromatiche, come rosmarino, timo e origano.
  • I formaggi vanno messi sul barbecue a fine grigliata, quando il calore tende a diminuire. Cosi si sciolgono lentamente e in modo “dolce”. Quando i formaggi iniziano a fondere vanno girati, usando una paletta, e lasciati a cuocere ancora per un minuto.
  • Meglio servire i formaggi alla griglia su piatti caldi, spolverizzandoli con origano, mentuccia, pepe, prezzemolo tritato o peperoncino.
  • Un tocco delizioso lo aggiungono anche le salsine che esaltano il gusto intenso dei formaggi alla griglia. Come quella che si prepara facendo sciogliere 150g di miele, aggiungendo 50 g di gherigli di noci tritati finemente e unendo un poco di senape forte.
  • Per accompagnare i formaggi alla griglia sono perfette le verdure grigliate (in particolare, zucchine, melanzane, peperoni e pomodori) e i salumi affumicati, come lo speck.

     

100 formaggi da scoprire e da gustare con la app di Assolatte FORMAGGI. PER SAPERE E PER SAPORE disponibile gratuitamente online nelle versioni per Apple e per Android. Una app da mangiare con gli occhi, che solletica il palato e stimola la curiosità con le sue 350 ricette per tutti gusti, gli oltre 2000 abbinamenti con frutta, verdura, pane e confetture e i 300 suggerimenti per accompagnare ogni formaggio con la birra e con il vino più indicati. Ma anche una app "dalla parte del consumatore", da portare con sé quando si va al supermercato o ci si mette ai fornelli: ricca di consigli e suggerimenti per fare un acquisto informato e consapevole, per conservare e degustare al meglio i formaggi e per inserirli in una corretta alimentazione seguendo i consigli di un nutrizionista.


Per Apple: https://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8
Per Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.viamatica

Attualità

LA SCOMPARSA DEL PROFESSOR PAOLO RESMINI

02-08-2013

Nella notte di ieri è venuto a mancare, dopo una lunga e faticosa malattia, il Professor Pier Paolo Resmini.


Il suo nome è noto a chiunque abbia lavorato o lavori nel nostro settore. Per il mondo del latte, dei formaggi, del burro e dello yogurt, il Professore è stato un vero e proprio luminare, un uomo che ha dedicato tutta la vita a comprendere, studiare e approfondire le conoscenze su questi preziosi e insostituibili alimenti.

Ma alla Cultura del latte, il Professore sapeva unire una grandissima conoscenza dell’Industria, al fianco della quale ha lavorato tutta la vita. Sempre in prima linea: sia quando si dovevano studiare innovative tecnologie industriali, sia per mettere a punto nuovi sistemi analitici, volti a scongiurare possibili frodi alimentari. È stato il padre spirituale di molte norme e leggi che regolamentano il settore sia in Italia che in Europa.

Una carriera davvero brillante, ricca di riconoscimenti. Tra gli innumerevoli premi che ha ricevuto ricordiamo il premio Invernizzi, nel 1994, l’IDF award, nel 2004, e la Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte.

Un uomo di grandissime qualità umane e morali, grintoso e determinato, nel quale Assolatte ha sempre trovato un amico ed un alleato prezioso.

Purtroppo negli ultimi anni ha sofferto molto, ma ha potuto contare sull’affetto e la forza della moglie Amalia, che gli è stata a fianco e alla quale siamo vicini nel dolore.

A noi piace ricordarlo sorridente, come nella foto del 2005 che lo ritrae con Alena Seredova, quando il Professore ricevette il "premio Assolatte" durante i festeggiamenti per il 60° anniversario di Assolatte
Rimedi per Afa e Caldo Insopportabili

Nutrizione e salute

CALDO E AFA INSOPPORTABILI? SCEGLI FRUTTA & LATTICINI

05-08-2013

Dissetante, rimineralizzante, ideale per abbronzarsi e avere un vitino da vespa: l'abbinamento tra frutta fresca e latte, yogurt o formaggi. 6 ricette detox.


Sono un classico della tavola d’estate e della dieta mediterranea: cocomeri e meloni, pesche e albicocche, ciliegie e fragole conquistano con la loro freschezza, il loro sapore e i loro colori “vitaminici”.

E sono anche un’ottima scelta per stare bene e rimanere in forma: studi recenti hanno rivelato che la frutta estiva aiuta a mantenere in salute il cuore, riducendo il rischio di ipercolesterolemia e infarti. Se poi la frutta fresca viene abbinata ai latticini, il beneficio è doppio, come afferma citando i risultati dello studio europeo EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) che ha associato al consumo di frutta e di prodotti lattiero-caseari il calo del rischio di accumulare adipe a livello addominale.

vedi anche studio epic: FRUTTA&FORMAGGI: IN LINEA CON GUSTO E FRESCHEZZA


L’abbinamento tra frutta estiva e latticini non è solo perfetto per tenere sotto controllo il girovita. E‘ anche semplicemente delizioso e molto spesso sorprendente. Provare per credere le deliziose ricette proposte da Assolatte per gustare la frutta fresca con latte, yogurt e formaggi.

 

Ciliegie & panna

Lavare e denocciolare 300 g di ciliegie. Farle cuocere in una pentola con 2 bicchieri di acqua, 2 cucchiai di zucchero e 2 cucchiai di maraschino. Quando le ciliegie risulteranno morbide  e profumate toglierle dal fuoco e lasciarle raffreddare. Versare in una ciotola dai bordi alti 300 g di panna fresca ben fredda e montarla con la frusta elettrica. Quando inizia a montare incorporare 2 cucchiai di zucchero e poi continuare a lavorare la panna finché è ben soda. Poi metterla in freezer per alcuni minuti. Versare in piccoli bicchieri la composta di ciliegie e la panna, alternando gli strati. Completare ogni bicchiere con un paio di ciliegie fresche, un ciuffo di panna montata e una foglia di mentuccia. Far raffreddare in freezer i bicchieri per 10-15 minuti e poi servire subito.
 

Fragole & formaggio spalmabile

Versare in una ciotola 4 cucchiai di formaggio fresco spalmabile, 2 cucchiai di marmellata di fragole e un pizzico di vaniglia in polvere. Mescolare bene e spalmare su 4 fette di pancarré. Farcire con fragole fresche tagliate a fettine. Consumare subito. 
 



 

Cocomero & yogurt

Tagliare un cocomero in fette piccole su un tagliere, avendo cura di conservare l’acqua che ne fuoriesce.
Poi ricavare dalla polpa dei “fiammiferi” piuttosto spessi e suddividerli in piccole ciotole.
A parte mischiare in una ciotola un vasetto di yogurt bianco con 2-3 cucchiai di acqua di cocomero e 2 cucchiaini di miele.
Versare la crema di yogurt in una ciotola e servire insieme al cocomero.
 

Frutti di bosco & ricotta

Suddividere in 4 coppette da dessert 200 g frutti di bosco misti. Setacciare finemente 300 g di ricotta, mescolarla a 100 g di zucchero e a 50 g di cioccolato fondente grattugiato. Distribuire la crema in 4 coppette e metterla in frigorifero. Quando è fredda trasferirla nelle coppette con i frutti di bosco. Servire il dessert fresco.

 

tutto quello che c'è da sapere su latte, yogurt e latti fermentati, perché sono alimenti importanti, come ti aiutano a stare meglio: VISITA IL SITO DEDICATO

 


 

Nettarine & mozzarella

Lavare 6 nettarine, eliminare i noccioli e tagliarle a spicchi.
Scolare con cura una mozzarella di bufala e tagliarla a fettine.
Preparare degli spiedini con le fette di mozzarella e gli spicchi di nettarine.
Su ognuno aggiungere mezza fetta di prosciutto crudo e spolverare con pepe nero.
 

Pesche & latte

E’ facile e veloce prepararsi un rinfrescante frullato alla pesca.
Basta sbucciare una pesca non troppo matura e tagliarla a dadini.
Poi metterla nel frullatore insieme a 120 ml di latte e un cucchiaino di zenzero.
In 1 minuto il frullato è pronto da gustare.


leggi il numero monografico sullo yogurt: YOGURT, SICURI DI CONOSCERLO?

 

Attualità

SPESA FRESCA E SICURA ANCHE QUANDO FA CALDO: ECCO COME FARE

08-08-2013

I latticini non mancano mai sulle tavole dell'estate. Ma vanno acquistati, trasportati e conservarti nei modi più opportuni. Ecco la guida.


“Caronte” è ormai alle spalle, ma la morsa del caldo che attanaglia l’Italia non accenna a finire. E scoppia il desiderio di alimenti freschi e rinfrescanti, come latte, yogurt e formaggi, da avere sempre a disposizione nel frigorifero di casa e da consumare quando si vuole in tutta sicurezza.

Le imprese che producono e distribuiscono latte, yogurt, formaggi e latticini fanno tutto il possibile per garantire la sicurezza e le caratteristiche nutrizionali dei loro prodotti in tutta la catena alimentare.
approfondimenti su: la sicurezza è servita! TUTTO QUANTO DOVRESTE SAPERE SUL LATTE E I DERIVATI

Ma anche i consumatori devono fare la loro parte. Bisogna infatti adottare i giusti comportamenti sia quando si fa la spesa, sia quando si trasportano gli alimenti a casa, si conservano, si preparano e si consumano.

Ecco un utile e pratico vademecum per comprare e gestire al meglio il latte e i suoi derivati, in modo da consumarli in tutta sicurezza ed evitare inutili sprechi.

 

COME ORGANIZZARE LA SPESA
1) Diffidare dei venditori improvvisati e dei canali di distribuzione non convenzionali: l’origine e le modalità di preparazione degli alimenti possono non garantire la sicurezza del prodotto. E’ sempre meglio rivolgersi a negozianti di fiducia e che vendano prodotti di marca.
2) Scegliere bene il negozio non guardando solo alla convenienza ma anche all'ordine e alla pulizia del locale. In particolare, verificare che i banchi frigoriferi siano ben refrigerati e dotati di termometro, e che i prodotti freschi siano correttamente conservati.
3) Avere sempre con sé una borsa termica con all’interno dei thermos ghiaccioli: così latte, yogurt e formaggi stanno al fresco e si conservano meglio.
4) Portare subito la spesa a casa, evitando di fare lunghe fermate intermedie o di lasciare le borse della spesa in macchina.
 

COME DECIDERE COSA ACQUISTARE
1) Scegliere gli alimenti freschi venduti in confezioni integre, pulite, asciutte. Evitare le confezioni gonfie, umide oppure coperte da brina o ghiaccio.
2) Controllare la data di scadenza o il termine preferibile di consumo indicato sull’etichetta. Entro tale data il produttore garantisce la salubrità e le caratteristiche organolettiche del prodotto.
3) Preferire prodotti di marca, industriale o consortile.

4) Attenzione a latticini “artigianali” o anonimi, prodotti a latte crudo, stagionati meno di 60 giorni e di cui non sia nota la provenienza: non sempre danno sufficienti garanzie di sicurezza.
 

COME CONSERVARE I FRESCHI
1) Una volta aperta la confezione in cui sono venduti, i latticini e i formaggi freschi (come ricotta, stracchino, crescenza, fiocchi di latte, robiola, caprino e formaggi spalmabili) vanno tenuti in recipienti chiusi, di plastica o di vetro. Così si impedisce che perdano acqua e che assumano gli odori degli altri cibi presenti nel frigo. E se ne preservano il sapore e la qualità.
2) La mozzarella va conservata fino al momento del consumo nel liquido in cui viene venduta. Nel caso lo si fosse buttato, lo si può sostituire con acqua e un pizzico di sale.
3)I formaggi a pasta dura e semidura (come Grana Padano, Taleggio o provolone) vanno avvolti in pellicole per alimenti. Così si evita che si asciughino troppo, si ossidino e si sviluppino muffe in superficie.
4) Il formaggio ben stagionato (come Parmigiano-Reggiano o pecorino) andrebbe riposto in un locale buio, leggermente umido, con una temperatura stabile sui 6-7°C. L’alternativa è tenerlo su un ripiano della parte alta del frigorifero di casa.

evita gli sprechi di cibo e parti tranquillo per le vacanze: Organizza una cena “svuota frigo” per i tuoi amici
 

 

COME GESTIRE IL FRIGORIFERO
1) Riporre ogni alimento al suo posto: gli yogurt, i latticini, la panna e i dolci a base di creme e panna vanno tenuti sui ripiani più alti, dove ci sono 4-5°C di temperatura. Il latte e il burro vanno riposti nelle apposite mensole sul lato interno della porta del frigorifero. Invece i formaggi vanno messi sul piano centrale del frigorifero.
2) Tenere d’occhio le date di scadenza indicate sulle confezioni e consumare per primi gli alimenti più vicini alla scadenza.
3) Seguire la regola del “prima dentro, prima fuori”: meglio utilizzare prima gli alimenti che sono in frigorifero da più giorni. Per individuarli a colpo d’occhio basta riporre sul fondo dei ripiani i prodotti appena acquistati e mettere invece in prima fila quelli più vicini al termine di consumo indicato in etichetta.
4) Evitare di lasciare le confezioni aperte troppo a lungo. Finché i vasetti di yogurt o le bottiglie di latte sono chiusi durano sino alla data di scadenza indicata in etichetta, ma una volta aperti deperiscono rapidamente e vanno consumati nel più breve tempo possibile.
approndimenti:
YOGURT produzione, conservazione, offerta
LATTE conservarlo al meglio evitando gli sprechi
 

QUANTO DURANO I LATTICINI
1) Il latte fresco pastorizzato in confezione chiusa, conservato in frigorifero a 4°C di temperatura, ha una durata di 7 giorni, che è indicata in etichetta. Ma dopo che è stato aperto va consumato entro 3-4 giorni.
2)I formaggi  e i latticini a pasta molle (mozzarella, stracchino, ricotta, fiocchi di latte) sono molto delicati. La loro durata è strettamente legata alla temperatura alla quale sono conservati e che è evidenziata sull’etichetta dal produttore.
3) Il latte UHT si conserva a temperatura ambiente per 3-6 mesi. Ma  quando la confezione viene aperta va tenuto in frigorifero e consumato nel giro di 3-4 giorni.
 

SOS: COSA FARE SE...
Sul formaggio sono comparse delle muffe: non c’è da spaventarsi. basterà tagliare via la parte con la muffa, andando abbastanza in profondità, per consumare con tranquillità il resto del formaggio.
Il latte è scaduto: se conservato in frigorifero alla giusta temperatura, quella indicata in etichetta, può durare qualche giorno in più.
Lo yogurt ha superato la data di scadenza:  è ancora commestibile ma ha sicuramente perso gran parte dei fermenti lattici. Meglio, quindi, usarlo per preparare torte, plum cake o altri dessert cotti al forno.
La mozzarella è avanzata: prima di buttarla verificare se ha un odore strano o un aspetto diverso da quello normale: se non è così la si può comunque mangiare, perché, se conservati in modo corretto, gli alimenti continuano a essere buoni anche subito dopo la data di scadenza.
 

Attualità

CAPELLI E SOLE. CON I LATTICINI LI CURI DA FUORI E LI NUTRI DA DENTRO

12-08-2013

Apri il frigo e fatti bella: bevi latte, mangia yogurt e formaggi e usa i latticini anche per fare trattamenti benessere ai capelli per chiome da star.


Sani, forti, belli e luminosi: chi non vorrebbe avere dei capelli così? Soprattutto in estate, quando il sole, la salsedine e i lavaggi frequenti rischiano di renderli secchi, spenti, crespi e fragili. Per ridare bellezza e splendore ai capelli basta seguire alcuni consigli, adottando una corretta alimentazione (che includa le giuste quantità di latticini) e ricorrendo ad alcuni rimedi di bellezza naturali, in modo da unire sinergicamente la nutrizione dall’interno e l’idratazione dall’esterno.

 

NUTRILI DALL'INTERNO

Oligoelementi, amminoacidi e vitamine del gruppo B: sono queste le sostanze che rendono i capelli più forti, belli e luminosi, impedendone anche la caduta. Le trovi tutte nel latte e nei suoi derivati. Infatti latte, yogurt, formaggi e gli altri latticini apportano:

Amminoacidi: i “mattoni” delle proteine sono importanti per la formazione della cheratina e per “nutrire” i bulbi dei capelli, evitando così che risultino opachi e che si spezzino facilmente formando le doppie punte. In particolare, capelli fragili e deboli possono dimostrare una carenza di cisteina e metionina, due amminoacidi presenti nei latticini.

Vitamine del gruppo B (soprattutto B6 e B12): contribuiscono a mantenere i capelli sani, robusti e lucidi. Una carenza di queste vitamine predispone alla caduta dei capelli e alla dermatite. 

Betacarotene e biotina: stimolano la ricrescita dei capelli e li rinforzano.

Zinco: regolarizza la produzione di sebo, evitando che si formi la forfora o che il cuoio capelluto si secchi troppo.

Vitamina C: contribuisce a rafforzare i capelli evitando che si spezzino facilmente.

Zolfo: rende i capelli lucidi e soffici, e combatte l’eccesso di grasso.

Calcio, ferro e rame: contribuiscono a rendere belli e sani i capelli, perché favoriscono l’ossigenazione dei tessuti e del cuoio capelluto.

Vitamina E: migliora l’assorbimento e la circolazione di ossigeno in tutto l’organismo, compreso il cuoio capelluto. Con il risultato che i capelli diventano più sani e robusti.
 

CURALI DALL'ESTERNO

Semplici, efficaci e low cost, le maschere e gli impacchi a base di latticini offrono un aiuto in più ai capelli aggrediti dal sole e dalla salsedine.

Per capelli secchi e fragili: frullare nel mixer 2 cucchiai di yogurt bianco, ½ banana e ¼ di avocado. Applicare la maschera sui capelli asciutti e tenerla per 20 minuti. Poi risciacquare con acqua fresca e fare lo shampoo.

Per capelli decolorati o rovinati: mettere in una ciotola 50 cl di latte, 30 g di yogurt bianco, 4 cucchiai di miele e 3 gocce di olio di oliva, mescolare e riporre in frigo per 10 minuti. Dopo aver lavato i capelli e averli tamponati con un asciugamano, applicare la maschera massaggiando delicatamente il cuoio capelluto. Poi  avvolgere i capelli in un asciugamano e tenere in posa per 10 minuti. Infine sciacquare bene con acqua tiepida.

Per capelli secchi o con forfora: mescolare una tazza di yogurt bianco con un tuorlo d’uovo e un cucchiaio di succo di limone. Distribuire il composto sui capelli tamponati, dopo lo shampoo, tenere per 10 minuti e poi risciacquare con cura.

Per capelli crespi: mescolare 50 g di yogurt bianco con 80 g di miele, 3 gocce di olio di rosmarino e  1 cucchiaio di olio di mandorle. Mettere il composto sui capelli, cominciando dalla radice. Lasciar agire per 20 minuti, poi risciacquare e passare allo shampoo.

 

 

Visita il sito www.AssoLatteYogurt.it
Probabilmente li mangi tutti i giorni, ma sei sicuro di conoscerli a fondo?

Vieni a scoprire tutto quello che c'è da sapere su latte, yogurt e latti fermentati: perché sono alimenti importanti, come ti aiutano a stare meglio, come vengono prodotti e cosa trovi al supermercato.

Grazie alla collaborazione scientifica dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) potrai ottenere le più recenti e attendibili informazioni sulle qualità nutrizionali e funzionali di questi alimenti.

E per saperne di più, puoi consultare la monografia scientifica: Latte e prodotti funzionali: la nuova generazione.

Attualità

YOGURT E LATTI FERMENTATI: I BATTERI "BUONI"

30-08-2013

I fermenti di yogurt e latti fermentati ed il microbiota protagonisti a Superquark


I batteri lattici e probiotici contenuti in yogurt e latti fermentati e l’importanza del microbiota sono stati i protagonisti della rubrica “La scienza in cucina” di Superquark trasmessa lo scorso 22 agosto su Rai1.

 

Quali sono questi microrganismi? Qual è il loro rapporto con il nostro organismo? Come ci aiutano e come possiamo migliorarne l’equilibrio? Sono alcune delle domande alle quali il servizio ha provato a rispondere.

 

 

Attualità

PANNA COTTA. IL DOLCE ITALIANO CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA

03-09-2013

La panna cotta spopola su 10,2 milioni di siti web portando nel mondo la bontà dei latticini italiani e facendo riscoprire il piacere della panna.


E’ una delle parole più cercate su internet: basta digitare “panna cotta” per scoprire oltre 10,2 milioni di siti che raccontano questo delizioso dolce della tradizione italiana, ne propongono la ricetta (spesso rielaborandola e reinventandola) e ne suggeriscono mille varianti, da quella con la frutta tropicale a quella con le spezie.

Assolatte, che ha condotto questa indagine, conferma il successo planetario della panna cotta, che risulta uno dei dolci italiani più amati in tutto il mondo e uno dei più “cliccati” con un trend costante di crescita delle ricerche sul web: dal 2005 a oggi sono addirittura quadruplicate, in particolare in paesi come la Norvegia, la Svezia, la Finlandia, la Germania e l’Australia.

Che si tratti della versione allo zenzero o di quella al rabarbaro, di quella ai frutti di bosco o al caramello, tutte le ricette di panna cotta hanno un denominatore comune: la panna. E’ questa morbida squisitezza il dolce “segreto” della panna cotta, l’ingrediente che la rende cremosa e fresca, che le regala il profumo di latte e la consistenza morbida che si scioglie in bocca.

Il crescente amore per la panna cotta sta contribuendo alla “riscoperta” della panna, un latticino che in Italia può contare su oltre 29 milioni di consumatori, pari al 66,9% della popolazione adulta.

vedi anche: le ricette della panna cotta
per approfondire vissuto e immagine della panna, il monitor AstraRicerche realizzato nel 2013:

PANNA: IL PIACERE CHE UNISCE IL PAESE E CHE CONQUISTA I GIOVANI

la video intervista a Enrico Finzi sulla panna

il monitor AstraRicerche 2011


 

Attualità

ASSOLATTE INTERVISTA IL MINISTRO NUNZIA DE GIROLAMO

04-09-2013

Sul numero di settembre de Il Mondo del Latte, la rivista mensile di Assolatte, l'intervista al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Nunzia Di Girolamo.


Nunzia De Girolamo, nuovo Ministro per le politiche agricole alimentari e forestali, è la seconda donna ad occupare la poltrona di via XX Settembre dopo Adriana Poli Bortone.

 

Il suo impegno in politica inizia nell’organizzazione giovanile di Forza Italia, per poi assumere l’incarico di coordinatrice del partito a Benevento. Nel 2008 viene eletta alla Camera dei deputati ed entra nel direttivo del PDL. Membro della Commissione Agricoltura della Camera nella precedente legislatura ha giurato come nuovo Ministro Il 28 aprile del 2013.

 

Orgogliosa di provenire da una terra a forte vocazione agricola, abbiamo parlato con il Ministro del nostro settore, delle sue opinioni e del suo programma per aumentare la competitività a livello nazionale, comunitario e mondiale. L'intervista si chiude con note della sua vita privata, dell'amore per sua figlia e della passione per l'Afria.

 

Ringraziamo il Ministro per il tempo che ci ha dedicato e pubblichiamo l'estratto della rivista Il Mondo del Latte di settembre.

per abbonarsi a Il Mondo del Latte: TUTTE LE INFO

Attualità

RAPPORTO COOP ITALIA: LA CRISI CONTINUA. E GLI ITALIANI CAMBIANO MENU

05-09-2013

Secondo il Rapporto Coop 2013 "Consumi & Distribuzione" presentato oggi a Milano, nell'ultimo anno le vendite di formaggi sono aumentate di quasi il 2%. Bene anche il latte ad alta digeribilità.


Un paese in forte difficoltà, dove non si vedono concreti segnali di ripresa, con una pesante situazione di crisi che non risparmia quasi nessuno e che costringe i consumatori a cambiare stile di vita, spesa alimentare compresa: è questa la fotografia della realtà italiana tracciata dal Rapporto Coop 2013 “Consumi & Distribuzione” presentato oggi a Milano.

L’alimentazione resta importante ma incide sempre meno sul budget delle famiglie: la spesa corrente annua per l’acquisto di prodotti alimentari ammonta oggi a 2400 euro ma continua a diminuire: -14% tra 2007 e 2013. 

Cambia anche il carrello della spesa. Nell’ultimo anno 81 italiani su 100 hanno modificato le loro abitudini di consumo, acquistando solo l’essenziale, passando a formati più grandi o marche più economiche, sfruttando le numerose offerte promozionali e riducendo gli sprechi, ma anche diminuendo i volumi di acquisto. Cresce anche il fenomeno delle sostituzioni tra alimenti: formaggi e salumi, carni avicole e suine prendono il posto di carne bovina e pesce fresco quali fonte di proteine a minor costo. E vengono premiati sia per la convenienza che per la maggiore durata, con il conseguente minor rischio di sprechi.

Secondo le elaborazioni di Coop Italia, tra 2009 e 2013 le vendite di formaggi nella Gdo sono aumentate dell’1,8% e negli ultimi 12 mesi (a.t. giugno 2013) i formaggi confezionati risultano al terzo posto nella classifica degli alimenti che crescono di più, con un +12,9% di vendite a volume nei punti vendita della distribuzione moderna.

L’attenzione degli italiani per i prodotti benessere, che tra 2008 e 2013 hanno visto crescere del 18,6% i volumi acquistati nella Gdo, determina le performance positive di alcune categorie di alimenti. Come il latte ad alta digeribilità che nell’ultimo anno ha registra un aumento del 9,4% delle vendite in quantità.

Attualità

I LATTICINI E LE GRIFFE DEL FASHION DI MILANO MODA DONNA

26-09-2013

Gucci è "peccaminoso" quanto il burro. Armani è rassicurante come il latte. Dolce&Gabbana sono femminili come i formaggi morbidi mentre Zara è giovane e dinamico come lo yogurt. Una indagine di Assolatte.


Sono la categoria di alimenti più amata dagli italiani, quella più presente nel carrello della spesa e anche quella che esprime lo stile italiano nell’approccio al food. Tanto che i prodotti lattiero-caseari italiani sono tra i principali protagonisti del successo del made in Italy nel mondo.

 

Che latte, yogurt, burro, panna e formaggi siano eccezionali testimonial dell”italian style” lo ha confermato anche l’ultimo Monitor biennale realizzato da AstraRicerche per conto di Assolatte, realizzato conducendo un sondaggio presso un campione rappresentativo di italiani. Agli intervistati è stato anche chiesto di associare i latticini alle griffe del mondo della moda sulla base di valori, caratteristiche e affinità comuni.

Ne è nata un’insolita mappa che collega i principali prodotti lattiero-caseari con affermati brand di abbigliamento e accessori. Gli italiani hanno ritenuto che il brand più affine alla classicità evergreen del latte sia Armani, e che lo yogurt rimandi a un mondo giovane e dinamico ben espresso da Zara e Benetton. I formaggi a pasta dura sono stati collegati agli affermati e rassicuranti Calvin Klein e Ralph Lauren, mentre Dolce&Gabbana e Max Mara sono stati votati come i due brand più vicini al mondo “femminile” dei  formaggi a pasta molle. E il burro? Risposta unanime: per la sua connotazione di piacere lussurioso non può che “vestire” Gucci.

Per approfondire: I FORMAGGI A PASTA MOLLE “VESTONO” DOLCE&GABBANA, LO YOGURT E I LATTI FERMENTATI SONO UNA MINI E LA PANNA SI ABBINA ALL’I-POD. 24 giugno 2013

Vedi anche: “FASHION CHEESE”. IL NEW LOOK DEI FORMAGGI HA CONQUISTATO LA MILANO DELLA MODA

Attualità

UVA & FORMAGGI: LA STRANA COPPIA TUTTA DA PROVARE

27-09-2013

È arrivata la stagione dell'uva, da comprare in sagre e fiere di paese. E da gustare in cucina insieme ai formaggi.


Dai vigneti alle piazze: è questo il viaggio che compie l’uva tra settembre e ottobre, quando i grappoli sono maturi e pronti per deliziare il palato dei gourmet. In Italia in questi due mesi è un trionfo di sagre e fiere dedicate all’uva: ogni fine settimana c'è un ricco calendario di eventi dedicati alla vendemmia. Un’occasione unica per immergersi nella campagna, assaggiare e fare shopping di uve locali, scoprendo varietà tradizionali e meno note.

 

E per esaltare la dolcezza e l’aromaticità delle uve, cosa c’è di meglio che abbinarle ai formaggi? Abbinamenti e ricette sulla app di Assolatte FORMAGGI. PER SAPERE E PER SAPORE disponibile gratuitamente online nelle versioni per Apple e per Android. 100 formaggi, 350 ricette per tutti gusti, oltre 2000 abbinamenti con frutta, verdura, pane e confetture e i 300 suggerimenti per accompagnare ogni formaggio con la birra e con il vino più indicati.
Per Apple: https://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8
Per Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.viamatica




Approfondimenti:
latticini e frutta per le difese immunitarie
idee semplici e naturali per prendersi cura della pella
 

Attualità

IL MONDO LATTIERO CASEARIO SI RIUNISCE A YOKOHAMA

04-10-2013

Oltre 1200 gli stakeholder del mondo lattiero-caseario attesi in Giappone per l'annuale appuntamento con l'IDF World Dairy Summit.


Prende avvio il prossimo 28 ottobre a Yokohama, in Giappone, l’IDF World Dairy Summit 2013, sotto il filo conduttore “Rediscovering Milk” (www.wds2013.com).
 

Sono oltre 1200, secondo gli organizzatori, le persone e gli esperti registrati per prendere parte alla manifestazione.
 

Nel 2011, furono Assolatte ed il Comitato italiano FIL/IDF ad ospitare ed organizzare la manifestazione con grande partecipazione di tutto il mondo lattiero-caseario.
 

Il World Dairy Leaders Forum aprirà i lavori conferenziali e vi prenderanno parte alcuni tra i principali player del settore lattiero-caseario mondiale tra i quali esponenti della Tetra Pack, di Arla Foods, di China Mengniu Dairy Co., di Saputo Ltd., di Fonterra e di Meiji Holding Co.
 

Seguiranno numerose atre conferenze incentrate sui temi della nutrizione, della politica e dell’economia del settore, del benessere e della salute animale, ma anche della tecnologia casearia, della sicurezza alimentare, del marketing, della gestione degli allevamenti o dell’ambiente.
 

Al centro della conferenza sulla politica e l’economia lattiera vi saranno il ruolo e il valore dei prodotti lattiero-caseari, come questi si differenziano in base alla storia di ogni paese e regione, e in base allo sviluppo economico e alla cultura alimentare, quali siano i benefici per produttori, consumatori e per la comunità derivanti da uno sviluppo sostenibile della filiera lattiera, ma anche come il valore dei prodotti lattiero-caseari può aiutare a definire e pianificare la realtà del settore lattiero in futuro, in ogni paese.
 

La relazione tra le attuali tecnologie impiegate nel comparto lattiero (pastorizzazione, omogeneizzazione, concentrazione, essiccazione, fermentazione, stagionatura e confezionamento) e la biofunzionalità e appetibilità dei prodotti lattieri saranno il tema conduttore della conferenza di tecnologia.
 

L’IDF World Dairy Summit 2013 dedica l’intera conferenza “Chidren and milk” ai bambini, alla loro salute, nutrizione ed educazione ed a come il settore lattiero-caseario possa contribuirvi. Saranno illustrati i benefici che il latte può dare ai bambini e verranno illustrati i programmi di “latte alle scuole” esistenti nel mondo.
 

La conferenza su salute e nutrizione presenterà i risultati epidemiologici degli effetti positivi derivanti dal consumo di prodotti lattieri sulla riduzione del rischio di sindrome metabolica, analizzati con un occhio alla varietà delle culture alimentari nei diversi paesi. Saranno discussi i benefici dei prodotti lattiero-caseari per la salute intestinale e la flora intestinale, in particolare concentrandosi sulle funzioni immunitarie dell'intestino. Inoltre, sulla base di studi clinici, sarà proposta una base scientifica sui probiotici ed i prodotti lattiero-caseari in commercio in tutto il mondo. Si parlerà inoltre dei benefici sulla prevenzione delle infezioni, della qualità delle proteine​​, della nutrizione sostenibilità lattiera come questioni globali, nonché della nutrizione negli anziani.
 

In occasione della conferenza sull’ambiente l’attenzione sarà focalizzata sui continui sforzi messi in atto nella filiera lattiero-casearia per il miglioramento della sostenibilità ambientale del settore.
 

L’impronta ambientale aiuta il settore lattiero a ridurre l’impatto della produzione e della trasformazione del latte e aiuta i consumatori a comprendere il contributo del comparto nell’indirizzare questa importante tematica. Saranno, quindi, presentate la revisione delle linee guida sull’impronta del carbonio e le nuove linee guida sull’impronta idrica sviluppate in ambito FIL, oltreché le ricerche FAO sul calcolo dell’impronta del carbonio, le ricerche sulla riduzione dei gas serra, sul ruolo degli operatori e della comunità nel creare un’industria lattiero-casearia sostenibile.
 

Come rinnovare la domanda per latte e prodotti lattieri e quali siano le nuove leve adottate dal marketing per comunicare i benefici di latte & Co. nei vari Paesi sono, invece, i temi trattati dalla conferenza sul marketing.

 

I Mercati

NEI PRIMI 9 MESI QUASI 200.000 FORME DI GRANA PADANO IN MENO DEL 2012

03-10-2013

Diminuisce il differenziale ma produzioni ancora in calo


Prosegue il trend iniziato a gennaio che vede la produzione di Grana Padano in continua contrazione rispetto all’anno scorso.

 

Nel mese di settembre sono infatti state prodotte quasi 257.000 forme, l’1,32% in meno rispetto allo stesso mese nel 2012.

 

La variazione tendenziale dei primi 9 mesi 2013 rispetto ai primi 9 mesi del 2012 è del -5,33% con una differenza di quasi 200.000 forme prodotte.

L'andamento di tutte le principali DOP italiane è visualizzabile nella sezione Economia

Attualità

EDA WORLD DAIRY FORUM: EARLY BIRD ESTESO AL 15 LUGLIO

01-07-2014

Per andare incontro alle numerose richieste, l’early bird è stato esteso fino al 15 luglio pv


Visto il numero crescente di registrazioni, per accontentare le tante richieste, la data per beneficiare della tariffa agevolata per partecipare all’EDA World Dairy Forum 2014 è stata prolungata fino al 15 luglio.

Non mancate questo importante appuntamento per il settore lattiero-caseario italiano ed europeo. L’evento organizzato da Assolatte si terrà a Stresa dal 7 all’11 ottobre pv e ospiterà circa 200 persone tra rappresentanti delle principali imprese di settore, delle associazioni lattiero casearie e delle istituzioni europee.

 “European Dairy in a Global Context” sarà il filo conduttore del World Dairy Forum programmato per il 10 ottobre.

La prima sessione sarà dedicata alle aspettative e alle esigenze dei consumatori europei, a come il settore lattiero-caseario possa rispondere alla domanda mondiale e, più in generale, alle aspettative globali. Le sfide etiche e dei cambiamenti sociali che il comparto deve affrontare a livello mondiale ed europeo saranno il tema della seconda sessione, compresi gli aspetti nutrizionali, ambientali e di sicurezza alimentare. Chiuderà l’evento la sessione sugli accordi di libero scambio per condividere la visione delle sfide, dei rischi e delle opportunità per il settore e – più in generale - del comparto alimentare che questi accordi comportano.

Oltre al Forum, alle Assemblee Generali EDA e Assifonte ed ai gruppi di lavoro e comitati, il 9 ottobre sarà possibile partecipare a due sessioni tematiche dedicate rispettivamente alla salute degli animali e alla sostenibilità (Elanco) e alle prospettive economiche per il settore lattiero-caseario (Rabobank).

Sul sito dell'evento sono disponibili tutti i dettagli della manifestazione e le informazioni per l’iscrizione.
 

Attualità

EMBARGO RUSSIA: EUROPA AIUTACI!

02-09-2014

La Commissione europea vuole dare il via libera all’ammasso privato per i prodotti DOP, ma non è sufficiente


Nel 2013 la Russia ha importato circa 327.000 tonnellate di formaggi, il 78% dei quali dall’Unione europea, che è la prima fornitrice di prodotti lattiero caseari. Tra principali paesi esportatori spiccano l’Olanda e la Germania, che da sole garantiscono poco meno del 30% delle forniture di latte e derivati. L’Italia copre una quota del 2% del mercato russo, modesta ma in crescita.

La Russia è la decima destinazione per l’export caseario italiano: nel 2013 sono state esportate circa 7.300 tonnellate di formaggi, per un valore complessivo di 43,3 milioni di euro, con un tasso di crescita superiore a quello di tutte le altre principali destinazioni (+33%).

Anche il 2014 ha avuto un inizio promettente: nei primi 4 mesi dell’anno infatti, l’export ha registrato una crescita del 15% circa.

L’embargo crea danni milionari al nostro settore soprattutto perché arriva in un momento di particolare crescita produttiva. I danni potrebbero riguardare non solo il presente ma anche il futuro: “Non va dimenticato – spiega Giuseppe Ambrosi, Presidente di Assolatte – che le imprese nazionali hanno fatto importanti investimenti per adeguare le proprie strutture agli obblighi delle autorità russe. L’embargo dunque interrompe relazioni istituzionali e commerciali costruite con lavoro e fatica. E se il blocco durasse davvero fino al prossimo agosto, i nostri prodotti saranno sostituiti da altri, e sarà difficile se non impossibile riprendere gli spazi conquistati con fatica.”

L’impossibilità di accedere al mercato russo associata alla maggior disponibilità di latte (nei primi sei mesi del 2014, nell’Unione europea le consegne di latte sono aumentate del 5,4%), avrà probabilmente effetti anche sulle quotazioni europee del latte alla stalla, e dei formaggi, già diminuite nel corso degli ultimi mesi, e sui prodotti trasformati. Oltre agli effetti diretti che derivano dall’impossibilità di esportare verso la Russia, potrebbero intervenire conseguenze indirette a breve termine  sulle quotazioni dei mercati lattieri, dovute al surplus di materia prima lattiera ed alla maggiore disponibilità di prodotti lattieri sul mercato.

Assolatte ritiene pertanto essenziale l’impiego della misure di mercato previste dalle “rete di sicurezza”, non solo per i formaggi DOP ma anche per le mozzarelle ed i formaggi freschi, prodotti che rappresentano circa il 25% del esportazioni italiane in Russia.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO

08-08-2014

Le ultime novità da Bruxelles, L'andamento del mercato italiano dello yogurt, la case history latte Arborea, la riabilitazione dei grassi premia il Burro


       

Attualità

RISCHIO SPRECHI CON LE NUOVE ETICHETTE

15-12-2014

Assolatte chiede al Governo di intervenire sull’amministrazione europea per scongiurare lo spreco del materiale di confezionamento ancora utilizzabile.


Montagne di confezioni, imballaggi ed etichette da distruggere per inezie, magari solo perché manca una parolina. Ecco perchè Assolatte ha chiesto al Governo di intervenire sull’amministrazione europea per scongiurare lo spreco di tanto materiale di confezionamento, ancora utilizzabile, che la nuova etichettatura metterà fuorilegge. Con pesanti ricadute sui costi e sull‘ambiente.

Confezioni di formaggi su cui è scritto “da consumarsi preferibilmente entro” anziché “da consumarsi preferibilmente entro il…”. Vasetti di yogurt dove compare la tabella nutrizionale con le stesse indicazioni che entreranno in vigore a giorni, scritte però in modo leggermente diverso. Buste di latte con piccole differenze rispetto a quanto richiede la nuova legge, insignificanti per il consumatore  ma che comportano sanzioni per i produttori, i quali dovranno eliminarle come rifiuti, sprecando materiali di confezionamento ancora validi.

E' questa la situazione paradossale in cui si trovano le imprese lattiero-casearie all'entrata in vigore del Regolamento Ue n.1169/2011, datata 13 dicembre scorso.

Assolatte l’ha segnalato al Governo e ha chiesto che intervenga sulla Ue affinché tutti i materiali di confezionamento, gli imballaggi e le etichette oggi perfettamente in regola ma che non soddisfano i requisiti del nuovo regolamento, possano continuare a essere utilizzati sino all’esaurimento delle scorte.

In alternativa, Assolatte chiede che sia il Governo italiano ad adottare questa decisione, anche se in questo caso il provvedimento sarebbe valido solo per i prodotti confezionati destinati a essere commercializzati nel nostro Paese e, quindi, non per quelli destinati all’export.

Per Assolatte si tratta di una richiesta più che legittima considerata la difficile situazione economica del Paese e la necessità che non venga sprecato dalle imprese e dai consumatori neppure un euro. Tra l’altro  una delle cause che ha determinato questa situazione è il ritardo con cui sono state forniti indicazioni e chiarimenti sull’interpretazione e sulle modalità di applicazione del Regolamento europeo.
Senza dimenticare che l’attesa non è ancora finita: mancano ancora gli atti esecutivi che la Commissione Ue avrebbe dovuto emanare riguardo l’indicazione di origine volontaria. Non sono mai arrivati neppure i chiarimenti sull’etichettatura nutrizionale e su altri aspetti generali,  perché la Commissione Europea ne sta ancora discutendo con gli Stati membri.

L’impossibilità di utilizzare i materiali di confezionamento, gli imballaggi e le etichette già acquistati e pronti in magazzino determina per le imprese una perdita economica inaccettabile, in un momento già difficile per la loro attività, e genera uno spreco di risorse e di materiali che, diventando rifiuti, avranno un impatto negativo per l’ambiente, sottolinea Assolatte.

Attualità

CAMBIO AL VERTICE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA

28-11-2014

Giuseppe Ambrosi è il nuovo Presidente


Giuseppe Ambrosi è stato eletto nuovo Presidente della Camera di commercio di Brescia. La sua nomina, arrivata all’unanimità,era già ampiamente annunciata dopo il via libera del Consiglio dei presidenti che hanno accolto la proposta dei vertici dell’Associazione industriali bresciani.
 
Ambrosi, Presidente e amministratore delegato dell’omonima Azienda e Presidente di Assolatte dal 2000, succede a Francesco Bettoni.
 
Appena eletto, Ambrosi ha chiarito l’intenzione di affrontare con la necessaria determinazione la riforma del sistema camerale e i tagli alle risorse, importanti anche a livello provinciale. Ma tra le priorità, anche Expo e la fiera.
 
Oltre all’incarico appena affidatogli, Ambrosi è anche vice presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, membro del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo della Fondazione per la Comunità bresciana,  membro del Comitato Direttivo di AIB e componente della Giunta di Confindustria.

Il Mondo del Latte

L’EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE: SMETTIAMO DI FARE GLI STRUZZI

23-12-2014


Qualche settimana fa sono stato a Parigi per il Sial. Erano alcuni anni che mancavo all’appuntamento e sono rimasto impressionato dalla manifestazione. Giunto alla cinquantesima edizione, il salone francese è oggi un evento veramente globale, con 6.500 espositori che arrivano da più di 100 Paesi.

Entrando nei padiglioni si ha la sensazione di una grande rete multiculturale, che non trascura i prodotti della tradizione (è sempre bello vedere tanti marchi italiani), ma che si propone come momento d’incontro – non di scontro – tra oriente e occidente, tra Nord e Sud, tra nuovo e antico.

Una delle cose che mi ha colpito di più è stata l’area dedicata all’Asia.

Centinaia di piccole e medie aziende del lontano oriente che vedono nell’Europa un interessante mercato per i loro prodotti. Mentre in Italia insistiamo sui temi della tradizione e della tutela dei prodotti (aspetti fondamentali, che non devono però farci dimenticare che il mondo è bello perché è vario) l’Asia affila le armi e si appresta ad arrivare sul mercato mondiale e su quello europeo, dove mezzo miliardo di persone, mediamente ricche o comunque benestanti, è alla ricerca di prodotti esotici, innovativi, con un rapporto qualità-prezzo che non sempre riusciamo a garantire.

Mi ha colpito anche la varietà dei prodotti proposti.

In Italia Governo e Parlamento emanano regole restrittive e assurde che valgono solo per le imprese nazionali (è notizia di questi giorni l’aumento delle percentuali di succo di frutta nelle bevande di fantasia, che mette a rischio nuovi posti di lavoro); mentre nel resto del mondo ci si affida al mercato e alla tecnologia (spesso italiana, ma che in Italia non si può usare), per produrre cibi sempre più buoni a prezzi sempre più abbordabili.

Negli ultimi venti anni abbiamo visto chiudere migliaia di aziende agricole e centinaia di imprese di trasformazione. Abbiamo aumentato le importazioni di prodotti finiti e ridotto il consumo di quel che produciamo in casa. Abbiamo assistito alla delocalizzazione di alcune produzioni che sono migrate in Paesi nei quali c’è maggiore sensibilità per chi fa impresa.

E noi, invece di prendere il meglio di modelli di crescita diversi e di interrogarci sulle ragioni di questi fenomeni, abbiamo seguito la logica dello struzzo, per non vedere quel che ci succede intorno.

Eppure l’Italia è un ponte naturale tra il Nord e il Sud del mondo, siamo nel bel mezzo del Mediterraneo a un tiro di schioppo da aree in grande crescita come Medio Oriente e Africa: al Sial c’erano più di 300 espositori di 18 diversi stati africani.

Ma fino a quando per noi Africa vorrà dire solo vucumprà e immigrazione clandestina, fino a quando assoceremo questo grande potenziale mercato solo alle migliaia di disperati che arrivano sulle nostre spiagge, non capiremo che il nostro futuro è ben diverso dal passato – glorioso – che abbiamo alle spalle.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO

09-03-2015

Interviste a Paolo Zanetti e Claudio Francia, spazio alla comunicazione di Assolatte, agli andamenti di consumi ed esportazioni del settore e molto altro


Il Mondo del Latte di marzo propone due interviste ad alcuni protagonisti del settore lattiero: Paolo Zanetti, vicepresidente di Federalimentare e Claudio Francia, titolare di una delle più importanti aziende italiane produttrici di mozzarella.
 
Ampio spazio è dedicato all’impegno di Assolatte nella comunicazione  per la valorizzazione del settore.
 
La rivista ospita, inoltre, la seconda e ultima parte di un interessante approfondimento sulla storia del regime delle quote latte, che dal prossimo mese cesserà di esistere.
 
Le difficoltà dei formaggi stagionati sul fronte dei consumi interni e – di contro – i più che positivi dati sul fronte export sono al centro di interessanti articoli.
 
Sul fronte normativo, sono presentati gli esiti del seminario “Prime valutazioni sull’applicazione del Regolamento sulla Consumer Information” organizzato da Assolatte e la rubrica “Assolatte risponde” sui temi di etichettatura.
 



Il Mondo del Latte

AUGURI ASSOLATTE. L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

09-03-2015

70 anni: una grande storia


 
La nostra lunga storia inizia in una fredda giornata di novembre del 1945. Il cielo è grigio, la temperatura sottozero e Milano è avvolta dalla nebbia. Ma, a dispetto del clima, l'aria è frizzante. Quel 20 novembre è una giornata speciale: mentre a Norimberga si apre il processo che chiude definitivamente uno dei capitoli più tristi della storia del mondo, 74 imprenditori sfidano il ghiaccio e la foschia e s'incontrano in una via del centro. Rappresentano il mondo imprenditoriale e quello delle corporazioni e hanno deciso di allearsi per superare i danni provocati dalla guerra appena finita, per voltare pagina dopo anni di sofferenze e privazioni. Il loro intento è chiaro: ricostruire insieme il sistema lattiero-caseario. Contribuire insieme a far ripartire l'Italia. Eccoli che arrivano, alla spicciolata, a passi affrettati, chiusi nei loro pesanti paletot ci sono, tra gli altri, Auricchio, Locatelli, Invernizzi e Galbani, solo per citare i nomi più famosi. E poi ci sono Prevosti, Biraghi, Brazzale e tanti altri imprenditori del settore. Alcuni ho avuto la fortuna di conoscerli e di apprezzarli di persona nel corso di questi decenni di impegno in Assolatte. Altri li ho conosciuti solo attraverso quello che hanno lasciato nelle loro aziende.
Così mi resta il rimpianto di non esserci stato quel 20 novembre 1945 e di non aver partecipato a una fase difficile quanto entusiasmante, a quei primi 10 anni post-bellici in cui Assolatte ha garantito la disponibilità di latte, burro e formaggi a un prezzo equo, contrastando speculazioni e ricostruendo ex novo fabbriche e centrali del latte. C'è tanto, tutto da fare: bisogna ingegnarsi anche per trovare lo stagno per i bidoni del latte. Ma ci sono ottimismo, caparbietà, creatività, voglia di riscatto e fiducia nel futuro. E così in pochi anni iniziano ad affermarsi le prime grandi marche e si comincia a guardare all'export Ma ci sono da tutelare e far conoscere i nostri grandi formaggi tradizionali: Assolatte c'è, quando a Stresa, nel 1951, Austria, Danimarca, Francia, Norvegia, Svezia, Svizzera e Italia decidono di darsi regole comuni per tutelare le denominazioni casearie. Un evento storico, che grazie agli sforzi di Assolatte valorizza e tutela il settore caseario italiano. Nel 1954 Assolatte mette a segno un altro importante goal: riesce a far approvare la Convenzione di Stresa, una norma valida ancora oggi, a decenni di distanza. Da 6 nasceranno i primi consorzi di tutela dei formaggi Doc e Assolatte sarà la loro "casa", il luogo dove produttori e trasformatori, imprenditori e industriali, cooperative e istituzioni si incontrano e si confrontano. Dopo 70 anni tutto è cambiato ma nulla è cambiato: Assolatte è ancora al fianco delle imprese che lavorano il latte. Orgogliosamente e fattivamente.
 
Adriano Hribal


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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI APRILE

10-04-2015

Interviste a Antonio Cellie, AD Fiere di Parma, e Alessandro Lazzarin. Esportazioni, abitudini dei consumatori e tematiche europee, oltreché etichettatura e sanzioni sono alcuni dei temi oggetto dei molti articoli di questo mese


Il Mondo del Latte di aprile intervista Antonio Cellie, Amministratore delegato di Fiere di Parma e Alessandro Lazzarin, direttore di produzione di Latteria Montello.
 
L’identikit dei consumatori europei tra salute e ambiente, le esportazioni di formaggi italiani nei Paesi Asean e i motivi dell’allontanamento di molti  italiani dalla salutare abitudine della prima colazione sono alcuni degli articoli proposti questo mese.
 
Sulla rivista di aprile anche “Il sostegno pubblico dopo le quote latte” secondo Paolo De Castro e il nuovo approccio assunto dal Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale per ridurre la burocrazia e aumentare la competitività.
 
Sul fronte normativo, accanto alla rubrica “Assolatte risponde”, viene proposto un interessante articolo dedicato ai chiarimenti ministeriali in tema di etichettatura e sanzioni.
 
Il nuovo premio giornalistico L’Attendibile e tante idee sfiziose e alternative per una colazione non solo dolce completano la rivista.
 
 
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Assemblea

GRUPPO EXPORT

21-06-2015

Attilio Zanetti - Assemblea 2015


Cari amici,

nel 2014 abbiamo ottenuto nuovi importanti risultati, con livelli di export mai raggiunti in precedenza: 331.000 tonnellate di formaggi e 9.600 tonnellate di latte UHT, per un valore record che ha superato i 2,5 miliardi di euro. Per le nostre aziende l’export è quindi un asset fondamentale, che diventa di anno in anno più importante.

Aumentano le vendite all’estero, aumentano i nostri investimenti, ma contemporaneamente si moltiplicano le difficoltà da affrontare, in un contesto geopolitico complesso.

Così, anche lo scorso anno abbiamo vissuto alcune situazioni critiche, prima tra tutte l’embargo russo. Per il nostro Paese i danni diretti sono stati abbastanza contenuti; il blocco, però, ha creato problemi non indifferenti ad alcune aziende e, soprattutto, ha destabilizzato il mercato europeo.

Prima dell’embargo, la Russia assorbiva circa un terzo delle esportazioni comunitarie, oltre 250.000 tons di formaggi! la chiusura delle frontiere ha quindi riportato sul mercato dell’UE grandi quantità di latte, che hanno contribuito a deprimere quotazioni peraltro già in calo.

Altri problemi, li abbiamo vissuti in Corea, con la sospensione dell’export dei formaggi a latte crudo, che di recente hanno avuto una felice soluzione, con l’India, per le vicende legate al caglio animale tuttora in sospeso…

Per ridurre il numero di contenziosi e di problemi che ostacolano il nostro export, dobbiamo insistere lungo due strade: ottenere maggior supporto da parte delle Istituzioni, che devono essere al nostro fianco per il superamento degli ostacoli burocratici e delle normative obsolete, e mantenere una costante attenzione ai negoziati commerciali per giungere ad accordi internazionali, che riducano o eliminino ogni possibile barriera o ostacolo, al commercio. Su questi temi l’attività di Assolatte è certamente rilevante.

Possiamo ritenerci soddisfatti dei risultati raggiunti con il Canada, grazie al quale abbiamo ottenuto un apertura del mercato canadese per l’importazione di più di 17.000 tonnellate di formaggi europei, e risultati importanti nella tutela di alcune DOP.

Certo, avremmo preferito mettere in cassaforte anche le denominazioni Gorgonzola e Asiago, ma possiamo comunque accontentarci dei vincoli che sono stati imposti agli imitatori dei nostri prodotti, che almeno non potranno più utilizzare la nostra bandiera e ingannare i consumatori con l’italianità.

Un’altra destinazione importante è il Giappone, con il qual sono stati avviati i contatti per i negoziati commerciali, che devono avere come obiettivo un aumento delle quote d’esportazione, ma soprattutto ad un’importante riduzione dei dazi doganali oggi molto elevati (oltre il 30% sul valore CIF) . E dobbiamo continuare a lavorare per l’accordo tra UE e Cina, un Paese che continua ad essere molto promettente.
Speriamo che nel corso del 2015 sia possibile anche fare progressi nel negoziato con gli USA. Il TTIP può essere una vera e propria rivoluzione nei nostri rapporti commerciali con gli Stati Uniti e favorire ulteriormente gli scambi verso questo già per noi importante mercato che, oltretutto, beneficia oggi di un cambio particolarmente favorevole.

Sui temi dei negoziati commerciali partecipiamo attivamente alla definizione delle posizioni in EDA, la nostra associazione europea, mettendo a disposizione la nostra consolidata esperienza nell’export.
Continueremo a lavorare fianco a fianco con i Ministeri compenti e con la Commissione europea, per far sentire la voce delle nostre aziende.

Assemblea

GRUPPO MOZZARELLA

21-06-2015

Angelo Galeati - Assemblea 2015


Gentili Soci,

prima di fare brevemente il punto sull'andamento del settore, vorrei ringraziare i colleghi del Gruppo Mozzarella che quest'anno mi hanno conferito il mandato alla Presidenza del Gruppo.

Passando quindi ai dati di mercato, che troverete anche in cartella e gentilmente messi a disposizione da Databank - Cerved Group, nel 2014 il mercato della mozzarella ha registrato un calo dello 0,5%, attestandosi sulle 288.100 tonnellate per un valore complessivo di 1.656 milioni di euro.

Nel 2014 la perdita del potere d'acquisto dei consumatori ha penalizzato i prodotti con qualità o caratteristiche particolari (specialità) e le referenze a più alto valore: è il caso, per esempio, della mozzarella di bufala (-2,9%) o dei bocconcini/ciliegine, prodotti con un prezzo medio sensibilmente più elevato rispetto a quelli classici. La situazione economica generale del Paese ha avuto, quindi, un impatto anche in questo settore, spostando la domanda verso prodotti con un posizionamento del prezzo più basso.

Le vendite sui mercati esteri registrano, invece, un andamento positivo (+3,9% a volume, +4,2% a valore rispetto al 2013) con ottime performance del prodotto bufalino (+10,4%) e una crescita più contenuta del prodotto vaccino (+2,3 %).

Le prospettive future, complici anche alcuni grandi eventi, quali l'Expo e il Giubileo, sembrano orientarsi verso un cauto ottimismo. E' previsto, infatti, un incremento del giro d'affari del settore, con la produzione che registrerà una crescita grazie anche al contributo positivo dell'export.

Per quanto riguarda le novità normative che hanno interessato il settore, la più rilevante da segnalare è quella relativa alla Mozzarella di Bufala Campana Dop che ha visto l'approvazione e l'applicazione di una nuova disciplina sia per le modalità di produzione sia per la tracciabilità della filiera bufalina.

Un Decreto del Ministero delle Politiche Agricole ha infatti stabilito che la produzione di Mozzarella di Bufala Campana DOP avvenga in uno “spazio” dedicato, cioè separato da quello in cui vengono eventualmente ottenuti altri prodotti a partire da latte e semilavorati non idonei alla produzione della DOP.

La nuova disciplina prevede, inoltre, un sistema obbligatorio di tracciabilità per gli operatori della filiera, idoneo a rilevare i quantitativi di latte di bufala prodotto e trasformato e le quantità di prodotti derivanti dalla trasformazione.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE

08-09-2015

Focus interessanti su come cambiano i discount e sull’andamento dell’export, approfondimenti sull’indicazione “può contenere…” e altri aspetti di etichettatura e molto altro


La rivista propone articoli su come cambiano i discount e le loro strategie di comunicazione e sull’andamento dell’export 2015.

Paolo De Castro propone un’interessante riflessione sulla qualità, tra eccellenza e conformità, su come essa sia un fattore dipendente dalle diverse sensibilità esistenti ai giorni d’oggi sul quale è necessario trovare un punto di condivisione.

Si approfondisce l’utilizzo in etichetta della dicitura “può contenere …” e come e quando effettuare un richiamo di prodotto secondo il sistema di allerta europeo.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI DICEMBRE

15-12-2015

Assolatte tra i protagonisti al convegno del Ministero della Salute a EXPO, l’intervista a Paolo Gibello di Deloitte&Touche, molti articoli economici e approfondimenti normativi


A dicembre la rivista dedica un articolo all’intervento del Presidente Ambrosi, durante il convegno  “Nutrire il Pianeta, nutrirlo in salute” organizzato durante EXPO dal Ministero della Salute, con il quale ha ribadito l’importanza d l’alto valore dell’industria lattiero-casearia e ha chiesto alle istituzioni di tutelare produttori e consumatori dalla disinformazione. Importante anche l’impegno assunto dalle aziende produttrici di yogurt e latti fermentati in tema di riduzione degli zuccheri.

Sul numero di questo mese un’intervista a Paolo Gibello, mid market industry leader e presidente di Deloitte&Touche.

Paolo De Castro affronta il tema delle DOP e IGP all’interno del negoziato TTIP e del potenziale di un eventuale accordo commerciale con la regione eurasiatica.

Molti gli articoli sul fronte economico. La rivista propone infatti un’analisi approfondita sull’andamento delle esportazioni lattiero-casearie negli anni e della contestuale contrazione dei margini, un approfondimento sulle prospettive di sviluppo per gli investimenti nazionali in India e un articolo sulle difficoltà burocratiche che le imprese devono affrontare per fare affari con l’Indonesia.

Gli esiti dell’EDA World Dairy Forum 2015 svoltosi a Edimburgo e le intenzioni della Commissione europea di anticipare al 2016 le misure di aiuto dedicate al settore lattiero sono oggetto di altri articoli interessanti.

Un approfondimento è dedicato alla corretta informazione del consumatori circa gli alimenti idonei ad una dieta vegetariana o vegana.

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Rischio Esportazioni USA - Criticità per le Esportazioni in America

I Mercati

AUMENTA L’EXPORT CASEARIO ITALIANO NEGLI USA. MA ORA I FORMAGGI A LATTE CRUDO SONO A RISCHIO

12-01-2016

Mentre le esportazioni casearie italiane crescono a doppia cifre ed è in corso il piano ufficiale contro l‘“Italian sounding“, le autorità statunitensi mettono in dubbio la sicurezza dei formaggi a latte crudo. Il rischio è che – dopo l’embargo russo - le frontiere americane si chiudano per molte importanti eccellenze casearie italiane, come Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e Provolone Valpadana. Assolatte si è attivata presso il ministero dello Sviluppo Economico


Dopo un 2014 difficile, le esportazioni dei formaggi italiani negli Stati Uniti tornano a volare: secondo le elaborazioni di Assolatte, nei primi 9 mesi del 2015, dall’Italia sono partite verso gli Usa 24.178 tonnellate di formaggi, il 22,8% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ed è tornato ad avere segno positivo anche l’andamento a valore: tra gennaio e settembre 2015, il fatturato del nostro export caseario negli Stati Uniti è cresciuto del 26,2%, arrivando a quota 208,5 milioni di euro.

I formaggi rappresentano il terzo prodotto “made in Italy” più venduto negli Usa, dietro vino e olio, ma sono le principali vittime del fenomeno dell’”Italian sounding”, contro cui è in corso la campagna straordinaria di promozione dell’autentico “made in Italy” finanziata dal ministero dello Sviluppo Economico e che proseguirà per tutto il 2016.

“Siamo i maggiori fornitori di formaggi di qualità per il mercato americano – sottolinea Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte – però, purtroppo, dobbiamo confrontarci quotidianamente con l’’Italian soundig’, un fenomeno molto difficile da contrastare, che va affrontato in modo pragmatico, con i fatti e non con le parole. Per questo apprezziamo la campagna sull’autentico “made in Italy” promossa dal ministero dello Sviluppo Economico”.

Ma, avverte Assolatte, tutti questi sforzi a sostegno delle nostre produzioni rischiano di essere vanificati da alcune pesanti incognite. Forse più pericolose di un mancato accordo del tanto discusso trattato sul libero scambio con gli Usa (Ttip).

Da qualche settimana, infatti, la Food and Drug Administration (Fda) ha riacceso i riflettori sui formaggi a latte crudo. Non si tratta di una novità, ma di un tema che torna di attualità ogni volta che negli Usa si verificano casi di tossinfezioni alimentari associate al consumo di prodotti locali.

Già in passato Assolatte aveva lavorato con il ministero della Salute su questo tema, dimostrando in modo inconfutabile che i formaggi a latte crudo prodotti in Italia sono sicuri al 100%: la corretta gestione degli allevamenti, le misure adottate durante la raccolta e lo stoccaggio del latte, la lavorazione e i controlli fatti negli stabilimenti italiani offrono garanzie assolute di qualità e di sicurezza.

Assolatte torna ora a ribadire che l’eventuale presenza di batteri pericolosi è praticamente impossibile per i formaggi italiani a latte crudo sottoposti a lunga stagionatura (come Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e Provolone Valpadana), perché la stagionatura neutralizza tutti i batteri potenzialmente pericolosi.

Per scongiurare il rischio di un blocco delle vendite dei nostri formaggi sul mercato statunitense, Assolatte si è attivata con il ministero dello Sviluppo Economico, segnalando la pericolosità della vicenda e mettendosi a disposizione per fornire tutti le informazioni e gli studi necessari. Il viceministro Calenda e il ministro Lorenzin si sono attivati immediamente perché venga fugato ogni dubbio sulla sicurezza dei formaggi “made in Italy“ ed hanno sensibilizzato il Commissario europeo per il Commercio, Cecilia Malmstrom, affinché si trovi una soluzione definitiva al problema nell’ambito del Ttip.

“Siamo sicuri dei nostri prodotti – conclude Ambrosi – ma siamo molto preoccupati: la riapertura della questione della sicurezza dei formaggi a latte crudo potrebbe portare gli Usa ad alzare nuove barriere nei confronti dei nostri grandi prodotti. Se ciò avvenisse, anche il mercato statunitense – dopo quello russo - diventerebbe ‘out‘ per alcuni dei nostri formaggi più esportati. Un altro duro colpo al nostro settore e al vero ‘made in Italy‘“.

Assolatte sottolinea, quindi, la necessità di giungere a un’armonizzazione degli standard internazionali, da realizzare nell’ambito delle trattative del Transatlantic trade and investment partnership (Ttip), attualmente in discussione.
Mozzarella - Leader in Produzione, Consumi ed Export tra i Formaggi Italiani

Sapori e Piaceri

MOZZARELLA: È SEMPRE LA N.1

27-06-2012

Anche nel 2011 la mozzarella si conferma la regina dei formaggi freschi italiani per produzione, consumi ed export


Archivia un triennio d'oro la mozzarella e si appresta a bruciare altri traguardi da record nel corso del 2012. Infatti, Assolatte sottolinea che, tra 2009 e 2011, sono cresciute sia la produzione che le esportazioni italiane di mozzarella.

Come rivela lo studio Smart Mozzarelle di Databank, l'anno scorso le imprese lattiero casearie italiane hanno immesso sul mercato 273.4000 tonnellate di mozzarelle, 900 tonnellate in più rispetto al 2009. E le previsioni per il 2012 stimano che si arriverà a una produzione nazionale di 275.500 tonnellate.

A valore, la produzione italiana di mozzarella è aumentata del 4,6% nell'ultimo triennio, arrivando nel 2011 a quota 1,685 miliardi di euro. E nel 2012 si stima che il valore dell'offerta italiana di mozzarella doppierà la boa degli 1,7 miliardi di euro.

Ma la performance più significativa arriva dal fronte dell'export, che negli ultimi 3 anni è avanzato del 7,5% in volume e del 9,8% a valore, arrivando nel 2011 rispettivamente a 52.800 tonnellate e a 228,5 milioni di euro.
Un altro balzo in avanti è atteso per il 2012, quando, secondo Databank, le esportazioni italiane di mozzarella metteranno a segno un ulteriore +6% circa sia a volume che a valore.

E così quest'anno oltre una mozzarella italiana su 5 verrà venduta all'estero, generando il 14,2% del giro d'affari del settore alla produzione. I record di questo formaggio non finiscono qui. La mozzarella è anche il formaggio fresco più venduto in Italia, con 5 kg di consumo annuo pro capite. Anche per effetto dell'elevata penetrazione in famiglia di questo formaggio, complessivamente i consumi interni sono stabili ma in evoluzione. Si assiste a uno spostamento degli acquisti dalle mozzarelle a peso variabile a quelle a peso fisso e a un buon interesse per i prodotti di qualità o con caratteristiche particolari.

Del resto quello della mozzarella è un mercato molto segmentato, dove le aziende produttive hanno realizzato molte innovazioni di successo, nate per soddisfare le esigenze nutrizionali e il bisogno di servizio dei consumatori di oggi.

A fianco delle classiche palla di mozzarelle, alla treccia e alle ciliegine, in vendita si trovano decine di nuovi formati, come bocconcini, sfoglie e orecchiette, nonché ricette insaporite e mozzarelle light. Un altro versante dove l'innovazione è premiante è quello delle mozzarelle per pizza e per cucina, vendute in panetti oppure già cubettate e pronte per l'uso, che sono state create dalle imprese lattiero casearie per facilitarne l'uso ai fornelli. Infatti, a differenza della normale mozzarella, non sono immerse in liquido di governo e non perdono acqua al momento della cottura, e quindi risultano più asciutte e più adatte alla cottura, e restano filanti più a lungo.

È così, grazie al focus sull'innovazione delle industrie lattiero-casearie che investono in R&S nel pieno rispetto della tradizione, che la mozzarella tiene il passo con l'evoluzione delle abitudini alimentari dei consumatori pur continuando a conservare le sue caratteristiche di tipicità e italianità.

Diete dimagranti

Nutrizione e salute

LA TIRANNIA DELL'IMMAGINE CORPOREA SPINGE A DIMAGRIRE ANCHE CHI NON NE HA BISOGNO

12-07-2012

Sempre più donne praticano senza guida una dieta dimagrante per soli motivi estetici. Quali sono gli effetti biologici e le potenziali conseguenze su vari aspetti della salute? Il nuovo numero de L'Attendibile.


Ha fatto un certo scalpore la notizia che in Francia Pierre Dukan, il famoso inventore dell'omonima dieta che vanta fra i fans molti "vip", è stato radiato dall'Ordine dei Medici.
A richiederlo sarebbe stato lo stesso ideatore del controverso regime dimagrante, allo scopo di evitare procedimenti disciplinari a suo carico.

Ma nella graduatoria stilata dalla British Dietetic Association delle 5 peggiori diete del 2012 figurano anche la "baby food diet” delle star di Hollywood, la "raw food diet" ovvero la dieta dei cibi crudi, la "drunk-orexia" ovvero mangiar poco per poter “bere” e la dieta del "gruppo sanguigno".

Ma questa è solo una delle tante diete di moda alle quali molti si affidano, spesso influenzati dalle celebrità che ne decantano le virtù, anche per sottostare a quella che è stata definita la "tirannia dell'immagine corporea", che spinge a dimagrire anche chi non ne ha bisogno.

Sono sempre di più infatti le donne che praticano diete dimagranti per motivi estetici, senza la guida di uno specialista o una supervisione medica. Inoltre, chi segue una dieta "fai da te" difficilmente si limita a provarne una sola, ma piuttosto tenta con una e poi un'altra e un'altra ancora, e la molteplicità dei tentativi aumenta i potenziali rischi sia per l'integrità ossea che muscolare. Soprattutto per la possibile esclusione di latte, yogurt o formaggi dalla dieta.
 

Le diete dimagranti possono avere inoltre conseguenze negative sotto l’aspetto psicologico ed è importante tenerne conto: per esempio, ripetuti insuccessi possono portare a depressione e bassa autostima.

 

Ma quando è invece opportuno intraprendere una dieta e quali sono gli alimenti "amici"? A questi temi è dedicato LE DIETE DELLE CELEBRITÀ, il numero di luglio della newsletter nutrizionale di Assolatte, L'Attendibile. ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Aiuto Contro la Gotta: i Formaggi Freschi

Nutrizione e salute

FORMAGGI FRESCHI: GUSTOSI E PREZIOSI ALLEATI CONTRO LA GOTTA

09-01-2013

Recenti studi hanno dimostrato che latte e formaggi freschi hanno un effetto protettivo nei confronti della gotta e sono tra gli alimenti più efficaci nella prevenzione di questa malattia.


L'allarme viene dalla Società Italiana di Reumatologia: oltre 5 milioni di italiani potrebbero ammalarsi di gotta.

E la prevenzione si gioca a tavola, scegliendo gli alimenti giusti. A partire dai formaggi freschi.

Sembrava una malattia ormai dimenticata. E invece la gotta continua a colpire, tanto che in Italia ci sono più di 500.000 pazienti accertati e oltre 5 milioni di altri italiani sono potenzialmente a rischio di ammalarsi.

Del resto la gotta è una tipica "malattia del benessere", legata a doppio filo all'obesità e al diabete, alla diffusione di alcuni tipi di farmaci e all'invecchiamento della popolazione, com'è emerso dal recente congresso nazionale della Società Italiana di Reumatologia.

Proprio la Società Italiana di Reumatologia ha sottolineato che seguire un sano stile di vita e nutrirsi in modo corretto può ridurre il rischio di insorgenza della gotta e anche limitare la severità degli attacchi nei pazienti che già ne soffrono. Studi recenti hanno evidenziato che il latte e i formaggi freschi sono tra gli alimenti più efficaci nella prevezione della gotta, perché hanno dimostrato di avere un effetto protettivo nei confronti di questa malattia.

E così mozzarella, crescenza, scamorza, caciotta, Asiago e Fontina vengono indicati dalla Società Italiana di Reumatologia tra gli alimenti consigliati contro la gotta, insieme alle ciliegie, agli alimenti ricchi di vitamina C e a moderate quantità di caffè.

 

Soluzioni, idee e suggerimenti per portare in tavola e cucinare i formaggi freschi e iniziare così subito la strategia di prevenzione della gotta. Centinaia di ricette e abbinamenti raccolte nella app gratuita di Assolatte "Formaggi-per sapere e per sapore"

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Attualità

EDA WORLD DAIRY FORUM: IL 30 GIUGNO TERMINA L'EARLY BIRD

24-06-2014

Per usufruire del fee agevolato le iscrizioni devono essere fatte entro il prossimo 30 giugno


Il prossimo 30 giugno termina l’early bird per iscriversi all’EDA World Dairy Forum 2014 con un fee agevolato.

L’evento organizzato da Assolatte si terrà a Stresa dal 7 all’11 ottobre pv e ospiterà circa 200 persone tra rappresentanti delle principali imprese di settore, delle associazioni lattiero casearie e delle istituzioni europee.

 “European Dairy in a Global Context” sarà il filo conduttore del World Dairy Forum programmato per il 10 ottobre.

La prima sessione sarà dedicata alle aspettative e alle esigenze dei consumatori europei, a come il settore lattiero-caseario possa rispondere alla domanda mondiale e, più in generale, alle aspettative globali. Le sfide etiche e dei cambiamenti sociali che il comparto deve affrontare a livello mondiale ed europeo saranno il tema della seconda sessione, compresi gli aspetti nutrizionali, ambientali e di sicurezza alimentare. Chiuderà l’evento la sessione sugli accordi di libero scambio per condividere la visione delle sfide, dei rischi e delle opportunità per il settore e – più in generale - del comparto alimentare che questi accordi comportano.

Oltre al Forum, alle Assemblee Generali EDA e Assifonte ed ai gruppi di lavoro e comitati, il 9 ottobre sarà possibile partecipare a due sessioni tematiche dedicate rispettivamente alla salute degli animali e alla sostenibilità (Elanco) e alle prospettive economiche per il settore lattiero-caseario (Rabobank).

Sul sito dell'evento sono disponibili tutti i dettagli della manifestazione e le informazioni per l’iscrizione.
 

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE: L'ITALIA CHE VA AL CONTRARIO

01-08-2014

Se l' italia va al contrario bisogna correre il triplo


 
“Qui devi correre più che puoi per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte, devi correre almeno il doppio!”

Prendo in prestito qualche battuta della Regina di cuori in “Alice nel paese delle meraviglie” per due brevi riflessioni.

La prima riguarda le innumerevoli incoerenze con cui troppo spesso dobbiamo confrontarci. La Regina di cuori – forse non tutti lo ricordano – è a capo del Paese che va al contrario. Per questo correndo si resta fermi.

Rileggendo il libro, ho pensato alle analogie tra il mondo fantastico di Alice e l’Italia, un Paese reale, dove sempre più spesso si ragiona al contrario.Qualche esempio?

Siamo il Paese che produce i migliori cibi del mondo, eppure non c’è settimana che giornali, televisione o il solone di turno non mettano in discussione questo primato: parlando male dei prodotti in commercio e sputando sentenze sulla qualità di quel che entra nella borsa della spesa delle famiglie italiane.
Cui prodest? A nessuno.

Siamo il Paese che ha un sistema di controlli tra i più efficaci del mondo. I controlli e i controllori ai quali devono sottostare le aziende sono addirittura troppi e comportano aggravi di spese inutili per le imprese e per lo Stato.

Si controlla tanto e si controlla bene.

Eppure sembra che l’Italia sia diventato il Paese degli scandali alimentari, delle agromafie, della contraffazione. Anche in questo caso la domanda è: cui prodest? A chi giova questo allarmismo continuo e sistematico? E la risposta è: a nessuno.

La seconda riflessione è legata alla necessità di correre davvero, di fare in fretta, per il bene dei giovani.
Nel libro di Lewis Carrol si corre il doppio perché altrimenti si sta fermi.

In Italia bisognerebbe correre il triplo per recuperare il tempo perduto.

Siamo in ritardo nella modernizzazione del Paese, nella sburocratizzazione, nella legislazione, nelle liberalizzazioni. Siamo in ritardo perfino nello spender soldi altrui: progetti e programmi strutturali finanziati dall’Europa stentano sempre a partire e spesso non si riesce a spender quel che ci spetta.

Se vogliamo uscire da questa lunga crisi dobbiamo correre, fare in fretta, recuperare il tempo perduto.
Credo che sia il nostro dovere nei confronti dei milioni di ragazzi italiani che hanno il diritto di vivere in un Paese migliore.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE

08-09-2014

Il numero di settembre propone “Quattro domande a” Umberto Agrimi. La discreta congiuntura del burro e le future disposizioni sull’indicazione del Paese di origine o luogo di provenienza sono alcuni degli interessanti articoli pubblicati questo mese.


Sul Mondo del Latte di settembre, Paolo De Castro affronta il tema dei domini internet e della salvaguardia delle DOP sul web.

Umberto Agrimi, Direttore del Dipartimento di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’istituto Superiore di Sanità, risponde alle nostre domande.

L’andamento controcorrente del burro e la riapertura dei lavori Codex per uno standard sui formaggi fusi sono alcuni interessanti articoli proposti questo mese.

Sul fronte normativo viene presentato il quadro delle disposizioni di prossima applicazione sull’indicazione del Paese di origine o del luogo di provenienza.

Un provocatorio Barbariccia, dalle profondità infernali, si interroga, infine, su OGM e sull’ideologica resistenza che incontrano a livello nazionale.

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Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A: UMBERTO AGRIMI

18-09-2014

Direttore del Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell'Istituto superiore di sanità


Laureato in medicina veterinaria, poco dopo aver concluso gli studi universitari, Umberto Agrimi è entrato nell’Istituto superiore di sanità, e qui – passo dopo passo – è giunto alla direzione del Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare.
Oggi è, senza ombra di dubbio, uno dei massimi esperti europei di sicurezza alimentare, con una forte specializzazione nelle encefalopatie spongiformi trasmissibili. Agrimi ha infatti seguito da vicino tutta la vicenda della “mucca pazza”, rivestendo il delicato ruolo di direttore del reparto dell’Istituto che segue queste patologie e diventando uno degli esperti di riferimento dell’Efsa sulle malattie da prioni degli animali.
Un curriculum di tutto rispetto, quindi, e un personaggio che è stato in prima linea in momenti delicati. Tutti ricordiamo, infatti, la grande enfasi mediatica che la “mucca pazza” ebbe in Italia e in Europa all’inizio del nuovo millennio.
Agrimi è anche direttore della Scuola di perfezionamento in medicina veterinaria preventiva, sanità pubblica e sicurezza alimentare e fa parte del comitato scientifico de L’Attendibile, la newsletter scientifica di Assolatte.

Dottor Agrimi, con la sicurezza alimentare non si può scendere a patti e il Dipartimento che lei dirige è una delle roccaforti italiane a garanzia dei consumatori. Dal suo osservatorio privilegiato, cosa ne pensa della sicurezza dei prodotti in commercio?
In campo alimentare, pochi Paesi al mondo pongono tanta attenzione come l’Italia nel coniugare sicurezza, qualità e gusto. Qui sono “ospite” di una delle più importanti associazioni dell’industria alimentare e io stesso faccio parte del sistema della sicurezza alimentare, ma la mia non è un’affermazione autoreferenziale.
La normativa europea nell’ambito della sicurezza alimentare si è tradotta, in Italia, nella costruzione di uno dei sistemi di profilassi, vigilanza e controllo più robusti e capillari del mondo. Penso ai medici veterinari specializzati che operano presso i dipartimenti di prevenzione di ciascuna Asl, alla rete dei laboratori degli Istituti zooprofilattici sperimentali, all’originale presenza – alle dipendenze funzionali del ministero della Salute – dei Nas, uno specifico nucleo specialistico dei Carabinieri.
Anche la collocazione presso l’Iss – il più importante istituto di sanità pubblica italiano – di un Dipartimento di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare riflette la forte volontà del nostro Paese di garantire salubrità alle produzioni alimentari e sicurezza al consumatore. Il mondo della produzione è anch’esso molto sensibile e attento a questi temi, grazie anche al lavoro di armonizzazione operato dalle associazioni di categoria.
Insomma, il sistema è ben strutturato. Certo, tutto è perfettibile e molto si potrebbe ancora fare. Ad esempio, il coordinamento tra la periferia e il livello nazionale non è sempre adeguato. Ce ne accorgiamo in occasione dei focolai di malattie a trasmissione alimentare che, proprio in virtù della globalizzazione dei mercati,
necessitano di una visione nazionale o sovranazionale e quindi di adeguati luoghi di “sintesi” degli elementi, anche tecnici, provenienti dalle singole realtà territoriali.
Un altro ambito rispetto al quale esistono importanti spazi di miglioramento è quello dell’utilizzo a fini valutativi dei dati provenienti dalle attività di controllo. Il sistema dei controlli ufficiali (ma anche  dell’autocontrollo) produce annualmente una mole immensa di dati analitici. È una fonte preziosa di informazioni che andrebbe meglio sfruttata e valorizzata sia ai fini della valutazione del rischio sia per la programmazione risk-oriented delle attività.

Da tempo le imprese lamentano la quantità di controlli ai quali devono sottostare e chiedono una razionalizzazione delle strutture destinate a verifi care la sicurezza dei prodotti. Come coniugare effi cacia ed effi cienza delle procedure di controllo?
Purtroppo in Italia le nuove leggi spesso si sommano alle precedenti, senza che vi sia la necessaria razionalizzazione. Nel settore alimentare esiste una forte frammentazione delle amministrazioni e delle autorità titolate a operare nell’ambito del controllo uffi ciale degli alimenti. I risultati del Piano nazionale integrato che, ai sensi del Regolamento n.882/2004, descrive il “sistema nazionale” del controllo uffi ciale degli alimenti, restituiscono l’immagine di un sistema altamente operativo ma anche molto complesso. Il riordino delle norme in materia di sicurezza alimentare, affi nché semplifi chino gli obblighi per gli operatori senza incidere negativamente sulla salute dei consumatori, è un obiettivo certamente auspicabile.

Cosa dovrebbe fare l’industria per comunicare meglio quel che fa per garantire non solo la qualità ma anche la sicurezza dei prodotti che mette in commercio?
Non saprei e non è compito mio dare consigli all’industria su come comportarsi nei confronti dei consumatori. D’altra parte la sicurezza di un alimento non è una qualità aggiunta, ma è un prerequisito perché un alimento possa defi nirsi tale. Non è perciò facile comunicarlo, specialmente attraverso gli strumenti del marketing pubblicitario. Penso comunque che l’autorevolezza, tradotta in questo caso come affi dabilità, competenza, esperienza, sia il canale migliore anche per rivolgersi a un’opinione pubblica certo emotiva e diffi dente, ma anche sempre più attenta e avida di informazioni utili, quando disponibili.

Cibo e alimentazione sono oggi argomenti di gran moda e troppa gente si è improvvisata esperta per ottenere visibilità. Noi crediamo – invece – che siano temi molto seri e che bisognerebbe lasciare parlare solo i veri esperti, come quelli dell’Iss che si occupano a tempo pieno anche dei rapporti tra nutrizione e salute. Non sarebbe auspicabile una collaborazione più stretta tra il mondo della produzione e quello della scienza per zittire santoni e ciarlatani e per smentire le mille leggende sul  cibo?
Esistono due ordini di problemi. Il primo è rappresentato dalla capacità e dall’effi cacia comunicativa. Non ci si improvvisa comunicatori. Anche chi ha un’innata propensione alla comunicazione ha bisogno di studiare e di imparare le regole e le astuzie del confronto con i media e il grande pubblico. Il secondo problema è la selezione di voci autorevoli, competenti e – aggiungo – anche libere, sebbene questa qualità sia parte dell’autorevolezza. È vero, nel nostro Paese l’attenzione nei confronti del cibo è cresciuta in maniera sorprendente tanto da diventare ormai una vera e propria moda. Purtroppo,  a qualità dell’offerta, specialmente per i più giovani, è molto scadente e, nel caso di alcuni programmi televisivi, addirittura deviante. Anche per questo, il nostro Dipartimento sta lavorando a un progetto di educazione nelle scuole (www.maestranatura.org) che utilizza l’alimento come occasione di studio delle scienze e di indirizzo verso corretti stili alimentari. Sul tema della formazione e della comunicazione, come su molti altri ambiti, l’Iss è aperto a collaborare con chiunque sia in grado di contribuire con competenza e autorevolezza alla promozione e alla tutela della salute pubblica.
Anche la collaborazione con il mondo produttivo sarebbe  oltremodo auspicabile, ovviamente nel rispetto delle reciproche prerogative e nella piena trasparenza delle regole.

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Attualità

IL SETTORE LATTIERO CASEARIO IN ITALIA E IN UNIONE EUROPEA

08-10-2014


Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI DICEMBRE

02-12-2014

La rivista di dicembre propone un’interessante intervista al sociologo Enrico Finzi, e tanti articoli sulle attività di Assolatte, sulla Consumer Information e sull’andamento dei consumi


Tra pochi giorni arriverà sulle scrivanie degli abbonati il numero di dicembre de Il Mondo del Latte.

Su questo numero abbiamo pubblicato un’intervista esclusiva ad Enrico Finzi, Presidente AstraRicerche, che ci spiega dei cambiamenti sociali che hanno maggiormente influenzato la nostra quotidianità e ci racconta altre curiosità legate alle abitudini e ai comportamenti di noi italiani.

Grazie alla collaborazione con Nielsen, abbiamo poi pubblicato un articolo di approfondimento sui consumi dei formaggi freschi e spalmabili.
 
E dato che tra pochi giorni entreranno in applicazione le nuove norme europee sull’etichettatura, non poteva mancare un approfondimento sulle nuove regole. Altri articoli si concentrano sul nuovo iter per la cancellazione degli stabilimenti lattiero-caseari dalla black list nipponica, procedura messa a punto grazie alla missione coordinata Minsal/Assolatte, e sul convegno “Il sale: amico o nemico?” organizzato da Assolatte durante il recente Cibus Tec.
 
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Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A: ENRICO FINZI

12-12-2014

Presidente AstraRicerche


Enrico Finzi è uno dei massimi esperti italiani di sociologia e di marketing ed è un volto molto noto sia nel mondo dei media che in Assolatte. Milanese doc, Finzi ha una laurea in filosofia e una specializzazione in psicosociologia, materie alle quali ha dedicato tutta la sua vita professionale.

Ha insegnato alla Statale e alla Bocconi di Milano e ha diretto numerosi istituti ed enti di ricerca. Per anni è stato presidente dell’Associazione italiana pubblicitari professionisti e vicepresidente dell’Aism (Associazione italiana per gli studi di marketing). Oggi è alla guida di AstraRicerche, una delle più importanti società di indagini sociali e di marketing del nostro Paese.

Giornalista professionista, è autore di saggi e studi di sociologia, marketing e storia contemporanea, tra cui “Come siamo felici. L’arte di godersi la vita che il mondo ci invidia” e “Over 45. Quanto conta l’età nel mondo del lavoro”.

Uomo di grande cultura e ironia, Finzi ha sempre associato preparazione e rigore scientifico alla simpatia e a una capacità comunicativa fuori dal comune. Per i tipi di Bompiani è uscito da pochi giorni il suo nuovo libro dal titolo “La vita è piena di trucchi”. Lo abbiamo incontrato in occasione della presentazione del volume e gli abbiamo posto alcune domande.

1. Professore, prima di tutto complimenti. “La vita è piena di trucchi” è un libro che si legge con piacere, grazie a una penna e una prosa davvero gradevolissime. Come mai, dopo tanti studi sugli altri e sulla società, ha deciso di scrivere una vera e propria autobiografia e di raccontare se stesso?
Tutto è cominciato cinque anni fa, quando la maggiore delle mie nipoti, Matilde, che ora ha dieci anni, ha scoperto che quando io ero bambino non  avevo il cellulare. Per lei è stata una scoperta dirompente: il passato è diventato improvvisamente interessante. Così ha cominciato a farmi una serie di domande, arrivando addirittura a chiedermi: “Nonno, quando eri piccolo l’acqua c’era?”.

È diventato un gioco tra di noi e per tre anni ho smesso di raccontare alle mie nipoti storie e favole e ho parlato di me e della mia infanzia. Mi sono appassionato ai racconti e ho pensato di trasformare le storie in un libro. Il mio progetto è piaciuto a Bompiani, ed eccoci ora nelle librerie.

2. Oltre che a viverli sulla sua pelle, il suo lavoro l’ha portata ad analizzare e studiare tantissimi cambiamenti sociali e culturali che hanno riguardato il nostro Paese e la nostra quotidianità. Ma quali sono le piccole rivoluzioni che l’hanno colpita di più? Quali quelle che, secondo lei, hanno inciso in modo determinante sul nostro vivere quotidiano?
I cambiamenti sono stati davvero tantissimi, alcuni possono forse sembrare minori, ma hanno grossa influenza sulla quotidianità. Per esempio, dai nostri studi emerge con evidenza un diffuso malessere per l’imbarbarimento della vita quotidiana. Se ne lamenta circa l’80% degli italiani. Cafonaggine, maleducazione, perdita di gentilezza nei rapporti interpersonali sono cose piccole, forse, ma angustiano una fetta importante dei nostri connazionali.

Dal punto di vista sociologico, invece, credo che la differenza più grande tra gli anni ’50 e oggi sia la perdita di speranza. Quelli della mia età hanno vissuto il periodo della crescita e dello sviluppo post bellico.

Noi eravamo sicuri che il nostro futuro sarebbe stato migliore del presente. Quasi tutti noi sviluppavamo progetti, contribuendo a costruire il domani. Attenzione, non tutti avevamo le stesse idee, ma eravamo accomunati da una spinta progettuale.

Oggi, invece, tre giovani su quattro hanno paura del proprio futuro: lo trovo molto grave. Perché fa aumentare lo stress collettivo (un po’ di sano ottimismo sarebbe fondamentale per la crescita della società). La stagnazione economica dell’ultimo ventennio è un vero e proprio furto di futuro alle generazioni dei 20-40enni, porta a una perdita di progettualità e fa crescere il divario tra giovani e anziani.

L’altro enorme cambiamento sociale è legato all’aspettativa di vita. Ancora un secolo fa gli italiani vivevano in media 43 anni; oggi le donne hanno doppiato quella cifra e gli uomini quasi. È un cambiamento della struttura sociale, che – permettetemi una “consulenza” di marketing – non può non avere effetto sulla comunicazione del vostro settore. Se aumentano gli ultrasettantenni, allora si rafforza la necessità di consumare prodotti lattierocaseari, per esempio per il mantenimento dello scheletro. E si aprono nuovi mercati per alcune categorie di prodotti, come i formaggi molli, che sono perfetti per chi – come gli anziani – ha problemi di masticazione.

3. Tra tutti i mezzi e gli strumenti di comunicazione – dalla radio, alla televisione per arrivare ai pc, a internet, agli smartphone e ai tablet – ce n’è qualcuno che, a suo avviso, ha avuto maggior effetto ed efficacia nel cambiamento?
Le ricerche che conduciamo ci confermano che – almeno in Italia – lo strumento che più di ogni altro ha contribuito a modificare le abitudini è stato il cellulare, specialmente da quando si è evoluto in smartphone. Invece il pc ha avuto minore diffusione e capacità di cambiamento. Possiamo dire che il telefono portatile è stata la via italiana al web e alla tecnologia.

Probabilmente ciò dipende dal fatto che gli Italiani amano parlarsi e stare in contatto e, da questo punto di vista, lo smartphone è perfetto per mantenere vivi i rapporti personali, anche solo virtuali.

4. Nel suo lavoro si è occupato spesso di food e di alimentazione. Viviamo in un’epoca in cui tutti credono di essere esperti di cibo. Trasmissioni televisive, blog, siti web, libri di cucina: non c’è luogo in cui non si parli di alimentazione. Da cosa dipende questa nuova mania degli italiani?
Ha proprio ragione: il cooking è diventato una vera e propria mania collettiva. Pensi che nel corso dell’ultimo anno il numero di libri di cucina che sono stati pubblicati è raddoppiato. Credo che tutto dipenda da tre elementi. In primo luogo è una moda. E, quindi, si autoalimenta. Però, proprio in quanto fenomeno, la moda è caduca e potrebbe finire in fretta. Poi c’è una componente sociale. Il modello di famiglia è cambiato e oggi ci sono tanti single, separati, anziani che vivono da soli. Per ragioni organizzative, ma anche di bilancio familiare, farsi la spesa e cucinare è molto più economico.

Infine, non va trascurato l’aspetto sociologico: viviamo in un periodo in cui le grandi cose sono deludenti. Allora, gli Italiani cercano la felicità nelle piccole cose e nei piccoli piaceri della vita. Mangiare e bere bene, cucinare per gli amici sono cose semplici che danno molta soddisfazione.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO

07-05-2015

Intervista a Marino Niola, giornalista e scrittore. La semplificazione delle normative alimentari europee, le regole per l’esportazione dei prodotti dairy in Russia e molto altro


A maggio, Il Mondo del Latte intervista Marino Niola, antropologo alimentare, giornalista e scrittore.
 
Sul fronte europeo, la rivista presenta il progetto Refit per la semplificazione delle normative alimentari e l’opinione di Paolo De Castro sul futuro dell’agroalimentare.
 
L’associazione europea lattiero casearia EDA presenta le misure contro la crisi del settore, mentre la Federazione Internazionale del Latte FIL/IDF punta ad un confronto per superare il gap nutrizionale con caseifici sostenibili.
 
In tema di economia, si parla del risveglio delle vendite di panna e besciamella e delle potenzialità del mercato statunitense.
 
Sul fronte dell’igiene e della sicurezza, vengono presentate le nuove normative per esportare in russia latte e prodotti lattiero-caseari e si parla di inquinamento ambientale.
 
Torna a dire la sua, dagli inferi, il diavolo Libicocco.
 
La rubrica Assolatte sull’etichettatura e l’interessante articolo sulla rinascita del frozen yogurt completano la rivista.
 
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70 anni di Assolatte

Attualità

Il video celebrativo dei 70 anni di Assolatte

26-06-2015

Assolatte, 70 anni dalla parte del benessere. Roma, 17 giugno 2015


Assemblea

GRUPPO PRODUTTORI FORMAGGI FUSI

21-06-2015

Paolo Ferrario - Assemblea 2015


Gentili Colleghi,

il segmento dei formaggi fusi sta conoscendo una stagione di grandi innovazioni. Accogliendo le esigenze dei consumatori, investiamo ogni anno risorse importanti per migliorare ulteriormente la qualità dei nostri prodotti, ampliando la scelta con l’introduzione di specifici ingredienti diversi tra loro anche in funzione delle differenti destinazione di uso.

Come potete immaginare, mettere a punto nuove ricette non è facile, perché oltre ad un attento esame dei singoli ingredienti dobbiamo considerare la loro disponibilità e dobbiamo essere certi che la qualità di quel che decidiamo di utilizzare sia costante nel tempo.

Nonostante questi sforzi, però, lo scorso anno non è stato tra i migliori. Abbiamo subito – come tutti voi - gli effetti della crisi dei consumi. E la flessione – seppur lieve - ha colpito tutte le principali categorie del nostro settore.

Le motivazioni di questa empasse sono numerose. Oltre all’effetto della crisi, nella prima parte dello scorso anno, siamo stati tutti testimoni di un’impennata delle quotazioni delle materie prime, che ha inciso in modo non trascurabile sulle nostre politiche commerciali, ci ha costretto a ridurre la pressione promozionale sui prodotti e di conseguenza abbiamo registrato minori vendite.

Il nostro gruppo si è concentrato su un tema che ci è da sempre molto caro: le regole del gioco, che in un mercato europeo ancor prima che mondiale, devono essere comuni.

Abbiamo così ripreso i lavori in ambito Codex, progetto sul quale da anni si lavora e al quale siamo disposti a contribuire a condizione che ciò non porti ad una penalizzazione delle nostre produzioni.

Le divergenze di opinione sul tema - sia a livello comunitario che internazionale - sono ancora enormi.
La nostra posizione – la stessa da molti anni - è chiara ed univoca e punta a valorizzare la composizione dei prodotti in commercio, compresi quelli che utilizzano in ricettazione formaggi DOP, segmento in crescita da qualche anno e che sarebbe penalizzato dalle ultime bozze di standard che sono circolate.

Se, il lavoro porterà ad un testo condivisibile saremo i primi a sostenerlo. Altrimenti, se lo standard fermerà lo sviluppo di prodotti che – pur nella difficile situazione attuale - riscuotono apprezzamento tra i consumatori, allora confermeremo il nostro “no grazie”.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO

21-08-2015

Intervista a Dario Bressanini, trend e preferenze degli italiani a tavola, latte in polvere, approfondimenti sul Ttip, embargo russo e molto altro


La rivista di agosto propone un’intervista a Dario Bressanini, chimico ricercatore presso il dipartimento di Scienze chimiche e ambientali dell’Università degli Studi dell’Insubria a Como e autore di vari libri.

I formaggi freschi sempre più apprezzati sulla tavola degli italiani, le diverse preferenza in famiglia e il mercato greco sono alcuni dei temi di economia trattati questo mese.

Interessanti articoli in tema di normativa riguardano il recente insediamento del pool per le frodi alimentari e la corretta indicaizone degli ingredienti presenti nei prodotti alimentari.

Approfondimenti sul Ttip, I formaggi senza latte, l’embargo russo e molto altro completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

16-12-2015

Dicembre 2015


Il 2015 sta per andare in archivio. È stato un anno importante e intenso per i tanti avvenimenti che si sono succeduti, alcuni positivi, altri molto meno: eventi che hanno coinvolto da vicino la nostra Associazione, il settore lattiero-caseario nel suo complesso e la nostra vita di tutti giorni.

Quello che volge al termine è stato l’anno del nostro settantesimo anniversario, un traguardo del quale siamo orgogliosi, celebrato il 17 giugno con una grande serata di gala, impreziosita dalla ricchezza dei contenuti esposti durante l’assemblea e dalla presenza di numerosi personaggi importanti.

Il 2015 passerà alla storia anche per la fine del regime delle quote latte, il conseguente ingresso del nostro comparto nelle macro dinamiche di un mercato globale, con tutti gli aspetti positivi e negativi che una simile svolta ha comportato e l’inevitabile incertezza sul futuro.

È stato anche l’anno di Expo a Milano, un’occasione unica di visibilità per tutto il settore agroalimentare italiano, anche se, dal nostro punto di vista, molte questioni sul modello alimentare del futuro sono rimaste irrisolte. La Carta di Milano ha offerto spunti interessanti, ma non ha sciolto tutti i nodi.

In questi ultimi mesi dell’anno sembra di poter registrare una timida ripresa economica in Italia.

Ripresa non accompagnata da uno speculare incremento dei consumi, ma vedere di nuovo il segno “+” davanti agli indicatori economici fa comunque ben sperare.

Il 2015 è stato, purtroppo, anche l’anno in cui il terrorismo ha colpito molto duro: in Francia, soprattutto, ma anche in Tunisia, Libano e Israele, nel tentativo di minare la nostra civiltà e i valori di libertà e democrazia su cui si fonda. L’escalation della tensione internazionale e i venti di guerra che spirano sempre più impetuosi non possono certo favorire l’apertura delle frontiere e il fiorire degli scambi commerciali: anzi, è vero il contrario.

Mentre sfoglierete queste pagine sarete probabilmente in compagnia dei vostri cari per celebrare le festività natalizie. Vogliamo allora recapitare a tutti voi un messaggio di auguri e speranza, affinché il 2016 sia migliore dell’anno che ci stiamo lasciando alle spalle.

Il nostro auspicio è che dovremmo imparare tutti ad affrontare con serenità i problemi quotidiani e a vivere con gioia la nostra preziosa vita.

Noi ce la metteremo sempre tutta, perché crediamo che se ognuno farà la propria parte con passione e impegno, con onestà e rigore, quello in cui viviamo sarà un mondo migliore.

Adriano Hribal

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Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A: PAOLO GIBELLO

16-12-2015

Mid market industry leader e Presidente Deloitte&Touche


Abbandonare i campanilismi e fare squadra, cercare una dimensione adeguata per competere sui mercati internazionali, anche con l’aiuto delle istituzioni, insistere nell’innovazione di prodotto, combattere la piaga dell’Italian sounding e mantenere le produzioni in Italia, per caratterizzare con forza quello che si vende all’estero. Questo il menu del pasto perfetto per le imprese del settore lattierocaseario, declamato da uno “chef” del food management che in un’ipotetica guida otterrebbe senza dubbio tre stelle.
Partner di Deloitte dal 1996, dove ha ricoperto la carica di amministratore delegato e audit function leader dal 2004 al 2009, Paolo Gibello è dal 2010 mid market industry leader e presidente di Deloitte&Touche.
Tra i primi promotori del progetto “Food&Agriculture” di cui è anche responsabile nazionale, fa parte del Comitato dei garanti del master in Agribusiness&Food management del Gruppo 24 Ore con Università di Parma. Dottore commercialista, ha maturato una rilevante esperienza professionale nell’ambito della revisione contabile di bilanci di banche, società finanziarie e fondi comuni di investimento.
Per quanto riguarda più da vicino il settore lattiero-caseario, è uno degli autori della terza edizione del libro “Il settore agroalimentare. Scenari e percorsi di crescita sostenibile” edito da Slow Food.

1 . Dottor Gibello, l’export di formaggi sta crescendo in modo importante in molti Paesi. Sono stati superati i 2,5 miliardi di fatturato e anche quest’anno i volumi sono in crescita. Quali sono secondo lei i punti di forza e i punti deboli del settore?
Il principale punto di forza è la straordinaria biodiversità dei formaggi italiani, una caratteristica unica, che non riscontriamo neppure nella tanto blasonata produzione francese. Sfido chiunque, inoltre, a ricordare il nome di un formaggio tedesco. Eppure i tedeschi esportano più di noi. La ragione di questo stato di cose è l’indice della nostra debolezza che risiede in un export ancora inferiore rispetto alle potenzialità che offrono qualitativamente i nostri prodotti, causato principalmente dalle catene della grande distribuzione organizzata, che, non facendo capo a gruppi nazionali italiani, non  valorizzano in maniera appropriata il nostro territorio e i suoi cibi.

2. Che ruolo deve avere il “sistema paese” per aiutare e accompagnare le imprese nel loro percorso di internazionalizzazione?
L’internazionalizzazione è un processo divenuto ormai inevitabile e le nostre istituzioni hanno il dovere di supportare le aziende, stringendo accordi, offrendo assistenza. Tuttavia questo non basta: anche produttori e trasformatori devono fare la loro parte, prima di tutto abbandonando le logiche campanilistiche e poi imparando a fare filiera. Insomma: aiutarsi tra vicini per far crescere il business.
A tal proposito, le cito l’esempio virtuoso di due consorzi conosciuti a livello mondiale, quelli del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano: la loro forza è stata quella di riunire piccoli e grandi produttori e promuovere due prodotti di alta qualità che oggi sono apprezzati a livello internazionale.
Concludo poi con quello che reputo un ostacolo all’internazionalizzazione che è necessario superare: l’Italian sounding. La contraffazione del made in Italy nel settore agroalimentare è un fenomeno che attualmente muove un giro d’affari pari a 30 miliardi di euro, una cifra solo di qualche miliardo inferiore al valore delle esportazioni di prodotti italiani autentici. Il danno economico in termini di mancati ricavi potenziali è ingente, ma volendo vedere il bicchiere mezzo pieno è anche indice del desiderio di prodotti tricolori in giro per il mondo.

3. Sul grande mercato mondiale c’è spazio per tutti o solo per le aziende maggiormente strutturate?
Negli anni Ottanta era valido il motto “piccolo è bello”, oggi questa affermazione non è più così calzante. Se vogliamo affrontare sfide globali, la dimensione aziendale diventa un valore qualificante. L’importante è innovare il prodotto e stare al passo con i nuovi mercati senza dimenticare la tradizione: in Italia ci sono tante aziende medio-piccole con produzioni interessanti e anche molto innovative, attente ai trend di consumo e a  consumatori sempre più esigenti.
Piccoli produttori stanno creando innovazione di prodotto per soddisfare le esigenze nutrizionali della clientela (per esempio con i formaggi delattosati) o offrire referenze in chiave multiconfessionale con certificazione Halal e Kosher.
Questa capacità di innovazione deve però essere accompagnata da una articolazione commerciale che consenta di rendere profittevoli gli investimenti fatti.

4. Salvo poche eccezioni, sono pochi i brand aziendali italiani del lattiero-caseario famosi nel mondo. Ma abbiamo molti marchi collettivi. Questo aiuta o rallenta la crescita? E si può crescere mantenendo in Italia la produzione o la delocalizzazione, – anche parziale – è un “male” necessario?
Vista la dimensione spesso contenuta delle nostre aziende, ritengo che in questo momento la comunicazione collettiva incentrata sul prodotto sia un plus che permette maggiore riconoscibilità all’estero e di conseguenza una maggiore valorizzazione delle aziende di trasformazione. Per quanto riguarda la delocalizzazione, come abbiamo sottolineato nella nostra ultima pubblicazione “Il Settore Agroalimentare. Scenari e percorsi di crescita sostenibile”, le imprese agroalimentari italiane devono essere contestualizzate nel territorio in cui realizzano i propri prodotti, perché è il territorio stesso a garantire la qualità del made in Italy. Riuscire a mantenere con successo la produzione locale rappresenta poi un segnale di fiducia che può favorire anche la ripresa economica nazionale.
 
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Attualità

PRONTI AI SALDI? OCCHIO AI BOLLINI DOP E IGP

04-01-2016

In tutta Italia il 5 gennaio iniziano i saldi. In contemporanea arrivano sui formaggi tipici "made in Italy" i loghi che aiutano a fare una spesa informata e senza brutte sorprese.


Vetrine, etichette e prezzi, si cambia: con la partenza della stagione dei saldi invernali, che dureranno sino a fine febbraio, i commercianti di tutta Italia hanno rinnovato i loro negozi per proporre più offerte e offrire sconti interessanti, per stimolare così gli acquisti da parte dei consumatori.

Neppure il mondo della distribuzione alimentare si sottrae a questo "rito" di stagione, ricorda Assolatte: in botteghe e supermercati si possono acquistare panettoni, pandori e torroni in saldo. Un modo "intelligente" per continuare ad assaporare il gusto delle feste, evitare inutili sprechi alimentari e tagliare anche lo scontrino della spesa senza rinunciare alla qualità di quello che si porta in tavola.

Un'altra novità che arriva in concomitanza con l'inizio dei saldi invernali 2016 e che aiuta a fare una spesa più informata, annuncia Assolatte, è l'introduzione dell'obbligo di contrassegnare i formaggi Dop e Igp con i simboli che l'Unione Europea ha riservato a queste due denominazioni.  
 
A partire dal 4 gennaio 2016 riconoscere gli autentici 52 formaggi e latticini italiani tutelati dalla Dop (Denominazione di origine protetta) e dalla Igp (Indicazione geografica protetta) sarà più facile perché sull'etichetta presente sul prodotto oppure sulla confezione che lo contiene compariranno i loghi europei. Una garanzia in più che si affianca ai bollini dei rispettivi Consorzi di tutela già presenti su tutti i prodotti a denominazione d’origine.

In parallelo all’arrivo dei nuovi loghi comunitari, è anche partita la campagna istituzionale avviata dal ministero delle Politiche Agricole per aumentare la conoscenza dei prodotti Dop e Igp attraverso spot televisivi e radiofonici e iniziative nei punti vendita della Grande distribuzione organizzata.
 
Intanto, è tempo di bilanci per i formaggi Dop e Igp italiani, che, dalle analisi di Assolatte, archiviano un 2015 doppiamente anomalo. In primo luogo, si registra un calo delle quotazioni all'ingrosso che, per la maggior parte dei formaggi, sono rimaste inferiori a quelli degli anni precedenti, anche per effetto della stagnazione dei consumi interni.
Il secondo aspetto peculiare del 2015 sono state le forti variazioni mensili nella produzione delle singole Dop e Igp. Mostrando grande dinamismo le aziende produttrici sono intervenute "in tempo reale" per aumentare o diminuire i volumi in funzione della richiesta di mercato. Queste fluttuazioni mensili si sono collocate all'interno di un bilancio complessivo che si è chiuso con una produzione sostanzialmente stabile, con l’eccezione di alcuni formaggi (come Pecorino Romano Dop, Mozzarella di Bufala Campana Dop, Piave Dop)  che si affacciano al 2016 con volumi record.  

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

08-01-2016

Gennaio 2016



Anno nuovo, vita nuova? Il punto interrogativo è d'obbligo!

Poche settimane fa, Assolatte ha siglato un protocollo di intenti per la stabilità e la sostenibilità della filiera lattiero-casearia italiana.

Nel protocollo, il Governo - oltre a mettere a disposizione del mondo agricolo importanti risorse finanziarie (parliamo di alcune decine di milioni di euro) - si è impegnato a dare il via a campagne di promozione e informazione per il latte e i prodotti lattiero-caseari e sembra aver preso atto - finalmente - della necessità di una ristrutturazione del sistema. Cosa che gli industriali italiani chiedono da molto tempo.

Sono anni, infatti, che diciamo che si deve cambiare marcia, che è necessario rendere le imprese agricole e industriali più competitive ed efficienti, che è fondamentale rimuovere gli ostacoli che impediscono al sistema di crescere quanto potrebbe e dovrebbe.

E sono anni che le richieste industriali vengono respinte al mittente.

Eppure tanti lamentano l'aumento delle importazioni dei prodotti finiti, soprattutto di primo prezzo, che occupano spazi crescenti sugli scaffali della distribuzione sostituendo quelli fatti in Italia. E tanti amano riempirsi la bocca parlando di export, sostenendo che la strada per la crescita passa per un importante aumento delle esportazioni dei prodotti made in Italy, che dovrebbero conquistare i mercati esteri e diventare una leva di sviluppo per il Paese.

Le dichiarazioni restano parole, affermazioni di principio che lasciano il tempo che trovano. E le decisioni che vengono prese vanno addirittura nella direzione opposta.

Per limitare le importazioni, infatti, bisognerebbe favorire la produzione nazionale e per far crescere le esportazioni si dovrebbe semplificare la vita delle imprese, renderle più efficienti, abbattendo gli ostacoli interni che ne limitano le potenzialità.

Si può dire - in tutta sincerità - che le politiche degli ultimi anni siano andate in questa direzione? Difficile sostenerlo!

Ben venga, quindi, il protocollo voluto dal ministro Martina, che mette i rappresentanti della filiera intorno a un tavolo per lavorare ai suoi punti di forza e debolezza e promette di agire con misure di semplificazione, per migliorare l'efficienza e la competitività delle imprese.

Ma bisogna evitare che anche questa volta quanto concordato resti un insieme di parole, scritte su un pezzo di carta (l'ennesimo), in un momento di crisi, auspici di una parte del tavolo o - peggio - promesse di marinaio.

Bisogna lavorare seriamente per far partire i lavori e prendere decisioni difficili, ma necessarie.

Per farlo, occorre essere d'accordo su alcuni punti.

Primo: il punto di forza di questo settore è la capacità delle imprese - industriali e cooperative· di trasformare il latte in prodotti di alta qualità, apprezzati in tutto il mondo. È la trasformazione il momento caratterizzante del made in Italy, che garantisce ricchezza alla filiera. Senza un'industria forte e competitiva la zootecnia nazionale non avrebbe futuro.

Secondo: il confronto con il mercato mondiale è inevitabile. Non siamo in un sistema chiuso. Viviamo in un mercato globale che influenza volumi di produzione e quotazioni dei prodotti. Anche dei prodotti più vincolati a specifiche aree geografiche.

Terzo: bisogna diventare più competitivi, tutti. Se nei prossimi anni il sistema non sarà messo in condizione di diventare più competitivo, vedremo chiudere migliaia di stalle e tante aziende di trasformazione.

La palla è quindi nelle mani del Governo, che con il protocollo si è impegnato a lavorare in questa direzione, eliminando tutto ciò che è superfluo e semplificando la vita dei nostri imprenditori.

Se non lo farà, si sarà persa un'altra occasione per garantire un futuro migliore alle aziende del latte e alle imprese che il latte lo comperano e lo lavorano ogni giorno dell'anno.


Adriano Hribal


 
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Winter Fancy Food

I Mercati

APRE A SAN FRANCISCO IL WINTER FANCY FOOD, MA PER I FORMAGGI ITALIANI IL MERCATO USA E' A RISCHIO

15-01-2016

L'autentico "made in Italy" si presenta al Winter Fancy Food Show, il salone dell'alimentazione che si apre il 17 gennaio a San Francisco. Per i nostri eccellenti formaggi, però, il mercato statunitense si fa sempre più difficile: barriere all'ingresso e dazi doganali stanno mettendo a dura prova le aziende casearie italiane. Intanto, sottolinea Assolatte, la produzione casearia statunitense continua a crescere e i formaggi "made in Usa", spesso cloni di quelli italiani, guadagnano spazi sia sul mercato interno che su quelli internazionali


L'Italia è il Paese partner dell'edizione 2016 del Winter Fancy Food Show, l'importante Salone internazionale dell'alimentazione in programma a San Francisco dal 17 al 19 gennaio. Sotto la bandiera "The Extraordinary Italian Taste" verrà presentato il meglio della produzione italiana, con I formaggi "made in Italy" da fare da protagonisti.
 
Del resto, sottolinea Assolatte, i formaggi sono l'alimento “made in Italy” più acquistato negli Usa e il terzo prodotto alimentare più importato dall'Italia, dopo vino e olio. Inoltre i produttori italiani sono i principali fornitori di formaggi degli States, con una quota che si aggira sul 30% dell'import caseario complessivo statunitense. A lunga distanza ci seguono i francesi, con una quota di mercato pari alla metà di quella italiana. Ma i nostri veri concorrenti sono i produttori Usa: la produzione statunitense di formaggi cresce ininterrottamente da 12 anni e l'export è aumentato del 688% tra 2000 e 2014.

VEDI ANCHE:
AUMENTA L’EXPORT CASEARIO ITALIANO NEGLI USA. MA ORA I FORMAGGI A LATTE CRUDO SONO A RISCHIO. 12-01-2016
 
I consumatori americani amano i formaggi italiani, li ritengono prodotti d'eccellenza e considerano l'origine italiana una garanzia di qualità. Ne apprezzano le caratteristiche gastronomiche ma anche la varietà, il che li porta ad acquistare prodotti molto diversi tra loro: dalla Mozzarella a Mascarpone, dal Grana Padano al Provolone, dal Parmigiano Reggiano al Pecorino Romano al Gorgonzola. Un gradimento che ha portato i nostri prodotti ad essere i leader dell’import USA di formaggi.
 
Ma, spiega Assolatte, a dispetto di queste ottime premesse, del grande potenziale di vendita ancora inespresso e della crescita attesa dei consumi di formaggi (+18,8% nell'arco di un decennio secondo le stime Oecd-Fao), il mercato statunitense sta diventando sempre più difficile per le imprese casearie italiane, che nei primi 9 mesi del 2015 vi hanno venduto 24.178 tonnellate di formaggi per un valore di 208,5 milioni di euro.
 
Le barriere all'ingresso, i dazi doganali e i costi crescenti stanno mettendo a dura prova le aziende casearie italiane, denuncia Assolatte.
 
 «È un mercato enorme e con grandi potenzialità, ma anche con alcune criticità – afferma Alberto Auricchio, amministratore della  Auricchio S.p.A., storica Azienda leader mondiale nella produzione di Provolone che esporta i suoi formaggi in 50 Paesi del mondo – Per portare i nostri formaggi su questo mercato dobbiamo infatti pagare un dazio del 15%. Per la loro qualità e per motivi che tutti conosciamo i nostri prodotti sono già molto più cari di quelli locali e di quelli prodotti dai nostri concorrenti. I dazi incidono quindi di più e rendono i nostri prodotti poco competitivi. »
 
Le aziende italiane devono sostenere dazi elevati, di molto superiori a quelli previsti per altri comparti merceologici. Sui formaggi importati fuori contingente, inoltre, questi dazi sono così alti da arrivare addirittura a metterli fuori mercato.
 
A queste barriere tariffarie, spiega Assolatte, si aggiungono poi quelle extra-tariffarie. Come i requisiti igienico-sanitari diversi da quelli europei, che ci costringono a specifiche certificazioni con costi elevati per le imprese italiane. Fattori che aprono pesanti incognite sulla possibilità che gli Usa ne approfittino per alzare nuove barriere nei confronti dei formaggi italiani, avvantaggiando così le produzioni "made in Usa". Se ciò avvenisse, anche il mercato statunitense – dopo quello russo - diventerebbe ‘out‘ per alcuni dei nostri formaggi più esportati, assestando un altro duro colpo al nostro settore e al vero ‘made in Italy‘.
 
Altri elementi a sfavore, secondo Assolatte, sono la contraffazione e l'"Italian sounding”, visto che i formaggi sono il prodotto italiano più esposto alla concorrenza del “fake Italian” nel mercato Usa.
«Vista la fama e la qualità dei nostri formaggi – prosegue Auricchio, presente Al Fancyfood con i suoi formaggi - i produttori americani da anni si sono gettati nel mercato dei prodotti di imitazione. E non si limitano a copiare i prodotti e i nomi dei prodotti. Arrivano a riportare in etichetta simboli e disegni che rimandano al nostro paese, ingannando così i consumatori, che pensano di comprare un formaggio italiano, quando in realtà di italiano non ha nulla»
 
Gli imitatori USA ricorrono a ogni genere di trucchi e anche la posizione ufficiale del Governo USA non sempre è rispettosa della tradizione italiani, come dimostra il sostegno dato alle posizioni del Ccfn (Consortium for Common Food Names).
 
«Per questo la campagna di valorizzazione del vero made in Italy voluta dai Ministri Calenda e Martina deve essere accompagnata da un accelerazione sul TTIP – conclude Auricchio. E se non possiamo più ottenere la tutela dei nostri prodotti – come speravamo di fare – dobbiamo insistere affinché sia esplicitamente vietato che prodotti che non vengono dal nostro paese non riportino etichette, disegni e richiami al nostro paese. Visto quello che si vede nei supermercati USA non si tratta più di una battaglia a difesa delle nostre tradizioni, ma di una vera e propria campagna per i consumatori americani che non devono essere presi per i fondelli  da etichette ingannevoli.»

Il Mondo del Latte

5 DOMANDE A GIAMPIERO LUGLI

19-01-2016

Le neuroscienze possono aiutare a comprendere meglio i comportamenti dei consumatori, ma anche educarli a mangiare più sano. Un approccio innovativo per il marketing nutrizionale


Tradizionali ricerche di mercato, certo, ma affiancate al neuromarketing, altrimenti le aziende sprecano soldi inutilmente. Questo il messaggio lanciato all'industria alimentare (e non solo) da Giampiero Lugli, professore ordinario di Marketing distributivo presso il Dipartimento di Economia dell'Università degli studi di Parma, dove insegna neuroshopping e coordina un laboratorio di marketing nutrizionale.

Lugli ha appena pubblicato "Cibo, salute e business. Neuroscienze e marketing nutrizionale", edito da Egea, dove spiega l'importanza del neuro marketing nella lotta all'obesità, in quanto strumento utile per indirizzare le scelte d'acquisto verso cibi ipocalorici, senza costringere i consumatori a faticose rinunce.

Nel testo Lugli invita l'industria alimentare a creare cibi meno calorici e a ridurre il contenuto di grassi e sale, perché gli alimenti "corretti" alla lunga si vendono meglio, dato che la domanda di salute è in forte crescita e il gusto del consumatore può essere modificato in poco più di un mese.

Del resto, gran parte dei nostri acquisti non sono frutto di un'analisi delle informazioni disponibili e di deduzioni logiche, ma semplici reazioni viscerali a marcatori somatici. L'evoluzione della specie e la nostra esperienza hanno lasciato segni indelebili nel nostro cervello emotivo e ci aiutano a scegliere rapidamente tra diverse opzioni. Ma le preferenze alimentari moderne, oltre che su cibi ipercalorici, si orientano sempre più anche al salutismo, a prodotti privi di grassi o di zuccheri, o in cui il loro quantitativo è stato drasticamente ridotto, per arrivare a comportamenti etici (vedi i vegani) che portano all'eliminazione e alla demonizzazione (spesso scientificamente immotivata) di alcuni alimenti.

Tutti atteggiamenti su cui il neuroshopping può aiutare a far luce e a intervenire in modo efficace.

1. Professor Lugli, perché l'applicazione delle neuroscienze al marketing è così innovativa?
Ogni volta che la nostra mente deve decidere se e cosa acquistare, siamo inconsciamente coinvolti in una tempesta di emozioni di diverso segno; è il prevalere delle emozioni di segno positivo su quelle negative che porta alla decisione d'acquisto. Mi meraviglia, dunque, che la ricerca di marketing delle imprese sia ancora fortemente centrata sulla mente cognitiva e trascuri il ruolo della mente emotiva nell'orientare il comportamento di acquisto e consumo.
Le imprese commettono oggi molti errori nel lancio dei nuovi prodotti e nella comunicazione pubblicitaria, a causa dell'inadeguatezza delle informazioni prodotte con le ricerche di marketing. Questi errori e sprechi di risorse sono una naturale conseguenza del fatto che non è possibile scoprire ex ante cosa vuole il consumatore semplicemente chiedendoglielo, magari tramite un questionario o attraverso focus group. Spesso il consumatore non sa, infatti, cosa vuole e/o dà risposte cognitive diverse da quelle emotive che determineranno poi il suo comportamento di acquisto e consumo; di conseguenza, normalmente si verifica uno scostamento tra dichiarazioni e comportamento effettivo.
Per superare questi ostacoli e migliorare la conoscenza del consumatore, sono state sviluppate metodologie che registrano l' impatto fisico degli stimoli di marketing. Per quanto riguarda, in particolare, i prodotti lattiero-caseari, ricordo che i consumi di latte sono storicamente decollati quando l'innovazione tecnologica consentì la lunga conservazione e gli investimenti di marketing trasformarono una commodity in un prodotto di marca. La sponsorizzazione sportiva e la pubblicità permisero, infatti, di modificare l'immagine del latte da prodotto per bambini ad alimento per adulti e "latte da campioni".

2. Le neuroscienze possono aiutarci a capire come nascono e si diffondono certe "bufale" nutrizionali, senza alcun fondamento scientifico, che mettono all'indice alcuni alimenti, demonizzandoli?
Per comprendere le ragioni della distanza psicologica che si sta creando tra prodotti e consumatori, non si possono usare le tecniche di ricerca tradizionali. Infatti, per comprendere la risonanza emotiva alla vista e al consumo di questi cibi, occorre impiegare tecniche neuroscientifiche per costruire indicatori biometrici in grado di misurare le risposte fisiche agli stimoli. Per sostenere i consumi dei prodotti lattiero-caseari non basta dunque evidenziare la loro qualità nutrizionale; i nostri acquisti sono più orientati dalla mente emotiva che dalla mente cognitiva.

3. Lei sostiene che le imprese industriali potrebbero ampliare il portafoglio dei prodotti, inserendo cibi più sani, benché meno appetibili, visto che il gusto del consumatore può essere modificato in poco tempo. Ma allora perché i consumi di cibi "nutrizionalmente corretti" e apprezzati, come i prodotti lattiero-caseari, sono in calo?
Il mondo sta ingrassando, ma cresce anche la consapevolezza della necessità di evitare o almeno contenere il sovrappeso e l'obesità. La domanda di prodotti con ingredienti che aiutano a mantenere la salute e il peso forma è consistente e in crescita in tutti i Paesi. Produzione e commercio stanno dunque rispondendo a quest'evoluzione del mercato, affiancando alla competizione per il gusto quella per la salute. Le politiche che hanno contribuito ad affermare comportamenti di acquisto e di consumo orientati alla gratificazione immediata sono ora bilanciate da strategie mirate a soddisfare il segmento di domanda che vuole coniugare alimentazione e salute. Nielsen ha rilevato che il 50% dei consumatori intende perdere peso sia cambiando dieta sia riducendo le porzioni; in particolare, le persone che devono dimagrire ritengono che cambiare la dieta sia più efficace dell'attività fisica. Infine, gli intervistati da Nielsen dichiarano, con un'incidenza che varia dal 25% al 40% a seconda dei Paesi, di essere disposti a pagare un premium price per acquistare prodotti ipocalorici e più corretti sul piano nutrizionale. Si può dunque ben comprendere l'evoluzione dell'orientamento industriale, che è passato dalla fase negazionista all'assunzione di impegni generici nei confronti del Governo fino allo sviluppo di prodotti light, free from e funzionali, oltre alla monoporzionatura delle confezioni. Le imprese hanno interesse a soddisfare questo segmento di clientela per sostenere i loro profitti, più che per affermare una sorta di responsabilità sociale, ma è il risultato che conta.

4. Cosa possono fare gli operatori del lattiero-caseario per comunicare in maniera efficace la bontà e salubrità di latte, yogurt e formaggi, difendere le loro produzioni sul mercato e lanciare nuovi prodotti di successo?
Non credo che l'industria lattiero-casearia abbia bisogno dei miei consigli per gestire il rapporto con i suoi clienti. Si tratta di aziende che hanno contribuito in maniera rilevante alla nascita e allo sviluppo del marketing dei prodotti di largo consumo. Ho già citato la trasformazione del latte da commodity in prodotto di marca. Aggiungo il caso dello yogurt, dove il lancio di prodotti funzionali ha permesso di realizzare grandi successi. L'ultima scoperta del marketing orientato alle emozioni nel settore lattiero-caseario è l'eccitazione dell'emozione primaria più importante: la paura. Mi riferisco ai marcatori somatici creati pubblicizzando cibi funzionali che ci aiutano a prevenire o a curare problemi di salute migliorando, di conseguenza, anche il nostro benessere psicologico.

5. Nel suo libro lei afferma che i comportamenti alimentari corretti dovrebbero essere incentivati anche da un "marketing di Stato". Visto il ruolo fondamentale del latte e dei prodotti lattiero-caseari durante la crescita, non crede che le istituzioni dovrebbero favorirne il consumo?
Lo Stato ha un ruolo importante nell'educazione alimentare. Ad esempio, interviene a sostegno dei prodotti tipici combattendo la contraffazione, che ha tra le sue vittime principali anche un formaggio, il Parmigiano Reggiano. Inoltre, lo Stato dovrebbe avere un ruolo importante nella comunicazione nutrizionale, ma non lo svolge in maniera efficace, perché la centra su contenuti cognitivi anziché emotivi. Le scoperte neuroscientifiche potrebbero orientare i bambini verso un'alimentazione corretta attraverso stimoli inconsci contestualizzati in meccanismi di gioco. Molto di più ci sarebbe da fare anche in fatto di etichette per i nostri prodotti tipici. Il caso delle traffic light label inglesi è emblematico.
Giovani Ricercatori e Aziende Produttrici Latte a Confronto

Attualità

UNIVERSO LATTE: GIOVANI RICERCATORI E IMPRESE A CONFRONTO

21-01-2016

17 - 18 marzo 2016


Innovazione, ricerca, ma soprattutto soluzioni applicabili per le imprese del settore lattiero-caseario italiano. Questo l’obiettivo del Convegno “Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a Confronto” organizzato dal Comitato italiano FIL/IDF in collaborazione con l’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Parma e l’Associazione Italiana Tecnici del Latte.
 

Il Convegno intende dare l'opportunità ai ricercatori che operano nel settore lattiero-caseario di presentare le proprie ricerche mettendole a confronto con le esigenze del mondo produttivo per stimolare l’individuazione di soluzioni ed innovazioni applicabili al settore.
 

L’evento si svolgerà presso la Sala Convegni della Residenza Gasparini – Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, il 17 e 18 marzo 2016.
 

Dottorandi, Assegnisti e Ricercatori under 40, operanti in Italia, anche presso centri di ricerca e sviluppo pubblici o privati, sono quindi invitati a presentare i propri lavori riguardanti la produzione primaria, la trasformazione dei prodotti lattiero-caseari e gli aspetti nutrizionali utilizzando la scheda scaricabile dal sito http://piacenza.unicatt.it/facolta/agraria-universo-latte .
 

La scheda deve essere inviata entro il 29 gennaio 2016. Le ricerche ritenute più innovative e con maggiori potenzialità applicative per il settore lattiero-caseario saranno selezionate per essere presentate e discusse durante il convegno.
 

Per maggiori informazioni è possibile contattare il Comitato italiano FIL/IDF (filidf@tin.it) o l'Ufficio Formazione Permanente dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza (claudia.vacchelli@unicatt.it).

Export Formaggi Italiani Costante per il Taglio dei Prezzi

I Mercati

L'EXPORT DEI FORMAGGI ITALIANI TIENE A VOLUME. MA SOLO PER IL TAGLIO DEI PREZZI

12-09-2013

Nei primi 5 mesi dell'anno i nostri formaggi lasciano sul campo il 5%. L'allarme di Assolatte: il "made in Italy" piace ma non a ogni costo.


La marcia di conquista del mondo da parte dei formaggi italiani non si ferma ma prosegue solo a costo di pesanti sacrifici.

La conferma viene dai dati sull’export dei primi 5 mesi del 2013: tra gennaio e maggio 2013 l’export caseario italiano è aumentato in quantità del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2012, arrivando a sfiorare le 125.000 tonnellate per un controvalore di 796 milioni di euro. A spiccare, però, è soprattutto la forte diminuzione delle quotazioni: il prezzo medio pagato per 1 kg di formaggio italiano è calato del 4,9% rispetto ai primi cinque mesi del 2012, scendendo dai 6,7 euro del 2012 ai 6,3 euro attuali.


In questa prima parte del 2013 la Francia si conferma il primo acquirente di formaggi italiani con oltre 24.000 tonnellate, in crescita del 3,6%, ma con un giro d’affari in calo di quasi il 2% e pari a 146 milioni di euro. Al secondo posto tra i paesi più “ghiotti” di formaggi italiani c’è la Germania con oltre 17.000 tonnellate (+7%) e 137 milioni di euro di giro d’affari, sostanzialmente stabile. Seguono il Regno Unito, con 11.500 tonnellate (+7,1%) e 73 milioni di euro (-1%), e la Spagna con 6.100 tonnellate (+1,3%) e 32 milioni di euro (-3,9%).

 

Tra i paesi extra-Ue il principale mercato di sbocco sono gli Stati Uniti, quarto mercato nella graduatoria assoluta delle esportazioni di formaggi italiani. Nei primi cinque mesi del 2013 l’export caseario italiano negli States risulta in calo dello 0,5% a volume (10.300 tonnellate) e resta stabile a valore (81 milioni di euro).

vai alla sezione ECONOMIA del sito con tutti i numeri dei mercati nazionali, UE, mondiali

vedi anche:

CRESCE L'EXPORT DI FORMAGGI, MA I PREZZI SOFFRONO

I FORMAGGI ITALIANI CONTINUANO A CRESCERE ALL'ESTERO E CONQUISTANO NUOVI MERCATI IN ASIA E AFRICA

 

Attualità

PAOLO ZANETTI NOMINATO VICEPRESIDENTE DI FEDERALIMENTARE

12-12-2014

Una nomina importante con delega all’internazionalizzazione e al made in Italy


Paolo Zanetti , bergamasco, esponente di una più delle più importanti famiglie di imprenditori caseari italiani, è stato nominato oggi alla vicepresidenza di Federalimentare. A Zanetti è stata affidata la delicata delega al “made in Italy” e all’internazionalizzazione, temi fondamentali per l’alimentare nazionale.

La nomina di Zanetti, in rappresentanza di Assolatte, conferma l’importanza del settore lattiero-caseario italiano, primo nel panorama alimentare nazionale e per cui l’export rappresenta un asset strategico per il futuro. A fronte di un mercato interno stabile, i formaggi italiani ­- e da qualche anno anche il “semplice” latte - appassionano i consumatori di tutto il mondo e arrivano in un numero crescente di Paesi.

Quanto a volontà e capacità di conquistare nuovi mercati le imprese lattiero-casearie italiane hanno dimostrato di avere una marcia in più: le esportazioni crescono ormai in modo costante a un tasso medio del 4%. Quest’anno le esportazioni di formaggio sfonderanno le 335.000 tonnellate per un valore superiore ai 2 miliardi di euro e i nostri formaggi arriveranno in più di 140 Paesi. Una crescita importante e significativa, che ha permesso di portare su valori positivi la bilancia dei pagamenti del comparto lattiero-caseario.

Il lavoro da fare per migliorare ulteriormente questo trend e per favorire occupazione e sviluppo è tanto. Bisogna insistere sui temi dell’internazionalizzazione, della semplificazione della normativa nazionale, dell’eliminazione della burocrazia che troppo spesso ostacola l’attività delle imprese e dell’abbattimento delle barriere non tariffarie che limitano l’accesso dei nostri formaggi su tanti mercati in forte crescita.

Made in Italy e internazionalizzazione sono quindi temi importantissimi, sui quali bisogna concentrare tutte le energie per contribuire al superamento di questa difficile fase congiunturale del Paese.

A Paolo Zanetti vanno i complimenti di tutto il sistema lattiero-caseario italiano e di Assolatte.

Il Mondo del Latte

LA STORIA SIAMO (ANCHE) NOI

11-05-2015

L'editoriale de Il Mondo del Latte di maggio 2015


Nel viaggio lungo i nostri 70 anni di storia siamo approdati agli anni Sessanta.

Il boom economico – nonostante le prime crepe – si fa ancora sentire. I produttori lattiero-caseari lavorano a pieno ritmo e la produzione continua a crescere: le aziende aumentano e diventano più grandi, nascono nuovi prodotti e nuovi marchi. Questo dinamismo imprenditoriale ha un impatto profondo sulle abitudini alimentari degli italiani che arrivano a consumare 9 chili di formaggio, 65 litri di latte e 1,5 chili di burro l’anno.

Ma la crescita dei consumi non sta dietro all’aumento delle produzioni di latte e derivati: si registrano eccedenze produttive (soprattutto nei formaggi duri) e così diventa necessario trovare nuovi mercati di sbocco, anche perché nel 1969 cadono le barriere doganali e inizia l’era del Mercato Comune Europeo.

L’orizzonte geografico delle nostre aziende si amplia e il commercio mondiale fiorisce. Cresce il bisogno di regole comuni in sede Codex: il latte è uno dei primi alimenti a essere regolamentato, nel 1971. Un passo importante a favore della libertà d’impresa e della sicurezza dei consumatori, come lo sarà la “blindatura” delle denominazioni del nostro comparto da parte della Commissione Europea nel 1989. Prime vittorie di una battaglia – incessante – condotta per sostenere le nostre ragioni contro i tentativi di “usurpazione” di nomi che per i consumatori sono associati a naturalità e qualità.

A partire dagli anni Ottanta altrettanto importante è l’innovazione tecnologica, che in questi decenni va veloce. Le nostre imprese investono in nuovi sistemi di confezionamento, nel miglioramento della qualità dei prodotti e nella creazione di nuovi prodotti pensati per rispondere a nuove esigenze salutistiche. E i consumatori apprezzano. La riprova della reputazione dei nostri prodotti la danno il boom (soprattutto negli Usa) dei falsi formaggi “made in Italy” e la grande popolarità raggiunta sul mercato interno, alimentata da famose e amate campagne pubblicitarie, ormai entrate di fatto nella storia dell’Italia contemporanea. Perché possiamo dire con orgoglio che la storia siamo (anche) noi. Ce lo siamo detti nel 1995, quando abbiamo festeggiato i primi 50 anni di Assolatte. E ce lo ripetiamo anche oggi che gli anni sono ormai 70.
 
Adriano Hribal




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Fotogallery Premiazione 4a edizione del premio giornalistico l'Attendibile

Premio Giornalistico

FOTOGALLERY DELLA PREMIAZIONE DELLA 4a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

24-06-2015

The St. Regis Roma, 17 giugno 2015.


Sapori e Piaceri

IL LATTE SCADE OGGI? 5 IDEE ANTI-SPRECO LAST MINUTE

07-07-2014

Dalla colazione alla cena, i suggerimenti su come usare il latte subito e fino all’ultima goccia.


La lotta allo spreco alimentare non va in vacanza: in estate c’è ancora più da fare per ridurre la quantità di cibo che le famiglie italiane gettano nella spazzatura perché mal conservato o scaduto.

Assolatte ricorda che le imprese del settore lattiero-caseario continuano a fare la loro parte, impegnandosi nel condividere le buone pratiche che consentono di utilizzare al 100% i loro prodotti: dall’indicazione sulle etichette dei consigli di uso, di consumo e di conservazione allo sviluppo di packaging anti-spreco, come le confezioni richiudibili.

Inoltre, Assolatte continua a proporre idee, suggerimenti e consigli per aiutare i consumatori a evitare di sprecare il latte, suggerendo anche come usarli in modo alternativo.
 
Ecco quindi 5 deliziose ricette, dolci e salate, da mangiare e da bere. Ma soprattutto da preparare in un lampo per coniugare buona alimentazione e cucina anti-spreco visto che sono perfette per utilizzare il latte presente in frigorifero, utilizzandolo anche all’ultimo minuto, poco prima che arrivi a scadenza.
 
Street food: Latte fritto.
Mescolare con cura 100 g di zucchero, 50 g di farina, 4 tazzine di latte e una noce di burro.Versare in una piccola pentola e far cuocere a fuoco lento finché l’impasto si rapprende. Quindi trasferirlo su un piatto fondo e lasciarlo raffreddare affinché si rassodi. Poi tagliare l’impasto a cubetti e passarli in farina e uovo. Far friggere i cubetti in una padella con burro ben caldo e poi servirli con una passata di zucchero a velo.
Detox drink: Frullato esotico. Tagliare a pezzetti 50 g di ananas fresco, ½ banana e 1 mango, e poi frullare tutto insieme a 80 ml di latte e 6 cubetti di ghiaccio.
 
Pranzo speedy: Omelette ai gamberetti.
Lavare 100 g di gamberetti e farli cuocere per 2-3 minuti in una casseruola con acqua bollente poco salata. Quindi scolarli e lasciarli intiepidire. In una terrina sbattere 4 uova, 50 ml di latte, un pizzico di sale, un poco di pepe e di zenzero grattugiato. Far scaldare un poco di olio in una padella e versarvi la pastella. Quando inizia a rapprendersi unire i gamberetti, una patata sbucciata e tagliata a cubetti e un trito di prezzemolo. Ripiegare l’omelette su se stessa e lasciarla cuocere per altri 2 minuti. Quindi servirla calda.
 
Dessert style: Bavarese ai pinoli.
Far bollire 500 ml di latte con 50 g di zucchero. A fuoco spento, unire 20 g di gelatina ammollata in acqua e ben strizzata. Lasciar raffreddare e poi aggiungere 1,5 dl di panna montata, 40 g di pinoli e 150 g di yogurt bianco cremoso. Versare in uno stampo e far riposare in frigo per un paio di ore.
 
Iced food: Milkshake alla pesca.
Frullare 1 bicchiere di latte, due palline di gelato alla pesca e un poco di vaniglia fino a ottenere una schiuma soffice. Versare nei bicchieri e unire qualche chicco di uva bianca. 

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO

11-07-2014

Ampio spazio è dedicato all’Assemblea annuale di Assolatte. L’Attualità, gli approfondimenti economici e molti altri articoli interessanti completano la rivista


Il Mondo del Latte di luglio dedica ampio spazio all’assemblea annuale di Assolatte con le sintesi degli interventi del Presidente Ambrosi, confermato al vertice associativo per il prossimo triennio, e i presidenti dei gruppi merceologici.

 
In tema di economia, la rivista propone interessanti articoli sui consumi domestici di latte, le ultime rilevazioni sull’export lattiero-caseario e un focus sulle esportazioni dei formaggi in Francia.

 
Paolo De Castro firma un articolo sulla domanda mondiale di latte.

 
Gli italiani e la prima colazione, gli esiti del confronto analitico tra  i produttori di yogurt e latti fermentati e il premio giornalistico Assolatte l’Attendibile sono altri interessanti articoli che completano la rivista.

 
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LE BIO-VASCHETTE NEW PLASTIC

19-10-2014

Inserzione pubblicitaria


La New Plastic, da sempre leader nella produzione e vendita di contenitori per alimenti in polipropilene, ha da oggi a disposizione nella sua vasta gamma di prodotti anche contenitori in bioplastica.

I contenitori in bioplastica hanno caratteristiche e proprietà d’uso del tutto simili a quelle  tradizionali, ma sono biodegradabili e compostabili nel rispetto della norma europea UNI EN 13432, consentono quindi di ottimizzare la gestione dei rifiuti (si smaltiscono mediante “riciclaggio organico” insieme con gli scarti di cucina e i rifiuti del giardino) e riducono drasticamente l’impatto ambientale.

Le bioplastiche usate utilizzano componenti vegetali di diversa natura; tra di essi l’amido di mais, ottenuto da mais non geneticamente modificato, coltivato in Europa secondo le normali pratiche agronomiche applicate dalle aziende agricole europee.

Vengono inoltre usati oli vegetali che derivano da colture non geneticamente modificate (non sono utilizzati né olio di palma né olio di soia) cellulosa,  fillers naturali, nonché materie prime di origine fossile.

Visita il SITO INTERNET per scoprire tutta la gamma di prodotti New Plastic
Intervista a Luigi Scordamaglia

Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A: LUIGI SCORDAMAGLIA

09-02-2015

Presidente di Federalimentare


Dallo scorso gennaio, Luigi Scordamaglia è il nuovo presidente di Federalimentare. Generazione ’65, dopo gli studi universitari – Scordamaglia ha studiato Veterinaria a Perugia – si è concentrato sul settore della carne.
Il suo percorso professionale è stato molto rapido e brillante e lo ha portato – nel 1995 – alla direzione generale di Assocarni, incarico lasciato nel 2006, quando è stato nominato amministratore delegato dell’Inalca, azienda del gruppo Cremonini.
Oltre all’attività in azienda e al ruolo in Federalimentare, è membro del Consiglio di Amministrazione dell’ICE e dell’Agea, nonché di numerosi Gruppi e Comitati nazionali ed europei.
Lo attende un lavoro complesso, che dovrà portare anche alla riorganizzazione della Federazione.

1. Presidente, prima di tutto complimenti per l’incarico. Il lavoro da fare è tanto. Quali saranno le sue priorità, parlando degli impegni nei primi 100 giorni di mandato?
Che la sfida sia impegnativa è fuor di dubbio. Ma è anche un’opportunità enorme, perché mai come ora ci
sono tutti i presupposti per dare centralità e visibilità all’industria alimentare italiana e, con essa, alla nostra Federazione. Non credo nei mandati dei 100 giorni, sono di solito pochi per vedere risultati importanti, ma sono abbastanza per capire la correttezza o meno dell’impostazione del lavoro avviato. Inoltre, sono quasi 100 i giorni che ci separano dall’avvio di Expo, per cui è indubbio che il lavoro di questa prima fase sarà  particolarmente importante. I principi e gli obiettivi che saranno alla base del mio mandato li ho già annunciati in occasione del mio insediamento: fare di Federalimentare una federazione snella, molto operativa, poco “liturgica”, capace di presidiare con autorevolezza le vere priorità del settore e con tempestività le tematiche urgenti, concentrandosi su tre esclusive attività, quali lobby, comunicazione e relazioni sindacali. Innovando il modo di fare rappresentanza, mantenendo lo spirito unitario tra tutte le associazioni aderenti con cui è stata approvata all’unanimità la squadra di presidenza che ho presentato e cercando sempre di sentire il polso delle nostre aziende che devono considerarci come il loro vero sindacato”. Dicendo e chiedendo poche cose essenziali e chiare. Questo è il metodo che intendo seguire facendo sì che Federalimentare sia l’interlocutore naturale ogni volta che si parla o si decide in tema di alimentare. E le prime conferme ci sono, se penso alla costituzione del tavolo informale ad alto livello presso la Presidenza del Consiglio (di cui è parte essenziale il vostro presidente Ambrosi). Lì sono stati assunti impegni importanti dal Governo: apertura di nuovi mercati, più risorse alla promozione del food and beverage italiano – mantenuto con il piano made in Italy – una riorganizzazione dei controlli e così via. Tutti argomenti che però ora bisognerà presidiare e declinare insieme per evitare che rimangano mere enunciazioni di principio.

2. L’alimentare è il secondo settore industriale del Paese. Una vera e propria locomotiva per l’economia italiana. Purtroppo non riceve - a nostro avviso – la meritata considerazione. L’attenzione è molto spostata sulla fase a monte, la produzione primaria, e su quella a valle, la distribuzione. Cosa si può fare per dare visibilità e centralità alle imprese di trasformazione e per far sentire di più la voce di chi quotidianamente produce il cibo che arriva sulle tavole di tutto il mondo?
Sappiamo bene che l’anello centrale della filiera è l’industria. Il cuore dell’innovazione del food and beverage italiano sta negli investimenti della trasformazione. Il motore è qui. Se il settore ha resistito meglio del manifatturiero nel suo complesso sul fronte della produzione, dell’export e dell’occupazione, lo si deve non solo alle sue strutturali capacità anticicliche, ma anche agli investimenti effettuati. Che hanno consentito di difendere competitività, margini di contribuzione e aggiornamento dell’offerta, assicurando un “fall out”  positivo a monte e a valle. Concetti semplici che però non siamo stati in grado di diffondere con sufficiente forza e visibilità. Questo è uno dei miei primi impegni: dare una nuova immagine della nostra industria più inerente alla realtà attraverso una costante presenza sui mezzi tradizionali e nuovi di comunicazione. Senza timore di andare a rappresentare la nostra posizione sempre e ovunque e non rinunciando mai al confronto e al dibattito.

3. La lunga crisi economica che ha colpito il nostro Paese ha messo a dura prova le imprese. Anche i consumi alimentari sono in calo. Quali sono a suo avviso le politiche che dovrebbero essere portate avanti dal Governo per rilanciare i consumi?
Le politiche di rilancio dei consumi interni sono una cosa complessa che implica scelte coraggiose. Banale da dire, ma la ricetta è unica: bisogna avere il coraggio di tagliare le spese improduttive, ridurre la pubblica amministrazione (soprattutto quella inefficiente) e abbassare le tasse. Non esiste altra via. Nello specifico contrasteremo con ogni mezzo l’aumento dell’Iva sui beni alimentari, così come l’assurdo meccanismo del reverse charge, applicato alla Gdo inventato da qualche fantasioso burocrate, su cui abbiamo già presentato ricorso a Bruxelles.
Sul fronte estero, chiederemo al Governo di aiutarci ad aumentare le esportazioni. Noi faremo la nostra parte, ma se le amministrazioni competenti continuano a dormire sull’eliminazione delle barriere non tariffarie, le maggiori risorse per la promozione rischiano di rimanere inutilizzate.

4. Expo sarà un momento importante non solo per il made in Italy, ma per il food di tutto il mondo. Abbiamo visto i padiglioni e i progetti di tanti Paesi e ci sembra che sarà un momento di riflessione importante. Quale può essere la risposta dell’industria alla richiesta di “nutrire il pianeta”?
Con Expo i riflettori del mondo saranno puntati su di noi. Questa manifestazione permetterà di raccontare al mondo e di promuovere i valori unici che stanno dietro il nostro modello agroalimentare: quindi tradizione, innovazione, tecnologia, sostenibilità. La risposta ideale al problema della food security che è oggi “la” priorità mondiale.
Siamo particolarmente orgogliosi del padiglione di Federalimentare “Cibus è Italia”, che ha avuto un’adesione di organizzazioni e aziende che è andata oltre ogni previsione. Si tratta dell’unico padiglione in cui verranno raccontate concretamente le filiere e le eccellenze dell’industria alimentare italiana. E, attraverso una sinergia con Ice, rappresenterà un importante punto di ingresso per migliaia di buyer e
centinaia di delegazioni che poi verranno trasferiti sul territorio e nelle nostre aziende per far vedere concretamente cosa la nostra filiera è in grado di offrire al mondo. Un’occasione unica e irripetibile, insomma, che come Federalimentare dovremo essere capaci di valorizzare al meglio.
 
 

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO

04-02-2015

A febbraio proponiamo un approfondimento sul dopo quote e sul reverse charge. Alcuni focus economici e nutrizionali e la nostra rubrica l’esperto risponde


Dal prossimo 1 aprile termina il regime delle quote latte. Per questo Il Mondo del Latte di febbraio dedica ampio spazio al tema con due interessanti articoli: il primo è un focus a firma di Paolo De Castro sugli interrogativi che attendono ancora gli operatori mentre il secondo pezzo è la prima parte di un lungo approfondimento sulla storia di questo regime.

Sul fronte economico, proponiamo alcuni articoli sulla proposta del Governo in materia di reverse charge, sugli acquisti di latte alimentare e sulla propensione degli italiani per i piatti pronti o di “stampo salutistico”.

In materia di igiene e sicurezza, parliamo del successo con le Autorità coreane che ha permesso di sbloccare le esportazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano verso la Corea del Sud.

Interessanti focus sono poi dedicati alla corretta nutrizione.

Prosegue, infine, la rubrica “Assolatte risponde” avviata a gennaio con le risposte dell’Associazione ai quesiti più comuni in materia di etichettatura.

La rubrica “4 domande a…” è dedicata a Luigi Scordamaglia, nuovo Presidente di Federalimentare.

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Quarta Edizione Premio Giornalistico L'Attendibile

Premio Giornalistico

TORNA IL PREMIO GIORNALISTICO "L'ATTENDIBILE". AL VIA LA 4a EDIZIONE.

03-03-2015

Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, Assolatte bandisce la quarta Edizione del Premio Giornalistico L'attendibile.


Il premio è riservato ai giornalisti che abbiano affrontato i temi portanti del settore lattiero caseario e delle sue produzioni in articoli, inchieste e servizi diffusi su testate registrate cartacee, radiofoni-che, televisive, web e agenzie di stampa.
 
Possono partecipare al concorso, che ha un montepremi complessivo di oltre 10mila euro, i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 giugno 2014 - 31 maggio 2015.
 
La cerimonia di premiazione avverrà a giugno 2015, in Roma, nell’ambito delle celebrazioni del 70mo anniversario della fondazione di Assolatte.
 
Quattro le categorie tematiche indicate nel bando:
1) Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico
2) L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare
3) Il settore lattiero caseario tra tradizione e innovazione
4) I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere
 
A queste categorie tematiche si aggiungono 4 menzioni speciali per i migliori elaborati dedicati a: Latte; Yogurt e Latti Fermentati; Formaggi; Burro e Panna.
 
La composizione della Giuria, come sempre di altissimo profilo, sarà comunicata a breve e vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e dei media.
 
Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 5 giugno 2015 tramite apposita scheda da invi-are compilata all’indirizzo: premiogiornalistico@assolatte.it
 
Regolamento, scheda d'iscrizione e altre informazioni sono consultabili su www.assolatte.it. Sul sito sono presenti anche i materiali e le gallerie fotografiche delle precedenti edizioni.
 
Per maggiori informazioni:
Carmen Besta - Assolatte tel. 02. 72021817 - premiogiornalistico@assolatte.it
Silvia Alonzo e Federica Morselli - Ufficio Stampa Assolatte c/o Fruitecom - tel. 059-7863882/893

comunicato stampa

- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- I VINCITORI DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE “L’ATTENDIBILE”
- ASSEGNATI I PREMI “FUORI CONCORSO” DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO “L’ATTENDIBILE”
- ASSEGNATE LE MENZIONI SPECIALI DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO “L’ATTENDIBILE”
- LA GIURIA DEL PREMIO GIORNALISTICO "L'ATTENDIBILE" 2014



Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A: PAOLO ZANETTI

10-03-2015

Vicepresidente di Federalimentare


 
Paolo Zanetti è il nuovo vicepresidente di Federalimentare. La nomina è arrivata lo scorso dicembre, quando l'assemblea della federazione è stata chiamata a decidere la squadra che affiancherà il nuovo presidente, Luigi Scordamaglia, e conferma l'importanza del settore lattiero-caseario italiano, primo nel panorama alimentare nazionale. A Zanetti è stata affidata la delicata delega al "made in Italy" e aIl'internazionaIizzazione, temi fondamentali per il food tricolore.

1. Le deleghe che ha ricevuto sono molto importanti. Se il mercato interno è stagnante o addirittura in calo, all'estero il food made in Italy è sempre più apprezzato e le esportazioni sono in netto aumento, sia all'interno del mercato europeo che nei Paesi extracomunitari. Quali sono le ragioni di questo successo? Quali i paesi più importanti, quelli sui quali scommetterebbe?
AI di là di tanti discorsi, le ragioni del successo sono la genuinità, la varietà e la bontà dei nostri prodotti e della cucina italiana. Per il 2015 oltre ai Paesi Ue nel loro complesso, scommetto sugli Usa, complice il doppio effetto cambio euro/dollaro a noi favorevole e l'andamento dell'economia americana. Scommetto poi sul Sudest asiatico, che cresce sempre a buoni ritmi. Speriamo che il mercato dei cambi ci dia una mano.

2. I risultati che il settore ha raggiunto sono di tutto rispetto, ma potrebbero essere ancora migliori. Cosa bisognerebbe fare per favorire le performance delle imprese alimentari italiane all'estero? Quali le criticità che andrebbero risolte, quelle sulle quali le istituzioni dovrebbero lavorare meglio per favorire la crescita dell'export?
Ci sarebbe molto da fare!
Esportiamo "solo" il 20,5% della nostra produzione alimentare, contro il 27% dell'industria francese e il 33% di quella tedesca. Uno dei punti sui quali bisogna agire con impegno è quello delle barriere non tariffarie. Sui giornali si legge sempre del potenziale dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, ndr), ma non si dice che in Brasile tengono bloccati i nostri container per settimane solo per burocrazia interna e che la Russia è chiusa dall'embargo. Che India e Cina hanno enormi criticità in termini di etichettatura e dogane. Senza dimenticare i problemi che abbiamo avuto con la Corea del Sud. Ci vorrebbe massima attenzione da parte del Governo, delle ambasciate e dei consolati per risolvere questi problemi in modo celere. Altri temi molto sensibili per il nostro export sono i trattati di libero scambio, la lotta alla contraffazione e l'ltalian sounding. E poi c'è da lavorare sulla nostra immagine all'estero per attrarre turismo. C'è una correlazione diretta tra turismo ed esportazione di prodotti alimentari. In Spagna, per esempio, l'aumento del turismo ha determinato un proporzionale incremento dell'export.

3. Internazionalizzazione "fa rima" con "made in Italy", altro tema chiave per le imprese italiane. C'è molta incertezza su questo aspetto e si confonde l'etichettatura di origine con la tracciabilità delle produzioni e con il marchio "made in Italy". L'Italia ha anche tentato alcune fughe in avanti su questo tema con leggi che sono state stoppate dalla Commissione europea. Qual è la sua posizione al riguardo?
Ho la sensazione che al posto di affrontare questo tema in modo pragmatico si preferiscano i proclami.
Sull'etichettatura di origine dobbiamo uscire dal cuI de sac  nel quale ci troviamo da troppi anni. Non si può andare avanti con l'Italia che fissa regole che vengono smentite dalle autorità comunitarie. Questa battaglia non può passare sulla pelle delle aziende di casa nostra: l'Europa ci dica come dobbiamo regolarci e noi lo faremo, come sempre abbiamo fatto. Sul "made in Italy", invece, la nostra posizione è chiarissima ed è condivisa in tutta Europa: il marchio spetta a chi effettua lavorazioni sostanziali nel nostro Paese e non capisco perché dovrebbe essere diversamente. Vogliamo essere trattati come gli altri grandi settori industriali italiani. Moda e arredamento hanno già tracciato la strada maestra, non vedo perché gli altri settori non debbano seguirla.

4. Per conquistare mercati lontani il tema delle regole è determinante. Il Wto ha fallito nel proprio tentativo di regolamentare il libero scambio e ora si lavora ad accordi bilaterali, un lavoro lungo e faticoso. Cosa pensa degli accordi già siglati? E dell'accordo con gli Usa ancora in discussione? Quali sono i punti su cui transigere e quali quelli sui quali non dobbiamo derogare?
Dopo il fallimento del Wto, la sola strada percorribile sembra davvero quella degli accordi bilaterali, anche se non sono la soluzione ideale perché ci costringono a seguire regole diverse sui diversi Paesi. È un male necessario, quindi, che non possiamo che accettare. Stiamo seguendo con attenzione le trattative in corso. Fino ad ora i mediatori europei hanno lavorato bene. Anche se abbiamo dovuto sacrificare alcuni principi, alla fine, gli accordi hanno migliorato le possibilità di scambio. Penso al Canada, dove abbiamo dovuto cedere su alcune nostre denominazioni, ma abbiamo portato a casa un principio importante: chi usa - anche se da decenni - nomi italiani, deve dire che il suo prodotto non viene dal nostro Paese. E abbiamo portato a casa un aumento importante dei volumi che possiamo esportare. Penso alla Cina, dove siamo riusciti a ottenere la tutela di alcuni marchi importantissimi. O alla Corea, che li ha riconosciuti tutti. Proprio pochi giorni fa, a Bruxelles, Europa e Stati Uniti hanno ripreso a discutere dell'accordo di libero scambio. Il discorso lì è ancora più difficile. Ma sono ottimista. Conviene a tutti trovare una soluzione, perché gli interessi in gioco sono enormi. Bisognerà essere pragmatici e gestire i singoli problemi cercando specifiche soluzioni.


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I Mercati

STATI UNITI: OK SOLO COL TTIP

23-06-2015

Mercato con ampi margini, ma molto competitivo: l’accordo di scambio favorirebbe le imprese italiane


Da qualche mese l’accordo transatlantico con gli Usa – il famoso Ttip – è al centro dell’attenzione. Visto il crescente interesse per quest’accordo che di certo modificherà gli equilibri attuali, può essere interessante fotografare la realtà produttiva americana e gli attuali flussi di import–export.

Gli Stati Uniti sono un Paese molto grande, che conta quasi 320 milioni di abitanti e una middle class davvero numerosa. Gli oriundi italiani sono una delle comunità più importanti con circa 17,5 milioni di individui.

La produzione agricola è molto abbondante: più di 90 milioni di tonnellate di latte l’anno, trasformato dalle locali industrie. La produzione di latte in polvere è di circa un milione di tonnellate, mentre quella di formaggi supera i cinque milioni, destinati quasi esclusivamente al consumo domestico.

Sul fronte della produzione lattiero-casearia, gli Usa sono sostanzialmente autosufficienti: i volumi importati (148.000 tons), sono meno della metà di quelli esportati (318.000 tons).

Circa il 50% delle importazioni casearie arriva dall’Unione europea, con l’Italia in pole position. Lo scorso anno le nostre aziende hanno esportato negli States circa 29.000 tonnellate di formaggi (il 19% del totale), distaccando Francia, Paesi Bassi e Germania.

I formaggi che hanno maggior successo sono il Pecorino Romano, che nel 2014 ha venduto negli Usa circa 10.400 tonnellate, seguito da Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che complessivamente hanno superato le 10.500 tonnellate. Sono questi tre formaggi a farla da padrone, rappresentando più dei due terzi dei flussi commerciali complessivi che uniscono Italia e Usa e il 14% dei formaggi stranieri acquistati dai consumatori statunitensi.

A parecchie lunghezze di distacco troviamo altri formaggi, apprezzati, ma meno importanti per i volumi di vendita: mozzarella, provolone e Gorgonzola.

Complici la limitata produzione di Pecorino Romano e la rivalutazione del dollaro sull’euro, nel 2014 abbiamo registrato una flessione nei volumi venduti e nel fatturato del nostro export.

Gli Usa sono la terza destinazione dell’export nazionale nonché uno dei mercati più interessanti al mondo, anche se l’“Italian sounding” e l’uso improprio delle denominazioni geografiche tutelate, insieme a una capacità competitiva non indifferente, rendono difficile la vita dei nostri prodotti.

A questi problemi si aggiungono le difficoltà derivanti da una normativa sanitaria non armonizzata e molto complessa, che costringe le imprese a dedicare linee produttive ad hoc per i prodotti destinati al mercato statunitense. C’è poi il capitolo antiterrorismo, che dopo la strage dell’11 settembre ha stretto le maglie e reso ancora più difficile l’accesso al mercato.

Ci sono quindi enormi potenzialità da sfruttare e una grande attesa per il futuro dell’accordo che si spera possa dare risposte alle imprese italiane rendendo più semplice l’accesso agli scaffali yankee.



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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO

09-07-2015

Ampio spazio ai festeggiamenti per i 70 anni di Assolatte, ma anche articoli sull’accordo Ttip, sui dati di consumo ed export, sui mercati di interesse per il settore e molto altro


Assolatte ha festeggiato i suoi 70 anni con una grande festa a Roma. Giusto quindi dedicare alla manifestazione la rivista di luglio con il ricordo dettagliato della giornata, le sintesi degli interventi, le foto dell’evento e dei vincitori del premio giornalistico, la serata di gala.

 
La rivista propone anche il parere di Paolo De Castro sull’accordo Ttip e sui veti che ne frenano il percorso. In tema di economia si parla di consumi, ancora preoccupanti sul fronte interno, e di esportazioni nel settore lattiero-caseario, con i formaggi duri che mostrano segni positivi.

 
Un interessante articolo riguarda il mercato spagnolo, che ricomincia a crescere per le nostre esportazioni nazionali e che potrebbe diventare un partner interessante per le aziende lattiero-casearie italiane.

 
L’export verso la Cina, ma soprattutto la legislazione di Pechino sono al centro dell’articolo dedicato al seminario Assolatte in tema di etichette, registrazione dei marchi e procedure di riconoscimento che le imprese devono seguire per esportare verso il Sol Levante.

 
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Attualità

ASSOLATTE OSPITA I DELEGATI ALLA SICUREZZA ALIMENTARE DI TUTTO IL MONDO

13-07-2015

Summit mondiale della sicurezza alimentare “Fighting food crime, enforcing food safety” (Contrastare il crimine alimentare, rafforzare la sicurezza alimentare) organizzato dai ministeri della Salute e delle Politiche Agricole e dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri


La qualità e la sicurezza dei prodotti lattiero caseari italiani sono stati in primo piano il 10 luglio scorso. Nello stabilimento del presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, si sono riuniti i rappresentanti dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS), dei Nuclei Antifrodi Carabinieri (NAC) e i delegati alla sicurezza alimentare dei 38 Paesi che hanno partecipato alla conferenza internazionale “Fighting food crime, enforcing food safety” (Contrastare il crimine alimentare, rafforzare la sicurezza alimentare), all’interno di Expo.

Una due giorni di "summit mondiale“ che ha visto Assolatte, in virtù dell’accordo di collaborazione NAS / ASSOLATTE, a fianco degli organi di controllo nazionali e internazionali in un evento organizzato dal Ministero della Salute, dal Ministero delle Politiche Agricole e dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

In virtù dell’accordo attivo da diversi anni, le aziende aderenti ad Assolatte hanno avuto modo di accreditarsi nuovamente come garanti  della qualità e della sicurezza dei prodotti lattiero caseari nei confronti delle istituzioni nazionali e mondiali.
L’accordo di collaborazione NAS / ASSOLATTE, ricordiamo, prevede il coinvolgimento attivo delle parti in una serie di attività a tutela del consumatore e di contrasto alle frodi e alle sofisticazioni che influiscono notevolmente sulle performance delle aziende e sull’indotto economico e occupazionale del settore.

Attraverso la verifica dell’intero processo produttivo dei formaggi più noti, le delegazioni hanno toccato con mano l’approccio rigoroso e costante alla qualità e alla sicurezza che caratterizza le aziende che aderiscono ad Assolatte.

Guidati da NAC e NAS, hanno preso parte all’evento i delegati delle organizzazioni per la sicurezza alimentare italiane e internazionali. Tra i quali la Commissione europea e Antifrode, la Food and Drug Administration, FAO, Servizi Veterinari, Ministero della Salute e delle Politiche Agricole. Presenti anche i rappresentanti di Giappone, Israele, USA, Hong Kong e di tutti i principali Paesi europei. Al seguito anche numerose troupe televisive, tra le quali la prestigiosa emittente Americana CBS.

Assemblea

ASSEMBLEA 2015: LETTERA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE AMBROSI

22-06-2015

"Dobbiamo imparare ad essere più presenti e più propositivi per portare ovunque la nostra voce, la voce di chi fa impresa e crea lavoro e ricchezza"


Cari Amici, cari Soci

è bello ritrovarsi a Roma per festeggiare il nostro settantesimo compleanno!
Quella di oggi è un’assemblea un po’ speciale e prevede molte belle sorprese, che scopriremo insieme nel corso del pomeriggio e della serata.

Questa manifestazione arriva quando si cominciano a vedere timidi segnali positivi, dopo mesi di crisi.
Abbiamo vissuto anni difficili, che hanno portato ad una profonda ristrutturazione del nostro settore, a tutti i livelli: in campagna, tra le nostre imprese e nel mondo della distribuzione. Molti stabilimenti, anche di marchi importanti, sono stati costretti a chiudere i battenti.

Per comprendere quale terremoto abbia colpito il Paese e le nostre aziende scorriamo velocemente alcuni dei principali indicatori macroeconomici, che certificano – qualora ce ne fosse bisogno – quanta strada abbiamo perso e quanta dovremo farne, per recuperare il tempo perduto.

Gli ultimi dieci anni hanno visto sfumare il frutto di tanti anni di lavoro. La capacità produttiva del Paese si è ridotta in modo sensibile. Anche durante il 2014, il prodotto interno lordo italiano ha continuato a diminuire e oggi siamo quattro punti sotto il valori di dieci anni fa.

Sul fronte occupazionale, poi, abbiamo subito colpi durissimi. Lo scorso anno, il tasso di disoccupazione ha raggiunto la soglia del 13,7%, la più alta degli ultimi 30 anni, con punte drammatiche nel Mezzogiorno.
Bastano questi tre dati per comprendere i colpi che la crisi ha inferto al nostro sistema Paese.
L’incapacità di trovare soluzioni ha avuto effetti drammatici sul livello di fiducia degli Italiani, che sono spaventati per il futuro e lo dimostrano riducendo i consumi ed aumentando la propria propensione al risparmio: gli acquisti domestici sono ai minimi storici.

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Questo atteggiamento prudenziale non ha risparmiato il settore alimentare e tutti ritengono che il calo dei consumi non sia un fenomeno contingente, ma un vero e proprio riposizionamento strutturale.

Si compra di meno e si sceglie di più, facendo massima attenzione alle offerte e al rapporto prezzo/qualità, si spreca di meno e si sta di più in casa, riducendo ulteriormente le spese, anche quella alimentare. E tutti dicono che l’acquisto di impulso - soprattutto dei beni di consumo – difficilmente tornerà sui livelli del passato.

Latte, burro, formaggi e yogurt non fanno eccezione a questa regola. L’ultimo rapporto COOP afferma che nel giro di soli 4 anni, la spesa per latte e formaggi è diminuita del 12%. E i dati delle principali società di rilevamento degli acquisti confermano che sono ben pochi i prodotti che mostrano segni positivi.

Per i nostri prodotti, il fenomeno non è legato solo alla crisi economica, ma ad un mix di fattori, che abbiamo avuto modo di approfondire, anche grazie ad uno studio commissionato ad Human Highway, società specializzata in questo tipo di analisi.

Ebbene, lo studio ha chiarito che gli Italiani promuovono a pieni voti i nostri prodotti e che l’80% degli intervistati consuma in modo regolare il latte, alimento quasi sempre associato in modo spontaneo a valori positivi e a un immaginario di bontà e salute.

Lo studio ha anche misurato il fenomeno dei cosiddetti anti-milk, persone che non si avvicinano ai nostri prodotti, per ragioni riconducibili a motivazioni le più varie e talvolta fantasiose. Si tratta di una minoranza di persone – circa il 4% degli intervistati - che per ragioni culturali o per proprie convinzioni si sono allontanate dal latte, dai formaggi, dai latti fermentati.

Lo studio ha chiarito, infine, che il mondo degli indecisi è molto vasto: circa il 40% degli intervistati, infatti, non ha le idee chiare. Dobbiamo quindi tenerli “sotto osservazione”, informarli meglio e di più, per evitare che si facciano convincere dai nostri detrattori e che abbandonino i nostri prodotti.
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La crisi dei consumi non riguarda le nostre vendite all’estero, dove latte e formaggi continuano a crescere.

Lo scorso anno abbiamo superato le 330.000 tonnellate di formaggi esportati e sfondato il muro dei 2,5 miliardi di euro complessivi, con una crescita del 3,3% in volume e quasi del 5% in fatturato.

Oramai un terzo della nostra produzione casearia varca i confini nazionali e il fatturato che realizziamo all’estero è quasi il 17% di quello ottenuto dalle nostre aziende.

Sono risultati importanti, arrivati nonostante la battuta d’arresto che nostro malgrado abbiamo vissuto a causa dell’embargo russo.

Pur non essendo ancora una destinazione chiave per il nostro Paese – prima del blocco, rappresentava poco più del 2% dei volumi totali esportati – la Russia è un mercato promettente e con tassi di crescita sostenuta, che dava risultati molto interessanti.

L’inatteso stop ha creato non pochi problemi alle aziende che avevano investito per crescere, raggiunto volumi di affari interessanti e che da un giorno all’altro hanno dovuto cercare nuove destinazioni. Oltre ad aver dato il colpo di grazia al mercato mondiale.

Speriamo che la diplomazia faccia il suo corso e che nel giro di qualche mese le frontiere possano riaprire. La “fame” di latte e formaggi di qualità è molta e sono pochi i Paesi che possono accontentarla.

L’export quindi ha chiuso con risultati positivi il 2014 ed è cominciato altrettanto bene nel 2015, con nuovi aumenti, legati anche alla rivalutazione del dollaro sull’euro, che ha reso i nostri formaggi più convenienti ed ha favorito le nostre vendite nel mondo.

Abbiamo quindi raggiunto livelli importanti, che solo pochi anni fa sembravano impensabili, ma non dobbiamo accontentarci.

Se in percentuale la Germania esporta poco meno del doppio e la Francia il 50% di più di quel che noi riusciamo a fare vuol dire che si può fare di più. Abbiamo ancora ampi margini di crescita.

Certo, dovremo moltiplicare i nostri sforzi ed è probabile che la fine delle quote latte porterà molti Paesi a produrre di più. I nostri concorrenti potranno quindi disporre di più latte da trasformare e aumenterà la pressione competitiva esercitata nel mondo sui nostri prodotti.
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La crisi economica e dei consumi ha coinciso con quella della politica. Nessuno dei Governi che si sono succeduti in questi anni ha trovato soluzioni al ritardo strutturale e agli sprechi che nel corso degli anni hanno impoverito il Paese. E nessuno è stato in grado di traghettare l’Italia fuori dalla crisi, per noi più pesante e più lunga di quella di altri.

Da poco più di un anno abbiamo un nuovo Governo – il sessantaquattresimo nei settanta anni di storia repubblicana! - che ha promesso grandi riforme, modernizzazione, nuove regole e un paese normale.

Non possiamo negare che alcune cose siano state fatte e che altre si stiano cercando di costruire: dopo i famosi e discussi 80 euro, l’Esecutivo ha lavorato alla riforma del mercato del lavoro, una novità importante che ci auguriamo aiuti la ripresa occupazionale introducendo meccanismi elastici e meritocratici, senza intaccare i diritti di chi lavora con noi e per le nostre aziende.

Il Governo ha messo mano alla scuola, ha approvato un nuovo sistema elettorale ed è impegnato in una riforma dello Stato interessante, con grandi cambiamenti che interessano il bicameralismo e il titolo V della Costituzione. Sono interventi che riteniamo necessari se non fondamentali per la modernizzazione del Paese, che devono rendere più efficiente il processo decisionale e - aspetto mai secondario - ridurre drasticamente la spesa pubblica, che nonostante i proclami continua inesorabilmente a crescere anno dopo anno.

Quando si opera su temi tanto importanti è difficile trovare un consenso assoluto. Così, non tutti sono d’accordo sui risultati raggiunti e sui cambiamenti introdotti.

Sappiamo che il mondo dei sindacati contesta con forza il jobs act, che gli insegnanti protestano per le novità che li riguardano e che non tutti condividono le scelte fatte per il sistema elettorale e la riorganizzazione delle competenze di Stato e Regioni.

Molti propongono ricette differenti, ma molte scelte sono state fatte e non possiamo che attendere i risultati, sperando che siano positivi, perché è in gioco il futuro del Paese.

Le mie parole non sono un sì all’azione del Governo. Tante decisioni che ci riguardano sono per nulla o poco condivisibili e poco o nulla viene fatto per combattere la demagogia e il populismo tipici dei nostri tempi.

Si continuano a sostenere tesi anti industriali e si trascura il fatto che le nostre imprese, più di altre sono state capaci di contenere i danni della crisi. Che più di altre sono riuscite a garantire livelli di occupazione sostanzialmente stabili. Che continuiamo ad approvvigionarci di tutto il latte italiano disponibile, mentre sarebbe più facile ed economico percorrere strade alternative. Che – anche nei momenti più difficili – non abbiamo abbassato la guardia, e abbiamo continuato a portare sulle tavole degli Italiani prodotti di qualità, a prezzi per quanto possibile convenienti.
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Ci saremmo aspettati quindi una maggiore riconoscenza da parte del mondo agricolo e delle istituzioni. E invece…
… invece, quando dopo un periodo di quotazioni record del latte alla stalla (non dimentichiamo mai che il prezzo medio liquidato nel 2014 è stato il più alto degli ultimi quindici anni) la scorsa estate, la tendenza dei mercati mondiali ha cambiato segno e sono arrivati segnali ribassisti, è ricominciata la consueta caccia all’untore.
E la politica ci ha lasciati soli. Peggio, ci ha isolato.
Senza ascoltare la nostra voce, la nostra opinione, le nostre idee sulle possibili iniziative da porre in essere per affrontare la delicata contingenza, si è deciso di intervenire a gamba tesa sui rapporti agricoltura/industria. Quel che più grave e che – in barba alle promesse di cambiamento – lo si è fatto dando voce solo ai soliti noti, a chi pretende di stabilire, da solo, le regole del gioco e non comprende che il suo atteggiamento conservatore e conservativo fa male alle imprese. Anche a quelle agricole.

Non siamo stati ascoltati neanche quando abbiamo chiesto di risolvere una volta per tutte l’atavico problema dei rimborsi IVA. E non avremmo voluto leggere la legge sul reverse charge, una vera e propria forzatura normativa a danno delle nostre imprese, fortunatamente bocciata dalla Commissione europea.
Non possiamo essere contenti anche per tante cose che non sono state fatte.

Avremmo apprezzato una forte spinta progettuale per il futuro della filiera del latte, rimasta orfana delle quote latte, ma non l’abbiamo vista.

Avremmo voluto assistere ad iniziative volte alla riduzione dei costi di produzione che gravano sulle imprese, quelli energetici quelli dell’autotrasporto, quelli della burocrazia.

Ci saremmo attesi un totale cambio di passo sui temi della capacità competitiva e dell’armonizzazione normativa, una radicale semplificazione e modernizzazione delle regole che porterebbe grandi benefici al sistema produttivo italiano.

So bene che si tratta di temi delicatissimi e spesso impopolari. E so che è più facile continuare a percorrere la strada del facile consenso, piuttosto che cercarne di nuove.

Ci vorrebbe più coraggio e determinazione, perché su queste sfide si gioca il futuro delle imprese alimentari che ancora lavorano in Italia. Perché, se non arriveranno risposte ed aperture saranno ancora tante le aziende che saranno costrette a chiudere i propri impianti in Italia e a traslocarli dove si dimostra più sensibilità verso le esigenze delle imprese e l’innovazione e dove si lavora per facilitare non per ostacolare la vita di chi produce e crea ricchezza.

Si pensa davvero che in un prossimo futuro potremo confrontarci sui mercati mondiali usando le sole armi della qualità dei prodotti e della fama del made in Italy?

Me lo auguro. Ma non sono tanto ottimista.
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Diciamo spesso che noi imprenditori dobbiamo esserlo, sempre e comunque.

Di recente, però ho riflettuto su una frase di Roch de Chamfort, uno scrittore francese del ‘700, che paragonando l’atteggiamento di chi va per mare ai differenti modi con cui l’uomo affronta la vita scrisse che – al pari del marinaio – il pessimista si lamenta del vento cattivo, l’ottimista aspetta che cambi, il realista aggiusta le vele.

Ecco, forse dobbiamo imparare ad essere più realisti. Dobbiamo smettere di lamentarci del vento cattivo o di attendere quello buono. Dobbiamo pretendere che chi è alla guida del Paese si impegni per regolare meglio le vele. Anche perché il vento cambia di continuo.

È cambiato in Italia, dove siamo testimoni di un epocale mutamento delle abitudini di acquisto e di consumo.

È cambiato in Europa, dove – come ho detto – con la fine delle quote latte i Paesi che mordevano il freno sono ora liberi di produrre quanto gli aggrada e di proporsi come fornitori, non solo di commodities – che non sono nelle corde della nostra tradizione casearia – ma con prodotti di largo consumo, convenienti e di qualità ogni giorno migliore.

È cambiato in tanti Paesi del resto del mondo, anche in quelli che per decenni abbiamo considerato “in via di sviluppo” e che sono diventati mercati molto più che promettenti, che fanno crescere la domanda mondiale a tassi importanti.

Limitarsi ad essere ottimisti e pensare che la spinta del “vento buono” ci farà vincere le sfide globali non ci porterà lontano. E non andremo lontano neanche se ci limiteremo a lamentarci del vento cattivo.

Dobbiamo imparare ad essere più presenti e più propositivi per portare ovunque la nostra voce, la voce di chi fa impresa e crea lavoro e ricchezza.
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In questo panorama di grandi cambiamenti, credo di poter affermare che abbiamo fatto un buon lavoro.

Abbiamo lavorato bene sui temi normativi. Le nuove regole di etichettatura entrate in vigore alla fine del 2014 non ci hanno trovato impreparati perché Assolatte ha risposto a centinaia di quesiti delle aziende sui temi più disparati e ci ha aggiornato in modo tempestivo con appunti, circolari, approfondimenti e ben tre seminari con esperti nazionali e comunitari. Ci resta l’amaro in bocca per non aver potuto smaltire gli imballi che avevamo in azienda e siamo stati costretti a portare in discarica, quintali di materiale e soldi gettati via, senza una ragionevole motivazione.

Credo che abbiamo fatto un buon lavoro nell’assistenza quotidiana alle aziende che esportano. Se il numero di Paesi sui quali riusciamo a far arrivare i nostri prodotti aumenta i problemi si moltiplicano e sempre più spesso ci rivolgiamo ad Assolatte per capire come affrontare gli innumerevoli ostacoli burocratici con cui dobbiamo confrontarci. Esportare in Paesi lontani è difficile. Ci piacerebbe che venissero rimossi almeno gli ostacoli interni e sentire le istituzioni vicine quando portiamo i nostri formaggi nel mondo.

Sempre in tema di export abbiamo dato un importante contributo alle trattative che l’Unione europea sta intessendo con tanti possibili partner. Dopo il Canada, che come ricorderete si è chiuso con un importante aumento dei quantitativi di formaggio che possiamo esportare liberamente, stiamo lavorando al tanto discusso TTIP. L’accordo è ancora in discussione ed è accompagnato dalle pesanti polemiche di chi teme che la qualità dei prodotti europei possa uscire sconfitta dalle mediazioni che sono necessarie per giungere ad un’intesa. Noi siamo convinti che se cadessero alcune barriere potremmo migliorare di molto la nostra presenza aldilà dell’oceano. Senza dimenticare che la mancanza di un accordo favorisce altri Paesi e lascia irrisolti alcuni problemi che ci stanno molto a cuore, come la tutela del made in Italy e delle Indicazioni geografiche.

Il Governo si è posto un traguardo importante: aumentare del 50% il valore delle nostre esportazioni alimentari nei prossimi 5 anni, sfondando così il tetto dei 50 miliardi di euro. Noi diciamo che questo obiettivo è raggiungibile solo se si individuano i Paesi obiettivo, si seleziona la gamma di prodotti che possono arrivarci, si coordinano gli investimenti per la crescita e si lavora per far conoscere meglio le differenze tra il vero made in Italy e quello che made in Italy non è.

L’accordo che abbiamo firmato con Fiere di Parma ha permesso un ulteriore miglioramento di Cibus – manifestazione che ritengo abbia confermato le nostre aspettative – e ha dato il via al Padiglione CibusèItalia, dove abbiamo portato i più famosi marchi alimentari italiani, che – altrimenti – non avrebbero avuto nessuno spazio ad Expo. Se non lo avete ancora fatto, vi invito davvero a fare un giro all’esposizione: ne vale la pena! Girando tra i padiglioni ci si rende conto di quante grandi culture si confrontino oggi sul mercato mondiale. Di quanti concorrenti reali o potenziali abbiamo di fronte. E ci si rende conto che l’atteggiamento del nostro Paese in materia di cibo è un po’ provinciale e - certo non per nostra responsabilità - quantomeno folkloristico.

Abbiamo fatto un ottimo lavoro nell’attività di comunicazione e immagine del settore e dei prodotti, diramando decine di comunicati stampa, rilasciando interviste, partecipando a molte trasmissioni televisive e radiofoniche, raccontando il nostro mondo e i nostri prodotti. Abbiamo inviato a giornalisti e medici le nostre newsletter “Lattendibile” e pubblicato decine di articoli interessanti su Il Mondo del latte, la nostra rivista che ancor più che in passato è piaciuta ai lettori. E poi abbiamo organizzato e gestito la terza edizione del premio giornalistico Assolatte, raccogliendo articoli, proponendo temi di discussione, preparando testi e selezionando il meglio di quello che è stato scritto e pubblicato. Un lavoro lungo faticoso, che facciamo con entusiasmo. Io credo che dovremmo investire di più in questa attività che è una vera e propria diga contro la cattiva informazione che circola.

Da alcune settimane, poi, lavoriamo al rinnovo del Contratto nazionale del lavoro. Le persone che lavorano al nostro fianco sono una delle ricchezze delle nostre aziende. Diciamo sempre che il made in Italy è quello che nasce nei nostri stabilimenti e vorremmo che anche i nostri dipendenti – dagli operai ai dirigenti – fossero orgogliosi dei successi che mietiamo nel mondo. Nelle prossime settimane lavoreremo con le altre associazione per trovare un punto di incontro e come sempre, valuteremo le loro richieste. Ci aspettiamo, però, un forte senso di responsabilità da parte delle loro rappresentanze sindacali. Gli ultimi anni sono stati accompagnati da periodi di deflazione. Lavoriamo insieme, quindi, per mantenere elevati i livelli occupazionali, valorizziamo che il made in Italy nasce nelle nostre aziende grazie ad un sapere fare unico, e diamoci da fare perché questo saper fare si tramandi alle nuove generazioni, creando occasioni di lavoro e di crescita professionale. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e contiamo sulla loro disponibilità a capire le nostre ragioni.
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Cari Soci, cari Amici,

le sfide che ci aspettano sono importanti e abbiamo tanto lavoro da fare.

Continueremo a lavorare per affermare la nostra missione e i nostri valori, perché siamo intimamente convinti che un Paese è forte solo se investe e crede in chi fa impresa e che la ricchezza di un popolo dipende da quanto è forte la sua componente produttiva.

Prima di passare agli altri punti all’ordine del giorno e ai festeggiamenti per il nostro settantenario, in questa occasione di incontro così importante per la nostra associazione permettetemi di rivolgere un pensiero, affettuoso e riconoscente a tutti quelli che ci hanno permesso di arrivare fin qui: a chi ha fondato o guidato le nostre aziende prima di noi; a chi ha lavorato e lavora al nostro fianco per il progresso e la crescita del nostro settore e delle nostre imprese. Migliaia di persone, operai, impiegati, dirigenti, imprenditori che hanno sempre messo nel loro lavoro passione, professionalità, impegno.
Insieme a loro abbiamo raggiunto traguardi importanti: abbiamo migliorato la qualità dei nostri prodotti e la loro sicurezza, abbiamo sviluppato idee che hanno fatto crescere le nostre aziende e imparato a conoscere mercati sempre più lontani.

Insieme, abbiamo superato ostacoli che sembravano insormontabili. Abbiamo anche perso alcune battaglie, ma sempre combattendole a testa alta con l’orgoglio di chi sa di rappresentare la parte buona e produttiva del Paese.

Grazie quindi a tutti loro e grazie a tutti voi, che siete qui a testimoniare il vostro affetto e la vostra amicizia per la nostra Associazione.


Giuseppe Ambrosi



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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

21-08-2015

Agosto 2015


Tempi difficili per il mondo del latte, e non solo in Italia, dove i consumi continuano, da anni e inesorabilmente, a contrarsi e la domanda non sembra dare segnali che possano far pensare a una ripresa in tempi ragionevoli.

Una situazione che ci accomuna a molti altri Paesi e che sta generando un serio allarme di portata globale. Basta leggere le rassegne stampa internazionali per averne conferma e per capire le difficoltà con cui si deve confrontare oggi il comparto lattiero-caseario.

Negli Stati Uniti, come titola il “Washington Post”, la produzione ha toccato livelli da record, mai raggiunti prima. Un risultato di cui si potrebbe andar fieri se non fosse che, secondo quanto scrive il giornale, ogni mese vengono gettate 3.500 tonnellate di latte, che non trovano collocazione sul mercato. Anche in Australia e in Nuova Zelanda la produzione di latte è superiore a quella di sempre e crescite significative si registrano anche in altri Paesi, come l’India. Attendibili previsioni stimano che nel 2015 la produzione mondiale di latte metterà a segno una crescita del 2,1% arrivando a stabilire il record storico di 582,5 milioni di tonnellate. Quindi, più latte per tutti. Ma a che prezzo?

Secondo la Fao, le quotazioni medie sono diminuite del 39% in poco più di un anno. La dinamica nel calo del prezzo del latte alla produzione riguarda tutti i Paesi e tutti i continenti. Europa compresa, dove, ad esempio, in alcune zone della Spagna i produttori di latte lamentano quotazioni pari a 27 centesimi al litro.

È evidente che la situazione è critica. Ma è altrettanto evidente che è difficile fare di più di quel che si sta facendo in Italia, che sarà anche quest’anno – con ogni probabilità – il Paese che riuscirà a garantire il prezzo del latte alla stalla più alto d’Europa.

Un prezzo basso, purtroppo, lo sappiamo bene. Ma sempre un prezzo superiore a quello di mercato.

Eppure, nonostante questo, una quotazione che probabilmente non basta a ripagare i costi di produzione, come sostengono gli allevatori. Ma è un problema globale, non solo italiano, e a nulla serve fare leggi che impongono prezzi minimi stabiliti a tavolino. Piuttosto sarebbe più appropriato ritrovare formule costruttive a livello di vertici rappresentativi delle diverse componenti per confrontarsi e discutere di efficienza e di competitività. Ossia affrontare i temi-chiave per la crescita del settore. O perlomeno per la sua futura sopravvivenza.
 
Adriano Hribal


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Il Mondo del Latte

4 DOMANDE A DARIO BRESSANINI

24-08-2015

Chimico ricercatore e autore di vari libri


Dario Bressanini è chimico ricercatore presso il dipartimento di Scienze chimiche e ambientali dell’Università degli studi dell’Insubria a Como. Grande appassionato di scienza e di comunicazione, affianca alla vita accademica l’attività di divulgazione, sia in televisione che nel mondo del web. Cura, infatti, il blog Scienza in Cucina su Le Scienze, un contenitore molto interessante che invitiamo i nostri lettori a seguire.

Oltre alle numerose pubblicazioni scientifiche, legate al suo lavoro universitario, Bressanini è autore di alcuni libri che hanno avuto un buon successo di pubblico e di critica e che la dicono lunga su come la pensi. Basta leggerne i titoli per capire che siamo di fronte ad un vero e proprio agente 007 dell’antibufala, di una persona che ama capire il mondo che lo circonda, di uno scienziato che vuole insegnare a diffidare di quella falsa scienza che trova nella rete un amplificatore eccezionale.

Bressanini parla ai lettori in modo semplice, pacato e autorevole, li invita a pensare e raccomanda di non farsi influenzare da quel che spesso – troppo spesso – il web trasforma in verità. E ha un buon numero di aficionados con cui si confronta, discute, qualche volta scherza.

Premio giornalistico Assolatte nel 2012, è stato uno dei protagonisti della tavola rotonda che poche settimane fa ha animato la settantesima assemblea dell’associazione.

1. Da una recente indagine di Assolatte, è emerso che il popolo antimilk è “solo” il 4% dei naviganti. Eppure in rete e sulle rassegne stampa i pochi detrattori riescono a far sentire la propria voce molto di più della maggioranza, e fanno proseliti. Secondo lei, dipende dagli strumenti che usano, dal linguaggio o da cosa?
Questa è una caratteristica comune di molti movimenti che sono contrari a qualche cosa. Si pensi per  esempio al tema dei vaccini o della sperimentazione animale oppure, per restare in campo alimentare, a tutte le bufale che girano sullo zucchero. Nel mondo della rete usare un linguaggio a tinte forti, che per esempio richiama malattie e disastri, paga perché questi messaggi vengono diffusi molto più velocemente degli articoli pacati e ragionati. Fanno leva sul meccanismo universale di far pensare al lettore che qualcuno gli stia nascondendo qualche cosa, che esista un complotto che impedisce di diffondere l’informazione “vera”, e quindi l’invito a “far girare” quel messaggio si traduce in una autogratificazione di chi lo fa, perché è riuscito a “sfuggire al sistema”.

2. La rete è un eccezionale amplificatore e permette a chiunque abbia una connessione di dire quello che pensa. Senza pensare di mettere il bavaglio al media più potente che l’uomo abbia mai inventato, non crede che si dovrebbero fissare regole di ingaggio più efficaci? Definire e divulgare una sorta di ranking di credibilità delle fonti che aiuti a far cultura e non disinformazione?
Questo non funziona in pratica. Sono anni che Google ritocca il suo algoritmo di indicizzazione delle pagine, per cercare di segnalare quelle “più autorevoli” prima di altre, ma non funziona granché. Direi che una strategia più efficace, a lungo termine, è quella di abituare il lettore che chiunque faccia affermazioni deve anche portare le prove, altrimenti quello che ha scritto non è valido. Ora, invece, e a me capita spessissimo, il lettore tipico è abituato al contrario: legge delle affermazioni clamorose (quasi sempre bufale) e poi chiede a chi non ci crede di “smontare” quello che ha letto sul web. Ecco, andrebbe ribaltata la prospettiva per ridare l’onere della prova a chi fa delle affermazioni, specialmente quelle che riguardano la salute e l’ambiente.

3. La rete lancia continuamente nuove mode, anche nel settore dell’alimentazione. Le informazioni – buone e cattive – circolano velocissimamente, ma la sensazione è che questo turbinio lasci poche tracce. Vere e proprie ondate che tantissimi cavalcano per un po’ di tempo per sentirsi parte del gruppo ed essere “in”. È d’accordo con l’analisi? Secondo lei da cosa nasce questo atteggiamento, tipico della rete?
È vero che le mode sono velocissime, ma non concordo che lascino poche tracce. Ogni bufala ripetuta in rete sufficientemente a lungo, prima o poi arriverà anche sulla carta stampata (che troppo spesso ormai fa dei “copia e incolla” di quello che trova in rete, senza un minimo di controllo delle fonti), e lì può rimanere per decenni ed amplificata. Basti vedere, per esempio, il numero di riviste cartacee di cucina dedicate al “senza glutine” o alle “intolleranze”, quando è noto che una buona fetta di persone che sostengono di essere intolleranti a vari alimenti, non lo sono veramente. È sicuramente anche un fatto identitario il sentirsi parte di un gruppo e il poter condividere con altri i propri problemi (che indubbiamente esistono), cercando a volte un bersaglio facile e riconoscibile: il latte, il glutine, lo zucchero, il glutammato e così via.

4. Le mode, quando riguardano alcuni temi, diventano pericolose. Basta pensare a quel che succede con le campagne contro le vaccinazioni, ai rimedi miracolosi che dovrebbero curare malattie gravissime (il caso stamina è emblematico), al vegan esimo imposto ai bambini. Gli scienziati accreditati vengono accusati di essere prezzolati e la fiducia della gente diminuisce. Come invertire questa tendenza catastrofi sta da Grande Fratello?
È un problema su cui la scienza si interroga da decenni. All’origine ci sono la perdita di fiducia della società nei confronti degli scienziati e l’idea, ormai abbandonata dalla comunicazione della scienza, che il pubblico sia solo un contenitore vuoto da riempire di informazioni. È quello che, nella comunicazione della scienza, viene chiamato “deficit model”. La tendenza moderna è di “ingaggiare” il pubblico, cercare di farlo sentire partecipe delle decisioni (per esempio nel caso dei vaccini) e di instaurare un dialogo. Tenendo conto che le frange estremiste non si  possono recuperare e che si deve invece lavorare sul pubblico che è semplicemente frastornato dalla gran massa di informazioni contrastanti.

 
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Esportazione Formaggi Italiani Corea del Sud - Esportazioni Formaggi in Asia

I Mercati

LA COREA DEL SUD HA FAME DI FORMAGGI

26-08-2015

Produzione di latte insufficiente a soddisfare il fabbisogno interno. I consumatori prediligono i freschi.


Parliamo di Corea, un paese che sembra – al pari di tanti altri – molto interessato ai nostri prodotti.
Grande un terzo dell’Italia ma con una densità di popolazione più che doppia, la Corea del Sud non ha una zootecnia molto sviluppata.
Le stalle sono poco più di 5.000 e la produzione annuale di latte supera di poco i due milioni di tonnellate, impiegati per produrre latte alimentare, yogurt, latti fermentati e polvere di latte.
La produzione di formaggi è minima e garantisce solo il 5% del fabbisogno interno. Questo aumenta di anno in anno, perché lo stile di vita occidentale prende sempre più piede e il reddito medio è in forte crescita.
Il paese ricorre quindi in modo massiccio alle importazioni, cresciute di 25.000 tonnellate in un solo anno.
Per i nostri formaggi, che già stanno ottenendo risultati positivi, c’è quindi uno spazio crescente, perché i volumi complessivi sono ancora piccoli e rappresentiamo una quota modesta dell’import totale.
Nel 2014 le nostre esportazioni hanno superato le 1.400 tonnellate, per un valore complessivo (franco frontiera) di 9,2 milioni di euro.
Interessanti i trend di crescita: nel 2014 abbiamo segnato un + 26% e nei primi mesi di quest’anno l’aumento è stato addirittura del 34%.
Di preferenza, i consumatori coreani si rivolgono ai formaggi freschi, che rappresentano il 40% dell’export totale e che in un solo anno hanno visto raddoppiare i propri volumi di vendita. Seguono Grana Padano e Parmigiano Reggiano (380 tonnellate, pari al 22% del totale) e il Gorgonzola (223 tonnellate, pari al 16% del totale).
Gli esportatori sanno che qualche mese fa ci sono stati non pochi problemi per l’export dei formaggi a latte crudo, che hanno provocato uno stop temporaneo delle vendite di Grana Padano e Parmigiano Reggiano. I problemi sono stati poi risolti, perché abbiamo dimostrato che questi due grandi formaggi Dop, pur essendo prodotti con latte non trattato termicamente, sono sicuri per i consumatori. Le esportazioni sono quindi riprese senza ulteriori problemi.
 
 
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Record Esportazioni Formaggi Italiani in Spagna

I Mercati

FEBBRE SPAGNOLA PER I NOSTRI FORMAGGI

15-10-2015

Nei primi tre mesi del 2015 le spedizioni verso Madrid sono aumentate del 33%: una piazza da sfruttare


La Spagna è un Paese con buona tradizione casearia. La produzione di latte vaccino supera di poco i 6,3 milioni di tonnellate e l’allevamento ovino è di notevole importanza, tanto che la principale Dop casearia è il Queso Manchego, formaggio di pecora che rappresenta poco meno della metà delle 22.000 tonnellate di formaggi Dop prodotti dal Paese iberico.

Gli spagnoli bevono molto latte – il consumo pro capite supera gli 80 litri l’anno – ma mangiano poco formaggio, circa 9,3 kg ogni dodici mesi.

La produzione nazionale non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno interno e le importazioni, che superano le 240.000 tonnellate, sono di gran lunga superiori alle esportazioni.

Questi numeri di base permettono di dire che – situazione economica permettendo – la Spagna può essere un mercato interessante per i nostri formaggi. La serie storica delle nostre esportazioni mette però in luce andamenti discontinui. Tra il 2000 e il 2010, l’export verso Madrid è cresciuto in modo importante e i volumi sono triplicati, passando da poco più di 5.000 a circa 15.000 tonnellate. Nel 2010 è arrivata la crisi economica, che ha congelato la situazione fino al 2014, quando abbiamo finalmente assistito a un’improvvisa ripresa. Così, in un solo anno, i volumi dei nostri formaggi sono cresciuti del 16% circa, superando le 18.000 tonnellate e un fatturato di 100 milioni di euro. Numeri importanti, quindi, e incrementi tra i più alti registrati in Europa.

Anche i dati relativi al primo trimestre di quest’anno parlano di una crescita tumultuosa: l’export è salito del 33% e in tre mesi abbiamo venduto quello che una decina d’anni fa esportavamo in 365 giorni.

I formaggi italiani più venduti in Spagna sono Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che sfiorano le 850 tonnellate in tre mesi, la Mozzarella, che totalizza 682 tonnellate, i formaggi fusi (611), il provolone (444), e il Gorgonzola (224).

Se questa tendenza sarà confermata, la Spagna potrebbe diventare un partner molto importante per le nostre aziende. E non ci sarebbe da sorprendersi. In primo luogo perché si tratta di un Paese mediterraneo, cha ha una cultura alimentare simile a quella italiana ed è quindi capace di apprezzare le nostre specialità alimentari.

In secondo luogo, come abbiamo già segnalato, la Spagna importa molti formaggi e la quota dei formaggi italiani è solo il 7,5% del totale.

Infine, aspetto da non trascurare, soprattutto dalle aziende meno strutturate, la Spagna è un Paese comunitario. Il che permette di superare i mille problemi che i nostri esportatori incontrano quando decidono di affacciarsi sul mercato mondiale.


 
 
 
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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

11-11-2016

Novembre 2016


Lo scorso 10 ottobre la trasmissione “Indovina chi viene a cena” (una costola del più famoso “Report”) in onda su Rai 3, ha dedicato un lungo servizio al latte e alla filiera lattiero-casearia italiana.

La trasmissione ha gettato fango su tutti: dagli allevatori alle imprese di trasformazione. Il tutto senza alcun contraddittorio.

Per tutelare i prodotti e le imprese del settore, ci siamo immediatamente attivati, inviando una dura nota al presidente e al direttore generale della Rai, contestando i contenuti del programma ed evidenziando i danni di immagine per il settore.

Un settore che – a differenza di quello che è stato fatto vedere – fa le cose per bene, lavora seriamente ed è uno degli esempi più belli del made in Italy.

Fin qui la cronaca!

Non è la prima volta che ci troviamo ad affrontare attacchi e bugie di questo tipo.

Probabilmente, dopo le nostre proteste, arriveranno i chiarimenti. Ci verrà proposto di partecipare a trasmissioni riparatorie, di raccontare la nostra versione dei fatti. Come sempre lo faremo, portando la voce delle imprese. Spiegheremo che gli studi presentati non solo sono vecchi e superati, ma anche una goccia nel mare delle ricerche che confermano l’opposto: latte e derivati sono parte integrante della corretta alimentazione. Come dimostriamo con il nostro progetto “L’Attendibile”, che parla sempre e solo con la voce della scienza accreditata.

Quel che continuiamo a non capire, però, sono le ragioni per le quali la Rai – che dovrebbe svolgere un servizio pubblico per il quale incassa parecchi milioni di euro l’anno di canone – mandi in onda un servizio che denigra gli allevatori, cavalca tesi alimentari estremiste, che solo pochi mesi fa hanno portato in ospedale alcuni bambini per malnutrizione, diffama aziende agricole e industriali che portano ricchezza e lavoro al nostro Paese. E non è la prima volta!

Purtroppo la storia si ripeterà. Almeno fin quando non si risolverà un problema di fondo, che abbiamo messo sul tappeto tante volte, ma che nessuno vuole risolvere.

È giusto che i grandi media (la televisione, la radio, la stampa) diano spazio a chi racconta frottole? Che si permetta a chiunque di dire qualunque cosa?

In questo modo si dà visibilità e si accreditano nutrizionisti improvvisati, dietologi matti, santoni e soubrette, che occupano spazi che dovrebbero essere invece dedicati alla corretta informazione.

È venuto il momento di dire basta! Perché non si tratta di garantire la libertà di stampa e di informazione, ci mancherebbe altro! Bensì di dare delle regole a chi ha il delicato compito di fare informazione, di far crescere la cultura del Paese, di avvicinare la gente comune a temi complessi, ma fondamentali, quali la salute.

E di far rispettare queste regole.

Adriano Hribal

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE

15-11-2016

L’etichettatura a semafori, i consumi degli italiani e le tendenze attese per i prossimi mesi. Le norme per il congelamento dei prodotti lattiero-caseari, le produzioni di formaggi DOP e lo yogurt come alleato contro lo stress


La rivista di novembre propone le riflessioni di De Castro sull’etichettatura a semaforo in uso in Gran Bretagna e in corso di sperimentazioni in Francia.

Cosa mangiano gli italiani: il tema è approfondito grazie a diversi interessanti articoli. Il rapporto Coop 2016 traccia un ritratto dei consumatori italiani che certifica una fuga dal cibo basic e il desiderio di sperimentare piatti nuovi e aderire a stili alimentari innovativi. Ma anche gli esiti del monitoraggio condotto dall’Osservatorio Assolatte sulle tendenze alimentari che caratterizzeranno i prossimi mesi ed il boom delle vendite di prodotti bio.

L’export di formaggi in Francia e le produzioni casearie a Denominazioni di Origine Protetta nazionali.

Lo yogurt: un ottimo alleato contro lo stress.

In materia igienico-sanitaria, la rivista approfondisce le norme per il congelamento dei prodotti lattiero-caseari.

Sul fronte normativo, proponiamo un focus sulle indicazioni fornite dalla Corte di Giustizia europea su quando l’uso di un termine possa considerarsi evocativo di prodotti Dop e Igp.

Sottoscrivete un abbonamento a Il Mondo del Latte! Tutti i riferimenti e la scheda di abbonamento sono disponibili sul sito Assolatte.
 
 

Attualità

COREA DEL SUD: VIA LIBERA AI FORMAGGI ITALIANI

24-11-2016

Il sistema caseario italiano ha superato brillantemente l’audit degli ispettori Sud Coreani


Si è appena conclusa, assai positivamente, la visita ispettiva delle autorità sanitarie Sud coreane. Nel corso della missione ufficiale, coordinata da Assolatte, gli inviati del governo di Seul hanno visitato alcune aziende associate ad Assolatte per verificare i sistemi produttivi dei formaggi.
Al termine delle ispezioni, il capo delegazione coreana ha riconosciuto l’alto livello delle imprese italiane, dove l’autocontrollo si associa ad un capillare sistema di verifiche da parte dei Servizi Veterinari creando così un meccanismo che non ha paragoni nell’Unione europea.
 
A coordinare l’iniziativa è stata Assolatte, che ha organizzato la missione della delegazione asiatica e ha fatto da interfaccia tra il ministero della Salute italiano, le autorità coreane e le aziende casearie italiane.
 
Un altro importante via libera all’export caseario dei migliori formaggi italiani in un mercato, quello coreano, via via più importante per il nostro settore.
L’esportazione di formaggi nel 2015 è cresciuta del 67%, passando da 1.426 a 2.380 tonnellate, per un controvalore di 13,7 milioni di euro.
Le performance dei singoli formaggi risultano diversificate per tipologia: il formaggio più esportato del 2015 è sicuramente il mascarpone, che, con 1.059 tonnellate, raggiunge da solo il 44,5% dell’export. Al secondo e terzo posto, rispettivamente, mozzarella (14%) e Grana Padano e Parmigiano Reggiano (13,5%). Seguono, sempre per importanza dei volumi, Gorgonzola (9,3%), Fiore Sardo e Pecorino Romano (1%) e gli altri formaggi.
 
Questo trend eccezionalmente positivo dell’export formaggi si consolida nei primi 7 mesi del 2016, raggiungendo le 3.003 tonnellate per 15,7 milioni di euro. 
Con un + 241% del totale formaggi rispetto all’analogo periodo 2015, in pole position troviamo ancora il mascarpone (2.160 tonnellate, +1253%) seguito da Grana Padano e Parmigiano Reggiano (246 tonnellate, +28%). A seguire mozzarella (174 tonnellate), gorgonzola (112 tonnellate).
 
Ci sono invece 2 dati negativi che meritano un commento. In primis, la flessione dell’export del Gorgonzola DOP (-3% nel 2015 e -7%nei primi 7 mesi di quest’anno). Flessione determinata non già dal mancato gradimento dei coreani, bensì dalla commercializzazione sul territorio coreano del “Gorgonzola Cheese”, un’ennesima imitazione americana, che viola l’accordo di libero scambio Unione europea / Corea del Sud che prevede il riconoscimento reciproco delle DOP.
 
Anche il calo della Mozzarella (-11% nei primi mesi del 2016) è da attribuirsi alla concorrenza per il prodotto più imitato nel mondo.
 
Su questo fronte, Assolatte e le Autorità del luogo stanno operando congiuntamente per informare adeguatamente i consumatori coreani e spingerli a verificare l’autenticità italiana del prodotto.
In mattinata (ora italiana), inoltre, si è svolto a Seul l’incontro ITALY-KOREA FOOD INDUSTRY DIALOGUE INITIATIVE, dove Assolatte è intervenuta sulle eccellenze casearie italiane e le garanzie di sicurezza.
 
La Corea del Sud è una destinazione interessante per i nostri formaggi: un Paese di 50 milioni di abitanti con un reddito pro capite che è passato dai 79 dollari degli anni 60 agli attuali oltre 22.000 (31.750 dollari a parità di potere d'acquisto, dato superiore alla media UE).
 
In Corea del Sud la cucina italiana e’ ampiamente conosciuta ed apprezzata, ed è sinonimo di alta qualità e ricercatezza. Sono allo studio iniziative promozionali direttamente orientate ai consumatori, che, pur apprezzando i nostri formaggi, hanno ancora scarse conoscenze sul loro impiego casalingo.
 
Nella sola Seul sono oltre settecento i ristoranti, autenticamente italiani o semplicemente ispirati alla nostra tradizione culinaria. Siamo così la “cucina” straniera più presente in Corea assieme a quella giapponese.
 
La Corea del sud è il quarto mercato asiatico per l’agroindustria italiana dopo Giappone, Cina e Hong Kong (nel 2014 oltre 220 mln USD, +13% su base annua). Nel periodo 2010-2014 l’export italiano delle principali categorie (olio di oliva, pasta, prodotti caseari, conserve, caffe’, prodotti a base di cacao) è quasi raddoppiato [fonte: Farnesina, infoMercatiEsteri].

Attualità

SCATTA L'ORA DELLA TABELLA NUTRIZIONALE

12-12-2016

Dal 13 dicembre obbligo di fornire in etichetta informazioni precise.


Diventa applicativo a partire da questo mese un nuovo tassello del Regolamento Ue n.1169/2011 sulle informazioni riportate sugli alimenti. Si tratta dell’apposizione obbligatoria dell’etichettatura nutrizionale su tutti i prodotti preimballati destinati al consumatore finale, compresi dunque quelli forniti dalle collettività o alle collettività.
Dall’applicazione del Regolamento (13 dicembre 2014) fino al 12 dicembre 2016, gli operatori hanno potuto scegliere di attendere la nuova scadenza senza riportare l’etichetta nutrizionale o di anticipare i tempi riportandola: in entrambi i casi, si sono trovati o si trovano oggi, a dover gestire alcune differenze rispetto alle precedenti disposizioni in materia di etichettatura nutrizionale. Chi ha riportato tale informazione sulle etichette dei propri prodotti prima della scadenza di dicembre 2016, volontariamente o perché richiesta da altre normative, come ad esempio quella sui claim nutrizionali e salutistici, ha dovuto adeguarsi fin da subito alle nuove disposizioni.
 
NUTRIENTI, ELENCO CHIUSO
Come per tutte le informazioni obbligatorie, anche la dichiarazione nutrizionale deve rispondere ad alcuni requisiti base, tra i quali l’utilizzo della lingua italiana (o altra lingua facilmente comprensibile per il consumatore sul mercato di destinazione), di caratteri di dimensione minima pari a 1,2 mm e l’apposizione in un punto evidente, in modo da essere facilmente visibile, chiaramente leggibile e indelebile.
Sono cambiate le informazioni che devono essere contenute nell’etichetta nutrizionale. Il format minimo prevede, infatti, l’elencazione del contenuto medio di energia, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale. Sette voci che devono essere riportate obbligatoriamente nell’ordine citato e – se lo spazio lo consente – presentate in un formato tabulare, con allineamento delle cifre. Solo in mancanza di spazio, si potrà adottare un formato lineare.
La norma ammette però anche la possibilità di inserire, volontariamente, informazioni riguardanti acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre, sali minerali e vitamine, secondo un ordine preciso definito dal regolamento.
Al di là di queste voci, non è possibile aggiungere all’interno dell’etichetta nutrizionale nessun’altra indicazione. Si tratta di un elenco chiuso. Pertanto, nel caso in cui siano riportate sull’alimento indicazioni nutrizionali e/o salutistiche riferite a nutrienti differenti da quelli previsti dalla norma (es: acidi grassi omega-3), la quantità della sostanza oggetto del claim dovrà essere indicata fuori dalla dichiarazione nutrizionale, ma nello stesso campo visivo.
 
INDICAZIONI PRECISE
Rispetto alla precedente normativa in materia di etichettatura nutrizionale, l’indicazione del sodio non è più ammessa. Al suo posto è ora prevista la dichiarazione del tenore di sale che deve sempre essere calcolato a partire dalla quantità di sodio contenuto nell’alimento, utilizzando la formula: sale = sodio x 2,5. Se la presenza del sale è dovuta esclusivamente alla naturale presenza di sodio (non è stato quindi aggiunto né sale né alcun ingrediente che lo contenga) come nel caso del latte, è possibile fornire, in prossimità dell’etichetta nutrizionale, un’indicazione che chiarisca questo aspetto.
Analogamente al passato, invece, la dichiarazione di vitamine e sali minerali è vincolata alla presenza nel prodotto di una loro quantità significativa, sulla base dei valori nutritivi di riferimento appositamente specificati.
Il Regolamento detta norme specifiche sulle unità di misura da utilizzare (ad esempio kJ e kcal per l’indicazione dell’energia) e sulle modalità di espressione: i valori dichiarati devono infatti essere espressi, come minimo, rispetto a 100 g o ml. Per le vitamine e i minerali è necessario specificare anche la percentuale rispetto alle relative assunzioni di riferimento.
Alle regole generali si affiancano poi alcune eccezioni. Non si applica, ad esempio, l’obbligo di riportare l’etichetta nutrizionale per gli alimenti confezionati in imballaggi o contenitori con superficie maggiore inferiore ai 25 cm2 o per gli alimenti, anche artigianali, forniti direttamente da un fabbricante di piccole quantità di prodotti – microimprese – al consumatore finale o a strutture locali di vendita al dettaglio. Se la superficie maggiore misura meno di 80 cm2, invece, la dimensione minima dei caratteri può ridursi fino a 0,9 mm. Rispetto ai valori dichiarati si applicano le regole di arrotondamento e tolleranze stabilite dalla Commissione europea e dagli Stati membri nel 2012 e recentemente recepite a livello nazionale dal Ministero della Salute.
Il Regolamento permette, inoltre, di utilizzare volontariamente alcune modalità di espressione in aggiunta a quelle cogenti appena viste. Infatti, gli operatori interessati possono dichiarare valore energetico e quantità di sostanze nutritive obbligatorie (grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale), oltre che rispetto ai 100 g o 100 ml, anche come percentuale delle assunzioni di riferimento definite dalla norma. In questo caso, in stretta continuità con tale indicazione, è necessario riportare l’indicazione “Assunzioni di riferimento di un adulto medio (8.400 kJ/2.000 kcal)”. L’espressione in percentuale delle assunzioni di riferimento non è invece utilizzabile per le sostanze nutritive indicabili su base volontaria (acidi grassi mono e polinsaturi, fibre, ecc.).
Inoltre, è possibile fornire le informazioni nutrizionali per porzione e/o unità di consumo. Si tratta di una modalità di espressione che non sostituisce l’indicazione obbligatoria rispetto ai 100 g o 100 ml e, per vitamine e minerali, l’indicazione obbligatoria della percentuale rispetto ai valori nutritivi di riferimento. Quando si utilizza l’espressione per porzione, nelle immediate vicinanze della dichiarazione nutrizionale dovrà essere riportata anche una quantificazione della porzione e/o unità di consumo, nonché un’indicazione del numero di queste ultime contenute nell’imballaggio.
Infine, il Regolamento Consumer Information disciplina in maniera dettagliata anche le modalità con cui è possibile ripetere alcune delle informazioni riportate in tabella nutrizionale. Le informazioni che possono essere ripetute sono esclusivamente il valore energetico o il valore energetico e i grassi, i grassi saturi, gli zuccheri e il sale. Ad esempio, non è possibile riportare solo i grassi o aggiungere alle informazioni ammesse le proteine. Mentre per la presentazione di queste informazioni è possibile utilizzare un formato diverso da quello tabulare, il posizionamento deve essere obbligatoriamente nel campo visivo principale.
Nel caso di prodotti alimentari preimballati destinati alle collettività per essere preparati, trasformati, frazionati o tagliati (e quindi non destinati al consumatore tal quali), è possibile riportare le indicazioni obbligatorie – e dunque anche l’etichetta nutrizionale – sul preimballaggio, su un’etichetta a esso apposta oppure sui documenti commerciali che si riferiscono al prodotto, a patto che si possa garantire che tali documenti accompagnino l’alimento a cui si riferiscono durante il viaggio o siano stati inviati prima o comunque contemporaneamente alla consegna.
 
ESCLUSIONI
Gli alimenti immessi sul mercato o etichettati fino al 12 dicembre 2016 che non riportano la dichiarazione nutrizionale, possono essere commercializzati fino all’esaurimento delle scorte.
Come detto, l’obbligo riguarda solo i prodotti preimballati destinati al consumatore finale. Per i prodotti venduti sfusi (prodotti alimentari non preconfezionati o generalmente venduti previo frazionamento, anche se originariamente preconfezionati, i cibi confezionati sui luoghi di vendita a richiesta dell’acquirente e i prodotti preconfezionati ai fini della vendita immediata) o non destinati al consumatore (alimenti destinati all’industria, agli utilizzatori commerciali intermedi e agli artigiani per i loro usi professionali, ovvero per essere sottoposti ad ulteriori lavorazioni, nonché i semilavorati non destinati al consumatore), restano valide ancora le disposizioni fissate dal Decreto legislativo n. 109/92. Infatti, il Regolamento Ue n. 1169/2011 non disciplina questi prodotti, ma – nel caso di alimenti non preimballati – lascia agli Stati membri l’eventuale decisione di richiedere la fornitura di alcune informazioni, tra le quali la dichiarazione nutrizionale, così come ammette la possibilità di riportare un formato ridotto di tale dichiarazione. Ad ogni modo, il regolamento Consumer Information prevede specifiche disposizioni sulla responsabilità degli operatori alimentari, che, in via generale, impongono agli Osa di fornire tutte le informazioni necessarie a permettere agli operatori che ricevono i prodotti di adempiere agli obblighi di etichettatura che li riguardano o di fornire le dovute informazioni al consumatore, se necessario.

Attualità

IL SALE: AMICO O NEMICO?

21-10-2014

In occasione del Milk Day che si svolgerà durante Cibus Tec 2014, Assolatte organizza un convegno sul sale nei formaggi


Prenderà il via la prossima settimana – dal 28 al 31 ottobre pv - il Salone Internazionale delle Tecnologie e Soluzioni per l’Industria Alimentare – Cibus Tec – Food Pack.

L’evento - organizzato da Fiere di Parma - è riservato agli operatori dell’Industria alimentare: top, responsabili di produzione, direttori acquisti, ricerca e sviluppo.

Circa 450 espositori presenteranno tutte le tecnologie disponibili per il nostro settore: dalla trasformazione al confezionamento, dal fine linea alla logistica.

Ad affiancare la parte fieristica, sono previsti convegni e workshop. In particolare, in occasione del Milk Day programmato per il 30 ottobre, vi sarà anche il convegno organizzato da Assolatte Il sale: amico o nemico?”.

Il sale, il suo impiego nella produzione casearia, il suo ruolo nell’alimentazione, ma anche i rischi che derivano da un suo consumo eccessivo sono temi di grande attualità e il convegno cercherà di dare risposte concrete a tali quesiti, affrontando ancche il tema delle tecnologie a disposizione per il suo controllo.

Il convegno si svolgerà nella Sala 1 del Padiglione 7 a partire dalle 10.00 e sarà moderato dal Professor Erasmo Neviani, Università degli Studi di Parma.

Questo il programma del convegno:

Il sale nella tecnologia lattiero casearia.
Perché lo usiamo? Qual è il suo ruolo?

Stefano Cattaneo - Università degli studi di Milano

La piramide alimentare e il sale. Quanto sale dobbiamo
 mangiare ogni giorno? E quanto ne mangiamo attenendoci alle raccomandazioni
 alimentari?
Andrea Ghiselli - CRA - NUT
 
Quanto sale c'è nei formaggi in commercio?

Presentazione della monografia della FIL/IDF

Walter Bisig - Agroscope Liebefeld
 
Tecnologie per il controllo e la riduzione del sale dei
 formaggi

Germano Mucchetti - Università degli Studi di Parma
  
Progetti di ricerca in corso
Pier Sandro Cocconcelli - Università
 Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza 


Discussion

Attualità

UNIVERSO LATTE: GIOVANI RICERCATORI E IMPRESE A CONFRONTO 2017

19-12-2016

La seconda edizione del convegno si svolgerà il 18-19 maggio 2017 e sarà dedicata agli aspetti economici, sociologici e psicologici, nonché di marketing, relativi al settore lattiero-caseario


Definizione dei trend, comprensione delle ragioni e reazioni degli operatori. Quando la ricerca si conferma strumento fondamentale per apprendere le dinamiche e individuare utili soluzioni.  

Con questo obiettivo il Convegno “Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a  confronto”, giunto alla seconda edizione e organizzato dal Comitato italiano FIL/DF, con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Parma, intende presentare e promuovere la ricerca condotta da ricercatori under 40.

La seconda edizione di Universo Latte si svolgerà il 18-19 maggio 2017 presso la Sala Convegni della Residenza Gasparini – Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, e sarà dedicata agli aspetti economici, sociologici e psicologici nonché di marketing relativi al  settore lattiero-caseario.

Il Convegno vuole offrire a tutti i ricercatori operanti in Italia l’opportunità di confrontarsi e discutere, con esponenti ed esperti delle imprese attive nel settore, i temi delle proprie ricerche e le relative acquisizioni trasferibili alla realtà produttiva o idonee a costituirne nuove basi conoscitive.

Dottorandi, Assegnisti e Ricercatori under 40, operanti in Italia, potranno presentare i propri lavori riguardanti trends economici italiani, europei e mondiali delle varie tipologie di “dairy products”, aspetti sociologici e psicologici, la consumer science applicata ai prodotti lattiero-caseari, con particolare attenzione alla situazione italiana e food marketing applicato ai prodotti lattiero-caseari.

Per maggiori informazioni sull’invio degli abstract e le registrazioni, visitare il sito http://piacenza.unicatt.it/facolta/agraria-universo-latte.

Il Mondo del Latte

BUON 2017

03-01-2017

L'editoriale de Il Mondo del Latte di gennaio 2017


Il 2016 è finito da pochi giorni ed è tradizione farsi gli auguri per il nuovo anno.

Speriamo che il 2017 sia un anno migliore per tutti.

Migliore per gli allevatori, i nostri principali fornitori, che negli ultimi due anni hanno vissuto momenti difficili, ma che - per fortuna - da qualche settimana sembrano vedere la luce in fondo al tunnel.

Che il mercato possa premiare i loro sforzi. Ci piacerebbe che insieme imparassimo a superare meglio queste turbolenze.

Speriamo che sia un anno migliore per i nostri soci e per tutte le imprese di trasformazione.

Combattono con mercati sempre più difficili e competitivi, alle prese con prezzi che all'improvviso crescono e altrettanto velocemente crollano. Sembra di vivere su pericolosissime montagne russe, dalle quali purtroppo ogni anno cade qualche passeggero. Peccato che pochi facciano qualcosa di utile perché questo non accada.

Che il 2017 sia migliore per i nostri clienti: gli amici della distribuzione! I bilanci di tante catene non accennano a migliorare. Siamo ottimisti e crediamo che, se le cose andassero meglio, alcune pratiche commerciali che non amiamo sparirebbero e si potrebbe lavorare insieme per una migliore valorizzazione dei prodotti che escono dai nostri stabilimenti.

Un augurio speciale a chi, quando fa la spesa, decide di riempire il carrello anche con latte, burro, formaggi, yogurt. Non possiamo escludere che, su Facebook o su altri social network, o forse ascoltando la radio, la Tv o addirittura l'amico di turno, abbiano letto o sentito l'ennesima bufala su latte e derivati.

Però non hanno creduto alle frottole, hanno deciso di ignorarle e hanno usato un'arma sempre più rara: il buonsenso.

Ancora tanti auguri ai nostri lettori, fedeli e appassionati. In 70 anni abbiamo scritto e pubblicato quasi 70.000 pagine. Lo abbiamo fatto con passione, senza peli sulla lingua, e continueremo a farlo, dicendo sempre (sempre!) quello che pensiamo, anche a costo di tirarci addosso le critiche di chi sente, ma non ascolta, la voce delle imprese.

Infine, un augurio a tutti quelli che ogni mese dedicano il loro tempo a scriverle, queste pagine, a chi sceglie le foto, impagina i testi, le tabelle e ai nostri inserzionisti.

Senza queste persone la rivista non esisterebbe e - noi ne siamo certi - il Mondo del latte sarebbe molto più povero.

Ad maiora a tutti.

Adriano Hribal

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Assemblea

ASSEMBLEA 2016: LETTERA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE AMBROSI

20-06-2016

"Dobbiamo essere interpreti del cambiamento e imparare ad essere motore e non rimorchio del nostro stesso mondo"


Cari Soci, cari Amici,
 
eccoci di nuovo a Milano, dopo la grande assemblea dei settant’anni che abbiamo festeggiato a Roma con una splendida manifestazione.
 
È passato un anno, ma la situazione economica generale e quella del nostro settore non è mutata.
 
Anche se continuiamo a vederne pallidi segnali, la ripresa che tutti promettono non arriva e le previsioni vengono sistematicamente smentite dai fatti: la crescita reale è inferiore a quella prevista e sul fronte dei consumi non si registrano sostanziali miglioramenti.
 
Se volessimo essere ottimisti dovremmo affermare che da due anni il nostro Paese ha finalmente ripreso a crescere, mostrando un aumento del PIL (+0,8% nel 2015) e un calo del tasso di disoccupazione (-9,45%). Ma dobbiamo essere realisti e constatare che la media degli aumenti registrati in quasi tutti i Paesi concorrenti è superiore di quella italiana.
 
La macchina economica è sì partita, ma con fatica e con lentezza, e il gap che ci separa dagli altri grandi player dell’economia rischia di allargarsi in modo pericoloso.
 
Del resto, i dati sulla produzione industriale parlano in modo fin troppo chiaro di un settore manifatturiero in difficoltà: tra il 2007 e il 2015 l’Italia ha perso il 23% della propria capacità produttiva e l’aumento registrato lo scorso anno (+1,6%) è davvero ben poca cosa.
 
Si dirà che l’alimentare va meglio: nel periodo della grande crisi la produzione alimentare è calata solo (e sottolineo il solo) del 3,7% e che pertanto la ripresa dovrebbe essere più facile. Una ben magra consolazione: beati monoculi in terra caecorum.
 
E se i numeri del settore lattiero caseario sono leggermente differenti, non è certo qualche decimale a cambiare lo stato delle cose: viviamo momenti molto difficili!
 
Lo avevamo previsto e lo avevamo detto, perché le avvisaglie c’erano tutte. Purtroppo, il nostro grido di allarme non è stato ascoltato; la sola preoccupazione dei più era il progressivo passaggio delle quotazioni del latte a valori più vicini al mercato. Al posto di pensare alle cause della malattia, cioè, tutti hanno preferito concentrarsi esclusivamente sui sintomi.
 
Già a fine 2014, il mercato aveva lanciato messaggi di inversione di tendenza e la crisi russo-ucraina con il conseguente blocco delle importazioni dei prodotti europei ha solo velocizzato i tempi e ingigantito i problemi.
 
Poi è arrivato il 31 marzo 2015. Una data che tutti conoscevamo da tempo. Infatti, la decisione di chiudere definitivamente il capitolo quote risale al lontano 2003. Ci sarebbe piaciuto festeggiare! Sappiamo bene, infatti, che il regime delle quote ha danneggiato la filiera italiana del latte perché i quantitativi che ci furono assegnati erano di gran lunga inferiori alle potenzialità dei nostri allevamenti e ai nostri livelli di consumo.
 
La fine delle quote è invece stato un vero e proprio colpo di grazia, perché anche se tutti conoscevano l’”ora x” pochi in Italia hanno pensato di prepararsi a questo appuntamento epocale. Nessuno ha creduto a chi aveva preannunciato che con la liberalizzazione sarebbe partita una vera e propria corsa agli armamenti da parte di Paesi più reattivi, dinamici e competitivi del nostro.
 
Continuare a negarlo è inutile e deleterio: per affrontare la liberalizzazione, la sola strada possibile si chiama competitività. Sono cose – anche queste – che abbiamo detto tante volte ed è inaccettabile che si continui a sostenere il contrario, a dire che sarebbe sbagliato percorrerla, che noi non possiamo puntare sulla capacità concorrenziale, perché dobbiamo specializzarci solo sulla qualità dei nostri prodotti, come se qualità e quantità non fossero coniugabili. Come se gli altri Paesi europei non fossero in grado di darci filo da torcere sulla qualità, grazie anche a Innovazioni tecnologiche sempre più facilmente esportabili e riproducibili.

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Le difficoltà del momento vengono peggiorate dall’allarmante stato dei consumi.
 
Il più danneggiato continua ad essere il latte alimentare, che anche lo scorso anno ha registrato una contrazione notevole. Situazione meno grave ma altrettanto preoccupante la vivono lo yogurt, il burro, i formaggi. Prodotti che mostrano vendite sostanzialmente stagnanti e si confrontano con due differenti forze, entrambe ribassiste: da un lato la sistematica crescita della pressione promozionale, dall’altro il progressivo aumento dei prodotti che arrivano bell’e pronti dall’estero, che hanno quote di tutto rispetto sugli scaffali della distribuzione, con un trend che dimostra che i nostri colleghi d’oltralpe sono in grado di esportare in Italia prodotti che il grande pubblico apprezza e compra.
 
So bene che parliamo di prodotti che non possono vantare il plus dell’italianità, ma resta il fatto che in tutto il settore alimentare cresce la domanda di alimenti più economici di quelli che siamo in condizione di garantire. È un segmento sempre più grande che noi non possiamo presidiare e che siamo costretti a lasciare agli altri, senza neanche combattere.
 
Il tutto per la mancanza di capacità competitiva delle nostre filiere.
 
I numeri che i Presidenti dei Gruppi merceologici ci hanno presentato dovrebbero far riflettere, non tanto noi – che li conosciamo bene e li viviamo sulla nostra pelle – quanto chi continua a non capire quanto sia difficile la nostra situazione e ci chiede di intervenire a sostegno di un settore agricolo in crisi.

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Siamo la forza motrice del settore, ma vogliono a tutti i costi disegnarci in maniera negativa. Vi faccio qualche esempio, attingendo ai fatti più recenti.
 
In tutto il mondo il prezzo del latte diminuisce drasticamente? Veniamo immediatamente chiamati affinché “l’industria si comporti in modo responsabile”. Che poi vuol dire che dobbiamo pagare i nostri fornitori più di quanto il mercato consente, anche se facendolo metteremmo a rischio le nostre aziende. Se non lo facciamo, prima veniamo aspramente criticati, poi – nel silenzio assordante delle istituzioni, che addirittura smettono i panni di arbitri per vestire quelli di tifosi – arrivano le manifestazioni e i blocchi degli stabilimenti che ci impediscono di lavorare. E se – sotto ricatto (non trovo altri termini per definire boicottaggi e assedi davanti ai cancelli) – accettiamo prezzi fuori mercato, dicono che avremmo dovuto fare di più.
 
Gli allevatori decidono di produrre più di quanto chieda il mercato? Nonostante la difficile situazione dei consumi, ci facciamo carico di buona parte degli incrementi e riorganizziamo la raccolta. Ecco che veniamo sollecitati a comperare tutto quanto prodotto. Se non lo facciamo, ci accusano di preferire latte estero di scarsa qualità e che le nostre decisioni “sono finalizzate a distruggere la filiera del latte italiana”. Se poi alcuni di noi accettano di accontentare la richiesta, ecco che “speculano sui prezzi”.
 
Vogliamo parlare delle leggi emanate con il preciso scopo di interferire sulle relazioni contrattuali, che vorrebbero imporci prezzi minimi – in barba alle norme sulla concorrenza –, oppure dei contributi elargiti a pioggia, che tamponano per brevi periodi i problemi agricoli, ma non risolvono le cause della loro scarsa capacità competitiva. O ancora della denuncia all’Antritrust, che ci ha assolti a formula piena, respingendo al mittente tutte le accuse che ci erano state sollevate, o, infine, delle continue minacce di riscrivere le norme regionali per impedirci di accedere a risorse che invece ci spetterebbero.
 
Tutto ciò disegna intorno a noi un’atmosfera fortemente negativa, che fa male alle nostre aziende e alla nostra immagine. E le conseguenze ricadono su tutta la filiera, lo dimostra il sentiment generale che porta le persone ad allontanarsi dai nostri prodotti o ad acquistarli con sospetto.
 
Noi non siamo antagonisti del mondo agricolo, anzi! Sarebbe ora di capire che continuando su questa strada si mette a rischio la sopravvivenza di un sistema produttivo che è ben diverso da quello che viene presentato, che porta redditi a tutta la filiera e crea occupazione e ricchezza nei territori dove opera.
Lavorando insieme e all’interesse di tutti sarebbe possibile affrontare la sfida del ritardo strutturale con cui ci confrontiamo. Perché non si decide di farlo e si preferisce andare avanti con le liturgie trite e ritrite del passato?
 
Ci sorprende anche che parte non trascurabile della Grande Distribuzione, che ben conosce la realtà dei fatti e che è il nostro partner d’eccezione, non ci aiuti a chiarire lo stato delle cose. Addirittura, talvolta, si lascia influenzare dall’imperversante deriva populista.
 
Noi continuiamo a sperare – a costo di illuderci – che prima o poi si imbocchi una strada nuova, abbandonando la demagogia che da anni regna sovrana e si facciano scelte proiettate al futuro e non al passato. Casomai guardando a quello che succede altrove.
 
Forse alcuni criticheranno le nostre parole. Non sarebbe la prima volta, purtroppo, che le nostre posizioni vengono strumentalizzate. Ma continuando ad ignorare la voce di chi ha fatto grande il sistema lattiero caseario italiano, degli imprenditori che hanno saputo trasformare la tradizione artigianale in un atout per il Paese, si perpetua un grave errore.

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Tutte le menzogne ripetute diventano verità (François-René de Chateaubriand).
 
È evidente che il metodo utilizzato dai signori della propaganda che riguarda il food italiano si basa sulla ripetizione sistematica di pochi concetti, falsi ma credibili, che fanno presa nella pancia delle persone.
 
Ciò ha progressivamente portato ad una vera e propria involuzione della cultura alimentare italiana, trasformata – come troppi temi chiave della politica e dell’economia – a spettacolo di massa, con chef milionari trasformati in mâitre à penser che dispensano analisi sul futuro del nostro sistema produttivo e dissertano su argomenti la cui complessità neanche immaginano.
 
Sembra quasi che il futuro del sistema dipenda dalle produzioni di nicchia, dagli orti urbani, dai mercati rionali, dalle fiere di paese e non dalle grandi produzioni industriali di qualità che le nostre aziende hanno fatto conoscere in tutto il mondo.
 
Il rischio concreto è che altri si impossessino di medaglie che abbiamo conquistato con il sudore della nostra fronte. Non glielo permetteremo! Perché siamo noi che abbiamo reso grande il made in Italy alimentare e perché senza di noi la filiera del latte non avrebbe alcun futuro.

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Un anno difficile, quindi, con rapporti istituzionali intensi ma non sempre caratterizzati dalla necessaria serenità.
 
Non vorrei però fare di tutta l’erba un fascio e che il 2015 fosse archiviato come un anno interamente negativo, perché - pur se in un uno scenario complesso - abbiamo comunque ottenuto alcuni risultati importanti.
 
Partendo da Expo, che ci ha permesso di incontrare le culture di tutto il pianeta, di confrontarci con realtà molto differenti dalla nostra. Abbiamo dato il nostro contributo al Padiglione del Museo della scienza e della tecnologia di Milano e siamo stati i protagonisti del padiglione CibusèItalia, dove abbiamo presentato i nostri marchi, con discreto successo di pubblico ed ottimi risultati per i nuovi contatti che abbiamo avviato. La kermesse – nel suo insieme – è stata una grande festa e un successo di pubblico, anche se non ha consentito di approfondire i temi chiave del futuro alimentare del nostro pianeta.
 
E a proposito di successi, permettetemi di ricordare l’ultimo Cibus, a detta di molti la migliore edizione di sempre, che quest’anno ha confermato che avevamo visto giusto sottoscrivendo l’accordo di partnership. Senza ombra di dubbio, Cibus è la più importante fiera del made in Italy alimentare. In vista della prossima edizione lavoreremo fianco a fianco con la Fiera per migliorare alcuni aspetti (primo tra tutti la viabilità) e stiamo collaborando per la nascita di un format innovativo – Cibus Connect – che si terrà negli anni dispari.
 
Molto bene è andato l’export, le cui perfomance ci inorgogliscono e ci entusiasmano: anche lo scorso anno abbiamo chiuso con un aumento record (+10%) che ci ha permesso di superare le 360 mila tonnellate e i 2,2 miliardi di euro. Ogni anno – grazie al nostro lavoro – apriamo nuovi mercati in Paesi sempre più lontani. Ciò comporta difficoltà crescenti e ci conferma che bisogna stringere i tempi per chiudere le intese alle quali da tempo stiamo lavorando. Non mi riferisco solo al TTIP, che i soliti “signor no” chiedono di insabbiare senza comprendere i benefici che deriverebbero dall’intesa, ma a tutti gli altri tavoli la cui chiusura – che deve portare a regole nuove e specifici sistemi di controllo che ne garantiscano il rispetto – faciliterebbe molto la nostra attività di imprenditori.
 
Abbiamo accolto con soddisfazione la chiusura dell’indagine conoscitiva dell’Autorità antitrust, che non si è fatta intimorire dalle pressioni, ha ascoltato le nostre ragioni e le nostre tesi, concludendo che abbiamo operato nel pieno rispetto delle norme e che non abusiamo del nostro ruolo. Archiviando la pratica, inoltre, non ha trascurato di evidenziare le falle della filiera – le stesse che anche noi chiediamo di tappare –, dando suggerimenti sul da farsi, stigmatizzando peraltro alcuni comportamenti delle organizzazioni agricole.
 
Sempre in tema di relazioni contrattuali, ci siamo opposti con convinzione alla norma che voleva imporci il pagamento del latte sulla base dei costi agricoli.
 
Siamo intervenuti sulla Commissione europea evidenziando i limiti di un approccio in netto contrasto con la normativa sulla concorrenza. E – pur condividendone alcuni principi di fondo – abbiamo impedito che venisse definito un meccanismo unico di indicizzazione del prezzo del latte alla stalla, che sarebbe stato un ritorno al passato con prezzi di riferimento che non considerano l’eterogeneità della nostra realtà e che l’Autorità Antitrust ritiene in contrasto con le regole della concorrenza.
 
Lunga, faticosa, ma anche fruttuosa è stata la trattativa con le Organizzazioni sindacali dei nostri lavoratori, che ha portato ad un rinnovo del Contratto nazionale che ci permette di programmare i costi per un periodo sufficientemente lungo e che speriamo dia serenità a chi lavora nelle nostre aziende.
 
Abbiamo aggiunto nuovi tasselli alla nostra attività di comunicazione, sviluppando nuovi temi e coinvolgendo altri esperti, ai quali abbiamo chiesto di testimoniare l’importanza di latte e derivati per la corretta alimentazione e di aiutarci a contrastare la cattiva informazione, che purtroppo regna sovrana. Credo che su questo si debba continuare a lavorare perché è un tema chiave per il nostro settore. Si moltiplicano infatti i falsi scienziati che – per motivi talvolta addirittura pittoreschi – invitano ad escludere latte e formaggi dalla dieta e che purtroppo trovano spazio crescente anche in televisione.
 
Contrastare queste mode alimentari è difficile, perché spesso utilizzano strumenti e un linguaggio per nulla istituzionali. Ci siamo confrontati più volte anche con il Ministero della salute e con il MIPAAF chiedendo loro di uscire allo scoperto, per ribadire il ruolo di latte, burro, formaggi e yogurt e per smentire le innumerevoli bufale in circolazione. Da alcuni giorni è in onda una campagna interamente finanziata dal Ministero delle politiche agricole, che nasce proprio dalle nostre richieste e che speriamo possa contribuire ad un’informazione più corretta.
 
A proposito di rapporti con i Ministeri, ricordo il Protocollo di intenti siglato presso il MIPAAF, che – per quel che ci riguarda – dovrebbe servire ad aprire una riflessione sulle ragioni della scarsa competitività della filiera e sul fardello normativo che pesa sulle imprese che producono e trasformano latte. Noi insistiamo sul fatto che per semplificare la nostra attività di impresa bisognerebbe partire dall’abrogazione di molti inutili vincoli, ma ogni volta che proviamo a farlo si grida alla lesa maestà e tutto resta com’è. Quando casomai ci riusciamo, si fa rientrare dalla finestra quel che poco prima è uscito dalla porta. Ci auguriamo che il tavolo della semplificazione parta davvero e faccia il proprio lavoro con serietà e senza pregiudizi.
 
Con il Ministro Lorenzin – alla quale va il nostro sincero ringraziamento per la sensibilità che sempre dimostra per i nostri prodotti – abbiamo sottoscritto due importanti protocolli che ci riguardano direttamente: il primo sulla comunicazione e l’altro sul miglioramento delle qualità nutrizionali di alcuni nostri prodotti. Anche se latte, formaggi e yogurt sono alimenti quasi perfetti è giusto – quando possibile – migliorarli ancora, venendo incontro alle richieste dei consumatori. Siamo lieti ed orgogliosi della stima e della fiducia che ci viene dimostrata dal Ministero della salute, che ci ha anche coinvolto in momenti di incontro molto importanti come la Prima giornata della donna.
 
E parlando di rapporti con i differenti Dicasteri, ci auguriamo che l’arrivo del Ministro Calenda possa dare nuovo slancio al Ministero dello sviluppo economico, quello che riteniamo la casa d’eccezione delle nostre istanze. Speriamo che con la guida del nuovo Ministro il MISE venga rafforzato per assumere un ruolo chiave non solo in tema di export, ma in tutte le politiche agroalimentari del Paese.
 
Abbiamo poi confermato la nostra collaborazione con i Carabinieri dei NAS, con i quali lavoriamo oramai da diversi anni nell’interesse dei soci e dei consumatori. Una collaborazione fatta di stima reciproca, che ci onora e che speriamo di sviluppare sempre meglio.
 
Un lavoro intenso ed impegnativo, affiancato dall’attività quotidiana degli uffici, fatta di circolari, notiziari, di consulenze e pareri ad personam che i nostri collaboratori danno ogni giorno. E poi la rivista Il Mondo del latte, diventata voce autorevole degli imprenditori, i siti web, che abbiamo ancora perfezionato perché siano sempre più visitati, L’attendibile, i comunicati stampa, il Premio Giornalistico Assolatte, i cui risultati saranno comunicati tra poco nella parte pubblica.
 
Insomma, un anno vissuto intensamente, con tante soddisfazioni e altrettante delusioni dipese dalla solita scarsa sensibilità del paese verso chi fa industria. Un sentimento con il quale da sempre ci confrontiamo e che è davvero difficile smontare.

––––––––––
 
Noi andiamo avanti con impegno e con passione, perché siamo convinti che prima o poi le nostre ragioni industriali prevarranno e saranno ascoltate.
 
Da soli, però, sarà difficile ottenere i risultati sperati.
 
Continueremo quindi a lavorare a stretto contatto con i Consorzi, ai quali abbiamo affidato la tutela dei nostri formaggi più famosi e prestigiosi. Molti di noi partecipano attivamente alla gestione di queste strutture e credo che sarebbe auspicabile – oltre che efficace – lavorare insieme non solo ai grandi temi della tutela internazionale delle Indicazioni Geografiche – argomento che ci vede già perfettamente sinergici – ma, anche, ad alcuni temi orizzontali, per contrastare ad esempio le iniziative antimilk che si riverberano su tutti i derivati del latte.
 
Ci auguriamo poi di avere un forte aiuto da Federalimentare, che con una struttura molto più snella del passato e la guida del nuovo presidente sta cercando di mettere al centro del dibattito politico temi chiave per l’economia del nostro Paese. In effetti i nostri problemi e i nostri interessi sono comuni a quelli degli imprenditori degli altri settori.
 
Speriamo che anche Confindustria – con il nuovo Presidente al quale facciamo i nostri migliori auguri – sappia interpretare meglio del passato il suo ruolo. Abbiamo apprezzato e facciamo nostre le parole del Presidente Boccia nel suo discorso di insediamento, soprattutto quando ha messo il dito sulle molte piaghe della nostra economia, esortando il Governo Renzi a fare le “cose difficili che rientrano nel suo disegno di azione politica ma che appaiono ancora sullo sfondo”, dalla riforma della pubblica amministrazione, alla spending review, fino ai tagli ai prelievi fiscali e contributivi: l’Italia deve crescere e può farlo solo mettendo le imprese in condizione di essere traino del Paese. Ci aspettiamo quindi che Viale dell’Astronomia, la casa di tutti noi, scenda finalmente in campo per contrastare gli innumerevoli attacchi ai valori industriali dei quali siamo portatori e dia un contributo fattivo al recepimento delle nostre istanze.
 
Un appello, infine, anche a tutti voi, cari amici. Per far sentire la nostra voce è necessario l’impegno di ognuno di noi. Non rimettiamo ad altri – e ai nostri uffici – responsabilità che ci appartengono. Non dobbiamo aver paura di far sentire la nostra voce, anche quando può sembrare stonata o serve a dire cose che sembrano impopolari. Dobbiamo cioè essere protagonisti del cambiamento.
 
Per usare le parole dello scrittore inglese Gilbert Chesterton “non abbiamo bisogno di una Chiesa che si muova col mondo, abbiamo bisogno di una Chiesa che muova il mondo”.
 
Dobbiamo cioè essere interpreti del cambiamento e imparare ad essere motore e non rimorchio del nostro stesso mondo.

––––––––––
 
Casi Soci e cari Amici,
 
in chiusura del mio intervento, permettetemi di ringraziare il Consiglio, la Giunta, i Vicepresidenti, il delegato della Presidenza e tutti i nostri collaboratori.
Vi garantisco che non sono ringraziamenti dovuti, ma sentiti. Vivendo ogni giorno la vita dell’associazione ho la fortuna di condividere con tutti loro i problemi, le tensioni ai quali sono sottoposti, ma anche di apprezzarne impegno, passione e professionalità.
 
Un grazie anche a tutti voi, per la fiducia che mi accordate e un augurio a voi e alle vostre famiglie.
 
Giuseppe Ambrosi

Assemblea

GRUPPO PRODUTTORI FERMENTI LATTICI E STARTER

20-06-2016

Martino Verga - Assemblea 2016


Gentili Colleghi,


mi fa piacere potervi incontrare tutti in questa giornata importante per la nostra Associazione.

Vorrei cogliere l’opportunità per parlarvi di alcuni aspetti riguardanti le colture microbiche sui quali ritengo sarebbe utile portare la vostra attenzione. Il primo riguarda il posizionamento normativo di questi ingredienti.

Le colture microbiche, come tutti ben sapete, sono ingredienti fondamentali nella produzione di moltissimi alimenti, a partire proprio dai vostri prodotti. Sono ingredienti impiegati tradizionalmente per i processi fermentativi da essi esercitati. In questo senso la fermentazione è uno dei più antichi processi di trasformazione, nonché tecnica di protezione degli alimenti.

Oggi però sappiamo che i microrganismi producono anche un’ampia varietà di sostanze utili contro altri microrganismi patogeni o comunque dannosi o esplicano attività di competizione verso tali microrganismi. Pensiamo ad esempio ai trattamenti in crosta contro la Listeria.

Parliamo di microrganismi generalmente appartenenti alle stesse specie, se non allo stesso ceppo, impiegati tradizionalmente nei prodotti fermentati. A volte elencati tra quelli riconosciuti come QPS, cioè considerati presumibilmente sicuri dall’EFSA, a volte aventi una lunga storia di impiego sicuro nella produzione alimentare.

Fatto salvo casi limitati, come potrebbe essere quello dei novel food per il quale esiste una normativa che richiede specifiche procedure di valutazione di sicurezza e approvazione all’immissione in commercio, in via generale, per i microrganismi non esiste una normativa o un elenco positivo di quelli impiegabili. La condizione di base è che si tratti di microrganismi sicuri.

Perché vi dico questo? Perché ogni tanto torna ad essere messo in discussione il posizionamento normativo di questi ingredienti o coadiuvanti tecnologici, che in alcuni casi vengono associati anche ad additivi, pertanto non esplicitamente ammessi dalla legislazione, quando così non è. Ci tengo dunque a sottolineare che il tema è sotto costante osservazione da parte delle nostre Aziende, affinché non si consolidino interpretazioni sfavorevoli per i nostri settori.

Un altro aspetto del quale volevo accennarvi riguarda il protocollo di Nagoya. La ricchezza di biodiversità di alcuni Paesi a volte non va di pari passo con il livello di ricerca e risorse finanziarie di questi Paesi. L’obiettivo del protocollo sarebbe dunque quello di assicurare e regolamentare l’accesso alle risorse genetiche, incluse quindi quelle derivanti da microrganismi, e garantire - allo stesso tempo - un’equa ripartizione dei benefici derivanti dal loro utilizzo.

Si tratta di un tema di portata enorme e se il concetto e la finalità sono condivisibili, l’applicazione e le ricadute pratiche saranno tutte da verificare. Da quanto ci è dato capire, il protocollo introduce tutta una serie di procedure e richieste di autorizzazione per il prelievo di microrganismi, o qualunque altra risorsa genetica, da altri Paesi.

Procedure che varrebbero solo per i Paesi che hanno ratificato il protocollo, come nel caso dell’Unione europea. Il rischio è che con la ratifica, gli operatori europei siano penalizzati rispetto ad altri Paesi che invece non hanno ritenuto di procedere in tal senso, con le conseguenti disuguaglianze e ricadute economiche che potete immaginare per gli operatori che fanno ricerca.

Auguro a tutti un buon proseguimento dei lavori.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

13-03-2017

Marzo 2017


Dal vocabolario della lingua italiana:
· Cacofonia: stonatura dovuta specialmente ad accordi errati, a strumenti o voci non accordati insieme.
· Polifonia: combinazione simultanea di più voci o strumenti, in cui ciascuno svolge un proprio disegno melodico indipendente.
· Sinfonia: complesso di vari elementi armonicamente fusi tra loro.

Perché parto da queste tre definizioni? Perché nel settore alimentare – da troppo tempo – viviamo nella più totale cacofonia. Tutti parlano per sostenere le proprie tesi, tanti lo fanno ad alta voce oppure in piazza, per coprire il suono degli altri. Il risultato è una fastidiosa cacofonia, un insieme di suoni che vanno ognuno per proprio conto. Impossibile trovare soluzioni condivise.

Uno dei casi più recenti è quello del Decreto sull’indicazione dell’origine in etichetta per il latte, che entrerà in vigore tra poche settimane. Nelle intenzioni di chi lo ha prima invocato e poi preannunciato con gran battage mediatico, il Decreto risponde alle esigenze e alle richieste di trasparenza dei consumatori italiani. In realtà, mira a far crescere il valore (leggasi prezzo) del latte italiano. Dimenticando le leggi base dell’economia: il prezzo di qualunque prodotto dipende dal mercato e quindi dalla domanda e dall’offerta. E quando si forza la mano facendo aumentare forzatamente i prezzi, la domanda cala e di conseguenza anche i prezzi si riallineano.

Anche noi su questo tema abbiamo detto la nostra, sostenendo che disciplinare solo a livello nazionale una materia così importante comporta più svantaggi che vantaggi. I venti di chiusura protezionistica che soffiano forte e attraversano tutta l’Europa stanno mandando in fumo l’enorme lavoro di armonizzazione delle regole che ha favorito tutte le imprese italiane: se possiamo importare mangimi, sementi, concimi e altri fattori di produzione senza problemi e se esportiamo sempre più prodotti agricoli e agroalimentari è merito anche del fatto che armonizzazione fa rima con libera circolazione.

Ma, tant’è, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!

Volevamo un tavolo di discussione per condividere le nostre preoccupazioni con gli altri protagonisti della filiera, per trovare (o almeno cercare) soluzioni che venissero incontro alle richieste dei consumatori e del mondo agricolo, ma che non fossero penalizzanti o addirittura punitive per le imprese che lavorano in Italia, ma non è stato possibile: anche questa volta si è preferito ascoltare solo chi ha fatto più rumore.

Eppure, la norma riguarda le nostre aziende: chiede di apportare importanti modifiche alle linee di produzione, impatta sul lavoro quotidiano delle imprese, crea difficoltà nei rapporti con i fornitori esteri; obbliga a utilizzare indicazioni poco chiare e, spesso, ingannevoli per il consumatore. E sminuisce e mortifica il nostro “saper fare”, fiore all’occhiello dell’industria alimentare italiana e orgoglio del made in Italy nel mondo.

Chissà quando si capirà che su temi così importanti è necessario un approccio polifonico, nel quale ogni suono è ugualmente importante.

Mentre resta un’utopia pensare che in futuro si riescano a creare vere e proprie sinfonie.

Adriano Hribal

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

10-04-2017

Aprile 2017


Tra i tanti primati detenuti dal settore alimentare c’è certamente quello del numero di notizie che ogni giorno circolano sull’argomento cibo. Foto di piatti stupendi postate sui social network, programmi televisivi, ricette presentate da cuochi più o meno famosi, commenti del critico gastronomico o del giornalista di turno, eventi a tema e comunicati stampa affollano le nostre giornate. Ma con una peculiarità.

Generalmente, nel mondo dei media, quando si parla di temi che interessano al grande pubblico si creano sempre due schieramenti: da un lato c’è chi ritiene giuste alcune idee o posizioni, le promuove e le commenta positivamente; dall’altro chi la pensa diversamente e fa sentire la propria voce di opposizione.

Invece, nel settore agroalimentare questa costante suddivisione manca del tutto: tutti sembrano schierati sulle medesime posizioni e manca un vero dibattito.

Governo, parlamento, stampa, opinion leader: tutti dicono sempre più o meno le stesse cose. Che si parli di qualità, di sicurezza alimentare, di tradizioni alimentari, di redditi agricoli, di prezzi dei prodotti, tutti si schierano su posizioni popolari e populiste.

E non si trova nessuno che abbia voglia di approfondire, che dica qualcosa di diverso, stimoli una discussione o almeno verifichi se le cose che vengono dette sono vere o false, corrette oppure sbagliate.

Non so dire se parte della colpa sia di chi ritiene migliore un sano silenzio a un virulento e polemico scontro, ma penso che la stampa e la politica abbiano gravi responsabilità, e raramente trovo qualcuno che abbia voglia di mettere in discussione le tesi più popolari, che si sforzi di fare riflessioni un po’ diverse, di analizzare in modo critico le cose che vengono dette e veicolate.

Potrei citare le centinaia di pagine che ripetono tutte le medesime frasi quando si parla di prezzo del latte alla stalla. Quando scende è colpa di chi compra il latte e lo lavora. Sono le industrie di trasformazione che speculano sulla pelle dei fornitori, non il naturale, ciclico andamento dei mercati mondiali a portare verso il basso le quotazioni del latte e delle altre commodity.

Per non parlare del tema competitività. La frase “l’Italia non può essere competitiva” è un assioma e come tale non deve essere dimostrato, né merita di essere messo in discussione.

Potrei ripetere anch’io il mantra che tutti hanno fatto proprio quando parlano della presunta maggior sicurezza dei prodotti 100% italiani. Come se negli altri Paesi europei al supermercato si vendessero veleni, non alimenti sani quanto quelli fatti nel nostro Paese. Come se le autorità degli altri Stati fossero indifferenti alla salute dei loro connazionali. O addirittura conniventi con chi froda. Come se i consumatori del resto del mondo non fossero interessati come noi alla loro salute.

Potrei ricordare le “battaglie” e le “guerre” (usare termini bellici in tempo di pace è di gran moda!) per l’etichettatura dei prodotti.

I consumatori hanno il sacrosanto diritto di conoscere la sede dello stabilimento dove si producono i cibi, l’origine degli ingredienti utilizzati, le ricette dei prodotti, ecc., ma nessuno dice che questi divieti e limiti gravano solo sulle aziende italiane. Come se vivessimo su un’isola in mezzo al mare e la libera circolazione delle merci non fosse il nostro pane quotidiano.

Quante parole, ma soprattutto quanto tempo sprecato, anche per colpa di chi dovrebbe spronare la gente a pensare e a riflettere, ma trova più facile ricorrere al copia e incolla di parole altrui.

 
Adriano Hribal
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Attualità

ORIGINE: LE RISPOSTE AI DUBBI DEI NOSTRI CONSUMATORI

18-04-2017

Con la nuova etichettatura, quali sono i dubbi che possono sorgere nel consumatore al momento di fare la spesa? Assolatte risponde alle 25 domande più “gettonate” dai consumatori


1. Da oggi devono cambiare tutte le confezioni dei prodotti lattiero-caseari?
Sì, dal 19 aprile 2017 le aziende non possono più utilizzare gli imballaggi non conformi. A meno che tali imballaggi, la cui stampa sia stata ordinata prima del 19 gennaio 2017, non riportino già volontariamente le informazioni di origine con significato conforme a quelle previste dal Decreto.
2. Le indicazioni possono essere messe sul retro della confezione?
Sì. La normativa non prevede posizionamenti specifici per le indicazioni sull’origine e, quindi, le aziende possono quindi decidere in quale parte della confezione apporla. Ovviamente le indicazioni dovranno essere visibili, facilmente leggibili e posizionate in modo da non confondere il consumatore o interferire con le sue scelte. 
3. Si possono trovare in vendita confezioni su cui l’indicazione dell’origine del latte è stata fatta con un’apposita etichetta?
Si, è consentito ma a condizione le etichette adesive siano inamovibili.
4. Fino a quando è possibile commercializzare prodotti con etichettatura non conforme alle disposizioni del decreto?
I prodotti immessi sul mercato prima del 19 aprile 2017 possono essere commercializzati fino all’esaurimento delle scorte e comunque non oltre il 16 ottobre 2017. I prodotti etichettati alla data del 18 aprile 2017 possono essere commercializzati fino all’esaurimento delle scorte e comunque non oltre il 16 ottobre 2017.
5. Cosa cambia per i formaggi che sono già in fase di stagionatura e che verranno messi in vendita nei prossimi mesi?
I prodotti in corso di stagionatura possono essere commercializzati fino all’esaurimento delle scorte e comunque non oltre il 16 ottobre 2017.
6. La nuova etichettatura si applica a tutti i prodotti contenenti latte?
No, riguarda solo quelli contenuti nell’elenco allegato al decreto: latte, panna, yogurt, kefir, burro, formaggi e latticini, come mascarpone e ricotta.   
7. I prodotti lattiero-caseari realizzati in Italia con latte proveniente da un altro Paese della Ue sono sicuri? Certo, perché in tutti i Paesi della Ue gli standard di qualità e di sicurezza del latte sono garantiti da un sistema di norme e controlli molto severo, e rispondono ai medesimi criteri. Tutti i produttori lattiero-caseari della Ue devono realizzare e lavorare latte di qualità, conforme ai rigidi parametri europei e, prima di poter essere lavorato, deve  superare numerosi controlli obbligatori quotidiani. Inoltre tutte le aziende lattiero-casearie di ogni Paese della Ue devono rispettare i medesimi regolamenti comunitari che le obbligano a garantire la tracciabilità lungo tutta la filiera e la massima sicurezza dei prodotti.
8. Da dove viene il latte extra Ue usato in Italia?
Fondamentalmente da Paesi con una lunga e apprezzata tradizione lattiera, come la Svizzera. In Italia, invece, non arrivano latte e prodotti lattiero caseari dalla Cina o da altre destinazioni esotiche e lontane.
9. Cosa cambia per i prodotti lattiero-caseari DOP e IGP?
Niente. Per i formaggi DOP e le IGP si continuano ad applicare le regole generali di etichettatura, oltre alle previsioni del Regolamento (UE) n.1151/2012 e le disposizioni eventualmente previste dagli specifici disciplinari di produzione.
10. Che novità ci sono per i prodotti biologici?
Nessuna. Ai prodotti da agricoltura biologica si applica quanto previsto dal Regolamento n.834/2007.
11. Il decreto si applica al latte fresco?
No. Per il latte fresco continua ad applicarsi quanto previsto dall’allegato B del decreto interministeriale 27 maggio 2004, che già prevede l’indicazione della zona di mungitura o di provenienza del latte.
12. Su quale tipo di latte si trova la nuova etichettatura?
Su tutti i latti alimentari diversi da quello fresco, come, ad esempio  il latte Uht e il latte ESL (Extended shelf-life), a prescindere dal tipo di animale ( mucca, capra, pecora, bufala, ecc).
13. I prodotti destinati alle industrie alimentari sono sottoposti alle disposizioni del decreto?
No. Tuttavia nel Regolamento Ue n. 1169/11 viene specificato che “gli operatori del settore alimentare che forniscono ad altri operatori del settore alimentare alimenti non destinati al consumatore finale o alle collettività assicurano che a tali altri operatori del settore alimentare siano fornite sufficienti informazioni che consentano loro, se del caso, di adempiere agli obblighi di cui al paragrafo 2”.
14. Nel caso di confezioni multilingua le indicazioni di origine devono essere scritte anche nelle lingue dei paesi di destinazione?
No, perché il decreto si applica solo ed esclusivamente ai prodotti destinati al mercato nazionale.
15. Cambia anche l’etichettatura dei prodotti sfusi e di quelli take away (cioè confezionati nei punti vendita della distribuzione moderna)?
No, perché per il Regolamento Ue n.1169/2011 gli alimenti imballati nei luoghi di vendita su richiesta del consumatore o preimballati per la vendita diretta non sono considerati “alimenti preimballati”.
16. L’indicazione dell’origine del latte vale solo per prodotti commercializzati sul territorio italiano?
Sì, quelli destinati a essere venduti all’estero non hanno l’obbligo di indicazione dell’origine del latte.
17. Il termine “condizionamento” è sinonimo di “confezionamento”?
No. Per “paese di condizionamento” si intende il luogo dove il latte alimentare destinato al consumatore finale è stato sottoposto all’ultimo trattamento termico.
18. Nei prodotti preimballati è possibile omettere il luogo di trasformazione o quello di confezionamento?
Sì, la circolare dà la possibilità di utilizzare in maniera disgiunta le due operazioni, riservando il termine condizionamento al latte alimentare mentre il termine trasformazione ai prodotti lattiero-caseari. Salvo, ovviamente, la facoltà di poter utilizzare comunque la dicitura completa.
19. E’ corretto leggere “origine del latte: UE” se la mungitura è avvenuta in più Paesi Ue e la trasformazione è avvenuta in Italia?
Sì, in quanto l’Italia fa parte dell’Unione Europea.
20. Oltre alle indicazioni obbligatorie, si possono trovare sulle etichette altri claim sull’origine o la provenienza del prodotto finito, come “Made in Italy” o “latte 100% italiano”?
Sì. Come indicato dall’articolo 1 comma 3, l’origine del prodotto finito è quella prevista dalla normativa comunitaria e non è quindi disciplinata dal decreto. Tale indicazione deve considerarsi volontaria e consentita nella misura in cui non induca in errore il consumatore. Anche la Circolare interpretativa interministeriale consente di aggiungere alle diciture di origine previste dal decreto, indicazioni con significato equivalente quali a titolo esemplificativo: “nodini di latte pugliese” o “100% latte sardo”, “latte 100% italiano”, “100% latte italiano” o “latte italiano 100%”.
21. Le nuove indicazioni valgono anche per i semilavorati o gli eventuali ingredienti derivati dal latte (come panna, burro e siero di latte) utilizzati nella preparazione dei prodotti lattiero caseari preimballati?
In questi casi l’etichetta dei prodotti riporta l’origine del latte utilizzato per la fabbricazione di tali ingredienti e il paese di trasformazione degli stessi. In alternativa c’è la possibilità di indicare il paese di trasformazione del prodotto finito preimballato.
22. A quanto ammontano le sanzioni per le aziende che non rispettano questa norma?
Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque pone in vendita o mette altrimenti in commercio prodotti alimentari non etichettati in conformità alle disposizioni del decreto è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.600 euro a 9.500 euro. La sanzione ridotta ai sensi della normativa vigente dovrebbe quindi essere pari a 3.166 euro (un terzo del massimo a norma dell’art. 16 della Legge n. 689/1981).

Nutrizione e salute

UNA CENA "BIANCO LATTE" CONTRO LE NOTTI IN BIANCO. IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

25-05-2017

Colpi di sonno di giorno e insonnia di notte? Con la cena giusta si ritrova l’equilibrio!


Chi non ha mai provato quell’indefinito senso di torpore primaverile che colpisce all’improvviso, magari alla scrivania dell’ufficio o in autobus mentre torniamo a casa? I dati scientifici rivelano che riposarsi di più in queste settimane sarebbe indispensabile per sincronizzare l'orologio biologico momentaneamente sfasato dalla maggior quantità di luce e dall’aumento delle temperature.

È questo il tema del nuovo numero de L’Attendibile UNA CENA “BIANCO-LATTE” CONTRO LE NOTTI IN BIANCO!  la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).
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Dormire fa bene al cervello, al cuore e protegge dalla depressione.
Sono 14 milioni gli italiani che fanno fatica a dormire bene. Un vero problema perché il sonno è, di fatto, il ricostituente naturale più potente di cui disponiamo per compensare gli effetti dello stress e rinforzare il sistema immunitario. E tra le tante importanti funzioni del sonno c’è anche lo smart forgetting che consente al cervello di ‘resettarsi’.

Chi dorme poco ingrassa più facilmente. Un ampio studio condotto dalla Case Western Reserve University di Cleveland ha dimostrato che le donne che dormono 5 ore o meno per notte presentano una probabilità del 32% maggiore di aumentare di peso e del 15% di diventare obese.

I bimbi sono più grassi e iperattivi se non rispettano le giuste ore di sonno.
I genitori “moderni” sono eccessivamente elastici sulle raccomandazioni dei pediatri. L’Università di Montreal ha rilevato come i bambini che non dormono abbastanza hanno più possibilità di diventare obesi.  E la mancanza di sonno potrebbe portare i bambini a diventare iperattivi.
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La battaglia per conquistare il riposo perfetto parte dalla cena, ovvero l’ultimo pasto della giornata che il nostro organismo metabolizza. Una scelta oculata dei cibi può aiutare a superare l’insonnia molto più di un sonnifero o, comunque, in modo decisamente più fisiologico. Importante è cenare circa 3 ore prima di andare a letto per evitare che i processi digestivi in corso compromettano la qualità del sonno.  E mai saltare la cena:  l’ipoglicemia può ostacolare l’addormentamento.

Per chi non ha problemi di linea, pasta al formaggio o burro e sesamo. Per chi invece è a dieta: formaggi freschi e lattuga.
Se i formaggi rappresentano un secondo piatto alternativo perfetto - apportano il triptofano e il calcio che, secondo uno studio condotto dallo Human Nutrition Research Center (North Dakota) favorisce la produzione di melatonina - la lattuga è il vegetale soporifero per eccellenza grazie alla presenza di lattucario, un blando ma efficace sedativo naturale.

Pareri contrastanti riguardano, invece, l’utilizzo di una spolverata di peperoncino rosso: secondo alcuni studi potenzierebbe l’effetto soporifero della pasta poichè ottimizza i tempi digestivi. Secondo altri, svolgerebbe invece un’azione disturbatrice per la sua azione vasodilatatrice.







 


 

 

Assemblea

GRUPPO NAZIONALE DEL PECORINO

13-06-2017

Andrea Pinna - Assemblea 2017


Cari Soci,

l’anno appena trascorso rappresenta un anno record per la produzione: tutti i pecorini – Romano, Sardo, Toscano - hanno chiuso il 2016 con un aumento a due cifre: Romano 36.015 tonnellate (+19%); Toscano 3.652 tonnellate (+24%); Sardo 1.600 tonnellate (+14%).

Tuttavia, come ampiamente previsto, la troppa produzione ha fatto andare a picco il prezzo del latte ovino, creando tensioni anche importanti sull’intera filiera.

In realtà la sovrapproduzione, nel mondo lattiero caseario, è un fenomeno ciclico che si potrebbe governare con una seria politica di comparto, che coinvolga tutti gli operatori, evitando il “tutti contro tutti”.
Un primo intervento in tal senso è stato compiuto dal Consorzio del Pecorino Romano con il Piano di Regolazione della Produzione; un piano che, purtroppo, non ha potuto manifestare a pieno la propria efficacia in quanto attuato tardivamente e, quindi, non rispettato completamente. L’auspicio è che lo stesso, nei prossimi anni, si riveli un valido strumento di monitoraggio della produzione, a vantaggio dell’intera filiera.

Per il futuro, ci aspettiamo una probabile generalizzata diminuzione dei prezzi sia della materia prima sia del prodotto finito, quale onda lunga, dell’anno passato.

Per quanto riguarda l’export, un’attenzione particolare va al mercato americano; in particolare, al Nord America che è stata ed è la principale area di destinazione del prodotto.

Per noi una grossa preoccupazione è rappresentata dal fatto che la nuova amministrazione Trump possa imporre nuovi dazi doganali che al momento non sono previsti per i formaggi di pecora. Questa possibilità, in aggiunta al fatto che il pecorino, causa la propria intrinseca e storica vocazione all’export, risulta estremamente esposto e vulnerabile alle oscillazioni del cambio euro/dollaro, potrebbe creare problemi importanti al settore.

Siamo, comunque, fiduciosi, che la ripresa dei consumi, anche in ambito nazionale, possa dare importanti chance di ripresa per tutti, e, quindi, anche per i formaggi ovini.

Assemblea

COMITATO GIURIDICO NORMATIVO

13-06-2017

Stefano Robba - Assemblea 2017


Signor Presidente, Signori Soci,

l’agenda del Comitato è stata nel 2016 ricca di argomenti importanti per le nostre imprese. Mi concentrerò sui temi che maggiormente influenzeranno l’attività aziendale.

La Commissione europea sta lavorando agli atti esecutivi che disciplineranno l’Indicazione di origine volontaria. Nonostante gli interventi contrari di tutta l’Industria alimentare europea, la bozza prevede la sua applicazione anche ai “trade marks” e ai “brand names”. Con l’entrata in vigore di questi atti, però, decadrà il Decreto italiano sull’origine obbligatoria di latte e derivati.

Il Consiglio dei Ministri ha varato la bozza di Decreto finalizzato a reintrodurre in Italia l’obbligo dell’indicazione della sede dello stabilimento e grazie ad Assolatte sono esclusi i prodotti lattiero-caseari, che già riportano il marchio d’identificazione.

Il Governo sta preparando un Decreto che aggiornerà le norme del 109/92 non in contrasto col Reg. 1169/2011. Assolatte sta lavorando affinché siano confermate alcune norme che hanno un’importanza fondamentale: quelle che chiariscono che un alimento sfuso resta tale, ai fini dell’etichettatura, anche se originariamente preconfezionato; quelle che hanno liberalizzato la durabilità dei latti UHT e sterilizzato; quelle che impongono il preconfezionamento dei formaggi freschi a pasta filata e del burro e quelle che stabiliscono specifici obblighi di etichettatura e informazione al consumatore per il latte crudo erogato da distributori automatici.

Il Governo lavora anche ad un decreto che stabilirà le sanzioni per le violazioni al Reg. UE 1169/2011. Assolatte è attiva nel sostenere l’esigenza di sanzioni proporzionate e nel costante monitoraggio delle proposte. Lo stesso sta facendo riguardo alla riforma dei reati in materia agroalimentare.

La nostra posizione contro le denominazioni e le pratiche che creano confusione tra i prodotti lattiero-caseari e prodotti di natura diversa, confermata in una nota del MiSE nel 2015, è stata ripresa in un'interrogazione presentata a febbraio dal Senato al Mipaaf. Per la protezione delle denominazioni lattiero-casearie, Assolatte è intervenuta anche a livello europeo, chiedendo che ogni eventuale intesa tra FDE e l’Associazione europea dei vegetariani (EVU) per la disciplina dei claim volontari sull’idoneità degli alimenti per vegetariani e vegani sia subordinata al formale impegno di EVU a non comparare i prodotti vegetali a quelli lattiero-caseari.

L’attività dell’associazione sul fronte normativo si estende anche in campo fiscale e finanziario, in particolare rispetto alla possibilità di aumenti di aliquota IVA per i nostri prodotti e all’iperammortamento correlato al Piano Nazionale Industria 4.0.

È in via di definizione, a livello europeo, la revisione del documento (denominato Food, Drink and Milk BRef ) che fisserà le condizioni per il rilascio ed il rinnovo delle future AIA. La bozza prevede limiti di emissione e consumo vincolanti, richiedenti cospicui investimenti finanziari e  difficilmente raggiungibili dalle Aziende italiane. Assolatte ha sensibilizzato i ministeri competenti, con osservazioni che sono state raccolte e trasmesse alla Commissione UE.

Abbiamo dovuto intervenire anche per scongiurare, per l’ennesima volta, il rischio che il siero di latte venisse inserito nei prodotti sottoposti alla normativa sui rifiuti.
Il tema centrale ha però riguardato l’obbligo nazionale dell’indicazione di origine per latte e derivati. Le diciture previste sono poco chiare per il consumatore. La valorizzazione del made in Italy - ma anche quella del nostro latte - è assente.

Una normativa europea sarebbe stata certamente meno penalizzante per le imprese italiane. A causa degli strettissimi tempi di adeguamento e dell’assurdo succedersi di provvedimenti che impongono regole diverse, le imprese hanno sprecato tonnellate di imballi e, ancora oggi, non sanno quali siano gli obblighi da rispettare.

Nutrizione e salute

LA DIETA PER CHI PASSA L’AGOSTO IN CITTÀ. RIPRISTINARE LA FLORA INTESTINALE PER DIMAGRIRE MEGLIO

09-08-2017

Ferragosto a casa, il momento ideale per riacquistare benessere e peso forma


Ferragosto a casa propria è spesso un’opportunità per vivere meglio la propria città, in questo periodo meno inquinata, meno frequentata e piena di eventi. Ma è anche un modo per prendersi finalmente una pausa da dedicare al proprio corpo per riacquistare benessere e peso forma, compromessi da uno stile di vita sedentario, una dieta squilibrata e troppo ricca di sale.
 
«Molte persone si lamentano che i risultati della dieta tardano ad arrivare, o che dimagriscono con un ritmo molto più lento di quello impiegato per ingrassare. Oggi si è scoperto che questa condizione è spesso associata a una flora batterica intestinale alterata» spiega la nota nutrizionista Samantha Biale, che aggiunge «la flora batterica ha un ruolo determinante nella regolazione dei segnali infiammatori e degli stimoli metabolici che possono orientare l’organismo verso il dimagrimento o verso l'ingrassamento». Le osservazioni scientifiche mostrano, infatti, che una persona magra e in forma possiede generalmente una microflora intestinale molto più ricca e varia di quella presente nei soggetti sovrappeso.
 
 
Le 6 regole della dieta per chi resta in città
A cura della nutrizionista Samantha Biale
 
1) Migliorare l’alimentazione nell’ottica di ripristinare una flora batterica intestinale sana è il punto di partenza per poter contare su un metabolismo efficiente e favorire il dimagrimento.
  • Tra i cibi che promuovono la flora batterica buona ci sono i latticini probiotici come yogurt e latte fermentato (che andrebbero consumati ogni giorno), i formaggi fermentati come il Gorgonzola, seguiti da legumi, cereali integrali, frutta, verdura (in particolare asparagi, carote, aglio, topinambur, porri, cipolle, ravanelli e pomodori), crauti e verdure fermentate, kefir, miso, tempeh, aceto di sidro di mele e tè kombucha (bevanda fermentata a base di tè e di una coltura di batteri e lieviti). 
  • Tra gli alimenti più destabilizzanti sul microbioma perché alimentano i batteri nocivi ci sono la carne, le farine raffinate, lo zucchero, i grassi di scarsa qualità, gli additivi e i conservanti. Da ridurre al minimo.

2) Riducete della metà le porzioni abituali: in questo modo perderete peso in modo lento ma graduale (in genere 0,5 - 1 kg alla settimana), senza rinunciare a nulla e soprattutto senza destabilizzare l’organismo. Cercate di stare entro le 1200 calorie giornaliere: privilegiando le proteine al posto dei carboidrati e mangiando molta verdura è facilissimo. 

3) Per aumentare la diuresi, date un taglio netto al sale ed evitate tutti i cibi che ne sono ricchi come salumi, salse, conserve, prodotti affumicati e anche il tonno al naturale che – pur essendo poco calorico (solo 100 calorie per etto) – è una miniera di sodio. Dite addio al sale comune, puntando invece sul tipo iposodico. Meglio ancora se, insieme, c’è anche lo iodio che stimola il metabolismo. In etichetta dovete leggere l’indicazione “sale iposodico-iodato”.

4) Per dire addio alla ritenzione idrica, è necessario anche aumentare l'introito di potassio, il minerale antagonista del sodio che aiuta a eliminare i liquidi in eccesso. Tra i vegetali in assoluto più ricchi di potassio ci sono: patate, spinaci, cavoli di bruxelles, kiwi, finocchi, indivia e carciofi. Tra i frutti: banana, albicocche, melone, melagrana, cocomero, fichi, pesche, more, nespole, ananas, pompelmo, ciliegie, mandarini e arance.

5) Imparate a mangiare più lentamente: il segnale di sazietà al cervello arriva dopo circa 20 minuti dal primo boccone. Cercate di fare passare questo tempo masticando più a lungo.

6) Se vi concedete un meritato gelato alla crema (220-300 calorie circa) compensate rinunciando, per qualche giorno, a un bicchiere di vino e alla michetta di pane oppure a mezza porzione di pasta.
 
 
Una giornata tipo d’estate in città
 
Colazione: 1 bicchiere di latte parzialmente scremato + caffè + 3 cucchiai di muesli al naturale con frutta secca
Spuntino: coppa di mirtilli al naturale
Pranzo: Insalata di pomodori e rucola con mozzarella e gamberetti + 1 panino piccolo (meglio se integrale)
Spuntino: 1 yogurt probiotico
Cena: verdure grigliate + pesce alla griglia con erbe aromatiche + macedonia

E per chi passa le vacanze al mare?
LA DIETA PUZZLE PER LA VACANZA AL MARE. COME SFRUTTARE AGOSTO PER TORNARE DALLE FERIE PIÙ MAGRI

Attualità

UNIVERSO LATTE 2018

15-12-2017

Il Convegno" Universo Latte:Giovani Ricercatori e Imprese a confronto" si svolgerà a Piacenza il 19 e 20 aprile 2018


Il Convegno “Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a confronto” è diventato ormai un importante appuntamento per i giovani ricercatori impegnati nel settore lattiero caseario e per la promozione nazionale delle loro ricerche.

Il convegno, giunto alla sua terza edizione, si terrà a Piacenza il 19 e 20 aprile 2018.

L’evento si articolerà in tre sessioni che affronteranno temi di grande rilievo per il settore: innovazione e ricerca al servizio della zootecnia, della produzione lattiero-casearia e della nutrizione per trovare soluzioni applicabili nel settore e ribadire il ruolo fondamentale del latte e dei prodotti derivati in un’alimentazione sostenibile ed equilibrata; le certificazioni ed il benessere animale, così come il controllo e le procedure analitiche, i controlli in linea pre-trasformazione, la robotica e le analisi in stalla o l’importanza dei prodotti lattieri nell’alimentazione delle varie fasi della vita. Tanti aspetti che possono coadiuvare e migliorare la gestione della filiera lattiero-casearia nazionale e la salute dei consumatori.

Il Convegno è organizzato dal Comitato italiano FIL/IDF con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Parma, l’Associazione Italiana Tecnici del Latte ed il supporto della Fondazione Invernizzi.

Il Convegno vuole offrire ai giovani ricercatori operanti in Italia l’opportunità di confrontarsi e discutere, con esponenti ed esperti delle imprese attive nel settore, i temi delle proprie ricerche per individuare quelle che più di altre si rivelano utili e trasferibili alla realtà produttiva o idonee a costituirne nuove basi conoscitive. Gli abstract delle ricerche possono essere inviati alla segreteria del Comitato italiano (filidf@tin.it) entro il il 5 marzo 2018. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell'evento.


L'EVENTO NON E' STATO ATTIVATO

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

02-02-2018

Febbraio 2018


I nostri lettori sanno come la pensiamo sugli accordi che l’Unione europea sta firmando con i grandi blocchi economici.
 

Abbiamo sempre applaudito la firma, consci delle difficoltà insite in intese di così ampio respiro, che abbracciano migliaia di prodotti e servizi. Abbiamo sempre sostenuto che – pur se perfettibili – gli accordi di libero scambio hanno il grande merito di fissare regole comuni, di ridurre i costi, le barriere, le burocrazie, con nuove opportunità per i nostri imprenditori. Tante volte, poi, si è dato un brutto colpo all’italian sounding, permettendo un miglior riconoscimento dei prodotti veramente italiani sugli scaffali del mondo.
 

Pochi giorni fa, però, sono stati diffusi i contenuti dell’accordo Ue/Giappone e non possiamo certo dire la stessa cosa: siamo di fronte al peggiore accordo sulle Dop che potesse essere firmato.
 

Un passo indietro inaccettabile.
 

Non tanto per il numero (dieci) o il tipo di prodotti inclusi nel trattato, ma per le eccezioni previste dall’accordo.
 

Sia chiaro: sapevamo che per chiudere sarebbe stato necessario fare alcune concessioni. Gli imprenditori giapponesi, ad esempio, avevano chiesto di continuare a confezionare i formaggi Dop italiani nei loro stabilimenti per alcuni anni. Immaginavamo che si sarebbe dovuto affrontare il problema del “prior use”: chi prima dell’accordo usava i nomi italiani avrebbe chiesto di farlo ancora per un po’. Avevamo ragionato con gli imprenditori e i consorzi, valutato pro e contro e accettato la convivenza temporanea tra vero e tarocco.
 

Nell’accordo finale, invece, firmato alla chetichella senza informare nessuno, la Commissione ha fatto molto di più e le concessioni sono inaccettabili.
 

In barba a tutto quanto fatto in passato, alle legittime aspettative delle aziende italiane, a sentenze della Corte di Giustizia europea, l’accordo dà definitivamente il via libera a un mondo di falsi. Così sugli scaffali della distribuzione e nei ristoranti di Tokyo, Kyoto e delle altre grandi città nipponiche troveremo Grana prodotto chissà dove, Padano di incerta provenienza, Romano fatto chissà come. Per di più, chiunque potrà far registrare un proprio marchio parmesan.
 

Cosa resta della tutela delle nostre Dop più prestigiose, apprezzate ed esportate nel mondo?
 

Ci chiediamo cosa abbia portato i firmatari a chiudere la negoziazione. E sull’altare di quale altro settore sia stato sacrificato il nostro. A pensare male – diceva Giulio Andreotti – si fa peccato, ma ci si azzecca!
 

La speranza è che Governo e Parlamento europeo dicano di no e rigettino un accordo che – a nostro avviso – è un pessimo precedente e una pesante zavorra con cui le imprese rischiano di dover convivere.
 

 

Adriano Hribal

 

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

09-04-2018

Aprile 2018


Pochi giorni fa sono stati diffusi i dati consuntivi del 2017 sulle esportazioni di formaggi. Si può fare solo un commento: chapeau!

Un altro anno positivo, sia in termini di volumi che di fatturati realizzati all’estero. Anche in Paesi ai quali - fino a qualche anno fa - nessuno aveva pensato.

Ai nostri uffici arrivano quesiti i più disparati per nazioni come la Malesia, l’Armenia, la Costa d’Avorio, mete lontane o lontanissime, che testimoniano che il nostro export si allarga a macchia d’olio.

I successi che imprenditori e manager stanno riscuotendo nel mondo ci riempiono di orgoglio.

Guardando lontano, hanno visto in anticipo i cambiamenti che sarebbero intervenuti, hanno capito che a fronte di un mercato interno maturo, ci sono milioni di persone sparse per il mondo interessate ai prodotti di qualità.

Del resto, un imprenditore non sta mai fermo. La storia ce lo insegna: sempre più spesso non basta confermare i risultati dell’anno precedente, bisogna fare di più, perché solo crescendo non si arretra.

Per crescere, i nostri hanno sviluppato relazioni con gli importatori di mezzo mondo, aperto filiali e sedi commerciali un po’ ovunque, individuato i paesi più promettenti.

Una pacifica, inesorabile invasione di campo. Un successo planetario e meritato, ottenuto da chi – tante volte all’anno – si sveglia all’alba, si reca in aeroporto, affronta viaggi più o meno lunghi, tante volte scomodi, sopporta jet leg e fusi orari, incontra clienti, racconta la propria azienda, propone prodotti, stringe accordi con gli importatori, firma contratti, garantisce la qualità del prodotto e la costanza delle consegne, si procura le certificazioni di cui ha bisogno. Un’attività complessa e frenetica, che richiede doti al di sopra della media.

Sono sempre più convinto che il successo che il made in Italy sta riscuotendo è certamente legato alla qualità dei prodotti, ma ancor più al fattore umano.

Senza uomini e donne di qualità non si fanno prodotti di qualità.

Senza uomini e donne di qualità non si ottengono i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Esportiamo più del 40% dei formaggi che produciamo, il valore dell’export ha superato i 2,6 miliardi di euro, l’avanzo della bilancia commerciale dei formaggi ha superato i 900 milioni di euro.

Parafrasando una bella canzone sanremese di qualche anno fa mi chiedo: si può dare di più?

Probabilmente sì, soprattutto si potrebbero riconoscere a questi campioni dell’export i loro meriti, mettendo a loro disposizione una macchina statale più funzionante, strutture più moderne ed efficienti, investimenti pubblici mirati e non dispersi in mille inutili rivoli. In poche parole, un paese moderno degno di sedersi al tavolo con gli altri grandi dell’economia mondiale.

Adriano Hribal


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Nutrizione e salute

FORMAGGI E COLESTEROLO: DALLE NUOVE SCOPERTE VIA LIBERA AL CONSUMO DEI PRODOTTI CASEARI

11-04-2018

Recenti studi pubblicati su alcune prestigiose riviste internazionali rimettono in discussione il rapporto tra formaggi e colesterolo. Come afferma Assolatte, il merito è della scoperta dell’effetto anticolesterolomizzante di alcuni componenti del latte e del focus sul ruolo insostituibile dei formaggi in una corretta alimentazione. Ora sappiamo, sottolinea Assolatte, che c’è meno colesterolo nel Gorgonzola che in una porzione di gamberi o in due uova.


Buone notizie da Assolatte per chi deve tener d’occhio il colesterolo: non è necessario bandire i tanto amati formaggi ma li si può tornare a consumare, in serenità, perché nelle giuste quantità non solo non innalzano il livello del colesterolo nel sangue, ma, anzi, svolgono un effetto opposto. Sono queste le rivoluzionarie conclusioni a cui arrivano alcune ricerche recenti che hanno messo in discussione uno dei “miti” nutrizionali più radicati e datati.

Tutti gli approfondimenti sul tema sono contenuti ne L'Attendibile®, la newsletter di Assolatte, FORMAGGI & SALUTE, NOVITÀ INTERESSANTI.

Uno studio condotto da un pool di università svedesi e pubblicato sull’”American Journal of Clinical Nutrition” ha indagato il ruolo della “milk fat globule membrane” (MFGM) nel limitare l’assorbimento del colesterolo e dei trigliceridi nell’organismo umano. Gli studiosi, riporta Assolatte, ipotizzano che proprio la maggiore o minore presenza di questa membrana a tre strati – che avvolge i grassi del latte e che è ricca di fosfolipidi (70%) e di proteine - sia la discriminante che condiziona l’impatto metabolico dei grassi contenuti nei diversi prodotti lattiero-caseari, formaggi compresi. 

Un altro lavoro che induce a ripensare in chiave positiva il rapporto tra formaggi e colesterolo è quello realizzato all'Università di Copenaghen e pubblicato sull'”American Journal of Clinical Nutrition” che ha rivelato il lato “buono per la salute” dei prodotti caseari. Come sottolinea Assolatte, il consumo giornaliero di 80 grammi di formaggi, freschi o stagionati, non ha provocato aumenti del giro vita, degli zuccheri o del colesterolo “cattivo” (Ldl) e ha generato, invece, un incremento del colesterolo “buono” (Hdl).

Alcuni ricercatori hanno adottato un altro approccio: hanno tracciato il bilancio dei vantaggi e degli svantaggi conseguenti all’abolizione del consumo di formaggi, concludendo che eliminare i formaggi sembra la scelta meno conveniente. E questo perché - oltre al piacere di gustare alimenti tanto radicati nella cultura gastronomica italiana e nella dieta mediterranea – rinunciare ai formaggi significa perdere una quantità importante di calcio, di proteine “nobili”, di vitamine (in particolare la A e quelle del gruppo B, come la B12) e di oligoelementi preziosi (come zinco e selenio).  

Dunque, conferma Assolatte, l’attenzione si sposta al giusto consumo di formaggi, quantificato anche in un’ottica di controllo dell’intake di colesterolo: quanti sono consapevoli che 100 grammi di formaggio apportano in media 70 mg di colesterolo, ossia lo stesso quantitativo contenuto in 100 g di bresaola, o in 100 g di orata o branzino d’allevamento, o in 100 g di carne di vitello, o in 100 g di carne di pollo o tacchino?

E quanti sanno che mangiando due uova si assume da 4 a volte più colesterolo che consumare una fetta di formaggio? E che in 100 grammi di gamberi c’è il doppio del colesterolo rispetto alla stessa quantità di Gorgonzola?

Come conclude L'Attendibile® - la newsletter di Assolatte FORMAGGI & SALUTE, NOVITÀ INTERESSANTI - alla luce di questi studi e di queste evidenze scientifiche, abolire i formaggi sembra una scelta sbagliata e controproducente. Decisamente meglio continuare a consumare i formaggi, nei giusti quantitativi e nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata. Le indicazioni concrete di consumo le fornisce la nuova piramide alimentare, che suggerisce 2-3 porzioni al giorno di latticini (equivalenti a 30 g di formaggio duro o semiduro o a 60 g di formaggio a pasta molle). Nell’arco dei sette giorni, il consiglio è quello di consumare 2-3 volte a settimana i formaggi come secondo piatti, abbinandoli sempre a vegetali freschi per aumentare l’apporto di fibre. In questo caso i quantitativi ideali sono 50-60 g di formaggi stagionati e 100-120 g di formaggi freschi.
 

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Per saperne di più, download

FORMAGGI & SALUTE: NOVITA’ INTERESSANTI – marzo 2018








Attualità

INFORMATIVA AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

23-05-2018

REGOLAMENTO (UE) n. 2016/679 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 27 APRILE 2016


REGOLAMENTO (UE) n. 2016/679 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 27 APRILE 2016
 
Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 13 e dell’articolo 14 del Regolamento (UE) n. 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (Regolamento generale sulla protezione dei dati, di seguito, anche, “Regolamento” o “GDPR”) e che abroga la Direttiva 95/46/CE, La informiamo che i dati personali da Lei volontariamente messi a disposizione di ASSOLATTE (di seguito, anche, “la Società”) saranno oggetto di trattamento nel rispetto della vigente normativa in materia di protezione dei dati personali e, comunque, dei principi di riservatezza cui è ispirata l’attività della Società.
 
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Assolatte

Assemblea

FOTOGALLERY DELLA PARTE PRIVATA DELL'ASSEMBLEA ASSOLATTE 2018

13-06-2018

13 giugno 2018 - Hotel principe di Savoia - Milano


Assemblea

FOTOGALLERY DELLA PARTE PUBBLICA DELL'ASSEMBLEA ASSOLATTE 2018

13-06-2018

13 giugno 2018 - Hotel Principe di Svoia - Milano


Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO 2018

01-08-2018

Tanti i temi sul fronte europeo: le pratiche sleali, la Brexit, l’accordo siglato con il Giappone. Consumi, prodotti bio e clorati. Utili consigli per restare in forma d’estate e molto altro


Sul numero di agosto della rivista il Mondo del Latte dedichiamo ampio spazio ai temi europei.

Paolo De Castro illustra la nuova legislazione sulle pratiche sleali in fase di elaborazione a Bruxelles e che potrebbe essere votata entro fine anno.

Approfondiamo il tema della Brexit e dei suoi risvolti sul settore se si dovesse decidere per una uscita “hard” e le previsioni dell’UE sulla domanda estera di formaggi europei.

Ad un anno di distanza dalla sentenza della Corte di Giustizia europea sull’uso delle denominazioni lattiere, EDA pubblica una linea guida specifica sull’argomento.

In tema di accordi di libero scambio, un articolo interessante è dedicato all’intesa siglata dall’Europa con la terza economia mondiale: il Giappone.

I latticini sono un fedele alleato per chi vuole mantenersi in forma… anche in estate. Speciale Assolatte con utili consigli per tutti.

Approfondiamo i principali temi di interesse per la filiera trattati sui tavoli FIL/IDF.

Consumi in ripresa e passione per il bio. Ne parliamo nella sezione economia.

Sul fronte igiene&sicurezza approfondiamo il tema dei clorati, mentre sul fronte normativa parliamo dei recenti chiarimenti europei sul Regolamento Consumer Information.

Sottoscrivete un abbonamento a Il Mondo del Latte! Tutti i riferimenti e la scheda di abbonamento sono disponibili sul sito Assolatte.
 

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

10-09-2018

Settembre 2018


Un pastore che portava il proprio gregge a pascolare fuori dal villaggio si divertì a fare uno scherzo.

Di notte, mentre tutti dormivano, gridò: “Al lupo, al lupo!”. Tutti si svegliarono e accorsero per aiutarlo.

Ma il pastore burlone rivelò loro che era uno scherzo.

Ripeté lo scherzo tre volte e sempre quelli del villaggio si spaventarono e accorsero, per poi andarsene tra le beffe del pastore.

Accadde alla fine che un lupo venne veramente. E, mentre il suo gregge veniva sbranato e il pastore chiedeva soccorso, gli abitanti del villaggio, pensando che scherzasse, non si preoccuparono.

E così accadde che il giovane pastore perdette le pecore.

Questo guadagnano coloro che mentono: il fatto di non essere creduti quando dicono la verità.


I nostri lettori avranno certamente riconosciuto la famosa fiaba di Esopo che racconta del pastorello bugiardo.

Favola che mi è tornata in mente pensando ai continui allarmi che – in tanti settori (ma il nostro ha la palma d’oro) – continuamente vengono lanciati sui giornali.

“Al lupo al lupo!” è una vera e propria strategia di comunicazione, sempre più diffusa. Basta sfogliare un qualunque quotidiano per rendersene conto, con i titolisti dei principali giornali che sembrano godere nello spaventare le persone. Le notizie diventano “allarmi” (il caldo, il freddo, la pioggia, la siccità, la sicurezza, la violenza, ecc.), le normali discussioni si trasformano in “battaglie” quando non addirittura in “guerre” e chi la pensa diversamente dal solone di turno diventa un “nemico” da abbattere, un “traditore”.

Pur di accaparrarsi un titolo e per mera convenienza, si arriva ad accusare la scienza e le istituzioni, notoriamente indipendenti e sopra le parti, di essere prezzolate, al soldo di qualcuno.

I titolisti dei giornali ci sguazzano e gli editori godono, illudendosi di vendere qualche copia in più. Sulla rete Internet il livello è ancora più basso: temi complessi vengono banalizzati e gettati in pasto alla folla, che commenta, si schiera, accusa, senza saperne quasi niente, senza avere tempo e voglia di approfondire e dove nessuno si preoccupa di informarla in modo completo e obiettivo.

Tutto si ripete, di settimana in settimana, cercando qualunque occasione per gridare “Al lupo, al lupo!”.

Perché se non lo fai, non si parla di te. E se non si parla di te, non esisti. E se non esisti, non servi.

Su questo riflettevo quest’estate ed ero molto scoraggiato.

Poi, d’improvviso, mi sono illuminato: se seicento anni prima di Cristo, Esopo lanciava l’allarme e  fustigava questo atteggiamento dell’animo umano, allora non è colpa dei tempi moderni.

Forse per noi è naturale cercare la verità con la pancia e non con la testa.

E chi costruisce le proprie strategie di comunicazione, altro non fa che replicare un modello antico, usando con la forza degli strumenti moderni.

Mi consola la fine della storia: a chi grida al lupo al lupo senza motivo, prima o poi gli mangiano le pecore!

Adriano Hribal

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE 2018

13-09-2018

La rivista di settembre propone articoli ed approfondimenti sul tema della riduzione delle plastiche, la convention annuale EDA, l'export italiano e i negoziati con la Nuova Zelanda, ma anche approfondimenti sulla legislazione alimentare canadese e la proposta UE sulle pratiche sleali


Molti i temi di attualità proposti da Il Mondo del Latte di settembre.

Partendo dai recenti casi di Seu che hanno colpito un paio di bambine nelle ultime settimane, Paolo De Castro propone una riflessione sull’epidemia di fake news e di come queste nascoso e si gonfiano fino ad esplodere.

Non poteva mancare il tema delle plastiche che inquinano i nostri mari: la Commissione europea ha deciso di lavorare ad una direttiva volta alla riduzione  degli oggetti in plastica monouso.

Scopriamo la nuova piattaforma Agri Networking Tools e ci facciamo raccontare da Alexander Anton, segretario generale Eda, quali saranno i temi caldi della prossima convention annuale dell’Associazione e le sfide e le peculiarità del settore lattiero-caseario europeo.

Mentre l’export italiano continua a crescere, a livello nazionale le nuove referenze hanno qualche difficoltà a fare breccia ei consumatori.

Parliamo dell’accordo che l’UE sta negoziando con la Nuova Zelanda e dell’andamento delle principali DOP.

Sul fronte della sicurezza alimentare approfondiamo la nuova legislazione canadese e, sempre in tema normativo, valutiamo pro e contro della direttiva UE sulle pratiche sleali in arrivo.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

17-10-2018

Ottobre 2018


Nelle scorse settimane si è parlato di nuovo di allarme made in Italy.

Questa volta sul banco degli imputati c’è l’Onu. Sarebbero in arrivo nuove e allarmanti regole di etichettatura (tipo quelle delle sigarette), tasse sui prodotti, divieti di fare pubblicità. In tanti hanno lanciato l’SOS dieta mediterranea e lamentato l’attacco ai nostri prodotti tipici. Allarmismo e cattiva informazione però non aiutano a capire e a far capire.

Tutto nasce da un dato di fatto: poco meno di un terzo delle morti dipende da malattie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie croniche, diabete. Il fumo, l’alcol, l’inattività fisica, gli stili di vita scorretti, le diete non salutari aumentano il rischio di ammalarsi ed è doveroso che chi si occupa di sanità si interroghi sul da farsi. Perché prevenire è meglio che curare.

Mi ha molto meravigliato, quindi, leggere le accuse di tanti rappresentanti del mondo alimentare e della politica nei confronti dell’Oms e dell’Onu. Prima di tutto perché non è una novità (di questo problema si parla da dieci anni e sono numerose le iniziative già fatte, come il progetto MinSal/Assolatte per la riduzione volontaria degli zuccheri negli yogurt e nei formaggi per bambini!) e poi perché le preoccupazioni del mondo della scienza non possono che essere condivise dal sistema industriale.

È certamente vero che la dieta mediterranea è una delle migliori del mondo, ma sappiamo bene che le quantità sono importanti. Ci sono alimenti che devono far parte della dieta di base e altri che possono essere consumati solo ogni tanto o in certe quantità.

Così come sarebbe ipocrisia sostenere che in Italia (che anche grazie alla dieta è ai primi posti nel mondo per aspettativa di vita), chi dovrebbe farlo si preoccupi di promuovere coretti stili di vita e attività fisica. Chiunque abbia figli o nipoti conosce lo stato delle palestre scolastiche e le peripezie che mamme e papà fanno ogni giorno per permettere ai ragazzi di praticare uno sport! Perfino nelle grandi e moderne metropoli.

Mi piacerebbe quindi che si abbassassero i toni, che si spiegasse alla gente che non ci sono prodotti o diete sotto attacco, né prodotti che – assunti nelle quantità raccomandate – facciano male. Perché l’industria – tutta l’industria – è attenta al benessere di chi compra i suoi prodotti. Spesso molto di più di chi dovrebbe investire in educazione e cultura alimentare.

Va da sé che Assolatte è sul pezzo, con le istituzioni, per monitorare e intervenire a tutela dei nostri ottimi prodotti industriali.

Nutrizione e salute

C’È SEMPRE UN OTTIMO MOTIVO PER FARE LA PRIMA COLAZIONE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

26-03-2019

Da sempre la colazione è considerata un pasto fondamentale per il suo benefico effetto sull’appetito e sul metabolismo. Ma ora, per taluni non sarebbe così importante. Ma sarà vero?


C’È SEMPRE UN OTTIMO MOTIVO PER FARE LAPRIMA COLAZIONE.

È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
 

Ogni giorno migliaia di persone in tutto il mondo inaugurano la giornata con quello che è considerato il pasto più importante, un concetto chiave suffragato da innumerevoli studi scientifici.

 

Ma secondo una recente ricerca della Monash University mangiare al mattino non sarebbe poi così importante. Secondo gli autori dello studio, che hanno loro stessi ammesso l’insufficiente qualità dei dati a disposizione, il consumo regolare della prima colazione non avrebbe alcuna ricaduta favorevole sulle variazioni del peso, soprattutto nelle persone sovrappeso/obese: non solo aggiungerebbe calorie all’apporto totale quotidiano, ma non stimolerebbe neppure (come ipotizzato) una maggiore termogenesi nelle ore tra risveglio e pranzo.

 

Come era prevedibile, questo studio ha suscitato una levata di scudi nel modo scientifico. La Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) e la Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (Sisa) hanno scritto al British Medical Journal per esprimere il proprio dissenso, riconfermando le indicazioni contenute in un recente position paper (DOCUMENTO SINU-SISA SULLA PRIMA COLAZIONE): la prima colazione equilibrata è un pasto fondamentale, sia per perdere peso sia per garantire una buona salute cardiovascolare.

 

In questo numero de LATTENDIBILE, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista e giornalista):
 

·        La colazione e i suoi effetti sul metabolismo

·        In caso di diabete: colazione abbondante e cena leggera

·        Le proteine del latte a colazione aiutano a perdere peso

·        Le sieroproteine: sazietà e miglior risposta insulinica

·        L’importanza di una colazione a IG moderato

·        GLI EFFETTI SULL’UMORE: 4 COLAZIONI DIVERSE



Tutti i numeri della newsletter sono pubblicati sul sito WWW.LATTENDIBILE.IT




Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO 2019

24-05-2019

Interviste a Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare, e Renato Invernizzi, Presidente del Consorzio di Tutela del Gorgonzola. L'opinione di De Castro sugli atti attuativi della nuova PAC, i Giovani Imprenditori di Assolatte, la strategia del settore alle afide globali e molto altro


Valorizzare la reputazione delle aziende del food italiano. Questo l’obiettivo del neo-presidente di Federalimentare Ivano Vacondio intervistato questo mese.

Paolo De Castro espone i propri dubbi su regolamenti applicativi della nuova PAC, recentemente approvati  dalla Commissione agricoltura dell’Europarlamento.

I Giovani Imprenditori di Assolatte a Bruxelles per incontrare alcuni rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee.

Poniamo qualche domanda a Renato Invernizzi, Presidnete del Consorzio di Tutela del Gorgonzola.

Sul fronte economico, approfondiamo i risultati del rapporto OCSE sulla produttività.

Parliamo di produzione DOP e di incubo dei dazi USA per quanto riguarda i mercati.

La strategia del settore lattiero-caseario europeo per affrontare le sfide globali del food, gli esiti della recente edizione di Cibus Connect, i benefici della prima colazione e la risposte dell’esperto in materia di etichettatura sono altri interessanti articoli ed approfondimenti di questo mese.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO 2019

18-06-2019

Interviste a Carlo Maria Ferro, Presidente dell’Agenzia ICE e Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP. Le riflessioni di De Castro per una Europa in un mercato senza regole, i consumi 2019, i temi sanitari, quelli giuridici e molto altro.


A giugno intervistiamo Carlo Maria Ferro, Presidente dell’Agenzia ICE, che ci parla degli strumenti dedicati alle PMI.

Per la rubrica dedicata alle DOP, risponde alle nostre domande Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio Mozzarella di Bufala Campana.

Paolo De Castro affronta il tema delle sfide che attendono l’Europa in un mercato senza regole.

Sul fronte economico, diamo uno sguardo ai consumi 2019 ed ai dati incoraggianti dell’export verso l’Asia.

Un’importante sentenza della Corte di Giustizia europea fornisce nuovi indirizzi sull’evocazione figurativa.

Gli esiti della visita ispettiva coreana negli stabilimenti italiani, la resistenza antimicrobica ed il benessere animale, le riflessioni comunitarie sui “marketing standard” e molto altro.

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Assemblea

GRUPPO YOGURT, LATTI FERMENTATI E DESSERT

20-06-2016

Salvatore Castiglione - Assemblea 2016


Cari Colleghi,

sono lieto di essere qui anche quest’anno a rappresentare
il Gruppo Yogurt e Latti fermentati.
 
I dati di mercato indicano una leggera ripresa degli acquisti, con incrementi del 2,2% sia in volume che in valore.Nulla che però sposti significativamente i consumi nazionali dei nostri prodotti. I consumatori, più che aumentare i consumi, sembrano accordare le proprie preferenze ad una categoria piuttosto che all’altra. In quest’ultimo anno, abbiamo visto, in particolare, un aumentato apprezzamento e disponibilità di spesa verso i prodotti bio, gli yogurt alla greca e verso i latti fermentati senza lattosio. Lo yogurt greco anche quest’anno ha segnato importanti incrementi di importazione nel nostro Paese, + 56%, per un totale nel 2015 di 12.000 tonnellate.
 
Nonostante gli ormai noti consumi procapite degli italiani, che storicamente non hanno mai superato i 7 kg/anno, è nostra ferma convinzione che yogurt e latti fermentati debbano far parte di una dieta sana ed equilibrata. In quest’ottica si rendono sempre più necessari programmi sviluppati ad hoc, come ad esempio campagne di promozione a favore dei nostri prodotti.

Il Gruppo si è notevolmente impegnato sul tema della promozione della salute della popolazione infantile, rispondendo alle richieste del Ministero della Salute per un miglioramento della qualità nutrizionale degli alimenti consumati da questa importante fascia di consumatori. Una richiesta che non ci ha trovato impreparati. Il Gruppo aveva, infatti, già avviato nel 2014 una riflessione per un’ulteriore riduzione degli zuccheri aggiunti. Ed è proprio in questa direzione che Assolatte ha sottoscritto il proprio impegno con il Dicastero. Una conferma del percorso già iniziato negli anni passati e che mira a ribadire l’importanza di yogurt e latti fermentati nell’alimentazione dei bambini, così come riportato nel protocollo sottoscritto con il Ministero.
 
Ma non ci siamo limitati a questo. Il Gruppo ha infatti avviato anche una riflessione sul monitoraggio degli impegni assunti dando il via ad un’indagine che fotografa l’attuale situazione del mercato per poi ripeterla nuovamente nel 2018.
 
L’importanza di questi impegni e dell’indagine, è da ricercare, in maniera più ampia, in un contesto europeo che vede le Istituzioni comunitarie spingere fortemente per azioni di riformulazione dei prodotti alimentari, nella visione che questa possa essere la principale attività di contrasto ai crescenti tassi di obesità e sovrappeso della popolazione. Noi crediamo che la riformulazione possa essere solo una delle attività possibili. Quindi poco utile, se non affiancata da un’adeguata attività di corretta informazione su stili di vita e consumi alimentari. L’altro tema che abbiamo continuato a seguire con attenzione è quello della richiesta italiana di utilizzo del termine probiotico.

Dopo un avvio di discussione a Bruxelles della domanda italiana, i lavori si sono impantanati. Ciò a causa in parte per i dubbi sollevati da alcuni Stati membri e in parte per l’apparente disinteresse di altri che, solo verso la fine dell’anno hanno espresso apertamente - nei confronti della Commissione europea - la volontà di discutere il tema.
 
Il confronto si è, dunque, riaperto, grazie anche alla sottoscrizione da parte di più Paesi, Italia ovviamente inclusa, di una richiesta affinché si trovi a livello europeo una soluzione comune che permetta l’impiego del termine.

Quello dei probiotici è un tema che ormai si trascina da anni, sul quale abbiamo sempre avuto l’appoggio del Ministero della Salute, ma che tra alti e bassi non è mai decollato veramente.
 
Nell’auspicio che il 2016 possa essere l’anno decisivo, rinnoviamo la fiducia nelle Autorità affinché continuino a credere in questa nostra battaglia e a sostenerci.
 
Vi ringrazio per l’attenzione e auguro a tutti un buon proseguimento di lavori.

Assemblea

GRUPPO BURRO

20-06-2016

Giuseppe De Paoli - Assemblea 2016


Signor Presidente, Signori Soci,

apro il mio intervento con una breve analisi dell’andamento di mercato di tre prodotti quotati dalla Camera di Commercio di Milano: burro di centrifuga, burro pastorizzato e crema di latte.

Per il burro di centrifuga e quello pastorizzato, le quotazioni medie dello scorso anno sono risultate inferiori di circa il 20% rispetto al 2014 e il trend ribassista ha accelerato nei primi mesi del 2016: tra aprile 2015 e aprile 2016, il prezzo del burro pastorizzato è diminuito del 33%. Ha avuto andamento analogo, anche se meno marcato, la panna: nel 2015 abbiamo infatti registrato un prezzo in calo del 12% e la differenza tra aprile 2015 e aprile 2016 è stata del 24%.

Un contesto pesante, quindi, le cui ragioni sono da ricercare nell’eccessiva disponibilità, causata dall’aumento della produzione europea (+7,3% nel 2015 e addirittura +12,3% nel primo trimestre 2016) conseguente alla fine del regime delle quote e all’embargo russo, misura che speriamo possa essere presto superata. La riapertura di questo grande mercato potrebbe portare un alleggerimento della pressione sull’intero sistema lattiero-caseario europeo.

Emergono quindi segnali preoccupanti ma siamo imprenditori e dobbiamo essere ottimisti; quindi evidenziamo anche alcuni indicatori che ci sembrano incoraggianti.

Durante il 2015 abbiamo riscontrato un maggior impiego di burro ad uso industriale ed un incremento dei consumi individuali, probabilmente come conseguenza del riaccreditamento scientifico del nostro magnifico prodotto. Già lo scorso anno vi avevo parlato degli studi inglesi ed americani che hanno riaffermato l’importanza di consumare burro, messaggi che sono stati recepiti e veicolati in Italia da Assolatte.

Nonostante decenni di campagne “contro”, secondo un'indagine condotta da AstraRicerche per  Assolatte, l’immagine del burro è positiva. Gli intervistati dichiarano di amarlo, di acquistarlo e di consumarlo: 18 milioni di nostri connazionali lo usano una o più volte a settimana e lo apprezzano per sapore, profumo, e per i ricordi associati al suo consumo.

Forse anche per questo, il burro ha retto la crisi dei consumi, come sembrano confermare i dati relativi alle vendite nella Grande Distribuzione: gli acquisti domestici sono infatti cresciuti in tutte le aree del Paese ed hanno superato i 371 milioni di euro. Sul fronte delle attività del gruppo credo opportuno aggiornarvi su due argomenti: il registro di carico e scarico e le iniziative a tutela del prodotto.

Per quanto riguarda il primo, il Gruppo ritiene che il registro dematerializzato, voluto dal Governo nella logica della semplificazione, abbia paradossalmente complicato il lavoro. Tra l’altro la tenuta del registro è sostanzialmente inutile, costa tempo e denaro alle nostre aziende. Per questo, Assolatte sta cercando di giungere - non senza difficoltà - alla sua eliminazione. Per il momento non è stato possibile, ma abbiamo avuto alcune rassicurazioni dal Ministero che ci inducono ad essere ottimisti.

Per dare maggiore visibilità al nostro prodotto, il Gruppo ha messo in cantiere iniziative per fornire un’informazione accurata sulle caratteristiche nutrizionali del burro.

Assemblea

GRUPPO LATTE ALIMENTARE

20-06-2016

Luciano Negri - Assemblea 2016


Cari Amici, cari Colleghi,

vi parlo per la prima volta in veste di Presidente del Gruppo Latte Alimentare, infatti da qualche mese ricopro questo ruolo lasciato da Marco Massaccesi che saluto e ringrazio per il lavoro svolto in questi anni.

Come sappiamo il comparto del latte alimentare sta attraversando una grave crisi, determinata da mutamenti profondi nella società e negli stili di vita.

L’effetto di questi cambiamenti lo si legge nei numeri, sempre più impietosi e crudi: nel corso del 2015 il consumo della categoria latte fresco cala del 4,8 % e quello della famiglia UHT del 3,2. Queste diminuzioni determinano, nel 2015, la “perdita” complessiva di oltre 79 milioni di litri di latte che si aggiungono ai 60 milioni persi nel 2013 e agli 81 nel 2014. In tre anni quindi il consumo di latte alimentare si è ridotto complessivamente di 220 milioni di litri di latte e il calo, è duro dirlo, non sembra terminato.

Viceversa le bevande vegetali crescono a doppia cifra da alcuni anni ma coprono solo un terzo del calo del consumo del latte alimentare, segno questo che la crisi non riguarda esclusivamente il nostro comparto ma più in generale il mondo della prima colazione.

Nella categoria UHT, oltre al latte normale, calano anche gli arricchiti e il latte per l’infanzia, mentre cresce il delattosato.

Dando uno sguardo ai canali di vendita, notiamo che il Discount, sfruttando al massimo la leva della convenienza, cresce del 2,4% nell’UHT mentre nel Fresco, accomunandosi ai canali tradizionali, cala del 3,3%. Di fronte a questi numeri così drammatici ci si chiede quali azioni adottare per bloccare questa emorragia.

Prima di tutto prendere consapevolezza che è necessario fare fronte comune, al di là delle singole convenienze: se la torta si restringe è un problema per tutti. In secondo luogo, darsi obiettivi raggiungibili: non è possibile convincere chi, per vari motivi, è contrario per principio al consumo di latte, ma possiamo e dobbiamo fornire elementi a coloro che non hanno ancora un’opinione convinta e vengono bombardati giornalmente da notizie false e denigratorie.

Sulla base di queste due semplici convinzioni, il gruppo sta valutando le iniziative da adottare per coinvolgere, in primis, medici di base, pediatri e opinion leader per far comprendere appieno le qualità del latte e contrastare, mediante evidenze scientifiche riconosciute, le opinioni negative sempre più presenti su web e social. Sembra una montagna insormontabile ma se agiremo con costanza, facendo i passi nella giusta direzione, arriveremo alla meta.

Nel ringraziare Assolatte per l’impegno e il supporto ricevuto in questi primi mesi di lavoro, chiedo ai componenti del Gruppo di partecipare il più attivamente possibile nel comune e reciproco interesse.

Nutrizione e salute

INTERNET, TRA VERITÀ E BUGIE. IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

27-02-2017

Latte e latticini sono spesso vittime della “pseudo-scienza” online.


Il fenomeno delle “fake news” si è tanto diffuso da diventare un vero allarme sociale. E diventa un problema ancora più grave quando si parla di salute, sia per l’impatto che la disinformazione ha sulla vita delle persone, sia perché ormai il web è diventato la prima fonte di informazioni sul tema visto che ben 8 italiani su 10 si rivolgono a internet per trovare risposte e cure ai loro malesseri.
E l’argomento “dieta” nelle accezioni più varie è il più gettonato.

E' questo il tema del nuovo numero de L'Attendibile LATTE E FORMAGGI: INTERNET, TRA VERITÀ E BUGIE, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).
PER ISCRIVERSI ALLA NEWSLETTER

Per fortuna, qualcosa per arginare il problema delle false informazioni si sta muovendo e la black list dei siti che pubblicano news di pseudo medicina che spacciano cure o consigli dietetici senza fondamento, è già molto lunga.
Intanto, questo numero de L'Attendibile propone un utile VADEMECUM IN 6 PUNTI, da consigliare ad amici, lettori e pazienti, per capire se le notizie in cui incappiamo su internet sono affidabili.

A seguire, CADONO I MITI DEL “NO MILK”: L’ULTIMA REVIEW DELLA MIGLIORE LETTERATURA SCIENTIFICA, un capitolo che ben chiarisce l'importanza delle gerarchie nelle pubblicazioni scientifiche, argomento trattato nel Vademecum.
Il verdetto scientifico è finalmente arrivato: consumare i prodotti lattiero-caseari fa bene. L'ultima review scientifica (1) pubblicata su “Food & Nutrition Research”, di cui L'Attendibile propone alcuni focus, ha indagato il rapporto tra prodotti lattiero-caseari e obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, osteoporosi, cancro e per tutte le cause di mortalità.

(1) Milk and dairy products: good or bad for human health? An assessment of the totality of scientific evidence. Food Nutr Res. 2016 Nov 22;60:32527. doi: 10.3402/fnr.v60.32527. eCollection 2016.


Nutrizione e salute

MAL DI PRIMAVERA, ADDIO! IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

17-04-2017

Il «mal di primavera» è una sindrome che in Italia coinvolge circa 2 milioni di persone.


Irritabilità, fatica a mantenere la concentrazione, umore ballerino, stanchezza immotivata e un pizzico di ansia. È una normale reazione dell’organismo che perde momentaneamente “la bussola” nel cambio di stagione. Il rimedio è a portata di mano, o meglio a portata di tavola.
Perché anche la scelta dei cibi giusti contribuisce a ritrovare l’equilibrio. 

È questo il tema del nuovo numero de L’Attendibile MAL DI PRIMAVERA, ADDIO!, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).

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Il «mal di primavera» è un disagio reale, non un modo di dire. Questa sindrome è ben riconosciuta dalla scienza e in Italia coinvolge circa 2 milioni di persone. E’ causata dall’allungamento delle ore di luce e dal cambio delle temperature che inducono variazioni importanti a livello cerebrale e ormonale.
Se il disagio prevalente nel cambio di stagione è legato agli stati di iperemotività, è utile assicurarsi livelli adeguati di magnesio, il minerale chiave per la stabilizzazione dell’umore. Si tratta di un consiglio molto importante soprattutto per chi conduce una vita stressante: una quantità eccessiva di adrenalina, infatti, fa consumare rapidamente le scorte di questo minerale.
Tra le sostanze utili per migliorare l’adattamento ai nuovi ritmi, un posto di prim’ordine spetta alle vitamine del gruppo B, che l’organismo utilizza per trasformare correttamente il cibo in energia. E tra i cibi ricchi di queste vitamine ci sono proprio i latticini.
 
Per contenere invece la fame di carboidrati, che riguarda spesso chi soffre il cambio di stagione, viene in aiuto il triptofano che gioca un ruolo fondamentale nella produzione cerebrale di serotonina che regolo, oltre l'umore, il desiderio di cibo e il senso di sazietà. Latte, yogurt e formaggi sono una delle fonti privilegiate di triptofano.
Per ritrovare efficienza e vitalità sono utili anche i fermenti “buoni”. Il consumo regolare di yogurt e latti fermentati consente un benefico ‘ricambio’ dell’ecosistema intestinale che si riflette sul benessere globale.
 
A volte, però, quello che crediamo essere un semplice “male di stagione” può nascondere un disagio più profondo. Si tratta della SAD (Seasonal affective disorder) ovvero ‘Sindrome Affettiva Stagionale”, una forma particolare di depressione correlata al cambio della stagione. Particolarmente esposte sono le donne, colpite circa sei volte più degli uomini, probabilmente perché dotate di un sistema ormonale fisiologicamente più complesso. 

Premio Giornalistico

PROCLAMATI I VINCITORI DELLA SESTA EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE L’ATTENDIBILE

14-06-2017

La cerimonia di premiazione il 13 giugno a Milano


Si è tenuta il 13 giugno a Milano, durante l’assemblea annuale di Assolatte, la cerimonia di premiazione della sesta edizione del Premio giornalistico L’Attendibile, creato nel 2011 per stimolare il mondo della comunicazione a raccontare il settore lattiero caseario, i suoi prodotti, le sue imprese.

VAI ALLA FOTOGALLERY
 
Per le 3 categorie tematiche, sono risultati vincitori:

categoria “I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere”
SVEVA SAGRAMOLA
con il servizio trasmesso nel corso della trasmissione GEO di Rai 3, puntata del 12 gennaio 2017
Motivazione: un servizio dedicato a 2 preziosi alimenti: con l'aiuto del medico nutrizionista, Sveva Sagramola fa chiarezza sulle reali proprietà dello yogurt e dei probiotici. Dai benefici per la flora batterica, garantiti dai probiotici, alla digeribilità e all'aumentata biodisponibilità di calcio nello yogurt. Alimenti gratificanti che forniscono un grande supporto anche nelle diete ipocaloriche.
La puntata propone anche "istruzioni per l'uso" dello yogurt in cucina, dalle salse ai dolci. Un ritratto a tutto tondo di questi alimenti, che si confermano in linea con le moderne esigenze nutrizionali.

categoria “Il settore lattiero caseario fra tradizione e innovazione”
FIAMMETTA FADDA
con l’articolo “CINQUE SFUMATURE DI BIANCO” pubblicato su PANORAMA
Motivazione: un articolo suggestivo incentrato sulla mozzarella di bufala e le sue diverse declinazioni, inconsuete e sconosciute ai più.  Passando anche per il candido e "povero" latticello, riscoperto e rilanciato dallo chef, e la ricotta, protagonista della tradizionale pastiera e di nuove invenzioni culinarie.
Consigli preziosi per conservare e gustare al meglio la mozzarella di bufala, un prodotto mitico e ormai divenuto di fama mondiale anche grazie al contributo dei migliori cuochi italiani e stranieri.
VAI ALL'INTERVENTO DI FIAMMETTA FADDA

categoria “Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico”
CRISTINA LATESSA
dell’ANSA
Motivazione: sempre attenta alle tematiche dell’agroindustria, Cristina Latessa ha seguito le vicende del settore lattiero caseario e della sua filiera, testimoniando con puntualità e precisione i momenti più complessi e salienti. Con equilibrio e intelligenza ha saputo stimolare il dibattito tra i diversi protagonisti del comparto, con interviste e approfondimenti di grande interesse. Dai riflessi economici dell’etichettatura a semaforo ai costi sociali per la cura dell’osteoporosi, un’informazione a 360 gradi con “garanzia di qualità”.

I 4 riconoscimenti dedicati ai prodotti lattiero caseari sono stati conferiti a:
 
Per la categoria “LATTE”
PIERO BIANUCCI
per l'articolo “LATTE, IL SEGRETO DI UN ANTICO ALIMENTO” pubblicato su BENESSERE
Motivazione: L'Autore - scrittore e giornalista scientifico - ci ricorda come già l'uomo del neolitico utilizzasse il latte per la preparazione dei formaggi e che proprio all'inizio del neolitico avvenne una mutazione nel cromosoma 2 che consentì agli adulti di tollerare il latte di altri mammiferi. Un vantaggio competitivo che conferiva a questi "mutanti" del neolitico una quantità di cibo maggiore in un'epoca in cui sfamarsi era la sfida quotidiana. Fu una rivoluzione epocale da cui nacque la società stanziale degli agricoltori. Oggi, che sul latte vanno diffondendosi pregiudizi, leggende metropolitane e opposizioni ideologiche legate al veganesimo integrale, fa ancora bene alimentarsi con il latte? La risposta è "certamente sì": come confermano e motivano gli esperti interrogati, il latte è e resta il più antico e prezioso alimento funzionale.
 
Per la categoria “YOGURT E LATTI FERMENTATI”
SILVIA CAMARDA
Per l'articolo “YOGURT DIGERIBILE E SALUTARE” pubblicato su BIMBISANI & BELLI
Motivazione: L’Autrice, nutrizionista, descrive con chiarezza e convinzione i benefici dello yogurt nell'alimentazione dei più piccoli. Caratteristiche di gradevolezza che si uniscono a caratteristiche ottimali per lo sviluppo, e un mix di nutrienti che lo rende molto più di un cibo, quasi un farmaco, da consumare con regolarità per sfruttarne al meglio le proprietà. Per le sue specificità - assicura l'Autrice - le mamme possono utilizzarlo in tutta tranquillità nell'alimentazione dei bebè già dal sesto mese.
 
Per la categoria “FORMAGGI”
GIORGIO DONEGANI e LAURA FORTI
Per l'articolo “I FORMAGGI” pubblicato su LA CUCINA ITALIANA.
Motivazione: formaggi, una ricetta semplice che si declina all'infinito. E perfetti sotto ogni aspetto, anche quello nutrizionale. Così gli Autori li assolvono dai più comuni pregiudizi: dal contenuto calorico ai grassi al colesterolo, dati alla mano i formaggi si rivelano amici della salute. Di vacca o di bufala, di capra o di pecora, freschi o stagionati, ognuno offre vantaggi diversi e caratteristiche appetitose. Un articolo chiaro che non lascia dubbi sulle sorprendenti qualità dei formaggi.
 
Per la categoria “BURRO E PANNA”
MARIA ANGELA MASINO
con l'articolo “LA RIVINCITA DEL BURRO” pubblicato su PIÙ SANI PIÙ BELLI
Motivazione: Non più nemico del cuore e della linea. La vera essenza del burro svelata dall'Autrice con il supporto scientifico del nutrizionista. Digeribile, protettivo, difensivo della flora batterica intestinale. Un vero e proprio veicolo di benessere che, usato nelle giuste dosi e preferibilmente a crudo, fornisce importanti vitamine utili per la salute delle ossa, della pelle e per le performance cognitive. Un articolo dettagliato che presenta il burro sotto una luce nuova, di forte rivalutazione, avvalorata dalle più recenti evidenze scientifiche.

Attualità

LE PERFORMANCE DEL SETTORE LATTIERO CASEARIO: PRODUZIONE, EXPORT, CONSUMI

18-06-2017

LO STATO DEL SETTORE PRESENTATO ALL'ASSEMBLEA DEI SOCI 2017


Assemblea

ASSEMBLEA 2017: LETTERA DEL PRESIDENTE

14-06-2017

"Sono molto legato ad Assolatte e a tutti voi. So bene quali risultati potremo raggiungere lavorando insieme."


Gentili Soci, cari Amici,

grazie per essere presenti a questo appuntamento per noi molto importante, che ci permette di confrontarci e di commentare insieme risultati, programmi, obiettivi.

Sono molti anni che ci interroghiamo sul nostro futuro e su quello del nostro Paese, che è anche il futuro dei nostri figli e delle nostre aziende.

Negli ultimi mesi i grandi numeri, quelli che vengono comunemente utilizzati per descrivere l’economia e la ricchezza di un Paese, che incidono in modo determinante sulle decisioni di politica economica, sembrano migliorare, segno, forse, che stiamo uscendo dalla crisi con la quale abbiamo convissuto molti anni.

La strada da percorrere, però, è ancora lunga e irta di difficoltà ed è presto per tirare un sospiro di sollievo.

È evidente, ad esempio, che il Prodotto interno lordo ha ripreso ad aumentare (+0,9 nel 2016), ma non possiamo nascondere che il tasso di crescita del nostro Paese è la metà di quello dell’Eurozona e che la nostra velocità di ripresa è tra le più basse d’Europa.

Possiamo fare analogo discorso sul delicato tema dell’occupazione. Il jobs act ha certamente aiutato le imprese a creare nuovi posti di lavoro, ma c’è ancora molto da fare, se è vero com’è vero che la percentuale di disoccupati in Italia è una delle più alte d’Europa (11,7%). Una situazione grave, che diventa drammatica al Sud o quando si parla di giovani: più del 40% dei ragazzi è senza lavoro.
Non possiamo non essere preoccupati per l’andamento della produzione industriale: anche se registriamo qualche segnale positivo, il tasso con cui cresciamo è di gran lunga inferiore a quello pre crisi. Con questi valori, non andremo lontano e - soprattutto - non riusciremo certo a contribuire alla ripresa quanto potremmo.

Tutto ciò senza dimenticare i consumi, indice implacabile dello stato di salute del Paese: da anni rileviamo una sostanziale stagnazione, con alcuni prodotti, come il latte alimentare che ha registrato un altro calo importante (-15% negli ultimi cinque anni e -3% nel 2017) e una tendenza che sembra penalizzare tutti i prodotti: nell’ultimo trimestre gli acquisti alimentari hanno fatto registrare un preoccupante -1,7%.

Potrei citare tanti altri indicatori del malessere della nostra economia, ma le conclusioni non cambierebbero: la situazione è migliorata, ma è ancora dannatamente critica.
Si risolverà solo prendendo il “toro per le corna”, lavorando cioè alle vere criticità del Paese, prima tra tutte la scarsa competitività, il male che è all’origine di buona parte dei problemi di chi fa impresa o vive in Italia.

In questi anni mi sono confrontato con tanti imprenditori, anche di settori diversi dal nostro. Ne ho parlato alle assemblee ed ho trasferito le nostre preoccupazioni durante i tanti incontri che ho avuto con rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali. Mi sono accorto che - per molti - è un vero e proprio tabù, un argomento liquidato con un’alzata di spalle.

A chi sostiene che non possiamo essere competitivi, dobbiamo rispondere che non è così. Si può fare molto. Lo si deve fare, nell’interesse del Paese.

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Abbiamo il dovere di garantire alle nuove generazioni un futuro sicuro e florido.

Se tanti - in Italia - lo trascurano, il tema competitività è molto sentito in tutto il resto d’Europa, tanto che da qualche anno, la Commissione europea ha costruito un indice il cui scopo è proprio quello di misurarne il livello nei diversi Stati membri.

Si tratta di una sorta di analisi SWOT, che ha lo scopo di confrontare punti di forza e di debolezza degli Stati membri, assegnando un punteggio oggettivo alla qualità delle istituzioni, alla stabilità politica, alle infrastrutture, all’istruzione, all’efficienza del mercato del lavoro, alle dimensioni del mercato, al livello di innovazione e ad alcuni altri parametri.

Ebbene, secondo questo indice, siamo tra i Paesi meno competitivi. E anche le nostre regioni più efficienti - quelle che consideriamo un fiore all’occhiello - si trovano nella parte bassa della classifica, con indici negativi, che peggiorano di anno in anno.

Solo un ascoltatore disattento può ritenere che i fattori presi a riferimento siano scollegati dai nostri problemi quotidiani, perché essi incidono in modo determinante sulla nostra capacità di competere, ognuna delle voci prese in considerazione si tramuta infatti in costi.

Costi che noi abbiamo ed altri no. Costi che ci fanno essere meno competitivi dei colleghi europei. Costi che provocano inefficienze e portano alla chiusura delle imprese. Costi che - purtroppo - stimolano la delocalizzazione, perché è naturale che un’impresa cerchi di ottimizzare i propri investimenti.

Si può rimanere indifferenti di fronte a problemi di tale portata? Si può far finta che il tema non debba essere affrontato anche dalla nostra filiera? Ci si può limitare a rinviare la discussione a “data da determinare”?

Non credo. Abbiamo già perso troppo tempo e molte occasioni. È un lavoro difficile, ma bisogna agire, immediatamente, chiedere interventi urgenti e concreti.

È nostro dovere dirlo e farlo!

Il paese va modernizzato, le strutture migliorate, la burocrazia semplificata, i rapporti tra pubblica amministrazione e imprese completamente rivisto, la tassazione ridotta, l’evasione fiscale combattuta con ogni mezzo, il mercato del lavoro e dell’energia resi più efficienti ed economici.

Abbiamo un disperato bisogno di riforme che semplifichino la nostra vita di imprenditori e di cittadini.
Se pretendiamo - com’è giusto - di sedere al tavolo dei Grandi, se ci vantiamo di essere una delle economie più avanzate ed industrializzate del pianeta, allora dobbiamo abbandonare molte delle logiche del passato.

Logiche fatte di piccoli e grandi poteri che fanno leva sui favoritismi. Logiche che portano a sprechi inaccettabili di risorse e di ricchezza, che ci hanno portato sull’orlo del default. Abbiamo bisogno di un Paese attento alle nostre necessità e di un’Europa più presente, forte, decisa, che abbandoni i timori che abbiamo visto in questi mesi e che acceleri sugli ideali dei suoi padri fondatori, gli stessi che poche settimane fa abbiamo ricordato festeggiando i 60 anni del trattato di Roma.

Con fatica siamo arrivati ad avere un mercato unico, una risorsa eccezionale per tutti: cittadini e imprese. Un mercato che conta mezzo miliardo di persone. Più della metà dei cittadini europei utilizza la stessa moneta. È quindi inaccettabile che le istituzioni comunitarie latitino su temi chiave legati alla concorrenza, su argomenti che influenzano la vita delle nostre imprese.

I localismi e i protezionismi contraddicono l’essenza stessa del mercato unico e vanno bloccati sul nascere.

Se siamo una Comunità dobbiamo avere regole comuni. Dobbiamo chiederlo senza ambiguità e senza ipocrisie: se diciamo “no” alle etichette semaforiche inglesi, perché per noi sono una misura protezionistica, non possiamo poi fare fughe in avanti su aspetti come l’etichetta di origine o le altre regole nate solo per proteggere il mercato interno.

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Viviamo purtroppo in un Paese a due velocità.
 
Da un lato troviamo una Politica che troppo spesso si comporta in modo ozioso e fazioso, rinuncia ad assumere il ruolo di guida illuminata che le compete e preferisce inseguire il consenso di minoranze urlanti invece che comprendere e risolvere i problemi della maggioranza silenziosa dei cittadini.

Dall’altro lato abbiamo il mondo delle imprese, che non possono che correre, adeguando prodotti e servizi alle richieste che arrivano dal mercato, seguendo la domanda dei consumatori che cambia anche molto in fretta. Chi produce e crea valore aggiunto è la vera ricchezza di questo Paese, una ricchezza che merita di essere valorizzata e tutelata.

L’agroalimentare è una delle locomotive che trainano il Paese e con i nostri prodotti siamo capaci di moltiplicare il valore delle materie prime che utilizziamo. Pretendiamo maggiore attenzione, di dire la nostra. Di essere ascoltati!

Vogliamo parlare dei successi che stiamo inanellando nel mondo?

I prodotti che escono dai nostri stabilimenti sono sicuri e di grande qualità. Le nostre aziende creano occupazione e ricchezza e portano valore al territorio.

Le esportazioni hanno battuto un nuovo record, sfiorando il tetto delle 390 mila tonnellate. Il valore di quello che esportiamo supera i 2 miliardi di euro e il saldo commerciale dei nostri formaggi galoppa verso i 900 milioni di euro. Abbiamo raggiunto traguardi che dieci anni fa sembravano inarrivabili.
In qualunque altra parte del mondo verremo presi ad esempio, c’è poco da dire.

Qui, invece, tanti non solo non riconoscono i nostri primati, fatti di idee, non solo di capacità produttiva, ma addirittura cercano di appropriarsene!

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La mente corre a quanto accaduto lo scorso anno, durante i difficili mesi vissuti dal nostro settore.

I prodromi erano chiari a tutti: la fine delle quote latte, i grandi investimenti nord europei volti a migliorare la competitività delle loro filiere latte in vista della liberalizzazione produttiva, la progressiva crescita della produzione, l’imprevisto calo degli scambi globali e - certo non da ultimo - l’elefantiaca lentezza con cui si discuteva del problema senza individuare nessuna soluzione, fosse solo tampone.

Siamo stati trai primi a dire che era in arrivo una “tempesta perfetta”, che avrebbe creato gravi scompensi e problemi al settore.

Abbiamo chiesto di istituire una cellula di crisi, per concordare misure ed interventi per limitare i danni al settore. Nessuno ha risposto al nostro appello.

Nei momenti più difficili, le nostre aziende hanno fatto molto di più del dovuto, riconoscendo ai propri conferenti cifre superiori a quelle di mercato. Non è bastato.

È scesa in campo la politica, quella con la “p” minuscola, che invece di giocare la carta della mediazione, di esercitare il suo ruolo di guida, ha preferito cavalcare la protesta, scaricando su di noi responsabilità che non avevamo.

Sono giunti attacchi sui media, critiche, interrogazioni parlamentari, norme sempre più restrittive per limitare la nostra libertà imprenditoriale. Come se non bastasse è arrivata una denuncia all’antitrust, che - è bene ricordarlo - ha ritenuto corretto il nostro comportamento ed ha condiviso molte delle nostre idee!
È facile giocare allo scaricabarile, piuttosto che rimboccarsi le maniche, oppure imbastire una riflessione sulle cause dei problemi e sui costi del sistema provocati da uno Stato che non funziona. Facile cercare un capro espiatorio.

Molti di noi hanno letto i libri del signor Malaussène, il simpatico personaggio nato dalla penna di Daniel Pennac, che per sbarcare il lunario accetta di fare - di mestiere - il capro espiatorio in un grande magazzino. Ebbene, noi non siamo il signor Malaussène, di nessuno!

Siamo disponibili al dialogo, ad ascoltare e condividere i problemi della filiera, a cercare ogni possibile soluzione, ma le decisioni devono essere sensate e non devono danneggiare le nostre aziende e - di conseguenza – il sistema Italia.

Più di duemila anni fa, Orazio scriveva: Quos ultra citraque nequit consistere rectum (Vi sono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto).

Lo scorso anno si è andati molto al di là del giusto.

Siamo coscienti del fatto che il lavoro che proponevamo e che continuiamo a proporre è complesso, ma siamo convinti che se mai cominceremo a studiare, insieme, i rivoli nei quali si perdono valore e ricchezza, fin quando non faremo un’analisi completa ed imparziale dei costi di ogni anello della catena produttiva, fin quando - insieme - non chiederemo di eliminare quelli inutili, la situazione non cambierà.
E continueremo a subire il mercato mondiale; a vivere in modo drammatico le crisi che ciclicamente caratterizzano il nostro mondo.

Continueremo a mettere a rischio le nostre produzioni, compromettendo il futuro della nostra filiera e dei nostri figli.

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Anni difficili, di tempesta, quindi. Ma anche durante i momenti più difficili, non siamo stati alla finestra aspettando che le turbolenze passassero.

La nostra vita di imprenditori ha continuato a scorrere. Abbiamo investito nuove risorse nei nostri stabilimenti, abbiamo ulteriormente perfezionato i nostri prodotti, lanciandone di nuovi, abbiamo lavorato sulla logistica e sui costi, abbiamo aperto nuovi mercati anche molto lontani, aumentato la nostra capacità esportativa.

Allo stesso modo, anche Assolatte, la nostra associazione ha lavorato su tanti temi, contribuendo al successo delle nostre aziende, con un attività quotidiana e certosina. Ci è stata a fianco durante l’indagine antitrust, dimostrando che i nostri comportamenti erano e sono corretti e coerenti con il mercato, che non siamo speculatori.

Ha fermato le spinte di chi ha cercato di imporci prezzi minimi garantiti sul latte alla stalla, oppure indici non coerenti con il mercato.

È stata preziosa per il nostro export, aiutandoci nella complicata burocrazia necessaria ad arrivare su mercati sempre più lontani e con regole molto diverse da quelle europee e lavorando come preziosa interfaccia tra le nostre aziende e le autorità sanitarie.

Ha portato la nostra voce ai tavoli dove si discute di accordi di libero scambio, facendo valere le nostre idee e rappresentando la nostra posizione. Molti dei risultati ottenuti nell’accordo di libero scambio con il Canada sono frutto anche dell’attività di Assolatte sulle autorità europee.

Si è fatta carico dei nostri problemi aziendali, rispondendo ai tanti quesiti che arrivano dalle nostre aziende, facendo chiarezza su molte intricate questioni interpretative, sempre al nostro fianco, con una costante e preziosa attività professionale.

Ha ottenuto significativi cambiamenti nella norma sull’etichettatura di origine obbligatoria di cui tanto si parla in questi giorni. Senza gli interventi della nostra associazione avremmo mandato in discarica tonnellate di merce che siamo riusciti in buona parte ad utilizzare.

Ha portato avanti tante pregevoli iniziative come il premio giornalistico Assolatte, la newsletter l’Attendibile, decine di comunicati stampa che ci hanno permesso di parlare delle moltissime cose positive del nostro settore e dei nostri prodotti. O ancora come l’accordo di collaborazione con i NAS, un impegno importante che ci permette di lavorare insieme nell’interesse dei consumatori. Senza dimenticare la positiva collaborazione con Cibus.

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Cari Amici, cari Soci, cari Ospiti,

questa relazione ha per me un valore speciale: oltre a chiudere un impegnativo triennio, suggella il mio impegno a ricoprire la carica di Presidente per un nuovo mandato.

Inutile nascondervi che sono molto orgoglioso che mi abbiate confermato la fiducia. Orgoglioso, ma anche emozionato, per la delicatezza dell’incarico che sto assumendomi, un incarico che arriva in un momento storico molto complesso.

Credo che in questi anni, con il delegato della Presidenza, i Vicepresidenti, la Giunta e il Consiglio abbiamo fatto un buon lavoro.

Abbiamo fatto molto e molto vogliamo fare con i nuovi Consiglieri.

Andremo avanti lungo il solco già tracciato, lavorando su temi diventati strategici: rappre-sentanza, servizi alle imprese e comunicazione.

Sul fronte dei servizi abbiamo intenzione di implementare l’attività di Assolatte a favore delle aziende esportatrici. Con un mercato nazionale sostanzialmente maturo, il futuro si gioca sui mercati esteri. È quindi giusto che l’Associazione si doti di nuovi strumenti in tal senso.

L’altro tema è quello della comunicazione. Avrete notato che negli ultimi mesi abbiamo già implementato le iniziative (il progetto con l’Università cattolica e il gruppo di Fornari, il corso di formazione per i giornalisti e quello con i NAS, i comunicati stampa, l’attività con i medici, il premio giornalistico ecc.), ma sono convinto che si possa fare di più, anche perché da alcuni mesi l’attenzione dei media sembra essersi moltiplicata.

È in corso un vero e proprio “assalto alla diligenza”. Chiunque produca alimenti a livello industriale - qualunque alimento - è periodicamente sottoposto ad attacchi da parte di gruppi più o meno organizzati.
Sotto le false spoglie del giornalismo di inchiesta, vengono tirati in ballo temi etici, sociali, ambientali, economici, in un frullato di falsità che getta discredito su quello che esce dalle aziende industriali. E gli attacchi sono sempre più frequenti.

Ma questo non è giornalismo, è sensazionalismo, una comunicazione costruita ad arte che forza i toni con il solo scopo di catturare il telespettatore ed aumentare la share. Lo descrive bene uno studio presentato dall’Osservatorio di Pavia - un istituto di ricerca indipendente specializzato nell’analisi dei media - che ha illustrato il meccanismo di comunicazione sempre più spesso riservato ai nostri prodotti. Si intervista uno scienziato o un operatore dissidente, il cui parere deve essere contrario a quelli prevalenti della comunità scientifica (dipinta quest’ultima come al soldo dell’industria).

Così, comportamenti regolari e prodotti che fanno parte delle abitudini alimentari di tutti vengono dipinti come fraudolenti, quando non addirittura pericolosi per i consumatori. E i potenti mezzi della rete amplificano a dismisura il messaggio, per costruire una percezione negativa dei prodotti industriali. Dei nostri prodotti. Quando anche un osservatorio internazionale di grande prestigio - Bloomberg - ha da poco certificato la leadership del nostro paese in materia di salute, qualità e sicurezza alimentare.

Purtroppo, prima che la verità si sia alzata e messa i pantaloni, la menzogna avrà fatto almeno il giro del mondo (Winston Churchill). 

Per cercare di contrastare queste iniziative, peraltro sempre più frequenti, abbiamo deciso di organizzare una presenza continua di un nostro rappresentante alle trasmissioni televisive, radiofoniche e sulla stampa. E abbiamo cominciato a lavorare con un’agenzia specializzata ad un progetto di monitoraggio, formazione e relazioni media.

Faremo il possibile per essere presenti in modo continuo e sistematico ai principali appuntamenti televisivi, portando la voce del settore e delle aziende associate, rispondendo colpo su colpo agli attacchi.
È un progetto ambizioso, che richiederà il coinvolgimento di tutti voi: vi invito a supportare i nostri portavoce.

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Cari Soci, cari Amici,

in questi anni ho imparato a conoscere l’Associazione e credo di aver svolto il mio ruolo con passione e con tenacia, dedicando molto tempo alla vita associativa.

Sono molto legato ad Assolatte e a tutti voi. So bene quali risultati potremo raggiungere lavorando insieme.

Con gli anni ho imparato molte cose ed ho capito che è necessario cambiare marcia.
Ho quindi intenzione di modificare la nostra struttura, per non concentrare su poche persone troppe decisioni e responsabilità.

La prossima riunione di Consiglio, che si terrà tra pochissimi giorni, quindi, non servirà solo a nominare la Giunta, ma anche a costruire un nuovo modus operandi, con un sistema che prevede precise deleghe ai nuovi Consiglieri.

Le deleghe riguarderanno tutti i temi più importanti della nostra vita imprenditoriale ed associativa ed hanno un forte valore etico. I delegati, infatti, dovranno operare per il sistema, individuando le possibili soluzioni ai problemi, con ricadute positive per tutto il settore.

Una forte assunzione di responsabilità che - mi auguro - servirà a dare slancio all’attività di Assolatte.
Lavorerò quindi con i nuovi Consiglieri per individuare a chi assegnare le deleghe e gli esperti che affiancheranno i Consiglieri delegati.

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Cari Amici, cari Soci,

prima di chiudere questa mia prolusione, che è anche l’abc del mio programma per il prossimo triennio, permettetemi di ringraziare tutti quelli che hanno lavorato con me durante questo triennio. Un grazie ai vicepresidenti Antonio Auricchio, Gigi Prevosti e Guido Zanetti.

Un grazie ad Adriano Hribal, mio prezioso consigliere, un grazie alla Giunta, al Consiglio, al Direttore e a tutti i collaboratori di Assolatte.

Il mio grazie va anche al Presidente di Federalimentare: ci ha aiutato molto su alcuni temi e sta lavorando per una migliore visibilità dell’industria alimentare. Bisogna andare avanti con il lavoro iniziato e nella riforma della Federazione. Con il suo aiuto e quello delle altre associazioni, poi dovremo lavorare anche al riposizionamento del settore alimentare all’interno di Confindustria.

Un grazie infine a tutti voi e un augurio alle vostre famiglie.

Ad maiora!

Assemblea

GRUPPO PRODUTTORI FORMAGGI FUSI

13-06-2017

Paolo Ferrario - Assemblea 2017


Gentili Colleghi,

il mercato dei formaggi fusi nel 2016 è rimasto sostanzialmente stabile, con le fettine che si confermano di gran lunga come il prodotto di punta per volumi.

Si è arrestata la crescita dei consumi dei prodotti di primo prezzo, mentre stanno aumentando i formaggi fusi delattosati e quelli prodotti con ingredienti DOP.

I delattosati, soprattutto, rivelano un trend di crescita veramente interessante ed inaspettato. I dati sulle esportazioni non sono particolarmente positivi, perché hanno registrato un forte calo, sia in volume che in valore. Esportiamo soprattutto verso la Spagna e, più in generale, verso l’Europa, che assorbe l’87% dei nostri prodotti. Solo il 13% delle nostre esportazioni è destinato ad altri mercati. Le importazioni sono anch’esse in calo, con il Belgio che si conferma principale Paese esportatore, seguito da Germania, Francia e Spagna.

Nel 2016 c’è stata un’intensa attività del nostro Gruppo, che ha seguito con grande attenzione la normativa sull’indicazione di origine, anche per capire se i fusi fossero o meno coinvolti dalle disposizioni. Il confronto tra Assolatte ed i Ministeri coinvolti ha consentito di chiarire che i formaggi fusi sono esclusi dall’applicazione del “decreto origine”, perché non elencati nell’allegato della norma e perché abbiamo una normativa di riferimento diversa da quella dei formaggi. Credo che Assolatte abbia fatto un ottimo lavoro, per il quale penso sia doveroso - da parte nostra - un ringraziamento.
I lavori per la definizione di un nuovo standard Codex è in stallo da anni. Le divergenze tra i paesi sono numerose, sia sulle definizioni di base sia sugli aspetti legati alla composizione (quantità minima di formaggio e impiego di altri ingredienti). Le posizioni dei diversi paesi sono molto distanti. Per l’Italia, ad esempio, il formaggio deve essere il primo ingrediente, altri la pensano diversamente. Vista la situazione, la Commissione Codex ha deciso di prendersi un’altra pausa.

Abbiamo lavorato anche alle Linee Guida europee di Assifonte sulle buone pratiche di produzione dei formaggi fusi e sulle Linee Guida EDA-Eucolait sui formaggi come ingredienti. Mentre il documento Assifonte ci sembra interessante e condivisibile, lo stesso non possiamo dire di quello EDA-Eucolait, dalla cui analisi sono emerse numerose criticità, segnalate sia all’EDA che al Ministero della Salute.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO

19-07-2017

Assemblea Assolatte e premio giornalistico, il grande ritorno del burro e le abitudini alimentari degli italiani, gli accordi commerciali e molto altro


Lo scorso giugno si è svolta l’Assemblea Assolatte durante la quale gli imprenditori del settore hanno rinnovato la loro fiducia a Giuseppe Ambrosi quale Presidente dell’Associazione ed hanno fatto il punto sulla situazione del Paese e del mercato.

A questo importante evento, agli ospiti presenti ed ai vincitori del premio giornalistico L’Attendibile premiati in questa sede è dedicato ampio spazio sulla rivista di luglio.

Nella sua rubrica mensile, Paolo De Castro ci racconta del grande ritorno del burro.

Approfondiamo gli accordi commerciali tra l’UE ed il resto del mondo e facciamo il punto sull’export dei nostri formaggi in Cina.

Prosegue il nostro viaggio per conoscere i Giovani Imprenditori di Assolatte: questo mese facciamo due chiacchiere con Martina Brazzale.

Protagonista del mese è la cooperativa Latte Montagna Alto Adige, che alla sua specialità – lo yogurt - ha recentemente dedicato una vera e propria festa: Jogustival.

Pragmatici e amanti dei cibi genuini, ma anche spreconi, intolleranti e attratti dalle diete fai da te. Un interessante articolo ci illustra gli esiti di uno studio Censis sulle abitudini alimentari degli italiani.

Scopriamo il testo unico sull’agricoltura biologica e le linee guida per la caseificazione in alpeggio e, sul fronte normativo, analizziamo l’uso del claim “senza glutine”.

Sottoscrivete un abbonamento a Il Mondo del Latte! Tutti i riferimenti e la scheda di abbonamento sono disponibili sul sito Assolatte.

Attualità

RADIO RAI INTERVISTA IL PRESIDENTE AMBROSI SULL'ACCORDO UE/GIAPPONE: LA PORTATA DELL'INTESA

19-07-2017

Assolatte è stata la prima associazione di settore a informare e valorizzare presso i media l'importanza dell'accordo di libero scambio UE-Giappone.


L'intervista a Giuseppe Ambrosi, realizzata per la trasmissione di Radio Rai "L'Italia che va", è curata e condotta da Daniel Della Seta.



Per approfondire i contenuti dell'Economic Partnership Agreement tra UE e Giappone, i dettagli dei formaggi coinvolti, e le posizioni dell'industria lattiero casearia italiana:
11/07/2017
ECCO I GRANDI FORMAGGI DOP ITALIANI CHE SARANNO TUTELATI DAL GIAPPONE
I formaggi DOP italiani tutelati dall’accordo bilaterale UE-Giappone (l’Economic Partnership Agreement) rappresentano il 42% dei formaggi europei previsti dall’intesa.
06/07/2017
FIRMATO L'ACCORDO POLITICO UE/GIAPPONE: BUONE PROSPETTIVE PER L'EXPORT DEI FORMAGGI ITALIANI
Raggiunto oggi l'accordo politico alla base del trattato commerciale tra Unione europea e Giappone.
05/07/2017
DOMANI A BRUXELLES IL VERTICE UE-GIAPPONE: TRA I 20 NEGOZIATI IN CORSO, QUELLO CON IL GIAPPONE È IL PIÙ AMBIZIOSO PER IL SETTORE LATTIERO CASEARIO.
Riconoscere e tutelare le DOP italiane, insieme all'abbattimento dei dazi, i fattori cruciali per rendere l'EPA davvero vantaggioso per i formaggi italiani.

Nutrizione e salute

NEI CRISTALLI DEL FORMAGGIO IL SEGRETO PER SUPERARE I TEST D’AMMISSIONE ALL’UNIVERSITÀ

28-08-2017

Dal 5 settembre iniziano gli esami per l’ammissione alle facoltà universitarie a numero chiuso. Selezione durissima: c’è posto solo per il 20% dei candidati. Per arrivare nella miglior forma mentale è utile il formaggio stagionato


Per 84.678 giovani italiani il countdown è già iniziato: mancano, infatti, pochi giorni all’avvio dei test di ammissione per le facoltà universitarie a numero programmato. Si parte il 5 settembre con Medicina e Odontoiatria, per proseguire con Veterinaria e Architettura. Poi sarà la volta delle prove per entrare nei corsi d laurea delle Professioni Sanitarie e della Formazione Primaria.
 
Un mese di settembre “caldo”, quindi, per le aspiranti “matricole” che dovranno affrontare una dura competizione, dato che, visto il numero di iscrizioni e i posti effettivamente disponibili nelle varie facoltà, ce la farà ad entrare in università solo 1 candidato su 5. E la prova è feroce: i candidati hanno a disposizione solo 1,6 minuti per rispondere a ognuno dei 100 quesiti proposti nell’arco dei 100 minuti di durata del test.
 
Come vincere lo stress, tenere a bada l’ansia e superare quest’importante prova? Aiutandosi con la giusta alimentazione, puntando, in particolare, sui formaggi stagionati, che sono formidabili alleati di chi vuole poter contare su un cervello in piena forma.
 
L’arma segreta dei formaggi stagionati è tutta racchiusa nei loro granellini, quelli che si sentono piacevolmente sotto i denti quando si mangia, ad esempio, un pezzo di Grana Padano, di Parmigiano Reggiano o di Pecorino Romano maturo: è la tirosina, l’amminoacido che aumenta la capacità mnemonica e la prontezza mentale.
 
La tirosina è un amminoacido essenziale, naturalmente presente nelle proteine del latte in quantità ottimale e in forma particolarmente biodisponibile, che viene “liberato” dagli enzimi attivi durante la stagionatura dei formaggi dove assume la caratteristica forma a cristalli.
 
La tirosina è preziosa nell’alimentazione perché serve all’organismo per sintetizzare le sostanze mediatrici che mettono in collegamento gli oltre 100 miliardi di neuroni del cervello e i loro 160mila chilometri di fibre nervose, permettendoci così di comunicare, ragionare, analizzare e ricordare. 
 
Nei formaggi stagionati (ma anche in quelli freschi e nel latte) c’è anche un altro fattore che aiuta ad “aprire” la mente: è il mix di due proteine, la caseina e il siero di latte, che agiscono in sinergia nel favorire la produzione organica di glutatione, uno dei più potenti antiossidanti endogeni, efficace soprattutto nel mantenere giovane il cervello e le funzioni cerebrali, tant’è che un alto tenore di glutatione è correlato a una bassa incidenza di malattie neuro-degenerative, come Alzheimer e Parkinson.

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archivio comunicati stampa

I Mercati

LA CINA RIAPRE LE PORTE AL GORGONZOLA E AGLI ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

17-10-2017

Decisivo l’intervento di Assolatte, la prima a denunciare il blocco operato dalle autorità sanitarie cinesi


Buone notizie da Pechino. L’Ambasciata italiana ha comunicato ad Assolatte che si potranno riavviare le esportazioni di Gorgonzola e degli altri formaggi erborinati in Cina.
 
Il blocco a sorpresa sui formaggi erborinati - operato a fine agosto dalle autorità di Pechino e denunciato da Assolatte - ha messo a rischio un mercato molto promettente per i formaggi italiani.
 
La situazione è stata sbloccata dal Ministero della Sanità cinese, che, in una nota, conferma che questi prodotti - pur superando i limiti previsti dalla normativa locale per i fermenti e i lieviti previsti - sono sicuri e possono essere commercializzati in Cina. 
 
Si tratta di un risultato che arriva al termine di un intenso lavoro sollecitato attivamente Assolatte, che ha coinvolto i Ministeri interessati e il Direttore Generale del Ministero della Salute nella sua recente visita in Cina.
 
«Risolto il problema contingente – precisa Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte - resta immutata l'esigenza a più lungo termine di collaborare con AQSIQ (l’agenzia cinese per la sicurezza alimentare) per far aggiornare l'attuale normativa sui prodotti caseari, evitando così il possibile ripetersi di nuovi blocchi alle nostre esportazioni.»
 
Su questo tema le ambasciate italiana e francese stanno lavorando ad un incontro tecnico a Pechino, nel corso del quale le autorità nazionali e comunitarie, con le delegazioni degli imprenditori, illustreranno alle controparti cinesi le caratteristiche di sicurezza che l’industria casearia conferisce ai formaggi erborinati.
 
«La notizia della positiva soluzione di questa emergenza ci fa ben sperare per il futuro. Il mercato cinese si sta facendo sempre più interessante per le nostre imprese – conclude Ambrosi. Dai dati Assolatte si rileva che tra 2015 e 2016 le vendite di formaggi italiani sono aumentate del 42%, arrivando a 2650 tonnellate. E nei primi 7 mesi di quest’anno c’è stato un ulteriore balzo in avanti: + 32% rispetto all’analogo periodo 2016, superando le 2,2 mila tonnellate.»

per approfondire
05/09/2017 - LA CINA CHIUDE LE PORTE AI FORMAGGI ERBORINATI EUROPEI: A RISCHIO L’EXPORT ITALIANO DI GORGONZOLA DOP E TALEGGIO DOP
Pechino stringe le maglie all’import dei formaggi erborinati, di cui l’Italia è un importante produttore ed esportatore. Una manovra che potrebbe bloccare l’ingresso di Gorgonzola e Taleggio. Al via tavolo di crisi tra Commissione Europea e governo cinese. Assolatte lavora a nuovo standard per regolarizzare le esportazioni italiane.

Nutrizione e salute

I SUPER POTERI DEI CIBI FERMENTATI. IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE, LA NEWSLETTER NUTRIZIONALE

17-10-2017

I particolari microrganismi “amici” vantano virtù straordinarie


Questo numero de L’attendibile - I SUPER POTERI DEI CIBI FERMENTATI - è interamente dedicato alle virtù insospettabili dei cibi fermentati e alle ricerche scientifiche che li riguardano. Un nuovo punto di vista per chi desidera cambiare in meglio la propria alimentazione, per ritrovare o conservare la forma perfetta senza rinunciare al piacere della buona tavola.

La newsletter nutrizionale di Assolatte è realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).
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Yogurt, crauti, latte fermentato, birra, tempeh e Gorgonzola hanno in comune una caratteristica che li rende speciali per la salute. I particolari microrganismi “amici” vantano virtù straordinarie: potenziano il sistema immunitario e riequilibrano la flora intestinale, aiutando persino a perdere peso.

Portare più spesso in tavola i cibi fermentati è un punto di partenza fondamentale, come sottolinea anche la Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO).

I cibi fermentati, da sempre alla base delle tradizioni alimentari dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’umanità (dieta mediterranea, dieta messicana e dieta giapponese washoku), apportano una serie di benefici sconosciuti ai più: favoriscono la digestione, prevengono le patologie infiammatorie, depurano l’organismo e aiutano a stare in forma.

VISITA IL SITO L'ATTENDIBILE.IT

Il microbioma, ovvero l’insieme dei batteri che vivono nell’intestino (quantitativamente sono 6 volte il numero delle cellule presenti nell’organismo), è uno degli argomenti che più stanno affascinando i ricercatori in questi ultimi anni. Studio dopo studio, si stanno riscrivendo interi capitoli della medicina, dimostrando come la flora batterica intestinale influisca su tutto l’organismo, dal sistema immunitario e cardiovascolare, passando per ossa, glicemia e persino salute mentale. Ma c’è di più. Oggi si sa che un microbioma sano è anche il punto di partenza per poter contare su un metabolismo efficiente. Il segreto per dimagrire e conservare più facilmente il peso forma è, dunque, cercare di rimettere ordine nella pancia, prendendosi cura della “civiltà parallela” che vi abita.

Il Mondo del Latte

TANTI AUGURI

12-01-2018

L'editoriale di gennaio 2018


Tanti auguri ai nostri lettori!

Abbiamo di fronte un nuovo anno, molte sfide attendono i nostri imprenditori, in un quadro economico e politico in continua evoluzione, e tanta, tanta confusione.

Lo scorso anno le vendite sono andate meglio che in passato e l’export ci ha consacrato tra i grandi protagonisti dello scenario internazionale, ma alcune nubi oscurano il nostro orizzonte.

L’aria che si respira è più leggera di quella di alcuni mesi fa, ma i numeri fanno temere che la quiete dopo la tempesta sia agli sgoccioli e che in arrivo ci siano nuove perturbazioni.

Due i temi da tenere sotto osservazione: la produzione di latte, in forte crescita (salvo sorprese dell’ultima ora, il 2017 sarà un anno record per il latte europeo) e le scorte di prodotto, che da mesi
giacciono nei magazzini.

I segnali che arrivano dal mercato non sono tranquillizzanti: le quotazioni stanno calando in modo più o meno vistoso. Stiamo andando verso una nuova crisi di mercato?

La storia degli ultimi anni mi ha insegnato a non fare previsioni, sistematicamente smentite da una volatilità che ha cambiato il mondo. E da tempo ho imparato a diffidare di chi si arrischia a farne utilizzando una tecnica infallibile. Infatti, basta far precedere le proprie conclusioni da una pletora di “se”, e non si sbaglia mai: se una sola delle premesse non si avvera si può dire “io l’avevo detto”.

La cosa che mi preoccupa di più, però, non è il mercato, ma la mancanza di idee e di progetti per il futuro.

Durante la crisi del 2014-2015 avevamo partecipato ad alcuni tavoli di lavoro. Avevamo sottoscritto un protocollo d’intenti che aveva l’ambizioso obiettivo di lavorare ai temi strutturali, ai costi di produzione, alla comunicazione delle positività del latte e dei derivati. Le organizzazioni e le istituzioni sarebbero tornate a sedersi a un tavolo comune per discutere e cercare soluzioni condivise ai problemi della filiera. Sono rimaste parole scritte su un foglio di carta datato 26 novembre 2015.

Per alcuni mesi il vento è cambiato (anche grazie a milioni di euro in contributi a fondo perduto e nuovi sgravi fiscali), sono spariti tutti e nessuno si è più preoccupato di riunire le parti, di pensare a come affrontare il futuro, di portare avanti un lavoro delicato, difficile, ma fondamentale per tutta la nostra filiera.

Tra poche settimane andremo a votare. Come sempre, durante le campagne elettorali, la politica fa tante promesse, ma – almeno nel nostro settore – dimostra di avere poche idee per mantenerle.

Il rischio è di arrivare alla primavera senza aver fatto nulla o quasi.

Quindi, tanti auguri e in bocca al lupo a tutti noi: ne abbiamo bisogno!

Adriano Hribal
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Attualità

1 GIUGNO GIORNATA MONDIALE DEL LATTE: DAIRY DECLARATION OF ROTTERDAM

25-05-2018

Cremona ore 10, Palazzo del Comune - Sala della Consulta


Nutrizione e salute

COSA MANGIARE IN ESTATE PER LA LINEA E LA VITALITÀ. IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

09-07-2018


Qualunque sia la meta scelta per l’estate, il dubbio resta: cosa portare in tavola per stare in forma? E soprattutto, come sfruttare questo periodo per perdere qualche chilo?

Il segreto è adattare la dieta al clima e al proprio stile di vita.

Questo è il tema dell'ultimo numero de L'Attendibile ESTATE AL MARE, IN MONTAGNA O CITTÀ: ECCO COSA MANGIARE PER LA LINEA E LA VITALITÀ.

 

 

 

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO 2018

10-07-2018

Speciale Assemblea Assolatte, pratiche sleali e nuova politica agricola comune, ma anche soluzioni sostenibili per il ciclo dell’acqua nelle industrie lattiere, giornata mondiale del latte e altro


La rivista il Mondo del Latte di luglio mette in primo piano, dedicando ampio spazio, all’Assemblea annuale di Assolatte, momento di incontro e di festa per la nostra Associazione.

Nello “speciale” anche una sintesi del talk show sulle fake news con Umberto Agrimi, Direttore del Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e Sicurezza alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità, Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Andrea Ghiselli, medico ricercatore del CREA Nutrizione e Luca Piretta, docente di Nutrizione umana all’Università Campus Biomedico di Roma.  

Sul fronte europeo, si parla dell’impostazione della proposta di direttiva sulle pratiche sleali e della nuova politica agricola comune.

La rivista richiama, inoltre, gli esiti dell’incontro svoltosi in Assolatte dedicato alle soluzioni per rendere sempre più efficiente il ciclo dell’acqua nelle industrie lattiere, in vista delle nuove norme UE sulla sostenibilità.

Protagonista del mese: Raffaele Garofalo, Presidente di Fattorie Garofalo.

I mercati, le produzioni DOP, la giornata mondiale del latte, la sostenibilità dei prodotti lattieri e la loro importanza nutrizionale completano la rivista.

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Assemblea

ASSEMBLEA 2018, IL TALK SHOW: LA RISPOSTA DI ASSOLATTE AL TEMPO DELLE MENZOGNE E DELLE FALSE INFORMAZIONI

13-06-2018

Parlano gli esperti per sfatare i falsi miti diffusi contro il nostro settore


Nel corso della giornata assembleare, si è svolto un interessante talk show dal titolo “La risposta di Assolatte al tempo delle menzogne e delle false informazioni: parlano gli esperti”.

LA FOTOGALLERY

Gli esperti in questione, erano Umberto Agrimi (Diretto del Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e Scurezza alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità), Massimiliano Dona (Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori), Andrea Ghiselli (medico ricercatore del CREA Nutrizione) e Luca Piretta (docente di nutrizione umana all’Università Campus Biomedico di Roma) che hanno fornito preziosi contributi per fare chiarezza sulle fake news che hanno colpito il settore in questi anni.

Il talk show è stato moderato da Benedetta Rinaldi, giornalista di Rai 1.

In allegato lo speciale Assemblea del Il Mondo del Latte per gli interventi degli esperti.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE 2018

17-10-2018

De Castro parla di ambiente, benessere animale e sostenibilità. Buone nuove dalla scienza sul contributo del consumo di formaggi alla salute. Intervista all’On. Mosca sul CETA, commercio internazionale, mercato interno, proposta di direttiva sulle plastiche monouso e molto altro


Il Mondo del Latte di ottobre propone le riflessioni di Paolo De Castro sui temi emergenti dell’ambiente, del benessere animale e della sostenibilità e sulle analisi in corso a livello europeo.

Buone nuove dalla scienza: le più recenti ricerche ribaltano vecchie credenze e ristabiliscono chiarezza sul vero contributo dei formaggi, rispetto a trigliceridi e colesterolo buono.

Sul fronte europeo, scopriamo gli esiti dell’incontro dell’ultima Commissione economica dell’European Dairy Association su commercio internazionale e mercato interno.

Su quello internazionale, e più in particolare in tema di CETA, invece, intervistiamo l’Onorevole Mosca, coordinatrice del gruppo Socialisti e Democratici alla commissione europarlamentare Commercio internazionale.

Protagonista del mese è Claudia Palazzo, amministratore delegato di Caseificio Palazzo.

I consumi alimentari al centro della rubrica “economia”.

Completano la rivista l’approfondiamo sulla proposta di direttiva sugli imballaggi monouso e la rubrica “L’esperto risponde”.

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Nutrizione e salute

IL POTERE ANTIOSSIDANTE DEI LATTICINI. IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

26-10-2018

Latte, yogurt e formaggi vantano diversi effetti benefici per la salute. Tra questi c’è - a sorpresa - anche il potenziale effetto antiossidante


IL POTERE ANTIOSSIDANTE DEI LATTICINI: UN MONDO TUTTO DA SCOPRIRE.

E' questo il tema del nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte.


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L’approfondimento del potere antiossidante dei cibi di origine animale, e in particolare dei prodotti lattiero-caseari, è un terreno di ricerca nuovo e stimolante per il mondo scientifico.
Dai primi studi si è scoperto che tutti i latticini contengono antiossidanti, in particolare caseina, vitamine E, A e D3, acido linoleico coniugato, carotenoidi, tioli ed enzimi antiossidanti.
E si è visto che ogni tipologia di prodotto lattiero-caseario ha il suo “carico” di antiossidanti, che cambia in funzione del tipo di latte usato e dei processi tecnologico-produttivo utilizzati.
 

Essendo i prodotti lattiero-caseari più ricchi di proteine, i formaggi partono con un buon “carico” di composti anti-age, potenzialmente efficaci nel combattere i radicali liberi. Gli studi sono ancora in corso, ma da quelli già conclusi è emerso che la capacità antiossidante totale dei formaggi è correlata soprattutto al loro contenuto di retinolo, alla percentuale di grasso e di proteine del latte di partenza, ma anche alla stagionalità della produzione e alla durata della maturazione.


Le più recenti evidenze scientifiche su questo numero de L'attendibile, realizzato dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).

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Nutrizione e salute

LATTE E FORMAGGI HANNO UN “PESO” NELLA PERDITA DI PESO! IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

28-01-2019

Sul ruolo dei latticini nella regolazione del peso corporeo sono disponibili nuovi e interessanti lavori scientifici.


LATTE E FORMAGGI HANNO UN “PESO” NELLA PERDITA DI PESO!

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I latticini interi e i formaggi non solo non fanno "ingrassare", ma possono aiutare a dimagrire e tenere sotto controllo il peso, sia negli adulti sia nei bambini. Lo conferma un crescente numero di ricerche che smentiscono uno dei luoghi comuni più longevi sulla corretta alimentazione.

In questo numero:

- Il formaggio non è un peccato di gola, ma un cibo chiave
- I latticini aiutano a mantenere la linea: lo dice la scienza
- Il formaggio migliora la flora intestinale che, a sua volta, fa bene alla linea
- Latte e latticini favoriscono il peso forma anche dei più piccoli
- Latticini e formaggi durante la dieta dimagrante sono un jolly
- Gli integratori di calcio non hanno lo stesso effetto dei latticini
- La dieta lattea: perdere 4 chili in un mese.

Le più recenti evidenze scientifiche su questo numero de L'attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

15-03-2019

Marzo 2019


La Corte di Cassazione ha confermato nel febbraio scorso il licenziamento di una lavoratrice sorpresa a usare facebook durante l’orario di ufficio. Stando ai dati presentati dal datore di lavoro, in 18 mesi la signora, segretaria in uno studio medico, durante l’orario di lavoro (peraltro part time), avrebbe effettuato dal computer dell’ufficio circa 4.500 accessi. In soldoni: una decina di sbirciatine al giorno sul social più diffuso del mondo. E stando alla sentenza neanche “toccate e fuga”, dato che i giudici parlano di durate talora significative.

I giornali ricordano che non è la prima volta che l’uso errato dei social network provoca licenziamenti, ma è di certo il primo caso in cui l’allontanamento non dipende da un utilizzo ottuso dello trumento: altre volte, infatti, il dipendente licenziato aveva pensato bene di pubblicare insulti rivolti ai propri capi e colleghi, diffamandoli.

Vi confessiamo che, in un certo senso, la notizia ci ha fatto piacere. Non perché siamo contenti del licenziamento di una signora che dovrà trovare un altro modo per sbarcare il lunario, peraltro con un curriculum rovinato dalla sentenza.

Né perché abbiamo qualcosa contro i social network che ormai sono entrati nelle nostre vite (solo Facebook conta 2,2 miliardi di iscritti: il 30% della popolazione mondiale!) e sono uno strumento di comunicazione globale davvero unico. Permettono di comunicare le proprie idee, i propri gusti, le proprie passioni, i propri problemi. Hanno in parte sostituito il telefono, permettendo di parlare alle persone lontane in modo assolutamente economico. Consentono di essere informati su quello che accade nel mondo.

La nostra soddisfazione dipende da tutt’altro. Da tempo ci interrogavamo sulla quantità di tempo che decine di migliaia di persone – non parliamo di ragazzini o di adolescenti svogliati, ma di adulti sani e vaccinati – passano a commentare qualunque notizia, notiziola o notiziona postata dalla star o dal politico di turno. Cantanti, attori, sportivi e da un po’ anche i politici, filmano, fotografano, commentano e pubblicano ogni momento della propria giornata, non solo quelli pubblici, anche quelli privati o addirittura intimi, con decine di migliaia di follower, permanentemente connessi che li leggono, a loro volta li commentano, spesso litigano. Ogni momento diventa così un’occasione per dire la propria, per attaccare chi sostiene posizioni diverse… il regno degli “hater”. Spesso discussioni infinite sul sesso degli angeli. Quel che colpisce di più è che ciò accade a qualunque ora del giorno e della notte. Anche, anzi molto spesso, durante il lavoro e a discapito di questo. E mentre questa massa di adulti parla, chiacchiera, commenta, mette like, si fotografa e rende pubblica la propria vita, gli altri lavorano e portano avanti il Paese anche per questo esercito di nullafacenti. Ben venga quindi la sentenza: campanello d’allarme per i fannulloni!

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

23-05-2019

Maggio 2019


Una recentissima indagine condotta dalla Commissione europea sulla complessità delle procedure amministrative dei 28 Paesi dell’Unione europea ha confermato che l’Italia è uno dei peggiori posti in cui fare impresa: l’84% degli imprenditori intervistati ha dichiarato che la burocrazia è un grosso problema. Solo Grecia, Romania e Francia se la passano peggio di noi.

Non è una novità, purtroppo. Da decenni, infatti, gli imprenditori chiedono una sburocratizzazione della macchina amministrativa.

Vorrebbero lavorare in un Paese amico di chi investe, più attento alle esigenze di chi porta lavoro e ricchezza. Un Paese che non li costringa a perdere migliaia di ore/uomo all’anno per fare cose che si possono fare più semplicemente. O che – spesso – non servono proprio a nulla.

Passano gli anni, cambiano le maggioranze, mutano i governi, ma nulla cambia e le promesse di cambiamenti di rotta, di cui tutti si riempiono la bocca durante le campagne elettorali, restano parole.

Volete sapere l’ultima?

Il decreto legge emergenze agricole, voluto dal Governo per risolvere alcune situazioni critiche (si va dalla Xylella in Puglia, agli agrumi in Sicilia, fino alla crisi del latte ovino in Sardegna), che in questi giorni viene discusso dal Parlamento per la sua definitiva conversione in legge, impone a tutte le aziende lattiero-casearie che lavorano in Italia di dichiarare ogni mese, per singola unità produttiva: il latte acquistato, quello importato, i semilavorati che entrano negli stabilimenti, le quantità di ogni prodotto ottenuto, le vendite e le giacenze mensili.

Chiunque abbia una minima cultura d’impresa si rende conto dell’assurdità di questa richiesta, che comporterà nuovi costi per gli imprenditori italiani, che probabilmente si rifletteranno sui prezzi dei prodotti italiani a danno anche dei consumatori italiani.

Il perché di questo nuovo balzello sarebbe da ricercare nella domanda di maggior trasparenza. Così – a detta di chi legifera – le regole europee sulla tracciabilità che sono tra le più severe del mondo, il sistema dei controlli che sappiamo essere uno dei migliori in circolazione e le regole sull’etichettatura di origine volute un paio d’anni fa non sarebbero sufficienti a garantire i consumatori sulla qualità di quello che comprano.

Forse chi è al governo, ma anche in Parlamento, ritiene che il nostro settore sia popolato da mascalzoni da tenere sotto controllo. Oppure non è mai stato in un’azienda lattiero-casearia.

In entrambi i casi siamo di fronte all’ennesima norma capestro che costringerà gli imprenditori a sopportare nuovi costi... sperando che non li porti a spostare altrove le proprie lavorazioni.

Premio Giornalistico

I VINCITORI DELL'OTTAVA EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO LATTENDIBILE

20-06-2019

GLI ARTICOLI E LE MOTIVAZIONI


Nutrizione e salute

LATTE E FORMAGGI IN ESTATE: 3 MOTIVI PER FARNE IL PIENO. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

21-07-2019

Possono aiutare a smettere di fumare e salvare i denti dalle bevande gassate e dai ghiaccioli. Il latte, inoltre, è più idratante dell’acqua.


LATTE E FORMAGGI IN ESTATE: 3 MOTIVI PER FARNE IL PIENO. È questo il tema del nuovo numero de LATTENDIBILE, la newsletter nutrizionale di Assolatte.
 
Latte e formaggi hanno molte virtù per la salute, alcune delle quali davvero sorprendenti. Per esempio, possono aiutare a smettere di fumare e salvare i denti dalle bevande gassate e dai ghiaccioli. Il latte, inoltre, è più idratante dell’acqua.


Se la vacanza estiva è il momento migliore per smettere di fumare - consente infatti di dedicarsi ad attività che liberano endorfine, ideali per combattere il nervosismo da “astinenza” - è comunque difficile resistere alla tentazione di una sigaretta dopo il caffè. A sorpresa, però, ci sono cibi grazie ai quali si abbassano le probabilità di ricadere nel vizio del tabacco. Il latte freddo, poi, peggiora il gusto delle sigarette, al contrario di quanto accade consumando alcol, caffè e carne dall’effetto “stimolante”.


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Una preoccupazione tipica, quando si smette di fumare, è quella, fondata, di ingrassare. Per evitarlo è sconsigliabile seguire una dieta eccessivamente rigorosa, mentre una valida soluzione può arrivare dai latticini freschi come yogurt, latte, ricotta e latticini light: oltre a stimolare l’ormone della sazietà, il calcio riduce l’assorbimento dei grassi.
In estate il consumo di bevande dolci, ghiaccioli e integratori energetici salini raggiunge il picco ed è noto come l’acidità orale sia un fattore di rischio fondamentale per l’erosione dei denti. Il formaggio è tra i pochi cibi considerati protettivi poiché alla sua azione antiacido sullo smalto si somma l’attività di alcuni composti tipici ricchi di calcio che, aderendo allo smalto, contribuiscono a difenderlo dall’azione destrutturante dell’acido.
 
Il latte è invece la bevanda superidratante per l’estate e per gli sportivi. L’acqua, infatti, non sarebbe la bevanda più idratante in assoluto. Una nuova ricerca mostra come il latte - sia scremato che intero - abbia un potenziale di idratazione maggiore dell’acqua, dovuto alla presenza di proteine, grassi ed elettroliti come sodio e potassio che inducono uno svuotamento gastrico più lento e, di conseguenza, un passaggio meno diretto nei reni.
L’alimentazione è un punto cardine anche per disintossicare l’organismo dalla nicotina e dagli effetti del fumo accumulati nel tempo. Ecco quindi 4 proposte detox in linea con la stagione calda.

Tutti i numeri della newsletter sono pubblicati sul sito WWW.LATTENDIBILE.IT

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE

12-09-2016

Le produzioni lattiere in Europa e quelle di formaggi DOP italiani, approfondimenti di nutrizione e la nuova App de L’Attendibile, le sentenze del Giurì e il terzo e ultimo speciale ricerca


Tante le notizie dall’Europa: approfondimenti sull’accordo CETA e sull’impatto che la Brexit avrà sul commercio.

Terzo e ultimo speciale ricerca: pubblicato l’ultimo gruppo di lavori presentati in occasione del Convegno organizzato dal Comitato italiano FIL/IDF "Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a Confronto".

Segni di rallentamento per le produzioni di latte in Europa e quelle di formaggi DOP italiani.

Novità e numeri in crescita per la prossima edizione di Cibus Tec a ottobre.

Avviso agli sportivi: una giusta dose di diete e sport e l’aiuto dei prodotti lattiero-caseari per un buon recupero muscolare, lo sviluppo di massa magra e l’eliminazione di quella grassa. I consigli della nutrizionista Samantha Biale.

Per essere sempre aggiornati su news e consigli per uno stile di vita sano è arrivata la nuova App de L’Attendibile.

Sul fronte normativo, la rivista approfondisce la sentenza del Giurì di Autodisciplina Pubblicitaria nella controversia Illy-Pellini.

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Nutrizione e salute

ITALIANI SEMPRE PIÙ LONGEVI. IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

19-01-2017

Quali sono i cibi adatti per conservare una buona salute e quali invece i nemici del benessere?


Con il 6,5% di ultra-ottantenni, il popolo italiano è il più longevo d’Europa. E secondo a livello mondiale, dopo il Giappone.
La scienza rivela che durata e qualità della vita dipendono dalla genetica solo per il 30%. Il restante 70% è dato dagli stili di vita e dall'ambiente.
Invecchiare in buona salute dipende molto da noi e l’alimentazione giusta può davvero fare la differenza.

E' questo il tema del nuovo numero de L’Attendibile ANZIANI SEMPRE PIÙ LONGEVI: LA DIETA GIUSTA È QUI!, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).
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Per conservare il cervello efficiente servono i latticini. Esiste infatti un legame tra il consumo di latte e i livelli di glutatione, uno degli antiossidanti più potenti prodotti dall’organismo, fondamentale per prevenire lo stress ossidativo e il danno causato dalle sostanze reattive prodotte durante i normali processi metabolici nel cervello.
I prodotti lattiero-caseari forniscono proteine che agiscono in sinergia, promuovendo appunto, la formazione di glutatione.
Sono inoltre tra gli alimenti che “aprono la mente”, ovvero  contengono alcune sostanze mediatrici che l’organismo utilizza per comunicare, ragionare, analizzare, ricordare: triptofano, tirosina, vitamina B6.
Un consumo regolare di latticini può inoltre prevenire la sarcopenia, sindrome geriatrica che porta una diminuzione progressiva e generalizzata della massa e della forza muscolare, e che coinvolge in Italia 5 milioni di anziani.


Su questo numero, anche LA DIETA TIPO PER 7 GIORNI. Con i menu ispirati ai concetti chiave delle dieta mediterranea, che garantisce salute ed efficienza mentale.
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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI APRILE

11-04-2017

Molti i temi di attualità europea: nutrizione, salute, sostenibilità . Industria 4.0, i dati positivi dal mercato alimentare ed i formaggi DOP


Nutrizione, salute, sostenibilità: molti i temi europei sulla rivista di aprile.

Paolo De Castro ci spiega la necessità di una regia europea sulle produzioni dopo la fine delle quote.

Industria 4.0. Approfondiamo il progetto di politica industriale voluto dal Governo per mettere le industrie italiane in condizioni di competere con le maggiori concorrenti a livello mondiale.

Parliamo poi di mercato alimentare: positivi i dati per il lattiero-caseario. Numeri decisamente positivi per i formaggi italiani anche sul fronte esportazioni.

Le produzioni dei formaggi DOP e la presenza della collettiva Afidop alla fiera di Dubai.

Protagonisti del mese sono l’Azienda Sanguedolce con la sua storia e i suoi prodotti e Antonio Zanetti, membro del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolatte.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO

09-05-2017

I contrasti al sistema di tutela delle IG da parte degli USA, gli strumenti finanziari per contrastare la volatilità dei mercati, l’evoluzione delle private label e le rilevazioni Nielsen sui prodotti per la prima colazione. Interviste a Giovanna Frova, direttrice del Consorzio Switzerland Cheese, Simone Colombo, direttore generale di Alimenta, e Matteo Alberti, GIA Assolatte.


Molti i temi e le interviste proposte sulla rivista di questo mese.

DOP e IGP nel mirino USA. Paolo De Castro fa il punto sui tentativi di contrasto messi in atto dal Consorzio dei nomi generici e dall’industria americana contro il sistema europeo di tutela delle indicazioni geografiche.

Sul fronte europeo, parliamo degli strumenti finanziari per contrastare la volatilità dei mercati e dei temi di politica europea trattati durante la recente conferenza EDA.

Con Giovanna Frova, direttrice del Consorzio Switzerland Cheese, diamo uno sguardo al mercato dei formaggi elvetici in Italia.

Questo mese intervistiamo Simone Colombo, direttore generale di Alimenta srl, realtà “contemporanea” e moderna del lattiero-caseario italiano e conosciamo meglio Matteo Alberti, uno dei giovani Imprenditori di Assolatte.

Sul fronte economico, approfondiamo l’evoluzione delle private label, da marca a marchio, e le ultime rilevazioni Nielsen sui consumi dei prodotti destinati alla prima colazione.

Claim nutrizionali e sanzioni e l’indicazione del latte nell’elenco degli ingredienti sono i focus normativi proposti su questo numero.

La sicurezza alimentare negli USA e gli approfondimenti sui mercati completano la rivista.

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Nutrizione e salute

DALLA LIPOFOBIA ALLA LIPOFILIA. UN NUOVO STUDIO RIABILITA I GRASSI E RILANCIA IL BURRO

01-09-2017

Nuovo match a favore del burro: una ricerca presentata al congresso europeo di cardiologia ha evidenziato il minor rischio di mortalità della dieta ad alto tenore di grassi. Una valida ragione in più per dare al burro tutto il valore. Ma cos’è che lo rende così speciale e, soprattutto, inimitabile?


Limitare i grassi per migliorare la salute è inutile, anzi è persino controproducente, perché se si vuole stare meglio è meglio consumarne di più.  A dirlo è lo studio osservazionale PURE, coordinato dalla McMaster University di Hamilton, in Canada, pubblicato su “Lancet” e accolto con grande interesse al congresso europeo di cardiologia di Barcellona.
 
Da questo studio, che ha coinvolto per 12 anni ben 135mila persone di 18 paesi di tutto il mondo, è emerso che è soprattutto la quantità di zuccheri forniti dall’alimentazione ad aumentare il rischio di mortalità, mentre una dieta ricca di grassi, sia saturi che insaturi, è associata a un più basso rischio di mortalità.
 
La conclusione del pool di ricercatori è che per migliorare la salute delle persone non serve ridurre i grassi, ma aumentarli fino al 35% delle calorie giornaliere. A essere ridotti devono essere, invece, i carboidrati, che dovrebbero scendere ben al di sotto il 60% dell'energia totale quotidiana indicata oggi dalla linee guida.

https://www.escardio.org/The-ESC/Press-Office/Press-releases/revisiting-dietary-fat-guidelines-pure

 
Un’evidenza che cancella decenni di demonizzazione dei grassi e che arriva a confermare quanto emerso da altri importanti studi recenti, i quali spostano l’attenzione sugli zuccheri, considerati i veri “killer” dell’alimentazione moderna.
 
Un’ulteriore significativa conferma di quanto già emerso nel rivoluzionario studio, pubblicato sull’”American Journal of Nutrition” nel 2010. Uno studio clamoroso perché ha sancito il fallimento delle politiche nutrizionali adottate negli Stati Uniti a partire dal secondo dopoguerra: la riduzione dei grassi saturi a favore di zuccheri e carboidrati non ha diminuito né l’obesità né le malattie cardiovascolari, anzi l’”epidemia” è continuata più ampia che mai.
 
Da quello studio, che si è guadagnato una clamorosa copertina del “Time” con il titolone “Eat butter”, è partito il processo di rivalutazione del burro, che ormai, anno dopo anno, si arricchisce di ulteriori conferme da parte del mondo scientifico.
 
La “rivoluzione copernicana” che ha portato i nutrizionisti a rivedere le opinioni sui grassi e a dare giustizia al burro si è poi estesa anche al colesterolo. Gli studi hanno confermato che il colesterolo è necessario per secernere gli ormoni essenziali alla funzionalità e all’integrità dell’organismo. Ma soprattutto hanno spostato l’attenzione dal colesterolo fornito dai cibi a quello prodotto dall’organismo: è quest’ultimo, infatti, quello che va limitato perché ha un maggior impatto sulla colesterolemia totale. Quindi, introdurre le adeguate quantità di colesterolo con l’alimentazione si rivela utile per evitare di stimolare il fegato a produrre più colesterolo endogeno. Una porzione di burro fornisce 24 mg di colesterolo, ossia solo l’8% della dose giornaliera consigliata di colesterolo assunto tramite i cibi.
 
Consumato a crudo, il burro è altamente digeribile perché i suoi acidi grassi a catena corta (come l’acido butirrico) si sciolgono a una temperatura inferiore a quella corporea (circa 30°C) e questo li rende facilmente digeribili e rapidamente assimilabili. Questi grassi buoni non sono amici solo dello stomaco ma anche dell’apparato digerente: infatti l’acido butirrico protegge le cellule del colon e dell’intestino tenue, contribuendo così al benessere dell’intestino, ossia di quello che è il nostro “secondo cervello”.
 
Oltre ai grassi, però, nel burro c’è molto di più (e di buono). Quanti sanno che è una delle più importanti fonti alimentari di vitamina D, l’ormone tanto importante per la salute delle ossa, quello di cui l’80% italiani sono carenti, bambini compresi. La vitamina D, poi, è molto importante anche per gli anziani, quando diventa sempre più indispensabile per “tenersi su” e irrobustire le ossa, mano a mano che l’età avanza.
 
Il burro apporta anche buone quantità di vitamina A, che favorisce la crescita, difende dalle infezioni e protegge le mucose.  Inoltre il mix di grassi che lo caratterizza contribuisce alla crescita e al rinnovamento continuo delle cellule e al mantenimento funzionale delle membrane cellulari. Ecco perché il burro non dovrebbe mai mancare nell’alimentazione, e in particolare di quella dei bambini e dei ragazzi, soprattutto nel periodo scolastico, quando hanno bisogno di tanta energia buona.
 
Un altro plus del burro è il basso contenuto di lattosio: ne contiene solo 31 mg, una dose limitata e facilmente digeribile dall’organismo. Per di più il burro svolge un’azione rigenerativa sull’intestino, stimolando la produzione dell’enzima lattasi e quindi migliorando la digestione del lattosio contenuto nei cibi. Quindi, un consumo regolare di burro aiuta a combattere l’intolleranza al lattosio e a tornare ai normali livelli di lattasi.
 
Il burro è, a tutti gli effetti, un prodotto naturale e semplice. Un prodotto profondamente genuino che nulla ha a che vedere con le “alternative” vegetali che, immeritatamente, hanno cercato invano di sostituirsi al burro “vero”.

© Riproduzione riservata

archivio comunicati stampa
 

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE

03-10-2017

Ottobre 2017


Sembra fatto apposta: ogni anno, in estate – meglio se in pieno agosto – arriva un fulmine a ciel sereno.

Tanti ricorderanno la mozzarella blu di qualche anno fa o l’embargo sui formaggi imposto dalla Russia in pieno agosto in risposta alle decisioni dalla Commissione europea per i noti fatti della Crimea. O ancora le preoccupazioni sulle aflatossine che caratterizzano da qualche anno tutti i mesi estivi.

Quest’anno, puntuale come un orologio svizzero, è arrivato il blocco della Cina sulle importazioni di Gorgonzola e Taleggio. Lo stop non riguarda solo questi due formaggi, ma anche alcuni prodotti francesi e inglesi.

Le ragioni? Dicono che le muffe utilizzate per produrre questi ed altri grandi formaggi tradizionali non sarebbero (il condizionale è d’obbligo) consentite dalla normativa cinese, che elenca in modo molto dettagliato i batteri che possono essere impiegati dalle imprese alimentari.

In verità, la normativa cinese prevede esplicite deroghe per i ceppi tradizionali, ma le autorità sanitarie di Pechino si trincerano dietro una “logica” che di logico ha ben poco: la deroga vale solo per i ceppi cinesi!

La vicenda è paradossale: prima di tutto perché non è chiaro come si facciano a distinguere i ceppi tradizionali cinesi dagli altri. Inoltre, non va dimenticato che, pochissime settimane fa, i rappresentanti del governo cinese hanno accettato di inserire nell’elenco di prodotti tradizionali e con indicazione geografica da tutelare in Cina anche i formaggi che ora hanno bloccato. Vien da dire: alla faccia della tutela!

Se non ci fossero in ballo qualche milione di euro e un mercato nel quale sono tanti a credere e a investire, ci sarebbe da ridere. Anche perché il blocco, che – va ricordato – è stato voluto per ragioni di tutela della salute, arriva con notevole ritardo: negli ultimi dieci anni, l’export di Gorgonzola e di Taleggio è passato da pochi chilogrammi ad alcune tonnellate, senza che nessuno sollevasse problemi di sorta.

Cosa pensavano fossero quelle meravigliose striature verdastre caratteristiche del re dei formaggi blu? E l’arancio che caratterizza la crosta del Taleggio?

Abbiamo scritto ai nostri ministri e commissari europei e tutti si stanno interessando del problema che speriamo possa trovare a breve una soluzione.

È evidente che siamo di fronte a una vera e propria barriera non tariffaria, una scusa per limitare l’accesso di alcuni formaggi europei, i cui consumi crescono ovunque, anche in Cina.

Per quanto mi riguarda, la vicenda conferma quello che diciamo da tempo: sì agli accordi di libero scambio; sì a regole comuni per lavorare sereni sul mercato mondiale; sì al lavoro di squadra con le istituzioni per affrontare al meglio i problemi delle imprese.

Adriano Hribal

 
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Nutrizione e salute

LA DIETA GIUSTA PER DIRE ADDIO ALLA PANCIA. IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

23-11-2017

Quando il girovita avvelena la vita, non sempre si tratta di chili di troppo.


Accade sistematicamente all’arrivo dell’autunno, al cambio del guardaroba. E succede a chi non ha l’abitudine di pesarsi regolarmente e si rende effettivamente conto di quanto è ingrassato solo con la prova degli abiti dell’anno prima. Eppure, per stare in forma, basterebbe andare sulla bilancia almeno una volta al mese, per monitorare la situazione, e, se necessario, seguire un piccolo periodo di dieta.
 

A questo tema è dedicato il nuovo numero de L’Attendibile LA DIETA GIUSTA PER DIRE ADDIO ALLA PANCIA.
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Un anno può cambiare di molto il girovita: basta assumere ogni giorno 50 calorie in più rispetto al proprio fabbisogno per accumulare 3 chili in un anno. Il segreto, quindi, è perdere subito il peso appena acquistato con una settimana di dieta, piuttosto che aspettare che i chili si accumulino.
Se ciò non è successo, non resta che mettersi a dieta. Ma non sempre si tratta di una dieta dimagrante, perché può non essere solo un problema di chili di troppo. A far lievitare il punto vita contribuiscono infatti anche la cattiva digestione, la stipsi, la ritenzione idrica e le fermentazioni intestinali.

Se per la pancia «grassa» è utile un giorno di riposo digestivo a base di latte fermentato con probiotici, per quella «gonfia» l’imperativo è mangiare con lentezza e utilizzare le piante aromatiche dall’azione carminativa.

Invece per la pancia «rilassata», tipica delle persone meno giovani e dei sedentari, oltre all’attività fisica e agli esercizi addominali specifici è importante assicurarsi tutti i giorni adeguate quantità di proteine, ovvero i costituenti fondamentali dei muscoli.
 

L'Attendibile è la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).

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Nutrizione e salute

IL LATTE FA MALE? Sì, MA SOLO A CHI SI INFORMA SUI SOCIAL! IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

15-01-2018

Sul nuovo numero de L'Attendibile la verità su latte e i suoi numerosi benefici.


Può l'alimento vecchio come il mondo essere dannoso per la salute? Ne sono convinte le persone che si documentano presso la ‘biblioteca virtuale’ di internet: un archivio sconfinato e in continua evoluzione che accoglie e raccoglie tutto e tutti. In questo mare magnum, le opinioni - soprattutto le più alternative - possono diventare dogmi. 

Sul nuovo numero de L'Attendibile IL LATTE FA MALE? Sì, MA SOLO A CHI SI INFORMA SUI SOCIAL! tutta la verità sul latte. Oltre il banale e dannosissimo “copia e incolla”.

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Il movimento “no milk” continua a diffondersi tra le fasce di popolazione meno istruite e, quindi, con meno capacità critica.

A chi chiede "bere latte fa male?", la risposta da dare è solo una: NO. Nelle giuste quantità e nell’ambito di un’alimentazione equilibrata, il latte contribuisce a farci vivere in salute e più a lungo. Non a caso, noi italiani che abbiamo da sempre bevuto latte siamo in cima alla lista dei popoli più longevi d’Europa. Solo dieci anni fa eravamo secondi, dopo la Svezia, dove il consumo di latte è decisamente più alto del nostro.

Consumare latte ci rende più sani e longevi ed è amico del peso-forma grazie alle sue proteine ad alto indice di sazietà, importanti sia durante la perdita di peso sia nella fase di mantenimento.

Il latte abbassa il rischio di Diabete di tipo 2 e non aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Anzi.
Il suo particolare mix di nutrienti è prezioso per la costruzione di ossa forti durante l'infanzia e per il loro mantenimento durante l'età adulta.

Le più recenti evidenze scientifiche su questo numero de L'attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI APRILE 2018

09-04-2018

La riforma della PAC, le interviste con Giandomenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma, e con Luigi Cortellessa, Comandante del nuovo Comando Carabinieri per la Tutela agroalimentare. Le conseguenze di possibili dazi di USA e Cina sui prodotti alimentari e molti approfondimenti normativi


La rivista di aprile affronta il tema della PAC: la riforma alle prese con l’uscita del Regno Unico dall’UE e alla vigilia delle elezioni europee che porteranno a nuovi equilibri sia nella Commissione europea che in Parlamento.

Ad un mese dall’avvio di Cibus, intervistiamo Giandomenico Auricchio , Presidente di Fiere di Parma, che ci racconta le novità di questa nuova edizione della manifestazione.

Abbiamo incontrato anche il Colonnello Luigi Cortellessa, nuovo Comandante del Comando Carabinieri per la Tutela agroalimentare, che ci ha spiegato le competenze del nuovo reparto speciale dell’Arma che dallo scorso febbraio ha sostituito il Comando carabinieri politiche agricole e alimentari con una più ampia organizzazione territoriale.

Sul fronte dei mercati, diamo uno sguardo alle possibili conseguenze per le aziende casearie italiane laddove USA e Cina dovessero concretizzare le minacce di dazi sui prodotti alimentari.

In ambito normativo la rivista presenta un commento sulla sentenza della Corte di Giustizia europea sull’utilizzo di DOP in prodotti composti e sull’utilizzo del termine “yogurt” in prodotti disidratati destinati ad uso professionale e, con l’esperto, rispondiamo ad alcuni quesiti.

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I Mercati

INTESA GLOBALE UE/MESSICO: L’OPINIONE DI ASSOLATTE SULLA TUTELA DELLE DOP ITALIANE

04-05-2018

Anche se non pienamente soddisfacente, sottolinea Assolatte, l’intesa UE/Messico è frutto di un negoziato difficile.


A pochi giorni dalla notizia della conclusione degli accordi commerciali con Giappone e Singapore, rende noto Assolatte, la Commissione europea ha comunicato il raggiungimento di un’intesa per la modernizzazione dell’accordo tra UE e Messico che porterà ad un miglioramento dell’accesso al mercato dei nostri prodotti.

 

Dal punto di vista economico è un buon accordo: il 99% dei beni scambiati tra UE e Messico sarà esente da dazio e il 98% di questi prodotti godrà di una totale immediata liberalizzazione tariffaria.

 

Anche per i formaggi europei ci sono importanti novità, sottolinea Assolatte: il Gorgonzola e gli altri formaggi erborinati saranno esportati senza dazi fin dall’entrata in vigore dell’accordo. Per i formaggi freschi è previsto un contingente tariffario di 5 mila tonnellate, per quelli stagionati di 20 mila tonnellate, tutto nei cinque anni dall’entrata in vigore dell’accordo.

 

L’accordo prevede la tutela di 340 IG europee, di cui 64 italiane. I formaggi DOP tutelati sarebbero 9: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Provolone Valpadana, Taleggio.

 

«Le importanti novità sul capitolo Indicazioni Geografiche premiano il nostro lavoro di collaborazione con le Istituzioni europee - afferma Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte. - I termini dell’accordo non sono ancora ufficiali e pubblici ma già da ora possiamo affermare che si tratta di un accordo molto migliore di quello siglato con il Giappone, e che speriamo si dimostri utile anche per le discussioni con il Mercosur.»

 

Anche se non pienamente soddisfacente, sottolinea Assolatte, l’intesa UE/Messico è frutto di un negoziato difficile, fortemente condizionato dalle pressioni dell’industria messicana e statunitense, che oggi manifestano la propria delusione a mezzo stampa promettendo battaglia.

 

«Anche per questo resteremo vigili fino alla conclusione senza perdere di vista l’obiettivo - conclude Ambrosi. – L’accordo con il Giappone ha dimostrato che non si deve abbassare la guardia: basta una noticina scritta a margine di un foglio per stravolgere il significato dell’accordo e dare il via libera a imitazioni e copie autorizzate.»

 

L’Italia dovrà sostenere la Commissione europea e dimostrare la propria forza e determinazione e Assolatte da parte sua continuerà a supportare le istituzioni affinché le buone premesse non vengano tradite e si giunga ad una intesa soddisfacente per le DOP italiane, le più apprezzate in tutto il mondo per la qualità, per l’esplicito legame con il territorio, per la maestria dei nostri produttori. 

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

07-06-2018

Giugno 2018



A nche quest’edizione di Cibus è terminata. Anche questa volta, stando al parere dei più, è stata un successo.

Tanti gli stand (stupendi!), moltissimi i visitatori professionali, una miriade i prodotti, sia tradizionali sia innovativi.

Il meglio del meglio della nostra industria alimentare.

Per questioni temporali non ho potuto visitare tutti i padiglioni: il tempo è tiranno e passa sempre troppo in fretta, soprattutto quando ne approfitti per confrontarti e parlare con imprenditori, manager e amici di sempre, magari davanti a un buon piatto di pasta o di formaggio.

Così, nella quattro giorni a Parma ho potuto concentrarmi solo sul “nostro” padiglione, il due, dove ho ammirato il lavoro e i prodotti di marchi importantissimi.

La rappresentanza del lattiero-caseario è stata di altissimo livello e gli espositori soddisfatti. Le facce agli stand erano contente e sono venuto via con una sensazione sostanzialmente positiva.

La fiera è cresciuta in modo eccezionale. Sono stati fatti importanti investimenti per i servizi, i padiglioni e le strutture fieristiche. L’attività di incoming è stata sviluppata con professionalità.

Si può affermare che oggi Cibus sia un punto di riferimento centrale nel panorama fieristico internazionale e che voglia rappresentare il cibo made in Italy, riuscendoci.

Prima di chiudere la pagina 2018 e cominciare a lavorare per l’edizione 2019, che ospiterà Cibus Connect (il format snello che lo scorso anno ha fatto il suo ingresso in società), è giusto parlare anche di quello che non ha funzionato, o che non abbiamo apprezzato.

Permangono, purtroppo, alcune criticità e c’è stato qualche passo falso che doveva essere evitato.

Tra le criticità, la principale resta la logistica. Una fiera così importante non può mancare nella logistica: code chilometriche in autostrada, le navette bloccate nel traffico, auto parcheggiate ovunque, marce interminabili per raggiungere gli ingressi.

So che su questo tema sfondo una porta aperta. I vertici e gli organizzatori della fiera sono pienamente coscienti dei problemi e indispettiti quanto noi per i disservizi, che dipendono da carenze strutturali della città.

Bisogna migliorare, perché le possibilità sono due: rinunciare a crescere oppure rassegnarsi a essere un gigante con i piedi d’argilla. Ci sono ampi spazi di miglioramento e – lavorando insieme e facendo squadra – credo si possano sperimentare nuove soluzioni.

Veniamo ai passi falsi: Cibus è la fiera dell’industria alimentare italiana, privata e cooperativa. E tale deve restare.

La partnership con le imprese di trasformazione è sempre stato il punto di forza di questo appuntamento.

Sarebbe assurdo vendere l’anima esplorando collaborazioni che poco hanno a che fare con l’esposizione.

È per questo che alcune manifestazioni collaterali hanno irritato (non poco) molti imprenditori, che non hanno capito (come noi del resto) le ragioni di certe scelte.

Ma ci sarà modo di approfondire il tema in vista delle prossime edizioni.

Adriano Hribal

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Attualità

ASSOLATTE PARTNER TECNICO PER IL PROGETTO REINWASTE

30-07-2019

L'Associazione supporterà Federalimentare nel coinvolgere 15 aziende del lattiero caseario dell'Emilia-Romagna interessate a partecipare al progetto europeo che promuove la riduzione degli scarti non organici dell'industria alimentare


A settembre prenderà il via la fase operativa del progetto REINWASTE, finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma INTERREG MED 2014-2020, con l’obiettivo di fornire un contributo concreto alla riduzione dei rifiuti, favorendo l’adozione di soluzioni innovative “green” da parte dell’industria alimentare.
 

Nel progetto sono coinvolti, oltre all’Italia, anche la Spagna, la Francia e la Bosnia Erzegovina. In Italia, il progetto avrà come focus le aziende nella Regione Emilia-Romagna operanti nella filiera lattiero casearia e Assolatte sarà uno dei partner tecnici che supporteranno Federalimentare nella gestione operativa del progetto.
 

Saranno selezionate 15 aziende disposte ad approfondire le strategie offerte dal programma, che beneficeranno della collaborazione dei partner tecnici del progetto per ridefinire alcuni modelli produttivi al fine di ridurre a zero i rifiuti non organici.
 

Il coinvolgimento delle imprese avviene in due fasi:

FASE 1: sviluppo del matchmaking (da settembre 2019 a ottobre 2019)

Tutte e 15 le aziende selezionate saranno invitate a partecipare ad un incontro B2B con gli esperti tecnici per raccogliere informazioni sugli attuali processi in uso, verificare il tipo e la dimensione dei rifiuti non organici prodotti, comunicare le necessità ed i problemi delle aziende per ridurre gli sprechi, ridurre i costi di smaltimento ed aumentare la competitività. A questo proposito verrà inviato alle aziende un "questionario di raccolta dati" per raccogliere le informazioni di base.

Queste informazioni saranno utili ai partner tecnici del progetto per fornire alle aziende una valutazione personalizzata gratuita che evidenzia le strategie necessarie per ridurre i rifiuti non organici. Le aziende saranno messe al corrente e formate sulle migliori tecnologie o prodotti disponibili rispetto alle attuali esigenze.
 

FASE 2: Applicazione del test (da ottobre 2019 a dicembre 2019)

Questa fase coinvolge solo 5 imprese (tra le 15 della fase 1) selezionate in base a criteri tecnici e alla propria propensione all'innovazione.
 

Le aziende selezionate riceveranno un servizio completo di analisi di mercato (audit tecnologici) per sviluppare soluzioni innovative, basate sulla R&S. Al termine del processo di analisi, verrà consegnato alle imprese un piano aziendale di fattibilità allo scopo di riorganizzare i protocolli produttivi, orientandoli ad una minore produzione di rifiuti non organici.
 

Al termine del progetto, quindi, le aziende avranno un piano aziendale gratuito che rappresenta una vera e propria “simulazione dell'applicazione di nuove soluzioni manageriali e tecnologiche" per la riduzione dei rifiuti non organici.
 

Tutte le informazioni sul progetto europeo sono disponibili nella pagina dedicata del sito di Federalimentare: REINWASTE. In alternativa, è possibile contattare gli uffici di Assolatte ai seguenti recapiti:

Tel. 02 72021817

Mail: assolatte@assolatte.it

 

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO 2019

31-07-2019

La scienza smentisce le fake news sul latte. Le interviste ad Attilio Zanetti Vicepresidente di EDA e Sandra Gallina Vicedirettore generale della DG Trade. I Giovani di Assolatte visitano la Delizia Spa in Puglia. L’accordo di libero scambio con il Mercosur e molto altro.


La rivista di agosto si apre con un approfondimento sul corso per i giornalisti organizzato dall’Unione italiana Consumatori dal titolo “Consumatori tra scelte alimentari e fake news”, frutto della collaborazione tra l’UNC e Assolatte.
La rivista presenta anche due importanti attori della scena comunitaria: Attilio Zanetti Vicepresidente di EDA in rappresentanza di Assolatte e Sandra Gallina vicedirettore generale della DG Trade, che racconta le complesse trattative che ha condotto con il Mercosur.

La Puglia è stata la seconda tappa del viaggio dei Giovani Imprenditori di Assolatte alla scoperta delle principali realtà produttive del nostro Paese.

Sul fronte internazionale, approfondiamo l’accordo firmato con il Mercosur evidenziando i vantaggi che potrà trarre il lattiero caseario italiano da questa importante intesa commerciale. Analizziamo, poi, la grande attenzione che il popolo giapponese sta riservando ai formaggi italiani.

Sicurezza alimentare: la Francia vieta l’utilizzo del biossido di titanio contro le regole del mercato Unico e il parere dell’EFSA.  

Approfondimenti normativi e molto altro completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

31-07-2019

Agosto 2019


Nuvole all’orizzonte, nonostante l’estate. Gli Stati Uniti accusano l’Europa di foraggiare a piene mani Airbus, creando una distorsione della concorrenza a danno della Boeing. Per sistemare le cose, il presidente Trump propone al Senato americano di fissare dazi altissimi (il 100% in valore) su un interminabile elenco di prodotti europei. Bisogna punire l’Europa e recuperare 20 miliardi di dollari.
 
Per motivi difficili da capire, i dazi non riguardano il settore aerospaziale o la sua componentistica, ma tantissimi prodotti alimentari, formaggi compresi.
 
La prima audizione presso il Senato Usa lascia tutti a bocca aperta. Tanti imprenditori statunitensi chiedono all’uomo più potente del mondo di mollare la presa: i dazi – sostengono – sono una pessima idea e colpirebbero anche molte imprese americane che creano ricchezza e posti di lavoro.
 
Solo i farmers e alcuni industriali caseari incitano Trump ad andare avanti. Del resto, sostengono, i formaggiai europei vogliono la botte piena e la moglie ubriaca: pretendono di portare i loro formaggi negli Usa a costo zero, per contro impediscono di esportare Parmesan, Asiago e Fontina made in Wisconsin nel Vecchio continente. Un’onta da lavare a suon di bigliettoni!
 
Come se non bastasse, ecco il carico da undici. Il Ccfn – consorzio che ritiene che buona parte delle Indicazioni geografiche protette in Europa siano nomi di prodotti comuni – va oltre e propone di vietare del tutto le importazioni delle Dop europee.
 
Un pasticciaccio.
 
La Commissione europea (in ristrutturazione dopo le elezioni) mostra i denti: non vuole trattare e minaccia ritorsioni ancora peggiori, con una lista di prodotti a stelle e strisce su cui imporre dazi.
I singoli Paesi europei sono troppo deboli per affrontare il tycoon yankee: bisognerebbe convincere i suoi fedelissimi che “chi di dazi colpisce, di dazi perisce”.
 
Cui prodest una nuova guerra commerciale? Cosa c’entrano i formaggi italiani in una querelle che riguarda un altro settore e altri Paesi? L’Italia neanche partecipa al consorzio Airbus.
 
Non si può non essere preoccupati per quello che potrebbe succedere se non si troverà una soluzione.
 
Mentre tanti parlano e rilasciano roboanti dichiarazioni, Assolatte è attiva sulla Commissione europea, con i ministri e le ambasciate.
 
È in contatto con gli importatori americani per proporre soluzioni.
 
Le risposte delle istituzioni difettano di concretezza e – purtroppo – non si vedono risultati. Mentre la memoria va alle proteste dello scorso inverno, quando il crollo dell’export del Pecorino Romano portò per strada centinaia di pastori e provocò manifestazioni violentissime...

I Mercati

I FORMAGGI ITALIANI NEL MONDO. NUMERI RECORD PER L'EXPORT CASEARIO

26-08-2019


Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE 2019

10-09-2019

Un numero ricco di interviste: Maria Chiara Gadda, Capogruppo del PD in Commissione agricoltura alla Camera, i nuovi europarlamentari Tinagli e Campomenosi, Thomas Rosolia, AD di Koelnmesse Italia e Paolo Rocchi dei Laboratori Rocchi. Approfondiamo con De Castro il tema delle denominazioni lattiere, ma parliamo anche di regole di esportazione, Ceta, mercati, etichettatura e molto altro


Il Mondo del Latte di settembre è ricco di notizie ed articoli !

Conosciamo Maria Chiara Gadda, Capogruppo del PD in Commissione agricoltura alla Camera, che ci illustra la sua ricetta per l’agroalimentare italiano.

Paolo De Castro sprona i sostenitori dei prodotti a base vegetale che si propongono come alternative dei prodotti lattieri a trovare e rivendicare una identità propria che includa denominazioni diverse da quelle riservate dalla normativa per prodotti di origine animale.

Poniamo qualche domanda a Irene Tinagli e Marco Campomenosi, da poco eletti deputati al Parlamento europeo.

Intervistiamo Thomas Rosolia, AD di Koelnmesse Italia, ente fieristico di rilevanza internazionale e partner di riferimento per le aziende del food&beverage.

I Laboratori Rocchi hanno festeggiato i 70 anni. Ne parliamo con il titolare Paolo Rocchi.

Sul fronte igienico sanitario facciamo un veloce excursus tra vincoli e regole in vigore nei principali Paesi di destinazione dei nostri formaggi.

Ceta, mercati, etichettatura e molto atro completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

10-09-2019

Settembre 2019


Ci sono parole che diventano improvvisamente di moda!
Accade spesso anche nel settore alimentare.
Qualche esempio?

Biodiversità. Coniata per indicare l’infinita varietà di forme di vita sulla terra, biodiversità è diventata uno dei cavalli di battaglia di Expo Milano 2015. Quanti incontri, convegni e dibattiti ne hanno parlato! Al padiglione di Eataly perfino una mostra di quadri e una compilation di canzoni più o meno note avrebbero dovuto dimostrare una “biodiversità tutta italiana”. Che c’azzeccassero la musica e i quadri con la biodiversità nessuno ha voluto approfondirlo.

Distintività. Anche questo è un neologismo oggi molto in voga, anche se si fa fatica a trovarlo sui vocabolari. Probabilmente piace perché è nella natura dell’animo umano cercare di distinguersi dalla massa. Sentirsi un po’ speciali è molto consolatorio. Associare la distintività a una zucchina o a un piatto di pasta al pomodoro sembra però una forzatura.

Potremmo andare avanti, ma preferiamo chiudere con quella che da qualche tempo a questa parte è diventata una parola magica, un abracadabra che risolve ogni problema: filiera.

Di filiera sono gli accordi e le politiche virtuose. Di filiera deve essere la tracciabilità delle produzioni, perché i consumatori “hanno il diritto di sapere da dove arrivano i cibi che comprano”.

Sembra di essere tornati a scuola, quando la maestra si assentava e chiedeva al malcapitato di turno di scrivere alla lavagna l’elenco dei buoni e dei cattivi. Chi non sposa la filiera è, ovviamente, un cattivo!

In realtà, come ha ricordato anche il nostro presidente Giuseppe Ambrosi durante l’ultima assemblea, gli accordi di filiera non sono un uovo di Colombo, ma la scoperta dell’acqua calda, perché chiunque lavori nel settore sa che deve aver cura dei propri fornitori e ha interesse a crescere con loro. Se non lo facesse, sarebbe un pessimo imprenditore. Per questo, bisogna stare attenti a chi si propone come unico interprete di rapporti costruiti negli anni: lo fa solo per propria convenienza.

Attualità

CONVEGNO ASSOLATTE: IL MERCATO PREMIA LA QUALITA'

08-10-2019

Si terrà a Bergamo, il prossimo 17 ottobre, alle ore 14:30, nell'ambito della manifestazione FORME


Il prossimo 17 ottobre, a Bergamo, Assolatte organizza il convegno dal titolo “IL MERCATO PREMIA LA QUALITA’” per tracciare l’identikit del nuovo consumatore, indagare le iniziative di valorizzazione delle eccellenze casearie nella GDO e analizzare i principali flussi di export che interessano i formaggi italiani.
La società è in continua evoluzione: cambiano gli stili di vita, cambia la struttura del nucleo familiare e si modificano le esigenze dei consumatori, le cui scelte sono sempre più influenzate dalle cucine internazionali.

Gli acquirenti sono più edotti, informati e quindi esigenti. Vogliono sapere con esattezza cosa stanno mangiando, la provenienza di quel che mangiano, vogliono riscoprire in chiave moderna i sapori tradizionali della cucina italiana e non disdegnano l’acquisto di prodotti di alta gamma, che anni fa avrebbero escluso a priori dal carrello della spesa.

Al fine di conoscere i nuovi trend che guidano gli acquisti lattiero caseari degli italiani, Assolatte promuove un incontro in occasione di FORME, una manifestazione contraddistinta dalla presenza di numerosi operatori del settore caseario italiano ed estero.

Partendo da una panoramica sulle grandi novità del largo consumo, si passerà all’analisi delle iniziative della Grande Distribuzione per valorizzare i prodotti caseari di alta gamma. Completato il quadro nazionale, Assolatte analizzerà gli andamenti dei principali mercati di sbocco delle esportazioni italiane, soffermandosi nei Paesi in cui il consumo dei formaggi tende a crescere, anche grazie ai piani promozionali avviati tramite il supporto dell’Associazione e agli accordi commerciali siglati dall’Ue.
Interverranno al convegno:
  • Giuseppe Ambrosi – Presidente di Assolatte – che aprirà i lavori;
  • Un pool di esperti di GFK che tratterà alcuni dei principali indicatori di andamento del largo consumo, il ruolo dei canali e punti vendita e le categorie trend setter;
  • Giorgio Baldini – Direttore Acquisti Gastronomia, Latticini & Salumi di Esselunga – che parlerà della selezione e della valorizzazione delle eccellenze casearie nella GDO;
  • Fabio Leonardi – Consigliere incaricato di Assolatte all’Internazionalizzazione – che offrirà una panoramica sui principali mercati verso i quali sono destinati i formaggi italiani e sulle attività promozionali di Assolatte avviate per valorizzare le eccellenze casearie nel mondo. 

Alleghiamo il programma dell’evento e preghiamo gli interessati di confermare la propria partecipazione all’indirizzo assolatte@assolatte.it.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE 2019

09-10-2019

I nuovi Commissari europei, i risultati di un’indagine Doxa sui consumi degli italiani legati al “benessere e alla salute”, i fronti caldi delle esportazioni con i dazi USA e gli accordi USA-Cina, le interviste ai protagonisti del settore, le recenti pronunce Antitrust e molto altro


E’ arrivato Il Mondo del Latte di ottobre, ricco di interessanti notizie.

Paolo De Castro presenta i nuovi Commissari europei con i quali il settore agroalimentare dovrà confrontarsi maggiormente e quale approccio intende adottare con ognuno di loro.

La FIL/IDF pubblica un nuovo interessante documento che fa il punto sulla gestione delle acque reflue, sull’esperienza fatta da alcune realtà lattiero-casearie in materia e le tecnologie adottate.

Quanto pesa il benessere nel carrello della spesa degli italiani ce lo dice una ricerca Doxa.

Sul fronte esportazione approfondiamo i temi dei dazi Usa e degli accordi UE-Cina.

Intervistiamo questo mese Angelo Galeati, amministrato delegato del Gruppo Sabelli che lo scorso anno
ha acquisito il Caseificio Val D’Aveto e Benito La Vecchia, presidente del Consorzio della Ricotta di Bufala Campana DOP.

In materia di sicurezza alimentare illustriamo la nuova normativa comunitaria sui controlli ufficiali, a breve in applicazione, ma parliamo anche di azoto e dei vantaggi dell’autoproduzione.

Approfondiamo le recenti pronunce dell’Antitrust in merito alla diffusione dei dati sull’import delle aziende lattiero-casearie e alla crisi del latte in Sardegna.

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Nutrizione e salute

8 MOTIVI PER NON RINUNCIARE AI LATTICINI. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

09-09-2019

Ecco cosa può succedere eliminando tutti i latticini dalla dieta


Nessun cibo è, di per sé, nutrizionalmente completo. Ecco perché si parla di “dieta equilibrata”: l’organismo ha bisogno di un mix vario e calibrato, dove ogni cibo costituisce un tassello del puzzle. Ma cosa può succedere eliminando tutti i latticini dalla dieta?

 

È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile, la newsletter di Assolatte, ADDIO AI LATTICINI PER UNA SALUTE MIGLIORE? 8 MOTIVI PER NON FARLO.

 

Molte persone continuano a escludere i prodotti lattiero caseari dalla propria dieta per le motivazioni più varie: intolleranza al lattosio (vera o presunta), colesterolo alto, problemi digestivi, diete dimagranti, inestetismi alla pelle, colite etc. Per un vecchio retaggio culturale, inoltre, latticini interi e formaggi sono messi nella black list della dieta sana e sono tra i primi cibi a essere arbitrariamente sospesi per disintossicare l’organismo. Eppure gli studi scientifici più recenti dimostrano il contrario, ovvero che l’abolizione totale dei latticini non ha alcun senso: la strada corretta da percorrere è quella del consumo moderato, unitamente alla scelta delle tipologie più adatte al fabbisogno individuale e al proprio stile di vita.
 
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Ma che effetto produce sull’organismo eliminare un’intera categoria alimentare dalla propria tavola? In questo numero de Lattendibile le 8 conseguenze che dovrebbero far riflettere:
  1. Può compromettere l’umore
  2. Non aiuta a dimagrire, anzi.
  3. Può compromettere la flora batterica intestinale e il sistema immunitario
  4. Può diminuire la tonicità muscolare
  5. Può causare carenze nutrizionali
  6. Può accentuare la sindrome premestruale e influenzare la menopausa
  7. Può essere controproducente in gravidanza
  8. Può peggiorare l’intolleranza al lattosio
 
Le più recenti evidenze scientifiche su questo numero de L'attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista e giornalista).
 
Tutti i numeri della newsletter sono pubblicati sul sito WWW.LATTENDIBILE.IT

Nutrizione e salute

CONTRO I MALI DI STAGIONE LATTE, YOGURT E FORMAGGI. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

29-10-2019

Per quanto riguarda il ruolo dell’alimentazione su microbioma e difese organiche, i cibi più promettenti sembrano essere i latticini probiotici


Per rafforzare le difese, l’alimentazione è un punto cardine: l’organismo ha bisogno di nutrienti chiave per mantenere pronto ed efficiente il sistema immunitario. E il latte e i suoi derivati contribuiscono con successo a questa strategia.
È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata da Samantha Biale, LA DIETA CONTRO I MALI DI STAGIONE CON LATTE, YOGURT E FORMAGGI.

È grazie al contributo di specifici nutrienti che il sistema immunitario riesce a intervenire con tempestività ed efficacia. Tra le sostanze che incidono sensibilmente sulla reattività immunitaria ci sono le vitamine antiossidanti A, C ed E, le vitamine del gruppo B, la vitamina D, ferro e zinco.

Ma è anche la composizione del microbioma, strettamente legata alle abitudini alimentari, a fare la differenza poiché l’apparato gastrointestinale rappresenta la maggiore superficie di contatto tra il sistema immunitario e gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno.

Tra gli argomenti trattati in questo numero de Lattendibile, l’azione immunomodulante esercitata dai formaggi stagionati grazie all’acido butirrico, fonte di energia preferita dei batteri del colon.
Per quanto riguarda il ruolo dell’alimentazione su microbioma e difese organiche, un focus sui latticini probiotici, attualmente oggetto di molte ricerche a livello mondiale.
E ancora l’utilità dei latticini fermentati, che, arricchendo la flora batterica acidofila “buona” e inibendo le specie indesiderate, sono efficaci contro l’infiammazione.

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Nutrizione e salute

SFATATI I MITI DEL “NO MILK”. LATTE E DERIVATI PROTEGGONO LA SALUTE

14-12-2016

Fatto il punto sugli studi che hanno indagato il rapporto tra consumo di latticini e salute: la conclusione è precisa, i prodotti lattiero-caseari fanno bene e aiutano a proteggersi dalle malattie croniche più diffuse.


Consumare i prodotti lattiero-caseari fa bene? E rinunciare al latte e ai suoi derivati, sostituendoli con bevande a base vegetale (come quelle di soia, riso, mandorle, avena) è una scelta valida e benefica per la salute? Sono domande che si pongono molti consumatori, dice Assolatte. E sono anche i quesiti da cui è partita la review scientifica “Milk and dairy products: good or bad for human health? An assessment of the totality of scientific evidence” pubblicata su “Food & Nutrition Research”.
 
Alla fine del lavoro, sottolinea Assolatte, il team di studiosi delle università di Copenhagen, Wageningen e Reading  è arrivato a una conclusione precisa: tutte le prove scientifiche considerate dimostrano che l'assunzione di latte e latticini non solo contribuisce a soddisfare le raccomandazioni nutrizionali, ma può anche proteggere dalle malattie croniche più diffuse.

Quanto alle bevande vegetali, la review conclude che, dal punto di vista nutrizionale, sono alimenti completamente diversi dal latte e che la valutazione dei loro effetti sulla salute dell’uomo richiede ulteriori verifiche.
 
La review, spiega Assolatte, ha valutato le prove scientifiche fornite da meta-analisi di studi osservazionali e randomizzati controllati sul consumo di prodotti lattiero-caseari e il rischio di obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, osteoporosi, cancro e per tutte le cause di mortalità.
 
Le evidenze più recenti suggeriscono che l'assunzione di latte e derivati è associata alla riduzione del rischio di obesità infantile, mentre negli adulti migliora la composizione corporea e facilita la perdita di peso durante le diete ipocaloriche.
 
Inoltre, l'assunzione di latte e latticini è associata a un rischio neutro o ridotto di sviluppare il diabete di tipo 2 e a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari, in particolare di ictus.
 
Mentre le evidenze scientifiche suggeriscono un effetto benefico del consumo di latte e prodotti lattiero-caseari sulla densità minerale ossea, nessuna associazione esiste tra il loro consumo e il rischio di sviluppare fratture ossee.
 
In relazione ai tumori, il consumo di latte e latticini è risultato inversamente associato (quindi protettivo) al rischio di cancro del colon-retto, della vescica, dello stomaco e della mammella, e non associato (ininfluente) al rischio di cancro del pancreas, dell'ovarico, del polmone. Inconsistente, infine, il rischio per il cancro alla prostata.
 
Il consumo di latte e derivati non è stato associato con la mortalità per tutte le cause, aggiunge Assolatte.
 
“Questa review della migliore letteratura scientifica disponibile – commenta il dott. Andrea Ghiselli, dirigente medico del Centro alimenti e nutrizione (Crea) e presidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione – dimostra in maniera solida che i prodotti lattiero caseari, i quali presentano una ricchezza di nutrienti pressoché unica per la salute dell'osso, possono contribuire non solo alla copertura dei fabbisogni di calcio, fosforo, zinco ecc ma anche esercitare un effetto protettivo su molte patologie croniche non trasmissibili. Le nuove evidenze – conclude Ghiselli - supportano la raccomandazione di un'adeguata assunzione di latte/yogurt, bassi in certi gruppi di popolazione italiana”.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO

03-01-2017

Le incognite del 2017, l’indicazione di origine in etichetta, i consumi alimentari nazionali e il crescente apprezzamento per la mozzarella in tutto il mondo. L’ispezione delle Autorità sanitarie sudcoreane negli stabilimenti lattiero-caseari nazionali e gli approfondimenti normativi


Gennaio si apre con un numero ricco di articoli.

Il Mondo del Latte compie settant’anni e augura un buon anno a tutti – allevatori, imprese di trasformazione, distribuzione e consumatori.

Paolo De Castro fa il punto su alcune incognite che l’Europa si troverà ad affrontare nel 2017.

L’origine in etichetta: il decreto emanato dal Governo presenta molte criticità e poco tempo per adeguarsi.

La ristorazione traina i consumi alimentari italiani, sopperendo al rallentamento di quelli domestici. Latte e formaggi a passo lento.

Over 60 e prodotti lattiero-caseari: più della metà mangia formaggi più volte alla settimana.

L’importanza dei formaggi nelle vendite food nazionali e l’apprezzamento sempre maggiore per mozzarella & Co. in tutto il mondo.

Gli esiti dall’ispezione delle Autorità sanitarie sudcoreane, organizzata da Assolatte negli stabilimenti lattiero-caseari nazionali.

Sul fronte normativo un approfondimento sull’uso improprio delle denominazioni lattiero-casearie da parte dei prodotti vegetali e le risposte dell’esperto.

Sottoscrivete un abbonamento a Il Mondo del Latte! Tutti i riferimenti e la scheda di abbonamento sono disponibili sul sito Assolatte.

Attualità

IL VIDEO SU COME LA CATTIVA INFORMAZIONE CONDIZIONI LA NOSTRA VITA

06-02-2017

Un bellissimo video prodotto da Frascati Scienza


Un nostro amico Consigliere ci segnala il video prodotto da Frascati Scienza.

Un uomo viene bombardato da una sequenza interminabile di notizie scientifiche (o bufale?) che gli impediscono di vivere la propria vita serenamente.
Ma quale notizia è vera? E quale è falsa? Pillole di scienza o bugie? Come distinguere la notizia scientifica vera da quella falsa?

A queste ed altre domande risponde Frascati Scienza, che ha, tra le sue finalità, quella di favorire la comunicazione della Scienza e l'educazione alla ricerca scientifica.

Assemblea

COMITATO COMUNICAZIONE & IMMAGINE

20-06-2016

Pamela Cadorna - Assemblea 2016


Signor Presidente, Signori Soci,


anche nel 2015 il filo conduttore dell'attività di comunicazione è stato sottolineare il ruolo centrale e insostituibile del settore lattiero caseario italiano e dell'industria che lo rappresenta.

Abbiamo declinato questo ruolo di leader in relazione agli aspetti che maggiormente ci contraddistinguono: la difesa della qualità dei prodotti, la salva guardia delle produzioni di qualità, la sicurezza, l'innovazione, la diffusione del “Made in Italy” sui mercati mondiali, lo sviluppo dell’export, la tutela dell’occupazione.

Sono oltre 50 i comunicati stampa che abbiamo veicolato nel 2015 ai media della carta stampata, del web, della televisione e della radio. Economia, attualità, prodotti, gastronomia, salute sono i temi che abbiamo ampiamente trattato.

È un lavoro davvero complesso, che implica la continua ricerca di argomenti nuovi e appetibili da proporre a giornalisti e redazioni.

L'impegno ci ha però ripagato. Abbiamo infatti chiuso anche il 2015 con numeri di tutto rispetto: oltre 300 uscite sulla carta stampata e questo nonostante il cambiamento dello scenario dei media nazionali e il dimezzamento degli spazi editoriali.

Siamo stati "premiati" per il valore dei contenuti, la specializzazione del servizio, l'aggiornamento costante dei contatti e la continuità delle relazioni. Grazie alle 12 principali testate giornalistiche su cui siamo comparsi siamo riusciti a raggiungere circa 44 milioni di potenziali lettori.

Inoltre vi ricordo che abbiamo avuto, anche in ambito scientifico, una importante dimostrazione dell'autorevolezza delle comunicazioni di Assolatte con il libro di Umberto Veronesi e Mario Pappagallo: un intero capitolo è stato infatti redatto riportando la nostra comunicazione sull’importanza del latte e dei suoi derivati in una corretta alimentazione.

Venendo a oggi, continua la pubblicazione della newsletter L’Attendibile, la cui realizzazione è ora affidata a Samantha Biale (nutrizionista, diet-coach e giornalista). Novità anche sul fronte del comitato scientifico de L'Attendibile, arricchito dalla presenza del professor Samir Sukkar, direttore dell'Unità di Dietetica e Nutrizione Clinica dell'Ospedale San Martino di Genova.

La newsletter è inviata a circa mille contatti tra istituzioni, media, privati, ma la sua principale divulgazione è sulla classe medica; ogni numero è infatti inviato ad una selezione di 33mila medici con una soluzione editoriale che permette di accedere direttamente ad ogni articolo di approfondimento presente su l’Attendibile.

La newsletter rilancia i contenuti dell’omonimo sito “L'Attendibile.it” completi di immagini e riferimenti bibliografici. Il sito ad inizio anno è stato completamente riprogettato proprio per sostenere adeguatamente la forte crescita dei contenuti, migliorare la struttura di navigazione, e soprattutto ottimizzarlo per i motori di ricerca. Questo sito è infatti la fonte online più ricca di informazioni documentate sui vantaggi di un'alimentazione che comprenda latte yogurt formaggi e burro.

Sempre nell’ottica di valorizzare e diffondere al meglio i contenuti della newsletter L'Attendibile, è stata realizzata una App, scaricabile gratuitamente e compatibile con i sistemi IOS e Android, che notificherà ai lettori le novità disponibili e darà la possibilità di sfogliare tutte le uscite.

Anche in questo primo semestre 2016 l'attività di comunicazione verso i media prosegue a ritmo serrato. Tanti i comunicati su temi d'attualità e tanti i riscontri positivi su stampa e web. A questo risultato contribuisce certamente anche il nostro Premio Giornalistico arrivato già alla sua quinta edizione, un appuntamento amato dai media, che rispondono sempre con grande attenzione ed entusiasmo.

Anche quest’anno sono tanti i giornalisti che si sono iscritti in rappresentanza delle testate più prestigiose.

Il proliferare però di testate giornalistiche on line e informazioni rilanciate sui social ci mette spesso di fronte ad una disinformazione dilagante, che rischia di condizionare le percezioni e le scelte dei consumatori.

Per cercare di contrastare questo fenomeno crescente abbiamo intensificato il nostro impegno a favore della verità: nel 2015 abbiamo quindi avviato una intensa attività di web content positioning per ottenere la massima visibilità dei contenuti presenti sui nostri siti, al fine di accreditare ulteriormente Assolatte come fonte l’informazione affidabile e professionale.

Partendo da un’analisi delle abitudini di ricerca in Google sul tema latte & salute, che ci riguarda tutti, è seguita un’intensa e mirata attività di SEO (Search Engine Optimization) sul sito istituzionale della nostra Associazione.

Al termine dell’anno la visibilità dei nostri contenuti su Google è nettamente migliorata, così come il traffico organico così generato, che ha sfiorato la quota di 32mila visite. Visti gli ottimi risultati, abbiamo scelto di proseguire su questa strada anche nel 2016 ottimizzando i contenuti del sito, ampliando il piano editoriale e creando nuove sezioni di approfondimento.

L’obiettivo è di raddoppiare i risultati raggiunti nel 2015, superando le 60mila visite e contribuendo in questo modo a contrastare l’imperversare di informazioni scorrette che purtroppo trovano sempre terreno fertile sul web.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Attualità

SEMINARIO ASSOLATTE: INTRODUZIONE AL PREVENTIVE CONTROL HUMAN FOOD

28-02-2017

L’8 marzo a Milano parteciperà anche Robert Brackett, direttore del Preventive Controls Alliance


Gli Stati Uniti si sono dotati di una normativa sulla Sicurezza Alimentare (Food Safety Modernization Act), già oggetto di un Convegno organizzato da Assolatte a febbraio 2014.

Uno degli aspetti innovativi è la responsabilità dell’importatore circa i prodotti che vengono forniti al consumatore americano.
Pertanto, è stato previsto in un regolamento di attuazione che il produttore abbia una competenza ed un’esperienza lavorativa nel settore dei controlli dei processi produttivi per alimenti (Applicazione del sistema HACCP, ecc).

Al fine di definire i contenuti che gli O.S.A. devono osservare, Assolatte ed il CSQA hanno organizzato un incontro su  FSMA: INTRODUZIONE AL PREVENTIVE CONTROL HUMAN FOOD, OBBLIGHI DEGLI O.S.A. CHE ESPORTANO IN USA PRODOTTI LATTIERO-CASEARI, GESTIONE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE, VERIFICHE E ACCREDITAMENTI che si svolgerà a Milano il prossimo 8 marzo presso la Camera di Commercio.

Per l’evento, cui parteciperà il Ministero della salute, è stato chiamato come relatore Robert E. Brackett, Ph.D. Vice President and Director Institute for Food Safety and Health dell’Illinois Institute of Technology. Brackett è il Responsabile del Food Safety Preventive Controls Alliance, organismo delegato da FDA.
 
Interverrà anche il Filippo Castoldi dell’Unità Operativa Veterinaria della Regione Lombardia.

Sarà disponibile la traduzione simultanea inglese-italiano ed italiano-inglese.

La quota di partecipazione al Seminario per le Aziende associate è pari ad € 100 + IVA per il primo partecipante e di € 60 + IVA per ogni ulteriore partecipante.
Per le Aziende non associate è pari invece a € 150 + IVA per il primo partecipante e di € 80 + IVA per ogni ulteriore partecipante.

In allegato il programma e scheda di iscrizione, che dovrà pervenire entro il 3 marzo 2017 all’indirizzo mail soria@assolatte.it.

Premio Giornalistico

FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 5a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

15-06-2016

Milano, 15 giugno 2016


Attualità

ASSOLATTE ORGANIZZA UN CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE GRATUITO PER GIORNALISTI

25-04-2017

ASSOLATTE, in collaborazione con la cooperativa giornalistica PRIMOPIANO, organizza un corso di aggiornamento professionale per gli iscritti all’ordine nazionale dei giornalisti che si svolgerà il 5 maggio prossimo a Milano dalle 9:30 alle 13:30, presso PRIMOPIANO (via Rabolini 13). 


ASSOLATTE, in collaborazione con la cooperativa giornalistica PRIMOPIANO, organizza un corso di aggiornamento professionale per gli iscritti all’ordine nazionale dei giornalisti che si svolgerà il 5 maggio prossimo a Milano dalle 9:30 alle 13:30, presso PRIMOPIANO (via Rabolini 13).
 
La frequentazione del corso, che è gratuito, darà diritto a 4 crediti formativi (CFP).
 
L’iniziativa, con un format studiato appositamente per gli operatori dell’informazione, è il contributo di Assolatte alla formazione professionale continua dei giornalisti italiani.
 
I temi che saranno affrontati riguardano:
Verità e falsi miti su latte e derivati: malattie cardiovascolari, obesità, cancro, diabete… i prodotti lattiero-caseari sono spesso oggetto di disinformazione e allarmismi, amplificati dal web. Qual è la verità, alla luce delle più recenti scoperte scientifiche?
Sicurezza e Qualità nei prodotti lattiero-caseari: un approccio rigoroso e globale. Caratteristiche del latte e dei prodotti a base di latte, modalità e procedure idonee alla garanzia di sicurezza per il consumo; sicurezza irrinunciabile nel mercato attuale e futuro.
L’origine dei prodotti, l’esempio italiano: le novità sull’etichettatura dei prodotti lattiero-caseari.
 
Docenti:
Luca Piretta
Docente di "Allergie e Intolleranze Alimentari" nel corso di laurea magistrale in Scienza dell'Alimentazione presso l'università Campus Biomedico di Roma
Andrea Ghiselli
Dirigente di Ricerca CREA - Alimenti e Nutrizione, Presidente Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione
Erasmo Neviani
Professore Ordinario di Microbiologia Agraria – Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco – Università di Parma
Massimo Forino
Direttore Assolatte
 
Per le iscrizioni:
attraverso la piattaforma Sigef dal riquadro giallo “Corsi Enti Terzi”/tipo referente “EFP”/referente “Primopiano scrl”/corso del 5/05/2017 “Informazione e nutrizione: tra miti, luoghi comuni ed evidenze scientifiche” o andando direttamente al link (visibile dopo aver effettuato il login alla piattaforma Sigef):
https://sigef-odg.lansystems.it/sigef/eventi/iscriviEvento.jsp?idEvento=9532
 
Per informazioni:
Primopiano - Tel: 02 64163629 - Cell: 349 7088356 – Mail corsi@primopiano.it
Assolatte - Carmen Besta - besta@assolatte.it - tel - 02 72021817

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

02-05-2017

Maggio 2017


Pochi giorni fa ho partecipato alla neonata Cibus Connect, la nuova manifestazione organizzata da Fiere di Parma. Una fiera diversa da quelle alle quali siamo abituati: dura solo due giorni, gli stand sono essenziali, senza le scenografiche architetture che caratterizzano le grandi fiere internazionali, un forum sul settore agroalimentare, alcuni brevi convegni. E, lungo le pareti perimetrali del padiglione, tanto spazio per lo show cooking sponsorizzato dalle aziende presenti, che mostrano ai visitatori i mille possibili impieghi dei nostri prodotti migliori.

I commenti che ho raccolto sono positivi: sfruttando la coincidenza con la chiusura di Vinitaly, soprattutto il primo giorno sono arrivati a Parma numerosi buyer internazionali. Gradita la durata: limitare a due giorni la manifestazione della manifestazione, non ha messo a dura prova la resistenza dei partecipanti. È stato molto apprezzato anche arrivare con facilità in fiera e altrettanto facilmente parcheggiare (questo resta il tasto dolente di Cibus, nonostante gli investimenti e l’impegno degli organizzatori). Non da ultimo, il format permette di spendere poco, grazie a moduli preallestiti e spazi di dimensioni limitate.

Avendo vissuto il progetto fin dalla genesi, avevo raccolto alcune perplessità iniziali da parte degli operatori, gli stessi che – a consuntivo – si sono dichiarati positivamente colpiti dalla manifestazione.

Tutto bene, quindi, quel che finisce bene!

Resta solo un “ma”, sempre lo stesso. Il problema che si trascina da anni e che tutti sperano trovi una soluzione.

Mi riferisco, ovviamente, alla coesistenza con l’altra fiera italiana dedicata all’alimentare: Tuttofood, che apre i battenti proprio in questi giorni nei padiglioni di Rho.

Salvo rarissime eccezioni, chi ha partecipato a Cibus, non sarà a Milano. E chi ha investito parecchie migliaia di euro per uno stand a Milano sarà stato costretto a dire di no a Parma. Sono tanti quelli che si chiedono quando terminerà questo scontro e si troverà una soluzione a questo un po’ inutile duello.

Fino a due anni fa, forse, la fiera di Milano aveva una sua logica perché ha certamente contribuito a lanciare Expo. Ma l’esposizione universale è finita e davvero non c’è più alcuna ragione per chiedere alle aziende del nostro settore di investire ogni anno decine di migliaia di euro per partecipare a questa e/o a quella manifestazione.

Non c’è paese europeo che abbia due fiere alimentari in competizione tra di loro. Altrove, si fa sistema, si lavora, casomai insieme, per accontentare la domanda di chi espone e vuole presentarsi al grande o al piccolo pubblico. Possibile che in Italia non sia possibile fare lo stesso?


Adriano Hribal

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Attualità

UNIVERSO LATTE: GIOVANI RICERCATORI E IMPRESE A CONFRONTO

02-05-2017

Programma 18-19 maggio 2017


Il 18 e il 19 maggio pv si terrà la seconda edizione del Convegno “Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a Confronto” organizzato dal Comitato italiano FIL/DF, con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, l’Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi di Parma per presentare e promuovere la ricerca condotta da ricercatori under 40.
 

L’evento si svolgerà presso la Sala Convegni della Residenza Gasparini – Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, e sarà dedicato agli aspetti economici, sociologici e psicologici nonché di marketing relativi al  settore lattiero-caseario.
 

Il Convegno vuole offrire ai ricercatori operanti in Italia ed agli esponenti ed esperti delle imprese attive nel settore l’opportunità di confrontarsi e discutere i temi delle ricerche presentate e le relative acquisizioni trasferibili alla realtà produttiva o idonee a costituirne nuove basi conoscitive.

PROGRAMMA

Giovedì 18 maggio 2017

 

14.30 Registrazione Partecipanti

15.00 Apertura dei lavori Indirizzi di Saluto

Luciano NEGRI, Presidente Comitato italiano FIL/IDF

Lorenzo MORELLI, Preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali – Università Cattolica del Sacro Cuore ‐ Piacenza

 

Sessione 1

15.15 Crescita e internazionalizzazione come un modo per affrontare la crisi del mercato interno

Stefano PALMIERI, Granarolo SPA

15.45 La regolazione dell’offerta dei formaggi con denominazione di origine: una valutazione degli effetti

Gabriele CHIODINI, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali‐DSA3, Università degli Studi di Perugia

16.15 La trasmissione verticale del prezzo lungo la filiera del latte alimentare: tra cambiamenti strutturali di mercato e dinamiche asimmetriche

Federico ANTONIOLI, Sezione Economia Agroalimentare, Università degli Studi di Parma

 

16.45 Coffee Break

 

17.15 Sviluppo di strumenti mutualistici innovativi per la stabilizzazione dei redditi delle imprese agricole del settore latte

Eleonora CHINCHIO, Dipartimento TESAF, Università degli Studi di Padova

17.45 La certificazione DOP come strumento di sviluppo della filiera lattierocasearia lombarda

Emanuele BENETTO, SMEA, Università Cattolica del Sacro Cuore ‐ Cremona

18.15 Conclusioni

 

 

Venerdì 19 maggio 2017

 

Sessione 2

9.30 Quello che mangiamo tra verità e stereotipi

Martino VERGA, Clerici – Sacco Group

10.00 Effetto dell’informazione relativa al sistema produttivo sul gradimento del consumatore. Il caso del Montasio DOPPDM monorazza

Alberto ROMANZIN, Università degli Studi di Udine

10.30 Giovani e latte: una ricerca sul (non) consumo tra gli under 30 in Italia

Niccolò MORELLI, Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia, Università di Bologna

 

11.00 Coffee Break

 

11.30 Dark e light side del latte: un affondo sulle rappresentazioni delle mamme italiane

Mariarosaria SAVARESE, Università Cattolica del Sacro Cuore ‐ Milano

12.00 Consumi domestici e canali d’acquisto dei prodotti lattierocaseari

Mariagrazia LAMONACA, Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici – SMEA, Università Cattolica del Sacro Cuore ‐ Cremona

12.30 Conclusioni

Buffet Lunch

 

Sessione 3

14.00 L’importanza della sostenibilità ambientale nel settore lattiero caseario e l’esperienza della Brazzale Spa

Piercristiano BRAZZALE – Brazzale SpA

14.30 “Breaking Food”: il cibo nei media

Andrea RUBIN, Dipartimento di Sociologia, Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano

15.00 Il Digital marketing tra integrazione e KPI: il caso Parmalat

Francesca NEGRI, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, Università degli Studi di Parma

15.30 Effetti alone in formaggi local

Stefanella STRANIERI, Università degli Studi di Milano

 

16.00 Coffee Break

 

16.30 Tavola Rotonda

Nicola BERTINELLI – Presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano

Francesco POTENZA ‐ Digital Marketing Manager ‐ Parmalat SpA

Cesare BALDRIGHI ‐ Presidente del Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano

Carla BASTETTI ‐ Strategy & Insight Country Manager at Danone SpA ‐ Danone Italia

18.00 Conclusioni


Tutte le informazioni sulla sede congressuale e le modalità di registrazione sono disponibili su: piacenza.unicatt.it/facolta/agraria-universo-latte#content .

Sapori e Piaceri

IL BURRO E' IL CONDIMENTO PIU' USATO D'EUROPA. 4,42 KG PRO CAPITE L'ANNO

30-05-2017

Giallo o bianco, ma anche noisette o nero: il burro è davvero un grande trasformista in cucina e per questo è il migliore amico degli chef.


Amato dai foodies per il suo insuperabile gusto, riconosciuto dai nutrizionisti per le sue qualità salutiste, genuine e naturali, il burro è l’ingrediente segreto che arricchisce ogni piatto, sia dolce che salato.

È già il condimento più usato d’Europa: infatti gli europei consumano in media 4,42 kg di burro pro capite l’anno contro i 2,5 kg degli oli d’oliva. E ora, dopo l’ostracismo che ha subito a causa delle campagne “anti-grassi”, il burro sta vivendo una seconda giovinezza, con consumi in crescita in 21 Paesi del mondo (in 12 dei quali con aumenti superiori al 10%).

Così oggi il burro si gode una tripla rivincita: presso i nutrizionisti, i salutisti e i gourmet.

Con i suoi nutrienti dalle proprietà protettive e antiossidanti, determinati dalla presenza di acidi grassi “buoni“ e di vitamine preziose (come la rara vitamina D e l’antiossidante vitamina E), il burro è a tutti gli effetti un prodotto naturale e semplice, ottenuto dalla crema di latte. Un prodotto profondamente genuino, che nulla ha a che vedere con le “alternative” vegetali ed economiche proposte negli anni, rivelatesi poco salutari.

Blasone della cucina più raffinata, i gourmet hanno riportato in tavola il burro “vero”, apprezzandone il valore e il piacere anche grazie alla scoperta dell’uso che ne fanno le cucine di tutto il mondo, da quella nordica a quella indiana. Un movimento pro-burro che molto deve anche ai tanti chef di grido che l’hanno valorizzato in cucina (lo stellato Philippe Léveillé gli ha perfino dedicato un libro di successo intitolato “La mia vita al burro”).

In effetti c’è un mondo di ricette a cui il burro regala il suo impareggiabile tocco.
Shortbread e croissant, paste frolle e pasta sfoglia, besciamella e salsa bernese, risotto alla milanese e sogliola alla mugnaia: cosa sarebbero tutte queste delizie senza il burro? Per non parlare dei momenti in cui il burro è insostituibile: sul pane tostato con la marmellata a colazione, sui crostini con le acciughe o con il salmone all’aperitivo, sulla pasta in bianco a pranzo. O da solo con un pizzico di sale.

Il tipico colore paglierino del burro è dato dal betacarotene, naturalmente contenuto nel latte perché presente nell’erba con cui si alimentano le mucche. Il nostro organismo trasforma il betacarotene in vitamina A e bastano 20 grammi di burro per soddisfare il 25% del fabbisogno giornaliero di questa vitamina.

Ma il burro ha ancora tanti segreti da svelare. Quanti sanno, ad esempio, che è un alimento “a colori”? Infatti il burro può assumere almeno 3 tinte.

“BURRO” BIANCO: è una deliziosa emulsione chiara, molto usata nella cucina francese, che esalta il pesce cotto a vapore o al forno, la giardiniera di verdura saltata in padella e i piatti di pasta conditi con crostacei e sughi di pesce. Sfruttare il gusto del burro bianco è un modo infallibile per aggiungere un tocco da grande chef alla cucina di ogni giorno. Lo si prepara facendo mettendo in casseruola 45 g di aceto bianco, 300 g di vino bianco secco e 125 g di scalogno tagliato a julienne e facendoli ridurre fino a ottenere 50 g di concentrato. Poi si aggiungono gradualmente 500 g di burro freddo tagliato a cubetti montando la salsa con una frusta. Infine si filtra la salsa per eliminare lo scalogno e si conserva al caldo sino al momento dell’uso, quando andrà utilizzato rigorosamente tiepido.

“BURRO” NOCCIOLA: ecco un altro segreto rubato ai maestri pasticceri, che lo usano spesso e che è alla base di molte ricette storiche, come quella dei financiers. Il burro nocciola è molto utilizzato anche nella cucina dei grandi chef, che lo aromatizzano in molti modi (ad esempio con limone, erbe o capperi) e lo utilizzano per rendere più saporiti e aromatici il pesce e le creme di verdure, oppure lo servono caldo per accompagnare i frutti di mare cotti a vapore. Ma anche per rendere più gustose e croccanti cotolette e fritture. Preparare a casa questo burro chiarificato è semplice: basta mettere il burro in un pentolino e scaldarlo a fuoco moderato finché caramella, assumendo un colore nocciola e sprigionando un leggero profumo. Basterà aggiungerlo all’uovo al tegamino per stupire tutti con un bel ricciolo di burro fuso, dal gusto di nocciola, che non diventa scuro benché riscaldato.

“BURRO” NERO: è una salsa che si serve con il riso all’inglese, le uova o il pesce (in particolare la razza chiodata e i filetti di sgombro), e che si ottiene cuocendo il burro a fuoco lento e aggiungendo succo di limone, capperi e aceto.

Assemblea

GRUPPO BURRO

13-06-2017

Giuseppe De Paoli - Assemblea 2017


Signor Presidente, Signori Soci,

l’anno scorso, nell’intervento in questa assemblea ci confrontavamo con un prezzo di 2,60 euro per il burro CE, di 2,75 per quello di centrifuga e con la panna a 1,52 euro al Kg. Oggi le quotazioni sono arrivate - rispettivamente - a 5,10, 5,20 e 2,70 euro, con percentuali di aumento che arrivano al 90%.

Le ragioni di questa impennata sono molte. Prima tra tutte, la diminuzione delle produzione di latte incentivata dall’Unione Europea, poi le griglie ambientali che impongono di non superare i valori dei nitrati e fosfati nel suolo e la crescente domanda dei Paesi Asiatici.

Fatto sta, che indipendentemente dalle cause, in pochi mesi gli stock comunitari si sono azzerati e ci troviamo oggi ad affrontare il problema non solo del prezzo ma anche della carenza di materie prime. Le proiezioni sul prossimo futuro non ci fanno essere ottimisti.

Queste dinamiche si riflettono poi sui rapporti con la Grande Distribuzione che troppo lentamente concede alle nostre aziende i necessari aumenti. Intanto i nostri costi crescono a dismisura, con gravissime difficoltà gestionali al nostro comparto.

In questo panorama, peraltro già complicato, la decisione del Governo di emanare il famoso decreto sull’origine in etichetta ha aggravato la situazione. Le indicazioni contraddittorie e confuse che sono arrivate ci hanno obbligato a rifare confezioni e imballi più volte, con costi e sprechi inaccettabili, senza dimenticare lo schiaffo all’ambiente per lo smaltimento di incarti fino a ieri perfetti, fatti e rifatti inutilmente.

Con il Gruppo Burro stiamo portando avanti un progetto interessante con le Camere di Commercio di Milano e Lodi, per avere un’unica sede per le nostre Commissioni mercuriali – comoda e facilmente raggiungibile, per permettere una partecipazione agevole da parte dei Commissari - e per spostare al venerdì le nostre riunioni, per aver modo di analizzare meglio le tendenze europee di un mercato che diventa sempre più complicato.

Grazie a tutti i funzionari della nostra Associazione, per l’aiuto e il supporto che ci riservano tutti i giorni.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE

03-08-2017

Agosto 2017


Qualche giorno fa, con una grande manifestazione a Roma, Coldiretti e alcune sigle del mondo sindacale, consumerista e ambientalista, hanno protestato contro il Ceta, l’accordo di libero scambio che dovrebbe facilitare le relazioni commerciali con il Canada.

Per il momento nessuno può dire quale sarà il destino dell’accordo (tutti i Paesi dell’Unione europea devono dare il proprio via libera definitivo all’intesa, altrimenti il Ceta non sarà valido) e non è mia intenzione entrare nel campo minato delle polemiche.

Non vi nascondo, però, che la protesta mi ha molto sorpreso. Prima di tutto per la tempistica. Come tutti gli accordi internazionali, la firma del Ceta non è stato un fulmine a ciel sereno. I negoziati che hanno portato all’intesa sono cominciati nel 2009 e sono andati avanti per cinque lunghi anni.

Nell’agosto di tre anni fa tutti gli Stati hanno ricevuto la documentazione con i contenuti dell’accordo. Senza dimenticare che, prima di arrivare sul tavolo dei singoli parlamenti degli Stati membri, l’accordo è passato al vaglio del Parlamento europeo, che lo ha approvato con il 60% dei voti. Scorrendo la lista di partiti, si scopre che tutto o quasi il mondo dei cosiddetti “moderati” ha valutato positivamente l’accordo.

Vista la durata del processo decisionale, chi non era d’accordo avrebbe potuto e dovuto far sentire la propria voce prima, quando forse facendo squadra si sarebbero potute chiedere modifiche e integrazioni ai documenti in discussione. Ora è tardi. E chi pensa di poter intervenire sui testi, sbaglia. I singoli Stati membri sono chiamati a dire “sì” o “no”, non hanno nessun’altra possibilità.

La seconda cosa che mi lascia perplesso sono alcune delle ragioni della protesta, in particolare le polemiche sui prodotti Dop.

Su questo tema devo fare una premessa: per molti anni abbiamo cercato nel Wto di ottenere soddisfazione sulla tutela delle Dop e combattuto una dura battaglia, sostenendo che la tutela delle Indicazioni geografiche aveva pieno diritto di rientrare nel capitolo della tutela della proprietà intellettuale.

Che ci piaccia o no (e a noi non piace), quella battaglia l’abbiamo persa!

L’Europa ha dovuto prendere atto della sconfitta e ha cambiato strategia, puntando sulla tutela del consumatore negli accordi di libero scambio: sostenendo, cioè, che il consumatore deve essere correttamente informato su quello che compra. È chiaro che in questo modo il panorama di riferimento è molto più limitato e la negoziazione si concentra solo sui prodotti che davvero possono confondere il consumatore di questo o di quel Paese. In sintesi, sui prodotti più importanti o comunque più esportati.

Ed è chiaro che – come in tutte le negoziazioni – non si porta a casa tutto quello che si chiede. Anche perché le richieste europee devono confrontarsi con quelle di chi lavora con regole diverse. E nessuno può pensare di imporre le proprie regole a casa degli altri.

Assolatte ha sempre detto che il Ceta è un buon accordo. Comunque, è il migliore degli accordi possibili con il Canada. Ci abbiamo lavorato e stiamo continuando a lavorarci, perché i problemi non sono tutti risolti (il tema della distribuzione delle quote è un punto chiave per le nostre imprese).

E siamo ottimisti: senza regole abbiamo già conquistato una posizione chiave sul mercato canadese (siamo i più importanti esportatori europei e a livello mondiale siamo secondi solo agli Usa). Inoltre, siamo sicuri che i nostri imprenditori, grazie alle nuove regole e alle nuove quote a dazio zero, sapranno affermarsi ancora di più sul mercato nordamericano.

 
Adriano Hribal

 
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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO 2018

16-02-2018

Le fake news sul latte, la Brexit e le previsioni per il futuro del settore lattiero-caseario europeo. La spesa degli italiani ed i cibi salutistici. Missione a Pechino per gli erborinati e molto altro


La rivista di febbraio dedica ampio spazio alle fake news sul latte, alimento dal grande valore nutrizionale, recentemente assolto anche nel “processo” organizzato dall’Ordine dei medici di Milano. 

Al valore aggiunto del settore lattiero-caseario, con l’importante ruolo che l’industria del latte ha in ambito economico, sociale e culturale è dedicata la nuova campagna promossa da EDA. 

Ancora molti i nodi da sciogliere per la Brexit secondo Paolo De Castro, così come caute sono le previsioni della Commissione europea per il futuro del settore lattiero-caseario comunitario. 

Protagonisti questo mese sono Giovanni D’Ambruoso, titolare dell’azienda pugliese Delizia Spa, e Alberto Abbà, rappresentante della nuova generazione del Caseificio Zucchelli dove da oltre dieci anni segue l’attività di famiglia ed esponente dei Giovani Imprenditori di Assolatte. 

I cibi ispirati al salutismo sono sempre più presenti nel carrello della spesa degli italiani. Questi i dati che emergono dalla seconda edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy. 

Sul fronte igienico sanitario, il focus è dedicato alla missione a Pechino per gli erborinati e alle allerte 2017. 

I mercati, le evoluzioni delle DOP e le risposte dell’esperto in materia di etichettatura completano la rivista. 

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

13-03-2018

Marzo 2018



Quando si parla di marche, di prodotti o di settori, comunicazione e crescita vanno a braccetto.

Gli esempi sono davvero tanti, sia nel passato che nel mondo di oggi.

Penso alle tante campagne che hanno accompagnato lo sviluppo di prodotti e di aziende, con immagini e slogan che continuano a far vibrare le corde delle nostre emozioni anche dopo anni, che talvolta sono addirittura diventate parte della nostra vita.

Si possono fare molti esempi sia del passato che del presente. Chi di noi non ricorda le campagne natalizie della Coca Cola, le pubblicità della Ferrero o quelle della Barilla, che alterna l’approccio bucolico a quello più legato agli affetti familiari. Chi di noi non conosce a memoria il jingle del Cornetto Algida?

Indimenticabili il “Pitu Pitum Pah” di Susanna, Galbani con il suo slogan basato sulla fiducia, Kraft che promuoveva “cose buone dal mondo”, fino alla rivoluzione Parmalat, la prima azienda alimentare a entrare nel mondo dei testimonial sportivi. E, nei formaggi Dop, l’isola del tesoro del Parmigiano Reggiano, tante affissioni e campagne tv del Grana Padano. Gli esempi sono davvero numerosi.

Se nel tempo non è cambiata la necessità di promuoversi e di comunicare, negli ultimi anni sono  cambiati gli strumenti, il linguaggio, i mezzi.

Dopo l’era Carosello, che metteva in scena veri e propri cortometraggi, con registi e attori di fama, è arrivata l’epoca degli spot: brevi, veloci, che devono colpire il telespettatore in pochi secondi. Con l’arrivo di Internet siamo stati testimoni di un nuovo cambiamento. Radio, tv e stampa sono state affiancate (talvolta sostituite) dall’attività sui social o con i blogger, che – si dice – hanno forte impatto sui consumatori a un costo limitato.

In questo panorama, elettronica e food sembrano casi a sé.

L’elettronica è emblematica: crea aspettative per i nuovi prodotti, preparando il lancio dell’ultimo modello di telefono o di tablet che diventa uno status symbol, un oggetto irrinunciabile anche se è molto simile a quello precedente, il quale – a sua volta – aveva prestazioni di gran lunga superiori alle nostre esigenze.

Nell’alimentare, invece, sempre più spesso si investe nel filone della ristorazione, con alcuni chef che sono diventati vere e proprie star del piccolo schermo, anche grazie alla loro capacità di comunicazione: ingredienti, piatti e abbinamenti sono trattati quasi come opere d’arte.

Panta rei, tutto scorre e passa, quindi, ma gli obiettivi sono sempre gli stessi: farsi conoscere e apprezzare, distinguersi dai concorrenti, entrare nelle grazie dei consumatori… vendere di più.

Ma proprio perché tutto cambia e, con ogni probabilità, tutto in futuro cambierà, ci piacerebbe organizzare una mostra che racconti la storia del settore tramite le immagini pubblicitarie del passato. Stiamo contattando le aziende per cercare materiale e lanciamo un appello ai nostri lettori. Partecipate alla raccolta: chi ha in cantina o in archivio qualche bella locandina, un poster, una pagina di pubblicità del passato, ce la mandi.

Ne faremo buon uso!

Adriano Hribal

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

15-08-2018

Agosto 2018


Il tema degli accordi internazionali continua a scaldare gli animi, con due fazioni contrapposte.

Da una parte troviamo l’Unione europea, sostenuta dagli europeisti e da buona parte del mondo delle imprese (noi compresi), che va avanti cercando di siglare intese con gli altri grandi player mondiali per giungere all’abbattimento delle barriere, facilitare gli scambi, aprire nuovi mercati. Dall’altro lato troviamo numerosi gruppi di oppositori, sostenuti da alcune organizzazioni e sindacati, che frenano, sostenendo che i contro superano i pro, e premono perché Parlamento e Governo non ratifichino le intese già approvate dall’Unione.

Su queste pagine, abbiamo già parlato di questo delicato tema, che torna alla ribalta con periodicità sempre più ravvicinata: al crescere del numero di intese, si moltiplica la frequenza degli incontri e con essi le occasioni per ribadire la propria posizione.

Gli accordi di cui parliamo sono spesso molto ambiziosi e abbracciano diversi campi e settori.

L’alimentare è uno dei capitoli più delicati, che stimola il dibattito su tre temi chiave: dazi, barriere non tariffarie, tutela delle Indicazioni geografiche.

Il tema dazi è uno di quelli più sentiti dalle aziende del nostro settore, perché incidono sui prezzi e, quindi, sulla competitività. Da sempre sosteniamo la necessità di azzerarli, anche in modo progressivo, e siamo convinti che usati come strumento protezionistico possono trasformarsi in arma a doppio taglio, con conseguenze pericolose. Provocano reazioni a catena e circoli viziosi dai quali è difficile uscire. Si pensi solo a cosa sta succedendo sui mercati mondiali dopo le decisioni del presidente Trump che vuole colpire i prodotti made in Cina in entrata negli Usa.

Un altro tema delicato è quello delle barriere non tariffarie. Ogni Paese ha proprie normative ed è difficile far accettare agli altri le nostre regole, così come lo è per noi accettare quelle altrui. Chi non ricorda la questione dei formaggi a latte crudo sollevata dalla Fda? Quanto abbiamo lavorato per spiegare agli amici americani che il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, il Pecorino Romano e il Provolone sono formaggi sicuri? Come dimenticare il blocco del Gorgonzola in Cina per colpa delle muffe (ebbene sì, nel Gorgonzola ci sono le muffe!)? Sono prodotti che mangiamo da mille anni, perché dovrebbero creare problemi fuori dai nostri confini? Questo è quello che sosteniamo in ogni dove, ma poi non vogliamo accettare le regole altrui, partendo dal presupposto che le autorità sanitarie del resto del mondo siano meno sensibili delle nostre alla salute pubblica. E dimenticando che, per funzionare, gli accordi devono ispirarsi a principi di reciprocità.

Il dibattito sulla tutela delle Indicazioni geografiche chiude il cerchio con l’impossibilità di veder riconosciuti numerosi prodotti europei.

Per questo tanti oppositori chiedono di restituire al mittente gli accordi che non salvaguardino le nostre tradizioni alimentari (se passasse questa linea non sarebbe possibile alcun accordo). Anche in questo caso ci vorrebbe un pò di chiarezza: l’albo dei prodotti europei Dop e Igp è molto recente. È nato nel 1996 e in questi 22 anni si è arricchito di centinaia di nuovi prodotti: nel nostro settore le Dop sono passate da 30 a 50; le denominazioni riconosciute in Europa sono più di 1.300, a cui si aggiungono quasi 1.600 nomi di vini! Negli elenchi ci sono prodotti registrati grazie a una “storia” certificata di 25 anni; prodotti quasi ignoti ai più, che nessuno ha intenzione di imitare. Ha senso che per ottenere la loro tutela si ostacolino intese che valgono centinaia di milioni di euro?

La tutela della proprietà intellettuale è una cosa importante, come sa chiunque abbia a cuore le produzioni industriali (e chi scrive le ha molto a cuore). Però, gli strumenti per ottenerla sono anche altri e non si possono caricare di così tante aspettative le trattative per gli accordi internazionali. A tirare troppo la corda, prima o poi si spezza!

Adriano Hribal

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE 2018

15-11-2018

Questo mese parliamo dell’impegno Assolatte nell’organizzazione della giornata mondiale dell’alimentazione, di cosa si muove a livello comunitario, colazione, produzione lattiera, accordi commerciali e futura normativa igienico-sanitaria


Sulla rivista di novembre parliamo delle celebrazioni per la giornata mondiale dell’alimentazione organizzate dalla Regione Lombardia con il fattivo contributo e la presenza di Assolatte.

Sul fronte europeo parliamo degli esiti del Global Food Forum, think tank di dialogo tra industria e agricoltura, e del caos etichettatura sempre più lampante

L’accordo tra UE e Giappone, secondo il vicepresidente di Federalimentare, Paolo Zanetti.

La colazione: le scelte e le esigenze del consumatore tra salute, praticità e gusto.

L’andamento della produzione lattiera a livello comunitario e le previsioni della Direzione generale agricoltura della Commissione europea.

Sul fronte igienico sanitario, parliamo della futura regolamentazione che dal 2021 renderà più semplice gestire la sicurezza alimentare, dei patogeni emergenti e dei test più innovativi per il loro monitoraggio.

Completano la rivista l’approfondimento sulle istruttorie aperte dall’Antitrust nei confronti dei principali player della distribuzione per pratica sleale sul reso del pane e la rubrica l’”esperto risponde”.

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Nutrizione e salute

LATTICINI, AMICI DELL'ALIMENTAZIONE A BASSO INDICE GLICEMICO. IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

28-11-2018

Per migliorare la risposta insulinica i latticini sono un ottimo alleato


Lontani i tempi in cui solo i diabetici si dovevano preoccupare dell’indice glicemico degli alimenti, oggi è risaputo che una alimentazione a basso indice glicemico fa bene alla salute di tutti, oltre a costituire un punto cardine delle diete dimagranti.

E per migliorare la risposta insulinica, i latticini sono un ottimo alleato.

È questo il tema nel nuovo numero del L’Attendibile “LATTICINI, AMICI DELL’ALIMENTAZIONE A BASSO INDICE GLICEMICO”.
 
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Da circa vent’anni, i regimi alimentari a basso indice glicemico sono diventati sempre più popolari perché non solo aiutano a mantenersi in forma, ma sono anche associati a una riduzione del rischio di sviluppare diabete, patologie cardiovascolari e – secondo alcuni studi – anche di alcune forme tumorali. Un’alimentazione a ridotto indice glicemico ha un impatto interessante anche sulla pelle e sull’invecchiamento cutaneo.

 

Ci sono però ancora tanti preconcetti e convinzioni sbagliate sull'indice glicemico, in primis quella di mettere dei veti assoluti ad alcuni alimenti importanti nell’alimentazione sana ed equilibrata come, per esempio, la frutta.

 

Buone notizie invece sul fronte dei prodotti lattiero caseari. Il latte, ad esempio, pur contenendo zuccheri è un alimento “a basso indice glicemico”. La sua particolare composizione modula naturalmente l’impatto sulla glicemia e aiuta addirittura a ottimizzare l'IG di un pasto.

 

Mentre il lattosio, presente naturalmente in latte, yogurt e formaggi, non solo non aumenta il rischio di diabete di tipo 2, ma addirittura svolge un ruolo protettivo.

 

Iniziare la giornata con un pasto a IG controllato aiuta a mantenere stabile la glicemia e il senso di sazietà durante la mattinata, senza cali di energia. Per questo è fondamentale l’apporto di latte e yogurt, ma anche formaggio fresco come la ricotta che, grazie alle sieroproteine, gioca anche un ruolo significativo nella risposta insulinica. Nei soggetti diabetici e in sovrappeso è stato dimostrato che il consumo di sieroproteine di latte migliora la risposta insulinica e glicemica ai carboidrati, favorendo un miglior controllo del peso.

 

Un ampio studio dell'università di Lund in Svezia, invece, ha rivelato che il consumo di formaggi può avere un effetto preventivo nei confronti del diabete di tipo 2.

 

Su questo numero de L’Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista e giornalista), tutte le ultime novità dal mondo della ricerca.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

14-12-2018

Dicembre 2018


I dati che arrivano dai principali istituti di ricerca non possono che preoccupare chiunque abbia a cuore l'economia del nostro Paese. Tutti ricordiamo la lunga crisi economica del 2008 e gli anni della lenta, stentata ripresa. Speravamo di esserne fuori e che, anche se con qualche affanno, il tunnel fosse alle spalle, che almeno in prospettiva si potesse di nuovo pensare positivo.

Istat, invece, denuncia una frenata nella produzione industriale e un aumento della disoccupazione.

Siamo di fronte a una nuova crisi? Si può fare qualcosa per evitare di tornare a un passo dal baratro? Il governo sta facendo le scelte giuste?

Questo editoriale non ha la pretesa di affrontare temi che richiedono spazio e pareri di esperti economisti.

E i nostri lettori sanno bene che non ci siamo mai schierati con questo o con quel governo: abbiamo sempre applaudito le iniziative a nostro avviso utili e criticato - anche aspramente - chi metteva ostacoli alla crescita del sistema Paese.

Parlando con le imprese e guardando ai fatti, però, non siamo sereni. Il clima che si respira è pesante e le parole che si leggono lo sono ancora di più.

Non ci piace che il ministro dello Sviluppo economico, della casa e dell'industria, parli degli industriali come di "prenditori" e non ci piacciono le politiche di decrescita felice, molto amate da una parte del nuovo governo.

Eravamo e siamo ancora una potenza industriale. Solo questo ci ha salvato dal default non altro! Siamo orgogliosi di essere e di rappresentare la parte produttiva del Paese e siamo contro chiunque attacchi un sistema capace di portare ricchezza e lavoro.

Crediamo che un governo del cambiamento (purtroppo negli ultimi anni ne abbiamo visti molti di governi ispirati alla rottamazione del passato, che non hanno risolto i problemi di fondo del nostro Paese) dovrebbe fare i conti con la realtà e farsi promotore di quelle politiche di sviluppo industriale che in Italia mancano da molti, troppi anni.

Questo, quindi, il nostro augurio per le prossime festività e per il nuovo anno, ormai alle porte.

Che con il 2019 si possa respirare un'aria nuova, che porti a vere e concrete politiche industriali. Che l'anno nuovo porti tanta serenità ai nostri imprenditori e - consentitecelo - la porti anche a noi, perché Assolatte è e sarà sempre al loro fianco.



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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

08-02-2019

Febbraio 2019


È di questi giorni la sottoscrizione da parte di Beppe Grillo e di Matteo Renzi del “Patto a difesa della scienza” scritto a quattro mani dal virologo Roberto Burioni e dall’immunologo Andrea Silvestri. La notizia ha fatto un certo scalpore, meritando le prime pagine dei giornali per almeno due motivi. Prima di tutto perché è uno dei pochi documenti bipartisan degli ultimi anni (mai come nell’ultimo periodo, maggioranza e opposizione sembrano divise su tutto!). Ha poi fatto scalpore la firma di Beppe Grillo, uno dei fondatori dei 5 Stelle, movimento portavoce di posizioni talvolta molto critiche nei confronti della scienza (si pensi ad esempio ai no-vax).

Abbiamo trovato un’ottima idea di marketing quella dei due medici che hanno elaborato e pubblicizzato il documento e la sua sottoscrizione. I nostri lettori sanno che da tempi non sospetti ammiriamo Burioni, che ha saputo inserirsi in un dibattito che a nostro avviso stava degenerando: la fronda del no ai vaccini cresceva in modo preoccupante e i sostenitori delle vaccinazioni obbligatorie erano sempre più spesso tacciati – anche dalla stampa – di essere al soldo di Big Pharma. Il virologo ha ingaggiato una vera e propria battaglia personale contro le bufale, attaccando senza pietà bugie e fake news che circolavano nella rete. Giocando sempre in prima persona, mettendoci la faccia. Con un linguaggio talvolta tranchant e una forza davvero ammirevole ha saputo far cambiare il clima, tanto che il governo Gentiloni si è spinto ben oltre le aspettative, imponendo l’obbligo vaccinale per tutti i bambini iscritti alle scuole dell’obbligo.

Ci vorrebbero più Burioni anche a parlare di scienza e alimentazione, di latte e di prodotti che dal latte derivano.

Non che non ce ne siano! Conosciamo tanti medici, professori, nutrizionisti, ricercatori, divulgatori, esperti che da anni dedicano il proprio tempo a spiegare le verità in tema di alimentazione. Ma, nonostante i loro sforzi le bufale circolanti non accennano a diminuire. Del resto, l’“esercito nemico” è grande e sembra molto organizzato. Usa armi non convenzionali. Sa che le sue malefatte restano impunite: raid nelle aziende, montaggi scandalistici di video girati chissà dove e quando, affermazioni false ma verosimili… E non si può escludere che ci sia una “manina” a finanziarli.

La battaglia si presenta ardua e difficile, noi continuiamo a combatterla: da anni portiamo avanti “Lattendibile” che parla a medici e giornalisti, il mese scorso vi abbiamo presentato il manuale anti-fake pubblicato con l’Unione nazionale consumatori, tra qualche giorno faremo un nuovo corso dedicato ai giornalisti.

Si accettano volontari.


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Attualità

“LATTE E DERIVATI: OCCHIO ALLE FAKE NEWS!” LA GUIDA NATA DALLA COLLABORAZIONE TRA ASSOLATTE E UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI

20-11-2018

Realizzata per contrastare la disinformazione che colpisce ancora i prodotti lattiero caseari, la Guida fornisce ai consumatori informazioni chiare, semplici e immediate.


Sopravvivono purtroppo, soprattutto sul web, alcune fantomatiche “verità” scientifiche che “condannano” i prodotti lattiero-caseari, nuocendo gravemente sia alla verità dei fatti sia al benessere degli italiani. Una campagna di “fake news”, precisa Assolatte, che ha colpito pesantemente l’intero settore lattiero-caseario portando alla demonizzazione di alimenti preziosi e inducendo una pesante riduzione dei loro consumi.

“Da alcuni anni il comparto lattiero-caseario e i suoi straordinari prodotti, che sono un patrimonio della cultura alimentare italiana, stanno subendo le pesanti conseguenze della disinformazione, delle menzogne e delle falsità che circolano, soprattutto in rete - ha dichiarato l’avv. Adriano Hribal, consigliere delegato di Assolatte. Come associazione, affrontiamo quotidianamente il difficile compito di smentire a tutti i livelli le fake news e le leggende metropolitane che riguardano latte, yogurt, formaggi e burro. Ma il nostro impegno da solo non basta a ristabilire un’informazione corretta, attendibile e basata su evidenze scientifiche.”

L’informazione in tema di alimentazione è uno dei fattori che maggiormente influenzano la salute e Assolatte ritiene che debba essere trattata con serietà, precisione, senso di responsabilità e, soprattutto, con modalità aliene da ogni forma di allarmismo o, peggio ancora, di spettacolarità.

È per questo che Assolatte ha accolto con entusiasmo l’iniziativa dell’Unione Nazionale Consumatori – autorevole e prima associazione di consumatori fondata in Italia. La guida, oltre a fare chiarezza sulle reali caratteristiche dei prodotti lattiero caseari e smentire le più note tra le fake news e falsi miti, dà voce ai veri titolati a parlare di nutrizione e salute.

“Un vero valore aggiunto che  siamo certi – conclude Hribal - contribuirà a ristabilire la verità su prodotti da sempre parte integrante della dieta mediterranea e debellare la disinformazione che danneggia cittadini, aziende e lavoratori”.


La guida si apre con una introduzione di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione.

Le pagine che seguono descrivono le caratteristiche e i vantaggi legati al consumo di latte, formaggi, yogurt e latti fermentati, burro. Per ogni prodotto, una piccola curiosità che accompagna i consumatori nella lettura.

Il capitolo successivo contiene le smentite alle fake-news più diffuse sui nostri prodotti.

A seguire, “la parola agli esperti”. ANDREA GHISELLI (Dirigente di Ricerca del CREA Alimenti e Nutrizione, Presidente della Società Italiana di Scienze dell'Alimentazione), MARCELLO TICCA (Medico, Specialista in Scienza della Alimentazione della Università Sapienza di Roma) e GIANFRANCO PIVA (già Ordinario di Nutrizione ed Alimentazione Animale e Preside della Facoltà di Agraria - UCSC, Emerito Accademia dei Georgofili) contribuiscono a smentire allarmismi e fake-news su latte e derivati.

Conclude la guida il “Vademecum per chi naviga online”, 6 consigli per difendersi dalle bufale.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE 2019

08-11-2019

Questo mese parliamo del Bilancio UE 2021-2027, del congresso annuale EDA, di sostenibilità, di consumo, di Anuga, di residui e molto altro. Intervistiamo Roberto Brazzale del Gruppo Brazzale e Fiorenzo Rigoni, Presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago


E’ arrivato Il Mondo del Latte di novembre !

Paolo De Castro ci parla del quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea 2021-2027; un bilancio sul quale le parti sono ancora distanti.

Al congresso annuale dell’European Dairy Association si è parlato di strategie e obiettivi per il futuro del settore lattiero-caseario europeo.

Molte le iniziative del settore lattiero-caseario a favore della sostenibilità in giro per il mondo; la FIL/IDF le ha raccolte in una pubblicazione.

E la sostenibilità è anche un cavallo di battaglia del Gruppo Brazzale che ha raggiunto l’obiettivo “Carbon Neutral”. Ne parliamo con Roberto Brazzale.

Intervistiamo Fiorenzo Rigoni, Presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago.

Le ricerche sui consumi ci dicono che i giovani nati dalla metà degli anni novanta in poi prendono in considerazione i brand solo se questi riescono a trasmettere trasparenza e impegno sociale.

Anuga compie cento anni e festeggia con numeri da record. Alla manifestazione erano presenti anche alcune eccellenze nazionali !

Sul fronte igiene e sicurezza approfondiamo la relazione sui risultati del Piano Nazionale Residui 2018.

Molti altri gli articoli e le notizie interessanti sul numero di questo mese.

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Nutrizione e salute

GLI ALIMENTI AMICI DELLE DONNE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

21-11-2019

Le donne hanno particolari esigenze nutrizionali, che cambiano durante ogni fase della vita. E i latticini sono un valido alleato


Pochi mesi fa, il Ministro della Salute ha firmato il decreto relativo al piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere.
L’esigenza di questo nuovo punto di vista, che pone l’Italia all’avanguardia in Europa, nasce dalla crescente consapevolezza delle differenze tra uomo e donna quando si parla di personalizzazione delle terapie e, naturalmente, anche della dieta.
 
Le donne, infatti, hanno particolari esigenze nutrizionali, che cambiano durante ogni fase della vita, e i latticini sono un valido alleato.
 
È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile - la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata da Samantha Biale - GLI ALIMENTI AMICI DELLE DONNE.
 
Uomini e donne hanno un diverso fabbisogno energetico dovuto al peso corporeo, alla massa muscolare e al metabolismo basale.
Ma le differenze biologiche tra i due sessi non si limitano alle calorie: moltissimi studi clinici hanno dimostrato che le donne hanno specifiche necessità di micronutrienti, variabili nel corso della vita, come calcio, ferro e acido folico. In pratica, quindi, il piatto di donne e uomini dovrebbe avere composizioni diverse.
 
Questi i temi trattati su questo numero de Lattendibile:
 
LE DONNE E IL PESO CORPOREO
LE DONNE E LA ROBUSTEZZA OSSEA
LE DONNE E LA GRAVIDANZA
LE DONNE E LO STRESS
LE DONNE E LA SINDROME PREMESTRUALE
LE DONNE E LA MENOPAUSA
 
  
Tutti i numeri della newsletter sono pubblicati sul sito WWW.LATTENDIBILE.IT

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

29-07-2016

Agosto 2016


Chi legge “Il Mondo del Latte” sa che per noi il tema competitività è un pallino fisso. Ne parliamo spesso… raramente veniamo ascoltati. Qualche volta ci guardano come fossimo marziani.

È evidente che chi dovrebbe fare qualcosa trova più facile fare orecchie da mercante piuttosto che pensare a possibili soluzioni, che è più semplice cercare un capro espiatorio invece che lavorare alle cause che ci fanno essere fanalino di coda in Europa per capacità competitiva.

Così, quando diciamo che in Italia i costi di produzione sono diventati insostenibili, i nostri amici allevatori rispondono alzando barricate difensive, ricordando i loro sforzi quotidiani, i loro investimenti e il lavoro fatto per aumentare la produttività in campagna. E invece di pretendere – insieme a noi – di essere messi in condizione di competere con i loro concorrenti, insistono per ottenere o mantenere in essere norme restrittive che ci allontanano da quello che dovrebbe essere un obiettivo comune.

Approfittando di questo spazio cercherò di chiarire – ancora una volta – a cosa ci riferiamo quando lamentiamo la carenza di competitività della nostra filiera.

Se parliamo di costi di produzione, ci riferiamo alle tasse, perché nel mondo ci sono 136 Paesi che hanno un livello di tassazione inferiore a quello italiano. Oppure ci riferiamo ai tempi di pagamento della pubblica amministrazione. Lo sapete che – secondo le rilevazioni più recenti – in Italia, in media, le forniture pubbliche vengono pagate dopo 131 giorni, contro una media europea di 51?

Vogliamo aprire una parentesi sui tempi di rimborso dei crediti Iva, anch’essi biblici se confrontati col resto d’Europa?

Ci piacerebbe affrontare insieme il tema dell’energia, che in Italia costa quasi il 30% più della media europea. Per non parlare dei costi degli altri servizi, che continuano ad aumentare: negli ultimi 5 anni, le tariffe dell’acqua sono salite del 34,8% (siamo 21,3 punti sopra la media degli altri paesi che usano l’euro). Poi c’è il peso della burocrazia, i grandi problemi strutturali del Paese, le lungaggini della giustizia, il capitolo irrisolto della corruzione e quello dell’evasione fiscale.

Per colpa di tutto ciò, fare impresa è diventato davvero troppo costoso, per noi, per i nostri fornitori, per i nostri clienti.

E perdiamo opportunità.

Ci piacerebbe che ai tavoli nazionali e regionali si parlasse finalmente di questo: sono temi che interessano tutti, perché incidono sulla capacità competitiva di tutte le imprese italiane, anche di quelle agricole.

Non ci si può occupare sempre, solo ed esclusivamente del prezzo del latte, trascurando i costi di produzione, che dovremmo insieme chiedere di ridurre, per avere un paese più efficiente e più attento alle nostre comuni esigenze.

 
Adriano Hribal

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Nutrizione e salute

LA DIETA 'LACTOSE FREE' SI FA SENZA ABBANDONARE I LATTICINI

28-11-2016

Come porsi di fronte alla questione lattosio, senza fare scelte o sacrifici inutili. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Il lattosio è diventato un ‘sorvegliato speciale’ nelle diete di molte persone che stanno cambiando radicalmente le proprie abitudini alimentari. A volte, senza motivo. Ma come porsi di fronte alla questione lattosio, senza fare scelte o sacrifici inutili?


E' questo il tema del nuovo numero de L'Attendibile UNA DIETA “LACTOSE FREE” SENZA RINUNCIARE AI LATTICINI? SI PUÒ!, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista). PER ISCRIVERSI ALLA NEWSLETTER

Un cappuccino fumante, una succulenta fetta di pizza margherita e una semplice insalata caprese. Sono tre must della tavola made in Italy. Quale italiano potrebbe mai rinunciarvi? Gusti a parte, c’è sicuramente una parte che deve farlo, o quanto meno limitarsi. Sono i “veri” intolleranti al lattosio, quelli che hanno ricevuto una diagnosi certa e una dieta specifica da parte del medico o del nutrizionista. Poi ci sono tutti gli altri, una tribù in costante aumento che si autoconvince di essere intollerante al lattosio perché si riconosce nelle descrizioni fatte su internet o segue le teorie di personaggi “pseudo scientifici”, e cambia – da un giorno all’altro – il modo di alimentarsi. VISITA IL SITO L'ATTENDIBILE.IT

La dieta lactose free oggi è molto facile da seguire, senza rinunciare ai preziosi nutrienti del latte e dei suoi derivati. Latte, crescenza, mozzarella, stracchino, mascarpone, ricotta, burrata e burro ottenuti con latte delattosato sono stati accolti dai consumatori con entusiasmo perché sono identici, sia per gusto sia per valori nutritivi, ai loro omologhi tradizionali.

Nell’universo lattiero-caseario ci sono, però, anche prodotti naturalmente a basso contenuto di lattosio e quindi più tollerati, come yogurt e latti fermentati in cui i batteri lattici hanno un’azione pre-digestiva.

Ci sono poi i prodotti caseari completamente privi di lattosio come i formaggi a lunga stagionatura, ad esempio Grana Padano e Parmigiano Reggiano, in cui il processo di stagionatura porta il lattosio a livelli prossimi allo zero. Riconoscerli ora è più facile grazie alla nuova etichettatura.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL L ATTE DI DICEMBRE

15-12-2016

L’accordo CETA, la sostenibilità, il pranzo fuori casa secondo Samantha Biale e gli approfondimenti normativi su etichettatura nutrizionale e monoporzioni


A dicembre dedichiamo ampio spazio all’accordo CETA UE-Canada: da un lato le riflessioni di Paolo De Castro, dall’altro un interessante focus sui risvolti per il settore lattiero-caseario, ma anche un articolo sul commercio internazionale ed i rischi derivanti da un eventuale mancato accordo.

I risvolti della sostenibilità nella filiera lattiero-casearia: questo il tema del convegno promosso da Assolatte e organizzato in occasione di Cibus Tec.

Approfondiamo gli esiti dell’Assemblea annuale della Federazione Internazionale di latteria e i temi sui quali si concentreranno i lavori e l’attenzione degli esperti internazionali.

Il pranzo fuori casa. Ne parliamo con Samantha Biale, nutrizionista giornalista autore di un nuovo libro.

I nostri esperti rispondono ad alcuni quesiti di etichettatura e approfondiscono il nuovo obbligo sull’etichetta nutrizionale e la sentenza della Corte di Giustizia europea sulle monoporzioni.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

09-02-2017

Febbraio 2017


Nelle scorse settimane si è parlato di “allarme vaccinazioni”, un tema davvero importante, che credo abbia parecchie analogie con il nostro settore e più in generale, con il tema della corretta alimentazione.

Infatti, per alcuni anni sia i media tradizionali che Internet hanno dato spazio crescente a tanti ciarlatani, che hanno messo in discussione l’importanza delle vaccinazioni, sostenendo che i promotori delle terapie immunizzanti sono uomini al soldo delle multinazionali farmaceutiche e che una fantomatica cupola nasconde ai cittadini i rischi connessi con le terapie vaccinali: primo tra tutti l’autismo.

E mentre Jenner, Pasteur, Sabin & C., che con le loro scoperte hanno salvato la vita a centinaia di milioni di persone, si rivoltano nella tomba, le repliche di chi ha passato la vita a studiare trattati e pubblicazioni scientifiche in materia e, casomai combatte quotidianamente le battaglie contro le epidemie, non hanno avuto adeguata eco.

Le fandonie hanno preso piede e dato che non bastavano i medici ciarlatani a farsi portatori del “verbo”, ci si sono messi anche illustri testimoni dello star system. Così, il numero di bambini vaccinati è progressivamente diminuito, con tutti i rischi che ne conseguono, anche per chi nei vaccini ci crede.

Ultimamente – anche a causa di alcune morti che forse si sarebbero potute evitare – la scienza ha deciso di alzare la voce, sia tramite le istituzioni – il ministero della Salute è uscito allo scoperto – sia tramite i canali di comunicazione più moderni: i social network.

Sono nate alcune pagine su Facebook, gestite da immunologi e ricercatori, nelle quali si cerca di ristabilire la verità e si smentiscono le fantasiose tesi del grande popolo di chi crede a qualunque fesseria. Si smentiscono i ciarlatani, si cerca di tranquillizzare la gente comune, perché vaccinare i propri figli o se stessi è cosa buona e giusta e va nell’interesse della propria salute e di quella della comunità in cui si vive. La stampa – finalmente – sembra aver capito il problema e si sta adeguando, dando spazio a chi di salute e di malattie ne capisce davvero!

Vi chiederete perché in un editoriale di una rivista dedicata al latte si dedichi tanto spazio ai vaccini. La ragione è semplice: anche nel campo alimentare si vivono dinamiche analoghe. I fregnacciari imperano e la stampa, la Tv e Internet sono diventati una fonte inesauribile di false conoscenze scientifiche. E tante persone credono di acquisire sufficienti conoscenze su qualunque argomento con pochi clic sulla rete e la lettura di qualche pagina sul social network di turno. Anche su temi delicati, come l’alimentazione e la salute.

In questi anni siamo stati testimoni di tanti casi: dagli Ogm alle teorie vegane, dalle diete dei gruppi sanguigni al China Study. Salvo rare eccezioni, la scienza ufficiale è rimasta silente o comunque non è stata messa in condizione di smentire le tesi dei professionisti della menzogna. E sono ancora troppo pochi i professori e i veri esperti di alimentazione disposti a esporsi per sostenere tesi corrette e suffragate dai lavori accreditati.

Verrà un giorno il cui potremo assistere al medesimo scatto d’orgoglio della scienza sui temi dell’alimentazione?

 
Adriano Hribal


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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE

07-11-2014

Su questo numero: intervista a Daniele Fornari, uno dei massimi esperti di marketing, gli esiti dell’EDA World Dairy Forum organizzato da Assolatte a Stresa, tanti articoli di economia e un focus sull’etichettatura


Nel numero di novembre de Il Mondo del Latte, Daniele Fornari risponde ad alcune domande sui rapporti tra industria e distribuzione in relazione alle attività promozionali, alla leva del prezzo e alle private label.

L’editoriale di questo mese ci ricorda gli alti e i bassi del mercato di questi ultimi 7 anni e  delle tante previsioni smentite dai fatti.

La rivista dedica ampio spazio al Forum internazionale EDA recentemente organizzato da Assolatte a Stresa.

E poi : tanti articoli economici, un approfondimento sull’indicazione della quantità nelle etichette di prodotti lattiero-caseari e una riflessione dulle difficoltà che incontrano le esportazioni dei formaggi italiani verso la Russia e l’Asia.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE: IL MERCATO E LE PREVISIONI SMENTITE

12-11-2014


Trovo preoccupante la velocità con cui – da qualche anno – il mercato cambia rotta. Basta scorrere le quotazioni camerali delle ultime settimane per vedere solo segni negativi: spesso le riduzioni sono a due cifre.

Per la terza volta in dieci anni siamo passati da prezzi alle stelle a valori bassi, se non bassissimi, e viceversa.

Molti ricorderanno la fiammata del 2007, quando, in primavera, tutti gli analisti cominciarono a rilasciare dichiarazioni allarmate e allarmistiche sulla crescita della domanda mondiale, troppo elevata per l’offerta.
Si parlò di mercati emergenti, di Cina, India, della siccità in Nuova Zelanda che aveva ridotto la produzione, di un mercato che stava cambiando, di barriere al commercio mondiale che cadevano. Le quotazioni schizzarono verso l’alto, quelle del latte spot superarono i 40 centesimi al litro: un record per quei tempi. La tensione era alta e c’era il rischio di un’impennata dell’inflazione.

Allora scese in campo il Governo e nacque “mister prezzi”, con il delicatissimo compito di esercitare la moral suasion sulle imprese, evitando possibili speculazioni.

Pochi mesi dopo, all’inizio del 2008, arrivò il secondo cambio di rotta. La parola d’ordine diventò “eccedenza”.

Sembrava che latte, formaggi e burro non li volesse più nessuno. Eppure erano gli stessi prodotti che pochi mesi prima erano ricercatissimi. Prezzi e quotazioni calarono bruscamente.

Un anno di ribassi portò il latte spot su valori di gran lunga al di sotto dei 30 centesimi. Le quotazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano scesero a livelli preoccupanti.

Dal 2010 l’inizio della ripresa, prima lenta, poi rapida. Nel giro di 18 mesi le quotazioni arrivarono di nuovo su livelli altissimi, con picchi impensabili nell’estate e nell’autunno precedenti Lo spot sfondò il tetto dei 50 centesimi. Il burro di centrifuga superò i 4,20 euro al chilo. In un anno e mezzo, Grana Padano e Parmigiano Reggiano recuperarono 2,5 euro. Di nuovo gli analisti parlarono di “fame di latte”, di domanda fortissima, di grandi prospettive per il futuro.

Anche questa volta le previsioni degli analisti sono state smentite dai fatti!

La scorsa primavera, infatti, si sono cominciati a vedere i primi segnali di sofferenza e si è capito che i prezzi erano destinati a scendere. E di molto. Ad agosto, quando i segnali di crisi c’erano già tutti, si è aggiunto l’embargo russo, che ha dato la spinta definitiva verso il vuoto a un mercato sull’orlo del baratro.
Di latte ora ce n’è di nuovo tanto (troppo?) e non si sa dove piazzarlo. La produzione europea è cresciuta – lo stesso possiamo dire di alcuni grandi formaggi italiani, come il Grana Padano – mentre la domanda è diventata debole. In un mercato tanto dinamico – per usare un eufemismo – è evidente che poco possano le misure di regolamentazione dell’offerta, varate da alcuni dei nostri grandi Consorzi, che rischiano di essere un pannicello caldo sulla fronte del malato e un costo aggiuntivo per le imprese.

Bisogna trovare nuovi strumenti che permettano di gestire meglio il latte disponibile in Italia, casomai con nuove forme di contratti o con assicurazioni stile Usa. E bisogna smettere di accaparrarsi il latte, pensando di fare come quando i mercati erano certamente più facili da capire.

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Attualità

GIAN DOMENICO AURICCHIO ALLA PRESIDENZA DI UNIONCAMERE LOMBARDIA

27-11-2014

Le Camere di commercio lombarde lo hanno eletto all'unanimità


Gian Domenico Auricchio è il nuovo Presidente di Unioncamere Lombardia.

Nominato per acclamazione, Auricchio ha ringraziato il predecessore Francesco Bettoni per il lavoro svolto durante la sua lunga presidenza e ha detto che si impegnerà nella gestione della delicata fase di riforma del Sistema camerale. 

Oltre alla nuova importante carica, Auricchio è anche impegnato come Presidente della Camera di Commercio di Cremona, Vice Presidente di Unioncamere Nazionale e di Assocamere Estero. Ha, inoltre, ricoperto diversi incarichi in Confindustria ed in particolare è stato presidente di Federalimentare per il quadriennio 2007-2010 e membro del Comitato di Presidenza di Confindustria dal maggio 2004 al maggio 2008

Assemblea

GRUPPO YOGURT, LATTI FERMENTATI E DESSERT

21-06-2015

Salvatore Castiglione - Assemblea 2015


Cari Colleghi,

sono davvero contento di essere qui a rappresentare il Gruppo Yogurt, Latti fermentati e Dessert nell'assemblea del settantenario della nostra Associazione.

L'importanza dei diversi latti fermentati nell'alimentazione è riconosciuta da sempre. La loro assunzione regolare rientra nelle indicazioni per la corretta alimentazione. Purtroppo, però, non fa parte delle abitudini alimentari dei nostri connazionali. E il cambiamento degli stili di vita unita ad una crescente pressione concorrenziale esercitata da altri prodotti – che talvolta ricorrono a comunicazioni scorrette o ingannevoli per attribuirsi pregi tipici dei nostri prodotti – certo non aiutano. I consumi, nuovamente in calo, lo confermano.

Per queste ragioni credo sarebbe opportuno che si lavorasse di più all'interno del nostro Gruppo per elaborare strategie di comunicazione e progetti di divulgazione sulla corretta informazione.

Il nostro Gruppo merceologico - credo di poterlo affermare - è molto attivo.
Certo, ci piacerebbe avere una ancor maggiore partecipazione alle riunioni e alle iniziative, ma riusciamo comunque a portare avanti tanto lavoro.

Nel corso del 2014 ci siamo concentrati su due temi cardine: i probiotici e la riduzione di zuccheri.
Sui probiotici, con il prezioso supporto del Ministero della Salute, stiamo puntando a ottenere il riconoscimento dell'utilizzo del termine probiotico, tradizionalmente impiegato in Italia, in deroga alla normativa comunitaria sui claim. I primi risultati sono molto promettenti; la Commissione sembra voler riaprire la discussione ed è per noi un punto di orgoglio che sia stata proprio l'Assolatte a fare da capofila europeo su questo tema.

La collaborazione con il Ministereo della salute è importante anche sul tema zuccheri. Sappiamo bene che un eccesso di carboidrati semplici può creare problemi, soprattutto nei giovani consumatori, e infatti lavoriamo da anni per la loro riduzione nei nostri vasetti. Continueremo a farlo, nei limiti che le differenti ricette ci consentiranno.

Speriamo che questo impegno serva a dare una scossa ad un mercato spesso troppo attento alle promozioni e al prezzo dei prodotti che non alla loro qualità e valore.

Assemblea

COMITATO GIURIDICO NORMATIVO

21-06-2015

Stefano Robba - Assemblea 2015


Signor Presidente, Signori Soci,

il 2014 è stato senza ombra di dubbio l’anno del ciclone etichettatura.

Buona parte della nostra attività è stata dedicata a preparare le Aziende associate alla scadenza del 13 dicembre, data di entrata in applicazione del nuovo Regolamento Europeo n. 1169/2011, recante la nuova normativa in tema di etichettatura e informazione al consumatore sui prodotti alimentari.

Il Comitato ha lavorato a documenti di interpretazione delle norme, talvolta molto complesse e gli uffici si sono concentrati sulle risposte ai quesiti dei soci. Ne sono arrivati più di mille per telefono e quasi 300 per iscritto. Con le sole risposte, potremmo scrivere un libro di circa 500 pagine! Una quantità di lavoro enorme, che ci ha messo a dura prova, anche perché - ovviamente - quasi mai i quesiti vertevano su aspetti chiari e di facile soluzione.

Nella maggioranza dei casi le domande hanno riguardato le disposizioni più problematiche o casi aziendali molto particolari. L’Associazione ha dovuto quindi garantire una corretta informazione perché le aziende potessero decidere il da farsi, nel miglior modo possibile. E le indicazioni sono arrivate spesso supplendo alla carenza di indicazioni e chiarimenti ufficiali da parte delle Autorità, europee e nazionali, cercando di non danneggiare l’operatività ed il marketing delle Imprese associate.

Credo che abbiamo fatto un buon lavoro: ad oggi nessuno degli indirizzi forniti dall’Associazione risulta essere stato messo in discussione, nonostante la delicatezza delle tematiche.

Peccato solo non avere avuto un riscontro positivo quando abbiamo chiesto di rinviare di qualche mese l’applicazione della nuova normativa per permettere lo smaltimento del packaging che avevamo in casa, anche per ridurre inutili sprechi e inquinamento.

Ci siamo concentrati poi sulla formazione, tramite le Linee Guida che abbiamo scritto in Federalimentare, riservate alle sole imprese associate, e con i nostri seminari.

In tutto abbiamo organizzato ben tre incontri sul tema etichettatura, coinvolgendo in momenti differenti ben 12 esperti, di autorità o istituzioni nazionali e comunitarie, che i responsabili aziendali hanno potuto ascoltare per acquisire indicazioni sul come aggiornare al meglio le etichette e la presentazione dei propri prodotti.

Abbiamo anche avviato una nuova rubrica sulla nostra rivista “l’esperto risponde”, che serve proprio ad assicurare alle nostre aziende un aggiornamento continuo.

Permettetemi di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a queste attività, in associazione e nelle aziende. Credo infatti che questa sia una bella espressione del lavorare in team: condividere i problemi e ragionare insieme alle possibili soluzioni, mettendo a disposizione di tutti i risultati ottenuti.

Da ultimo, desidero ricordare che nel contesto più globale delle attività di legislazione alimentare e nutrizione, Assolatte partecipa e presiede i tavoli europei. Ho accolto con piacere l’invito dell’Associazione di partecipare ad un comitato europeo di esperti provenienti dal mondo scientifico e dall’industria lattiero-casearia che dovrà coordinare gli interventi a livello europeo e la comunicazione sui temi emergenti.

Assemblea

GRUPPO PRODUTTORI FERMENTI LATTICI E STARTER

21-06-2015

Martino Verga - Assemblea 2015


Gentili Colleghi,

il nostro è un gruppo un po’ anomalo rispetto a quelli che mi hanno preceduto. I nostri stabilimenti per la produzione di microrganismi - fondamentali in molte produzioni alimentari - hanno una parte preponderante di laboratori rispetto agli impianti produttivi.

Si tratta di un settore molto innovativo, che lavora costantemente al miglioramento delle proprie colture ed alla ricerca e selezione di nuovi ceppi, sia per dare il proprio contributo alle produzioni di qualità, sia perché la scienza ha scoperto il ruolo chiave del microbiota per la salute delle persone.

L’Italia – possiamo dirlo con orgoglio – è uno dei paesi all’avanguardia in questo settore e non passa settimana che sui giornali non venga pubblicato qualche articolo che riguarda noi e i nostri microscopici amici.

Non sempre, però, la comunicazione che riguarda questi batteri è positiva e ricorderete tutti le polemiche di qualche anno fa sul ruolo dei probiotici. Polemiche che hanno purtroppo rallentato la ricerca e influito negativamente sugli investimenti delle aziende per mettere a punto nuovi prodotti.

Siamo quindi molto interessati e felici del lavoro che Assolatte sta facendo in Europa sul delicato dossier sui probiotici come descrittore generico e siamo al fianco delle aziende produttrici per vincere una battaglia comune, il cui esito non è certo scontato.

Sappiamo, però, che - se raggiungeremo l’obiettivo – saranno in tanti ad averne benefici, primi tra tutti i consumatori.

La burocrazia europea è molto complessa e i tempi lunghi. Basti pensare alla normativa degli enzimi alimentari emanata ormai diversi anni fa, che riguarda direttamente molte aziende del nostro gruppo e che avrà un impatto anche su voi utilizzatori.

Nel corso del 2014 sono state inviate numerosissime domande di valutazione all’EFSA per il riconoscimento e l’inserimento degli enzimi nella lista di quelli ammessi nelle produzioni alimentari, ma il processo è destinato ad andare avanti ancora per diversi anni. Si parla minimo minimo del 2025. Ci sarà tempo quindi per tornare su questo argomento per condividere con voi idee e strategie.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE

13-10-2015

Molti gli articoli economici, dai mutamenti delle abitudini d’acquisto degli italiani, alle esportazioni e ai margini di crescita del Made in Italy all’estero, oltreché vari approfondimenti normativi e molto altro


La rivista di questo mese mostra come le tendenze dell’e-commerce e della GDO in alcuni Paesi europei rivelino ancora ampi margini di crescita per il Made in Italy e come, a seguito della crisi, siano cambiate le abitudini d’acquisto degli italiani.

Sempre in tema di economia anche un approfondimento sulle italiane in controtendenza rispetto al resto d’Europa.

Questo mese conosciamo meglio Valgrana, Azienda cuneese tra le più importanti realtà produttive piemontesi, guidata da Franco Biraghi.

Sul fronte normativo, la rivista propone un focus sui sottoprodotti di origine animale e sulla sentenza Antritrust che assolve Eurospin dall’accusa di violazioni nei rapporti contrattuali con i propri fornitori.
Cosa deciderà la Commissione europea in tema di acidi grassi trans e il parere dell’EFSA sui prodotti ovini e la scrapie umana e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

04-11-2015

Novembre 2015


È novembre. La grande avventura di Expo Milano è terminata, si torna alla vita di tutti i giorni.

In questi sei mesi su queste pagine abbiamo parlato poco della manifestazione. Ma non l’abbiamo fatto per snobismo: non ci siamo accodati alla schiera dei criticoni e dei disfattisti, di quelli che dicevano che l’Italia non ce l’avrebbe mai fatta. Al contrario, abbiamo sempre fatto il tifo perché tutto andasse bene, senza però unirci al gruppo degli entusiasti a priori, a chi pensava che la manifestazione sarebbe stata un punto di svolta epocale per la cultura alimentare del mondo.

Oggi che tutto è finito e si comincia a ragionare sul futuro dell’area, dei padiglioni e – con termini forse un po’ pomposi – sull’eredità lasciata da Expo, facciamo qualche riflessione.

Dal punto di vista organizzativo è stata un successo. Milano ha assorbito bene i grandi flussi arrivati per visitare il sito espositivo e la quotidianità di chi vive nella metropoli lombarda non è stata stravolta. Forse si è alzato qualche mugugno da parte del mondo alberghiero e della ristorazione cittadina, che si aspettavano di più, ma è indubbio che l’organizzazione abbia funzionato.

Anche l’immagine del nostro Paese ne è uscita bene. Innumerevoli delegazioni sono arrivate in Italia, l’accoglienza è stata sempre adeguata. Del resto abbiamo la fortuna di essere stati padroni di casa in una dimora meravigliosa.

Bello il sito espositivo. Girare tra i padiglioni (anche se entrare a visitarli, soprattutto negli ultimi tre mesi, era proibitivo) è stata una bella esperienza: un mix di architetture esotiche e di strutture basic, una fusione tra eleganza e kitsch, che aveva il suo fascino. Ed è stato interessante scoprire le culture lontane o lontanissime che sono venute a raccontarsi ai visitatori.

Tutto bene, quindi? No, non tutto.

Quello che è mancato – a nostro avviso – è stata una discussione concreta, sincera e moderna sul modello alimentare del futuro.

Tutti hanno raccontato di sé. L’Italia ha messo in campo le proprie prelibatezze. Tantissimi hanno raccontato i propri prodotti tradizionali, le proprie radici culturali alimentari.

Se l’obiettivo era quello di fare passi avanti e di interrogarsi su un modello alimentare che possa dare più cibo a tutti, distribuire meglio nel mondo le risorse alimentari, permettere a un numero crescente di persone di migliorare la propria qualità della vita, è evidente che la manifestazione è stata un successo solo parziale.

La Carta di Milano è un’idea affascinante e piena di ottimi spunti di riflessione, ma si tratta di un elenco di dichiarazioni sul quale non si può che essere d’accordo.

Ed è altrettanto vero che quasi tutti sono rimasti sulle proprie posizioni.

Basti pensare al grande tema degli Ogm, che per molti Stati sono il futuro del pianeta, mentre per altri sono un male da sconfiggere e combattere (salvo poi farne entrare nei propri confini milioni di tonnellate ogni anno).

Non dimentichiamo, infine, un vero e proprio paradosso.

Nel cardo, nel decumano e nelle strade laterali si vedevano decine di migliaia di persone che – a qualunque ora del giorno – mangiavano; i ristoranti del sito espositivo erano sempre pieni, nei mesi dell’esposizione si è parlato di cibo come mai in precedenza, eppure i dati sui consumi alimentari del semestre maggio-ottobre dicono che si è comprato meno cibo che in passato.

Del resto parlare (e si è parlato tanto) con la bocca piena è segno di pessima educazione.

Ora che i riflettori si sono spenti, speriamo si parli un po’ meno e si vada di più al supermercato.

 
Adriano Hribal


 
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Attualità

GIUBILEO, PECORINO ROMANO DOP: ORA COME ALLORA CIBO "SANTO" DEI PELLEGRINI

10-12-2015

Insieme ai pellegrini nel cammino verso Roma. Nutriente e gustoso, aiutava nelle fatiche del viaggio e veniva messo nelle bisacce come un dono prezioso.


I 25 milioni di fedeli attesi a Roma in occasione del Giubileo straordinario potranno gustare il formaggio che per secoli ha accompagnato i pellegrini in cammino verso Roma.
Dalle ricerche di Assolatte risulta infatti che se c'è un prodotto alimentare che identifica l'Anno Santo è sicuramente il Pecorino Romano Dop. E non solo perché è profondamente radicato nella storia della Città Eterna fin ai tempi dell'impero romano (i legionari ne ricevevano ogni giorno una razione da 27 grammi per integrare il pane e la zuppa di farro) ma soprattutto perché, come ha scoperto Assolatte, era l'alimento tipico che accoglieva i pellegrini che arrivavano a Roma lungo la via Francigena.

Un cammino lungo, pericoloso e faticoso, che collegava Canterbury e Roma attraverso una rete di sentieri. Calcato per secoli da viandanti in arrivo da tutta Europa, nell'ultimo tratto entrava nella campagna romana, tra villaggi e greggi al pascolo.
E proprio il latte delle pecore allevate in tutto l'agro romano, afferma Assolatte, ha sempre rappresentato l'ingrediente genuino del Pecorino Romano, un'eccellenza italiana già descritta da Virgilio e Plinio il Vecchio, e che dal 1996 ha ottenuto la Denominazione di origine protetta (Dop).

Genuinità che trova ampio riscontro sotto il profilo nutrizionale: nell’antichità fonte di sostentamento per i pellegrini che arrivavano a Roma, oggi - conferma il team di consulenti nutrizionali di Assolatte - prezioso alleato nel trattamento dei malesseri da viaggio, un disturbo che interessa una larga fetta della popolazione. Merito del triptofano, sostanza che stimola la produzione di serotonina e che dona a questo formaggio notevoli proprietà rilassanti, tanto da essere considerato un vero e proprio “calma nervi”.

Al Pecorino vanno inoltre riconosciuti l'alto grado di digeribilità, una stagionatura che lo rende adatto anche agli intolleranti al lattosio e ottime proprietà antiossidanti. E non è certo un caso che questo formaggio sia alla base dell’alimentazione tipica della Sardegna, dove si registrano picchi di longevità nelle popolazioni il cui consumo di Pecorino è quotidiano.

Scoperto lungo il viaggio, messo nelle bisacce come un dono prezioso, perché nutriente e gustoso, il Pecorino Romano accompagnava i pellegrini più facoltosi nelle soste presso le locande (a Sutri ce n'era una apprezzata anche da Montaigne, famosa per la minestra con guanciale e Pecorino). Tutti, anche i più poveri, dopo il loro arrivo a Roma si potevano rifare delle fatiche sostenute, gustando la tipica trippa alla romana, un piatto poco costoso ma molto gustoso e nutriente, a cui una spolverata di Pecorino grattugiato aggiungeva profumo e sapore. Ancora oggi questa ricetta è un caposaldo della cucina romana, che non sarebbe così popolare e apprezzata senza l'immancabile presenza del Pecorino Romano Dop, come potranno verificare di persona i 25 milioni di pellegrini attesi a Roma tra l'8 dicembre 2015 e l'8 dicembre 2016, in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco.

Assolatte ricorda che questo formaggio a pasta dura e cotta viene prodotto solo con latte ovino intero proveniente da greggi allevate allo stato brado e alimentate su pascoli naturali. Lasciato maturare per almeno 5 mesi è un ottimo formaggio da tavola, che si accompagna egregiamente con fave, pere e miele d'acacia, mentre dopo gli 8 mesi di stagionatura si trasforma in un eccezionale formaggio da grattugia e un ingrediente insostituibile di ricette mitiche, come il cacio e pepe.

Il Pecorino Romano Dop è apprezzato non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, tanto da essere uno dei formaggi Dop italiani più venduti all'estero e il primo tra quelli ovini. Infatti, sottolinea Assolatte, il 73% delle 24.117 tonnellate prodotte nel 2014 ha varcato i confini nazionali. Sono soprattutto gli statunitensi ad adorarlo: il 68,5% del Pecorino Romano Dop esportato finisce negli States e nell'ultimo anno le vendite in valore in questo Paese sono cresciute del 22%. In Italia la forma intera di Pecorino resta la più venduta, ma i tassi di crescita maggiori sono registrati dagli spicchi e dalle buste di grattugiato a basso tenore di sale.
Il Mondo del Latte Gennaio 2016

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO

08-01-2016

I trend alimentari del 2016, vademecum sui preimballati, storie di successo, approfondimenti di attualità e numerosi articoli economici arricchiscono la prima uscita del nuovo anno


Sul primo numero dell’anno la rivista dedica un approfondimento sui consumi lattiero caseari dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle e descrive un quadro su cosa ci si prospetta per il 2016.

Un focus sulle nuove norme per le produzioni bio ed uno sguardo all’agricoltura e al commercio globale, un bilancio sulla felice edizione di Anuga 2015 e numerosi  altri articoli arricchiscono gli approfondimenti di attualità. Si fa chiarezza sui temi normativi per i preimballati e sulla tutela dei marchi per accrescere l’export. Vi raccontiamo l’ascesa della Latte Alberti, una storia familiare di successo.

Assolatte  traccia un’importante panoramica sui nuovi risvolti del burro nell’immaginario collettivo, da sempre condannato, ora pronto alla rivincita.

Questi sono solo alcuni spunti di ciò che potrete trovare nel  numero di gennaio 2016.

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Formaggi in Bicchiere - Gustare il Formaggio Fresco al Cucchiaio

Sapori e Piaceri

METTI UN FORMAGGIO NEL TUO BICCHIERE

19-02-2013

Via coltello e forchetta: oggi i formaggi si servono "al vetro" e si gustano al cucchiaio. Come in queste ricette di verrines sfiziose e di grande effetto proposte da Assolatte


Esteticamente ricercate e molto raffinate, dalle dimensioni perfette per uno sfizio o un piccolo peccato di gola, semplici da gustare e facili da preparare, le verrines sono l’ultimo grido della cucina chic. A lanciare la moda di proporre le ricette in microporzioni contenute in bicchierini di vetro sono stati i francesi, ma presto questa tendenza ha conquistato tutto il mondo. Infatti, come emerge da un monitoraggio annuale condotto sul web da Assolatte, il buzz online sull’argomento è in forte crescita, con punte del +70% per quanto riguarda le verrines da servire con l’aperitivo e del +40% per le ricette salate da proporre al bicchiere.

Perché allora non provare a proporre stuzzichini al bicchiere per accompagnare con stile l’aperitivo con gli amici, per dare un tocco insolito al pranzo in famiglia o per stupire gli ospiti invitati a cena? Non serve molto: basta seguire le 7 stuzzicanti ricette dolci e salate a base di formaggio proposte da Assolatte.  

Caprese di Burrata al cucchiaio
Lavare e tagliare a spicchi 400 g di pomodorini, conservandone alcuni interi per decorare i bicchieri. Sbriciolare in modo grossolano 150 g di taralli e tagliare a pezzetti 300 g di Burrata. In una ciotola miscelare bene con una forchetta 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale, di peperoncino e di origano essiccato. Unire 5 foglie di basilico lavate e tritate grossolanamente. Emulsionare per bene e quindi condire la burrata sgocciolata con la salsina. Dividere i dadini di burrata tra 4 bicchieri e poi continuare a riempirli alternando strati di pomodorini e di taralli. Infine, decorare i bicchieri con i pomodorini tenuti da parte e con le foglie di basilico.

Cheesecake “al vetro”
Far fondere in un pentolino 25 g di burro. Tritare 8 biscotti secchi e mescolarli con il burro. Unire 1 cucchiaino di zucchero e mescolare bene fino a ottenere un impasto piuttosto omogeneo. Distribuire quest’impasto sul fondo di 4 bicchieri premendolo bene con un cucchiaio. Mettere nel mixer 100 g di ricotta, 100 g di cream cheese, 75 g di zucchero, 50 g di panna, 2 uova, la scorza e il succo di un limone. Frullare sino a ottenere una crema densa. Distribuire la crema nei 4 bicchieri e mettere in forno a 170°c per 20 minuti. Sfornare il cheesecake, farlo raffreddare e poi metterlo in frigorifero per almeno 12 ore.

Bicchierini di spume di Taleggio con verdurine fritte e chips
Mettere nel mixer 500 g di Taleggio e 300 ml di panna e lavorarli finché si ottiene una spuma soffice. Dividere la spuma in tre contenitori e aromatizzarla rispettivamente con 10 g di curry dolce, 20 g di timo e 10 g di paprika forte. Avvolgere i tre contenitori con una pellicola per alimenti e riporli in frigorifero per almeno 2 ore.
Pulire 2 patate, 1 carota, 1 zucchina, 2 asparagi e 1 melanzana piccola e tagliarle in bastoncini. Infarinare le verdure e friggerle, poco per volta, in abbondante olio bollente. Scolare e asciugare. Prendere le spume di Taleggio, versarle nei bicchierini e decorarle con chips già pronte ed erbe aromatiche. Adagiare i bicchierini su un piatto da portata e accompagnarli con le verdure fritte.

Verrines di insalata di riso e Provoletta
Scaldare un ampio tegame di acqua leggermente salata e quando bolle versarne metà in un’altra pentola. Mettere in una pentola 100 g di riso e nell’altra 100 g di fagiolini freschi. Scolare il riso cotto e passarlo sotto l’acqua corrente. Scolare i fagiolini lessati e immergerli in acqua ghiacciata. Sgocciolare100 g di tonno in scatola. Tagliare a fette 150 g di Provoletta e i fagiolini. Lavare 160 g di pomodorini e tagliarli in 8 fette.  Versare un cucchiaio di riso sul fondo di ogni bicchiere, poi ricoprire con una fetta di pomodoro, alcune fettine di formaggio, poi di nuovo con pomodoro, riso e infine fagiolini. Pressare leggermente il contenuto dei bicchieri e riporli in frigorifero. Servire i bicchieri freschi guarniti con spicchi di pomodori e provoletta e una spolverata di pepe.

Bicchierini di Parmigiano-Reggiano e pere
Versare in una casseruola 100 g di Parmigiano-Reggiano grattugiato e 200 cl di panna fresca liquida. Far cuocere a fuoco basso, mescolando delicatamente, e aggiungere un pizzico di sale e di pepe. Quando il composto si è fatto cremoso toglierlo dal fuoco e distribuirlo in 4 bicchierini. Tagliere a fettine sottili 2 pere e distribuire le fette nei bicchierini. Servire subito.

Stuzzichini tricolore alla Crescenza
Tagliare a cubetti 250 di Crescenza e 200 g di pomodori di Pachino. Condirli con olio extravergine di oliva sale, pepe e basilico sminuzzato. Infine versare il composto in 4 bicchierini e riporlo in frigorifero. Servire freschi.  

Crema di frutta esotica e Fiocchi di latte
Versare 500 ml di latte in una casseruola e, quando bolle, unire 120 g di riso e 20 g di cocco disidratato in polvere. Far cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti, continuando a mescolare con un cucchiaio di legno per evitare che il riso si attacchi al fondo della casseruola. Poi trasferire la crema in una ciotola, unire 30 g di zucchero di canna e 75 g di Fiocchi di latte.  Mescolare delicatamente con un cucchiaio di legno e poi coprire la ciotola con la pellicola per alimenti e mettere in frigo a raffreddare. Sbucciare 1/2 mango e ½ papaia e tagliarli a fettine sottili. Infine suddividere la crema di riso in 4 bicchierini di vetro, distribuirvi sopra le fettine di frutta e completare con 75 g di Fiocchi di latte. Servire subito.

Queste ricette vi hanno fatto venire l’acquolina in bocca? Scaricando l’’applicazione gratuita “Formaggi–per sapere e per sapore” potrete sempre avere a portata di smartphone o di I-pad 100 formaggi, 350 ricette per tutti gusti, oltre 2000 abbinamenti con frutta, verdura, pane e confetture e i 300 suggerimenti per accompagnare ogni formaggio con la birra e con il vino più indicati.
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è vero che il Latte Vaccino fa male? La Disinformazione Corre sul Web

Nutrizione e salute

LA DISINFORMAZIONE CORRE SUL WEB: IL CASO DEL LATTE

16-06-2014

Sul nuovo numero de L'Attendibile la verità su latte e derivati, prodotti consumati da oltre 7mila anni ma ultimamente al centro di allarmismi e disinformazione.


È on line il nuovo numero de L'Attendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, LA DISINFORMAZIONE CORRE SUL WEB (E NON SOLO). IL CASO DEL LATTE.
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Basta digitare “latte” su un motore di ricerca web per trovare, tra i primi risultati, siti di dubbia natura, non aderenti alla realtà scientifica, ma molto abili a usare argomenti e parole chiave che colpiscono l’attenzione e contribuiscono alla formazione dell’opinione di un pubblico poco competente e facilmente suggestionabile.

Le argomentazioni addotte sono generalmente tanto pretestuosamente quanto abilmente costruite ad arte per gettare discredito sul latte e i prodotti derivati.
 
Tralasciando le teorie che accampano le motivazioni più risibili (un esempio per tutti: il latte non è altro che pus) abbiamo dedicato questo numero de L'Attendibile al commento di alcune tra le più ricorrenti falsità pubblicate sul web.
Dall'ormai ritrita teoria per cui "l'uomo è l'unico animale a bere latte dopo lo svezzamento" alla presunta allergenicità, dall'inutilità del calcio del latte per la salute delle ossa alla pericolosità dei prodotti lattiero caseari riconosciuta a livello mondiale.

Falsità che possono indurre lettori impreparati ad evitare il consumo di latte.

Ciò costituisce un pericolo e un importante fattore di rischio per la salute pubblica, poiché il consumo adeguato di prodotti lattiero caseari, consigliato dalle linee guida di tutti i paesi, è correlato con importanti benefici per la salute.

 
La newsletter è anche sul portale www.lattendibile.it. Nato per informare e aggiornare la classe medica, i giornalisti e i consumatori sui vantaggi di un'alimentazione equilibrata e sul ruolo di latte yogurt formaggi e burro, il sito propone agli utenti tutti gli articoli pubblicati dal 2007 ad oggi, catalogati per patologia/tematica e per prodotto.
Una fonte informativa privilegiata, con notizie di pubblica utilità che aiutano a migliorare l'approccio all'alimentazione, a nutrirsi in modo corretto e soprattutto consapevole.
Fabisogno Energetico ed Esigenze Nutrizionali

Nutrizione e salute

UNA DIETA "AL FEMMINILE", PERCHE' LE DONNE HANNO NECESSITA' DIVERSE DAGLI UOMINI

26-10-2011

La prima parte de L'Attendibile, dedicato alle donne. Oltre ad avere esigenze nutrizionali differenti, le donne sono più sensibili ai temi alimentari, più attente al controllo del peso. E hanno la responsabilità di pianificare e realizzare i menu per tutta la famiglia.


E' on line UNA DIETA AL FEMMINILE, il nuovo numero de L'Attendibile dedicato alla salute e all'alimentazione della donna. Per la vastità dell'argomento, la newsletter è divisa in due parti. Questa è la prima.

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Questo interesse particolare viene dalla dimostrazione scientifica che le necessità metaboliche e nutrizionali dell'organismo femminile sono peculiari e vanno rispettate per assicurare benessere e ridurre il rischio di malattie.

 

A lungo trascurate dalla ricerca scientifica (la maggior parte delle moderne raccomandazioni nutrizionali sono basate su studi condotti prevalentemente sugli uomini) le donne necessitano di consigli e raccomandazioni che tengano conto sia della fisiologia femminile nelle varie fasi della vita sia delle difficoltà a mantenere abitudini alimentari a causa della gravosa gestione famigliare e lavorativa che spesso le donne devono fronteggiare.

Tra gli esempi di nutrienti da tenere in conto per fare guadagnare salute all'organismo della donna ci sono il ferro, l'acido folico e il calcio.
In particolare ci sono prove scientifiche ulteriori che nell'ambito di una dieta equilibrata il calcio contenuto nel latte e nei suoi derivati possa aiutare a ridurre la massa grassa e mantenere la massa magra.

la seconda parte della newsletter dedicata alle donne:
TORNIAMO A CUCINARE, ANCHE SE IL TEMPO E' POCO
Autodiagnosi Intolleranza al Lattosio

Nutrizione e salute

INTOLLERANZA AL LATTOSIO: NO ALL'AUTODIAGNOSI, NO ALL'ESCLUSIONE DEI PRODOTTI LATTIERO CASEARI DALLA DIETA

14-03-2013

È ormai un allarme: si sta diffondendo nella popolazione la moda dell'autodiagnosi di intolleranza e la conseguente esclusione del latte e derivati dalla dieta. Il nuovo numero de L'Attendibile.


E' online il nuovo numero de L'Attendibile, interamente dedicato al tema INTOLLERANZE: VERITÀ E BUGIE.
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Vi è un crescente convincimento nell'opinione pubblica del proliferare di intolleranze alimentari, responsabili di varie sintomatologie: dall'emicrania alla stipsi al gonfiore addominale, sino ad arrivare a sovrappeso e obesità!

Alimentata dalla diffusione di siti internet inaffidabili, dalla comparsa di test diagnostici fasulli e, non ultima, dalla recente deriva vegana, si sta diffondendo nella popolazione la moda dell'autodiagnosi di intolleranza e la conseguente esclusione del latte dalla dieta.

Inoltre, l'approccio terapeutico attuale tende ad escludere il latte e i prodotti lattiero-caseari dalla dieta anche in assenza di una diagnosi certa e in molti casi senza nemmeno un motivo di sospetto.

 

La rimozione non giustificata dei prodotti lattiero-caseari dalla dieta può comportare gravi svantaggi nutrizionali. Primo fra tutti, il più macroscopico, è quello di non permettere un adeguato apporto di calcio. In Italia, infatti, l'apporto medio di calcio nella popolazione adulta è ben al di sotto dei livelli raccomandati e la situazione è ancora più negativa negli adolescenti. Il consumo di prodotti lattiero-caseari è responsabile del 57% dell'apporto complessivo di calcio, l'acqua del 10% mentre i vegetali coprono solamente l'11%. 

Svantaggi che non incidono solo sulla salute delle ossa, ma anche su molte delle patologie del nostro tempo: dalla sindrome metabolica all'ipertensione, dalle malattie cardiovascolari ad alcuni tipi di tumore.
VEDI ANCHE:

SINDROME METABOLICA E DIABETE DI TIPO 2

Per la grande utilità dei latticini nell'alimentazione, sono state delineate diverse strategie per permetterne il consumo anche alla popolazione intollerante.

Questi, in sintesi, alcuni dei contenuti del nuovo numero della newsletter di Assolatte - ora condotta da Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca INRAN.

Importanza del Calcio nello sviluppo dei Ragazzi

Nutrizione e salute

BAMBINI E RAGAZZI: MAI SENZA CALCIO, TANTOMENO A SCUOLA

01-10-2010

È necessario per la crescita e per lo sviluppo osseo di bimbi e adolescenti. E per questo il calcio non deve mai mancare nella loro alimentazione, sopratutto adesso che si preparano ad affrontare il nuovo anno scolastico.


Allarme calcio: non nel senso del gioco del pallone, ma come minerale fondamentale per la crescita dell'organismo e indispensabile per la vita.

In media i bambini italiani assumono ogni giorno solo il 63% dei livelli indicati nei Larn (Livelli di assunzione raccomandata dei nutrienti) e gli adolescenti fanno ancora peggio, come hanno rilevato alcuni studi epidemiologici condotti negli ultimi anni.

Questo deficit influisce sulla trasmissione degli impulsi nervosi, sulla coagulazione del sangue, sulla permeabilità delle membrane, sul metabolismo della vitamina D e sul funzionamento dell'ormone paratiroideo, provocando disturbi come crampi muscolari, dolori alle giunture o insonnia.
Ma la carenza di calcio ha effetti anche sul lungo termine, perché la scorta di calcio si costruisce da bambini e da adolescenti, e si "sfrutta" poi nel resto della vita.

Che fare allora per assicurare ogni giorno la giusta dose di calcio raccomandata dai nutrizionisti, che è di 1000 mg per i bambini di 7-10 anni e di 1200 mg per gli adolescenti di 11-17 anni?

Curare l'alimentazione, visto che l'organismo non è in grado di produrre il calcio, ma deve introdurlo attraverso i cibi che lo contengono.

Il calcio più biodisponibile è quello presente nel latte e nei suoi derivati: l'organismo riesce a usarne ben il 43-45%. Merito di tre fattori: il favorevole rapporto tra calcio e di fosforo (che permette di accrescere la biodisponibilità del calcio), la presenza della vitamina D e il tenore di proteine, che partecipano alla formazione delle ossa e facilitano l'assorbimento intestinale del calcio.

Dunque, rispettando le porzioni consigliate dalle Linee guida per una sana alimentazione si riesce ad assicurarsi tutto il calcio necessario seguendo un'alimentazione corretta. Quindi 3 porzioni giornaliere di latte o yogurt, più 2 porzioni settimanali di formaggio per i bambini in età scolare e 3 per gli adolescenti.

Altre dritte utili:
1. Affinché il calcio venga assorbito più facilmente, bisogna accompagnarlo con sostanze che ne aiutano la fissazione. La più efficace è la vitamina D, che si forma nella cute quando ci si espone ai raggi Uv del sole, e che è contenuta in piccole dosi anche in molti prodotti lattiero caseari.
2. Anche il momento in cui si assume il calcio fa la differenza: l'assorbimento migliora se gli alimenti ricchi di calcio sono mangiati nel corso dei pasti anziché a stomaco vuoto.
3. Nel caso di carenze gravi, allora i nutrizionisti consigliano di ricorrere agli alimenti fortificati con calcio. In commercio se ne trovano molti, compresi latte e yogurt.

DOVE SI TROVA IL CALCIO

LATTE: UNA TAZZA (250 ML) NE CONTIENE 298-312 MG
La presenza del lattosio (lo zucchero caratteristico del latte) e delle proteine favorisce l'assorbimento del calcio da parte dell'organismo. Se il problema è l'incapacità di digerire il latte, basta optare per il latte delattosato.

YOGURT: IN UN VASETTO (125 G) CE NE SONO 150-156 MG
Lo yogurt magro ha un maggior contenuto di calcio rispetto allo yogurt intero perché questo minerale è in soluzione solo nell'acqua e non nei grassi. Un alimento adatto anche a chi non tollera il latte, perché non dispone di adeguate quantità di lattasi, l'enzima che digerisce il lattosio.

FORMAGGI FRESCHI: UNA PORZIONE (100 G) NE APPORTA 295-557 MG
A pranzo o a cena, ma anche per una merenda diversa dal solito, i formaggi freschi aiutano a raggiungere, con gusto e piacere, la quota giornaliera raccomandata di calcio. E offrono una grande varietà di sapori, consistenze e tipologie: così variare l'alimentazione dei bambini è davvero facile e divertente.

FORMAGGI STAGIONATI: UNA PORZIONE (50 G) NE HA 561-584 MG
Aggiunti alla pasta, utilizzati per farcire le verdure oppure per arricchire le insalate, sono gli alimenti che forniscono il calcio più facilmente utilizzabile dall'organismo.


Per far scoprire ai bambini in modo divertente e interattivo tutti i segreti del mondo del latte, yogurt, burro e formaggi basta entrare nel sito della Milk University, dove c'è anche una sezione didattica riservata agli insegnanti.


Per approfondire la conoscenza del calcio e conoscere le ultime novità scientifiche si possono scaricare alcuni numeri de L'Attendibile:
NON FATEVI MANCARE IL CALCIO
OBIETTIVO OSSA PIU' FORTI

Nutrizione e salute

BENESSERE ESTATE. ARRIVA LA DIETA SOS: SAVE OUR SKIN

26-07-2016

Per contrastare gli effetti delle overdosi di sole, il migliore Skincare è nel frigo. Il nuovo numero de L'Attendibile.


Sole e benessere della pelle. Questo il tema estivo del nuovo numero de L’Attendibile ARRIVA LA DIETA SOS: SAVE OUR SKIN, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).

PER ISCRIVERSI ALLA NEWSLETTER

Secondo l’indagine pubblicata sul British journal of dermatology, sebbene quasi tutti gli intervistati (il 97,4% del campione) mettano lo schermo solare in valigia prima di partire per le ferie, il 44,4% non sfugge a una scottatura solare.
La maggior parte – italiani in testa – ammette di trascurare la pelle pur di abbronzarsi. Il rischio peggiore arriva dagli UVA che, a differenza degli UVB, non si fermano a livello dell’epidermide, ma penetrano in profondità nel derma aumentando anche il rischio di danneggiare il DNA cellulare.

Questo numero de L'Attendibile propone un VADEMECUM DIETETICO appositamente studiato per aiutare la pelle nel periodo più critico dell’anno.
Contempla tutti cibi facili da reperire ovunque, molti dei quali anche nel bar dello stabilimento balneare o in qualsiasi rifugio in montagna.

Le sostanze utili alla pelle esposta al sole, e i cibi che le contengono, variano ad esempio se si sta distesi immobili per ore o se si è in movimento. Nel primo caso l’eccessivo riscaldamento richiede una dose extra di antiossidanti, se invece ci si dedica a sport acquatici o da spiaggia, o se ci si erpica tra i sentieri di montagna, bisogna contrastare la disidratazione profonda e la vasodilatazione.

Ma anche i capelli, in particolari condizioni, possono divenire vulnerabili alle insidie ambientali come raggi UV, salsedine, sabbia e vento. Perdendo ben presto il loro schermo naturale, ed esponendo la loro struttura al deterioramento progressivo.

L'estate può essere un periodo propizio anche per la salute delle unghie, soprattutto dopo la ricostruzione, quando non si vuole più continuare con il trattamento. La bellezza delle unghie naturali si nutre infatti dell'acqua di mare, per l'effetto rimineralizzante, e del sole, per la vitamina D prodotta dall’esposizione solare.

Per ogni situazione, il nuovo numero de L’Attendibile ARRIVA LA DIETA SOS: SAVE OUR SKIN propone le sostanze "amiche": dalle vitamine agli antiossidanti, dalle proteine ai minerali ai fermenti probiotici.  Con i cibi e i menu più completi.

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Gratuita e compatibile con i sistemi IOS e Android, la nuova app garantisce un aggiornamento preciso e autorevole sulle ultime news nutrizionali relative a latte, yogurt, formaggi e burro e l’accesso a tutte le uscite della newsletter nutrizionale di Assolatte.
Per scaricare la App: www.Lattendibile.it

Attualità

CONVEGNO SULLA SOSTENIBILITÀ NEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO

12-10-2016

Il Convegno si svolgerà il 26 ottobre pv, durante Cibus Tec



Nell’ambito di CIBUS TEC, il 26 ottobre si svolgerà il Milk Day, giornata dedicata al settore lattiero-caseario.

Per l’occasione, Assolatte e Fiere di Parma promuovono un convegno dedicato al tema della sostenibilità.

Il Convegno approfondirà i molteplici aspetti collegati al tema della sostenibilità, driver di scelte aziendali ed opportunità per le Imprese.

Si approfondiranno gli aspetti ed i lavori condotti sul tema dalla Federazione Internazionale del Latte, i risultati del progetto europeo Susmilk, le soluzioni offerte da importanti aziende fornitrici e quelle messe in atto da operatori nazionali.

Il programma del Convegno:

SOSTENIBILITA' NEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO: UNA REALTA’ IN EVOLUZIONE
26 ottobre 2016
Sala 1 – Centro Congressi

Moderatore: Professor Fabio IRALDO - Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e IEFE Università Bocconi

h. 10.30 - La sostenibilità nelle scelte strategiche e di management delle imprese: quali opportunità competitive?
Prof. Fabio IRALDO - Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e IEFE Università Bocconi

 
h. 10.55 - Fil-Idf e sostenibilità ambientale: come si può affrontare il tema dell'impatto ambientale della filiera lattiero casearia
Dr. Piercristiano BRAZZALE - IDF Science and Programme Coordination Committee e Brazzale SpA§

 
h. 11.15 – Sostenibilità, un driver nella strategia aziendale
Dr. Michele MASTROBUONO – Tetra Pak Italy

 
h. 11.40 – I risultati del progetto SUSMILK
     Ripensare il caseificio in ottica green
     Dr. Marco BATTISTELLA - t2i – trasferimento tecnologico e innovazione
     Sostenibilità e tecnologia: miglioramento delle rese e ruolo dei minerali del latte
     Prof. Andrea SUMMER - Università degli Studi di Parma

 
h. 12.10 - Sostenibilita ́ e Packaging  - Shaping Ideas Together
Dott. Andrea COLOMBO - IMA Gruppo Dairy & Food

 
h. 12.35 - Sostenibilità: soluzioni e buone pratiche per migliorare l’impatto aziendale sull’ambiente
Dott. Alessandro LAZZARIN - Latteria Montello S.p.A.         

 
h. 13.00 – Dibattito e  Conclusioni

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE

13-10-2016

Le misure europee per la salvaguardia del settore lattiero, lo scenario dei consumi e gli sbocchi per l’export, SIAL e il latte secondo la Fondazione Umberto Veronesi, ma anche focus sulla sicurezza alimentare e l’uso dei marchi aziendali.


A ottobre la rivista approfondisce le recenti misure europee a sostegno del settore lattiero-caseario.
Ampio spazio è dedicato agli eventi di interesse per il dairy: l’IDF World Dairy Summit di Rotterdam, il prossimo Congresso EDA e il SIAL.

Lo scenario dei consumi ed i principali mercati di destinazione dei prodotti italiani, ma anche le opportunità per i formaggi italiani nell’universo dei prodotti kosher.

Latte sì o no, cosa dice la scienza. La Fondazione Umberto Veronesi dedica una monografia al latte per rispondere in modo scientifico alle domande più comuni sui suoi effetti, su quanto consumarne e come sceglierlo.

Sul fronte igiene & sicurezza, parliamo di linee guida europee per la sicurezza alimentare e di trattamenti con alte pressioni.

Il nuovo quadro normativo dei prodotti delattosati e l’uso dei marchi aziendali sono invece oggetto di altri interessanti articoli.

Sottoscrivete un abbonamento a Il Mondo del Latte! Tutti i riferimenti e la scheda di abbonamento sono disponibili sul sito Assolatte.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO

12-02-2017

Le interviste con Phil Hogan, Commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale e con Jaime Castaneda, executive director del CCFN. I mercati, la crescita dei consumi, la PAC dopo il 2020 e gli approfondimenti normativi


Un numero ricco di articoli interessanti e interviste esclusive!

Abbiamo intervistato Phil Hogan, Commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale secondo il quale il settore lattiero-caseario è strategico per l’Unione europea.

Con Jaime Castaneda, executive director del Consortium of Common Food Name, abbiamo approfondito i contenuti di un recente studio sul potenziale impatto che il riconoscimento del sistema di tutela delle indicazioni geografiche europee potrebbe avere sul settore lattiero-caseario negli Stati Uniti.

Le previsioni di crescita dei consumi nel prossimo decennio, l’e-commerce in Italia e nel mondo e i trend più importanti secondo l’agenzia olandese Innova Market Insights.

E poi la riforma della PAC e approfondimenti sui mercati e sulla normativa.

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Premio Giornalistico

TORNA IL PREMIO GIORNALISTICO "L'ATTENDIBILE". AL VIA L'EDIZIONE 2017

24-03-2017

IL BANDO E LA SCHEDA DI PARTECIPAZIONE DELLA SESTA EDIZIONE.


Torna il Premio giornalistico Assolatte, alla sua sesta edizione, riservato ai giornalisti* che abbiano affrontato i temi relativi all’industria lattiero casearia e alle sue produzioni in articoli, inchieste e servizi diffusi su testate registrate cartacee, radiofoniche, televisive, web e agenzie di stampa.

Possono partecipare al Premio i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 giugno 2016 - 31 maggio 2017.

La cerimonia di premiazione avverrà nel giugno 2017, a Milano.

Tre le categorie tematiche indicate nel bando:
1) Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico
2) Il settore lattiero caseario tra tradizione e innovazione
3) I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere

Più 4 menzioni speciali per i migliori elaborati dedicati a: Latte; Yogurt e Latti Fermentati; Formaggi; Burro e Panna.
 
Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 2 giugno 2017 alla segreteria del concorso, all’indirizzo: premiogiornalistico@assolatte.it.

In allegato IL REGOLAMENTO  e la SCHEDA DI ADESIONE.

(1) non è necessaria l'iscrizione all'Albo dell’Ordine dei Giornalisti


VEDI ANCHE:
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 5a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 4a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 2a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

Attualità

GIUSEPPE AMBROSI ELETTO PRESIDENTE ASSOLATTE PER IL TRIENNIO 2017-2019

14-06-2017

Giuseppe Ambrosi resta alla guida di Assolatte, l'Associazione che rappresenta e tutela il primo comparto alimentare italiano.


Nel corso dell'Assemblea dei Soci, svoltasi a Milano il 13 giugno, Giuseppe Ambrosi è stato eletto Presidente per il triennio 2017-2019.

L’assemblea ha eletto i membri del Consiglio direttivo: Antonio AURICCHIO, Giuseppe BANCHINI, Jean Marc BERNIER, Alberto BIRAGHI, Roberto BRAZZALE, Salvatore CASTIGLIONE, Stefano CATTANEO, Erika COLLA, Manrico DEFENDI (TESORIERE), Luigi DEL MONACO, Giuseppe DE PAOLI, Carlo FASSIO, Laura FERRARI, Paolo FERRARIO, Fiorenzo FINCO, Giacomo FUGAZZA, Angelo GALEATI, Raffaele GAROFALO, Adriano HRIBAL, Alessandro LAZZARIN, Fabio LEONARDI, Lorenzo MARCHIONNI, Andrea PINNA, Giovanni POMELLA, Manuel PORTA,  Luigi PREVOSTI, Simona RADICCI, Guido ZANETTI, Giuseppina ZARPELLON.

L’Assemblea ha eletto i membri del Collegio dei Revisori Contabili: Marco BIANCHI, Davide FILEPPO, Marco GELMINI, Bruno MARCHESI (supplente).

Attualità

CONOSCERE E GUSTARE IL BURRO: IL NUOVO LIBRO DI RENZO PELLATI IN LIBRERIA

11-07-2017

Lo specialista in Scienze dell’alimentazione contribuisce a una maggior conoscenza di questo derivato del latte.


Un alimento naturale che fa parte della dieta degli uomini da secoli, ma che in questi ultimi anni è stato ingiustamente demonizzato.

In “Conoscere e gustare il burro” (Daniela Piazza editore 2017, 240 pp.), lo specialista in Scienze dell’alimentazione Renzo Pellati contribuisce a una maggior conoscenza di questo derivato del latte.

L’autore spiega che la composizione del burro merita di essere conosciuta e, come tutti gli alimenti, va utilizzato in modo corretto perché non esistono cibi buoni e cattivi: occorre mettere in atto buone abitudini alimentari, scelte e dosaggi adeguati allo stile di vita, rispettando i consigli del medico quando sono
presenti particolari situazioni.

Pellati sottolinea come nel campo dei lipidi in generale, e del burro in particolare, esistano molti pregiudizi: spesso si demonizza il burro trascurando la reale composizione e tutti i principi nutritivi di cui è ricco.
A completare il testo una serie di ricette con il burro suggerite da rinomati chef.

Assemblea

GRUPPO MOZZARELLA

13-06-2017

Angelo Galeati - Assemblea 2017


Gentili Soci,

la produzione di mozzarelle nel 2016 ha raggiunto le 300.450 tonnellate (+ 2,9% rispetto al 2015) per un valore complessivo di 1 miliardo e 770 milioni di euro, grazie al contributo del mercato interno (+1,8%) e dell’export (+11,1%).

L’aumento dei consumi interni dipende di certo dalla riduzione dei prezzi medi, reso possibile da un prezzo del latte che si tenuto basso per buona parte del 2016. Anche il fattore meteorologico ha inciso positivamente, con temperature al di sopra della media, che hanno favorito il consumo.

L’andamento della domanda interna è stato caratterizzato da ottimi risultati della Mozzarella di Bufala (+4,1% a volume) oltre che di quella vaccina (+1,5% a volume), con riscontri particolarmente positivi nel Mozzarella da tavola a peso fisso (+6,6% nella Bufala e +1,7% nella Vaccina) e in quella a peso variabile (+2,1% nella Bufala e +3,6% nella Vaccina).

Anche per quanto riguarda i canali di vendita, nel 2016 si confermano buoni risultati sia sui volumi del Retail (+2,4%) che su quelli del Catering e Ristorazione (più moderati rispetto al precedente anno con +0,8%).

L’auspicio è che i consumi confermino tale tendenza. Importante a tal proposito sarà l’andamento della stagione estiva che - come sempre - inciderà molto sugli acquisti.

Per quanto riguarda i prodotti di importazione, nel 2016 si è registrato un aumento dei volumi (+5,6%), dovuto al posizionamento dei prodotti esteri - la differenza di prezzo tra mozzarella italiana e quella importata oscilla da 0,50 centesimi a 1,50 euro al kg - e alla loro sempre maggiore competitività: nel 2016 il prezzo medio delle mozzarelle importate è diminuito del 4%.

Il lieve incremento dei prezzi previsto per l’anno corrente dovrebbe favorire una ripresa del fatturato settoriale, che ha visto una generale diminuzione dei prezzi nel corso del 2016.

Anche le previsioni sull’export sono positive. Difatti il mercato esterno rappresenta un canale di sbocco strategico per le aziende italiane per compensare la scarsa dinamicità del mercato interno.

In chiusura, colgo l’occasione per ringraziare Databank - Cerved Group, con il quale collaboriamo da anni e che ci fornisce sempre dati interessanti su cui ragionare.

Assemblea

GIOVANI IMPRENDITORI ASSOLATTE

13-06-2017

Simona Radicci - Assemblea 2017


Cari soci,

prima di tutto permettetemi di ringraziare il Presidente Ambrosi per aver voluto in prima persona il rilancio del Gruppo dei Giovani Imprenditori di Assolatte.

Il 2016, infatti, è stato l’anno della rinascita del gruppo con la finalità di dare spazio alle nuove idee e supportare la formazioni dei giovani, assicurare un graduale ricambio generazionale integrando i giovani in Assolatte e creare un gruppo coeso per il futuro dell’associazione.

Il primo obiettivo del gruppo è formativo, apprendere quanto più possibile all’esperienza di chi ha contribuito al successo dell’associazione e di chi coltiva da anni la crescita di questo importante luogo di confronto per le sorti del settore.

Il gruppo è molto eterogeneo sia dal punto di vista anagrafico che merceologico. Siamo ragazze e ragazzi Under 40, alcuni giovanissimi altri già con anni di esperienza in azienda alle spalle, provenienti da realtà diverse dislocate su tutto il territorio nazionale. Siamo eterogenei anche per quel che riguarda i settori di competenza: dal latte alimentare allo yogurt, passando per i prodotti freschi e il burro, fino ad arrivare alle DOP (Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone e altre). Ad oggi il gruppo è composto da una trentina di membri, ma l’auspicio è che si possano raggiungere numeri più elevati per dare maggiore forza e concretezza al nostro lavoro.

Abbiamo voluto rendere snella l’organizzazione del gruppo e, proprio in considerazione delle finalità di cui parlavo, abbiamo deciso di non eleggere un Presidente, ma di creare un Comitato di Coordinamento, che indirizzi e segua più da vicino i lavori, per poi prendere le decisioni collegialmente, per crescere tutti insieme.

Decisioni che riguardano fondamentalmente quello che abbiamo intenzione di portare in Assolatte, il valore aggiunto che vogliamo dare alla nostra associazione.

Visiteremo le top exellence dell’industria italiana, non solo del lattiero-caseario, in modo da ampliare le nostre conoscenze e contribuire alla crescita delle nostre aziende, quindi dell’intero comparto; Partecipiamo e parteciperemo alle attività comunitarie e internazionali nelle quali è impegnata Assolatte con il supporto di organizzazioni quali la European Dairy Association e la International Dairy Federation; intraprenderemo collaborazioni con le Università e con gli istituti di ricerca per accrescere le nostre competenze ed essere utili al sistema; proseguiremo la nostra interessata partecipazione alle attività dei colleghi di Federalimentare con i quali siamo legati anche grazie alla condivisione di alcuni membri; inizieremo a lavorare ad un progetto nuovo, tutto nostro, quello sulla sostenibilità, che ci auguriamo possa contribuire alla nascita di una nuova area associativa.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO

02-08-2017

Universo Latte: Giovani ricercatori e imprese a confronto, la battaglia contro il dairy sounding, la tutela delle Indicazioni Geografiche europee in Giappone e molto altro


A maggio si è svolta la seconda edizione del convengo "Universo Latte: Giovani ricercatori e imprese a confronto”, organizzato dal Comitato italiano FIL-IDFL, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, le Università degli Studi di Milano e di Parma e il supporto della Fondazione Invernizzi. Le tracce fornite ai giovani ricercatori quest’anno si sono focalizzate sugli aspetti economici e le “social sciences and humanities”.

Nella sua rubrica mensile, Paolo De Castro ci racconta dei danni provocati dall’embargo russo.

Approfondiamo l’accordo economico e commerciale tra l’UE e il Giappone, con un focus sulle IIGG che dovrebbero essere tutelate nel mercato giapponese e analizziamo gli ottimi risultati dell’export internazionale dell’Unione europea.

Prosegue il nostro viaggio per conoscere i Giovani Imprenditori di Assolatte: questo mese facciamo due chiacchiere con Ottorino Secchi Villa.

Con un dettagliato articolo approfondiamo gli esiti del seminario organizzato da Assolatte sul tema Aflatossine M1 al quale hanno partecipato numerose aziende e autorità di controllo.

Raccontiamo del diktat comunitario sulla riduzione degli zuccheri aggiunti (-10% entro il 2020) e, sul fronte normativo, analizziamo la lotta al “Dairy Sounding”.

Sottoscrivete un abbonamento a Il Mondo del Latte! Tutti i riferimenti e la scheda di abbonamento sono disponibili sul sito Assolatte.

Il Mondo del Latte

NUOVI OBIETTIVI

07-09-2017

Editoriale di settembre 2017


La pausa estiva, oltre a essere un momento di ristoro, aiuta a riordinare le idee e a programmare le attività future.       


Quest'anno ci è servita per pensare a come riorganizzare la nostra attività sulla base delle decisioni prese dall'Assemblea e dal nuovo Consiglio direttivo.
 
A giugno, infatti, il presidente Ambrosi ha presentato il suo programma per il prossimo triennio. Tra le idee portate al vaglio dell' Assemblea, la nomina dei Consiglieri delegati, un maggior coinvolgimento delle nuove leve dell'imprenditoria di settore, un ulteriore rafforzamento della nostra attività di comunicazione.
 
L'idea di fondo è semplice: la maggiore partecipazione e il coinvolgimento degli imprenditori permetterà di dar forza e slancio al cuore pulsante dell'economia del sistema. Lo stesso principio deve valere per i giovani che vogliono dare il proprio contributo al sistema, portando idee e progetti nuovi.
 
Senza alcun indugio, nella riunione di insediamento, il Consiglio ha fatto proprie le proposte di Ambrosi, assegnando le deleghe ad alcuni Consiglieri. Incarichi importanti, che vanno dal coordinamento della posizione industriale all'interno dei Consorzi di tutela ai rapporti interprofessionali, dai temi dell'export - che crescono in modo lineare e richiedono una maggiore partecipazione degli industriali ai tavoli dove si prendono le decisioni strategiche - alla sicurezza e qualità alimentare, dai temi sindacali ai rapporti con le altre organizzazioni nazionali e internazionali.
 
Una distribuzione di deleghe così importanti richiede una migliore organizzazione degli uffici, che diventeranno un vero e proprio hub per la raccolta e l'analisi delle informazioni sui differenti temi, punto di riferimento e di smistamento efficiente ed efficace dei dossier di interesse, per assistere gli imprenditori nelle loro scelte strategiche.
 
L'altro tema chiave affrontato dal Consiglio è quello della comunicazione.
 
Da molti anni Assolatte porta avanti numerose iniziative di comunicazione in favore del latte e dei prodotti lattiero-caseari.
 
I nostri lettori certamente conoscono L'Attendibile, la newsletter sulla nutrizione che arriva a più di 30mila medici dicendo la verità su diete, alimenti, nutrizione. Conoscono il nostro premio giornalistico, arrivato alla sesta edizione e dedicato alle migliori "penne" del giornalismo alimentare italiano. E hanno letto i nostri comunicati stampa sul settore.
 
L'obiettivo che ci siamo dati è quello di essere ancora più presenti sulle pagine dei giornali, sulle reti televisive, nelle trasmissioni radiofoniche.
 
Lamentiamo spesso che c'è troppa cattiva informazione e che troppi parlano conoscendo poco o nulla dei nostri prodotti, ignorando quello che ogni giorno facciamo per portare sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo il meglio del meglio della qualità lattiero-casearia.
 
Diremo la nostra con ancora più forza, proponendo temi e interviste ai nostri portavoce.
 
Come sempre ce la metteremo tutta, con passione e professionalità. Sperando che il nostro contributo serva a spiegare e a far capire questa meravigliosa realtà imprenditoriale italiana.
 
Adriano Hribal
                       
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Attualità

GIUSEPPE AMBROSI HA RICEVUTO OGGI L’ONORIFICENZA DI CAVALIERE DEL LAVORO

30-11-2017

Si è svolta oggi al Quirinale la cerimonia di consegna delle onorificenze




Si è svolta oggi al Quirinale la cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine “Al Merito del Lavoro” ai nuovi Cavalieri nominati dal Presidente della Repubblica Mattarella. Il Presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, ha ricevuto questa importantissima onorificenza.

Nel proprio discorso, il Presidente Mattarella ha sottolineato che “abbiamo grande bisogno - come persone e come società - di pensare al domani", da questo punto di vista "creare lavoro è una priorità” ed “è anzitutto l'impresa a produrre il lavoro. È necessario il coraggio degli imprenditori, la loro capacità di stare sul mercato, di sostenere la competizione, di migliorare la propria posizione. Vale a dire quello che questa mattina premiamo”.

Alla cerimonia è intervenuto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che ha voluto evidenziare l’importanza dell’industria per una società moderna. “Bisogna ostacolare la cultura antindustriale che sta diffondendosi nel nostro paese, perché è grazie all’industria che il nostro paese è uscito dalla povertà anche culturale che la caratterizzava”.

Antonio D'Amato, Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, ha aggiunto che “Siamo tutti chiamati a contribuire alla costruzione di un'Italia più forte e di un'Europa migliore”.

Oltre ad essere presidente di Assolatte, Ambrosi è presidente della Camera di Commercio di Brescia, vice presidente vicario del Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano, membro dei gruppi tecnici “Made In” e  “Internazionalizzazione dei territori” di Confindustria. La sua azienda ha festeggiato da pochi giorni il suo 70° compleanno.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

10-12-2017

Dicembre 2017


Qualche mese fa, in un mio editoriale, avevo fatto un parallelo tra le campagne mediatiche no-vax e quelle che da qualche anno interessano il nostro amato latte. Infatti, le logiche e lo schema usato per gettare discredito sui due prodotti (i vaccini da una parte e il latte dall’altro) sono i medesimi: qualche frase a effetto in apparenza ragionevole, ricerche di ignoti studiosi, lettura faziosa dei risultati degli studi altrui.

Falsa scienza che circola indisturbata, non solo su Internet – la rete è per sua stessa natura allergica a qualunque briglia – ma anche sui canali televisivi e radiofonici, dove sarebbe doveroso evitare di dare la parola a santoni e saltimbanchi della pseudoscienza su temi così importanti come quello della salute delle persone.

Chiudevo la mia riflessione auspicando uno scatto di orgoglio da parte di chi di scienza vera vive, di chi ha passato anni sui libri ad approfondire le conoscenze sulla fisiologia, sull’alimentazione e sulla nutrizione umana.

Mi sembra che qualche importante passo avanti sia stato fatto e che un primo scatto d’orgoglio sia arrivato. Mi riferisco a due recenti volumi, che fanno chiarezza sul ruolo del latte nella dieta e che spero contribuiscano a mettere a tacere chi – per ignoranza – continua a parlar male del latte.

Il primo si intitola “Il latte. Sì o no? Cosa dice la scienza”, pubblicato dalla Fondazione Veronesi. Il secondo, “Il latte vaccino, ruolo nell’alimentazione umana ed effetti sulla salute”, un documento di consenso elaborato da Nutrition Foundation of Italy, che ha raccolto le opinioni di università e società mediche: pediatri e geriatri, gastroenterologi e cardiologi, ortopedici e studiosi di osteoporosi, dietologi, esperti di alimentazione e nutrizione, medici dello sport ed esperti di malattie del metabolismo, diabetologi ed endocrinologi, perfino ginecologi e ostetrici, con un contributo dell’Istituto superiore di Sanità e del Crea, quello che si chiamava Istituto nazionale della nutrizione ed aveva come presidente il caro Carlo Cannella.

Non che prima di questi lavori mancassero testi di riferimento. Alcuni anni fa, per esempio, Assolatte aveva lavorato con i massimi esperti italiani per la stesura del primo “Libro bianco del latte”, la summa di tutte le conoscenze in materia.

E, parlando di studi sul latte, posso testimoniare che non c’è settimana nella quale non vengano pubblicati un nuovo lavoro o una nuova ricerca sugli effetti positivi della bianca bevanda.

I libri dei quali parlo, però, hanno alcuni grandi pregi: in primo luogo sono aggiornati agli ultimi studi in materia. La ricerca va avanti e le nostre conoscenze aumentano di anno in anno. È molto positivo, quindi, che periodicamente si faccia il punto della situazione. In secondo luogo raccolgono firme particolarmente prestigiose e al di sopra delle parti. In terzo luogo dicono, senza giri di parole, che lavori come il “China study” sono delle vere e proprie bufale scientifiche. Il che conferma quello che noi diciamo da anni: l’autore del volume è un ciarlatano.

Non mi illudo che i due testi riescano a far cambiare idea a chi – per motivi che davvero non riesco a comprendere – ha deciso di credere (sarebbe meglio dire “bersi”) alle mille fandonie sentite dalla starlette o dal vegano di turno.

Sono convinto però che mettere i puntini sulle “i” sia fondamentale, che bisogna insistere per far capire ai consumatori il discrimine tra scienza e pseudoscienza, tra informazione e disinformazione, tra fonti autorevoli e fake news.

Tocca a noi, ora, diffondere i contenuti dei lavori, perché, a differenza di quanto successo per le vaccinazioni, non arriverà mai una legge a imporre alle persone di consumare più latte.

Auguri, quindi, e non solo per le prossime festività!

Adriano Hribal


© RIPRDUZIONE RISERVATA

Premio Giornalistico

TORNA IL PREMIO GIORNALISTICO "L'ATTENDIBILE". AL VIA LA SETTIMA EDIZIONE

05-03-2018

IL BANDO E LA SCHEDA DI PARTECIPAZIONE DELL’EDIZIONE 2017/2018.


Torna il Premio giornalistico Assolatte, giunto alla settima edizione.
 
Possono partecipare al concorso i giornalisti* che abbiano affrontato i temi dell’industria lattiero casearia e le sue produzioni in articoli, inchieste e servizi diffusi su testate registrate cartacee, radiofoniche, televisive, web e agenzie di stampa.

Possono essere candidati i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 giugno 2017 - 31 maggio 2018.

Quattro le categorie tematiche indicate nel bando:
1) Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico
2) Il settore lattiero caseario tra tradizione e innovazione
3) I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere
4) L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare

Quattro le menzioni speciali per i migliori elaborati dedicati a: Latte; Yogurt e Latti Fermentati; Formaggi; Burro e Panna.
 
Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 4 giugno 2018 alla segreteria del concorso, all’indirizzo: premiogiornalistico@assolatte.it.

In allegato IL REGOLAMENTO e la SCHEDA DI ADESIONE.

(1) non è necessaria l'iscrizione all'Albo dell’Ordine dei Giornalisti


VEDI ANCHE:
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 6a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 5a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 4a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 2a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"


Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

07-05-2018

Maggio 2018


È notizia di pochi giorni fa che la Commissione europea ha trovato la quadra, approvando le regole che scrivono le modalità di indicazione dell’origine dei prodotti e dei loro ingredienti nel mercato europeo.

Finiranno ora le polemiche su un tema che ha occupato pagine di giornali, portato a manifestazioni e raccolte firme, provocato discussioni e contrapposizioni all’interno di tante filiere? Speriamo!

La notizia la aspettavano in tanti: noi per primi. E anche se alcuni contestano il risultato raggiunto, sostenendo che si tratta di un passo indietro, credo che il regolamento sia invece un importante salto in avanti. E sono convinto che il regolamento andasse approvato prima, per bloccare le tante iniziative nazionali che hanno messo a rischio il principale punto di forza dell’Europa: essere un mercato unico.

Con il regolamento europeo abbiamo raggiunto un traguardo importante, anche di trasparenza nei confronti del consumatore.

Le norme emanate nei vari Paesi, infatti, avevano tutte il medesimo limite: si applicavano solo ai prodotti fatti e destinati al mercato interno. Peccato che l’Europa sia una grande realtà economica e che al suo interno circolino milioni di tonnellate di prodotti, buona parte dei quali, finora, non erano soggetti a regole sull’origine.

Sono queste le ragioni per cui abbiamo contestato le norme italiane: volevamo un comportamento omogeneo nei 28 Paesi dell’Unione. E per questo oggi applaudiamo chi è riuscito a mediare tra le differenti posizioni, ha dedicato ore ad ascoltare gli operatori (tutti, non solo quelli di una parte) e i consumatori. Chi si è scervellato, scrivendo e riscrivendo il testo, cercando soluzioni ai problemi che venivano presentati dalle diverse parti in campo.

Quelli che tanti chiamano eurocrati – mal celando un disprezzo che non condivido – hanno fatto un buon lavoro. E di più non si poteva fare. Le critiche sulla portata del regolamento sono ingenerose e le ipotesi di fissare norme ancor più severe sono naufragate quando, da uno studio europeo che ha coinvolto anche i consumatori, era emerso che imporre l’origine di tutto non aveva senso. I costi sarebbero stati enormi, senza benefici reali per chi acquista. In poche parole: il gioco non vale la candela.

Comunque, con le nuove regole il pallino torna nelle mani degli shopper, che saranno ancora più liberi di scegliere cosa comprare, dando indicazioni a chi produce. E a mio avviso è giusto che sia così.

Quindi tutto bene quel che finisce bene?

Non proprio. A noi resta l’amaro in bocca per il colpo di mano con cui il governo Renzi – poco più di un anno fa – pretese di anticipare i tempi, costringendo le imprese italiane a cambiare in fretta e furia decine di migliaia di incarti, a mandare al macero tonnellate di confezioni e contenitori, chilometri di bobine e film plastici.

Tutto in discarica! Solo perché non si volle pazientare qualche mese, aspettando le regole europee o almeno dando modo alle aziende di utilizzare gli imballaggi che avevano in casa.

Uno vero sfregio: uno sperpero privo di qualunque significato economico e politico.

Senza dimenticare che ora si cambia di nuovo. Le regole europee fanno decadere quelle nazionali e le confezioni devono essere nuovamente cambiate (per fortuna ci sono due anni di tempo per farlo). Come sempre, a spese delle aziende.

Se cambia la forma, comunque, non cambia la sostanza. Anche con le nuove etichette, infatti, i consumatori potranno continuare ad apprezzare la qualità dei nostri prodotti. Fatti da imprese che sanno scegliere benissimo le migliori materie prime, quelle più adatte per prodotti che tutti ci invidiano, con un’ovvia preferenza per il latte nazionale.

Adriano Hribal

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

13-07-2018

Luglio 2018


L’assemblea di Assolatte è sempre momento di incontro, di sintesi e di confronto tra i soci. Ed è una bella occasione di festa per salutare tanti “vecchi amici” che partecipano sempre con affetto al nostro incontro annuale.

Anche quest’anno abbiamo approfondito tanti temi, parlando con gli imprenditori di export, di prodotti Dop e Igp, di rapporti con la distribuzione, di Europa. Nel corso della mattinata di lavoro c’è stato modo di parlare anche di cattiva informazione, discutendone con il mondo della scienza e dei consumatori, e di buona informazione, con il premio giornalistico Assolatte, giunto alla sua settima edizione.

Dalle parole dei nostri imprenditori è emerso chiaramente che il settore ha saputo reagire con forza alla crisi e che, nonostante le difficoltà incontrate sul mercato interno, ha mantenuto una posizione strategica nell’economia alimentare del Paese.

Abbiamo ascoltato la grinta dei nostri e parole di ottimismo per il futuro, ma anche una certa delusione per la distrazione del Paese verso il settore. Più in generale, per la mancanza di una seria politica industriale. Una disattenzione che non ha colore politico: passano gli anni, si alternano i governi, ma le parole si ripetono e la cultura imperante continua a essere poco amica di chi fa impresa, investendo soldi propri, dando lavoro e portando ricchezza al Paese.

Una disattenzione perniciosa, che costringe le imprese a fare i salti mortali per ottenere risultati che in un contesto più amichevole sarebbero ben più facili da raggiungere e che sarebbero applauditi, quando non osannati.

Nel settore caseario, con le sole forze dei nostri imprenditori, siamo diventati una potenza mondiale.

Siamo uno dei protagonisti chiave del panorama internazionale: al primo posto in Europa per valore dell’export verso i Paesi terzi, primi assoluti per export verso gli Stati Uniti, primi in Europa per l’export in Canada.

Praticamente ovunque, oggi, i formaggi di qualità parlano la nostra lingua.

È stata una giornata intensa, con tanti spunti di riflessione e alcune idee da sviluppare nei prossimi mesi.

In primis quelli legati al benessere animale e alla sostenibilità, temi che le aziende seguono da tempo e che si è deciso di mettere a sistema.

Nelle prossime pagine troverete un’ampia sintesi della giornata. Buona lettura!

Adriano Hribal

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI DICEMBRE 2018

14-12-2018

L’opinione di De Castro sul tema dell’etichettatura nutrizionale volontaria e gli interrogativi delle aziende sulla Brexit. In Corea per l’IDF World Dairy Summit, il seminario Assolatte sull’export in Canada, l’accordo di libero scambio con il Giappone, gli approfondimenti economici e sui mercati e molto altro.


Sul numero di dicembre de Il Mondo del Latte, Paolo De Castro spiega la diatriba in corso a livello europeo ed internazionale sulle informazioni nutrizionali in etichetta e sui risvolti che determinati modelli potrebbero avere nel lungo periodo.

La Brexit e gli interrogativi dell’industria europea sono stati oggetto di discussione durante l’ultima convention EDA.

Tantissimi i temi affrontati in Corea durante l’appuntamento annuale con l’IDF World Dairy Summit e positivi gli esiti, in fase di chiusura, sull’accordo di libero scambio con il Giappone che apre finalmente le porte ai prodotti lattiero-caseari europei, tutelando le nostre Dop più esportate.

L’Azienda di questo mese è la Centrale del latte di Salerno; ne abbiamo parlato con il Direttore Generale, Giorgio Criscuolo.

Sul fronte economia si parla di consumi 2018 e prospettive 2019, della crescita dei discount e dell’apprezzamento dei millenial europei per le grandi marche.

Non mancano gli approfondimenti sui mercati ed i temi normativi.

In materia di igiene e sicurezza, parliamo del seminario organizzato da Assolatte per le Aziende che esportano in Canada per illustrare le novità tra Ceta e norme sanitarie.

Sottoscrivete un abbonamento a Il Mondo del Latte! Tutti i riferimenti e la scheda di abbonamento sono disponibili sul sito Assolatte.
 
 

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

18-06-2019

Giugno 2019


Qualche giorno fa abbiamo votato i nostri rappresentanti al Parlamento europeo che si insedierà i primi giorni di luglio. Comincia ora la nuova legislatura: l’Italia ha eletto 73 parlamentari che tra pochi giorni dovranno nominare – d’intesa con chi rappresenta gli altri 27 Paesi – il presidente della Commissione e i diversi commissari, veri e propri “ministri” incaricati di lavorare ai singoli temi.

Durante la campagna elettorale tutti hanno dichiarato che dobbiamo contare di più, far sentire con maggior forza la nostra voce, che c’è tanto lavoro da fare. Siamo, ovviamente, d’accordo e speriamo che i neo eletti lavorino per raggiungere questi importanti obiettivi. È a Bruxelles, infatti, che si definiscono le strategie politiche ed economiche ed è lì che si devono rafforzare i legami con gli altri motori economici europei.

La nostra casa comune è l’Europa: da più di sessant’anni ci garantisce pace e benessere, ci ha aiutato a dare stabilità alla nostra economia, ci ha regalato un enorme mercato da esplorare senza ostacoli e vincoli di sorta, ci ha dato regole armonizzate abbattendo tante barriere, una moneta unica che ci ripara dalla svalutazione.

Non sempre condividiamo le decisioni prese dalle autorità comunitarie, ma – anche quando siamo critici – sappiamo che per far sentire la nostra voce in un mondo sempre più complesso, vasto e globalizzato, non possiamo che essere e sentirci europei.

I prossimi anni saranno davvero importanti per l’Europa e per il nostro Paese. Ci sono molte decisioni da prendere e tante cose da fare per portare ricchezza ai nostri territori.

L’agroalimentare è il più importante settore economico europeo. Merita quindi maggior attenzione, non solo nell’ambito della politica agricola, di per sé già molto importante, ma anche e soprattutto – permetteteci di dire – nella sua dimensione industriale, che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone in Europa e porta ricchezza e valore alle mille regioni d’Europa.

Auguri di buon lavoro, quindi, a chi sta preparando le valigie per raggiungere la capitale europea per rappresentare tutti noi. Assolatte è pronta a dare il proprio contributo, come ha sempre fatto, e a
collaborare con chiunque creda che il futuro dell’Europa dipende anche da quali decisioni vorrà prendere nella sua politica industriale.

Premio Giornalistico

AL VIA L’OTTAVA EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE "LATTENDIBILE"

05-03-2019

IL BANDO E LA SCHEDA DI PARTECIPAZIONE DELL’EDIZIONE 2018/2019.


Torna il Premio giornalistico Assolatte, giunto all’ottava edizione.
 
Possono partecipare al concorso i giornalisti* che abbiano affrontato i temi dell’industria lattiero casearia e le sue produzioni in articoli, inchieste e servizi diffusi su testate registrate cartacee, radiofoniche, televisive, web e agenzie di stampa.

Possono essere candidati i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 giugno 2018 - 31 maggio 2019.


Quattro le categorie tematiche indicate nel bando:
1) Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico
2) Il settore lattiero caseario tra tradizione e innovazione
3) I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere
4) L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare

Quattro le menzioni speciali per i migliori elaborati dedicati a: Latte; Yogurt e Latti Fermentati; Formaggi; Burro e Panna.
 
Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 4 giugno 2019 alla segreteria del concorso, all’indirizzo:
premiogiornalistico@assolatte.it.

In allegato IL REGOLAMENTO e il MODULO DI ADESIONE.

(1) non è necessaria l'iscrizione all'Albo dell’Ordine dei Giornalisti


VEDI ANCHE:
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 7a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 6a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 5a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 4a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
- FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 3a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"
 













Premio Giornalistico

FOTOGALLERY PREMIAZIONE DELLA VIII EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE "LATTENDIBILE"

20-06-2019

Milano, 19 giugno 2019


Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO 2019

16-07-2019

L’Assemblea annuale Assolatte e la premiazione dell’ottava edizione del Premio Giornalistico Lattendibile. Il latte, alimento sostenibile e la spesa degli italiani secondo l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1. La campagna di promozione Assolatte in Giappone e molto altro


La rivista di luglio dedica ampio spazio all’Assemblea annuale di Assolatte, con gli interventi dei protagonisti del settore, gli imprenditori, e di importanti ospiti: Ivano Vacondio, Presidente Federalimentare, e Marco Frey, Professore della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa intervenuto per parlare di sostenibilità.

La rivista presenta anche i vincitori del Premio giornalistico Lattendibile 2019, la cui premiazione si è svolta in occasione dell’Assemblea Associativa.

Questo mese si parla anche delle conclusioni EDA sulla sostenibilità del latte per nutrire il pianeta e del grande lavoro che c’è da fare ora che il nuovo Parlamento europeo è stato eletto.

La spesa degli italiani tra salute e gratificazione è quanto emerge dalla quinta edizione dell’osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy.

Sul fronte internazionale, parliamo della campagna di promozione di Assolatte e ICE per sostenere e far conoscere i prodotti italiani sul mercato nipponico e della tensione crescente per le esportazioni DOP in USA.

Sicurezza alimentare: un fattore importante nella scelta dei cibi che acquistiamo secondo i risultati del nuovo sondaggio Eurobarometro.  

Approfondimenti normativi e molto altro completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

16-07-2019

Luglio 2019


Quest’anno all’Assemblea di Assolatte (la settantaquattresima) si è parlato di sostenibilità. Un tema caldo, che merita la massima attenzione.

Quando si affronta questo argomento si è spesso portati a pensare solo agli aspetti ambientali: emissioni, consumo energetico, sprechi lungo la catena produttiva. In realtà, si parla di problematiche di grande complessità, che toccano numerosi tasti.

E che interessano tutti, perché ognuno di noi dovrebbe fare la propria parte.

Scaricare sugli altri responsabilità che sono condivise – sport in gran voga nel nostro Paese – è un esercizio privo di qualunque significato.

La sensibilità di tutti, e dei consumatori in particolare, cresce e la spinta ad agire è sempre più forte, con Paesi che si stanno dimostrando più virtuosi di altri e numerosi problemi, anche culturali, da risolvere.

Nel nostro settore si è già fatto tanto, molto si sta facendo e i progetti in cantiere sono davvero molteplici.

I risultati raggiunti sono importanti e tante aziende dimostrano una sensibilità crescente ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare. Una sfida che in alcuni casi porterà a cambiamenti di rilievo, in altri alla riscoperta di processi che appartengono al passato, quando la catena produttiva era un ciclo dove si riutilizzava tutto il riutilizzabile.

Un breve estratto di quello che si è detto durante l’assemblea lo troverete nelle prossime pagine di questo numero.

Work in progress…

Assemblea

RELAZIONE ANNUALE E REPORT STATISTICO ASSOLATTE

26-07-2019

È possibile scaricare la versione completa della Relazione Annuale dell'Associazione e accedere al portale statistico di Assolatte aggiornato


Abbiamo il piacere di segnalare che è disponibile la Relazione annuale del Presidente dell’Associazione, dei Presidenti dei Gruppi merceologici e dei Comitati Assolatte, nonché una ricca appendice statistica e l’Attività Associativa relativa all’anno 2018. Il documento completo è scaricabile in allegato.

Inoltre, è possibile consultare nel dettaglio il Report Statistico elaborato annualmente dall’Associazione collegandosi al seguente link, dove sono disponibili i dati per gli anni 2016, 2017 e 2018.

Attualità

PARTNERSHIP ASSOLATTE-ICE PER VALORIZZARE I FORMAGGI ITALIANI IN CANADA E GIAPPONE

26-07-2019

Stanziato un milione di euro per promuovere e valorizzare i formaggi italiani in Canada e in Giappone.


Nell’ambito della programmazione promozionale ICE 2019, l’Agenzia ha stanziato circa un milione di euro per promuovere e valorizzare i formaggi italiani in Canada e in Giappone.
 

L’Ufficio ICE di Tokyo e quello di Toronto – con la collaborazione di Assolatte – hanno progettato due piani promozionali che hanno lo scopo di incrementare la fama e i consumi dei formaggi italiani nei rispettivi territori di riferimento. Entrambi i progetti prevedono azioni educational sui formaggi italiani. Si darà spazio al canale ho.re.ca e alle grandi catene di ristorazione, oltre alla GDO e agli operatori locali.
 

Questi piani nascono dalla partnership ICE-Assolatte volta alla valorizzazione del settore lattiero caseario nei mercati internazionali più rilevanti.
 

Ricordiamo, infatti, che i due Paesi coinvolti hanno recentemente siglato con l’Unione europea due accordi commerciali, attraverso i quali sono state abbattute gran parte delle barriere tariffarie e non tariffarie che ostacolavano gli scambi tra le parti.
 

Il CETA con il Canada e l’EPA con il Giappone hanno anche consentito il riconoscimento e la tutela di numerosi prodotti ad Indicazione Geografica, supportando così la diffusione del Made in Italy alimentare nel modo.
 

Non a caso, i piani promozionali ICE-Assolatte puntano anche alla valorizzazione dei formaggi DOP, fornendo ai consumatori canadesi e giapponesi ulteriori elementi per effettuare una scelta consapevole riguardo ai veri prodotti tipici italiani.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

08-11-2019

Novembre 2019


Siamo stati i primi a lanciare l’allarme sui super dazi Usa entrati in vigore lo scorso 18 ottobre. In risposta alle nostre preoccupazioni, alcuni hanno promesso interventi ad alto livello, altri hanno fatto finta di non capire, altri ancora hanno placidamente confessato che non c’era nulla da fare.

Abbiamo lavorato gomito a gomito con gli importatori statunitensi, anch’essi danneggiati dalle decisioni di Trump. Abbiamo spiegato le nostre ragioni, evidenziando che non ci sono motivi per colpire il settore caseario. Non siamo certo noi i beneficiari dei contributi miliardari che l’Unione europea ha dedicato ad Airbus! Anzi: abbiamo investito centinaia di migliaia di dollari per far crescere il mercato dei formaggi made in Italy negli Stati Uniti.

Purtroppo, anche su pressione degli industriali caseari americani, con tanto di beneplacito del Wto, l’amministrazione Usa è stata autorizzata a “tassare” gli esportatori europei fino a 7,5 miliardi di dollari. In piena libertà e senza limiti di sorta. La misura – il 25% ad valorem oltre al dazio già esistente – ci colpisce in modo violento e non si possono escludere ricadute su tutti gli anelli della catena produttiva.

Il nostro è il settore italiano più colpito dalle misure americane: siamo i primi esportatori mondiali di formaggi verso l’America (35.000 tonnellate per un controvalore all’export di circa 280 milioni di euro).

Negli States portiamo prodotti di grande valore, molto sensibili ad aumenti di prezzo per la concorrenza del finto made in Italy che regna indisturbato in quel grande Paese.

Per i formaggi gli importi addizionali ammontano a più di 60 milioni di euro, che si aggiungono ai 30 che già pagavamo.

Ormai il danno è fatto, però non bisogna abbassare la guardia, dobbiamo andare avanti con la diplomazia, perché nulla vieta agli Stati Uniti di modificare gli importi appena fissati, né di includere
o escludere nuovi prodotti.

A nulla sono serviti o serviranno i proclami e le urla di lesa maestà.

Così come sono controproducenti le accuse rivolte ai colleghi d’Oltreoceano di produrre prodotti di bassa qualità. Sono dichiarazioni che non aiutano certo ad aprire un dialogo che tutti auspichiamo.

Un avviso a chi ama seminar zizzania: non si lamenti delle barriere altrui chi per primo alza muri a difesa del proprio mercato.

Chi di dazi ferisce, di dazi perisce!

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI DICEMBRE 2019

10-12-2019

Interviste al Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova ed a Alessandra Moretti, membro della Commissione Ambiente e Sicurezza alimentare del Parlamento europeo. Stella Kyriakides, neo Commissario europeo alla Salute ed alla Sicurezza alimentare, l'etichetttaura Nutriscore, la plastic tax, il nuovo portale Cifer per le Aziende che esportano in Cina, l'intesa con i Paesi del Mercosur e molto altro


E’ arriva la rivista Il Mondo del Latte di dicembre.

Molti gli articoli interessanti, gli approfondimenti ed i protagonisti di questo nuovo numero, a partire dall’intervista con la Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova che ci spiega la sua ricetta per la filiera agroalimentare; una ricetta fondata su meno burocrazia e più incentivi a giovani e donne.

Incontriamo Alessandra Moretti, membro della Commissione Ambiente e Sicurezza alimentare del Parlamento europeo, particolarmente impegnata sui temi dell’etichettatura e della dieta. Il  tema dell’etichettatura nutrizionale è affrontato anche da Paolo De Castro che riflette sull’avanzata del sistema Nutriscore a livello europeo.

Stella Kyriakides, nuovo Commissario europeo alla Salute ed alla Sicurezza alimentare.

Sul fronte normativo parliamo della plastic tax che il Governo ha proposto di inserire nella Legge di Bilancio e delle numerose motivazioni per cui tale imposta è ingiusta ed insostenibile per i prodotti lattiero-caseari, per chi li produce e per chi li consuma.

Scopriamo i trend di mercato emersi durante la manifestazione “Forme” di Bergamo e approfondiamo l’intesa siglata con i Paesi del Mercosur che tutelerà molte Indicazioni Geografiche italiane, tra le quali nove formaggi DOP, e azzererà in dieci anni i dazi.

In tema di igiene e sicurezza, un interessante articolo è dedicato al nuovo portale Cifer per la registrazione delle aziende che esportano prodotti caseari in Cina.

Molti altri articoli e notizie completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

12-09-2016

Settembre 2016


Dopo qualche giorno di riposo, il Paese riparte. L’autunno è alle porte e nessuno sa bene cosa porterà: il quadro è sfocato ed è difficile fare previsioni.

Secondo alcuni bisogna essere ottimisti: la produzione di latte ha rallentato la propria corsa, avvicinandosi ai livelli degli scorsi anni e la disponibilità di prodotti trasformati sta diminuendo. Altri vedono nero ed evidenziano che i magazzini sono stracolmi di latte in polvere e burro, che le quotazioni sono ancora molto basse, che con questi chiari di luna è davvero difficile pensare a un cambiamento importante del mercato.

È evidente, comunque, che siamo lontanissimi dai valori di tre anni fa, quando la domanda sembrava impazzita e in grado di assorbire un volume praticamente infinito di latte.

Sono stati due anni davvero molto complicati. I governi, i ministri agricoli, la Commissione e il Parlamento europeo hanno discusso molto sul da farsi, sulle misure e le iniziative per aiutare il mercato e il settore. Alla fine – è evidente – si è deciso di tralasciare gli interventi strutturali, limitandosi a mettere sul piatto della bilancia importanti risorse finanziarie per tamponare la situazione e integrare il reddito degli allevatori.

Credo che nessuno sappia esattamente quale sia stato il costo complessivo di tutti gli interventi voluti dall’Unione europea e da ognuno dei 28 Stati membri. Così come nessuno conosce con certezza quanta parte dei copiosi investimenti siano realmente andati nelle tasche degli allevatori.

Il mondo agricolo lamenta che, a causa della crisi e del prezzo del latte, tante stalle hanno chiuso, ma i dati ufficiali raccontano una verità diversa: la chiusura delle aziende agricole e industriali è una delle costanti che ha caratterizzato gli ultimi trent’anni, in tutta Europa, con le quote o senza, con prezzi alti o bassi, non importa.

Non giudico se le iniziative decise siano state o meno quelle giuste, ma credo che – nell’interesse della filiera – sarebbe meglio aprire una riflessione su tutta la catena e sui costi di produzione.

E credo che Henry Ford avesse ragione quando affermava “chi non osa non sbaglia”. Anche a rischio di fare qualche errore, infatti, bisogna cominciare a immaginare e costruire una filiera del latte più moderna e strutturata.

Accettando anche il fatto che – purtroppo – nel mercato di oggi non sempre c’è spazio per tutti.

Adriano Hribal


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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

12-10-2016

Ottobre 2016


Nel novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino. Tutti pensammo alla fine di un’epoca e che da quel momento in poi idee, persone e merci avrebbero circolato in un mondo più libero. Sono passati quasi trent’anni da quel momento, anni di crescita per tutto il nostro mondo, e un nuovo sentimento sta mettendo radici: il neo protezionismo.

Ne parla anche Angelo Panebianco in un interessante editoriale sul Corriere della Sera, nel quale fa un’ampia riflessione sul clima generale che si respira nel Paese, analisi che possiamo trasferire pari pari al settore agroalimentare.

La lunga crisi economica che ha colpito il Vecchio Continente, gli attentati dell’Isis, l’arrivo quotidiano in Europa di migliaia di profughi, spaventano tutti, soprattutto la gente comune. I demagoghi, di destra o di sinistra che siano, hanno vita facile: non hanno soluzioni e si limitano a individuare fantomatici colpevoli, sui quali concentrano le paure della folla. Un atteggiamento poco responsabile, che regala però grande visibilità.

Forse, l’esempio più eclatante di questo sentimento neo protezionista – che dovrebbe preoccupare tutti – è stato il voto degli inglesi sulla Brexit: dal suo ingresso nella Comunità europea, il Regno Unito è stato uno dei grandi protagonisti delle politiche comuni. Ha sempre fatto sentire la propria voce. Ha inciso in modo determinante sulle decisioni chiave. Sempre portando a casa risultati importanti, non solo in termini economici. Sono bastati pochi mesi di campagna demagogica per allontanare gli inglesi dai loro principi fondanti: liberismo, apertura dei mercati, globalizzazione, integrazione, multiculturalità. Addirittura ora vogliono costruire un nuovo muro a Calais.

Credo che gli stessi sentimenti protezionistici, cavalcati con medesima demagogia, siano da tempo il leitmotiv delle politiche agroalimentari dell’Italia.

Siamo uno Stato di grandi trasformatori. In tutti i settori, o quasi, siamo diventati famosi per la nostra capacità di utilizzare in modo eccellente le materie prime che compriamo in Italia e nel resto del mondo. Esportiamo prodotti che valgono il doppio o quasi di quelli fatti negli altri Paesi.

La ricchezza che portiamo alla nazione in termini di lavoro e di tasse ha favorito lo sviluppo dei territori, la nostra crescita è ricchezza anche per i nostri fornitori, agricoli o industriali che siano. Siamo ottimi clienti: compriamo tutto quello che c’è da comprare e lo paghiamo più degli altri.

Dovremmo essere trattati con i guanti bianchi. Invece, in questi tempi di crisi e di paura, al posto di favorire la nostra capacità industriale con una strategia d’attacco, che ci permetta di continuare a crescere sul mercato globale come abbiamo sempre fatto, si preferisce la via della difesa, per salvaguardare l’orticello di pochi, usando proprio l’arma della demagogia, sfruttando le paure della gente comune.

E l’industria cosa fa? Continua a lavorare, ma partecipa poco o per nulla ai grandi movimenti che stanno cambiando il nostro Paese. Fa sentire poco la sua voce, mentre dovrebbe alzarla.

Bisogna cambiare rotta, perché queste politiche neoprotezioniste avranno effetti nefasti. Gli economisti di buon senso lo sanno e lo dicono da tempo. Peccato che tutti li trattino da Cassandre.

 
Adriano Hribal


 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

04-03-2021

Marzo 2021


In un recente intervento sulla rivista Food, il presidente Paolo Zanetti ha parlato di un tema che non sempre riceve la giusta attenzione dai media e dalle istituzioni: la complessità del sistema industriale.

Quasi mai, infatti, chi compra una busta di latte o un pezzo di formaggio pensa a quanto sia difficile e articolata la rete che permette a un certo prodotto di arrivare sullo scaffale o nel frigo di questo o di quel negozio. Un mondo articolato e complesso, nel quale le imprese di trasformazione occupano un ruolo chiave, delicato e di grande responsabilità.

Sono loro, infatti, che raccolgono il latte, allevamento per allevamento, che eseguono analisi e controlli sulle materie prime e poi le lavorano, stagionano e confezionano i prodotti in migliaia di formati e referenze, garantendone qualità e sicurezza.

E sono loro che trovano i clienti, ne accontentano le richieste, definendo volumi, calendari di consegna, listini, prezzi, sconti, offerte e promozioni.

Sono sempre loro, inoltre, a dover superare audit, ottenere le certificazioni, garantire puntualità e costanza produttiva. Spesso, addirittura, devono occuparsi dei resi.

Chi esporta vive ulteriori complessità: deve aprire società o filiali nei diversi Paesi o trovare importatori seri ed affidabili, farsi conoscere e apprezzare dai consumatori, spesso iniziandoli a gusti che non conoscono.

Non di rado, chi porta all’estero i prodotti made in Italy deve avere linee produttive dedicate e poi iscriversi alle liste degli esportatori autorizzati sottoponendosi a ulteriori controlli, e certificazioni per prodotti e processi.

Un’industria lattiero-casearia, quindi, è una macchina straordinariamente complessa, che crea e distribuisce valore.

E lo fa tra mille ostacoli, regole e una burocrazia che non ha uguali nel mondo. È davvero un peccato che pochi comprendano valore, centralità e potenzialità delle imprese di trasformazione. Ed è un peccato che fino a oggi nessuno abbia capito quanto sia necessario lavorare per semplificarne la vita.

Sarà il neonato governo Draghi, sul quale tutti riponiamo la massima fiducia, a innescare questo circolo virtuoso? Ce lo auguriamo!

Attualità

FOTOGALLERY - PUNTO FORMAGGI AL FOODEX TOKYO 2021

12-03-2021


I Mercati

EXPORT FORMAGGI ITALIANI: SEGNALI DI RIPRESA NEL BIMESTRE GENNAIO-FEBBRAIO 2021

24-05-2021

Le statistiche pubblicate dall’ISTAT sul commercio internazionale di febbraio 2021 mostrano un deciso segnale di ripresa per quel che concerne le esportazioni casearie. Dati incoraggianti per un settore costretto a scontare non solo le conseguenze della crisi pandemica, ma anche gli effetti negativi dovuti all'introduzione dei dazi da parte dell'amministrazione Trump.


Le statistiche pubblicate dall’ISTAT sul commercio internazionale di febbraio 2021 mostrano un deciso segnale di ripresa per quel che concerne le esportazioni casearie, che si sono posizionate sul -1,3% rispetto allo stesso mese 2020, che era però bisestile. Questo dato porta la variazione cumulata dei primi due mesi del 2021 a -8,4%.
 
In particolare, il segno meno è ancora presente in relazione ai volumi delle esportazioni verso Francia (-1,1%), Germania (-4,9%), Spagna (-22%), Austria (-15%) e Polonia (-17,4%), mentre dati positivi sono stati registrati dall’export verso Belgio (+14,9%), Paesi bassi (+6,6 %) e Romania (+7,5%).
 
Segnali incoraggianti vengono anche dal mercato statunitense, che, dopo le performance preoccupanti dello scorso gennaio, registra un +46% rispetto a febbraio 2020, portando così la variazione del primo bimestre 2021 a -35%. Va però sottolineato che i primi due dello scorso anno avevano registrato un andamento anomalo a causa dei timori per l’introduzione di ulteriori dazi. Confrontando quindi il primo bimestre 2021 con quello del 2019, si evince come il miglioramento delle performance sul mercato USA non abbia ancora permesso di recuperare le perdite accumulate nei due anni scorsi. 
 
Oltre agli USA, le vendite sono cresciute in Svizzera (+7,2%), Canada (+13,1%), Corea del Sud (+9,2%), Ucraina (48,3%) e -soprattutto- in Cina (+138,4%, +211,4% nel mese di febbraio). Dati negativi sono stati invece rilevati in Regno Unito (-20,7%, sebbene emerga qualche segnale di ripresa) e Giappone (-40,1%).
 
Tra le categorie di prodotto, i rialzi più significativi sono stati registrati da Pecorino (+14,6% in volumi e 24,6% in valore a febbraio 2021 rispetto allo stesso mese 2020, portando così la variazione cumulata a -21,7%) e i freschi (+6,7%); in crescita anche il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano (+2% in volumi e +7,6% in valore a febbraio 2021 rispetto allo stesso mese 2020, portando così la variazione cumulata a -16,7%). Restano in calo invece le esportazioni di mozzarella (-4,6%), grattugiati (-5,7%), Gorgonzola (-10,7%), Provolone (-3,1%) e Asiago (-17,7%).
 
Per ogni ulteriore approfondimento, alleghiamo la tabella con i dati in volume e in valore relativi all'export dei formaggi italiani. 

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

01-06-2021

Giugno 2021


Il piano nazionale di ripresa e resilienza è ai blocchi di partenza.

Dopo mesi di lavoro, i correttivi richiesti da Bruxelles e gli aggiustamenti imposti dal Governo Draghi, infatti, il documento italiano è stato inviato alla Commissione europea.

Ora tutti attendono col fiato sospeso il via libera, per cominciare con la parte operativa del lavoro: i bandi, i progetti, la loro valutazione, la loro esecuzione. I fondi a disposizione sono davvero tanti: tra Pnrr e fondo complementare, il nostro Paese potrà contare su investimenti per più di 220 miliardi di euro.

Una marea di quattrini, considerato che le manovre finanziare annuali dell’era pre-Covid permettevano di rastrellarne una ventina all’anno. Soldi che – almeno nelle intenzioni – dovranno dare il via a una vera e propria rivoluzione: finanzieranno progetti per migliorare la digitalizzazione del Paese, daranno un impulso importante all’innovazione, accompagneranno l’Italia lungo la strada obbligata della transizione ecologica, saranno il grimaldello per scardinare il cronico problema del ritardo strutturale del Paese, andranno all’istruzione, alla ricerca, a migliorare il sistema sanitario nazionale.

Le aspettative sono tante, ma altrettanti i timori: quando si passerà dalle parole ai fatti, saremo capaci di usare bene, in modo efficiente ed efficace questo fiume di danaro? Ci sarà davvero voglia di abbattere le innumerevoli barriere burocratiche che hanno sempre ostacolato le attività industriali, reso complicatissimo investire e lavorare in questo Paese? La politica è veramente pronta a superare la sua storica visione antindustriale o meglio anti-imprese? C’è davvero voglia di passare a discutere di economia reale, di investire in progetti sensati, dal punto di vista economico e sociale?

Le proposte di Assolatte per la semplificazione sono note a tutti, speriamo in risposte diverse da quelle che sempre abbiamo ricevuto in passato.

Nutrizione e salute

LINEE GUIDA AMERICANE ANCORA POCO SALUTARI. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

09-06-2021

Ancora troppo permissive nei consumi di carne, le nuove raccomandazioni USA si avvicinano lentamente al modello mediterraneo


Realizzato dal prof. Andrea Ghiselli (medico internista, presidente SISA - Società italiana di scienze dell’alimentazione), l'ultimo numero della newslette di Assolatte Lattendibile è dedicato alle nuove raccomandazioni nutrizionali statunitensi e ad un raffronto con quelle italiane.


Le raccomandazioni americane, attese con grande interesse, sono tra i documenti più importanti, certamente di riferimento, per diversi motivi. Non solo perché gli Stati Uniti sono leader nella ricerca scientifica, ma soprattutto perché sono stati i primi a dotarsi di questo strumento e ad istituire una commissione permanente che ha il compito di pubblicarle con cadenza periodica ogni 5 anni, ormai dal 1980.

Entrando nel dettaglio, mentre il carico di malattia dovuto a comportamenti alimentari non corretti è molto simile a quello italiano, molto differente è invece quello dovuto all’eccedenza ponderale, problema molto grave negli Stati Uniti perché riguarda il 70% degli adulti. Riguardo ai comportamenti alimentari “a rischio”, si osserva nei cittadini statunitensi un consumo insufficiente di frutta, verdura e legumi e un eccessivo consumo di carni rosse e processate. Una situazione sostanzialmente simile alla nostra, e simili sono anche le raccomandazioni, prima tra tutte quella che mira alla riduzione dell’eccedenza ponderale.

Ciò che si differenzia maggiormente dalle nostre linee guida, però, è l’inspiegabilmente assenza, in un documento di estrema importanza come le DGA, di indicazioni sulla sostenibilità delle scelte alimentari proposte, indicazioni e raccomandazioni che sono invece di estrema urgenza e di grande attualità. Va sottolineato che l’Italia è stato il primo paese ad includerle.

Per quanto riguarda le indicazioni sul consumo di prodotti lattiero caseari, questi, soprattutto se magri, rientrano nel modello salutare proposto e ne viene raccomandano il consumo.

C’è da segnalare che il 90% della popolazione statunitense non ne consuma a sufficienza, esattamente come in Italia, e la percentuale di americani che beve latte è del 65% se si tratta di bambini piccoli, mentre declina costantemente al crescere dell’età fino al 34% negli adolescenti e scendere poi addirittura al 20% negli gli adulti.


Nelle DGA americane rimangono ancora molti punti di critica, primo tra tutti la troppo generosa raccomandazione nei consumi di carne, e la spinta minore per altri alimenti come verdura, frutta o pesce. Questo certamente è dovuto alle abitudini alimentari della popolazione americana, ma oggi, probabilmente per merito anche del successo mondiale della dieta mediterranea e della sua valenza nei confronti della protezione dalle patologie croniche, gli americani stanno migliorando le loro abitudini alimentari.

Tutti gli approfondimenti sul numero LINEE GUIDA AMERICANE ANCORA POCO SALUTARI , allegato, che è consultabile anche sul portale Lattendibile.it.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE 2021

07-10-2021

Speciale assemblea Assolatte 2021, l’opinione dell’Onorevole Paolo de Castro sulla riforma del sistema delle IG, il racconto di Cibus, l’importanza di esportare il Made in Italy, il benessere animale


È uscito il numero di ottobre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Si è tenuta, a Milano, la 76° assemblea di Assolatte. Numerosi i soci presenti e tanti i temi dibattuti. L’assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto sulle prospettive del comparto, dopo un anno caratterizzato da luci e ombre.

La proposta di revisione della normativa su DOP e IGP sarà probabilmente presentata a inizio 2020. L’Onorevole Paolo de Castro, coordinatore della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Gruppo S&D al Parlamento Europeo, ci presenta le principali questioni dibattute.

Tra dubbi e problemi organizzativi, la 20° edizione di Cibus  è stata la rima grande fiera internazionale che si è svolta in presenza.

L’eccellenza del Made in Italy cresce sempre di più. È quanto emerge dall’undicesima edizione del rapporto “Esportare la Dolce Vita”.

Le esportazioni di formaggi UE nel primo semestre 2021 hanno mostrato un lieve calo, ma l’Italia è cresciuta del +11,5%. A livello di volumi, la Germania conferma il suo primato.

“Sistema di qualità nazionale per il benessere animale”: un’ottima occasione per fare ordine nella babele di claim che confondono il consumatore invece di informarlo.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE 2021

05-11-2021

Sostenibilità ambientale e redditività economica nell’era dei cambiamenti climatici, la conferenza annuale di EDA, la ripresa delle esportazioni negli Stati Uniti e dei formaggi a denominazione di origine


È uscito il numero di novembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Produrre più cibo e distribuirlo meglio sembra una necessità, che però risulta difficile da soddisfare in uno scenario reso sempre più incerto dal cambiamento climatico. L’approfondimento dell’Onorevole Paolo De Castro fa luce su un tema tanto dibattuto quanto complesso che è la sostenibilità.

La ricotta: un alimento ipocalorico per eccellenza, nonché fedele alleato per perdere peso e combattere l’insonnia.

Sostenibilità ambientale ed economica: come coniugare questi due elementi così imprescindibili per le imprese di oggi? E qual è il ruolo giocato dal nuovo impianto della PAC e il Green Deal per il raggiungimento di questo delicato equilibrio?

Si è svolta la conferenza annuale EDA, che ha coinvolto 90 partecipanti in presenza e un centinaio in collegamento da remoto da tutto il mondo.

La Federazione Internazionale del Latte ha nuovamente riunito gli stakeholder del settore lattiero-caseario di tutto il mondo. Tra i temi più importanti affrontati nel corso della conferenza, rientrano senza dubbio gli sforzi e le attività messe in campo per ribadire l’importanza dei prodotti lattiero-caseari come alimenti essenziali, sani e sostenibili.

Una visione equilibrata del futuro non può prescindere dal garantire efficienza economica e reddito per le imprese. Approfondiamo il tema con il professor Marco Frey, che durante l’ultima assemblea di Assolatte ha presentato un’importante relazione dal titolo “La sfida della sostenibilità e del Green Deal per il settore lattiero-caseario”.

Back in the USA: dopo il calo delle spedizioni a causa di pandemia e dazi, nel 2021 la ripresa dell’export verso gli Stati Uniti è a doppia cifra.

Riprende quota l’export di formaggi DOP. Numeri che fanno ben sperare in un costante allentamento, che auspichiamo possa essere duraturo, delle misure di contrasto alla pandemia da Covid.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

06-11-2021

Novembre 2021


Su richiesta del mondo agricolo, il ministro Stefano Patuanelli e alcuni assessori regionali hanno convocato tavoli di lavoro per discutere della difficile situazione del sistema latte nazionale. Il mondo agricolo chiede un aumento del prezzo riconosciuto agli allevatori, che lamentano costi lievitati in modo importante negli ultimi mesi.

La distribuzione – dal canto suo – si dice preoccupata per i consumi e vuole mantenere fermi listini e prezzi al dettaglio per limitare la spirale inflattiva. Una spinta che gli analisti ritengono ormai inevitabile.

Nel mezzo – purtroppo non è la prima volta – c’è chi il latte lo trasforma e ha tenuto la “barra al centro” per mesi, garantito il ritiro di tutta la materia prima prodotta in Italia e il rifornimento di frigo e scaffali della distribuzione, anche nei periodi più difficili della pandemia. Imprese di trasformazione che ora fanno i conti con un’impennata dei costi di tutti i fattori di produzione: dall’energia (+18,4%) ai trasporti, dalla plastica (+61,4%) al legno (+62%), dal cartone (+22,1%) ai noli (+214%). Aumenti a due o addirittura a tre cifre, in un panorama che non sembra destinato a migliorare, almeno nel breve periodo.

Assolatte partecipa ai tavoli mettendo in luce questi problemi, ricorda che il mercato lancia preoccupanti segnali e ritiene che chi compra e trasforma il latte può far poco, se il problema sono i costi. Bisogna intervenire su questi ultimi, lavorare sul carico fiscale, sulle norme che ammazzano la capacità competitiva delle imprese, sulle inefficienze del sistema.

Sono tante le cose che si potrebbero fare. Assolatte lo dice da tempo. Speriamo sia arrivato il momento dell’ascolto.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI DICEMBRE 2021

29-11-2021

La collaborazione UE-USA sul settore primario, le incongruenze della strategia F2F, le campagne di promozione dei formaggi italiani all’estero, il settantesimo anniversario della Convenzione di Stresa


È uscito il numero di dicembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

La scienza e l’innovazione porteranno a un’agricoltura più sostenibile, oltre a essere le aree di intervento chiave per scacciare i fantasmi della scarsità e della penuria. Ne scrive l’Onorevole Paolo De Castro in occasione del lancio della piattaforma di collaborazione transatlantica sul settore primario tra USA e UE.

Intolleranza al lattosio: un’annosa questione su cui è, ancora una volta, necessario fare chiarezza.

È in corso “The Extraordinary Cheese 2021”, la campagna di digital advertising  lanciata da ICE Agenzia per  valorizzare l’autenticità dei formaggi italiani in Canada.

Strategia “Farm to Fork”: insieme agli obiettivi – molto ambiziosi – posti dall’UE, poco spazio viene dato nel corso delle consultazioni a strumenti e soluzioni che, se attuate, permetterebbero di affrontare con maggior serenità alcuni aspetti ancora poco chiari.

Con il convegno Afidop si sono festeggiati i 70 anni dalla firma della Convenzione di Stresa, che ancora oggi rappresenta un momento cruciale per la tutela delle Indicazioni Geografiche.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

30-11-2021

Dicembre 2021


Dopo tante discussioni, alcune riunioni e molti approfondimenti, è stato sottoscritto il “Protocollo per la salvaguardia degli allevamenti italiani”.

Voluto dal ministro Patuanelli per lanciare un messaggio alle aziende agricole in dichiarata difficoltà per l’aumento delle quotazioni di mais e soia, il protocollo prevede il riconoscimento di un premio emergenziale versato dalla Gdo alle stalle, per il tramite delle imprese di trasformazione. Con la firma, poi, la Gdo si è impegnata a valorizzare le produzioni nazionali, incrementandone gli acquisti.

Prima che entri in vigore, il protocollo – sottoscritto da tutte le organizzazioni di rappresentanza dell’agricoltura, dell’industria, della cooperazione e della distribuzione – dovrà ricevere il via libera dell’Antitrust, il cui parere è fondamentale per il successo dell’iniziativa. Mancano, inoltre, le istruzioni operative, che devono dire come, quanto e a chi chiedere e versare gli importi raccolti.

A nostro avviso, al di là delle sue complessità operative, l’intesa contribuisce a mettere in risalto il vero tema del momento: il problema dei costi di produzione. L’industria lo conosce molto bene: la spirale degli aumenti colpisce in modo drammatico tutto il mondo industriale, pressato da costi che finora sono stati assorbiti in silenzio, ma che sono ormai insopportabili. Con la distribuzione moderna che gioca in difesa, fa melina e rinvia qualunque decisione sui listini. In alcuni casi, addirittura dichiara che le richieste industriali sono speculative e non oggettive.

Invece, bisogna prendere atto della difficilissima situazione. Perché, se è vero che c’è un tempo per ogni cosa, è il momento dell’ascolto delle ragioni industriali, nell’interesse del sistema latte, che tutti si affannano a dire di voler sostenere.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO 2022

21-12-2021

Revisione delle regole UE, l’intervista a Irène Tolleret, l’importanza del consumo di latticini per memoria e linguaggio, i risultati dell’ IDF Dairy Leaders Panel, la campagna di promozione dei formaggi italiani ed europei in Cina, il progetto Life TTGG e la strategicità del mercato svedese


È uscito il numero di gennaio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Strategia Farm to Fork, revisione della normativa Dop e Igp, lotta al Nutriscore: tanti sono i temi, relativi al settore agroalimentare, che dovranno essere affrontati a livello comunitario con l’arrivo dell’anno nuovo. Ce ne parla l’Onorevole Paolo De Castro.

Uno studio canadese ha dimostrato come al consumo regolare di latticini sia attribuibile un effetto protettivo sulle performance mnemoniche e del linguaggio. Latte, formaggi e yogurt sono così alimenti essenziali per rallentare il declino cognitivo, oltreché per rafforzare muscoli e ossa.

Abbiamo intervistato Irène Tolleret, deputata europea del gruppo Renew Europe e membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, nonché membro fondatore dell’European Food Forum.

In occasione dell’IDF Global Dairy Conference, si è svolto l’IDF Dairy Leaders Panel, un momento di incontro e confronto con i maggiori leader mondiali del settore lattiero-caseario. Tra i vari temi affrontati rientrano i cambiamenti climatici e come il settore lattiero caseario mondiale può rispondere all’incalzante tema della sostenibilità.

Nell’ambito della campagna per la promozione dei formaggi italiani ed europei in Cina,  si è tenuto un interessante seminario organizzato dall’agenzia ICE in occasione del Food and Hotel China Exhibition di Shanghai, una delle principali fiere del comparto agroalimentare del Paese, nonché punto di incontro per i principali buyer del settore.

Il paradosso dell’industria alimentare: crescono produzione ed export, ma l’assedio dei costi sui fronti dell’energia, delle materie prime e della logistica rischia di compromettere gli ottimi risultati raggiunti.

Il Consorzio di tutela del Grana Padano porterà presto a conclusione il progetto Life TTGG, svolto in sinergia tra università, start-up, aziende produttrici, organismi di formazione e di ricerca italiani e francesi, per lo sviluppo di un software di supporto alle decisioni ambientali.

I formaggi italiani alla conquista del mercato svedese: crescono le esportazioni in un mercato davvero promettente.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

22-12-2021

Gennaio 2022


Salutiamo l’arrivo del nuovo anno dal bel mezzo di una nuova “tempesta perfetta”, questa volta dovuta a costi di produzione in continuo, preoccupante aumento.

Ne abbiamo già parlato nei numeri scorsi e Assolatte ha denunciato il problema in ogni sede, prima di tutto al Tavolo latte.

Tanti, però, fanno finta di non capire, si barricano dietro frasi del tipo “per ora non se ne parla”, “vedremo più in là”, rimandando decisioni che bisognerebbe, invece, prendere subito.

Per capire le dimensioni del problema e i timori delle imprese non c’è bisogno di studi approfonditi, né di analisi particolarmente sofisticate; è sufficiente parlare con chi lavora nel settore, ascoltare le sue parole e, soprattutto, credergli.

Del resto, non c’è giorno che questo o quel quotidiano non riporti i numeri di un’escalation inarrestabile: rincarano il gas, l’energia, le plastiche, le materie prime agricole. Tutto è aumentato, aumenta e continua ad aumentare. All’orizzonte non si vedono inversioni di tendenza.

Un panorama di grande complessità, una morsa che stritola chi trasforma il latte: da un lato, non si può dire di no ai fornitori, pena vedersi tagliare le utenze o non ricevere le materie prime di cui si ha bisogno; dall’altro, le difficoltà a ottenere aumenti nei listini.

Addirittura – ed è davvero paradossale – tante insegne, anche in questo periodo così difficile, continuano a farsi concorrenza concentrandosi su sconti, offerte e promozioni. Peccato che la stragrande maggioranza di queste iniziative siano portate avanti con i soldi dei fornitori.

Una speranza: pochi giorni fa è stata approvata la nuova normativa sulle pratiche sleali, che vorrebbe contribuire a fare ordine e migliorare i rapporti tra industria e distribuzione. Questa la nostra speranza, questo il nostro augurio di cuore per il nuovo anno!

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO 2022

31-01-2022

I lavori in corso della Commissione europea, le tematiche al centro degli incontri EDA, la resilienza dell’industria lattiero casearia, la strategicità del mercato cinese, la crescita della Mozzarella di Bufala Campana DOP


È uscito il numero di febbraio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Entro la fine dell’anno, la Commissione europea proporrà un quadro normativo per la certificazione delle rimozioni di carbonio agricolo, industriale e della pesca. Sarebbe un bel passo in avanti per l’esecutivo UE, se si pensa che a livello internazionale questo tipo di regimi sono almeno una ventina. Ce ne parla l’Onorevole Paolo De Castro.

In uno studio, condotto dalla Commissione europea, sull’efficacia dei regimi di qualità nell'UE, si afferma che gli obiettivi delle IG e delle STG sono stati raggiunti con successo. Ma ulteriori margini di miglioramento sono ancora possibili.

A livello UE, la produzione di latte è ferma, la domanda interna stabile e il commercio internazionale in crescita. Questioni di estrema rilevanza, al centro degli ultimi incontri dell’EDA.

Nonostante la situazione pandemica abbia messo a dura prova l’economia mondiale, l’industria lattiero casearia ha dimostrato una notevole resilienza, come sottolinea la Federazione Internazionale del Latte. Sostenibilità ambientale ed economica, attenzione agli standard di qualità e i benefici per la salute, invece, i temi sempre più al centro della comunicazione.

La presenza di probiotici, il supporto immunitario e i benefici per la digestione: questi sono solo alcuni degli elementi che trainano il mercato dello yogurt, prodotto che sta riscuotendo un notevole successo a livello internazionale.

La Cina si conferma un mercato di crescente strategicità per le esportazioni dei formaggi italiani. I dati del 2020 hanno, infatti, evidenziato una crescita a due cifre: un trend destinato a durare?

L’embargo imposto dalla Russia nei confronti dei formaggi UE ha avuto ripercussioni significative sui rapporti commerciali tra i due paesi. Basti pensare che gli approvvigionamenti esteri della Russia appaiono molto più dipendenti da un unico paese rispetto a qualche anno fa. Nel caso in cui le restrizioni dovessero essere annullate, quali sarebbero le categorie di prodotto su cui puntare?

Il numero di consumatori stranieri che apprezza la Mozzarella di Bufala DOP è in crescita, in particolare in Francia e in Germania. Molti di loro, però, non riescono a trovarla nei negozi alimentari abitualmente frequentati, oltre a non conoscere la differenza rispetto al prodotto non a denominazione di origine.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

01-02-2022

Febbraio 2022


Adattandole alla bisogna, facciamo nostre le parole di Cicerone: “Quousque tandem abutere, Report, patientia nostra?”

Ci riferiamo al nuovo attacco al nostro settore arrivato dalla redazione di Report, trasmissione che va in onda da molti anni su Rai 3; con Sigfrido Ranucci che guida una redazione che – per quello che ci riguarda - ha sempre dimostrato di non essere interessata a raccontare cosa succeda davvero in un’azienda, ma di voler cercare il marcio, sempre e comunque, anche dove il marcio non c’è.

Una redazione formata da giornalisti che, al posto di documentare con obiettività e competenza il nostro mondo, preferiscono costruire servizi che hanno lo scopo di dimostrare tesi preconcette.

Fateci caso, lo schema è sempre lo stesso: si organizzano interviste con più microfoni e varie telecamere, alcune delle quali nascoste, si fanno domande trabocchetto per mettere in difficoltà l’intervistato e coglierlo in fallo. Poi si torna a casa e nel calduccio dell’ufficio si passa al montaggio, mettendo in cattiva luce il malcapitato di turno, con velate accuse, inutili ironie, sorrisetti ipocriti.

C’è sempre, poi, qualcuno (il buono di turno, spesso camuffato neanche fosse un pentito di mafia), che sa ma non può parlare, che si dichiara perseguitato dal sistema, a cui dare credito senza contraddittorio.

Così, si seminano sospetti, si presentano fior di aziende come furbetti del quartierino, si sparge letame su chi lavora onestamente, su chi rispetta le leggi (anche quelle del mercato), dando lavoro a decine di migliaia di famiglie…

È un modo di fare giornalismo che non ci è mai piaciuto e che non ci piace, che ci sembra poco serio e non andrebbe alimentato, perché fa male a tutto il comparto lattiero-caseario.

Da certe trasmissioni è meglio starne fuori, perché un bel tacer non fu mai scritto!

Nutrizione e salute

ADOLESCENTI SPORTIVI E DIETE INADEGUATE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

10-02-2022

Tra gli aspetti che destano maggiore preoccupazione c’è il basso consumo di latte e yogurt


Dal punto di vista nutrizionale l’adolescenza è un periodo nel quale sia i fabbisogni di micronutrienti che quelli energetici aumentano.
Lo scatto di crescita dell'adolescente comporta un rapido aumento di massa e il fabbisogno di nutrienti aumenta anch’esso. Per alcuni nutrienti (calcio e fosforo), i fabbisogni sono i più alti poiché necessari per la formazione di nuovo osso e sono più alti anche rispetto all’adulto.
 

È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile, la newsletter scientifica di Assolatte realizzata dal prof. Andrea Ghiselli (presidente SISA - società italiana di scienze dell’alimentazione), ADOLESCENTI SPORTIVI E DIETE INADEGUATE.

Negli adolescenti crescono sensibilmente anche i fabbisogni energetici, non solo per il corpo che cambia, ma anche perché questa è la fase della vita nella quale si ha il maggiore livello di attività fisica, dovuto anche, ma non soltanto, alla maggiore attività sportiva.



Il periodo è critico, poiché a questa età i modelli e i comportamenti alimentari sono influenzati da molti fattori che comprendono mode e influenze del gruppo dei pari, disponibilità e accessibilità di cibo, credenze e preferenze alimentari, social e mass media e, non ultimo, dalla percezione della propria immagine corporea che può portare a modelli alimentari carenti.

Tra gli aspetti che destano maggiore preoccupazione c’è il basso consumo di latte/yogurt, che si abbassa proprio durante l’adolescenza per calare ancora nell’età adulta, e che è responsabile del mancato raggiungimento dei fabbisogni di calcio.

Questo, accanto alla sedentarietà, al fumo di sigaretta, al consumo di sale e altri fattori di rischio, contribuiscono al rischio osteoporotico in età più avanzata.

Il latte è importante in tutte le fasce di età e in tutti i gruppi di popolazione, ma lo è in particolar modo negli individui in rapido accrescimento come durante l’adolescenza, quando aumentano enormemente i fabbisogni di energia, calcio e proteine. L’apporto di calcio della popolazione adolescente italiana, invece, è estremamente basso e questo coincide con un bassissimo consumo di latte o yogurt.
 

In relazione all’attività sportiva, è dimostrato che il latte è una bevanda reidratante altrettanto efficace, se non più efficace, delle bevande sportive disponibili in commercio.

È più densa di importanti nutrienti utili in particolare per gli individui che partecipano a sport di forza e resistenza, rispetto alle bevande sportive tradizionali. Grazie al suo potere reidratante, il latte è una bevanda post esercizio sicura ed efficace. Disponibile ovunque e con una spesa molto contenuta, la semplice soluzione di un bicchiere di latte dopo l’attività fisica migliora il recupero muscolare, aumenta la sintesi proteica, restituisce le energie consumate, aumenta lo scarsissimo apporto di calcio degli adolescenti e reidrata in maniera gradevole.
 

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-04-2022

Aprile 2022


Pochi giorni fa, il presidente Zanetti ha inviato un accorato appello ai ministri Patuanelli, Giorgetti e Di Maio, affrontando alcune delle grandi criticità contingenti: l’ulteriore aggravarsi dei costi, l’acuirsi del problema energetico, le preoccupazioni per possibili tagli alle forniture di gas, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire per il sistema latte
Italia.
 
Da mesi, infatti, sulle imprese di trasformazione si accumulano aumenti su aumenti, una vera escalation, una bomba a orologeria che deve essere assolutamente disinnescata, se si vuole salvare il tessuto produttivo del Paese.
 
Un fenomeno di dimensioni spaventose: da stime di Assolatte, fatte salve ulteriori impennate nei prezzi d’acquisto dei fattori produttivi, nel 2022 i sovraccosti a carico di chi trasforma saranno compresi tra 1,5 e 1,8 miliardi di euro: il 10-12% del fatturato complessivo del settore, valori di gran lunga superiori alle marginalità delle imprese di trasformazione.
 
Bisogna, quindi, intervenire, perché il mancato riconoscimento di questi aumenti da parte della piccola e grande distribuzione, così come eventuali ulteriori rincari, metteranno in ginocchio le nostre imprese, agricole e industriali.
 
Non sono solo i costi, però, a preoccupare le imprese. Il drammatico conflitto in corso, infatti, potrebbe portare anche a una riduzione della disponibilità di gas e di altri fattori produttivi, mentre alcuni ipotizzano tagli alle forniture.
 
Ci si augura che gli eventuali tagli non riguarderanno – ha sottolineato il presidente – il nostro settore, considerando che il latte crudo non può essere conservato; viene prodotto, raccolto e trasformato ogni giorno. Nessun anello della catena di produzione può subire stop o rallentamenti, pena la sospensione della raccolta, con i problemi che ne conseguono per gli allevamenti e per il rifornimento delle dispense italiane di latte, burro, formaggi e yogurt: prodotti che, anche nei mesi più difficili della pandemia, grazie a uno sforzo corale della filiera, non sono mai mancati.
 
I problemi sul tappeto sono grandissimi. Ci aspettano mesi difficili e la salvaguardia delle imprese deve essere la priorità numero uno del Governo.

Nutrizione e salute

LE MOLTE VIRTÙ DEL LATTOSIO, LO ZUCCHERO BENEFICO. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

05-04-2022

L'effetto nutritivo del lattosio anche in età adulta è un aspetto ancora poco considerato.


Il ruolo nutritivo del lattosio nella dieta dell’uomo è stato sempre sottovalutato e spesso frainteso, poiché ci si è soffermati all’approfondimento e alla comprensione del solo aspetto “problematico”, piuttosto che del ruolo alimentare.
Questo numero de Lattendibile - realizzato dal prof. Andrea Ghiselli (presidente SISA - società italiana di scienze dell’alimentazione) - porta invece alla luce un aspetto poco considerato finora, ovvero gli effetti nutritivi del lattosio anche in età adulta.

 

Come evidenziato dall'Autore nel numero LE MOLTE VIRTÙ DEL LATTOSIO, LO ZUCCHERO BENEFICO, il lattosio è uno zucchero molto diverso dagli altri: ha un indice glicemico basso, non è cariogeno, non induce reazione di ricompensa, migliora l’assorbimento intestinale del calcio.


E, soprattutto, svolge un’azione bifidogenica, migliorando il microbiota intestinale soprattutto nei soggetti con ridotta capacità di digerirlo.

Il lattosio è quindi, a tutti gli effetti, uno zucchero speciale, degno di un trattamento diverso perché, diversamente dagli altri zuccheri, esercita effetti benefici per l’uomo ed è quindi correlato in maniera inversa e non diretta alle patologie croniche.
 

Tutti gli approfondimenti sull’ultimo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, LE MOLTE VIRTÙ DEL LATTOSIO, LO ZUCCHERO BENEFICO.

Tutti i numero de Lattendibile sono consultabili sul portale www.lattendibile.it

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

21-02-2021

Febbraio 2021


Ci risiamo: un’altra crisi di governo, un altro cambio ai vertici del ministero per le Politiche Agricole. Un dicastero che ha una storia molto travagliata, con continui cambi di nome, ruoli e competenze. Con il referendum del 1993, anno in cui più di tre quarti dei 39 milioni di italiani votanti ne chiese – a torto o a ragione, chissà – l’immediata soppressione, perché le competenze fossero europee e regionali.

Un settore alla cui guida si sono avvicendate decine di persone.

Dall’Unità d’Italia al referendum che portò alla caduta dei Savoia ne abbiamo contati 52 e Teresa Bellanova è stata la quarantesima ministra dell’Italia repubblicana! Dal 1860 a oggi, in media, ogni anno e mezzo l’agricoltura nazionale è stata affidata a un nuovo responsabile. Scorrendo la lunga lista di nomi vediamo statisti, economisti e molti personaggi di rilievo per la politica nazionale, ma anche persone che poco o nulla hanno fatto per l’agroalimentare tricolore. Alcuni li ricordiamo con affetto e ammirazione, altri sono passati come meteore e non hanno lasciato segno.

A discolpa di tutti, va detto che per chi non è nel settore è una missione quasi impossibile lasciare un’impronta, dovendo partire ogni volta da zero, con a disposizione – come abbiamo visto – meno di due anni di tempo.

Eppure, tutti dicono che l’agroalimentare è un settore chiave per l’economia del Paese e che meriterebbe maggiore attenzione. Soprattutto, diciamo da tempo, meriterebbe più tutele e più attenzioni chi ogni giorno raccoglie e valorizza le migliori materie prime nazionali e internazionali, trasformandole in prodotti di qualità, di alto valore aggiunto. Ed è riconosciuto in tutto il mondo per le sue indiscusse capacità di produrre pasta, sughi, salumi, formaggi e vini a dir poco eccezionali.

Chi scrive, però, è un inguaribile ottimista e spera che prima o poi il vento cambi. Chissà che non sia proprio il prossimo ministro a farlo.

Mentre scriviamo non sappiamo ancora chi sarà. Ma, in ogni caso, vogliamo fargli i nostri migliori auguri di buon lavoro.

Premio Giornalistico

AL VIA LA NONA EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE LATTENDIBILE

05-05-2021

Possono essere candidati i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 luglio 2020 - 31 luglio 2021


Torna il Premio giornalistico Assolatte, giunto alla nona edizione.
 
Possono partecipare al concorso i giornalisti che abbiano affrontato i temi dell’industria lattiero casearia e le sue produzioni in articoli, inchieste e servizi diffusi su testate registrate cartacee, radiofoniche, televisive, web e agenzie di stampa.
 
Possono essere candidati i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 luglio 2020 - 31 luglio 2021.
 
Quattro le categorie tematiche indicate nel bando:
1) Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico
2) I prodotti lattiero caseari e la sostenibilità
3) I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere
4) L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare

 
Quattro le menzioni speciali per i migliori elaborati dedicati a: Latte; Yogurt e Latti Fermentati; Formaggi; Burro e Panna.
 
Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 5 agosto 2021 alla segreteria del concorso, all’indirizzo:
premio2021@assolatte.it.
 
Tutti i dettagli nel REGOLAMENTO e nel MODULO DI PARTECIPAZIONE allegati.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO 2021

01-06-2021

Modifiche al sistema normativo delle IG, battaglia sul Nutriscore, intervista all’Onorevole Paolo de Castro, segnali positivi delle produzioni di formaggi DOP. Approfondimenti igienico sanitari e normativi e molto altro.


È uscito il numero di giugno della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Scontro frontale sull’etichettatura: l’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) si oppone a chi contesta il Nutriscore.

EDA alla Commissione europea: la Direttiva sulla plastica monouso non si presti a definizioni ambigue. Le maggiori criticità sono state rilevate nel campo di applicazione della direttiva, che intende riguardare solo gli imballaggi alimentari che hanno “la tendenza a diventare rifiuti, a causa del loro volume o la dimensione”, ma che – a causa di possibili interpretazioni troppo estensive – potrebbe creare non pochi problemi alla competitività di alcuni prodotti.

Al via la nona edizione del premio giornalistico Lattendibile: le iscrizioni sono già aperte!

Intervistiamo Paolo de Castro, coordinatore della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Gruppo S&D al Parlamento Europeo. Tra i temi principali affrontati, le principali conseguenze della pandemia sul comparto agroalimentare, il punto della situazione sulla vicenda Brexit, e la battaglia -tutt’ora in corso- sul tema etichettatura.

Dichiarazione congiunta della Federazione Internazionale del Latte e la Global Dairy Platform in vista dell’United Nations Food Systems Summit. Viene sottolineata l’importanza del contributo dei prodotti lattiero-caseari a diete sane e sostenibili, in particolare per la nutrizione dei più piccoli, nonché la loro versatilità e accessibilità economica.

Il Grana Padano che si conferma il prodotto Dop più consumato al mondo: 5.255.451 le forme prodotte nel 2020, pari al +2,2% rispetto al 2019.

Per i produttori caseari italiani diventa difficile esportare formaggi in India. Il motivo del contendere? L’impiego di caglio animale, ingrediente non conforme ai dettami religiosi induisti.

La produzione di formaggi DOP continua a crescere: segnali positivi vengono dai dati del primo trimestre del 2021, a conferma che i formaggi a denominazione continuano a trainare il settore, assorbendo quantità crescenti di latte nazionale. Tra tutti, spiccano i risultati ottenuti da Asiago e Parmigiano Reggiano.

Metodo multi-classe in LC-HRMS: sviluppato un nuovo approccio analitico per il rilevamento di tracce di farmaci veterinari, ai fini del contrasto del fenomeno della resistenza agli antimicrobici.

L'Arabia Saudita ha predisposto una normativa sui criteri di sicurezza alimentare nei prodotti alimentari che entrerà in vigore da luglio 2021: ci sono corrispondenze con il pacchetto igiene comunitario.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

02-07-2021

Luglio 2021


Lo scorso 1° giugno tutto il mondo ha festeggiato la Giornata mondiale del latte, ricorrenza voluta dalla Fao più di vent’anni fa.

Ci sarà un motivo se la Fao – che, ricordiamo, è la branca dell’Onu che ha il precipuo scopo di “accrescere i livelli di nutrizione nel mondo e contribuire alla crescita economica mondiale” – ha deciso di dedicare ben due giornate al latte (la seconda è a settembre). Se lo ha fatto, è perché anche per le Nazioni Unite il latte ha un ruolo chiave per l’economia del pianeta e per la nutrizione dei suoi abitanti.

Peccato, però, che proprio mentre tutti ci preparavamo a festeggiare, la Commissione europea, per motivi davvero incomprensibili, ha cercato di tirare un “pacco” al nostro amato latte. E non stiamo parlando di un pacco regalo.

Infatti, pochi giorni fa, poco attenta alle conseguenze del proprio gesto, l’esecutivo comunitario ha preparato e nascosto nel maxi emendamento sulla riforma della Pac una norma che avrebbe cambiato le regole del gioco, allargando le maglie della normativa che tutela il latte e i latticini, riservando loro denominazioni che tutti conosciamo e riconosciamo. Detta in poche parole: se non avessimo bloccato l’operazione, il mercato sarebbe stato invaso da finto latte e da improbabili formaggi vegani. Il tutto, gettando alle ortiche anni di lavoro per la trasparenza e la correttezza dell’informazione verso i consumatori.

Il raid è stato sventato grazie all’intervento di Eda e di Assolatte che – per fortuna non da sole – hanno preteso e ottenuto il mantenimento dello status quo.

Resta l’amaro in bocca per un goffo tentativo di stravolgere il mercato, per compiacere “non si sa bene chi”, che avrebbe danneggiato non solo gli ignari consumatori, ma il primo settore alimentare europeo.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO 2022

08-05-2022

Il no al Nutri-Score di Afidop, le nuove proposte della Commissione per Dop e Igp, la narrazione di Foodex Tokyo, un'analisi dell'export mondiale di erborinati, gli andamenti 2021 delle Dop italiane all'estero, alcuni aggiornamenti sanitari dai mercati emergenti


È uscito il numero di maggio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
Entro la fine del 2022, la Commissione Europea intende presentare una proposta di etichettatura nutrizionale fronte pacco obbligatoria per le confezioni di prodotti alimentari. Si fa sempre più acceso, quindi, il dibattito su quale debba essere il sistema più adatto. Afidop si riunisce per ribadire il suo no fermo al Nutri-Score, di cui mette in evidenza le carenze sul fronte delle indicazioni nutrizionali e i danni che potrebbe provocare all’economia delle eccellenze Dop e Igp.
 
Dop e Igp sono anche al centro di un piano di modifica della Commissione Europea, che vorrebbe stabilire nuovi vincoli e procedure più chiare e semplificate. L’obiettivo è arrivare ad un’unica, comune, base normativa per vini, bevande spiritose e prodotti alimentari. Luci ed ombre, che qui analizziamo, si stagliano sul nuovo regolamento.
 
Con l’ammorbidirsi della pandemia e l’allentamento dei vincoli, le fiere tornano a far sentire la loro presenza. È il caso di Foodex. L’edizione 2022 della rassegna giapponese dedicata ai prodotti alimentari, ci racconta del successo della collettiva di formaggi italiani presenti a Tokyo.
 
L’export è una leva di sviluppo fondamentale per i formaggi e l’Italia regge molto bene il confronto con i competitors esteri. È vero, ad esempio, nel segmento erborinati dove l’Italia, grazie al Gorgonzola, è di gran lunga il primo esportatore mondiale sia in volumi che in valore. Nei mercati extra-UE le vendite devono ancora recuperare qualcosa rispetto al pre-Covid, mentre i mercati UE hanno offerto al Made in Italy in pandemia laute opportunità.
 
Uno strumento di analisi delle Nazioni Unite ci rivela i mercati con i più alti potenziali di export non ancora sfruttati. Spagna, Paesi dell’Est Europa e dell’Estremo Oriente sono i nomi più ricorrenti quando si parla di nuovi margini di crescita per i formaggi italiani.
   
Se nei primi mesi dell’anno scorso le esportazioni italiane di formaggi Dop avevano accusato un rallentamento, il 2021 analizzato per intero evidenzia invece un trend decisamente positivo.
 
Quali sono le novità sul fronte degli aspetti sanitari per l’export? Importanti aggiornamenti arrivano da mercati emergenti come Vietnam, Egitto, Qatar e Arabia Saudita.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

09-05-2022

Maggio 2022


Per chiunque lavori nell’agroalimentare, i primi giorni di maggio degli anni pari sono dedicati a Cibus, una delle più importanti fiere internazionali del food. La manifestazione, che quest’anno torna agli antichi splendori dopo un’edizione a ranghi ridotti causa Covid, metterà in vetrina buona parte della migliore produzione alimentare italiana, con migliaia di stand, imprenditori, manager, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni.
 
Un’occasione unica per incontrare buyer, clienti, amici; per conoscere e far conoscere i prodotti, per parlare di mercato e di politica alimentare, per confrontarsi e discutere di futuro. La voglia di ripartire è davvero tanta, nonostante le preoccupazioni per il pesante clima economico e la difficilissima situazione politica internazionale.
 
E c’è voglia di progettare il futuro.
 
Cibus è Cibus. Le nostre aziende a Parma si sentono a casa e la Fiera, dopo aver saputo interpretare la grande realtà alimentare italiana, sta lavorando a un progetto davvero interessante.
 
Stiamo seguendo la complicata tela che si sta tessendo tra i due grandi poli fieristici italiani dedicati all’alimentare.
 
Il nostro settore fa il tifo perché si giunga a un’intesa che permetta all’Italia di avere una manifestazione ancor più grande e internazionale, guidata da manager capaci di far proprie le esigenze delle imprese - l’anima del nostro Paese - che possa dare ulteriore spinta alla voglia di crescita del food nazionale, il secondo settore industriale italiano. Una fiera che confermi, quindi, il ruolo dell’industria alimentare italiana ed europea, che porti in Italia sempre più aziende, coniugando l’offerta di prodotti del territorio e della grande tradizione nazionale con quella di prodotti nuovi e internazionali.
 
Una grande occasione per dare ancor più visibilità alle nostre imprese, in un’operazione win-win dalla quale tutti dovrebbero trarre vantaggi. Un progetto ambizioso che apprezziamo davvero molto.
 
Auguri, quindi, a chi ci crede e ci sta lavorando.
 
Assolatte è dalla vostra parte.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO 2021

21-02-2021

La spesa degli italiani, le conseguenze della pandemia sui comportamenti di acquisto, la reazione del settore lattiero caseario mondiale al Covid, ma anche approfondimenti sulla nuova direttiva acque. I mercati, le novità e molto altro


Sulla Rivista Il Mondo del Latte di febbraio parliamo della spesa degli italiani nel 2020, che ha visto i prodotti lattiero-caseari tra i più apprezzati e di come la pandemia abbia lasciato tracce indelebili sui comportamenti di acquisto.

Un’indagine FIL/IDF ci racconta come ha reagito il settore lattiero-caseario mondiale alla pandemia.

Quale sia l’importanza che i consumatori danno alla sostenibilità alimentare ce lo racconta l’indagine “Ibm Food Sustainability Study”

Sul fronte Igiene&Sicurezza parliamo della nuova direttiva UE sulle acque per il consumo umano, e delle allerte nel settore lattiero-caseario nel 2020.

Diamo uno sguardo sui mercati facendo qualche riflessione preliminare sulle quotazioni dei principali formaggi DOP, parliamo di Brexit e di come è andato l’export, nonostante la pandemia.

Numerose le novità del settore e le news dall’Europa.

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L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

14-04-2021

Aprile 2021


Dopo l’embargo russo, la pandemia da Covid-19 e tanti mesi difficili finalmente una buona notizia!

Questo il commento a caldo del presidente Paolo Zanetti alla notizia della sospensione dei dazi aggiuntivi per i formaggi italiani diretti verso gli Stati Uniti.

Per oltre un anno le nostre imprese hanno subìto un aumento dei costi, a causa dei nuovi dazi sui formaggi italiani.

Tutto per un contenzioso tra Usa e Ue che non riguarda il nostro settore. Per via di aiuti concessi da altri Paesi ad altri settori, alcuni dei nostri prodotti Dop più esportati e di maggior valore hanno perso competitività e spazi sugli scaffali della distribuzione americana. I dazi e le chiusure per il coronavirus, associati al deprezzamento del dollaro sull’euro e all’aumento dei costi di nolo, hanno avuto un effetto drammatico sulle vendite negli States, con un calo dell’export davvero preoccupante.

In un anno abbiamo perso più di 60 milioni di euro di valore delle vendite, a cui si devono aggiungere i dazi che abbiamo dovuto sopportare per esportare.

Con la sospensione delle tariffe imposte da Trump si è gettata la prima pietra per quella che speriamo sia una pace daziaria.

La riapertura del dialogo è un primo passo importante, ma non definitivo.

Bisogna ora continuare a lavorare e insistere perché si arrivi al completo annullamento della misura che tanto ha danneggiato le imprese italiane.

E le aziende dovranno fare uno sforzo eccezionale – un altro – per recuperare spazi e tempo perduto.

I dazi, infatti, hanno dato il via a un terribile circolo vizioso: hanno comportato un aumento di prezzo per i consumatori americani – peraltro in un momento difficilissimo per molte famiglie – con un conseguente calo della domanda per i veri formaggi italiani e, a cascata, con la loro sostituzione da parte dei formaggi di produzione nazionale, certamente più economici.

Speriamo ora in un dialogo meno ruvido tra le parti, cioè quello che Assolatte chiede da tempo in rappresentanza degli imprenditori del settore.

Attualità

NUOVA DELHI FRENA I FORMAGGI ITALIANI. UNA NUOVA BARRIERA BLOCCA LA STRADA ALLE GRANDI DOP CASEARIE.

10-05-2021

Per i produttori caseari italiani è sempre più difficile esportare i formaggi in India. Motivo del contendere è l’impiego del caglio animale utilizzato nella produzione dei formaggi, un “ingrediente” non conforme ai dettami religiosi induisti.


Per i produttori caseari italiani è sempre più difficile esportare i formaggi in India. La causa è da ricondurre alla modifica, unilaterale, del certificato veterinario indispensabile per far entrare i formaggi italiani nel territorio indiano. Motivo del contendere è l’impiego del caglio animale utilizzato nella produzione dei formaggi, un “ingrediente” non conforme ai dettami religiosi induisti.

L’import di formaggi realizzati con caglio animale è sempre stato un tema molto sentito, in India. Ciò non ha impedito che, per anni, l’esportazione di prodotti lattiero-caseari Made in Italy sia avvenuta regolarmente, con la sola accortezza di indicare l’origine animale del caglio in etichetta, al fine di agevolare la scelta consapevole da parte del consumatore. Con il nuovo certificato veterinario, varato dalle autorità indiane lo scorso febbraio, si preclude però aprioristicamente l’entrata dei formaggi realizzati con caglio animale.

I risultati -va da sé, negativi- non hanno tardato ad arrivare: l’export caseario di questo inizio d’anno ha registrato un -60% in volumi, e -62% in valore. Persino peggiori le performance delle due grani DOP del settore, Parmigiano reggiano e Grana Padano, che hanno perso il 92% dei volumi e il 90% del valore. A sottolineare la gravità della situazione è il presidente di Assolatte Paolo Zanetti: «Il problema è particolarmente grave per i formaggi DOP come Parmigiano Reggiano e Grana Padano, il cui disciplinare di produzione impone l’utilizzo di caglio animale. Abbiamo naturalmente grande rispetto per le scelte religiose e culturali di un grande paese qual è l’India, ma troviamo incomprensibile questa interdizione».

La recrudescenza portata avanti dal Governo di Nuova Dehli, che s’inscrive all’interno di un contesto politico nazionalista basato su due colonne portanti, cioè la religione e l’industria, costituisce a tutti gli effetti una barriera commerciale non tariffaria. «Mi rendo conto che il tempismo delle nostre rivendicazioni non è il più adatto», prosegue Zanetti, «ma questo delle certificazioni veterinarie è un problema che risale a febbraio 2020, e se non cominciamo a lavorare già adesso a una soluzione, quando finalmente la pandemia sarà passata anche in India rischiamo di non cogliere la ripresa».

Con i consumi italiani stagnanti e con i bar e i ristoranti ancora lontani dalla loro consueta operatività, l’esportazione assume una rilevanza significativa per sostenere la ripresa di un settore duramente colpito dalla crisi legata alla pandemia. «Per questo Assolatte -conclude Zanetti- ha chiesto l’intervento dell’ambasciata italiana di Nuova Delhi, dei nostri ministri competenti e della Commissione europea, per una risoluzione, in tempi auspicabilmente brevi, del blocco imposto ai nostri migliori formaggi».

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-08-2021

Agosto 2021


La discussione sull’etichettatura nutrizionale è aperta da tempo senza trovare una soluzione, mentre da molti mesi l’Italia porta avanti una dura lotta contro chi sostiene che i sistemi codice-colore siano uno strumento utile per informare i consumatori sulle caratteristiche di ciò che si trova sugli scaffali e nei frigoriferi della piccola e della grande distribuzione.

Come si ricorderà, Assolatte è stata tra i primi a lanciare l’allarme sui sistemi di etichettatura a semaforo, già da quando – ben prima del tanto discusso Nutriscore – la Gdo d’Oltremanica decise di imporre ai propri fornitori di riportare sulle confezioni una sorta di semaforo, con il quale riassumere la composizione chimica dei prodotti in commercio.

Noi crediamo che, se il consumatore chiede più informazioni per poter scegliere in modo più consapevole, accontentarlo è cosa buona e giusta. Sappiamo anche che mangiare bene è uno dei prerequisiti per vivere in salute, ma siamo profondamente convinti che non esistano cibi buoni e cibi cattivi: è lo stile di vita quello che conta, è la dieta nel suo complesso, non il singolo alimento.

Fatte queste premesse, non possiamo nascondere il fatto che i cibi non sono tutti uguali, né che essi abbiano lo stesso valore nutritivo o ruolo nella dieta. Non è un caso, del resto, che ci siano alimenti raccomandati dalle piramidi alimentari di buona parte del mondo e altri che tutti ritengono squisiti corollari alla dieta base, sfizi che è bello concedersi, cum grano salis.

È evidente, poi, che ci sono alimenti prodotti con una o due materie prime, che non sono riformulabili, e altri ottenuti con tanti ingredienti, che sono il frutto di ricettazioni sulle quali si può intervenire per modulare la composizione del prodotto finale.

E non dobbiamo dimenticare che alcuni prodotti seguono regole disciplinari specifiche e non modificabili, mentre altri nascono dalla fantasia e dell’esperienza di esperti e tecnologi.

Ebbene, l’esperienza del Nutriscore ci ha fatto capire una cosa importante: un sistema che penalizza quasi tutti gli alimenti di base della dieta e della nostra tradizione alimentare – perché in gran parte non riformulabili e per la restante parte composta da eccellenze Dop – non può funzionare, non è accettabile e nasce con un peccato originale non perdonabile.

Quindi, la discussione deve andare avanti, così come la nostra battaglia contro chi non comprende le nostre ragioni.

Nutrizione e salute

DIETE VEGANE IN ETÀ EVOLUTIVA: INADEGUATE E PERICOLOSE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

19-09-2021

Una dieta esclusivamente vegetale può diventare estremamente pericolosa nei bambini.


Questo nuovo numero de Lattendibile DIETE VEGANE IN ETÀ EVOLUTIVA, INADEGUATE E PERICOLOSE (realizzato dal prof. Andrea Ghiselli, presidente SISA), è dedicato ai rischi delle diete vegane in età evolutiva.


Come anticipato nel #88 dedicato alle “diete sostenibili”, esiste una differenza di non poco conto tra una dieta basata sui vegetali e una esclusivamente vegetale.

Quest’ultima infatti può esporre gli adulti a diversi rischi per la salute ma diventare estremamente pericolosa nei bambini, soprattutto più piccoli, che corrono il rischio di un apporto inadeguato in termini di qualità proteica ed energia, nonché di acidi grassi a catena lunga, ferro, zinco, vitamina D, iodio, calcio, e, soprattutto vitamina B12.

Le carenze di questi nutrienti possono portare infatti a disturbi dello sviluppo gravi e talvolta irreversibili.

Tutti i numero de Lattendibile sono pubblicati sul portale www.lattendibile.it


Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO 2021

01-08-2021

L'opinione dell'Onorevole Paolo de Castro sulla relazione della Corte dei Conti UE sull'efficacia delle misure straordinarie a sostegno del settore lattiero caseario, il benessere animale all'interno del quadro normativo comunitario, le nuove abitudini di consumo alimentare, il punto sulle esportazioni verso Australia e Nuova Zelanda


È uscito il numero di luglio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
La Corte dei conti dell’Unione Europea ha pubblicato una relazione sull’efficacia delle misure straordinarie a sostegno del settore lattiero-caseario varate tra il 2014 e il 2016. Le conclusioni non sono positive.

L’Onorevole Paolo De Castro, coordinatore della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Gruppo S&D al Parlamento Europeo, ci spiega il perché.

Attese con grande interesse, le nuove linee guida nutrizionali statunitensi tralasciano un tema tanto attuale quanto urgente: la sostenibilità delle scelte alimentari.

Benessere degli animali nell’UE: che impatto ha avuto il quadro normativo comunitario sul settore agroalimentare?

Sicurezza e qualità del latte: gli esperti Fil/Idf hanno sviluppato delle linee guida sull'applicazione delle equazioni di conversione per la determinazione della qualità microbiologica del latte crudo.

Nel 2020, è cresciuto il valore energetico della spesa degli italiani. La pandemia ha infatti favorito i consumi di mozzarelle, formaggi freschi, grana e burro. In aumento anche i prodotti delattosati. Impennata di vendite per i prodotti con claim che richiamano alla difesa del sistema immunitario.

Con le riaperture, il retail si appresta ad affrontare le nuove sfide dell’era post-pandemia.

Volano le vendite di formaggi italiani in Australia, mentre in Nuova Zelanda la domanda stenta a decollare. Nel frattempo, proseguono i negoziati tra la Commissione Europea e i due paesi più rilevanti del continente oceanico per un accordo di libero scambio.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Nutrizione e salute

INFORMARE PER EDUCARE, IL MODELLO ITALIANO. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

18-11-2021

Il sistema di etichettatura FOP proposto dall’Italia mira a “educare” il consumatore, altri sistemi penalizzano invece i prodotti che caratterizzano la dieta mediterranea.


In questo nuovo numero de Lattendibile, dedicato all’etichettatura Front-of-Pack, vengono messi a confronto i due modelli sui quali il dibattito è attuale e molto acceso. Da una parte il Nutri-score, dall’altra la proposta “made in Italy”, denominata Nutrinform Battery.


Il Nutri-score è il sistema che, ad oggi, ha ricevuto il più alto numero di adesioni di Paesi europei. Basato sui colori, secondo gli Autori è in grado di aiutare il consumatore a confrontare alimenti appartenenti allo stesso gruppo e ad effettuare, così, scelte migliori.

Ma dall’analisi di questo sistema emergono invece alcuni punti “critici”. Primo su tutti, il Nutri-score attribuisce il suo “giudizio” su 100 grammi di prodotto, qualunque sia la porzione realmente consumata. Ciò fa sì che alimenti come l’olio, oppure un formaggio stagionato, vengano classificati in maniera peggiore rispetto ad alimenti la cui porzione consumata è superiore - ad esempio una pizza o le patatine fritte - che ottengono invece un punteggio “verde”.

Di tutt’altra natura è invece il modello di etichettatura proposto dall’Italia, il Nutrinform Battery.

È un sistema informativo e non direttivo, non guidato dai colori ma dal contenuto di energia e nutrienti presenti nella porzione di alimento effettivamente consumata. Con questo sistema il consumatore viene guidato verso scelte nutrizionali più consapevoli e accompagnato in un percorso di miglioramento delle conoscenze alimentari.


Tutti gli approfondimenti sul nuovo numero de Lattendibile "INFORMARE PER EDUCARE. IL MODELLO ITALIANO" realizzato dal prof. Andrea Ghiselli, presidente SISA (società italiana di scienze dell’alimentazione).

Tutti i numero de Lattendibile sono consultabili sul portale www.lattendibile.it

Nutrizione e salute

LATTE E DERIVATI COMBATTONO LA FRAGILITÀ NELL’ANZIANO. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

23-12-2021

Con i prodotti lattiero caseari si riduce il rischio di cadute e fratture nella popolazione anziana.


Nell’invecchiamento, il declino progressivo delle capacità cognitive e della massa mu­scolare porta ad una progressiva perdita dell’indipendenza, che spesso è responsa­bile della necessità di ricorrere al ricovero in case di riposo per anziani.

Proprio le ca­se di ricovero per anziani sono state il campo spe­rimentale del lavoro esaminato nel nuovo numero de Lattendibile LATTE E DERIVATI COMBATTONO LA FRAGILITÀ NELL’ANZIANO realizzato dal prof. Andrea Ghiselli, presidente SISA (società italiana di scienze dell’alimentazione).


 

Un lavoro enorme condotto su oltre 7000 australiani di età media di 86 anni che ha messo in luce come un intervento nutrizionale a base di prodotti lattiero caseari - appetibili, ampiamente disponibili, a basso costo e quindi facile da applicare – sia in grado di comportare un’importante ri­duzione del rischio di cadute e fratture nel­la popolazione anziana e agisca come strumento di prevenzione, che coniuga l’efficacia di un intervento preventi­vo a quella di un intervento terapeutico.
 

Siamo a conoscenza che la malnutrizione dell’anziano sia responsabile di fragilità, ma spesso dimentichiamo che anche lo scarso consumo di prodotti lattiero caseari è un elemento importante di malnutrizione, tra l’altro facilmente correggibile e in grado di comportare notevoli vantaggi per la salute.

Maggiore enfasi dovrebbe quindi essere posta sulla riduzione della malnutrizione negli anziani e sugli approcci dietetici per ridurre la loro perdita di massa muscolare, funzionalità muscolare, densità ossea e al contempo il loro declino cognitivo.


Tutti i numero de Lattendibile sono consultabili sul portale www.lattendibile.it

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO 2022

02-03-2022

La revisione delle norme UE, la nuova Politica di Promozione comunitaria, l’importanza dei latticini in età avanzata, benessere animale, carbon farming, un consuntivo sull’applicazione del Ceta e i nuovi trend del settore agroalimentare


È uscito il numero di marzo della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
Tra qualche settimana, la Commissione europea pubblicherà la sua proposta di revisione della direttiva sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Il tema dei target UE torna quindi nuovamente di attualità, in particolare alla luce delle numerose pubblicazioni scientifiche che hanno indagato gli effetti potenziali della strategia Farm to Fork. Ce ne parla l’Onorevole Paolo De Castro.
 
Secondo uno studio australiano, il consumo di prodotti lattiero caseari nella popolazione anziana comporta una riduzione significativa del rischio di cadute e fratture: benefici tangibili, quindi, in grado di apportare notevoli vantaggi per la salute in un’età delicata.
 
Non poche preoccupazioni da parte dell’EDA ha destato la Politica di Promozione UE 2022 che, in quanto strumento essenziale a sostenere il settore agroalimentare europeo nel contesto della Brexit e della crisi pandemica, non sembra garantire una valutazione non discriminatoria dei prodotti.
 
Salute degli animali: la Federazione Internazionale del Latte ha pubblicato la quindicesima edizione dell’Animal Health Report, pubblicazione che fornisce informazioni e approfondimenti pratici per illustrare l’importanza di un’adeguata cura degli animali da latte, in ottica di una produzione alimentare sostenibile.
 
Il carbon farming di nuovo al cento del dibattito europeo: attraverso la delineazione di un quadro certificativo affidabile, l’esecutivo UE punta a fornire incentivi finanziari e a stimolare investimenti pubblici e privati.
 
La fine del quarto anno di applicazione del Ceta conferma la sua importanza nell’ambito degli accordi di libero scambio sottoscritti dall’Unione Europea con i Paesi terzi. Un dinamismo su cui occorre capitalizzare, soprattutto considerando le performance dei nostri maggiori competitor europei.
 
Tra i principali trend in auge nel comparto agroalimentare, identificati attraverso uno studio sui dati di vendita e le informazioni on pack di oltre 125 mila referenze, rientrano i prodotti “free from” e la crescente importanza di Omega 3, vitamine e fermenti lattici.
 
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI APRILE 2022

04-04-2022

Gli effetti della crisi ucraina e le misure della Commissione Europea, i vent'anni de Lattendibile, l'attesa per Cibus 2022, i trend di mercato nel secondo anno di pandemia e un nuovo approccio alle diete sostenibili


È uscito il numero di aprile della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Diffusa attenzione è dedicata, naturalmente, agli effetti della crisi ucraina. L’Onorevole Paolo De Castro ripercorre lo scenario attuale, caratterizzato da grandi incertezze e dal lievitare dei principali costi di produzione agricoli e industriali. Per farvi fronte, ora più che mai, in tutta l’UE, le filiere di settore devono compattarsi, attenuando le conflittualità per rafforzare la loro capacità competitiva. Questo vuol dire anche valorizzare il mercato interno, rinunciando a qualsiasi tentazione di porre divieti o restrizioni all’export.

Lattendibile compie vent’anni. Un traguardo importante, che conferma una volta di più il suo prestigio e autorevolezza. Fonte preziosa di aggiornamento e informazione per medici e non solo, in tutti questi anni la pubblicazione ha saputo comunicare in modo chiaro, veritiero e verificabile, i benefici che i prodotti lattiero-caseari apportano alla salute.

La drammatica situazione geopolitica non deve essere una scusa per bloccare o rallentare gli sforzi di sostenibilità. Il settore lattiero-caseario deve contribuire alla sicurezza alimentare dell’Europa senza venir meno agli obiettivi previsti da nuova PAC, Farm to Fork e Green Deal. Tutto questo è stato ribadito durante la EDA Dairy Policy Conference del 15 marzo. 

I rincari e soprattutto le carenze di materie prime, energia, fertilizzanti impongono misure immediate. La Commissione sta ipotizzando ad esempio di mettere a coltura una parte dei terreni incolti e di sospendere i vincoli del set-aside. Un rafforzamento della sovranità alimentare europea, in altre parole, in cui Green Deal e Farm to Fork saranno “parte della risposta, non parte del problema”, come affermato dal Commissario e Vicepresidente della Commissione Europea Timmermans.

Con la guerra rischia di uscire di scena un mercato, come quello ucraino, molto promettente per i nostri formaggi, il cui export negli ultimi due anni era più che triplicato in valore. Occorrerà molta attenzione nei prossimi mesi, anche per scongiurare che la materia prima e i prodotti prima destinati all’Ucraina si riversino sul mercato UE aggravando ancor di più le tensioni sui prezzi.

Il prossimo mese si apre la 21°esima rassegna di Cibus. A detta di alcuni, sarà la più importante di tutte. I flussi di partecipazione si avvicinano ormai ai livelli pre-Covid. Le nuove sfide si giocano altrove, sullo scenario dei rincari nei costi di produzione e delle ripercussioni della crisi ucraina. Qui Cibus scommette sulla storica resilienza del Made in Italy e delle nostre imprese.

Archiviato il 2021, è ormai possibile per il commercio estero delineare le dinamiche complessive del secondo anno di pandemia. Si propone dunque un confronto 2020-2021 nell’import caseario di 10 Paesi, tra UE ed extra-UE, tutti mercati fondamentali per il Made in Italy.  

Sentiamo parlare di sostenibilità ogni giorno e in ogni contesto. Per raggiungerla si auspicano spesso diete plant-based e la riduzione delle produzioni zootecniche. Ma siamo sicuri che questi orientamenti siano sempre corretti? Un progetto avviato dalla FAO apre ad una maggiore flessibilità nella valutazione dell’impatto di sistemi e pratiche alimentari.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO 2022

31-05-2022

L'industria lattiero-casearia di fronte alle sfide della sostenibilità da CO2, la Giornata Mondiale del Latte, la ripresa di una politica pro accordi di libero scambio, l'export extra-UE come via di fuga dagli effetti della guerra in UE, il mercato mondiale dei formaggi grattugiati


È uscito il numero di giugno della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Entro la fine dell’anno verrà fatta una proposta legislativa europea sul tema delle emissioni di CO2 e dell’agricoltura del carbonio. Un ruolo chiave sarà giocato dagli allevamenti, dove si concentra la maggior parte delle emissioni e delle possibilità di ridurne l’incidenza. L’industria lattiero-casearia è a favore di migliori prestazioni ambientali, ma crede che la questione della sostenibilità vada affrontata con uno sguardo più ampio rispetto alle sole emissioni di gas serra. 
 
Il 1° giugno ricorre la Giornata Mondiale del Latte, istituita vent’anni fa dalla FAO. Sarà l’occasione ancora una volta per un decalogo delle tante virtù di questo alimento, essenziale insieme ai suoi derivati nel garantire salute, sicurezza alimentare, prosperità economica e sostenibilità sociale ed ambientale.
 
Termina in giugno la presidenza di turno francese del Consiglio dell’Unione Europea e, con essa, lo stallo sul dossier accordi di libero scambio dell’UE. Le prossime presidenze, ceca e svedese, sono intenzionate a riprendere i lavori per chiudere gli accordi con Nuova Zelanda, Messico e Cile, in cerca di nuovi sbocchi e di nuovi fornitori.
 
La guerra ha creato la tempesta perfetta sul fronte dei prezzi di commodities agricole e semilavorati. Alla ricerca di un ammortizzatore che compensi le criticità, l’export è, forse oggi più che mai, fondamentale. Occorre guardare soprattutto fuori dall’Europa, in aree più lontane dalla crisi bellica e meno coinvolta dalla crisi energetica. Una su tutte: gli Stati Uniti, un mercato che la tregua dei dazi e l’American Rescue Plan hanno nuovamente reso molto appetibile. 
 
La sostenibilità, in tutte le sue forme e sfumature, si impone. Ma anche l’innovazione, specialmente se funzionale alla prima. Nel mercato interno dei formaggi ciò ha significato più attenzione per i prodotti light e per quelli dotati di packaging sostenibile.
 
Continuano gli approfondimenti sui principali competitors per segmento di formaggio nei mercati esteri e le loro performance nel secondo anno di pandemia. In questo numero è la volta dei grattugiati.

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Attualità

PUNTO FORMAGGI AL FOODEX TOKYO 2021

16-03-2021

Nuova iniziativa di Assolatte in Giappone per la valorizzazione dei formaggi italiani


Nonostante il periodo particolarmente critico a causa della pandemia, Assolatte, con il supporto di ICE Agenzia, è riuscita ad organizzare anche nel 2021 un’iniziativa di valorizzazione dei formaggi italiani in Giappone.

Dal 9 al 12 marzo scorsi si è tenuto Il Foodex Tokyo 2021, principale fiera del settore “Food & Beverage” in Giappone. Nell’ambito di questa importante manifestazione, l’Agenzia ICE ha organizzato una partecipazione collettiva di 100 aziende italiane all’interno del Padiglione Italia: un’area di 1200 mq suddivisa in stand e showroom.

Ed è proprio nell’area Showroom che Assolatte ha organizzato il Punto Formaggi, uno spazio espositivo messo a disposizione delle aziende lattiero casearie italiane e dei Consorzi di Tutela per esporre i propri prodotti e distribuire ai buyer informazioni utili per incrementare la presenza dei formaggi italiani in Giappone.

Uno spazio di circa 20 mq dotato di alcune vetrine frigo, all’interno delle quali sono stati esposti 13 tipi di formaggi forniti dalle aziende associate e dai Consorzi di Tutela che hanno aderito all’iniziativa di Assolatte. Tra le varie tipologie di formaggio erano presenti anche le DOP Asiago, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Provolone Valpadana. Il corner è stato arricchito con pannelli in cui sono state riportate le migliori ricette a base dei prodotti esposti, per spiegare come utilizzare i formaggi in cucina, aspetto non molto noto al pubblico giapponese.

Il Punto Formaggi è stato visitato da circa 650 operatori che hanno avuto modo di raccogliere tutte le informazioni utili sui prodotti esposti e degustare alcuni prodotti con assaggi monodose. Sono stati raccolti più di 400 questionari che l’Ufficio ICE di Tokyo elaborerà per poi programmare, sulla piattaforma Smart 365, alcuni incontri online per favorire i contatti con gli operatori che hanno manifestato interesse ad approfondire la conoscenza delle aziende e dei prodotti presenti nel Punto Formaggi.

Questa iniziativa rientra nel quadro del piano di valorizzazione dei formaggi italiani in Giappone che Assolatte ha avviato nel 2019 con la collaborazione di ICE Agenzia.

Il Giappone, infatti, rappresenta la quarta destinazione dei formaggi italiani fuori dai confini europei e dopo l’entrata in vigore dell’accordo commerciale siglato con l’Unione europea offre un migliore accesso al mercato e una più elevata protezione delle Indicazioni Geografiche.

Il rallentamento degli scambi internazionali causato dalla pandemia purtroppo ha investito anche questo importante mercato, che nel 2020 ha ridotto dell’11% gli acquisti di formaggi italiani, generando una perdita di circa 10 milioni di euro.
 
FOTOGALLERY – PUNTO FORMAGGI FOODEX TOKYO 2021

Attualità

GIUSEPPE AMBROSI È IL NUOVO PRESIDENTE DELL’EUROPEAN DAIRY ASSOCIATION

25-03-2021

Past President di Assolatte, Giuseppe Ambrosi rappresenterà un settore che vale 170 miliardi di euro. Sono molti i dossier sui quali dovrà confrontarsi


Giuseppe Ambrosi, past president di Assolatte, è da oggi al vertice della European Dairy Association (EDA), l’organizzazione dell'industria europea della trasformazione del latte con sede a Bruxelles.

Assolatte partecipa a EDA sin dalla sua fondazione, presidiando i ruoli strategici con i propri rappresentanti ed esperti.

La nomina di Giuseppe Ambrosi è un nuovo straordinario risultato che inorgoglisce tutto il nostro settore. Il neo presidente guiderà l’industria lattiero casearia europea che vale 170 miliardi di euro, con 12.000 siti di trasformazione e oltre 300.000 lavoratori. E che apporta più di 10 miliardi di euro alla bilancia commerciale complessiva dell'UE.

Sono molti anche i dossier sui quali dovrà confrontarsi. Bruxelles è il terreno sul quale oggi si giocano le partite più importanti di tutto l’agroalimentare: dalla sfida lanciata dalla Commissione con il Green Deal, con tutti i suoi pesanti interrogativi, alle politiche commerciali e agli accordi internazionali, passando per i progetti relativi alla salute e alla regolamentazione.

Al nuovo presidente degli imprenditori lattiero caseari europei vanno i complimenti e gli auguri di tutta l’Assolatte.

Le dichiarazioni e gli approfondimenti sul programma di presidenza nel comunicato allegato.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI APRILE 2021

14-04-2021

Interviste a Giuseppe Ambrosi ed a Michel Nalet, rispettivamente nuovo ed ex Presidente EDA. Green claim, cambiamenti climatici, ed andamento delle vendite 2020 nella GDO. Approfondimenti igienico sanitari e normativi e molto altro.


Sulla rivista di aprile interessanti articoli, interviste ed approfondimenti.

Giuseppe Ambrosi è il nuovo presidente di EDA. Gli abbiamo chiesto di illustrarci gli obiettivi e le sfide che lo attendono in questa veste.

Intervistiamo anche Michel Nalet, ex presidente EDA, per un racconto dei momenti e delle battaglie che più lo hanno “toccato” durante il mandato.

I green claim e l’etichettatura ambientale: un tema sempre più sotto i riflettori.

Le riflessioni di Paolo De Castro sui dati di export verso la Cina nel 2020: un mercato con ottime potenzialità.

Climate change: una riflessione internazionale il cui avvio risale ad oltre trent’anni fa.

Nell’anno del Covid e dei lockdown, i prodotti lattiero-caseari sono stati indubbiamente premiati nelle vendite della GDO e la prima colazione a casa è tornata ad essere protagonista.

Sul fronte igienico-sanitario approfondiamo il nuovo approccio sull’igiene degli alimenti.

In tema di normative parliamo del mini-ristoro fiscale per i creditori IVA fino al 2014.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Nutrizione e salute

DIETE SOSTENIBILI: C’È BISOGNO DI CHIAREZZA. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

28-06-2021

La sostenibilità è un tema tanto attuale quanto dibattuto. Banalizzato e trattato con troppa superficialità, crea confusione e disinformazione nei consumatori.


Non solo rispettose dell’ambiente: le diete sostenibili, per essere davvero tali, devono essere sane e sicure, disponibili e accessibili a tutti e socialmente, culturalmente e tradizionalmente accettabili.
È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile, DIETE SOSTENIBILI, C’È BISOGNO DI CHIAREZZA.

La sostenibilità, infatti, è un tema tanto attuale quanto dibattuto. Banalizzato e trattato con troppa superficialità, anche dai media, crea confusione e disinformazione nei consumatori che devono distinguere tra consumo di acqua, consumo di suolo, prodotti animali, prodotti vegetali, Km0 e così via.
 
Il lato positivo è la maggiore attenzione che il consumatore sta ponendo sull’acquisto di prodotti più sostenibili, ma quello negativo è che spesso, proprio per le generalizzazioni con le quali viene affrontato il tema, è convinto che “dieta sostenibile” o “nutrizione sostenibile” sia un’alimentazione che rinunci ai prodotti animali, indicati come unico gruppo di alimenti ad alto impatto ambientale.
 
Le diete sostenibili, invece, sono il risultato di quattro domini, o quattro settori concettuali interconnessi e dipendenti tra di loro in modo così stretto che non è possibile perseguire un obiettivo di un dominio, senza interazioni con l’altro. Devono quindi essere sane e sicure, rispettose dell’ambiente e della biodiversità, ma devono essere disponibili e accessibili a tutti e devono essere socialmente, culturalmente e tradizionalmente accettabili.
 
Spesso anche il latte, e i prodotti che ne derivano, viene indicato come uno degli alimenti a maggiore impatto ambientale, ma questo non corrisponde alla realtà.

Gli alimenti di provenienza animale, infatti, hanno una composizione e una qualità/quantità di nutrienti spesso irraggiungibile nei prodotti vegetali e tra questi i prodotti lattiero caseari sono sicuramente alleati di salute e ambiente.

Ma c’è di più. Il latte è un alimento emblematico proprio in tema di sostenibilità: perdente se consideriamo solamente il dominio ambientale, risulta ma vincente se esaminiamo gli altri domini della sostenibilità. È infatti un alimento dotato di una eccezionale densità di macro e micronutrienti (proteine, grassi, carboidrati, calcio, fosforo, potassio, magnesio, iodio, vitamine del gruppo B) insieme a un moderato apporto di calorie, soprattutto nelle versioni scremate e quindi ad altissima densità nutritiva. Basta poco latte per contribuire in maniera significativa al raggiungimento dei fabbisogni, senza pesare troppo sull’intake calorico giornaliero.
 
Tutti gli approfondimenti sul nuovo numero de Lattendibile "DIETE SOSTENIBILI: C’È BISOGNO DI CHIAREZZA" realizzato dal prof. Andrea Ghiselli, presidente SISA (società italiana di scienze dell’alimentazione).

Tutti i numero de Lattendibile sul portale www.lattendibile.it

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO 2021

01-07-2021

Tensioni politiche tra UE e Cina, la resilienza del settore agroalimentare, l’aumento dei prezzi delle materie prime, il cambiamento dei consumi alimentari durante la pandemia, la ripresa delle consegne di latte. Approfondimenti igienico sanitari e normativi e molto altro.


È uscito il numero di luglio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti. Di seguito i principali argomenti affrontati.

L’Onorevole Paolo De Castro, coordinatore della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Gruppo S&D al Parlamento Europeo, esprime le sue preoccupazioni sulle recenti tensioni politiche maturate tra UE e Cina, che rischiano di vanificare le precedenti distensioni e di frenare gli accordi commerciali tra le due potenze.

Le bevande vegetali sono davvero migliori dal punto di vista salutistico rispetto al vero latte? Il confronto nutrizionale, in realtà, sembra essere impossibile.

Covid: secondo uno studio della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale al Parlamento europeo, la filiera agroalimentare dell’Ue ha dimostrato durante la pandemia un livello elevato di resilienza.
Strategia Farm to Fork: tanti i dubbi sui reali benefici economici che deriveranno dalla la futura food policy europea.

In aumento il prezzo delle materie prime dell’agroalimentare: segnale dell’inizio un ciclo espansivo o specchio per le allodole?

Intervistiamo Alberto Salvia, amministratore delegato di Danone Italia, che ci presenta il progetto “Zero3”, un manifesto per la sostenibilità dell’azienda.

Una situazione anomala come quella causata dalla pandemia ha portato novità importanti su più fronti, incluse le modalità di consumo alimentare. E questo ha avuto ripercussioni significative sui prezzi.

L’aumento delle vendite di prodotti caseari italiani in Cina sembra non volersi fermare. Ma le recenti tensioni tra l’economia più dinamica a livello globale e l’UE avranno delle ripercussioni sull’export dei nostri formaggi?

I numeri relativi alle consegne di latte nell’Unione europea e in Italia mostrano un leggero segnale di ripresa.
Qualche settimana fa, a Grosseto, ospitata dal Consorzio del Pecorino Toscano, si è tenuta l’assemblea di Afidop, associazione che raggruppa i consorzi di tutela dei formaggi italiani a denominazione protetta.

Il Codex Alimentarius ha aggiornato la norma globale sull’igiene. introducendo la nozione di “cultura della sicurezza alimentare” quale principio generale. Si rafforzano numerosi aspetti, aumentando la consapevolezza e migliorando i comportamenti dei dipendenti degli stabilimenti alimentari.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

08-10-2021

Ottobre 2021


Questo numero della rivista è dedicato alla nostra assemblea, con tante pagine che ne raccontano i contenuti.

Lo scorso mese, però, c’è stato anche l’importante appuntamento di Cibus, manifestazione che – grazie a una forte dose di coraggio e a un notevole sforzo organizzativo – si è tenuta in presenza. I numeri non potevano essere quelli ai quali eravamo abituati (e, in coscienza, nessuno poteva sperare che lo fossero), ma hanno confermato la centralità di questa manifestazione nel panorama fieristico nazionale.

Nei convegni che hanno accompagnato l’evento parmense sono emersi due temi: il problema costi di produzione e l’importanza dell’export. Sul primo, c’è poco da dire. Sono cresciuti in modo preoccupante i prezzi di tutti i fattori produttivi: materie prime, energia, salari.

La distribuzione è in allarme per le richieste di aumento dei listini, che innescherebbero spinte inflazionistiche in un momento storico particolarmente difficile. Condividiamo queste preoccupazioni, ma siamo convinti che si debba trovare una soluzione che non può essere schiacciare verso il basso tutti gli attori della filiera. Facendolo, non si fa l’interesse del Paese, né di chi produce.

Sul ruolo trainante dell’export bisogna spendere qualche parola di più. Sappiamo tutti che anche per il nostro settore il mercato interno è determinante. La maggior parte del suo fatturato si realizza in Italia e tanti operatori sono cresciuti e continuano a farlo all’interno dei confini nazionali, con prodotti nuovi o legati alla tradizione.

I numeri, però, dicono che la popolazione italiana va riducendosi: in cinque anni abbiamo perso più di un milione di residenti e l’età media si alza. Anche i consumi interni preoccupano: negli ultimi dieci anni il latte alimentare ha perso vendite per più di 320mila tonnellate, e le vendite di formaggi hanno seguito la stessa sorte.

La domanda nazionale, quindi, sembra calare in modo strutturale, mentre disponibilità di latte e capacità produttiva continuano a crescere.

Pertanto, pur consapevoli dell’importanza delle insegne di casa, tanti per crescere cercano nuovi mercati, investono all’estero dove la domanda è in crescita, sia in Europa sia Paesi più lontani, dove la richiesta di latte e derivati è in aumento e dove una nuova middle class sta imparando a mangiare sempre meglio, alla maniera occidentale.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

03-03-2022

Marzo 2022


In una recente lettera al ministro Patuanelli, il presidente di Assolatte è tornato sul delicato tema dei costi di produzione industriali. Qualche mese fa, ha ricordato Zanetti al numero uno di via XX Settembre, Assolatte ha sottoscritto il protocollo “Emergenza Latte”, venendo incontro alle richieste del mondo agricolo e garantendo immediati e significativi aumenti del prezzo del latte.

Peccato, però, che tante catene della Gdo non mostrino analoga sensibilità verso chi il latte lo compra e lo lavora: gli indispensabili e indifferibili aumenti di listino richiesti, infatti, sono stati rinviati di mese in mese e le istanze delle imprese sono andate deluse o accontentate solo in minima parte. Come se il problema dei costi energetici - solo per citarne uno - non fosse sotto gli occhi di tutti.

Peccato, poi, che numerose proposte di Assolatte siano rimaste inascoltate. Così, tante aziende sono in enorme difficoltà, i problemi crescono e il tempo sta per scadere. Bisogna agire, con misure immediate e interventi ammazza-costi. Tra i primi provvedimenti, finalmente si parla di riduzione delle accise, delle imposte su gas ed energia, di crediti di imposta, per dare una boccata di ossigeno al settore.

Un comparto che, per tipo di prodotti e processi impiegati, è uno dei più colpiti dal caro energia e dagli aumenti di plastica, carta, cartone, legno. Ma se queste misure possono essere la Tachipirina per far abbassare la febbre, nessuno sembra interessato a lavorare a interventi che migliorino il quadro clinico generale, lo stato di salute del settore.

Sì, parliamo della revisione delle tante, troppe norme, che incidono sui costi di processo e di gestione delle aziende. Questo l’invito al ministro Patuanelli: che il Tavolo latte affronti con serietà e consapevolezza questi temi, per dare capacità competitiva a un settore che cresce e crea ricchezza per tutti.

Premio Giornalistico

AL VIA LA DECIMA EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO LATTENDIBILE

20-03-2022

Possono essere candidati i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 settembre 2021 – 1 giugno 2022


Torna il Premio giornalistico Lattendibile, giunto alla decima edizione.
 
Possono partecipare al concorso i giornalisti che abbiano affrontato i temi dell’industria lattiero casearia e le sue produzioni in articoli, inchieste e servizi diffusi su testate registrate cartacee, radiofoniche, televisive, web e agenzie di stampa.
 
Possono essere candidati i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 settembre 2021 - 1 giugno 2022.
 
Quattro le categorie tematiche indicate nel bando:
1) Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico
2) I prodotti lattiero caseari e la sostenibilità
3) I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere
4) L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare

Ognuno dei quattro vincitori riceverà un premio in denaro di 2.000 euro.

 
Quattro le menzioni speciali per i migliori elaborati dedicati a: Latte; Yogurt e Latti Fermentati; Formaggi; Burro e Panna.
 
A ciascun vincitore verrà assegnato un prodotto tecnologico di fascia alta.


Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 10 giugno 2022 alla segreteria del concorso, all’indirizzo: premio2022@assolatte.it.
 
Tutti i dettagli nel REGOLAMENTO e nel MODULO DI PARTECIPAZIONE allegati.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

01-06-2022

Giugno 2022


Una buona notizia per tante imprese del nostro settore.
 
Come si ricorderà, l’arcinoto articolo 62 - normativa nazionale che ha anticipato quanto successivamente regolamentato anche a livello europeo in materia di pratiche commerciali - aveva previsto che tutti i prodotti con shelf life inferiore a 60 giorni e tutti i tipi di latte alimentare dovessero essere pagati entro e non oltre 30 giorni dalla fatturazione.
 
La ratio della norma nazionale era banale nella sua semplicità: chi produce partendo da materie prime fresche pagate a 30 giorni e vende i propri prodotti nel giro di pochi giorni dalla loro lavorazione ha il sacrosanto diritto di vedersi riconoscere condizioni di pagamento analoghe a quelle che a sua volta ha riconosciuto ai propri fornitori.
 
Ebbene, la direttiva europea in materia di pratiche sleali, per ragioni davvero incomprensibili, non ha seguito questa logica lineare e con il suo recepimento i tempi di pagamento di molti prodotti lattiero-caseari erano stati modificati. Con la conseguenza che alcuni tipi di latte e i prodotti freschi con scadenza compresa tra 30 e 60 giorni potevano essere tranquillamente pagati 60 giorni dopo la fornitura.
 
Un’anomalia che doveva essere corretta!
 
Con un emendamento proposto da Assolatte, accolto dal senatore Mino Taricco, grazie all’interessamento di Paolo De Castro e del ministro Stefano Patuanelli, nella legge di conversione del decreto legge Emergenza Ucraina sono stati ripristinati i tempi di pagamento previsti dall’articolo 62. Con buona pace di chi si era precipitato a fissare regole severissime e penalizzanti per le nostre imprese, che vivono momenti molto difficili a causa dei costi e del mercato.
 
È una modifica rilevante, che era molto attesa e che va a ripristinare tempi di pagamento equi per tutti i prodotti lattiero-caseari.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO 2022

10-07-2022

Lo Speciale Assemblea, le opportunità del mercato USA viste dal Fancy Food, la visita a Washington della delegazione EDA, pro e contro dell'imposizione di norme UE anche ai prodotti importati, la flessione dei consumi retail di formaggio nel 2022, le performance estere degli "altri freschi" nel 2021, l'assemblea del Gorgonzola e i risultati del grande erborinato DOP


È uscito il numero di luglio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Lo scorso 22 giugno si è tenuta la 77° assemblea di Assolatte. Come ogni anno, i protagonisti dell’industria lattiero-casearia italiana si ritrovano in presenza e numerosi. Parte di questo numero è quindi uno speciale Assemblea raccontandone i momenti salienti, gli interventi, gli ospiti e gli umori collettivi in un periodo forse tra i più complessi dal secondo dopoguerra ad oggi.
 
In mezzo a tante difficoltà, l’export è ancora (ed anzi lo è sempre di più) leva di sviluppo fondamentale. Stante gli effetti della guerra sui mercati europei, le maggiori opportunità si intravvedono ora oltreoceano. L’Onorevole De Castro ci racconta, dopo aver partecipato in prima persona al Summer Fancy Food Show di New York, del nuovo corso nelle relazioni UE-USA.
 
E proprio negli USA si è recata una delegazione EDA guidata dal Presidente Giuseppe Ambrosi, svolgendo incontri molto costruttivi sia con le autorità che con le associazioni di settore statunitensi.
 
Un rapporto della Commissione Europea discute di applicazione delle norme vigenti in UE sulla sostenibilità anche ai prodotti importati. Un tema caldo e divisivo, poiché standard troppo rigidi imposti ai partner esteri fanno temere contenziosi e misure ritorsive su chi esporta.
 
Una ricerca rileva la flessione, nel 2022, dei formaggi in Gdo. Fanno eccezione però i discount, in ascesa grazie alla loro capacità di contenere i prezzi in questo periodo di forte inflazione. In crescita anche l’e-commerce di prodotti lattiero-caseari.
 
Dopo i confronti su livelli e trend dell’export di Mozzarella, grattugiati ed erborinati tra i maggiori produttori di questi formaggi, è la volta degli altri freschi, a cominciare da quelli con meno del 40% di grassi.
 
A giugno si è tenuta anche l’Assemblea del Consorzio Gorgonzola, celebrando i grandi successi all’estero del più famoso erborinato DOP italiano.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

11-07-2022

Luglio 2022


Il 22 giugno si è tenuta la 77° assemblea di Assolatte: tante aziende, tante persone, tanti amici riuniti per fare il punto di un altro anno complicato, per parlare insieme del nostro settore. Quanto emerso dai numerosi interventi che si sono succeduti può essere ricondotto ad alcuni sentimenti chiave. Proviamo a riassumerli.

Orgoglio. Il settore ha reagito con eccezionali capacità di adattamento a un periodo storico oltremodo complesso, dimostrando senso di responsabilità e amore per la filiera.

Preoccupazione. A causa delle sue debolezze strutturali, l’Italia ha subìto più di altri i colpi della pandemia e dell’emergenza energetica; fa fatica a ripartire e manca una vera spinta di ammodernamento del sistema Paese.

Dispiacere. Tutti conoscono il ruolo centrale delle imprese di trasformazione, ma si continuano a ignorare molti dei loro desiderata, preferendo iniziative demagogiche a sane politiche industriali.

Fiducia. Nonostante le difficoltà, le imprese non hanno perso fiducia, soprattutto grazie ai risultati arrivati dall’export.

Voglia. Il mix di sentimenti che si affolla nella mente di imprenditori e manager non fa che aumentare la loro voglia di continuare a mettersi alla prova, a investire nella crescita, a sviluppare le proprie attività, spesso gestite dalla seconda, terza o addirittura quarta generazione.

Speranza. Perché verrà un giorno in cui chi è alla guida del Paese si renderà finalmente conto di chi produce vera ricchezza per i territori, crea reali opportunità lavorative e contribuisce in modo determinante alla crescita del Paese.


Viva il latte e viva l’Assolatte.

Attualità

RAPPORTO ASSOLATTE 2022

29-07-2022

Dati e valutazioni statistiche


La versione integrale del RAPPORTO 2022 di Assolatte può essere rischiesta a questo indirizzo: assolatte@assolatte.it

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO 2022

01-08-2022

Le perplessità dell'accordo Nuova Zelanda, la rivalutazione scientifica del lattosio, EDA nel comitato consultivo della Commissione per definire i sistemi alimentari "sostenibili", una guida internazionali ai metodi di trattamento termico del latte, il mercato italiano dei duri nell'ultimo anno, consumi e vendite internazionali di yogurt, un quadro complessivo delle intese su Dop e Igp dell'UE, le nuove regole di sanità animale tra luci ed ombre


È uscito il numero di agosto della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Tiene banco l’accordo tra UE e Nuova Zelanda. Ce ne parla in apertura l’Onorevole Paolo De Castro raccontando degli scetticismi del settore lattiero-caseario europeo e di una tendenza, in atto da vari anni, a valorizzare più il significato geopolitico degli accordi che le loro effettive sinergie economiche e commerciali.  
Un punto di vista diverso emerge sul lattosio. Questo zucchero “buono” rivela una serie di effetti benefici per l’uomo, dall’aiuto all’assorbimento del calcio alla promozione dei bifidobatteri nell’intestino.
 
La Commissione europea intende proporre una definizione di “sistema alimentare sostenibile” e Alexander Anton, segretario generale di EDA, l’associazione casearia europea, entra nel gruppo consultivo creato ad hoc. In questo modo, il settore potrà con più forza affermare le proprie virtù di sostenibilità.
 
La Federazione Internazionale del Latte (FIL/IDF) mette a punto una guida sui trattamenti termici del latte applicati nel mondo. Un contributo all’importanza della sicurezza alimentare, analizzando anche i tipi di trattamento più appropriati per specifici alimenti.
 
C’è spazio anche, come di consueto, per le analisi di mercato. Anche formaggi duri sono stati messi in difficoltà dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Ciò non significa tuttavia assenza di crescita. Bocconcini, cubetti e, più in generale, formati monodose risultano sempre più apprezzati dai consumatori.
 
Il mercato mondiale dello yogurt è invece in piena espansione. Sono ottime le performance in USA, mentre l’Asia è anche qui il grande emergente. A premiare è soprattutto l’innovazione, con l’utilizzo di ingredienti biologici/naturali e l’adozione di confezioni eco-compatibili.
 
Le rubriche export, mercati e dop ci parlano rispettivamente: dell’export di mascarpone e degli altri formaggi suoi principali competitors nei due anni di pandemia; della forte crescita del prezzo del latte alla stalla nel semestre ‘22; di una panoramica delle intese su Dop e Igp raggiunte dall’UE con vari partner nel Mondo.
 
L’Italia si prepara a recepire, con due decreti da poco presentati alle Camere, le nuove regole europee di sanità animale. Luci e ombre caratterizzano queste ultime. Le analizziamo, soprattutto per cogliere l’impatto che potranno avere sui costi aziendali e sulle produzioni.
 
La Commissione ha diffuso il Rapporto 2021 sul sistema di allerta per gli alimenti sia all’interno della UE sia per le merci di Paesi Terzi. È aumentato il numero di notifiche per ciascuna componente mentre i pesticidi, soprattutto ossido di etilene, sono stati il pericolo più importante con cui le autorità hanno dovuto confrontarsi.
 
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

02-08-2022

Agosto 2022


Mese dopo mese, i costi continuano a crescere. I prezzi dei prodotti finiti, invece, non crescono o crescono di pochissimo.
 
Ergo, la distribuzione continua a fare tappo, frena, insiste a proporre offerte e prezzi troppo bassi, scaricando sulle industrie la stragrande maggioranza degli aumenti a monte. Una situazione insostenibile, insopportabile, inaccettabile! Senza contare lo tsunami che ha colpito gas, energia e imballaggi, con aumenti a due e a tre cifre. Il latte ha raggiunto valori che nessuno avrebbe mai immaginato.
 
I numeri parlano chiaro: lo scorso anno, in queste settimane, lo spot toccava a malapena i 39 centesimi, il latte alla stalla ne costava 38. Oggi, il primo viaggia su valori superiori ai 65 centesimi (+66%) e il secondo è arrivato a 55 centesimi (+42 per cento). Con lo spot che continua la sua corsa verso l’alto e i contratti per l’autunno che porteranno il prezzo del latte alla stalla fino a 60 centesimi. E parliamo dei valori lombardi, sapendo che in molte regioni del Sud il latte è ancora più costoso.

Cosa se ne deduce?

Che l'industria ha ascoltato l'allarme degli allevatori, ma lo stesso non ha fatto il mondo della distribuzione, che "ciurla nel manico" e mette i bastoni tra le ruote alle imprese di trasformazione (a proposito: oltre che di aumenti, vogliamo parlare delle nuove regole sulle pratiche sleali e dei relativi tempi di pagamento delle fatture?)
 
Siamo tutti coscienti della necessità di garantire i migliori prezzi possibili ai consumatori, ma siamo convinti di due cose.
 
Prima di tutto che bisogna dare al cibo di qualità il suo giusto valore. A questo proposito, una domanda: sapete quanto spende una famiglia italiana per comprare latte, formaggi, yogurt e burro? Sessanta centesimi al giorno a persona. Una cifra ridicola. Poco più di mezzo euro per garantirsi prodotti sicuri, sani, nutrienti, necessari per la corretta alimentazione, raccomandati dalle linee guida di ogni parte del mondo. Alimenti buoni e di ottima qualità, che tutto il mondo ci invidia, che non possono costare così poco, e che meritano di essere valorizzati meglio sugli scaffali della distribuzione.
 
Siamo poi convinti che il corretto posizionamento sarebbe un giusto riconoscimento per le imprese di trasformazione, un patrimonio per il Paese, le regioni, i territori.
 
Se non si troveranno soluzioni immediate, infatti, saranno tanti a gettare la spugna, a chiudere o a cedere la propria azienda. E sarebbe una sciagura, una perdita incolmabile per un settore fatto da centinaia di piccole e medie imprese.
 
È questo che si vuole?

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE 2022

30-08-2022

I 4 pilastri del nuovo regolamento sulle IG, il bollettino FIL sugli sforzi internazionali del lattiero-caseario in tema di sostenibilità, obiettivi e convinzioni della nuova presidenza ceca del Consiglio dell'UE, il mercato interno ed estero dei prodotti biologici Made in Italy, le performance dei principali produttori mondiali di formaggi stagionati in pandemia, le modifiche ad alcuni regolamenti in materia sanitaria


È uscito il numero di settembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Dopo la pausa estiva rientrerà nel vivo il lavoro sul nuovo regolamento per i prodotti IG. L’Onorevole Paolo De Castro, responsabile del progetto legislativo, ci parla dei 4 pilastri della riforma: rafforzamento del ruolo dei gruppi di produttori, maggiore protezione, semplificazione e sostenibilità. 
 
In attesa, il prossimo anno, di Cibus Tec, a fine ottobre Parma sarà il palcoscenico di Cibus Tec Forum, momento di incontro tra imprese all’avanguardia tecnologica, campioni dell’innovazione alimentare e istituti di ricerca.

L’impegno del settore lattiero-caseario nella sostenibilità non ha confini né barriere culturali. Le svariate iniziative e progetti messi in campo in tutto il mondo, raccontate nel nuovo Dairy Sustainability Outlook della FIL, dimostrano il contributo sostanzioso al raggiungimento degli obiettivi ONU di sostenibilità.

Quali segnali dalla nuova presidenza ceca del Consiglio dell’Unione Europea? La priorità all’aumento di produzione di cibo, anche a costo di metter da parte temporaneamente Farm to Fork. Ma anche le posizioni sull’etichettatura fronte pacco, dove c’è grande assonanza con l’Italia.
   
Notizie dai mercati. Latte e derivati compongono circa un quinto del valor medio dello scontrino di prodotti biologici. Nel complesso il bio vede l’Italia leader in UE, ma dai consumi interni e da quelli esteri arrivano segnali molto diversi.
 
L’articolo sull’export mondiale di formaggi stagionati chiude la serie di analisi dedicate ad illustrare, per ciascuna macrocategoria di formaggio, principali Paesi produttori e performance negli anni di pandemia.
 
Dal fronte sanitario alcuni importanti aggiornamenti normativi comunitari. Sono interessati, in particolare, il regolamento 2020/2235 sui modelli di certificati per l’ingresso e il transito nell’UE di prodotti composti e il regolamento 2020/2002 sugli obblighi di notifica e comunicazione delle malattie animali trasmissibili.
 
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.
 
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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

31-08-2022

Settembre 2022


Dopo aver lanciato l’allarme costi di produzione, un “mayday” ripreso dalle principali testate, Assolatte ha chiesto al governo di intervenire su tre temi: forniture di gas, Iva, dichiarazioni mensili.

Sul primo tema è incredibile registrare l’atteggiamento di alcuni fornitori, che pretendono il pagamento anticipato di due o tre mensilità. 

Stando agli attuali prezzi del gas, la richiesta si tradurrebbe in un esborso di svariate decine di migliaia di euro da parte delle aziende.

Potrebbe essere scongiurato, invece, il razionamento del gas nel prossimo inverno. Già nel marzo scorso, eravamo intervenuti ribadendo che – per il sistema latte - turnazioni e razionamenti sarebbero letali: produzione, raccolta, trattamenti termici e lavorazioni non possono avere che cadenza quotidiana; il ciclo di produzione non può essere soggetto a interruzioni.
 
Anche sul tema Iva la richiesta è chiara: i prezzi dei prodotti di base della dieta stanno aumentando a dismisura.
 
Per limitare l’impatto sulle famiglie (e sui consumi), ognuno deve fare la propria parte. Allo Stato, le imprese del settore chiedono l’azzeramento dell’Iva sui generi di prima necessità. Una richiesta più che ragionevole, visto che nei primi cinque mesi dell’anno le entrate per lo Stato sono cresciute di quasi il 20% (più di 10 miliardi di euro), a causa proprio degli aumenti dei prezzi.
 
Meritano due parole anche le nuove dichiarazioni mensili e trimestrali che le imprese si apprestano a fare. Se la normativa non si può abrogare, Assolatte chiede che venga almeno congelata.
 
Visto il momento emergenziale, non è opportuno impegnare risorse e tempo per dichiarazioni così complesse, sulla cui utilità tutti continuano a nutrire enormi perplessità.
 
La parola passa alla politica, dalla quale si aspettano risposte, non promesse.

Attualità

ENTRA NEL VIVO LA CAMPAGNA ICE-ASSOLATTE A SOSTEGNO DEI FORMAGGI IN AUSTRALIA

02-09-2022

È costante l’impegno di Assolatte nel promuovere le eccellenze casearie


Continua la partnership tra Assolatte e ICE Agenzia per promuovere le eccellenze casearie del nostro Paese.
Entra ora in piena operatività la campagna in Australia, che coinvolge giornali e influencer, e prevede un utilizzo massiccio dei canali online.

Punta di diamante, il sito web dedicato (www.madeinitalycheese.au) che valorizza in tutte le loro potenzialità Asiago, Gorgonzola, Grana Padano, Mascarpone, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Provolone e Taleggio. Storia, ricette e consigli per "gustare" a 360 gradi alcuni dei tesori della grande tradizione casearia italiana.

Non poteva mancare lo spazio per la promozione fisica, in-store. Dal 7 al 20 settembre, infatti, presso la catena di negozi Harris Farm sono in programma 50 demos dei nostri formaggi.

Premio Giornalistico

PROCLAMATI I VINCITORI DELLA QUINTA EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO ASSOLATTE L’ATTENDIBILE

15-06-2016

È giunta a conclusione la quinta edizione del premio giornalistico L‘Attendibile. L‘assegnazione dei 4 premi e delle 4 menzioni speciali è avvenuta durante l’assemblea annuale di Assolatte. Conferito anche il premio congiunto Assolatte/Firmo.


Si è tenuta oggi, durante l’assemblea annuale di Assolatte, la premiazione della quinta edizione del Premio giornalistico L’Attendibile, creato nel 2011 per stimolare il mondo dei mass-media a raccontare le tante sfaccettature del settore lattiero-caseario, e che ha visto partecipare centinaia di giornalisti in rappresentanza di tutti i mezzi di informazione.

Il premio Assolatte L’Attendibile, edizione 2015/2016, si è chiuso con 4 vincitori, uno per ognuna delle 4 categorie previste.
 
Daniel Della Seta di “Radio Rai” è il vincitore della categoria “Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico”
Roberto Iotti de "Il Sole 24 Ore" è il vincitore della categoria “L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare”
Isa Grassano de “Il Venerdì di Repubblica” è la vincitrice della categoria “Il settore lattiero caseario fra tradizione e innovazione”
Elisabetta Muritti di “D la Repubblica delle donne” è la vincitrice della categoria “I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere”
 
Durante la cerimonia di premiazione sono state assegnate anche le 4 menzioni speciali riservate agli articoli monografici dedicati ad altrettante categorie di prodotti lattiero-caseari:
Categoria latte: Federica Pagliarone
Categoria yogurt e yogurt e latti fermentati: Danilo di Diodòro
Categoria formaggi: Davide Oltolini
Categoria burro e panna: Paola Scaccabarozzi
 
L’assemblea Assolatte ha ospitato anche l’assegnazione del premio congiunto Assolatte/Firmo (Fondazione Raffaella Becagli). Il premio è stato attribuito a Luigi Ripamonti, medico e giornalista, responsabile di “Corriere Salute” e della sezione salute del sito Corriere.it .

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LA FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

07-06-2017

Giugno 2017


Come molti ricorderanno, un paio di anni fa la filiera visse momenti molto complicati a causa di alcune partite di latte con livelli di aflatossine risultati al di sopra dei limiti di legge.

A parte le responsabilità, che spetta ad altri accertare, il problema ha avuto un riflesso negativo su tutto il settore, sia in termini di immagine che economici.

Le indagini sono ancora in corso ed è quindi inopportuno commentare l’accaduto.

Per aiutare le aziende ad assumere comportamenti corretti ed evitare che l’emergenza del 2016 si riproponga, alcuni giorni fa abbiamo organizzato un incontro tra le aziende di trasformazione e le autorità sanitarie, con i rappresentanti del Ministero della Salute, dei Nas, dei Servizi veterinari regionali e dell’Iss.

Un incontro partecipato e, credo, molto utile, che ha permesso di allinearsi su alcuni temi di grande rilevanza.

In primo luogo è chiaro a tutti che l’aflatossina è un problema con cui bisogna imparare a convivere. Le corrette pratiche di coltivazione e di allevamento possono certamente ridurre i rischi, ma non eliminarli, almeno quando l’allevamento da latte si basa sul mais e sul trinciato, autoprodotti in azienda.

Tutti sanno che la tossina passa dal mangime al latte ed è una precisa responsabilità dell’allevatore mettere in atto ogni possibile pratica per garantire all’impresa acquirente una materia prima sicura. Ed è noto a tutti che il fenomeno compare spesso a macchia di leopardo. Non è quindi sempre facile per il singolo allevatore prevederlo.

Fatto sta che chi rischia di più nella filiera non è tanto chi il latte lo vende, quanto chi lo compra, lo lavora e mette il proprio nome sulle etichette dei prodotti.

Di qui la necessità – anche nelle aziende di trasformazione – di rispettare scrupolosamente le regole, sia nei piani di autocontrollo sia nelle comunicazioni che devono essere fatte prima che il problema esploda.

Ancor più importante – questo è quanto emerso durante l’incontro che abbiamo organizzato – è che gli operatori della filiera cooperino tra loro, lavorino a stretto contatto, si parlino, si confrontino e collaborino con le autorità addette ai controlli.

La storia insegna che tutte le volte che questa sinergia triangolare funziona, il problema viene gestito al meglio e i danni possono essere contenuti. Per dirla con un adagio legato al mondo medico che conosciamo tutti: prevenire è meglio che curare.

 
Adriano Hribal

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Premio Giornalistico

FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 6a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

14-06-2017

HOTEL EXCELSIOR GALLIA - MILANO, 13 GIUGNO 2017


Assemblea

GRUPPO YOGURT, LATTI FERMENTATI E DESSERT

13-06-2017

Salvatore Castiglione - Assemblea 2017


Cari Colleghi,

mi fa sempre piacere dare il via ai lavori relativi ai resoconti sull’attività dei gruppi merceologici.

Iniziamo con alcuni numeri, indicativi del nostro mercato. I consumi, con 487.450 tonnellate, confermano un mercato stagnante. Non tutti i prodotti però sono fermi: alcuni segmenti - come gli yogurt colati, i bio ed i lactose free - crescono, ma a scapito del resto del mercato, in particolare dei segmenti tradizionali.

In conclusione, il mercato è fermo, aumentano le referenze, le preferenze cambiano, ma il valore complessivo è sempre più o meno lo stesso.

Le importazioni, invece, sono in aumento, sia per gli yogurt che per i latti fermentati, sia nei volumi che nei valori. E la Grecia fa registrare numeri sempre più importanti, con una crescita a due cifre, grazie ad un prodotto che piace sempre di più.

Le indagini sui consumatori ci confermano che gli italiani sono sempre attenti all’innovazione dei prodotti, ma da qualche tempo interviene un nuovo elemento: il cambiamento degli stili di vita, che vediamo e misuriamo dai consumi di frutta e verdura, che stanno superando quelli della carne.

Cresce senza tregua, poi, la ricerca del “senza”: senza glutine, senza lattosio. Il “free from” sembra diventato quasi una mania, una specie di filosofia di vita. È una situazione complicata perché la lettura che ne deriva è che questa nuova tendenza fa perdere volumi nei mercati che avevamo faticosamente costruito in passato.

Il nostro gruppo è particolarmente attivo su due temi. Prima di tutto quello della riformulazione. Le nostre aziende seguono con attenzione quello che succede in Europa, dove sono sempre più pressanti le spinte per la riformulazione dei prodotti, con la riduzione degli zuccheri, per giungere a profili nutrizionali più equilibrati.

In Assolatte - e di questo ringrazio tutto il Gruppo - abbiamo cominciato questa attività di riformulazione già da due anni. Da quando ad EXPO, con il Ministro Lorenzin abbiamo sottoscritto un protocollo che ci impegna a lavorare sulle quantità di zuccheri che usiamo nelle nostre ricette. Un impegno preciso: -5% entro la fine del 2018! Un obiettivo chiaro: zuccheri inferiori al 13% e zuccheri aggiunti inferiori all’8,5%.
Il lavoro va avanti. Abbiamo chiesto ad IRI di individuare le referenze che meglio rappresentano il carico di zuccheri del comparto. Abbiamo condiviso con il Ministero i dati di partenza e il metodo di rilevazione e stiamo organizzando un monitoraggio intermedio, che sta avvenendo proprio in questi giorni.

L’altro tema che stiamo affrontando è sempre quello dei probiotici. Da due anni lavoriamo senza però ricevere le risposte di cui abbiamo bisogno. Assolatte ha partecipato attivamente alla preparazione del dossier nazionale inviato alla Commissione europea, ma i lavori sono fermi. Sembra che non sia una priorità per Bruxelles. Per noi lo è. Probabilmente dovremmo impegnarci per il rilancio di questa categoria di prodotti facendone ricordare agli italiani la rilevanza e l’importanza nell’alimentazione di tutti i giorni, a colazione, durante gli snack. Potenziando quindi le occasioni di consumo dei nostri prodotti.

Assemblea

GRUPPO EXPORT

13-06-2017

Paolo Zanetti - Assemblea 2017


Gentile Presidente, cari colleghi,

siamo uno dei settori che contribuiscono di più alla crescita dell’export alimentare e più in generale alla diffusione del Made in Italy. Rappresentiamo, infatti, il 9% del valore dell’export di prodotti alimentari trasformati. Con 2,8 miliardi di euro e una variazione positiva del 6% rispetto al 2015, abbiamo raggiunto un traguardo importante, che vede i prodotti del nostro comparto tra i più riconosciuti e apprezzati al mondo. Ma questa tendenza ha radici ben più profonde: in dieci anni siamo cresciuti del 44% in volume e del 73% in valore.

Con 388.396 tonnellate, i formaggi sono i nostri prodotti più esportati. Rappresentano il 90% degli introiti derivanti dalle vendite estere del settore: 2,4 miliardi di euro. Esportiamo soprattutto i freschi (42%) e le DOP (35%) e non a caso i prodotti più acquistati sui mercati internazionali sono Mozzarella, Grana Padano e Parmigiano Reggiano. La maggior parte delle nostre esportazioni è destinata all’Unione europea, che assorbe il 72% dei volumi totali. Le principali destinazioni sono la Francia (82,2 mila tonnellate) e la Germania (57,8 mila tonnellate). Poi vengono gli Stati Uniti ai quali abbiamo venduto 35,9 mila tonnellate di formaggio, il 9% in più rispetto al 2015. La quarta destinazione è il Regno Unito con 35 mila tonnellate, per un valore di 207 milioni di euro, e questo mi obbliga ad una riflessione: cosa succederà con Brexit? Perderemo un mercato così importante?

La “novità” per quel che riguarda le nostre esportazioni è il latte alimentare, destinato principalmente ai Paesi extra europei. Nel 2016 le vendite estere sono cresciute del 37%, con 16,9 milioni litri in più rispetto al 2015, per un valore complessivo di 38 milioni di euro. Il principale cliente è l’Africa (Libia) ma emergono nuovi mercati come la Cina, che sta intensificando l’import di latte dall’Europa. Le nostre imprese sono alla continua ricerca di nuovi mercati, sentiamo l’esigenza di allargare il nostro orizzonte, utilizzando la forza del Made in Italy, brand di qualità riconosciuto in tutto il mondo.

I mercati europei, invece, sono sempre più saturi e competitivi, e per questo è necessario guardare altrove. A tal fine sono fondamentali gli Accordi di Libero Scambio tra l’UE e i Paesi Terzi.
L’accordo col Canada, per esempio, porterà grandi benefici al nostro settore: aumenteranno i contingenti a dazio zero per i formaggi europei (da 13 mila a 31 mila tonnellate in sei anni) e verranno tutelate 11 DOP, rafforzando la lotta all’italian sounding. Ma il Canada rappresenterà anche un canale preferenziale per il mercato USA, oggi critico per lo stallo del TTIP e per l’azione delle lobby americane.

L’Economic Partnership Agreement con il Giappone è un altro interessante accordo che ci vede direttamente coinvolti. Il Governo giapponese non vuole liberalizzare il mercato lattiero caseario, ma le trattative sono in corso e il volume delle importazioni giapponesi è un’importante base negoziale per l’Unione europea.

Da ultimo, ma non per importanza, l’accordo bilaterale sino-europeo, ormai imminente, porterà all’ufficializzazione delle liste pubblicate dall’Unione e dalla Cina, con 100 indicazioni geografiche per parte che saranno riconosciute e tutelate nei rispettivi territori.

L’export sta diventando sempre più una priorità per le nostre aziende e la forza del settore.
L’obiettivo è quello di arrivare entro il 2020 a 3 miliardi di euro di vendite estere.

Assemblea

GRUPPO PRODUTTORI FERMENTI LATTICI E STARTER

13-06-2017

Martino Verga - Assemblea 2017


Recentemente ho avuto la possibilità di intervenire ad un convegno dedicato a giovani ricercatori per parlare di temi legati alla comunicazione, al marketing ed alla percezione delle informazioni da parte dei consumatori. Abbiamo parlato di come spesso le mode di consumo, la disinformazione e i messaggi di marketing possano influenzare erroneamente, volutamente o meno, le scelte di acquisto delle persone.
Vi racconto questo perché i temi sui quali vorrei porre la vostra attenzione oggi sono in qualche modo collegati.

Lo scorso anno abbiamo affrontato il tema dell’acido formico, sostanza presente in alcune formulazioni di starter e colture di fermenti impiegati nella produzione dei formaggi e naturalmente prodotta da numerose specie batteriche, in quanto indispensabile nelle fasi di produzione cellulare.

I dubbi emersi, ad un certo momento, sulla liceità di reintegro dell’acido formico in quegli starter il cui processo di produzione include un passaggio di allontanamento della fase liquida, dove questa sostanza è contenuta, hanno dato avvio ad indagini e articoli su alcune testate.

Per fortuna il problema non è esploso e si è risolto grazie ad una nota del nostro Ministero della Salute che ha chiarito che l’acido formico nelle colture starter è un coadiuvante tecnologico nella preparazione dei formaggi e dei prodotti lattiero-caseari in generale. Tutto in regola insomma. Una nota chiarificatrice che ha permesso di mettere fine ad una situazione caotica fugando i dubbi che avevano creato non pochi problemi.

Altro tema che ci ha visto e ci vede tutt’ora coinvolti è quello della certificazione VLOG tedesca che rischia di coinvolgere anche i prodotti lattiero-caseari esportati in Germania. Si tratta di una certificazione statale che attesta che i prodotti non derivano da OGM di nessun tipo: non impiegano mangimi o ingredienti, derivati o contenenti OGM. È una certificazione che va ben oltre la normativa, che prevede una soglia limite per poter attestare che il prodotto non contiene OGM. Perché ci interessa?

Perché l’anno scorso un’importante insegna ha annunciato la vendita esclusiva di prodotti certificati VLOG. Per noi produttori di fermenti questo implica che tutte le materie prime impiegate nella produzione dei nostri starter non devono derivare da materiali OGM, come ad esempio alcuni eccipienti impiegati nei substrati di crescita. Ma il tema coinvolge anche gli enzimi. Pensiamo ai coagulanti microbici ottenuti da organismi geneticamente modificati.

Secondo la normativa sugli OGM, tali enzimi non rientrano né tra i prodotti contenenti organismi geneticamente modificati né sono costituiti da tale materiale genetico. Nonostante ciò, secondo la certificazione VLOG un formaggio ottenuto con l’impiego di tali enzimi – al pari di un latte alimentare derivante da animali alimentati con mangimi OGM - non può avvalersi del riconoscimento e di conseguenza non ha accesso alla catena distributiva alla quale accennavo.

Mode di consumo, certamente. Mode che hanno un grande impatto sulle nostre produzioni e che ci costringono a inseguire continuamente la tendenza del momento.

Infine, lasciatemi concludere tornando sul tema del protocollo di Nagoya, che è volto ad assicurare e a regolamentare l’accesso alle risorse genetiche, garantendo contestualmente un’equa ripartizione dei benefici derivanti dal loro utilizzo.

Ai dubbi e alle incongruenze già segnalate, come il fatto che il protocollo rischia di incidere pesantemente sul lavoro degli operatori dell’Unione europea, ma non di altri importanti Paesi che non lo hanno sottoscritto, si sono aggiunti anche quelli sulla reale ed effettiva applicazione del protocollo alle risorse genetiche di origine microbica. Secondo alcuni scienziati il documento ha più una finalità politica che tecnica e l’applicazione ai microrganismi è ritenuta infattibile. Dubbi che non aiutano certo a lavorare con serenità e che sarà necessario dissipare quanto prima.

Assemblea

RELAZIONE ANNUALE E REPORT STATISTICO ASSOLATTE

20-07-2018

È possibile scaricare la versione completa della Relazione Annuale dell'Associazione e accedere al portale statistico di Assolatte aggiornato


Abbiamo il piacere di segnalare che è disponibile la Relazione annuale del Presidente dell’Associazione e dei Presidenti dei Gruppi merceologici e dei Comitati Assolatte, nonché una ricca appendice statistica e l’Attività Associativa relativa all’anno 2017. Il documento completo è scaricabile in allegato.

Inoltre, è possibile consultare nel dettaglio il Report Statistico elaborato annualmente dall’Associazione collegandosi al seguente link, dove sono disponibili i dati per gli anni 2016 e 2017.

Attualità

LA DIETA PUZZLE PER LA VACANZA AL MARE. COME SFRUTTARE AGOSTO PER TORNARE DALLE FERIE PIÙ MAGRI

08-08-2017

Che cosa è meglio mangiare sotto il solleone per stare in forma, senza perdere il gusto della vacanza? La dieta di Samantha Biale.


In piena estate, quando l’afa toglie l’appetito e gli orari dedicati ai pasti sono più flessibili, i dubbi alimentari sono un classico: in spiaggia è meglio pranzare con un’insalatona, una piadina del bar o può bastare un gelato? E a cena come regolarsi? Ecco, dunque, la dieta-puzzle messa a punto dalla nutrizionista Samantha Biale, appositamente studiata per chi vuole sfruttare al massimo questo periodo per rigenerarsi e perdere qualche centimetro da cosce e girovita.
 
«È talmente facile che è quasi impossibile non riuscirci. Anche perché contempla tutti cibi di stagione e facilissimi da reperire ovunque, dal bar dello stabilimento balneare alla tavola fredda ai ristorantini sul mare. In questo modo, i menù ‘salvalinea’ non diventano un grattacapo, ma un modo semplice per alimentarsi bene, senza pensieri» spiega Samantha Biale, che aggiunge «Per chi non vuole perdere nemmeno un raggio di sole e ha bisogno di qualcosa di pratico e veloce, magari da consumare sotto l’ombrellone, sotto un gazebo o all’ombra degli alberi, ho preparato una lista di alternative al classico pranzo. Rapide, ma adatte alle esigenze del corpo provato dal caldo. Anche queste si trovano ovunque, ma chi vuole, può portarsele da casa in una bella borsa frigo e il gioco è fatto».
 
Se la necessità è perdere 2-4 chili la dieta può essere seguita per 2-3 settimane, se invece l’obiettivo è ottenere la massima efficienza psicofisica, non resta che darle ogni tanto un occhio, aumentando le porzioni, senza però esagerare con i peccati di gola. Perché, per chi non lo sa, il 50% degli italiani torna dalle ferie con qualche chilo in più!
 
Compito di questo vademecum vacanziero è anche quello di spingere a consumare più frutta e verdura che garantiscono all’organismo un pieno costante di vitamine, acqua e minerali necessari per sopperire all’intensa sudorazione che potrebbe causare crampi, cali di energia, sonnolenza, ma anche una pelle meno protetta e meno idratata sotto il sole.
 
La dieta PUZZLE
 
Per tornare dalle ferie più in forma, ecco la “dieta non dieta” firmata dalla nutrizionista Samantha Biale che, come dice il nome stesso, può essere combinata come un puzzle, mettendo insieme la colazione, il pranzo e la cena che piacciono di più.
 
Colazione
 
  • frullato con 250 ml di latte parzialmente scremato e 100 g di fragole
  • 1 ciotola di yogurt bianco con 2-3 cucchiai di muesli + macedonia
  • tè al limone + 2 fette di pane nero spalmato con un velo di burro e marmellata senza zucchero
  • caffè/orzo + budino creme caramel + macedonia con 2 cucchiaini di mandorle tritate
  • 250 ml di caffelatte + 4 frollini integrali all’avena
 
Pranzo
 
  • insalatona di lattuga, carote, rucola, sedano e gamberetti (120 g) condita con olio e limone + 1 piccolo panino integrale + 1 coppa di frutti di bosco al naturale con 2 cucchiai di panna montata fresca
  • insalata di cetrioli con salmone al naturale (100 g) condita con una salsina a base di extravergine, pepe, yogurt naturale e erba cipollina + 1 piccolo panino integrale + 3 albicocche
  • prosciutto crudo magro (90 g) e melone + insalatina mista condita con una salsina a base di extravergine, pepe, yogurt naturale e erba cipollina + 1 piccolo panino integrale
  • bresaola (90 g) con insalata mista di rucola, peperoni, sedano e 2 cucchiai di Parmigiano Reggiano o Grana Padano in scaglie condita con olio e pepe + 1 piccolo panino integrale + 1 fetta di ananas
  • insalata nizzarda con lattuga, pomodorini, 3 cucchiai di fagioli, tonno al naturale (60 g), 1 uovo sodo, condita con olio e limone + 1 piccolo panino integrale + 1 pesca
  • insalata mista di lattuga, carote e mela verde tagliate alla julienne con extravergine e pepe + formaggio fresco (100 g) + 1 piccolo panino integrale + 3 nespole
  • insalata caprese con 125 g di mozzarella (sono disponibili anche le versioni light o senza lattosio) e pomodori condita con olio e origano + 1 piccolo panino integrale + 1 coppa di fragole
 
Cena
 
  • roast beef (130-150 g) + verdure grigliate + 1 panino piccolo integrale + 1 sorbetto alla frutta
  • 180-200 g di pesce alla griglia + insalata mista + fragole con 2 cucchiai di panna montata fresca
  • 1 piatto di pasta (70-90 g) con sugo ai frutti di mare + verdure grigliate + 1 fetta di ananas
  • 2 spiedini di pesce (anche gamberi) alla griglia + insalata verde con lattuga, ravanelli e cipollotti + macedonia con gelato
  • insalata di pasta fredda (pasta 50-70 g a crudo) con pomodorini, basilico, capperi, primosale a cubetti (100 g), scorza di limone bio grattugiata condita con olio e pepe + 1 fetta di anguria
  • insalata di riso (50-70 g a crudo) versione marinara (gamberi, cozze, moscardini, pesce spada e pomodorini) + mirtilli e lamponi al naturale
  • 1 pizza margherita + 1 birra piccola
 
 
Alternative veloci per il pranzo, sotto l’ombrellone
 
- Toast farcito con formaggio e verdure grigliate + spremuta
- 1 trancio di pizza margherita (sfoglia sottile, cotta a legna) + 1 macedonia
- 1 tramezzino integrale con uovo sodo, tonno e pomodoro + 1 yogurt
- 1 panino con gamberetti e lattuga + 1  pesca

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

16-11-2017

Novembre 2017


Pochi giorni fa, a Bergamo, l’Italia ha ospitato il G7 agricolo. I sette Paesi con le economie più avanzate del mondo si sono incontrati per parlare di agricoltura, confrontandosi su temi davvero importanti: la gestione delle crisi ricorrenti, legate anche alle calamità naturali e ai cambiamenti climatici; il grande capitolo delle migrazioni, con milioni di persone alla ricerca di migliori condizioni di vita; la sicurezza alimentare, intesa come disponibilità di cibo sufficiente a sfamare una popolazione mondiale in forte crescita; gli sprechi alimentari, la trasparenza lungo la filiera, la tracciabilità dei prodotti.

L’Italia ha cercato di sollevare anche l’annoso problema della tutela internazionale delle Indicazioni geografiche, un tema molto caro alle nostre imprese, ma secondario per altri, che ritengono Dop e Igp una rendita di posizione, oppure si dicono a favore della loro tutela, ma poi contrastano le nostre iniziative, sostenendo che i nomi che noi vogliamo tutelare per loro sono generici.

Per far sentire la nostra voce, ci siamo quindi ritrovati con alcuni dei protagonisti delle Dop, per redigere un documento condiviso, e abbiamo sostenuto, un principio chiave: quello economico. Perché, noi ne siamo convinti, i prodotti Dop e Igp sono prima di tutto un fatto economico.

Per volumi e valori siamo il primo produttore mondiale di formaggi Dop e la distanza che ci separa da chi arranca alle nostre spalle è incolmabile. Se lo siamo diventati, la ragione è una sola: nessuno come gli imprenditori italiani ha saputo trasformare questi prodotti in fenomeno industriale.

E questa logica non vale solo per il nostro settore, ma anche, ad esempio, per i salumi o gli aceti. Tutti i prodotti a Denominazione di origine protetta, diventati famosi nel mondo sono gestiti in modo industriale. Tutti, anche quelli che hanno metodi di produzione più artigianali.

Per questo credo si dovrebbero utilizzare logiche industriali, anche nella gestione dei riconoscimenti, dei disciplinari, dei controlli.

Per molti anni ho fatto parte del Comitato nazionale formaggi, un gruppo di lavoro ministeriale formato da istituzioni e rappresentanti delle associazioni. Vagliavamo i dossier presentati dagli interessati, valutavamo pro e contro delle richieste, ci confrontavamo con gli operatori e solo dopo davamo il nostro nulla osta alla registrazione. Credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro: Assolatte è stata promotrice e artefice di gran parte dei riconoscimenti e posso affermare con orgoglio che abbiamo messo in cassaforte tutte le Dop che avessero un significato economico, in un periodo in cui la sensibilità verso questi prodotti era relativa.

Con l’entrata in vigore delle regole europee, il Comitato ha smesso di lavorare, sono cambiate le procedure e si è data la stura a una proliferazione di registrazioni che spesso non hanno senso.

Forse ci vorrebbe coraggio e dire di no più spesso a chi si illude che entrare a far parte del registro europeo sia un passe-partout per entrare nel paese di Bengodi. Senza dimenticare che ottenere la tutela di un numero così rilevante di nomi (e la lista si allunga di mese in mese), temo sia una missione impossibile.
 
Adriano Hribal
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE

17-11-2017

Convention EDA, accordi di libero scambio, l’Obesity Week Award ad Assolatte, ma anche consumi, esportazioni, sanzioni sull’etichettatura e molto altro


La rivista di novembre dedica ampio spazio all’annuale Convention EDA con i temi di mercato e di competitività più attuali.
 
Accordi di libero scambio: mentre partono gli scambi sotto le regole del CETA, sulla Nuova Zelanda si valutano vantaggi e svantaggi.
 
Al G7 dei ministri dell’agricoltura l’occasione per ribadire il ruolo strategico delle indicazioni geografiche.
 
Questo mese intervistiamo Attilio Zanetti, Vicepresidente di EDA e delegato di Assolatte nell’Associazione europea.
 
Sul fronte nutrizione e corretta informazione, dedichiamo spazio al riconoscimento dato ad Assolatte con l’Obesity Week Award.
 
Le regole di Pechino contro i formaggi erborinati e le nuove disposizioni sanzionatorie in materia di etichettatura sono altri interessanti temi trattati.
 
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Nutrizione e salute

FORMAGGI & SALUTE, NOVITÀ INTERESSANTI. IL NUOVO NUMERO DE L'ATTENDIBILE

14-03-2018

Recenti studi pubblicati su alcune prestigiose riviste internazionali rimettono in discussione il rapporto tra formaggi e salute.


E' online il nuovo numero de L’Attendibile FORMAGGI & SALUTE, NOVITÀ INTERESSANTI, interamente dedicato al rapporto tra formaggi e salute.

L'Attendibile è la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa Samantha Biale (nutrizionista-diet coach e giornalista).


Buone notizie per chi deve tener d’occhio il colesterolo: non è necessario bandire i formaggi ma li si può consumare in tutta serenità, perché nelle giuste quantità non solo non innalzano il livello del colesterolo nel sangue, ma, anzi, svolgono un effetto opposto.

Nel caso specifico del colesterolo, è tuttora oggetto di studio il ruolo della “Milk Fat Globule Membrane” che avvolge i grassi del latte e nell’organismo svolge un’azione limitante sull’assorbimento del colesterolo e dei trigliceridi. Una recente ricerca conferma l’ipotesi che proprio la maggiore o minore presenza di questa membrana nei diversi prodotti sia la discriminante che condiziona l’impatto metabolico dei grassi assunti con i vari latticini.

E se 40 grammi di formaggio al giorno possono aiutare a previene infarto e ictus, i formaggi non vanno eliminati neppure per abbassare la pressione, grazie all’effetto biologico “antipertensivo” dei tripeptidi.

Chi invece vuole o deve eliminare il lattosio dalla propria dieta può scegliere i formaggi delattosati e quelli "naturalmente a basso contenuto di lattosio”, ovvero i formaggi a lunga stagionatura come Grana Padano, Pecorino e Parmigiano Reggiano o quelli fermentati come il Gorgonzola.

Attualità

RIDUZIONE DEGLI ZUCCHERI AGGIUNTI NEGLI YOGURT E NEI LATTI FERMENTATI: OBIETTIVO RAGGIUNTO

20-04-2018

Rispettati e superati gli impegni assunti in EXPO per migliorare la composizione di yogurt e latti fermentati: - 27% in pochi anni.


Con la firma del Protocollo d’intesa Obiettivi condivisi per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari con particolare attenzione alle fasce di età più giovani, avvenuta nel contesto di EXPO 2015, Assolatte e le Imprese associate ad Assolatte si sono impegnate a ridurre gli zuccheri aggiunti in yogurt e latti fermentati, migliorandone ulteriormente la composizione.
 
“Un impegno al quale il settore lattiero-caseario ha aderito con convinzione e grande senso di responsabilità – dichiara Adriano Hribal, consigliere delegato di Assolatte e sottoscrittore del Protocollo d’intesa -. Le nostre Imprese sono infatti da sempre in prima linea quando si tratta di migliorare il profilo nutrizionale dei prodotti e contribuire all’adozione di stili di vita salutari”.
 
“Con la sottoscrizione del Protocollo, le aziende produttrici di yogurt e latti fermentati presenti in Assolatte hanno continuato un percorso intrapreso già da alcuni anni per la riduzione degli zuccheri aggiunti in yogurt e latti fermentati – precisa Hribal – tanto che siamo riusciti a ridurre del 5% gli zuccheri aggiunti in poco più di due anni.”
 
Un percorso virtuoso che ha tenuto sempre in considerazione le caratteristiche organolettiche e il gradimento dei prodotti e che in poco più di dieci anni ha permesso una riduzione complessiva degli zuccheri aggiunti negli yogurt e negli altri latti fermentati del 27%.
 
Gli interventi delle Imprese coinvolte, poi, non si sono fermati qui, ma sono andati ben oltre gli impegni del protocollo d’intesa che Assolatte ha sottoscritto con il Ministero della Salute. Altrettanto positiva, infatti, è stata l’attività di riduzione degli zuccheri aggiunti che è stata estesa volontariamente anche ad altri prodotti particolarmente amati dai bambini, come i formaggi freschi alla frutta. In questi prodotti la riduzione degli zuccheri dal 2015 ad oggi ha superato il 15%.
 
“Ringraziamo il Ministero della Salute per aver tenuto alta e prioritaria l’attenzione di tutti su questo tema e anticipato gli orientamenti che abbiamo visto successivamente prendere piede anche a livello europeo – conclude Hribal –. Ci auguriamo che questa attività, recepita ed attuata dalle più rappresentative Imprese del settore, possa essere di esempio e di traino per tutti gli altri produttori di yogurt e latti fermentati e per i distributori, così da amplificare il nostro sforzo ed essere più incisivi nella lotta all’obesità ed al sovrappeso.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

per saperne di più:
www.lattendibile.it
www.assolatteyogurt.it


DOWNLOAD COMUNICATO


Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO 2018

21-05-2018

Tante interessanti interviste a Michel Nalet, Attilio Zanetti, Francesco Pugliese e Marco Gelmini. Paolo De Castro traccia alcuni elementi della nuova proposta di direttiva sulle pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare.


La rivista di maggio propone tante interessanti interviste: con Michel Nalet approfondiamo i temi in cima all’agenda EDA, dalle etichette ai mercati, mentre con Attilio Zanetti parliamo di accordi di libero scambio.

Francesco Pugliese, AD di Conad, ci racconta la strategia e la visione dell’insegna di distribuzione, mentre Marco Gelmini ripercorre la storia della sua Azienda e di come sta affrontando le sfide dei mercati nazionali ed internazionali.

Sul fronte europeo Paolo De Castro traccia il quadro entro il quale si inserisce la nuova proposta di direttiva sulle pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare.

Altri interessanti articoli riguardano l’impatto ambientale del settore lattiero-caseario, le prospettive offerte dal mercato messicano per i nostri formaggi e la ricerca SDA Bocconi sul perché le imprese italiane lattiero-caseario dovrebbero aumentare le proprie dimensioni.

Sottoscrivete un abbonamento a Il Mondo del Latte! Tutti i riferimenti e la scheda di abbonamento sono disponibili sul sito Assolatte.

 

Assemblea

ASSEMBLEA 2018, UN SANO CONFRONTO PER LA CRESCITA DEL SETTORE. INTERVENTI E FOTOGALLERY

24-07-2018

I protagonisti dell'industria a confronto a Milano


Lo scorso giugno, a Milano, si è tenuta la 73° Assemblea di Assolatte. Un appuntamento annuale per discutere insieme a tutti gli associati dello stato di salute del settore lattiero caseario italiano e affrontare le tematiche di maggiore interesse emerse nel corso dell’anno.

LA FOTOGALLERY

La novità del 2018 è stato proprio il dibattito: la relazione del Presidente è stata seguita da una tavola rotonda con i Consiglieri Delegati che hanno fornito un aggiornamento in merito alle rispettive aree di competenza. Antonio Auricchio ha parlato delle attività di coordinamento della rappresentanza industriale dei Consorzi e dei rapporti tra agricoltura e industria; Fabio Leonardi ha fornito gli ultimi dettagli relativi alla politica commerciale comunitaria e all’internazionalizzazione; Luigi Prevosti ha affrontato il delicato tema dei rapporti tra industria e Grande Distribuzione Organizzata, oltre agli aspetti relativi alla normativa sul lavoro; Attilio Zanetti ha riferito delle attività svolte dall’EDA, l’associazione lattiero casearia europea. Finito il giro di tavolo dei Delegati, sono intervenuti i Presidenti dei gruppi merceologici e tecnici per un aggiornamento sulle attività e sui dossier seguiti nel corso del 2017.

La parte privata dell’Assemblea è terminata con un momento dedicato al Consigliere Delegato alla Presidenza Adriano Hribal per il dovuto riconoscimento dei suoi 50 anni di dedizione e passione trascorsi Assolatte.

Riviviamo i momenti salienti con alcuni scatti della parte privata dell’Assemblea.

VAI ALLA FOTOGALLERY

In allegato l’estratto dello Speciale Assemblea de Il Mondo del Latte con gli interventi del Presidente, dei Consiglieri Delegati e dei Presidenti dei Gruppi

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

15-11-2018

Novembre 2018


Non viviamo un’epoca di cambiamento, ma un vero e proprio cambiamento d’epoca. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere”.

Non sono parole mie, ma di Papa Francesco, che ha fatto questa riflessione un paio d’anni fa durante un incontro con i fedeli. Prendo in prestito le parole del santo Padre perché credo che spieghino molto bene le difficoltà che ci troviamo ad affrontare, non solo come cristiani (per chi è cristiano), ma anche come uomini. Persone adulte, nate nel secolo scorso, educate, cresciute e abituate a un mondo diverso.

Un mondo che per alcuni aspetti era più duro (alcuni hanno vissuto guerra e bombardamenti e anche l’immediato dopoguerra non è stato facile), ma che per altri versi era più semplice e lineare. Più piccolo, con una quotidianità fatta di casa, lavoro e piccole distrazioni.

Una vita che scorreva lenta – alcuni oggi la troverebbero noiosa – ma con più tempo per pensare, studiare, analizzare, approfondire. Anche il lavoro seguiva ritmi più lenti.

Oggi tutto è cambiato: in un pugno d’anni siamo passati dal “tutto scorre” di Eraclito al “tutto corre” della seconda decade del secondo millennio. Ce ne accorgiamo da tante cose. Perfino il linguaggio è nuovo. E non mi riferisco alla parlata dei ragazzi, perché ogni generazione ha inventato propri neologismi e usato espressioni caratteristiche dei propri tempi.

Mai prima della generazione Z (perdonate se uso un modo moderno per identificare chi è nato negli ultimi vent’anni), i giovani – ma anche chi lo è meno – avevano avuto la possibilità di accedere, con estrema semplicità, a enormi masse di informazioni o di comunicare con un numero così elevato di persone, perfino dall’altra parte del mondo.

È evidente che il trauma si sta facendo sentire. Non so dare altre spiegazioni a quello che sta accadendo alla politica, non solo a quella italiana, che, di fronte a un mondo sempre più aperto e connesso, reagisce chiudendosi a riccio o cerca di proteggere i propri confini.

Anche nelle aziende – credo – si vivono le stesse difficoltà, con le piccole grandi cose gestite da lontano, talvolta da lontanissimo.

Imprenditori e manager che si trasformano in globetrotter per seguire stabilimenti o vendite nai quattro angoli del pianeta.

Il mondo cambia, anzi è già cambiato. Possiamo solo rimboccarci le maniche e lavorare ancor più sodo che in passato.

Chi pensa di poter dire: “Fermate il mondo voglio scendere”, come Ernesto Calindri in un celebre spot, non ha futuro.

Mi piace però pensare che anche in questo nuovo mondo si debba credere e investire nei fondamentali: l’amicizia, la professionalità, l’affetto, la stima reciproca. E che la buona educazione – nel lungo periodo – sarà sempre vincente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

09-10-2019

ottobre 2019


Negli ultimi anni molti si sono innamorati della parola 'filiera': momento di sintesi, intesa o accordo tra chi produce materie prime, chi le trasforma e - qualche volta - chi le commercia. In realtà, la produzione alimentare è ben più complessa di quanto alcuni lascino intendere.

Sarebbe quindi molto più corretto ragionare in termini di sistema agroindustria/e, riconoscendo all'industria il ruolo chiave e determinante che le compete.

Un allevamento, ad esempio, è un mondo complesso il cui successo e la cui efficienza dipendono da quel che compra e importa. L'agricoltura moderna, quella che tutti noi conosciamo, è infatti legata a doppio filo con l'industria. La chimica, la meccanica, l'industria dei mangimi e delle sementi hanno consentito aumenti nelle rese, nella sicurezza e nella qualità delle derrate, e hanno reso più facile, comodo ed efficiente il lavoro in campagna.

Analoga riflessione si può fare per l'industria alimentare, che non è un mondo a sé, ma un sistema complesso nel quale lavorano fornitori, non solo di materie prime, ma anche - e talvolta soprattutto - tecnici, aziende di macchinari e di tecnologie sempre più moderni. Infine, lo stesso si potrebbe dire della distribuzione, che - come recita uno slogan - "non è un'isola"'. Al centro di tutti questi diversi sistemi, ognuno dei quali si comporta da ingranaggio di una macchina, ci sono le persone: studiano, lavorano in campagna o nelle fabbriche, girano l'Italia o il mondo per imparare dagli altri, per vendere i propri prodotti.

Persone che decidono di scegliere questo o quel prodotto in un mercato rionale o sullo scaffale di un grande supermercato.

Un prodotto ha successo solo se e solo quando funzionano tutti gli ingranaggi di questo complicato e virtuoso sistema agroindustriale (parole che esprimono bene la complessità di quel che c'è a monte di un qualunque atto d'acquisto).

E sarebbe giunto il momento di capire che ogni tassello di questo delicato puzzle, da solo, è destinato a scomparire.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO 2020

10-01-2020

La svolta green della Commissione europea, le interviste all’eurodeputato Salini ed al Presidente del Consorzio del Pecorino Sardo DOP, gli approfondimenti normativi, i fattori che guidano gli acquisti dei consumatori e le ricadute degli out of stock per i prodotti del settore.


Auguriamo buon anno a tutti i lettori de Il Mondo del Latte, che torna puntuale con i suoi articoli e notizie.

La svolta verde della Commissione europea tra i primi importanti atti del nuovo esecutivo.

Quando il servizio pubblico fa disinformazione: la trasmissione Report dello scorso dicembre è stato un caso eclatante.

Tanto attese, sono finalmente arrivate: parliamo delle nuove ed aggiornate Linee Guida italiane sulla corretta alimentazione, con i prodotti lattiero-caseari che continuano ad avere un ruolo chiave.

Intervistiamo Massimiliano Salini, membro del Parlamento europeo, per capire meglio le priorità di questa nuova legislatura e le posizioni sui dazi, e Antonello Argiolas, presidente del Consorzio del Pecorino Sardo DOP.

Salute e sostenibilità guidano le scelte d’acquisto dei consumatori.

Sul fronte economico parliamo delle ripercussioni delle rotture di stock per i prodotti lattiero-caseari.

Approfondiamo la recente sentenza della Corte di Giustizia europea sull’aceto balsamico.

Le nuove minacce per il nostro export, le novità del settore, i riconoscimenti per le imprese nazionali e molto altro.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

10-01-2020

Gennaio 2020


Durante le vacanze natalizie ci è capitato tra le mani un libro di vecchie fiabe.

Una di queste, che risale a tradizioni remote, forse africane, forse indiane, da alcuni attribuita a Esopo, racconta di uno scorpione e di una rana.

Uno scorpione doveva attraversare un fiume ma, non sapendo nuotare, chiese aiuto a una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le chiese: “Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda”.

La rana gli rispose “Fossi matta! Così, appena saremo in acqua, mi pungerai e mi ucciderai!”.

“E per quale motivo dovrei farlo?” incalzò lo scorpione.

“Se ti pungessi, tu moriresti e io, non sapendo nuotare, annegherei!”.

La rana rimase un attimo a pensare e, convintasi della sensatezza dell’obiezione dello scorpione, accettò di caricarlo sul dorso e insieme entrarono in acqua.

A metà tragitto, la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena e capì di essere stata punta dall’aculeo velenoso dello scorpione.

Mentre entrambi stavano per morire, la rana chiese all’insano ospite la ragione del suo folle gesto.

“Perché sono uno scorpione” rispose lui “È la mia natura!”.

La morale della fiaba è che bisogna scegliere con attenzione i propri compagni di avventura e che non conviene mai porre la propria fiducia su chi non può cambiare la propria natura. Ci si perde sempre e comunque.

Auguri a tutti per il nuovo anno, quindi, che porti a tutti serenità, successo e… buone amicizie!

Attualità

FOTOGALLERY DEL PIANO PROMOZIONALE ASSOLATTE-ICE IN GIAPPONE DEDICATO AI FORMAGGI D'ITALIA

04-12-2019


Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-12-2019

Dicembre 2019


Ogni mese c’è qualcuno o qualcosa che mette i bastoni tra le ruote a chi fa impresa.

Così, se ottobre è stato dedicato all’emergenza dei super dazi Usa – problema peraltro non risolto e che sta facendo passare ore difficili a tante aziende casearie italiane – novembre sarà ricordato per la plastic e la sugar tax.

Alla disperata ricerca di risorse, che servono a coprire buchi che dipendono solo dalla cattiva gestione della macchina pubblica, dalla totale mancanza di progettualità e dall’incapacità dello Stato di colpire grande e piccola evasione fiscale, il Governo ha infatti proposto due nuovi balzelli: uno destinato ai prodotti confezionati in plastica, l’altro a quelli zuccherati.

Sappiamo tutti che la tutela dell’ambiente e la salute dei consumatori sono temi serissimi e che bisogna impegnarsi per migliorare lo stato delle cose. Ma l’approccio italiano non convince.

Molto più pragmatico ed efficace è quello europeo.

Prendiamo ad esempio il tema plastica, con la direttiva europea che intende portare alla sua drastica riduzione, perché la sua dispersione – soprattutto in alcune zone del mondo – fa male al pianeta. Mentre a livello europeo ci si è dati un obiettivo di medio periodo e si lavora agli strumenti per dare modo alle aziende di adeguarsi alle regole, in Italia si pensa a tassare gli stessi materiali, anche se – molto spesso – sono preziosi per la sicurezza dei prodotti in commercio.

Lo stesso ragionamento si può fare per lo zucchero, ingrediente sul quale le stesse aziende hanno da tempo aperto una riflessione, lavorando gomito a gomito con il ministero della Salute nell’ambito di un protocollo sottoscritto con Assolatte, grazie al quale si è arrivati a una riduzione del 7% dello zucchero aggiunto a yogurt  e formaggi alla frutta in commercio. Anche in questo caso, colpisce il differente approccio tra Europa e Italia. Là si dibatte di etichettatura nutrizionale front of pack, per aiutare i consumatori a capire meglio la composizione dei prodotti in vendita. Qui – per motivi che per nulla riguardano la tutela della salute – ci si sveglia al mattino e si decide di caricare i prodotti di una nuova tassa. Che colpirà non solo le aziende, ma anche tutti i consumatori.

Chissà quando si capirà che la politica deve lavorare a fianco delle imprese e non contro di loro.

Attualità

PIANO PROMOZIONALE ASSOLATTE-ICE IN GIAPPONE

19-12-2019

La grande partecipazione dei giapponesi alle attività svolte finora sono una conferma dell'interesse crescente del Giappone nei confronti dei formaggi italiani


Il piano Assolatte-ICE dedicato alla valorizzazione dei formaggi italiani in Giappone continua a collezionare ottimi risultati.

GUARDA LA FOTOGALLERY

Anche l’ultima iniziativa – un Corso di Cucina per consumatori, svoltosi lo scorso 27 novembre – ha visto la partecipazione di numerosi utenti. Il corso ha registrato il tutto esaurito in poche ore dall’apertura delle iscrizioni. Le richieste sono state più di 850, un numero record per iniziative di questo genere.

Lo chef Imai, che ha svolto le masterclass, aveva passato quasi un mese in Italia per raccogliere quante più informazioni aggiornate sui formaggi italiani. Il corso ha previsto non solo la degustazione dei prodotti, ma anche un'accurata presentazione dei nostri formaggi, dimostrando la varietà dell’offerta italiana e fornendo alcuni importanti suggerimenti per la loro degustazione.  

I partecipanti hanno potuto degustare 4 formaggi (Mozzarella, Caciocavallo, Salva Cremasco e Gorgonzola) e hanno seguito la preparazione dei seguenti piatti: risotto con Fontina, polpette di Pecorino Romano con pane al pomodoro e Burrata abbinata a castagne e miele. Tutte e tre le ricette hanno dimostrato ai consumatori finali giapponesi che è possibile cucinare nelle proprie case piatti della tradizione italiana e che esistono vari modi per utilizzare i formaggi italiani in cucina.

La manifestazione ha consentito di trasferire le peculiarità di alcune eccellenze casearie italiane con estrema semplicità, destando grande curiosità tra i partecipanti e sensibilizzando i consumatori giapponesi all’impiego sempre più frequente dei formaggi italiani nelle loro consuetudini alimentari.
Altrettanto positivamente si è concluso il concorso "Premio ACCI" e il Corso di Cucina per professionisti della ristorazione – tenuto dallo Chef Simone Busi del Bù Cheese bar di Bergamo - che si sono svolti a Tokyo il 9 e il 10 ottobre 2019 in occasione della fiera giapponese interamente specializzata nel settore agro-alimentare italiano.

Sia gli operatori giapponesi intervenuti che i rappresentanti di ACCI Gusto hanno manifestato soddisfazione riguardo all’evento. La finale del Concorso si è svolta con grande partecipazione da parte di tutti gli operatori e i piatti proposti dai finalisti sono stati di alto livello. A vincere il premio, un tour formativo in Italia in collaborazione con Assolatte, è stato lo chef Suzuki. La stessa partecipazione è stata riscontrata anche per il corso di cucina tenuto dallo Chef italiano Simone Busi.

Questi esiti si vanno ad aggiungere all’importante risultato raggiunto dalla prime iniziative del piano: il punto formaggi al Foodex 2019 e la Degustazione B2B di Tokyo (giugno 2019), che ha coinvolto più di 560 operatori giapponesi del settore.

Nel frattempo, Assolatte e ICE stanno definendo l’organizzazione di un Italian Cheese corner in occasione di Foodex 2020, che ricalcherà il format di quello che si è organizzato in occasione dell’edizione 2019.

Sapori e Piaceri

IL LATTE È UN BENE PREZIOSO, NON SPRECARLO!

03-08-2016

State partendo per le vacanze? 5 ricette per non buttare neanche una goccia di latte.


Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

14-12-2016

Dicembre 2016


Tra qualche giorno entreranno in vigore anche in Italia le nuove norme per l'etichettatura di origine di latte e derivati.

Se n'è parlato tanto in questi mesi: le organizzazioni agricole - in particolare Coldiretti - ne hanno fatto quasi una guerra di religione, hanno sostenuto che i consumatori hanno il diritto di sapere dove compriamo il latte che usiamo per fare i nostri formaggi, hanno giocato la carta del falso made in Italy, hanno raccolto firme con metodi "alla Catalano" di arboriana memoria, organizzato manifestazioni, convinto i nostri beneamati governanti della necessità di arrivare a queste nuove regole, con un produttivo scambio di "sì".

Noi siamo stati prudenti nelle dichiarazioni e siamo molto perplessi sui contenuti del decreto e sugli obiettivi che si vorrebbero raggiungere. Ci sembra assurdo imporre alle aziende italiane regole che non valgono per i concorrenti che esportano i loro prodotti nel nostro Paese, anche perché quello che importiamo bell'e pronto è tre volte quello che facciamo in Italia con latte estero. Crediamo che un Paese che non riesce a produrre le materie prime di cui ha bisogno, ma è capace di esportare sempre più prodotti made in Italy, dovrebbe valorizzare ancor di più e meglio la sua capacità di trasformare.

Estremizzare le politiche del territorio può trasformarsi in un terribile autogol.

Diciamo che le regole per bloccare il falso made in Italy ci sono e che basterebbe farle rispettare. In modo pragmatico, guardiamo i dati sui consumi e vediamo che i prodotti che già indicano l'origine delle materie prime non stanno andando meglio di quelli che non lo fanno, anzi, semmai è vero il contrario.

Cerchiamo di spiegare che è assurdo costringere le imprese a rivedere i propri incarti ogni anno (sì, perché ce n'è sempre una): significa mandare al macero contenitori e imballi di ottima qualità, sprecare un fiume di denaro che potrebbe essere investito meglio.

Abbiamo posizioni chiare e trasparenti, ma pochi ascoltano le nostre tesi, perché la demagogia mediatica stravolge la verità dei fatti.

Anche se il dogma imperante (perché come tale viene gestito) è che non possiamo essere competitivi, perché i costi del nostro Paese sono superiori a quelli degli altri e nulla si può fare per cambiare le cose, la strada giusta è quella di far crescere la capacità competitiva del nostro sistema.

Fare impresa in Italia è sempre più difficile, la produzione industriale segna il passo e la fantomatica ripresa sembra sempre più una chimera.

Adriano Hribal


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Assemblea

GRUPPO NAZIONALE DEL PECORINO

20-06-2016

Andrea Pinna - Assemblea 2016


Cari Soci,

i timori che avevamo manifestato in occasione dell’intervento dello scorso anno durante l’Assemblea hanno, purtroppo, trovato conferma.

L’aumento della produzione, appena accennato nella scorsa stagione è divenuto  vertiginoso, ha saturato le richieste, facendo crollare il prezzo del prodotto finito e di conseguenza ha portato in basso il prezzo del latte ovino alla stalla.

Come se non bastasse la sovrapproduzione della scorsa campagna, anche quest’anno la disponibilità è in forte crescita e si prevede un nuovo enorme aumento produttivo: +20%.

Non c’è bisogno di essere fini economisti o esperti del settore per comprendere che è impossibile che incrementi così importanti non abbiano riflessi sui prezzi e che è praticamente impossibile per il settore trovare mercati di sbocco alternativi e remunerativi per volumi così importanti.

Uno scenario di instabilità che avevamo purtroppo ampiamente previsto e che sta creando gravi ripercussioni economiche e sociali su tutta la filiera.

Quali le soluzioni? Qualcosa è già stato fatto con il piano di regolazione della produzione di Pecorino Romano DOP, che ha come obiettivi, proprio quello di garantire una maggiore stabilità del mercato.

Il Piano di regolazione dell’offerta, infatti, si pone quale strumento di monitoraggio continuo della crescita produttiva, al fine di evitare che si creino squilibri così ampi tra produzione e domanda del mercato, a vantaggio di tutta la filiera. Tuttavia, l’approvazione tardiva del documento da parte del Ministero, che è arrivata solo lo scorso marzo, a campagna già iniziata, non ha permesso di destinare tempestivamente la materia prima a prodotti alternativi al Pecorino Romano.

Non è stato possibile, neppure, compensare, come negli anni precedenti, con la vendita del latte all’estero, perché i prezzi alla stalla troppo alti - rispetto a quelli pagati nelle nazioni concorrenti - ci hanno precluso anche questa alternativa.

Dal canto suo, la Regione Sardegna è intervenuta preparando un pacchetto di misure, soprattutto strumenti a carattere finanziario per aiutare il settore.

Non crediamo, tuttavia, che le conseguenze degli eccessi produttivi degli ultimi mesi, possano essere arginati con la sola politica di incentivazione promossa dalla Regione, le cui azioni, tra l’altro, sono destinate favore solo ad alcune imprese, escludendo inopinatamente quelle di trasformazione e commercializzazione a carattere non agricolo.

Riteniamo essenziale, invece, una seria politica di comparto, che coinvolga tutti gli operatori del mercato nell’organizzazione di una filiera moderna, che permetta il salto di qualità di cui ha bisogno il nostro settore.

Infatti, le quantità di latte di pecora prodotte nel 2016 (cosi come quelle di latte vaccino) sono troppo in eccesso per poter essere retribuite secondo il loro costo di produzione.

Un aiuto importante potrà venire, ancora una volta, dalle straordinarie performance realizzate dall’export anche con l’auspicata - e speriamo in tempi brevi - riapertura del mercato russo.

Vi lascio con l’auspicio di ritrovarci l’anno prossimo con uno scenario con meno tensioni e maggiori stabilità dei mercati. Buon lavoro a tutti.

Assemblea

GRUPPO PRODUTTORI FORMAGGI FUSI

20-06-2016

Paolo Ferrario - Assemblea 2016


Gentili Colleghi,

il 2015 è stato caratterizzato da una riduzione dei costi delle nostre materie prime. La fine delle quote latte, infatti, ha contribuito ad un calo delle quotazioni, il che ci avrebbe permesso di migliorare le nostre marginalità. I risparmi ottenuti sono stati però trasferiti sui prezzi dei prodotti, anche se ciò non ha portato ai risultati sperati sul fronte dei consumi.

I dati di vendita dello scorso anno, infatti, non sono esaltanti e fotografano un mercato molto fiacco, sia in termini di volumi di vendita che di frequenza degli atti di acquisto. Discorso che vale anche per i prodotti di primo prezzo.

Né dunque il calo dei prezzi, né tantomeno gli investimenti in qualità e innovazione delle nostre imprese sono serviti a dare una scossa ai consumi.

La stagnazione è dimostrata anche dal calo delle importazioni (-3,6% in volume), che scendono a meno di 36.000 tonnellate, con un deciso calo in valore (-17,7%).

Praticamente stabili le esportazioni che si mantengono sulle 4.800 tonnellate, seppur con cali in valore di quasi il 5% con la Spagna che resta la principale destinazione per i nostri prodotti.

Passando all’attività del Gruppo anche quest’anno abbiamo lavorato al tentativo di definire uno Standard Codex sui formaggi fusi. Abbiamo seguito in maniera costante i lavori dando il nostro importante contributo. La discussione, riavviata a fine 2014, è stata portata avanti in maniera serrata durante tutto l’anno passato.

Nonostante il permanere di posizioni contrastanti su aspetti chiave, non solo a livello internazionale, ma anche tra Paesi comunitari, l’iter per giungere a uno standard è proseguito incessantemente. Ciò anche per le richieste - soprattutto da parte del Comitato Codex europeo - di maggiori e più approfonditi confronti prima del passaggio a step successivi.

Sebbene si sia raggiunta una condivisione sul fatto che - in linea con la posizione italiana - il formaggio debba essere il principale ingrediente, non è stato trovato un accordo su come applicare tale principio. E ciò ha impedito di trovare il consenso tra i membri Codex.

Oltre ai temi del contenuto di formaggio, altre divergenze riguardano aspetti legati all’impiego di stabilizzanti e addensanti e alle disposizioni di etichettatura. Le medesime che già in passato avevano impedito di giungere a uno standard. Tanto che il report predisposto dal Gruppo di lavoro guidato da Nuova Zelanda e Uruguay si chiude proprio con la presa di coscienza dell’impossibilità di superare aspetti sui quali esistono posizioni storicamente divergenti. Report che sarà presentato alla Commissione Codex Alimentarius in vista dell’incontro del prossimo luglio che dovrà decidere come procedere.

Sono molti anni che parliamo di questo tema. Teoricamente il 2016 dovrebbe essere l’anno decisivo, nel senso che la Commissione Codex aveva fissato per il prossimo luglio la scadenza entro la quale presentare un testo per il voto di approvazione finale. Scadenza alla quale, visto lo stato attuale, non arriveremo certamente pronti e che temo possa essere posticipata, con il conseguente protrarsi della discussione ancora per diverso tempo senza beneficio per alcuno.

Assemblea

GRUPPO MOZZARELLA

20-06-2016

Angelo Galeati - Assemblea 2016


Gentili Soci,

come sempre in occasione dell’Assemblea annuale, facciamo il punto della situazione condividendo l’andamento del mercato della mozzarella nell’anno appena trascorso, grazie anche ai dati e alle elaborazioni cortesemente forniti da Databank - Cerved Group.

Il 2015 è stato un anno positivo per il mercato della mozzarella: il settore ha registrato, infatti, un incremento del 2,2 %, attestandosi sulle 294.500 tonnellate per un valore complessivo di 1.650 milioni di euro.

Hanno contribuito a questo trend positivo il leggero miglioramento della situazione economica generale, il caldo eccezionale e prolungato della scorsa stagione estiva, il successo dell’Expo con conseguente valorizzazione dei prodotti alimentari italiani.

I migliori risultati sono stati conseguiti dalla mozzarella di bufala, le cui vendite nel 2015 sono aumentate del 4,7%. Da segnalare la performance riscontrata per il tipo da tavola a peso fisso (+10,5%), mentre quello a peso variabile cresce ma solo dello 0,8%. La mozzarella vaccina presenta una crescita complessiva dell’1,8% e continua ad incontrare sempre maggiore consenso da parte del consumatore sul peso fisso (+1,2%) mentre il tipo a peso variabile rimane sostanzialmente stabile.

Per quanto riguarda i canali di vendita si confermano risultati positivi sia nel retail (+1,4%) sia nel catering e ristorazione (+4%). Anche le vendite sui mercati esteri registrano un andamento positivo, confermando le buone performance dello scorso anno (+3,5 a volume e +4,1 a valore), grazie al forte sviluppo del prodotto bufalino e alla crescita, seppur contenuta, del prodotto vaccino.

L’auspicio è che nel prossimo anno si confermerà tale tendenza, sia nel mercato interno, probabilmente supportato da una stagione estiva, che le più accreditate previsioni meteorologiche confermano essere eccezionalmente calda, sia nell’export, visto che le esportazioni rappresentano un canale di sbocco strategico a cui le aziende non possono rinunciare.

Per il 2016 si prevedono, però, difficoltà legate al prezzo della materia prima, che presenta un divario sempre maggiore con quello pagato dai competitor europei; la fine del regime delle quote latte, infatti, ha generato tante tensioni che si ripercuotono anche su questo settore, il quale con costi della materia prima così elevati ha difficoltà a collocare i prodotti italiani sui mercati, soprattutto esteri.

Assemblea

GRUPPO EXPORT

20-06-2016

Attilio Zanetti - Assemblea 2016


Gentili Soci, cari Colleghi,

anche quest’anno l’export ha registrato dei valori positivi, confermando l’importanza delle vendite estere in un momento così difficile per il mercato interno. Abbiamo raggiunto dei livelli record: le esportazioni dei nostri formaggi sono cresciute del 10% rispetto al 2014. Sono state destinate ai mercati esteri 363.000 tonnellate di formaggio e 24.000 tonnellate di latte confe-zionato, per un valore complessivo di 2,3 miliardi di euro. Siamo il terzo settore alimentare per export in Italia!

Le vendite intra-europee si confermano le più consistenti per le nostre industrie. Francia e Germania da sole rappresentano più di un terzo delle nostre esportazioni e valgono circa 800 milioni di euro. In forte crescita il Regno Unito, che oggi rappresenta il 9% del nostro export.

Uscendo dall’Ue, si conferma sempre più importante il mercato statunitense e aumentano le esportazioni in Corea del Sud, Cina e Emirati Arabi.

Tuttavia, il commercio internazionale non è sempre una “passeggiata” per noi imprenditori. Più cresce il numero dei nostri mercati più ci troviamo a fronteggiare difficoltà burocratiche, amministrative e culturali per riuscire a vendere i nostri prodotti oltreconfine.

Ecco, quindi, che risulta fondamentale guardare con un atteggiamento proattivo gli accordi internazionali che l’Unione europea sta discutendo, o ha in programma di discutere con i Paesi Terzi.

A tal proposito, è doveroso sottolineare il grande lavoro che le istituzioni europee stanno portando avanti nelle negoziazioni con gli Stati Uniti per la chiusura del TTIP. Per noi è un accordo molto importante, garantirebbe maggiore sicurezza e stabilità alle vendite dei nostri prodotti in un mercato profittevole come quello statunitense (siamo i primi esportatori caseari del mondo verso gli USA!), ma è essenziale che questo accordo sia raggiunto solo attraverso la definizione di regole chiare per le quali è necessario garantire un’applicazione certa.

Questo mi porta ovviamente al tema delle Indicazioni Geografiche. C’è ancora molta distanza tra i Paesi europei e gli USA sul riconoscimento delle denominazioni d’origine. Per trovare un compromesso l’Ue vorrebbe prendere spunto dal metodo usato durante le discussioni sul CETA (l’accordo con il Canada), con una lista aperta di prodotti riconosciuti da entrambe le parti. Dal canto loro gli Stai Uniti non sembrano intenzionati a utilizzare questo metodo come base negoziale.

Abbiamo più volte dato voce alle preoccupazioni del nostro settore. A livello nazionale, partecipando ai Tavoli di coordinamento ministeriale e a livello europeo in EDA – la nostra associazione europea – e con interventi diretti nelle varie nelle  Commissioni interessate. Ciononostante, la strada è ancora lunga e tortuosa, colma di insidie e difficoltà. Per questo risulta sempre più necessario fare sistema e contribuire collettivamente al raggiungimento di quegli obiettivi capaci di garantire la crescita delle esportazioni dei nostri prodotti, che rappresentano un modello di diffusione del Made in Italy nel mondo.

In ogni caso, è necessario assicurare che le autorità di controllo nazionali si prendano carico delle procedure di verifica delle denominazioni d’origine, mettendo in pratica la bontà degli accordi raggiunti.

La questione TTIP è troppo importante, una soluzione è necessaria, ma una soluzione che veda riconosciute le nostre indicazioni geografiche senza se e senza ma! Come ho già avuto modo di sostenere in un recente convegno sugli effetti dei TTIP nel settore lattiero caseario, è fondamentale che il negoziato passi preliminarmente attraverso un accordo sulle indicazioni geografiche, diversamente meglio nessun accordo!

Tuttavia l’export non dipende solamente dagli accordi commerciali. Dipende anche dalla promozione e dalla capacità di lanciare messaggi efficaci alla popolazione mondiale sulla qualità dei prodotti italiani che sempre di più incarnano uno stile di vita molto apprezzato nel mondo. In questo senso il Governo italiano ha lanciato una campagna promozionale per la valorizzazione del Made in Italy che ha coinvolto anche alcune delle nostre DOP. Questa iniziativa, intitolata “The extraordinary italian taste”, speriamo contribuirà ad una maggiore chiarezza sull’italianità, stimolando i consumatori a prestare maggiore attenzione ai dettagli e a preferire i nostri prodotti.

Il mio auspicio è che le performance delle nostre aziende migliorino di anno in anno, magari grazie ad un quadro internazionale maggiormente definito e meglio regolamentato. La cosa certa è che il nostro lavoro si concentrerà proprio su questo: cercare di intervenire a qualsiasi livello per garantire la salvaguardia degli interessi del sistema Italia e delle nostre imprese.

Grazie a tutti per l’attenzione.

Assemblea

COMITATO GIURIDICO NORMATIVO

20-06-2016

Stefano Robba - Assemblea 2016


Signor Presidente, Signori Soci,


il 2015 è stato un anno importante per le attività giuridico normative del nostro settore. In primo luogo perché è stato il banco di prova per l’applicazione del Regolamento Consumer Information. Finora, non sono emerse particolari difficoltà, né si registrano infortuni o contrattempi a carico delle Aziende, segno che abbiamo lavorato bene.

Ci siamo, poi, impegnati su altri tre temi molto importanti per le aziende del nostro settore.

Il primo è collegato alla diffusione dei prodotti ottenuti da ingredienti vegetali (soia, avena, riso), che utilizzano denominazioni evocative dei prodotti lattiero-caseari (“latte vegetale, yogurt vegetale”, "formaggio di imitazione", "sostitutivo del formaggio”). Ci siamo rivolti al Ministero dello Sviluppo Economico, che ha confermato che si tratta di un comportamento ingannevole per il consumatore e sleale verso le nostre aziende. La normativa europea, afferma il MISE, protegge il latte, i prodotti lattiero-caseari e le loro denominazioni dal rischio di confusione con prodotti che non hanno nulla a che fare con il latte. Non solo! La comparazione tra le due categorie di prodotti è vietata anche dal Regolamento Consumer information, perché induce a ritenere che tra i due prodotti esista un’equivalenza che in realtà non esiste. Speriamo che la nota ministeriale serva a chiarire le cose e faccia cessare questi comportamenti.

Altro tema che abbiamo seguito è quello legato alle indicazioni sul lattosio. Anche in questo caso si tratta di un argomento di grande attualità, legato alla grande diffusione dei prodotti a ridotto contenuto o privi di lattosio. Tra pochi giorni la normativa sugli alimenti destinati ad alimentazione particolare sarà superata e i prodotti delattosati diventeranno alimenti di uso corrente. In attesa di una regolamentazione comunitaria, Assolatte ha ottenuto dal Ministero della salute indicazioni sulle soglie che consentono di fornire indicazioni relative al contenuto di lattosio nel latte e nei latti fermentati. Siamo ora in attesa di ulteriori indicazioni per i formaggi. Si tratta di un tema importante, ma delicato, perché nelle nostre etichette dovremo comunque fare attenzione ai problemi dei consumatori galattosemici, che andranno debitamente informati.

Il terzo tema, infine, ci impegna da molti anni: l’indicazione di origine. Dopo l’ennesimo stop arrivato dalla Commissione europea, infatti, negli ultimi mesi, sono aumentate le pressioni di alcuni paesi a favore dell’introduzione dell’indicazione di origine obbligatoria degli ingredienti. Particolarmente significativa è una proposta francese, volta ad introdurre tale obbligo per le carni e il latte utilizzati come ingredienti e per il latte alimentare venduti in Francia. È un’iniziativa molto preoccupante, che ha ottenuto un informale via libera dal Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, che potrebbe minare le basi del mercato unico europeo e dell’armonizzazione normativa. È un precedente al quale si è immediatamente agganciato il Governo italiano, che lo scorso 31 maggio ha annunciato, tramite il Presidente del Consiglio in persona, la firma e la notifica a Bruxelles di un apposito decreto interministeriale riguardante specifi- camente il settore lattiero-caseario. Si rischia così il caos, su un tema che avrebbe invece bisogno di una armonizzazione normativa europea.

Abbiamo anche seguito i lavori - sospesi nel 2013 - per l’emanazione degli atti esecutivi sull’indicazione di origine volontaria, vale a dire per la definizione di regole per l’indicazione dell’origine dell’ingrediente primario se diversa dall’origine dell’alimento. Al riguardo è stata presentata una bozza di regolamento che definisce alcuni principi generali, senza entrare nello specifico dei singoli settori, ragion per cui si renderà necessaria l’emanazione di specifiche linee guida settoriali.

Assolatte ha proposto alcune modifiche già portate in EDA e incluse in una posizione trasmessa alla DG Santé e a FoodDrinkEurope. Tra le richieste principali rileva quella di escludere che i marchi registrati, per le diciture, le immagini o i colori contenuti, possano costituire indicazione di origine.

La versione finale di questo Regolamento dovrebbe essere pronta entro il 2016 ed anche dalla sua emanazione dipenderà la possibilità che la disciplina sull’indicazione di origine resti armonizzata a livello europeo.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO

14-03-2017

Speciale etichettatura d’origine. Intervista al nuovo Presidente FIL//IDF. Gli esiti del congresso EDA, gli approfondimenti di mercato, l’aggiornamento delle linee guida per l’esportazione de prodotti lattiero-caseari e molto altro


La rivista di marzo dedica un ampio e approfondito speciale al tema dell’etichettatura di origine.

Intervistiamo Judith Bryans, nuovo Presidente della FIL/IDF e continuiamo a conoscere meglio i giovani imprenditori del settore. Questo mese risponde alle nostre domande Giovanni Prevosti, terza generazione alla guida della Prealpi.

Dagli esiti del congresso annuale EDA emergono opportunità per il settore lattiero-caseario europeo, che può guadagnare quote di mercato nel mondo grazie alla qualità delle sue esportazioni.

Approfondimenti su economia e mercati.

In ambito igienico sanitario, presentiamo l’aggiornamento delle Linee Guida sull’esportazione dei prodotti lattiero-caseari della Regione Lombardia, alla cui stesura ha attivamente collaborato Assolatte.

I sistemi di informazione nutrizionale con codice colore testati in Francia, l’attualità europea e la rubrica “L’esperto risponde” completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO

07-06-2017

Ampio spazio al corso dedicato ai giornalisti sui temi legati al consumo di prodotti lattieri. Gli acquisti di prodotti premium e la comunicazione verso le future generazioni. Controlli ufficiali, sale in caseificazione e molto altro


Informazione e nutrizione tra miti, luoghi comuni e scienza. La rivista di giugno dedica ampio spazio al corso di aggiornamento, organizzato da Assolatte, dedicato ai giornalisti per fare chiarezza sui diversi temi legati al consumo di latte e prodotti lattiero-caseari.

Gli italiani sono sempre più attratti dai prodotti premium. Quali le caratteristiche che rendono un prodotto tale e in che modo incidono sui prodotti del settore lattiero.

Sempre sul fronte economico parliamo delle nuove modalità di interazione con i centennial, le future generazioni.

Paolo De Castro fa il quadro sulle diverse visioni esistenti a livello Ue – e relative conseguenze – dei sistemi di etichettatura a semaforo e sull’origine.

Approfondiamo i negoziati commerciali tra UE e Giappone e, in tema di igiene e sicurezza, dedichiamo un focus alla nuova normativa europea sui controlli ufficiali.

Protagonisti del mese l’Azienda Casa Radicci e – tra i Giovani Imprenditori Assolatte – Emilio Minuzzo, nuova generazione della Emilio Mauri.

L’importanza del sale in caseificazione e le risposte dell’esperto in tema di etichettatura completano la rivista.

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Attualità

ELETTI I COMPONENTI DELLA GIUNTA ESECUTIVA ASSOLATTE PER IL TRIENNIO 2017-2019

29-06-2017

Completato il rinnovo delle cariche associative del nuovo triennio


Il Consiglio direttivo di Assolatte, riunitosi oggi, ha nominato membri della Giunta esecutiva dell’Associazione, per il triennio 2017-2019, i Signori: Antonio AURICCHIO, Jean Marc BERNIER, Roberto BRAZZALE, Angelo GALEATI, Alessandro LAZZARIN, Fabio LEONARDI, Giovanni POMELLA, Luigi PREVOSTI, Guido ZANETTI.

Completano la giunta il Presidente Giuseppe AMBROSI e il Consigliere tesoriere Manrico DEFENDI.

Adriano HRIBAL è stato confermato Consigliere delegato della Presidenza.

Marco BIANCHI è stato nominato presidente del Collegio dei revisori contabili.

Assemblea

GRUPPO LATTE ALIMENTARE

13-06-2017

Edoardo Pozzoli - Assemblea 2017


Gentili soci,

continua la lunga crisi del latte alimentare: anche nel 2016 sono diminuiti i volumi di vendita e - di conseguenza - la produzione cala.

La maggior riduzione riguarda soprattutto i prodotti tradizionali: il latte fresco, che ha perso il 6,4% e il latte UHT che è calato del 9 % a valore e del 4,9% a volume. Riduzioni che confermano le tendenze degli scorsi anni, e che ci hanno portato a perdere circa un terzo delle vendite di latte fresco in cinque anni.

I latti a shelf life prolungata, che comprendono sia i microfiltrati che quelli a pastorizzazione elevata, dopo le performance estremamente positive registrate negli anni passati, hanno fatto registrare un arresto di crescita nel 2016.

Molto bene, oramai da alcuni anni, il latte biologico e il delattosato, che evidenzia, solo nell’ultimo anno, una crescita a due cifre: + 12%.

 I principali motivi che hanno portato alla drastica riduzione dei consumi vanno individuati nella riduzione del potere di acquisto del consumatore e quindi nella riduzione degli sprechi, nonché nel cambiamento delle abitudini alimentari, spesso conseguenza di informazioni confuse e poco chiare fornite al consumatore.

Come vediamo il futuro?

Bisogna essere ottimisti: innanzitutto perché in questi primi mesi del 2017 assistiamo ad una ripresa economica, seppur debole; inoltre abbiamo, comunque, delle referenze con segno positivo (come il biologico e il delattosato) ed incominciamo a leggere sui giornali articoli positivi su questo alimento, comunicazioni a favore del latte, quindi, e non “contro”.

Infine, anche per un prodotto “difficile”, come il latte UHT, si è aperto un nuovo canale, quello dell’export, che cresce in modo costante.

Tutti segnali positivi che devono invogliare le aziende a credere in questo prodotto ed ad investire su di esso con la ricerca e l’innovazione.

Assemblea

COMITATO COMUNICAZIONE & IMMAGINE

13-06-2017

Pamela Cadorna - Assolatte 2017


Signor Presidente, Signori Soci,

anche nel 2016 è proseguito il programma tutela immagine e la nostra attività di valorizzazione del settore, delle aziende e dei prodotti lattiero caseari nei confronti dei media, dei consumatori e degli stakeholder.

Lo strumento principe per raggiungere il target sanitario è stato nuovamente L’Attendibile. Ormai completamente digitalizzata, la nostra newsletter di informazione nutrizionale ha raggiunto con ogni numero 33mila medici di specializzazioni interessate alla materia. Tra i nostri più affezionati lettori troviamo i medici di medicina generale, un target per noi molto importante perché a contatto diretto con i consumatori. È quindi nostro compito prioritario continuare a fornire con costanza news documentate sui vantaggi di un’alimentazione che comprenda i prodotti lattiero caseari.

La newsletter L’Attendibile però non è rivolta esclusivamente al mondo medico: raggiunge infatti anche consumatori e media, che la utilizzano per approfondire la loro conoscenza di latte, yogurt, formaggi e burro.

L’Attendibile è anche una piattaforma digitale. L’omonimo sito internet, che rilancia tutti i contenuti della newsletter, propone ad oggi oltre 350 pagine indicizzate in ottica SEO. Una piattaforma che cresce costantemente: 63mila visite e 55mila utenti nello scorso anno. Tutti numeri in aumento anche nel 2017.
A completare il panorama digitale, la APP de L’Attendibile. Uno strumento ideale per le notifiche e un archivio di tutti i numeri.

Il rapporto con i giornalisti rimane un tema cruciale. Li abbiamo raggiunti con i comunicati stampa, 1 la settimana. Abbiamo parlato loro di attualità, nutrizione, salute, cucina, economia. Una comunicazione eterogenea che ha coperto tutte le aree e tutte le specializzazioni giornalistiche. Con risultati decisamente positivi: 255 uscite sulla carta stampata per un valore pubblicitario equivalente di quasi 6 milioni di euro. La presenza delle nostre notizie su tutte le testate di grande importanza con le firme più autorevoli ha avvalorato Assolatte come fonte credibile e qualificata.

Buono anche il risultato del web e delle testate on-line, raggiunte con comunicati appositamente studiati.
Altra attività importante e di consolidato successo è il Premio giornalistico L’Attendibile. La quinta edizione del 2016 si è conclusa con 88 articoli candidati da 61 giornalisti. Numerosi i riconoscimenti attribuiti nel corso della cerimonia di premiazione: 4 premi istituzionali, altrettante menzioni speciali, il premio congiunto Assolatte/F.I.R.M.O. (Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell'Osso), il “Premio Assolatte Istituzioni e corretta informazione” al Ministro della Salute Lorenzin.

L’informazione web istituzionale è affidata al sito Assolatte.it, il sito “corporate” dell’associazione, oggetto, anche nel 2016, di una intensa attività di SEO per una sempre migliore Google Visibility. Attività che ha dato i suoi frutti con quasi 100mila visite, che, sommate alle 63mila del sito Lattendibile.it, rendono la piattaforma digitale di Assolatte importante e altamente visibile. Sempre più utenti possono trovare qui le giuste risposte alle domande sui prodotti lattiero caseari, sul settore, sulle aziende.

Chiudo il mio intervento parlandovi di una nuova attività varata quest’anno. Un test rivelatosi positivo e che sicuramente replicheremo presto. Si tratta di un corso di aggiornamento professionale per i giornalisti della carta stampata che ha fatto chiarezza sui miti, pregiudizi e luoghi comuni che spesso accompagnano i prodotti lattiero caseari. Un incontro che è stato molto gradito dai giornalisti, che hanno potuto confrontarsi e chiarire i propri dubbi con i migliori esperti di nutrizione, salute, sicurezza ed economia.

La necessità di un costante e positivo rapporto con il mondo dei media, così come l’attività di formazione, si è resa ancora più evidente in quest’ultimo periodo. Il settore è stato oggetto di una reiterata cattiva informazioni televisiva, infarcita di superficialità e pregiudizio. Per questo, nel 2017 rinsalderemo ulteriormente i rapporti con i giornalisti e porteremo la voce di Assolatte nei diversi programmi televisivi.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE

07-09-2017

Riforma della PAC, sostenibilità, l’accordo di libero scambio UE-Giappone, ma anche consumi e focus sui mercati. Linee guida per contrastare l’antibiotico resistenza e ricetta elettronica per i medicinali veterinari


Molti i temi di attualità di questo mese: i lavori della Commissione europea sulla riforma della PAC, gli obiettivi di sostenibilità della Presidenza estone, la fiera Anuga di Colonia, i nuovi prodotti sul mercato e molto altro.

Paolo De Castro ci parla dell’accordo di libero scambio tra Unione europea e Giappone: dalla riduzione dei dazi fino alle denominazioni di origine inserite nell’elenco delle indicazioni per le quali sono previste tutele.

A fronte di un aumento dei consumi di formaggio, prosegue il calo dei consumi di latte, non solo in Italia.

Sempre in tema di economia, arrivano segnali di crescita.

Le principali destinazioni extraeuropee del latte UHT italiano e l’andamento produttivo dei formaggi DOP sono due interessanti focus riguardanti i mercati.

In materia di igiene e sicurezza parliamo delle nuove linee guida per contrastare l’antibiotico resistenza dei microrganismi e della sperimentazione avviata in Lombardia sull’applicazione della ricetta elettronica per i medicinali veterinari.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE

03-10-2017

Riflessi della Brexit sulle DOP, l’accordo commerciale con la Nuova Zelanda, la congiuntura dell’industria alimentare a metà 2017. Osservatorio Immagino, etichettatura nutrizionale volontaria e altro


Ad ottobre, proponiamo riflessioni sullo stop alle importazioni cinesi di Gorgonzola e Taleggio e sul futuro delle DOP nel quadro di negoziati con il Regno Unito a seguito della Brexit.
 
Sul fronte economico, parliamo della congiuntura dell’industria alimentare a metà 2017, del mercato della panna e dell’accordo commerciale che la Commissione europea avvierà con la Nuova Zelanda.
 
Osservatorio Immagino: il nuovo strumento di rilevazione Gs1 Italy e Nielsen delle tendenze di acquisto che integra i consumi con le informazioni riportate in etichetta.
 
Le motivazioni contro il sistema di etichettatura nutrizionale volontario NutriScore proposta dalla Francia.
 
Intervistiamo Luciano Negri, Direttore Generale di Latteria Plac e Rodolfo Zanetti, nuova generazione della famiglia Zanetti e membro del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolatte.
 
Il patto sottoscritto tra Mipaaf, Federdistribuzione e Ancd Conad contro le aste al doppio ribasso e molto altro.
 
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I Mercati

FORMAGGI STAGIONATI DA TAVOLA E DA GRATTUGIA: AUMENTANO ACQUISTI E CONSUMI

11-12-2017

Lo studio condotto dall’università Cattolica per Assolatte


Gli italiani confermano la passione per i formaggi a lunga stagionatura, da tavola o da grattugia, primi fra tutti il Grana Padano Dop e il Parmigiano Reggiano Dop. Nell’anno finito a settembre 2017, ne hanno accresciuto del 6,8% gli acquisti effettuati nella distribuzione moderna spendendo per comprarli l’8,3% in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Questo ha generato, in un anno, 38,3 milioni di euro di vendite aggiuntive.

A rivelarlo è un’indagine esclusiva realizzata dal Centro di ricerca su Retailing e Marketing (REM Lab) dell’Università Cattolica per Assolatte.

http://mercati.assolatte.it/


Lo studio voluto da Assolatte ha conferma che gli italiani attribuiscono ai formaggi “da grattugia” un’ampia serie di valori positivi, a cominciare dall’elevata qualità e dalla naturalità, dal sapore e dal valore nutrizionale, dalla resa gastronomica e dalla genuinità. I consumatori  riconoscono i formaggi a lunga stagionatura come espressione della tradizione italiana e li ritengono un ingrediente importante e insostituibile della cucina italiana ma anche un piatto pronto, pratico e gustoso, che rappresenta una valida alternativa a carne o pesce.  Un vissuto confermato dai fatti, visto che Grana Padano e Parmigiano Reggiano risultano i prodotti lattiero-caseari con la più alta percentuale di consumatori regolari: ben 73,7 italiani su 100 dichiarano, infatti, di portarli in tavola in modo abituale e con alta frequenza.

Ma come valutano i consumatori la qualità dei formaggi duri? Dipende dal prodotto. Se si tratta di Grana Padano e Parmigiano Reggiano il criterio più significativo è rappresentato dal bollino comunitario della Dop, ritenuto importante dal 70% dei consumatori. In seconda posizione c’è la durata della stagionatura (54% delle risposte), seguita dal gusto (48%), dal prezzo (42%) e dalla zona di produzione (39%). Quando, invece, si tratta di decidere se acquistare un altro formaggio da grattugia, allora gli italiani prestano attenzione soprattutto al sapore (55% delle risposte) e al prezzo (45%).

Interessante anche la mappatura dei canali scelti dagli italiani per comprare questi formaggi. Attualmente super e ipermercati sono scelti dall’83,3% degli acquirenti e il discount dal 13,6% degli shopper. Ma resta comunque importante anche il ruolo svolto dal normal trade, dove realizzano i loro acquisti di questi formaggi tradizionali il 26,2% dei consumatori.

In crescita appare il ricorso alla vendita diretta, significativa soprattutto per i due formaggi Dop, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, e già provata dal 7,8% dei consumatori. Ancora limitato, invece, il ricorso al web, che è stato usato dallo 0,9% degli acquirenti. 

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO 2018

15-01-2018

I tagli di bilancio europei, i negoziati con il Mercosur e l’accordo EPA, ma anche le interviste con i protagonisti del settore, gli approfondimenti normativi ed igienico sanitari


L’anno nuovo si apre con una rivista ricca di notizie ed articoli interessanti.

De Castro ci illustra cosa attende l’Europa, ed il bilancio europeo, nei prossimi mesi.

Molti i temi economici: i mercati di USA e Canada, i negoziati con il Mercosur e l’accordo Epa tra Europa e Giappone.

Illustriamo quali saranno i trend mondiali che guideranno le scelte dei consumatori e influenzeranno l’offerta delle aziende nel 2018 secondo Mintel.

Intervistiamo Giuseppe Banchini, AD di Fattorie Osella e Mariella Pinna, prima esponente della quarta generazione della famiglia Pinna ad entrare nello staff aziendale di famiglia.

In tema di etichettatura approfondiamo la reintroduzione dell’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione.

Le nuove regole europee sui controlli ufficiali per l’importazione da Paesi terzi e molti altri articoli completano la rivista di questo mese

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO 2018

13-03-2018

Il rapporto Ismea-Qualivita e quello Eurispes 2018. Diete sostenibili al centro del dibattitto FIL/IDF. Il ruolo del settore lattiero-caseario negli accordi di commercio internazionale, gli approfondimenti sulla normativa di sicurezza alimentare e molto altro


A marzo, la rivista presenta i dati di due studi nazionali: da un lato il rapporto Ismea-Qualivita 2017 sulle performance dei formaggi DOP e IGP made n Italy e dall’altro il rapporto Eurispes 2018 sull’andamento delle diete vegane e vegetariane nel Bel Paese.

Dall’Europa allarme per la possibile sovraproduzione di latte: Paolo De Castro fa il punto spiegando i vantaggi derivanti dall’omnibus.

Le diete sostenibili ed il ruolo dei prodotti lattiero-caseari sono stati al centro di un simposio FIL/IDF al quale hanno preso parte esperti di tutto il mondo.

All’EDA Dairy Day incentrato sul ruolo che il settore lattiero-caseario gioca negli accordi di commercio internazionali ed all’affondo che la presidenza bulgara del Consiglio europeo ha dato all’industria alimentare sono dedicati due interessanti articoli.

Protagonisti questo mese sono l’Azienda Latte Alberti, tra i promotori del “Progetto di filiera con i Produttori Latte di Genova”, e Massimiliano Finco, Giovane Imprenditore di Assolatte attivo nel portare avanti l’Azienda di famiglia, Casearia Monti Trentini.

I mercati, gli approfondimenti sulla normativa di sicurezza alimentare e sulle quote latte e le risposte dell’esperto completano la rivista.

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Sapori e Piaceri

BOOM DEI VINI REGIONALI ITALIANI. ABBINATI AI FORMAGGI GIUSTI, RADDOPPIANO IL PIACERE IN TAVOLA

10-04-2018

Dal Ribolla al Primitivo, dall’Ortrugo al Pecorino, dalla Falanghina al Grillo: sono tanti i vini tradizionali che registrano crescite importanti delle vendite. Per apprezzarli al meglio l’ideale è accompagnarli con un buon formaggio, che ne esalta i profumi e il gusto. Ecco le coppie formaggio-vino perfette da mettere nel carrello della spesa


Gli italiani si confermano un popolo di orgogliosi produttori e appassionati estimatori di vino. E mostrano di apprezzare sempre di più le produzioni tipiche locale, quelle che “raccontano” il carattere di un territorio ed esprimono la varietà vitivinicola che caratterizza il “Bel Paese”. Lo afferma Assolatte citando la graduatoria dei vini più acquistati nella distribuzione moderna nel corso del 2017, che sarà presentata durante l’edizione 2018 di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 15 al 18 aprile.
 
La classica dei vini più venduti in Gdo – oltre ai grandi “classici” – mostra una bella serie di vini “emergenti”, il cui giro d’affari mostra crescite a doppia cifra. Una conferma della curiosità degli italiani in fatto di vini e della ricerca di nuove esperienze gustative, come quelle assicurate dall’accoppiata vino e formaggi, dice Assolatte.
 
Bere un calice di vino con un buon pezzo di formaggio non è solo un piacere ma anche un’abitudine da gourmet, spiega Assolatte, perché il formaggio fa percepire meglio sia l’aroma che il gusto del vino. Infatti il formaggio ha la capacità di attenuare le note acide e di mitigare la sensazione astringente dei tannini, come ha rivelato uno studio scientifico pubblicato sul “Journal of Food Science”.
 
Un’ulteriore e valida ragione per abbinare sempre il vino al formaggio e un’informazione da ricordare quando si va a fare spesa, per accompagnare l’acquisto di una bottiglia di vino con quello di una confezione di formaggio. Per fare le scelte migliori i suggerimenti targati Assolatte per individuare i migliori formaggi da abbinare ai 12 vini regionali che hanno avuto il maggior boom di vendite nel corso del 2017.

  1. Grillo (Sicilia): ideale con Vastedda del Belice dop, Caciotta, Gorgonzola dop, Taleggio dop, Quartirolo dop, Scamorza, Caciocavallo.
  2. Primitivo (Puglia): da provare con Caciocavallo stagionato, Canestrato di Moliterno igp, Canestrato Pugliese dop, Provolone Valpadana dop piccante, Burrata, Grana Padano dop oltre 16 mesi.
  3. Ortrugo (Emilia Romagna): da abbinare a Provolone Valpadana dop dolce, Casatella Trevigiana dop, robiola, Grana Padano dop, Stracchino, Ricotta di mucca.
  4. Ribolla (Friuli Venezia Giulia): perfetto con Montasio dop giovane, Cansiglio, Mozzarella di bufala, Latteria, Parmigiano Reggiano dop.
  5. Valpolicella Ripasso (Veneto): da accompagnare con Italico, Bitto dop, Monte Veronese dop, Asiago d’allevo dop stravecchio, Gorgonzola dop, Taleggio dop, Parmigiano-Reggiano dop.
  6. Cortese (Piemonte): ideale con Castelmagno dop, Maccagno, Robiola di Roccaverano dop, Stracchino, Mozzarella di mucca, Bra dop, Toma.
  7. Passerina (Marche): da provare con Formaggella fresca vaccina, Grana Padano dop, Casatella Treviagiana dop, Casciotta d’Urbino dop, Caprini freschi, Ricotta di bufala, Ricotta Romana dop, Cacioricotta.
  8. Chianti Classico (Toscana): abbinamento ideale con Burrini, Gorgonzola Dop, Pecorino Toscano dop stagionato, Marzolino, Roquefort, Fontina dop, Montasio dop, Caciocavallo, Ragusano dop, Parmigiano Reggiano dop 24 mesi, Montasio dop stagionato.
  9. Cannonau (Sardegna): matrimoni perfetti con Fiore Sardo dop, Pecorino Sardo dop, Caciocavallo Silano dop, Asiago dop, Pecorino Romano dop, Grana Padano dop riserva.
  10. Pecorino (Abruzzo/Marche): si accompagna bene con Pecorino Romano dop, Primo Sale, Caciocavallo abruzzese, Caciofiore aquilano, Caprini freschi, Formaggio di fossa.
  11. Falanghina (Campania): è ideale con Mozzarella di bufala campana dop, Caciotta vaccina, Robiola, Mozzarella di mucca, Murazzano dop.
  12. Bardolino (Veneto): ottimo con Tomini, Monte Veronese dop, Asiago dop, Mozzarella, Crescenza, Caprino, Taleggio dop, Montasio dop.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO 2018

11-06-2018

Cibus 2018, la nuova indagine dell’osservatorio Immagino, i dati del settore e le esportazioni in America, ma anche i chiarimenti di Mise e ICQRF sul Dlgs 231/2017 e molto atro


E’ uscito il Mondo di Latte di giugno e - come è giusto che sia – ampio spazio è dedicato a Cibus 2018. La manifestazione, infatti, ha registrato nuovi memorabili record, per visitatori, espositori, spazi espositivi e, soprattutto, soddisfazione degli operatori.

Sul fronte economico, l’analisi dei dati di inizio anno è molto promettente.

La terza indagine dell’Osservatore Immagino, attraverso l’analisi di 47 mila etichette presenti sul mercato, ci dice che i nutrienti “positivi”, fibre, proteine e grassi insaturi in testa, sono sempre più attraenti e convincenti agli occhi dei consumatori. 

Analizziamo l’importanza dell’America, primo mercato extraeuropeo, per i nostri formaggi e la crescita dei volumi del primo quadrimestre dell’anno per le produzioni DOP.

In tema di igiene e sicurezza, parliamo del seminario organizzato da Assolatte per aiutare le Aziende che vogliono esportare negli USA.

Approfondiamo i chiarimenti di Mise e ICQRF sul decreto legislativo 231/2017 relativo alle sanzioni in materia di etichettatura e alle disposizioni di etichettatura dei prodotti sfusi e destinati all’industria e ad altri operatori alimentari.

Non è tutto. Molti altri interessanti articoli sulla riforma della PAC, l’accordo CETA, le risposte dell’esperto, l’impronta ambientale dei prodotti lattiero-caseari completano la rivista.

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Premio Giornalistico

FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 7a EDIZIONE DEL PREMIO ASSOLATTE "L'ATTENDIBILE"

18-06-2018

13 giugno 2018 - hotel Principe di Savoia - Milano


Premio Giornalistico

PROCLAMATI I VINCITORI DELLA SETTIMA EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO L’ATTENDIBILE

19-06-2018

La cerimonia di premiazione il 13 giugno a Milano


Si è tenuta il 13 giugno a Milano, durante la sessione pubblica dell’assemblea annuale di Assolatte, la cerimonia di premiazione della settima edizione del Premio giornalistico L’Attendibile.


Creato nel 2011 per stimolare il mondo della comunicazione a raccontare il settore lattiero caseario, i suoi prodotti, le sue imprese, il concorso continua a ricevere un grande consenso e grande adesione.

VAI ALLA FOTOGALLERY
 
Per le 3 categorie tematiche, sono risultati vincitori:

Categoria “I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere”

ELVIRA NASELLI

Per l’articolo: Sorpresa, il formaggio fa bene

Pubblicato su: LA REPUBBLICA

 

MOTIVAZIONE: Un ampio dossier sul formaggio che rivaluta, anche alla luce delle ultime novità delle ricerche nutrizionali, il suo ruolo nella corretta alimentazione. Con l’intervento di esperti di diverse discipline, Elvira Naselli – Caposervizio a Repubblica Salute – illustra le numerose variabili che determinano la qualità dei formaggi e le caratteristiche sempre diverse che ne hanno decretato il successo planetario. Una ricca e originale infografica, che classifica le principali tipologie di formaggi, sia freschi che stagionati, e il loro corredo nutrizionale, completa questo interessante dossier.

 

Categoria “L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare”

NICOLETTA CARBONE

Per la trasmissione radiofonica: La Bufala in Tavola

In onda su: RADIO24

 

MOTIVAZIONE: Sviluppare la consapevolezza critica dei consumatori. Questo l’obiettivo della puntata della trasmissione LA BUFALA IN TAVOLA interamente dedicata ai cosiddetti “Veleni Bianchi”. Tra questi, il latte. La conduttrice, Nicoletta Carbone - che vanta un’intensa esperienza di giornalismo divulgativo e scientifico – con l’ausilio di validi esperti sfata una serie di luoghi comuni e false verità che rischiano di mettere all’angolo un alimento, il latte, di indiscutibile valore. Attenzione quindi ai messaggi che mettono in dubbio, senza alcuna base scientifica, la sicurezza di alimenti che hanno accompagnato la storia dell’uomo sin dagli albori.


Categoria “Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico”

LAURA CAVESTRI

Per l’articolo: Mosca punta sui formaggi e chiama le aziende italiane

Pubblicato su: IL SOLE 24 ORE

 

MOTIVAZIONE: L’Autrice denuncia i pesanti effetti dell’embargo UE nei confronti della Russia. Embargo che non solo ha azzerato in 24 ore l’export dei formaggi italiani in questo Paese – felicemente avviato e che mostrava tassi di crescita a due cifre – ma ha provocato effetti ancor più preoccupanti. Laura Cavestri mette il dito nella piaga: le autorità moscovite vogliono appropriarsi del nostro know-how caseario e produrre formaggi falsi made in Italy. A quando il lancio di un “parmigiano nazionale russo”?

 

I 4 premi dedicati ai prodotti lattiero caseari sono stati conferiti a:
 

Categoria BURRO

ELISABETTA MURITTI

Per l’articolo: Il panetto della felicità

Pubblicato su: D LA REPUBBLICA

 

MOTIVAZIONE: “Simbolo di un occidente soffice, oggi il burro è il condimento più sexi”. Questo l’incipit dell’articolo di Elisabetta Muritti – caporedattore attualità a D La Repubblica – che ci racconta il burro da un’angolazione diversa e originale. Dal cinema alla letteratura, dalle tradizioni italiche a nuovo status-symbol nell’estremo oriente. Da condimento da barbari per gli antichi greci a segno di marginalità per le popolazioni montane dedite alla pastorizia, il burro si è trasformato in un alimento fashion su tutte le tavole del mondo.

 

Categoria LATTE

BENIAMINO BONARDI

Per l’articolo: Il latte assolto nel “processo” organizzato dall’Ordine dei medici di Milano.

Pubblicato su: ILFATTOALIMENTARE.IT

 

MOTIVAZIONE: Un reportage avvincente e dettagliato che ripercorre passo per passo il processo simulato al latte organizzato dall’ordine dei medici di Milano. Un dibattito dalla formula originale, di cui Beniamino Bonardi – esperto in tematiche ambientali e alimentari – racconta lo svolgimento: dal pubblico ministero ai testimoni, dai consulenti di parte ai periti. Tra fattori di crescita, potenziale acidificante, intolleranza e tumori, l’Autore ci coinvolge e ci accompagna sino al verdetto finale: assoluzione piena per il latte, alimento formidabile per la crescita dei bambini e la salute pubblica.

 

Categoria YOGURT E LATTI FERMENTATI

STEFANO MASSARELLI

Per l’articolo: Probiotici: perché a volte possono essere così utili, specie dopo una certa età

Pubblicato su: LASTAMPASALUTE.IT

 

MOTIVAZIONE: Giornalista medico-scientifico, Stefano Massarelli dedica l’articolo alle nuove frontiere della ricerca sui probiotici: dai ceppi che riducono il dolore nei pazienti oncologici, ai quelli che interessano il sistema nervoso e immunitario. Con una promettente parentesi anche per adulti e anziani, per le affezioni più diffuse come il raffreddore e l’influenza. Grazie anche all’intervento dell’esperto, l’articolo sposa l’accuratezza scientifica con una notevole chiarezza divulgativa.

 

Categoria FORMAGGI

MARCO RONCHETTO

Per l’articolo: Le 10 domande più comuni sul formaggio

Pubblicato su: OK SALUTE E BENESSERE

 

MOTIVAZIONE: A cavallo tra gusto e salute, l’articolo di Marco Ronchetto si snoda attraverso le opinioni di prestigiosi conoscitori dei formaggi. Un articolo accattivante, che invita a prendere coscienza del valore nutrizionale di questi prodotti e del loro fondamentale apporto alla dieta mediterranea, di cui sono uno dei pilastri. La narrazione si completa con un interessante excursus storico che conferma il lungo viaggio del formaggio, il più antico dei cibi conservati.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO 2019

11-01-2019

Guida Assolatte-UNC sulle fake news e nuova rubrica dedicata al mondo DOP. De Castro fa il punto sulle tensioni interne ed esterne all’Europa. L’Assemblea EDA è l’occasione per parlare del futuro del settore lattiero. Gli accordi commerciali ed i protagonisti del settore. Molti i temi economici e quelli normativi


Il Mondo del Latte apre il 2019 con un numero ricco di interessanti articoli.

Si parte dalle fake news e dalla corretta informazione, oggetto della nuova guida nata dalla collaborazione tra Assolatte e l’Unione Nazionale Consumatori per sfatare le false credenze più diffuse su latte e prodotti lattiero-caseari.

Il 2019 inaugura una nuova rubrica dedicata ai protagonisti del mondo delle DOP. A gennaio intervistiamo Gianluigi Draghi, Presidente del Consorzio di Tutela della Casciotta d’Urbino.

Paolo De Castro ripercorre e analizza le tensioni interne ed esterne che attanagliano l’Europa in questo avvio d’anno.

La rivista racconta l’assemblea EDA 2018, dove si è discusso del futuro del settore lattiero-caseario, e degli accordi commerciali di libero scambio che spingono l’export del food.

Protagonista questo mese è Latterie Vicentine. Il Presidente Alessandro Mocellin ci aiuta a conoscere questa importante realtà veneta.

Sul fronte economico parliamo del boom delle vendite online degli alimenti freschi, dei driver che hanno guidato la spesa alimentare degli italiani nel 2018 e delle tendenze 2019 per cibi e bevande, con sapori inediti ed esperienze multisensoriali che guidano il trend.

In materia normativa approfondiamo il nuovo regolamento sui controlli ufficiali.

La rubrica L’esperto risponde e molto altro completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO 2019

08-02-2019

Nuova direttiva sulle pratiche sleali, la presidenza rumena dell’UE, il Rapporto Ismea-Qualivita sull’importanza dei prodotti lattiero-caseari per l’agroalimentare certificato nazionale. I protagonisti, gli approfondimenti normativo e molto altro.


Paolo de Castro ripercorre le tappe principali ed i temi di maggior rilievo che hanno caratterizzato la stesura ed approvazione della Direttiva europea sulle pratiche sleali  nella filiera alimentare.

Conosciamo meglio il pensiero del primo ministro rumeno, Viorica Dancila, alla guida dell’UE per il semestre da poco avviato.

Approfondiamo il piano strategico FIL/IDF per il prossimo triennio.

Protagonisti di questo mese sono l’Arrigoni Battista, azienda bergamasca che esporta alcune delle più importanti DOP nazionali in tutto il mondo e Livio Vagneur, Presidente del Consorzio di Tutela della Fontina.

Il Rapporto Ismea-Qualivita mette in evidenza l’importanza dei grandi prodotti lattiero-caseari italiani per l’agroalimentare certificato del nostro Paese.

Sul fronte normativo proponiamo un’interessante articolo sulla bocciatura della norma che reintroduce l’indicazione della sede dello stabilimento da parte del Tribunale di Roma e la rubrica “l’esperto risponde”.

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Attualità

PIANO PROMOZIONALE ASSOLATTE E ICE PER LA VALORIZZAZIONE DEI FORMAGGI ITALIANI IN CANADA

04-02-2020

Partnership Assolatte-ICE




Si è svolta all’insegna dello slogan The Extraordinary Italian Cheese la campagna di promozione dei formaggi italiani in Canada promossa da Assolatte e ICE Agenzia.

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Gli obiettivi del piano promozionale erano:
  • aumentare la conoscenza e l’apprezzamento dei formaggi italiani attraverso una strategia orientata a stimolare la domanda dei consumatori;
  • sostenere il vantaggio competitivo dell’Italia e aumentare la quota di mercato in Canada, considerato l’incremento del Contingente Tariffario per l’importazione di formaggio dai paesi UE e la tutela di 10 formaggi DOP nell’ambito dell’accordo CETA;
  • diversificare l’offerta di formaggi Made in Italy;
  • cambiare la percezione dei consumatori canadesi affinché il formaggio italiano entri a far parte delle abitudini culinarie canadesi;
  • contrastare il diffuso fenomeno dell’Italian sounding in un mercato che è il terzo al mondo per consumo pro-capite e che ha registrato la più forte crescita negli ultimi 5 anni.

Il piano ha previsto la realizzazione di oltre un migliaio di ore di degustazione in molteplici punti vendita del paese, con particolare attenzione alle province più popolose dell’Ontario, Quebec e British Columbia. Sono stati coinvolti tutti i principali players del settore: dalle GDO agli Specialty Stores, compreso il nuovo punto vendita Eataly, che ha aperto i battenti a Toronto, il 13 novembre 2019.

Nonostante il boom di importazioni di formaggio italiano in Canada dell’ultimo triennio, culminato con un +35% nel 2018, vi sono ancora buone opportunità di crescita che l’Italia può cogliere anche grazie alla sensibilizzazione operata da questa campagna. I dati testimoniano l’apprezzamento dei consumatori canadesi verso i formaggi Made in Italy: in 10 anni le importazioni dall’Italia sono aumentate dell’89% in valore - registrando quasi un raddoppio negli ultimi 3 anni - e del 52% in quantità.

La leadership dell’Italia come primo paese fornitore, in valore, non è minata dal decremento registrato nei primi 10 mesi del 2019, che è frutto di un fisiologico rallentamento e assestamento del mercato. Nel corso degli ultimi mesi i dati hanno registrato un miglioramento della situazione e l’auspicio è che l’andamento degli ultimi due mesi dell’anno, insieme agli effetti dalla campagna Assolatte-ICE, porteranno ad un pieno recupero del mercato alla fine del 2019.

L’offerta di formaggio sul mercato canadese è aumentata – sia la produzione locale che le importazioni dall’Europa e dai paesi firmatari del CPTPP – e questo fa sì che la tendenza della domanda del consumatore risulti sempre più mutevole, volta verso formaggi di facile consumo, in formato piccolo e facilmente riutilizzabile per la conservazione, anche spalmabile, a basso contenuto di grassi, biologico e con un’immagine più “salutare”.

Nutrizione e salute

COME RITROVARE L’EQUILIBRIO PSICOLOGICO DOPO IL LOCKDOWN: IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

21-05-2020

Stiamo pagando gli effetti del grande carico psicologico che abbiamo dovuto mettere in campo. E per superare l’impasse l’alimentazione è determinante.


Ansiosi, preoccupati e soprattutto stanchi, a dispetto dei due mesi di clausura forzata tra le mura domestiche. Sono gli effetti sul tono fisico e psicologico del Coronavirus e del lockdown. 

Come superare allora la paura, la fatica e il disagio e trovare la forza per ricominciare con entusiasmo ed energia? È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, FINE DEL LOCKDOWN: COME RITROVARE L’EQUILIBRIO PSICOLOGICO.

In altre parole, spiega l’autrice Samantha Biale (nutrizionista e giornalista), il difficile arriva adesso. Forza d’animo e buona volontà sono certamente indispensabili, ma anche l’alimentazione rimane un punto cardine.

 

Tra i problemi da superare, la “sindrome della capanna”, che porta a non voler tornare alla vita di sempre. Il consiglio degli esperti è quello di riprendere le attività e gli impegni con la stessa cadenza temporale di prima. È un modo efficace per tornare a sentirsi parte di un contesto sociale e superare danni psicologici legati all'isolamento sociale e alle misure di distanziamento.

Altrettanto importante è l’adozione di uno stile alimentare che aiuti a tornare in forma in modo duraturo e “sano”. Riduzione delle quantità di zuccheri semplici, preferenza per i cereali integrali e i legumi e il giusto apporto di grassi. Da privilegiare, il consumo regolare di latte e latticini, che permettono una migliore gestione dell’appetito e facilitano la perdita di peso.

Vincere il cosiddetto ‘headline stress disorder’ è un altro obiettivo importante. Ritrovare il sonno perduto a causa dello stravolgimento dell’orologio biologico e delle ansie da over information sul Covid non solo fa sentire meglio e aiuta a stare in forma, ma sostiene anche l’umore, visto che dormire bene riduce del 70% il rischio di sviluppare depressione.

E un buon sonno passa anche, e soprattutto, da una buona cena. Fatta almeno tre ore prima di coricarsi e con un apporto adeguato di triptofano che favorisce un sonno ristoratore e un miglior controllo del peso. Anche in questo caso, sono utili i prodotti lattiero caseari, in particolar i formaggi sia freschi che stagionati.

Anche chi preferisce una cena low carb può optare per le proteine nobili dei formaggi perché, oltre al triptofano, apportano anche il calcio, che favorisce la produzione di melatonina e predispone, così, a sogni d’oro.

E se alla base dell’insonnia c’è una forte componente di stress, è vincente il duo calcio&magnesio, come avviene quando si abbinano frutta secca, carciofi, spinaci, bieta, rucola con i formaggi stagionati.

FINE DEL LOCKDOWN. COME RITROVARE L’EQUILIBRIO PSICOLOGICO, allegato, può essere consultato online e scaricato dal sito WWW.LATTENDIBILE.IT fresco di restyling e arricchito con tante nuove informazioni, sezioni tematiche e approfondimenti rivolti sia alla classe medica che ai consumatori.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

18-09-2020

Settembre 2020


Repetita iuvant. Vogliamo crederci e per questo, pur avendone già parlato in tema di semplificazione, torniamo a farlo, con alcuni esempi che ci sembrano emblematici.

Il primo: un paio d’anni fa il Parlamento aveva abrogato l’obbligo di tenuta del registro di carico e scarico del burro. Passano pochi mesi e il registro torna in auge, peggiorato: le registrazioni riguarderanno presto tutti i prodotti lattiero-caseari in entrata e in uscita dagli stabilimenti. Quanti ne hai comprati, dove li hai presi, da chi? Quali prodotti hai ottenuto, quanti ne hai venduti, quanti te ne restano in magazzino? Lo Stato conosce la maggior parte di queste informazioni perché già presenti nelle banche dati (Uvac, Pif, dogane, ministeri, ecc.). La mano destra non sa cosa stia facendo la sinistra.

Il secondo: nuove imposte all’orizzonte. Mentre una mano promette una profonda riforma del sistema fiscale e l’abbassamento delle imposte, l’altra prevede nuove tasse e balzelli sugli imballaggi in plastica (Plastic tax) e sui prodotti zuccherati (Sugar tax). E promette a Bruxelles che, con altre tasse sulla plastica, recupererà ulteriori fondi a garanzia del Recovery fund.

Il terzo: l’obbligo di indicare l’origine della materia prima dei prodotti. Obbligo valido solo per i prodotti fatti e commercializzati in Italia.

Venduto come strumento di trasparenza e di tutela del consumatore, nasconde in realtà una visione distorta e quasi, osiamo dire, punitiva del ruolo dell’industria nella produzione del made in Italy. Ovviamente, i costi di adeguamento sono sempre a carico delle aziende.

L’ultimo, ma solo perché è la norma più antica: il divieto di detenzione e uso del latte concentrato o in polvere nelle lavorazioni casearie. Ingredienti consentiti quasi ovunque nel mondo, largamente impiegati anche in Italia per una miriade di prodotti. Ma non nei formaggi, perché stravolgerebbero la tradizione del nostro Paese. Dichiarazioni apodittiche che qualunque tecnologo è in grado di smentire.

Ci fermiamo qui, ma gli esempi potrebbero essere moltissimi, e non solo nel nostro settore. Divieti e imposizioni che, direttamente o indirettamente, colpiscono tutti i settori industriali.

Oneri, limitazioni, fardelli che costringono decine di persone a lavorare per proporre, discutere, rifare e ridiscutere leggi e decreti.

Costi che gravano sempre sul sistema produttivo, senza che vi siano motivazioni sanitarie o salutistiche o ambientali che ne giustifichino l’esistenza. Una ragnatela di regole. Un labirinto di norme che punisce e mortifica coloro che hanno reso l’alimentare nazionale uno straordinario brand internazionale.

Nutrizione e salute

I GRASSI SATURI NON VANNO DEMONIZZATI: I RISULTATI DI UNA NUOVA REVIEW. L'ULTIMO NUMERO DE LATTENDIBILE

29-10-2020

Il nuovo approccio, in linea con i dati epidemiologici osservazionali più recenti, non si basa più sulla valutazione dei grassi come semplici macronutrienti.


I tanto temuti grassi saturi non sono tutti uguali e, soprattutto, non hanno il medesimo effetto sull’organismo.

Tutto dipende dalle quantità assunte, dall’equilibrio tra i nutrienti, ma anche e soprattutto dal cibo in cui sono contenuti.


È questo il tema del nuovo numero della newsletter di Assolatte Lattendibile, che prende spunto da una recente e importante review pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology firmata da alcuni tra i più accreditati esperti di nutrizione.

Questo nuovo approccio, in linea con i dati epidemiologici osservazionali più recenti, si basa non più sulla valutazione dei grassi come semplici macronutrienti,bensì come componenti di alimenti/matrici complesse in grado di svolgere effetti “funzionali” specifici e individuali per il benessere e la salute cardiovascolare e metabolica.

Le linee guida dell’OMS per il rischio cardiovascolare non hanno preso in considerazione le molteplici evidenze sul potenziale ruolo benefico dei grassi saturi, né, tantomeno, le variabili tra gli acidi grassi specifici e la matrice alimentare in cui sono contenuti.

Per questo, ammoniscono gli autori, le attuali raccomandazioni potrebbero ridurre l'assunzione di alimenti importanti per prevenire le malattie e migliorare la salute.


In questo numero de Lattendibile - I GRASSI SATURI NON VANNO DEMONIZZATI. LA NUOVA REVIEW - sono state approfondite le caratteristiche dei grassi contenuti nei prodotti lattiero caseari, che costituiscono l’esempio più calzante di questa tesi non solo per la loro importante funzione legata all’apporto di calcio, ma anche per la variabilità nutrizionale legata ai metodi produttivi e alla matrice alimentare nel suo complesso.

Come evidenziato da molteplici studi, infatti, i valori nutrizionali dei latticini non dovrebbero essere considerati equivalenti ai loro contenuti nutritivi, ma considerati sulla base della biofunzionalità dei nutrienti all'interno del cibo stesso.

Tutti  i numeri della newslette di Assolatte LATTENDIBILE sono consultabili sul portale WWW.LATTENDIBILE.IT

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO 2020

11-03-2020

Sostenibilità, Bilancio UE, attività di promozione Assolatte-ICE sui mercati esteri, gli acquisti degli italiani e molto altro


Con la rivista di marzo approfondiamo nuovi interessanti temi.

In primo piano lo speciale sostenibilità che propone i molti aspetti interessanti emersi in occasione del Convegno “Sfide e opportunità per una produzione sostenibile” organizzato da Assolatte lo scorso gennaio.

De Castro espone le sue perplessità sui lavori del bilancio UE per il periodo 2021-2027: da un lato grandi proclami e intenzioni per affrontare importanti sfide come il cambiamento climatico e la transizione tecnologica, dall’altro la resistenza ad assicurare le coperture finanziarie realmente necessarie.

Parliamo con Alfonso Zecconi, della sezione One Health Dsbco dell’Università di Milano, del recente articolo pubblicato da Il Salvagente sugli antibiotici nel latte che ha sollevato ingiustificati timori circa la sicurezza di questo importante alimento.

Sul fonte europeo, approfondiamo gli esiti della Commissione affari economici e per il Commercio Internazionale di EDA e le priorità dell’industria alimentare presentate al Parlamento europeo.

Sulla promozione delle eccellenze nazionali all’estero, illustriamo gli ottimi risultati della campagna condotta in Canada e quanto fatto in occasione del Fancy Food di San Francisco grazie alla collaborazione tra Assolatte e ICE.

Le scelte di acquisto degli italiani, secondo la sesta edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy.

Approfondimenti sui mercati, la procedura per esportare in Indonesia e molto altro completano la rivista.

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Attualità

LA CHIUSURA DEI CANALI DELLA RISTORAZIONE E IL RALLENTAMENTO IMPROVVISO DELL'EXPORT METTE A RISCHIO IL SISTEMA. ASSOLATTE CHIEDE DI RIDURRE IL PIÙ POSSIBILE LE CONSEGNE DI LATTE

14-03-2020

Siamo ancora aperti e facciamo l’impossibile per non fermare la macchina produttiva della filiera latte, ma la volontà da sola non basta


LA CHIUSURA DEI CANALI DELLA RISTORAZIONE E IL RALLENTAMENTO IMPROVVISO DELL'EXPORT METTE A RISCHIO IL SISTEMA. ASSOLATTE CHIEDE DI RIDURRE IL PIÙ POSSIBILE LE CONSEGNE DI LATTE
 
 
Siamo ancora aperti e facciamo l’impossibile per non fermare la macchina produttiva della filiera latte – afferma Giuseppe Ambrosi, presidente Assolatte. Ma la volontà da sola non basta, ci troviamo, come tutti, a dover fare i conti con momenti drammatici che condizionano ora per ora la nostra attività.”
 
La chiusura di tutti gli esercizi della ristorazione, delle mense, delle scuole e delle università ha provocato la cancellazione improvvisa di moltissimi ordini.
"Abbiamo attivato una vera e propria rete di solidarietà, garantendo la raccolta di tutto il latte prodotto - dichiara Ambrosi - e durante tutta la scorsa settimana siamo riusciti a collocare tutte le cisterne. Non un litro di latte è andato sprecato".
Il tutto tra mille difficoltà.
 
Per noi è un dovere imprescindibile ed è altrettanto prioritario garantire la sicurezza dei nostri collaboratori e dipendenti e delle loro famiglie, per i quali abbiamo adottato misure organizzative sempre più complesse ed onerose, ma che potrebbero non essere sufficienti a mantenere in attività i nostri stabilimenti.”
 
La situazione, informa Assolatte, rischia ora di peggiorare: l’export, che assorbe circa il 40% delle produzioni italiane, è in fase di rallentamento. Tutta l’Europa – che assorbe tre quarti del nostro export - si trova ad affrontare le conseguenze della pandemia e sta decidendo di chiudere molti sbocchi dei nostri fantastici prodotti. 
 
Stiamo partecipando a tutti i tavoli governativi, e siamo pronti a intraprendere ogni iniziativa che scongiuri il fermo delle attività. Siamo perfettamente coscienti delle grandi responsabilità che abbiamo - conclude Ambrosi - ma è fondamentale che ognuno faccia la propria parte: i nostri fornitori devono fare il possibile e l'impossibile per limitare al massimo la produzione, perché nelle prossime settimane non riusciremo a mantenere la produzione agli stessi livelli di prima e il sistema rischia di collassare".
 

Attualità

ALLEGATI BANCO ALIMENTARE

01-04-2020

ALLEGATI BANCO ALIMENTARE


Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

14-06-2020

Giugno 2020


Tutti continuano a recitare come un mantra quella che ormai sembra una delle poche certezze acquisite: dobbiamo imparare a convivere con questo virus. E il verbo “convivere” è sicuramente più positivo dell’anglicismo “lockdown”. In periodi di incertezza non c’è nulla di meglio che affidarsi al comfort della propria lingua madre e, andando in profondità, a quella degli avi latini: “convivere”, verbo composto da “cum” e “vivere”. La parte più bella della parola composta è sicuramente “vivere”. Siamo chiamati a un Rinascimento psicologico che ci liberi dalla paura: dobbiamo uscire dall’angolo in cui eravamo costretti, dire “basta” e abbandonare la tana. Vivere è rischioso, anche in assenza di pandemia, ma non vivere significa soccombere. Spetta a tutti noi evitare che la tana diventi una prigione. Dobbiamo avere la forza di farlo anche se abbiamo una compagnia sgradita di cui avremmo volentieri fatto a meno.

Ci sono solo due stati d’animo che una persona può assumere verso qualsiasi cosa nella vita: la speranza o la paura.

La speranza rafforza, la paura uccide.

E in questo percorso gli imprenditori hanno un grande vantaggio: la speranza, perché non si può essere imprenditori senza avere la speranza nel proprio Dna. Speranza che si tramuta in reazione, caparbietà, innovazione, creatività, capacità di combattere contro la pandemia oggi; contro la burocrazia, il cambio valutario sfavorevole, le condizioni generali dell’economia italiana ieri. I nostri imprenditori non sono mai entrati in lockdown. Nei mesi di chiusura l’industria, supportata da lavoratori coraggiosi, non si è mai fermata, infondendo in tutti la speranza che il giorno successivo gli scaffali dei negozi sarebbero stati pieni e che tutti avrebbero avuto ciò di cui avevano bisogno o che desideravano.

L’auspicio è che la forza dell’azione, che in questi mesi di Medioevo per l’industria alimentare non si è mai spenta, si espanda a tutti i settori: turismo, trasporti, design, moda. Perché il ciclo della vita imprenditoriale è un ecosistema e nessuno si salva da solo.

Concludiamo con l’augurio che ognuno di noi possa trovare subito, dentro o fuori di sé, la speranza di “con-vivere”.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO 2020

15-06-2020

Il parere di De Castro sugli aiuti straordinari UE per le imprese agricole e PMI a causa del il Covid-19, interviste a Benedicte Madure e all’europarlamentare Herbert Dorfmann, gli effetti Covid sul carrello della spesa, approfondimenti in materia di igiene e sicurezza e molto altro


Dall’UE briciole per il settore. Si potrebbe sintetizzare così il commento di Paolo De Castro in relazione agli aiuti straordinari messi in campo dalla Commissione europea per le imprese agricole e le PMI agroalimentari in difficoltà a causa dell’epidemia da Covid-19.

Epidemia che ha influenzato molto anche i comportamenti alimentari degli italiani. Quale è stato il ruolo dei latticini in questa circostanza ce lo spiega la nutrizionista Samatha Biale.

Quale sia stato l’effetto del lockdown sul carrello della spesa lo scopriamo grazie ad una analisi di Ismea e Nielsen.

Questo mese intervistiamo Bénédicte Masure, direttore di Trade and Economic Policies EDA e segretario generale dell’European whey products assocaition, che dopo 25 anni di lavoro nella “lactosfera” UE va in pensione e l’europarlamentare Herbert Dorfmann, coordinatore della Commissione Agricoltura per il Gruppo del Partito Popolare europeo.

La FIL/IDF prende posizione rispetto al sistema di categorizzazione NOVA che si basa sul grado di trasformazione degli alimenti.

In materia di sicurezza e igiene, analizziamo le novità di certificazione sanitaria per Taiwan e Giappone e le norme UE sul rientro di prodotti animali sa Paesi terzi.

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Attualità

ASSEMBLEA ASSOLATTE: PAOLO ZANETTI CHIAMATO ALLA PRESIDENZA

15-10-2020

Giuseppe Ambrosi passa il testimone a Paolo Zanetti, eletto quest'oggi in assemblea a Milano


Durante l’assemblea annuale, tenutasi oggi a Milano, si sono svolte le votazioni per il rinnovo delle cariche associative.

Il nuovo presidente è il bergamasco Paolo Zanetti, che rimarrà in carica per il triennio 2020/2022, che succede a Giuseppe Ambrosi, che ha guidato Assolatte con passione e dedizione.

“Lascio la guida di Assolatte in un momento complesso e ne sono consapevole – ha affermato Giuseppe Ambrosi - Ma so anche che il nuovo Presidente metterà energia, passione, conoscenza e determinazione per affrontare le prossime sfide. A lui rivolgo i miei auguri più sinceri: possa appassionarsi alla vita associativa, conquistare la vostra fiducia, essere sempre interlocutore autorevole, ricevere le mie stesse soddisfazioni”.

Paolo Zanetti, 48 anni, salutando la platea ha ringraziato Giuseppe Ambrosi per il grande lavoro svolto e i numerosi successi ottenuti.

“La presidenza di Assolatte è un incarico importante e prestigioso, che affronto con grande senso di responsabilità e, anche, con una buona dose di emozione – ha detto Paolo Zanetti – Una sfida che mi consente di dare il mio contributo a una delle più delle più importanti e significative realtà associative italiane, che rappresenta il fior fiore delle imprese lattiero-casearie”.

“Sono pienamente cosciente dell’importanza e della delicatezza del ruolo che mi è stato assegnato e ce la metterò tutta per ripagare la vostra fiducia – ha aggiunto Paolo Zanetti - Le sfide che abbiamo davanti come imprenditori e come associazione non saranno certo facili. Viviamo cambiamenti epocali, che la pandemia ha probabilmente accelerato. Il futuro è incerto e difficilmente prevedibile. Dobbiamo lavorare con impegno e dedizione per affermare i nostri valori e il nostro orgoglio di industriali e per contribuire al successo delle nostre aziende, in un paese poco sensibile alle esigenze di chi fa impresa”.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

09-07-2020

Luglio 2020


Semplificazione: parola con cui tanti si riempiono la bocca; principio di cui tantissimi si fanno sostenitori.

Del resto, la complessità della normativa italiana e l’articolazione della burocrazia del nostro Paese sono un problema noto. Una zavorra e un costo con cui le imprese devono confrontarsi ogni giorno, un onere a carico di tutta la collettività.

L’argomento è tornato alla ribalta per colpa (questa volta dovremmo dire per merito?) del Covid-19.

Dal Governo, infatti, arriva la promessa di una profonda riforma delle regole del gioco, per rendere la vita dei cittadini meno farraginosa, l’attività delle imprese più facile. È già in fase di stesura un corposo decreto legge in materia… Purtroppo non riusciamo a essere ottimisti, perché è un film visto tante volte.

Le ragioni del mancato lieto fine di questo vero e proprio kolossal, le ha ben spiegate il presidente del Consiglio: al di là dei principi, sui quali tutti si dicono d’accordo, passare dalle parole ai fatti è una corsa a ostacoli. Semplificare, infatti, vuol dire sburocratizzare, ma di burocrazia vivono centinaia di migliaia di persone. Significa mettere mano a norme obsolete, che sono andate stratificandosi diventando una ragnatela di leggi, decreti e circolari, spesso emanati per accogliere le richieste di questa o quella parte sociale. Spesso poi la normativa porta vantaggi a una parte del Paese a scapito di un’altra. E chi oggi ne beneficia difficilmente sarà contento di uno smantellamento. Nel nostro settore, gli esempi sono innumerevoli: dalle leggi che tra pochi anni festeggeranno il secolo di vita (ebbene sì, parliamo del Regio decreto 2033 del 1925), alle ben più recenti disposizioni che impongono alle aziende di comunicare al Sian numeri e dati che l’amministrazione già conosce, il tutto senza dimenticare le regole di etichettatura che valgono solo in Italia e che spesso costringono a continui rimaneggiamenti degli imballaggi.

Riusciranno i nostri eroi a trovare la quadra e a completare (o almeno a far partire), un processo di modernizzazione del Paese, anche andando contro gli interessi di pochi? L’Italia ne ha davvero bisogno!

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

10-12-2020

Dicembre 2020


Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi…

Conosciamo tutti il detto che raccomanda di trascorrere il Natale in famiglia.

Con buone probabilità, quest’anno, l’invito del vecchio adagio diventerà legge, con l’ennesimo decreto del presidente del Consiglio. Del resto, anche se in miglioramento, i numeri che la stampa riporta e le parole dei responsabili del mondo sanitario non permettono di abbassare la guardia. Questo maledetto virus ha colpito tante famiglie, che hanno perso persone care e amici; le restrizioni hanno fiaccato interi settori produttivi e del commercio. E da molti mesi migliaia di lavoratori sono in cassa integrazione.

Quindi, al di là delle decisioni che verranno prese, comincia forse a mancare la voglia di festeggiarlo, questo Natale. Così, anche se qui e lì si vedono timide luminarie e addobbi, il Natale 2020 sarà ben diverso da quello degli ultimi settant’anni, più simile a quelli vissuti dai nostri genitori e dai nostri nonni durante i conflitti mondiali o nel dopoguerra.

All’orizzonte, però, brilla una luce: una stella cometa che deve infondere speranza. A tempo di record, tante case farmaceutiche hanno sperimentato molti tipi di vaccino e le notizie sulla loro efficacia sono sempre più confortanti. Tant’è vero che si parla di un’imminente campagna vaccinale mondiale.

Dobbiamo quindi essere ottimisti e stringere i denti. Perché, insieme, supereremo questi difficili momenti, e torneremo presto alla nostra normalità.

Per questo, cari lettori e cari amici, a voi, alle vostre famiglie e alle persone alle quali volete bene: tanti auguri.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO 2020

29-07-2020

Strategia Farm to Fork, stanziamenti europei di risposta all’emergenza Covid-19 insufficienti. Intervista ad Antonio Auricchio, nuovo Presidente del Consorzio di Tutela del Gorgonzola. Gli acquisti domestici degli italiani, i mercati, focus normativi e molto altro.


 

Prosegue, anche sul numero di agosto, il dibattito sulla Strategia Farm to Fork.
 

Insufficienti gli stanziamenti europei destinati all’ammasso privato di cui ha potuto usufruire l’Italia a seguito della crisi dovuta al Covid.
 

Intervistiamo Antonio Auricchio, nuovo Presidente del Consorzio del Gorgonzola.
 

Molte le pratiche sostenibili adottate nel settore lattiero-caseario in tutto il mondo. La FIL/IDF le raccoglie in una nuova pubblicazione.
 

Interessanti articoli sulla salute ed il ruolo dei prodotti lattiero-caseari.
 

Francia: destinazione sicura per l’export italiano, soprattutto in un momento delicato come quello attuale.
 

Come sono cambiati gli acquisti domestici degli italiani durante e dopo l’emergenza Covid-19 e quali gli effetti sul carrello della spesa a lungo termine? Ce lo dice un’indagine Nomisma.
 

Nuovi ed interessanti trend di acquisto emergono dall’Osservatorio Immagino sulle etichette dei prodotti alimentari.
 

Focus sul mercato russo: necessario più che mai superare l’embargo e riattivare le esportazioni lattiero-casearie.
 

Gli andamenti di mercato delle principali produzioni DOP, approfondimenti normativi e molto altro.
 

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Nutrizione e salute

LA DIETA GIUSTA PER UNA ESTATE IN SALUTE. IL NUMERO ESTIVO DE LATTENDIBILE

03-08-2020

Come approfittare di questo momento così favorevole per recuperare energia, ottimismo e vitalità.


Un’estate così particolare e tanto attesa. Tutti stanno cercando di ritrovare la normalità, ritagliandosi una fetta di serenità e di spensieratezza per recuperare il tempo perso e la primavera vissuta alla finestra. Il sole e le giornate più lunghe arrivano provvidenziali: la maggior quantità di luce, che in questo periodo giunge al picco massimo, sollecita positivamente il cervello, il sistema nervoso e gli ormoni, facendo ritrovare il benessere psicofisico tanto atteso.
 

Il leggero stato di eccitamento e di buonumore aumenta la voglia di fare movimento e il metabolismo basale, permettendo – ai più attenti – anche di recuperare la forma fisica persa. Sarebbe un vero peccato non approfittare di questo momento così favorevole per recuperare energia, ottimismo e vitalità.

Di contro, la sensazione di vivere in un momento “sospeso”, con lo spauracchio di un ritorno all’emergenza, può indurre a fare scelte meno pensate, esagerando con le esposizioni solari, il cibo e i piaceri alcolici. Per non pagarne gli effetti in autunno, ci vuole la strategia giusta.

È questo il tema del numero estivo de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, LA DIETA GIUSTA PER VIVERE L’ESTATE IN SALUTE.
Tra gli argomenti trattati dell’autrice Samantha Biale (nutrizionista e giornalista), come salvare la pelle dalle insidie del sole, che, in caso di esposizione “selvaggia”, aumenta il rischio di danneggiare il DNA cellulare, predisponendo all'insorgenza di tumori cutanei.

Per contrastare i radicali liberi con l’alimentazione, via libera alle vitamine antiossidanti e, in particolare, alla vitamina A, essenziale per il mantenimento del trofismo degli epiteli e la produzione di costituenti cellulari fondamentali come i proteoglicani, che mantengono giovane la pelle.
Presente nei vegetali sotto forma di betacarotene, come vitamina A pura è presente negli alimenti di origine animale come uova e latticini. Tra le fonti più concentrate di questa vitamina ci sono il burro usato a crudo e la panna.
Ma gli studi scientifici ad oggi disponibili aprono interessanti scenari anche per yogurt, latte e formaggi. Oltre alla vitamina A, infatti, nei latticini sono presenti altre sostanze antiossidanti come flavonoidi e carotenoidi, acido linoleico coniugato, tioli ed enzimi, oltre a caseina e vitamina D3.

Inoltre, su questo numero de Lattendibile un approfondimento sulla lattoferrina - proteina antiossidante, antibatterica e antivirale salita agli onori della cronaca come potenziale aiuto nella lotta al Covid19 - e sul ruolo dei lattobacilli di yogurt e latti fermentati.

IL PRANZO PERFETTO SOTTO L’OMBRELLONE O IN ALTA QUOTA
Quando l’afa toglie l’appetito e gli orari dedicati ai pasti sono più flessibili, mangiare ciò che capita, ad orari disordinati, è un classico. Ma quando il sole è a picco, il pasto centrale della giornata deve essere ben calibrato per dare energia senza appesantire e contemporaneamente rifornire l’organismo di tutte le sostanze utili per fronteggiare la “bomba” di radicali liberi in agguato. Lattendibile propone quindi 2 menu, uno per il mare e uno per la montagna, con le caratteristiche antiossidanti delle combinazioni alimentari.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI DICEMBRE 2020

10-12-2020

L’intervista al Presidente Assolatte Paolo Zanetti, l’opinione di De Castro sul voto del Parlamento europeo in tema di protezione delle denominazioni lattiere, la prima campagna Assolatte per la promozione dei formaggi italiani in Cina, l’intervista al nuovo Presidente FIL/IDF Piercristiano Brazzale, gli effetti del Covid-19 sull’industria alimentare, i mercati e molte altre notizie ed approfondimenti


Ricchissimo di interviste ed articoli interessanti, è arrivato Il Mondo del Latte di dicembre!

In primo piano l’intervista a Paolo Zanetti, con il quale approfondiamo alcuni dei temi sui quali il Presidente di Assolatte intende concentrare l’attenzione.

Paolo De Castro spiega i retroscena e l’importanza del risultato ottenuto con il voto in plenaria del Parlamento europeo in materia di protezione delle denominazioni lattiere.

Parliamo della prima campagna Assolatte di promozione dei formaggi italiani in Cina.

Approfondiamo il tema packaging e Farm to Fork e presentiamo le tante novità del settore.

Intervistiamo Piercristiano Brazzale, neoeletto Presidente della Federazione Internazionale del Latte e facciamo il punto sui molti lavori portati avanti dalla FIL/IDF in quest’ultimo anno.

Sul fronte economico e dei mercati, analizziamo l’effetto del Covid-19 sull’industria alimentare e approfondiamo il valore degli accordi di libero scambio.

Molti altri articoli e notizie completano la Rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

02-03-2020

Marzo 2020


A fine gennaio la rivista Il Salvagente ha dedicato un lungo articolo al latte. Usando un metodo non ufficiale – quindi non utilizzabile per i controlli aziendali – sono stati analizzati 21 campioni di latte in commercio, alla disperata ricerca di micotossine, antibiotici e altre sostanze.

Obiettivo: presentare il nuovo metodo che permetterebbe di individuare sostanze dove i sistemi ufficiali non arrivano.

Ovviamente nell’interesse dei consumatori e della loro salute!

Come troppo spesso accade, i toni impiegati sono stati inutilmente allarmistici, da irresponsabili!

Assolatte ha risposto difendendo le aziende e i prodotti: l’allarme lanciato dalla rivista era del tutto ingiustificato. Infatti, il latte che entra negli stabilimenti viene sottoposto a decine di controlli e quello non conforme non viene destinato al consumo umano.

Senza dimenticare che anche il nuovo metodo (che sarà bene studiare per verificarne l’efficacia) ha confermato la correttezza dell’operato delle aziende: tutto il latte sottoposto al test è risultato sicuro e conforme alle leggi.

Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire.

Peccato, però, che l’allarmismo abbia fatto nascere nuove preoccupazioni nei consumatori, già bombardati da fake news e cattiva informazione. Per noi è evidente che abbiamo davanti l’ennesima spregiudicata campagna denigratoria, una manna per i detrattori del nostro amato alimento, una bufala spacciata per giornalismo d’inchiesta!

Chi lavora nel settore sa che l’uso degli antibiotici e degli altri farmaci veterinari è sottoposto a regole ben precise. Che il loro eventuale abuso è un problema serio, che non abbiamo mai sottovalutato. Che prima di fissare i limiti dei residui medicinali veterinari (Lmr), le autorità sanitarie valutano i rischi per le categorie di consumatori più deboli e stabiliscono quantità massime ben al di sotto delle soglie di rischio. Che le analisi ufficiali fotografano una situazione ben diversa da quella tratteggiata da Il Salvagente. Cosa non si fa per vendere qualche copia in più o per un momento di celebrità.


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Attualità

TUTTE LE NOTIZIE DALL'INDUSTRIA LATTIERO CASEARIA ITALIANA

12-06-2020

Coronavirus: Assolatte informa




12/06/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
EMERGENZA CORONAVIRUS: MISURE RESTRITTIVE DEI PAESI TERZI
ultimo aggiornamento
Elenco delle misure restrittive ufficiali intraprese dai paesi esteri

12/06/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
PUBBLICATO IL NUOVO DPCM CON LE REGOLE PER IL CONTENIMENTO DEL CONTAGIO
In Gazzetta le nuove regole per cittadini e imprese

11/06/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: CERTIFICAZIONI E DENUNCIA DI INFORTUNIO
Certificazione medica idonea per infortunio sul lavoro per Covid-19


11/06/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI AI TEMPI DEL COVID
Si allega documento con indicazioni operative sull’applicazione del decreto legislativo 231/2001

05/06/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
EMERGENZA CORONAVIRUS: ORDINANZE E DECRETI REGIONALI
ultimo aggiornamento
Aggiornamento settimanale delle ordinanze e dei decreti regionali di interesse diretto o indiretto del settore

03/06/2020  COMUNICATO STAMPA
FASE 3 #COVID19: COME RITROVARE L’EQUILIBRIO PSICOLOGICO E LA FORMA DOPO LA FINE DEL LOCKDOWN
Assolatte: stanchezza, disagio e mancanza di energia, proprio ora che la vita torna a un ritmo più “normale”? Sono gli effetti sul tono fisico e psicologico del Coronavirus e del lockdown. Per superarli servono forza d’animo e buona volontà. Ma anche l’alimentazione (giusta) conta. Ecco come fare.

 

25/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: CONVERTITO IN LEGGE IL DL 25 MARZO 2020, n. 19
Si tratta del DL che consente a Governo e Regioni di adottare misure restrittive. La legge di conversione ha introdotto alcune novità

25/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
COVID-19: NOTA CONFINDUSTRIA SULLE MISURE DI CARATTERE GENERALE DEL DL “RILANCIO”
La nota fornisce il quadro dei diversi interventi: fiscali, rafforzamento patrimoniale, lavoro, credito, finanza, trasporti, esportazioni, internazionalizzazione, ecc.

 

21/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: CIRCOLARE MIN.INTERNI SULLE NUOVE REGOLE PER LA FASE 2
La Circolare fornisce chiarimenti in tema di spostamenti, svolgimento delle attività economiche e produttive, sanzioni.
 

21/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
DECRETO LEGGE “RILANCIO”: PUBBLICATE IN GAZZETTA UFFICIALE ALCUNE RETTIFICHE
Le rettifiche riguardano anche il Fondo emergenza alimentare e quello per le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza.
 

20/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
COVID-19: PUBBLICAZIONE DL “RILANCIO”
Il testo pubblicato contiene alcune modifiche rispetto a quello originariamente anticipato.

 

19/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: LA REGIONE EMILIA ROMAGNA FORNISCE INDICAZIONI TECNICHE PER LE AZIENDE ALIMENTARI
Si tratta di indicazioni specifiche per le aziende che producono alimenti e buone prassi per la pulizia e la sanificazione degli ambienti di lavoro.

 

18/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: LE ORDINANZE REGIONALI PER LA FASE 2
A seguito dei DPCM emanati nel fine settimana le Regioni hanno introdotto misure specifiche relative ai rispettivi territori, con particolare riferimento all’attività lavorativa.
 

18/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: COMUNICATO INAIL SU RESPONSABILITA’ PENALE E CIVILE DEL DATORE DI LAVORO
Il datore di lavoro risponde penalmente e civilmente delle infezioni di origine professionale solo se viene accertata la propria responsabilità per dolo o per colpa.
 

18/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: LE NUOVE REGOLE PER LA FASE 2
Due decreti definiscono le regole da seguire nelle prossime settimane. Riaprono le attività commerciali e la ristorazione.


14/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
COVID-19: ORDINANZA LOMBARDIA SU CONTROLLO TEMPERATURE
I datori di lavoro sottopongono il personale - prima dell’accesso al luogo di lavoro - al controllo della temperatura corporea


14/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
COVID-19: DL “RILANCIO” RECANTE MISURE URGENTI PER LA SALUTE, L’ECONOMIA, IL LAVORO E LE POLITICHE SOCIALI
Soppressione definitiva aumenti aliquote IVA. Rinvio al 2021 di Plastic e Sugar tax. Elevata a 1 milione di euro la compensazione fiscale. Fondo emergenziale per il lattiero-caseario…

07/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: RIMBORSO SPESE SOSTENUTE DALLE IMPRESE PER DPI
Pubblicato da Invitalia il bando “Impresa Sicura” per l’accesso al rimborso delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale
 

04/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: MISURE UE A SOSTEGNO DEL SETTORE LATTIERO CASEARIO
La Commissione ha adottato misure di intervento sul mercato lattiero caseario europeo per far fronte all’emergenza COVID-19. Le misure riguardano l’ammasso privato dei formaggi, del burro e del latte scremato in polvere e la pianificazione della produzione di latte

04/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: AGGIORNAMENTO STRAORDINARIO DELLE ORDINANZE E DEI DECRETI REGIONALI
Tutti i nuovi provvedimenti delle Regioni e delle Provincie autonome relativi alla FASE 2 dell’emergenza COVID – 19

04/05/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: DIRETTIVA DEL MINISTERO DELL’INTERNO
Il Ministero conferma obbligo rispetto Protocollo di sicurezza e ricorda le possibili sanzioni

30/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: CONVERSIONE IL LEGGE DL “CURA ITALIA” E NOVITA’
Introdotte modifiche e novità. Alcune riguardano il settore lattiero-caseario e, tra queste: certificazioni no-covid, Pegno rotativo per DOP e IGP, uso agronomico o a biogas dei sottoprodotti

27/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: IL DECRETO 26 APRILE CHE REGOLA LA “FASE DUE”
Pubblicate le regole da seguire tra il 4 e il 17 maggio

24/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: NUOVO PROTOCOLLO PER IL CONTRASTO DELLA MALATTIA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
La Commissione europea attiva le misure dell’ammasso privato. 30 milioni di euro per latte in polvere, burro e formaggi

23/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE

CORONAVIRUS: UNA CIRCOLARE DEL MISE CONSENTE LO SMALTIMENTO DELLE ETICHETTE E DEGLI IMBALLAGGI PER TUTTO IL 2020
Devono essere stati ordinati prima del 1° aprile 2020 oppure prima della pubblicazione della proroga del decreto italiano in materia di origine obbligatoria, ancora in corso di adozione


22/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: PRIME MISURE DI SOSTEGNO PER IL SETTORE
La Commissione europea attiva le misure dell’ammasso privato. 30 milioni di euro per latte in polvere, burro e formaggi

22/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE

SVOLTI I PRIMI WEBINAR CON LA RETE ESTERA DI ICE AGENZIA

Le registrazioni e i documenti condivisi nel corso dei seminari sono disponibili sul sito dell’Agenzia


17/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: TUTTE LE ORDINANZE REGIONALI RELATIVE ALLA GESTIONE DELL’EMERGENZA
Un portale elenca tutte le Ordinanze regionali relative al COVID-19. Sul sito Assolatte, da oggi l’aggiornamento settimanale di quelle più interessanti per il settore

14/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS - Q&A DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Le autorità europee confermano che non vi sono rischi di infezione dai prodotti alimentari e che l’industria alimentare ha già in essere tutti i controlli

14/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS – ORDINANZA DELLA REGIONE PIEMONTE
Le nuove disposizioni del Piemonte

14/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS – ORDINANZA REGIONE EMILIA ROMAGNA
Anche l’Emilia Romagna emana nuove direttive e proroga le precedenti

 

14/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
DL LIQUIDITA: NOTE ILLUSTRATIVE
I chiarimenti finali di Confindustria e quelli dell'Agenzia delle Dogane sull'accesso al credito, sulle misure fiscali, su poteri speciali nei settori strategici, su salute e lavoro e proroga di termini amministrativi e processuali

14/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
IL RUOLO DEI LATTICINI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE
In questo periodo di forzata reclusione il cibo è diventato uno dei protagonisti delle giornate degli italiani e i latticini rientrano a pieno titolo nella lista della spesa intelligente


14/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS – NUOVE DISPOSIZIONI DELLA REGIONE VENETO
Con nuova ordinanza del Governatore, previste nuove regole e restrizioni
 

14/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS – NUOVA ORDINANZA REGIONE LOMBARDIA
A seguito dell’emanazione del DPCM 10 aprile, la Lombardia conferma e proroga le restrizioni regionali, definendone di ulteriori

11/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
NOTA SULL’IMPORTAZIONE DI MASCHERINE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Lo schema riassuntivo predisposto da Confindustria evidenzia anche le procedure per lo sdoganamento

11/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CON L'EPIDEMIA ESPORTARE COSTA IL 30% DI PIÙ. IL PRESIDENTE AMBROSI SU 'IL SOLE 24 ORE'
Nei primi 6 mesi dell'anno calerà del 40% l'export dei formaggi italiani


11/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS – IL TESTO DEL DPCM 10 APRILE 2020
Prorogata al prossimo 3 maggio la maggior parte delle restrizioni e delle regole


09/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS - PUBBLICATO IL DL LIQUIDITA
Il Decreto legge reca misure su accesso al credito e facilitazioni fiscali per le imprese, poteri speciali nei settori strategici, salute e lavoro e proroga di termini amministrativi e processuali

07/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS – NUOVE ORDINANZE REGIONE LOMBARDIA
Introdotto l’obbligo delle mascherine nei luoghi pubblici e dei guanti monouso nei punti vendita della distribuzione

06/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
NUOVE ORDINANZE REGIONE VENETO
Prorogate ed ampliate le precedenti restrizioni

06/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS – NUOVA ORDINANZA REGIONE LOMBARDIA
Introdotto l’obbligo delle mascherine nei luoghi pubblici e dei guanti monouso nei punti vendita della distribuzione

01/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: ADOTTATO IL MODELLO DI DICHIARAZIONE DI CAUSA DI FORZA MAGGIORE
Rese note le modalità di richiesta delle dichiarazioni di forza maggiore presso le Camere di Commercio italiane

01/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: NUOVA DELIBERAZIONE REGIONE LOMBARDIA SU SIERO DI LATTE
La Deliberazione sostituisce i precedenti provvedimenti e introduce nuove disposizioni

01/04/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: INIZIATIVA DELL’INDUSTRIA CON IL BANCO ALIMENTARE
Federalimentare e le associazioni aderenti invitano le imprese a partecipare all’iniziativa con la Fondazione Banco Alimentare Onlus

31/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: LA UE PUBBLICA LE LINEE GUIDA PER GARANTIRE LA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORI ESSENZIALI
Si tratta di linee guida comunitarie per uniformare la gestione dei movimenti dei lavoratori dei settori produttivi ritenuti essenziali

31/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE

CORONAVIRUS: ACCORDO TRA ABI E PARTI SOCIALI SULL'ANTICIPO DELLA CASSA INTEGRAZIONE
Le banche anticiperanno la somma che sarà poi rimborsata dall'INPS


30/03/2020  COMUNICATO STAMPA
LA SPESA AI TEMPI DEL #COVID19 RILANCIA I PRODOTTI LATTIERO-CASEARI. UNA NOTA POSITIVA IN UN MOMENTO DRAMMATICO

Assolatte: l’#emergenzacoronavirus cambia il carrello della spesa e fa riscoprire gli alimenti davvero indispensabili. Come i latticini, che continuano a crescere a 2 cifre. Una buona notizia per un settore in sofferenza: con il crollo del canale Horeca, in Italia il lattiero-caseario ha perso il 30% delle vendite


30/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: INDICAZIONI OPERATIVE PER COPERATURA SANITARIA FONDO FASA
Istruzioni anche per il videoconsulto ed il teleconsulto con medici specialistici

30/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: CIRCOLARE INPS E NOTA DI COMMENTO SU MISURE DI SOSTEGNO AL REDDITO
Pubblicata sul sito Inps la Circolare che fornisce istruzioni per l'applicazione degli artt. 19, 20, 21 e 22 del DL "Cura Italia"

30/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: NOTA DI COMMENTO SU CIRCOLARE INPS PER CONGEDO GENITORI E PERMESSI LEGGE 104
La nota di Confindustria fornisce chiarimenti su congedi parentali, permessi per familiari disabili e bonus baby-sitting

30/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: NUOVE REGOLE PER IL RIENTRO IN ITALIA (2)
I Ministeri della salute e dei trasporti fissano nuove regole per chi fa ingresso in Italia

30/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: NUOVE REGOLE PER IL RIENTRO IN ITALIA
I Ministeri della salute e dei trasporti fissano nuove regole per chi fa ingresso in Italia

30/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: DECRETO REGIONE PIEMONTE SIERO DI LATTE
Con delibera della Giunta, Regione Piemonte autorizza l’invio del siero di latte ai biodigestori


26/03/2020  COMUNICATO STAMPA
INTROVABILI FARINA E LIEVITO? NO PROBLEM. “SFRUTTA” LATTE, YOGURT E FORMAGGI PER CONCEDERTI UN DOLCE GOLOSO E… LIGHT
Assolatte: la quarantena forzata in casa stimola la voglia di dolci, meglio se home made? Con i prodotti lattiero-caseari la si può soddisfare, senza cucina e senza appesantirsi. Ecco 5 idee golose da gustare senza rimorsi anche se ci si è messi a dieta.


26/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: DL 25 marzo 2020, n. 19
Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19


26/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: CAUSA DI FORZA MAGGIORE PER OBBLIGHI CONTRATTUALI CON IMPRESE ESTERE
Le aziende che avessero bisogno di tali attestazioni potranno richiederle alla Camera di Commercio di riferimento

26/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: CIRCOLARE INPS SU CONGEDO GENITORI E PERMESSI LEGGE 104
Pubblicata sul sito Inps la circolare che fornisce istruzioni per l’applicazione degli artt. 23 e 24 del Decreto Cura Italia

26/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
FOR/64/2020 - CORONAVIRUS: NUOVA LISTA CODICI ATECO
Il MISE modifica la lista delle attività essenziali


25/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: ELENCO DI DOMANDE/RISPOSTE SU DPCM 22 MARZO
Una prima interpretazione del Decreto che ha sospeso tutte le attività industriali e commerciali non essenziali

24/03/2020  COMUNICATO STAMPA
29 MARZO 2020: TORNA L’ORA LEGALE. E COSI’ I BIORITMI RISCHIANO DI ANDARE IN TILT. COME DORMIRE BENE E VINCERE L’ANSIA NONOSTANTE IL CAMBIO DELL’ORA E IL #COVID19?
Assolatte: il #coronavirus ha costretto gli italiani a cambiare le abitudini e li ha resi più vulnerabili. Il cambio dell’ora può disturbare il sonno e peggiorare l’umore. Con gli alimenti giusti si può attenuare lo stress, dormire bene e sentirsi più sereni.

22/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: IL DPCM 22 MARZO CON LE NUOVE RESTRIZIONI
L’industria alimentare e le filiere ad essa collegate vanno avanti

22/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: ULTERIORI LIMITAZIONI IN LOMBARDIA E PIEMONTE
In attesa delle decisioni governative, Lombardia e Piemonte introducono nuove restrizioni


22/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: DECRETO REGIONE VENETO SIERO DI LATTE
Anche la Regione Veneto prevede deroghe per l’uso del siero nei biodigestori


21/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS - PROTOCOLLO PER I TRASPORTI
Sottoscritto il protocollo per trasporti e logistica, condiviso tra il Ministero dei Trasporti e le principali Confederazioni e Organizzazioni sindacali

21/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: NUOVA ORDINANZA MINISTERO SALUTE
Chiusi gli esercizi di somministrazione alimenti presso le stazioni di servizio


19/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: DECRETO REGIONE LOMBARDIA SIERO DI LATTE
Ulteriori chiarimenti della Regione

19/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: COPERTURA SANITARIA FONDO FASA
Nuova copertura “Diaria per COVID-19”

18/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: DL “CURA ITALIA” 17.3.2020 N. 18
Misure su fisco, lavoro, credito, sostegno, MUD 2020


18/03/2020  COMUNICATO STAMPA
#IORESTOACASA: COME EVITARE LA CARENZA DI VITAMINA D, CON NUOVE ABITUDINI E CON GLI ALIMENTI “AMICI”
Assolatte: il divieto ad uscire di casa può provocare un deficit di vitamina D, necessaria per la salute delle ossa e capace di proteggere dalle malattie autoimmuni.
 

18/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: DISPOSIZIONI PER RIENTRO DELLE PERSONE FISICHE
Un decreto interministeriale specifica le regole da seguire per le persone fisiche che rientrano in Italia

17/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS : FAC-SIMILE PROTOCOLLO AZIENDALE E INFORMATIVA TRATTAMENTO DATI PERSONALI
Si tratta di strumenti per facilitare l’adozione del Protocollo da parte di ogni singola azienda

17/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: DECRETO REGIONE LOMBARDIA SIERO DI LATTE
Chiarimenti regione Lombardia

17/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE

CORONAVIRUS: DECRETO REGIONE LOMBARDIA SIERO DI LATTE
Un decreto dirigenziale di Regione Lombardia consente l'invio del siero agli impianti di biogas


16/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: NOTA ILLUSTRATIVA SU PROTOCOLLO SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO
Nota illustrativa del Protocollo sottoscritto dal Governo, Associazioni datoriali e Sindacati


16/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: L’AGENZIA ICE RENDE NOTO IL PACCHETTO DI MISURE A SOSTEGNO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Gratuità dei servizi, partecipazione agevolata alle manifestazioni internazionali, recupero delle quote di adesione e rimborso forfettario delle spese sostenete per le fiere annullate. Sono queste alcune misure previste da ICE per far fronte all’emergenza COVID-19

14/03/2020  COMUNICATO STAMPA

LA CHIUSURA DEI CANALI DELLA RISTORAZIONE E IL RALLENTAMENTO IMPROVVISO DELL'EXPORT METTE A RISCHIO IL SISTEMA. ASSOLATTE CHIEDE DI RIDURRE IL PIÙ POSSIBILE LE CONSEGNE DI LATTE
Assolatte: siamo ancora aperti e facciamo l’impossibile per non fermare la macchina produttiva della filiera latte, ma la volontà da sola non basta

14/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: LINEE GUIDA PER LE IMPRESE PER ADOZIONE DI PROTOCOLLI DI SICUREZZA
Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento del virus Conad – 19

14/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: ESITO ULTIMI INCONTRI
Il 13 marzo Assolatte ha incontrato il Ministro Bellanova e l’assessore Rolfi della regione Lombardia


13/03/2020  COMUNICATO STAMPA
EXPORT FORMAGGI ITALIANI: IL 2019 SI CHIUDE CON RISULTATI ECCEZIONALI ANCHE GRAZIE AL BOOM NEI MERCATI ASIATICI. MA IL CORONAVIRUS RIMETTE TUTTO IN GIOCO
Nel 2019 le vendite internazionali di formaggi hanno superato i 3 miliardi di euro e le 450 mila tonnellate

13/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: DIFFICOLTA’ A REPERIRE LE MASCHERINE
La protezione civile ha rifornito le Regioni che gestiranno le priorità
 

12/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: DPCM 11.3.2020 CON ULTERIORI MISURE URGENTI PER L'INTERO TERRITORIO NAZIONALE
Le nuove restrizioni annunciate ieri sera in TV dal Capo del Governo
 

11/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: SUGGERIMENTI PER LA GESTIONE DEL PERSONALE
In sintesi alcune indicazioni raccolte anche presso le ATS lombarde

10.03.2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: ESTENSIONE A TUTTA L’ITALIA DELLE DISPOSIZIONI DEL DPCM 8 MARZO 2020
Spostamenti solo per lavoro o salute
 

09/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: INDICAZIONI SULLE MODALITA’ DI ATTUAZIONE DEL DPCM 8 MARZO 2020
Prime precisazioni del governo


09/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: AGGIORNAMENTI
Come ampiamente riportato dalla stampa nella nottata di ieri 8 marzo, il Governo è intervenuto con nuove importanti decisioni per contrastare la diffusione di Covid 19
 

05/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: NUOVE DISPOSIZIONI
Con il DPCM 4 marzo 2020 vengono confermate le disposizioni di sospensione per riunioni, manifestazioni e qualsiasi evento pubblico. Sono precisate le misure igienico-sanitarie da adottarsi


04/03/2020  COMUNICAZIONE PER LE AZIENDE ASSOCIATE
CORONAVIRUS: PIANO STRAORDINARIO PER IL MADE IN ITALY E GESTIONE DELL'EMERGENZA
Governo ha stanziato 700 milioni di euro per far fronte alle difficoltà riscontrate dalle aziende nei mercati esteri a seguito dell’emergenza causata dal COVID 19


03/03/2020  COMUNICATO STAMPA

CORONAVIRUS COVID-19: MINISTERO SALUTE CONFERMA CHE GLI ALIMENTI ITALIANI SONO SICURI E NON TRASMETTONO IL VIRUS. CONTRO LE SPECULAZIONI VARATE SANZIONI PER CHI PRETENDE UN CERTIFICATO “VIRUS FREE” PER IL FOOD
Una nota del Minsal sfata le fake news e conferma che i prodotti alimentari realizzati in Italia sono sicuri e non veicolano il virus. E il governo dichiara “pratica sleale” la richiesta di certificazioni “virus free” per i cibi italiani e la punisce con sanzioni amministrative pecuniarie che arrivano fino a 60mila euro


24/02/2020  COMUNICATO STAMPA

ASSOLATTE CONFERMA: L’INDUSTRIA LATTIERO CASEARIA NON SI FERMERÀ
Nessun allarmismo, latte e derivati, beni di prima necessità, continueranno ad essere consegnati nei punti vendita
 

13/02/2020  COMUNICATO STAMPA

ASSOLATTE RINGRAZIA IL MINISTRO BELLANOVA. IL MERCATO RUSSO ELEMENTO DETERMINANTE PER L’EXPORT CASEARIO
Ringraziamo la Ministra Bellanova per l’attenzione e l’impegno che profonde nel supportare l’export italiano e per aver fatto sue le preoccupazioni del settore lattiero caseario, che le abbiamo espresso nei recenti incontri


12/02/2020  COMUNICATO STAMPA

DAZI USA, BREXIT E ORA LA CINA: IL 2020 SARA’ L’”ANNO NERO” DELL’EXPORT CASEARIO ITALIANO?

Assolatte: oggi il coronavirus, ieri la Brexit, l’altro ieri i dazi imposti da Trump e prima ancora l’embargo in Russia. Cosa succederà all’export dei formaggi italiani? Il rischio concreto è di veder cancellati decenni di investimenti e di sforzi da parte delle aziende, da sempre in prima linea per portare all’estero le eccellenze italiane

Nutrizione e salute

IL RUOLO DEI LATTICINI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

14-04-2020

In questo periodo di forzata reclusione il cibo è diventato uno dei protagonisti delle giornate degli italiani


Qual è lo stile alimentare giusto per rafforzare il sistema immunitario? Come evitare di ingrassare per colpa della permanenza forzata in casa? Il cibo può aiutare a contrastare ansia e malumore?

È questo il tema dell’ultimo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, IL RUOLO DEI LATTICINI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS.
 

In questo periodo di forzata reclusione il cibo è diventato uno dei protagonisti delle giornate degli italiani e, come spiega l’autrice Samantha Biale (nutrizionista e giornalista), i latticini rientrano a pieno titolo nella lista della spesa intelligente.
 

Il consumo di latte e derivati in questo periodo è consigliabile per diversi motivi. Da un miglior controllo del peso corporeo, dovuto principalmente al contenuto di calcio, sieroproteine e fermenti, al ruolo “anti ansia” particolarmente utile in questo frangente. Malumore e sconforto emotivo dovuti all’isolamento sociale, unitamente alla mancanza di endorfine prodotte dall’esercizio fisico e a uno stile di vita forzatamente squilibrato, possono essere tenuti sotto controllo anche grazie ad un microbioma sano ed efficiente. Via libera quindi ai latticini fermentati, assunti quotidianamente.


Mentre per rafforzare il sistema immunitario le vitamine A e D, che abbondano nei lattici, si dimostrano particolarmente utili.

In questo numero de Lattendibile

- Occhio all’eccesso di carboidrati

- I latticini aiutano a controllare il peso

- Le armi “segrete” dei latticini: calcio, sieroproteine e fermenti

- I latticini e il ruolo anti ansia

- I latticini per contrastare lo stress

- La dieta per il sistema immunitario: vitamina A e D dei latticini

- Microbioma sano e sistema immunitario: i formaggi stagionati

- La potenzialità dei formaggi probiotici
 

Anche questo nuovo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dalla dottoressa  Samantha Biale, nutrizionista e giornalista, è pubblicato sul portale www.lattendibile.it.

Sapori e Piaceri

MAI PROVATO A PREPARARE BURRO, YOGURT, RICOTTA E KEFIR A CASA? I CONSIGLI PER FARLO AL MEGLIO

27-04-2020

I latticini sono alimenti naturali, genuini e semplici da preparare anche in casa.


Come passano il tempo gli italiani costretti a rimanere in casa a causa del #Covid19? Dedicandosi al fai-da-te, soprattutto in cucina a conferma della passione viscerale e proverbiale che li lega al cibo. Dopo settimane di pane e pizze, torte e focacce preparate (e divorate) da grandi e piccini, perché ora non dedicarsi a qualcosa di nuovo e di diverso ma sempre “magico”, gustoso e genuino (e senza accendere il forno)? Come il burro, lo yogurt, la ricotta e il kefir: quattro alimenti facili da fare in casa, che danno grande soddisfazione e che si possono assaporare in tanti modi sfiziosi e gustosi.

Assolatte suggerisce le ricette per realizzare in casa questi deliziosi alimenti, perfetti da gustare al naturale e versatili da usare come ingredienti di tante ricette. Comunque li si consumi, il risultato è sempre sicuro e apprezzato perché le ricette sono garantite dalle aziende che producono da decenni burro, yogurt, ricotta e latti fermentati con esperienza e passione (e orgoglio). Chi, dunque, può conoscere meglio questi nobili alimenti, testimoni orgogliosi della nostra tradizione lattiero-casearia?

 

COME FARSI IL BURRO: la ricetta di Assolatte

Basta un robot da cucina et voilà… il burro è pronto in pochi minuti, e senza fatica. Si mettono nella ciotola del robot 300 ml di panna fresca (a scelta tra quella liquida ma densa o quella da montare) e la si fa sbattere per qualche minuto per far sì che dalla parte solida si separi un liquido bianco, il latticello, che va filtrato e poi trasferito in un recipiente. Lo si potrà gustare come bevanda rinfrescante o usarlo nelle marinate per ammorbidire le carni rosse o bianche o per rendere soffici e friabili alcuni prodotti da forno (come il pane irlandese preparato con il bicarbonato di sodio, il pane di mais e le focaccine americane). Tornando al burro, si ripete l’operazione rimettendolo nella ciotola del robot e aggiungendo 100 ml di acqua molto fredda. Si sbatte per un minuto e poi si filtra il liquido. Si ripete finché il liquido filtrato sarà praticamente trasparente. Quindi si mette il burro in una capiente ciotola e lo si pressa con lo schiacciapatate in modo da amalgamarlo e da far spurgare l’eventuale liquido rimasto, che va subito filtrato.

Il burro va schiacciato più volte in modo che diventi compatto, asciutto e soffice. A questo punto il burro è pronto: basta metterlo in un pirottino o farne un panetto utilizzando una spatola e l’apposito tagliere scanalato, e avvolgendolo poi in carta oleata. Il burro fresco va subito e sempre conservato in frigorifero.

 

COME FARSI LO YOGURT: la ricetta di Assolatte

Non è necessario avere una yogurtiera per poter preparare lo yogurt in casa. Bastano un litro di latte intero fresco e un vasetto di yogurt bianco. Si inizia versando il latte in un tegamino e scaldandolo sul fornello finché raggiunge i 45°C, ossia è più che tiepido ma non bollente. Poi lo si travasa in un thermos e si aggiunge tutto lo yogurt. Quindi si mescola per bene, si chiude il thermos e si lascia riposare per 12 ore, al buio e a temperatura costante e al caldo (l’ideale sarebbero 35°C). Trascorse le 12 ore lo yogurt è pronto: va diviso in contenitori richiudibili e messo in frigorifero. E consumato nel più breve tempo possibile, al massimo entro tre giorni. Se si vuole ottenere uno yogurt più cremoso e goloso, si può usare la panna fresca: ne bastano 100 ml al posto della stessa quantità di latte.

 

COME FARSI LA RICOTTA: la ricetta di Assolatte

Questo latticino fresco, tipico di tutta l’Italia, è indispensabile in tante ricette e vero passe-partout in cucina. Perché, allora, non provarlo a realizzarlo con le proprie mani? È semplice e veloce. Basta scaldare in un pentolino 1 litro di latte finché raggiunge i 90°C. Mentre il latte è sul fuoco si spreme il succo di mezzo limone e lo si filtra in un colino, per poi aggiungerlo al latte caldo tolto dal fuoco. Si mescola per un paio di minuti con una frusta e si copre il tegamino con un coperchio, lasciando riposare. Dopo una decina di minuti la cagliata sarà pronta e andrà rotta usando un cucchiaio di legno. Passati un paio di minuti, si passa la cagliata in un colino poggiato su un recipiente: il siero si deposita, così, sul fondo mentre la parte solida resta nel colino e va trasferita in un altro contenitore forato (ad esempio uno scolapasta) dove si possa scolare.

Quando la ricotta si sarà asciugata la si può mettere in un altro recipiente, coprirlo con un canovaccio e trasferire in frigorifero. Quando sarà bella solida allora sarà pronta da consumare (in genere servono 3 ore).

 

COME FARSI IL KEFIR: la ricetta di Assolatte

È stato riscoperto di recente per il suo valore salutista questo latte fermentato tipico dell’Europa orientale e caratterizzato da una grande varietà di microrganismi appartenenti a specie molto diverse (come lattobacilli e lieviti) tra loro in simbiosi. 

Farsi il kefir di latte è davvero facile e richiede solo pochi minuti, ma bisogna attendere un giorno prima di poterlo gustare. Gli ingredienti indispensabili sono i grani di kefir di latte, che si possono acquistare nei negozi di alimenti naturali, e un litro di latte fresco. La preparazione inizia versando i grani (senza lavarli) e mezzo litro di latte in un vaso di vetro, ceramica o plastica (mai di metallo). Quindi il barattolo va chiuso con un tovagliolo di carta, fermato con un elastico stretto, e messo in dispensa. Dopo 24 ore lo si può aprire e versarlo in una ciotola filtrandolo con un colino. La parte liquida (ossia il siero) passa facilmente, mentre quella più densa e cremosa va lavorata con un cucchiaio di plastica (mai di metallo) finché non riesce a passare dal colino. Quindi si mescola il contenuto della ciotola in modo da ottenere una bevanda omogenea e cremosa, dal gusto acidulo, che si può gustare al naturale oppure addolcire con un po’ di succo di frutta. Il kefir è perfetto con i cereali da colazione e nei frullati, e utile per addensare e insaporire le zuppe, o per condire le insalate. Tenuto in un recipiente richiudibile si conserva in frigo fino a due settimane.

Quanto ai grani di kefir “usati” non vanno buttati perché sono ancora attivi. Trasferiti in un nuovo barattolo, da chiudere con tovagliolo ed elastico, uniti a mezzo litro di latte l’indomani sono pronti per fare il nuovo kefir. Giorno dopo giorno, i grani crescono di numero, raddoppiando in poche settimane, e la loro azione diventa più energica, e questo fa sì che il kefir sia pronto più in fretta.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

04-05-2020

Maggio 2020


Queste settimane di lockdown sono state l’occasione per qualche riflessione. La sensazione è quella di essere al largo, col mare in tempesta e strumenti inadatti a trovare la rotta. Si naviga a vista. È evidente che nessuno si è dimostrato pronto ad affrontare un’emergenza globale come quella scatenata da questo maledetto, pericoloso virus. Non la Cina, da cui tutto è cominciato, che dopo aver vinto la prima battaglia – con enormi perdite di vite ed economiche – si confronta ora con i primi casi di ritorno, che certificano che la guerra non è finita. Non l’Italia, che – sarebbe ipocrita nasconderlo – in principio ha enormemente sottovalutato le dimensioni del problema, illudendosi che un Paese evoluto, con un importante sistema sanitario, avrebbe retto l’impatto. Pia illusione. Non gli altri Paesi, che si sono anch’essi illusi che l’emergenza non li avrebbe riguardati. Partiti in ritardo, rincorrono con affanno la pandemia, con ospedali da campo e tendoni, mentre decine di migliaia di persone affollano le corsie. Infine, non l’Europa, lenta a rispondere all’allarme. Una misura delle difficoltà incontrate dal nostro Paese è di certo la quantità di norme, disposizioni, decreti e ordinanze emanate in un mese. Come pure il numero di articoli, approfondimenti, interviste ad esperti e non, talk show dove è stato detto tutto e anche il suo contrario. Che confusione!

Pensiamo, ad esempio, alle distanze di sicurezza: prima si diceva che un paio di metri di lontananza avrebbero impedito la diffusione del virus. Poi bastava un metro e ottanta. Infine, si è stabilito per decreto che un metro dà sufficienti garanzie.

E le mascherine? Servono o non servono a ridurre i contagi? Quale tipo va usato nella vita quotidiana o negli stabilimenti: le chirurgiche o le mitiche Ffp? Devono essere marchiate Ue o bastano quelle che non lo sono? Le fornisce la Protezione civile o bisogna comprarle? E dove?

Per non parlare della gestione dei casi positivi registrati in alcune aziende (per fortuna pochi), rimaste sole per giorni a decidere il da farsi, per la mancanza di procedure standardizzate.

Gli esempi sono innumerevoli. La nostra associazione, in un mese, ha diramato più di cinquanta circolari per cercare di spiegare ai soci cosa fare, come farlo, quali procedure attuare. Centinaia le telefonate con dubbi e preoccupazioni per un mercato che vacilla.

Speriamo che la situazione possa presto migliorare. I dati sembrano indicare che il picco è stato superato e si comincia a parlare di un possibile, progressivo ritorno alla normalità. Anzi, a una nuova normalità, diversa da quella che conosciamo e alla quale tutti dovremo, forse, abituarci… forse!

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE 2020

12-11-2020

L’Assemblea Assolatte 2020 e la nomina del nuovo Presidente Paolo Zanetti, le connessioni tra politica e mercati, la nomina del nuovo presidente del Comitato italiano FIL/IDF, Erasmo Neviani. Le interviste al Commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechiwski e a Silvana Longo del Caseificio Longo, gli approfondimenti di mercato ed i focus in materia di igiene e sicurezza


La rivista di novembre dedica ampio spazio all’Assemblea Assolatte durante la quale è stato nominato il nuovo Presidente, Paolo Zanetti.

Paolo De Castro ci parla dello stretto legame esistente tra politica e mercati e delle conseguenze di questi sulle esportazioni dei prodotti alimentari.

Intervistiamo Janusz Wojciechiwski, Commissario europeo all’Agricoltura sulla riforma della politica agricola comune e, in particolare, sulla battaglia per la tutela dei termini lattieri.

Anche il Comitato italiano FIL/IDF ha rinnovato le proprie cariche eleggendo Erasmo Neviani nuovo Presidente per il prossimo quadriennio.

In occasione dei settant’anni del Caseificio Longo, intervistiamo la sua titolare Silvana Longo.

Sul fronte dei mercati parliamo dello studio di Assocamerestero sull’Italian Sounding e dei record del mondo DOP.

In tema di igiene e sicurezza, articoli interessanti sono dedicati alle Linee Guida Indonesiane per la certificazione Halal e al nuovo regolamento FDA sulla tracciabilità.

Le risposte dell’esperto e le numerosissime novità del settore completano la rivista.

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Nutrizione e salute

CURARE E CONSERVARE LA MEMORIA, IL RUOLO DEL CIBO: IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

30-11-2020

Allenare i neuroni, insieme a uno stile di vita sano e a un regime alimentare specifico, può davvero fare la differenza.


Il declino cognitivo è una situazione con cui, prima o poi, bisogna fare i conti. Ma occorre discriminare tra le situazioni attenuabili con un miglioramento dello stile di vita e della dieta e i quadri patologici in cui sono presenti segnali di cambiamento comportamentale/ affettivo che richiedono approfondimenti diagnostici strumentali e terapie mirate.


È questo il tema del nuovo numero della newsletter di Assolatte Lattendibile dedicata alla classe medica: CURARE E CONSERVARE LA MEMORIA: IL RUOLO DEL CIBO.

“Allenare” i neuroni, insieme a uno stile di vita sano e a un regime alimentare specifico, può davvero fare la differenza e specialmente per le persone non più giovani serve una strategia preventiva globale. Una buona memoria si conserva infatti anche riducendo il rischio di arteriosclerosi con una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura, pesce, latticini, cereali e legumi. Alimenti base della buona salute, compresa quella cerebrale.

C’è poi una molecola “salva memoria” che abbonda nei formaggi, specialmente in queslli stagionati.

Si tratta della spermidina, che, stando ad un recente studio, sarebbe in grado di ripristinare la memoria grazie alla sua azione di “pulizia” degli aggregati proteici tossici accumulati nel cervello.
Ma non è tutto: oltre ad evere provati effetti positivi sulla longevità, l’efficacia della spermidina è già stata dimostrata nella prevenzione del rischio di malattie cardiovascolari.

E tra gli alimenti che non devono mancare dalla tavola di chi vuole rallentare il fisiologico deterioramento del cervello, ritroviamo i formaggi. Grazie ai cristalli di tirosina, aminoacido che migliora le prestazioni cognitive come la capacità di memoria e la prontezza mentale.

E, più in generale, sono le proteine dei formaggi a fare a differenza perché promuovono la produzione di glutatione, un antiossidante efficace nel mantenere giovane il cervello e le funzioni cerebrali.

Tutti  i numeri della newslette di Assolatte LATTENDIBILE sono consultabili sul portale WWW.LATTENDIBILE.IT

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

20-01-2021

Gennaio 2021


Eccoci all’anno nuovo, che speriamo possa essere più sereno del 2020. Sono molte le sfide e il lavoro che attendono le aziende e le associazioni come Assolatte. Dopo tanto parlare, infatti, prenderanno il via i lavori legati alla Farm to fork. Su queste pagine ne abbiamo già parlato e nei prossimi mesi vi terremo sicuramente aggiornati sull’evoluzione dei lavori.

Vale la pena, però, ricordare le prossime scadenze.

Nei prossimi 12 mesi, la Commissione ha detto di voler elaborare i primi testi per cambiare le normative su pesticidi, antimicrobici e fertilizzanti, e prevedere nuovi investimenti per il settore bio, a supporto del benessere animale e della biodiversità.

Tante novità all’orizzonte anche per le imprese di trasformazione: si affronteranno temi delicatissimi come quello della riformulazione dei prodotti, della riduzione dell’impronta ambientale, del consumo energetico e degli imballaggi.

Se questo è l’antipasto della Farm to fork, il piatto più sostanzioso arriverà il prossimo anno, quando si dovrà trovare una soluzione per i profili nutrizionali, per limitare la pubblicità di alimenti con tanti grassi, zucchero e sale. Nei desiderata della Commissione, poi, le dichiarazioni nutrizionali front of pack potrebbero diventare obbligatorie, anche se si è ancora in alto mare e non c’è un accordo sul sistema da adottare. Verrà rivista la normativa sui materiali a contatto, incoraggiando imballaggi sostenibili, materiali ecologici, riutilizzabili e riciclabili.

E si continuerà a lavorare sull’eventuale estensione dell’etichettatura di origine: si arriverà, finalmente a regole comuni? Si parlerà di marketing standard e si cercherà di rafforzare il quadro su Dop e Igp.
Tanta carne sul fuoco, quindi, e tante scadenze ci attendono.

Prepariamoci tutti a un’enorme mole di lavoro! Il presidente di Eda – Michel Nalet – durante la recente assemblea della nostra associazione europea ha dichiarato: “Il lavoro che ci aspetta è tantissimo, nessuna azienda, per quanto strutturata, è in condizione di farlo da sola. Spetterà a noi affiancarle, cercando soluzioni equilibrate, compatibili e coerenti con l’attività delle nostre imprese”.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO 2021

21-01-2021

L’opinione di Paolo De Castro sul Green Deal, il nuovo Consorzio Coripet, le sfide europee per il settore e l’etichetta nutrizionale front of pack. Le interviste, gli approfondimenti in materia di igiene e sicurezza e molto altro.


Immancabile, anche con l’anno nuovo, la Rivista Il Mondo del Latte, che propone numerosi interessanti articoli ed approfondimenti.

Nel numero di gennaio, Paolo De Castro riflette sul Green Deal, sui molti obiettivi che si è posta la Commissione europea e sulle tensioni che questi hanno sollevato a causa di un non sufficiente e preventivo confronto con le parti interessate.

Con l’aiuto del Direttore Giovanni Alberti, conosciamo meglio il funzionamento del nuovo Consorzio Coripet per la gestione diretta degli imballaggi.

L’Assemblea annuale EDA e le sfide affrontate dal settore lattiero-caseario nel 2020.

Ancora molto distanti le posizioni sulla futura etichetta nutrizionale fronte-pacco, come emerso dall’European Food Forum.

Il latte nelle diete sostenibili: la FIL/IDF punta a lavorare all’individuazione di indicatori che facciano emergere il reale impatto ambientale del latte rispetto al suo apporto nutrizionale.

Protagonista questo mese: Roberto Brazzale, della Brazzale SpA.

Sul fronte economico, interessanti articoli sono dedicati ai consumi alimentari e all’effetto pandemia.

In materia di igiene e sicurezza conosciamo meglio i nuovi adempimenti sanitari per gli importatori statunitensi e parliamo della guida dell’OIE sul Coronavirus negli animali da allevamento.

Il Food Project dell’Università di Parma, la rubrica dell’esperto e molto altro nella Rivista di questo mese.

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Attualità

FOR/49/2020 - CORONAVIRUS: DECRETO REGIONE LOMBARDIA SIERO DI LATTE

17-03-2020

Un decreto dirigenziale di Regione Lombardia consente l'invio del siero agli impianti di biogas


Attualità

IL NOSTRO LATTE E' BUONO, SICURO E CONTROLLATO. IL PARERE DEL PROF. ALFONSO ZECCONI

28-01-2020

Il settore è vittima dell'ennesimo, infondato allarmismo


COMUNICATO STAMPA ASSOLATTE
27 gennaio 2020

Il recente articolo de “Il Salvagente” sul tema dei residui di sostanze antibiotiche e antinfiammatorie nel latte ha suscitato un notevole clamore nei media e, conseguentemente, allarme nei consumatori.

ASSOLATTE HA CHIESTO AL PROF. ALFONSO ZECCONI DELLA SEZIONE ONE HEALTH DSBCO DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO, DOCENTE E GIÀ DIRETTORE DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN IGIENE E TECNOLOGIA DEL LATTE E DERIVATI DELLO STESSO ATENEO, UN PARERE IN MERITO.

“Ho visto il clamore mediatico suscitato da quanto riportato da “Il Salvagente”, clamore che ritengo fosse il vero obiettivo di questa operazione.  Infatti, i dati che vengono riportati si riferiscono ad un’indagine svolta nel 2018, pubblicata pochi giorni fa su una rivista scientifica, nella quale per altro non si citano i prodotti come invece si fa nell’articolo de Il Salvagente. Ci si può chiedere quindi come mai, se l’obiettivo è difendere il consumatore e smascherare le truffe (come dice il sottotitolo della rivista), si sia aspettato così tanto tempo per divulgare tali dati. Credo, purtroppo, che ancora una volta si sia cercato un effetto sensazionalistico, piuttosto che offrire un reale servizio al consumatore.”

Al di là della strategia comunicativa applicata dalla rivista, ritiene comunque che ci siano dei rischi per il consumatore nel consumare i diversi prodotti indicati nella rivista?
 

“Potrei rispondere in modo netto dicendo no, ma sono sicuro che non sarebbe sufficiente a tranquillizzare il consumatore. Come uomo di scienza, ma soprattutto come persona impegnata professionalmente da più di trent’anni a promuovere la più alta salubrità e qualità dei prodotti lattiero-caseari, so che per controbattere ad affermazioni che sostengono di salvaguardare la salute, dire che la cosa non ha senso non è sufficiente. La mia esperienza mi ha però dimostrato che il consumatore, se informato correttamente, ha un’ottima capacità di riconoscere quello che è vero distinguendolo da quello che è “tendenzioso”. Pertanto, credo che sia utile fornire alcuni dati, così che chi ci legge possa tratte le proprie conclusioni.

1) I dati relativi alla concentrazione dei 3 diversi principi attivi (1 antibiotico e 2 antiinfiammatori) sono tutti al disotto del limite massimo di residui (MLR) per le tre sostanze definiti dalla normativa europea. Tali limiti sono stati definiti dopo approfonditi studi che hanno indicato, ad un livello molto inferiore a quello osservato, la quantità di sostanza che può essere ingerita senza pericolo dalle persone maggiormente vulnerabili. Tali limiti sono utilizzati in tutti i controlli che vengono effettuati sul latte all’origine per verificarne la salubrità e tali controlli sono molto frequenti, in diversi casi anche giornalieri, sulla produzione dei singoli allevamenti.

2) La frequenza di campioni “positivi” riguarda circa un terzo dei prodotti per gli antinfiammatori e il 15% circa per l’antibiotico amoxicillina.  Tutti questi farmaci sono regolati da quello che si chiama “tempo di sospensione”, ovvero se un animale viene trattato con prodotti contenenti tali principi attivi, il suo latte può essere consegnato all’azienda lattiero-casearia solo dopo un numero di giorni definito a livello europeo che garantisca l’assenza di una concentrazione superiore agli MRL. Sicuramente curioso il fatto che, nonostante le molecole a disposizione per i trattamenti antinfiammatori e antibiotici siano molto numerose, solo queste siano state ritrovate con frequenze che sono assolutamente non congruenti con i dati ufficiali dell’Unione Europea relativi al consumo dei farmaci. Ad esempio, le penicilline che sono la categoria a cui appartiene l’amoxicillina rappresentano il 27% degli antibiotici utilizzati in Europa nella terapia degli animali che producono alimenti (quindi non solo bovini da latte ma anche suini, polli, bovini da carne etc.) e le preparazioni per la terapia delle mastiti in Italia rappresentano in totale solo lo 0.2% di questi trattamenti.  Questi sono i numeri reali e certi, ma nell’articolo invece risulta che circa il 15% dei campioni sono positivi, come se ci fosse stata un’inusuale concentrazione di trattamenti proprio nel latte poi utilizzato per la produzione dei prodotti scelti per essere testati nell’articolo."


Quindi sta dicendo che i dati sono sbagliati?

“Assolutamente no da un punto di vista analitico, ovvero le tecnologie applicate sono senz’altro attuali e accurate. L’articolo scientifico a cui fa riferimento l’inchiesta de “Il Salvagente” da questo punto di vista è ineccepibile. Credo però che il rigore legato alla scelta dei campioni e l’interpretazione dei dati dovrebbero essere valutati con maggiore attenzione e cautela per quanto riguarda l’articolo de “Il Salvagente”. Per esempio, se usiamo i dati proposti da “Il Salvagente” e consideriamo le tecnologie produttive per il latte pastorizzato e UHT, per ottenere le concentrazioni dichiarate di amoxicillina il 35% delle bovine dovrebbe essere stato trattato e il loro latte appena raggiunto il livello minimo di concentrazione legale (MLR) dovrebbe essere stato usato per la produzione dei prodotti citati nell’articolo. Se consideriamo il desametasone, invece, il numero di animali necessari per avere le concentrazioni dichiarate è addirittura intorno al 90%. È praticamente impossibile che questo possa essere avvenuto nella realtà perché del tutto incompatibile economicamente e legalmente con l’allevamento del bovino da latte. Infatti, se le bovine avessero richiesto una tale mole di trattamenti vorrebbe dire che non erano in grado di produrre latte e chi gli allevatori avrebbero speso cifre enormi e insensate per trattamenti farmacologici inutili.”

Quindi possiamo dire che non corriamo rischi e che si tratta solo di allarmismi privi di fondamento?

“Per quanto riguarda la presenza delle sostanze incriminate nei latti testati, visto che sono rispettati i limiti di sicurezza, direi proprio che non corriamo rischi, tenuto anche conto di quanto detto prima in relazione alla “trasferibilità” del dato nella realtà produttiva. Questo non vuol dire che non si debba essere attenti a queste problematiche e che non si debba perseguire un sempre maggiore rigore nell’uso dei medicinali negli allevamenti. Non bisogna però dimenticare che i farmaci, così come ci permettono di curare le nostre malattie e di soffrire il meno possibile, hanno esattamente la stessa funzione negli animali e una lotta scriteriata contro l’uso dei medicinali in allevamento avrà il solo effetto di aumentare le sofferenze degli animali e peggiorare la salubrità degli alimenti.
Il latte in Italia è un prodotto di altissima qualità e sicurezza, ed è materia prima per moltissimi prodotti italiani che vengono apprezzati nel mondo. Tuttavia, ha oggi molti nemici che attraverso diversi mezzi ne determinano un minor utilizzo, questo non porterà a migliorare la salute della popolazione, ma otterrà esattamente l’effetto contrario.”

Attualità

FOTOGALLERY DELLA CAMPAGNA ASSOLATTE-ICE IN CANADA

04-12-2019


Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO 2020

13-05-2020

Il Covid-19 e la centralità dell’Europa. EDA chiede misure ad hoc a sostegno del settore lattiero-caseario. Intervista al Presidente della Commissione Agricoltura del PE, Norbert Lins. Demografia europea e abitudini alimentari. Come cambiano i consumi e l’organizzazione della distribuzione, approfondimenti normativi e molto altro


Paolo De Castro sottolinea come l’emergenza Covid-19 abbia ricordato a tutti la centralità dell’approvvigionamento alimentare, del settore alimentare e del mercato unico e, quindi, l’importanza di un’Europa più coesa.

EDA è intervenuta in maniera compatta presso il Commissario UE all’agricoltura, Wojciechowski, per chiedere misure a sostegno del settore lattiero europeo.

Intervistiamo Norbert Lins, Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.

Il latte ed i prodotti lattiero-caseari sono elementi cardine di una dieta sana e sostenibile: la posizione della Federazione Internazionale del Latte.

Uno studio del Parlamento europeo traccia il quadro della struttura demografica dell’Unione europea e del suo sviluppo, con le inevitabili ripercussioni che ciò comporta sulle abitudini alimentari.

Vediamo come cambia il piatto degli italiani e come si riorganizza la grande distribuzione per intercettare al meglio la ripresa dei consumi.

Non mancano gli approfondimenti normativi con le risposte dell’esperto in tema di etichettatura.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

31-03-2020

Aprile 2020


Chi avrebbe mai immaginato che, nel giro di pochi giorni, prima l’Italia e poi il resto dell’Europa fossero costrette a una serrata completa e drammatica? Tutto per un’emergenza sanitaria che ricorda la trama di molti film del genere distopico: un maledetto virus, del quale stiamo imparando la pericolosità!

Le imprese del settore stanno facendo un lavoro eccezionale.

Con la chiusura degli esercizi della ristorazione, delle mense, delle scuole e delle università hanno subìto la cancellazione improvvisa di moltissimi ordini.

Il sistema non si è fermato neanche per un giorno: si è attivato con una vera e propria rete di solidarietà, garantendo la raccolta di tutto il latte prodotto, cercando – giorno dopo giorno - di collocare le cisterne prima destinate ai prodotti del canale Horeca. Tutto tra enormi difficoltà, procedure e protocolli operativi sempre più complessi ed onerosi. Perché, per gli imprenditori e i manager delle nostre aziende, garantire la sicurezza dei collaboratori, dei dipendenti, degli operai e delle loro famiglie è un dovere imprescindibile.

Mentre andiamo in stampa non sappiamo se la situazione si sia ulteriormente aggravata per le restrizioni che vengono decise in tanti Paesi, che mettono a rischio anche le esportazioni.

Sappiamo, però, che i nostri imprenditori e le  loro aziende vanno avanti, passo dopo passo, litro dopo litro, chilo dopo chilo.

Nessuno ha pensato, neanche per un istante: adda passà ‘a nuttata” – espressione  celeberrima del grande Eduardo De Filippo, che criticava la passività con cui alcuni reagiscono ai problemi della vita.

Si sono rimboccati le maniche, coscienti delle enormi responsabilità che gravano sulle loro spalle.

Tutti, però, devono fare la propria la propria parte: i fornitori, che devono limitare le produzioni; la distribuzione, che deve cercare di favorire i prodotti che escono dalle nostre fabbriche; la politica, che deve trovare risorse e strumenti straordinari per reagire ad una situazione altrettanto straordinaria.

Attualità

È INGIUSTIFICABILE GENERARE INFONDATE PREOCCUPAZIONI NEI CONSUMATORI. IL NOSTRO LATTE È BUONO, SICURO E CONTROLLATO

24-01-2020

Il settore vittima dell'ennesimo ingiustificato allarmismo


COMUNICATO STAMPA ASSOLATTE
24 gennaio 2020

IL NOSTRO LATTE E' BUONO, SICURO E CONTROLLATO.

IL SETTORE VITTIMA DELL'ENNESIMO INGIUSTIFICATO ALLARMISMO
 

La rivista Il Salvagente ha recentemente dedicato un lungo articolo sul latte, intitolato: Latte macchiato.
 
L’articolo prende spunto da uno studio delle Università di Napoli e di Valencia che - con un metodo ancora in fase sperimentale - ha inteso verificare la presenza di micotossine e di antibiotici in alcuni campioni di latte.
 
Partendo dalle analisi, la rivista dedica ampio spazio ad articoli estremamente allarmistici sul consumo di latte.
 
Riteniamo quindi doveroso ripristinare una corretta e veritiera informazione nell’interesse del consumatore in primis e del sistema produttivo. Precisiamo quindi che:
 
  • le analisi sui campioni di latte presi in considerazione confermano la totale assenza di qualsiasi rischio per i consumatori: infatti le micotossine sono risultate completamente assenti in tutti i campioni e le tracce di antibiotici, cortisonici e antinfiammatori ritrovate in alcuni campioni sono su livelli ampiamente al di sotto di quelli di legge.  Va inoltre precisato che l’utilizzo di antinfiammatori è consigliato come terapia di supporto proprio al fine di limitare il più possibile l’uso di antibiotici e ridurre il rischio di antibiotico resistenza di cui tanto si parla nell’articolo.
  • I prodotti analizzati sono tutti pienamente conformi alla normativa vigente e sicuri per i consumatori.
  • L’uso degli antibiotici in allevamento - a cui viene fatto ricorso esclusivamente dietro prescrizione veterinaria registrata su apposita banca dati - è regolamentato da una rigida normativa, che fissa dosi utilizzabili e durata dei trattamenti, limitandone l’impiego ai soli casi di effettiva utilità per la salute dell’animale.
  • L'industria lattiero-casearia collabora con gli allevatori per aumentare la consapevolezza dell’uso dei farmaci stipulando accordi finalizzati al miglioramento del benessere e della salute degli animali allevati, al rafforzamento della prevenzione delle malattie animali e alla lotta all’antibiotico resistenza
  • L’Italia ha il sistema di sicurezza alimentare più rigoroso che esiste al mondo e tutto il latte raccolto dalle imprese di trasformazione - oltre ai controlli di legge - prima di essere destinato a lavorazione viene sottoposto a numerose analisi, tra le quali l’eventuale presenza di antibiotici. Il latte che non risponde ai requisiti di legge viene escluso dalla filiera alimentare.
 
Troviamo ingiustificabile gettare ombre così pesanti e inutilmente allarmistiche sull’intera filiera, generando infondate preoccupazioni nei consumatori e compromettendo la fiducia che i consumatori ripongono nelle aziende lattiero casearie e nella qualità di un prodotto nutrizionalmente fondamentale come del latte.

Nutrizione e salute

LA PALEODIETA, UN REGIME SQUILIBRATO CHE ESCLUDE INTERI GRUPPI ALIMENTARI. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

03-02-2020

La paleodieta è una delle del momento, ma è stata inventata ben 44 anni fa da Walter Voegtlin.


Spesso citata nelle trasmissioni televisive e negli articoli dedicati alle diete del momento, la paleodieta è stata inventata ben 44 anni fa.
“La dieta dell’età della pietra” – questo il nome originale – fu scritta dal gastroenterologo Walter Voegtlin, ma è solo nel 2002 – grazie al nutrizionista Loren Cordain – che ha raggiunto un pubblico più ampio.
“The Paleo Diet” ricalca il medesimo mantra: per vivere a lungo e senza ammalarsi bisogna mangiare come gli uomini del paleolitico.

 

Peccato che i fatti non stiano proprio così: nel lunghissimo periodo del Pleistocene – periodo cui fa riferimento la teoria della dieta paleolitica e che va da 2.5 milioni a 10 mila anni fa – ci sono state quattro grandi ere glaciali, seguite da altrettanti periodi interglaciali. I continenti si spostavano, le specie si evolvevano, si estinguevano, migravano. In tutta questa giravolta di specie, climi e continenti che ha caratterizzato un periodo così lungo, certamente non c’era una dieta standard.

È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata da Samantha Biale, LA “PALEODIETAESCLUDE CEREALI, LEGUMI E LATTICINI. MA LA SCIENZA RACCONTA UN’ALTRA STORIA...     

Anche l’affermazione secondo cui gli uomini preistorici erano più sani di noi è falsa. Di certo, sappiamo che la vita media era molto bassa a causa di malattie infettive e incidenti. In pratica, i paleolitici non hanno vissuto abbastanza a lungo da sviluppare le malattie croniche!
 

L’eliminazione dei latticini, come previsto dalla paleodieta, non solo condiziona notevolmente le scelte alimentari ma può incidere negativamente sulla salute. In particolare, può ridurre la concentrazione nel colon di sostanze con azione antinfiammatoria e acidificante sull’ambiente intestinale, utili per stimolare la proliferazione della flora batterica acidofila “buona” e inibire le specie batteriche indesiderate. Ma non è tutto. Una dieta nel complesso squilibrata può portare, tra le altre cose, a carenze di vitamina D e di calcio, essenziali per la salute delle ossa.
 

L’importanza delle indicazioni nutrizionali che suggeriscono un consumo adeguato di alcuni gruppi alimentari, a iniziare da latticini, vegetali e cereali, è stata oggetto di vari studi di popolazione. La maggior parte ha dimostrato gli effetti favorevoli sia sul rischio di sviluppo di malattie croniche (cardiovascolari e tumorali in primis), sia sulla mortalità.
 
Tutti i numeri della newsletter sono pubblicati sul sito WWW.LATTENDIBILE.IT

Attualità

DAZI USA, BREXIT E ORA LA CINA: IL 2020 SARA’ L’”ANNO NERO” DELL’EXPORT CASEARIO ITALIANO?

12-02-2020

Oggi il coronavirus, ieri la Brexit, l’altro ieri i dazi imposti da Trump e prima ancora l’embargo in Russia. Cosa succederà all’export dei formaggi italiani? Il rischio concreto è di veder cancellati decenni di investimenti e di sforzi da parte delle aziende, da sempre in prima linea per portare all’estero le eccellenze italiane


L’epidemia del coronavirus non accenna a fermarsi. E, se proseguirà su questi ritmi, a lungo andare l’allarme rischia di spostarsi dal piano sanitario a quello economico. Con conseguenze molto pesanti per l’economia globale, considerato il ruolo di primo piano che la Cina riveste a livello mondiale. E anche l’Italia ne sarebbe fortemente penalizzata: l’”allarme Cina” coinvolge il food&beverage italiano, per cui l’export è vitale, dice Assolatte.
 
Infatti, spiega Assolatte, non solo la Cina rappresenta il 17% del Pil mondiale ma è anche il primo importatore di prodotti alimentari provenienti da tutto il mondo, Italia compresa.  E la sua “fame” di cibo continua a crescere in modo significativo: solo nel 2019 l’import alimentare è aumentato del 12% rispetto ai 12 mesi precedenti.
 
Oggi bisogna far fronte a un’emergenza sanitaria globale per cui è indispensabile concentrare tutte le energie per affrontare e bloccare il coronavirus– sottolinea Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte - Da imprenditori, tuttavia, siamo costretti a fare le nostre prime valutazioni sul probabile impatto di quest’epidemia sul commercio internazionale, soprattutto in un contesto già viziato dalle tensioni tra i maggiori player mondiali”.

Il problema adesso in Cina  riguarda perlopiù la fornitura di materie prime, spiega Assolatte. La logistica cinese è paralizzata: in alcune aree del Paese la circolazione è stata limitata e diversi scali marittimi stanno rallentando le attività di carico e scarico a causa della carenza di mezzi e di personale. Già da qualche giorno, spiega Assolatte, il Consiglio per la promozione del commercio internazionale della Repubblica Popolare Cinese sta emettendo specifici certificati (i cosidetti “certificati di forza maggiore”) in modo da permettere alle aziende cinesi di giustificare l’eventuale inadempienza dei tempi previsti nei contratti a causa dei comprovati disagi che interessano i servizi di trasporto via terra, aria o mare.

Con ogni probabilità gli strascichi che questo virus si lascerà alle spalle interesseranno anche il settore lattiero-caseario, per cui la Cina ha rappresentato finora un mercato dalle grandi potenzialità – prosegue Ambrosi - I consumatori cinesi si stanno interessando sempre di più ai nostri prodotti e negli ultimi anni l’export caseario italiano in Cina è cresciuto in modo esponenziale”.
Secondo le elaborazioni di Assolatte, nel 2019 le vendite di formaggi e latte italiani in Cina hanno raggiunto i 25 milioni di euro: il doppio rispetto al 2015 e oltre 10 volte di più che nel 2010.  Nel corso dell’ultimo decennio l’escalation delle vendite di formaggi italiani in Cina  è stata davvero incredibile, prosegue Assolatte:  tra 2010 e 2019 il tasso di crescita medio annuo è stato del 38,7%.

Dall’Italia partono per la Cina soprattutto formaggi freschi (circa il 70% dell’export totale), ma c’è ampio margine per affermare anche tutti gli altri prodotti caseari italiani visto che si tratta di un mercato con oltre 1 miliardo di consumatori, sempre più attenti alla qualità e interessati ai prodotti made in Italy, a partire dai suoi eccellenti formaggi DOP.

E proprio i grandi formaggi DOP italiani sono stati oggetto di un importante e strategico accordo commerciale, sottoscritto nel novembre 2019, da UE e Cina che li ha tutelati anche sul mercato cinese. Un grande successo per i nostri formaggi, raggiunto dopo una lunga e difficile trattativa condotta sotto la pressione degli Stati Uniti, e che ora rischia di essere vanificato dalla difficile situazione di crisi determinata dal coronavirus.

“Al momento è molto difficile valutare l’impatto dell’epidemia sull’interscambio con la Cina – prosegue Ambrosi - ma è probabile che l’emergenza rallenterà la crescita del mercato a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, compromettendo i risultati di cui oggi andiamo orgogliosi e vanificando gli investimenti milionari realizzati dalle nostre imprese nel corso degli anni”.

Uno scenario, dunque, che non fa ben sperare le aziende italiane del settore lattiero-caseario italiano e che fa presagire un 2020 molto difficile per le esportazioni italiane, rimarca Assolatte.
Infatti le attuali criticità del mercato cinese, colpito dal coronavirus, si sommano alle pesanti ripercussioni causate dai dazi imposti dall’amministrazione Trump e all’avvio della Brexit, che tante incognite pone sulle vendite nel mercato britannico, mentre prosegue l’embargo in Russia, in passato altro grande e promettente mercato di sbocco dei formaggi italiani. Che il 2020 passi alla storia come l’”anno nero” dell’export italiano, si chiede Assolatte?

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE 2020

15-09-2020

Il bilancio europeo pluriennale 2021-2027, le notizie dall’Europa e gli approfondimenti normativi. Molte le interviste: All’europarlamentare tedesco Andrea Schwab, al Presidente del Consorzio del Pecorino Romano Salvatore Palitta, al neo Presidnete del Consorzio Tutela Grana Padano, Renato Zaghini e al Presidente Federalimentare Ivano Vacondio


Ora che è stato approvato il bilancio pluriennale 2021-2027, Paolo De Castro punta l’attenzione sull’importanza che l’Italia spenda bene i soldi che arriveranno dall’Europa attraverso sussidi e prestiti e illustra i fronti sui quali si sarebbe potuto fare meglio.

Molte le notizie dall’Europa: il confronto sull’etichettatura nutrizionale FOP, il nuovo piano per l’economia circolare, il post Brexit e molto altro.

Con Andrea Schwab, deputato tedesco al Parlamento europeo della Csu e coordinatore della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori per il Gruppo del Partito popolare europeo parliamo delle priorità della Commissione per il mercato interno e di protezione del mercato unico.

Riflettori sui protagonisti del mondo DOP: intervistiamo Salvatore Palitta, Presidente del Consorzio del Pecorino Romano e Renato Zaghini, neo Presidente del Consorzio tutela Grana Padano.

Il Presidente di Federalimentare Ivano Vacondio analizza le difficoltà create dalla pandemia e traccia la direzione per la ripresa del settore.

Sul fronte economico analizziamo i dati dei primi cinque mesi 2020; migliori delle aspettative.

In materia di igiene e sicurezza vi raccontiamo l’esito dell’iniziativa pilota sulla conduzione di un audit di sicurezza alimentare da remoto, alla quale ha partecipato Assolatte.

Vari approfondimenti normativi e molto altro completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO 2020

09-07-2020

La Strategia Farm to Fork, il valore dei latticini secondo i medici, gli effetti della pandemia su acquisti, comportamenti di consumo, produzione ed export. Molti i temi di mercato, la certificazione bio per i prodotti lattieri in Giappone e molto altro


Farm to Fork: Paolo De Castro pone alcune riflessioni sulla Strategia recentemente varata dalla Commissione europea e sulla quale ci sono ancora molti dubbi su come applicarla. La Strategia e le sue numerose attività sono sotto l’occhio vigile anche di EDA, viste le importanti ricadute che avranno anche nel settore lattiero.

Intervistiamo Roberto Berutti, responsabile dello sviluppo rurale, gestione delle crisi, benessere animale e rapporti con la Banca europea degli investimenti nel Gabinetto del commissario europeo all’agricoltura.

I medici conoscono bene il valore dei latticini. E’ quanto ci dice un sondaggio Assolatte che ha indagato l’opinione di oltre 300 medici.

Sul fronte economico analizziamo gli acquisti durante i mesi di lockdown, scopriamo che formaggi e latticini hanno registrato un vero boom e analizziamo il peso della pandemia su produzione ed export.

Le trattative post Brexit, l’effetto Covid sulle produzioni DOP e l’andamento della produzione di latte sono altri interessanti approfondimenti di mercato.

L’estensione della certificazione bio al settore caseario in Giappone, gli orientamenti europei per l’attuazione del Reg. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari, incluse le donazioni alimentari, da parte dei supermercati e dei ristoranti sono alcuni interessanti articoli relativi a igiene e sicurezza.

Le risposte dell’esperto e molto altro.

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Nutrizione e salute

È QUESTO IL MOMENTO GIUSTO PER RECUPERARE LA FORMA FISICA. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

16-07-2020

Ritrovare il benessere dopo la quarantena non è affatto difficile, anzi.


Dopo l’emergenza Coronavirus, in cui si è parlato ogni giorno di “picchi”, anche la bilancia ha registrato picchi imprevedibili. La sedentarietà, la fame nervosa causata dallo stress e il boom culinario hanno regalato, in media, 3-5 chili di cui tutti vorrebbero liberarsi il prima possibile.


La buona notizia è che recuperare il peso forma, in questo caso, sarà più facile: la ripresa dei ritmi normali e della socialità, ma soprattutto la sensazione di avere nuovamente sotto controllo la propria vita, sono la benzina giusta per ripartire con vitalità e motivazione.
 
È questo il tema dell’ultimo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, FASE 3. IL MOMENTO GIUSTO PER RECUPERARE LA FORMA FISICA.
 
Tra i consigli dell’autrice Samantha Biale (nutrizionista e giornalista), evitare atteggiamenti alimentari troppo restrittivi, perchè potrebbero aggiungere ulteriore stress e portare al fallimento. Ciò che serve è un approccio sereno ed equilibrato con il cibo, che, in estrema sintesi, si può tradurre in “mangiare ciò che fa bene” senza privarsi di ciò che “ci fa sentire bene”.

E se durante la quarantena il cibo aveva assunto un ruolo consolatorio e compensatorio, ora è il momento di investirlo di una nuova valenza: perdere peso, guadagnando salute e bellezza come atto di amore verso sé stessi.

Tutti i numeri de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, sono online sul portale www.lattendibile.it.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

29-07-2020

Agosto 2020


Zoom, Teams, Cisco Webex, Skype: chi più ne ha, più ne metta. E poi webinar, streaming, conference call, meeting on line...

Fatte salve rare eccezioni, fino allo scorso inverno erano davvero pochi quelli che utilizzavano a scopo professionale questi strumenti e queste piattaforme per parlarsi, “incontrarsi”, discutere, confrontarsi. Poi è arrivato il maledetto Coronavirus. Ci è stato imposto di barricarci in casa, ci è stato raccomandato di lavorare “da remoto” (per piacere, basta parlare di smart working), ci è stato vietato di incontrare parenti, amici, conoscenti, colleghi e collaboratori. Vietato riunirsi, vietato vedersi!

C’è voluto qualche giorno per riorganizzarci, poi – con una capacità di adattamento che non può lasciarci indifferenti e che è prova definitiva che l’uomo è un animale sociale – abbiamo imparato a conoscere e a usare meglio computer e web, a prendere dimestichezza con nuovi strumenti e nuove tecnologie. La velocità di reazione è stata ammirevole e dobbiamo davvero complimentarci con noi stessi per la fantasia che abbiamo usato per non rimanere indietro o con le mani in mano.

Tutto bene, quindi? Purtroppo, no!

Come spesso accade in tante vicende umane, si è rapidamente passati da un eccesso all’altro. Non c’è giorno che non arrivino inviti a questo, a quell’evento o all’ennesimo seminario, organizzato da questa o quella organizzazione, sempre sulla rete, ovviamente, molto spesso per parlare di temi triti e ritriti.

Ogni settimana arrivano decine di inviti a riunioni e conference call, dove spesso si discute del più e del meno, di tutto e del contrario di tutto. Senza parlare dei corsi e dei seminari a cui partecipare o da scaricare sul proprio personal computer. Quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra? (Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?) tuonava Cicerone quasi duemila anni fa.

Lanciamo il medesimo grido di allarme: si sta esagerando!

Nei momenti difficili – e questo lo è davvero – bisogna concentrarsi sui fondamentali, rimboccarsi le maniche e lavorare sodo.

Il che è impossibile se si sta perennemente connessi alla rete, dove comunque manca il contatto umano e si perdono sfumature fondamentali nelle relazioni interpersonali.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

09-11-2020

Novembre 2020


Lo scorso 15 ottobre, a Milano, l’assemblea dei soci ha eletto il nuovo presidente di Assolatte: Paolo Zanetti.

Salutato con un applauso dalla platea, il neopresidente si è detto orgoglioso della fiducia raccolta, emozionato per l’incarico ricevuto, pronto a lavorare con impegno per confermare la centralità industriale e il ruolo di Assolatte.

Il lavoro che lo aspetta è impegnativo: le imprese lattierocasearie sono protagoniste di una filiera che è un asse portante del food e dell’export italiano.

Negli ultimi anni sono cresciute molto, ma vogliono crescere ancora, sfruttando le loro enormi potenzialità.

Il settore è solido e la voglia di fare è tanta, come ha dimostrato anche il passato più recente.

A fronte di tanti atout, il comparto dovrà confrontarsi anche con alcune criticità storiche e con un’emergenza mondiale che ha fiaccato la già debole economia del nostro Paese.

Ma Zanetti è uomo determinato, viene da una delle più note famiglie di industriali del settore e si è fatto le ossa sia in azienda – dove da molti anni segue le vendite sui mercati mondiali – sia in Federalimentare, dove occupa il ruolo di vicepresidente. Agli auguri già arrivati da istituzioni, amici e colleghi, aggiungiamo i nostri: buon lavoro, presidente, in bocca al lupo!

Nutrizione e salute

LATTE E BEVANDE VEG: CONFRONTO IMPOSSIBILE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

25-02-2021

La scienza conferma. le bevande vegetali non sono nutrizionalmente paragonabili al latte. E il calcio aggiunto non mostra la stessa biodisponibilità.


Per alcuni hanno una immagine più positiva rispetto al vero latte, ma la scienza conferma che le bevande vegetali non sono nutrizionalmente paragonabili al vero latte e il calcio aggiunto, inoltre, non ha la stessa biodisponibilità.

È questo il tema dell'ultimo numero della newsletter Lattendibile.

In Italia, le bevande vegetali rientrano nelle abitudini di diversi consumatori, spesso ignari di acquistare un prodotto lontano dalle caratteristiche nutritive del latte che tali prodotti vorrebbero rimpiazzare.

Inizialmente c’era solo la bevanda vegetale a base di soia. Destinata ai vegani e ai soggetti allergici alle proteine del latte, la sua formulazione fu studiata in modo da ottenere una composizione in proteine, grassi e zuccheri simile al latte intero, il cui equilibrio tra nutrienti è considerato ottimale sotto molti punti di vista.

Nel giro di pochi anni, però, gli scaffali si sono affollati di varie tipologie di bevande vegetali (riso, avena, farro, orzo, etc.) che, essendo ottenute da cereali e non da legumi, hanno dato origine a prodotti con ingredienti e valori nutritivi piuttosto eterogenei.  

Tra le ultime novità, si trovano le bevande a base di mandorla, cocco e nocciole che – dal punto di vista nutrizionale – si allontanano ancora di più dal latte.

Chi non ha la preparazione per comprendere le informazioni nutrizionali in etichetta e bilanciare l’alimentazione quotidiana, rischia di scegliere prodotti che crede ‘sostitutivi’ ma che in realtà hanno una composizione nutritiva ben lontana dai veri prodotti lattiero caseari.

La categoria più a rischio, in questo senso, è quella dei bambini che necessitano, ancor più degli adulti, di un'assunzione completa e regolare di tutti i micronutrienti.


Tutti  i numeri della newslette di Assolatte LATTENDIBILE sono consultabili sul portale WWW.LATTENDIBILE.IT

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO 2021

04-03-2021

Il webinar Assolatte sull’etichettatura nutrizionale FOP e quello AFIDOP sui cambiamenti delle abitudini alimentari durante la pandemia ed i risvolti per i formaggi DOP/IGP. La Strategia europea contro il cancro, i lavori FIL/IDF, gli approfondimenti normativi e quelli di igiene e sicurezza e molto altro


Il numero di marzo della Rivista Il Mondo del Latte dedica ampio spazio all’attualità ed alle attività Assolatte.

Il webinar Assolatte sul sistema di etichettatura nutrizionale volontaria fronte pacco, che ha visto ampia partecipazione delle Aziende, ha presentato il quadro europeo in materia di etichettatura FOP, la posizione e la strategia italiana e il sistema a “batteria” nazionale.

Scopriamo i risultati di una indagine Nomisma sui cambiamenti nelle abitudini di consumo nel periodo pandemico, soprattutto per quanto riguarda i formaggi DOP e IGP, presentati nel corso di un incontro virtuale organizzato da Afidop – Associazione dei formaggi italiani DOP e IGP al quale hanno partecipato operatori, Consorzi di tutela, Aziende private, cooperative e loro associazioni.

La difesa del mercato unico per superare la pandemia: la richiesta dell’industria casearia europea.

La strategia della Commissione europea contro i tumori punta sulla prevenzione, con ampio coinvolgimento anche di dieta e attività fisica. Strategia sulla quale Paolo De Castro propone la propria riflessione.

Tantissimi i fronti di lavoro della Federazione Internazionale del Latte FIL/IDF e le novità del settore.

Sul fronte igiene e sicurezza parliamo di febbre della Rift Valley e delle valutazioni EFSA.

Non mancano le risposte dell’esperto in materia di etichettatura e molto altro. 

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Nutrizione e salute

BASSO CONSUMO DI LATTE E ANNI DI VITA PERSI. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

13-04-2021

I comportamenti alimentari scorretti comportano un carico di malattia pari a 2 milioni di anni


In Italia, i comportamenti alimentari scorretti comportano un carico di malattia pari a 2 milioni di anni. Proprio come uno dei più noti e importanti fattori di rischio, il fumo di tabacco, a riprova di quanto l’alimentazione odierna incida sulla salute.


È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile CARICO DI MALATTIA: QUANTO CONTA L’ALIMENTAZIONE realizzato dal PROF. ANDREA GHISELLI, presidente della Società Italiana di Scienze dell'Alimentazione (SISA).

L'ultimo rapporto del Global Burden of Diseases – organismo che fornisce informazioni ai decisori politici in tema di sanità pubblica – offre un quadro abbastanza confortante: la salute dell’uomo sull’intero pianeta sta indubbiamente migliorando, così come l’aspettativa di vita. E l’Italia in primis: dal 16 posto della metà del secolo scorso ai primi posti al mondo insieme al Giappone ai nostro giorni.

Il problema emergente, però, è che il tempo che trascorreremo in cattive condizioni di salute non si è modificato di molto ed è rimasto sostanzialmente quello di 20 anni fa.

I primi cinque responsabili di maggiore perdita di salute In Italia e nei Paesi ad alto reddito sono rappresentati dal fumo di tabacco, al primo posto, seguito da iperglicemia, ipertensione, eccedenza ponderale e consumo di bevande alcoliche.

E tra i comportamenti alimentari responsabili della maggior quantità di carico di malattia, c’è il basso consumo di latte.

Basso consumo che si traduce, in Italia, con lo spreco di più di 50 mila anni di vita sana. Ed è uno spreco di salute che potrebbe essere prevenuto semplicemente con una tazza di latte a colazione e qualche spuntino a base di latte.

Un consumo inadeguato di latte, undicesimo fattore di rischio in termini di peso sulla salute, produce un carico di malattia equiparabile a quello prodotto dal basso consumo di vegetali o dall’alto consumo di bevande zuccherate.

Secondo il Global Burden of Diseases, il carico di malattia che deriva da un consumo troppo basso di latte è riferibile all’aumentato rischio di cancro del colon, anche se la letteratura scientifica comincia ad essere abbastanza ricca di evidenze che indicano un effetto di bassi consumi di latte e in generale di prodotti lattiero-caseari anche nelle altre patologie croniche.

Tutti gli approfondimenti sul numero CARICO DI MALATTIA: QUANTO CONTA L’ALIMENTAZIONE, allegato, che è consultabile anche sul portale Lattendibile.it.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

29-04-2021

Maggio 2021


Le esportazioni lattiero-casearie italiane continuano a crescere, è un dato di fatto. Ed è altrettanto assodato che tanti cerchino di salire sul carro dei vincitori, accampandosi il merito dei successi altrui.

La verità, però, è una sola: i protagonisti della diffusione del made in Italy nel mondo e dei record registrati negli ultimi anni sono gli imprenditori, che hanno creduto e investito tempo e denaro, rischiato in prima persona, per far conoscere i prodotti e far decollare il mercato del caseario tricolore.

Quanto successo nel nostro settore non è diverso da quel che è accaduto nel mondo della moda dagli anni ‘70. Alcune aziende (all’inizio ben poche), particolarmente lungimiranti, hanno intuito le potenzialità dei prodotti italiani, lavorato per farli conoscere all’estero, prima sui mercati vicini, poi su quelli più lontani, aprendo la strada ad altri prodotti e altre aziende.

I numeri confermano, infatti, che fino ai primi anni ’90, il settore sembrava poco sensibile ai richiami del mercato mondiale e l’export rappresentava una modesta quota della produzione nazionale.

Con poche esportazioni e tanto import – fondamentale per garantire i necessari approvvigionamenti – la bilancia dei pagamenti del nostro settore era in rosso di svariate centinaia di milioni.

Alla fine del secondo millennio il quadro è cambiato e le esportazioni sono cresciute in modo vorticoso: passando in vent’anni da 170.000 a 460.000 tonnellate, con un tasso medio di crescita dell’8% la bilancia dei pagamenti è passata dal profondo rosso a numeri positivi.

Oggi, nel segmento formaggi, la differenza export-import vale più di 1 miliardo e 400 milioni e – novità del 2020 – per la prima volta non è il solo segmento caseario a chiudere in attivo, ma l’intero settore, con un +212 milioni di euro che premia chi ha creduto nell’estero. Anche in tempi di Covid, nonostante le restrizioni e i problemi, le imprese tricolori si dimostrano una macchina da guerra capace di portare nel mondo prodotti sempre più apprezzati e di alto valore rispetto alla concorrenza.

Un altro miracolo dell’imprenditoria italiana, che lavora in un Paese di mille complessità, poco competitivo, con una burocrazia tra le più farraginose del mondo e – non dimentichiamolo – dove la produzione interna, per quanto cresciuta, è ancora insufficiente a coprire il fabbisogno industriale.

Chapeau, quindi, a chi ha saputo guardare lontano, che non può che essere il vero interlocutore delle istituzioni, anche quando si parla di export. Cartellino giallo, invece, a chi insiste a fare la ruota, mettendosi in mostra e cercando di fare propri i meriti altrui.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO 2021

07-05-2021

Etichettatura di origine, Green Deal e mercato unico, andamento delle vendite 2020. Nuove interviste, approfondimenti igienico sanitari e normativi e molto altro.


È uscito il numero di maggio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti. 
 
Nell’anno del Covid e dei lockdown, i prodotti lattiero-caseari sono stati indubbiamente premiati nelle vendite della GDO. Ma non basta per compensare le perdite legate alla chiusura di bar e ristoranti. 
 
Le riflessioni e i dubbi di Paolo de Castro sul piano di azione per il biologico presentato dalla Commissione europea, annunciato come parte integrante delle iniziative legate al Green Deal.
 
La strategia “Farm to Fork”, così come è stata presentata dalla Commissione europea, rischia di indebolire il funzionamento del mercato unico.
 
Il Consiglio di Stato francese ha annullato l’obbligo di etichettatura di origine del latte. Tra i principi di carattere generale menzionati nella sentenza, spiccano la discriminazione al contrario nei confronti degli operatori francesi e la violazione della libertà d’impresa e della libera circolazione delle merci.
 
Si inaspriscono i toni tra Commissione europea e EDA sul tema dell’etichettatura di origine. 
 
Latte e latticini: un enorme potenziale da sfruttare per la prevenzione delle malattie non trasmissibili. 
 
Un aiuto per i produttori di formaggi DOP: sviluppato un metodo per verificare l’autenticità del caglio in uso.
 
Intervistiamo Wanda Hager, board member e managing director agriculture & procurement della A. Loacker SpA e rappresentante legale della Dolomites Srl, una delle pochissime aziende italiane specializzate nel complesso mercato della produzione di latte e siero di latte in polvere.
 
Eugenio Sapora, country manager Italia di Too Good to Go, ci spiega in dettaglio com’è nata l’idea di un progetto che aiuterebbe anche le aziende a trovare una nuova destinazione per gli invenduti.
 
Proliferazione DOP: la Commissione europea pronta a intervenire per rivedere e rafforzare il sistema delle Indicazioni Geografiche.
 
Certificazione Halal: un’opportunità per la filiera agroalimentare italiana?
 
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.
 
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Nutrizione e salute

DIECI OTTIMI MOTIVI PER CONSUMARE LATTE E YOGURT. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

21-09-2022

Nonostante i grandi benefici per la salute, la popolazione italiana non raggiunge le quantità raccomandate di latte e yogurt.


Il nuovo numero de Lattendibile è dedicato a latte e yogurt e ai dieci ottimi motivi per continuare o incrementare il loro consumo.
 
Perché – come precisa l’Autore Andrea Ghiselli, presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione – la popolazione italiana consuma mediamente un terzo della quantità raccomandata di questi prodotti.
 
E nonostante i notevoli e comprovati benefici per la salute associati a lette e yogurt, il loro utilizzo è in costante declino.
 
Indirizzata a 33mila operatori sanitari, la newsletter DIECI OTTIMI MOTIVI PER CONSUMARE LATTE E YOGURT dettaglia e approfondisce i contenuti del decalogo recentemente realizzato dal Ministero della Salute.

Tutti gli approfondimenti sull’ultimo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte, DIECI OTTIMI MOTIVI PER CONSUMARE LATTE E YOGURT.

Lattendibile è consultabile su portale www.lattendibile.it

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI DICEMBRE 2022

05-12-2022

Il Nutriscore alla prova delle elezioni europee del 2024, l’azione antinfiammatoria dei latticini, il prosieguo della Campagna Assolatte-UE in Cina, la FIL-IDF alla Cop 27 di Sharm El Sheik, il bilancio dell’agroalimentare italiano nei primi 9 mesi del 2022, i mercati emergenti dei formaggi nel Sudest asiatico, la continua ascesa del prezzo del latte in UE, le linee guida UE su prassi igieniche e analisi dei pericoli


È uscito il numero di dicembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
La rubrica “Amarcord” ci rivela le preoccupazioni per l’Italian Sounding negli Stati Uniti già nel 1935.
 
Il Nutriscore è ormai diventato elemento divisivo. L’avvicinarsi delle elezioni europee del 2024 potrebbe spingere la Commissione a voler evitare scontri valutando con più attenzione le altre proposte di etichettatura nutrizionale.
 
Latticini e salute. Il loro consumo può aiutare a contrastare l’infiammazione cronica di secondo grado, che è alla base di varie importanti patologie come cancro, diabete, malattie neurodegenerative e cardiovascolari.
 
Nonostante qualche intoppo legato al Covid, continua la Campagna UE-Assolatte in Cina, che sta per aprire il suo terzo e ultimo anno di attività.
 
Gli interventi della Federazione Internazionale del Latte alla Cop 27 sul clima, all’insegna della compattezza e del contributo proattivo a sostenibilità e sicurezza alimentare.
 
I consumatori sono pienamente consapevoli dei contenuti delle etichette d’origine e delle norme che le disciplinano? Ce ne parla uno studio del Joint Research Center della Commissione Europea.
 
L’analisi degli indicatori Istat di produzione industriale, fatturato, export, inflazione e prezzi consente di tracciare un primo bilancio di questo difficile 2022 per i settori dell’agrofood&beverage.
  
Nutriscore: pubblicati i risultati di uno studio sul comportamento dei consumatori di fronte alle etichette nutrizionali e sulla loro comprensione delle stesse.
 
Con il Sudest asiatico termina la serie di rubriche Export centrate sui nuovi mercati emergenti.
 
Non si arresta la crescita del prezzo del latte alla stalla in UE. Rispetto al valor medio 2021 i primi 9 mesi del 2022 hanno fatto registrare +48%, complici naturalmente i diffusi cali produttivi.
 
Le linee guida della Commissione Europea per armonizzare l’applicazione dei requisiti comunitari in materia di corrette prassi igieniche e procedure di analisi dei pericoli.
 
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.
 
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IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO 2023

11-07-2023

I tanti nodi problematici del Green Deal agroalimentare e le sfide per la futura Commissione Europea, il resoconto della 78esima assemblea di Assolatte tra rinnovo delle cariche, temi discussi e premio Lattendibile, la missione di buyers e media cinesi a Tuttofood, il caso Parmigiano Reggiano nella promozione di sostenibilità e digitalizzazione, l'import degli Stati USA, stagionati duri Dop e non Dop a confronto, la procedura di rinnovo iscrizione degli stabilimenti in lista Cina.


È uscito il numero di luglio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

L’inclusione degli allevamenti di bovine da latte tra gli impianti inquinanti, la proposta di regolamento sugli imballaggi, i target di riduzione dei prodotti fitosanitari, la legge sul ripristino degli ecosistemi. Sono molti i nodi che rischiano di far arenare il Green Deal agroalimentare in questo ultimo periodo di legislatura UE. È l’autorevole opinione dell’on. De Castro.
 
Assolatte alla sua 78esima assemblea soci. Lo scorso 20 giugno è stato chiamato a raccolta a Milano il meglio delle imprese di trasformazione del comparto lattiero-caseario e degli stakeholder di settore. Quest’anno era anche di rinnovo delle cariche sociali, con l’esito della riconferma del Presidente Zanetti per il prossimo triennio. Dopodiché, come sempre, tanti i temi in discussione: inflazione, consumi interni, export, produzioni Dop, sostenibilità, l’ingresso sul mercato dei prodotti sintetici, sicurezza e salute.
 
Si è anche svolta l’undicesima edizione del prestigioso Premio Giornalistico Lattendibile. Quest’anno ha condotto la premiazione Veronica Gentili, ben noto volto televisivo, che ha consegnato i riconoscimenti a 8 giornalisti selezionati dalla giuria presieduti dal Presidente Onorario Adriano Hribal.
 
Nel mese di maggio, in occasione di Tuttofood, Assolatte ha realizzato un incoming di operatori cinesi (buyers e media) allo scopo di far loro incontrare l’eccellenza delle aziende e dei prodotti italiani e promuoverla nel loro Paese. Il resoconto della missione.
Giugno 2024: le prossime elezioni europee. Il tema del Green Deal è al centro del dibattito e sta provocando una profonda ridefinizione delle tradizionali coalizioni e alleanze in seno al Parlamento Europeo.
 
Nuovo approfondimento sulle esperienze di sostenibilità e digitalizzazione nel settore. Intervistiamo questa volta Riccardo Bertinelli, che ci racconta del caso Parmigiano Reggiano, del cui Consorzio è Presidente.

Export e analisi territoriali: vediamo in questo numero gli Stati della Federazione USA analizzando il loro import di formaggi per origine geografica e categoria merceologica. Con un occhio di riguardo, naturalmente, al Made in Italy.

Per la rubrica Dop mettiamo a confronto l’export di Dop e non Dop nell’ambito degli stagionati duri: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, pecorini e altri stagionari a pasta dura. Per ogni segmento, il focus è su trends e principali mercati esteri.
 
Negli ultimi mesi Assolatte è stata molto impegnata sul fronte del rinnovo degli stabilimenti iscritti in lista export per la Cina. Riassumiamo tutti i passaggi fondamentali della procedura introdotta dal Decreto delle dogane cinesi n° 248 del 2021.

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L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

08-09-2023

Settembre 2023


Nelle scorse settimane si è parlato del “trimestre anti-inflazione”. Di cosa si tratta? Il ministero del Made in Italy vuole definire un elenco di prodotti sui quali la Gdo si impegna a garantire prezzi bassi.

Condividiamo le preoccupazioni del ministro e conosciamo le difficoltà di tante famiglie, ma – con Federalimentare e le altre associazioni industriali – abbiamo deciso di non avallare l’iniziativa, almeno nei modi in cui è stata proposta.

Prima di tutto perché siamo convinti che il libero mercato e il senso di responsabilità delle imprese garantiscano – sempre - il miglior prezzo possibile dei prodotti in commercio.

Temiamo, poi, che l’accordo avrebbe messo nelle mani della Gdo una forte leva negoziale, con le catene distributive che da mesi premono sui fornitori ottenendo sconti e promozioni.

E ancora, non possiamo dimenticare che nel nostro settore i costi continuano a essere superiori a quelli degli ultimi due anni; nessuno osa fare previsioni sul prossimo autunno.

Infine, i nostri prodotti incidono davvero poco sul bilancio delle famiglie: gli italiani spendono meno di 1 euro al giorno per acquistare latte, burro, formaggi e yogurt, solo il 2% della spesa complessiva.

Di conseguenza, la nostra adesione non sarebbe servita a calmierare l’inflazione e ad aiutare le famiglie, che da mesi combattono con il caro-mutui, il caro-affitti, il caro-benzina e con aumenti di voci di spesa che incidono in modo drammatico sui loro bilanci.

Non abbiamo acceso il semaforo verde al protocollo, ma siamo a disposizione del ministero per cercare soluzioni alternative, sedendoci al tavolo con tutti gli attori della filiera e del Governo, al quale continuiamo a chiedere di eliminare i lacciuoli che gravano sui nostri costi e incidono in modo strutturale sui prezzi dei nostri prodotti.

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IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO 2024

04-02-2024

L’informazione sull’origine in etichetta negli anni ’60, sfide e aspettative sul semestre UE di presidenza belga, il dibattito sulle emissioni della zootecnia nella Cop 28, alimentazione animale ed economia circolare, le interviste all’Onorevole Carloni e ad Alessandro Lazzarin della Latteria Montello, uno sguardo ai mercati esteri del burro, la proposta di Regolamento sul benessere animale durante il trasporto


È uscito il numero di febbraio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
L’origine dei prodotti in etichetta: Amarcord ci porta negli anni ’60 per raccontare il diverso approccio dell’epoca sul tema.
 
Il mese scorso è iniziato il semestre belga di presidenza dell’UE. Il Paese ha una tradizione di ricerca costruttiva di compromessi. I temi su cui si necessitano sono tanti: sicurezza alimentare, sistemi alimentari sostenibili, pac post-2027, benessere animale. 
 
Cop 28: un compendio di quanto discusso a Dubai a fine 2023 con un occhio di riguardo, naturalmente, all’allevamento e ai prodotti di origine animale. 
 
L’intricata relazione tra l’alimentazione animale e la sostenibilità. Per aiutare a spiegarla abbiamo intervistato il professore tedesco Wilhelm Windisch, esperto in materia e relatore all’ultima conferenza annuale EDA di novembre.
 
Un’altra intervista, quella all’On. Carloni presidente della Commissione Agricoltura della Camera, illustra le sue proposte di legge per la tutela del settore lattiero-caseario.
 
Alessandro Lazzarin, amministratore di Latteria Montello, ci racconta valori e mission dell’azienda e come questi si declinano nei più importanti risultati e progetti in materia di sostenibilità, digitalizzazione ed export.
   
Per la sezione “Economia” una sintesi del centro studi Federalimentare sull’andamento di produzioni, consumi, export e inflazione del settore agroalimentare nel 2023 e alcune prospettive 2024. Ne emerge la resilienza del lattiero-caseario, capace di tenere la barra in un contesto indubbiamente difficile.
 
La rubrica Export di questo mese sposta il focus merceologico dai soliti formaggi al burro, per analizzare il commercio internazionale di questo fondamentale alimento.
 
La Commissione Europea presenta una proposta di Regolamento sulla protezione degli animali durante il trasporto. Tra gli aspetti chiave: la riduzione dei tempi di viaggio, periodi di riposo e alimentazione, lo spazio a disposizione, il trasporto nel periodo caldo. 
 
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IL MONDO DEL LATTE DI APRILE 2024

04-04-2024

Il ruolo benefico di latte e latticini nelle infezioni respiratorie, dal ministero nuove risorse ai Consorzi di Tutela, il potenziale di crescita dell'export dei nuovi accordi di libero scambio, sostenibilità e innovazione in Delizia Spa, i principali esportatori mondiali di mozzarella a confronto, prezzi alla stalle e produzioni Dop 2023


È uscito il numero di aprile della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Formaggi svizzeri: l’Amarcord ripercorre le proteste degli esportatori elvetici nel 1964 per via del dazio da pagare alla dogana italiana.

Una ricerca indica come un consumo regolare di latte e derivati protegga e allevi i sintomi da infezioni respiratorie.

25 milioni di euro a disposizione dei Consorzi di Tutela per sostenere azioni di commercializzazione, divulgazione e promozione.

Le anticipazioni di programma dall’Idf/Fil World Dairy Summit 2024 di Parigi.

Uno studio della Commissione Europea rivela il potenziale di crescita dell’export, anche di prodotti lattiero-caseari, insito nei 10 nuovi accordi di libero scambio appena conclusi o in fase di negoziazione da parte dell’UE.

Abbiamo intervistato Giovanni D’Ambruoso, presidente di Delizia Spa, che ci ha raccontato l’azienda: storia, filosofia d’impresa, valori e strategie presenti e future in tema di sostenibilità e innovazione.

Parte con la rubrica Export di questo mese una serie di articoli che mettono a confronto, per le principali categorie di formaggi, le performance dei loro maggiori produttori ed esportatori competitors dell’Italia. In questo numero, la mozzarella.

Prezzi alla stalla in UE e in Italia: il 2023 è terminato e siamo in grado di tracciare un bilancio delle dinamiche che lo hanno caratterizzato, con uno sguardo anche ai segnali di inizio anno 2024.

L’annata 2023 è arrivata a chiusura anche per le produzioni casearie Dop. Ne analizziamo livelli e tendenze.

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L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

08-11-2024

Novembre 2024


Quando si parla di sostenibilità, il settore lattierocaseario è sempre in prima linea. La nuova conferma arriva da Parigi dove, durante il World Dairy Summit, la Fil e la Fao hanno sottoscritto il Manifesto sulla Sostenibilità.
 
Pensato come testimonianza di un processo in evoluzione, nel quale gli operatori impegnati nella sostenibilità del settore lattiero-caseario condivideranno la loro attiva partecipazione e coinvolgimento verso gli obiettivi di una produzione sempre più sostenibile, il Manifesto raccoglie gli impegni quantificati e programmati dagli stessi operatori.
 
Sono anni, infatti, che il sistema delle imprese lavora e investe su tutti i fronti della sostenibilità: dallo sviluppo di prodotti sempre più salutari al miglioramento della comunicazione nutrizionale; dalle nuove soluzioni per il risparmio delle risorse naturali all’efficientamento energetico degli impianti, con un’importante riduzione degli sprechi e delle emissioni.
 
L’iniziativa parigina punta a mettere nero su bianco gli impegni e le azioni concrete messe in atto da tutti gli stakeholder del nostro mondo.
 
Lo strumento servirà anche a contrastare le fake news sull’impatto ambientale del nostro settore. 
 
È ora di smetterla, per esempio, di porre a confronto e di confondere le emissioni del sistema zootecnico, che fanno parte del ciclo naturale del carbonio, con quelle che derivano dalla combustione di carburanti fossili. Sono affermazioni fuorvianti che vanno rispedite al mittente, con forza.

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IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO 2025

06-02-2025

La FIL conferma gli impegni di sostenibilità del settore dopo la Conferenza sul clima di Baku, dal Regno Unito un caso di tutela delle denominazioni lattiere, Consorzio Tutela Grana Padano Dop e sostenibilità, il preconsuntivo Ismea per il 2024 del settore, l’export comunitario di gennaio-ottobre 2024, l’aggiornamento della banca dati Ismea sulle Dop-Igp, la ricomparsa dell’afta epizootica in Germania


È uscito il numero di febbraio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

In un paper EDA la sintesi gli impegni del settore verso la sostenibilità senza dimenticare la intrinseca ‘circolarità’ dell’allevamento.

Il cambiamento climatico continua ad essere al centro del dibattito internazionale con i lavori della ventinovesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, svoltasi a Baku, in Azerbaigian lo scorso novembre. Per l’occasione la Federazione Internazionale del Latte ha riconfermato il costante impegno del settore lattiero-caseario mondiale per un sistema alimentare sostenibile, per l’azione sul clima e per la sicurezza nutrizionale globale.

‘Post milk generation’: uno slogan di un’azienda svedese di prodotti vegetali crea una controversia sul mercato UK con il settore lattiero-caseario. Il racconto di una vicenda di assoluto interesse anche a livello UE.

La rubrica ‘eco-protagonisti’ invita questo mese il Consorzio Tutela Grana Padano Dop e tutta la filiera associata.

Un report Ismea traccia il preconsuntivo del lattiero-caseario italiano nel 2024, tra produzione e grado di autoapprovvigionamento in aumento, e un certo cauto ottimismo tra le imprese di trasformazione.

Tanti, ormai, i mercati consolidati per il Made in Italy caseario. Ma su quali specifici formaggi si rivolgono le preferenze di ciascuno?

Gennaio-ottobre: l’export comunitario di burro, panne, formaggio, polveri e yogurt.

I numeri Dop-Igp lattiero-caseari della banca dati Ismea sono stati aggiornati al 2023. Ne tracciamo un quadro complessivo e particolare.

L’Afta Epizootica si manifesta in Germania dopo 37 anni. Scattano i protocolli di sicurezza per il contenimento e l’eradicazione del virus.

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L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-04-2025

Aprile 2025


Sono di recente emanazione le nuove linee-guida del Ministero della salute per la gestione del rischio aflatossine nel latte.

Con il documento, al quale ha contribuito anche Assolatte, si vuole fare un importante passo avanti, superando la fase emergenziale iniziata nel 2013, quando in alcune regioni si registrarono numerosi casi di superamento dei limiti di legge, con tutto ciò che ne conseguì.
 
Le nuove linee-guida prendono atto dei passi avanti fatti dal sistema e prevedono nuove regole, in un’ottica di gestione “ordinaria” di un problema con cui bisogna confrontarsi in modo costante e continuo, visti anche i mutamenti climatici che stanno cambiando le carte in tavola.
 
Tre le principali novità messe nero su bianco dagli uffici ministeriali, con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, delle Regioni e degli Istituti zooprofilattici: le frequenze del campionamento che non sono più prestabilite, ma sono decise dalle singole aziende, sulla base delle loro specifiche realtà; la validazione di kit rapidi, per intervenire con immediatezza in caso di problemi e allertare i fornitori in tempo reale; il divieto della diluizione volontaria di partite a rischio con partite sicure, che è cosa ben diversa dalla miscelazione involontaria di latte di diversi fornitori.
 
L’obiettivo è chiaro e le linee-guida sono condivise dal sistema produttivo: è giusto colpire chi si comporta in modo scorretto, ma lo stesso non si può fare con chi opera correttamente, nel rispetto delle regole, in totale buona fede.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE 2022

04-10-2022

La revisione del programma UE "Latte nelle scuole", la certificazione sugli assorbimenti di carbonio, il 36esimo rapporto ICE sul commercio estero, il primo appuntamento con i mercati emergenti del Made in Italy, i quattro temi sanitari in attesa di decreti attuativi delle disposizioni comunitarie



È uscito il numero di ottobre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
Un omaggio al compianto Antonio Zanetti, scomparso ad agosto e uno degli storici protagonisti del nostro settore.

“Latte nelle scuole”. Il programma europeo è in fase di revisione, anche tramite consultazione pubblica della Commissione Europea con le associazioni. EDA, dal canto suo, ribadisce l’importanza di latte e derivati per un corretto apporto nutritivo fin dall’infanzia, auspicando una serie di modifiche.
 
Continuano i lavori sulla certificazione degli assorbimenti di carbonio. La Commissione propone la creazione di un quadro normativo che stimoli l’agricoltura del carbonio su larga scala, favorendo misure per il sequestro di questo gas.
 
A inizio settembre è uscito il 36esimo rapporto ICE sul commercio estero dell’Italia. Ne raccontiamo i contenuti, tra sfide ed opportunità, vecchie e nuove, cui l’Italia si trova a dover far fronte sullo scenario internazionale.
 
Con ottobre c’è il primo di una serie di tre articoli dedicati a possibili nuovi mercati emergenti per il Made in Italy caseario. Si tratta di regioni del pianeta dove, a fronte di una presenza italiana ancora marginale, vari Paesi mostrano volumi di import piuttosto elevati. Cominciamo con Medio Oriente e Nordafrica.
 
Analizziamo le esportazioni UE di latte e derivati nel primo semestre, da cui emerge un quadro di cali diffusi e significativi che riflettono le analoghe contrazioni nella produzione.
 
È stata pubblicata la Legge Delega 2021 per il recepimento delle direttive europee. Parliamo, in particolare, di quattro provvedimenti comunitari relativi al settore lattiero-caseario e che richiederanno decreti attuativi: produzione biologica, mangimi, medicinali e acque potabili.
 
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.
 
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Premio Giornalistico

PREMIO GIORNALISTICO LATTENDIBILE. APERTE LE ISCRIZIONI ALLA XI EDIZIONE

23-01-2023

Possono essere candidati i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 settembre 2022 - 1 giugno 2023


Torna il Premio giornalistico Lattendibile, giunto alla XI edizione.
 
Possono partecipare al concorso i giornalisti che hanno affrontato i temi dell’industria lattiero casearia e le sue produzioni in articoli, inchieste e servizi diffusi su testate registrate cartacee, radiofoniche, televisive, web e agenzie di stampa.
 
Possono essere candidati i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 settembre 2022 - 1 giugno 2023.
 
Quattro le categorie tematiche indicate nel bando:
1) Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico
2) I prodotti lattiero caseari e la sostenibilità
3) I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere
4) L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare

Ognuno dei quattro vincitori riceverà un premio in denaro di 2.000 euro.
 
Quattro i premi speciali per i migliori elaborati dedicati a: Latte; Yogurt e Latti Fermentati; Formaggi; Burro e Panna.
 
A ciascun vincitore verrà assegnato un prodotto tecnologico di fascia alta.
 
Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 9 giugno 2023 alla segreteria organizzativa del concorso, all’indirizzo: premio2023@assolatte.it.
 
Tutti i dettagli nel REGOLAMENTO e nel MODULO DI PARTECIPAZIONE allegati.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO 2023

02-03-2023

La storia dell’etichettatura nutrizionale UE, i 4 pilastri del Piano Industriale UE, si valuta l’obbligo di etichettatura d’origine per latte e derivati, Lactalis Italia alla sfida della sostenibilità e del digitale, i mercati di burro e margarina nel 2022, il Centro Italia nell’export lattiero-caseario, le consegne di latte nel 2022, trend di produzione Dop nel 2022, i requisiti di adesione al sistema Sqnba sul benessere animale.


È uscito il numero di marzo della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
Ripercorriamo la storia degli ultimi 30 anni di normative in materia di etichettatura nutrizionale condivise a livello europeo.
 
L’UE ha avuto per prima la visione industriale sul Green Deal, ma la voce degli Stati Membri in tema di politica industriale è ancora troppo forte per non inficiare, almeno parzialmente, l’efficacia di un’azione comunitaria. Ce ne parla l’on. Paolo de Castro.

I ministri Lollobrigida e Abodi evidenziano le grandi sinergie tra sport, alimentazione e crescita dei giovani. Un trinomio cui dal latte e i suoi derivati, soprattutto yogurt, può arrivare un contributo essenziale.
  
Nell’ambito della strategia Farm to Fork la Commissione vorrebbe estendere l’obbligo di etichettatura di origine anche a latte e derivati. Ma la misura si pone in contraddizione rispetto ad altre priorità fondamentali dell’UE: l’efficienza del mercato unico, la transizione verde e la resilienza delle catene di approvvigionamento.

Intervistati, i vertici di Lactalis Italia ci raccontano i grandi risultati raggiunti in tema di sostenibilità e digitale. Tanti anche i progetti in cantiere con cui il Gruppo intende far fronte a queste sfide.

Le rilevazioni di Nielsen su risultati e trend del mercato interno di burro e margarina nel 2022. Nonostante gli effetti diffusi dell’inflazione su prezzi medi e volumi di acquisto, c’è spazio anche per la crescita di alcune nicchie.

Terzo appuntamento con l’analisi del ruolo dei territori nell’export lattiero-caseario. È la volta delle regioni e province del Centro Italia.

L’aggiornamento delle consegne di latte bovino a livello comunitario giunge a novembre ’22. Nella seconda metà dell’anno scorso recuperi anche significativi in quasi tutti i Paesi maggiori produttori. In controtendenza, invece, Italia e Spagna.
 
Il cumulato gennaio-novembre 2022 Definite le nuove procedure per l’esportazione di prodotti lattieri in India, tra elenchi di stabilimenti autorizzati e certificazione sanitaria.
 
Nel 2022 cali diffusi nelle produzioni dei formaggi Dop nazionali. Ma con una notevole eccezione: la Mozzarella di Bufala Campana
 
Approfondimenti normativi sul benessere animale. Esploriamo i requisiti per poter accedere al Sqnba, il Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale, che con la Pac 2023-2027 ha assunto un ruolo fondamentale in materia.
 
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IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO 2023

04-05-2023

Le necessità e opportunità di modificare la proposta di nuovo regolamento UE rifiuti da imballaggio, il recente confronto Assolatte-Ugo Della Marta (Minsal), la scomparsa di Gianni Prevosti, un approfondimento sulla Mozzarella di Bufala Campana tra le strategie di Fattorie Garofalo e il nuovo osservatorio economico del Consorzio, le regioni canadesi più interessate all'import di Made in Italy, gli effetti dell'accordo di libero scambio con i Paesi Andini, gli sforzi nel mondo contro la paratubercolosi bovina e ovina, il confronto tra gli standard di sicurezza alimentare UE e cinesi.


È uscito il numero di maggio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
Il nuovo regolamento UE sulla riduzione dei rifiuti da imballaggio preoccupa, per via del focus sul riuso piuttosto che sul riciclo. Ma l’Italia, secondo l’on. Paolo de Castro, ha concrete possibilità di modificare il testo in sede di dibattito parlamentare.  

Alla fine di marzo Assolatte ha incontrato Ugo Della Marta, direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Minsal. Tanti i temi affrontati – etichettatura nutrizionale, Pcnp, Nutriscore, semplificazione e riduzione degli oneri burocratici – e con la promessa di futuri incontri di approfondimento su tematiche specifiche.

L’omaggio a Gianni Prevosti, uno dei grandi della storia del settore lattiero-caseario italiano.

Nuovamente a proposito del regolamento sui rifiuti da imballaggio, intervistiamo l’on. Salvatore De Meo, europarlamentare che sarà relatore della proposta per la Commissione Agri.
 
Sostenibilità e filiera integrata contribuiscono al successo di Fattorie Garofalo e della sua Mozzarella di Bufala Campana in Italia e nel Mondo. Nell’articolo, anche un’intervista al presidente Raffele Garofalo.

Sempre in tema di Mozzarella di Bufala Campana, nasce l’osservatorio economico sui numeri di produzione, vendite ed export di questa Dop. Ce ne parla Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela.

Dopo aver parlato di regioni e province italiane nell’export, proviamo a fare un’analisi territoriale anche in alcuni dei principali Paesi di destino del Made in Italy. A cominciare dal Canada.

Il Parmigiano Reggiano ha di recente vinto una battaglia contro il termine Parmesano in Colombia. Il Paese, assieme al Perù e all’Ecuador, è parte di un unico accordo di libero scambio con l’UE. Grazie ad esso, l’area Andina è un mercato in ascesa.
 
La paratubercolosi è fonte di preoccupazione per il settore lattiero-caseario in tutto il mondo. Sulla base di analisi Fil/Idf, facciamo il punto sulla situazione di questa malattia nei Paesi in cui sono presenti i maggiori allevamenti di bovini e ovini.
 
I parametri di sicurezza alimentare UE e cinesi a confronto. Rileviamo intento lo stesso scopo e obiettivi simili, nonché la centralità dei controlli di processo basati sui processi Haccp.
 
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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-05-2023

Maggio 2023


Sul fronte export, il 2023 è cominciato sotto ottimi auspici.
 
Questo quanto emerge dai dati appena diffusi da Istat (purtroppo, l’istituto di statistica non riesce a essere più rapido nella consegna dei dati mensili).

L’apprezzamento mondiale per i formaggi tricolore, quindi, continua ad aumentare, nonostante l’incremento dei listini dovuto al ben noto problema dei costi di produzione.
 
Tra l’altro, i numeri confermano che non è questo o quel particolare formaggio a veder crescere le proprie quote sul mercato mondiale; gli aumenti sono generalizzati e riguardano prodotti freschi e stagionati, tipici e Dop. Alcuni crescono addirittura a due cifre. È una vera fortuna!
 
Intendiamoci: non vogliamo dire che la crescita è legata a fortuite casualità, tutt’altro! Sappiamo bene, infatti, che questi risultati sono il frutto di duro lavoro, tanto impegno, ingenti investimenti delle imprese.
 
Quando parliamo di fortuna, intendiamo affermare che la crescita alla quale stiamo assistendo ininterrottamente da alcuni anni (+110% tra il 2010 e il 2022) è di grande aiuto per il “sistema latte” italiano, costretto a confrontarsi con enormi problemi interni che si chiamano calo demografico, riduzione della domanda e dei consumi interni, ritardi strutturali e scarsa ef!cienza del sistema Paese, ridotta attenzione alle esigenze industriali da parte della politica, concorrenza estera estremamente agguerrita. Problemi atavici, in parte mitigati dai 4,4 miliardi di euro realizzati all’estero!
 
Bisogna fare il tifo perché l’export continui a “tirare”, quindi, e auspicare che chi governa ascolti finalmente la voce delle imprese che chiedono due sole cose: sempli!cazioni e modernizzazione delle regole di ingaggio.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

01-06-2023

Giugno 2023


Da alcuni mesi si discute di cibi sintetici, con due opposti schieramenti: i fautori del sì e i difensori del no.
 
Il tema ci interessa direttamente e in una recente intervista all'agenzia di stampa Adnkronos il presidente Paolo Zanetti ha voluto mettere i "puntini sulle i”, rispondendo ad alcune domande.
 
I prodotti sintetici sono sicuri e più sostenibili di quelli naturali? È giusto chiamare "carne" o "latte" quel che esce dai fermentatori dei laboratori? I cibi di laboratorio sono davvero il solo futuro possibile per il pianeta?
 
È giusto che l’uomo riproduca in laboratorio quello che la natura fa così bene da milioni di anni?

Prima di tutto – sostiene Assolatte – se parliamo di prodotti sintetici non parliamo di latte, ma di una miscela di proteine ottenute da lieviti geneticamente modi!cati, cresciuti su substrati di composizione ignota. Quindi, prima di dare il via libera alla loro produzione in Europa, bisogna fare ogni possibile approfondimento sugli effetti sulla salute umana, nel breve e nel lungo periodo.

Se non è latte, poi, non deve chiamarsi latte, che è – non ci stancheremo mai di ripeterlo – il prodotto naturale ottenuto dalla mungitura dei mammiferi. Solo per quello vero si può usare questo nome, altrimenti si inganna il consumatore.
 
Inoltre, non vanno trascurati i temi etici, economici e sociali. Noi crediamo che - per il bene del pianeta - non sarebbe intelligente né prudente o vantaggioso af!dare la produzione di generi di prima necessità a brevetti e tecnologie che solo i legittimi proprietari possono impiegare. Il rischio di potentissimi monopoli o oligopoli è troppo elevato!

E gli aspetti sociali? In Italia, più di 150mila famiglie vivono intorno al latte. Nel mondo, sono 800 milioni le persone che in qualche modo vivono o sopravvivono grazie alla !liera latte. Li sostituiamo con i fermentatori e li facciamo morire di fame?
 
La strada non è quella dei laboratori, ma bisogna continuare a investire per produrre sempre meglio, in modo naturale, con tanta attenzione all’ambiente.
 
Le scorciatoie non ci piacciono!

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

12-12-2023

Dicembre 2023


Ha avuto un'eco eccezionale la notizia dell'approvazione della legge che vieta la produzione e il commercio di “carne coltivata” nel nostro Paese. Del resto, il dibattito sui prodotti alimentari ottenuti in laboratorio appassiona molte persone e - come spesso accade in questi casi - si sono creati due schieramenti contrapposti, entrambi pronti a difendere con i denti la propria idea.
 
I lettori sanno che Assolatte ha le idee chiare su questi prodotti - ne abbiamo parlato in varie occasioni, anche su queste pagine - e non intendiamo tornare sull'argomento.
 
Ci soffermiamo, invece, su un altro aspetto della nuova legge, che vieta anche di utilizzare i nomi tipici dell'industria della carne per prodotti di imitazione, ottenuti da ingredienti vegetali. Stop, quindi, agli hamburger di soia, ai würstel di seitan, alle salsicce vegan.
 
La legge, quindi, fa proprio un principio che Assolatte sostiene da sempre: le denominazioni di vendita devono essere usate in modo corretto.
 
Dalla nostra abbiamo la fortuna che da più di trent’anni l’Unione europea ha messo in cassaforte i nostri nomi: latte, yogurt, burro, formaggio, panna sono riservati ai prodotti che arrivano dal latte ed è vietato utilizzarli, quindi, per prodotti che latte non sono.
 
Purtroppo, però, i divieti funzionano solo se ci sono i controlli. Così, Assolatte spesso si trova a dover intervenire su chi cerca scorciatoie o scappatoie. Per noi è evidente che chi usa termini come "mozzarella vegetale", o ricorre a nomi evocativi come "mezzarella", "fermaggio" e "parmivegan" non si sta comportando in modo corretto.
 
Speriamo che questa pessima abitudine cessi e che gli organi di controllo si dotino di strumenti che consentano di intervenire a tutela dei consumatori e del sistema latte italiano.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

04-03-2024

Marzo 2024


Le manifestazioni delle ultime settimane hanno riportato agli onori della cronaca un tema delicato: quello dei rapporti tra prezzi e costi di produzione.
 
Prima che la questione venisse estesa all’intera filiera agroalimentare – sia dal punto di vista normativo che mediatico – ne era stata direttamente interessata quella lattiero-casearia. Una decina d'anni fa, infatti, se ne occupò l’Antitrust, sollecitata dal mondo agricolo a indagare sulle dinamiche della filiera latte nazionale. In quell’occasione l’Autorità promosse l’operato delle imprese di trasformazione, produsse un dettagliato documento di analisi sul settore, approfondendo i comportamenti di tutti gli anelli della !liera, e sentenziò alcuni principi davvero interessanti.
 
Prima di tutto, l’Antitrust constatò un’eccezionale variabilità dei costi di produzione agricoli e la conseguente impossibilità di impiegare il costo medio come parametro di riferimento contrattuale. In seconda battuta, confermò che i costi di produzione sono dati riservati e che – in quanto tali – non dovrebbero essere noti a chi vuol comprare un determinato prodotto.
 
In!ne, l’Autorità affermò che i costi sono un fattore competitivo chiave: le imprese che hanno costi inferiori sono più efficienti, il che va a vantaggio del consumatore; va contro l’interesse collettivo, quindi, imporre a chi compra di riconoscere i costi di chi vende.
 
Alle osservazioni dell’Autorità ne aggiungiamo una che ci sembra dettata dal buon senso: quand'anche il fornitore decidesse spontaneamente di comunicare i propri costi al cliente, chi controllerebbe la correttezza delle sue dichiarazioni?
 
Generalmente, infatti, chi compra fa un’offerta che chi vende può accettare, negoziare o rifiutare. E la decisione dipenderà anche dai costi che ha sopportato.
 
Ovviamente, sappiamo che le dinamiche sono più complesse di quelle che abbiamo schematizzato, che i rapporti di forza non sempre sono equilibrati (si pensi alle centrali di acquisto della Gdo), che si tratta di un argomento spinoso e difficile.
 
È proprio per questo che siamo convinti si debba ragionare con calma, senza farsi prendere da decisioni dettate “dalla pancia”, propria o di chi manifesta nelle piazze e per le strade. Non è mai utile fare leggi che soffocano il mercato e che si dimostrano sostanzialmente inapplicabili.
 
Questo il nostro invito a chi, in questi giorni, sta lavorando al disegno di legge che vorrebbe regolamentare le relazioni di filiera.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO 2024

06-06-2024

La 79esima Assemblea Assolatte e il 12esimo Premio Giornalistico Lattendibile, latte e latticini importante complemento delle diete a base di vegetali, la sostenibilità in Mondelez Italia, il mercato dei latticini bio, la competizione tra i maggiori player Paese nel segmento erborinati, la classificazione doganale delle IG con la nuova riforma, l’export di latte e derivati dell’UE nel 2023 e 2024, il nuovo marchio di identificazione UE


È uscito il numero di giugno della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
Milano, 23 maggio 2024: la 79esima Assemblea Assolatte. In apertura di rivista, un’ampia sintesi di questa importante giornata.
 
A coronamento dell’assemblea anche la cerimonia di assegnazione del 12esimo Premio Giornalistico Lattendibile, dedicato ai giornalisti che scrivono di latte e latticini.
 
Il simposio FIL/IDF su nutrizione e salute evidenzia come latte e latticini concorrano a ottimizzare gli effetti salutari delle diete ricche di vegetali.
 
Un altro simposio, ma stavolta della presidenza belga dell’UE, sul Nutriscore ha lasciato invece molte perplessità su dubbi e metodi di questo da sempre controverso sistema di etichettatura nutrizionale.

I numeri della sostenibilità, non solo ambientale, di Mondelez Italia nel comparto latte e derivati.

Il lattiero-caseario BIO è sempre più interessante per i consumatori italiani, risultando la prima componente per valore dello scontrino biologico complessivo 2023.

I maggiori produttori di erborinati a livello mondo e le loro performance export negli ultimi anni.

L’export di latte e derivati dell’UE: un bilancio 2023 e primi mesi 2024.

La riforma delle IG apre a codici doganali specifici per i Dop, un po' come già era stato sperimentato qualche anno fa con una convenzione siglata Assolatte e Agenzia delle Dogane…

Con il Reg. (UE) 2024/1141 il marchio di identificazione “UE” sostituirà dal 1° gennaio 2029 quello CE.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

13-09-2024

Settembre 2024


Molti ricorderanno la folle moda che prese piede una quindicina di anni fa: acquistare latte crudo dai distributori automatici, portarlo a casa, consumarlo tal quale, senza bollirlo.
 
È l’uovo di Colombo, sostenevano gli amanti dei “bei tempi andati”: si torna al passato, si aiuta l’allevatore, si promuove il chilometro zero, si usano meno contenitori, si inquina meno, si consuma un prodotto non “manipolato” dall’industria. Alcuni, in barba alle più banali regole sanitarie e alla letteratura scientifica, sostennero che il latte crudo era più sicuro di quello pastorizzato o a lunga conservazione. Gli incoscienti addirittura ne raccomandavano il consumo: il latte crudo previene le allergie, apporta batteri benefici all’organismo, rinforza il sistema immunitario… quante pericolose fesserie!
 
Ci vollero qualche bambino avvelenato e due anni di lavoro perché il Ministero della salute riuscisse a imporre – tra non poche polemiche – che su tutti i distributori automatici venisse apposto un cartello con l’indicazione: prodotto da consumarsi dopo bollitura.

Se la moda è passata i rischi restano, come dimostra la cronaca di quest’estate che ha segnalato nuovi casi di bambini avvelenati da batteri pericolosi che – purtroppo – si possono ritrovare anche in alcuni formaggi a latte crudo non stagionati, non prodotti a regola d’arte, poco controllati.

Bisogna fare qualcosa, dicono a gran voce i genitori di bambini che si sono ammalati e che – purtroppo – non ce l’hanno fatta.

Sperando di non subire gli stessi attacchi di quindici anni fa, Assolatte è vicina ed è al fianco di queste famiglie per una corretta etichettatura dei prodotti pericolosi per i bambini.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

07-02-2025

Febbraio 2025


Le dichiarazioni rilasciate e le decisioni assunte immediatamente dopo l’insediamento del presidente Trump ci portano a essere molto preoccupati per la possibile o, meglio, probabile escalation daziaria, che potrebbe colpire anche i nostri prodotti.
 
Non ci si chiede più se verranno applicate tariffe aggiuntive, ma quando verranno introdotte e quanto saranno pesanti.

Del resto, il presidente Trump ha coniato e cavalcato lo slogan “American first” promettendo ai propri elettori, tra i quali si conta buona parte del mondo agricolo, che avrebbe preso ogni iniziativa possibile per favorire le produzioni locali, rendendo difficile la vita ai prodotti stranieri.
 
Senza dimenticare che c’è chi soffia sul fuoco: non è un mistero che farmer e industriali americani siano tra i primi a chiedere a Trump di intervenire sui formaggi europei e italiani. Le probabilità di misure tariffarie a danno del nostro settore, quindi, sono sempre più elevate.
 
Sarebbe un colpo tremendo; quello statunitense è un mercato chiave per il settore lattiero caseario.
 
Ogni anno partono dagli stabilimenti dell’Unione europea circa 130.000 tonnellate di formaggi, con l’Italia che ha una leadership incontrastata nel settore caseario.
 
Se l’amministrazione Trump confermerà le proprie intenzioni, il contraccolpo sarà fortissimo.
 
Ricordiamo tutti quel che successe nel 2014, quando il presidente Putin decise di bloccare l’import in Russia dei formaggi europei.
 
Le conseguenze per tutto il settore furono drammatiche.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

06-12-2022

Dicembre 2022


Qualche giorno fa, l’Ambasciata d’Italia a Washington ha organizzato un interessante incontro tra Assolatte e US Dairy, la grande associazione degli industriali caseari americani: molti i temi trattati, numerosi i punti di incontro.
 
La crescita della domanda di proteine animali traina il mercato mondiale.
 
In prima fila c’è l’Asia, dove hanno capito le proprietà nutrizionali di latte e derivati e questi prodotti trovano spazi crescenti nella dieta dei cittadini. Non va dimenticato, inoltre, che i mercati asiatici sono quelli dove il progresso economico si fa sentire con più forza, con un numero di famiglie che entra a pieno diritto nella “middle class” che cresce di anno in anno. Quindi? Vogliono arricchire la propria dieta con proteine di alto valore nutrizionale e mangiare meglio. Latte, burro, formaggi e yogurt rispondono benissimo a questa esigenza.
 
Bisogna dunque accontentare la crescente domanda mondiale, ma senza dimenticare la sfida della sostenibilità.

Le nostre filiere lavorano per realizzare prodotti sicuri e di qualità in modo sempre più sostenibile. Utilizziamo processi sempre più eco-friendly, che riducono i consumi di energia, di acqua e gli sprechi.

Facendo nostri i valori dell'economia circolare abbiamo investito sulle energie rinnovabili, con il fotovoltaico e i biodigestori.
 
Crediamo nel miglioramento del benessere animale e stiamo riducendo i quantitativi di plastiche che impieghiamo, senza dimenticare che per i nostri prodotti il packaging è fondamentale per garantire sicurezza e vita commerciale.
 
Su tutti questi temi c’è unità di intenti con gli industriali Usa. Come è comune il sentimento verso i prodotti sintetici, che alcuni vorrebbero spacciare per sostituti ecologici di latte e derivati, mentre sono prodotti di laboratorio, che non hanno nulla di naturale.
 
Il dialogo è destinato a continuare. Anche perché, non va dimenticato, il Nord America è un mercato eccezionale per i formaggi italiani, con tassi di crescita di tutto rilievo, anche in questi mesi tanto difficili.
 
Se il trend della prima parte dell’anno proseguisse, il 2022 potrebbe chiudersi con un fatturato export verso Usa e Canada di 500 milioni di euro.

Nutrizione e salute

LE QUALITÀ EXTRA-NUTRIZIONALI DI LATTE E DERIVATI. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

28-02-2023

Si amplificano gli effetti salutari legati al consumo dei prodotti lattiero caseari


In questo nuovo numero del Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte giunta al ventesimo anno di pubblicazione, viene evidenziata una qualità “extra-nutrizionale” dei prodotti lattiero caseari.

Tutti i numeri della newsletter sono consultabili sul portale www.lattendibile.it

Lo spunto proviene da un lavoro recentemente comparso nella letteratura scientifica i cui risultati indicano che il consumo di prodotti lattiero caseari - che fa parte di uno stile di vita sano - è correlato ad una migliore qualità della dieta e a maggiore attività fisica. In altre parole, sembra essere un marcatore di uno stile di vita migliore.

Questo suggerisce che almeno una parte dell'effetto protettivo dei prodotti lattiero caseari nei confronti di molte malattie croniche può essere anche correlato all'associazione con comportamenti alimentari migliori (meno snack, grassi e bevande zuccherate) e una maggiore attività fisica nei bambini e adolescenti oggetto dello studio.

La newsletter Lattendibile LATTE E DERIVATI SONO ASSOCIATI AD UNO STILE DI VITA MIGLIORE è realizzata dal prof. Andrea Ghiselli.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-04-2023

Aprile 2023


E' notizia di poche settimane fa la sottoscrizione dell’alleanza strategica e finanziaria tra le due più grandi fiere alimentari del nostro Paese: Cibus e Tuttofood.

Finalmente, dopo anni di discussioni e lunghe trattative, Parma e Milano hanno trovato la quadra: lavoreranno insieme a un grande progetto di collaborazione, coordinato dagli amici di Parma, che metteranno a disposizione del progetto tutta la loro esperienza.

Alla base dell'operazione approvata c'è un bel disegno industriale, con obiettivi molto ambiziosi: Parma, indiscussa capitale della Food Valley, resterà il polo fieristico dei prodotti più legati alla tradizione; Milano, metropoli cosmopolita e sempre più attrattiva, invece, ospiterà una manifestazione di stampo internazionale, per portare in Italia i grandi player globali, aziende che oggi scelgono altre vetrine per presentare i propri prodotti. E sono tanti quelli che già immaginano un grande Fuori Salone, analogo a quello che si tiene a Milano in occasione del Salone del mobile, con gli spazi e i palazzi più belli della città presi d’assalto dagli esperti di design di tutto il mondo.

Il percorso è stato tutto fuorché facile, i problemi da risolvere sono stati tanti e molto il lavoro da fare.

Assolatte, che ha sempre ritenuto Cibus la propria fiera di riferimento, ha fatto il tifo e lavorato affinché si trovasse una soluzione non legata a campanilismi, ma che avesse una sana visione industriale e oggi applaude l’accordo. “Ben venga questo sodalizio, che concilia le prerogative delle due più grandi realtà fieristiche nazionali del food&beverage — ha sottolineato il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti —. “Vista la rilevanza del settore alimentare, l’Italia può, anzi deve, investire anche in una grande fiera internazionale e sono certo che l’intesa farà bene all’Italia, non solo al nostro settore”.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GIUGNO 2023

31-05-2023

Il controllo di produzioni e prezzi in Italia durante il secondo conflitto mondiale, la riforma delle IG alle sue battute finali, Assolatte sottoscrive un’alleanza contro il cibo sintetico, i contenuti del Reg. UE sulla certificazione degli assorbimenti di carbonio, le performance di sostenibilità dei Caseifici Granterre, l’import di formaggi nei vari Lander tedeschi, la nuova normativa UE in materia di contaminanti


È uscito il numero di giugno della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Periodicamente si ripresentano posizioni a favore di vincoli di un qualche tipo alla contrattazione e ai prezzi di materie prime e prodotti finiti. Ma il tema non riguarda solo il dibattito odierno; c’è sempre stato. Nella Rubrica Amarcord di giugno raccontiamo dell’esperimento di controllo della produzione, distribuzione e contrattazione messo in atto a livello nazionale nel 1941, all’entrata in guerra del Paese.

Un nuovo focus in rivista sulla riforma UE delle IG. La riforma entra nella sua fase finale e l’Onorevole De Castro ce ne riassume i pilastri costitutivi insieme alla posizione espressa dall’Europarlamento sul tema.

Assolatte e le altre principali organizzazioni dell’agroalimentare sottoscrivono l’alleanza contro il cibo sintetico. Il Presidente Zanetti è intervenuto in proposito all’incontro organizzato da Filiera Italia durante il Tuttofood.

Assolatte ha coordinato un apposito gruppo di lavoro Eda per mettere a punto un pacchetto di proposte di modifica al nuovo regolamento europeo su imballaggi e rifiuti.

Esaminiamo un regolamento UE per la definizione di un quadro volontario sulla certificazione degli assorbimenti di carbonio, finalizzato a promuovere tecnologie di rimozione e soluzioni sostenibili di carbon farming. Si tratta di una norma da contenuti piuttosto tecnici, da studiare attentamente per garantire che non venga compromessa in alcun modo la sicurezza e qualità degli alimenti.

Raccontiamo i successi delle nostre aziende sul fronte sostenibilità addentrandoci stavolta nel mondo dei Caseifici Granterre. Il suo Direttore, Maurizio Moscatelli, ci parla dei numeri della cooperativa e dei suoi risultati e piani futuri in materia di sostenibilità.

Export e analisi territoriali: dopo le province canadesi, è la volta di scoprire il rapporto tra Made in Italy e i diversi Lander tedeschi.

L’export dei 27 verso i mercati extra-UE è stato caratterizzato, nel complesso, da ampie contrazioni lungo tutto il corso del 2022 e in riferimento a quasi tutti i segmenti di prodotto. I segnali dai primi mesi del 2023 non ci consentono ancora di parlare di ripresa.
 
Il Reg. 1881/2006 sui contaminanti è stato sostituito dal 2023/915. Viene riformato quindi un pezzo normativo portante nell’applicazione e nella tutela del principio di sicurezza alimentare. Ne parliamo.  
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.
 
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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

12-07-2023

Luglio 2023


Questo numero è dedicato alla nostra assemblea, che ha confermato Paolo Zanetti alla presidenza di Assolatte.
 
Nelle pagine seguenti i lettori ne troveranno un ampio resoconto, con una sintesi degli interventi di soci e ospiti.
 
Qui ci concentriamo sul programma che il presidente ha presentato ai soci, mettendo l’accento su tre punti cardine.
 
Sostenibilità. Tante aziende sono già operative, hanno investito e investono per migliorare l’ef!cienza dei processi, riducendo i consumi e producendo energia da fonti rinnovabili. La strada è tracciata e le aziende la stanno percorrendo. La transizione ecologica, però, deve andare di pari passo con la sostenibilità economica e sociale. Bisogna fare sistema e lavorare insieme agli altri anelli della catena produttiva, individuando criticità e potenzialità, risultati e obiettivi. Le imprese del sistema latte non devono essere viste come un problema da risolvere, perché sono uno strumento per garantire alimenti indispensabili nel rispetto dell’ambiente.
 
Capacità competitiva. La filiera ha un problema di competitività, a causa di fattori strutturali e di una pletora di norme, leggi e regolamenti con i quali è costretta a convivere. L’obiettivo comune deve essere mantenere gli attuali livelli qualitativi del made in Italy, utilizzando tecnologie moderne e al passo con i tempi. Urge una seria ri"essione con gli altri protagonisti del sistema latte nazionale.

Prodotti di sintesi. La posizione dell’industria del latte è molto chiara: il tema non va visto solo nell’ottica della sicurezza alimentare (importantissimo!), ma bisogna valutare con attenzione le possibili ricadute sull’ambiente, sulla società, sull’economia del Paese. Comunque, quel che viene prodotto da batteri, lieviti e cellule coltivate in vitro non può essere chiamato "latte". Di conseguenza, i derivati dovranno utilizzare nomi diversi da quelli che sono associati al nostro settore.
 
Temi importanti e un programma ambizioso. Da parte nostra, facciamo gli auguri a Zanetti: buon lavoro, presidente!

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO 2024

04-03-2024

La vana ricerca dagli anni ’60 di standard per i formaggi fusi, il nuovo algoritmo Nutriscore, cambiano i paradigmi negli studi di nutrizione, sostenibilità economica e ambientale nei progetti del Politecnico di Milano, il mercato interno dei prodotti “senza”, tendenze dell’export di formaggi italiani nell’Est Europa, le consegne di latte bovino 2023, la biosicurezza negli allevamenti


È uscito il numero di marzo della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Formaggi fusi: sessant’anni di tentativi infruttuosi per sviluppare standard e norme generali a livello internazionale.

Con il 2024 allo studio un nuovo algoritmo Nutriscore. Coinvolti circa il 35% dei prodotti in vendita. Gli scarsi miglioramenti ed un ulteriore penalizzazione di latte, yogurt e altri derivati confermano l’esigenza di puntare su sistemi alternativi.

Una serie di interessanti approfondimenti Fil/Idf sul cosiddetto “effetto matrice dell’alimento” ci parlano di un nuovo paradigma negli studi nutrizionali: non più solo gli effetti sulla salute del singolo nutriente, ma anche e soprattutto quelli dell’alimento nel suo complesso, considerato nelle interazioni tra tutti i suoi nutrienti.

È nostra ferma convinzione, da lungo tempo, che la sostenibilità ambientale ed economica vadano perseguite congiuntamente. Un principio che ha ben presente Enersem, spin off del Politecnico di Milano che da anni studia soluzioni che coniughino i due aspetti.
 
Analizziamo gli acquisti domestici di prodotti rivolti alle intolleranze alimentari. Il claim “senza lattosio” rivela un’interessante crescita a volume in controtendenza con gli altri prodotti della categoria.

Uno sguardo nel loro insieme ai mercati dell’Est Europa studiandone trend, punti in comune e peculiarità della domanda locale di formaggi italiani.

Stabile, complessivamente, la produzione di latte in UE nel 2023. Ma a ben vedere il dato cela un’Europa spaccata in due, tra geografie in crescita e altre in evidente contrazione.

L’Asiago consolida il suo riconoscimento e tutela come Dop sui mercati esteri con due recenti successi in Brasile e Cile.
 
Biosicurezza negli allevamenti: il decreto legislativo 136/2023 dà attuazione alle disposizioni comunitarie cercando di evidenziare le grandi opportunità di una riduzione del rischio di malattie animali pur a fronte di investimenti iniziali.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

07-06-2024

Giugno 2024


Un’altra bella assemblea, quella di quest’anno: la 79esima!
 
Imprenditori, manager, giornalisti, ospiti istituzionali, amici, tutti riuniti a Milano per confrontarsi e parlare di produzioni, di mercato, di competitività, di export, di comunicazione.
 
Temi veri, cose concrete.
 
Il dibattito ha animato una mattinata estremamente interessante, ricca di presenze di spessore, con contributi importanti: il lungo intervento del ministro Lollobrigida, il saluto dell’assessore all’agricoltura lombarda Beduschi.
 
L'approfondimento di Valerio De Molli, ceo di Teha Ambrosetti, che ha presentato i primi dati di uno studio commissionato da Assolatte. Le interviste di Sebastiano Barisoni, volto e voce arcinota, vicedirettore di Radio 24 e conduttore del programma "Focus economia". La cerimonia di assegnazione del premio giornalistico Lattendibile di Assolatte, dedicato a chi scrive di food in modo corretto, interessante, intelligente e intrigante.
 
Ancora una volta, abbiamo toccato con mano che i nostri soci sono il motore di un sistema estremamente complesso e importante, che coinvolge 20 diverse filiere, creando valore aggiunto e garantendo ricchezza, redditi e lavoro a decine di migliaia di famiglie che vivono nel nostro Paese.
 
In questo numero troverete un’ampia sintesi della mattinata.

Buona lettura a tutti!

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

31-07-2024

Agosto 2024


In base al Reg. (UE) 2023/1115 gli operatori europei che immettono sul mercato interno o esportano determinati prodotti devono dimostrare che questi non provengano da terreni disboscati o che non abbiano contribuito al degrado forestale.
 
Tra molti prodotti, il provvedimento riguarda anche bovini e carne bovina, soia, cacao, caffè, palma e olio di palma, con una vera e propria 'due diligence' a carico delle aziende interessate e specifiche sanzioni per chi non rispetti gli obblighi.
 
A causa delle richieste avanzate dai clienti, ad alcuni operatori è sorto il dubbio che la norma potesse riguardare anche imprese e prodotti del settore lattiero-caseario.
 
Vista la complessità della norma, Assolatte ha dunque chiesto chiarimenti agli uffici dell’Ispettorato centrale per la repressione delle frodi (ICQRF), responsabili del rispetto della norma per i prodotti alimentari, che hanno confermato che i prodotti lattiero-caseari non rientrano nel campo di applicazione del Regolamento, le cui disposizioni si applicano esclusivamente alle materie prime e ai prodotti classificati con la relativa nomenclatura combinata riportati nello specifico allegato del Regolamento.
 
I prodotti non inclusi in tale allegato non sono soggetti ai requisiti del Regolamento, anche se contengono prodotti interessati dalla normativa.
 
Ne consegue – ci ricorda l’ICQRF – che le imprese che commercializzano i prodotti del nostro settore sono esentate dall’obbligo di redigere, conservare e/o trasmettere a valle della catena di approvvigionamento qualsiasi dichiarazione di dovuta diligenza.
 
Un chiarimento importante, arrivato in modo tempestivo, che sgombra il campo da qualunque dubbio.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

04-10-2024

Ottobre 2024


La temuta risposta ai dazi europei sull’import di motori elettrici cinesi è arrivata: le autorità della repubblica popolare asiatica stanno indagando per dimostrare che, grazie ai sussidi europei e nazionali, i nostri prodotti arrivano nei frigoriferi cinesi a prezzi inferiori a quelli locali.

C’è aria di ritorsioni daziarie da parte della Cina e le imprese sono molto preoccupate per i modi, le modalità dell’indagine e i tempi.

I modi: siamo stanchi – lo diciamo da tempo – di essere tirati in ballo ogni volta che c’è un contenzioso commerciale tra Europa e resto del mondo.
 
Successe con la Russia, che reagì con un feroce embargo sui formaggi europei in risposta alle sanzioni per l’invasione della Crimea. Si è ripetuto con la decisione del Wto di condannare gli aiuti europei ad Airbus. Le conseguenze? Extra dazi sull’import negli Usa di alcuni formaggi imposti dall’amministrazione Trump; danni per decine di milioni di euro per le nostre aziende. E succede ora, con "l’affaire" motori elettrici. L’Europa agisce, la controparte reagisce, prendendosela con noi. La domanda: perché le guerre commerciali devono trovare sfogo su comparti diversi da quelli direttamente coinvolti?
 
Se è vero che siamo un settore portante per l’economia agroalimentare europea, meritiamo rispetto e vogliamo essere tutelati.

Preoccupano, come detto, le modalità dell’indagine: le procedure per la registrazione e le risposte ai questionari sono complicatissime. Bisogna riportare tante informazioni, alcune delle quali estremamente sensibili, far tradurre il materiale in cinese… e, come se non bastasse, il tutto va spedito in Cina, anche in copia cartacea. Infine, i tempi: l’indagine è stata aperta a fine agosto, quando tanti erano ancora in vacanza (è un caso?). Le imprese hanno avuto pochissimi giorni per registrarsi e altrettanto pochi per rispondere al primo questionario. È una coincidenza o la fretta risponde a una precisa volontà di rendere estremamente dif!cile la vita alle imprese? Anche perché, stando alle informazioni raccolte, chi non partecipa all’indagine può essere considerato “ostile” e vedersi applicati dazi supplementari.

Ci vorrebbe una maggiore volontà della Commissione europea nel trovare soluzioni politiche e diplomatiche a difesa del nostro settore. 

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

03-01-2025

Gennaio 2025


Dopo infinite trattative, la Commissione europea ha firmato l’accordo di libero scambio con il Mercosur, il più importante blocco economico dell’America Latina, che conta 290 milioni di abitanti e importa formaggi per un controvalore di circa 245 milioni di euro.
 
È vero che nei quattro Paesi sudamericani i formaggi italiani non sono ancora decollati, come è vero che ci sono settori che hanno dichiarato di non condividere l’intesa.
 
Questo non vale per i formaggi, che – se l’intesa andrà in porto – porteranno a casa due risultati importanti. Prima di tutto importanti contingenti tariffari, che passano da 3mila a 30mila tonnellate in dieci anni, con il parallelo progressivo azzeramento dei dazi. Sappiamo quanto incidano i dazi percentuali sui formaggi italiani...
 
Ancor più importante è l’accettazione da parte dei Paesi del Sud America del capitolo sulla tutela delle indicazioni geografiche.
 
Per numerosi motivi, anche storici, legati alla presenza di un’enorme comunità di immigrati italiani, in America Latina imperversa l’Italian sounding.
 
Ebbene, con l’intesa si mettono alcuni puntini sulle i. Innanzitutto, si ottiene la protezione dei nove formaggi italiani più esportati (Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Provolone Valpadana, Taleggio).
 
Inoltre, pur concedendo alcuni anni alle imprese locali per smettere di impiegare nomi che richiamano il nostro Paese, si chiarisce che sui prodotti di imitazione devono sparire i riferimenti all’Italia.
 
La Commissione europea ha, quindi, definitivamente inserito il capitolo delle indicazioni geografiche tra i temi dei trattati, il che ha eccezionale valore per il nostro settore.

Nutrizione e salute

ALIMENTAZIONE E INFIAMMAZIONE CRONICA DI BASSO GRADO. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

08-11-2022

I latticini diminuiscono gli indici infiammatori


In questo nuovo numero MODELLI ALIMENTARI E INFIAMMAZIONE CRONICA DI BASSO GRADO, Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte giunta al ventesimo anno di pubblicazione, esplora i rapporti tra dieta (con un occhio di riguardo ai prodotti lattiero caseari), infiammazione e malattie croniche.

Come precisa il prof. Andrea Ghiselli, presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione e autore della pubblicazione, ci sono ormai dati solidi sul fatto che alla base delle numerose patologie croniche caratteristiche del mondo occidentale (come cancro, diabete di tipo 2, malattie neurodegenerative e malattie cardiovascolari) esista una condizione comune: l’infiammazione cronica di basso grado.
 

Questo tipo di infiammazione non dà i segnali tipici dell’infiammazione acuta o cronica ed è collegata a stili di vita inadeguati, dove la dieta gioca un ruolo chiave.

Il consumo di alimenti di origine vegetale, come i cereali integrali, la frutta, la verdura, l’olio extravergine di oliva e i legumi, è associato ad una significativa riduzione dei livelli dei markers infiammatori.

Tra i prodotti di derivazione animale, invece, i latticini e i prodotti della pesca si comportano in maniera simile agli alimenti di origine vegetale, diminuendo sensibilmente gli indici infiammatori.

Oltre all’infiammazione cronica di basso grado, i modelli alimentari a prevalente ma non esclusiva componente vegetale (come la dieta mediterranea), che si avvalgano anche degli effetti salutari di fonti proteiche animali come quelle dei latticini, sembra possano rappresentare una strategia cruciale per la riduzione del rischio di malattie non trasmissibili.

Tutti i numeri della newsletter sono consultabili sul portale www.lattendibile.it

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI APRILE 2023

04-04-2023

L’UE verso una modifica delle norme sulla scadenza degli alimenti, i risultati del 2° anno della promozione Assolatte in Cina, le qualità extra-nutrizionali di latte e derivati, la sostenibilità nella filiera Grana Padano, l’export di regioni e province del Sud Italia, gli avanzamenti normativi e il rapporto Efsa sul tema della sicurezza nella produzione di alimenti.


È uscito il numero di aprile della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
L’on. Paolo de Castro ci introduce ai contenuti della proposta UE per la modifica delle norme in tema di scadenza degli alimenti. La procedura legislativa scelta dalla Commissione è all’insegna di una maggiore gradualità garantendo così l’individuazione di soluzioni il più possibile concordi tra Stati, imprese e cittadini. 
La campagna Assolatte-Commissione Europea di promozione formaggi in Cina ha da poco chiuso la seconda delle sue tre annualità. Si sono svolte varie attività segnalando tutte, nonostante la pandemia, ottimi risultati.
Un recente studio finanziato dalla Commissione Europea mette in luce anche le qualità extra-nutrizionali dei prodotti lattiero-caseari.
Analizziamo la proposta di regolamento UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (Ppwr). Alcune preoccupazioni lo accompagnano, per possibili effetti negativi su alcuni settori e infrastrutture nazionali.
Continuano gli approfondimenti-intervista sulla sostenibilità delle imprese e filiere più importanti del settore. Stavolta, parliamo della filiera del Grana Padano Dop con il presidente del suo Consorzio, Renato Zaghini.   
Si chiude la serie di analisi dedicate all’export lattiero-caseario delle regioni e province d’Italia con il focus sul Sud e le Isole.
Per la rubrica mercati è la volta del tema “prezzo del latte”, segnalando a gennaio e febbraio valori ancora alti in tutti i Paesi UE principali produttori.  
 
Proviamo a dare una panoramica completa sull’economia dei formaggi Dop-Igp in Italia: fatturati al consumo, quota su volumi e valore della produzione casearia, quota su volumi e valore dell’export, peso delle IG sui settori lattiero-caseari delle singole regioni.
 
Riprendiamo il discorso sul concetto di cultura della sicurezza alimentare introdotto dal Codex Alimentarius per aggiornarlo alla luce dei più recenti provvedimenti normativi in materia e del rapporto 2021 Efsa sulle tossinfezioni alimentari e zoonosi. Ne emerge un quadro abbastanza positivo per il lattiero-caseario, con poche non conformità rilevate. Listeria resta tuttavia il pericolo maggiore per il settore.
 
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.
 
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Nutrizione e salute

PROPRIETÀ BENEFICHE E PROTETTIVE DEI GRASSI DEL LATTE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

02-05-2023

L'immagine negativa del grasso del latte perde sempre più consistenza.


Il latte è una delle fonti di grassi alimentari più complesse, sia in termini di composizione di acidi grassi, sia di struttura dei trigliceridi, sia anche come ultrastruttura, cioè per le proprietà fisicochimiche della loro complessa struttura.
Tutti i numeri della newsletter sono consultabili sul portale www.lattendibile.it


È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile PROPRIETÀ BENEFICHE E PROTETTIVE DEI GRASSI DEL LATTE, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dal prof. Andrea Ghiselli,direttore del master di I livello in scienza dell’alimentazione e dietetica applicata, Unitelma Sapienza, Roma

I dati epidemiologici e le meta-analisi portano alla conclusione che, sebbene i latticini contengano un alto contenuto di acidi grassi saturi, il loro consumo ha un effetto positivo sulla salute cardiovascolare umana, ma molte sono le evidenze che possano addirittura ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e diabete, migliorare la salute intestinale e la prevenzione di infiammazione e tumori.

I meccanismi attraverso i quali si esercita questa protezione non sono ancora del tutto chiari e sono sono state proposte diverse ipotesi tra le quali l'effetto dovuto alla complessità della struttura della matrice lattiero casearia.

Considerando le attuali evidenze scientifiche, quindi, è necessario informare correttamente i consumatori affinché l'immagine negativa del grasso del latte perda sempre più consistenza.

Nutrizione e salute

ASPETTI DI SALUTE E SOSTENIBILITÀ DEGLI ALIMENTI D’ORIGINE ANIMALE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

24-05-2023

Una dieta sostenibile è sana e completa, accessibile ed economica


Con questo nuovo numero, Lattendibile -  la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dal prof. Andrea Ghiselli, direttore del master di I livello in scienza dell’alimentazione e dietetica applicata, Unitelma Sapienza - ritorn sul tema “alimentazione, salute e ambiente”, un argomento già trattato in precedenza ma sul quale è importante operare un approfondimento per almeno due motivi.

In primis, per ribadire le sfide principali che siamo chiamati ad affrontare e auspicabilmente a vincere con urgenza: la sfida di salute e la sfida ambientale, che ruotano sul comune cardine di una transizione verso diete più ricche di prodotti di origine vegetale.

Secondariamente, perché la discussione su questi temi - sia a livello scientifico che politico, oltre che nella percezione del consumatore - sta diventando polarizzante nel giudizio categorico degli alimenti di origine animale come non sostenibili né per la salute, né per il pianeta.

Una dieta davvero sostenibile, invece, è una dieta, sì, a basso impatto ambientale, ma anche sana e completa, accessibile, economica, sicura e culturalmente accettabile, in altre parole: la dieta mediterranea.

Gli alimenti di origine animale rappresentano un gruppo eterogeneo di alimenti con proprietà nutrizionali uniche, con un contenuto peculiare di nutrienti importanti e, oltretutto, con una biodisponibilità molto maggiore rispetto agli alimenti di origine vegetali, sia per digeribilità, sia per assenza di antinutrienti o interferenti, per cui un consumo di piccole quantità può essere sufficiente a contribuire in modo significativo, se non essenziale, all’equilibrio e alla salubrità della dieta.

È quindi del tutto inopportuno rinunciare in nome della sostenibilità a fonti importanti, quando non uniche, di vitamina B12, vitamina A, vitamina D, colina, ferro, zinco, calcio, acidi grassi omega-3 a lunga catena come il docosaesaenoico (DHA) ed eicosapentaenoico (EPA).

Anche questo numero de Lattendibile ASPETTI DI SALUTE E SOSTENIBILITÀ DEGLI ALIMENTI D’ORIGINE ANIMALE è consultabile anche sul portale www.lattendibile.it

Premio Giornalistico

PREMIO GIORNALISTICO LATTENDIBILE. PROROGATI I TERMINI PER LA CANDIDATURA

09-06-2023

Sono stati prorogati i termini per candidarsi al premio giornalistico Lattendibile


Sono stati prorogati i termini per candidarsi all'undicesima edizione del premio giornalistico Lattendibile

Possono essere candidati i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 settembre 2022 - 15 giugno 2023.

Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro la stessa data alla segreteria organizzativa del concorso, all’indirizzo: premio2023@assolatte.it.

Regolamento e scheda di adesione a questo indirizzo.
 

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO 2024

01-01-2024

L’Eurocamera smorza gli eccessi del regolamento sui rifiuti da imballaggio, prosegue con successo il piano di promozione ICE-Assolatte in Giappone, denominazioni lattiere versus novel foods, gli acquisti domestici di formaggi fusi e di freschi a peso variabile, il formaggio nei mercati africani, il declino del mercato canadese nel 2023


È uscito il numero di gennaio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Negli anni ’50 un volume dedicato ai benefici della “stalla aperta” dimostra la storicità di un dibattito essenziale per i moderni orientamenti sul benessere animale e la sostenibilità.

Compromesso e mediazione: sono la chiave che ha permesso al Parlamento UE di mitigare gli eccessi del nuovo regolamento comunitario sui rifiuti da imballaggio. In attesa di capire se anche il Consiglio UE riuscirà ad arrivare allo stesso, positivo, risultato.

Coltura cellulare e fermentazione di precisione. Secondo la riflessione di EDA non ci sono rischi di impiego di denominazioni lattiere per i cosiddetti novel foods. A patto di garantire un sistema di controlli efficace.

Dalla fine delle quote latte calo del numero di vacche, aumento della resa, crescita delle dimensioni medie aziendali e incremento dell’export. Per il futuro, lo scenario porta comunque rischi di volatilità dei prezzi e dei redditi.

L’Italia si conferma Paese strategico per il Gruppo Lactalis, che prevede 160 milioni di euro di investimenti.

Per la sezione “Economia” analizziamo i consumi domestici di formaggi fusi, tra notevole incremento delle vendite a valore e sostanziale tenuta di quelle a volume.

Anche l’insieme dei formaggi a peso variabile, specie freschissimi, si rivela di grande importanza nel paniere degli acquisti domestici delle famiglie italiane.

La prima rubrica Export del 2024 ci riporta al tema dei mercati emergenti per esaminare le importazioni di formaggi dei Paesi africani.

Nonostante la solita ripresa degli acquisti a fine anno, il 2023 si conferma un anno complicato per le esportazioni casearie verso i mercati nordamericani. Specie il Canada ci offre uno sguardo di dettaglio sulle dinamiche in atto.
 
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Nutrizione e salute

FORMAGGI E LATTICINI NELLA PREVENZIONE DEL DECLINO COGNITIVO. IL NUOVO NUMERO DEL LATTENDIBILE

12-06-2024

Latte e derivati fermentati hanno un ruolo importante nella prevenzione del declino cognitivo


Attualmente in Italia il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre 1 milione e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella loro assistenza, con conseguenze anche sul piano economico e organizzativo.

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Le strategie terapeutiche a disposizione per le demenze sono molteplici, sia di tipo farmacologico che psicosociale, nonché rappresentate dalla gestione integrata per la continuità assistenziale. Tuttavia, in questo setting, l'alimentazione ancora una volta assume un ruolo cruciale soprattutto nel contesto cronico-degenerativo, fornendo e garantendo le adeguate condizioni di apporto di nutrienti necessari per preservare l'integrità del tessuto nervoso centrale, sia ostacolando i processi di invecchiamento fisiologico che contrastando l'azione degli inquinanti ambientali a cui si è sempre più esposti.

Ricercatori giapponesi hanno recentemente condotto un’analisi di dati trasversali disponibili sulla relazione tra consumo di formaggio e funzione cognitiva negli anziani che vivono in comunità.

Da tale analisi sono emersi risultati che indicano come il consumo di formaggio e derivati caseari fermentati in generale sia inversamente associato al rischio di deficit cognitivi. In altre parole, il consumo adeguato di questi preziosi alimenti esercita un ruolo sia per conservare le capacità funzionali cognitive che nel preservare l'integrità anatomica del tessuto nervoso rallentando i fisiologici processi di invecchiamento.

Sono stati fati importanti progressi nella comprensione dei meccanismi protettivi del consumo di latticini contro la demenza e il declino cognitivo. Recentemente è, ad esempio, emerso che le molecole Oleamide e Deidroergosterolo, due preziosi componenti presenti nei formaggi a crosta fiorita che si generano durante i processi di fermentazione, sono i nutrienti responsabili di una importante attività antinfiammatoria a livello del tessuto nervoso cerebrale.

Tutti gli approfondimenti nell'ultimo numero de Lattendibile di Assolatte LATTE FORMAGGI E LATTICINI AIUTANO A PREVENIRE LA DEMENZA.


Visita il sito Lattendibile.it, ricco di approfondimenti scientifici sulle caratteristiche nutrizionali, salutistiche, psicologiche, produttive e organolettiche di latte, yogurt, formaggi e burro. Con l’archivio delle uscite, nuove rubriche interattive, infografiche e video interviste agli esperti di settore.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI LUGLIO 2024

05-07-2024

50 anni di consumi di formaggi ‘italian type’ negli USA, la prossima assemblea annuale di EDA a Roma, Neviani riconfermato alla guida del Comitato Italiano FIL/IDF, previsioni sulla nuova Commissione Europea, il rapporto Ismea sul comparto ovi-caprino, le consegne di latte bovino nel 1° trimestre


È uscito il numero di luglio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
Amarcord all’insegna dei consumi di formaggi negli USA, da almeno 50 anni in continua crescita soprattutto nei segmenti ‘italian type’: mozzarella, parmesan, provolone, ricotta, romano… .
 
13-15 novembre: quest’anno sarà l’Italia, e più precisamente Roma, ad ospitare l’assemblea di Eda, European Dairy Association, con circa 200 partecipanti tra imprenditori, manager, rappresentanti delle istituzioni.
 
Vediamo il lavoro svolto e i risultati raggiunti negli ultimi quattro anni dal Comitato italiano FIL/IDF, che ha giugno ha visto riconfermato alla presidenza Erasmo Neviani.

Dopo le elezioni europee, la complessità di formare la nuova Commissione e non si esclude un nuovo baricentro della politica e delle istituzioni europee.

La Fondazione Istituto Danone promuove la dieta mediterranea, che contro forse le aspettative non pare essere molto praticata dagli italiani.

Una ricerca dell’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano rileva che ogni anno 321 mila tonnellate di eccedenze sono donate o riutilizzate, ma solo il 43% delle aziende le misura.

Secondo Ismea comparto ovicaprino all’insegna di fatturati record per i suoi formaggi ma anche dalla continua erosione del numero di allevamenti e di capi.  

L’export di mascarpone e il raffronto con le performance messe a segno dagli altri grandi produttori UE di formaggi freschi con oltre 40% di grassi.

Depurate dall’effetto anno bisestile, le consegne di latte bovino del 1° trimestre dell’anno rivelano in UE una crescita moderata.

Nonostante gli appelli dell’industria lattiero-casearia europee, è stato modificato il Regolamento sullo status sanitario degli allevamenti, per quanto riguarda in particolare il marchio di identificazione e altri aspetti.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE 2024

12-09-2024

120 anni di produzione di latte in Italia, le priorità della presidenza ungherese in UE per l’agricoltura, nuovi equilibri nel programma di von der Leyen per la prossima Commissione, la sostenibilità di Ferrari Formaggi, il mercato del latte alimentare, produzione di formaggi “tipo italiano” negli USA, la produzione di derivati in UE e in Italia a gennaio-maggio, polarizzazione del segmento Dop anche in Francia e Spagna


È uscito il numero di settembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Grazie alla serie storiche dell’Istat è possibile ricostruire tanti aspetti dell’economia lattiero-casearia dall’Unità d’Italia in poi. In questo numero dell’Amarcord raccontiamo le produzioni di latte dal 1861 al 1981.

La presidenza ungherese del Consiglio dell’Unione Europea gestirà la nomina della nuova Commissione con un’attenzione particolare all’agricoltura, declinata in 7 priorità che sono state indicate. Nell’articolo anche uno sguardo di sintesi sul settore lattiero-caseario ungherese.

Von der Leyen riconfermata, e con una maggioranza più ampia di quella precedentemente avuta. Il consenso è stato costruito attorno ad un programma che promette un maggiore equilibrio tra Green Deal, da una parte, sicurezza alimentare e agricoltura dall’altra.

Ferrari Formaggi, storica azienda del Lodigiano, ci racconta i suoi progetti più interessanti in tema di sostenibilità produttiva, animale e di packaging. Con la voce della sua presidente, Laura Ferrari.

Il mercato del latte alimentare confezionato nel 2023: l’analisi Cerved di consumi, import, export e previsioni.

Dopo i consumi dei formaggi “italian type”, vediamo la produzione degli stessi negli USA, con l’obiettivo anche di fare alcune deduzioni sulla capacità di export statunitense in questo segmento.

Crescono in UE, nella prima parte del 2024, le produzioni di latte alimentare, fermentati e formaggi; diminuiscono quelle di burro. Italia, tuttavia, fortemente disallineata rispetto alla media comunitaria.
  
Forte polarizzazione del comparto Dop: succede anche in Francia e in Spagna, cui sia aggiunge una dimensione del comparto complessivamente limitata o marginale rispetto al totale caseario.

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Attualità

TUTTOFOOD 2025, il grande hub di innovazione pronto a recuperare l’esperienza globale di Expo Milano

26-10-2024

In programma a Milano dal 5 all'8 maggio 2025, TUTTOFOOD Milano presenta a 90mila professionisti del settore food il meglio dei modelli alimentari europei e globali. L’alleanza tra Fiere di Parma e Koelnmesse, le novità merceologiche e di layout, gli eventi collaterali: a 10 anni da Expo 2015, Milano è pronta a tornare capitale mondiale del food.


Grande vocazione globale, ripensamento del layout e delle merceologie, capacità di trattare i temi caldi, fuori e dentro la fiera: è questa la ricetta messa in campo da TUTTOFOOD Milano per la sua prossima edizione, in programma dal 5 all’8 maggio prossimi al polo fieristico di Rho. La manifestazione, che per il primo anno vede al timone Fiere di Parma (dopo l’acquisizione del brand TUTTOFOOD), promette già di stagliarsi sul panorama internazionale degli eventi food B2B come l’hub di riferimento per l’innovazione e la promozione di prodotti e modelli alimentari di qualità e sostenibili, tanto in Europa quanto nel mondo.

UNA NUOVA VOCAZIONE GLOBALE – A dare nuova linfa al brand TUTTOFOOD è l’alleanza strategica che oggi vede KoelnMesse affiancare proprio Fiere di Parma nella gestione dell’evento, aumentandone la caratura internazionale dell’offerta e il profilo quali-quantitativo del parco visitatori. L’ad di Fiere di Parma, Antonio Cellie, ha peraltro di recente confermato la nuova calendarizzazione dell’evento, che tornerà anche nel 2026 in maggio, per poi proseguire in ottica biennale, sempre nella primavera dell’anno pari, in una logica di alternanza con le due fiere consorelle, Cibus Parma e Anuga Colonia.

UN LAYOUT RIDISEGNATO PER NUOVE CATEGORIE – L’edizione 2025 di TUTTOFOOD Milano punta a raggiungere le 90mila presenze in fiera, grazie a un parterre di oltre 3.000 espositori da 30 Paesi e a un’offerta estremamente stimolante per i 2.500 top buyer internazionali partecipanti al programma Incoming sviluppato in collaborazione con ICE-Agenzia. Nel nuovo corso della manifestazione, anche il settore dairy trova una diversa collocazione: sarà infatti il padiglione 1 (adiacente alla stazione Rho Fiera Milano) a ospitare i grandi player italiani e internazionali del settore lattiero-caseario. Altra novità è l’apertura di tre nuovi padiglioni, uno dei quali (il 18) destinato a collettive regionali e nazionali: un’occasione in più per conoscere tanti produttori – italiani e stranieri – di formaggi e latticini specialty, spesso fuori dai circuiti distributivi mainstream, ma di qualità eccellente. Per la prima volta approda in fiera anche l’arte della miscelazione, grazie alla partnership con Mixology Experience, che proporrà al pubblico in visita le nuove frontiere di pairing tra cocktail d’autore ed eccellenze gastronomiche.

LA DIMENSIONE ESPERIENZIALE: TUTTOFOOD WEEK E STREET EXPERIENCE – Il progetto 2025 di TUTTOFOOD insiste moltissimo su un obiettivo ambizioso: garantire al fruitore dell’evento meneghino una dimensione esperienziale e immersiva. Nascono così due iniziative importanti. La prima è TUTTOFOOD Street Experience, una rassegna culturale che prende vita nelle strade del polo fieristico di Rho, animandole per quattro giorni con mostre fotografiche, cooking show, installazioni artistiche e altri momenti di aggregazione, indissolubilmente legati ai temi del food e della nutrition. In questa scia di diffusione della cultura s’inserisce anche la TUTTOFOOD Week, un cartellone di eventi aperti al pubblico e ambientati nelle location più iconiche (e talora segrete) di Milano città. Spazio, dunque, a tavole rotonde, eventi serali, rassegne cinematografiche, degustazioni guidate, mostre e molto altro. La TUTTOFOOD Week, curata in collaborazione con l’editore Mondadori, inizia già sabato 3 e prosegue fino al termine della fiera; sulla scorta dell’esperienza maturata con la rivista Interni e il Fuorisalone del Mobile, Mondadori produrrà per TUTTOFOOD anche la speciale e iconica guida-magazine dell’evento, che già si preannuncia un numero da collezione per operatori e appassionati del mondo food.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI DICEMBRE 2024

05-12-2024

L’export di formaggi dal 1861, l’impulso alla PAC per bilanciare il rischio dazi USA, il Congresso EDA 2024, l’11° conferenza internazionale del siero di latte a Dublino, il bilancio più che positivo della presidenza Brazzale della FIL/IDF, sostenibilità e innovazione in Lactalis, latte UE di nuovo sopra i 50 centesimi, opportunità e rischi dell’impiego industriale dei pfas, aggiornamenti sulla Blue Tongue


È uscito il numero di dicembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Nel 1861 l’Italia era ancora, solo un Paese agricolo, e i formaggi erano in assoluto tra le principali merci esportate dal nostro Paese.

Nell’autorevole opinione di Paolo de Castro i superdazi americani impongono, oggi più che mai, di rinunciare a tagliare la Pac ed anzi rafforzarla.

Il 13-15 novembre Assolatte ha ospitato a Roma gli stati generali del latte europeo, il Congresso annuale di EDA. Presente anche il Ministro Francesco Lollobrigida.

Si è svolta a Dublino l’undicesima conferenza internazionale del siero di latte, con 450 partecipanti provenienti da tutto il mondo.

L’IDF World Dairy Summit di Parigi e l’intervista a Piercristiano Brazzale con un bilancio della sua presidenza.

Sostenibilità e innovazione in Lactalis. Per la sezione ECO-protagonisti abbiamo intervistato l’AD di Lactalis Italia Giovanni Pomella.

Come stanno andando freschi, grattugiati, fusi, erborinati e altri stagionati nel 2024 nei vari mercati mondiali?

Con ottobre il prezzo del latte alla stalla torna, in UE, sopra la soglia dei 50 centesimi.

Rischio dazi negli USA: ripercorriamo com’era andata la vicenda 6 anni fa e quali i suoi effetti, specialmente per le Dop.

I pfas, composti di carbonio-fluoro, sono estremamente resistenti e stabili, largamente impiegati nell’industria di vari settori. Ma ci sono rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente?

Blue Tongue: la malattia si espande con aggiornamenti da Spagna, Paesi Bassi, Italia, Svezia e Belgio.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI APRILE 2025

04-04-2025

Le virtù dello yogurt note già negli anni ‘70, il primato export dell’Italia in UE, il Piano Operativo dei Controlli MASAF 2025, l’analisi del ciclo di vita, il primo bilancio di sostenibilità di Fattorie Garofalo, il mercato della mozzarella in Italia nel 2024, l’export extra-UE della Germania, bilancio import 2024, latte crudo


È uscito il numero di aprile della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Nonostante consumi sempre al di sotto delle potenzialità, lo yogurt è un importante alleato della nostra salute. Se ne parla fin dagli anni ’70…

Con il 2024 un nuovo record delle esportazioni casearie italiane e il consolidamento di un primato in Europa, quantomeno in valore, ormai acclamato. Le dichiarazioni del Presidente Zanetti.

La Cabina di Regia del Masaf ha approvato il Piano Operativo dei Controlli nel settore agroalimentare per il 2025.

Le posizioni di EDA sul quadro normativo comunitario per la mitigazione dell’impatto climatico dell’agroalimentare.

FIL/IDF lancia uno strumento per migliorare la qualità e la coerenza dell’analisi del ciclo di vita o Lca.

La rubrica ECO-Protagonisti ci racconta questa volta di Fattorie Garofalo, al suo primo bilancio di sostenibilità e con importanti novità per una filiera sempre più circolare e integrata.

Da Nielsen uno sguardo su consumi e giro d’affari della mozzarella nel mercato interno italiano.

Con la rubrica export di questo mese apriamo una serie di approfondimenti sulle caratteristiche dell’offerta competitiva casearia dei principali Paese UE nei mercati extracomunitari. Il Paese con cui apriamo è la Germania.

Un bilancio per geografie e merceologie anche dell’import lattiero-caseario del 2024.

Latte crudo: aperto il tavolo di lavoro per la mitigazione del rischio correlato ai ceppi di escherichia coli produttori di stec.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

03-11-2022

Novembre 2022


Con le ultime elezioni si è chiusa una legislatura complicata: il governo ha dovuto affrontare gravi problemi sanitari, poi l’allarme costi e la guerra russo-ucraina, in un clima permanentemente emergenziale.
 
La contingenza ha preso il sopravvento e i molti interventi strutturali richiesti dal sistema industriale sono stati – ahimè – rimandati a “babbo morto”; molto dipenderà da come verranno impiegate le risorse del Pnrr.
 
Dopo le consuete consultazioni, si insedia il nuovo governo e vogliamo fare i nostri migliori auguri al nuovo premier e a tutti i ministri più legati al mondo alimentare: politiche agricole, salute, sviluppo economico, affari esteri. In bocca al lupo! Sono tanti i problemi che bisognerà affrontare, cercando soluzioni efficaci, nell’interesse del sistema imprese e - di conseguenza - del Paese.
 
Tra i temi più urgenti, al primo posto c’è certamente quello energetico, con misure che limitino le speculazioni su energia e gas e contengano la volatilità dei prezzi.
 
Fondamentale, poi, rivedere la politica energetica nazionale con una radicale semplificazione delle procedure a carico di chi investe nelle energie alternative.
 
Bisogna anche dare una spinta ai consumi, in difficoltà per tassi di inflazione che non si vedevano da molti anni. Per farlo, c’è da intervenire sul cuneo fiscale: le imposte a carico di chi lavora sono davvero spropositate ed è urgente dargli un taglio, con una revisione della spesa pubblica e una maggior disponibilità di denaro per le famiglie!
 
Sempre in tema di prezzi, da mesi stiamo chiedendo l’azzeramento dell’Iva sui prodotti di prima necessità, come latte, burro, formaggi e yogurt. La misura si potrebbe tranquillamente sostenere, visto che nei primi otto mesi dell’anno, le entrate Iva del nostro Paese sono cresciute del 18%, che tradotto in soldoni vuol dire che gli Italiani hanno pagato 16 miliardi di euro di Iva in più rispetto allo scorso anno.
 
Fondamentale, inoltre, intervenire a supporto delle imprese, che da anni (troppi!) chiedono un taglio dei costi di produzione anche tramite una semplificazione delle regole.
 
Assolatte dice “no” alla Plastic Tax. Un no pieno, definitivo e non trattabile. Si tratta di una tassa inutile, onerosa e controproducente, che aggraverebbe i bilanci delle imprese e andrebbe a pesare nelle tasche degli italiani.
 
Le imprese del settore si attendono anche un intervento immediato in materia di semplificazione: stop a procedure e regole che fanno perdere tempo alle imprese, come – valga solo come esempio - le dichiarazioni mensili e trimestrali su acquisti, vendite, rimanenze e magazzino. Costringere le imprese a un inventario trimestrale è pura follia.
 
Se nei famosi primi cento giorni i nuovi ministri accontentassero queste poche, semplici richieste, sarebbe davvero un buon inizio!

Nutrizione e salute

LATTE E DERIVATI PER LA PREVENZIONE DEL DIABETE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

05-12-2022

I prodotti lattiero caseari sono gli unici alimenti d'origine animale ad esercitare una azione preventiva nei confronti del diabete mellito.


IL RUOLO DI LATTE E DERIVATI NELLA PREVENZIONE DEL DIABETE è il tema del nuovo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dal prof. Andrea Ghiselli, presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione.

 

Il diabete mellito di tipo 2 (T2DM) è un grave problema di salute pubblica, in continua crescita, che si teme possa diventare la peggiore pandemia del ventunesimo secolo.

È un tema che preoccupa molto anche l’Italia, paese nel quale, nell’arco di meno di un ventennio, la percentuale di malati è passata dal 3,9 al 5,9. Significa che sono affette da T2DM 3 milioni e mezzo di persone. Particolare apprensione desta inoltre il fatto che oltre un terzo della mortalità si verifica in persone di età inferiore ai 60 anni.

Tra i maggiori fattori di rischio si trovano le diete poco salutari e gli stili di vita sedentari. L’Istituto Superiore di Sanità informa che quasi il 90% dei pazienti diabetici non consuma le 5 porzioni quotidiane di frutta e verdura, oltre il 70% è in eccedenza ponderale, il 50% è sedentario, oltre il 50% è iperteso, oltre il 40% ha una colesterolemia elevata. (Epicentro: https://www.epicentro.iss.it/igea/diabete/prevalenza#istat.)

Studi su larga scala hanno dimostrato che una dieta più sana e una maggiore attività fisica sono in grado, da soli, di ridurre nettamente (- 40%) il rischio di T2DM.

Uno dei gruppi italiani più influenti nella ricerca e nella clinica del T2DM, quello dell’area di Diabetologia del Policlinico Universitario Federico II di Napoli, ha recentemente pubblicato una revisione sistematica con umbrella review (strumento di analisi statistica più avanzato e più preciso) delle meta-analisi dei vari lavori prospettici, allo scopo di definire meglio le raccomandazioni più appropriate di consumo di alimenti di origine animale per la prevenzione del T2DM.

Contrariamente a quanto accade per agli altri prodotti di origine animale, è risultato che il consumo di latticini in totale - con particolare riguardo a quelli a basso contenuto di grassi, latte e yogurt - è associato ad una significativa riduzione del rischio di T2DM.

Considerando che in Italia il T2DM comporta un altissimo carico di malattia, con oltre 20 mila morti e una spesa sanitaria non indifferente, risulta evidente che semplici aggiustamenti delle abitudini alimentari, incluso il consumo abituale dei prodotti lattiero caseari, potrebbero essere in grado di salvare vite umane e costi sociali.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO 2023

09-01-2023

Il quadro complessivo delle modifiche al progetto di riforma delle IG, le virtù preventiva di latte e derivati nei confronti del diabete mellito, Nutriscore e comportamento del consumatore, regioni e province nei mercati esteri, riconoscimento e tutela IG nell'accordo UE-Mercosur, il quadro dei controlli sull'uso del farmaco veterinario e dei residui


È uscito il primo numero del 2023 della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Alcuni spunti sulla genesi storica dei marchi collettivi. La rubrica “Amarcord” ci porta nel 1935, alla prima riunione del Consiglio della Corporazione della zootecnia e pesca.

800 nuovi emendamenti alla riforma del sistema dei prodotti IG. Si punta a concludere l’iter parlamentare entro la primavera e a raggiungere un accordo finale nella seconda metà del 2023, sotto la presidenza spagnola.

I prodotti lattiero-caseari sono gli unici alimenti di origine animale in grado di prevenire il diabete mellito. La notizia arriva dall’università Federico II di Napoli.

Nutriscore. Uno studio dell’associazione lattiero-casearia olandese smentisce l’idea che l’etichetta semaforica possa influenzare in modo decisivo il comportamento dei consumatori.

Un’analisi Ismea racconta la difficile congiuntura del lattiero-caseario nei primi 9 mesi del 2022, tra aumento dei costi, inflazione, cali produttivi e profonda incertezza.

La rubrica export inaugura 4 numeri dedicati all’export di regioni e province italiane. Lo studio è basato sull’analisi dei flussi relativi ai codici Ateco. Si comincia con il Nordovest.

Le produzioni UE di latte e derivati tra gennaio e settembre 2022, con l’Italia in controtendenza.

UE e Mercosur hanno concluso i negoziati. L’accordo commerciale attende ratifica. Nel frattempo ne esaminiamo i contenuti del protocollo di intesa Dop-Igp.
 
Il complesso quadro giuridico di controllo dell’utilizzo del farmaco veterinario e di presenza di residui.
 
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.
 
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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

03-03-2023

Marzo 2023


Qualche giorno fa, numerose testate giornalistiche italiane hanno rilanciato una notizia che ha fatto un certo scalpore: secondo TasteAtlas - guida internazionale di ricette, gastronomia, ingredienti e piatti popolari – nella top ten dei formaggi più apprezzati al mondo ben otto sono italiani.
 
Pur sapendo che i gusti sono personali, è innegabile che quando parliamo di Parmigiano Reggiano o di Grana Padano, di Gorgonzola, di Crescenza, di Mozzarella, Burrata o Mascarpone, o ancora di uno dei tanti pecorini nazionali, parliamo di eccellenze assolute.
 
Non è un caso se sono proprio questi formaggi a trainare l’export nostrano e che hanno portato l’industria italiana a diventare leader mondiale nel segmento dell’alta gamma casearia, come certifica un dato su tutti: il valore medio dei formaggi italiani esportati è tra i più alti al mondo.
 
Perché i formaggi italiani non sono solo leccornie apprezzate ovunque, ma un asset strategico della filiera, una locomotiva del made in Italy, non solo alimentare.
 
Commentando la notizia, molti hanno anche voluto sottolineare che i colleghi francesi hanno storto un po’ il naso a leggere la graduatoria, che dimentica molte prelibatezze transalpine (anche noi siamo rimasti meravigliati: la qualità di tanti formaggi francesi è nota ovunque).
 
Ma tant’è, e il nostro primato si rafforza.
 
Anche in Francia, che nel 2022 abbiamo pacificamente invaso con più di 120mila tonnellate di formaggi tricolore: Mozzarella di ogni tipo, Burrata, Grana Padano, Parmigiano Reggiano e perfino il Camembert di bufala sono sempre più ricercati dai cugini transalpini.
 
E se un nostro formaggio piace anche ai francesi, che oltre a essere buongustai sono anche un po’ nazionalisti, come possiamo dubitare del valore dei nostri prodotti?

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

01-08-2023

Agosto 2023


Sarebbe bello e utile avere una sfera di cristallo per prevedere il futuro. Non ce l’abbiamo, né ce l’hanno molti esperti che, sempre più spesso, iniziano le proprie analisi con tanti “se”, per poter poi dire che sono intervenuti fattori imprevisti che hanno modificato lo scenario di riferimento. Come non capirli? Cercheremo di non cadere nello stesso errore, limitandoci a presentare un quadro di quanto accaduto negli ultimi mesi; saranno i lettori a trarre conclusioni e a fare previsioni, che – comunque – sembrano volgere al perturbato. 
 
La produzione di latte in Italia va controcorrente. Nel biennio ‘21/’22 le nostre consegne andavano su, quelle europee giù. I primi mesi dell’anno sembrano dire che tutto è cambiato: la produzione europea è in crescita, mentre in Italia è in flessione. Da inizio primavera le quotazioni del latte spot sono su livelli inferiori a quelli dello scorso anno, pur restando su valori superiori a quelli pre-pandemici. Lo stesso vale per i prezzi del latte alla stalla, con un aspetto da non sottovalutare: in Italia la discesa è più lenta che nel resto d’Europa e il gap con la concorrenza si sta allargando in modo preoccupante. Comunque, anche in questo caso, siamo su valori ben più alti di quelli del 2021 e della media 2022. 
 
I consumi interni segnano il passo.
 
L’iperinflazione ha colpito la capacità di spesa delle famiglie. L’industria ha dilazionato gli aumenti nel corso dei mesi, ma i prezzi al dettaglio sono di molto superiori a quelli del passato. Da tempo, intanto, la Gdo ha dato il via a numerose campagne promozionali. 
 
Le esportazioni? Dopo 36 mesi di dati positivi, ad aprile è stato registrato il primo segno meno. È stato un mese anomalo o un allarme da considerare? 
 
All’estero, protestano gli allevatori olandesi, costretti a ridurre le proprie produzioni per decisioni governative e si legge che i farmer americani versano cisterne di latte nelle fogne a causa del crollo della domanda. 
 
Ci sono poi le incognite del mercato mondiale: come le produzioni degli altri grandi player internazionali, che negli Stati Uniti e anche in Nuova Zelanda si registrano in crescita. 
 
È in arrivo una tempesta o è solo un temporale passeggero e tutto si sistemerà nel giro di qualche mese?

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI SETTEMBRE 2023

08-09-2023

Gli allevamenti bovini esclusi dalla direttiva emissioni, la storica intesa tra Assolatte e le associazioni, i preparativi per l’Idf World Dairy Summit di ottobre, sostenibilità e digitalizzazione in Gennaro Auricchio Spa, il Made in Italy nelle province cinesi, il recupero produttivo delle principali Dop nel 2023, le nuove disposizioni in tema di formazione di veterinari e allevatori


È uscito il numero di settembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

L’attuale revisione della regolamentazione comunitaria IG impone procedure di modifica e adeguamento dei disciplinari più snelle, a tutto vantaggio dei prodotti. La rubrica Amarcord ci fa (ri)scoprire come già nella Francia degli anni ’70 il tema fosse importante.

Le preoccupazioni su tempi e modi del Green Deal fa ritrovare un po' di costruttivo dialogo a Bruxelles. La plenaria del Parlamento Europeo ha infatti deciso di escludere gli allevamenti bovini dalla copertura della direttiva emissioni industriali.

Assolatte ha sottoscritto uno storico protocollo di intesa con lo US Dairy Export Council e la National Milk Producers Federation. Nasce così una collaborazione su temi come la tutela delle denominazioni lattiere e la promozione della sostenibilità delle rispettive filiere.

C’è grande attesa per l’Idf World Dairy Summit 2023, il principale e più atteso evento annuale della Federazione Internazionale del Latte, previsto per metà ottobre a Chicago.

Antonio Auricchio ci racconta di risultati e progetti in materia di sostenibilità e transizione digitale della Gennaro Auricchio Spa.

Export e analisi territoriali: con settembre è la volta di province, regioni autonome, regioni speciali e municipalità della Cina; come sempre, distinguendo tra Made in Italy e import generale di formaggi esteri.

Nel 1° semestre dell’anno tutti i principali formaggi Dop registrano produzioni stabili o in crescita ribaltando così il trend diffusamente negativo dello scorso anno.
 
Una nota ministeriale del luglio scorso rivede le disposizioni del 2008 in materia di formazione di veterinari e allevatori sul benessere animale. L’implementazione del sistema Classyfarm - ma non solo - lo impone.
 
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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE 2023

04-10-2023

Un tuffo nel mondo dei formaggi della Milano medioevale, Latte e derivati aiutano a prevenire l’obesità, uno sguardo sui futuri temi di dibattito sulla PAC, risultati e sfide di sostenibilità nella filiera della Mozzarella di Bufala Campana, l’Italia traina i formaggi UE, le stime sull’economia delle Dop italiane nei nostri mercati esteri, gli adempimenti della nuova normativa statunitense sulla tracciabilità


È uscito il numero di ottobre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

La rubrica Amarcord ci trasporta in un passato remoto raccontandoci del mondo dei formaggi nella Milano del Quattrocento.

Raccontiamo in sintesi il focus del centesimo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte: latte e derivati per la prevenzione di sovrappeso e obesità.

L’IDF/FIL, ovvero la Federazione Internazionale del Latte si avvia a tenere, a Chicago, il suo World Dairy Summit annuale. Come di consueto, verranno anche premiati Paesi e aziende portatori di pratiche importanti e innovative nella crescita del settore lattiero-caseario.

PAC: l’attuazione dei piani strategici procede bene, ma alcuni aspetti destano preoccupazione e alimenteranno il dibattito soprattutto nella prossima legislatura UE.

Il Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana sostiene i propri soci e li guida in un percorso di sostenibilità per sviluppare un modello economico unico per efficienza. Nella rubrica ECO_protagonisti, l’intervista al presidente Domenico Raimondo.

I formaggi italiani trainano non solo il Made in Italy, ma lo stesso export caseario europeo. La nostra quota extra-UE sul totale export è seconda solo a quella della Danimarca e dal 2010 ad oggi le esportazioni italiane sono cresciute del triplo rispetto alla media di crescita dell’UE.

Nella rubrica Dop di questo mese proviamo a stimare le quote Dop e i relativi andamenti nell’export verso i mercati principali ed emergenti dei nostri formaggi.
 
Per la sezione Igiene & Sicurezza approfondiamo la nuova normativa USA in materia di tracciabilità degli alimenti.
 
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Nutrizione e salute

PROBIOTICI, LATTICINI FERMENTATI, DISBIOSI E IMMUNITÀ. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

06-11-2023

Le diete moderne e lo stile di vita favoriscono la disbiosi intestinale


Uno dei tratti caratteristici delle diete occidentali moderne è la transizione verso uno stile di vita più sedentario e verso un’alimentazione ipercalorica, povera di fibra, ma ricca di alimenti troppo raffinati e modificati. A ciò si affianca un uso troppo frequente e spesso scorretto di farmaci, con particolare riguardo agli antibiotici. E in Italia, come in altri Paesi occidentali, si aggiunge oltretutto un consumo molto scarso di latte e quasi inesistente di yogurt o altri latti fermentati.  

 

Tutto questo favorisce la disbiosi intestinale, con la perdita del naturale equilibrio, la diminuzione della biodiversità microbica e l’alterazione del contenuto dei metaboliti microbici. Ne consegue un'alterazione della barriera epiteliale intestinale, una perdita dell’equilibrio tra le cellule immunitarie e sviluppo e progressione di condizioni di infiammazione cronica, compromissione dell’immunità intestinale/generale e aumentato rischio di malattie croniche non trasmissibili come obesità, diabete e malattie cardiovascolari.

Gli alimenti funzionali ricchi di probiotici hanno un ruolo chiave nel raggiungimento del benessere dell’individuo e le sfide future saranno quelle di potenziare gli effetti sinergici combinando opportunamente diversi ceppi in grado di innescare modalità adattate per alleviare specifici sintomi infiammatori come IBD o IBS che sono una delle principali conseguenze dei cambiamenti nello stile di vita. La conoscenza di questi ceppi e dei loro effetti apre strade per lo sviluppo di alimenti fermentati funzionali mirati, in particolare prodotti lattiero-caseari fermentati.

Tutti gli approfondimenti nell'ultimo numero de Lattendibile PROBIOTICI, LATTICINI FERMENTATI, DISBIOSI E IMMUNITÀ. Lattendibile è realizzato dal prof. Andrea Ghiselli, Direttore del master di I livello in scienza dell’alimentazione e dietetica applicata, Unitelma Sapienza, Roma.


Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

02-01-2024

Gennaio 2024


E' ufficiale: il trimestre antinflazione non è stato rinnovato.
 
Non sappiamo se l’esperimento abbia davvero contribuito a ridurre l’inflazione, che - va detto - mostra comunque valori in calo.
 
Nelle ultime settimane dell’anno appena concluso, però, abbiamo spesso buttato un occhio agli scaffali delle catene aderenti al progetto, che non ci sembra abbiano dato grande visibilità al carrello tricolore, logo che identificava i prodotti ‘in offerta’.
 
Ci siamo fatti l’idea, quindi, che la Gdo abbia fatto rientrare nel progetto le promozioni contrattualizzate prima del varo dell’iniziativa e, in altri casi, che abbia sfruttato l’occasione per convincere/costringere i fornitori a nuovi, ulteriori sconti. Peccato che nessuno saprà mai quanta parte di questi sconti siano stati realmente trasferiti sui prezzi al dettaglio e quanti, invece, siano stati incamerati dalle catene.
 
Su queste pagine, poi, è giusto segnalare un caso che ci sta particolarmente a cuore, che riguarda il burro.

Dopo lo shock costi del 2022, le quotazioni della preziosa materia grassa stavano tornando su livelli vicini a quelli del 2021. Proprio durante il trimestre antinflazione, però, si sono verificate nuove tensioni sulle quotazioni, che in poche settimane hanno registrato un preoccupante +25 per cento. Il tutto mentre la Gdo convinceva/costringeva i fornitori a ritoccare al ribasso i listini, con conseguenze che sono facili da immaginare.
 
Si tratta di un caso esemplare e particolarmente eclatante (certamente non l’unico), che abbiamo sottolineato solo per dimostrare che i nostri timori erano fondati: il protocollo ha messo nelle mani delle grandi catene un’ulteriore eccezionale leva negoziale, e la Gdo l’ha utilizzata soprattutto (ma non solo!) nei confronti delle Pmi, le aziende, cioè che hanno scarsa capacità contrattuale e che spesso devono accettare contratti capestro per non perdere clienti importanti.

Premio Giornalistico

PREMIO GIORNALISTICO LATTENDIBILE. APERTE LE ISCRIZIONI ALLA XII EDIZIONE

05-02-2024

Sono ammessi al concorso i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 settembre 2023 - 1 maggio 2024


Torna il Premio giornalistico Lattendibile, giunto alla XII edizione.
 
Possono partecipare al concorso i giornalisti che hanno affrontato i temi dell’industria lattiero casearia e le sue produzioni in articoli, inchieste e servizi diffusi su testate registrate cartacee, radiofoniche, televisive, web e agenzie di stampa.
 
Possono essere candidati i lavori pubblicati o trasmessi nel periodo 1 settembre 2023 - 1 maggio 2024.
 
Quattro le categorie tematiche indicate nel bando:
1) Il ruolo dell’industria lattiero casearia italiana nello scenario economico
2) I prodotti lattiero caseari e la sostenibilità
3) I prodotti lattiero caseari: salute, nutrizione e benessere
4) L’industria lattiero casearia e la sicurezza alimentare
Ognuno dei quattro vincitori delle categorie tematiche riceverà un premio in denaro di 2.000 euro.
 
Quattro i premi speciali per i migliori elaborati dedicati a: Latte; Yogurt e Latti Fermentati; Formaggi; Burro e Panna.
A ciascun vincitore dei premi speciali verrà assegnato un prodotto tecnologico di fascia alta.
 
Le iscrizioni al concorso dovranno pervenire entro il 12 maggio 2024 alla segreteria organizzativa del concorso, all’indirizzo: premio2024@assolatte.it.
 
Tutti i dettagli nel REGOLAMENTO e nel MODULO DI PARTECIPAZIONE allegati.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-02-2024

Febbraio 2024


Da alcuni anni Assolatte è attiva sul fronte dei servizi all’export e della promozione dei formaggi made in Italy.

In particolare, abbiamo sviluppato importanti collaborazioni con Ice, con la quale organizziamo molti progetti destinati a vari Paesi: Stati Uniti, Francia, Spagna, Regno Unito, Giappone, Germania, solo per citarne alcuni. Inoltre, l’associazione è stata protagonista di un un’importante campagna di promozione - Discover the Shapes of Taste-Made in Eu - dedicata ai prodotti lattiero-caseari in Cina, campagna cofinanziata dalla Commissione europea.

Nonostante le eccezionali difficoltà legate all’emergenza pandemica, il progetto è andato in porto con successo e si è concluso poche settimane fa. Innumerevoli le iniziative e le attività organizzate nell’ambito del progetto: promozioni via social, workshop e degustazioni in fiera (FhcFood & Hospitality China a Shanghai), seminari divulgativi sulle virtù dei prodotti lattiero-caseari, masterclass di cucina, ricette con i formaggi più conosciuti.

Con la fine delle restrizioni Covid, inoltre, il progetto ha portato in Italia buyer, giornalisti e influencer cinesi, con incontri agli stand durante Tuttofood e due tour presso consorzi e aziende, alla scoperta della qualità e della sicurezza delle produzioni lattiero-casearie. I riscontri sono stati molto positivi: l’interesse della stampa e dei consumatori aumenta di anno in anno e i consumi sono in crescita significativa. Nel 2023, le esportazioni europee di formaggi verso la Cina hanno superato le 30mila tonnellate, con l’Italia che lo scorso anno ha sfondato il tetto delle 9mila tonnellate, per un valore superiore ai 50 milioni di euro. Il merito va certamente ai nostri esportatori, che continuano a investire e a girare il mondo “con la valigetta in mano”, ma ci piace pensare che – anche noi – abbiamo dato un piccolo, grande contributo a questa crescita.

Nutrizione e salute

INFEZIONI RESPIRATORIE, IL RUOLO PROTETTIVO DI LATTE E DERIVATI. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

13-03-2024

Un adeguato consumo di latte e derivati ha un ruolo prezioso nelle infezioni respiratorie


La nutrizione gioca un ruolo importante nello stato di salute del sistema immunitario e di tutto l'organismo. Seguire una dieta sana ed equilibrata è una delle strategie cruciali per stimolare le fisiologiche difese contro le infezioni virali e ridurre il peso delle malattie infettive, una volta contratte.

 

Le più recenti evidenze indicano come un adeguato consumo di latte e derivati possa avere un ruolo prezioso nelle infezioni respiratorie causate dal ben noto SARS-COV-2. Gli effetti positivi intervengono sia sull'incidenza delle infezioni che sul quadro clinico che ne deriva.

Le vitamine B6, B12, A, C e D, unitamente ai minerali contenuti in latte e latticini, contribuiscono a migliorare le risposte immunitarie, mentre il selenio è capace di ridurre il rischio di infezioni da virus RNA.
La lattoferrina, inoltre, è in grado di interferire direttamente con la diffusione dei virus all'interno dell'organismo ospite. Contenuta in latte e derivati vaccini, sebbene presente in quantità minori rispetto al latte materno, è dotata di una attività antivirale più spiccata.Anche il microbiota intestinale svolge un ruolo cardine nel mantenimento di una sana reattività immunitaria: i probiotici, normalmente presenti ad esempio nello yogurt, sono in grado di intervenire riducendo la gravità delle malattie virali, prevenendo così le infezioni respiratorie.
Tutte queste evidenze sottolineano la funzione protettiva nei confronti delle infezioni virali prodotta dal consumo adeguato di latte e latticini, che si traduce nella riduzione del rischio di infezione da SARA-COV-2, riduzione della gravità della sintomatologia in relazione all'età, ed un minor numero di giorni necessari per la negativizzazione dalla presenza dell'mRNA virale nell'organismo.

Tutti gli approfondimenti nell'ultimo numero de Lattendibile INFEZIONI RESPIRATORIE, IL RUOLO PROTETTIVO DI LATTE E DERIVATI.

Visita il sito Lattendibile.it, ricco di approfondimenti scientifici sulle caratteristiche nutrizionali, salutistiche, psicologiche, produttive e organolettiche di latte, yogurt, formaggi e burro. Con l’archivio delle uscite, nuove rubriche interattive, infografiche e video interviste agli esperti di settore.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

10-05-2024

Maggio 2024


Da molti anni Assolatte collabora con l'ICE, l'agenzia per la promozione e la valorizzazione dei prodotti italiani nel mondo. Con gli uffici dell’istituto c’è una forte intesa che consente di ottimizzare gli investimenti destinati alla promozione dei formaggi italiani, del nostro stile di vita e del saper fare tipico delle nostre imprese.
 
Gli ultimi progetti hanno riguardato i mercati francese, spagnolo, tedesco e cinese, con iniziative destinate ai media tradizionali, alle catene distributive e al web. Sempre nell’interesse del sistema lattiero-caseario nazionale nel suo insieme.
 
È notizia di questi giorni il taglio del nastro dell’importante iniziativa "Real Italian Cheese, please". Si tratta di una nuova campagna dedicata ai formaggi italiani più presenti sul mercato Usa: Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino Romano prima di tutti, ma anche Provolone, Gorgonzola, Mascarpone.
 
Il progetto andrà avanti per tutta l’estate, con iniziative essenzialmente digital, con il coinvolgimento di importanti influencer e un portale di ricette a base di formaggi.
 
Il mercato Usa è una destinazione chiave per i nostri prodotti caseari: l’anno scorso ha messo a segno un eccezionale +10%, superando il tetto delle 40mila tonnellate.
 
Bisogna, però, tenere alta l’attenzione di buyer e consumatori, perché c’è sempre il rischio che possano tornare i super dazi imposti dalla precedente amministrazione Trump, attualmente sospesi.

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

06-07-2024

Luglio 2024


Continua la galoppata dell’export dei formaggi italiani. I primi tre mesi parlano in modo molto chiaro: +13% in volume e +7% in valore. Qualità, passione, investimenti, lavoro sono gli ingredienti di una tendenza consolidata, che potrebbe però subire una drammatica inversione, per le nubi che si addensano all’orizzonte.
 
Oltre al tema competitività - problema irrisolto e sottovalutato dai più - potrebbero arrivare forti perturbazioni sui tre principali mercati extraeuropei: Usa, Giappone e Cina.
 
Negli Usa, infatti, si continua a lavorare sotto la spada di Damocle dei super-dazi, con molti che sottovalutano il rischio di una reintroduzione delle tariffe volute da Trump per la bega tra Airbus e Boeing, continuamente sollecitata dalla potente lobby dei farmer americani.
 
In Giappone, seconda destinazione d’oltreoceano per i nostri formaggi, a breve assisteremo a una frenata dell’export per una clausola dell’accordo Ue/Giappone che Assolatte chiede da anni di rivedere.
 
In Cina, - in risposta alle tariffe volute dalla Commissione europea sulle auto elettriche, il Governo parla di introdurre dazi aggiuntivi su vino, salumi e latticini. Se dalle parole si passasse ai fatti, sarebbe un danno enorme per le nostre imprese, visti i volumi di mascarpone e panna che ogni mese spediamo su quel mercato.
 
“Siamo stanchi – ha dichiarato Paolo Zanetti, presidente di Assolatte - di essere sempre capro espiatorio di problemi che riguardano altri settori. I problemi vanno affrontati con mente aperta, cercando soluzioni pragmatiche, per evitare ripercussioni su tutto il sistema latte nazionale”.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI GENNAIO 2025

02-01-2025

Numeri dal censimento latte e derivati del 1937, la sostenibilità in Danone Italia, il mercato del burro confezionato, un rapporto su turismo e formaggi in Italia, burrata e stracciatella nella moderna distribuzione in Italia, gli attuali nei mercati emergenti, produzione dei derivati a gennaio-settembre


È uscito il numero di gennaio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Abbiamo rinvenuto negli archivi online dell’Istat il censimento del 1937 su latte e derivati in Italia, che ci racconta in modo assai dettagliato le produzioni casearie di allora sul territorio nazionale.

Continua il resoconto dell’assemblea EDA del 13-15 novembre.

Ferve il dibattito dopo che Danimarca e Germania, con il sostegno di altri Paesi Membri, hanno proposto di diversificare le fonti proteiche europee incrementando, in particolare, la produzione di proteine vegetali di alta qualità.

La rubrica “ECO Protagonisti” si arricchisce del contributo di Danone. Abbiamo intervistato su sostenibilità e digitalizzazione l’AD di Danone Italia e Grecia, Judit Gonzalez Sans.

Terzo appuntamento con le analisi Cerved: è la volta del mercato del burro confezionato, previsto stabile nei consumi italiani 2024 e in forte incremento all’estero, soprattutto nei mercati asiatici.

Il primo rapporto sull’attrattività nazionale del turismo legato al formaggio ne mostra il trend di crescita e le potenzialità di sviluppo.

Ancora analisi di mercato: ci focalizziamo nell’articolo di pag. 60 su burrata e stracciatella nei canali della moderna distribuzione in Italia.

I dazi, una variabile determinante nelle scelte di export delle aziende. La minaccia dei dazi USA ci dà occasione per tracciate una panoramica dei dazi attualmente esistenti e applicati sui formaggi nei principali mercati emergenti tra America Latina, Oceania, Medio Oriente e Sudest asiatico.

Le produzioni di derivati nei Paesi UE nel periodo gennaio-settembre.

Approfondiamo, sulla base di orientamenti diffusi dalla Commissione Europea, le linee guida sui controlli ufficiali espresse dal Reg. (UE) 2017/625 (OCR).

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MARZO 2025

14-03-2025

2025 anno cruciale per le sfide del settore, l’evento Assolatte al Corriere della Sera, focus lattiero-caseario Polonia, numeri, risultati e sfide di Mondelez Italia, la produzione di latte nella banca dati FAO, il mercato e la produzione di burrate e stracciatelle, Dop e Norvegia, aflatossine


È uscito il numero di marzo della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Con l’ingresso nel 2025, snodo cruciale per le sfide dei prossimi anni, Paolo de Castro traccia un bilancio del settore lattiero-caseario italiano tra risultati raggiunti e trend da intraprendere e/o da consolidare all’insegna di una forte coesione comunitaria necessaria per far fronte ai colossi extraeuropei.

Il 30 gennaio Assolatte ha organizzato un importante evento per l’Economia de Il Corriere della Sera. Il Presidente Zanetti ha raccontato il settore alla luce anche di uno studio TEHA/Assolatte che ne mette in luce il valore e le sfide che è chiamato ad affrontare.

Cogliamo l’occasione dell’instaurarsi della presidenza polacca del Consiglio dell’UE per un focus sul settore latte e derivati della Polonia, che è ormai tra i grandi protagonisti europei e non solo.

La Commissione Europea ha recentemente presentato la “Bussola per la competitività”, documento strategico per il rafforzamento economico dell’UE basato su tre pilastri: innovazione, decarbonizzazione, riduzione delle dipendenze strategiche.

La rubrica ECO-Protagonisti si arricchisce questo mese del contributo di Mondelez. Abbiamo intervistato Silvia Bagliani, presidente e amministratore delegato per l’Italia di un’azienda di 1 miliardi di euro di fatturato e marchi storici e conosciutissimi come Philadelphia e Fattorie Osella.

Esploriamo la banca dati della FAO con una panoramica globale della produzione di latte nelle varie provenienze animali ed aree e Paesi.

Un’analisi Cerved sui numeri del segmento burrate e stracciatelle.

Nell’export extra europeo il settore ha imparato negli anni a diversificare sempre più i propri mercati di destino. Ma gli Usa restano il primo mercato e perciò i dazi, inevitabilmente, promettono di avere un impatto significativo.

Raccontiamo il sistema vigente per il riconoscimento e la tutela delle Dop, in Norvegia mercato piuttosto interessante e promettente per i formaggi italiani.

Aflatossine: pronte le indicazioni per prevenzione e gestione del rischio nella filiera lattiero-casearia.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-10-2022

Ottobre 2022


Nelle prossime settimane, a Bruxelles si parlerà molto di prodotti Dop e Igp. Dopo la proposta della Commissione e la relazione dell’onorevole Paolo De Castro, infatti, si aprirà il dibattito europeo per le nuove regole sui prodotti a Indicazione Geografica.
 
Alcune novità sono importanti e c’è una certa attesa per capire quale strada vorrà intraprendere l’Europa.
 
Un tema che verrà meglio regolamentato, per esempio, è legato alla tutela di Dop e Igp su internet. C’è certamente bisogno di regole più stringenti, anche in vista delle possibili evoluzioni della rete.
 
Altro tema strategico è quello della sostenibilità: tante aziende e tanti consorzi stanno già lavorando per aumentare la sostenibilità dei propri prodotti, ed è un bene che tale impegno possa essere esplicitato, così da divenire esempio per altri.
 
Si parla, poi, di un nuovo ruolo per Euipo, l’uf!cio europeo di Alicante (Spagna) che si occupa e preoccupa della tutela della proprietà intellettuale.
 
La Commissione vorrebbe affidargli incarichi anche nel segmento delle Dop, ma ci sono molte preoccupazioni per le conseguenze che potrebbe portare un cambiamento così importante.
 
L’Europa, inoltre, vorrebbe rivedere le regole dei “gruppi di produttori”, affidando a quelli più rappresentativi incarichi più importanti. Assolatte è certamente a favore, a condizione che non si abbassi l’asticella: come si fa a ritenere rappresentativo chi raggruppa solo la metà della produzione o dei produttori? Il ruolo dei consorzi è importante, e altrettanto importante deve essere la loro capacità di radunare intorno a sé percentuali ben più significative.
 
Altro tema sul quale Assolatte non ritiene si possa transigere è quello delle funzioni dei consorzi: tutela, vigilanza e promozione sono le funzioni chiave che hanno permesso al sistema Dop nazionale di diventare un faro nel panorama alimentare globale. Come ha ricordato il presidente Paolo Zanetti in Assemblea: squadra che vince non si cambia. Sarebbe davvero pericoloso fare il contrario.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI FEBBRAIO 2023

31-01-2023

Gli orientamenti della nuova presidenza svedese, al via l’11° edizione de Lattendibile, la sintesi delle misure UE di contrasto alla crisi energetica, i trend di commercio estero dell’UE nel 2022-2032, l’impegno di Granarolo in sostenibilità e innovazione, l’export di regioni e province del Nordest, i protocolli sulle IG negli accordi con Messico e Cile, le nuove procedure per l’export in India


È uscito il numero di febbraio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

In gennaio si è insediata la presidenza svedese. Ne analizziamo i probabili orientamenti su 4 temi di grande attualità: la revisione della direttiva sulle emissioni industriali; il rafforzamento della produzione alimentare europea; l’etichettatura fronte-pacco; la riforma delle IG.

Aperte le candidature per l’11° edizione de Lattendibile, il concorso giornalistico promosso da Assolatte.

Un focus sulla crisi energetica. La sintesi delle misure UE per far fronte all’emergenza energetica.

Il nuovo report IDF/FIL sulla salute degli animali mostra i numerosi sforzi che il settore lattiero-caseario globale sta compiendo per controllare e prevenire le malattie infettive degli animali.

Secondo i dati di Ocse-Fao per il 2022-2032, nonostante la previsione di contrazione produttiva l’UE resterà leader nel commercio lattiero-caseario globale, grazie ad esportazioni di prodotti ad alto valore aggiunto cui anche l’Italia dà, come noto, notevole contributo.

Granarolo, uno sguardo sulle sugli sforzi e risultati in tema di sostenibilità e innovazione del grande gruppo emiliano.

Esaminiamo i mercati dell’export lattiero-caseario delle 4 regioni di Nordest: Veneto, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Fiuli-Venezia-Giulia.

Anche i nuovi accordi dell’UE con Cile e con Messico sono in attesa di ratifica. Nel frattempo, conosciamone i relativi protocolli di Intesa sulle Indicazioni Geografiche.
 
Definite le nuove procedure per l’esportazione di prodotti lattieri in India, tra elenchi di stabilimenti autorizzati e certificazione sanitaria.
 
Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.
 
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Nutrizione e salute

I LATTICINI PREVENGONO LE MALATTIE METABOLICHE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

05-09-2023

L’aumento di frequenza di consumo di prodotti lattiero caseari protegge da sovrappeso e obesità, ipertensione e diabete mellito di tipo 2


Nel 2021, In Italia, l’obesità nell’adulto ha raggiunto i livelli più elevati di sempre, pari al 12%. Ma considerando l’eccesso di peso nella sua interezza, sovrappeso più obesità, il risultato è impressionante: quasi un adulto su due è in eccedenza ponderale (46,2%).

Senza strategie efficaci, che comprendano anche cambiamenti delle scelte alimentari, tra soli due anni nel nostro Paese la prevalenza dell’obesità salirà al 26%, e riguarderà ben 12,6 milioni di individui.


Tra i cambiamenti suggeriti per la prevenzione dell’eccedenza ponderale e le varie patologie ad essa correlate, quello di adottare un’alimentazione migliore e uno stile di vita più attivo sono universalmente riconosciuti. Tra i più efficaci, economici ed abbordabili dalla maggior parte della popolazione, l’aumento di frequenza di consumo di prodotti lattiero caseari è stato spesso suggerito e oggetto di studi di intervento e osservazionali sia prospettici che di coorte.

È questo il tema de Lattendibile #100: LATTE E DERIVATI PER LA PREVENZIONE DI SOVRAPPESO E OBESITÀ.

La conferma dei vantaggi legati al consumo di latte e derivati arriva da una recente revisione sistematica della letteratura e meta-analisi che ha analizzato 42 lavori osservazionali sui rapporti tra consumo dei prodotti lattiero caseari e rischio di tre condizioni/patologie importanti: eccedenza ponderale (sovrappeso e obesità), ipertensione e diabete mellito di tipo 2.

I risultati di questa meta-analisi, frutto di una enorme revisione di articoli scientifici, confermano le evidenze che provenivano dai precedenti studi e mettono in evidenza che il consumo di latticini conferisce una forte protezione soprattutto nei confronti dell’eccedenza ponderale, che poi è il fattore scatenante di insulino-resistenza ed altre patologie metaboliche come ipertensione e diabete mellito di tipo 2.

 

La protezione è sostenuta in particolare da latte e yogurt, mentre i latticini a basso contenuto di grassi e latte sono i maggiori responsabili della protezione per ipertensione e lo yogurt per il diabete di tipo 2.

In una popolazione che, come la nostra, consuma pochissimo latte e yogurt, un intervento che implichi un incremento dei consumi potrebbe comportare un’apprezzabile riduzione di incidenza di malattie croniche e degli altissimi costi sociali e materiali che ne derivano.

Lattendibile -  la newsletter nutrizionale di Assolatte - è realizzata dal prof. Andrea Ghiselli, direttore del master di I livello in scienza dell’alimentazione e dietetica applicata, Unitelma Sapienza.

www.Lattendibile.it


Nutrizione e salute

INTOLLERANZA AL LATTOSIO E DIABETE DI TIPO 2, IL RUOLO PROTETTIVO DEL LATTE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE

17-04-2024

Il consumo di latte può contribuire a ridurre il rischio di diabete di tipo 2 (T2D) tra gli adulti con intolleranza al lattosio


Un gruppo di ricercatori ha recentemente pubblicato su Nature l'evidenza secondo cui il consumo di latte potrebbe contribuire a ridurre il rischio di diabete di tipo 2 (T2D) tra gli adulti con intolleranza al lattosio. Potrebbe apparire come un paradosso, ma lo studio condotto presso Harvard e l'Einstein College di New York su oltre 16.000 adulti ispanici e latini provenienti da quattro comunità statunitensi, ha dimostrato che, nelle persone con specifica carenza genetica dell'enzima Lattasi, può esservi in effetti tale possibilità.

«Le persone caratterizzate dalla non persistenza della lattasi (LNP) - spiega il coordinatore dello studio, il dr. Qibin Qi del Dipartimento di nutrizione e Salute Pubblica di Harvard - mostrano una diminuzione della produzione di questo enzima, normalmente presente nei bambini e gradualmente prodotto in quantità sempre più limitate fino all'età adulta. In questo scenario la composizione del microbiota intestinale assume un ruolo determinante, contribuendo in modo importante alla produzione di sostanze capaci di influenzare in modo positivo lo stato metabolico del  soggetto, riducendo nel suo complesso il rischio di Diabete di Tipo 2».

Tutti gli approfondimenti nell'ultimo numero de Lattendibile di Assolatte INTOLLERANZA AL LATTOSIO E DIABETE DI TIPO 2. IL RUOLO PROTETTIVO DEL LATTE.

Visita il sito Lattendibile.it, ricco di approfondimenti scientifici sulle caratteristiche nutrizionali, salutistiche, psicologiche, produttive e organolettiche di latte, yogurt, formaggi e burro. Con l’archivio delle uscite, nuove rubriche interattive, infografiche e video interviste agli esperti di settore.



Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO 2024

31-07-2024

La lotta dell’Emmentaler a salvaguardia dei batteri indispensabili a suoi famosi “buchi”, le nuove sfide della Pac tra transizione verde e aumento della produzione, i latticini fermentati in aiuto contro demenza e declino cognitivo, il recente convegno del Brazzale Science Center, un no condiviso a livello europeo contro modifica delle norme contrattuali e osservatori su costi e margini nel settore, il mercato retail dei formaggi freschi nel 2023, gli andamenti del prezzo del latte in UE nella prima metà del 2024, nei formaggi tante Dop ma poche realmente in grado di “spostare gli equilibri”


È uscito il numero di agosto della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Il Consorzio dell’Emmentaler vorrebbe modificare il disciplinare per permettere l’aggiunta di polvere di fieno, che favorisce la flora batterica artefice dei famosi buchi di questo formaggio.

Alcuni studi indicano che il settore dovrà incrementare la produzione del 20% a livello globale per dare il suo contributo alla sicurezza alimentare. È una sfida enorme, dovendo al contempo far fronte alle pressioni per una transizione verde. Ce ne parla l’On. De Castro.

Scoperti alcuni meccanismi protettivi del consumo di latticini fermentati contro demenza e declino cognitivo.

I prodotti lattiero-caseari non sono sostituibili e, considerando la loro densità nutrizionale, sono anche i più efficienti dal punto di vista ambientale. Questi i temi di fondo del recente convegno organizzato dal Brazzale Science Center, che raccontiamo.

Tramite EDA il no delle associazioni di settore dei Paesi Membri alla modifica delle norme contrattuali nei rapporti di filiera lattiero-casearia. Desta perplessità condivise anche l’istituzione di un osservatorio su costi di produzione e pratiche commerciali.

Massimiliano Dona, avvocato, giornalista e divulgatore nonché presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, dà qualche suggerimento alle aziende alimentari sulla comunicazione di prodotto.

Attraverso dati Nielsen esaminiamo nel dettaglio gli andamenti del mercato retail dei formaggi freschi in Italia lo scorso anno.

Il dipartimento dell’agricoltura statunitense conduce un’indagine annuale sui consumi interni pro-capite delle varie tipologie di formaggi. Ne parliamo con un focus sui cosiddetti “italian type”: mozzarella, ricotta, provolone, parmesan e romano.

Con il 2024 si registra una lenta, ma continua ripresa del prezzo del latte bovino alla stalla in Italia. Permane anche un gap quasi strutturale tra il prezzo medio italiano e quello UE.

Con la rubrica Dop di agosto inauguriamo una riflessione sull’elevata concentrazione che caratterizza anche questo comparto. Nonostante infatti numerose denominazioni, volumi, valori e performance di livello nazionale sono garantiti da una rosa molto ristretta.

Compie 50 anni il Centro Miglioramento Qualitativo del latte di Brescia, punto fondamentale della crescita del comparto lattiero-caseario, diffondendo la cultura della qualità del latte.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

06-12-2024

Dicembre 2024


Sulle pagine dei giornali, in televisione, nei convegni si parla bene sempre e solo di quanto siano buoni, sicuri e importanti i prodotti Dop.
 
E l’altro latte, gli altri prodotti lattiero-caseari – nazionali ed europei – sono forse di serie B?
 
Perché per parlare bene dei formaggi Dop molti continuano a mettere in discussione la qualità e la validità degli altri prodotti che nascono dal latte? Per noi è davvero un nonsense!
 
Attenti: sappiamo bene che l’Italia è il primo produttore mondiale di formaggi tutelati, che la metà del latte nazionale è destinata alla loro produzione, che siamo primi al mondo per numero di prodotti Dop, per volumi e per fatturato.
 
Così come sappiamo che i formaggi Dop – o meglio, alcuni di loro – sono davvero fondamentali per il sistema-latte nazionale.
 
Del resto, Assolatte è in prima linea nel sostenere questo comparto, con l’industria quasi sempre coinvolta nelle fasi di produzione, selezione, stagionatura e confezionamento delle Dop.
 
Non è un caso che tanti consorzi siano nati in Assolatte e che la collaborazione tra l’associazione e i consorzi sia continua e costante. Detto questo, però, è sbagliato e miope ritenere i Dop i soli prodotti di qualità, i soli che creano valore, che sono attenti al territorio, all’ambiente…
 
Tutto il sistema-latte è ugualmente importante e merita la medesima attenzione.
 
Perché latte, burro, formaggi e yogurt hanno tutti un eccezionale valore nutrizionale, economico e sociale.
 
E il fatto di essere ricavati da latte altrettanto buono, casomai munto in una regione più o meno vicina, non conta.
 
Contrapporre le produzioni Dop alle altre non fa bene a nessuno. Meditate, gente, meditate!

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE 2022

03-11-2022

L’importanza di sostenere i consumi interni, la nuova direttiva UE sulle emissioni industriali, i preparativi per Cibus 2023, uno studio sulla comprensione reale del Nutriscore da parte dei consumatori, i mercati emergenti dell’America Latina, le modifiche alla normativa sui controlli ufficiali dei residui di farmaci


È uscito il numero di novembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
Traendo spunti, come di suo consueto, dalla Storia, la rubrica “Amarcord” ci ricorda che per il nostro comparto, oltre all’export, è estremamente importante il mercato nazionale, sul quale manca una vera politica di stimolo ai consumi.

La riforma della direttiva sulle emissioni industriali rischia di portare oneri che suonano ancor più gravosi e paradossali per gli allevatori italiani, che già si distinguono per l’utilizzo di tecniche innovative a miglioramento della performance ambientale. La bozza della Commissione va perciò modificata. Ce ne parla l’On. Paolo De Castro.
  
Tre porzioni giornaliere da 125g tra latte e yogurt. Queste le raccomandazioni delle Linee Guida italiane per la sana alimentazione. Ma, ciononostante, il consumo effettivo rimane al di sotto ed è in costante declino.

Fervono i preparativi per Cibus 2023. La prossima edizione si proporrà con un formato light, semplificando e ottimizzando la partecipazione per favorire una migliore conoscenza dei prodotti e incontri proficui con i buyer di tutto il mondo.

La Corte di Giustizia UE ha condannato la Danimarca per non aver impedito l’uso della denominazione Feta su un formaggio prodotto localmente e non conforme al disciplinare.

Il lattiero-caseario e l’impegno a ridurre le emissioni. La nuova edizione del bollettino Fil sulla metodologia Global Carbon Footprint migliora il profilo di misurabilità dei gas serra emessi nelle varie regioni del mondo e l’individuazione degli strumenti per farvi fronte.
 
Nutriscore: pubblicati i risultati di uno studio sul comportamento dei consumatori di fronte alle etichette nutrizionali e sulla loro comprensione delle stesse.

Secondo appuntamento con i mercati emergenti per il formaggio Made in Italy. Parliamo stavolta dell’America Latina.

L’articolo 19 del Regolamento UE 2017/625 ridisegna la normativa dei controlli ufficiali sui residui dei farmaci veterinari e additivi negli alimenti.
 
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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

10-01-2023

Gennaio 2023


E' tradizione: sul primo numero dell’anno facciamo gli auguri a soci e lettori. Anche questa volta non faremo eccezione, anche perché i mesi che ci siamo lasciati alle spalle sono stati complicati e, con questi “chiari di luna”, di auguri ne abbiamo tutti bisogno!
 
Prima il Coronavirus, poi l’allarme costi: bollette impazzite, fornitori che continuano a chiedere aumenti e buyer che per mesi hanno rifiutato le nostre richieste di adeguamento dei listini, per poi farlo solo in parte; tant’è che non abbiamo ancora ottenuto in toto gli aumenti necessari a coprire i nostri costi. Come facciamo a non essere preoccupati per l’annuncio di fine anno di alcune grandi catene, che hanno comunicato alla stampa il blocco dei listini fino alla primavera?
 
Sappiamo anche noi che ulteriori aumenti potranno avere effetti sui consumi, ma le aziende non possono certo continuare a lavorare in perdita!
 
Parlando di spesa delle famiglie, sappiamo che - sugli acquisti quotidiani - latte e latticini incidono molto meno di altri prodotti e gli aumenti registrati sono di gran lunga inferiori a quelli di altri beni, spesso non altrettanto importanti. In termini assoluti, tutti i prodotti alimentari sono aumentati molto meno di quelli
voluttuari.
 
Come ripetiamo da mesi, è venuto il momento di riconoscere ai nostri prodotti un giusto valore, un valore che dà forza a un sistema di imprese e territori, che dà reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie.
 
Bisogna smettere di insistere con politiche commerciali basate sui prezzi: “il risparmio non è mai guadagno” recita un vecchio detto napoletano!
 
Soprattutto nei momenti emergenziali, la spesa “intelligente” non è quella a prezzi bassi o sempre scontati, ma quella che fa mettere nel carrello prima quello di cui abbiamo veramente bisogno, poi – solo in un secondo momento – qualche sfizio per noi e i nostri cari.
 
Per tanti, i prossimi mesi non saranno facili. Bisognerà, quindi, stringere i denti, sforzandosi di guardare la luce in fondo al tunnel, nella certezza che il sistema lattiero-caseario italiano – come sempre – farà la sua parte. Auguri!

Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

01-02-2023

Febbraio 2023


Nel lontano 2000, per ragioni ignote e nonostante il parere contrario di tutto il mondo produttivo, il ministero agricolo pretese (non troviamo altro modo di dirlo!) che su tutti i prodotti Dop venisse riportata una specifica dicitura: "Garantito dal Mipaf ai sensi dell’articolo 10 del reg. 2081/92".
 
Tra mille dubbi sulla legittimità e sull’utilità della richiesta, le imprese adeguarono incarti e imballi.
 
Negli anni successivi, a causa di ripetute modifiche delle norme, del cambiamento del nome del dicastero agricolo e dei governi, la dicitura è stata modificata svariate volte. E il ministero ha continuato a pretendere (anche questa volta non troviamo altro modo per dirlo) che le aziende si adeguassero.
 
Sebbene sia stato sempre “concesso” lo smaltimento delle scorte, tutti sappiamo che si tratta di ben poca cosa: si limitano i danni, ma si costringono comunque le aziende a sopportare ingenti spese per aggiornare gli impianti di stampa per centinaia di referenze per ogni azienda.
 
Con il neonato Masaf il problema è tornato di attualità.
 
Così, a novembre, Assolatte, con altre associazioni e consorzi, è tornata all’attacco, ribadendo la richiesta di eliminare l’obbligo. Speravamo - e continuiamo a farlo – che il ministro Lollobrigida prendesse il toro per le corna, facendo proprie le nostre preoccupazioni.
 
Per ora così non è stato. Anzi, un’inattesa nota della repressione frodi ha allarmato tutti. Continuiamo a essere ottimisti e auspichiamo che il nuovo ministro dimostri maggior sensibilità di chi lo ha preceduto.

Attualità

RAPPORTO ASSOLATTE 2023

17-07-2023

Dati e valutazioni statistiche


La versione integrale del RAPPORTO Assolatte 2023 può essere rischiesta a questo indirizzo: assolatte@assolatte.it

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI AGOSTO 2023

31-07-2023

La proposta UE per i target contro lo spreco alimentare, i seminari Assolatte-Minsal, la FAO conferma il ruolo essenziale della zootecnica, i probabili effetti di un’integrazione dell’Ucraina nel settore lattiero-caseario dell’UE, i numeri del biologico in Italia, il Made in Italy nelle regioni giapponesi, il prezzo del latte alla stalla ancora troppo alto in UE, il Reg. 2021/382 e il tema della sicurezza alimentare


È uscito il numero di agosto della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

La Commissione Europea ha presentato un pacchetto di proposte, probabilmente l’ultimo della legislatura, per il Green Deal. Segnali importanti emergono di un approccio più cauto e conciliante da parte di Bruxelles, soprattutto nel tema dei target contro lo spreco alimentare. Ce ne parla l’on. De Castro.

Assolatte e il Minsal hanno organizzato nella prima metà di luglio convegni dedicati ai temi della sicurezza degli alimenti, dell’esportazione verso Paesi Terzi e del sistema di allerta comunitario. Ampia la partecipazione delle imprese e delle autorità sanitarie dei vari territori.

Una dieta è sostenibile quando non solo è a basso impatto ambientale, ma anche sana, completa, accessibile, economica, sicura e culturalmente accettabile. L’impatto ambientale della zootecnia richiede quindi che sia valutato secondo un approccio olistico e complessivo.

Sempre a proposito di sostenibilità e zootecnia, non ci è sfuggito che un importante documento dello scorso aprile in cui la FAO conferma il ruolo fondamentale dei prodotti di origine animale per l’apporto nutritivo e il mantenimento della salute.

In autunno sarà presentata la proposta di revisione della normativa sul benessere. Gli obiettivi sono di allinearsi alle più recenti evidenze scientifiche, ma con forti perplessità per le risorse e la sostenibilità socioeconomica.

Uno studio EDA ci parla degli effetti di una possibile integrazione del comparto lattiero-caseario ucraino nell’UE negli anni a venire. Una grande opportunità, ma anche tante difficoltà tra ricostruzione e adeguamento ai più elevati standard della Comunità Europea.

È ormai ai nastri di partenza il Piano nazionale per la produzione biologica, essenziale a realizzare gli obiettivi di Farm to Fork. Il rapporto “Bio in cifre 2022” ci dà una panoramica sui numeri di questo segmento in Italia tra i vari comparti.

Export e analisi territoriali: con agosto passiamo al Giappone, sempre analizzando il Made in Italy anche nel più generale quadro delle importazioni di formaggi esteri.

Il prezzo del latte alla stalla in UE è calato nei primi 6 mesi dell’anno, ma in molti Paesi tra cui l’Italia resta su livelli elevati, impattando ciò negativamente anche sulla competitività internazionale.
 
Il Reg. UE 2021/382 ha affermato il principio della cultura della sicurezza alimentare. Vediamo, attraverso l’analisi di un documento predisposto da Food&Drink Europe, le linee guida per gli operatori di tutte le fasi della catena produttiva.
 
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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-10-2023

Ottobre 2023


Lo scorso mese abbiamo parlato di costi, di prezzi e del protocollo anti-inflazione voluto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla scia di quanto già fatto in Francia.
 
Nei mesi estivi molti hanno continuato ad attaccare le nostre imprese, accusandole di speculare sulla situazione, di intascare eccezionali margini e di non voler abbassare i prezzi, ora che i costi sono rientrati.
 
È proprio così?

Per capirlo, guardiamo il grafico qui sopra, che mette a confronto l’indice del prezzo del latte alla stalla con quello che descrive l’inflazione di settore. Salta immediatamente all’occhio quanto i costi assunti per supportare i fornitori agricoli siano stati e siano ancora abbondantemente superiori agli aumenti dei prezzi trasferiti a valle.

Qualunque ulteriore commento è superfluo.

A conferma della correttezza delle imprese, sottolineiamo che, dall’analisi dei bilanci dello scorso anno, emerge con chiarezza che, a fronte di una crescita del fatturato di settore del 17%, i costi medi sono lievitati del 24%, erodendo i margini aziendali, peraltro già ridotti, oppure facendo chiudere in perdita tante aziende. Inaccettabile, quindi, che qualcuno parli di speculazioni. Le aziende del sistema latte nazionale hanno dimostrato, ancora una volta, grande serietà.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE 2023

06-11-2023

L’evento Afidop-Masaf, dal bolletino Fil del 2022 dati sui consumi di circa 50 Paesi, conciliare sostenibilità e autonomia strategica nella prossima legislatura UE, risultati e progetti di sostenibilità nella filiera del Gorgonzola Igor, gli effetti dell’inflazione sui formaggi, il Made in Italy negli Stati della Federazione australiana, numeri e trend dei pasta dura italian type sui mercati internazionali, il nuovo manuale per la gestione della salmonella negli allevamenti, normative sicurezza alimentare a confronto tra UE e India


È uscito il numero di novembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

L’evento Afidop sulla promozione e tutela dei formaggi Dop svolto presso il Masaf: il racconto della giornata, con un focus sulle possibili sinergie tra Indicazioni Geografiche e mondo della ristorazione.
   
In occasione del summit mondiale della FIL, tenutosi a Chicago a metà ottobre, è stato presentato il nuovo Idf World Dairy Summit: un’utile raccolta di dati su produzioni, commercio e consumo con, tra l’altro, dossier specifici per una cinquantina di Paesi.

Sostenibilità e autonomia strategica: due obiettivi dell’agenda UE il cui equilibrio e sinergia non sono più così scontati. Le involuzioni del contesto internazionali pesano e il rischio di stare con due piedi in una scarpa si pone all’attenzione soprattutto della prossima legislatura europea.

Il modello sostenibile di Igor rafforza l’intera filiera dei latticini e dei formaggi. Ne parliamo con Fabio Leonardi, ceo dell’azienda, vicepresidente di Assolatte e consigliere dell’Associazione con delega all’export.

L’analisi di Circana, società di ricerche di mercato, sugli effetti dell’inflazione sui formaggi italiani nel 2022 e I semestre 2023: calo generale dei volumi, certo, ma anche eccezioni e peculiarità.

La rubrica export questo mese ci porta in Australia, a osservare l’import e l’export di prodotti lattiero-caseari dei singoli Stati della Federazione. Nella rubrica Dop di questo mese proviamo a stimare le quote Dop e i relativi andamenti nell’export verso i mercati principali ed emergenti dei nostri formaggi.
 
Per il tema Dop abbiamo provato a ricostruire il flusso internazionale di formaggi a pasta dura italian type basandoci sulle classificazioni doganali dei Paesi che maggiormente ne producono tra Americhe e Oceania.
 
L’Istituto Zooprofilattico Lazio-Emilia-Romagna ha pubblicato a settembre un manuale per la gestione dei casi di salmonella negli allevamenti di bovine da latte.
 
In previsione dell’entrata in vigore del nuovo certificato sanitario indiano, il 1° gennaio 2024, esaminiamo dettagliatamente le differenze tra le normative sulla sicurezza alimentare comunitaria e indiana.
 
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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

07-11-2023

Novembre 2023


Non è mai piacevole stigmatizzare il silenzio o la mancanza di risposte da parte delle istituzioni, ma anche questo è il nostro lavoro: evidenziare dubbi, chiedere chiarimenti, attendere e, quando non arrivano, pretendere risposte. È da circa un anno che attendiamo un riscontro dal ministero dell’Ambiente sui tappi del latte alimentare.

Il problema? In base alla direttiva europea Sup (Single Use Plastics), dal 2024 i tappi di plastica devono rimanere attaccati ai propri contenitori, per intervenire sul cosiddetto "marine litter", la dispersione in mare di plastica.

Alcuni contenitori di latte, però, oltre al vero e proprio tappo hanno una membrana sigillante, anch’essa in plastica. Anche questa membrana deve rimanere attaccata? La questione non è di poco conto. Sono necessari spropositati costi di adeguamento o sostituzione degli impianti di confezionamento, senza contare un’oggettiva situazione di indisponibilità sul mercato di sistemi di chiusura che rispondono a questa caratteristica.

Noi riteniamo che la membrana non possa considerarsi “tappo” e, pertanto, ne escludiamo l’obbligo, così come, del resto, avviene per le analoghe membrane in alluminio di altri tipi di contenitori.

Tra l’altro, visto che l’obiettivo è quello di ridurre la dispersione di plastica in mare, ci domandiamo: cosa c’entra il latte, che nessuno porta in spiaggia, e che è utilizzato a livello domestico e nei bar?

Una conferma alla nostra interpretazione viene anche dal decreto italiano che ha dato attuazione alla direttiva europea, che nulla prevede in merito alle membrane sigillanti.

In Francia hanno già avuto la conferma dell’esclusione, noi attendiamo ancora una risposta. Nel frattempo, le imprese si accingono a iniziare costosi adeguamenti tecnologici che, magari, potrebbero rivelarsi inutili. Le aziende hanno bisogno di regole chiare per operare su presupposti normativi certi.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI DICEMBRE 2023

12-12-2023

La storia dell’export caseario dal 1991, la sintesi dell’accordo definitivo sulla riforma delle IG, le virtù dei fermentati contro le malattie gastrointestinali, la Convention EDA 2023, i 200 anni di Ferrari Formaggi, il mercato caseario spagnolo visto nelle sue singole Comunità Autonome, il preconsuntivo 2023 delle produzioni DOP, l’adeguamento della normativa italiana sulle produzioni biologiche


È uscito il numero di dicembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Il 2022 si è chiuso con quasi 570 mila tonnellate di formaggi esportate. Nell’Amarcord di questo mese ripercorriamo il grande sviluppo dell’export negli ultimi 30 anni.

L’On. Paolo de Castro chiude il 2023 sulla nostra rivista raccontandoci, in sintesi, l’accordo raggiunto sul nuovo testo unico UE in materia di produzioni di qualità, destinato a entrare in vigore nei primi mesi del 2024.

I prodotti fermentati rappresentano una parte importante della dieta dell’uomo fin dai primordi della civiltà ed hanno benefici nella prevenzione e cura di malattie gastrointestinali comprese quelle infiammatorie.

A Bruxelles, il 9 novembre scorso, la Convention annuale EDA. Previsioni di crescita di una domanda mondiale di prodotti lattiero-caseari.

Tempo di bilanci anche per FIL/IDF. Il suo Presidente Piercristiano Brazzale fa il punto con noi sul World Dairy Summit 2023 di Chicago.

Sempre per la serie interviste, Laura Ferrari ci ha raccontato i 200 anni di Ferrari Formaggi all’insegna della grande sinergia tra innovazione e tradizione che l’azienda ha sempre saputo esprimere.

La rubrica Export ci porta in Spagna, a dare uno sguardo alle Comunità Autonome e province maggiori importatrici di formaggi, Made in Italy e non.

Produzioni DOP: dal preconsuntivo 2023 emerge un trend di ripresa produttiva per molti dei principali formaggi.

Il Decreto Legislativo 6 ottobre 2023 n. 148 adegua ai due Reg (UE) n. 2018/848 e n. 2017/625 la normativa nazionale sulla produzione ed etichettatura dei prodotti biologici nonché sui controlli ufficiali in materia.
 
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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

05-04-2024

Aprile 2024


Parlamento e Consiglio dell’Unione europea hanno raggiunto l’accordo sulla proposta di regolamento sugli imballaggi. Anche se manca ancora l’approvazione formale, il testo sembra ormai destinato a diventare legge.
 
L’Italia ha condotto una battaglia dura e dif!cile, riuscendo a minimizzare gli inevitabili impatti che il regolamento avrà sull’intero nostro sistema produttivo. L’eccellenza del sistema italiano di riciclo è salvaguardata e l’obbligo di passare dal riciclo al riuso degli imballaggi sventato.
 
Assolatte ha dato un importante contributo all’ottenimento di questo risultato, partecipando a tutti i tavoli di discussione, portando la voce del settore, ottenendo speci!che disposizioni per i derivati del latte.

Per esempio, al latte e ai prodotti lattierocaseari non si applicherà l’obbligo di utilizzare determinate percentuali di imballaggi riutilizzabili. E l’obbligo di istituire sistemi di restituzione su cauzione non ci riguarderà!
 
Le bottiglie in Pet bianco opaco, molto diffuse nel nostro settore, sono poi state incluse tra i materiali che saranno valutati sotto il profilo della riciclabilità. E il divieto di utilizzare imballaggi monoporzione nel canale Horeca si applicherà ai soli imballaggi in plastica.
 
Resta, invece, la preoccupazione per l’obbligo generalizzato di utilizzare imballaggi in plastica prodotti con signi!cative percentuali minime di plastica riciclata, recuperata dai ri!uti post-consumo.
 
Un obbligo che presuppone che l’industria della plastica investa velocemente sul versante del riciclo chimico e che si crei un mercato della plastica riciclata capace di offrire tale materiale nelle quantità necessarie a prezzi sostenibili. Su questo non vi sono, però, certezze.
 
Il risultato ottenuto è comunque buono, soprattutto pensando ai miglioramenti ottenuti e al riconoscimento delle speci!cità dei nostri prodotti.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI MAGGIO 2024

09-05-2024

Luigi Einaudi a difesa della libera formazione dei prezzi, la semplificazione della Pac, zootecnia e riduzione delle emissioni, i nuovi piani di valorizzazione della filiera di Sabelli, uno sguardo d’insieme su risultati e progettualità innovativa nella Fontina Dop, l’export del comparto lattiero-caseario a confronto con gli altri comparti dell’agroalimentare, la competizione tra i maggiori player Paese nel segmento grattugiati, la nuova procedura di registrazione delle IG in Canada, l’aggiornamento dei livelli massimi di contaminanti


È uscito il numero di maggio della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
Amarcord: nel 1919, sul Corriere della Sera, Luigi Einaudi difendeva le tesi del libero commercio con riferimento ai prodotti lattiero-caseari.
 
Da tempo l’esercizio di semplificazione della Pac rientra nella strategia dell’UE: l’On. De Castro ci introduce alle misure approvate il mese scorso.

E di semplificazione si è parlato anche alla Policy Conference 2024 di EDA. Tra le altre cose si è ribadito il ruolo essenziale dell’Unione e si è presentata una finestra sul mercato e sul settore ucraini, dove a dispetto del conflitto ci sono interessanti potenziali di crescita e di integrazione.

L’UE supporta pratiche zootecniche sostenibili e i risultati, a dispetto di quanto spesso se ne dica, ci sono: in trent’anni le emissioni sono calate del 23% e un’ulteriore riduzione del 4% si avrà entro il 2030.

Un nuovo disciplinare Sabelli valorizza la filiera con premialità specifiche su condizioni di qualità, rintracciabilità e sicurezza del latte, benessere animale, sostenibilità ambientale e investimenti tecnologici.

Fontina Dop: dopo la nascita delle nuove denominazioni “Alpeggio” e “Lunga stagionatura” il nuovo fronte privilegiato è l’Horeca.

Presentiamo un bilancio dell’import-export 2023 di prodotti lattiero-caseari. Il comparto è 4° per valore esportato dopo vini, prodotti vegetali e dolciario.

I maggiori produttori di grattugiati a livello mondo e le loro performance export negli ultimi anni.

Il Trademarks Act canadese offre un’alternativa più agile, fuori dall’ambito di applicazione del CETA, alla registrazione di nuove IG.

La normativa comunitaria sui livelli massimi residui dei contaminanti (Reg. CE n. 1881/2006) è stata attualizzata, anche in funzione delle nuove metodiche analitiche.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Attualità

RAPPORTO ASSOLATTE 2024

28-06-2024

Dati e valutazioni statistiche


La versione integrale del RAPPORTO Assolatte 2024 può essere rischiesta a questo indirizzo: assolatte@assolatte.it

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI OTTOBRE 2024

03-10-2024

Nel 1943 le tessere annonarie, i rischi per la leadership UE nel settore latte e derivati, il canale LinkedIn di Assolatte, l’indagine commerciale cinese avanza, l’estate calda della FIL, la sostenibilità in Brazzale, fatturato-produzioni-prezzi dell’industria agroalimentare nel 2024, campanello d’allarme dall’export di mozzarella, le produzioni Dop nella prima metà del 2024, il caso aviaria e le criticità nella gestione degli allevamenti USA


È uscito il numero di ottobre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.
 
Un tuffo nel 1943 italiano, quando le tessere annonarie polivalenti si sforzavano di garantire il razionamento e la sua efficacia.
 
Tra inflazione dei costi di produzione, mancanza di manodopera e difficili passaggi generazionali il settore lattiero-caseario europeo rischia di perdere la sua leadership mondiale.

Assolatte sbarca su LinkedIn, con infografiche di mercato, interviste ed eventi di approfondimento e valorizzazione del settore.

L’indagine commerciale cinese su creme e formaggi di origine UE cala prepotentemente sulle imprese, con procedure, scadenze e richieste di dati di estrema complessità.

Ripercorriamo gli eventi estivi della FIL/IDF in giro per il pianeta.

Lo scorso 4 settembre la Commissione europea ha pubblicato il rapporto finale del Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura, che intende rispondere alle recenti proteste di alcune componenti del mondo agricolo.

La sostenibilità di Brazzale: dalle riduzioni delle emissioni di CO2 nei processi di trasformazione e logistica alla quantificazione del water footprint, e con il contributo importante dell’innovativo science center creato assieme alla Statale di Milano.

Fatturato, produzione e prezzi sul mercato interno: rispetto all’industria nel suo insieme analizziamo le specificità dell’industria agroalimentare e, all’interno di questa, di burro, latte e altri derivati.

Mozzarella: il mese di giugno sul fronte export segna pesanti cali tendenziali, soprattutto in UE. Un campanello d’allarme per il formaggio italiano più esportato?

Sempre in tema export, il bilancio del 1° semestre di esportazioni dell’UE nel burro, panne, polveri, formaggio e yogurt.

La fine dell’estate è occasione anche per un altro bilancio di metà anno: quello delle produzioni Dop.

Una serie di criticità rilevate nella gestione degli allevamenti bovini in USA possono aver favorito l’insorgere dei focolai di avaria.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Nutrizione e salute

MACULOPATIA E ALIMENTAZIONE, I PRODOTTI LATTIERO CASEARI POSSONO FARE LA DIFFERENZA. IL NUOVO NUMERO DEL LATTENDIBILE

08-10-2024

Il consumo adeguato di latticini contrasta il rischio di patologie correlate allo sviluppo della DMLE


La Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE) è una tra le principali cause di compromissione della vista nell'anziano e non solo.

Il consumo di latticini può essere efficace nel contrastare malattie progressive invalidanti come questa?

VISITA IL SITO LATTENDIBILE.IT

La letteratura scientifica più recente dice sì. Micronutrienti quali la Vitamina D e il Calcio, infatti, hanno dimostrato di poter interferire con i meccanismi biochimici alla base dello sviluppo e progressione di tale importante patologia degli occhi e della vista.

In aggiunta a tutto ciò, è stato dimostrato come il consumo regolare di latticini conferisca protezione contro l’infiammazione, lo stress ossidativo e la disfunzione endoteliale implicate proprio nella patogenesi della DMLE.

Queste evidenze scientifiche forniscono, quindi, un importante elemento che permette di considerare latte e derivati quali elementi protettivi nel contesto di una alimentazione che diviene strumento per raggiungere un livello di benessere e salute soddisfacente, il cui significato va ben al di là del semplice atto di approvvigionamento calorico.

Tutti gli approfondimenti nell'ultimo numero de Lattendibile MACULOPATIA E ALIMENTAZIONE, I PRODOTTI LATTIERO CASEARI POSSONO FARE LA DIFFERENZA.

Sul sito Lattendibile.it, approfondimenti sulle caratteristiche nutrizionali e salutistiche, archivio delle uscite, nuove rubriche interattive, infografiche e video interviste agli esperti di settore.

Il Mondo del Latte

IL MONDO DEL LATTE DI NOVEMBRE 2024

07-11-2024

Le produzioni di burro e formaggi dall’Unità d’Italia, il primo congresso mondiale sulla mozzarella di bufala, la Corte di Giustizia europea sulla tutela delle denominazioni lattiere, il neo-eletto presidente FIL, la nuova Commissione Europea, intervista a Calzolari, Cerved illustra i numeri della panna confezionata, i trend import formaggi in 52 Paesi, consegne UE di latte vaccino gennaio-luglio, formaggi Dop e regioni italiane, il report UE sul sistema allerta alimenti


È uscito il numero di novembre della rivista Il Mondo del Latte, con nuovi articoli, interviste e approfondimenti.

Di nuovo le serie storiche dell’Istat protagoniste dell’Amarcord: stavolta raccontiamo 160 anni di produzione di burro e di formaggio.

A Napoli, il 24-25 settembre si è tenuto il First International Congress on Buffalo Mozzarella & Milk Products.

Denominazione lattiere: la loro protezione è radicata nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea e nel contesto della PAC, ma c’è un problema di adeguate misure sanzionatorie delle violazioni della normativa.

Gilles Froment, canadese, è il nuovo presidente FIL/IDF, eletto nel recente summit di Parigi.

Timori, ma anche speranze di politiche più equilibrate nel nuovo assetto della Commissione, in particolare riguardo all’aumento dei vicepresidenti esecutivi.

Sostenibilità e innovazione in Granarolo. Per la sezione ECO-protagonisti abbiamo intervistato il presidente Gianpiero Calzolari.

Una collaborazione con Cerved ci porta alla scoperta del mercato della panna confezionata, con tendenze e numeri dettagliati ed anche qualche previsione.

2024, sono tanti i Paesi ad avere statistiche import aggiornate ad almeno tutto il 1° semestre. Questo ci consente di esaminare i trend formaggi di quest’anno.

Crescono le consegne di latte in UE tra gennaio e luglio pur a fronte di un dato tedesco invariato e del calo significativo di Olanda e Irlanda.

Il peso dei formaggi Dop nelle filiere regionali: da nord a sud una panoramica delle produzioni casearie IG di duri, semiduri, molli e freschi.

Il rapporto annuale UE sul sistema d’allerta per gli alimenti.

Le risposte dell’esperto e molti altri articoli interessanti completano la rivista.

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Il Mondo del Latte

L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE

15-03-2025

Marzo 2025


Il tema latte crudo è tornato alla ribalta per alcuni casi di gravissime tossinfezioni che hanno riguardato bambini piccoli, che avevano mangiato formaggi contaminati da Escherichia Coli Stec+.

Nei mesi scorsi si è parlato molto di possibili nuove norme di etichettatura, con alcune proposte di legge bipartisan alla Camera e al Senato, e si è insediato un tavolo Interministeriale formato da Minsal e Masaf, partecipato dall’Istituto superiore di sanità, da alcuni Istituti zooprofilattici e da Assolatte.

L’argomento è serio: stando ai dati dell’Istituto superiore di sanità, infatti, il rischio di infezioni legato al consumo di alcune categorie di formaggi a latte crudo, freschi o poco stagionati, non è trascurabile. Dai lavori è emerso anche un altro aspetto molto importante. L’etichettatura è solo uno dei tanti elementi da valutare e – probabilmente – non risolve il problema, che va affrontato con massima decisione.

Assolatte condivide, quindi, l’approccio a 360 gradi proposto dall’Istituto superiore di sanità. Le aziende agricole il cui latte è destinato a questi prodotti devono lavorare meglio: sono necessari più controlli e maggiore professionalità.

Le imprese che lavorano questo latte destinandolo a formaggi “a rischio” devono migliorare: non deve esserci spazio per strutture inadeguate e per chi non rispetta le regole sanitarie.

L’associazione supporta anche la necessità di una maggiore severità nei controlli delle strutture e dei prodotti. Che siano allevatori, artigiani o imprese strutturate, il problema non cambia. Anche se il rischio zero non esiste, è evidente che si può fare molto per ridurlo. Bisogna agire, quindi, e bisogna farlo in fretta, per cercare di evitare altri drammi.